#Amore per la musica
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parmenida · 2 years ago
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4 e 5 Marzo 1943
Nascevano a distanza di 24 ore due Leggende della Musica Italiana :
D A L L A & B A T T I S T I
per fatalità, entrambi battezzati con il nome L U C I O.
80 anni non sembrano essere trascorsi perché le loro canzoni sono ancora attualissime, si sono cantate e si cantano ancora.
Tutt'Italia canta oggi
LUCIO DALLA & LUCIO BATTISTI
BUON COMPLEANNO
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delta-bravo89 · 5 months ago
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“E infondo
tutto quello che volevo,
lo volevo con te.
E sembra stupido
ma ci credevo,
e ci credevi
anche te.”
La musica non c’è - Coez
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La mia vita non è una canzone, non la puoi riscrivere come vuoi
Semicit. Film "La Star di Natale"
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a-silent-bear · 1 year ago
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Come se la mia immagine profilo di tanti anni si fosse materializzata in una persona sola.
Una delle emozioni più belle mai vissute, il quadro perfetto da appendere al cuore.
A conferma che dietro un lato buio c’è sempre qualcosa di affascinante da scoprire.
E tutto questo grazie a Te, insieme a Te, con dentro il cuore Te.
@eifudannatopoeta
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pier-carlo-universe · 19 days ago
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"Amati" di Patrizia Gallina: Un Inno alla Libertà e all’Amore per Sé Stessi. Il nuovo brano della poliedrica artista genovese celebra l’accettazione, la diversità e l’autenticità
Patrizia Gallina, artista versatile e figura ben nota nel mondo dello spettacolo e del giornalismo, torna a incantare il pubblico con il suo nuovo brano, "Amati", uscito venerdì 13 settembre.
Patrizia Gallina, artista versatile e figura ben nota nel mondo dello spettacolo e del giornalismo, torna a incantare il pubblico con il suo nuovo brano, “Amati”, uscito venerdì 13 settembre. Questo pezzo rappresenta un messaggio potente e universale, un invito all’accettazione di sé e alla celebrazione della diversità. Con una melodia coinvolgente e testi profondi, Patrizia ci ricorda…
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jabeur · 8 months ago
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il modo in cui mi posso fidare solo di gianni ultimamente
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io-pentesilea · 2 months ago
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La verità è che ho smesso di 'stare dietro' alle persone - uomini compresi. Anzi, uomini soprattutto.
Se ci sono, bene.
Se non ci sono, bene.
Non 'aspetto' nessuno e non mi aspetto niente.
Vivo, vado avanti.
Chi vuol far parte della mia vita è il benvenuto.
Ma basta giochini, basta inutili e snervanti aspettative.
Me ne sto con le gambe allungate al sole, a godermi il panorama.
Me ne sto distesa su un divano ad ascoltare la pioggia, ad accarezzare il mio gatto.
Me ne sto a un tavolo di cucina a gustarmi un dolce, a bere un buon vino tra musica e candele.
No, non vale la pena farsi il sangue amaro per chi vive i rapporti - amicizia o amore, poco cambia - a intermittenza.
Gli opportunisti.
Gli egoisti.
Gli egocentrici.
I narcisisti manipolatori.
Barbara
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angelap3 · 4 months ago
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“Ho sempre mantenuto una grossa discrezione sulla mia vita privata. Da anni ormai vivo a Londra con mia moglie Carla e Penelope, nata nel 2010. Pochi mesi dopo essere diventata mamma decisi di trasferirmi in Inghilterra, non ci sono leggi in Italia che mi garantiscono cosa succederebbe a Penelope se me ne andasssi in cielo. Lì sono rispettata nei miei diritti umani di mamma. Durante la gravidanza fui inondata di critiche, la decisione di diventare madre a 54 anni non fu apprezzata dall'opinione pubblica. La Bibbia parla di madri a 70 anni. Se Rod Stewart fa un figlio a 65 nessuno dice nulla. Invece con me si parla di questo e non della mia musica. A mia figlia, oggi 14enne, ho dedicato numerose sue canzoni e in una lettera dedicai a lei queste parole: Ti chiamerò Penelope perché mi hai aspettato tanto prima di nascere. Hai aspettato che fossi pronta. Per tre volte non lo sono stata, ma oggi lo sono. Tu, il più grande amore della mia vita, arrivi dopo il dolore profondo e lo shock. Ma ci ho creduto pienamente, e ho sentito la forza per riuscirci, e ti ho desiderata così tanto che oggi, mentre ti scrivo, ti ho dentro di me. Pochi mesi dopo la nascita di Penelope, decisi di trasferirmi a Londra, dove tutt'ora vivo. Ho scelto di vivere qui perché così mia figlia cresce senza preconcetti. Non mi sentivo tutelata dallo Stato e da qui nacque la mia scelta di lasciare l'Italia. Dopo l'unione civile con Carla, adottai le pratiche per la stepchild adoption, la possibilità che il genitore non biologico adotti il figlio naturale o adottivo del partner. Questo è l'unico nucleo famigliare di cui posso fidarmi.”
Gianna Nannini
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occhietti · 3 months ago
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Fai la brava. Non esagerare.
Comportati bene.
La gente cosa penserà di te?
Quante volte ho sentito queste parole.
Fin da bambina mi sono state ripetute fino a stordirmi. Soffocare i bisogni della mia anima selvaggia. Spezzare il collegamento con il mio spirito libero.
O ero troppo o troppo poco.
Abbassa la musica, posa la penna, zittisci il canto, ferma la danza. Per essere degna di Amore. Bruciare la parte selvaggia, ridurre in cenere l’istinto. Consumata dal fuoco della cremazione invece che dal fuoco creativo.
Uniformarmi per essere accettata? Mai più. A costo dell’esilio. Il vero io è quello che tu sei, non quello che hanno fatto di te.
- Paulo Coelho, Veronika decide di morire
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fuoridalcloro · 1 month ago
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“Tra noi due, tu sei sempre stato il più colto, il più diligente, il più virtuoso, il più dotato in ogni campo, poiché possedevi anche un talento che tenevi segreto, quello della musica. Tu eri della razza di Chopin, eri cioè un essere pieno di riserbo e di orgoglio. Ma in fondo all’animo nascondevi un impulso spasmodico: il desiderio di essere diverso da quello che eri. È il tormento più crudele che il destino possa riservare a un uomo. Essere diversi da ciò che siamo, da tutto ciò che siamo, è il desiderio più nefasto che possa ardere in un cuore umano. Giacché l’unico modo per sopportare la vita è quello di rassegnarci a essere ciò che siamo ai nostri occhi e a quelli del mondo. Dobbiamo accontentarci di essere fatti in un certo modo e sapere che, una volta accettata questa realtà, la vita non ci loderà per la nostra saggezza, nessuno ci conferirà una medaglia al merito solo perché ci siamo rassegnati a essere vanitosi ed egoisti, o calvi e panciuti – no, in cambio di questa presa di coscienza non otterremo né premi né lodi. Dobbiamo sopportarci quali siamo, il segreto è tutto qui. Sopportare il nostro carattere, la nostra natura di fondo, con tutti i suoi difetti, il suo egoismo e la sua cupidigia, che non saranno corretti né dall’esperienza né dalla buona volontà. Dobbiamo accettare che i nostri sentimenti non siano contraccambiati, che le persone che amiamo non rispondano al nostro amore, o almeno non nel modo che vorremmo. Dobbiamo sopportare il tradimento e l’infedeltà, e soprattutto la cosa che ci riesce più intollerabile: la superiorità intellettuale o morale di un’altra persona.”
Sándor Márai - Le braci
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me-soltanto-me · 1 month ago
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La prima cosa con cui devi fare pace, quando finisce un amore, è la musica. Tornare alla tua musica anche se l'hai associata a dei momenti, anche se l'hai condivisa, donata. Anche se fa tua era diventata vostra. Prendertela indietro.
Assolutamente VERO!
Non riuscire più ad ascoltare certe canzoni , senza sprofondare in una malinconia atroce .
Ci ho messo mesi... poi sono ridiventate le mie canzoni. Quelle che erano le mie coccole in musica, momenti miei... per sempre
Me
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Tu sei la mia canzone
La canzone della mia vita
La dichiarazione più dolce da dire a una pop star 🎤⭐
Semicit. Film "La Star di Natale"
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charminglyantiquated · 10 months ago
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The City Loves You 🌹♥️
transcriptions/translations below cut
Florence I
What is the urban prophecy? / Tomorrow could be worse / love is in the air... / Life needs color. / Just kiss him.
Rome I
fear is a liar/ fall in love/ be good in life / remember me / in love with Rome / ... / Wish you were here.
Portland, Maine I
Rules to success: / You can't sleep over / Be kind to someone tonight / Love yourself better than anyone else! / Act as if you are one step ahead of the Devil himself / For all the ones who've left there are a few who stayed / I love you!
Breakup letter from Sevilla
You ruined my life / hoe <3
Prague I
Be brave and go see the world. / See art in all you see / till Shiva stops dancing. / I will be sad to leave, it's been a privilege. / Still go.
Florence II
Love is in the air... no wonder we have / smog / I'm dying
Rome II
Ciao fragolina! / Di chi ti ricordi per sorridere? Di te mi ricordo! /Non esiste al mondo un’altra donna che ti può sostituire. / Ogni giorno di piu ti amo. / Forse sei tu la volta che non sbaglio più. [Hi little strawberry! / Who do you remember to make you smile? I remember you! / There’s no other woman in the world who can replace you. / I love you more every day. / Maybe you’re the one time I’m not wrong.]
Rome III
Pensa poetico / ti amo / ti amo / ti amo [Think poetic / I love you / I love you / I love you]
Rome IV
Voglio torna / Aprite tutte le porte con puro amor / ovunque io sarò raggiungerò i tuoi passi / ancora / sempre. [I want to come back / Open the doors with pure love / wherever I will be I will rejoin your footsteps / again / forever]
Rome V
Non mi salverai / ma io voglio te / Non tornerò / ma io voglio ancora te [You won’t save me / but I want you / I won’t come back / but I still want you]
Florence III
Oh what we could be if we stopped carrying the remains of who we were / Who are you without your accomplishments? / Nothing / Look inside us; we are empty / 9am alone butt [sic] happy / In the dust we trust
Florence V
Ciao!! / Sai cosa voglio? Voglio scappare con te e andare dove vuoi, perche a me basti tu per essere felice / Sei il filo di Arianna nel labirinto della mia vita / la musica in testa / Ti amo [Hi!! / You know what I want? I want to run away with you and go wherever you want, because you are all I need to be happy / You are Ariadne’s thread in the labyrinth of my life / music in the head / I love you]
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elperegrinodedios · 2 months ago
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Un gruppo ristretto di amici/e che da più di dieci anni si riunisce per festeggiare la fine dell'estate e passare una serata/notte in amicizia, di gioia e amore tra un brindisi e l'altro e tanta musica. C'è un solo problema, il bagno deve essere veloce e l'accappatoio subito pronto, inizia a fare fresco e cosi forse stavolta ci toccherà bere un po' di più. Si insomma, sarà necessario scaldarci al meglio!
#intantoperòoggièunabellaecaldagiornatadisole
lan ✍️😉
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perpassareiltempo · 5 months ago
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Credo di aver trovato cosa occorra per essere felici: una vita tranquilla, appartata, in campagna. Con la possibilità di essere utile alle persone che si lasciano aiutare, e che non sono abituate a ricevere. E un lavoro che si spera possa essere di una qualche utilità; e poi riposo, natura, libri, musica, amore per il prossimo. Questa è la mia idea di felicità. E poi, al di sopra di tutto, tu per compagna, e dei figli forse.
Cosa può desiderare di più il cuore di un uomo?
Lev Tolstoj
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diceriadelluntore · 4 months ago
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Storia di Musica #335 - The Clash, Sandinista!, 1980
Il punto esclamativo finale di questa piccola carrellata tra i dischi che lo hanno nel titolo arriva ad uno dei più famosi dischi degli anni ’80. Protagonista una band che nasce dal calderone del punk britannico della seconda metà degli anni ’70, ma che grazie ad un percorso per molti versi unico e virtuoso, è arrivata ad essere, giustamente, considerata come una delle più importanti rock band d tutti i tempi. Joe Strummer è figlio di un alto funzionario del Ministero degli Esteri Britannico, tanto che nasce in Turchia nel 1952. Quando ha 20 anni, fonda un gruppo, i 101’ers con Clive Tiperlee e Richard Dudanski. Suonano con discreto successo nei pub londinesi e registrano persino qualche canzone. Nel loro giro c’era un altro gruppo, I London SS, che erano noti poiché non suonavano quasi mai con la stessa formazione, in una sorta di gruppo aperto: tra coloro che più spesso ne facevano parte c’erano Mick Jones, Paul Simonon, Tory Crimes e Nicky “Topper” Headon. I primi tre si uniscono a Strummer e per qualche mese al chitarrista Keith Levine (che suonerà pochi anno dopo nei PIL di Johnny Rotten) e fondano un proprio gruppo, che prima si chiama Heartdrops, e poi The Clash. La prima, storica, esibizione è allo Screen On The Green di Islington, il 26 Agosto 1976. Inizia qui la loro storia: agli esordi sono una delle punte di diamante del punk di quegli anni, espressione più matura e politicamente sensibile del periodo storico economico di quei tempi. Ne è esempio il primo grande successo, White Riot, uscito nel Marzo 1977, ispirato agli scontri tra polizia e giovani neri al carnevale di Notting Hill nel 1976. Sono il punto di incontro della visione politica più matura e curiosa, lontano dall’anarchismo furbetto dei Sex Pistols o dall’apatia politica disinteressata dei Damned. Il loro esordio discografico è fragoroso: The Clash esce nell’anno Uno del Punk Britannico, il 1977, e piazza canzoni mito come I Fought The Law e (White Man) In Hammersmith Palais, unendo i ruvidi stilemi del punk a ritmi giamaicani del dub e del reggae. Il successo li carica, e il successo lavoro è leggenda: London Calling (1979) è il primo disco in studio cui Topper Headon prende posto dietro i piatti della batteria (dopo aver suonato già nel tour post primo disco), ma soprattutto è il racconto del rapporto odio-amore con gli Stati Uniti, fonte delle musiche vitali per loro stessi ma anche dell’ipocrisia, dei complotti. È un doppio disco che mostra la personale e infinita voglia di contaminare la musica di suoni e colori differenti: album pietra miliare per le musiche (l’incandescente title track), i temi (la violenza urbana di Guns Of Brixton, il terrorismo basco di Spanish Bombs), la copertina (che riprende la grafica dei primi dischi di Elvis con la foto di Simenon che distrugge il basso sul palco).
L’idea successiva, dopo un tour che li portò in mezzo mondo a suonare e una ormai consolidata fama di band impegnata, era piuttosto bizzarra: dopo aver imposto alla CBS il prezzo politico per London Calling di disco singolo pur essendo doppio, la band progettò la pubblicazione di 12 singolo uno per mese. Negata l’idea, ottenne di poter registrare per una settimana i mitici Electric Ladyland Studios di New York. Registrano di tutto, e tornano con una montagna di materiale a Londra. Inclusi vari remix dub di idee e canzoni. Mettono un po’ a posto tutto, e decidono di pubblicare tutto quello che avevano registrato, 36 canzoni, un triplo disco. La CBS non vorrebbe pubblicarlo, poi si accorda con la band: se volete anche stavolta il prezzo “politico imposto” dovete rinunciare ai diritti per le prime 200 mila copie. La band accettò.
Sandinista! è un omaggio al Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale, un movimento rivoluzionario e partito politico nicaraguense protagonista nel 1979 del crollo del regime dittatoriale di Anastasio Somoza Debayle: deve il suo nome all’ispirarsi alle teorie di Augusto César Sandino, rivoluzionario nicaraguense, nonché uno dei conduttori della resistenza rivoluzionaria alla presenza militare statunitense in Nicaragua tra il 1927 e il 1933. Tra l’altro leggenda vuole che Margareth Thatcher odiasse profondamente il termine e avesse avuto l’idea di proibirlo in Gran Bretagna. Il disco allarga a dismisura l’osservazione del mondo, proprio perché, e le interviste dopo la pubblicazione lo confermeranno, i concerti li avevano portati dove non erano mai stati, potendo così vedere quello che non avevano mai visto. La musica non è mai stata così piena di influenze, di idee, tanto che i fan della prima ora lo criticarono aspramente, accusandolo di aver perso tutta la spontanea violenza del punk. Ma a ben vedere, i nostri non hanno affatto perso lo sguardo critico e potente sulle cose, lo hanno solo voluto esprimere in modi diversi. Bastano i 6 monumentali, e storici, minuti di The Magnificent Seven per spiegare tutto: primo brano di rap bianco, Mick Jones a New York rimase ipnotizzato dai primi lavori della Sugarhill Gang e dei Grandmaster Flash & The Furious Five, è il viaggio nella testa di un operaio che si alza alle sette di mattina per andare al lavoro, che lavora per comprare regali alla sua fidanzata, ma che è anche un grande affondo alla realta del consumismo contemporaneo. Hitsville Uk è un brano che sa di gospel e di soul (il titolo è un omaggio alla Motown). C’è il Blues di Junco Partner e la sua versione dub in Version Pardner. Ivan Meets G.I. Joe è la cronaca surreale dell'incontro-scontro a ritmo di disco music tra un soldato americano e uno sovietico su una pista da ballo, in un tripudio di suoni da videogioco. The Call Up si apre con i cori dei Marines statunitensi, perché la chiamata del titolo è proprio un riferimento al servizio militare, dato che nel 1980 il Congresso ripristinò l'obbligo per gli uomini di età compresa tra 18 e 25 anni di registrarsi al Selective Service System. C’è persino un valzer, Rebel Waltz, Charlie Don't Surf �� tratto da una celebre battuta del film Apocalypse Now, Police On My Back, divenuta famosissima, è una cover di un vecchio brano di Eddy Grant contro il regime dell'apartheid in Sudafrica. Il tutto con remix, versioni dub, riferimenti alle rivoluzioni in America Latina, perfino la voce di una bimba, Maria, figlia di Mick Gallagher che dà una bella mano a suonare nel disco, che canta in modo stentato alcune strofe di Guns of Brixton accompagnata al pianoforte dal padre.
Ridondante, eccessivo, imperfetto, eppure spargerà fertilità ovunque e per decenni. Ricordo un ultima curiosità: non si sa se per caso o perché i Clash lo imposero, ma il numero di catalogo del triplo era 'FSLN1', stesso acronimo di Frente Sandinista de Liberación Nacional. Un ultimo riferimento magico ad un disco leggendario.
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