#Arte bizantina
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Baptisterio bizantino de Bekalta (s. VI), no Museo Arqueológico de Sousse (Túnez)
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Da: SGUARDI SULL’ARTE LIBRO SECONDO - di Gianpiero Menniti
L'ICONOGRAFIA COSTANTINOPOLITANA
Con le prime due immagini ci si trova proiettati nella Basilica di San Vitale, a Ravenna, capitale della Prefettura d’Italia istituita dall’imperatore Giustiniano alla metà circa del VI secolo, dopo la rovinosa guerra greco-gotica, combattuta dall’esercito imperiale d’oriente contro gli ostrogoti occupanti la penisola e durata per oltre un ventennio. Una Ravenna già di tradizione imperiale, centro fortificato per via naturale da aree lacustri e paludose che ne rendevano impervio l’eventuale assedio e collegato, mediante il porto di Classe, direttamente a Costantinopoli lungo la rotta dell’Adriatico. Non è per caso, quindi, che la Chiesa di San Vitale ospiti queste due “apparizioni”, simboli rimasti inalterati della tecnica musiva antica, di per sé dotata di più robusta tempra rispetto alla tecnica pittorica. Se la “religio” è unione e il sacro è separazione, Giustiniano e la sua corte incarnano entrambe le dimensioni: la separazione sacrale è insita nella perentoria affermazione di superiorità della funzione, qui stabilita dai simboli che accompagnano le figure. L’unità del mondo cristiano è invece rappresentata dalla rivelazione della stessa sacralità del potere che è incarnata in figure umanissime. Si tratta dell’umanità degli sguardi vivi, determinati, carismatici, quasi seducenti nella loro fissità superiore: “eccoci, noi siamo il potere, siamo i protettori della fede” sembrano affermare senza proferire parola. Un potere talmente chiaro da non aver bisogno d’altro che di quello sguardo così intenso rivolto verso il pubblico da figure che lo richiamano alla palesata potestà dell’investitura divina. Questa è la forza intrinseca dei mosaici di San Vitale: epifania che dischiude, squaderna un solido impianto ideologico di implacabile fondatezza e di non comune fascino. Estrema espressione del processo di elevazione divina entro il quale l’immagine del potere ha attraversato la trasformazione del ruolo imperiale, fino a coincidere con le più accentuate rappresentazioni della funzione regale in Oriente. Profondamente significativo in un’epoca di ricostruzione del concetto di potere e di incessante ricerca del suo fondamento, in Occidente.
- VI sec. d.C. Pareti laterali dell'abside della Basilica di San Vitale a Ravenna: L'imperatore Giustiniano ed i suoi più stretti dignitari; La Basilissa Teodora e la sua Corte
- in copertina: Maria Casalanguida, "Bottiglie e cubetto", 1975, collezione privata
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Nostra Signora di Costantinopoli, fin XI siglo, principio XII siglo.
Constantinopolitan Madonna, late 11th, early 12th century .
Museo civico medievale di Bologna.
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Pantheon, completato il restauro della Madonna Odigitria: fu realizzata per l'inaugurazione della basilica nel 609 d.C.
Pantheon, completato il restauro della Madonna Odigitria: fu realizzata per l'inaugurazione della basilica nel 609 d.C.
Redazione È stato completato il restauro della straordinaria icona della Madonna del Pantheon, opera datata agli anni della consacrazione della Basilica, avvenuta nel 609 d.C. L’intervento giunge dopo 63 anni dal primo ed è stato realizzato grazie ai fondi messi a disposizione da parte dello sponsor Bulgari. Un lavoro durato 8 mesi e caratterizzato da una campagna di studio e ricerca, da scelte…
#arte bizantina#arte medievale#Foca#in alto#Madonna del Pantheon#Madonna Odigitria#Medioevo#MiC#Pantheon#papa Bonifacio IV#restauri#restauro#Roma#Santa Maria ad Martyres
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Istanbul - Torre di Galata - 1348
Costantinopoli fu inizialmente chiamata la “Nuova Roma” e il suo destino imperiale si intreccia con il suo ruolo di cerniera fra Europa e Asia. Ecco alcune date salienti legate ai principali monumenti:
330 - Costantino fonda la “Nuova Roma” e vi installa la Colonna di Costantino. Edifica anche un ippodromo con una colonna serpentiforme proveniente da Delfi. La statua dei Quattro Cavalli che vi era presente è oggi a Venezia.
360 - Il figlio Costanzo II inaugura la basilica di Santa Sofia.
368 Valente edifica l’Acquedotto. Dieci anni dopo muore ad Adrianopoli: l’imperatore Teodosio salva la città dai Goti ed eleva il suo obelisco nell’area dell’ippodromo.
395 Alla morte di Teodosio, Arcadio è il primo imperatore romano d’Oriente.
476 Con la conquista di Odoacre e la deposizione di Romolo Augustolo, Zenone resta l’unico imperatore romano ed inizia il periodo bizantino.
534 Corpus iuris civilis di Giustiniano.
1096 Prima crociata. Inizia la colonizzazione da parte di genovesi, veneziani e pisani con il relativo conflitto con i sovrani Comneni.
1110 Torre di Leandro
1171 Manuele I Comneno confisca i beni di 10 mila veneziani.
1204 Enrico Dandolo e Bonifacio I del Monferrato, durante la Quarta Crociata, dopo aver ripreso Zara, occupano e saccheggiano la città. Dandolo sarà sepolto a Santa Sofia.
1259 I Paleologi riconquistano la città.
1348 Torre di Galata.
1453 Conquista da parte di Maometto II e inizio dell’Impero Ottomano. Costruzione nel Topkapi.
1492 Fondazione del Derviscio Tekke
1506 Moschea di Bayezid II
1550 Moschea di Solimano, imperatore dal 1520 al 1566.
1597 Moschea Blu
1728 Fontana di Ahmed II
1826 Il sultano Mahmud II scioglie il corpo dei Giannizzeri.
1923 Monumento ad Ataturk in Piazza Taksim.
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Arte bizantino: elementos constructivos bizantinos
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LOS RETRATOS DEL FAYUM
FAYUM MUMMY PORTRAITS
(Español / English)
Los retratos de El Fayum o retratos de momias de El Fayum (la mayoría de los retratos de esta tipología se han encontrado en esa región de Egipto) o simplemente, retratos de momias son términos modernos que se refieren a un tipo de retrato realista, pintado en tablas de madera que cubren el rostro de muchas momias de la provincia romana de Egipto. Pertenecen a la tradición de pintura en tabla, una de las formas de arte más respetadas en el mundo clásico. De hecho, los retratos de El Fayum son el único gran conjunto de arte de esa tradición que ha perdurado y que fue continuada en las tradiciones bizantina y occidental en el mundo posclásico, incluyendo la tradicional local de iconografía copta en Egipto. Los retratos de momia han sido encontrados a lo largo de todo Egipto, pero son más comunes en la región de Fayum, en particular, de Hawara a Antinoópolis, por ello el nombre; aunque, los "retratos de El Fayum" son considerados más como descripción estilística que geográfica.
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FAYUM MUMMY PORTRAITS
Mummy portraits or Fayum mummy portraits (also Fayum mummy portraits) is the modern term given to a type of naturalistic painted portraits on wooden boards attached to mummies from the Coptic period. They belong to the tradition of panel painting, one of the most highly regarded forms of art in the Classical world. In fact, the Fayum portraits are the only large body of art from that tradition to have survived.
Mummy portraits have been found across Egypt, but are most common in the Faiyum Basin, particularly from Hawara and Antinoopolis, hence the common name. "Fayum Portraits" is generally thought of as a stylistic, rather than a geographic, description. While painted Cartonnage mummy cases date back to pharaonic times, the Faiyum mummy portraits were an innovation dating to the Coptic period on time of the Roman occupation of Egypt.[1]
They date to the Roman period, from the late 1st century BCE or the early 1st century CE onwards. It is not clear when their production ended, but recent research suggests the middle of the 3rd century. They are among the largest groups among the very few survivors of the highly prestigious panel painting tradition of the classical world, which was continued into Byzantine and Western traditions in the post-classical world, including the local tradition of Coptic iconography in Egypt.
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💮BASÍLICA DE SAN MARCOS
💮VENECIA, ITALIA
La Basílica de San Marcos, es el principal templo de la ciudad de Venecia (Italia) y la obra maestra de la influencia bizantina en el Véneto. Su construcción fue iniciada en 828 para guardar el cuerpo de San Marcos, traído desde Alejandría.Concebida como una prolongación del palacio ducal, al principio era de cruz griega, cúpula sobre crucero y brazos (5 cúpulas). Fue quemada en un motín en el 975 y reconstruida en el siglo XI por arquitectos y obreros de Constantinopla. Las obras se iniciaron probablemente en 1063, y el nuevo templo fue consagrado diez años después. En el s XIII se le añade un nártex cubierto con cúpulas más pequeñas que envuelve el brazo inferior de la cruz. Fue modificada también en los siglos XV y XVII.
Una ley de la República Veneciana imponía como tributo que los mercaderes afortunados, después de hacer negocios provechosos, hicieran un regalo para embellecer San Marcos. De ahí la variedad de estilos y materiales. San Marcos es un museo vivo de arte bizantino latinizado. Con su decoración intacta de mosaicos, parece más bizantino que las iglesias de Constantinopla blanqueadas por los turcos, o las de Salónica, ahumadas por los incendios.
Tiene planta de cruz griega, cinco cúpulas y decoración en mármol y mosaicos.
La fachada presenta nichos profundos de influencia occidental decorados con columnas y con mosaicos de oro del s XII. Los 4 caballos representan la fuerza estatal. En el s XV se le añaden los gabletes a los arcos del piso superior y chapiteles, por influencia del gótico europeo. La forma exterior de las cúpulas no coincide con la interior, parecen más grandes de lo que son en realidad. Fue pagada con el saqueo de Constantinopla.
#Porsimelees❤
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MILAGRO DE JORGE SOBRE EL GRAGÓN FINALES DEL SIGLO XV - PRINCIPIOS DEL XVI Tamaño - 110,5 x 79 Material - madera, yeso Técnica: témpera Número de inventario - Inv.15258 Recibido del Museo Histórico del Estado. 1930
��El milagro de Jorge sobre el dragón” es uno de los temas más populares de la pintura rusa antigua. En la hagiografía bizantina se incluía en el círculo de los milagros de la vida del gran mártir, mientras que en las ediciones eslavas se solía clasificar como un milagro póstumo. La historia de este milagro se conoce en varias ediciones, que se diferencian entre sí en pequeños detalles. Todos cuentan la historia de cómo el santo salvó a los habitantes de cierta ciudad de una serpiente-dragón que devoraba a hombres y mujeres jóvenes, en el mismo momento en que ya se disponían a sacrificar a la hija del gobernante al monstruo. La ciudad en sí tiene varios nombres en las fuentes: Lasia, Laosia, Ebal, etc. y, en consecuencia, su ubicación se indica de diferentes maneras: cerca de Laodicea siria o cerca de Berit (Beirut).
El icono publicado pertenece a una breve versión iconográfica, a la que sólo se le añade un detalle adicional: un ángel que coloca una corona de mártir en la cabeza del guerrero (este motivo tradicional de la coronación de los mártires se vuelve especialmente popular en el arte ruso del siglo XVI. y alcanza su culminación en el famoso icono “Bendito el ejército del Rey Celestial"). George sostiene las riendas del caballo blanco con su mano izquierda y con su derecha mata a la serpiente que sale del lago. La majestuosa figura del santo está llena de poder y fuerza. Su postura tranquila y helada parece más adecuada para la oración que para la batalla (el único detalle dinámico de la composición es el ondeante manto rojo del santo). El pintor de iconos parecía representar al gran mártir en el momento de su conversión a Cristo, a la que seguiría la derrota decisiva del dragón.
El diseño exquisito, la forma suave y fluida de la pintura personal, así como el color del icono, que combina el rojo brillante con sutiles tonos de azul y verde, son típicos de la pintura de iconos de Moscú de la primera mitad del siglo XVI.
Información e imagen de la web de la Galería Tretyakov.
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Xustiniano e o seu séquito (Basílica de San Vital de Rávena), s. VI
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Da: SGUARDI SULL'ARTE LIBRO TERZO - di Gianpiero Menniti
IL CIELO VUOTO
La Madre. Il Figlio.
La scelta e il presagio.
E l’ineffabile, il padre: è assente.
L’icona bizantina ricorda sempre il Padre: è nello sfondo, nella materia rilucente che avvolge le figure divine e terrene della Vergine e del Cristo.
L’Occidente cristiano, invece, esclude dalle sue immagini il richiamo al Padre.
Lentamente ma inesorabilmente, scompare.
In ragione della sua indicibilità, della sua irrappresentabilità.
Non c'è scena per il Padre.
Ma scompare anche dall’orizzonte del credente, pregno del Dio generato, del Dio incarnato.
Diviene abissale lacuna.
La raffigurazione pittorica avverte il desiderio di colmarla, per quanto possibile.
Il riflesso realistico fa fatica.
Giotto lascia comparire una mano.
Masaccio lo riporta al vertice della Trinità: un atto imperativo, dirompente quanto il suo dipinto.
Ma è con Piero della Francesca, al vertice insuperato dell’arte sacra, che il Padre riappare al cospetto dell’annuncio, nell’istante dell’inizio.
Per ascoltare quel sì della Madre che inaugura l’era cristiana.
L’era del Figlio.
- Giotto (1267 - 1337): "San Francesco, la rinuncia degli averi", dal ciclo delle “Storie del Santo di Assisi”, 1292/1296, Basilica Superiore, Assisi, Perugia - Masaccio (1401 - 1428): "Trinità", 1426/1428, Santa Maria Novella, Firenze - Piero della Francesca (1416 - 1492): "Annunciazione" da "Storie della Vera Croce", 1452/1458, cappella maggiore, Basilica di San Francesco, Arezzo
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WE TRY TO DELVE INTO THE ARCANE BEAUTY OF A CHRIST PAINTED SOME EIGHT AND A HALF CENTURIES AGO…
INTENTAMOS AHONDAR EN LA ARCANA BELLEZA DE UN CRISTO PINTADO HACE UNOS OCHO SIGLOS Y MEDIO...
PROVIAMO AD ADDENTRARCI NELL'ARCANA BELLEZZA DI UN CRISTO DIPINTO CIRCA OTTO SECOLI E MEZZO FA...
The Crucifix and the tomb of San Davino in San Michele in Foro in Lucca, Italy.
El Crucifijo y la tumba de San Davino en San Michele in Foro en Lucca, Italia.
Il Crocifisso e la tomba di San Davino in San Michele in Foro a Lucca. -------------------------------------------------------------------------------
(English / Español / Italiano)
Let's face it: all those paintings that we label as 'Byzantine' look a bit the same to us. And indeed they are. Not for nothing did Professor Luciano Bellosi speak of a 'variegated uniformity of Byzantine painting'. Something began to change with Cimabue's research, but it was not until the last quarter of the 13th century. And in any case, even in this case the differences are, at least for the uninitiated, very minimal. Then Giotto arrived, and then one can really begin to differentiate his work from that of all those who had preceded him.
The Christ we see in the photo is among the oldest ones: it is generally dated by scholars to the second half of the 12th century. Of course, perhaps for us laymen, this Christ of St. Michael is still one of those works of art that seems to have been conceived more by a theologian than an artist, and yet is still capable of provoking emotions in us thanks precisely to its arcane, hieratic and impersonal beauty.
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Admitámoslo: todas esas pinturas que etiquetamos como "bizantinas" nos parecen un poco iguales. Y de hecho lo son. No en vano, el profesor Luciano Bellosi hablaba de una "uniformidad variada de la pintura bizantina". Algo empezó a cambiar con las investigaciones de Cimabue, pero no fue hasta el último cuarto del siglo XIII. Y en cualquier caso, incluso en este caso las diferencias son, al menos para los no iniciados, muy mínimas. Luego llegó Giotto, y entonces sí que se puede empezar a diferenciar su obra de la de todos los que le habían precedido.
El Cristo que vemos en la foto es uno de los más antiguos: los estudiosos suelen datarlo en la segunda mitad del siglo XII. Desde luego, quizá para nosotros, los profanos, este Cristo de San Miguel siga siendo una de esas obras de arte que parecen haber sido concebidas más por un teólogo que por un artista, y que, sin embargo, sigue siendo capaz de provocarnos emociones gracias precisamente a su belleza arcana, hierática e impersonal.
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Diciamo la verità: tutte quelle pitture che noi etichettiamo come “bizantine” ci sembrano un po’ tutte uguali. E in effetti lo sono. Non per niente il professor Luciano Bellosi parlava di una “variegata uniformità della pittura bizantina”. Qualcosa cominciò a cambiare con le ricerche di Cimabue, ma bisognerà aspettare l’ultimo quarto del XIII secolo. E comunque anche in questo caso le differenze sono, almeno per i non addetti ai lavori, davvero minime. Poi arriverà Giotto, e allora sì che si può davvero iniziare a differenziare i suoi lavori da quelli di tutti coloro che lo avevano preceduto.
Il Cristo che vediamo nella foto è tra quelli più antichi: viene generalmente datato dagli studiosi alla seconda metà del XII secolo. Certo, magari per noi profani questo Cristo di San Michele resta comunque uno dei tanti e di certo, al pari di tanti altri resta comunque una di quelle opere d’arte che pare sia stata partorita più da un teologo che non da un artista, e comunque è ancora capace di provocare in noi delle emozioni grazie proprio a quella sua arcana, ieratica e impersonale bellezza.
Fonte: Florenaissance
#s.XII#12th century#arte medieval#arte medievale#medieval art#arte bizantino#arte bizantina#byzantine art
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Desenterrada en Capadocia: ¡Una obra maestra en mosaico de 600 metros cuadrados de una villa del siglo IV! Este último hallazgo, el más grande de la región, muestra arte intrincado desde la era bizantina hasta la llegada de los turcos. ¡Un vistazo a la antigua vida de lujo!
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Henry Purcell (1659-1695) : King Arthur, or The British Worthy (1691) / Act 3 - What Power art thou? ·
Andreas Scholl · Accademia Bizantina · Stefano Montanari
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Museus em Rede: Canais no YouTube
Já falamos aqui sobre o Museum Views, uma ferramenta dentro da Plataforma Google Arts & Culture que permite visitar o museu de dentro da sua casa.
No YouTube, os museus encontraram outra possibilidade de serem visitados. Em seus canais, os museus oferecem informações sobre sua história, seus acervos e muitas vezes opinam sobre problemáticas que afetam suas instituições.
Segue abaixo uma lista de canais de museus:
Museu Guggenhein (Nova York/EUA)
Pinacoteca (São Paulo)
Museu do Prado (Madri/ Espanha)
Museu de Arte do Rio (Rio de Janeiro)
Museu do Ipiranga/USP (São Paulo)
Museu d’Orsay (Paris/França)
Museu Nacional/UFRJ (Rio de Janeiro) -
Museu do Louvré (Paris)
Museu Whitney de Arte Americana (Nova York/)
Museu Victoria e Albert (Londres/Inglaterra)
Museu Britânico (Londres)
Museu da UFRGS (Porto Alegre)
Musée de l'Armée (Paris)
Museu de Arte do Rio Grande do Sul (Porto Alegre)
Museu de História da Medicina do Rio Grande do Sul (Porto Alegre)
Museu Nacional de Antropologia (Cidade do México)
Rijksmuseum (Amsterdam)
Museu Nacional de História Natural (Paris)
Museu Histórico Nacional (Rio de Janeiro)
Museu de Arte Moderna (Nova York)
Boston Museum of Fine Arts (Boston/EUA)
Metropolitan Museum of Art - (Nova York)
Museu de Arte de São Paulo (São Paulo)
Museu Nacional de Bellas Artes (Buenos Aires/Argentina)
Museu Peabody Essex (Salem/EUA)
Museu Nacional de Tóquio (Tóquio/Japão)
Centro Histórico Cultural Santa Casa (Porto Alegre)
Museu de Londres (Londres)
Museu de Arte Contemporânea (Los Angeles/EUA)
Museu do Vaticano
Museu da Inconfidência (Ouro Preto) -
Musée de Cluny (Paris)
Museu de História Natural (Nova York)
Museu do Futebol (São Paulo)
Museu Nacional de Belas Artes (Rio de Janeiro)
Museu Getty (Los Angeles)
Museo Nacional de Bellas Artes (Havana/Cuba)
Museu Paranaense (Curitiba)
Museu Arqueológico Nacional de Napóles (Napóli/Itália)
Musée de l’Orangerie (Paris)
Museu de Arte Moderna de Buenos Aires
Musée du quai Branly (Paris)
Museu Isabella Steward Gardner (Boston)
Museu de Lisboa (Lisboa)
Museus de Arte de Harvard (Cambridge/EUA)
Museu Oscar Niemeyer (Curitiba)
Museu Reina Sofía (Madri)
Museu da Imagem e do Som (São Paulo)
Museu VanGogh (Amsterdam)
Gallerie degli Uffizi (Florença/Itália)
Museu do Brooklyn (Nova York)
Museu da Acrópole (Atenas/Grécia)
Museu do Homem (Paris)
Museu de História Natural (Londres)
Memorial JK (Brasília)
Galleria Borghese (Roma)
Museu da Memória e Direitos Humanos (Santiago/Chile)
Museu Russo (São Petesburgo/Rússia)
Museu de Belas Artes de Montreal (Montreal/Canadá)
Museu da Língua Portuguesa (São Paulo)
Museu Paraense Emílio Goeldi (Belém)
Museu das Minas e Metal (Belo Horizonte)
Smithsonian's (Washington/EUA)
Museu Nacional da Escócia (Edimburgo)
Museu da Chácara do Céu (Rio de Janeiro)
Museu Egípcio de Turim (Turim/Itália)
Museu da Imigração (São Paulo)
Kunsthistorisches Museum (Viena)
Museu de História Nacional de Viena (Viena)
Museu Nacional de Belas Artes (Santiago)
MNAA Museu Nacional de Arte Antiga (Lisboa)
E também:
Museu Imperial (Petrópolis)
Salem Witch Museum (Salem)
Museu de Arte Moderna de São Paulo (São Paulo)
Museo Chileno de Arte Precolombino (Santiago)
Museu Nacional do Azulejo (Lisboa/Portugal)
Museu da Cultura Bizantina (Atenas)
Memorial Minas Gerais da Vale (Belo Horizonte)
Museu Rodin (Paris)
Museu Belvedere (Viena)
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