#8 maggio 1943
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josephratzingeroleplay · 2 years ago
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16 aprile 1927: nasce Joseph Alois Ratzinger a Marktl am Inn, Germania, ultimo dei tre figli di Joseph e Maria Ratzinger.
1943-1945: Assistente nella difesa antiaerea della Germania e soldato di fanteria;  imprigionato nel 1945 nel campo di prigionia americano a Neu-Ulm.
29 giugno 1951: ordinato sacerdote insieme al fratello Georg Ratzinger a Frisinga.
1969-1977: Professore all'Università di Ratisbona.
25 marzo 1977: nominato arcivescovo di Monaco e Frisinga.
27 giugno 1977: creato cardinale da papa Paolo VI.
25 novembre 1981: Nominato Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede da Papa Giovanni Paolo II;  assume l'incarico nel marzo 1982.
2 aprile 2005: muore Papa Giovanni Paolo II.
8 aprile 2005: da decano del collegio cardinalizio, Ratzinger presiede i funerali di Giovanni Paolo II.
19 aprile 2005: eletto 265esimo papa in uno dei conclavi più veloci della storia.  Scegliendo il nome Benedetto XVI, dice di essere solo un “semplice, umile lavoratore nella vigna del Signore”.
24 aprile 2005: insediatosi come papa con la messa.
18-21 agosto 2005: Primo viaggio all'estero, alla Giornata Mondiale della Gioventù a Colonia, Germania.
24 settembre 2005: incontro con il teologo dissidente Hans Kung nella residenza estiva papale.
25 dicembre 2005: Firma della prima enciclica “Dio è amore”.  Rilasciato il 25 gennaio 2006
28 maggio 2006: durante un viaggio in Polonia visita il campo di concentramento di Auschwitz.
12 settembre 2006: durante una visita in Germania, tiene un discorso all'Università di Ratisbona che fa infuriare i musulmani;  citando un imperatore bizantino che caratterizzò alcuni degli insegnamenti del profeta Maometto come "malvagi e disumani", in particolare "il suo comando di diffondere la fede con la spada".
16 aprile 2007: Primo volume di “Gesù di Nazaret” completato nel giorno del suo 80° compleanno.  Rilasciato il 13 aprile.
27 maggio 2007: firma una lettera ai cattolici cinesi, esortandoli a unirsi sotto la sua autorità.  Pubblicato il 30 giugno.
7 luglio 2007: Rimosse le restrizioni sulla celebrazione della vecchia Messa in latino come gesto importante per i cattolici tradizionali.
20 aprile 2008: durante una visita negli Stati Uniti, prega per le vittime degli attacchi dell'11 settembre 2001 a ground zero.
19 luglio 2008: durante la visita in Australia per la Giornata Mondiale della Gioventù, incontra le vittime di abusi sessuali da parte di sacerdoti e durante una messa si scusa per le loro sofferenze.
21 gennaio 2009: revoca la scomunica del vescovo che nega l'Olocausto Richard Williamson e di altri tre vescovi ultra tradizionalisti della Fraternità San Pio X, suscitando indignazione.  Decreto rilasciato il 24 gennaio.
10 marzo 2009: riconosce gli errori del Vaticano nell'affare Williamson, afferma che il Vaticano deve fare un uso migliore di Internet per prevenire future controversie.  Lettera pubblicata il 12 marzo.
17 marzo 2009: in viaggio verso il Camerun, racconta ai giornalisti a bordo dell'aereo papale che i preservativi non sono la soluzione all'Aids e possono peggiorare il problema, suscitando critiche diffuse.
11 maggio 2009: durante una visita in Terra Santa, depone una corona al memoriale di Yad Vashem a Gerusalemme, afferma che le vittime dell'Olocausto "hanno perso la vita ma non perderanno mai il loro nome".
29 giugno 2009: firmata la terza enciclica “La carità nella verità”.  Rilasciato il 7 luglio 2009.
17 luglio 2009: si rompe il polso destro in autunno a tarda notte nella casa delle vacanze estive.
20 ottobre 2009: il Vaticano annuncia che il papa sta facilitando la conversione in massa degli anglicani al cattolicesimo.
19 marzo 2010: rimprovera i vescovi irlandesi per “gravi errori di giudizio” nella gestione degli abusi sessuali da parte del clero, ma non fa menzione della responsabilità del Vaticano nella lettera ai fedeli irlandesi.  Rilasciato il 20 marzo.
28 febbraio 2013: partenza dalla Città del Vaticano in elicottero diretto a Castel Gandolfo, dove inizia il suo ultimo viaggio da “semplice pellegrino”.
23 marzo 2013: Riceve a pranzo Papa Francesco a Castel Gandolfo;  i due uomini pregano fianco a fianco e Francesco insiste: “Siamo fratelli”.
28 aprile 2014: si unisce a Francesco sull'altare per canonizzare San Giovanni Paolo II e San Giovanni XXIII, la prima volta che un papa regnante e uno in pensione celebrano insieme la Messa.
11 aprile 2019: in un saggio, incolpa lo scandalo degli abusi sessuali del clero sulla rivoluzione sessuale degli anni '60 e sull'assenza di Dio.
Gennaio 2020: Contribuisce a un libro che riafferma il celibato per i sacerdoti in un momento in cui Francesco stava considerando un'eccezione, suscitando richieste di regole che governino i futuri "papi emeriti"
8 febbraio 2022: chiede perdono per eventuali "colpe gravi" nel trattamento dei sacerdoti di Monaco, ma nega illeciti personali o specifici.
28 dicembre 2022: Papa Francesco annuncia che Benedetto è “molto malato”, chiede preghiere speciali e lo visita a casa sua.
31 dicembre 2022: Benedetto muore alle 9:34 nella sua casa nei Giardini Vaticani all'età di 95 anni.
Curiosità:
-Sa come far volare un elicottero ma non sa guidare una macchina
-Conosce 7 lingue
-Parla fluentemente il tedesco, l���inglese, l’italiano, il francese, lo spagnolo, il latino
-Gli piace prendersi cura dei gatti randagi
-Per molto tempo è stato un amante di cani e gatti
-E’ il sesto Papa nella storia della Chiesa a rinunciare
-L’ultima rinuncia di un Papa fu quella di Gregorio VII, agli inizi del XIV secolo
-Possiede due peluche che sua madre gli regalò quando era bambino
-Il cibo preferito di Benedetto XVI sono i ravioli di patate bavaresi. Inoltre, nel libro del 2016 "The Vatican Cookbook" scritto da tre guardie svizzere, è stato rivelato che anche a Benedetto XVI piace il Kirschenmichel (NELLA FOTO), un dessert tedesco a base di pane, cannella, chiodi di garofano, vaniglia, mandorle e ciliegie; Maiale al forno con i dumolings (un panino cinese) e insalata di salsiccia di Regensburg. Il fratello Georg ha rivelato che ama lo strudel di mele.
-Predilige te, limonata, la radler (una spuma locale) e da buon tedesco non disdegna la birra "bionda" tedesca.
-Una Birra in suo onore
-Weideneder Brau Vertriebs GmbH, un birrificio a conduzione familiare nella città di Tann, in Germania, ha creato una birra speciale chiamata Pabstbier (Birra del Papa). L’etichetta dice: “Dedicato al Grande Figlio della nostra Patria, Papa Benedetto XVI”
-E' stato ordinato sacerdote nello stesso giorno del fratello
Nel 1947 entro in seminario a Monaco di Baviera, insieme al fratello: entrambi ne uscirono ordinati come sacerdoti il 29 giugno 1951. Il Papa emerito lo ha sempre definito "Il giorno più importante della mia vita".
-Voleva fare l'imbianchino
Ha raccontato suo fratello Georg, che da piccolo, «a Tittmoning Joseph aveva ricevuto la cresima dal cardinale Michael Faulhaber, il grande arcivescovo di Monaco. Ne era rimasto impressionato e aveva detto che sarebbe voluto diventare anche lui cardinale. Ma, solo qualche giorno dopo quell’incontro, osservando il pittore che tinteggiava i muri di casa nostra, disse anche che da grande avrebbe voluto fare l’imbianchino…»
-Fece parte della Gioventù Hitleriana
Dopo i 14 anni, nel 1941, Ratzinger fu iscritto nella Gioventù hitleriana, come previsto dalla legge Gesetz über die Hitlerjugend (Legge sulla gioventù hitleriana), emendata il 6 marzo 1939 e in vigore dal 25 marzo 1939 fino al 1945, che obbligava tutti i giovani di età compresa fra i 14 e i 18 anni ad arruolarvisi. Dopo la chiusura del seminario continuò le sue presenze obbligatorie alla Gioventù hitleriana contro la sua volontà, per non ricevere sanzioni pecuniarie sulle tasse scolastiche del Gymnasium.
-E' stato il primo Papa su twitter
Nel dicembre del 2012 il Vaticano ha annunciato che anche il pontefice era sbarcato sui social network e precisamente su Twitter con l'account @Pontifex. Il suo primo tweet è stato fatto il 12 dicembre col testo: "Cari amici, sono contento di stare in contatto con voi tramite Twitter. Grazie alla vostra generosa risposta. Vi benedico tutti con tutto il mio cuore".
-E' un grande "fan" di Mozart
Benedetto XVI è noto per essere profondamente interessato ed attratto dalla musica classica, oltre ad essere un noto pianista. Il suo compositore preferito è Wolfgang Amadeus Mozart.
Personalità:
la sua personalità è meglio descritta come tranquilla, studiosa e umile.
È un uomo introverso, libresco e gentile.
Religione:
Cristiano cattolico
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piusolbiate · 2 years ago
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e, alla fine, ci sono solo grida di gioia!
Solbiate Olona -  In questa occasione si è voluto ricordare tutti quei militari italiani (651.000) che furono deportati nei Campi di lavoro in Germania perchè l'8 settembre 1943 si rifiutarono di combattere con i nazifascisti. Attraverso i ricordi e gli anedotti dei propri padri Antonio Bianchi e Angelo Olgiati e la lettura da parte dei ragazzi dell'IcMoro Solbiate Olona di alcuni brani del Libro di Don Angelo Canavesi ci si è immersi in quegli anni di guerra, orrore e paura per poi finalmente arrivare all'amata e riconquistata libertà. Un caloroso applauso ha accolto la recitazione delle Classi Terze che artendo dalla lettura di alcuni brani del libro di Don Angelo Canavesi "Quindici mesi di vita in Germania 21 maggio 1944 - 21 agosto 1945" e raccogliendo poi le frasi che più li avevano colpiti, hanno creato una bellissima e toccante poesia: " Macerie".
MACERIE
(In Ricordo di Don Angelo Canavesi) Come un pugno è l'indicibile dolore di fronte al solito spettacolo, come un pianto inconsolabile... Stormi metallici nel cielo rendono la vita insopportabile mentre si avvicina sibilante il rombo del cannone. Camminare sorvegliati senza posa mangiare nei campi solitari scappare davanti all'inevitabile desiderare la fine... Sventolano fazzoletti bianchi per chi è in partenza verso l'ignoto, verso la Patria, verso la vita... e, alla fine, ci sono solo grida di gioia! 25 Aprile 2023, le Classi Terze IC Aldo Moro
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siciliatv · 1 month ago
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Musei di Catania: 6 musei particolari e i siti gratuiti la prima domenica del mese
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Viaggio a Catania? Non perdere i musei unici della città. Visita i luoghi culturali più sorprendenti! Di guide sui musei di Catania ce ne sono tantissime, ma in questo articolo abbiamo voluto raccogliere tutti i musei più particolari e poco noti della città assolutamente da visitare. Catania è una città ricca di sorprese e luoghi culturali come il Museo delle Auto Storiche, il Museo Zoologico più antico della Sicilia, un Museo Tattile e un Museo del Cinema che fa invidia a quello di Torino. Visitare una città significa scoprire anche le sue attrazioni più particolari e noi cerchiamo sempre di consigliare attività più ricercate e di fornire consigli utili sul dove dormire e sul cosa fare per chi cerca di vivere una vera esperienza catanese! Ecco 6 musei di Catania che sicuramente non conoscevi e i siti da visitare gratis la prima domenica del mese! 1. Museo dello sbarco Catania Se stai visitando Catania, il Museo dello Sbarco in Sicilia – 1943 è una tappa imperdibile per tutti gli appassionati di storia e per chiunque voglia comprendere più a fondo uno degli episodi più significativi della Seconda Guerra Mondiale che ha visto come protagonista la città. Questo museo racconta il drammatico sbarco degli alleati in Sicilia, avvenuto il 10 luglio 1943, che segnò l’inizio della liberazione dell’isola e dell’intera Italia dall’occupazione tedesca. All’interno del museo, i visitatori possono immergersi nella storia grazie a una ricostruzione dettagliata delle fasi dello sbarco. Informazioni utili sul Museo dello sbarco di Catania Qui le informazioni utili per programmare la tua visita al Museo dello Sbarco. Raccomandiamo di controllare sempre il sito ufficiale per eventuali modifiche su prezzi e orari. ⏰ Orari di apertura museo: da martedì alla domenica dalle 09:00 – 17:00 (lunedì chiuso) ⏰ Orario biglietteria:da martedì alla domenica dalle 09:00 – 15:00 (lunedì chiusa) 🎫 Prezzo del biglietto intero: € 4,00 🎫 Prezzo del biglietto ridotto: € 2,00 📍 Piazzale Rocco Chinnici, 95129 Catania CT   2. Museo Diocesano di Catania Il Museo Diocesano di Catania racconta la storia religiosa e culturale della città attraverso un’affascinante collezione di arte sacra. Situato nel cuore del centro storico, questo museo è un luogo imperdibile per chi desidera esplorare la ricchezza del patrimonio catanese. Le opere esposte raccontano storie di chiese, sia regolari che secolari, sparse per la diocesi, offrendo un quadro completo della vita religiosa del passato. Le opere esposte raccontano storie di chiese, sia regolari che secolari, sparse per la diocesi, offrendo un quadro completo della vita religiosa del passato. La visita al Museo Diocesano di Catania si conclude in modo spettacolare con una vista panoramica dalle terrazze. Da qui, i visitatori possono godere di una vista mozzafiato sull’Etna e sulle splendide architetture barocche di Catania. Informazioni utili per visitare il Museo Diocesano Qui le informazioni utili per visitare il Museo Diocesano di Catania. Raccomandiamo di controllare sempre il sito ufficiale dei musei di Catania per eventuali modifiche su prezzi e orari. ⏰ Orari di apertura museo: da lunedì a sabato alla domenica dalle ore 9.00 – 13.00 – domenica e festivi solo su prenotazione ⏰ Orario apertura pomeridiana museo: martedì e giovedì dalle 15.00 alle 18.00 🎫 Prezzo del biglietto MUSEO: € 7,00 – ridotto € 4,00 🎫 Prezzo del biglietto TERME: € 5,00 – ridotto € 3,00 🎫 Prezzo del biglietto CUMULATIVO: € 10,00 – ridotto € 6,00 – solo terrazze panoramiche € 3,00 📍 Piazza Duomo, Via Etnea, 8 – 95121 Catania   3. Museo del cinema di Catania Inaugurato il 16 maggio 2003, il Museo del Cinema di Catania è un’istituzione dedicata a preservare e celebrare l’arte cinematografica, con un focus particolare sulla relazione tra il cinema e la Sicilia. Il Museo del Cinema di Catania offre un’esperienza immersiva che permette ai visitatori di esplorare la storia e le tecniche del cinema ed è stato progettato dall’architetto François Confino, lo stesso che ha creato il Museo Nazionale del Cinema di Torino. La collezione del museo comprende una ricca selezione di materiali che documentano la relazione storica tra il cinema e la Sicilia. Catania, infatti, è stata un importante centro di produzione cinematografica nel primo quindicennio del ‘900. Il museo raccoglie foto di set, locandine e documenti di film girati in Sicilia, opere di grandi registi come Rossellini, Visconti, Bolognini, Antonioni, Germi, Rosi e Pasolini. Informazioni utili per visitare il Museo del cinema di Catania Qui le informazioni utili per visitare il Museo del Cinema. Raccomandiamo di controllare sempre il sito ufficiale per eventuali modifiche su prezzi e orari. ⏰ Orari di apertura museo: da martedì a domenica, dalle ore 9:00 alle ore 17:00 (ultimo ingresso ore 15:30) 🎫 Prezzo del biglietto : € 4,00 🎫 Prezzo del biglietto ridotto: € 2,00 📍 Centro Fieristico-Culturale “Le Ciminiere”, viale Africa, Catania   4. Museo delle auto storiche a Catania – MOGAM Quando si parla di musei a Catania, il Museo delle Auto Storiche – MOGAM (Modern Gallery of Arts and Motors) rappresenta un’esperienza unica per appassionati di motori e non solo. Situato in una sede espositiva di circa 2000 mq, immersa in un magnifico parco privato, il MOGAM è l’unico museo privato in Italia e in Europa che unisce l’arte figurativa alle automobili di grande pregio. La particolarità del museo risiede nella sua collezione permanente, che comprende oltre 100 opere d’arte e più di 30 automobili di inestimabile valore storico. La raccolta d’arte del MOGAM spazia dal Futurismo al Contemporaneo, includendo opere di grandi maestri come Boccioni, Depero, Russolo, Baldessari, Sironi, Fontana e molti altri. Informazioni utili sul MOGAM di Catania Qui le informazioni utili per programmare la tua visita al Museo delle auto storiche. Raccomandiamo di controllare sempre il sito ufficiale per eventuali modifiche su prezzi e orari. ⏰ Orari di apertura museo: da lunedì a sabato mattina solo su prenotazione telefonica (sabato pomeriggio e domenica chiuso) ⏰ Per prenotazione: chiamare ameno 2 giorni prima della visita al numero 3466245514- attivo dal Lunedì al Venerdì dalle ore 9.30-12.30 e dalle ore 15.30-18.00. 🎫 Prezzo del biglietto intero: € 15,00 – I bambini sotto i 5 anni entrano gratis 🎫 Prezzo del biglietto ridotto: € 10,00 📍 Via Galermo, 171, 95123 Catania   5. Museo zoologico Catania Il Museo di Zoologia di Catania è il più antico museo zoologico della Sicilia. Fondato nel 1853 dal Prof. Andrea Aradas, nacque inizialmente come sede principale della Cattedra di Zoologia. Il suo nucleo originale era costituito dalle collezioni donate dai Soci dell’Accademia Gioenia di Scienze Naturali, una raccolta preziosa che ha gettato le basi per la ricca esposizione che possiamo ammirare oggi. Oggi, il Museo di Zoologia è parte integrante del Sistema museale d’ateneo (SiMuA) e offre un’ampia gamma di esperienze educative e culturali. La missione principale del museo è l’educazione, ma è molto apprezzato anche da turisti e appassionati. Informazioni utili sul Museo zoologico di Catania Qui le informazioni utili per programmare la tua visita al Museo zoologico più antico della città. Raccomandiamo di controllare sempre il sito ufficiale per eventuali modifiche su prezzi e orari. ⏰ Orari di apertura museo: dalle ore 9.00 alle ore 13.00 (ultimo ingresso 12.40). ⏰ Orario apertura pomeridiana museo: martedì e giovedì dalle 15.00 alle 17.00 (ultimo ingresso 16.40) 🎫 L’ingresso e gratuito con prenotazione obbligatoria per visite con guida per gruppi organizzati o scuole solo nei giorni di Lunedi e Martedì 📍via Lago di Nicito num. 38b – Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali dell’Università di Catania.   6. Museo tattile Catania Il Museo Tattile “Borges”, parte integrante del Polo Tattile Multimediale inaugurato nel 2008, è situato all’interno di un palazzo del 1700. Il museo è un vero e proprio viaggio alla scoperta delle bellezze architettoniche presenti in Europa e nel mondo, con una particolare attenzione alla Sicilia e ai paesi del bacino del Mediterraneo. Infatti, percorso espositivo del Museo Tattile “Borges” include riproduzioni tattili di alcune delle più famose bellezze architettoniche del mondo. La regola d’oro del museo, “Vietato NON toccare”, invita i visitatori a sentire l’arte sperimentando una connessione diretta e intima con le opere esposte. Informazioni utili sul Museo tattile Qui le informazioni utili per programmare la tua visita al Museo tattile di Catania. Raccomandiamo di controllare sempre il sito ufficiale per eventuali modifiche su prezzi e orari. ⏰ Orari di apertura museo: lunedì e venerdì dalle 08.30 alle 13.30 | martedì, mercoledì, giovedì dalle 8:30 alle 13:30 e dalle 14:30 alle 16:30 | sabato dalle 8:30 alle 12:00 🎫 L’ingresso e gratuito con prenotazione consigliata fino a 6 persone e obbligatoria per gruppi. 📍 Via Etnea, 602, 95128 Catania CT   Musei di Catania gratis prima domenica del mese Se stai pianificando una visita a Catania, non perdere l’opportunità di partecipare alla “Prima Domenica del Mese“, un’iniziativa che permette di esplorare le principali attrazioni culturali della città a prezzo ridotto o gratuitamente. Questa iniziativa, promossa dalla Direzione Cultura del Comune di Catania, offre ai turisti l’opportunità di immergersi nella ricca offerta museale di Catania rendendo il soggiorno ancora più speciale. Ogni prima domenica del mese, i musei di Catania si aprono al pubblico con biglietti a tariffa ridotta o gratuitamente. Ecco cosa potrete visitare durante questa iniziativa: - Museo Civico Castello Ursino; - Teatro Romano e Odeon di Catania; - Museo Vincenzo Bellini; - Museo Emilio Greco; - Chiesa di San Nicolò l’Arena. Per prenotare e organizzare la visita e per tutte le informazioni aggiornate sull’iniziativa “Prima Domenica del Mese a Catania”, ti invitiamo a consultare il sito ufficiale di ogni museo/attrazione.   Dormire vicino ai principali Musei di Catania Dopo una giornata trascorsa a visitare i principali musei di Catania scegli un appartamento, un B&B o una Casa Vacanze per soggiornare proprio vicino a tutte le principali attrazioni. Sono diverse le soluzioni perfette per il tuo soggiorno in città. Situati nel cuore di Catania, ci sono diverse Case Vacanze che combinano eleganza, comfort e una posizione ideale, rendendoli la scelta ottimale sia per brevi che per lunghi soggiorni. Diverse soluzioni sono ideali per vacanze di famiglia o con amici. Il consiglio ad ogni modo rimane sempre quello di trovare un punto strategico della città, vicino ai luoghi più iconici e alle maggiori attrazioni e a trattorie e ristoranti tipici. Read the full article
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lamilanomagazine · 6 months ago
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Pescosolido, il Carabiniere Giuseppe Petricca festeggia 101 anni: una grande festa a casa del militare
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Pescosolido (Frosinone), il Carabiniere Giuseppe Petricca festeggia 101 anni: una grande festa a casa del militare 101 anni ed ancora festa grande nella giornata del 26 maggio presso l'abitazione dell'Appuntato dei Carabinieri Giuseppe Petricca nel Comune di Pescosolido. A festeggiarlo, insieme ai familiari, alle autorità comunali, il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Frosinone, Col. Gabriele Mattioli, accompagnato dal Cap. Domenico Cavallo, Comandante della Compagnia di Sora, ed i Comandanti delle Stazioni di Sora, Bruno Avitabile, e di Vicalvi, Claudio Corsetti. Una bella festa quella condivisa con il "collega" Petricca che ha ancora bene in mente i momenti del servizio attivo che ha raccontato con meticolosa lucidità al Colonnello Mattioli. Grande l'emozione che ha pervaso tutti i presenti al festeggiamento, conclusosi con il rituale taglio della torta e con la consegna, da parte dell'alto ufficiale, di un dono inviato direttamente dal Comandante Generale dell'Arma, il Generale di Corpo d'Armata Teo Luzi. Non semplicemente una ricorrenza, ha sottolineato il Colonnello Gabriele Mattioli, ma la volontà di cingere in un abbraccio fraterno chi ha portato con onore l'Uniforme dei Carabinieri in tempi sicuramente più difficili dei nostri, ed ha trovato nei valori che essa incarnava, ed incarna, motivazioni e virtù che lo hanno accompagnato per la vita. Nato a Sora il 26 maggio del 1923, l'Appuntato Petricca Giuseppe è figlio di Pietro ed Alati Mariagrazia. Dopo un'infanzia in famiglia, nel corso della quale consegue la licenza elementare, quasi a 19 anni, l'11 maggio del 1942, in pieno secondo conflitto mondiale si arruola nell'Arma dei Carabinieri, quale Carabiniere a Piedi. Tra i documenti, gelosamente ancora in suo possesso, troviamo il suo numero di matricola, 43726. Nell'agosto del 1942, dopo aver conseguito anche l'abilitazione di autista di automezzi, viene inviato in Albania con il gruppo Skutari dove rimane fino alla firma dell'armistizio. Immediatamente dopo, con i suoi commilitoni, viene catturato dalle truppe tedesche e portato in Germania in un campo di reclusione. È proprio Giuseppe, infatti, che ci tiene a sottolineare che il suo luogo di detenzione era molto diverso da un Lager, e lo dice con la voce malinconica pensando al triste destino delle migliaia di persone deportate proprio in quel posto. Viene liberato l'8 maggio del 1945 dalle truppe alleate e rientra in Italia nel luglio successivo. Giunto in Italia viene destinato in Trentino Alto Adige, in particolare in quello che era all'epoca il Comando Legione Carabinieri di Bolzano, dove viene impiegato in alcune Stazioni del territorio. Nel 1950 arriva il suo trasferimento alla Legione Carabinieri di Ancona e, nel 1963, viene trasferito al Comando Legione Carabinieri Lazio, in particolare alle Stazioni di Castro dei Volsci, Ripi e Torrice, che ha anche comandato per lungo tempo, fino al 1970 quando il 30 settembre viene collocato in congedo. E' stato decorato con la Croce al Merito di Guerra, per la partecipazione al secondo conflitto mondiale, decorazione che gli viene concessa anche una seconda volta nel giugno del 1956 per la detenzione in Germania dopo l'8 settembre 1943. Fedele, da sempre, ai valori della Patria l'ha servita per decenni, prendendosi cura dei tanti cittadini che gli sono stati affidati nei vari comandi in cui ha prestato servizio. Un uomo semplice ma fiero, gentile ed accogliente, avvolto dall'affetto dei suoi familiari, che nel racconto ancora chiarissimo della sua storia riesce a suscitare grande ammirazione. Una giornata felice, quella vissuta a Pescosolido, dai militari dell'Arma, conclusasi con un bellissimo taglio di torta ed un brindisi.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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claudiodangelo59 · 6 months ago
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8 maggio 1943 : la Xª MAS attacca Gibilterra.
I Padroni del Mediterraneo colpiscono ancora
E’ la sera del 7 maggio 1943 e nella Baia di Gibilterra il mare è in burrasca, tanto da sconsigliare anche ai pesci di affrontare onde e correnti marine.
Ma il cielo è particolarmente buio e la notte è oscura, proprio come piace a loro... quindi, 6 stelle pronte a liberare il proprio bagliore, iniziano il sacro rito di vestizione dei loro indumenti di assalto, disposti a tutto e pronti a coronare il loro sogno di patrioti.
Si, sono proprio loro, i famigerati palombari italiani, "quelli della Decima", oramai famosi in tutto il mondo.
Seguendo le orme dei loro magnifici predecessori, oggi vivono il loro momento, quello sognato per mesi. Con il cuore gonfio di orgoglio e di timore, fuoriescono dalla base segreta della Xª Flottiglia MAS, ricavata nei meandri dello scafo sommerso della nave Olterra, internata nella rada di Algesiras in territorio spagnolo, immergendosi nelle acque tanto agitate almeno quanto i loro cuori di temerari.
Nel buio pesto della notte, in interminabili ore di faticosissima navigazione, affrontano le intemperie, le fortissime correnti e le più disparate ostruzioni, a cavallo dei loro 3 micidiali “maiali”, i Siluri a Lenta Corsa ideati dal prodigioso genio italico di Teseo Tesei ed Elios Toschi.
Dirigono le 3 prue proprio verso le fauci del lupo, incontro alle trappole mortali disseminate dagli inglesi, in direzione dei mercantili ancorati in rada e carichi di preziosi rifornimenti.
Dopo i clamorosi successi ottenuti dalla più letale unità di assalto subacquea di tutti i tempi, gli inglesi avevano rafforzato le difese passive ed attive in tutte le proprie installazioni costiere. Si pensi solo che in ogni porto ed in ogni rada, ogni appena 6 minuti (6 MINUTI !!!), venivano fatte deflagrare una serie infinita di bombe di profondità, al fine di neutralizzare eventuali possibili attacchi dei micidiali palombari italiani, divenuti un vero incubo per qualsiasi Ammiraglio inglese !
Addirittura, per contrastare i disastri materiali ma soprattutto quelli ancor più pesanti inferti dalla "Decima" al morale dei marinai inglesi, venne istituita una apposita unità di contrasto, chiamata “Underwater Working Party”, affidata al comando del valente ufficiale Lionel Crabb, il più grande ed esperto studioso della Xª MAS, per le cui azioni e per i quali palombari, egli nutriva una profonda e sconfinata ammirazione.
Nonostante le enormi difficoltà meteorologiche, che si aggiungevano alle fatiche necessarie per eludere le ostruzioni e soprattutto scampare alle continue esplosioni delle bombe di profondità, alle ore 06,15 della mattina dell’ 8 maggio 1943, la prima devastante esplosione gettava nello scompiglio l'intera Baia di Gibilterra.
Immediatamente, tra centinaia di deflagrazioni di contrasto, provocate ora dagli uomini di Crabb, tra mercantili e navi da guerra che si spostavano in tutta fretta verso i bassi fondali, nel tentativo di scampare od almeno tamponare eventuali affondamenti, in successione, alle ore 06,35, alle 06,50 ed infine alle ore 07,30 altre 3 terribili esplosioni mandavano a picco 20 mila tonnellate di naviglio inglese !
Era appena sorta l’alba, la notte oscura aveva celato le scie luminose delle 3 comete italiane; oramai il campo vedeva solamente l'isterico e frenetico lavoro degli inglesi che tentavano di venire a capo del terribile caos creato dai 6 super uomini italiani.
Decine di rimorchiatori erano alacremente all'opera; ricognitori e navi erano impegnati alla ricerca del sommergibile avvicinatore, mentre ai rottami, al fumo, al panico si aggiungeva soprattutto la desolante consapevolezza inglese di essere sempre e costantemente vulnerabili, quando in acqua si immergeva anche un solo palombaro della Xª Flottiglia MAS.
I sei valorosi sabotatori, nel frattempo, erano incredibilmente riusciti a rientrare tutti ed incolumi, nelle segrete stive della nave Olterra, proprio sotto il naso degli inglesi, impegnati invece a cercare il sommergibile avvicinatore e sapientemente depistati da alcuni indumenti subacquei, lasciati sulla costa da un agente segreto italiano.
Nessuno di noi ricorda il nome di questi 6 Uomini, che hanno dato tanto lustro alla nostra Patria, inducendo ammirazione e rispetto anche nel proprio nemico, e insinuando in Lionel Crabb, un solo fondato sospetto:
- Questi possono affondarci quando vogliono, perché la guerra la vinceremo noi, ma i Padroni del Mediterraneo resteranno per sempre loro : i palombari della Xª Flottiglia MAS -
A questi immensi Uomini, ammirati e temuti dall’acerrimo nemico, onorati in eterno nel Paradiso degli Eroi, noi oggi vogliamo restituire il nome, sicuri che molti di Voi lo conserveranno gelosamente e con amore, in quell'angolo nascosto e forse impolverato del Vostro cuore.
Quell'angolo di cuore presente in ogni Patriota; quell'angolo di cuore ove si percepisce, ancora fortissimo, il magico ed inebriante profumo della rosa rossa.
Onori a :
- Capitano di corvetta Ernesto Notari
- 2° Capo palombaro Enrico Ario Lazzari
- Tenente Genio navale Camillo Todini
- Sotto Capo palombaro Salvatore Mattera
- Sotto Tenente Armi navali Vittorio Cella
- Sotto Capo palombaro Eusebio Montalenti
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bagnabraghe · 1 year ago
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Tra il dicembre del 1943 e il gennaio del 1944 cominciarono a esplodere diversi scioperi nelle principali imprese industriali della provincia di Vicenza
Il Veneto fu una delle regioni italiane più duramente colpite dalla guerra civile che si consumò tra il settembre del 1943 e il maggio del 1945. Le ragioni che stanno alla base di questo fatto sono molteplici e si legano soprattutto al mutamento del fronte italiano dopo l’armistizio dell’8 settembre. Nella regione, così come nel resto del paese, si era già radicato un sentimento di rifiuto verso…
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bigarella · 1 year ago
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Tra il dicembre del 1943 e il gennaio del 1944 cominciarono a esplodere diversi scioperi nelle principali imprese industriali della provincia di Vicenza
Il Veneto fu una delle regioni italiane più duramente colpite dalla guerra civile che si consumò tra il settembre del 1943 e il maggio del 1945. Le ragioni che stanno alla base di questo fatto sono molteplici e si legano soprattutto al mutamento del fronte italiano dopo l’armistizio dell’8 settembre. Nella regione, così come nel resto del paese, si era già radicato un sentimento di rifiuto verso…
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carmenvicinanza · 1 year ago
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Maddalena Cerasuolo e le “Quattro giornate di Napoli”
Ma il Ventotto dello stesso mese il popolo insorse contro il massacro e il sopruso, e c’ero anch’io dietro la barricata, ragazza piena di amor di patria.
Trovai una mitraglietta e sparai, sparai, sparai contro le camionette e i carri armati…
Maddalena Cerasuolo è la donna simbolo delle ‘Quattro giornate di Napoli’ l’insurrezione popolare contro l’esercito tedesco, che si svolse dal 27 al 30 settembre 1943.
Napoli è stata la prima città italiana a liberarsi da sola dall’occupazione nazifascista, ancor prima dell’arrivo delle truppe americane. Un anno e mezzo prima che Milano fosse liberata il 25 aprile del ’45.
Maddalena Cerasuolo, detta Lenuccia, nacque nella città partenopea il 2 Febbraio 1920, in una famiglia popolare e numerosa, aveva cinque sorelle e due fratelli. Il padre Carlo, cuoco, aveva ricevuto la medaglia d’argento al valor militare per le sue azioni nella prima guerra mondiale. Durante il secondo conflitto mondiale, gestiva la mensa dell’Ansaldo, in seguito perse il lavoro e si mise a vendere pizze fritte per strada aiutato dalla moglie, Annunziata Capuozzo, che era stata aiuto-cuoca nella stessa fabbrica del marito. La giovane Maddalena, che faceva l’operaia in un calzaturificio, non esitò ad andare a combattere per le strade di Napoli in rivolta, per  seguire il padre e il fratello Giovanni, entrambi militanti antifascisti.
Durante gli scontri armati nel quartiere Materdei, per impedire che i tedeschi depredassero una fabbrica, si offrì di andare da sola in avanscoperta per poter valutare l’entità delle forze tedesche, mettendo a rischio la propria vita.
Il 29 settembre del 1943, grazie al suo coraggio e tempestività ha impedito la distruzione del ponte della Sanità, già minato e pronto ad esplodere, che rappresentava un’importante arteria per l’ingresso in città.
In seguito alla liberazione di Napoli, ha continuato a impegnarsi affinché anche il resto d’Italia venisse liberato.
Col nome di battaglia di Maria Esposito, sigla “C22”, ha operato dal 23 ottobre 1943 all’8 febbraio 1944, con lo Special Operations Executive, i servizi segreti britannici.
Ha partecipato a una serie di operazioni per oltrepassare le linee nemiche, che la portarono in Corsica e fino a Bastia, con l’obiettivo di sabotare, una volta in Liguria, siti militari del nemico. Imbarcata su di un sommergibile partì per Genova, dove venne bloccata da una camionetta di fascisti che la interrogarono, sospettando che fosse una spia. Lei, mostrando una cartolina e sostenendo di dover raggiungere un zio a Sanremo perché aveva perso l’intera famiglia a causa dei bombardamenti, riuscì a farla franca.
In seguito è stata paracadutata oltre le linee nemiche che si trovavano fra Roma e Montecassino per raccogliere informazioni fingendosi cameriera dell’artista Anna D’Andria con cui collaborava, organizzando feste in società per carpire informazioni sulla strategia tedesca.
Nel 1945, per il suo impegno nella Special Force, le venne consegnato un “Attestato di Benemerenza” dal Comando Numero 1 della Special Force.
Il 24 maggio del 1946, è stata riconosciuta partigiana e insignita con una medaglia di bronzo al valor militare.
Ha vissuto per tutto il resto della sua vita a Napoli, con le sue testimonianze è diventata il “volto” e la “voce” delle donne della Resistenza napoletana.
È morta a Napoli il 23 ottobre 1999.
Il 3 Marzo del 2000 a Napoli le è stata dedicata una una targa “la straordinaria Lenuccia eroina delle quattro giornate del 1943 in perenne ricordo e ammirazione”.
Il 27 gennaio 2011 le è stato intitolato il ponte che sovrasta il rione Sanità e che lei ha contribuito a salvare. Uno dei pochissimi ponti in tutta la penisola intitolati a una donna.
Sua figlia, Gaetana Morgese, ha scritto la sua storia nel libro “La guerra di mamma”.
La partecipazione di Maddalena Cerasuolo alla rivolta delle “Quattro giornate di Napoli” non è stata un caso isolato, l’intervento delle donne napoletane nell’insurrezione fu massiccio, considerando anche il fatto che la maggior parte degli uomini erano arruolati.
Il ruolo della componente femminile nell’insurrezione, però, è stato troppo spesso ignorato o sminuito.
Dai racconti della stessa Maddalena Cerasuolo, furono proprio le donne napoletane a iniziare l’insurrezione, non il 27 ma già il 23 di settembre, nel giorno della promulgazione del famigerato “Editto Sholl”, con il quale si imponeva a circa trentamila giovani napoletani, di età compresa fra i 18 e i 33 anni, di presentarsi spontaneamente ai centri di reclutamento per essere deportati in Germania nei campi di lavoro, pena la fucilazione.
Questi giovani, di ritorno dai vari fronti di guerra europei, accolsero la notizia con angoscia tanto da decidere di non presentarsi, consapevoli che non sarebbero più tornati.
E ne erano consapevoli anche le donne napoletane, decise a nascondere e difendere in ogni modo i propri figli, mariti, fratelli e salvarli dai nazifascisti.
In mille modi riuscirono ad aggirare i controlli dei tedeschi e dei fascisti che cercavano gli “imboscati”, come fece una mamma del rione Materdei che per salvare dei ragazzi ebbe l’idea di fingersi malata di lebbra, scoraggiando così i tedeschi a entrarle in casa.
L’intraprendenza e il coraggio delle donne napoletane vennero fuori in tutta la loro forza in quei momenti drammatici e quando i nazifascisti iniziarono i rastrellamenti casa per casa per stanare tutti coloro che si erano nascosti per disattendere la chiamata fu allora che le donne scesero in strada per bloccare le truppe, in ogni modo, e salvare la vita ai loro cari.
Quando fu costruita la barricata nella zona di San Giovanniello, anche i “femminielli” (termine napoletano per persone omosessuali e transessuali) accorsero in massa per difenderla, per anni erano stati abituati a fronteggiare la polizia e il potere e non si tirarono indietro davanti all’occupazione nazista.
La rivolta napoletana del 1943, con eterosessuali e “femminielli” che combatterono fianco a fianco, ha rappresentato una delle principali lezioni di integrazione nella storia contemporanea italiana. Soprattutto, considerando il momento storico in cui si è verificata, un periodo caratterizzato dal confino, da violenze e eccidi contro omosessuali e transessuali.
Dopo anni di soprusi, per gli omosessuali napoletani arrivò il momento di prendersi la loro rivalsa, cogliendo al volo l’occasione di non stare a guardare, ma entrare a far parte della storia.
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pietroalviti · 1 year ago
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Da Angelo Sisti, ucciso l'8 settembre 1943 a Cefalonia alle violenze sulle donne, 80 anni fa a Ceccano i giorni dell'ira
La popolazione di Ceccano viveva, 80 anni fa, i momenti più duri della sua storia. Bombardati dal cielo, occupati dalle truppe germaniche, deportati al lavoro coatto, prigionieri in guerra, avversati da fame e malattie ed infine colpiti  dalla tragedia delle violenze sui civili negli ultimi giorni di maggio e l’inizio di giugno del 1944, i ceccanesi vissero i mesi più terribili. Si tratta di un…
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fard-rock-blog · 1 year ago
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Danny non era felice. Ricordando Danny Whitten
Reso immortale dall’evergreen I Don’t Want to Talk About It, Danny Whitten è famoso soprattutto per essere stato il chitarrista dei Crazy Horse di Neil Young. Nato l’8 maggio del 1943, avrebbe compiuto da poco 80 anni se non avesse perso la vita in un drammatico episodio nel novembre del 1972 quando ancora non ne aveva 30. Neil Young lo aveva reclutato mentre stava avviando la carriera solista…
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dionisolieo · 2 years ago
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Tra ieri e oggi mio nonno avrebbe compiuto cento anni. Lui diceva il 18, i documenti il 19. Contadino, bersagliere, prigioniero dei nazisti dall’8 settembre del 1943 al maggio del 1945. Buccia grossa, capo basso e una vita a lavorare. (presso Cortona ( AR ) Toscana Italia) https://www.instagram.com/p/Co2UcxbMNHLAMoPwMQjcAYa4pA0QMYEn4ZhMtA0/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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sapergo · 2 years ago
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Osmosi tra i distaccamenti della val Camonica e i partigiani di GL della brigata Camozzi
Osmosi tra i distaccamenti della val Camonica e i partigiani di GL della brigata Camozzi
[…] «La Brigata partigiana Gabriele Camozzi delle formazioni Giustizia e Libertà – spiega Giovanni Cazzaniga dell’ANPI ricordando il testo apposto sulla stele commemorativa – operò in media e alta Valle Seriana dal maggio 1944 fino alla Liberazione. Già dopo l’8 settembre 1943 (annuncio dell’armistizio con gli Alleati e inizio dell’occupazione tedesca), in Valle Seriana si formarono gruppi…
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rideretremando · 3 years ago
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Buon 25 aprile a tutti
«Mi chiamo Annita Malavasi e il mese di maggio compio 89 anni. Sono diventata partigiana dopo l’8 settembre 1943, a Reggio Emilia, facevo trasporto munizioni, stampa, vettovagliamento. Poi, in montagna, mi hanno insegnato le armi, come accudirle. Il mio nome di battaglia era Laila. Lo presi da un romanzo su una ragazza che combatteva al posto del suo fidanzato ucciso».
Era una bella ragazza?
«Sì, ma noi eravamo state educate severamente, anche nel modo di vestire. Però sfruttavamo la nostra bellezza. Quando, con le armi addosso, passavo al posto di blocco in bicicletta mi mettevo la gonna stretta e fingevo di abbassarmela, loro, fessacchiotti, fischiavano e io passavo».
Le è mai capitato uccidere?
«Certo».
Che sensazione dà?
«È importante capire che non siamo diventate combattenti per spirito d’avventura. Ci furono torture orrende. La donna è sempre donna. Ma nel pericolo anche la donna accetta le regole della guerra. Non è facile. Nata ed educata per dare la vita, in guerra la vita la togli. Nella mia formazione avevo una ragazza, Francesca, che era incinta, ma era lo stesso così magra che scappò dalla prigione passando tra le sbarre della finestrina del bagno. Per raggiungerci camminò scalza nella neve per 10 km. Quando il bambino nacque lo allattò solo da un seno perché il capezzolo dell’altro le era stato strappato a morsi da un fascista. Ho visto ragazze con le parti intime bruciate dai ferri da stiro».
Quanto contava l’amore?
«Niente. L’importante era aiutare. Io ero anche fidanzata, lo lasciai quando mi disse che fare la partigiana mi avrebbe reso indegna di crescere i suoi figli. Era un mondo maschilista. Soltanto tra i partigiani la donna aveva diritti, era un compagno di lotta. Si dormiva insieme, per terra, nei boschi, ma se uno mancava di rispetto veniva punito. La Resistenza ci ha fatto capire che nella società potevamo occupare un posto diverso».
Si è più sposata?
«No. Però in montagna, avevo trovato un ragazzo… lui sì, lo avrei sposato se non me lo avessero ucciso, aveva una mentalità aperta, ma uomini così non ne ho più trovati».
Chi era?
«Si chiamava Trolli Giambattista, nome di battaglia Fifa, anche se era coraggiosissimo. È morto nella battaglia di Monte Caio nel 1944, a 23 anni. L’ho saputo solo sei mesi dopo, quando a primavera la neve si sciolse e il corpo fu ritrovato. È sepolto al cimitero di San Bartolomeo. Gli porto ancora i fiori… Dev’essere stato importante per me, se mentre ne parlo me lo rivedo davanti. L’unico nostro bacio è stato d’addio».
Vuole dire qualcosa alle donne di oggi?
«I diritti paritari garantiti dalla Costituzione non sono stati un regalo, ma un riconoscimento per ciò che le donne hanno fatto nella guerra di Liberazione. Difendere la Costituzione significa difendere la possibilità di garantire un futuro di libertà e democrazia ai figli delle donne».
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lamilanomagazine · 2 years ago
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45 anni fa l'uccisione di Peppino Impastato
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45 anni fa l'uccisione di Peppino Impastato Sono passati 45 anni da quando la mafia, nonostante i tentativi di depistaggio, ha ucciso Peppino Impastato rendendolo una figura chiave della lotta alla mafia. Un "eroe civile" da non dimenticare, una di quelle "persone che hanno sacrificato la loro vita nonostante avrebbero potuto fare un'altra scelta", ha detto di lui il procuratore capo Maurizio De Lucia intervenendo ieri a un’iniziativa organizzata da Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato proprio in occasione dell’anniversario dell’omicidio del giornalista e militante della Democrazia Proletaria, trucidato a Cinisi nella notte tra l’8 e il 9 maggio del 1978. Anche il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha dedicato alla sua memoria un necrologio definendolo un "fulgido esempio di coraggio e fedeltà ai principi di libertà e legalità". Impastato era diventato ormai noto nel suo paese per i suoi ricorrenti attacchi alla mafia e le sue denunce a Cosa nostra, nonostante provenisse da una famiglia d’onore. La sua sete di giustizia lo portò a chiudere completamente ogni rapporto con padre Luigi, anche lui noto esponente mafioso di Cinisi. La sua, come quella di molti giornalisti dell’epoca, era una voce scomoda che denunciava pubblicamente i malaffari di Gaetano Badalamenti, che aveva soprannominato ironicamente "Tano Seduto”. Alcuni brandelli del suo corpo furono trovati sopra a dei binari della ferrovia, c'era del tritolo. Cosa nostra aveva intenzione di far passare la sua morte per un attentato terroristico di stampo comunista fallito. In un primo momento ci riuscì, soltanto grazie all’impegno del fratello Giovanni e della madre Felicia Bartolotta, la verità venne a galla. “La storia di Peppino Impastato è più attuale che mai - ha detto al Giornale Ismaele La Vardera, vicepresidente della commissione Antimafia dell’Ars - la sua lotta ancora oggi fa rumore. Il fatto che ancora oggi la storia di Peppino metta in crisi certe persone da dimostrazione che il suo ricordo deve continuare nelle nostre menti”. Come ogni anno sono numero gli eventi programmati per commemorare l’impegno civile di Impastato. Il primo questa mattina, alle 10, a Casa Felicia (Contrada Napoli, Cinisi), dove i referenti di alcune associazioni, i familiari e compagni di Peppino. Alle 16 è previsto un corteo antifascista e contro la mafia, da Radio Aut (Terrasini) a Casa Memoria (Cinisi) passando per il liceo linguistico con l'inaugurazione della targa d’intitolazione proprio all’eroe militante. Seguiranno gli interventi, dal balcone di Casa Memoria, di Luisa Impastato (presidente di Casa Memoria), Annalisa Savino (preside del liceo Leonardo da Vinci di Firenze), Serena Sorrentino (segretaria generale Funzione pubblica Cgil), Umberto Santino (presidente Centro Impastato-No mafia Memorial), Carlo Bommarito (presidente associazione "Peppino Impastato"), Ottavio Terranova (presidente Anpi Sicilia) e Adelmo Cervi, sette figlio di uno fratelli Cervi che sono stati fucilati dai fascisti, al poligono di tiro di Reggio Emilia, il 28 dicembre del 1943. A conclusione della giornata il concerto per Peppino Impastato con la partecipazione di Cisco, Serena Ganci, Roy Paci, Shakalab, Angelo Sicurella, Enzo Rao e il coro dei bambini della scuola di Cinisi. A presentare la serata, in corso Umberto I a Cinisi, ci sarà Martina Martorano.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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claudiodangelo59 · 2 years ago
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Il 7 maggio 1943 :      la Xª MAS attacca Gibilterra.
Gli assaltatori palombari della Regia Marina si coprirono d'imperitura gloria,  nell'assalto alla base navale nemica di Gibilterra.           "I Padroni del Mediterraneo colpiscono ancora".
E’ la sera del 7 maggio 1943 e nella Baia di Gibilterra il mare è in burrasca, tanto da sconsigliare anche ai pesci di affrontare onde e correnti marine. Ma il cielo è particolarmente buio e la notte è oscura, proprio come piace a loro... quindi, 6 stelle pronte a liberare il proprio bagliore, iniziano il sacro rito di vestizione dei loro indumenti di assalto, disposti a tutto e pronti a coronare il loro sogno di patrioti. Si, sono proprio loro, i famigerati palombari italiani, "quelli della Decima", oramai famosi in tutto il mondo. Seguendo le orme dei loro magnifici predecessori, oggi vivono il loro momento, quello sognato per mesi. Con il cuore gonfio di orgoglio e di timore, fuoriescono dalla base segreta della Xª Flottiglia MAS, ricavata nei meandri dello scafo sommerso della nave Olterra, internata nella rada di Algesiras in territorio spagnolo, immergendosi nelle acque tanto agitate almeno quanto i loro cuori di temerari. Nel buio pesto della notte, in interminabili ore di faticosissima navigazione, affrontano le intemperie, le fortissime correnti e le più disparate ostruzioni, a cavallo dei loro 3 micidiali “maiali”, i Siluri a Lenta Corsa ideati dal prodigioso genio italico di Teseo Tesei ed Elios Toschi. Dirigono le 3 prue proprio verso le fauci del lupo, incontro alle trappole mortali disseminate dagli inglesi, in direzione dei mercantili ancorati in rada e carichi di preziosi rifornimenti. Dopo i clamorosi successi ottenuti dalla più letale unità di assalto subacquea di tutti i tempi, gli inglesi avevano rafforzato le difese passive ed attive in tutte le proprie installazioni costiere. Si pensi solo che in ogni porto ed in ogni rada, ogni appena 6 minuti (6 MINUTI !!!), venivano fatte deflagrare una serie infinita di bombe di profondità, al fine di neutralizzare eventuali possibili attacchi dei micidiali palombari italiani, divenuti un vero incubo per qualsiasi Ammiraglio inglese ! Addirittura, per contrastare i disastri materiali ma soprattutto quelli ancor più pesanti inferti dalla "Decima" al morale dei marinai inglesi, venne istituita una apposita unità di contrasto, chiamata “Underwater Working Party”, affidata al comando del valente ufficiale Lionel Crabb, il più grande ed esperto studioso della Xª MAS, per le cui azioni e per i quali palombari, egli nutriva una profonda e sconfinata ammirazione. Nonostante le enormi difficoltà meteorologiche, che si aggiungevano alle fatiche necessarie per eludere le ostruzioni e soprattutto scampare alle continue esplosioni delle bombe di profondità, alle ore 06,15 della mattina dell’ 8 maggio 1943, la prima devastante esplosione gettava nello scompiglio l'intera Baia di Gibilterra. Immediatamente, tra centinaia di deflagrazioni di contrasto, provocate ora dagli uomini di Crabb, tra mercantili e navi da guerra che si spostavano in tutta fretta verso i bassi fondali, nel tentativo di scampare od almeno tamponare eventuali affondamenti, in successione, alle ore 06,35, alle 06,50 ed infine alle ore 07,30 altre 3 terribili esplosioni mandavano a picco 20 mila tonnellate di naviglio inglese ! Era appena sorta l’alba, la notte oscura aveva celato le scie luminose delle 3 comete italiane; oramai il campo vedeva solamente l'isterico e frenetico lavoro degli inglesi che tentavano di venire a capo del terribile caos creato dai 6 super uomini italiani. Decine di rimorchiatori erano alacremente all'opera; ricognitori e navi erano impegnati alla ricerca del sommergibile avvicinatore, mentre ai rottami, al fumo, al panico si aggiungeva soprattutto la desolante consapevolezza inglese di essere sempre e costantemente vulnerabili, quando in acqua si immergeva anche un solo palombaro della Xª Flottiglia MAS. I sei valorosi sabotatori, nel frattempo, erano incredibilmente riusciti a rientrare tutti ed incolumi, nelle segrete stive della nave Olterra, proprio sotto il naso degli inglesi, impegnati invece a cercare il sommergibile avvicinatore e sapientemente depistati da alcuni indumenti subacquei, lasciati sulla costa da un agente segreto italiano. Nessuno di noi ricorda il nome di questi 6 Uomini, che hanno dato tanto lustro alla nostra Patria, inducendo ammirazione e rispetto anche nel proprio nemico, e insinuando in Lionel Crabb, un solo fondato sospetto: - Questi possono affondarci quando vogliono, perché la guerra la vinceremo noi, ma i Padroni del Mediterraneo resteranno per sempre loro : i palombari della Xª Flottiglia MAS .
A questi immensi Uomini, ammirati e temuti dall’acerrimo nemico, onorati in eterno nel Paradiso degli Eroi, cui io oggi voglio restituire il nome, sicuro che molti, come Te , lo conserveranno gelosamente e con amore, in
Quell'angolo di cuore presente in ogni patriota;  🇮🇹
quell'angolo di cuore ove si percepisce, ancora fortissimo, il magico ed inebriante profumo della rosa rossa 🌹simbolo di passione ed ardimento.
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bagnabraghe · 2 years ago
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Osmosi tra i distaccamenti della val Camonica e i partigiani di GL della brigata Camozzi
Osmosi tra i distaccamenti della val Camonica e i partigiani di GL della brigata Camozzi
[…] «La Brigata partigiana Gabriele Camozzi delle formazioni Giustizia e Libertà – spiega Giovanni Cazzaniga dell’ANPI ricordando il testo apposto sulla stele commemorativa – operò in media e alta Valle Seriana dal maggio 1944 fino alla Liberazione. Già dopo l’8 settembre 1943 (annuncio dell’armistizio con gli Alleati e inizio dell’occupazione tedesca), in Valle Seriana si formarono gruppi…
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