#A 40 anni sempre più bello
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anyzakki · 11 days ago
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Luca Marinelli a "Propaganda Live"
Il più bello, bravo, intelligente ed antifascista ❤️
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francescosatanassi · 1 year ago
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"GLI ANNI PIÙ BELLI"
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Pochi giorni fa la Camera dei Comuni del parlamento Canadese, con la presenza del presidente ucraino Zelens'kyj, ha riservato un lungo applauso al 98enne Yaroslav Hunka, ucraino naturalizzato canadese, per ringraziarlo di aver combattuto i russi durante la II Guerra Mondiale. Strano che nessuno (almeno inizialmente) abbia pensato all’ovvio: se negli anni ’40 combattevi i russi, la tua posizione era abbastanza ovvia. Al vecchio Hunka non è parso vero di essere accolto come un eroe di guerra, soprattutto ripensando alle operazioni militari del suo reparto. Hunka faceva parte della famosa Divisione Galizia, una formazione composta da volontari ucraini che si erano uniti al Terzo Reich. Non semplici soldati, ma uomini appartenenti alle SS che al processo di Norimberga furono accusati di aver ucciso centinaia di ebrei e civili polacchi. Le SS della Galizia furono infatti protagoniste nel reprimere la rivolta di Varsavia mettendo in atto gli ordini di Himmler: incendiare gli edifici senza curarsi di chi li occupava e sparare ai bambini, alle donne e al personale medico. Al termine dell’operazione, i civili superstiti lasciarono la città e furono pochissimi quelli che si nascosero tra le macerie. Tra questi c'era Władysław Szpilman, il musicista polacco di cui si racconta la storia nel film “Il pianista.” Dopo il conflitto, Hunka e altri 8000 appartenenti alla Divisione Galizia furono prima rinchiusi in un campo di prigionia britannico vicino a Rimini, poi con l’aiuto del Vaticano furono fatti transitare verso Spagna, Francia e Inghilterra. Da qui, il nostro “eroe” raggiunse il Canada negli anni '50, restando attivo nei circoli frequentati da ex SS. Su un blog di veterani ucraini, Hunka descrisse gli anni della guerra come il periodo più bello della sua vita. Chissà cos’hanno pensato gli ex abitanti di Huta Pieniacka, villaggio polacco raso al suolo dalle SS galiziane nel febbraio del ’44, ricordando i bambini gettati contro i muri e le donne incinte squartate. Una volta in Inghilterra, gli autori del massacro non furono interrogati e il governo inglese respinse sempre ogni richiesta di indagare sul loro passato. Nonostante i crimini di guerra dei quali si sono macchiati, una Commissione d'inchiesta canadese ha decretato che, da quando giunsero in Canada, gli uomini della Galizia "hanno tenuto una condotta soddisfacente e niente ha indicato che fossero infetti dall'ideologia nazista.” Oggi l’ex Divisione viene onorata dai nazionalisti ucraini e ogni 28 aprile si tiene una marcia per celebrarne la fondazione. Lo scorso anno la Corte suprema dell'Ucraina ha stabilito che i suoi simboli non sono riconducibili al nazismo, perciò possono essere esposti e messi in mostra. In fondo, come disse il mai pentito Hunka, si tratta solo di ricordare gli “anni più belli", non è vero?
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dilebe06 · 10 days ago
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DRAMA QUIZ 2024
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Ma salve!
Siamo pronti per il quiz di fine anno? @lisia81 @veronica-nardi @ili91-efp @suzuran-s-rooftop
E' l'ora di tirare le fila di quest' annata e come sempre, non vedo l'ora di leggere le vostre risposte mentre prendo appunti per aggiungere o sfoltire drama dalla mia lista.
Sperando che a sto giro vi sia andato bene e che abbiate trovato molte perle, vi lascio al quiz:
il Quiz prevederà 24 domande + il BONUS e come sempre per dubbi sulla struttura delle risposte ( ossia come organizzarla) vi rimando ai quiz degli altri anni (qui).
Vi lascio lavorare ricordandovi le poche regole: che copierò ed incollerò dalle annate precedenti perché sono pigra.
1) Valgono solo i drama visti quest'anno, ossia dal 1 gennaio 2024 al 31 dicembre 2024
2) Il quiz va completato e postato entro il 31 dicembre
3) Potete considerare anche i rewatch
4) è buona norma rispondere inserendo la risposta ed il perché . Ad esempio nella domanda 10 ( il drama che ti è piaciuto di meno ) oltre che al titolo, ad esempio Goblin, è cosa buona scrivere anche il perché. Come ad esempio il fatto che si è trovato lento o che non ci sono piaciuti gli attori o cose così.
5) Segnalate gli spoiler. Quando volete scriverli basta inserire [SPOILER] all'inizio.
“Es: … la serie che si chiude con [SPOILER] la morte del protagonista preso a bastonate dalla sua ragazza è stata straziante. ” [FINE SPOILER]
Bene, iniziamo:
1) Il drama più bello che hai visto quest'anno
2) Una serie che secondo te, merita più conoscenza
3) Il finale peggiore
4) Il protagonista maschile preferito
5) Il personaggio più odiato
6) La protagonista femminile preferita
7)Il peggior villain
8)Una bromance/sisterhood che ti è piaciuta parecchio
9)La storia d'amore che ti ha fatto battere il cuore
10) Il drama che ti ha fatto pensare di aver buttato del tempo prezioso
11) Una serie che meriterebbe un sequel
12) Drama droppati? Perché?
13) L'ambientazione più bella
14) L'attore e l'attrice che ti sono piaciuti parecchio
15) Il peggior bacio
16) L'attore e l'attrice la cui recitazione proprio non ti è piaciuta
17) Un must see che devi ancora vedere
18) Un drama dove hai tifato per il Second Lead
19) Un personaggio che vorresti resuscitare
20) Il miglior Bacio
21) La storia d'amore peggiore
22) Il miglior villain
23) Un drama con un finale dannatamente soddisfacente
24) Un bellissimo team
Per quanto riguarda la domanda BONUS:
Come è andata quella dell'anno scorso? siete riusciti a rispettarla? è stato difficile?
Per quest'anno ho pensato ad una cosa un po' più particolare e che prende spunto da una "mia" esperienza personale che mi è piaciuta parecchio.
Qualche settimana fa su Facebook ho partecipato ad una mistery box a tema drama: la sfida era vedere una serie scelta da altri, ad estrazione...casuale.
Di solito quando guardiamo una serie lo facciamo perché attirati dalle trama, dal cast, dalle ambientazioni o anche dal mood di quel momento. Inseriamo in lista "serie che vogliamo vedere" lasciando che sia il nostro gusto o istinto a guidarci. Non guarderemo MAI una serie che proprio non ci ispira.
In questo caso invece, mi sono letteralmente lasciata trascinare dalla corrente, curiosa di vedere cosa il fato mi avrebbe riservato ed anche di scoprire cose nuove. E devo dire mi sono piacevolmente divertita.
Ecco perché vorrei farvi "provare quest'ebrezza" proponendovi per l'anno 2025, di guardare un drama "casuale". In questo caso, per semplificare le cose, ho scelto 24 drama - thai, giapponesi, cinesi e coreani - da massimo 40 episodi, tutti con il voto sull'otto su MyDramalist - sono drama piuttosto conosciuti - e visionabili o su Viki o sui forum come le Rama Oriental. I loro generi variano dalla commedia romantica al thriller, passando per il mistero, l'azione ed il fantasy. Ma anche genere Life e storici. c'è ne per tutti i gusti
Se volete provare, nel post di risposta a questo quiz, scrivete un numero da 1 a 24 compreso ed il 1 Gennaio scoprirete cosa avete pescato. Che dite...si può fare?
Vi ringrazio moltissimo e aspetto le vostre risposte.
Ah, BUON NATALE!!
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ross-nekochan · 6 months ago
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Resoconto della prima settimana del nuovo lavoro.
Sono stanchissima e non so bene il perché. Forse è perché è tutto un insieme di abitudini nuove, forse perché fa pure un sacco di caldo, però alzarmi la mattina sempre alle 6:40 è stata una botta in fronte più delle settimane precedenti.
È stata dura abituarsi a tutto nuovo: il vecchio ufficio era la mia seconda casa, sentivo tutto parzialmente mio e, sebbene sapessi che staccarsi da quei comfort sarebbe stata dura, viverlo è stato pure più pesante del previsto. È una cazzata, lo so pure io, ma ora abituarsi al caffè e ai caffellate acquosi dei konbini è tosta, oltre allo sbatti di doverci andare e pagare pure per quella mezza merda. Sto pensando di portare qualcosa da casa perché io non sono il tipo da fare ste spese stupide che a fine mese un poco si sentono; questa settimana è stata di rodaggio e di indulgenza, non a caso ho mangiato pure un po' più del solito nonostante sia un periodo in cui non mi vedo particolarmente bene. Avevo fatto un minicut prima di andare in India che non era nemmeno andato troppo bene a livello di kg persi, poi ovviamente ho ripreso qualcosa perché figurati se in viaggio mi metto a fare la dieta, poi tra preciclo e ciclo la bilancia non l'ho voluta vedere nemmeno col binocolo, finito il ciclo mi sono sentita un poco più me stessa e ora questa settimana nuovamente gonfia come un pallone e quindi più mi sento gonfia più mangio per disperazione (non fa una piega proprio). In verità sto pensando di farmi seguire da qualcuno da Settembre perché dopo 2 (diciamo 3) anni mi sono un po' stufata di fare quasi tutto da sola, però dato che ovviamente pagherei un PT in Italia dovrei pagare in euro e, data la situazione disastrosa dello yen, parte di me è un po' restia - pure perché è da tempo che voglio pure cominciare la psicoterapia, perché anche là sia altri soldi sia altri euro e quindi boh che palle sto paese di merda, uno gi�� rischia la povertà con uno stipendio normale poi ci si mettono pure le politiche economiche di merda.
Il lavoro in sé per sé non mi dice niente, quasi mi fa schifo (come quello vecchio) e questa è stata l'ennesima conferma che a me i lavori d'ufficio fanno proprio cacare. Non hanno proprio senso e mentre stiamo tutti cacati per l'IA, io non mi capacito di come tutti sti processi non siano stati ancora automatizzati: cioè spiegatemi il senso di dover compilare decine di moduli al giorno A MANO e di controllare se le info scritte in documenti diversi siano giusti. Sono sicura che l'IA lo saprebbe fare pure meglio, però eccoci qua a perdere tempo per qualche spicciolo. Il problema è che non sono nemmeno una sognatrice e seppure vorrei fare lavori meno monotoni e fighi, voglio pure i soldi, per cui almeno per il momento, mi tengo il lavoro d'ufficio bello stretto finché dura. Il lavoro vecchio mi manca perché ormai sapevo quasi fare tutto, però come mi ripeto da sola e come mi ha detto la mia amica "alla fine hai cambiato SOLO per i benefit", ed è vero, quindi pensiamo che ho avrò più ferie e smart (sebbene ancora devo capire come funziona perché a quanto pare non danno lo smart in giorni fissi ma li richiedi tu ogni tanto) e non ci pensiamo più.
Un'altra cosa buona è che il livello di giapponese che devo usare adesso mi pare più alto (oltre a dover usare ancora meno l'inglese). Sarà pure che è pieno di termini nuovi (ormai quelli del vecchio lavoro li avevo imparati quasi tutti), ma mi sento più in difficoltà (ed è una cosa buona perché significa che ho solo margine per migliorare). Problema grosso sono le telefonate: mai stata amante nemmeno in Italia, figuriamoci a parlare al telefono in una lingua non tua e con persone che ti parlano a manetta in maniera inutilmente cerimoniosa (e tu devi esserlo altrettanto)... spero non mi dicano mai di cominciare a rispondere perché penso che mi ci vorranno tantissimi mesi per sentirmi pienamente in grado.
Una cosa di cui sono contenta è che, dopo un anno, scrivere mail in keigo non è più un problema. A volte sono così fiera delle mail che scrivo che faccio le foto e le invio alle mie amiche (con cui non faccio che bestemmiare questo popolo per queste inutili cerimoniosità). In più a volte quando parlo mi escono parole che nemmeno ricordavo di sapere e mi sento in grado di affrontare la maggior parte delle situazioni quotidiane senza troppe preoccupazioni (andare al comune, visite mediche ecc) anche se non capisco tutto, in qualche modo si fa. Insomma, il motivo per cui sono venuta era principalmente questo e sono felice di star migliorando. Certamente avere attorno continuamente persone straniere che parlano letteralmente come fossero native è deprimente, però oh, loro sono qui da anni e anni, per me questo è il secondo anno in totale e anche se lo studio dal 2014 si sa che non è la stessa cosa che vivere la lingua tutti i giorni.
Questa domenica ho il test per la certificazione linguistica di giapponese livello N2 (il secondo più alto), ma già so che non passerò per la seconda volta perché oggettivamente non ho studiato molto e nelle ultime settimane non ho proprio aperto libro. Ho speso altri 7000¥ a vuoto e pazienza...
Nella metà di Agosto a quanto pare ci sarà una settimana intera di festa per l'Obon (la festa dei morti) e non mi pare vero. È dal 7 maggio che lavoro senza sosta e sono oggettivamente molto stanca. Manca un altro mese quindi non possiamo far altro che farlo passare. Madonna bella.
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elconejo8 · 1 year ago
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Ho eliminato tutto ciò che era mio e sai perché? Perché questa piattaforma non merita i miei post, questa piattaforma non mi merita, le persone di merda che mi pento di aver conosciuto qui non mi meritano! se pensate che qui si trova l’amore vero avete sbagliato! Se pensate che qui si trova l’amicizia duratura avete sbagliato, se pensate di scopare qui avete cacato proprio!! qui oggi potete solo pagare,sbavare e farvelo in mano, potete solo mettervi col culo di fuori e coi cazzi al vento e nascondervi come conigli! Sto su questo Social da 15 anni quasi, cambiato nomi e blog a manetta, io prima di voi ho fatto il galletto su quella che oggi la chiamo monnezza per essere “popolare” e dove mi ha portato? mi ha portato in alto ma a che prezzo? poi mi sono ricreduto dicendomi “ma che cazzo sto facendo, IO NON SONO QUESTO!” certo voi direte “ma che cazzo mi interessa, tanto qui nessuno mi conosce” però mettetevi in un angolo a riflettere, se non fate quello che fate qui ma chi cazzo vi seguirebbe? provateci a crearlo un blog personale con frasi serie e a postare la vostra vita quotidiana come si faceva una volta e come si fa su ogni benedetto Social serio, e vediamo se qualcuno vi si incula a seguirvi. Qui ho provato anche ad essere un buon’amico ma ho sempre toppato, ho fallito in amicizia figuriamoci in amore! e pensavo che il problema fossi io, mi dicevo “ma come é possibile perché non riesco? forse sbaglio qualcosa? sarò sbagliato?” Ma conoscendovi a fondo mi rendevo conto che quello strano non ero io ma voi! quello pulito ero io e non voi, ho sempre dato il 100% a chi non meritava un cazzo, alla fine sono arrivato alla conclusione che se non esci di casa e vai in strada a conoscere e dialogare con la gente guardandola negli occhi col cazzo che socializzi, col cazzo che distingui la gente vera da quella falsa, e sinceramente non voglio arrivare a 40 anni qui sopra a leggere e a vedere le solite puttanate che repostate, quindi mi disintossico da Tumblr, l’ho amato con tutto me stesso, per me é stata una vera CASA quando ho combattuto la depressione a 15 anni ed ora ne ho 28, e quando postavo i miei problemi venivo capito e compreso, perché c’erano persone, persone che ti ascoltavano, persone che ti facevano innamorare del loro blog solo dal modo in cui scrivevano, ho ancora i loro nomi scolpiti nella mente, di quei pochi, purtroppo chi non c’é più, chi ha abbandonato e c’é chi ha eliminato il blog senza lasciare traccia stanchi di scrivere per dei coglioni che non hanno apprezzato, ma io il blog lo rimango con questo unico post bello fissato in alto! così che chiunque passi di qui possa leggere, aprire gli occhi e forse salvarsi.
Detto questo fate ciò che cazzo vi pare, questa volta non ho fatto un erba un fascio ma scavo direttamente tutto il prato sradicando tutte le radici marce e via! io me ne vado da qui, inizio a guardare in faccia alla realtà e Tumblr non ne fa più parte.
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diceriadelluntore · 2 years ago
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Ipotesi Leggendarie
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Questo signore è Bernhard Riemann. Fu professore di matematica all'Università di Gottinga, intorno agli anni '50 e '60 del 1800, ed ha segnato profondamente la storia della matematica e della fisica. Si ricordano tra i suoi fondamentali contributi l'integrale di Riemann, prima definizione rigorosa di integrale di una funzione su un intervallo a essere stata formulata (utilizzato in tantissimi ambiti, tra cui la matematica finanziaria per esempio), l'introduzione della cosidetta superficie riemannana (senza il lavoro geometrico di Riemann non ci sarebbe la relatività generale di Einstein), ma è leggendario nella storia della matematica per le conseguenze di un suo piccolo studio, Ueber die Anzahl der Primzahlen unter einer gegebenen Grösse (che già intimorisce così, e che vuol dire Sul numero di numeri primi al di sotto di una certa grandezza), di appena una decina di pagine, pubblicato su Monatsberichte der Königlich Preußischen Akademie der Wissenschaften zu Berlin nel 1859. In questo studio, Riemann descrive in maniera sintetica la funzione zeta (ζ(s)) dal punto di vista dell'analisi complessa, inventando di fatto la teoria analitica dei numeri, e ipotizza che gli zeri non banali della funzione zeta abbiano parte reale 1/2, cioè cadano sulla ipotetica retta che passa da 1/2. È questa la famosa Ipotesi di Riemann, che lega misteriosamente la distribuzione dei numeri primi al comportamento dei numeri complessi. A tutt'oggi, non esiste ancora una dimostrazione considerata esaustiva dell'ipotesi, tanto è che è da 120 anni presente sia nella lista dei Problemi proposti per il XX secolo, che un grande matematico tedesco, David Hilbert, propose alla Comunità scientifica a Parigi nel 1900 (era il punto 8 dei 23 totali), sia in quella dei Problemi per il millennio, lista stilata dopo esattamente 100 anni, sempre a Parigi, e sponsorizzata dalla Fondazione Clay, che finanzia l'Istituto matematico, promettendo un milione di dollari a chi risolverà uno dei 7 problemi del Millennio. Nel 1862, si sposa, e ha una figlia, ma il perdurare di una polmonite lo costringe a lasciare la Germania per un posto più mite: sceglie il lago Maggiore, dove malauguratamente spira il 20 Luglio del 1866, a soli 40 anni. Fu sepolto in un piccolo cimitero a Biganzolo di Verbania, ma la sua tomba è andata distrutta. Esiste però una lapide che lo ricorda, all'ingresso del piccolo cimitero.
Questa piccola biografia l'ho trovata in questo libro, che superata la prima vertigine per quello che potrebbe essere (formule, ragionamenti criptici, pesantezza, presenti solo in minima parte e spiegati nel modo più comprensibile possibile) è bello come un romanzo:
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scritto da Marcus Du Sautoy, professore di matematica all'Università di Oxford e Simonyi Professor For The Public Understanding Of Science sempre nella stessa Università.
Quello che indaga Du Sautoy è come, prima in modo timido, poi interessato e infine in maniera del tutto magica, negli ultimi 160 anni i più grandi matematici del Mondo abbiano sfidato l'ipotesi di Riemann: come ho scritto prima nessuno ha trovato una dimostrazione condivisa e convincente (sebbene esistano innumerevoli pretendenti e autoproclamatisi scopritori dell'arcano) ma le centinaia di studi, problemi e conseguenze dell'ipotesi hanno finito per influenzare in maniera determinante, mettendoli per la prima volta in comunione e lavorando assieme, innumerevoli campi della scienze: la teoria dei numeri, la geometria, l'analisi, la logica, la teoria delle probabilità, la fisica quantistica; chi per gioco, chi per sfida, a volte addirittura per puro caso, hanno finito per dare un piccolo contributo non solo alla risoluzione della dimostrazione eventuale ancora di là da venire, ma nell'allargare gli orizzonti delle proprie discipline in maniera fondamentale. Basta dire che, per esempio, Turing inizierà a pensare alle sue macchine proprio perchè sentì parlare dell'Ipotesi, o delle prove empiriche della posizione dei famosi zeri della funzione furono determinanti per lo sviluppo dei super computer, delle telecomunicazioni e persino, in maniera del tutto inaspettata, della sicurezza degli acquisti online che facciamo ogni giorno.
Ma oltre a questo, l'aspetto davvero meraviglioso di questo libro è lo scoprire che personalità sconvolgenti si misurarono con questo dilemma: da Hardy (che scrisse una fantastica Apologia del matematico, puntando sulla bellezza intrinseca delle forme e delle dimostrazioni) al suo fidato amico Littlewood (i due scrissero tutti gli articoli scientifici in coppia, anche quando era solo frutto del lavoro di uno dei due), i quali furono i padrini di un genio incredibile, Srinivasa Ramanujan, autodidatta, scopritore di alcune formule (di sommatorie che coinvolgono costanti come π, numeri primi e la funzione di partizione) senza mai saperne la dimostrazione, passando per Atle Selberg, il norvegese che si racconta avesse provato a dimostrare qualsiasi cosa della matematica, fino a John Nash, "the beautiful mind" che prima del Nobel ebbe un esaurimento nervoso proprio mentre lavorava agli studi su Riemann, oppure all'incredibile storia di André Weil, fratello minore di Simone, che rinchiuso in carcere nel 1940 perchè renitente alla leva, scriverà lì fondamentali studi per la teoria dei numeri.
Tra l'altro c'è da dire che secondo molti insigni matematici, la dimostrazione è ad oggi del tutto superflua, poichè le applicazioni teoriche e pratiche che partono dal presupposto "se l'ipotesi di Riemann fosse vera" sono talmente provate e funzionano talmente bene che è diventata di fatto accettata (sebbene questa soluzione faccia inorridire tutto gli altri, figli della rigorosa importanza della dimostrazione matematica, che va oltre persino alla normale definizione di scienza).
C'è una battuta, che sembra una legge di Murphy, che ad ogni convegno internazionale si racconta: l'ipotesi di Riemann è stata già dimostrata sia falsa, solo che il matematico che l'ha scoperta è morto sul colpo.
Voglio anche dire che questo libro mi è stato regalato in uno dei momenti più brutti per me, degli ultimi tempi, da una persona fantastica come questa storia. Quando si regala un libro, sono convinto che lo si faccia per vedere se chi lo riceve trova qualcosa in quelle righe di chi lo ha donato. Di chi me lo ha regalato ho trovato questo:
Non sono le perle a fare la collana. È il filo.
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benzedrina · 1 year ago
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In questo mese di nulla, di attesa dei bandi, di scazzo, di pausa (in realtà da febbraio), ho preso un mazzo dei tarocchi e ho letto un po' di libri. Sta che alla fine ho cominciato a leggere i tarocchi. 2 anni fa comincia con le cose dell'oroscopo e del tema natale. Funzionano? Non sta a me dirlo. L'oroscopo lo trovo un buon rompighiaccio e un modo per poter dire cose alle persone che non direi mai così de botto. I tarocchi sono divertenti, quasi un gioco di dinamiche e incastri. Al momento le carte che mi perseguitano sono "il papa" e l'asso di spade.
Perché inizio sempre cose? Non lo so bene. Questo è anche il periodo dell'uncinetto e dei costumi ma sento la mancanza del treno e di quelle 2 ore al giorno perse nel viaggio. Sto leggendo poco, roba che mi porto un libro da mesi e non tocco un fumetto da un po'. Per i manga levando i soliti, l'ultima infoiata è stata monster. Serie non ne seguo, i film cadenza di uno ogni due/tre giorni. Che faccio allora? Boh
Domani voglio andare al mare, prendo la macchina, vado al mare 30/40 minuti, leggo un po', faccio due foto, disegno un paesaggio che non so disegnare. Poi vado a dipingere in quel buco che ho affittato. Ho circa 50 fogli a3 fatti con lo smalto e qualche tela. Il prossimo step è comprare il rotolo della tela e poi farci dopo il telaio. Ma sai che bello un quadro 1 metro x 1 metro? Una cosa stupenda. Di venderli boh, non ho conoscenze e non faccio mostre. Sono quadri che stanno lì, alcuni mi piacciono altri piacciono più ad altri, penso che funzioni così. Dovrei sistemare quel sito che ho, mettere le foto e sapere che è lì come base, però io sono un totale casino. Sul sito metterei fotografie, disegni e altre robe che sarebbe tipo ordinata come casa, cioè a cazzo.
A febbraio ho conosciuto una tizia. A una cena a casa di tipello finiamo sullo stesso divano a vedere la finale di Sanremo. Lei mi propone di tornare e passare la notte insieme, io le rispondo che non la conosco. Capitano altre due occasioni del genere, intervallate da un bacio random, e la risposta mia è sempre quella. Se non ho una conoscenza profonda, un rapporto affettivo, una chimica forte di cui tendo a fidarmi, nada, non se ne fa nulla.
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gcorvetti · 1 year ago
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Il passato è passato.
Stamane mia sorella mi ha mandato un video su whatsapp con la dicitura "riconosci qualcuno?". A parte i miei zii a primo acchito no, nessuno, ho dovuto abbassare il volume a zero perché la musica del montaggio, c'erano anche foto e non solo video, dicevo la musichetta era così fastidiosa che avrei fatto a meno di guardarlo. Lo riguardo con più attenzione e riconosco, anche se invecchiati, Aldo e Manlio che erano alcuni degli insegnanti della scuola elementare dove andavamo, la Linus school; elementare...il che vuol dire che sono passati 40 anni, scrivo che come faccio a riconoscere persone che non vedo da 40 anni, lei mi snocciola dei nomi e mi dice che Lilia la mia maestra si vede un attimo su una foto fatta tramite telefono, allora fermo il video in quei secondi e onestamente non la riconosco, cioè i tratti non sono quelli che la mia memoria ha, va bè sempre 40 anni sono passati. Poi mi dice, sempre mia sorella, che lei ha un gruppo whatsapp con i compagni di classe di quella scuola anche se non si sentono quasi mai, ma perché? Che senso hanno questi amarcord? Io ho la fortuna che nessuno mi ha contattato mai e quando mi è capitato ho sfanculizzato l'occasione non tanto la persona, non ho mai cercato vecchi compagni o persone con cui ho passato periodi, neanche gli amici del quartiere o quell'amico d'infanzia con cui ho passato anni a giocare. Trovo queste pratiche solo masochistiche, le persone cambiano nel tempo e non perché si è passato un periodo assieme vuol dire che lo si voglia perpetuare. In ogni caso non mi ha fatto nessun effetto, almeno non come lei che era esaltata di vedere dei vecchietti che si esaltano facendosi video e selfie a raffica, anzi a me sta cosa fa tristezza. Come ho notato negli ultimi 10 anni le persone vivono in un passato dove hanno ricordi più o meno belli, di solito si rimuovono quelli brutti o almeno si tengono nascosti per evitarsi ulteriori dispiaceri, io di quella scuola ho ricordi bellissimi, è vero, ma sono memorie di un passato così lontano che sono sbiaditi, belli o brutti che siano. Poi va bè non parlo di quelli che si amminchiano con gli anni 80 o 90 come se fossero stati gli anni più belli della loro vita, molti come me sono passati alla pubertà in quegli anni e si sa che è spesso doloroso, quindi cosa ricordate di bello? Questo Fisher, non per battere sempre su un tasto, lo associa al fatto che quando si entra nel loop non si riescono a creare ricordi nuovi e non si vive il presente, anche i millenials ne sono succubi, molti di loro adorano gli anni 80, spesso dico loro che c'era poco da salvare, visto che tutto inizia da quel decennio, ma per loro usare le montature degli occhiali di quell'epoca o vestire e quindi avere un look anni 80 è il top, io li trovo ridicoli lo erano già le persone in quel periodo figuriamoci fuori contesto, è come se io iniziassi a vestire come gli uomini del 1700 perché in quel periodo c'erano compositori grandiosi. Va bè, chiudendo sto discorso non è una cosa che mi interessa rivivere il mio passato che è stato più di dolori che di piaceri, cambio argomento. La gola è ancora in fiamme e deglutire è una pena, per il resto sto decisamente meglio, ho però la voce rauca che sembro una cornacchia appena svegliata, dovrò pazientare ancora un pò. Secondo me ci siamo alimentati questo virus o batterio l'un l'altra con la mia compagna così la degenza è stata più lunga, quel che è, basta che si torni anche lentamente ad una forma vocale decente e non gracchiante.
Per salutarvi oggi mi affido al vecchio Karlheinz
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giancarlonicoli · 6 months ago
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2 giu 2024 08:25
SE NE È ANDATO ALLA BELLA ETÀ DI 93 ANNI PHILIPPE LEROY, ATTORE CON UNA CARRIERA DI 190 FILM E CON UN PASSATO AVVENTUROSO: PARACADUTISTA, LEGIONARIO, CONTRABBANDIERE E UNA SERIE DI MEDAGLIE IMPORTANTI - BELLO, ALTO, ELEGANTE, PER NOI ERA UNA SORTA DI FRANCESE ITALIANIZZATO, MA PER IL GRANDE PUBBLICO DELLA TV È STATO IL MIGLIORE DEGLI YANEZ A FIANCO DI KABIR BEDI NELLA LUNGA SAGA DEDICATA A SANDOKAN… - VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
Con una carriera di 190 film, da “Il buco” di Jacques Becker nel 1960 a “Hotel Gagarin” di Simone Spada nel 2018, con ruoli che lo hanno reso popolarissimo, da Albert il Professore in “7 uomini d’oro” a Leonardo Da Vinci nella serie televisiva “La vita di Leonardo Da Vinci”, con un passato oltremodo avventuroso, paracadutista, legionario, contrabbandiere, combatte coi francesi in Vietnam a Bien Dien Phu, poi in Algeria, una serie di medaglie importanti, Légion d'honneur, La Croce al Valor Militare, Croix de guerre des théâtres d'opérations extérieures.
Philippe Leroy, che se ne è andato ieri alla bella età di 93 anni, ha affrontato la vita e i ruoli che ha interpretato al cinema con la stessa spavalderia. Ha recitato con qualsiasi regista da Fernando Di Leo in “Milano calibro 9” a Jean-Luc Godard in “Una donna sposata”, da Riccardo Freda in “Solo contro Roma” a Luc Besson in “Nikita”, attraversando in lungo e in largo sia il cinema italiano, dove è sempre vissuto dopo il 1961, a quello francese, dove ogni tanto tornava.
Per noi era una sorta di francese italianizzato, un duro da polar o da avventuroso, ma per il grande pubblico della tv è stato il migliore degli Yanez salgariani possibili a fianco di Kabir Bedi nella lunga saga dedicata a Sandokan.
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Poco adatto al peplum, e al western, anche se era stato il protagonista di “Yankee” di Tinto Brass, esperimento piuttosto bizzarro, è stato incredibilmente duttile sia nella commedia, lavorando con tutti, da Vittorio Caprioli in “Leoni al sole” a Giorgio Capitani in “Non fate la guerra fate l’amore” a Pasquale Festa Campanile in “le voci bianche”, sia nel cinema d’autore anni ’60, penso a “Senilità” di Mauro Bolognini a “Interno berlinese”, “Al di là del bene e del male” e “Il portiere di notte” di Liliana Cavani, alternando una certa ironia, come nella saga di “7 uomini d’oro” di Marco Vicario, a una recitazione più da duro, diventando negli anni ’60 un attore che faceva cassetta, pagato 40 milioni di lire a film (contro i 50 di Totò e i 30 di Salerno).
Bello, alto, elegante, all’occorrenza avventuriero, avrebbe potuto interpretare qualsiasi ruolo nel cinema italiano degli anni 60 e 70. Nato a Parigi nel 1930, considerato la pecora nera della famiglia, una famiglia importante, nonno capo della Scuola di Scienze Politiche di Parigi, padre deputato, madre economista, zio ambasciatore, a 16 anni scappa di casa e va in America senza una lira attraversandola tutta e finendo anche in prigione. Torna e fa un po’ di tutto prima di partire soldato per la guerra di Indocina, dove combatte a Bien Dien Phu, e poi in Algeria.
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 Ma lo troviamo, almeno così si legge sui giornali del tempo, in Tailandia, a Tahiti. Inizia a lavorare nel cinema un po’ per caso all’inizio del 1960 con un ruolo, quello di Manu Borrelli, in “Il buco” di Jacques Becker, dove troviamo anche una giovanissima Catherine Spaak, che ritroverà poi in Italia.  Venne anche nominato ai premi BAFTA, gli Oscar europei. Ma dal set di “La verité” con Brigitte Bardot viene cacciato dal regista, il grande Henri Georges Clozout ufficialmente per motivi artistici, ma secondo i pettegolezzi del tempo perché il fidanzato di B.B., gelosissimo, aveva fatto incredibile scenate dopo aver scoperto che c’era qualcosa tra lui e la Bardot.
 Fa altri film in Francia, come “piena luce sull’assassino” di Georges Franju con Pierre Brasseur, ma ben presto lo troviamo fisso in Italia, dove ha il ruolo di O Zelluso (lo zozzone) in “Briganti italiani” di Mario Camerini con Vittorio Gassman, Ernest Borgnine, Bernard Blier, in “Caccia all’uomo” di Riccardo Freda e in “Leoni al sole” di Vittorio Caprioli che lo lancia come uno dei flaneur della costa amalfitana, Mimì. Sui giornali americani si legge che il motivo dello spostamento dalla Francia all’Italia sia dovuto non a interessi artistici, ma al fatto che una soffiata degli amici gli ha fatto capire che a Parigi è sotto tiro da parte delle forze algerine dell’Oas, che non hanno molto gradito quello che ha fatto in Algeria.
Anche se il cinema italiano lo accoglierà a braccia aperte, in piena politica di coproduzioni, girerà “Senilità” di Bolognini con Claudia Cardinale a Trieste, “L’attico” di Gianni Puccini, “Il terrorista” di Gianfranco De Bosio, l’horror “Il castello dei morti vivi” di Warren Kiefer con Christopher Lee e un giovane Donald Sutherland, all’occorrenza si sposterà in Francia. Lo troviamo infatti nel polar “Grisbi da un miliardo” di Charles Gerard, “Una donna sposata” di Godard con Macha Meril, che gli darà una bella spinta internazionale e verrà presnetato al Festival di Venezia nel 1964.
Marco Vicario, che lo ha avuto già protagonista di “Le ore nude”, lo sceglie come protagonista assieme a Rossana Podestà di “7 uomini d’oro” e “Il grande colpo dei 7 uomini d’oro”, risposta italiana ai film di grandi colpi. Sono i suoi film di maggior successo popolare negli anni ’60 assieme alle commedie in costume, come “Una vergine per il principe” di Pasquale Festa Campanile e “La mandragola” di Alberto Lattuada.
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Seguita a alternare ruoli più seriosi, “Lo scandalo” di Anna Gobbi in coppia con Anouk Aimée, “L’occhio selvaggio” di Paolo Cavara dove interpreta un film-maker alla Gualtiero Jacopetti, a più tranquille commedie, “Che notte ragazzi!” con Marisa Mell o “La matriarca” di Pasquale Festa Campanile, dove incontra nuovamente Catherine Spaak. Fa di tutto, dal film politico, “Cuore di mamma” di Salvatore Samperi, al fantascientifico erotico di “Ecce Homo” di Bruno Gaburro dove recita con Irene Papas, all’erotico surreale di “Femina Ridens” di Piero Schivazappa con Dagmar Lassander, a “Come quando perché”, ultimo film di Antonio Pietrangeli.
Divide con Gabriele Ferzetti i ruoli da maschio adulto alto-borghese, anche per la figura fisica. Gira moltissimi film anche negli anni ’70, “Roma bene” di Carlo Lizzani, dove fa appunto il ricco marito di Virna Lisi, il buffo “Ettore lo fusto” di Enzo G. Castellari dove è Ettore, “Il soldato di ventura” di Pasquale Festa Campanile con Bud Spencer e “La vita di Leonardo Da Vinci” di Renato Castellani. Seguita a richiamarlo il cinema francese. Lo troviamo così in “Coraggio scappiamo” di Yves Robert con Jean Rochefort e Catherine Deneuve, “Un uomo una donna oggi” di Claude Lelouch, “Il ritorno di Casanova” con Alain Delon e France Luchini.
Negli ultimi vent’anni ha girato di tutto, un po’ casualmente, da “Don Gnocchi” a “L’ispettore Coliandro”, da “Elisa di Rivombrosa” a “Piazza delle cinque lune”, da “Il sangue die vinti” a “I Cesaroni”. Ripensando ai suoi film mi disse in una puntata di Stracult che non si ricordava quasi niente. Erano davvero troppi. Ma fino a 80 anni ha continuato a fare paracadutismo senza paura. Facendosi anche male.
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notiziariofinanziario · 7 months ago
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Sono i social media l'habitat perfetto delle truffe online?
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Revolut punta il dito dritto contro Meta e chiede una mano alle istituzioni nazionali ed europee per attenuare le truffe. David Eborne, responsabile dei rischi di frode all'interno di Revolut, ha spiegato che “i dati che abbiamo raccolto dimostrano come, non solo le truffe vengono agevolate dai social media, ma che quando si verificano portano al furto di grosse somme di denaro. Il consiglio che diamo ai clienti è sempre lo stesso: se qualcosa sembra troppo bello per essere vero, probabilmente siete in presenza di una truffa”. L'origine delle truffe e l'impatto economico Dall'indagine condotta da Revolut emergerebbe come i social siano lo spazio dove si concretizzano la maggior parte delle truffe, ma un attore su tutti apparirebbe maggiormente coinvolto per il numero di truffe presenti:Meta. “L’obiettivo non è quello di criticare gli altri, ma di andare a individuare i truffatori. Questo è il primo passo, poi Meta ha molti utenti, quindi non sorprende che il 61% di tutti i casi di truffa segnalati e il 40% degli importi totali rubati arrivino proprio dalle loro piattaforme social", dice il manager. Che per dare un termine di paragone, aggiunge come "attualmente soltanto meno dell'1% dei casi si sono verificati su TikTok. Ci auguriamo che obblighi chiari e giusti incentivi finanziari per le big tech possano ridurre i livelli di frodi authorised push payment (App) nell’Ue. Sono delle tipologie di truffe in cui le vittime vengono plagiate dagli autori a effettuare dei pagamenti in tempo reale -”. Ovviamente non tutte le truffe sono uguali. Dietro agli schermi si celano dei veri e propri professionisti, che studiano nuovi metodi e le persone da colpire, spesso, approfittando delle loro vulnerabilità. “Oggi ci sono delle reti criminali sempre più sofisticate, ben organizzate e senza scrupoli che prendono di mira la persona - dice Eborne -. È importante che la gente sia istruita e consapevole in modo da riconoscere le truffe ed evitarle. Per questo motivo monitoriamo le transazioni dei nostri clienti e cerchiamo di avvisarli quando c’è il concreto pericolo di truffa. L’intento è quello di fermare il cliente prima che concluda il pagamento”. Non sempre però si arriva per tempo. Secondo il report della fintech, la cifra media persa con le truffe sugli investimenti - in cui alle vittime vengono promesse opportunità di "arricchirsi rapidamente" a patto di "investire" grandi quantità di denaro - è stata di oltre 5.300 euro e costituisce solo il 12% dei casi, anche se si sale fino al 61% per denaro perso. Mentre la classica truffa sugli acquisti - prodotti che non esistono o che non sono come pubblicizzati - vale in media 350 euro. Che a dispetto della bassa cifra, è la truffa più diffusa. La richiesta alle istituzioni Se da un lato Revolut elogia il buon lavoro svolto negli anni a livello europeo, dall'altro esorta le istituzioni sui prossimi passi ancora da compiere per contrastare questo fenomeno. Dice il manager: “Le nuove proposte sui servizi di pagamento rappresentano un enorme passo avanti nell’affrontare queste sfide e riteniamo che le proposte promuoveranno anche la fiducia nei pagamenti introducendo nuove norme antifrode. Il panorama delle frodi è infatti in continua evoluzione e, se vogliamo affrontarlo in modo efficace, dobbiamo intaccare l’intera catena dove hanno origine truffe e frodi, come sulle piattaforme social. Crediamo inoltre nel valore di una strategia comune, poiché la frode non ha confini. Per questo chiediamo alle istituzioni locali ed europee di fare di più per contribuire a contrastare le frodi alla fonte, che al momento sono proprio sui social”. C'è da dire che Meta ha deciso di agire dal suo punto di vista. Con Match Group e Coinbase hanno da poco costituito la Tech Against Scams, un'alleanza finalizzata ad “agire contro gli strumenti utilizzati dai truffatori, educare e proteggere i consumatori, e interrompere le truffe finanziarie in rapida evoluzione”. Read the full article
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lamilanomagazine · 11 months ago
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Sanremo: il video del brano “PAZZO DI TE”, con cui RENGA e NEK sono in gara al Festival
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Sanremo: il video del brano “PAZZO DI TE”, con cui RENGA e NEK sono in gara al Festival. È online il video del brano “PAZZO DI TE”, con cui Francesco RENGA e NEK Filippo Neviani sono insieme in gara al 74° Festival di Sanremo. «Assistiamo sempre più spesso a rappresentazioni di amori tossici, malati, autolesionisti e distruttivi. Per questo, da uomini, abbiamo sentito l’urgenza di raccontare un amore assoluto, adulto, maturo. PAZZO DI TE è un omaggio onesto e sincero alle canzoni d’amore di un tempo lontano… quello dei Festival in bianco e nero. Canzoni così potenti nella loro apparente semplicità da risultare immortali». A dirigere l’orchestra per RENGA NEK a Sanremo è il Maestro Luca Chiaravalli. Il brano sanremese (Musica di D. Faini, Nek, F. Renga - Testo di F. Renga, D. Mancino) sarà contenuto nel repack del loro album insieme “RENGANEK” (Epic / Sony Music), in uscita venerdì 9 febbraio in formato DIGITALE, CD, CD AUTOGAFATO e VINILE AUTOGRAFATO e già disponibile in pre-order (RENGANEK): dodici brani eseguiti da entrambi gli artisti, che mostrano così la grande sinergia che unisce le loro voci, capaci di creare un connubio unico, con sfumature sonore diverse e complementari da quelle finora affrontate nelle loro carriere soliste. A Sanremo gli artisti vestono abiti sartoriali realizzati appositamente per loro da Maurizio Miri. Dopo il lunghissimo tour in tutta Italia che li ha visti protagonisti la scorsa estate, i due speciali appuntamenti SOLD OUT all’Arena di Verona e al Forum di Milano e le date nei principali teatri italiani, RENGA e NEK a luglio saranno nuovamente insieme sul palco, in una serie di appuntamenti live che li porteranno a esibirsi in tutta Italia. E da settembre saranno impegnati con i concerti nei teatri, con ben 4 date a MILANO (Teatro Arcimboldi), 3 a BOLOGNA (Europauditorium) e 2 a ROMA (Auditorium Parco della Musica – Sala Santa Cecilia). Queste tutte le date, prodotte e organizzate da Friends & Partners: - 24 luglio 2024 - BERGAMO - SUMMER MUSIC FESTIVAL - 26 luglio 2024 - ESTE (PD) - ESTE MUSIC FESTIVAL - 28 luglio 2024 - PORTO RECANATI (MC) - ARENA BENIAMINO GIGLI - 02 agosto 2024 - FANANO (MO) - FANANO IN MUSICA c/o PALAGHIACCIO - 06 agosto 2024 - L'AQUILA - ALL'OMBRA DELLA MUSICA ITALIANA - 09 agosto 2024 - EDOLO (BS) - VALLE CAMONICA SUMMER MUSIC - 16 agosto 2024 - CATANIA - VILLA BELLINI - 17 agosto 2024 - PALERMO - TEATRO DI VERDURA - 19 agosto 2024 - CORIGLIANO ROSSANO (CS) - ANFITEATRO DE ROSIS - 23 settembre 2024 - MILANO – TEATRO ARCIMBOLDI - 24 settembre 2024 - MILANO – TEATRO ARCIMBOLDI - 26 settembre 2024 - MILANO – TEATRO ARCIMBOLDI - 27 settembre 2024 - MILANO – TEATRO ARCIMBOLDI - 29 settembre 2024 - BOLOGNA – EUROPAUDITORIUM - 30 settembre 2024 - BOLOGNA – EUROPAUDITORIUM - 01 ottobre 2024 - BOLOGNA – EUROPAUDITORIUM - 06 ottobre 2024 - ROMA – AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA (SALA SANTA CECILIA) - 07 ottobre 2024 - ROMA – AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA (SALA SANTA CECILIA) I biglietti sono disponibili in prevendita su www.ticketone.it e nei punti vendita abituali. Tra le più grandi voci del panorama musicale italiano, Francesco Renga quest’anno celebra 40 anni di straordinaria carriera con all’attivo 8 album d’inediti, 1 album con orchestra, 2 album dal vivo (di cui uno insieme a Max Pezzali e Nek), ha totalizzato oltre 1 milione di copie vendute, 9 certificazioni di platino e 9 d’oro. Colleziona singoli di grande successo, da “Raccontami” a “La tua bellezza”, da “Angelo” (brano vincitore del Festival di Sanremo 2005) a “Meravigliosa (la Luna)”, da “Il mio giorno più bello del mondo” a “Guardami amore” e tantissimi altri. Nel corso della sua carriera Francesco ha realizzato più di 1900 concerti tra palasport, teatri e location mozzafiato come l’Arena di Verona e il Teatro Antico di Taormina. Ha alle spalle 9 partecipazioni al Festival di Sanremo come concorrente in gara, 1 vittoria nel 2005 con il brano “Angelo” e 2 premi della critica, con i brani “L’uomo che ride” e “Raccontami”. Cantante e polistrumentista, con alle spalle oltre 10 milioni di dischi venduti in tutto il mondo e 18 album in studio, Nek è una delle voci maschili più affascinanti e amate del panorama musicale italiano. Dopo l’esordio nel 1992 con l’album “Nek”, tantissimi i successi che si sono susseguiti nei suoi 30 anni di carriera, da “Laura non c’è” a “Se io non avessi te”, da “Almeno stavolta” a “Lascia che io sia”, o ancora “Fatti avanti amore” e “Se una regola c’è”, senza dimenticare la cover di “Se telefonando”, eseguita sul palco del Festival di Sanremo nel 2015. Negli ultimi anni è stato impegnato nella conduzione di fortunati programmi televisivi, ultimo dei quali “Dalla Strada Al Palco”, che ha raccolto consensi di pubblico e critica, e che tornerà con la terza stagione dal 20 febbraio in prima serata su Rai Due. Nel 2022 è uscito l’album celebrativo “5030”, che racconta i 30 anni di carriera e i suoi 50 anni di età.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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aroundtable · 1 year ago
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Sotto la settima casella del calendario dell'avvento di Around the Table, con gli amici di @hirtemis, troviamo l' "A che gioco stiamo giocando?" dedicato ad uno dei giochi da tavolo che abbiamo già visto in uno dei video dedicati ai boardgame per Natale: Bonsai.
Come avevo già detto nel video dedicato ai giochi tra i 30,60 € per Natale 2023, Bonsai è un boardgame dal game design essenziale ed elegante, molto semplice da apprendere per ogni tipologia di giocatore ma anche perfetto per essere apprezzato dai boardgamer più scafati.
In Bonsai dovremmo far crescere per l'appunto un piccolo bonsai ma ricco di foglie fiori e frutti al fine di ottenere l'alberello più bello e anche più punti di tutti, con un sistema di gioco che prevede solo un azione a turno che possiamo scegliere tra due, però ogni volta che compiremo le nostre esigue scelte avremo dinanzi a noi un enorme varietà di scelta che ci permetterà di impostare le strategie più varie.
Bonsai si è rivelato un gioco di società molto interessante a ogni partita abbiamo acquisito sempre più controllo sul gioco ad ogni tessera piazzata abbiamo intravisto nuove possibilità strategiche, insomma, Bonsai è un gioco da tavolo che condensa in pochissime regole un ottimo lavoro di game design a capo
Bonsai e un gioco da due a quattro giocatori che dispone di una modalità in solitaria consigliato dai 10 anni in su per una durata di 40 minuti edito da @dvgames_official
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tempi-dispari · 1 year ago
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Le soluzioni per l’underground: Necrodeath
Problematiche e difficoltà del mondo underground sono ben note. Ora è il momento di trovare delle soluzioni reali. Azioni concrete che vadano al di là delle parole. Anche gli storici Necrodeath in questa intervista ne propongono diverse. Piccoli passi per arrivare ad un grande risultato
Quelli che sono limiti e ‘problemi’ del rock/metal in Italia, soprattutto per quello prodotto nel Belpaese, li conosciamo già. Difficoltà di divulgazione, limitati spazi mediatici, problemi nell’organizzare eventi e via discorrendo. Sono anni che se ne parla, se ne dibatte, se ne discute. Sono anni che, però, si parla e basta. È diventato quasi un mantra autolesionista. La domanda è, assodato quanto sopra, quali potrebbero esse le possibili soluzioni effettivamente attuabili? Non parliamo del: sarebbe bello se. Parliamo del: possiamo fare così.
PIER: Sicuramente è difficile trovare una soluzione perché il mondo musicale in generale fa sempre piu’ fatica a far girare i numeri, a maggior ragione fatica il metal che nasce come una nicchia. Dovremmo cambiare un po tutti noi come mentalità, come “mindset”, chi di piu’ chi di meno. Tanti metallari e/o musicisti se cominciassero a non passare metà del tempo libero a fare i leoni da tastiera sui social e si chiedessero come spendere il tempo libero migliorando se stessi già migliorerebbero il sistema.
Mettere tutti da parte le invidie che portano a sfogarci contro ogni musicista o band più famoso di noi e cercare di concentrarci su noi stessi, prendendo esempio da chi è arrivato prima invece di criticarlo, sono sicuro che porterebbe a cambiamenti in positivo.
La sensazione è che si rimanga in attesa che le cose cambino. Che arrivi qualcuno o accada qualcosa per cui la situazione possa mutare. Nel frattempo si vivacchia. Salvo poi, per moltissimi, lamentarsi. Non sarebbe forse meglio cercare di muoversi autonomamente e creare vie di uscita invece di aspettare che qualcun altro lo faccia per noi?
PIER: E’ vero si rimane in attesa a lamentarsi ma a volte è solo un modo di mascherare la pigrizia a rimboccarsi le maniche e fare qualcosa di più. Tutto è più difficile di prima, non solo la musica, sicuramente tra l’epoca covid ed il rincaro dei prezzi le difficoltà sono cresciute esponenzialmente. Pero’ dai musicisti che studiano, alle band, agli organizzatori di eventi, io percepisco che ci si concentra tutti sul fare meno sforzo possibile, e non si tratta di risparmiare denaro, ma di concentrarsi sul portare a casa la serata senza fatica, tanto l’importante è il post su facebook da far leggere ai 4 amici.
Un difficoltà emersa ascoltando diversi youtuber tra i 20 e i 30 anni che parlano di rock/metal, è il riuscire, per la loro generazione, ad inserirsi nel giro. Molti evidenziano come, a causa della giovane età, vengono spesso dileggiati, non presi sul serio. Quasi che per essere ‘considerati’ debbano superare un esame di ammissione. Il che non favorisce certo un dialogo. È un problema che avete riscontrato?
PIER: A mio avviso dovremmo favorire il dialogo da entrambe le parti. Spesso i musicisti over 40, ma anche over 30, considerano erroneamente il giovane “youtuber” come una figura di scarso valore perché ha costruito il suo seguito davanti al computer senza “farsi le ossa” sul palco vero. Dall’altra parte lo youtuber considera le generazioni piu’ anziane solo come “boomers”, pezzi di antiquariato.
Personalmente gli ultimi anni ho costruito il mio canale youtube “Pier Gonella Jam” insieme a una soddisfacente produzione di musica in formato digitale proprio imparando dai piu’ giovani di me, e allo stesso modo loro potrebbero imparare molto da noi piu’ “grandi” in termini di esperienza sul palco e un minimo di “saggezza” in piu’ vista la gavetta che ci siamo fatti…
PESO: Sicuramente una problematica attuale è il fatto che i giovano cominciano a suonare, o fare gli youtuber o i videomaker, pensando già di fare dischi, canali youtube da milioni di iscritti e poi si scontrano con la realtà di dover fare una gavetta oggi sempre piu’ scontata. Io ricordo quando ho cominciato a suonare a 14 anni non avevo nessuna prospettiva o pretesa, anche perché all’epoca ero piu’ appassionato di calcio.
Pero’ quando realizzai il primo concerto nell’aula magna della scuola, vidi un pubblico entusiasta e partecipe, che unito alla performance ben riuscita per quel che mi ricordo, mi trasmise una gran voglia di continuare a suonare e di migliorare anche se questo avrebbe comportato studio e sacrifici.
4 Avete contatti con i vostri fans più giovani?
PESO: Parallelamente all’attività musicale in senso stretto mi sono sempre dedicato all’insegnamento della batteria, in numerose strutture del genovese. In particolare in MusicArt, con cui collaboro in pratica dal 2011, mi sono spesso trovato a contatto con “fans” che vedendo suonare I Necrodeath o altre band metal, si iscrivevano ai corsi di musica sapendo che gli insegnanti suonano o conoscono anche l’heavy metal. Con gli anni ho visto cambiare le loro abitudini, passando dall’ascolto del cd a quelli masterizzati, poi alle chiavette usb ed infine youtube ed il web.
La passione per il metal nei piu giovani c’è ancora, ma l’ascolto e la pratica della musica avviene con piu’ superficialità. Spesso ritrovo in scuola metallari adulti che iscrivono i figli e quindi mi rapporto anche con loro. Inoltre ho realizzato appositamente un metodo di Laboratorio percussioni per bambini e propedeutica musicale per venire incontro alle esigenze dei genitori che chiedono di trasmettere la passione per la musica ai loro foglio, magari sotto i 6 anni.
Le mentalità dei ‘vecchi’ della scena e delle nuove leve, sono davvero inconciliabili o è volontà degli storici non voler ammettere che il tempo passa e che bisogna andare avanti, ‘crescere’ ascoltando anche altro?
FLEGIAS: Non penso siano inconciliabili, così come non vedo tutto questo “nonnismo” nei confronti delle nuove leve. Nel nostro microcosmo Necrodeath, vedo la musica come un elemento di unione e fratellanza. Il fatto che poi quelli della nostra età si ostinino a rimanere legati alle uscite discografiche fino agli anni ’90 lo prendo come una libertà di scelta. Uno è libero di ascoltare quello che gli piace e se si perde qualcosa di maestoso di nuova uscita, beh… problema suo. Quello che non piace è sentire termini come “bisogna”.
Altro limite evidenziato dai giovani è che quando si recano ai concerti vengono criticati o sminuiti perché non conoscono tutte le canzoni delle band che si stanno esibendo. Dal loro punto di vista questo non è un limite dato che si stanno ‘formando’. È un limite che notate?
FLEGIAS: Fortunatamente no. E fortunatamente non conosco gente che va a criticare gli altri ai concerti perché non sanno i pezzi… è da sfigati dai. L’heavy metal, in tutte le sue sfaccettature, è ancora in vita grazie allo spirito di aggregazione e fratellanza. Questa fratellanza, tipica delle bande che si formavano sul finire dei ’70, è la linfa vitale del genere e io continuo a vederla e viverla. Se vedo per strada uno con una maglietta metal, subito scatta il meccanismo che mi fa dire: “ok, è uno di noi… sono al sicuro”.
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vedonero · 2 years ago
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Scrivo già le risposte perché non ho utenza attiva a cui può interessare mandarmi dei numeri.
Partiamo dalle cose principali:
1. Età. 33 (verso 34) 2. Altezza. 1,73m 3. Capelli lunghi o corti? Corti 4. Posta una tua foto. Cliccate il tag #me la trovate 5. Fumi? Se sì quale marca di sigarette? Odio il fumo. 6. Look naturale o costruito? Naturale 7. Caratteristica dei tuoi occhi. Cambiano colore col tempo. 8. Che fai nella vita? Schifo. 9. Ti senti bello o brutto? Normale. 10. Hai tatuaggi? Se sì, quali? 3: Pizza, Gufo, Drago tribale. 11. Hai piercing? Se sì, quali? Non più.
Ora passiamo alle cose interessanti. Hai mai:
12. Perso la verginità. Sì 13. Fatto sesso in luoghi pubblici. Sì 14. Fumato erba. Sì, una volta e odio troppo il fumo e quindi mi ha fatto cagare 15. Fatto uso di droghe pesanti. No 16. Bevuto tanto da vomitare. No 17. Tradito. No 18. Rubato. Sì una volta, sciuocchezze di gioventù 19. Deluso qualcuno. Se sì (e vuoi dirlo), chi e perché? Tendo spesso a deludere le persone, anche involontariamente. 20. Detto una bugia per far star meglio qualcuno. No, non mi piacciono le bugie.
L'ultima volta che:
21. Hai abbracciato qualcuno. Sì 22. Hai baciato qualcuno. 3 anni fa 23. Hai fatto l'amore. 3 anni fa sesso, ma amore è passato troppo 24. Hai bevuto. 1 bicchiere di birra sabato scorso 25. Ti sei sentito in imbarazzo. Non me lo ricordo 26. Hai pensato di fuggire. Dove? 27. Hai pianto. Non me lo ricordo 28. Hai riso fino a sentirti male. Guardo serie tv anche divertenti, capita 29. Hai avuto la febbre. Estate scorsa causa covid 30. Ti sei fatto film mentali che non avevano senso. La mia vita non ha senso
Ora prendi il tuo telefono e dimmi:
31. L'ultimo messaggio ricevuto. Amica che mi ha pesciato aprile dicendomi che mi voleva bene 32. La foto più bella che hai nel rullino. Lo sfondo del Doom Slayer 33. L'app che usi di più. Credo instagram, ma anche vinted ed ebay, ultimamente anche Mighty Doom. 34. Il messaggio che più ti ha fatto emozionare. Una ragazza conosciuta in palestra, ci siam scritti cose carine, ma è fidanzata quindi la cosa non avrà nessun seguito. 35. La persona più importante della tua rubrica. Mia madre 36. La persona che odi di più nella tua rubrica. Le cancello 37. La nota che hai salvato che ti piace di più. Nessuna nota salvata 38. Il video che più ti fa ridere. “Mannagg gesuel chillu puorc bastard” 39. La cosa che non cancelleresti mai dal telefono. Non ho nulla di tanto prezioso 40. La canzone che ascolti sempre. Parecchie
Ora invece devi scegliere:
41. Treno o aereo? Entrambi 42. Thè caldo o freddo? Freddo 43. Amare o essere amato? Non possono esistere separati, devono andare a braccetto altrimenti non ha senso. Entrambi. 44. Baciare o essere baciato? Come sopra. 45. Piangere o fingere di star bene? Nessuna delle due 46. Dolce o salato? Salato 47. Film o telefilm? Entrambi 48. Cinema o Streaming? Streaming, cinema troppo costoso 49. Spotify o YouTube? Youtube 50. Cuore o cervello? Entrambi.
Come approcci con chi ti interessa:
51. Mandi tu il primo messaggio o aspetti di riceverlo? Di base non mi caga nessuno, quindi devo fare sempre io la prima mossa. 52. Ti esponi o resti vago? Quando voglio mi espongo, ma penso che oggigiorno vale sempre meno la pena 53. Esprimi i tuoi sentimenti o li mascheri? Li esprimo 54. Lasci correre o sei pignola? Dipende dal contesto 55. Combatti per far rimanere o lasci andare? Combatto spesso inutilmente e quindi sono costretto a lasciar andare per il bene di tutti 56. Sei geloso o no? Dipende, ma sicuro non sono geloso da far paura. 57. Cerchi di dominare o vuoi essere dominato? Entrambi con tendenza all’esserlo 58. Baci per prima o aspetti che sia l'altro a farlo? Ma come si calcola una cosa del genere? 59. Solitamente fingi che non ti importa? Purtroppo quando qualcosa mi importa davvero, difficile fingere 60. Esci in pubblico o preferisci evitare? Evito
Ora arriviamo alle cose personali:
61. Ami qualcuno? No 62. Il tuo più grande rimpianto. Non aver studiato abbastanza 63. Il tuo più grande rimorso. Nessuno 64. Ti manca qualcuno? Sì, miei nonni e mia zia Mena 65. La tua paura più grande. Non ho paura di niente 66. L'esperienza che ha segnato di più la tua vita. La scoperta del diabete a 26 anni, ma ho imparato a conviverci 67. L'amore che avresti voluto che durasse. La Cacci 68. La cosa più immorale che hai fatto in amore. Da quando in amore si fanno cose immorali? 69. Se potessi tornare indietro, c'è qualcosa che diresti o che non diresti? Gli sbagli servono per imparare e si impara a non dire cose che non vanno dette. 70. Ti piaci? La palestra mi sta aiutando, ma principalmente ci vado per salute (leggi risposta 66) 71. La cosa che cambieresti a tutti costi del tuo carattere. Vado bene così 72. La cosa che ti ha fatto piangere di più nella tua vita. La morte di zia Mena 73. Il problema psicologico più grande che hai. Sto rispondendo da solo a questo test 74. La delusione più grande che hai ricevuto. Nascere 75. La volta in cui ti sei sentito più stupido. Quando l’ultima ex mi ha lasciato nel 2020, ha fatto tutto lei. Lei mi voleva, io mi sono affezionato, poi mi ha lasciato. Più coglioni di così. 76. Il nome che ti fa battere il cuore. Il cuore inizia a battermi quando approfondisco una conoscenza
Passiamo all'arte:
77. La canzone con la melodia che più ti emoziona. Proemio - Dutch Nazari 78. La citazione di una canzone che più ti rispecchia. Ne trovo troppe, non si può rispondere a sta domanda con facilità. 79. La canzone che esprime la tua situazione. Come sopra 80. Il tuo cantante preferito. Limp Bizkit 81. Il film che ti ha fatto piangere di più. Collateral Beauty 82. È quello che ti ha fatto ridere di più? The Office ma è una serie tv 83. Sai disegnare? No 84. L'arte che più ti piace. Videoludica 85. Libro preferito? Piccolo Principe 86. Quando ascolti una nuova canzone, poni attenzione più sul testo o sulla melodia? Entrambe le cose
L'atmosfera si riscalda.
87. Hai mai pensato di far sesso con qualcuno di irraggiungibile? Ovvio 88. Hai mai ripensato a un avvenimento hot vissuto? Ovvio 89. Sei mai stato attratto da qualcuno del tuo stesso sesso? No 90. La persona più bella del tuo stesso sesso? Nomino spesso Ryan Gosling o Chris Hermsworth quando faccio battute al riguardo 91. E del sesso opposto? Così, pensando sul momento direi Jessica Nigri 92. Hai mi vissuto situazioni imbarazzanti hot? Ovvio 93. A che età la prima volta? Com'è stata? 18 ed è stato sciocco, ma ci sta. La ragazza ne aveva 16 poi. 94. La cosa più strana che ti è successa in quel campo? Una tizia che mi tira un morso sulla giugulare fortissimo risultato: mi ha bloccato il sangue quindi non si è alzato niente, bruciore atroce, livido enorme su tutto il lato destro del collo per circa 2 settimane. Li mortacci sua!
Dulcis in fundo. Vorrei ma non posso.
95. Il luogo che più ti piacerebbe visitare. Scandinavia 96. Il messaggio che vorresti inviare. Nessuno 97. La cosa che vorresti fare più di tutte. Morire 98. La cosa che vorresti comprare. PC big box italiana di Blood 99. La camera dei tuoi sogni. Ufficetto con computer e librerie che contengono la mia collezione 100. L'incontro con la star che vorresti. Riae, mi son pentito di non essere andato al Napoli comicon scorso.
#me
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janerosecaruso · 2 years ago
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✨Felice fine e buon inizio anno. Grazie a voi ❤️ ⏮️RECAP 2022. Il 2022 mi ha regalato molte cose: •A gennaio un contratto con la @morestories.it •A Febbraio alcuni incontri nelle scuole per parlare di libri con i ragazzi. •A Aprile il battesimo del mio bambino •A Maggio l’uscita del mio libro (per festeggiare i miei 40 anni) ~Il quartiere dei ciliegi in fiore. •A giugno i miei 40 anni 🎉 •Fine Giugno la conclusione di un percorso per mio figlio grande. •A Luglio il contratto @tomoloedigio •Ad Agosto le presentazioni della nostre collane con vari autori @amanda__fall @gianmario_mattei •A inizio Settembre altro evento per le nostre collane @uncuorepercapellocollana e @bellepoquecollana •Il 9 Settembre il primo compleanno di Mario (il mio secondo genito) •A Ottobre il primo evento in presenza come autrice al @festivalromance.roma •A Metà Ottobre i 6 anni di Angelo ( il mio primo genito) •Sempre a metà Ottobre l’evento con @amicibiblioteca.sst •A Novembre la firma di un nuovo contratto editoriale che vi svelerò fra qualche giorno. •Una notizia sorprendente che ci ha fatto immensamente piacere e siamo onorati @vi_kelli9 e @tonysx82 . •Tra Novembre/Dicembre uscita dei miei libri ~ Il Natale degli agrifogli edita @tomoloedigio e La cioccolateria in Muffin Street edito @morestories.it •Ancora Dicembre con due eventi in presenza (sorprendenti) alla @menervalibreria e ne @ilregnodibabbonatale con @sangueblu 🌟 ☕️In tutto questo naturalmente ho lavorato duramente a più di tot. cover, banner e via dicendo per autori, editori e collane editoriali. 📚Gestione autori, problemi e chi più ne ha, ne metta. ❌Abbiamo chiuso già io e @mariagraziapjournalist il calendario editoriale 2023. 🎐Ho incontrato persone splendide, fra abbracci e sorrisi. 🖋️Infine ho redatto il calendario per il mio piano editoriale 2023. Come sapete sarò a tre EVENTI sicuramente in presenza (Milano, Napoli e Rivoli) e ho due pubblicazioni i primi mesi dell’anno. Una già la conoscete La lumachina della zucca e l’altra vi stupirà 😜 💪🏻Quindi mi aspetta tanto lavoro ma anche tanta super magia perché la vita ci da dolori ma io cerco sempre di vedere il bello delle cose. ✨ https://www.instagram.com/p/Cm1lPZIjsHG/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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pgfone · 4 years ago
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Per fare un po’ di polemica domenicale in questo clima di apocalisse vi voglio raccontare quello che mi è successo nei giorni scorsi, da anni confino con un pezzo di uliveto in pieno abbandono, ci convivo sempre con una leggera ansietta perchè l’estate quando ci sono 40 gradi quelle sterpaglie sono come benzina. Fatto sta che stavo caricando la legna delle potature quando arrivano due signore distinte che mi dicono “scusi se la disturbo, posso rubarle qualche minuto?” Nel mio cervello subito è suonato l’allarme (rottura de cojoni quotidiana in corso) ma il fare così educato delle due signore mi ha fatto rispondere, “ma quale disturbo? mi dica!” Insomma dopo tutta questa formalità (che poi me sò accorto che c’avevo pure la patta aperta ma vabbè) le due signore mi spiegano che hanno ereditato questo pezzetto di uliveto da un lontano parente e che erano venute a vederlo prima della chiusura per capire dove fosse e quanto valesse. Dopo una ventina di minuti di conversazione le signore mi spiegano che vorrebbero vendere prima possibile e che se io fossi interessato sarebbero disposte a darmelo ad un prezzo diciamo di favore, viste le condizioni in cui giace. Bene, a questo punto, tornato a casa e galvanizzato dall’affare, mi metto a fare una ricerca su quanto possa valere il tutto e alla fine dei conti il prezzo finale è intorno ai 1000 euro (sono 940mq e il valore degli uliveti in stato di abbandono qui da me è di un euro al metro quadro). Fatto tutto questo calcolo sopraffino telefono ancora più galvanizzato al  mio amico notaio per sapere il costo dell’atto e qui viene il bello, inizia a farmi tutto un discorso: Le imposte da corrispondere all’Agenzia delle Entrate TAAAAC, L’onorario e le tasse per l’archivio nazionale notarile, TAAAAC cui si aggiunge l’IVA al 22% TAAAC, totale 2000 euro.
Quindi, dopo tutta sta pappardella che vi ho fatto dove sta la polemica? Quello che voglio dirvi è che con tutti i bei discorsi che si leggono sui giornali di aiuti ai giovani agricoltori, di finanziamenti all’agricoltura, di potenziamento del settore agricolo in Italia, nella realtà nuda e cruda per acquistare un uliveto ridicolo qualsiasi, dal valore di 1000 euro ne devi sborsare 2000 di atto di compravendita, e soprattutto; mò chi le chiama le signore per dirgli che 3000 euro non ce l’ho?
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