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#è una sofferenza
machiavellli · 3 months
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raga ridatemi la Svizzera, they were giving a show last night
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juliusnovachrono · 3 months
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jesus fucking christ run you fucking bastards run
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omarfor-orchestra · 5 months
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Allora siccome ci sto ancora pensando e sto riflettendo su come parlarne a lezione più tardi vi dico di nuovo andate a vedere Gloria! Se ne avete la possibilità non aspettate che esca in streaming perché non rende allo stesso modo (già ascoltando la colonna sonora nelle cuffiette perde tantissimo). È un film diretto, profondo e pieno di dettagli e sfumature ma senza che siano cose superflue, tutto è giustificato ma non nel senso che tratta lo spettatore come fosse stupido, più proprio che esci dalla sala e non c'è stato un momento in cui hai pensato "vabbè quello poteva anche non esserci", ha una trama interessante e non banale, riesce a stupire senza deludere e vorrei dire una cosa sul finale ma non voglio fare spoiler, però dico che sono uscita soddisfatta. Se lo guardate fate attenzione a come vengono usati i silenzi in contrapposizione alla musica e lasciatevi emozionare, che ne vale sempre la pena
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greypetrel · 5 months
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🌞 Prompts decontestualizzati sulla canzone italiana 🌞
In onore dello Speak Your Language Day, una lista di prompt che hanno poco senso se tolti dal loro contesto originale. Usateli, se osate!
Compilata assieme a @carboncinicolcaffe 💜 - la cui sensata versione trovate qui!
Beh proprio perché voi siete il sire / Fan cinquemila lire / E' un prezzo di favor ( Carlo Martello Ritorna dalla Battaglia di Poitiers - Fabrizio De Andrè )
Il caimano nero un giorno mi confidò / Che non approvava il progetto del metrò ( Ahi Maria - Rino Gaetano )
Mi dimetto da terrestre / Sopra Marte voglio andà / Ma poi sento l'odorino / Che proviene d'a' cucina ( Il Babà è una Cosa Seria - Marisa Laurito )
Una vita sprecata / Non c'è niente da fare / Non c'è via di scampo / Quasi quasi mi faccio uno shampoo. ( Lo Shampoo - Giorgio Gaber )
Il kobra col sale / Se lo mangi fa male / Perché non si usa così ( Kobra - Donatella Rettore )
Ho un tatuaggio con la scritta / Richard Gere me fa' una pippa ( Che Idea - Flaminio Maphia )
A E I O U Y / Se parte il trenino mi butto al binario ( Alfonso - Levante )
Il triangolo no / Non l'avevo considerato / D'accordo ci proverò / La geometria non è un reato ( Triangolo - Renato Zero )
Cavalier custode dell'acciaio inox / Guerriero nordico di pura lana merinos ( Giorgio Mastrota - Nanowar of Steel )
Credo nei piedi / E nelle mani / Ma stai contento e godi / Perché così parlò ( Nice (Nietzsche) Che Dice - Zucchero )
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omoeroticismo e cattolicesimo
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hemlockdrunk · 11 months
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onestamente. spero che ogni singolo allistico crepi in una buca
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campanauz · 1 year
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Come si fa a dimagrire e a non riprendere peso praticamente subito dopo?
No, seriamente. Come si fa???
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anemotionalblender · 6 months
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mi manda fuori di testa quando una persona è convinta di avere la coscienza pulita mentre in realtà è stata la causa di tanto male e sofferenza per qualcuno. ma curatevi
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kon-igi · 5 months
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QUA CI SAREBBE STATO UN TITOLO ALTISONANTE MA QUESTA VOLTA NO
Trovo difficile spiegare quello che sto per raccontarvi, non perché provi vergogna o esitazione ma perché ho impiegato 23 giorni a capire cosa stesse succedendo e tutte le volte che mi fermavo con l'intenzione di parlarne, sentivo che le parole scritte non avrebbero reso il senso di quello che stavo provando.
Questa volta lo butto giù e basta, ben consapevole che le parole immiseriscono ciò che una volta fuori dalla testa non sembra poi così universale o interessante.
L'errore più grande che ho fatto in questi cinque anni (conto un anno prima della pandemia ma forse sarebbero pure di più) è stato credere di avere un equilibrio emotivo tale da poter prendere in carico i problemi e le sofferenze delle persone della mia famiglia.
Non solo, mi sono fatto partecipe e a volte risolutore dei problemi dei miei amici e una volta che sono stato in gioco mi sono reso disponibile ad ascoltare chiunque su questa piattaforma avesse bisogno di supporto, aiuto o di una semplice parola di conforto.
Ho sempre detto che una mano tesa salva tanto chi la stringe che chi la allunga e di questo sono ancora fermamente convinto.
Ma per aiutare qualcuno devi stare bene tu per primo, altrimenti ci si sorregge e si condivide il dolore, salvo poi cadere assieme.
In questi anni ho parlato molto di EMPATIA e di sicuro questa non è una dote che mi manca ma c'è stato un momento - non saprei dire quando e forse è stato più uno sfilacciamento proteso nel tempo - in cui non ho potuto fare più la distinzione tra la mia empatia e la mia fragilità emotiva.
Sentivo il peso, letteralmente, della sofferenza di ogni essere vivente con cui mi rapportavo... uno sgangherato messia sovrappeso con la sindrome del salvatore, insomma.
Sovrastato e dolente.
Mi sentivo costantemente sovrastato e dolente e più provavo questa terribile sensazione, più sentivo l'impellente bisogno di aiutare più persone possibile, perché questo era l'unico modo per lenire la mia sofferenza.
Dormivo male, mi svegliavo stanco, mangiavo troppo o troppo poco, lasciavo i lavori a metà e mi veniva da piangere per qualsiasi cosa.
Naturalmente sempre bravo a dispensare consigli ed esortazioni a curare la propria salute mentale ma lo sapete che i figli del calzolaio hanno sempre le scarpe rotte, per cui se miagola, graffia e mangia crocchette, bisognerà per forza chiamarlo gatto.
E io l'ho chiamata col suo nome.
Depressione.
La mia difficoltà, ora, a parlarne in modo comprensibile deriva da un vecchio stigma familiare, unito al fatto che col lavoro che faccio sono abituato a riconoscere i segni fisici di una patologia ma per ciò che riguarda la psiche i miei pazienti sono pressoché tutti compromessi in partenza, per cui mi sto ancora dando del coglione per non avere capito.
All'inizio ho detto 23 giorni perché questo è il tempo che mi ci è voluto per capire cosa sto provando, anzi, per certi aspetti cosa sono diventato dopo che ho cominciato la terapia con la sertralina.
(per chi non lo sapesse, la sertralina è un antidepressivo appartenente alla categoria degli inibitori della ricaptazione della serotonina... in soldoni, a livello delle sinapsi cerebrali evita che la serotonina si disperda troppo velocemente).
Dopo i primi giorni di gelo allo stomaco e di intestino annodato (la serotonina influenza non solo l'umore ma anche l'apparato digestivo) una mattina mi sono svegliato e mi sono reso conto di una cosa.
Non ero più addolorato per il mondo.
Era come se il nodo dolente che mi stringeva il cuore da anni si fosse dissolto e con lui anche quell'impressione costante che fosse sempre in arrivo qualche sorpresa spiacevole tra capo e collo.
Però ho avuto paura.
La domanda che mi sono subito fatto è stata 'Avrò perso anche la mia capacità di commuovermi?'
E sì, sentivo meno 'trasporto' verso gli altri, quasi come se il fatto che IO non provassi dolore, automaticamente rendesse gli altri meno... interessanti? Bisognosi? Visibili?
Non capivo ma per quanto mi sentissi meglio la cosa non mi piaceva.
Poi è capitato che una persona mi scrivesse, raccontandomi un fatto molto doloroso e chiedendomi aiuto per capire come comportarsi e per la prima volta in tanti anni ho potuto risponderle senza l'angoscia di cercare spasmodicamente per tutti un lieto fine.
L'ho aiutata senza che da questo dipendesse la salvezza del mondo.
Badate che non c'era nulla di eroico in quella mia sensazione emotiva... era pura angoscia esistenziale che resisteva a qualsiasi mio contenimento razionale.
E ora sono qua.
Non più 'intero' o più 'sano' ma senza dubbio meno stanco e più vigile, sempre disposto a tendere quella mano di cui sopra - perché finalmente ho avuto la prova che nessun farmaco acquieterà mai il mio amore verso gli altri - con la differenza che questa voltà si cammina davvero tutti assieme e io sentirò solo la giusta stanchezza di chi calpesta da anni questa bella terra.
Benritrovati e... ci si vede nella luce <3
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orotrasparente · 3 months
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comunque tra le cose universalmente più sbagliate che si possano fare secondo me c’è il giudicare le emozioni, i sentimenti e le reazioni delle persone, spesso tendiamo a dire cose tipo “ua sei esagerato/a” oppure “vabbè non farla tragica” ecc. ma io come chiunque altro non posso sapere cosa prova quella persona dentro di sé e magari una cosa che per me è futile per un’altra persona è motivo di sofferenza, non capire gli altri è legittimo, non tutti sono empatici ed è giusto così, il problema è sminuire quello che le altre persone provano
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omarfor-orchestra · 11 months
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Ma perché non ci hanno dato queste scene io voglio solo parlare
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s-a-f-e-w-o-r-d--2 · 11 months
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Il mio rapporto con il dolore è sempre stato un problema... Il dolore emotivo è sempre stato parte di me... Forse perché è sempre stato mio compagno fin dall'infanzia e arrivata all'adolescenza ci ho sguazzato non poco... Ricercandolo... Ricreandolo... Forse anche bramandolo... Ho sempre avuto una sensibilità molto particolare... Molto accentuata... Spesso e volentieri arrivavo a livelli di dolore emotivo altissimi... Insopportabili... È qui che entra in gioco il dolore fisico... Il dolore puro e più vero... Quello che permette di liberare la mente dal tormento della sofferenza... Il dolore diventa un vizio... Un modo di vivere... È come un cane che si morde la coda... Più cerchi di cacciarlo e più ti fai male... Mi rendo benissimo conto che è un modo sbagliato... Ma è la mia realtà... Ormai è la mia vita... Credo che l'unico modo per poter essere felice sia indissolubilmente legato al dolore... Quel dolore che riempie... Che non lascia sentire i vuoti... Quel dolore che ti ama... Che non ti abbandona mai...
~ Virginia ~
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falcemartello · 4 months
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Hai mai fatto un sogno tanto realistico da sembrarti vero?
E se da un sogno così non dovessi più svegliarti, come potresti distinguere il mondo dei sogni dalla realtà?
...
Ti sei mai fermato un attimo ad osservarla?
Ad ammirare la sua bellezza? La sua genialità?
Miliardi di persone che vivono le proprie vite, inconsapevoli.
Tu sapevi che la prima Matrix era stata progettata per essere un mondo umano ideale?
Dove non si soffriva, e dove erano felici tutti quanti, e contenti. Fu un disastro.
Nessuno si adattò a quel programma, andarono perduti interi raccolti.
Tra noi ci fu chi pensò a... ad errori nel linguaggio di programmazione nel descrivere il vostro mondo ideale, ma io ritengo che, in quanto specie, il genere umano riconosca come propria una realtà di miseria e di sofferenza.
Quello del mondo ideale era un sogno dal quale il vostro primitivo cervello cercava, si sforzava, di liberarsi. Ecco perché poi Matrix è stata riprogettata così. All'apice della vostra civiltà. Ho detto "vostra civiltà" di proposito, perché non appena noi cominciammo a pensare per voi diventò la nostra civiltà, e questa naturalmente è la ragione per cui noi ora siamo qui. Evoluzione, Morpheus. Evoluzione. Come per i dinosauri. Guarda dalla finestra: avete fatto il vostro tempo. Il futuro è il nostro mondo, Morpheus. Il futuro è il nostro tempo.
...
Matrix è ovunque, è intorno a noi. Anche adesso, nella stanza in cui siamo. È quello che vedi quando ti affacci alla finestra, o quando accendi il televisore.
L' avverti quando vai al lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. È il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità.
Quale verità?
Che tu sei uno schiavo, Neo. Come tutti gli altri sei nato in catene. Sei nato in una prigione che non ha sbarre, che non ha muri, che non ha odore. Una prigione, per la tua mente.
(Laurence Fishburne)
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angelap3 · 2 months
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In inglese la parola "solitudine" si può tradurre in due modi, ben differenti tra di loro:
"Loneliness" esprime un disagio, misto a sofferenza, derivato dal sentirsi reietti. È uno stato emotivo plumbeo, greve, triste.
"Solitude" invece è una scelta determinata che permette di stare con se stessi, godendoci la profondità della riflessione, e che ci fa ritornare al mondo rigenerati...
(Angela P.)
🎨 Stan Miller
pittore americano
nato nel 1949
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ombranelvento · 28 days
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È proprio vero. È impossibile che una persona possa comprendere quello che provi tu, interiormente, soprattutto se si parla di sofferenza. Ma si può fare una cosa molto importante e che da sola, è come balsamo che lenisce le ferite: Esserci, in silenzio. Senza trovare spiegazioni. Senza cercare di alleviare il dolore. Senza alcun giudizio o interpretazione. Esserci e basta. Con amorevolezza ed empatia. Ma basta anche solo il silenzio.
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susieporta · 8 months
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Aveva un’aria stanchissima,
più stanca che triste;
ho pensato...è così che si esprime la sofferenza sui visi buoni.
Non si manifesta, appare solo una grande stanchezza.
Muriel Barbery
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