#Alessandro Cannavò
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" Nel novembre 1972, Oriana Fallaci riuscì a intervistare Henry Kissinger, che gestiva i destini dell’America in Vietnam. Kissinger si dipinse come «il cowboy che guida la carovana, che entra tutto solo nella città. Come nei western». «Agli americani ciò piace immensamente» aggiunse. Il paragone era ciò che la Fallaci aspettava per trovare una conferma al ritratto di uomo vanitoso che s’era fatto dell’allora potentissimo assistente agli affari esteri di Nixon. Così lei, insistendo sull’argomento, nella domanda successiva completò astutamente l’identikit, accostando Kissinger all’attore Henry Fonda, icona dell’eroe disarmato pronto a menar botte per onesti ideali. E lui lusingato riprese: «Esser solo ha sempre fatto parte del mio stile».
Un’apoteosi. Pubblicata su «L’Europeo», e poi ripresa per intero da numerosi giornali americani, l’intervista creò a Washington un putiferio. Kissinger, che dopo il successo della «diplomazia del ping-pong» con la Cina godeva di una stampa generosa, fu definito un presuntuoso pronto a oscurare Nixon. E la satira dell’uomo con cappellaccio e speroni invase i giornali. Finì per smentire quelle dichiarazioni che gli procurarono un paio di settimane di gelo nei rapporti col presidente: «Non mi sono paragonato a un cowboy solitario, Miss Fallaci ha distorto il mio pensiero: come ho fatto ad accettare quell’intervista, non lo so. È stata la cosa più stupida della mia vita!». La reazione di Oriana fu in tipico Fallaci style. Mandò a Kissinger un lunghissimo e furente telegramma in cui considerava la smentita un insulto alla sua onestà e alla sua professionalità. «Chiunque può ascoltare la registrazione dell’incontro!». La lite è rimasta come uno degli episodi più gustosi nella letteratura delle interviste che la Fallaci ha fatto ai potenti della Terra. Al pari del clamoroso gesto davanti a Khomeini, quando, per reazione al giudizio che l’imam aveva delle donne, si levò il chador. Chi aveva ragione tra Oriana e il cowboy Kissinger? A un anno dalla morte [di Oriana Fallaci], il «Corriere della Sera» ha ritrovato il nastro dell’intervista. Lo custodisce François Pelou, il giornalista della France Presse che fu legato sentimentalmente a Oriana in quegli anni. Il verdetto del dialogo dà sostanzialmente ragione alla Fallaci. Le parole di Kissinger sono più scarne di quanto fu pubblicato da «L’Europeo» e successivamente nel libro Intervista con la storia. Inoltre il politico americano non pronuncia la parola “cowboy”. Ma si definisce effettivamente il condottiero solitario nel Far West: il nocciolo c’è. "
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Brano tratto dall'articolo di Alessandro Cannavò «Fallaci contro Kissinger: aveva ragione lei» pubblicato sul «Corriere della Sera» il 10 settembre 2007, ad un anno dalla morte della giornalista.
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OGGI Ore 16.00: il Festival si presenta! Causa Pioggia trasferito al TEATRO MAGNANI Guarda la diretta streaming dell'evento. Ore 17.00: Carlotta Taddei, storica, ci racconta chi era il martire Donnino, al quale è intitolata la bellissima Cattedrale di Fidenza. Guarda la diretta streaming dell'evento. Ore 17.00: visita guidata alla Cattedrale di San Donnino con Alessandra Mordacci. Ore 17.30: esibizione degli Sbandieratori di Fornovo in Piazza Verdi. Ore 18.00: vi raccontiamo il cammino storico più famoso d’Italia, la Via Francigena. Con Simone Frignani, Roberta Ferraris, Alessandro Cannavò e Luca Dei Cas. Guarda la diretta streaming dell'evento. ore 21.00: esibizione dell’Ensemble La Rossignol in Cattedrale. #francigena #francigenafidenzafestival #fidenza #eccofidenza #cameraacustica (presso Fidenza, Italy) https://www.instagram.com/p/CT4XZBsINpI/?utm_medium=tumblr
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1991
Marzo
Ricordo del signor Salvatore Montalto sulla rivista del Movimento della Speranza.
‘Movimento della Speranza – In Cammino con Madre Rosa’, A. III, N. 1, Marzo 1991, p. 28:
“DA CASTIGLIONE DI SICILIA
Dal 12 Febbraio 1991 l’Amico Salvatore Montalto non è più tra noi. Cosa dire? E’ sempre difficile parlare di una persona tanto cara che ci è stata vicina. Si vorrebbero dire tantissime cose ma…
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Dopo Milano e Ravenna, fa tappa a Cosenza “Il Bello dell’Italia”, tour del Corriere della Sera tra le storie positive del nostro Paese
http://www.cosenzapage.it/media/2019/10/31869511-6FDB-43AA-9C62-6CE84824D169.jpeg - #CosenzaPage COSENZA – “Un’eccitazione particolare ci prende quando giunge il periodo de Il Bello dell’Italia: è il piacere di trovare e mettere in luce storie di impegno concreto per rendere migliore il nostro Paese”. Così Alessandro Cannavò, caporedattore del Corriere della Sera, ha introdotto qualche...
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'Ndrangheta, blitz contro cosca Libri
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'Ndrangheta, blitz contro cosca Libri
Il capogruppo del Pd al consiglio regionale della Calabria, Sebastiano “Seby” Romeo, e quello di Fdi, Alessandro Nicolò, (eletto con FI e poi passato in Fdi) sono tra gli arrestati dell’operazione contro la cosca Libri.
La cosca, secondo l’accusa, avrebbe svolto un ruolo “centrale” in occasione delle elezioni regionali del 2014. Tra gli indagati in libertà c’è Demetrio Naccari Carlizzi ex consigliere regionale Pd e cognato del sindaco di Reggio Giuseppe Falcomatà estraneo all’inchiesta.
Il capogruppo Pd alla Regione Calabria Seby Romeo è stato condotto agli arresti domiciliari, mentre il capogruppo di Fdi Alessandro Nicolò è stato portato in carcere.
I 17 destinatari di custodia cautelare sono ritenuti responsabili, a vario titolo, dei delitti di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, turbata libertà degli incanti, porto illegale in luogo pubblico di arma comune da sparo, con l’aggravante dell’associazione mafiosa, tentata corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio.
Il blitz della Polizia contro presunti appartenenti e soggetti vicini alla cosca Libri ha consentito di portare alla luce come l’organizzazione avesse messo le mani su diversi settori economici di Reggio Calabria, attraverso il controllo di diverse società del settore edilizio, immobiliare e della ristorazione.
L’inchiesta della Dda ha inoltre permesso di ricostruire gli assetti e le dinamiche operative dei Libri, una delle “più potenti articolazioni della ‘ndrangheta unitaria” dicono gli investigatori, che controlla a Reggio Calabria i quartieri Cannavò, Condera, Reggio Campi, Modena, Ciccarello, San Giorgio e le frazioni di Gallina, Mosorrofa, Vinco e Pavigliana. Il valore complessivo delle società sequestrate ammonta a diversi milioni di euro.
L’autosospensione di Magorno
“Le notizie relative all’operazione anti ‘Ndrangheta contro il clan Libri impongono un serio intervento del Pd nazionale in Calabria”, dunque, annuncia il senatore dem Ernesto Magorno, “mi autosospendo dal partito fino a quando non si fara’ chiarezza”. Su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, i poliziotti della Squadra Mobile hanno arrestato alcuni elementi di vertice della cosca Libri; due noti imprenditori del settore edilizio, immobiliare e della ristorazione; un politico regionale, un avvocato penalista e un medico dentista, con l’accusa, a vario titolo, di far parte della cosca o di averla favorita nei processi di sviluppo del potere criminale.
La Cosca Libri, per lo sviluppo del propri interessi criminali, oltre ad interferire nelle dinamiche economico-imprenditoriali locali, è stata capace “di infiltrarsi in quelle politico-elettorali del territorio cittadino, gestendo un consistente bacino di voti, convogliandoli a favore di soggetti compiacenti, senza esclusione di schieramenti politici, nell’ambito di un rapporto basato sul do ut des, destinato a favorire non solo la singola consorteria, ma il sistema ‘ndranghetistico nel suo complesso”.
I Libri, in particolare, avrebbero saputo elaborare “raffinate strategie finalizzate a consentire l’elezione di soggetti che potessero agire quali loro preposti negli organismi istituzionali”.
Inoltre, l’ascesa politica fino al Consiglio regionale di un politico reggino, secondo gli investigatori, “è stata costantemente supportata, fin dagli inizi, dalla cosca Libri”.
Per quanto riguarda le regionali del 2014, la consorteria “ha convogliato parte del proprio cospicuo bacino di preferenze elettorali, in cambio di favori, verso un politico di Reggio Calabria poi eletto al Consiglio”.
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