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[E noi splendiamo, invece][Alessandro Zan]
Clicca qui per acquistare il libro Titolo: E noi splendiamo, inveceScritto da: Alessandro ZanEdito da: Sperling & KupferAnno: 2024Pagine: 176ISBN: 9788820079734 «Ecco che essi ti insegnano a non splendere. E tu splendi, invece.» È da queste parole di Pier Paolo Pasolini che prende le mosse Alessandro Zan per mettere nero su bianco tutto ciò che è successo negli ultimi anni, a partire dal…
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#2024#Alessandro Zan#ddl zan#E noi splendiamo#gay#Giorgia Meloni#invece#Italia#LGBT#LGBTQ#LGBTQIA+#Michela Murgia#nonfiction#Pier Paolo Pasolini#Sperling & Kupfer
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Non serve credere ad Alessandro Zan, alle sue denunce di omofobia in Italia: Elena Donazzan è ancora assessore all'istruzione in Veneto, NONOSTANTE abbia istigato al suicidio col suo comportamento omofobo Cloe Bianco.
Ciò significa che l'omofobia non solo non viene punita quando uccide, MA PURE SI DIMENTICA PRESTO.
#Alessandro Zan#omofobia#Veneto#Cloe Bianco#Elena Donazzan#istigazione al suicidio#assessore#istruzione
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Alessandro #Zan (#PD):"Ipocriti e codardi. Questo sono. Nessuno ad Atreju ha avuto il coraggio di dire a Musk che quello in braccio per Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia non è un figlio, ma un reato universale. Nessuno ha avuto il coraggio di dargli del criminale, nessuno ha avuto il coraggio di dirgli che la GPA loro la considerano più grave della tortura o della riduzione in schiavitù, al pari del genocidio. Ancora una volta, forti con i deboli, deboli con i forti." fasci vigliacchi per costituzione
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J-Ax in un pezzo di 10 anni fa cantava: “persone senza onore qui le chiamano onorevoli”. Pur non facendo nomi, tantissime sono le persone, gli “onorevoli” (o per meglio dire i “dis-onorevoli”) che potrebbero essere i destinatari di questa frase.
È il 2021, quando al senato viene affossato il ddl Zan che avrebbe inasprito le pene nei confronti di chi commette reati omo-trans-fobici, che porta il nome di Alessandro Zan (Partito Democratico). All’affossamento del ddl in questione, a festeggiare è tutta l’ala destra dell’emiciclo, sempre pronti a remare contro qualsiasi forma di senso civico e contro qualsiasi azione di buonsenso.
A festeggiare c’è anche lui, Simone Pillon, “senatùr” leghista che un giorno sì e l’altro pure inveisce contro il mondo lgbtqi+, al punto da arrivare ad essere condannato per diffamazione nei confronti dell’associazione Omphalos Lgbti+, accusata di fare “una propaganda unidirezionale e celebrativa dell’omosessualità, con l’intento di coinvolgere i minorenni in attività a sfondo esibizionistico/erotico, svolte presso l’associazione”. Secondo la sentenza, Pillon avrebbe additato l’associazione come “istigatrice dell’omosessualità” (?) E “soggetto che distribuisce materiale pornografico” (!!!).
All’affossamento del ddl Zan, Pillon e soci leghisti hanno subito prontamente festeggiato sui loro social, con foto e video provocatori in cui si inneggia al “salvataggio dell’Italia dalle teorie del gender che stanno rovinando le nuove generazioni”. Risultato? Una valanga di commenti e di insulti, più o meno veementi, che rientrano nel diritto di critica e nella libertà di espressione (che peraltro Pillon & soci han sempre difeso a spada tratta, rivendicando anche di utilizzare parole oscene nei confronti di determinate categorie di persone). Peter Gomez ha specificato sul sito de Il fatto quotidiano.It: “ci limitiamo a ricordare che la libertà di parola nasce nel 700 con la rivoluzione rancese per poter parlare male di coloro i quali erano al potere. Per per parlarne bene, infatti, c’erano già i cortigiani. E oggi è davvero difficile parlar bene di questi nostri tre ex rappresentanti” (Simone Pillon, Stefano Lucidi e Guglielmo Golinello, tutti e tre ex parlamentari della Lega Per Salvini Premier).
Forse però la libertà di parola e di espressione, la libertà di ruttare in pubblico nei comizi con contenuti diffamatori e basati sul nulla forse vale solamente per loro. Si è scoperto, infatti, che Simone Pillon (in compagnia dei suoi colleghi) si è rivolto ad uno studio legale di Modena (tale Studio Legale Virgili) per far sì che quest’ultimo lo difendesse dalle critiche e dagli insulti ricevuti per via delle sue uscite davvero polarizzanti e decisamente criticabili e attaccabili. Una valanga di lettere sono state inviate ai malcapitati, con richieste di risarcimento di cifre ingenti che potevano sforare anche i 20mila euro per “diffamazione aggravata nei confronti dell’ex senatore”.
A far scoppiare il caso è stato Thomas Mackinson, che ha portato a galla sul giornale diretto da Gomez e Marco Travaglio, questa enorme macchina di risarcimenti che nasconde del marcio dietro: una macchina basata essenzialmente sulla paura volta ad agire nei confronti di poveri malcapitati che non riescono a distinguere “una lettera raccomandata da un atto giudiziale”. Nella lettera solo una alternativa: paga il risarcimento per i commenti oppure vai a processo. In pratica: un’estorsione bella e buona.
Come spiega l’avvocato Luca Zenaldi all’interno di questo servizio de Le iene realizzato da Roberta Rei, la corretta procedura prevede, in caso ci si senta diffamati, la presentazione di una querela che viene esaminata dal pubblico ministero il quale decide se effettivamente sussiste la diffamazione, e dunque eventualmente rinvia al giudizio. Ebbene, in tale macchina manca esattamente il passaggio della presentazione di querela da far esaminare al pubblico ministero. In buona sostanza, l’azione avviata da Pillon e dallo studio legale a cui si è rivolto è nient’altro che una pesca a strascico che sulla legge dei grandi numeri tenta di acchiappare quanti più pesci disposti a pagare, un po’ per vergogna, un po’ per levarsi dalle grane. Ed infatti in tanti han pagato.
In questi 8 minuti e poco più di servizio de Le iene, la Rei ha parlato di tutta la situazione riguardante l’ex “senatùr” leghista, andando anche ad intervistarlo circa tutta la faccenda.
Un noto detto italiano recita che “sono tutti froci con il culo degli altri”: in questo caso, si potrebbe affermare che richiedono tutti libertà di espressione, almeno finché non si finisce al centro di shitstorm volutamente create e ricercate a tavolino.
(Servizio de Le iene di Novembre 2022).
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S&D Italian member Alessandro Zan's personal experience with coming out.
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The Italian politician Alessandro Zan, who is gay and a prominent champion for L.G.B.T.Q. people, wrote on social media then:
“There is not too much ‘frociaggine.’ There are too many homophobes.���
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Europee, la lista dei 76 possibili eletti secondo YouTrend
Europee, la lista dei 76 possibili eletti secondo YouTrend. Ilaria Salis, Mimmo Lucano e Ignazio Marino con Avs. Cecilia Strada e probabilmente Marco Tarquinio con il Pd, Gaetano Pedullà e Pasquale Tridico con il M5S, Giovanni Crosetto, nipote del ministro della Difesa, per FdI, Letizia Moratti e probabilmente anche Flavio Tosi per Forza Italia, e poi Roberto Vannacci che dovrà scegliere la circoscrizione per la Lega. Sono questi alcuni dei 76 eletti al Parlamento europeo secondo un elenco (ancora provvisorio) messo a punto da YouTrend. Ecco i possibili eletti partito per partito Fratelli d’Italia In tutto dovrebbero essere 24 gli eurodeputati del partito della premier Giorgia Meloni, che è candidata capolista in tutte le circoscrizioni e che rinuncerà al seggio. Nord Ovest: Carlo Fidanza, Mario Mantovani, Giovanni Crosetto, Lara Magoni, Pietro Fiocchi, Mariateresa Vivaldini. L'ultimo nome è quello di Paolo Inselvini, che subentrerà dopo la rinuncia di Meloni. Nord est: Elena Donazzan, Stefano Cavedagna, Sergio Antonio Berlato, Alessandro Ciriani. Anche in questo caso, Daniele Polato dipende dalla rinuncia della premier. Centro: Nicola Procaccini, Marco Squarta, Carlo Ciccioli, Antonella Sberna. Ultimo Francesco Torselli. Sud: Alberico Gambino, Francesco Ventola, Denis Domenico Nesci, Michele Picaro e ultima - in attesa di subentrare - Chiara Maria Gemma. Isole: Giuseppe Milazzo, Ruggero Razza. Partito Democratico Dovrebbero essere 21 gli eurodeputati Dem. In questo caso Schlein si è candidata in più circoscrizioni: al Centro e nelle Isole e anche lei rinuncerà. Nord Ovest: Cecilia Strada, Giorgio Gori, Alessandro Zan, Irene Tinagli, Brando Benifei, Piefrancesco Maran. Nord est: Stefano Bonaccini, Alessandro Zan (eletto anche lui in più circoscrizioni), Alessandra Moretti, Elisabetta Gualmini, Annalisa Corrado, Andrea Zanoni. Centro: Nicola Zingaretti, Dario Nardella, Matteo Ricci, Camilla Laureti, Marco Tarquinio (che subentrerebbe al momento della rinuncia di Schlein). Sud: Antonio Decaro, Lucia Annunziata, Raffaele Topo, Pina Picierno, Sandro Ruotolo. Isole: Giuseppe Lupo (anche in questo caso si tratta di un subentro). Movimento 5 Stelle Sono 8 i possibili eletti del Movimento. Nord Ovest: Gaetano Pedullà. Nessun eletto al Nord est. Centro: Carolina Morace, Dario Tamburrano. Sud: Pasquale Tridico, Valentina Palmisano, Mario Furore, Danilo Della Valle. Isole: Giuseppe Antoci. Forza Italia Sono 8 gli eletti di Forza Italia. Antonio Tajani è stato eletto in più circoscrizioni e anche lui dovrebbe rinunciare. Nord Ovest: Letizia Moratti, Massimo Salini (un altro caso di subentro). Nord est: Flavio Tosi, laddove scatti la rinuncia di Tajani. Centro: Salvatore De Meo, che subentrerebbe a Tajani. Sud: Fulvio Martusciello e Giusi Princi (anche qui scatta con la rinuncia del capolista). Isole: Edmondo Tamajo e Marco Falcone. Lega Otto anche gli eurodeputati leghisti. In questo caso è Roberto Vannacci a essere capolista in 4 su 5 circoscrizioni e dunque dalla sua scelta dipenderà l'elezioni di alcuni candidati. Nord ovest: Silvia Sardone, Isabella Tovaglieri e Angelo Ciocca che resta in bilico. Nord est: Anna Maria Cisint e - sempre in bilico - Paolo Borchia. Centro: Susanna Ceccardi, in attesa di sapere se farà il bis o meno in Europa. Sud: Aldo Patriciello, anche lui ancora non certo di andare in Europa. Isole: Raffaele Stancanelli. Alleanza Verdi e Sinistra Ilaria Salis e Ignazio Marino dovranno optare per uno dei seggi in cui sono stati eletti e a quel punto si saprà con certezza quali saranno i 6 eurodeputati di Alleanza Verdi e Sinistra. Va al Parlamento europeo certamente Mimmo Lucano, mentre da decidere chi fra Benedetta Scuderi, Giovanni Mori, Cristina Guarda, Marilena Grassadonia, Francesco Emilio Borrelli e Leoluca Orlando conquisterà il seggio a Strasburgo. Südtiroler Volkspartei Lo sbarramento nazionale al 4% non vale per le liste delle minoranze linguistiche, che possono collegarsi - ricorda YouTrend - ad una lista nazionale e sottrarle un seggio se un loro candidato supera le 50.000 preferenze. In queste elezioni, come in quelle del 2019, la Südtiroler Volkspartei era apparentata con Forza Italia e in entrambe le occasioni le ha sottratto un seggio nel Nord Est. Risulta fra gli eletti Herbert Dorfmann nella circoscrizione Nord est.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Da anni la Chiesa si lamenta per la ‘crisi delle vocazioni‘, eppure il Papa – che in pubblico parla di accoglienza per le persone LGBTQ – nel privato delle riunioni con i vescovi ha dichiarato che in seminario non si possono accettare ragazzi che hanno “tendenze omosessuali o che sostengono la cultura gay”. Invece di puntare il dito contro preti, vescovi e cardinali che vomitano odio e omofobia, questo si preoccupa del “sostegno alla cultura gay” (ha paura che ballino la Carrà e Paola e Chiara in seminario?). Le parole di questo 87enne hanno suscitato reazioni di ogni tipo, l’ironia della comunità LGBTQ su Twitter, il plauso di certi personaggi omofobi che fino a ieri accusavano Francesco di essere l’anticristo per le sue posizioni poco severe nei confronti di gay, lesbiche, trans, bisessuali e queer e anche qualche precisazione e frecciatina da parte di politici e attivisti LGBTQ, come Alessandro Zan. Nel segreto delle riunioni Francesco è ben altro che l’affabile nonnino che dispensa discorsi vagamente a tinte rainbow per strizzare l’occhio alla generazione X che scappa dalla Chiesa come dalla peste… Le reazioni alle parole di Francesco: da Alessandro Zan ad Anna Paola Concia. Fabrizio Marrazzo, il portavoce del partito gay ha proposto di bloccare i fondi provenienti dall’8×1000 alla Chiesa cattolica: “Ricordiamo che i seminari sono finanziati anche con i soldi dei contribuenti italiani ed anche il clero è pagato anche con l’8X1000, pertanto se tale dichiarazione discriminatoria verrà confermata dalla Chiesa, chiediamo che il governo blocchi i fondi dell’8×1000 alla chiesa Cattolica”. Rosario Coco, presidente di Gaynet, ha dichiarato: “Ha già detto tutto Francesco. Se va in escandescenze parlando di troppa ‘frociaggine’ nella Chiesa è perché evidentemente non si sa più dove nascondere le persone omosessuali nel clero, che sono numerosissime e certe politiche repressive sono destinate a finire”. Il deputato del PD, Alessandro Zan su Instagram ha pubblicato un posto efficace e sintetico: “Non c’è troppa frociaggine, ci sono troppi omofobi”. Anna Paola Concia, ex deputata del PD ha scritto su Twitter: “Scusate non riesco ad indignarmi, perdonatemi. Lo ha detto male, ma perché vive a Roma e fr****aggine si usa nella città eterna, ma non sempre è offensivo. Non ha fatto altro che dire la verità: la maggior parte dei sacerdoti sono gay. Mica vi sarete sorpresi? La chiesa discrimina i gay e ve ne accorgete oggi? Complimenti! Si sono tutti indignati perché non mi sono indignata, come se fosse una novità che la chiesa discrimina gli omosessuali. Da quando ci si aspetta qualcosa di diverso dalla chiesa? Mah”. Intanto i seminaristi al colloquio con i vescovipic.twitter.com/4nwvQmBI7i — Anto (@antodag_) May 27, 2024 Fonte
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Il generale Vannacci contro Alessandro Zan: “Sei gay, quindi non sei normale”
Durante un dibattito tv il generale Roberto Vannacci ha affermato che Alessandro Zan, deputato del Pd, “come gay non rappresenta la normalità”. “Lei sta dicendo cose che sono fuori dalla Costituzione”, ha replicato Zan. Ma Vannacci ha insistito: “Non c’è nessuna differenza di diritti tra chi è omosessuale e chi non lo è. Dico solo che ciò che non è normale non rientra nella norma. Se avessi…
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Alessandro Zan, figura chiave nella battaglia per i diritti della comunità LGBTQIA+, svela il suo nuovo saggio, "E noi splendiamo, invece" in un evento che sarà presentato insieme a Elly Schlein e moderato da Daniela Preziosi, mercoledì 31 gennaio 2024 alle 18.00 presso Feltrinelli Librerie in via Appia Nuova 427 a Roma. Il Contenuto del Saggio Il libro parte dalle parole profetiche di Pier Paolo Pasolini: «Ecco che essi ti insegnano a non splendere. E tu splendi, invece.» Alessandro Zan in "E noi splendiamo, invece" racconta senza filtri gli avvenimenti degli ultimi anni, con particolare attenzione al clamoroso affossamento del Ddl Zan, la proposta di legge a lui intitolata. La narrazione si snoda attraverso le sfide del presente politico italiano, con l'ascesa di un governo di destra guidato da Giorgia Meloni, che sembra aver relegato i diritti civili in secondo piano. Tuttavia, il libro si distingue per essere un faro di speranza piuttosto che un grido di disillusione. Zan intende dare voce alle tante persone che, nonostante le avversità, reclamano il loro spazio e il diritto di esistere. Attraverso una rassegna della situazione italiana e uno sguardo proiettato sull'intera Europa, Zan mette in luce le voci che resistono all'intolleranza e ai nazionalismi. Il saggio è un appello a perseverare nella lotta per un mondo in cui l'uguaglianza sia la norma. Alessandro Zan Nato a Padova nel 1973, Alessandro Zan è una figura poliedrica: politico, attivista LGBTQIA+ e paladino dei diritti civili. Già nel 2006, come consigliere comunale, ha ottenuto il primo registro anagrafico per le coppie di fatto in Italia. Il suo impegno è evidente nel ruolo di relatore del Ddl Zan, mirato a contrastare la misoginia, l'omolesbobitransfobia e l'abilismo. Il 2021 ha visto il successo del suo primo libro, "Senza paura," pubblicato da Piemme. Dettagli sul Libro: Titolo: E noi splendiamo, invece Autore: Alessandro Zan Editore: Sperling & Kupfer Pagine: 176 Prezzo: 18,90 euro Versione ebook disponibile Data di Uscita: 23 gennaio 2024 Questo saggio, attraverso la penna di Alessandro Zan, si configura come una voce autorevole e illuminante, un faro di speranza nell'attuale panorama politico e sociale. Un'opera imprescindibile per coloro che credono nell'importanza della lotta per i diritti e nell'affermazione di un mondo veramente uguale per tutti.
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Alessandro Zan, esce il nuovo saggio 'E noi splendiamo invece'
ALESSANDRO ZAN, E NOI SPLENDIAMO, INVECE. L’ITALIA CHE ESISTE E CHE RESISTE (SPERLING & KUPFER, PP.176 EURO 18.90). Parte dalle parole di Pier Paolo Pasolini: “Ecco che essi ti insegnano a non splendere. E tu splendi, invece” Alessandro Zan, politico simbolo della lotta per i diritti della comunità Lgbtqia+, nel suo nuovo saggio ‘E noi splendiamo, invece. L’Italia che esiste e che resiste’…
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[Indietro non si torna][Monica J. Romano]
Il lungo cammino dei diritti civili delle persone LGBT+ in Italia. Una storia personale, una battaglia politica.
Ogni storia è personale e unica, e tuttavia la storia di Monica J. Romano è carica di riflessi e risonanze collettive. Le tappe della sua vicenda, infatti, talvolta dolorose, spesso liberatorie e persino gioiose, ci offrono la possibilità di ascoltare la voce di una di quelle persone cui, in fondo fino all’altroieri, la voce e l’identità sono state negate, oggetto di sberleffo, di emarginazione,…
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#2023#Alessandro Zan#gender#Il lungo cammino dei diritti civili delle persone LGBT+ in Italia#Indietro non si torna#Italia#LGBT#LGBTQ#Monica J. Romano#nonfiction#Saggi#Saggistica#TEA#una battaglia politica#Una storia personale
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10 dic 2023 20:43
MA CHE RICCO QUESTO BUSINESS ARCOBALENO! “REPORT” STASERA SCODELLA UN’INCHIESTA SULLE ATTIVITÀ DA IMPRENDITORE DEL DEM ALESSANDRO ZAN, FEDELISSIMO DI ELLY SCHLEIN, CHE LO HA PIAZZATO NELLA SUA SEGRETRIA – IL PALADINO DEL MONDO LGBTQ+ È SOCIO DI MAGGIORANZA E AMMINISTRATORE UNICO DI UNA SRL CHE GESTISCE I GAY PRIDE A PADOVA: UN BEL “GIOCATTOLO” PER FARE BUSINESS, CHE MACINA MIGLIAIA DI EURO ED È STATO SOSTENUTO ANCHE DA 180MILA EURO RISTORI PER IL COVID – INTERVISTATO DALLA TRASMISSIONE DI RAI3, ZAN SI DIFENDE: “NESSUN CONFLITTO DI INTERESSI, LO FACCIO A TITOLO GRATUITO” – LA SEGRETARIA ARMOCROMISTA NON HA NULLA DA DIRE?
Estratto dell’articolo di Fabio Amendolara per “La Verità”
Gay.it, il sito web punto di riferimento per la comunità omosessuale italiana, dedica al Padova pride village, una descrizione molto breve ma efficace: «Fondato da Alessandro Zan (sì, proprio lui, il relatore del disegno di legge omonimo contro l’omofobia, la transfobia, la misoginia e l’abilismo), è il più grande evento Lgbtq+ del Nord Italia, che si svolge in estate dal 2008».
Ma ci sono altri due dettagli non trascurabili che Report, il programma televisivo d’inchiesta condotto da Sigfrido Ranucci che andrà in onda oggi su Rai 3, ha scoperto: Zan, oltre a esserne il fondatore, è anche l’organizzatore dell’evento tramite una società, la Be Proud srl, azienda che opera con un codice Ateco, quello che identifica l’attività economica, per l’organizzazione di convegni e fiere.
Ha un capitale sociale di 3.000 euro, sede legale a Padova e un valore della produzione da oltre 600.000 euro. Ma il moschettiere che combatte l’omotransfobia e che è nella segreteria nazionale del Partito democratico (Elly Schlein è stata ospite d’onore della serata di chiusura dell’ultima edizione del Pride padovano), detiene il 52% delle quote della Be Proud e, oltre a essere quindi il socio di maggioranza, è anche l’amministratore unico della società.
L’evento, in coda al nome mostra anche un altro brand: Virgo, un fondo d’investimento che ha deciso di puntare sull’inclusività e per abbinare il suo brand all’evento ha sborsato 4 milioni per progetti sul tema. «In Virgo Fund», è spiegato sul sito web del fondo, «siamo consapevoli che promuovere la diversità, l’equità e l’inclusione in ogni aspetto della nostra attività è un nostro valore fondamentale oltre che essere un ingrediente del nostro successo». E ancora: «Virgo Fund abbraccia l’uguaglianza e l’inclusione come canoni di bellezza in quanto parte del nostro ambiente di lavoro, degli investimenti e soprattutto delle partnership che scegliamo, fino all’offerta delle competenze nelle nostre attività».
Obiettivi che sembrano essersi sposati in pieno con il pride padovano. Che, oltre a Virgo, può contare su un’altra partnership: il Comune di Padova, guidato da Sergio Giordani, un sindaco che piace particolarmente ai dem.
In bella mostra sul sito web dell’evento organizzato da Zan ci sono poi anche i loghi dei partner, in prevalenza società energetiche e della mobilità verde, ma non mancano i big del beverage. E, spiegano gli organizzatori, «il Pride Village Virgo è un evento inclusivo che accetta tutte (con la «e» capovolta, ndr), tranne gli omofobi». La politica (ideologica) sembra intrecciarsi spesso, però, con l’attività di business. E Padova è proprio il collegio elettorale di Zan.
Gli inviati di Report, Carlo Tecce e Lorenzo Vendemiale sono stati al pride che ogni anno supera le 200.000 presenze e hanno potuto verificare sul campo che è un bel «giocattolo» per fare business. Nell’area beverage, per esempio, c’è un privé con quota d’ingresso da 25 euro a persona e consumazione minima al tavolo da 160 euro. «Le quote», è spiegato online dagli organizzatori, «si sommano e vengono convertite in un giro di bottiglie (servite direttamente al tavolo)». Chi decide di restare in piedi, invece, paga 10 euro e non ha diritto alla consumazione, da pagare a parte.
A questo punto i due giornalisti si sono chiesti: «Tutto ciò che viene speso per bere, mangiare e divertirsi, dove finisce?». Una domanda che hanno rivolto proprio a Zan. Che ha risposto così: «È un evento dove tutto quello che viene guadagnato viene riversato nell’iniziativa e dunque non c’è nessun tipo di guadagno».
Poi l’hanno incalzato: «Non ci vede un po’ un conflitto nell’avere una società che ha comunque un giro d’affari sugli stessi temi su cui lei, giustamente, conduce delle battaglie meritevoli in Parlamento?». La risposta: «No, io ho prestato il mio nome per dare una mano. Ma lo faccio con spirito di servizio, a titolo gratuito».
I due giornalisti hanno quindi raccolto le considerazioni di Stefano Capaccioli, commercialista e revisore legale: «Le società sono fatte necessariamente per avere un utile. Incassando 1,3 milioni e spendendo, visto che guadagna poco, 1,3 milioni, fondamentalmente c’è tutta una serie di fattori produttivi che vengono remunerati. Dichiarano otto dipendenti, c’è un affitto, ci sono dei servizi». La conclusione non può che essere una: «È un business».
Stando a Zan, la Be Proud non avrebbe ricevuto aiuti pubblici. Tranne uno: 180.000 euro di ristori Covid. Per i quali Zan ha spiegato: «C’erano i fornitori che avevano installato tutto il materiale e quelli andavano pagati. Per cui, come tutte le altre società, hanno chiesto un aiuto pubblico». La Be Proud, infatti, ha superato le difficoltà della pandemia anche grazie agli aiuti dello Stato: oltre 180.000 euro di ristori Covid, appunto, senza cui il bilancio 2021 avrebbe chiuso in perdita.
La recente storia della società, però, s’intreccia di nuovo con la politica. Nell’ultimo anno e mezzo la Be Proud ha versato circa 50.000 euro nelle casse del Partito democratico nazionale e locale. E Schlein sul palco della serata di chiusura non si era fatta sfuggire l’occasione per lanciare un messaggio politico: «Vi ringrazio di questa partecipazione, per questa chiusura del Village qui a Padova. E allora insieme, vi prego, siamo qui per divertirci. Ma non dimentichiamoci che dobbiamo essere militanti tutte quante, tutti quanti, insieme». Zan ringrazia. E con la benedizione del segretario nazionale del Pd diritti e business vanno a braccetto.
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Report on Zan cashing in on Pride Village. Him: "Free commitment"
The alleged conflict of interest of the Democratic Party member Alessandro Zan«majority shareholder of the company» Be Proud Srl which organizes the Pride Village of Padua every year, an LGBTQIA+ festival, grossing «over a million euros», is at the center of a service proposed this evening by Report, the Siegfried Ranucci broadcast on Rai3. «The Pride Village, the most important LGBTQIA+ Festival…
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Bufera politica per le parole di Giambruno sugli stupri, Zan (Pd): “Meloni parli al suo compagno”
DIRETTA TV 29 Agosto 2023 Dai partiti dell’opposizione è arrivata un’immediata reazione alle parole di Andrea Giambruno, conduttore di Rete 4 e compagno di Giorgia Meloni, sullo stupro avvenuto a Palermo. “Prima di Caivano, ci si deve augurare che Meloni affronti la questione in casa propria”, ha detto Alessandro Zan del Pd. 410 CONDIVISIONI “Se tu vai a ballare hai tutto il diritto di…
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Italian general fired after comparing gay adoption to cannibalism
An Italian general has lost his military titles after calling gay people “not normal” and comparing gay adoption to cannibalism in his new book. “Dear homosexuals, you’re not normal, get over it,” wrote Roberto Vanacci in The World Upside Down. “Normality is heterosexuality. If everything seems normal to you, however, it is the fault of the plots of the international gay lobby which banned terms that until a few years ago were in our dictionaries.” --- Related Stories Trans men enter Miss Italy to protest pageant’s ban on trans women The protest comes after the pageant’s patron said that only “women from birth” would be allowed to compete. --- And that’s just the tip of the iceberg of the insults Vannacci hurled at various groups. According to Pink News, he referred to Black Italians, Jews, feminists, and environmentalists as “the problems afflicting Italian society.” Get the Daily Brief The news you care about, reported on by the people who care about you. “It’s disturbing that an army general, and so a person at the highest level of the army, can express a thought that’s so openly homophobic, racist, and misogynistic,” Gabriele Piazzoni, Secretary General of the Italian LGBTQ+ organization Arcigay, told Euronews. “The armed forces must be inspired by the values of the Constitution. This a democratic country, not a military dictatorship, and these statements cannot be tolerated.” Last week, Italian Defense Minister Guido Crosetto ordered disciplinary action against Vannacci, who was the head of the Military Geographical Institute and the army’s paratroopers unit. According to The Straits Times, Crosetto called the comments in Vannacci’s self-published book “ramblings… that discredit the army, the Defense Ministry, and the Constitution.” LGBTQ+ lawmaker and activist Alessandro Zan said, “[It is] serious and alarming that an army general in office publishes a political essay… steeped in anti-democratic, racist, homophobic and misogynist language.” On Monday, Vanacci claimed he had not been informed of any disciplinary actions taken against him. “I do not know the disciplinary measure because I have not received any notification,” he told a local news station. “I have not been removed, nor dismissed, but I have been replaced and it happened last night. Now there is another person in command of the Military Geographical Institute.” Vanacci also defended the statements he made in the book. “I challenge anyone to come up with a word that has offended someone, I have not offended anyone. I was not discriminatory,” he said. “The sentence about gays has been misrepresented.” Yet, according to Euronews, even after losing his titles, he again referred to gay people as “statistically abnormal.” The fact that Vanacci has experienced consequences at all has given a shred of hope to LGBTQ+ Italians who have been subject to Prime Minister Giorgia Meloni’s viciously anti-LGBTQ+ government. In March, the country’s right-wing government announced that state agencies should no longer register the children of same-sex couples. In July, he country began stripping lesbian mothers of their parental rights. “In Italy, there’s a lot to do, really, really a lot,” said trans police officer Alessio Avellino. “But we’re doing it.” http://dlvr.it/SvCv4C
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