#è figo eh
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Eh già, Einstein nel 1915, parlò di teoria di relatività, rendendo discutibile la teoria di Newton, e i nati nell'era del progresso tecnologico, friggono marshmallow perché è figo, venerando tiktoker peggio di Tutankhamon.
Questo è il regno in cui la gravità, collassa.
Con degna riserva chirurgica.
(Angela P.)
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Che poi, il post di @firewalker mi porta a fare un ragionamento più generale, su una moda che si è venuta a creare in questi tempi moderni, dove mostrare un sorriso è da un lato da sfigati, dall'altro da persone che "beato te che non hai problemi".
Ho iniziato ad osservare la cosa quando, fresco di trasferimento in Germania, notai che i miei colleghi fuori dall'azienda facevano tanto gli amiconi, ma poi nei corridoi non ti guardavano manco in faccia, o peggio, manco ti salutano la mattina quando entri in ufficio o quando te ne vai. Stanco di questo atteggiamento e con la voglia di capire se dipendesse da me o meno, ne parlai con quello che era il mio dirimpettaio di scrivania, e lui mi rispose, seriamente, con una roba del tipo
"eh, Anto', il tuo atteggiamento da persona solare dà l'impressione che non sei stressato e non sei impegnato a lavorare, e poi passa ai superiori il messaggio che non stai facendo un cazzo".
Ora, premesso che decisi subito di risolvere il problema tagliando di netto tutti i rapporti sociali basati su questa idea, infatti non ho più rivolto la parola, se non per motivi professionali, a questi soggetti che ritengo un pelo sopra la merda umana, ho continuato comunque a farmi domande, a notare atteggiamenti per me senza alcun senso, col risultato che ho potuto misurare, col tempo, una sorta di "moda" nell'essere scorbutici, pare che faccia più figo se fai lo stronzo, se dai l'impressione che la vita ce l'abbia SOLO con te, che sei al centro dell'Universo e il Padreterno non ha di meglio da fare la mattina che prenderti a calci nel sedere.
In soldoni, ma che bello è odiare tutti però al tempo stesso ti circondi dello stesso mondo che odi, per urlarlo, perché tutti lo devono sapere? La mia professione non ha a che fare con la psiche umana, ma dall'alto della mia ignoranza credo che questo sia proprio da TSO.
E tutto questo è alla fine, una bella modernità fatta di gente da mandare al ricovero, essere intelligenti abbastanza da separare i contesti e fare delle scelte umani sensate non è socialmente "cool".
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Comunque sta cosa che se un uomo va con tante donne è un figo, mentre se una donna va con tanti uomini è una troia può anche finire eh.
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alis è figo, sembra una protagonista di un videogioco indie
eh visto? meglio di Aly
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2k24
Si, il titolo con la "k" fa figo ma in realtà non serve ad un cazzo.
Il 2023 è finito e non sono il tipo da fare storie o post in cui ricordo l'anno trascorso. Anche perché non riuscirei a dividere le cose belle da quelle pessime.
Il 2023 è stato un anno di seri cambiamenti per me. Il lavoro nuovo, che sembra andar bene e mi piace anche molto; la rinuncia agli studi, che è stata una cosa molto sofferta per me; allontanare alcune persone, che per quanto mi manchino intensamente, mi facevano più male che bene. Non so come andrà il 2024, io però vorrei impegnarmi un po' di più. Chiariamo, nel 2023 mi sono impegnato a rimanere in vita, neanche a sopravvivere. Mi sono impegnato a lottare contro me stesso per non morire. Se le cose stanno così, non voglio passare il 2024 a lottare contro me stesso per non uccidermi ed implodere.
Io voglio farmi luce da solo. Voglio poter fare ciò che voglio. Voglio continuare ad essere sincero come sono e talvolta ingenuo come sono. Vorrei dare un bacio ad una persona, anche uno eh, ma non è proprio il caso. Poi dico uno perché due sarebbe complicato diopera.
Voglio lavorare bene, e sodo. Ritrovarmi con gli amici e non dover dire di no a qualcosa che mi piace né per soldi né per tempo.
Voglio fare anche tanti soldi. Ovviamente so che non accadrà in questi mesi, ma è un obbiettivo, e lo porterò avanti.
Spero che questo 2024 sia decente, perché se lui lo sarà io mi impegnerò per farlo diventare incredibile.
Spero che anche il tuo 2024 possa essere incredibili caro lettore, sappi che da solo però non farà mai nulla, bisogna rimboccarsi le maniche in questa vita.
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Serenitea Shop | Dawning Dew
Arataki Itto x f!reader
italiano
Modern AU
Serenitea shop >
Venerdì mattina era mia routine sfrecciare la Japan town in direzione dell'Inazuma college.
La strada che avevo imparato a famigliarizzare, era una sequela di negozi e mercanti che percorreva vari spettri del sol levante. L'alberato di ciliegi era in fiore lasciando una coltre di delicati petali rosa che si innalzano al mio passaggio, guardandomi intorno lanciavo cenni e saluti ai volti famigliari dal mio carretto tintinnante.
Arrivata ad uno dei quartieri meno tipici e curati, notai che finalmente il vecchio garage aveva trovato dei proprietari. "Oni-cycle" recitava il cartellone, e all'entrata, il mio sguardo ricadde sulla figura di un ragazzo. Di grossa stazza e corpo dipinto di tatuaggi rossi, emanava un'aria un po' intimidatoria, ma era proprio un figo della Madonna. Stava al telefono ascoltando una chiamata, la sua schiena appoggiata allo stipide della porta.
Alzò gli occhi e gli sorrisi di cortesia pensando che la mia interazione sarebbe finita lì, ma lo sconosciuto, a quanto pare, la pensava diversamente.
La sua forte voce interruppe il mio percorso e la quiete che aleggiava le strade. -RAGAZZA COL CARRETTO! HEY! FERMATIIII- Sbraitò facendomi sobbalzare. Mi voltai leggermente verso il garage. Quando vide che lo avevo notato, agitò il braccio adornato da una pesante collezione di bracciali di pelle e catene, salutandomi, poi,... Se ne rientrò in tutta fretta nell'officina.
Dalla vetrina una sequela di persone vestite nello stesso stile faceva capolino timidamente. Fra loro, una ragazza spiccava per via dei suoi capelli verdi smeraldo. Indossava una mascherina che le copriva i lineamenti del volto, ma il suo sguardo perpetrava chiaro disagio verso l'azione appena compiuta dal compagno.
Senza farmi troppe domande continuai il mio percorso ma un cigolio frenetico riportò i miei occhi verso la strada lasciata alle mie spalle. Quel bel ragazzo stava cercando di raggiungermi a bordo di una bicicletta a dir poco da rottamare. Avrei riso a crepapelle sé non fosse per il terrore, era il doppio di me in statura e mole. Il mio cervello entrò in modalità sopravvivenza e mi misi a pedalare con tutte le mie forze.
Continuava a chiamare e chiamare e io continuavo a pedalare e pedalare, ma la fuga, non durò a lungo. Era inevitabile, il mio carretto troppo pesante e le mie gambe non abbastanza forti per seminare tale individuo. Così, affrontai il mio destino. - HO UNA TERMOS, E NON HO PAURA DI USARLA! - dissi prendendo l'oggetto dal carretto in fretta e furia. - Wowowo!!!! - sventolò le mani davanti alla faccia. - Sono innocente! -
- P-perché l'inseguimento allora??? Ce l-l'hai con me per caso? - continuai spaventata. - Sì! Cioè No! Un attimo...- e si girò per un secondo per sventolare la chioma al vento e allungare una mano. - Hey piacere sono Itto, uomo numero uno ritornato finalmente in città. Che ne dici di conoscerci meglio? Vieni con me, ti mostrerò di cosa sono fatti i sogni. -
Sentendo dei rumori strani riabbassò lo sguardo ma scoprì che me n'ero già andata. - Mi spiace ma non posso, magari una prossima volta eh? Ciao Itto buona giornata. - urlai allontanandomi il più in fretta possibile in lontananza qualche mugugno dalla sua generica posizione. Come un film, mi replicai l'intero scambio, non riuscii a trattenermi scoppiando in una fragorosa risata in mezzo alla strada.
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Thoma se la stava ridendo come un matto - Ma come...Non hai perso la testa per il bad boy? Sì parla molto di lui davvero, sai?- - Poche volte in senso buono a dirla tutta. - si intromise Gorou. - Direi piuttosto Mai. - si avvicinò Sara visibilmente infastidita. - Tieni. - le porsi il bicchiere già pronto al suo recapito. - Grazie, - mi fece un cenno del capo - Hai fatto più che bene ad andartene. Anzi, cambierei percorso totalmente fossi in te. - continuò la ragazza dal caschetto corvino. - Dai Kujo-sempai, non è così male. Solo un po'... Entusiasta. - Si grattò la nuca Thoma nel cercare le parole esatte. - È un vandalo che non sa tenere la bocca chiusa. - sputò con disprezzo l'altra.
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"Beh,... Non e che possa tanto cambiare strada" rimuginai nella via di ritorno. D'altronde le altre vie erano stretti vicoli, e le principali troppo trafficate. - E poi figurati, si sarà già dimenticato di me per seguire la prossima persona "interessante". - Sentii davanti a me urla scoppiettanti e gioiose di bambini che giocavano. " Mi chiederanno i fondi come sempre." Pensai riferendomi agli "avanzi" di succhi di frutta che mi erano rimasti dalla visita alla Inazuma. -NOOOOOOO- Sentii d'improvviso. In netto contrasto dalle voci acute, un suono profondo e potente che si propagò per tutta la strada.
I monelli erano accerchiati esultanti intorno ad uno dei compagni, e accovacciato a terra con le mani fra i capelli. Un uomo adulto dalle spalle larghe dipinto di tatuaggi rossi.
"Oh nou" - Ciaoooo - si innalzò immediatamente un coro di bambini agitati nel vedere la mia bici. "Aw, così cariiiini... approfittatori dalle facce da angelo" Ricambiai con un gran sorriso e un cenno della mano "Seguiamo il consiglio di Sara,... Anche se visto così e decisamente meno intimidatorio." pensai cercando di sorpassarli senza troppi indugi.
Ancora prima che i ragazzini potessero lamentarsi del breve saluto - TU COL CARRETTO! - balzò il proprietario del garage.
- Sì ma ci credo che sta mattina è scappata via. Zio Itto se fai così, non puoi lamentarti di non avere una fidanzata. - lo incalzò uno dei ragazzi più grandi. - PICCOLO...- Dovetti fermarmi per non cadere dalla bici. -OY! - l'omone era diventato talmente rosso da quasi far scomparire le pitture sul corpo. - Scusami ma hahahahahahaha, non ce la faccio. Fra sta mattina e adesso non so cosa sia più divertente. - Mi misi una mano sulla pancia appoggiandomi con l'altro braccio al carretto per sostenermi. Mi asciugai le lacrime e mi rivolsi ai bambini - Ciao carissimi. Allora,... Chi ne vuole? - e aprii il bar. - Siiiii - risposero in coro le voci bianche accompagnate da un intruso tenore. Ridacchiai e mi avvicinai - Eh no, lo sconfitto da una mano. - trascinando Iroo per il braccio e facendo l'occhiolino al bambino vittorioso. - Ma...- cercò di ribattere il proprietario del garage. - C'è succo d'uva, mela, carota e pomodoro,... - lo bombardati con l'intera lista porgendogli un bicchiere - Kiyoka, digli un po' cosa vuoi. - e il gruppetto di divise in due file per ritirare le bevande.
Itto non era esattamente abile, ma sembrava genuinamente coinvolto e deciso a dare il meglio di sè, di tanto in tanto buttava sguardi """"fugaci"""" controllando che avessi visto tutto. Numerose battute pessime e tentativi in tricks da Bartender, finiti tutti con succo rovesciato da qualche parte. Dovevo però ammettere che il suo magnetismo era innegabile, tutti i ragazzi lo adoravano e le mie guance facevano male a furia di sorridere.
- Ciaooo torna presto! - salutarono tutti facendo ciao con le manine o aggrappandosi alle mie gambe come dei Koala. Ricambiai con un drammatico sventolio di tovagliolo e carezze sulle loro testoline.
- Eh-hem... Non sapevo fossi famosa quanto me da queste parti. - si appoggiò al bancone con entrambe le braccia, a cui il carretto rispose con un bel voglio di protesta. Ridacchiai e lui si spostò di colpo con delle bofonchiate scuse, osservandomi dall'alto mentre finivo di distemare le stoviglie sporche. - Mi hanno detto che sei famoso! Un'amica mi ha dato 10/10 - - He-he il mio carisma non... - - Mi HA dato 10/10 punti sopravvivenza per la scelta di filarmela. Non avevo ancora mai visto Sara così irritata. - Sara...KUJO SARA??? Come fai a conoscere quella figlia delle guardie? - - ...Figlia delle guardie? I suoi sono poliziotti? - - Un dito in culo come si dice dalle mie parti - - Oooh ~ he ragazzaccio che sei... - dissi in falsetto dandogli un colpetto sulla spalla. - affascinante eh.... MA STAI RIDENDO? - e ritornò paunazzo facendo il broncio.
Mi guardò nuovamente di sottecchi provando un nuovo approccio - Non sono niente male come bartender eh? Per il mio prezioso servizio sccetto come pagamento un invito...- gli presi delicatamente l'avambraccio ponendogli nella mano un bicchiere, ed approfittando della sua confusione mi alzai in punta di piedi portando le mie labbra alla sua guancia in una leggera carezza.
Saltai veloce in sella e gli urlai in tono amichevole - Ciao, ci si vede. - partendo immediatamente. - C-C-COSA? C-C-COME? Hey fermati!!! - ma prima che potesse partire in corsa vide cadere a terra un bigliettino, scivolato dalle sue mani aggrappate all'oggetto di vetro.
" ~ Dolce tepore di casa e gustosi prodotti locali. ~ Serenitea Shop
Via Ping 3 Celestia - Teyvat
Il bicchiere è in prestito Passa a riportarlo, o mi toccherà chiamare Sara per sequestrare la "refurtiva". Mi raccomando invita anche la tua gang, nuovi clienti fanno sempre comodo... A presto apprendista bartender <3 "
Saltellava sul posto in un mix di emozioni contrastanti. -...HEY, NON TI SEI FIRMATA! - urlò infine al vento.
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Allora regalerei 100, max 150. Se hanno scelto un ristorante molto costoso, forse tenderei più su 150
eh pure io infatti stavo indecisa su quelle cifre lì
il ristorante non lo conosco ma pare abbastanza figo. dici che è meglio 150?
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Eh beh, quando uno è figo è figo
Va beh non esageriamo adesso se no dobbiamo farci i pompini a vicenda (cit.)
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The Banshees of Inisherin
Da Martin McDonagh mi aspetto sempre molto, ha dimostrato più volte di essere un regista capace di creare storie non banali e soprattutto personaggi non banali, andare oltre i cliché del buono e del cattivo, persone reali strutturate su più livelli di introspezione e profondità, persone complesse e brillanti nella vittoria e nella sconfitta, in una parola: Colin Farrell. Però non basta mica lui da solo, la coppia perfetta si forma solo con l'aggiunta di Brendan Gleeson, amaro, incazzato, eccessivo e probabilmente anche un po' pazzo.
Il cast è ridotto all'essenziale ma semplicemente perfetto, complice anche la natura stessa del film. In fondo ci troviamo su una sperduta isoletta irlandese nel mezzo degli anni '20 del 900, non esattamente un luogo brulicante di vita. Ed al film non serve altro. Poche persone immerse in una natura che appare incontaminata, la bellezza dei paesaggi non è solo lo sfondo ma un co-protagonista di questa vicenda, all'apparenza banale ma allo stesso tempo sempre profonda: come funziona l'amicizia? Che vuol dire essere amici? È solo la noia e la solitudine a scegliere per noi, o siamo noi stessi a scegliere chi diventa nostro amico? Fino a che punto si può sacrificare sé stessi a scapito degli altri? Cosa vuol dire essere sé stessi e tramandare sé stessi?
Questo film non è solo la storia di due amici che litigano, è la storia del rapporto di ognuno di noi con la noia, con la solitudine e con l'abisso del rapporto con gli altri. Figo eh, ma proprio un sacco di ansia!
#oscars 2023#the banshees of inisherin#colin farrell#martin mcdonagh#recensioni#oscar nominations#best picture#academy awards#cinema#movies#film
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Mi chiamo Emiliano ho 42 anni.
Nella vita faccio il papà di due figlie Marta e Carlotta di 10 e 8 anni.
La mia è una famiglia tradizionale, anche se insomma, la parola tradizionale ormai viene buona giusto per i broccoletti delle nonne.
Contrariamente alla tradizione, ho dovuto imaprare a fare tutte quelle cose che i nostri papà raramente facevano.
Cambiare pannolini prima, studiare gli Etruschi e parlare con le maestre poi.
E poi ho imparato anche a distinguere una Lol da una Winx.
A fare le treccine invece non ci sono mai riuscito.
Ma ho un’attenuante.
Sono Calvo.
Mi chiamo Giorgio e di anni ne ho 45.
La mia famiglia tradizionale, è andata a finire male.
Oh!
C’abbiamo provato,eh!
Ma alla fine separarci è stata la cosa migliore per tutti.
Il rapporto con la mia ex quanto meno è civile e coi figli piano piano le cose si stanno sistemando.
Ho un maschio e una femmina. Filippo di 12 anni e Gaia che di anni ne ha 8.
La separazione per loro è stata una bella botta.
Ma io quando stanno con me ce la metto tutta ad essere presente.
Cioè ce la metto tutta anche quando non stanno con me.
Il maschio ormai mi batte alla play.
E questo è un bel problema.
Ma almeno ho la femmina.
Che dice che comunque il più figo tra i due, rimango sempre io.
Mi chiamo Mario. 52 anni.
Figli?
Una di 19 anni.
Carla.
Cioè in verità è figlia della mia compagna.
Il padre di Carla è sparito che era piccola.
Carla sta con me da quando aveva 3 anni.
Mi chiama papà.
All’inizio era strano, eh?
Un po’ mi imbarazzava sta cosa.
Però ti assicuro che c’ho sempre messo tutto l’impegno che potevo.
E adesso un po’ sento di meritarmelo di essere chiamato papà.
Mi chiamo Alberto, ho 39 anni e sto con Gianni che di anni ne ha 37.
E si.
Abbiamo una figlia.
Raffaella di 5 anni.
La nostra è una storia complicata che a starla a raccontare non basta un libro.
Cavilli burocratici, impazzimenti di ogni tipo che a starli a spiegare è un macello.
Si.
Abbiamo mille dubbi però si capisce che la curiosità e anche un po’ di benevolenza sta sostituendo la cattiveria e il pregiudizio negli occhi della gente.
La strada da fare è tanta ma si percepisce che qualcosa sta cambiando.
Mi chiamo Gleb e di anni ne ho 28.
Qui a Kiev è un casino.
Abbiamo paura e per quanto proviamo a sforzarci questa situazione proprio non riusciamo a capirla.
Però nei momenti più duri penso ai miei due bambini.
Sono al sicuro, lontano da questo schifo.
Voglio credere che un giorno potremo rivederci.
E ricominciare a vivere.
Mi chiamo Valerio e di anni ne ho 52.
Figli non ne sono arrivati.
Ci abbiamo provato in tutti i modi ma è andata cosí.
Però ho una nipotina.
La figlia di mia sorella.
Appena posso sto con lei.
Siamo legatissimi.
Oggi per la festa del papà ha fatto un piccolo regalo anche a me.
Oh… mi è venuto da piangere.
E quando lei m’ha abbracciato con le sue manine, mi sono commosso ancora di più.
Mi chiamo Nadia.
45 anni due figli maschi Michele e Lorenzo.
Li ho cresciuti da sola che lui, il loro padre, vabbè…
E quindi mi sono ritrovata a fare anche da papà.
Vale?
Mi chiamo Gino e sulla Terra non ci sono più. Non fate quelle facce. È andata bene.
Morto a 80 anni.
Di qua non si sta poi cosí male, eh.
Ogni tanto però butto un occhio dall’altra parte.
C’ho lasciato due figli e guardarli penare mi mette di buon umore.
Oh! Non sono mica sadico,eh?
Io di qua già so come va a finire e quindi mi viene da ridere a vederli cosí preoccupati.
Perchè so che se la caveranno.
Oggi è la festa del papà.
PAPÀ ormai è una parola declinabile in mille diverse sfaccettature.
Però in questi anni da padre, forse una cosa l’ho capita.
Tutte le possibili combinazioni per dare come risultato la parola “Papà” devono raggrupparsi sotto il minimo comune denominatore dell’esempio, dell’impegno e dell’amore.
E allora a prescindere da marca e modello auguri a tutti papà.
Emiliano Miliucci
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[✎ TESTO ♫ ITA] 2 Cool 4 Skool - BTS⠸ ❛ Outro : Circle Room Cypher ❜⠸ 12.06.13
[✎ TESTO ♫ ITA] BTS
❛ Outro : Circle Room Cypher ❜
⟭⟬ Outro : Cypher in Cerchio ⟭⟬
__💿2 Cool 4 Skool , 12. 06. 2013
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RM: Presto, entrate! Dài dài dài dài dài!
JungKook: Lezioni finite!
Jin: [Ho]Fame, fame!
V: Ho voglia di NanaCon... [* snack/patatine, n.d.t.]
Jin: Fame, fame.... fame
SUGA: Le lezioni sono finite ~
V: Ah, hyung, dài, andiamo.
J-Hope: Finalmente ~
RM: Hey, ti do 500 won (€0,35), vedi di restituirmene poi 600 (€0,42).
SUGA: Silenzio! Ascoltate, ascoltate!! Hey, ho scritto un beat da paura!
JungKook: Di nuovo? Di nuovo?
Jin: Ne scrive tutti i giorni...
V: Già, chissà perché ne scrive ogni giorno
SUGA: Sì beh, lo faccio tutti i giorni, ma!
Jimin: Ma?
SUGA: Ma!
Jimin: Ma...
V: Dici sempre che (i beat) non sono male
Jin: Che sono fighi? Di nuovo?
V: Che vanno benone
Jimin: Niente di nuovo...
SUGA: Lo so, lo so
RM: Alle solite, insomma!
V: Ogni volta dici che non è male
RM: E poi è sempre il buon vecchio beat
SUGA: Volete- volete ascoltarlo? Lo attacco, ok?
BTS: Sì, sentiamo!
SUGA: Giudicate voi!
BTS: Okay, okay!
Jimin: Dài, attacca che così sentiamo se è bello davvero
SUGA: Faccio partire, allora? Hey, hey, lo attacco, sto attaccando, d'accordo?
V: Almeno lui se la cava (in queste cose) ~
♪ *Suga riproduce il beat * ♪
BTS: Ooooh!
Jimin: Niente male!
V: Davvero!
SUGA: Hey, allora? Cosa ne pensate?
BTS: Non è male!
V: Figo
Jin: Davvero
SUGA: Hey, che ne dite di fare un cypher, dopo tanto? Un cypher
[*sfida a colpi di rap, n.d.t]
Jimin: Cypher?
BTS: Cypher~!
SUGA: Vi va di fare un buon vecchio Cypher tutti insieme?
Jimin: Ah~ che ansia
SUGA: Ci proviamo? Mmh?
RM: Inizia tu, hyung. Vai prima tu.
SUGA: Yo, ok, allora inizio!
V: Forza, Suga! Forza....
SUGA: Suga! Inizio, eh? Suga yo!
BTS: Forza, Suga! Forza, Suga! Forza, Suga!
SUGA: Suga, uh, yo, uh
SUGA:
Il mio nome è S-U-G-A
Tutti gli altri rapper mi stanno alle calcagna
Oggi, nuovamente, cavalco disinvolto questo beat
Arroto la lingua qui e là
I vostri rap son tutti barbosi
Metti di nuovo su il CD
La nostra musica le donne fa gridar
Il nostro nome è Bangtan
Forse, quel che ti è sfuggito dalla bocca...
È un sussulto d'ammirazione..?
BTS: (*ripetono) Ammirazione?!
J-Hope: Niente- Niente male...!
SUGA: Chi è il prossimo? Il prossimo?
RM: Oh, il sound è figo!
J-Hope: Rap Monster?
SUGA: Chi va ora? Rap Mon?
RM: Continuo io. Vado, allora!
BTS: Yo, Rap Mon! Yo, Rap Mon!
RM:
Sono figo
Sono bravo
Ma la mia voce è diabolica¹
Se voi siete il primo volume, io sono il quarto¹
Ad ogni vostro male sono l'antidoto
Il vostro rap è grasso, il mio è snello
Dei maialini inghirlandati
Come il Balrog*, vi distruggo
[*creatura dell'universo fantasy creato da J.R.R. Tolkien]
Comme des, Rolex, Dior, Hermes
Ciò che mi si addice
Per voi, ciò che è scadente e da buttare
Come Pompei
Ora esplodete, scegliete saggiamente i vostri avversari
Ah, ora scusate, devo andare a pisciare
BTS: UOoh~huh~
J-Hope: Nwappwappwappwa wow
RM: Sì, però ho veramente bisogno di andare in bagno
BTS: Forza, JungKook! Forza, JeongKook!
RM: Jeon JungKook!
BTS: Forza, JungKook!
RM: Jeon JungKook!
JungKook:
Anche oggi, lasciate fare a me
Con il mio freestyle rap
Seguo il beat e vi mostro come lo imposto
Come il migliore degli MC², con MCM,
Gucci e Alexander McQueen
Beh, comunque, ora sono diverso
La prima volta che ho rappato, camminavo sul beat
Poi, in 10 giorni, ho imparato, tutti quanti ho recuperato
Quindi tenetevi forte. Sono JungKook
Guardatemi, guardatemi, guardatemi
BTS: Wow~!!
SUGA: Il prossimo! Chi è il prossimo?!
V: Ah, ci provo io?
BTS: Forza, Taehyung! Forza, Taehyung, Forza Taehyung!
V:
Toc toc, il mio turno, cypher
Allora, ho ascoltato tutti i vostri rap, hyung
I testi di Namjoon hyung sono più maturi, ora
Il vostro livello nel rap è simile
È un complimento, ma ora basta, fine!
Di fronte a me, Hobi hyung si sta agitando³
Cosa ti agiti a fare? Piuttosto del kimchi va a preparare³
Non ho perso il mio accento di Daegu
Yoongi hyung, vai ancora forte anche tu!
BTS: Ahh~!!
RM: Vai forte!
J-Hope: Ah, ok, ora è il turno di J-Hope, yeah, J-Hope, huh? BTS: È il momento di Hope, seguiamo tutti Hope! Uh uh yo uh yo
J-Hope:
Questo è uno sketch (*abbozzo/assaggio) della nostra musica
E ora, qui, vi mostrerò quanto son forti le mie abilità
Mi chia-chia-chia-chiamo J-Hope
Sono figo e lascio il segno
Proprio così, posa
Che diamine, questo è l'hip-hop nato a Gwangju
L'inizio del rap del Jeolla-do [*provincia del Jeolla, n.d.t.]
Vi infango tutti, finché non vi resta più niente
Siamo dei fighi, estremamente
BTS: Uh~ Uuh~ RM: Oh, e ora Jin hyung? BTS: Forza, Jin, forza Jin, forza Jin
SUGA: Ah, ci prova persino Jin hyung? RM: Ya-ah, guarda che è migliorato un sacco! Jin: Sì
Jin:
Il mio nome è Jin (Jin)
Bello senza limiti (Jin) Ma il mio soprannome è Jjin-dda (Jjin-dda)⁴
Anche se ultimamente il Dda non calza più, già⁴
RM: Già, e poi?
Jin: Sì, quindi ora il mio soprannome è Jjin (Jjin) E il mio nome d'arte è Jin (Jin~)
RM: Hey, chi manca? Chi è il prossimo? BTS: Yo, ah... Jimin?
Jimin: Volete che vi faccia vedere? Volete che vi mostri quanto va forte la vocal line? BTS: Forza, Jimin! Forza, Jimin! Forza, Jimin!
Jimin:
Yo, yo, mi chiamo Jimin
Proprio così, con il mio rap sconvolgo tutti i vocalist
Taehyung, il tuo rap non è un granché, puzza di pesce
Avreste dovuto capire con chi avevate a che fare
BTS: Ah... Ma che è?...Basta, basta così
RM: Ah.. ma che dici.. basta, sul serio BTS: Dài, dài basta Jimin: Scusate
V: Già lo sapevo [*che non sarebbe stato il massimo] dal momento in cui mi hai insultato Jimin: Ah, scusate.. Non lo farò più
SUGA: Il tuo rap non va bene, tu... va... va solo! BTS: Va, va via! [* 이민 (va via/lascia la nazione) fa rima con 지민 (Jimin), n.d.t.] Jimin: Scusate!
V: Scusate ahahah BTS: Via!
SUGA: Hey, hey, hey, ora che abbiamo finito col cypher, che ne dite di mangiare un boccone, eh? V: [Fuori, a] Incheon? RM: Io non ho fame Jimin: Che? Io muoio di fame, ho famissima! JungKook: Hey, Suga hyung dice che offre a tutti dell'aragosta SUGA: D'accordo, offro io, andiamo RM: Ah, a me bastano delle (patatine) Nanacon, solo le Nanacon Jimin: Hey, lasciamolo qui!
JungKook: È già da prima che insiste(te) con ste Nanacon
J-Hope: Divertiti, Namjoon!
SUGA: Hey, ci si vede, Namjoon
RM: Wow, che brutte persone siete! Jimin: Hyung, allora noi andiamo! RM: Andate! Andate pure, andate, andate! Jin: Buona giornata/Ottimo lavoro~
Note: 1 In orig., 'diabolica' / 사탄 (Satana, satanica) e '4° volume' /4탄 sono pronunciati allo stesso modo; ² MC = Presentatore di show musicali; ³ 'Agitarsi/ essere nervosi' (긴장) suona simile a 'Preparare del Kimchi' (김장); ⁴ 찐따 (jjin-dda) significa 'sfigato/imbranato', n.d.t.
⠸ ita : © Seoul_ItalyBTS | eng: © BTS_Trans⠸
#Seoul_ItalyBTS#TradITA#ITA#Traduzione#BTS#방탄소년단#2Cool4Skool#Outro#CircleRoomCypher#Cypher#120613#Youtube
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Bebe Vio 'gara combattuta, ma in casa un oro magnifico'
“Che finale è stata? Eh, figo. Combattuta. ad un certo punto non ci ho creduto ma per fortuna ci hanno creduto tutti quelli intorno a me e a quel punto anche io. E’ andata bene…”: Bebe Vio ha risposto con il suo classico sorriso dopo la vittoria che le è valsa l’oro, il quarto della carriera, nel fioretto ai mondiali paralimpici in corso a Terni. “E’ stato bellissimo, perché in casa,…
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Il fatto che un uomo per andare con tante donne deve essere molto abile, una donna basta che apra dei dm
E qui mi viene spontanea una domanda: quindi io (non è il mio caso ma mi cito in quanto donna) dato che basta che apro i dm sono troia e tu (se sei un uomo sennò prendi in considerazione qualsiasi uomo su questo pianeta) dato che sei abile sei un figo con tanto di pacca sulla spalla da parte degli amici?
Non è una critica eh, è solo curiosità e si fa per parlare, quindi non prenderlo come un attacco.
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. ♡ ᴛʜɪꜱ ɪꜱ ᴄʟᴀʀɪᴄᴇ'ꜱ ᴘᴇɴꜱɪᴇᴠᴇ ㅤ09.02.2026 ⌵ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ [ ... ] « Pare che la tua Madame abbia ricevuto un bicchiere d'acqua addosso dietro le quinte – ecco perché era meno lercia del solito! » « — Ora la sto immaginando in stile miss maglietta bagnata. Ma che è successo? » « Non farmi vomitare all'immagine, grazie – qualcuno ha detto che tale "A" ha litigato con "M" e gli ha fatto un simpatico bagnetto. Voglio troppo sapere di chi si tratta, perché non siamo lì pure noi??? » « Eh!! Perché non ti hanno invitata?? Però, scusa - pure Megno - no, Men - Quello! inizia con la M, magari è lui? » Clarice ride molto per la difficoltà nel pronunciare il cognome, poi guarda lo schermo. « Effettivamente, io gli lancerei addosso tutti i miei liquidi più che a Madame – lo hai visto??? » Madeleine osserva con tanta attenzione la televisione, sollevando le sopracciglia. « Bah, io li lancerei volentieri a entrambi. Ma quanto è figo vestito così, santo cielo. » « Non sono mai stata attratta da un uomo più di così – e pensare che cominciavo ad avere dubbi proprio in questi giorni. » « Dubbi su cosa? » si volta per guardarla: assurdo, persino più bella di Mengoni. L'altra continua a guardare lo schermo, la boccuccia appena aperta, in totale ammirazione di Marco Mengoni. « Sul fatto che mi piacciano ancora i maschi » risponde, quasi senza rendersene conto. « — È molto palese che ti piacciano ancora i maschi. Vuoi un fazzoletto? » « Magari è solo l'effetto Marco Mengoni » ora può finalmente voltarsi a guardarla, ché il bono ha lasciato l'inquadratura. « Che pare pure sia gay – forse diventerei gay pur di avere una possibilità su un miliardo con lui, ma dettagli. Ho davvero la bava?? » Ridacchia un pochetto, scostando ora lei lo sguardo « Dovresti diventare uomo, non gay, per avere una possibilità con lui - e sì, ce l'hai la bava. » « Vabbè, "maschio" era sottinteso, altrimenti avrei detto "lesbica" », una linguaccia che le fa pure se Madi non la sta guardando, seguita dall'immancabile pizzicotto sul fianco – e da labbra, mento e qualsiasi zona contaminata dalla possibile bava strusciati sul suo viso per darle fastidio. « E dai » si scosta, fintamente infastidita da tutto quello strusciarsi di viso. « Non era sottinteso per niente, invece. » Clarice le si avvicina per continuare la sua opera, perché mica può accettare che si allontani così. « Perché non lo era? » « La smetti » si volta, bloccandole il volto con la mano, proprio schiacciandole le guance. « Perché gay è generico, vale anche per le donne. » Arriccia tantissimo il naso. « Non in Italia, capito?? Hanno storicamente preferito "lesbiche" » prova a ribattere, un po' a fatica per la pressione delle dita sulle guance. Sorride un po' di più: è proprio buffa, in quel momento. Così tanto che si ferma un attimo (di troppo?) a guardarla. « Okay - /lesbica/ » le lascia le guance « Quindi stai facendo coming out con me, ora? » « Boh » appoggia la testa sulla sua spalla, si fa piccola piccola. « Ma sei stata la prima a sapere di questo dubbio che ho, pensa che culo. » Appoggia anche lei la testa sulla sua, un secondo prima di concedersi di darle pure un piccolo bacetto proprio lì, dove poi torna a riposare la guancia: « Non è un dubbio a cui devi dare per forza risposta però, no? Ci stressiamo troppo a voler sapere chi ci piace, chi non ci piace: alla fine poi si capisce col tempo. Magari i ragazzi ti piacciono ma non hai mai conosciuto quello che ti ha interessato abbastanza - o magari non ti piacciono proprio e, sinceramente, chissene frega. No? » Il bacetto porta l'italiana ad accoccolarsi un po' di più e delinea un sorriso che s'allarga a ogni parola che pronuncia. « Quanto sei saggia, Madeleine » suona quasi strano, il fatto che lo abbia pronunciato così com'è all'anagrafe, in un francese che ha addirittura allenato (ma soltanto per il suo nome, eh, per tutte le altre parole continua ad avere un accento molto discutibile). « Di norma, nemmeno io mi ci chiuderei troppo su questa cosa. Però – però boh? Continua a essere un pensiero fisso, il cervello ci va del tutto da solo. Chissà perché. » « Mh — pensi sia importante per te, capire se effettivamente ti piacciono soltanto le ragazze? » la mano, quasi per istinto, cerca quella dell'amica, così da impegnare le dita a giocherellare con quelle di lei. « Cioè, quand'è che ti viene in mente? » La mano trova il proprio posto sulla coscia di lei, il palmo rivolto verso l'altro in modo che possano entrambe giocherellare con le dita altrui. « Ma mi viene in mente in modo totalmente random – tipo prima, quando parlavi di Madame. O mentre salivamo a colazione stamattina, oppure » uno sbuffo dal naso, ché sta cercando di ricordare un altro esempio. « Durante il pigiama party a quattro, pure », chissà se una mente più sveglia possa supporre che un possibile collante tra i tre momenti possa essere proprio la presenza di Madeleine. L'espressione si fa concentrata, prima di rilassarsi in un sorrisetto un po' più divertito — ma solo poco, che l'idea che ad entrambe piacciano le ragazze, ma che a Clarice non piaccia /lei/, un po' la incupisce. Pizzica dito per dito, prima di rispondere: « In quel pigiama party avevamo Morgan e Hortensia di fronte - direi che è normale che ti facciano mettere in discussione la tua eterosessualità, no? » Si sistema un po' meglio con la testa, « Ma in ogni caso, forse ci pensi troppo... io ho capito che mi piacevano anche le ragazze completamente a caso, e mi sono fatta pochissime domande da lì in poi. È semplicemente così: mi piacciono e basta. Un etero non si chiede più di tanto perché e per come - quindi non vedo perché dovrei farlo io. » « Come lo hai capito? » solleva lo sguardo in sua direzione, sebbene sia estremamente difficile riuscire a guardarla, considerate la posizione delle loro teste e la totale assenza di voglia di muovere la propria, ché così ci sta proprio comoda e calda. Passa a sfiorarle il polso, però, intrufolandosi di poco sotto la manica della felpa. Come lo ha capito? Sarebbe davvero imbarazzante, spiegarle che l’ha capito quando la loro corrispondenza è diventata sempre più fitta e quotidiana nonostante i chilometri a separarle, quando ha iniziato a chiedersi se fosse normale passare interi pomeriggi a guardare le sue foto, a sperare che le rispondesse in fretta, ad imparare l’italiano per attirare un po’ di più la sua attenzione. No, è chiaro che Clarice non sia l’unica ragazza che le è piaciuta, ma è ancora più chiaro che sia stata la prima a farle capire che non sono solo i ragazzi ad avere il potere di attrarla così tanto. Arriccia il naso, gli occhi che rimangono fissi sul movimento delle dita di Cece sotto la felpa. « Boh, sai – se ti prendi una cotta per una ragazza non è che ci sono tante domande che puoi farti, no? » Emette un « Uuuuh » che avrebbe tutta l'intenzione di essere carico di sorpresa e di curiosità, eppure risulta appena appena infastidito. Giusto una punta, però, che suona strana persino a se stessa. Aggrotta la fronte per qualche istante, allora, risalendo ancora più su lungo il braccio dell'altra. « Chi è? Ti piace ancora? » Pure l'espressione di Madi si fa un po' confusa, in risposta al tono stranito dell'altra - ma, come al solito, cerca di scacciare la sensazione. Probabilmente se lo sta solo inventando. « È un segreto di stato, il nome della donzella - comunque ci ho un po' rinunciato, tanto io non le interesso. Ora concentrerò tutte le mie forze su Madame. » « Come fai a sapere che non le interessi? Glielo hai chiesto? » il pizzicotto al nome della cantante è obbligatorio, mica può evitarglielo. « No, ma — si vede » un sussulto per il pizzicotto, « Tu invece come l'hai capito? » « Ma allora sei proprio scema » comincia a disegnare cerchietti immaginari sul polso, la testa scossa appena un po' a manifestare dissenso. « Un sacco di gente non mostra quello che prova, altra addirittura fa strategie – non dovresti arrenderti così, se davvero ti piace. A meno che non sia una stronza, in tal caso ti costringo proprio io a rinunciarci – è una stronza? » la storia della propria riscoperta bisessuale - o lesbica, come potrebbe essere dagli ultimi risvolti - può aspettare. « Non è stronza » accenna un sorriso, prendendo a passare i polpastrelli sul dorso della mano di lei, « È solo non interessata a me - e va bene così eh, davvero. Poi le cotte passano, non è importante. » Sposta finalmente la testa, la solleva per poterla guardare, nella speranza che pure Clarice sollevi lo sguardo verso di lei, « Ora è il tuo turno. » E la alza, la testa. La guarda pure, lo sguardo assottigliato e le dita ben distanziate tra loro a suggerirle di unire le mani, non giocarci soltanto. « Quindi è etero », incalza. Si stringe nelle spalle, poi. « Mi giuri che non ridi, se te lo dico? » Le dita accettano l'invito, scivolano tra quelle di Clarice, ma lo sguardo non s'azzarda a lasciare il suo: l'unica speranza è che non stia arrossendo troppo, ora. « — No, non è etero, che c'entra? » si ridesta, sorridendo, « Giurin giurello » « Che sei scema te l'ho già detto, vero? Perché vorrei ripeterlo, in caso. Comunque – io l'ho capito quando ero molto più piccola, grazie a... » un pelino di suspense. Necessaria, se chiedete a lei. « Sailor Mars. Mi batteva sempre molto il cuore, quando sbucava sullo schermo – da lì, è stata una via costellata da miliardi di crush famose e non. » « Sailor Mars... » ripete. Si umetta le labbra. Ha promesso di non ridere, no? E non riderà. « A ognuno i suoi motivi, insomma... » Gira la mano, in modo da tenere il palmo contro il suo e potergliela stringere. « Guarda che ti vedo che stai per ridere, mascherina!! » « È tutta una tua impressioneee » e ci tiene, ad allungare quella “e”, mentre sì - sorride - chissà se per la mano stretta o per la rivelazione su Sailor Mars. « Ah sì? E allora che cos'è questo?! » con l'indice libero ben premuto sull'angolo destro delle sue labbra. Si gira di scatto, l'intento è quello di afferrarle il dito tra i denti - delicata, che ovviamente non vuole farle male. « Nulla che ti riguarda » « Guarda un po' che brutale che sei » poco credibile il tentativo di riprenderla, ché le fossette nate per il sorriso ampio la tradiscono. « Se te l'ho causato io, mi riguarda eccome. » « Invece no, magari non me l'hai causato tu e stavo pensando a qualcos'altro, no? » bugiarda, bugiarda, che al comparire delle fossette il sorriso si fa pure più grande. « Se mi dici che stavi pensando a Madame, ti giuro che trovo il modo di bloccarti irl » minaccia serissima, eh. Scoppia a ridere, fortissimo: « Temo dovrai imparare la sottile arte da legilimens, Guendalina. » [ ... ]
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Mentre entravo in aula è iniziato a suonare un allarme antincendio, sarà stato un falso allarme. Ha smesso eh, ma ha suonato per almeno 5 minuti. È stato un po' figo e allo stesso tempo inquietante perché un pannello scorrevole uscito da non so dove ha chiuso metà corridoio dietro di me, se si fosse chiuso anche dall'altra parte mi avrebbe bloccato.
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Devo prenderlo come suggerimento dell'universo sull'essere vecchio o sul fatto che devo passare più spesso il mocho?
#no perché c'ho il rotomop#è figo eh#Ma da quando ho preso la scopa elettrica non c'è paragone#i want to break free
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