#è solo delusione
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misskyeyes · 2 years ago
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Tornare a casa dopo un viaggio di 3 giorni e mezzo passato a ridere e vedere cose belle, pur con la consolazione dell’agognato riposo dopo scarpinate infinite, è già di per sè motivo di malinconia e presammale.
Leggere certe cose e sentirsi non solo inutile perchè, a quanto pare, fare lunghi discorsi e scrivere papiri su papiri non serve a un cazzo, ma pure presa per il culo perchè giusto ai matti e ai falliti rompicoglioni si finge di dar retta per poi continuare a pensare l’esatto contrario, è il degno coronamento per dichiarare la giornata conclusa già alle cinque di pomeriggio.
Gentile sí, incoraggiante pure, sempre e volentieri. Ma scema no. Le bugie non sopporto di sentirmele raccontare.
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ross-nekochan · 6 months ago
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Io più vedo e faccio lavori diversi, più mi sbalordisco della loro insensatezza.
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lumioluna · 16 days ago
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non io spruzzando il mio profumo sul bigliettino del vicino sperando che (come l'anno scorso) lo apra suo figlio e gli parta qualche feromone che lo fa diventare obsessed per la vicina aka me 😌
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scritti-di-aliantis · 2 months ago
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Non toglierti la curiosità, ti dona.
Reuptake
(Il post qui sopra è di desdemona-d)
Quello che mantiene vivo un rapporto è l'essere sinceramente affascinati e curiosi dell'altra persona. Scopro di te meraviglie e segreti timori ogni giorno. E ti amo ogni dettaglio, ogni risata, ogni piccola delusione comunque un po' di più. Perché sei tu. E non voglio dare il mio interesse e il mio amore a nessun'altra che non sia tu. Gioco con te. Discuto con te. Faccio l'amore con te. Solo con te.
Aliantis
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elperegrinodedios · 3 months ago
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Il nostro cuore non è limitato come noi, per lui noi siamo soltanto una gabbia attraverso le cui sbarre lui può evadere e raggiungere chiunque desidera. Lui non conosce soltanto l'amore, ma anche l'amicizia, la passione la condivisione e la misericordia, la pietà e l'empatìa. Lui conosce e sa davvero cosa significa la libertà e la passione e la sofferenza dell'abbandono e della delusione ma sa anche cicatrizzare sempre e bene tutte le ferite per continuare ad amare. E lui si che lo sa, di essere nelle mani di Dio, e che vive solo per la sua misericordia, la sua bontà e per il suo amore infinito e incondizionato. Ed è per questo che lui continuerà sempre ad amare, amare, amare...
lan ✍️
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der-papero · 5 months ago
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Come primo mese da padre, al di là delle battute che ogni tanto pubblico qui, è stato abbastanza duro.
Non che io le rimproveri nulla, ci mancherebbe. Come biasimare una persona che, dalla sera alla mattina, si ritrova un povero stronzo nella propria vita, senza aver avuto la possibilità di poter dire la sua, ed essere anche costretta suo malgrado a doverla accettare, quando nulla era dovuto a nessuno, solo perché le è andata di sfiga (certo, c'è di peggio, ma sempre di sfiga si tratta, è andata molto meglio al gatto di Ilaria, per capirci). Razionalmente l'ho sempre accettato, ma una cosa è dirla, una cosa è viverla, e io l'ho vissuta male, molto male, il suo tenermi a distanza, il suo volermi evitare a tutti i costi, quasi come a dire "so che devi essere il mio papà perché l'ha detto un burocrate qualsiasi, ma almeno non mi rompere il cazzo", e diciamo che così ho fatto, pieno di rabbia e delusione ci siam divisi, vivevamo come due studenti universitari che condividono una casa, ognuno per conto suo, e così è stato per giorni, non ci ho dormito per diverse notti, e non riuscivo a trovare una soluzione, nonostante ci provassi in tutti i modi, una via per comunicare, un modo per trovarsi, quelle robe di cui tutti sembrano capire tanto qui sopra e poi a nessuno funziona. Esausto e avvilito, mi sono arreso e ho fatto finta come se non esistesse più, se non nei miei stretti doveri, perché rompere le scatole mai, a nessuno.
Poi, non so bene cosa sia successo, un giorno si è svegliata e mi ha detto ti voglio bene, così, di botto, lasciandomi come un cretino. E non perché le servisse qualcosa o avesse un po' di melassa da smaltire, era sincera, si sentiva dal suo abbraccio. E da allora sembra come se stessimo insieme da sempre, la mia scrivania è piena di disegni che mi dedica, mi tira via dai meeting, ci tiene a dire davanti a tutti che passare il tempo con me è tutta un'altra cosa, e che vi devo dire, io ho ritrovato il sorriso, il sonno e la gioia di vivere. Non saprò mai perché, e non lo voglio manco sapere.
Personalmente sono contrario a mostrare foto che non sono mie, quindi qui non ci sarà mai, e pur se volessi legalmente parlando non potrei. Questi racconti sono le mie foto con lei, perché chissà, se non schiattiamo tutti forse riuscirà a leggerle queste parole un domani, e ci faremo insieme una bella risata e un bel pianto su.
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parlamitucheiononmiparlopiu · 6 months ago
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Sta notte verso l'una ho sentito un ragazzo che gridava, diceva alla sua probabile fidanzata che non era in grado di rapportarsi con le persone, che rendeva tutto tossico. La prima frase che ha detto è stata "questo non è amore". Dalla sua voce traspariva tutta la sua rabbia e la sua delusione, sembrava esausto, quasi quanto me. Le urlava di andare da uno psicologo perché non riusciva in alcun modo ad avere un bel rapporto con chi la circondava, che prima di incontrarla non era mai arrivato a stare in quelle condizioni. È andato via facendo un urlo di sfogo e nonostante mi avesse svegliata ho provato solo tanta compassione ed empatia per lui, so cosa si prova quando dai tutto te stesso per cercare di tenere in piedi le cose ma la persona che hai davanti distrugge tutto.
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manubzzz · 9 months ago
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Smettere di credere nell'amore solo per una delusione è come smettere di bere dopo aver preso una sbornia 😜
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Sogni d'oro 🌟
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ragazzoarcano · 3 months ago
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“Ho ricevuto una pesante delusione e non so cosa farci, Lloyd”
“Ogni delusione, sir, non è che una chiave”
“Nel senso che finisce sempre in una serratura, Lloyd?”
“Nel senso che è utile solo se si ha la forza di girarla nel verso giusto, sir”
“E quale sarebbe questo verso, Lloyd?”
“Quello che chiude con il passato e apre al futuro, sir”
“Doppia mandata, Lloyd”
“Immediatamente, sir.”
— Simone Tempia
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immersa-neiricordi · 6 months ago
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difficile dire quello che provo in questo momento, l'unica cosa certa è la delusione, so solo che passerà, come sempre, come passerà tutto
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ggpost · 4 months ago
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Solo un attimo.. è il tempo necessario ad una illusione per trasformarsi in una delusione..
In quell'attimo il cervello prende consapevolezza che la persona in cui hai creduto ed amato, in realtà non è mai esistita.. in quell'attimo capisci che ogni sua parola o comportamento non è mai stato sincero nei tuoi confronti.. quell'attimo ti fa aprire gli occhi, ti sconvolge, ti apre una voragine in petto, ti trovi davanti alla triste realtà..
In quell'attimo muori dentro..
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armandoandrea2 · 3 months ago
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Non è da tutti
amare le donne difficili,
spigolose, quasi inaccessibili.
Solo apparentemente
sono solari ed estroverse,
anche sicure di sé,
ma in realtà sempre
diffidenti e insicure,
sempre sulla difensiva.
E si tengono tutto dentro.
Non guardatele troppo negli occhi, perché non vogliono far vedere a nessuno la loro rabbia, delusione, paura, fragilità.
La solitudine le accompagna, anche quando hanno decine di corteggiatori.
Perché amano
ma non dipendono mai dall’amore, da quell’amore che per loro è solo un sogno.
E sono dure, prima di tutto
con se stesse.
Solo chi sa guardare “oltre” il sorriso riesce a vedere il muro impenetrabile che hanno eretto.
Che difende la loro interiorità
ricca ma ferita, spaventata.
La loro sensibilità
troppe volte ferita.
Il difficile vissuto
che solo loro conoscono.
Perché sono donne spigolose, difficili, quasi inaccessibili.
Quelle con l’anima in fiamme
e il sorriso splendente.
(Agostino Degas)
Dipinto di Fabian Perez
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parolerandagie · 4 months ago
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La gioventù porta a cercare una corrispondenza il più totale possibile tra sé stessi ed i soggetti con cui ci si relaziona, siano essi amici o amori, ma anche artisti, fazioni politiche e sociali, squadre di calcio; una corrispondenza che sappia abbracciare le estetiche, gli impianti valoriali, le idee, gli approcci al mondo (grande e terribile) che c’è là fuori.
Ci si concede minimi spazi di deroga, alla prerogativa suddetta, finendo per clonarsi e per  cercare cloni, anche rumorosamente, sbandierando acconciature di capelli simili, magliette tazebao che sbraitino tanto come la pensiamo quanto chi la pensa esattamente come noi, prese di posizione perentorie e dell’elasticità (assente) del marmo di Carrara.
Questo modo d’essere contribuisce per certo a definire l’identità di un individuo in maniera netta, tracciando linee evidenti come se fossero ripassate a china, ed a cementare il corpus di ideali e principi astratti da declinare poi nei comportamenti d’ogni giorno, ma altrettanto esclude, seleziona a priori, finendo poi per tenere lontano, finendo poi per far perdere esperienze, confronti, fruizioni solo perché non sufficientemente fedeli alla propria linea (e la fedeltà alla linea, fra poco, sarà evidente che non è stata citata a caso.
Io ero un giovane adolescente a metà degli anni ottanta, alla ricerca, come milioni di miei simili, di una forma (che sapesse poi diventare sostanza) da prendere, ideologicamente e politicamente, umanamente ed individualmente, e l’inciampo nelle opere musicali (folli e sconclusionate, quasi parodistiche, ma di un’ortodossia sociale cristallina) dei CCCP-Fedeli alla Linea, capitanati da Giovanni lindo Ferretti e Massimo Zamboni, furono forgianti e fondamentali, nel mio percorso: la logica lineare, e di matrice aristotelica, dell’interpretazione della società del socialismo degli albori s’appoggiava perfettamente al mio istintivo ed euclideo modo di pensare, il sillogismo ferreo di valutazione oggettiva e consequenzialità d’azione della dinamica ideologica era esattamente il mio strumento di osservazione ed analisi della realtà.
Capirete la delusione quando, tutto ciò, finì nel gigantesco incendio che la caduta del muro, nel 1989, innescò e che cancellò, o quantomeno archiviò come fallimentare l’esperienza del blocco est-europeo.
E capirete ancora meglio la delusione quando Giovanni Lindo Ferretti rinnegò ciò che era stato e ciò che aveva pensato per vestirsi di un cattolicesimo dogmatico, agreste e rituale, da cui, sostiene nei suoi scritti, proveniva ed di cui aveva sempre fatto parte, riducendo il suo allontanamento da esso ad una mera manifestazione della necessità educativa di ribellione tipica dell’adolescenza e della prima età adulta.
La delusione fu così forte che, per anni, a quella musica, che fu parte integrante della colonna sonora dei miei anni liceali, non seppi più nemmeno avvicinarmi. Per fortuna si cresce e ci si relativizza.
Per fortuna si cresce, forse (anche solo perché ci si è dimostrati capaci di essere sopravvissuti a lungo) ci si fortifica, e non si ha più bisogno di pensarla uguale su tutto per essere amici, per volersi bene, per godere di una manifestazione dell’arte.
Per fortuna.
E complice anche il tour che i CCCP (e basta, nel nome, adesso) hanno fatto quest’estate (intitolato In Fedeltà la Linea C’è) hanno orchestrato quest’estate, con l’infinita sensibilità poetica di Giovanni Lindo Ferretti (e forse con la mia adolescenza) ho fatto pace.
Pace, proprio, nella misura in cui sono più pacifico, meno inquieto, nelle mie giornate: ed anche più, paradossalmente sicuro, dei miei valori, anche se sono meno le persone che li condividono.
Giovanni Lindo Ferretti incluso.
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scritti-di-aliantis · 2 months ago
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Noi siamo quelli che ci credono sempre per l'ultima volta.
E poi una volta ancora.
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(Il post qui sopra è di mina-s-vagante)
Non smetteremo mai. Davanti all'evidenza, davanti a una sberla. La realtà la creiamo col pensiero. L'illusione è meglio di qualsiasi delusione. Perché si perde solo quando si smette di tentare. E di danzare col sentimento. Non è utile, amare. È l'ossigeno.
Aliantis
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der-papero · 3 months ago
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GMaps mi ha ricordato, 2 settimane fa, di un viaggio accaduto 9 anni fa, che ha dato origine a tutto il casino che vivo oggi.
Questo screenshot era finito nelle bozze, volevo farci un post, ma Lilly è diventata il mio anti-Tumblr, quindi è complicato essere social di questi tempi :) non che io mi lamenti, anzi, ma ieri la mia stupenda chiacchierata con @neltempodiuncaffe ha riportato a galla la voglia di scriverlo, perché niente ti motiva di più di una persona che ti è vicina in un modo tale da capirti oltre i pensieri.
Insomma, 9 anni fa, ad Agosto, ero in Sardegna per le vacanze, e mi arriva una telefonata, dei tizi a Stoccarda volevano organizzarmi un colloquio per capire se ci potesse uscire una fatica. Prima di quel momento, nonostante qualche offerta di lavoro dall'estero che vedevo di tanto in tanto nella mia casella di posta, rispondevo sempre ma-chi-m'u-fa'-fa' e le cancellavo. Non so chi mi cecò quel giorno e risposi "ma tentiamola, dai", insomma 5 colloqui telefonici e non si decidevano ad assumermi (voglio dire, se non ti sto bene mi mandi affanculo ma massimo al secondo, no?), al che mi rompo le palle e decido di andarci io da loro, fatto il colloquio in presenza, spariti subito dopo.
Avrei dovuto capirlo già all'epoca che i tedeschi erano delle cacche, ma io no, la tigna la tiro fuori solo quando c'è una cagata da fare, e infatti, passata la mia delusione, dopo due anni ci riprovo ed eccomi qua, a tenere lontana questa gente dalla mia vita e a provare a non dimenticare chi sono e da dove vengo, come fanno la maggior parte degli italiani che si trasferiscono qui (e che schifo pure loro, al pari dei tedeschi).
Non che un post simile io non l'abbia mai scritto, se vado indietro con gli anni, un pezzo qui e un pezzo là, potremmo mettere insieme le stesse parole, ma adesso qualcosa è cambiato, è come se quell'abbraccio che ricevo la mattina, quando la sento saltare sul mio letto dandomi la quotidiana ginocchiata nel basso ventre, avesse dato un senso alla mia presenza qui, la possibilità di rendere questo posto migliore, non per tutti, solo per lei. Mi piace pensare che aveva bisogno di me e tutto quello che è accaduto, le valigie, le lacrime, il dover ricominciare da capo, il dover guardare il cielo ogni giorno e ricordarmi di chi voglio bene più della mia vita, tutta questa zuppa è servita a ridare il sorriso ed il futuro a due occhioni ai quali non si riesce a dire di no.
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men4de · 5 months ago
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tutte le esperienze negative degli ultimi 15 anni mi hanno fatto arrivare ad adesso. e adesso ho paura, vado in ansia, a stare troppo lontana da casa mia, da camera mia, dalle mie cose, dalla mia routine. qui so cosa mi aspetta, sono relativamente tranquilla e mi sembra di poter respirare
m non riesce a capirlo (chi non prova sta cosa non può capirlo forse) e invece che accettare il fatto sembra voler pungere nella nuda carne e mi accusa. so che è un suo modo per smuovermi, ma ottiene l'effetto opposto: voglio ancora più scappare e nascondermi
alla sei e mezza volevo andarmene a casa, ma siamo stati a parlare un'ora e mezza ancora per cercare di spiegarci i nostri punti di vista. lui giustamente non capisce perché in pratica non mi trasferisca da lui, io mi visualizzavo solo camera mia nel silenzio. alla fine del discorso, dopo pianti, accuse, attacchi di panico sfiorati, mi dice che è preoccupato per me perché "come la potresti prendere quando i tuoi non ci saranno più? magari non di vecchiaia, magari per un incidente". lui ha vissuto tre lutti importanti in meno di un anno quindi ha un'altra prospettiva della vita e solo il pensiero mi ha fatto venire voglia di scappare via ancora di più. non so se siamo fatti per stare insieme. mi sento una delusione
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