#Amore nelle parole
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Sono felice perché oggi ho avuto una seconda occasione per conoscerti per la prima volta.
una frase di un sogno del 9/6/23
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Cerco quella ragazza che faccia l’amore solo ed esclusivamente con me. Che se ne freghi di Tik Tok e di Instagram, perché ci sono io a leccargliela, mica i reel della gente in cerca di visibilità.
Cerco quella ragazza che faccia quello che dico io. Che mi appartenga nell'anima e nel corpo, che viva solo per il nostro amore, immune alle distrazioni vuote del mondo moderno. Una fanciulla il cui sguardo si perda nei miei occhi, anziché nei freddi schermi illuminati da luci effimere.
Cerco quella ragazza che, nel silenzio delle notti stellate, ascolti solo la melodia del nostro respiro, sincronizzato come un'unica sinfonia di desiderio. Che non abbia bisogno di applausi digitali, perché troverà la sua gloria nell’adorarmi. Che scelga di essere la mia musa, di danzare con me sulle note di una passione eterna, di abbandonarsi a un amore che non conosce confini, in cui ogni tocco è un giuramento di fedeltà. Che faccia delle mie parole il suo vangelo, dei miei desideri il suo credo, che sappia perdersi nelle mie braccia e ritrovarsi, ogni volta, più vicina alla felicità.
Immagino quella ragazza che non abbia timore di abbandonare ogni maschera, di mostrarsi nella sua essenza più pura e vulnerabile, perché sa che nel mio abbraccio troverà rifugio e non giudizio. Cerco una compagna che, con la stessa devozione, mi stringa forte, come se fossi l’unico ancoraggio nel mare in tempesta. Una ragazza che non si perda nei riflessi ingannevoli del mondo, ma che si immerga nella verità del nostro legame, senza esitazioni, senza remore.
Desidero quella donna che non cerchi conferme altrove, ma che sappia che nel nostro amore c’è tutto ciò che le serve, tutto ciò che desidera, tutto ciò che sogna. Che sappia che le nostre anime si sono scelte non per caso, ma per una forza che va oltre il tempo e lo spazio, oltre i banali giochi delle apparenze. Una donna che sappia amare non solo con il corpo, ma con il cuore, con l’anima, con tutto ciò che è, in una comunione di intenti che ci renda inseparabili, invincibili.
Cerco quella ragazza che, nel nostro mondo, costruito solo per noi due, sappia che non esiste altro al di fuori, perché al di fuori non esiste nulla di più reale, di più intenso, di più vero di questo amore che brucia come un fuoco eterno, che illumina la nostra vita con una luce che nessuna tecnologia potrà mai eguagliare.
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-Ti amo -disse il Piccolo Principe.
-Anch’io ti voglio bene -rispose la rosa.
-Non è la stessa cosa -replicò lui...- Amare significa avere la piena fiducia che ci sarai sempre, qualunque cosa accada. Non perché mi devi qualcosa, non per un possesso egoista, ma per esserci, in una compagnia silenziosa.
Amare è sapere che il tempo, le tempeste o i miei inverni non ti cambieranno. Dare amore non consuma l’amore, anzi, lo moltiplica. Il modo per restituire tanto amore è aprire il cuore e lasciarsi amare.
-Ho capito -disse la rosa.
-Non capirlo, vivilo -aggiunse il Piccolo Principe.
Questa riflessione tratta da Il Piccolo Principe di Antoine De Saint-Exupéry ci invita a riflettere sul vero significato dell’amore. Il dialogo tra il Piccolo Principe e la rosa sottolinea l’importanza della fiducia, della presenza silenziosa e dell’amore incondizionato, immutabile nel tempo e nelle difficoltà.
Il Piccolo Principe spiega che amare non riguarda il possesso, ma essere presenti senza aspettarsi nulla in cambio. Significa accettare l’altro così com’è, senza volerlo cambiare, e restare nei momenti di calma e di tempesta. Inoltre, dare amore non lo esaurisce, ma lo fa crescere. La reciprocità nasce quando si apre il cuore e si permette all’altro di amarci.
La rosa, inizialmente, sembra capire le parole del Piccolo Principe, ma lui la invita a non limitarsi a comprenderle, bensì a viverle pienamente. Questo insegnamento ci spinge a sperimentare l’amore in modo autentico e profondo, al di là delle parole.
L’amore vero si fonda su una donazione disinteressata, sull’accettazione reciproca e sulla condivisione emotiva. È un invito a vivere l’amore nella sua pienezza, con il cuore aperto e la mente serena.
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Questo è tutto ciò che un Uomo dovrebbe essere, o perlomeno ambire di diventarlo.
🍀
Un uomo che è gentile con te è la cosa più maschile che possa fare perché dimostra la sua forza nel contenimento. Sa di poter essere potente e imponente, ma sceglie di proteggere piuttosto che danneggiare, di confortare piuttosto che controllare. Questa non è una dimostrazione di debolezza, ma una profonda comprensione di come sia la vera mascolinità.
Un uomo gentile capisce che il suo compagno non è un oggetto da conquistare, ma un'anima da custodire. Attraversa la vita con la consapevolezza che il suo tocco, le sue parole e le sue azioni hanno un peso. La sua mascolinità non è definita dalla sua capacità di dominare, ma dalla sua capacità di elevare coloro che lo circondano.
Un uomo veramente maschile sa che la dolcezza non è passiva; è amore attivo in movimento. È il modo in cui ascolta quando parli, la cura che mette nel tenerti stretta e la premura nelle sue azioni. La sua forza risiede nella tenerezza che offre, creando un rifugio sicuro in sua presenza.
Un uomo che incarna la vera virilità non si sottrae alla vulnerabilità. Lui sa che permettersi di essere aperto e onesto richiede coraggio. La sua dolcezza crea uno spazio dove sentirsi visti e ascoltati, e questa apertura permette di crescere fiducia e intimità.
Un uomo che conduce con dolcezza capisce che l'amore non è controllo ma sostegno. La sua mascolinità non è minacciata dalla morbidezza che mostra, ma piuttosto, ne è esaltata. Il suo tocco rassicura, le sue parole leniscono, e la sua presenza si sente a casa.
Un uomo gentile con la compagna dimostra che la virilità è più della forza fisica; è intelligenza emotiva. Riconosce che una vera partnership prospera nel rispetto, e che la dolcezza è parte essenziale per costruire un legame duraturo. Lui conduce con compassione, sapendo che rafforza il legame tra voi.
Un uomo che abbraccia la dolcezza dimostra di non avere nulla da dimostrare, perché è sicuro in se stesso. La sua mascolinità non è definita dalle aspettative della società o dalla necessità di affermare il dominio, ma dalla sua capacità di creare pace e armonia nella sua relazione.
Un uomo che pratica la dolcezza sa che la vita non è una battaglia da vincere, ma un viaggio da condividere con chi ama. Lui apprezza i tuoi sentimenti, onora i tuoi confini e si presenta costantemente con attenzione e premura. La sua gentilezza è il suo modo di dire: "Tu sei importante per me. ”
Un uomo gentile nel suo approccio all'amore capisce che la pazienza e la gentilezza sono alla base di un rapporto solido. La sua mascolinità non è sminuita dalla morbidezza, ma gli permette di coltivare la relazione, aiutandola a diventare più profonda e significativa con il tempo.
Un uomo che offre la sua gentilezza è un uomo che dà valore alla tua fiducia. Lui sa che essere gentile non lo rende meno uomo, ma più uomo. La sua mascolinità risplende nella sua capacità di essere protettivo senza essere possessivo, forte senza essere duro e amorevole senza condizioni.
Abhikesh
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Per mantenere una relazione oggi bisogna avere tanto amore e soprattutto tanta voglia di farla funzionare, finire è facile, è facile anche iniziare, ma farla durare, affrontare litigi, opinioni diverse, parole forti nelle discussioni lo è solo per chi ama davvero.
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“forever close” photo by Fabrizio Pece (tumblr | 500px | instagram)
Nel cuore di una cittadina senza tempo, dove il grigio delle strade si fonde con il grigio del cielo, c'è una storia d'amore che resiste all'implacabile corso del destino. Le vite di Alex e Morgan si intrecciavano tra i vicoli stretti, un'amicizia che si sviluppò in qualcosa di più, un sentimento che sfidava la monotonia delle giornate grigie.
Alex, un lavoratore locale, e Morgan, una mente creativa senza un posto fisso nel mondo, si scoprirono l'un l'altro in un piccolo bar buio. Il loro amore crebbe nell'oscurità di strade poco illuminate, dove le luci pallide delle insegne creavano un'atmosfera di mistero e desiderio. Ma come talvolta capita, la vita ha avuto una strana maniera di chiedere il conto.
In una fredda notte d'inverno, Alex e Morgan persero la vita in un incidente che spezzò le loro storie ancor prima che potessero scrivere il loro epilogo. Le loro famiglie, spesso spartite da vedute diverse, si trovarono unite dalla stessa tristezza e rimpianto. Troppe parole non dette, troppe emozioni represse, ora sprofondavano nelle tombe di due anime che avevano trovato il loro rifugio l'una nell'altra.
Le loro tombe erano inclinate, appoggiandosi l'una all'altra come se la morte avesse finalmente concesso loro il conforto negato dalla vita. La pietra fredda divenne il testimone di un amore che, sebbene interrotto prematuramente, continuava a vibrare nell'eternità. Nelle notti tranquille, quando la pioggia scivolava via senza rumore, si diceva che le anime di Alex e Morgan si ritrovassero, non più limitate dai confini terreni.
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'Ho interrogato i mari e mi hanno risposto:
“Basta che tu fluisca con la vita.”
Ho domandato ai fiori e mi hanno sorriso:
“Fa come noi, sii felice semplicemente perché sei!”.
Ho minacciato il tempo e mi ha spiegato:
“Lasciami passare.”
Ho chiesto alla notte stellata e mi ha consigliato:
“Guarda quante infinite possibilità.”
Poi al grande Abete ho rubato un abbraccio e quando ho chiesto al vento di essere cullato, lui si è fatto madre e padre e una carezza si è infilata tra i miei capelli.
Ho dormito sul nudo fogliame e ho sentito i miei piedi dialogare con la terra, parole di sollievo e guarigione e quanto ancora ho da imparare.
Ho indagato libri nelle pietre, letto poesie nel volteggio degli uccelli e tra i ricami di cielo ho percepito che c’è solo amore dappertutto, a volte in incognito dietro al dolore più estenuante.
Nessuna colpa, nessun tradimento, nessun abbandono, ma solo prove che la nostra Anima sceglie per realizzarsi e sentire il gusto di riabbracciare se stessa in seno all'eterno.
Perché vivere alla fine è questo: è tornare a casa, allenandosi a ritrovare, percorrere, diventare, la via semplice del cuore.'
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• 🥀 🕯️🩸•
“Urania, celebrata in molti inni, Afrodite che ami il sorriso, nata dal mare, dea genitrice, che ami vegliare tutta la notte, augusta, che unisci di notte, tessitrice di inganni, madre di Necessità: tutto infatti proviene da te, hai aggiogato l'universo e domini le tre parti, tutto generi, ciò che è in cielo e sulla terra dai molti frutti e nell'abisso del mare, augusta compagna di Bacco, che ti rallegri nelle feste, madre degli amori che prepari i matrimoni, Persuasioni, che ami il letto, nascosta, datrice di grazia, visibile, invisibile, dalle amabili trecce, di padre illustre, nuziale, commensale, degli dei tieni lo scettro, lupa,datrice di prole, ami gli uomini, desideratissima, datrice di vita, che hai aggiogato i mortali con costrizioni senza briglie e le numerose specie di animali con incantesimi che suscitano folle amore: vieni, divino germoglio nato a Cipro, sia che sull'Olimpo tu sia regina, gioendo nel bel volto, sia che ti prenda cura della dimora della Siria produttrice d'incenso, sia che nei prati con i carri fatti d'oro occupi i lavacri fecondi del sacro Egitto, o che col cocchio tirato da cigni sull'onda del mare andando ti rallegri delle danze circolari dei cetacei, o ti diletti delle Ninfe dagli occhi scuri nella terra divina, sui lidi sabbiosi della riva con salto leggero; sia che a Cipro tua nutrice, o sovrana, dove sia le belle fanciulle vergini sia le spose per tutto l'annoinneggiano a te, beata, e al santo Adonis immortale. Vieni, dea beata, con aspetto molto amabile: perché con animo pio ti invoco con sante parole.”
- Orphic Hymn #55, to Aphrodite translated in Italian.
And if you were wondering: no, I’m not sharing what’s going on in this spell as it’s too personal, but I loved how the altar was looking like 🩶
#witch#witchcraft#pagan#traditional witchcraft#witchblr#witches of tumblr#italian witchcraft#Aphrodite#greek mythology#Venus#Venusian spell#tradcraft#altar#spell
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Un bambino risponde grazie perché ha sentito che è il tuo modo di replicare a una gentilezza, non perché gli insegni a dirlo.
Un bambino si muove sicuro nello spazio quando è consapevole che tu non lo trattieni, ma che sei lì nel caso in cui lui abbia bisogno di te.
Un bambino quando si fa male piange molto di più se percepisce la tua paura.
Un bambino è un essere pensante, pieno di dignità, di orgoglio, di desiderio di autonomia. Non sostituirti a lui. Ricorda che la sua implicita richiesta è: aiutami a fare da solo.
Quando un bambino cade correndo e tu gli avevi appena detto di muoversi piano su quel terreno scivoloso, ha comunque bisogno di essere abbracciato e rassicurato; punirlo è un gesto crudele. Purtroppo sono molte le madri che infieriscono in quei momenti. Avrai modo, più tardi, di spiegargli l’importanza del darti ascolto, soprattutto in situazioni che possono diventare pericolose. Lui capirà.
Un bambino non apre un libro perché riceve un’imposizione (quello è il modo più efficace per fargli detestare la letteratura), ma perché è spinto dalla curiosità di capire cosa ci sia di tanto meraviglioso nell’oggetto che voi tenete sempre in mano con quell’aria soddisfatta.
Un bambino crede nelle fate se ci credi anche tu.
Un bambino ha fiducia nell’amore quando cresce in un esempio di amore, anche se la coppia con cui vive non è quella dei suoi genitori. L’ipocrisia dello stare insieme per i figli alleva esseri umani terrorizzati dai sentimenti.
Non sono nervosa, sei tu che mi rendi così, è una frase da non dire…
Un bambino sempre attivo è nella maggior parte dei casi un bambino pieno di energia che deve trovare uno sfogo, non è un paziente da curare con dei farmaci. Provate a portarlo il più possibile nella natura.
Un bambino troppo pulito non è un bambino felice. La terra, il fango, la sabbia, le pozzanghere, gli animali, la neve sono tutti elementi con cui lui vuole e deve entrare in contatto.
Un bambino che si veste da solo abbinando il rosso, l’azzurro e il giallo non è mal vestito, ma è un bambino che sceglie secondo i propri gusti.
Un bambino pone sempre tante domande. Ricorda che le tue parole sono davvero importanti. Meglio un questo non lo so se davvero non sai rispondere; quando ti arrampichi lui lo capisce e ti trova anche un po’ ridicola.
Inutile indossare un sorriso sul volto per celare la malinconia, il bambino percepisce il dolore. Lo legge attraverso la sua lente sensibile, nella luce velata dei tuoi occhi. Quando gli arrivano segnali contrastanti, resta confuso, spaventato. Spiegagli perché sei triste. Lui è dalla tua parte.
Un bambino merita sempre la verità, anche quando è difficile. Vale la pena trovare il modo giusto per raccontare con delicatezza quello che accade utilizzando un linguaggio che lui possa comprendere.
Quando la vita è complicata il bambino lo percepisce, e ha un gran bisogno di sentirsi dire che non è colpa sua.
Il bambino adora la confidenza, ma vuole una madre, non un’amica.
Un bambino è il più potente miracolo che possiamo ricevere in dono.
Onoriamolo con cura.
- Giorgio Gaber
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" In amore, si può sollecitare e insistere, la consolazione esiste. Prima o poi, subentra l’oblio e l’emozione ritrova freschezza e vigore. In amicizia, la consolazione è illusoria, il lutto un baratro. Un amico, un amico vero, è insostituibile. Si vive con questa ferita senza fine, ci si ostina a voler dimenticare, ma si sa che è un esercizio vano. Perché questo genere di ferite non si cancellano dalla memoria? Perché il principio della fedeltà alla parola data non è stato rispettato, la fiducia è stata tradita, si è ritrovata come una dimora svaligiata da colui o colei a cui si erano lasciate le chiavi. E allora ci si sente sgomenti nello scoprire di aver sbagliato, di aver seguito per lungo tempo una falsa strada, creduto a parole vuote di senso, aperto il proprio rifugio interiore, il luogo intimo del segreto. Ed ecco che improvvisamente, tutto va in frantumi. Come non subire più queste ferite? Come scegliere i propri amici? Come sapere, come prevedere le metamorfosi dell'anima, la sua fedeltà e la sua integrità, le sue peregrinazioni e i suoi improvvisi mutamenti? Non esiste una ricetta. Diffidenza e amicizia non vanno d’accordo. Il sospetto è già la fine di una relazione. Che fare allora? Marguerite Yourcenar scrive nelle Memorie di Adriano: “Il nostro grande errore è quello di cercare di ricavare da ciascuno soprattutto le virtù che non ha, e di coltivare con scarsa cura quelle che possiede.” La perfezione non è umana, in compenso la virtù dell'amicizia, questo “sole del mondo” (Cicerone), è propria dell'uomo. "
Tahar Ben Jelloun, L’amicizia e l’ombra del tradimento, traduzione di Egi Volterrani e Camilla Testi, La nave di Teseo, 2019. [Libro elettronico]
[Edizione originale: Éloge de l’amitié, ombre de la trahison, Editions Seuil, 2004]
#Tahar Ben Jelloun#L’amicizia e l’ombra del tradimento#letture#citazioni letterarie#meditazioni#leggere#saggistica#saggi#letteratura contemporanea#Egi Volterrani#Camilla Testi#libri#fedeltà#Cicerone#gelosia#stoicismo#sincerità#letteratura franco-marocchina#saggezza#felicità#sentimenti#Marguerite Yourcenar#Memorie di Adriano#consolazione#gioia#citazioni#passioni#tradimento#debolezze umane#serenità
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Un tempo sarebbe stato facile amarmi.
Ero dolce. Credevo nelle promesse, nelle parole. Giustificavo tutto, anche il male che sentivo e non ammettevo.
Mi prendevo la colpa, anche se non la capivo. Pur di non perdere chi amavo, sopportavo ogni mancanza, anche quando mancavo io e non sapevo più ritrovarmi. Abbracciavo senza chiedere nulla in cambio. Ero indifesa.
Da proteggere.
Da distruggere.
Oggi è difficile amarmi, restarmi accanto.
Rispettare i miei spazi, comprendere i miei silenzi, la mia indipendenza, il mio bisogno di vivere e di costruire usando solo le mie forze. Io che del mio equilibrio cercato, sofferto e trovato ne faccio un vanto da gridare al presente ogni giorno. Io che credo nell’amore molto più di ieri. Amore che non ha nulla a che fare con le briciole, con l’arroganza, con l’assenza, con l’infedeltà. Oggi è difficile amare la donna che sono diventata. Dopo i sogni sfumati, le ali spezzate, le labbra spaccate. Sicura delle mani da stringere che vorrei e degli occhi che non vorrò più incrociare. È difficile.
Forse è impossibile. Sicuramente è raro incontrare un’anima che ci ami oltre noi stessi, dove fingiamo di essere forti mentre imploriamo gli abbracci di chi possa amarci sapendoci fragili e imperfetti. Io dell’amore non so molto, forse. Non posso insegnarlo.
Ma so che ha a che fare con il rispetto.
E con le scelte che non s’impongono, ma si costruiscono. Insieme. Quando si diventa l’unica scelta e mai un’opzione tra tante. Alla ragazza che sono stata devo tanto, soprattutto scuse.
Alla Donna che sono, un promemoria: ricordati delle tue ali... ricordati di te.
Gabriel Garcià Marquéz
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Chiedo scusa al caso se lo chiamo necessità. Chiedo scusa alla necessità se tuttavia mi sbaglio. Non si arrabbi la felicità se la prendo per mia. Mi perdonino i morti se ardono appena nella mia memoria. Chiedo scusa al tempo per tutto il mondo che mi sfugge a ogni istante.
Chiedo scusa al vecchio amore se do la precedenza al nuovo. Perdonatemi, guerre lontane, se porto fiori a casa. Perdonatemi, ferite aperte, se mi pungo un dito. Chiedo scusa a chi grida dagli abissi per il disco col minuetto. Chiedo scusa alla gente nelle stazioni se dormo alle cinque del mattino
Perdonami, speranza braccata, se a volte rido. Perdonatemi, deserti, se non corro con un cucchiaio d’acqua. E tu, falcone, da anni lo stesso, nella stessa gabbia, immobile, con lo sguardo fisso sempre nello stesso punto, assolvimi, anche se tu fossi un uccello impagliato. Chiedo scusa all’albero abbattuto per le quattro gambe del tavolo.
Chiedo scusa alle grandi domande per le piccole risposte. Verità, non prestarmi troppa attenzione. Serietà, sii magnanima con me. Sopporta, mistero dell’esistenza, se tiro via fili dal tuo strascico. Non accusarmi, anima, se ti possiedo di rado.
Chiedo scusa al tutto se non posso essere ovunque. Chiedo scusa a tutti se non so essere ognuno e ognuna. So che finché vivo niente mi giustifica, perché io stessa mi sono d’ostacolo. Non avermene, lingua, se prendo in prestito parole patetiche, e poi fatico per farle sembrare leggere.
-Wislawa Szymborska-
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Un tempo sarebbe stato facile amarmi.
Ero dolce. Credevo nelle promesse, nelle parole. Giustificavo tutto, anche il male che sentivo e non ammettevo.
Mi prendevo la colpa, anche se non la capivo. Pur di non perdere chi amavo, sopportavo ogni mancanza, anche quando mancavo io e non sapevo più ritrovarmi. Abbracciavo senza chiedere nulla in cambio. Ero indifesa.
Da proteggere.
Da distruggere.
Oggi è difficile amarmi, restarmi accanto.
Rispettare i miei spazi, comprendere i miei silenzi, la mia indipendenza, il mio bisogno di vivere e di costruire usando solo le mie forze. Io che del mio equilibrio cercato, sofferto e trovato ne faccio un vanto da gridare al presente ogni giorno. Io che credo nell’amore molto più di ieri. Amore che non ha nulla a che fare con le briciole, con l’arroganza, con l’assenza, con l’infedeltà. Oggi è difficile amare la donna che sono diventata. Dopo i sogni sfumati, le ali spezzate, le labbra spaccate. Sicura delle mani da stringere che vorrei e degli occhi che non vorrò più incrociare. È difficile.
Forse è impossibile. Sicuramente è raro incontrare un’anima che ci ami oltre noi stessi, dove fingiamo di essere forti mentre imploriamo gli abbracci di chi possa amarci sapendoci fragili e imperfetti. Io dell’amore non so molto, forse. Non posso insegnarlo.
Ma so che ha a che fare con il rispetto.
E con le scelte che non s’impongono, ma si costruiscono insieme. Quando si diventa l’unica scelta e mai un’opzione tra tante. Alla ragazza che sono stata devo tanto, soprattutto scuse.
Alla Donna che sono, un promemoria: ricordati delle tue ali... ricordati di te.
Gabriel Garcià Marquéz
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Ho sempre diffidato di quelli che si innamorano ogni tre per due. Quando iniziano una relazione con qualcuno sono subito innamoratissimi,non hanno mai provato un simile sentimento con nessun altro prima,si sentono al settimo cielo,ecc…Quando poi la relazione finisce ( di solito questi rapporti non durano mai a lungo) dopo qualche mese si sono già buttati in un altra e ovviamente è un grande amore,che durerà in eterno; il partner è unico e speciale,ecc…In realtà queste persone non amano veramente qualcuno,sono solo innamorate dell’idea dell’amore,di come il loro partner li fa sentire,delle emozioni che fa loro provare. Ma siccome queste emozioni sono effimere ed estemporanee,non durano a lungo e così vanno subito a caccia di una nuova preda per sentirsi di nuovo al top. La persona con cui condividono la relazione non è il fine,ma solo il mezzo. Credo che persone così siano molto immature e probabilmente anche sole e annoiate,perciò hanno bisogno di riempirsi la vita con falsi sentimenti pur di provare qualcosa. Purtroppo le loro vittime,che invece hanno creduto in quei sentimenti e nelle loro parole, spesso rimangono ferite a lungo e non riescono a superare la delusione con la stessa facilità con cui lo fanno loro
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La gentilezza nelle parole crea confidenza; la gentilezza nel pensiero crea profondità; la gentilezza nel dare crea amore. (Lao Tzu) ****************** Kindness in words creates confidence; kindness in thought creates depth; kindness in giving creates love. (Lao Tzu)
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Che poi, il problema non è solo la violenza. Non è solo l’orrore, non è solo la prevaricazione, la mancanza di rispetto, la mancanza di amore, la mancanza di dignità, la mancanza di tenerezza, la mancanza di vergogna, la mancanza di un’educazione sentimentale di base, minimale, da definire banale se non fosse che, evidentemente, banale non è, anzi, è tutto l’opposto. Il problema è anche la cultura del “ti faccio vedere cosa so fare”. Ti faccio vedere fino a che punto arrivo, ti mostro, mi mostro, condivido, condividi, spartisco, mi aggrego, fammi contare qualcosa, guardami, guardami, guardami, guarda cosa so fare, dimmi che ti piaccio, dimmi quanto ti piaccio, e se faccio di più, ti piaccio di più? Come li supero, gli altri? Posso essere meglio, degli altri, lo giuro, ma tu guardami, giudicami se vuoi ma guardami, guardami a tutti i costi. Nella perversione dell’abuso, la perversione dello sguardo degli altri, e questa è un’altra delle tragedie a cui partecipiamo, quotidianamente, in questo turbinio visivo di automasturbazione antierotica. Non c’è sesso, non c’è desiderio, non c’è piacere, non c’è erotismo, non c’è nulla, o meglio c’è l’assenza di ogni cosa.
Mark Rothko, parlando dei futuri acquirenti dei suoi quadri, dei critici che ne avrebbero tessute le lodi, chiama in causa la volgarità del loro sguardo, è ossessionato e intristito da “quegli sguardi volgari” che si affacceranno alle sue opere, estensioni della sua anima, che pagheranno per averle e poterle ammirare, nelle proprie case, nelle proprie gallerie, ogni singolo giorno, che le faranno loro ma senza capire, senza comprenderle, senza comprenderlo, rozzamente, convinti di averle, di possederlo.
Non faccio che pensare alle sue parole in questi giorni.
Gli sguardi volgari.
Le mani volgari, le parole volgari, i messaggi volgari, la battute volgari, i cuori volgari, le anime, così dolorosamente volgari.
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