#20 Settembre 2017
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Un Disco per la Pausa Pranzo no. 5 - 20 Settembre 2017 - The Alan Parsons Project - Pyramid - 1978
Canzoni:
Voyager
What goes up...
The eagle will rise again
One more river
Can't take it with you
In the lap of gods
Pyramania
Hyper-Gamma-Spaces
Shadow of a lonely man
Canzone preferita: Shadow of a lonely man
Musicisti:
David Paton: Basso elettrico - Voce (2)
Stuart Elliott: Batteria - Voce
Ian Bairnson: Chitarre elettriche e acustiche
Eric Woolfson: Tastiere
Duncan Mackay: Tastiere
Dean Ford: Voce (2 e 5)
Colin Blunstone: Voce (3 e 9)
Lenny Zakatek: Voce (4)
Jack Harris: Voce (7)
John Miles: Voce (9)
The English Chorale: Cori
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Che cosa la Cgil non ha capito del Jobs Act e del lavoro in Italia
I quesiti del referendum promosso da Landini e compagni, la lettura errata della realtà del paese da parte del sindacato “antagonista”, la battaglia radicalmente diversa della Cisl
Nella Gazzetta ufficiale del 13 aprile 2024 sono riportati i quattro annunci di richiesta di referendum abrogativi presentati dalla Cgil alla Suprema Corte di Cassazione.
Il quesito contro il Jobs Act
Il primo, diventato velocemente il simbolo comunicativo della campagna di raccolta firme attivata dal sindacato per proseguire l’iter di approvazione, concerne l’abrogazione del contratto a tutele crescenti regolato dal Jobs Act. Si tratta, indubbiamente, di una delle più rilevanti novità della riforma varata nel 2015 dal governo Renzi (che si compone di una legge delega, otto decreti delegati e diversi correttivi e collegati, quindi è ben più complessa): questa scelta ha perciò giustificato il ricorso allo slogan “referendum contro il Jobs Act”.
Più forzata la sintesi del “ritorno all’articolo 18”: invero si verificherebbe il ripristino per tutti i lavoratori impiegati in aziende con più di 15 dipendenti del regime sanzionatorio per i licenziamenti illegittimi previsti non dall’originale articolo 18 della legge 300 del 1970 (Statuto dei lavoratori), ma dalla versione modificata nel 2012 dalla riforma Fornero, ove è certamente più forte la tutela reintegratoria rispetto al Jobs Act, ma comunque non prevista per tutte le fattispecie di illegittimo licenziamento (per esempio non interviene in caso di licenziamento economico).
Il quesito sui licenziamenti illegittimi
Il secondo quesito interessa esclusivamente i lavoratori che operano nelle imprese al di sotto dei quindici dipendenti: la Cgil propone l’eliminazione del tetto massimo delle sei mensilità e del tetto alle maggiorazioni per i lavoratori con una certa anzianità in caso di licenziamenti illegittimi, lasciando perciò maggiore libertà al giudice nella individuazione della indennità.
Il quesito sui contratti a termine
La terza proposta intende impedire di stipulare un contratto a termine acausale superiore a dodici mesi, nonché estende l’ambito applicativo del regime di causalità anche alle ipotesi di rinnovo o proroga del contratto a termine che implicano una durata complessiva inferiore o uguale a un anno. È a questo quesito che si riferisce la Cgil quando sui media parla (assai forzatamente) di “superamento della precarietà”.
Il quesito su sicurezza e subappalti
L’ultima proposta concerne la sicurezza sul lavoro negli appalti e prevede la responsabilità diretta del committente ultimo anche in caso di subappalto, di modo che sia più accurata la scelta dei fornitori.
Prossimi obiettivi e scadenze
Perché i quesiti possano essere effettivamente rivolti agli elettori, la Cgil dovrà raccogliere 500 mila firme certificate entro 3 mesi dalla prima vidima, quindi pressappoco entro la metà di luglio. Non c’è ragione di credere che l’obiettivo non sia raggiunto e superato. Entro il 30 settembre le firme dovranno essere consegnate in Corte di Cassazione, che avrà a disposizione massimo tre mesi per la verifica e la vidima. A quel punto sarà la Corte costituzionale a convocare entro il 20 gennaio 2025 l’udienza sul giudizio di ammissibilità dei quesiti e ad esprimersi a questo riguardo entro il 10 febbraio 2025. Se i quesiti saranno confermati (non è scontato: nel 2017 non tutti quelli presentati dalla stessa Cgil furono accettati), la consultazione popolare si svolgerà nella primavera del 2025.
Il falso problema della “quantità” di lavoro
Accanto alla fredda cronaca tecnica, si permettano alcune valutazioni di merito.
La prima concerne la coerenza “storica” dei quesiti, la loro capacità di leggere le difficoltà del diritto del lavoro. Come chiarito da tutti gli osservatori statistici nazionali e internazionali (si veda, solo perché più recente, il Rapporto Istat 2024), in Italia oggi non c’è alcun problema di occupazione e disoccupazione, ossia di “quantità” del lavoro. Mai nella sua storia si erano conteggiati nel nostro paese quasi 24 milioni di occupati. Il Jobs Act, quindi, non ha determinato un impoverimento delle opportunità di lavoro. Allorquando, per ragioni politiche o giuridiche, non si volesse assegnargli meriti particolari, comunque non si potrebbe rivolgergli particolari colpe in termini di quantità del lavoro. Paradossalmente la Cgil fa lo stesso errore del governo: entrambi si concentrano sull’incremento della occupazione (la prima negli slogan associati al referendum, il secondo con il generoso pacchetto di incentivi a tempo previsti nel cosiddetto decreto Primo Maggio), quando questa non è oggi il problema del mercato del lavoro italiano.
L’equivoco della precarietà
Il quesito sul contratto a termine, invece, mette al centro dell’azione sindacale la “qualità del lavoro”, sempre e solo intesa come una dimensione che dipende dalla tipologia contrattuale utilizzata. Ebbene, i dati Istat certificano che la crescita dell’occupazione degli ultimi anni non è spinta dall’incremento dei contratti a termine e dei part-time, entrambi in costante diminuzione e in media con le percentuali europee. Anche in questo caso, quindi, è fuori bersaglio la proposta tecnica (può invece raggiungere lo scopo la strategia politica, ma è tutt’altro discorso).
Il nodo dei salari poveri e come scioglierlo
Quel che invece è segnalato dai numeri come il problema di oggi è la (scarsa) ricchezza dei salari, che in Italia sono cresciuti negli anni assai meno che nel resto d’Europa, troppo poco rispetto alla crescita del costo della vita. Per alzare le retribuzioni medie e mediane (cosa ben diversa dall’intervento di legge sul salario minimo, altra infatuazione recente della Cgil) occorrono innovazione (politica industriale e sostegno alle imprese), competenze sempre più evolute dei lavoratori e degli imprenditori (centralità della formazione) e, soprattutto, maggiore forza della contrattazione a livello aziendale, dove la ricchezza viene prodotta e, a quanto pare guardando i numeri, troppo poco redistribuita a chi ha partecipato al suo conseguimento.
Per questo la Cisl ha scommesso tutto sulla “partecipazione”: partecipazione dei lavoratori alle decisioni in azienda perché la competitività non sia a scapito dei lavoratori; partecipazione diretta ai risultati aziendali mediante la distribuzione degli utili o di quote di capitale; partecipazione organizzativa per il miglioramento di prodotti e processi al fine di incrementare i margini da spartire; partecipazione consultiva obbligatoria perché siano noti i dati sulle performance dell’azienda e nessuno possa nascondere eventuali “extra-profitti”.
La differenza tra Cgil e Cisl
Ecco allora la seconda osservazione, che concerne la differenza di concezione e di azione tra Cgil e Cisl. Entrambe hanno deciso di chiedere ai cittadini italiani di sottoscrivere le proprie proposte: prima la Cisl con la raccolta di oltre 400 mila firme utili alla presentazione della legge di iniziativa popolare in materia di partecipazione che entro l’estate sarà discussa e votata alla Camera dei deputati; poi la Cgil, che conta di superare le 500 mila firme necessarie perché possano essere votati nella prossima primavera i quattro quesiti abrogativi proposti.
La prima azione è construens: la Cisl, che non a caso è figlia di una tradizione di riformismo cattolico, non intende regolare i conti del passato, ma proporre qualcosa per il futuro, coerente con una chiave di lettura del presente (la necessità di alzare i salari medi dei lavoratori). La seconda azione è invece destruens: la Cgil, che per statuto è sindacato antagonista e politico, propone un ritorno al passato, sfidando una legge approvata dieci anni prima del referendum che intende abrogarla, in tutt’altra epoca storica (pre-Covid, pre-inflazione, pre-governo di centrodestra, eccetera).
Sono entrambe azioni legittime, utili a dimostrare che il sindacato non è morto, ma è anzi uno dei corpi sociali ancora più attivi e popolari (quale partito raccoglierebbe questo numero di firme in pochi mesi?). Ciò detto, è molto diverso provare a progettare un futuro nuovo o combattere per la restaurazione del passato.
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#the urge to end it all quando ascolto questa che è talmente idilliaca e melancholic che è come essere validati nel pensarlo
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Il mio post numero 1 del 2022
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Madeline Stuart: Un’Icona di Diversità e Inclusione nella Moda
La storia di Madeline Stuart, nata il 13 novembre 1996 a Brisbane, Australia, rappresenta una vera rivoluzione nel mondo della moda. Madeline è la prima modella professionista al mondo con sindrome di Down, una pioniera che ha infranto barriere e sfidato stereotipi, dimostrando che il talento, la dedizione e l’amore per il proprio lavoro possono superare qualsiasi ostacolo.
Dalla Passerella di Brisbane al Palcoscenico Internazionale
L’interesse di Madeline per la moda è nato nel 2014, quando ha assistito a una sfilata a Brisbane insieme a sua madre, Rosanne Stuart. Quell’evento è stato il punto di partenza di un percorso straordinario. Madeline decise di intraprendere la carriera di modella, un settore che fino a quel momento non aveva mai visto una rappresentazione significativa di persone con disabilità. Con l’appoggio di sua madre, ha avviato una trasformazione fisica e mentale, perdendo oltre 20 kg per prepararsi alla sua nuova carriera.
Nel 2015, Rosanne ha lanciato una campagna online per far conoscere il talento di Madeline, che in breve tempo è diventata virale. Il suo volto e la sua storia hanno conquistato il pubblico e attirato l’attenzione di importanti marchi di moda, tra cui Manifesta e everMaya, che le hanno offerto i suoi primi contratti da modella.
Successi nelle Più Grandi Fashion Week
Nel settembre 2015, Madeline ha raggiunto un traguardo storico: ha sfilato per la prima volta alla New York Fashion Week, uno degli eventi più prestigiosi del settore. Da quel momento, la sua carriera è decollata. Ha calcato le passerelle delle principali Fashion Week internazionali, tra cui Parigi, Londra, Dubai, Mosca e persino la Mercedes Benz Fashion Week in Cina. La sua presenza ha portato una ventata di freschezza, diversità e inclusione in un settore tradizionalmente elitario.
Nel 2017, Forbes ha riconosciuto il suo contributo classificandola come la figura numero uno per la diversità nell’industria della moda. La sua capacità di abbattere le barriere l’ha resa una figura di riferimento globale per la rappresentazione delle persone con disabilità.
L’impegno Sociale e il Lancio del Proprio Brand
Oltre a essere una modella di successo, Madeline è un’instancabile sostenitrice della comunità disabile. Ha fondato il marchio di moda 21 Reasons Why by Madeline Stuart, presentato alla New York Fashion Week, dove ogni collezione riflette il suo impegno per l’inclusione e la diversità.
Il suo lavoro non si ferma alle passerelle. Madeline è stata nominata per il Pride of Australia Award e il Young Australian of the Year Award per tre anni consecutivi, dal 2015 al 2017. A livello internazionale, ha ricevuto l’Advocacy Award per il suo lavoro in Uganda e il Quincy Jones Exceptional Advocacy Award da Global Down Syndrome nel 2018.
Ambasciatrice di Diversità e Ispirazione Globale
Madeline continua a supportare numerose organizzazioni benefiche, tra cui Veteran Affairs, Special Olympics e Melange, lavorando a stretto contatto con realtà che promuovono l’inclusione delle persone con disabilità. È anche ambasciatrice di Inside Outside Dance a Brisbane, un’iniziativa che aiuta i giovani con disabilità a entrare nel mondo della danza.
Inoltre, è ambasciatrice di marchi come Art Hearts Fashion e la Australian Foundation for Disability, portando avanti il suo messaggio di empowerment. La sua voce è stata ascoltata in eventi di rilievo, tra cui incontri organizzati dalla Down Syndrome Association e conferenze internazionali.
Un Modello di Inclusione per il Futuro della Moda
La storia di Madeline Stuart è un esempio di come la moda possa essere uno strumento di cambiamento sociale. Attraverso la sua determinazione e il suo talento, ha dimostrato che la bellezza risiede nella diversità e che il settore può essere inclusivo senza rinunciare alla qualità e alla creatività.
Madeline continua a ispirare persone in tutto il mondo, ricordando che ognuno, indipendentemente dalle proprie capacità, può raggiungere i propri sogni. La sua carriera è una testimonianza vivente del potere trasformativo della moda, che non è solo un settore di lusso, ma un mezzo per raccontare storie di resilienza, forza e speranza.
Oggi, Madeline Stuart non è solo una modella, ma un’icona globale, simbolo di una moda che abbraccia la diversità e celebra le differenze.
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Bande Rumorose in A1: “Nuvole rosse”
Il secondo singolo del duo formato da Matteo Bosco e Valeria Molina, un blues semplice e ruvido che invita a riflettere sulle nostre paure e sul modo in cui affrontiamo l'altro
«"Nuvole rosse" affronta la paura del diverso, il timore di discuterne e di confrontarsi con ciò che non ci somiglia. Le "nuvole rosse" rappresentano le nostre paure e quelle che ci vengono inculcate.» Bande rumorose in A1
“Bande rumorose in A1” torna con “Nuvole rosse”, un brano ironico, incalzante e amaro, scorre tra i luoghi comuni sul "diverso" e le potenziali minacce percepite. L'ironia presente smorza la rabbia e la tristezza di fronte alla mancanza di empatia e curiosità, chiudendo con una nota di colore vivo tra milioni di tonalità di grigio. "Nuvole rosse" è un blues semplice e ruvido, ma ricco di inventiva, esperimenti e diversivi musicali. È una storia da ascoltare e da vivere, che invita a riflettere sulle nostre paure e sul modo in cui affrontiamo l'altro.
Matteo Bosco è un cantautore friulano, nato a Palmanova e trasferitosi a Milano. Inizia come busker e, piano, piano, si avvicina alle prime registrazioni in studio. Con il nome d’arte di Teo Ho escono i primi dischi con la New Model: “I gatti di Lenin” (2014), “Il campo del vasaio” (2016). Nel 2023 esce, autoprodotto, “Reggae a Stalingrado”. Gran parte dell’attività artistica è basta sui live “voce e chitarra” in locali e circoli in varie parti d’Italia. Valeria Molina nasce a Vercelli, si avvicina al basso all' età di 17 anni, dedicandosi principalmente al genere metal, da sempre il preferito. Nasce in quel contesto il gruppo nu metal Black Monday, attraverso il quale acquisirà le prime esperienze live. Sarà poi l'incontro, nel 2017, con il maestro Gianni Cicogna a rendere più tecnico il suo approccio allo strumento, permettendole di sperimentare e spaziare in un più ampio ventaglio di generi, per poi approdare al progetto attuale. Nel 2022 Matteo conosce Valeria e inizia la collaborazione, nonché la nascita delle “Bande Rumorose In A1”. Collaborazione che, grazie all’incontro con Davide Tosches e Luca Swanz Andriolo, ha portato alla realizzazione di questo disco: “Gli Inquilini Del Sottoscala”. Dal 20 settembre 2024 il primo singolo “Faccio pena a Pavese” è in tutte le radio e digital store, seguito il 25 ottobre da “Nuvole rosse”.
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Bologna. Centri estivi 2024, tutte le novità in vista delle iscrizioni. Richieste di contributi dal 3 al 23 aprile
Bologna. Centri estivi 2024, tutte le novità in vista delle iscrizioni. Richieste di contributi dal 3 al 23 aprile. Anche nel 2024 i centri estivi saranno attivi nel periodo di sospensione delle attività educative e scolastiche, da giugno a settembre con numerose aperture anche per il mese di agosto, per offrire maggiori opportunità alle famiglie. Il modello, ormai consolidato, prevede un'offerta mista di servizi estivi: - centri estivi per la fascia di età 3-14 anni a cura di gestori individuati con procedure pubbliche e inseriti in specifico elenco; - scuole aperte con istituti secondari di primo e secondo grado per la fascia di età 11-16 anni; - opportunità estive rivolte a ragazzi/e con disabilità frequentanti le scuole secondarie di secondo grado. L'offerta estiva sarà presentata nel corso di un open day in programma per il 20 aprile, durante il quale ogni gestore avrà l'occasione di presentare il proprio progetto educativo e le famiglie potranno ricevere tutte le informazioni necessarie per l'iscrizione e per inoltrare la domanda di contributo. Come sempre, le domande di iscrizione ai centri estivi andranno presentate solo online collegandosi al portale dedicato con le proprie credenziali SPID. Da quest'anno, allo scopo di ridurre al minimo i disagi per le famiglie durante l'iscrizione, sono state introdotte alcune modifiche: - la presentazione della richiesta di contributo per partecipare ai centri estivi è stata anticipata a prima dell'apertura del bando di iscrizione, dal 3 al 23 aprile; - da due settimane prima dell'apertura del bando, dal 15 al 28 aprile sarà già possibile precompilare online la domanda, salvarla in bozza ma non inviarla, l'invio della domanda avverrà solo quando aprirà il bando di iscrizione. Per ogni settimana scelta il genitore potrà indicare fino a 3 preferenze; - ci saranno due periodi distinti di iscrizione, divisi per fascia di età: il primo periodo, dal 29 aprile al 6 maggio, sarà riservato alla fascia d'età 6-14 anni (ovvero bambini/e nati dall'1/01/2010 al 31/12/2017 e quelli nati dall'1/01/2018 al 30/04/2018 che frequentano la scuola primaria come anticipatari); il secondo periodo, dal 6 al 13 maggio, sarà riservato alla fascia di età 3-6 anni (ovvero bambini/e nati dall'1/01/2018 al 31/12/2020 e quelli nati dall'1/01/2021 al 31/12/2021 anticipatari alla scuola dell'infanzia sia pubblica che privata oppure iscritti alle sezioni primavera). Si potrà richiedere l'iscrizione solo per bambini/e residenti nel Comune di Bologna. Le domande per i non residenti a Bologna potranno essere presentate una volta chiuso il bando, sui posti residui ancora disponibili. Come lo scorso anno prosegue il modello di inclusione per i bambini e le bambine con disabilità, strutturato per favorire il più possibile la costruzione di un contesto accogliente, in cui l'obiettivo principale è il benessere del/la bambino/a nell'ambito della relazione tra pari e con gli adulti. Il modello prevede una équipe di educatori che collabora con quelli del gestore del centro estivo, la qualificazione dell'accoglienza, l'assegnazione di un monte ore settimanale per gli educatori/trici, variabile in relazione al numero e alle caratteristiche dei minori che frequentano.Tra risorse provenienti dalle Regione Emilia-Romagna e risorse comunali, per l'estate 2024 saranno destinati 1.207.445 euro di contributi per il pagamento delle iscrizioni da parte delle famiglie. Per l'inclusione di bambine e bambini con disabilità, oltre a 1.217.883 euro di risorse comunali saranno impiegati anche 300mila euro di Fondi PN+, per un totale di 1.517.883 euro. Gli avvisi per la richiesta del contributo per il pagamento della retta e per le iscrizioni, nonché tutte le informazioni sull'offerta cittadina dei centri estivi e delle scuole aperte saranno disponibili prossimamente.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Lo sviluppo di Tumblr iniziò nel 2006, presso la società di consulenza di David Karp, Davidville (che si trova ad un isolato dall'attuale sede centrale di Tumblr). Karp era interessato da tempo ai Tumblelog (particolare tipo di blog sintetico) ed era in attesa che una tra le piattaforme di blog più affermate al tempo, li introducesse nelle proprie piattaforme. Tuttavia questo non avvenne. Di conseguenza, dopo un anno di attesa, Karp e lo sviluppatore Marco Arment iniziarono a lavorare insieme, arrivando all'ultimazione di Tumblr. La piattaforma venne lanciata ufficialmente nel febbraio 2007, raggiungendo i 75.000 utenti nel giro di due settimane.
Arment ha lasciato la compagnia nel settembre 2010 per concentrarsi su un'altra sua attività, Instapaper.
A inizio giugno 2012, Tumblr avviò la sua prima importante campagna pubblicitaria in collaborazione con il noto marchio sportivo Adidas.
Nel maggio 2013 Yahoo! offrì 1,1 miliardi di dollari per l'acquisizione di Tumblr, concludendo la trattavia il 20 dello stesso mese, con l'ufficializzazione del passaggio di consegne che venne data da Marissa Mayer, direttamente da un blog creato appositamente per l'occasione. Nel 2017, in seguito all'acquisizione di Yahoo! da parte di Verizon Communications nel 2017, Tumblr ne ha seguito le sorti, venendo contestualmente incorporata in Oath, società sussidiaria che gestisce anche AOL e la stessa Yahoo!.
Nel dicembre 2018, alcune settimane dopo l'eliminazione dell'app per Tumblr dall'App Store, la piattaforma ha avviato una campagna per l'eliminazione dei contenuti ritenuti per adulti presenti in essa. Un'azione resa necessaria per rispondere alle numerose critiche che l'hanno interessata negli anni, inerenti la sicurezza e gli standard applicati nel controllo dei contenuti, giudicati insufficienti per filtrare quelli ritenuti, a vario titolo, a rischio. Tuttavia, l'introduzione delle nuove restrizioni suscitarono le proteste di molti utenti, i quali ritenevano che esse sarebbero andate a penalizzare ingiustamente anche altri materiali caricati, tra cui quelli con contenuti artistici o scientifici. È stato calcolato che, in seguito a questa politica, nei primi mesi del 2019 Tumblr abbia perso 437 milioni di visite totali alle proprie pagine.
Ad agosto 2019, Verizon ha ceduto Tumblr ad Automattic, società controllante il noto sistema di gestione contenuti a sorgente aperta WordPress.
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Da autotrapianto occhi a mano bionica, gli interventi chirurgici eccezionali del 2023
(Adnkronos) - Un intervento salva-mano con l’ausilio di un microscopio robotico ha ridato speranza a un giovane motociclista; l’asportazione di un tumore ovarico di dimensioni record di 19 kg ha evitato il peggio a una donna di 54 anni; un autotrapianto di cornea, allargato a sclera e congiuntiva, ha permesso di ricostruire un occhio vedente da due occhi non vedenti. Sono solo alcuni degli interventi chirurgici eccezionali eseguiti in Italia – da Nord a Sud - nel corso del 2023, su un totale di 4.200.000 operazioni a fronte delle 4.500.000 del 2019. "Tutti resi possibili grazie alle équipe formate da chirurghi di ogni specialità, anestesisti, rianimatori, tecnici, radiologi, infermieri - spiega all’Adnkronos Salute Marco Scatizzi, presidente Associazione italiana chirurghi ospedalieri – a conferma che ogni giorno in sala operatoria va in scena il modello di sanità pubblica che vince". Gli interventi chirurgici eccezionali del 2023 Lo scorso marzo a Torino grazie a un eccezionale intervento un motociclista di 22 anni ha potuto recuperare la funzione della mano, dopo una lesione del plesso brachiale che gli aveva bloccato il braccio sinistro. Sei mesi prima – settembre 2022 - il giovane ha un incidente: il trauma gli provoca una lesione del plesso brachiale (rete nervosa preposta all’innervazione sensitiva e motoria dell’arto superiore, che controlla i muscoli di spalla, braccio, gomito, polso, mano e dita) con deficit completo del braccio sinistro e l’impossibilità di mobilizzare mano, gomito e spalla. L’operazione di 8 ore viene eseguita dai microchirurghi della mano e dai neurochirurghi della Città della Salute di Torino che collegano alla radice sana del braccio controlaterale i nervi strappati per reinnervare la muscolatura della mano. In pratica, tagliando il nervo sano alla radice di C7 della colonna vertebrale, il nervo viene fatto passare dietro l’esofago e collegato ai nervi strappati, come se fossero fili della luce. Così la componente sana potrà ricrescere 1 mm al giorno all’interno dei nervi strappati. Con questo modo i nervi sani arriveranno a dare un impulso elettrico alla parte lesionata dandole nuova vita. Nessuna complicazione post-intervento, durante il quale c'è l'utilizzo un microscopio robotico a visualizzazione stereoscopica 3D con controllo remoto 'hand free' nella sala operatoria della Neurochirurgia universitaria dell’ospedale Cto. Per il recupero della funzione motoria, invece, sono stati necessari molti mesi. Da autotrapianto occhi a mano bionica Sempre a marzo e sempre nella città della Mole un anziano di 83 anni è tornato a vedere dopo sei anni di buio, grazie al primo autotrapianto di occhi al mondo eseguito alle Molinette. “Quando mi sono risvegliato e ho iniziato a vedere i contorni delle mie dita e della mano è stato come nascere di nuovo", sono state le prime parole dell’uomo affetto da due gravi patologie della vista che nel 2017 lo avevano condotto alla cecità. Il paziente da 30 anni non vedeva più dall’occhio sinistro per una cecità retinica irreversibile e, dal 2013, aveva progressivamente perso la funzione visiva anche dell’occhio destro per una patologia cronica rara. Trapianti di cornea L’occhio destro aveva subito due trapianti di cornea tradizionali a tutto spessore (con sostituzione della cornea con una cornea sana proveniente da donatore deceduto) entrambi falliti. Lo scorso marzo, invece, è realizzato un autotrapianto dell’intera superficie oculare prelevata dall’occhio sinistro, comprendente la cornea, una parte di sclera e tutta la congiuntiva e le cellule staminali del limbus. In pratica, un terzo dell’occhio sinistro è autotrapiantato nell’occhio destro ed è tornato a vedere. Nella cardiochirurgia dell'azienda ospedaliera di Padova, l’11 maggio 2023, viene eseguito un trapiantato di cuore fermo ormai da 20 minuti. Si tratta del primo caso al mondo. In passato era accaduto che fossero eseguiti trapianti con cuore "fermo" da pochi minuti. Ma la legge italiana, in questi casi, prescrive che il prelievo da cadavere possa avvenire solo quando il cuore ha cessato l'attività elettrica da almeno 20 minuti. In questo caso, il donatore era un uomo colpito da "morte cardiaca", con contestuali e irreversibili danni cerebrali tali da rendere vano ogni accanimento terapeutico. L'uomo era potenzialmente compatibile con un quarantaseienne cardiopatico congenito con due interventi alle spalle, dal 2020 in lista per un trapianto. Sostituzione della valvola aortica e della valvola mitrale con protesi biologiche In piena estate, per la precisione ad agosto, l'Unità operativa complessa di cardiochirurgia del Grande ospedale metropolitano Bianchi – Melacrino – Morelli di Reggio Calabria, ha un bel da fare. I chirurghi sottopongono una donna di 58 anni, affetta da una grave cardipatia congenita, la tetralogia di Fallot, al quarto intervento su tutte le valvole del cuore: sostituzione della valvola aortica e della valvola mitrale con protesi biologiche nonché la riparazione della valvola tricuspide, tutte severamente insufficienti. Arrivata in condizioni critiche, in edema polmonare acuto, al pronto soccorso del Gom - spiegano dall'ospedale - era già sottoposta negli anni, in diversi centri del Nord Italia, a tre interventi chirurgici in sternotomia (palliazione e correzione della cardiopatia) e a vari tentativi inefficaci di ablazione di fibrillazione atriale permanente con successivo impianto di pace-maker biventricolare e defibrillatore (Crt-D). A settembre è la volta di un altro eccezionale intervento, questa volta di chirurgia maxillo-facciale all’ospedale San Marco di Catania. 'Regalata' la possibilità di aprire la bocca, dopo sedici anni, a una ragazzina affetta sin dalla nascita dalla rarissima sindrome di Nager, che già nel feto aveva sviluppato un ammasso osseo che aveva praticamente fuso la mandibola al cranio, non consentendo il movimento necessario ad aprire la bocca. Il complesso intervento – dopo mesi di studio e preparazione - dura 10 ore e vi partecipano i chirurghi maxillo-facciali, chirurghi anestesisti dell’Uos Rianimazione sale chirurgiche e dell’Uoc Chirurgia toracica. Alla ragazza sono impiantate delle protesi in titanio. La chirurgia è quella che salva le vite, gli interventi chirurgici eccezionali "Sono storie incredibili che fanno notizia - sottolinea Scatizzi - ma è bene ricordale che la chirurgia è quella che salva le vite tutti i giorni grazie alla tecnologica e soprattutto alle professionalità del nostro Ssn, spesso maltrattato ma che invece andrebbe valorizzato. Per noi questi casi sono ‘pane quotidiano’, abbiamo a disposizione esperienza e hi-tech ma per l’intelligenza artificiale siamo in una fase ancora inziale, con un suo impiego ridotto in questo momento”. A colpire il presidente dei chirurghi ospedalieri "è stato l’intervento per asportare ad una donna un tumore ovarico di 19 kg”. Questi fatti: nelle prime settimane di aprile una signora di 54 anni si presenta all’osservazione dei ginecologi dell’ospedale Sant’Anna della Città della Salute di Torino per senso di peso e algie addominali. Sapeva di avere una cisti ovarica di 7 cm, apparentemente priva di caratteristiche di malignità, dal 2019. Abituata al dolore, per anni non si era sottoposta ai controlli di routine. L’équipe di Ginecologia e Ostetricia ricovera la donna con urgenza: indagini imaging e sierologiche confermano la voluminosa massa pelvica di circa 40 cm che occupa l’intero addome, mentre le dimensioni normali di un ovaio di una donna sono di 2-4 cm e di un peso tra i 5 e i 10 grammi. Da qui, la decisione di operare con urgenza, asportando con successo il mega-tumore e salvando la vita della paziente. Foto di Sasin Tipchai da Pixabay Read the full article
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Con Identities all'Estorick, l'obiettivo punta sugli invisibili
Di Roberta Leotti @ItalyinLDN @ICCIUK @ItalyinUk @inigoinLND Ha preso il via all'Estorick Collection of Modern Italian Art di Londra "Identities", la mostra con gli scatti fotografici di Lisetta Carmi che puntano l'obiettivo sugli invisibili. Identities, alla Estorick Collection of Modern Italian Art, fino al 17 dicembre Dopo la mostra pittorica di Osvaldo Licini e prima di quella dedicata a Giorgio Morandi, la Estorick Collection of Italian Art di Londra sceglie la fotografia per concludere il 25° anno di attività, consolidando ancora una volta gradimento da parte del pubblico e della stampa inglesi. Si tratta di Identities, la mostra con gli scartti di Lisetta Carmi iniziata il 20 settembre e aperta fino al 17 dicembre che il Guardian ha recensito con 4 stelle. E' la prima mostra nel Regno Unito per la fotografa genovese scomparsa lo scorso anno a cui solo quest'anno in Italia sono state dedicate due mostre (a Torino e Firenze). La mostra Identities si sviluppa su due sale; in una predominano foto in bianco e nero in cui l'arista cattura le condizioni di lavoro (e pericoli), partendo dalla sua città e dal porto di Genova. Un ambiente dove negli anni Sessanta l'accesso alle donne era praticamente vietato, ma Lisetta Carmi è riuscita a penetrare spacciandosi per una parente di uno che vi lavorava. Allo stesso periodo risalgono le foto nelle fabbriche, a dimostrazione del suo interesse anche per l'industria, nelle quali il vero protagonista degli scatti sono le spesso precarie condizioni di lavoro. In questa sala suggeriamo di non perdere la video intervista del 2017 realizzata da Giovanni Battista Martini (curatore della mostra insieme a Roberto Lacarbonara), anche per avere una maggior comprensione della personalità della fotografa, una donna sempre molto determinata nelle scelte artistiche e di vita. Non a caso la Carmi abbandonerà un'avviata carriera musicale per la fotografia, a cui si dedicherà fino alla fine degli anni Settanta. Una scelta dettata anche dalla capacità delle immagini di riuscire a comunicare quello che le parole non riescono a dire, specialmente quando denunciano situazioni che andrebbero cambiate. Le foto esposte infatti portano a riflessioni socio-politiche sui soggetti rappresentati, tra cui sono certamente di forte impatto quelle dei travestiti della seconda sala della mostra. Testimonianze toccanti di invisibili tenuti ai margini della società italiana di fine anni Sessanta. ... Continua a leggere su www.
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Il cartellone 2023 – 24 di Opera Lombardia
Tutto è pronto per la Stagione 2023/2024 di Opera Lombardia, un cartellone che premia l’ottimizzazione dei costi e la condivisione di idee, risorse, progetti, palinsesti, un fiore all’occhiello da non perdere, grazie al prezioso sostegno di Regione Lombardia e Fondazione Cariplo e la collaborazione del Teatro Donizetti di Bergamo, il Teatro Grande di Brescia, il Teatro Sociale di Como / AsLiCo, il Teatro Ponchielli di Cremona e il Teatro Fraschini di Pavia. I nuovi allestimenti, pensati per la stagione 2023/2024, sono partiti a giugno con L’incoronazione di Poppea di Claudio Monteverdi, coprodotta con Teatro Verdi di Pisa e Teatro Alighieri di Ravenna. Il 28 settembre ci sarà al Teatro Sociale di Como un classico del repertorio mozartiano Die Zauberflöte di Wolfgang Amadeus Mozart, con vincitori e finalisti delle ultime edizioni del Concorso AsLiCo che saranno diretti dal Maestro James Meena, che guiderà la compagnia anche in alcune recite in programma al Teatro di Opera Carolina di Charlotte nell’aprile 2024, con cui è coprodotta l’opera, insieme alla Fondazione Teatro Verdi di Trieste. Titolo assente per anni dai palcoscenici lombardi, Luisa Miller di Giuseppe Verdi farà il suo debutto il 27 ottobre a Como in un nuovo allestimento, coprodotto dai Teatri di OperaLombardia insieme a Opéra Grand Avignon, Opéra de Tours, Teatr Wielki Poznan e Opera Slaska Bytom. Infine ancora Verdi sarà a Pavia con Don Carlo col nuovo allestimento dal Teatro Fraschini previsto per il 17 novembre. Si conferma anche in questa stagione la collaborazione con I Pomeriggi Musicali, diventata negli anni partner del Circuito e un eccellente accompagnamento musicale delle diverse produzioni. Ma Opera Lombardia si conferma un progetto attento anche alle tematiche dell’inclusione e dell’accessibilità, grazie al progetto OPEN dedicato a persone con disabilità sensoriali, ideato dalla Fondazione del Teatro Grande nel 2017, dallo scorso anno coinvolge anche il Teatro Sociale di Como e il Teatro Ponchielli di Cremona. Per la Stagione 2023/2024 il progetto OPEN renderà accessibili Don Carlo e Madama Butterfly, attraverso sovratitoli, audiodescrizioni e percorsi multisensoriali che verranno organizzati nelle città aderenti, inoltre al Teatro Grande di Brescia saranno accessibili anche gli altri titoli della Stagione rappresentati. Oltre ai numerosi cantanti che sono diventati famosi, Opera Lombardia ha dato l’opportunità a direttori d’orchestra, registi, scenografi e costumisti di farsi apprezzare nelle produzioni del circuito. Sono state diverse le possibilità che negli anni l’evento ha dato a giovani team creativi di rivelare professionalità e creatività, ed ora ci sarà l bando per la selezione di un progetto di regia per la coproduzione de La bohème di Giacomo Puccini per OperaLombardia nell’ambito della Stagione d’Opera 2024-2025, in coproduzione con la Fondazione Teatro Regio di Parma e in collaborazione con Opera Europa. Tra le novità di questa stagione, gli eventi organizzati per il World Opera Day, dove i Teatri del circuito venerdì 20 ottobre, alle 20.30, al Belvedere del 39° piano di Palazzo Lombardia, proporranno una selezione di arie tratte dai titoli coprodotti dal circuito. Lo stesso giorno, alle 17.30, vi sarà un laboratorio, a ingresso gratuito, per bambini dai 6 ai 12 anni, che sarà un’anteprima dei progetti di Opera Education che per l’anno 2023/24 presenterà l’opera Turandot di Giacomo Puccini in occasione delle celebrazioni per il centenario della morte del compositore. Il laboratorio proporrà racconto, ascolto, gioco musicale e canto, permettendo la scoperta di una delle favole in musica più conosciute e affascinanti. Tutte le iniziative avranno il sostegno di Regione Lombardia, Fondazione Cariplo e Ministero della Cultura. Read the full article
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Microsoft Italia nomina Esposito amministratore delegato
(ANSA) – ROMA, 20 MAR – Vincenzo Esposito è stato nominato nuovo amministratore delegato di Microsoft Italia. Succede a Silvia Candiani che è stata alla guida della filiale dal settembre 2017 e assume per Microsoft un ruolo globale diventando vice president del settore telecomunicazioni. Entrambe le nomine saranno effettive a partire da lunedì 3 aprile 2023. Lo comunica la società in una…
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[vc_row][vc_column][vc_column_text]Nell’immaginario di Maria Lai la leggenda sarda della capretta magica che conduce il pastorello a un favoloso tesoro ha avuto grande importanza. L’artista la scrisse e riscrisse, immaginando un finale alternativo rispetto a quello tradizionale. La storia che qui presentiamo è nata dalla contaminazione di diverse versioni e costituisce una metafora del grande potere dell’arte. La illustrano le bellissime immagini di Gioia Marchegiani che narrano, insieme alle vicende dei protagonisti, la natura e la cultura del paesaggio isolano. Un libro per: riflettere sul potere dell’arte; inventare una possibile continuazione della storia; conoscere la natura e il paesaggio sardi. [/vc_column_text][thb_gap height="20"][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width="1/3"][thb_image full_width="true" alignment="center" image="2880"][/vc_column][vc_column width="2/3"][vc_column_text]Casa editrice: Topipittori Autore: Maria Lai Illustratore: Gioia Marchegiani Numero pagine: 64 Formato: 17 x 24 cm Prezzo: 16,00 Euro Codice: 9788898523726 Data di pubblicazione: Settembre 2017[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]
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Stasera in tv, mercoledì 20 settembre 2017
Stasera in tv, mercoledì 20 settembre 2017
Guida tv ai programmi di prima serata di mercoledì 20 settembre 2017. Su Canale 5 torna Giorgio Tirabassi, nei panni di Roberto Ardenzi, per la seconda puntata della seconda stagione di Squadra Mobile – Operazione Mafia Capitale. Rai1 punta sul film Latin Lover di Cristina Comencini. (more…)
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Ecco, fra tutto quello che ho letto e sentito in questi anni, questa lettera mi ha colpito più di altre.
Forse perché quello stato d'ansia e angoscia lo conosco molto bene.
Parole che effettivamente non sono mai riuscito a scrivere, ho solo sfogato parlando, scrivendo e postando la rabbia che ho dentro.
Io ho ceduto solo alla fine, nonostante le molteplici pressioni e disagi per mesi, quando non avevo più scampo, come tanti per poter mangiare, per mantenere i miei figli pagare spese etc etc e adesso mi ritrovo qui, ancora non sanno come curarmi: "mi dispiace, ma è una malattia nuova del sistema nervoso e non sappiamo ancora bene come curarla, comunque dai, sappia il suo caso non è dei più gravi che abbiamo qui, ( dovrei sentirmi fortunato? ) sembra che con il tempo cali il "fastidio", "intanto provi con questi antiepilettici" almeno la notte riesce a dormire così"...
Ecco diciamo che quell' angoscia è aumentata, sapendo di aver ceduto e di non sapere come andrà a finire.
Per la rabbia che ho dentro è un altro discorso.
M.
“Quando mi sarà chiesto di vaccinarmi per poter continuare a lavorare, mi licenzierò”
Egregio Gianluigi Paragone buonasera, mi chiamo D.G., non mi sono mai drogato, non ho mai rubato, lavoro consecutivamente da 36 anni, e sono padre di 2 figli.
Io e mia moglie siamo una famiglia disperata, in quanto ci ritroviamo a dover lottare per la tutela di tutti noi; un figlio che sta frequentando il quarto anno di università, purtroppo sempre più costretto con il ricatto a dover fare il siero sperimentale per poter conseguire un suo diritto, quello di potersi laureare, qualche giorno fa ha dovuto disdire un esame fissato per il 2 settembre, in quanto alcune farmacie, 11 per l’esattezza, erano piene; qualche giorno fa si era premunito di prenotare il test rapido ma si era sentito dire che non serviva prendere l’appuntamento.
La sua disperazione lo sta portando sempre più a dover abbandonare tutto, (il che sarebbe un peccato farlo in dirittura d’arrivo).
Attualmente nessuno di noi si è sottoposto al siero sperimentale, in quanto lo riteniamo pericoloso e non benefico, basterebbe fare l’esame d-dimero ad un soggetto vaccinato e capire cosa succede all’interno delle cellule.
Siamo una famiglia monoreddito, con un mutuo sulle spalle ed il mantenimento delle spese universitarie, dell’ appartamento in condivisione con altri studenti, non potrei permettermi di avere problemi con il siero sperimentale in quanto sono attualmente una persona invalida al 60% causa cardiopatia con 4 stent dal 2017.
Un figlio prossimo ai 12 anni da dover proteggere da questa follia mondiale.
Le radio e le televisioni danno notizie diverse da quello che è la realtà: sulla Gazzetta Ufficiale
apprendo che sono stati finanziati con il Governo Conte 50 milioni di € e poi 20 dal Governo Draghi a radio e televisioni per divulgare informazioni totalmente opposte da quello che si legge nel The Jerusalem Post, il TheTime & The Sunday Times, riviste autorevoli Lancet, notizie del CDC e FDA.
Ammirati dalle parole pronunciate negli eventi commemorativi del 27 Gennaio Giorno della Memoria, 25 Aprile Liberazione d’Italia, 02 Giugno Festa della Repubblica Italiana, 04 Novembre Festa dei Caduti, pronunciate dal Presidente Della Repubblica Sergio Mattarella, ci domandiamo come sia possibile tutto questo nonostante esistano:
l’art. 32 della Costituzione della Repubblica Italiana,
l’art. 5 del Trattato Internazionale di Oviedo,
l’art. 1 del Codice di Norimberga,
l’art. 3 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani,
la Risoluzione 2361 del 27 gennaio 2021 dell’Assemblea Permanente del Consiglio d’Europa che vieta di rendere obbligatoria la vaccinazione anti Covid-19,
Tutto questo ad oggi dimenticato volutamente sia da esponenti della politica sia da qualsiasi emittente radiotelevisiva, principalmente dalla RAI e FININVEST, ci sentiamo oggi discriminati e ricattati da chi ci dovrebbe tutelare, e catalogati come cittadini non degni di stare al mondo, basti sentire nelle tv nazionali cosa si permettono di dire nei confronti delle persone non vaccinate, domandandomi chi ha dato loro questa autorità piena di odio e disprezzo, sinceramente non vorrei essere figlio di uno di loro, proverei semplicemente vergogna.
Tutti i giorni, chiaramente su quotidiani meno blasonati leggo di giovani che muoiono o hanno reazioni avverse anche in modo permanente, fanno sempre notare dopo la vaccinazione e comunque nessuna correlazione, se le morti o le reazioni avverse sono sempre le stesse ci sarà un motivo.
Io e mia moglie abbiamo dedicato molto amore e tanto sacrificio nel crescere i nostri figli, nonostante lavorassi a 3 turni sino al 2017 momento dell’infarto, e sinceramente solo al pensiero che possa succedere qualche cosa, alla famiglia, ci terrorizza.
Nel momento in cui mi verrà chiesto di dovermi sottoporre al vaccino per poter continuare a lavorare aspetterò il licenziamento da parte dell’azienda decretando la fine di una famiglia con valori e principi sani, in quanto la banca ci prenderà la casa, e succederà quel che succederà.
I nostri animi, mio e di mia moglie, sono colmi di angoscia e avvilimento.
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Thomas Forrester è un personaggio immaginario di The Bold and the Beautiful, una soap opera americana sulla rete della CBS. Creato e introdotto da Bradley Bell, il ruolo è stato interpretato da più attori bambini. Nel 2004, il ruolo è stato rapidamente invecchiato con l'attore Drew Tyler Bell, che è rimasto nel ruolo fino al 2010. Nello stesso anno, Adam Gregory è stato nel ruolo, ed è rimasto alla sua uscita nel 2014. L'anno seguente, Pierson Fodé è stato scelto per il ruolo. Fodé ha lasciato il ruolo a settembre 2017; è tornato per un periodo di un mese come ospite da marzo ad aprile 2018. Nel febbraio 2019, è stato annunciato che Matthew Atkinson era stato scelto per il ruolo; ha debuttato il 15 marzo 2019 ed esce di scena il 14 febbraio 2021.
Nello stesso giorno, è stato annunciato che Brent Weber era stato scelto per il ruolo; ha debuttato il 14 febbraio 2021.
Il 20 febbraio 2021, Brent Weber esce di scena mentre Matthew Atkinson ritorna a interpretare Thomas Forrester.
Interpretato da :
Patrick Dorn (2002–2003)
Drew Tyler Bell (2004–2010)
Adam Gregory (2010–2014)
Pierson Fodé (2015-2018)
Matthew Atkinson (2019-oggi)
Brent Weber (2021)
(e attori bambini)
Durata
1998-oggi
Prima apparizione 7 gennaio 1998
Presentato da Bradley Bell Crossover apparenze Il prezzo è giusto
Classificazione Presente;
regolare
Profilo
Altri nomi
Thomas Hamilton Forrester
Occupazione:
uomo d'affari Stilista di moda Casa Los Angeles, California
Famiglia Marone:
Padre Ridge Forrester
Madre Taylor Hayes Patrigno
Nick Marone (2007–2008)
Whip Jones (2010–2011)
Matrigna Brooke Logan (1998, 2009–2011, 2018-oggi)
Caroline Spencer (2015–2016)
Sorelle
Steffy Forrester
Phoebe Forrester
Fratellastri
R.J. Forrester
Sposa Gabriela Moreno (2005)
Hope Logan (2019)
Figli maschi Douglas Forrester
nonni Massimo Marone
Jack Hamilton
Grandmothers
Stephanie Forrester
Sharon Ashford Hamilton
Zii
Thorne Forrester
Rick Forrester
Zachary Hamilton
Nick Marone
Marcus Forrester
zie
Felicia Forrester
Kristen Forrester
Diana Carter
Angela Forrester
Bridget Forrester
nieces
Kelly Spencer
Cugini di primo grado
Alexandria Forrester
Zende Dominguez
Dino Damiano
Jack Marone
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Bande Rumorose in A1: “Faccio pena a Pavese”
Il singolo d’esordio del duo formato da Matteo Bosco e Valeria Molina, una canzone d’amore autoironica e riflessiva
«“Faccio pena a Pavese” potrebbe essere definita una “canzone d’amore”, ma c’è molto di più. Dietro il ricordo malinconico di un’attesa “mai conclusa” (che ricorda, appunto, il celeberrimo episodio di Pavese, riportato anche da De Gregori in “Alice”) si nascondono riflessioni personali, ricordi, speranze e “bilanci” inerenti la vita. Nel corso del brano si mescolano immagini diverse: quelle di chi “aspetta” con quelle di ha smesso di aspettare e si chiede il perché.» Bande Rumorose in A1
“Faccio pena a Pavese” è il singolo d’esordio di Bande Rumorose in A1, nuovo progetto di Matteo Bosco e Valeria Molina.
Questo brano si distingue per il suo gioco con il linguaggio, dove ogni parola diventa una storia che l’ascoltatore può fare sua per ricostruire un episodio della propria vita o un sogno.
L’autoironia è sempre presente, quasi fosse la “spina dorsale” della malinconia evocata dal contesto in cui si svolge il brano. La canzone racconta di una donna attesa al parcheggio che non arriverà mai, ma i ricordi che accompagnano l’attesa hanno un che di “comico”. Chi attende non è l’eroe triste che si ripete “Verrà la morte ed avrà i tuoi occhi…”, ma è quello che sale sul tram senza biglietto, pensa all’amore e si imbatte nel “controllore”.
La chitarra accompagna il brano “da lontano”, il tempo è quello del “seadrum” e, per mantenere la tensione della vicenda, delicata e malinconica, c’è l’armonica, vera e propria voce fuori campo del brano.
Matteo Bosco è un cantautore friulano, nato a Palmanova e trasferitosi a Milano. Inizia come busker e, piano, piano, si avvicina alle prime registrazioni in studio. Con il nome d’arte di Teo Ho escono i primi dischi con la New Model: “I gatti di Lenin” (2014), “Il campo del vasaio” (2016). Nel 2023 esce, autoprodotto, “Reggae a Stalingrado”. Gran parte dell’attività artistica è basta sui live “voce e chitarra” in locali e circoli in varie parti d’Italia.
Valeria Molina nasce a Vercelli, si avvicina al basso all' età di 17 anni, dedicandosi principalmente al genere metal, da sempre il preferito. Nasce in quel contesto il gruppo nu metal Black Monday, attraverso il quale acquisirà le prime esperienze live. Sarà poi l'incontro, nel 2017, con il maestro Gianni Cicogna a rendere più tecnico il suo approccio allo strumento, permettendole di sperimentare e spaziare in un più ampio ventaglio di generi, per poi approdare al progetto attuale.
Nel 2022 Matteo conosce Valeria e inizia la collaborazione, nonché la nascita delle “Bande Rumorose In A1”. Collaborazione che, grazie all’incontro con Davide Tosches e Luca Swanz Andriolo, ha portato alla realizzazione di questo disco: “Gli Inquilini Del Sottoscala”. Dal 20 settembre 2024 il primo singolo “Faccio pena a Pavese” è in tutte le radio e digital store.
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