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#<- questa cosa l'ha detta davvero
omarfor-orchestra · 11 months
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Domenico al primo giorno di set:
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mynameis-gloria · 1 year
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Che poi stasera sarei dovuta uscire per davvero, o meglio avrei voluto sfruttare questa cosa che ho casa libera, immaginando una notte con braccia che mi stringono e una colazione insieme, soli, poi è successo quel che è successo ed allora ho cambiato piani chiedendo ad amica se venerdì avesse voluto venire a far quattro chiacchiere direttamente da me ma il venerdì e il weekend si sa, sono dedicati a chi un ragazzo ce l'ha davvero! Quindi niente. Mi ero oramai programmata una seratina relax, e poi proprio uscita da lavoro, F che non vedo da mesi, tornato proprio da una settimana mi chiede se alla fine avremmo potuto far stasera, però in forse. E mi son detta "dai si assolutamente!" mentre pensavo a quel forse e nemmeno il tempo di dire si no a che ora, che mi dice che non riesce e allora mi viene quasi da ridere, che forse doveva andar così, star comunque sola e che davvero le cose manco quando ho la totale libertà! Ed alla fine ho fatto mille cose una volta arrivata a casa, sistemare, cucinare, lavare...e adesso la stanchezza la sento, così che a letto mi ci fiondo e quasi quasi chiudo gli occhi direttamente.
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m2024a · 7 months
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https://notizieoggi2023.blogspot.com/2024/03/uomini-e-donne-cristina-tenuta-confessa.html Uomini e Donne, Cristina Tenuta confessa: "Alessandro? Tornassi indietro direi di no!" Cristina Tenuta è una delle protagoniste del trono over di Uomini e Donne, il dating show di Canale5 condotto da Maria De Filippi. In questa edizione si è messa in gioco, decidendo di accettare il corteggiamento di Alessandro Vicinanza, storico interesse amoroso di Roberta Di Padua. Nonostate il cavaliere si fosse mostrato molto interessato alla dama, il ritorno nel programma di Di Padua ha modificato completamente la situazione, tanto che alla fine Alessandro è uscito dalla trasmissione con Roberta, non prima di aver spezzato il cuore di Cristina Tenuta. Uomini e Donne, Cristina Tenuta su Alessandro Vicinanza: "Non uscirei con lui se tornassi indietro" Intervistata dal magazine di Uomini e Donne, la dama romana si è lasciata andare ad alcune confidenze, ora che il dolore per la brusca fine della conoscenza con Alessandro Vicinanza si è placato: "Non ero lucida, se avessi analizzato bene la situazione, le cose sarebero andate diversamente. [...] Proprio ultimamente mi ha ferito l'affermazione di Alessandro quando ha dichiarato che sono una persona che non ama gli animali. Ha detto una cosa non vera e ha parlato di un argomento che durante le  nostre uscite è saltato fuori solo per un istante, travisando completamente le mie parole. Quello che Alessandro ha detto ha inoltre scatenato diverse persone contro di me e questo mi è dispiaciuto molto. Io adoro gli animali, vorrei tantissimo un cane, ma sono 9 anni che ho scoperto di essere allergica. Odio passare per la persona che non sono, soprattutto, perché tra gli animali ci sono cresciuta." Nonostante la delusione per la fine della frequentazione con Vicinanza, la dama si è detta felice per Roberta Di Padua: "Sono molto contenta perché credo che lei senta un forte sentimento per Alessandro. Reputo più che giusto che provi a viversela fuori dalle telecamere" Sul cavaliere, invece, ha ammesso che il suo comportamento l'ha lasciata molto perplessa e le ha fatto persino dubitare che fosse sincero, ma che con quell'affermazione sugli animali, Vicinanza ha mostrato la sua vera faccia e l'ha portata ad allontanarlo definitivamente. Del triangolo in cui si è trovata, Cristina Tenuta rimpiange solo di aver rovinato il rapporto con Roberta: "Ho rovinato il rapporto con una donna che stimavo e rispettavo, anche se non l'ho dimostrato, per una situazione che, se fossi stata più lucida, avrei analizzato meglio. [...] Con Roberta pernso che si possa recuperare, è una donna intelligente. Spero che capisce che non volevo farle del male, che non ero lucida. Non ho mai litigato con una donna per un uomo, neanche da ragazzina, è una cosa che mi sarei mai aspettata che accadesse." Infine, sulle tante accuse che le rivolgono, dentro e fuori dal programma, di voler essere un'opinionista del programma e di essere troppo selettiva: "Sono selettiva sia con gli uomini sia con gli amici. Davvero preferisco stare sola a casa, piuttosto che uscire con le persone tanto per..."
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scienza-magia · 2 years
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Alla ricerca di errori nella teoria della relatività di Einstein
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La teoria della relatività è sbagliata? Nuove ricerche in grado di smentire la teoria della relatività o del big bang? Ma cosa c'è di vero al di là del sensazionalismo? Certamente vi sarete accorti che siamo bombardati da notizie scientifiche, la maggior parte delle quali è data in modo impreciso o poco chiaro. La ragione è da ricercarsi certamente nel fatto che spesso (non sempre e con le dovute eccezioni) chi le riporta non è preparato o non conosce bene ciò di cui vuole parlare. Ma una notizia è una notizia, direte voi. Eppure no, la scienza è molto complessa e per comprendere veramente di cosa si sta parlando occorre conoscere approfonditamente la terminologia specifica, a cominciare dalle parole che ci sembrano più banali, come "teoria".
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"La teoria della relatività potrebbe essere sbagliata", "nuovo studio contraddice Einstein", "uno studio dell'università di Chissàdove dimostra che la relatività è sbagliata". Quante volte abbiamo letto, ad esempio, titoli del genere? Nel testo poi troviamo la notizia, generalmente molto più sobria del titolo, dove Tal Dei Tali dell'università di Daqualcheparte ha elaborato una nuova teoria che spiega tutto senza ricorrere alla relatività. Ma cosa c'è di vero in queste notizie? Come vanno lette? La teoria della relatività è davvero sbagliata? La meccanica classica di Newton Per comprendere meglio il tema, ci servirà prima un piccolo excursus storico. Nel 1639, Galileo Galilei pubblicò il suo famosissimo "Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo".
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Testo importantissimo per moltissime ragioni, in esso troviamo molti concetti fondamentali di fisica e filosofia. In tale testo (scritto in volgare!), Galileo cercò di scardinare, con estremo successo, il sistema vigente dell'Ipse Dixit - cioè che una cosa è vera perché l'ha detta Aristotele e quindi ci dobbiamo fidare, per esempio - per sostituirlo con questo nuovo "metodo scientifico". In particolare, nel testo è presente il famoso principio di relatività (Galileiana), secondo cui "le leggi fisiche sono covarianti in tutti i sistemi di riferimento inerziali" e che "le leggi fisiche sono invarianti per trasformazioni galileiane". Cosa significa? Banalmente, che se una legge fisica è vera, è vera sempre, che io sia fermo o che sia su un treno che si muove, e che quindi esiste un modo per trasformare il mio sistema di coordinate perché la legge continui ad essere vera quando mi sposto da un sistema di riferimento a un altro. Questo "modo" è rappresentato dalle trasformazioni Galileiane.
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Questo concetto, ma più in generale tutta la filosofia Galileiana sono la base su cui si muove pochi anni più tardi Newton (di cui potrete scoprire qualcosa in più nel nostro speciale su Isaac Newton). Nel 1687 egli pubblicò "Philosophiae Naturalis Principia Mathematica", anche noto come "Principia". In quest'opera, Newton finalizzò la rivoluzione cominciata da Galileo, elaborando quella che oggi chiamiamo meccanica Newtoniana, che assieme alla meccanica razionale (formulata quasi 100 anni dopo da Lagrange e Hamilton) costituiscono la meccanica classica. Se, poi, a questa aggiungiamo l'elettromagnetismo, sviluppato principalmente da Maxwell, ecco che otteniamo grossomodo tutta la fisica classica. Iniziarono così una serie di esperimenti ed osservazioni della vita comune, che non fecero altro che confermare, confermare e riconfermare nuovamente la meccanica classica. Si tratta di una teoria eccezionale che spiega praticamente qualsiasi fenomeno che riguardi la cinematica, la dinamica, la statica, ma anche la meccanica del suono, la meccanica dei fluidi e la meccanica celeste. Grazie a questa teoria si predisse, ad esempio, l'esistenza di Nettuno e Pluotone (poi confermata in maniera sperimentale nel 1846 e 1930, rispettivamente). Insomma la meccanica classica sembra proprio giusta, ma non è tutto oro quel che luccica.
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La teoria della relatività La meccanica classica (ma più in generale la fisica classica tutta) vive un forte periodo di crisi agli inizi del 1900. I problemi da risolvere (che non si riusciva a spiegare, appunto, con la fisica classica) sono diversi, tra cui i principali sono il problema del corpo nero, l'effetto fotoelettrico e lo scattering Compton.
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A noi, però, oggi interessa uno dei problemi "secondari", ovvero quello della precessione del perielio nell'orbita di Mercurio, ovvero la rotazione del punto più vicino al Sole di Mercurio che quindi non è sempre il medesimo ma ruota con il passare del tempo. Il fenomeno era previsto dalla meccanica classica Newtoniana ma con un errore di circa 43" d'arco ogni secolo (il secondo d'arco è una misura angolare utilizzata in astronomia). Si cominciò, quindi, a pensare alla causa di questo (piccolo) errore. Le Verrier propose che sarebbe potuto esistere un pianeta, Vulcano, con orbita interna a quella di Mercurio, che avrebbe generato questa variazione. Oppure Mercurio poteva possedere un satellite che non avevamo mai osservato. Oppure, magari Venere era anche solo il 10% più grande di quello che credevamo. O, ancora, che il Sole potesse non essere così sferico come ci eravamo immaginati. Infine, si presero in considerazione un eventuale errore nella formula della gravitazione universale o, addirittura, nessuna delle precedenti e c'era qualche altra spiegazione. Nel 1919, Albert Einstein pubblicò il suo articolo sulla relatività generale (aveva già pubblicato l'articolo sulla relatività speciale nel 1905) che, tra le altre cose, spiegava anche la precessione del perielio dell'orbita di Mercurio.
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Fu un successo incredibile e, a onor del vero, la relatività generale è una teoria che ha successo ancora oggi, con continue conferme sperimentali (non ultima quella delle onde gravitazionali o la prima foto di un buco nero). Insomma, la relatività generale funziona estremamente bene e spiega tutto, o quasi. Infatti, a voler essere pignoli (e non vediamo perché non dovremmo esserlo), dei problemi ci sono. Tra i tanti dubbi, non si riesce a conciliare bene con la meccanica quantistica in condizioni particolari (ad esempio, nello spiegare cosa accade al centro di un buco nero o all'inizio del big bang, quando tutta la materia era concentrata in un punto). Insomma, la teoria della relatività spiega quasi tutto tranne alcuni problemi di frontiera e, a pensarci bene, questo è esattamente ciò che è avvenuto con la meccanica classica di Newton. Ma quindi queste teorie sono sbagliate? Cominciamo con il definire cosa sia una teoria. Nella scienza, una teoria è un insieme di ipotesi, enunciati e proposizioni che hanno lo scopo di spiegare fenomeni naturali. In fisica, il termine teoria indica tipicamente un sistema di equazioni matematiche derivate da un insieme di principi basilari, capace di predire il risultato degli esperimenti in una certa categoria di sistemi fisici. Si può notare che, finché il sistema fisico riguardava la vita di tutti i giorni, la meccanica Newtoniana era una teoria fantastica. Finché non si mettevano in mezzo velocità prossime a quelle della luce, masse molto grandi o oggetti molto piccoli (di cui si occupa la meccanica quantistica), la meccanica classica prediceva correttamente i risultati degli esperimenti.
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Quando Einstein ha elaborato la sua teoria della relatività generale, si occupò anche di verificare che questa comprendesse i risultati corretti trovati dalla meccanica classica. Gli esperimenti fatti fino ad allora non venivano scartati, ma dovevano essere integrati. Tutto ciò che di vero era stato trovato doveva continuare ad essere vero, ed è vero ancora oggi. In questo senso, nel suo sistema fisico, la meccanica classica è una teoria giusta, che predice correttamente i risultati degli esperimenti. Al contempo, però, se si estende il sistema fisico, la meccanica classica risulta incompleta, insufficiente, errata.
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Per comprendere meglio cosa sia una teoria, conviene farcelo spiegare direttamente da Stephen Hawking, che ne parla nel suo libro "Dal big bang ai buchi neri. Breve storia del tempo". Nel testo, è possibile leggere che, citando Hawking, "una teoria è una buona teoria se soddisfa due condizioni: deve descrivere accuratamente un'estesa serie di osservazioni sulla base di un modello che contiene solo pochi elementi arbitrari, e deve fare predizioni precise riguardo ai risultati di osservazioni future". Più avanti, poi, viene spiegato che "tutte le teorie fisiche sono provvisorie, nel senso che sono solo ipotesi: non possono essere mai completamente provate. Non importa quante volte i risultati di un esperimento sono in accordo con una teoria, non si può mai essere completamente sicuri che la prossima volta i risultati non saranno in contraddizione con la teoria. D'altra parte, si può smentire una teoria con una sola osservazione che sia in contrasto con le predizioni della teoria". Una "guerra" di idee Se proviamo ad immaginarci la frontiera della scienza di oggi, questo è un ambiente selvaggio in cui si ipotizza tutto e il contrario di tutto, le idee sono molte, in contraddizione tra loro e il dibattito è molto acceso. Le idee vengono contestate e riformulate quotidianamente; tuttavia, la migliore non è quella più discussa o quella che va maggiormente di moda, ma piuttosto quella che ottiene prove sperimentali. Del resto, sono solo queste a determinare, oggi e per sempre, se una teoria è, oppure no, una buona teoria. Quello che accade, quindi, non è semplicemente "la mia idea è migliore della tua, perché si!", ma piuttosto "penso che la mia idea sia migliore della tua, e questo è un modo per verificarlo", o ancora "non ti piace la mia idea? Molto bene, costruisci un esperimento per dimostrare che ho torto".
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Se, ad esempio, prendiamo in considerazione la teoria del Big Bang, questa ha un'innumerevole quantità di prove sperimentali che dimostrano che il nostro universo è partito da una condizione di alta densità e alta temperatura. Può essere smentito? Non del tutto: si può fare una teoria più profonda, che però deve considerare i risultati fin qui ottenuti e le osservazioni sperimentali. Si vuole fare una teoria del multi-verso? Okay, ma il nostro universo è comunque partito da un Big Bang. Allo stesso modo, la teoria della relatività verrà forse superata prima o poi. Questo significa che è sbagliata? No, ma anche sì. Tutto ciò che oggi è spiegato dalla relatività è assolutamente corretto e dovrà essere presente anche nella futura nuova teoria, che semplicemente spiegherà semmai delle cose aggiuntive, sarà più profonda.
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Si deve stare molto attenti, quindi, a notizie che provengono dalla frontiera della scienza: sono notizie che vanno soppesate avendo presente cosa è successo in passato, cosa è necessario perché una teoria venga effettivamente smentita ed una nuova confermata. Se, quindi, il presupposto è "Einstein ha sbagliato tutto, ecco una nuova idea che spiega le cose in modo diverso", quasi certamente è spazzatura. Al contrario, si sente parlare spesso di teoria delle stringhe, di teoria dei loop e di molte altre teorie che tentano di superare la relatività e la meccanica quantistica per ottenere una sintesi tra le due. Quindi teorie nuove, che però includano quello che già sappiamo essere corretto. Queste teorie, tuttavia, ad oggi non hanno ancora ottenuto alcuna prova sperimentale che, in ultima analisi, è l'unica cosa che conta e che ne determinerà il successo o la disfatta. Read the full article
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veronica-nardi · 2 years
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DRAMA CHALLENGE
The Oath of Love (ep. 1 e 2)
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Scrivere questo commento è un urto incredibile. Ed è solo il primo. Io già faccio molto spesso fatica a scrivere un unico commento di un drama che ho finito di vedere (e infatti spesso e volentieri salto, fatemi causa), figuriamoci prendermi un impegno e scrivere commenti periodicamente per varie settimane. Cioè. Il delirio. Ho già il rifiuto.
Grazie @dilebe06 per questa challenge non richiesta ❤
Cercherò dunque di essere rapida.
Dunque, vado con pensieri sparsi e sconclusionati:
Ho sempre pensato di fare la challenge con questo drama. Io non m'informo sui futuri drama in uscita, quindi non avevo - e tuttora non ho - idea dei drama previsti per quest'anno, tranne appunto The oath of love. In realtà lo aspettavo già l'anno scorso, ma siccome è stato ritardato mi aspettavo che sarebbe uscito quest'anno, e mi sono sempre detta che lo avrei usato per la challenge.
E poi, detto sinceramente, prima mi libero di questa challenge, meglio è!
Ho iniziato questo drama con poche aspettative. Dopo aver sentito i primi pareri di @alessiavincenzi ho proprio deciso di volare basso, e poi Word of honor docet sempre e comunque.
Sarà forse per le mie aspettative molto raso terra che i primi due episodi non mi sono sembrati malaccio?
Non è un drama di spessore, che spicca per innovazione o che mette in scena dei personaggi con dei profili psicologici interessanti. È un drama carino, con una storia d'amore già scritta, con tanti fraintendimenti, ma che tutto sommato si lascia guardare.
Io ancora prima di cominciare la visione ero pronta a mettermi le mani nei capelli per quanto riguarda la lead, perché io quell'attrice l'ho già vista in Ashes of love e i miei bulbi oculari hanno rischiato di versare sangue per quanto ho sofferto. Quindi ho pregato con tutte le mie forze, e continuo a pregare, che questa volta non sia una scema incompetente e puro interesse amoroso. Finora presenta alcuni altri elementi oltre la palese storia d'amore che si verrà a creare con il lead, e spero davvero che questo personaggio non si concentri soltanto sull'amore.
Per quanto riguarda il lead, beh, non c'è manco bisogno di dire che ho in lista questo drama da due anni solamente perché per Xiao Zhan. La cosa che più di tutte mi ha entusiasmata di questo drama è che finalmente il buon Xiao abbia portato sullo schermo un ruolo in una storia moderna, contemporanea. Dopo infiniti drama wuxia e/o in costume, mi stava venendo il latte alle ginocchia.
Devo ammettere che nonostante la sua giovane età, è molto convincente nella parte del bravo dottore, infatti in questi primi due episodi non mi è mai venuto da pensare ai suoi anni. Ma ormai ho capito che posso totalmente fidarmi delle capacità di recitazione di Xiao, il mio problema con lui è un altro: fa sempre il bravo e figo della situazione. Di solito pecca anche di arroganza, qui no, ed è già qualcosa di diverso, ma è sempre il bravo e figo di turno.
E qua mi viene da pensare che sia addirittura troppo bravo: non viene detta la sua età nel drama, ma si può vedere come sia un medico molto giovane, eppure sembra avere alle spalle un'esperienza medica di ventanni.
Non è un espediente narrativo da applausi, però ammetto che sono curiosa di vedere cosa sia successo col suo mentore e cosa sia questo trauma che si porta dietro. Anche se già me lo posso immaginare. E anche se dovesse venire fuori che abbia commesso un qualche tipo di errore, non smetterà di essere un personaggio bello, bravo, intelligente e figo.
La bravura ce l'ha: perché interpretare sempre il sapientone figo e leale della situazione? Xiao, cambia registro!! Datti ai villain!
Detto ciò ho l'impressione che questo drama come tanti altri la tirerà un po' per le lunghe e impiegherà interi episodi per dire cose che si possono spiegare in cinque minuti. Ma lo guarderò lo stesso e gli vorrò bene lo stesso (spero).
Non so davvero che altro dire. Lo so, sono pessima: non ho manco scritto uno straccio di trama per contestualizzare la storia, ma questo denota quanta voglia io abbia di scrivere questi commenti.
Questi commenti periodici saranno per coloro che hanno già visto le puntate e butterò giù pensieri e constatazioni random. Quello che mi verrà da dire insomma.
Potrei disquisire sull'assurdo atteggiamento del padre della lead nei confronti della figlia, ma non mi va. Si commenta da solo.
Ciao!
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thebigbrohill · 4 years
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[Shoto's moment - Tattoo's Land]31.10.2020 - 7.00#SpookyRevenfire #Ravenfirerpg 
*non ha quasi chiuso occhio quella notte Shoto, troppo nervoso per ciò che aveva deciso di fare e nel preparare quella sorpresa per Blake. Quell'ultimo tentativo di fargli capire che separati sono vulnerabili ed insieme sono forti. Si è recato presto al Tattoo Land, chiedendo a Jaxon il favore di fargli lasciare un cd e una lettera nello studio di Blake. Fortunatamente il fratello minore del dood sembra averlo in simpatia e l'ha lasciato fare.Non è stato difficile scegliere le canzoni da incidere sul cd, dopotutto le ascolta di continuo pensando a lui a loro due e piangendo, ormai da giorni. Il problema è stato sceglierne solo 13, perché tutto gli fa pensare a Blake, anche il proprio riflesso*"Caro Blake, Non sapevo più in che modo dirti ti amo, spero che questo cd ti aiuti a capirlo. Non sono debole, non sono Joanna. Non sei tu a rendermi vulnerabile, ma lo è vivere senza di te...questo mi fa star male. Pensaci ancora una volta, un'ultima volta. Ti aspetto alla festa di Halloween di stasera, se mi ami e mi vuoi ancora....se non verrai da me capirò che hai preso lantua decisione e la rispetterò. Spero tu ci sia. Ti amo da morire, Il tuo Luccichio"*poggia la lettera sul cd, senza riuscire a trattenere le lacrime e poo esce dallo studio, chiudendolo a chiave e passandole a Jax che ringrazia con un piccolo sorriso e un abbraccio prima di andarsene. Ha un terrore tremendo che, nonostante ciò, Blake non si presenti stasera...e anche se si è promesso di rispettare la sua decisione e lasciarlo in pace, non riesce a pensare di vivere senza di lui*
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/ Penso di dover spendere 4 parole a proposito di questo post, di quest’idea, di questo tutto così straziante eppur meraviglioso.È speciale ricevere qualcosa, così di punto in bianco.Ho provato sensazioni intense, è stato come essere Blake, nessun muro ci ha separati all’ascolto di questa musica e alla lettura di queste parole. È un’esperienza di profondissimo legame con ciò che si scrive e con ciò che si sente e con ciò che si riceve come un dono. Perché Al, questo post, è un regalo, un regalo non solo per Blake, ma anche per me che, nonostante i tentativi di questo pg, avevo addirittura pensato di chiudere. Invece, ci sei stata tu come un raggio di luce e Blake è sbocciato così com’è, grazie a te.È stato preziosissimo, è stato qualcosa che a parole non si identifica e l’ho apprezzato così tanto da stare qui a scrivere e cercare di dire qualcosa anche in off (perché sì, in on posterò), ma non riuscirò mai a trasmettere tutto.Grazie Al, grazie dell’intensità di ore passate a piangere, a vivere una vita diversa, ad essere più sensibile, ad essere ad un passo quasi da una letteratura più che di un roleplay. Grazie. Grazie per ogni minuto che spendi a scrivere, a ideare, a sopportarmi, grazie per essere la mia forza, la forza di Blake, per esserci.Io sono devastata, ma ti voglio veramente bene. Se potessi, ti abbraccerei.Sei una bella anima.Ti amo
//grazie a te, perché oltre ad avermi dato una delle storie più belle che si possano desiderare, mi hai anche donato la tua amicizia, il tuo cuore e il tuo aprirti con me...perché so che non è una cosa che fai spesso. Sopporti la mia creepy cuteness, il mio essere needy of love h24 ed è tanto per me, perché so di essere pesante. Per questo ti ringrazio, di essere una persona speciale per me e che io lo sia per te. Ti amo tantissimo
/Senza di te io non avrei potuto mai fare nulla di questo personaggio, sei tu la parte più bella di questa storia a 4 mani. No, non lo faccio spesso, ma donarti il mio cuore e aprirmi con te è parte di una decisione a monte: cercare di essere più prossima a te possibile, volerti bene, imparare anche ad essere parte di tutto questo needy of love che io, forse non te l’ho mai detto, ma adoro, perché so che sei tu. Sei semplicemente tu. Vorrei accorciare le distanze, vorrei farti capire che non sei per niente pesante, sei... soltanto speciale, hai solo bisogno di tanto amore, di una spalla. Io voglio essere quella spalla, appoggiati pure con tutti i pesi, li portiamo insieme, farà meno male la schiena. Sei una persona speciale, sei diventata importante, non dimenticarlo mai. Ti amo tantissimo anch’io ❤️
//SKDJSJSJDBHDUSUZUSJNSBEBESJJD IO UN GIORNO DI QUESTI TI STROPICCIO DI COCCOLE E POI NE RIPARLIAMOOOOO AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH 😭😭😭😭💕💕💕💕💕💕💕💕💕💕💕💕💕💕💕💕
Blake Edward Hill
31.10.20 08.00 a.m. #SpookyRavenfire #Ravenfirerpg *L’ennesimo Halloween, l’ennesima festa schifosa anti-clericale dell’anno. Ha l’umore a terra. È andato in chiesa questa mattina proprio per pregare che nessuno compiesse peccati o subisca peccati, soprattutto Shoto che potrebbe cadere fra le mani di chissà chi, perché, si sa, le feste fanno impazzire la gente. Eppure Blake si sente un po’ Halloween, l’antivigilia di tutti i morti, compresa Johanna, ma tranne Shoto. È la sua natura orrenda che glielo detta, quella stessa che vorrebbe lacerare e strappare da se stesso. Ha ricevuto un messaggio da Jaxon, qualcosa di strano che deve dire a Shoto, ma lui alla festa non ci andrà. Non ha voglia, non è un bel periodo, seppur abbia scelto lui stesso molte delle conseguenze che ora si susseguono come tanti pezzi di un puzzle, o forse meglio di un cuore, infranto in mille pezzi. Estrae dalla tasca la chiave del suo ufficio nel Tattoo Land, ma un profumo familiare gli chiude lo stomaco. Sa di rose nere, è un aroma di persona, è un’essenza che gli risveglia perfino le budella. ”È stato Shoto qui dentro“, pensa prima ancora di vedere un piccolo cd con una lettera. È una cosa estranea alla sua postazione quindi non può non notarlo, ma ha paura. È il terrore delle emozioni. Chiude gli occhi, non riesce ad avvicinarsi, si sente... minato. Forse è la porta aperta. È così allora che con un “elegante” calcetto la chiude. Respira, una mano va a controllare la sua borsa e la presenza della morfina in essa. Fa un passo, il cuore gli batte forte, l’odore di Shoto aumenta. È sicuro che quella /cosa/ l’abbia toccata lui.* « Cazzo, Blake eh.. » *Mormora e alla fine una mano si allunga e prende la lettera. Aveva ragione, è Shoto. È inconfondibile l’essenza della sua pelle per i sensi di Blake. I suoi sensi ora tendono a lui. Il corpo di Blake non esiste più e nemmeno il suo narratore. Scorreranno, di conseguenza, soltanto i suoi pensieri, quelli confusi, quelli che caratterizzano la sua esistenza. È tutto un universo che si regge da solo, o forse non regge affatto. * “ Ciao anche a te, Shoto. Mhh.. quindi hai deciso tu le track del cd. Jaxon lo sapeva.. Quindi dovrei andarci? Tu sarai di nuovo ubriaco? Ah... allora no, già tutte quelle persone mi irriteranno. Il /mio/ Luccichio... “ *Golpe al cuore. * « Dio, quante canzoni... » ___________ Thoughts __________ Chapter I : I’ve a voice in my mind which talks about you. And this Voice seems to be immortal. { BORN THIS WAY - LADY GAGA “ È difficile mettersi ad ascoltare voci che parlano di te, che prestano le loro voci a te... Poi, Lady Gaga... Mi fa pensare al ballo, ma è diverso, il sound è trasgressivo, ma che dico, è aggressivo. Eppure.... I was born This Way... Dio, mi ha fatto mostro, Shoto.. Sono un mostro e ne sono consapevole, ma...Dovrei accettarmi? Dovrei fare cosa? Io non so vivere e neppure sopravvivere, io forse non mi amo...Quel Love yourself mi fa sentire un cretino...come faccio ad amarmi se non posso amarti? Perché mi fai questo? Non abbiamo lo stesso DNA... perché non capisci? “ { CAN’T HELP IN LOVE - ELVIS PRESLEY “ Ok... Questa canzone non la conosco, ma mi fa pensare a quei film vecchi che mi piacciono tanto. Non l’ho mai visto Hitchcock con Shoto... Ci rifar-no, Blake, no. Sto zitto, va. Shall I stay would it be a sin... Ma se pecco e ti perdo? Se... Ho paura e sono un imbecille. Mi manchi... ma queste canzoni sono devastanti... io l’altro ieri ti volevo scrivere, se lo avessi fatto mi sarei risparmiato queste lacrime? Ti amo già, non ho mai smesso di farlo, ma dovevi solo aiutarmi a farmi fuggire da te, non a perdermi ancora nel tuo... amore. “ { I GOT YOU - SONNY AND CHER “ Questa canzone è proprio il tuo sorriso. Il sound mi fa pensare a quando faceva freddo, a quando pranzavamo all’obitorio e avevi visibilmente freddo... Ah, i fiori! Quella rosa... Wear my ring. Sono andato a vedere un anello, Shoto. Ero convinto di poterci davvero provare, no, non era l’anello della promessa, era uno diverso, uno da... m-mar-Oddio, mi sto affogando.... Ho fallito e poi quei tuoi lividi.... Quanto ti faccio male... “ { TURNING PAGE - SLEEPING AT LAST “ Questo piano... è da brividi. Mi hai già fatto ascoltare questa canzone e poi siamo caduti uno sull’altro. L’hai messa di proposito?... Sono fragile, mi serve un fazzoletto. Cazzo, dov’è? Ah, in borsa. Voglio sorridere di nuovo quando arrossisci, mi piace questa frase, ma devi permettermi di insegnarti a difenderti da me... Shoto, fino a stasera, io... non ce la faccio. Sto piangendo, merda. Sei davvero quella turning page. Io volevo che durasse per sempre.. io... “ { DUST TILL DAWN - ZAYN & SIA “ Dove va il vento? Conosco un solo un vento nella mia vita, è quello che mi ha sempre portato a te Shoto.... Non respiro. Anch’io vorrei stare per sempre con te, toccarti... Tu nemmeno sei solo. Tu non sei solo, Shoto, io ti amo, io devo imparare ad amarti e a non farti del male e a non avere paura.... io.... Non lo so, vorrei non pensare, non piangere, non... “ [... continua ... ] · Rispondi · 3 g Blake Edward Hill [... continua... ] { THE TRUTH UNTOLD - BTS “......... La so a memoria, posso farcela. Posso ascoltarla... Salti tu, salto io... Dio, quanti ricordi di te. Sento il profumo ovunque sotto il naso come se la mia pelle avesse ormai il tuo profumo. Forse è la stanza.... Non respiro più, sto piangendo come un coglione io, dooddrear, una bestia che piange, ci credi? Ha mai pianto una bestia che tu sappia? Mi manchi. Io sono quel giardino secco e vuoto, solo, brutto, schifoso, bestiale... senza te. I still want you.... Dio, se potessi.... Shoto... Se fossi umano, se fossi qualsiasi cosa... se avessi te... “ { OTHER SIDE - RUELLE “Incomincio ad avere la gola chiusa, penso di non riuscire ad andare avanti. Adesso chiudo tutto.... però volevo ascoltarle....Blake, devi infliggerti dolore, l’hai voluto tu. Ok. Avvio. Ho i brividi. Ho freddo. I dooddrear possono sentire freddo mentre concepiscono di aver fallito? Possono sentire freddo mentre scavano la fossa a quei broken dreams? Io sì, lo sento, sento il freddo della tua mancanza, sono anch’io dall’altro lato, Shoto. E non vivo... Forse ho sbagliato. “ { I HAVE NOTHING - WHITNEY HOUSTON “ Whitney, sei arrivato al lastrico. Non stai mantenendo la promessa per mettermi questa canzone... Non ti ho mai detto di no all’amore che provi... Sono senz’armi, senza aghi, senza niente... Non ho più nulla anch’io, non ho mai avuto niente se non te... E non ti ho abbandonato, avrei voluto dirti che non ti amo, che... Shoto, quella porta è aperta. Non ti ho chiuso niente... Se lo avessi fatto avrei fatto davvero tutto quello al ballo? Per Dio.... E chi ha qualcosa tra di noi se anche tu non hai più nulla? Almeno la voglia di rivederci è lì sepolta e non si... muove. “ { I’LL NEVER LOVE AGAIN - LADY GAGA “ Questa te l’ho messa nella lettera anch’io.... non so se l’hai capito, forse no, vedendo ciò che hai detto quando eri ubriaco... Io non toccherò mai nessuno, non proverò più alcun amore, non mi interessano altri baci ed altre labbra se non le tue... Te l’avevo scritto... Shoto.... ho paura, la verità è che ho paura di vederti anche con un altro. Voglio abbracciarti, raffreddarti, voglio imparare... Non dobbiamo dare i cuori a nessuno... Se questa canzone me l’hai ricambiata è perché.... Dio, Shoto... Hai sorriso fino alla fine mentre io ti stavo distruggendo il cuore. Dove sei?“ { TWO MEN IN LOVE - THE IRREPRESSIBLES “Non ho mai amato un principe, ma se fosse uno saresti tu. Non penso di aver provato qualcosa come con te. Penso di.... amarti, sul serio, ma chi mi insegna cosa sia davvero l’amore? Forse pensi che il problema sia.. l’omosessualità? Hai pensato questo? Se hai pensato questo sei... uno scemo. Voglio solo vederti vivo, di questo essere strano non mi preoccupo. Non riuscirei a nasconderlo. Dio, quant’è forte questo I’m in love... mi sembra addirittura urlato... e.. Shoto, Shoto, Shoto... “ ................. Broken Thoughts and a Lost Heart ................................... { AS LONG AS YOU LOVE ME - SLEEPING AT LAST “ Who I’m am, What I did... Quindi Johanna non ti fa paura davvero? Quindi che io abbia ucciso una persona non ti fa sentire pronto a scappare?... Io... Shoto come fai? Shoto... Ahi! Cazzo... sono caduto. Ma forse è meglio qui, sul pavimento... sono una nullità... perfino le sedie mi disprezzano mentre tu.... “ { LIGHT - SLEEPING AT LAST “ Che intro lunga.... Light. Light... Conosco soltanto una luce e quella sei tu... perciò, cosa vuoi dirmi? Hai perso la luce, Shoto? Cosa vuoi dirmi? Perché non parla?... Ah ecco. La luce sei tu... C’era luce intorno a me solo perché c’eri tu. Ora tutto è più buio, penso... pensavo di meritarmi questo buio, ma non riesco.... Mi sento amato, mi sono sentito amato dall’inizio, da quando ti sei preoccupato di me. Non devi fare.... promettere niente, hai fatto il meglio, fai sempre il meglio. Sei tu il meglio. Sono io che sono un coglione... Io dovrei prometterti di fare del mio meglio, io lo farò...Shoto... “ { FIRE ON FIRE - SAM SMITH “ Sono straziato. Come ho fatto a salvarti dal freddo se sono così ghiacciato? Ho anche gli occhi di ghiaccio... Shoto, io non sono perfetto per niente, sei tu quello perfetto... Siamo peccatori, ma tu che peccato hai fatto? Shoto... Già ho rovinato tutto... Dio... che devastazione. “ *Resta lì, le canzoni terminano, il narratore ritorna e anche il corpo. La sensazione di riavere un corpo, quel corpo, la sensazione di sentirlo, di sentirsi dopo essersi concentrato solo sull’astratto lo devasta maggiormente e lo immobilizza. Perfino i pensieri si immobilizzano, quegli stessi che prima vorticosamente si rincorrevano. Chiude gli occhi, alza il ginocchio, appoggiando la pianta del piede a terra. * « Voglio sognarti. Ora. »
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aali-da · 5 years
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A che cazzo mi serve la terapia?
Lo so, è sbagliato sentirmi così scoraggiata dopo neanche un mese, ma non posso farne a meno.
Non sta cambiando niente.
Non sto imparando quasi nulla di nuovo.
Non sto giungendo ad alcuna conclusione.
Sto sbattendo ripetutamente la testa contro uno spigolo e non so come fermarmi, anche se quando vado lì sembra che sia tranquilla.
È questo il punto: quando vado lì non mi serve mai la terapia.
Sono sempre nella mia versione positiva e ragionevole.
E questa cosa mi fa incazzare.
Perché poi quando sto male non so cosa fare.
Cosa cazzo li sto facendo spendere a fare 60 euro a seduta ai miei se non riesco nemmeno a placare quegli stramaledetti attacchi di panico? Se dopo due giorni di entusiasmo torno a non studiare e a fissare il vuoto? Se dopo 6 ore stupende con F. mezza parola sbagliata mi fa buttare nel cesso i sentimenti che proviamo l'uno per l'altra?
Se dovevo farmi una chiacchierata con un'amica parlavo con R. , mi sarei sentita meno in colpa.
Mi serve un valido motivo per cui tornarci lunedì, altrimenti che senso ha?
Io non sono anoressica, non ho attacchi epilettici, non sono depressa.
Non ha senso questa cosa che sto facendo, me ne sono pentita.
Perché sono le stesse persone che ho accanto che sminuiscono i miei sforzi e la mia sofferenza.
Loro non capiscono, non vedono, non sanno.
E io non riesco a farglielo capire, nemmeno alla dottoressa.
Mi dimentico le cose troppo facilmente, i miei discorsi e le mie argomentazioni svaniscono ogni volta che entro in quella stanza, e divento solo una stupida ragazzina con qualche attacco di panico e un trauma mal superato della separazione dei genitori.
Lì per lì non penso a quel senso di vuoto che mi mangia dentro notte e giorno, all'insonnia che mi scava le occhiaie, alle  crisi di pianto di fronte al disprezzo che provo per me stessa.
Perché già di per sé la terapia è sintomo dei miei periodi buoni.
Quindi non sembra.
Faccio finta che questi momenti bui siano soltanto brutti sogni.
Però purtroppo non lo sono.
Sono reali, sono tangibili.
Mi bruciano lo stomaco, mi fanno venire il groppo alla gola, mi paralizzano il respiro.
E allora mi ricordo perché volevo farla finita.
Non erano solo gli attacchi di panico o le litigate con i miei, ci sono una miriade di altri fattori che spingono una persona così megalomane, entusiasta e propositiva come me a voler sparire per sempre, ma non credo che riuscirò mai a farlo capire a qualcuno.
Non riesco ad assimilare nulla dei discorsi della terapia.
L' ossessione per la diagnosi è sempre presente nella mia mente, è una zavorra da cui vorrei liberami disperatamente ma non ci riesco, perché se per un momento mi illudo di voler solo stare bene, che non mi importi di avere un'etichetta, dopo nemmeno 48 ore ho già ricambiato opinione.
Mi dispiace tantissimo dubitare della dottoressa, mi sento un'idiota perché lei sa ciò che fa.
Però la consapevolezza che lei sia una professionista ed io una ragazzina non riesce ad anestetizzare le paranoie.
Figuriamoci, ci sono momenti in cui ribalto la mia opinione persino sulla persona più importante della mia vita.
Cazzo sono dipendente da lui, è vero.
Quando G. me l'ha detto ho subito smentito, non voglio crederci.
Io voglio essere indipendente, vivere la mia vita, cavarmela da sola.
Però mi ritrovo come una cretina in preda agli spasmi se non risponde ad un mio messaggio dopo qualche ora, e alle paranoie perché penso sempre sia sul punto di lasciarmi.
Ma come posso anche solo pensare una cosa del genere?
Mi sento terribilmente in colpa, perché lui mi dimostra costantemente di tenere a me.
Ma i miei pensieri sono incoerenti, cattivi, paranoici, non si fidano.
Basta un commento ironico che parto a spada tratta, convinta di agire nel nome del femminismo, dell'abolizione degli stereotipi e del rispetto di me stessa.
La realtà è che sono solo una idiota permalosa che non sa stare al gioco e scherzare con il suo ragazzo.
Quanto sono stupida.
Quanto mi odio.
Io non me la merito una persona come lui a fianco.
Lui non si merita una merda come me.
Però al tempo stesso ha ragione G. , se ci lasciassimo la farei definitivamente finita.
Lo amo veramente, anche se il mio cervello cerca in continuazione di autosabotarmi allontanandolo da me.
Cazzo se lo amo, gli darei la mia stessa vita.
Detta da una suicida fallita forse questa frase non ha molto valore, però il punto è che io sono certa che non proverò mai per nessun altro quello che provo per questo ragazzo.
Quando sono con lui mi illudo di poter essere felice, normale, di poter tornare spensierata.
Anche se i momenti di blackout ci sono anche con lui purtroppo, e questa è una delle tante cose che non riesco a perdonarmi.
Davvero non ce la faccio ad andare avanti, sono dentro uno strano circolo vizioso, di cui non capisco l'andamento.
Non riesco ad avere un quadro della situazione da poter poi esporre a qualcuno, i miei pensieri e le mie azioni sono costantemente influenzate dalle mie emozioni.
A volte sono così forti da stordirmi e farmi quasi credere che non ne abbia, come dopo il panico.
Quanto cazzo è brutto il panico, quello vero però.
Quello che non si calma pensando ai suoi begli occhioni o contando fino a 5.
Quello che non svanisce con una cazzo di caramella, ma ti lascia con la confusione in testa per uno o due giorni.
Quello che ti paralizza letteralmente, prima durante e dopo.
Mi fa incazzare anche questo, perché forse sono io che mi sto spiegando male con questa donna.
Non mi sto facendo capire.
Forse lei pensa che io sia debole e spaventata, che abbia paura di morire.
Ma non c'entra proprio un cazzo con quello che provo.
Che poi gli attacchi sono tutti diversi eh, però a me non è la paura di morire a paralizzarmi, sono tutta una serie di altre sensazioni.
Il senso di inadeguatezza, la consapevolezza di aver perso il cotrollo sulla mia vita e la sua l'inconsistenza.
Ma anche il terrore di fare passi falsi con F. , le amicizie che sfumano, il mio essere sempre un passo distante dagli altri.
Mi sento come sotto una campana di vetro.
Anzi, la campana di vetro sono io
e ad ogni sospiro tremo come una foglia, è tutto amplificato, mi schiaccia, è più forte.
Mi travolge completamente, mi scombussola, non so cosa fare, cosa dire, come comportarmi.
Non so precisamente quando è successo, ma so con certezza che la campana di cui parlavo anche con la mia prima psicologa è andata in frantumi.
Io sono andata in frantumi.
Piano piano credo.
Ora sto cercando di ricomporre i pezzi, ma sono incostante, procrastinatrice, incoerente, inconcludente.
Mi fermo ad esultare per due pezzi combacianti riuniti, non curandomi del resto distrutto, e non faccio in tempo a gioirne che si sono di nuovo divisi.
Sono sempre al punto di partenza, e non so come proseguire.
p.s.: domani verrà F. , da ... solo per me.
E io invece di dormire sonni tranquilli e gioirne sto piangendo sul cuscino all'una di notte.
Fanculo.
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Quel che non mi convince di “Miracle Queen” e, in generale, del finale della S3 di Miraculous
La terza serie di Miraculous mi è molto piaciuta. 
Però ci sono delle cose che mi sono piaciute molto poco. Potrei fare un gigapost, ma credo che Un Certo Qualcuno ne potrebbe fare presto(?) uno~
Mi limito quindi a quella manciata di cose che non mi tornano, non mi hanno convinto o non mi sono affatto piaciute. 
Cose che non tornano:
Titoli mutati e akuma mutanti 
Quando furono rivelati i titoli di tutti gli episodi della terza serie, il 77 era chiamato Mangeamour, in inglese Loveater. 
Una volta iniziato effettivamente l'episodio (e solo allora) si è scoperto chiamarsi Heart Hunter, con il doppiaggio a dare conferma. Perché il nome è stato cambiato? Non è un akuma importantissimissimo, quindi cosa gli cambiava chiamarsi Heart Hunter o Loveater... se non che sono stati cambiati proprio l'akuma e il suo potere? 
Inoltre, la sinossi parlava di un "cerbero a due teste". D'accordo le descrizioni esagerate o non proprio 100% accurate, ma un Humpy Dumpty rosso bifronte fluttuante non mi suscita esattamente l'immagine di un "cerbero a due teste"... a meno che Loveater non fosse un cerbero a due teste. Interessante notare come l'oggetto dell'akumatizzazione sia una maglia extralarge da cui escono solo le teste, come un unico corpo bicefalo. 
Le bizzarre avventure di Chloe 
Tutta l'evoluzione e il personaggio di Chloe sono stati semplicemente buttati nel gabinetto. 
Si pensi anche solo a questa terza serie: è stata la prima persona a rigettare un akuma che già aveva attecchito; in Ladybug ha protetto Sabrina ed è stata una delle poche a credere a Marinette; in Ladybug e in Miraculer sembrerebbe immune al (presunto) potere di Lila; in Startrain si è mostrata una brava eroina anche senza la tutina a strisce. 
Dopo tutto questo, in Heart Hunter viene akumatizzata per una giusta causa (erano i suoi genitori ad essere stati akumatizzati, ma Ladybug, suo idolo, ha preferito Ryuuko a Queen Bee per nessun motivo davvero valido) e... Miracle Queen non è questa gran minaccia, è anzi una macchietta comica e alla fine se ne va strillando contro Ladybug in puro stile PRIMA serie. Due intere stagioni di evoluzione giù per lo scarico perché...?
Intendiamoci: se magari Chloe fosse implosa, avesse urlato qualcosa tipo: "Io ci ho provato ad essere buona, ma non faccio altro che produrre akuma!" e poi qualcosa come: "Allora è vero che sono meglio come antagonista!" o "Devo essere io a sistemare tutto ciò che ho fatto e tu me lo stai impedendo, Ladybug!", sarebbe stata un'inaspettata e bellissima involuzione coerente del suo personaggio - e sarebbe entrata di diritto tra i miei personaggi preferiti di ML. 
D’accordo, da un paio di espressioni si capisce che è stato solo un attacco tsundere di cui probabilmente si pentirà, ma non mi è affatto piaciuta tutta la vicenda: Chloe ha fatto del suo meglio, Ladybug è obiettivamente stata scorretta con lei e il dolore di Chloe... viene usato come elemento comico e lei come cattiva fallita. Questo no. Interrogato a riguardo da tipo Chiunque rimasto perplesso, l’autore ha spiegato che Chloe non diventerà certo buona dal giorno alla notte (giustissimo) e che già durante la serie si era capito che faceva l’eroina per autocompiacimento - vedasi quando sprona Aurore ad essere akumatizzata per poter intervenire come Queen Bee. E l’autore avrebbe anche ragione se questo elemento fosse stato centrale del personaggio di Chloe: ma se ci sono uno massimo due indizi di egoismo e dieci di buona volontà, è improbabile che la gente non rimanga perplessa a vederla delirare. 
A prescindere dalle motivazioni che spingono Chloe, comunque, è innegabile che Miracle Queen abbia mostrato Chloe come una sciocca ragazzina capricciosa e irragionevole e Ladybug sì colpevole ma vabbè dai povera piccola! - e questo magari no.
(Aggiungiamoci il sempre meno spazio di Lila e l’aver fatto andare via Chloe urlando vendetta tremenda vendetta, proprio come è solita fare lei, che non fa presagire cose belle per nessuna delle due.) 
Attesissimo & Incredibilissimo Gran Finale un po’ poco curato 
Miracle Queen è probabilmente l’episodio con più errori grafici in assoluto. 
È normale e umano che in una serie 3D ci sia qualche errore, ma quando l’elenco inizia a superare una schermata di computer... 
(Diciamo che è un po’ assurdo che il Gran Finale tanto atteso sia poco convincente di trama e zeppo di errori grafici...)
Romance e Logica, una illogica tragica storia romance 
Il messaggio finale di Fu e la morale della serie sono molto belli: andare avanti nonostante le perdite. 
Da parte della sottotrama di Fu, nonostante i fuochi d'artificio di deus ex machina e la disumana crudeltà di costringere una quattordicenne già abbastanza provata emotivamente a legarsi per sempre ai Miraculous o dimenticare tutta la sua vita (perché Fu è proprio tabula rasa), ci può stare. Soprattutto se, come sospetto, in origine non era previsto che Fu se ne andasse allegramente vivo e più o meno vegeto.
Il lato romance, invece, è semplicemente un disastro. 
Già l’inizio con Chat Noir che dice a Ladybug di essersi trovato una fidanzata, per poi negare quando lei non si mostra gelosa, trabocca di nonsense; se poi lo si mette subito dopo Ladybug, è stupido; se lo si mette dopo Chat Blanc e Felix, ha lo stesso effetto di averle detto “Sai che l’area del trapezio si calcola sommando la base maggiore e la base minore, moltiplicando per l’altezza e dividendo per due?”. 
Quando poi, negli ultimi minuti, per Nessun Motivo, completamente A Caso, Marinette e Adrien si dividono, sono costretta a stoppare e a pensare bene a cosa è successo durante la serie, perché forse mi sono persa qualcosa. 
Durante la terza serie, è stato mostrato Adrien innamorarsi di Marinette, smettere di idealizzare Ladybug e iniziare a vederla come una persona; è stata mostrata Marinette che finalmente riesce a comunicare con Adrien, invece di balbettare (Papa Garou, Oblivio, Startrain, Desperada, Gamer 2.0, Puppeeter 2, Ladybug e forse ne sto scordando qualcuno); in Miracle Queen, i due ripetono fino allo sfinimento che staranno sempre insieme. 
Chat Blanc da solo, poi, è un’esplosione del rapporto tra Ladybug e Chat Noir, tra Adrien e Marinette. Tuttavia, nonostante quello che è successo, in Felix Marinette riesce a dichiararsi e si mostra ancora cotta e fangirl: questo vuol dire che Marinette è più cauta verso Chat Noir, non Adrien - dato che non ha mai saputo cos’è successo esattamente nell’altra timeline. Come caspiterina si passa dall’amore intenso e sognante alla rinuncia totale dell’altro nel giro di, ehm, niente? Perché Chat Noir ha deciso di non chiamarla più “my lady” e di insistere per una sua eventuale gelosia per una fidanzata immaginaria o verso Ryuuko? (Perché in mezzo, secondo l’ordine di produzione che è consigliato seguire come timeline, c’è stato solo Ladybug, che NON parla di romance.)
Mi starebbe bene che Marinette e Adrien abbiano qualcun altro. Mi starebbe pure bene che Marinette e Adrien non si sposino e abbiano quindici figli e un criceto. Ma voglio che la motivazione mi venga mostrata. Voglio vederli scoprire di essere incompatibili, voglio vedere il grande amore che si spegne - insomma, vorrei vedere un motivo. 
Miracle Queen si conclude in modo davvero triste (nel senso più negativo del termine) con, essenzialmente, Adrien che ha rinunciato a Ladybug perché quest'ultima è innamorata di un altro, che in realtà è lui, ma lei non lo sa, quindi l'ha rifiutato perché non sapeva che Chat Noir fosse lui. A casa mia, una cosa del genere si chiama fyccyna angst self-indulging o, al limite soap opera. E tutto il drammone che si crea, dunque, si crea sul nulla. 
Letteralmente il nulla, visto cos’è successo nei tre episodi precedenti. 
Quel ca**o di periscopio 
In Miracle Queen, Ladybug e Chat Noir sono costretti sott’acqua causa vespe paralizzanti: devono trovare Fu, ma come faranno, se sono costretti sott’acqua causa vespe paralizzanti?
Nessun problema, proprio in quest’ultimo episodio si scopre che il bastone di Chat Noir può fare da periscopio! Com’è conveniente!
(È solo uno dei deus ex machina di Miracle Queen, ma l’ho messo a parte perché ho rotto abbastanza le balle a Tayr su “Vediamo se appare in Chat Blanc o Felix”. Alla fine è diventato un meme e non ho potuto non fargli un punto a parte.)  
Miracle Queen è il finale, giurin giurello!
Chat Blanc e Felix parlano della famiglia Agreste e della trama di Miraculous, con il secondo che introduce nuovi elementi di trama (la famiglia Graham e gli anelli gemelli) che sarà probabilmente importante nella quarta serie; Heart Hunter e Miracle Queen parlano di inciuci amorosi, Chloe che delira, deus ex machina e Marinette nuova guardiana dei Miraculous. 
Non so, eh, magari mi sbaglio, ma mi sembra che Chat Blanc e Felix sappiano un pochino ino di finale - ma forse sono solo io, eh. 
Cose teaserate e poi boh: (= La terza serie è tutto un enorme teaser della quarta o qualcuno si è perso qualcosa per strada.)
⦁ In Oblivio viene mostrata per la prima volta un'akumatizzazione di coppia (proprio di una coppia effettiva, tra l'altro!), che aveva molto il sapore di anticipazione di Loveater... peccato che Heart Hunter sia uno degli akuma con meno screentime (e importanza) in assoluto. 
⦁ In Timetagger, Chris dice chiaro e tondo "Chi ti ha detto che il mio Papillon sia tu?", stupendo Gabriel. L'episodio si chiude con la minacciosa (?) inquadratura di Lila che fa da babysitter a Chris bambino, con quest'ultimo che si è preso una cotta per lei. 
Di questo "altro Papillon" (Lila?) non si farà mai più menzione. 
⦁ Il potere di Mayura è creare sentimonster. A livello di trama, questo è ovviamente per aiutare gli akuma di Papillon. 
Ma a cosa è servito il sentimonster senziente di Ladybug? 
⦁ Il doppiatore inglese di Luka aveva spoilerato alcune cose, tra cui una frase che Luka avrebbe pronunciato in un qualche episodio: “Io amo davvero Marinette!“, detta con decisione. 
A fine serie, questa frase non risulta in nessun episodio e non riesco a togliermi dalla testa che possa trattarsi di una “prima versione” di Loveater, quando ancora si chiamava così.
Cose che non mi sono piaciute: 
Lila ha sbagliato cartone 
Lila è un personaggio molto, molto complesso - rasenta l'hikkikomori, è una bugiarda patologica, è visibilmente lasciata a se stessa dai suoi genitori, forse soffre di una solitudine immensa che colma con la rabbia e le bugie, che la porta ad essere irosa verso chiunque non sia come vuole lei, si schiaffa gli akuma addosso mostrando autolesionismo e un odio consumante - e difficilissimo da gestire, soprattutto se proprio lo si vuole mettere in un cartone per bambini. 
Già era sospetto che, dopo essere stata presentata come "antagonista ricorrente" a fine prima serie fosse scomparsa del tutto per poi riapparire a fine seconda - e la cosa era stata spiegata con un essersi rinchiusa nella sua camera per ripicca, e vabbè. 
Tuttavia, da lì in poi assurge al ruolo di "sottoposta ufficiale dell'antagonista", ma il suo Apporto Fondamentale ai Malefici Piani sarà solo in Chameleon (episodio molto discutibile), Miraculer (ci ha provato, ma l'akumatizzazione non è merito suo), e ottenendo risultati concreti solo in Oni-chan (che le si ritorcerà contro) e Ladybug (che le costerà un Adrien in modalità yandere). 
Il fatto che Lila sia scomparsa (nel finale non appare proprio) e forse "sostituita" nel suo ruolo "antagonistico" da Chloe non può che farmi pensare che si siano resi conto troppo tardi del suo essere un personaggio ingestibile e la scelta fatta nel suo caso è stata... toglierla?
Cercasi altri Portatori di Miraculous 
Il trattamento di tutto il resto dei portatori di Miraculous, soprattutto il "gruppo principale" - alias Alya, Nino e Chloe. 
È pratica comune (e sensata) nei majokko e, in generale, in tutte le storie che implicano più di un personaggio, dedicare almeno un episodio solo e soltanto ai personaggi secondari, così da approfondirli: al di là dell’episodio di apparizione di Rena Rouge e Carapace, Alya e Nino non hanno più avuto momenti di gloria come supereroi. Riguardo Queen Bee, meglio non parlarne. 
Non solo Rena Rouge, Carapace e Queen Bee non hanno avuto screentime, ma Miraculer è l’unico episodio in cui ci sono tutti e cinque i portatori di Miraculous principali. C’è poi Party Crasher, con tutti i portatori maschi più Ladybug. 
In sostanza, c’è UN episodio con il quintetto (si supponeva) principale e neppure un episodio con l’intero gruppo di portatori che non viene akumatizzato/controllato/laqualunque. Considerato che la terza serie era stata presentata con il quintetto e anticipava maggiore attenzione ai portatori di Miraculous (... cosa oggettivamente successa, visti tutti i nuovi portatori, ma non...), confesso di esserci rimasta un po’ male nel vedere l’attenzione costantemente sui soli Ladybug e Chat Noir, con variazioni solo nel caso di un nuovo portatore e dunque episodio basato su lui/lei. Belli questi episodi, eh, ma mi sarebbero piaciuti anche episodi in cui erano Rena Rouge, Carapace o Queen Bee - o un altro qualsiasi - a dover gestire l’akuma, con Ladybug limitata alla purificazione dell’akuma. 
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gjulyaa · 5 years
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Provate a fermarvi ogni tanto, tutti voi. Dal più basso al più alto, dal più magro al più grasso, dal più brutto al più bello...tutti.
Pensate ogni tanto a come stanno veramente le cose? Quante volte abbiamo sbagliato, ma ci siamo sorvolati sopra. Mentre quando gli altri fanno un minimo errore siamo sempre lì, pronti a puntare un dito? A far notare tutte le cose sbagliate?
Beh, questa volta provate a fare il contrario: sorvolate sugli errori degli altri, e fermatevi sui vostri. Tutte le volte che avete offeso qualcuno, insultato, deriso.
Secondo coi quella persona come ci è stata? Ha sofferto? Si è rialzata dopo la caduta? Ha combattuto? Ha sorriso?
Ecco, il sorriso. Quante persone abbiamo intorno a noi che sorridono? Milioni.
Però quel sorriso secondo voi, è causato dalla stessa cosa per tutti? NO!
Gente che sorride perchè è felice, perchè qualcuno l'ha fatta ridere, perchè vede qualcuno che non vedeva da tempo, perchè si specchia negli occhi di chi ama.
Però c'è anche gente che ride per non piangere, fa del suo sorriso uno scudo nonostante dentro ormai sia tutto a pezzi.
Avete mai pensato com'è vedere una persona che vedevamo sempre sorridente, allegra che reputavamo forte caratterialmente cadere? Non vedere più il suo sorriso? O magari vederlo ma capire che è finto, che è lì tanto per.
Non penso che nessuno si fermi mai a pensare a queste cose, perchè nessuno nota il dolore degli altri.
Prima viene il divertimento: le cazzate, i baci, le corse sotto la pioggia, le canne.
Ma lo spazio per essere davvero amici?
Lo spazio per dimostrare di tenerci?
Dov'è? Non c'è, ecco la verità...non c'è.
Fermarsi ogni tanto a pensare se quando domando "come stai?" e la risposta è "bene" se quel bene è davvero o è solo una parola detta per coprire una ferita.
Vedere una persona un po' giù, non tanto. Ma provare ad andare lì ed abbracciarla? Uno di quegli abbracci he ti rompono le costole ma ti aggiustano il cuore?
Nemmeno per l'anticamera del cervello vi passa! Voi prima di tutti. Bah...
Oppure, avete mai pensato a una persona a voi cara? Pensato ai sacrifici che ha fatto? A quante perdona ha rinunciato per voi? Per tutte le volte che poteva dare 100 ma per voi si è sforzata e ha dato 101?
Per tutte le volte che vi ha fatto sorridere?
E voi ve ne siete andati senza una spiegazione, lasciandola lì su due piedi.
Questo rispecchia la generazione di oggi!
Una generazione che la mattina si alza pensando a cosa farà il pomeriggio piuttosto che dare il buongiorno ai propri genitori. Una generazione che usa più il cellulare che i libri. Una generazione che non pensa più ai sentimenti degli altri ma solo a pararsi il proprio culo?
Dire che facciamo schifo è dire poco.
Quindi adesso è il momento di alzare il culo e andare a chiedere tutte le scuse che dobbiamo. Dare tutti gli abbracci mancati. Tutti i sorrisi tolti. A pensare un po' a come stanno gli altri, prima di noi.
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keirauor · 5 years
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Zoe, Gérard e patti.
Roma, 30 settembre 2016
Patti. Segreti. Corruzione.
Cos'ha che non va questa città?
Perché è in grado di corrompere la gente tanto da allontanare chi si dice di amare o a cui si è affezionati?
Perché due persone a cui io sono particolarmente legata, scopro essere invischiate in qualcosa a me non comprensibile?
Davvero, non so cosa pensare. 
Sapere prima Gérard e ora anche Zoe vincolati da un patto mi preoccupa, anzi mi spaventa, solo che Zoe per quanto enigmatica, si è fatta scappare qualche parola di più.
Da quel che ho inteso è un patto a cui ha deciso di sottostare mesi or sono, e che l'ha resa, anzi la sta ancora rendendo differente dalla Zoe che Hywel inizialmente aveva conosciuto.
Sostiene di averlo allontanato perché conscia della libertà di cui ancora l'altro dispone. 
Una libertà che appartiene anche a me, quindi?
Roma l'ha corrotta, macchiata e sporcata coi suoi orrori. Quali che siano non lo so... ma quel che è certo è che sia Gérard sia Zoe sono invischiati nella medesima storia contorta.
Davanti a quelle poche parole trapelate da Zoe, ho deciso di toccare nuovamente l'argomento con Gérard con la vana speranza di sentirlo finalmente vuotare il sacco, ma così non è stato...
Ha solo confermato l'essere nella medesima situazione di Zoe, di non poterne assolutamente parlare e che sta attendendo anche lui una metamorfosi.
«Anche io perderò piano piano sempre più me stesso e sempre più gli affetti mortali...».
Sì, affetti mortali.
Qualcuno non lo è e cammina in mezzo a noi. Ma cosa sono? Altri Demoni? 
Perché le mie concezioni su ciò che non è definibile umano spaziano tra il demoniaco e lo spiritismo, se c'è dell'altro lo ignoro purtroppo...
«Roma è una città pericolosa. Molto pericolosa. E non tutto quello che la abita può essere spiegato. O fermato.».
A detta sua non possiamo poco o nulla contro di loro e persino lui ha bisogno di protezione a dispetto del patto.
Come Zoe, vuole che io continui a godermi il mio sole ed essere protetta da lui da queste tenebre.
Solo dopo la metamorfosi, sarà nuovamente libero e sarà forse in grado di dirmi tutta la verità che però poi non dovrò rivelare a nessuno fino alla fine dei miei giorni...
Questa verità costerà anche a me la stipulazione di un patto?
Ma soprattutto riusciremo a restare uniti nonostante tutto?
Non lo so...
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La cosa più bella che un docente mi abbia mai detto, me l'ha detta una professoressa universitaria di diritto ecclesiastico durante una lezione della scuola forense. Fece una domanda e siccome nessuno rispondeva chiese a me di farlo, perché secondo lei avevo un collegamento testa cuore molto forte.
Lei insegnava nella mia facoltà ma era un corso facoltativo, tutti dicevano che era bravissima ma io scelsi diritto canonico perché era un buon voto con sforzo pari a zero (come me ne pento, ora). Durante la scuola forense ha tenuto 4 o 5 lezioni da un paio d'ore l'una, le uniche di cui ricordi qualcosa e in alcuni casi degli insegnamenti davvero importanti. Quindi, quando mi ha detto quella cosa, non mi conosceva affatto, se non per qualche intervento fatto in quelle lezioni, eppure nel momento in cui l'ha fatto mi sono sentita come illuminata da un faro gigantesco.
È che io ho questo pensiero fisso, di essere invisibile. È come se un po' tutti fossimo invisibili agli occhi altrui, in realtà. È in gran parte colpa nostra, sicuramente, che cerchiamo di nasconderci, ad esempio nascondiamo le nostre fragilità con delle tossicodipendenze o il nostro dolore con la rabbia, però come un serial killer la verità è che vogliamo solo essere scoperti per quello che siamo.
E ogni tanto, se siamo fortunati, incontriamo qualcuno che ci vede per quello che siamo. Quella professoressa è stato come se mi avesse visto per quel che ero. Non acculturata, non intelligente, non in gamba: semplicemente con collegamento testa cuore molto forte.
Un paio d'anni dopo, ritornando in treno da Verona dove era la piccola g., ho incontrato una signora con la quale ho scambiato due chiacchiere e che dal nulla mi ha chiesto se conoscessi questa professoressa, sua amica. Io, un po' sorpresa, le dico che sì, ho avuto la fortuna di conoscerla purtroppo solo per poche lezioni, ma che mi era rimasta nel cuore. Le ho chiesto se gentilmente avesse potuto riferirle che anche se lei sicuramente non si ricordava di me, io la ricordavo benissimo. Chissà se l'ha fatto. E chissà se, in questo caso, anche lei si è sentita vista, come me con lei.
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lamilanomagazine · 2 years
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Genova, Ponte Morandi: 4 anni dalla tragedia
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Genova, Ponte Morandi: 4 anni dalla tragedia. «Oggi è un giorno di memoria, un giorno che nessuno potrà mai dimenticare. Oggi è il giorno del ricordo delle vittime di quella tragedia ma anche il giorno della rabbia perché quelle vittime non avrebbero dovuto essere vittime. Nella civile e moderna Italia e nella civile e moderna Genova un ponte non sarebbe mai dovuto crollare. Sono quattro anni che ci troviamo qua e il tempo non asciuga le lacrime ma ci permette di analizzare quello che è stato fatto davvero e cosa resta da fare». Questo il bilancio commosso del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, intervenuto oggi durante la cerimonia commemorativa a quattro anni dal crollo del Ponte Morandi avvenuto il 14 agosto 2018. «Una cosa che resta da fare è avere la verità giudiziaria che ristabilisca il rapporto di fiducia tra le persone che hanno subito il torto e le istituzioni della Repubblica italiana - aggiunge il presidente della Regione Liguria –. Una verità che spero arrivi presto e auguro buon lavoro ai magistrati che hanno saputo condurre con grande sobrietà un processo difficile». «Una cosa importante l'ha detta il presidente della Repubblica Mattarella questa mattina. Bisogna che queste vittime abbiano una tutela; non ci sono vittime diverse dalle altre ma ci sono vittime che una grande democrazia ha il dovere di certificare per legge come "diverse". In questo caso la legge che chiedono da sempre i parenti delle vittime deve andare avanti e il timbro del presidente Mattarella spero possa essere un gigantesco sprone al prossimo Parlamento per proseguire su questa strada». «Per quanto riguarda il memoriale - ha concluso il presidente della Regione Liguria - tutto quello che è stato fatto e faremo qui è stato e sarà un memoriale alle vittime. Tante persone da quel giorno si sono spese perché quel ponte non fosse crollato invano. Da chi lo ha ricostruito a chi ha permesso che Genova rialzasse la testa».... Read the full article
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veronica-nardi · 4 years
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Weightlifting Fairy Kim Bok-joo Commento
Non mi aspettavo tanto da questo drama, sarò sincera. Forse perché sapevo che ha uno stile leggero e divertente, io stessa ho cominciato a guardarlo senza troppe pretese, convinta che mi sarei fatta due risate e basta.
E sì, di risate me ne sono fatte tante, ma non solo quelle.
Weightlifting Fairy Kim Bok-joo è un drama non solo molto carino, spensierato e divertente, ma anche riflessivo, maturo, umano. E poi c'è tutta la parte romantica, davvero molto molto bella e mai eccessiva o smielata.
Ma andiamo per gradi:
La protagonista
Mi è piaciuta un sacco. Bok Joo è un ragazza dell'università che fa sollevamento pesi, e questo la rende un po' particolare rispetto alle altre ragazze, di solito impegnate in sport come la ginnastica artistica o la danza. Senza contare che Bok Joo ha davvero l'aria di una scaricatrice di porto per quanto riguarda il camminare e atteggiamenti vari, il che la rende ancora meno "femminile" agli occhi degli altri, e questa questione è stata la cosa più interessante del personaggio.
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Il fatto che sollevi pesi e che sia fisicamente molto forte, non la rende meno "ragazza" rispetto ad esempio alla second lead, che invece fa la ginnastica artistica. Questo drama insegna che una donna rimane tale sia dentro che fuori la sala degli allenamenti, e questo è un pensiero che ho apprezzato davvero tanto. Mi fa molto piacere che la serie abbia affrontato il tema perché non è affatto scontato.
Seriamente, quante ragazze si rifiutano di sollevare pesi (non solo a livello agonistico, ma proprio in generale), per paura di metter su muscoli e diventare meno aggraziate e meno femminili?
È una cosa che mi dispiace molto e che mi fa anche rabbia. Gli stereotipi sessisti a cui siamo purtroppo abituati non fanno bene a nessuno, e questa serie è davvero una boccata d'aria pura.
Bok Joo è stata un personaggio adorabile e molto sfaccettato. Buffa, simpatica, pesante, bugiarda, sensibile, una ragazza molto umana che si ritrova a vivere quei passi e compiere quegli errori propri della sua giovane età, rendendola ai miei occhi molto credibile.
Non credo che vincerà come protagonista femminile preferita nel quiz di fine anno anche perché nella mia testa il posto è già prenotato, ma Bok joo rimane una protagonista scritta bene, con una buona introspezione, e recitata con grande naturalezza.
Assolutamente promossa.
Il protagonista.
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Una cosa che ho adorato di questo drama è che nessuno dei personaggi presenti è un santo, a partire proprio dai due protagonisti.
Joon Hyeong non è stato meno adorabile di Bok joo, anche se continuo a preferire lei perché la trovo più introspettiva, sfaccettata ed evoluta. Ma Joon Hyeong rimane comunque un protagonista maschile carinissimo.
La cosa che ho preferito di lui è il fatto che si sia innamorato di Bok joo per quello che lei è. Non è infastidito se lei solleva pesi, se non è una ragazza aggraziata come le altre, anzi, il fatto che lei sia così forte, lo trova sexy.
DIO BENEDICA QUEST'UOMO.
Ma diciamocelo: UN RAGAZZO COSÌ NON ESISTE NELLA REALTÀ 😭😭😭😭😭
Parlando della sua personale storyline e tutta la questione della madre, mi è dispiaciuto molto per lui ma mi ha fatto così piacere vedere il rapporto molto stretto ed affettuoso che ha creato con la sua famiglia, tanto da chiamare i suoi zii mamma e papà.
Non mi è piaciuta come si è conclusa la storyline della madre, il buonismo è qualcosa che non sopporto. Avrei preferito di gran lunga un finale triste e doloroso ma realistico.
La storia d'amore.
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Sicuramente una delle mie preferite di quest'anno.
Bok joo e Joon Hyeong sono stati carinissimi e super divertenti da guardare. La loro chimica è stata estremamente naturale, e si vedeva che i due attori erano proprio a loro agio l'uno con l'altra, talmente spontanei che non sembrava nemmeno che stessero recitando.
Il protagonista poi ce l'ho avuto nel cuore e mi ha fatto troppo sorridere nel suo dilemma del giorno: "Perché quando le donne sono arrabbiate non ti dicono direttamente qual è il problema e invece ti costringono a capirlo da solo?" LOL. Però ammettiamolo: è spesso la verità XD.
Una storia d'amore costruita bene, per gradi, attraverso scherzi, provocazioni, dialoghi, sguardi, amicizia, dolcezza, urla, complicità, gelosia. Sopratutto quest'ultimo fattore mi ha fatto fare un sacco di risate.
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La bromance
FINALMENTE UNA BROMANCE TUTTA AL FEMMINILE!!!!!
Sono abituata a bromance maschili, aspettavo una bromance fatta da donne, quindi Bok joo e le sue amiche sono una delle mie cose preferite della serie.
Nessuna delle tre è perfetta, soprattutto Bok joo che viene giustamente definita una "bugiarda patologica". Il loro è un rapporto altalenante, non sono sempre sincere e non si dicono sempre tutto, ma la cosa mi è piaciuta perché penso che sia umano e realistico.
Alla fine si preoccupano le une per le altre e sentono la loro mancanza, e hanno tutte quelle abitudini tipiche di un gruppetto di amiche: dal mangiare insieme, allo sgattaiolare sul tetto della scuola di nascosto, al sapere tutti i pettegolezzi sulle storie d'amore.
Indimenticabile la performance al Karaoke:
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La second lead
O anche detta "serial killer con sguardo assassino affetta da disturbi bipolari".
Questa second lead mi ha lasciato più basita e spaventata che altro. Non sono mai riuscita a empatizzare molto per lei, e credo seriamente che il personaggio potesse essere scritto e messo in scena molto meglio. Per come è stata resa sembra una pazza che per metà serie se la prende con la protagonista perché l'ha vista insieme al ragazzo di cui è ancora innamorata (e che lei stessa ha lasciato, non dimentichiamocelo), e per cui per sua stessa ammissione prova un'ossessione. Per poi, dopo aver rischiato la morte, tornare tra i vivi come la ragazza più carina, amichevole e gentile di questo mondo.
Ehmmm... what? Mi sono persa un passaggio?
Questo personaggio non mi ha assolutamente convinta, per non parlare del suo sonnambulismo notturno alla ricerca di cibo così come Heidi che andava alla ricerca della porta di casa perché voleva tornare sulle montagne.
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Insomma, una second lead più psicopatica di questa non l'ho mai vista.
Il second lead
Un personaggio partito così bene - carino, gentile, buono, sorridente - e finito così male. Perché uno che passa 5/6 episodi a fare il Re dei pirla che stalkerizza la dottoressa senza che si capisca se lo faccia per carità, disperazione, o perché è davvero innamorato, mi dispiace ma per me è un personaggio finito male.
Seriamente... "sono venuto perché sono solo e non ho nessun altro con cui bere", vi pare una bella dichiarazione?
Basita.
Inoltre penso che la cotta di Bok joo nei suoi confronti sia durata un pochino troppo (oltre metà serie).
C'è una cosa che ho apprezzato di questo personaggio. Di solito un personaggio così, che è un po' il principe azzurro, il classico bravo ragazzo, viene visto sempre e solo positivamente in tutto ciò che fa. Quindi mi è piaciuto molto come qui ci viene invece detto che a volte l'eccessiva bontà può fare più male che bene.
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Lo sport
Questo è un punto importante del drama, e a mio avviso è stato affrontato molto bene con buoni spunti di riflessione:
- le ragazze che sollevano pesi
- le ragazze della ginnastica artistica costrette a mangiare le briciole, e in generale la questione del perdere o prendere peso quando si è atleti.
- i momenti di crisi che gli atleti attraversano.
- l'ultima competizione di un atleta e la fine della sua carriera
- l'incredibile stresso psicofisico a cui gli atleti sono costantemente sottoposti.
- i disordini alimentari
Tutte questioni interessanti di una certa serietà che mi ha fatto piacere vedere affrontate.
I personaggi secondari
L'allenatrice: mi è piaciuta tantissimo, e sopratutto mi è piaciuto il suo rapporto quasi materno con Bok joo. L'ho poi trovata umana nel non avere il coraggio di dire le cose come stanno allo zio della sua allieva, spingendo il poveretto a illudersi da solo.
Nota: complimenti all'attrice che avevo già visto in The Crowned Clown nei panni della Regina Vedova, la Cersei Lannister della Corea. Vederla nei panni di questa allenatrice in tuta e scarpe da tennis e coda di cavallo è stato strano e simpatico, ma l'attrice è stata assolutamente convincente e camaleontica.
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Lo zio di Bok joo: la sua cotta per l'allenatrice è servita solo per farla mettere insieme all'allenatore, ma sinceramente potevano evitare. In generale è stato un personaggio carino e simpatico, ma non mi ha fatto impazzire la fidanzata che spunta fuori nel penultimo episodio facendolo impazzire d'amore davanti al fuoco stile barboni quando fino a cinque minuti prima era tutto preso dall'allenatrice. Ho sentito come se questa tizia l'avessero tirata fuori solo per farlo finire con qualcuno perché farlo finire da solo pareva triste.
Il padre di Bok joo mi è piaciuto. Un padre che inizialmente vede la figlia solo come una sollevatrice di pesi su cui proietta il proprio sogno di andare alle olimpiadi non avendocela lui fatta, per poi capire nel corso della storia che Bok joo è prima di tutto una ragazza, con i suoi sentimenti, bisogni, emozioni, sogni e desideri. Quando la lascia libera di prendersi una pausa dallo sport invece che urlarle addosso, l'ho apprezzato davvero tanto.
L'amico del protagonista Tae Kwon, il compagno di stanza più rompiballe di questo mondo: la scena del primo episodio in cui Joon Hyeong viene beccato dalla protagonista che lo crede un maniaco, e lui che se ne torna su con la corda lasciando l'amico al suo destino dopo averlo obbligato a uscire, non la dimenticherò mai.
Come non potrò mai dimenticare questo:
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Nota particolare per Sun Ok, l'amica coi capelli corti di Bok joo. Mi è piaciuto molto lo spazio, seppur breve, che hanno riservato al personaggio, rendendola quindi più umana e introspettiva. Peccato che la sua storyline si conclude in modo positivo senza che ci venga spiegato come si siano risolte le cose. Però una cosa la voglio dire: Sun Ok ha avuto una reazione assolutamente giusta e comprensibile dopo che le amiche l'hanno esclusa da ciò che stava succedendo. Chiunque al posto suo si sarebbe sentita tradita e messa da parte.
I piani strategici
Se il quiz di fine anno avesse una domanda sui migliori piani strategici, questa serie vincerebbe a mani basse il primo premio:
- la protagonista che si crea una nuova identità per andare alla clinica a vedere il dottore, mentendo spudoratamente a tutti e illudendosi di non essere scoperta da nessuno.
- la second lead che cerca di mettere nella merda la protagonista con il diario della dieta perché è gelosa di lei, peccato che la cosa non vada a inficiare in nessun modo nella relazione tra i due protagonisti.
- la second lead che ingerisce una decine di pillole di sonnifero perché... già 3 o 4 fanno male e danno allucinazioni, quindi perché non prenderne ancora?
- la zia di Joon Hyeong che per dieci anni manda cartoline false al nipote spacciandosi per la madre. Capisco le buoni intenzioni, ma pensavi davvero che non lo avrebbe mai scoperto?
- il padre di Bok joo che fa i salti mortali per non far sapere alla figlia che si deve operare, fallendo miseramente perché si era scordato della vicina di casa
In questa serie i personaggi mettono in scena dei veri e propri pandemoni e sono disposti a tessere un intricata rete di bugie pur di non dire la verità. Bah, contenti loro.
In definitiva, Weightlifting Fairy Kim Bok Joo (sfida: trovatemi un nome più impronunciabile di questo) è una serie con un buon equilibrio tra lacrime e risate, tra divertimento e serietà, una serie di stampo leggero ma con buoni spunti di riflessione, contornata dai soliti classici cliché.
Molto carina e orecchiabile la colonna sonora.
Consigliata? Sì.
Punteggio: 8
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robertita · 7 years
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Non essere cattiva
Stamattina la señora Maye è stata più sadica del solito.
È sabato mattina ed io avrei voluto riposare di più, ché ieri pomeriggio ho pianto fino a compromettere il funzionamento del mio apparato lacrimale, mi sento sfinita. Lei, la señora Maye, è arrivata interrompendo il mio sonno tenero mentre ero abbracciata stretta a Peluchìn, il mio coniglio di peluche, il mio oggetto transizionale, il concentrato d'amore di riserva che mi porto sempre dietro. Ero preda del calore sprigionato dalla mia frasada1 di lana sintetica – non ignifuga, che al primo incendo ci rimango secca – e lei è arrivata gridando che fosse già ora di alzarmi, che sono una dormilona2, che se non mi fossi alzata mi avrebbe bagnata con il solito secchio di acqua gelida. È una minaccia universale, me la scaraventano addosso per qualunque mancanza e alla fine io non so più distinguere ciò che è giusto da ciò che non lo è, so solo che il rischio di prendermi un coccolone è sempre dietro l'angolo, pronto a giocarmi un repentino assalto.
Ho dato uno sguardo all'orologio fisso sulla parete adiacente al mio letto, ma tanto io non ho ancora capito come funzioni un orologio. D'altro canto, la señora Maye dice che quell'orologio è fermo, ché le batterie sono scariche da un pezzo, così da undici mesi a questa parte sono sempre le 11.40. Forse è per questo che a sette anni ho già così tanti capelli bianchi, dev'essere passato così tanto tempo che l'orologio non riesce più a stargli dietro. Alla fine ho dovuto alzarmi: al peso delle minacce posso solo soccombere  covando una rabbia che ogni giorno mi fa più amara, ma Peluchìn ed io dovevamo rimanere a letto, il riposo è un nostro diritto! Questa cosa me l'ha detta la señorita Roberta, una volontaria gordita3 che è arrivata  qui al puericultorio Java undici mesi fa a fare una cosa che si chiama servizio civile. Dice che viene da un Paese che si chiama Italia, che quando le ho detto che non lo conosco me lo ha mostrato sul planisfero, ma figuriamoci!; però dice che non è un problema, ché tanto neppure lei sapeva dove si trovasse precisamente Ayacucho. Ad ogni modo, il nostro primo incontro è stato un litigio perfetto, alla fine abbiamo fatto la pace in questo modo: lei che spingeva me e Peluchìn sul columpio4 ed io che ero contenta perché mi sentivo presente a me stessa e al resto del mondo. Comunque, quello che dice la señorita Roberta a me sembra sempre molto poetico ma è sempre molto in contraddizione con quello che dicono la señora Maye, la señora Carmelina (cioè, tutte le ausiliarie che lavorano occupandosi di noi nel puericultorio) e la mia maestra del collegio5. In realtà, non capisco neanche a che cosa serva svegliarmi così presto se poi al collegio non mi è concesso di fare nulla. La psicologa, la señora Zoila, dice che la mia maestra è tanto impegnata e io dovrei andare ad una scuola speciale, sono una bimba ADHD6 e la mia presenza in aula rallenta la didattica: un concentrato di concetti inaccessibili, non capisco niente di tutto ciò; ciò che capisco è che le mie mattinate le passo in balìa dell'incertezza e della noncuranza, non mi vede nessuno, non mi parla nessuno, a volte mi cercano perché non sanno dove io possa trovarmi ma quando mi trovano tornano a minacciarmi con la secchiata d'acqua gelida incombente. Questo non sapere alimenta la mia rabbia, mi fa diventare intrattabile, forse è questo che mi fa bianchi i capelli. Però la psicologa, la señora Zoila, dice di no, dice che è colpa del valprax, un medicinale che prendo perché sono epilettica. Io sono tante cose ma di queste non ne capisco nemmeno una perché nessuno me le spiega. Forse ho mentito e non dovrei, la señorita Roberta me lo dice spesso con dolcezza: “Doris, no seas mentirosa!”, quindi rettifico prontamente: qualcuno che mi spiega le cose c'è: la señorita Roberta e la sua amica, la señorita Maura; e poi, la señora Zoila, che mi vuole bene e mi permette di nascondere Peluchìn concedendogli asilo nel suo studio quando Nadia, per dispetto, vuole sottrarmelo. Ho paura di Nadia, fa delle cose che non capisco ma so che non mi piacciono, mi spaventano. Lei è più grande di me, dunque mi assale il dubbio che dovrei lasciargliele fare - ha undici anni, Nadia - ma io non voglio. A volte mi vuole dare dei bacetti sulle labbra, a volte me li ha già dati, poi le carezze e io non capisco perché. La señora Zoila mi ha intimato di riferirglielo quando accade, dice che non devo temere né per me né per Peluchìn, ma io qua non credo a nessuno e ogni giorno imploro affinché la mia mamma e il mio papà vengano a riprendermi. Piango disperatamente per questo, nella speranza che la mia voce grondante preghiere possa scavalcare il cancello del puericultorio e diffondersi in tutta Avenida Arenales, ma fino ad oggi la mamma e il papà non sono ancora arrivati: credo che inizierò a gridare più forte. Ma no, non posso. Appena inizio a piangere fa capolino la secchiata d'acqua gelida, “Mejor càllate!”7, come mi diceva sempre Nadia prima che l'allontanassero dalla mia casetta. La señora Zoila mi dice che l'hanno allontanata per proteggerci, ed io le voglio bene per questo. Quando rifiutavo di darle un bacetto, Nadia mi nascondeva Peluchìn, minacciava di tagliargli il collo. Io la guardavo disperata, le dicevo: “No seas mala!”8, ma a Nadia le parole non fanno lo stesso effetto che queste fanno a me.
Quindi stamattina mi sono alzata, anche se il sabato non c'è scuola. Devo aiutare negli oficios9, è il dovere di noi niños albergati, perché altrimenti cresciamo malcriados10. Devo lavarmi le mutandine, rifare il letto (mi piace se posso lasciare Peluchìn accomodato sul cuscino, gli rimbocco la coperta non ignifuga e lui continua a riposare, ignaro di tutto), andare in cucina a prendere la colazione per tutte le mie piccole coinquiline. Soprattutto, devo lavarmi, e qui in casetta non c'è acqua calda. Allora poi penso che forse sono l'unica bambina in tutto il Perù a sentire la soggezione derivante da una minaccia che, a conti fatti, è un dato di fatto. Lo vorrei dire alla señora  Maye: “Vamos, no seas mala!”11, ma questa è solo una delle tante cose che vorrei dire e che mi rimangio, alimentando quella rabbia ineffabile che non so spiegare e che mi sta facendo canuta.
Quindi, ho rifatto il letto e sono uscita nel patio della mia casetta. Ho alzato gli occhi e ho visto la señorita Roberta mentre stendeva i suoi panni; allora le ho chiesto se potessi salire in casa sua e portare la mia agenda per disegnare assieme – l'ho fatto di soppiatto, i niños non possono entrare nella casita delle volontarie -. Lei mi ha lanciato uno sguardo complice ed io ero eccitatissima, come tutte le volte che torno ad esistere come essere umano vivente negli occhi altrui. Ho percorso trafelata le scale che conducono alla casetta delle volontarie, mentre mi avvicinavo alla porta mi ricordavo della regola che mi ha insegnato la señorita, per cui si bussa prima di entrare, ma lei deve amarmi davvero: mi aspettava con la porta già aperta e i pastelli ordinati sul tavolo. Ci siamo abbracciate, abbiamo trangugiato una ventina di pacay,12, dopodiché lei ha ottemperato al mio compito quando le ho detto: “Señorita Roberta, no seas mala, escribe en mi cuaderno que mi mamà me ama!”13. E lei lo ha fatto, senza arrabbiarsi, senza andare a rinforzare lo scenario immaginifico dei miei timori popolandolo con altre secchiate d'acqua gelida; forse era un po' imbarazzata, ho visto la sua mano tremare. Comunque lo ha scritto davvero, malgrado io non sappia leggere, malgrado io sia certa del fatto che questo non avrà esiti diversi rispetto alle mie grida disperate, a me stessa disperata mentre grondo lacrime, sudore e disperazione. Ecco cosa è venuta a fare la señorita Roberta al puericultorio JAVA: a prestarmi le parole per dire quel che io non riesco a dire.
Note:
1Spag. “coperta”
2Spag, “dormigliona”
3Spag. “grassottella” . In Perù è tipico descrivere una persona in base alla sua stazza. Per cui l'epiteto che connoterà una persona particolarmente magra è “flaquita”, quello che connoterà una persona in carne è “gordita”.
4Spagn. “altalena”
5Spagn. “scuola”
6Acrostico di “Attencion Deficit/Hyperactivity Disorder!”, è una sigla indicante il deficit da attenzione e iperattività.
7“Meglio se taci!”
8“Non essere cattiva!”
9Faccende domestiche.
10Spagn. “maleducati”
11“Andiamo, non essere cattiva!”
12Frutto tipico del sud America, coltivato fin dai tempi dall'impero Inca. Il frutto consiste in un baccello verde al cui interno sono contenuti dei semi neri ed una polpa bianca filamentosa.
13“Signorina Roberta, non essere cattiva, scrivi sul mio quaderno che la mia mamma mi ama!”
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still-a-sketch · 7 years
Note
Come ti è andata con la persona che volevi salvare? C'è l'hai fatta a vederla? Scusa l'intromissione ma racconti tutto in un modo coinvolgente e interessante :) Spero che hai ottenuto ciò che desideravi..
Da una settimana ho fra le bozze l’inizio della risposta a questa domanda, ma alla fine credo che il modo più rapido e sincero per rispondere sia allegare la mail che ho mandato alla mia psicologa cinque minuti fa. So che è lunghissima, ma non poteva che non essere così. Sostituirò, in ogni caso, i nomi delle persone.
Non racconta esattamente come sia andata lunedì. O meglio, dice quello e molto altro. Non ha il taglio umoristico della bozza che ho già pronta, ma ha il tono disperato di come sono io mentre scrivo queste parole.
Se a qualcuno interessa sapere, sapere di chi parlavo e cose è successo, questa è la storia. E per ora non ha un lieto fine.
“Salvedottoressa,
lescrivo questa mail perché so che se aspetterò altro tempo finiròper rimandare e rimandare quello che le sta per dire.
Ogginon sono stata sincera, al colloquio.
Miha chiesto come fossero andati questi giorni. Ecco, le ho mentito.
Èsuccesso ben più di qualche telefonata all'università.
Laprima parte del racconto non è un segreto. Già ne ho parlato sia aldottor P che alla dottoressa T. Purtroppo gli sviluppi di questiultimi due giorni mi hanno bloccata, dato che avrei poi dovutoparlare anche di questo sviluppo della faccenda.
Perme già non è facile affrontare l'argomento, dato che ho paura diquello che mi può venir detto. Del giudizio degli altri sullafaccenda. Forse ho paura di sentirmi dire - confermare? - cose che mifanno stare male.
Nonlo so.
Magariè meglio se adesso arrivo al punto.
Hapresente il mio mal di gola? La sua fonte risale a lunedì scorso.Lunedì pomeriggio, per l'esattezza.
Lunedìpomeriggio, quando sono salita sul treno e sono andata a ///.
Eroin compagnia della mia amica di Torino, e presto le spiegherò iperché ed i percome.
Sonoandata a ///, dicendo ai miei che sarei andata a Firenze. La miaamica doveva semplicemente farmi da copertura, ma quando le horaccontato la faccenda ha voluto (per mia fortuna e sua sfortuna)venire con me.
Perchésono andata là? Per Mia, ovviamente, Ma non per una visita dipiacere.
Leavevo già detto che era sparita, che da giorni non si facevasentire.
Essendomolto preoccupata, due venerdì fa ho contattato un ragazzo che avevoincontrato durante una mia visita a Mia, l'unico tramite che mi siavenuto in mente. Già una volta ci avevo parlato tramite facebook,tempo fa, e stavolta gli ho mandato un messaggio che le copio quisotto
“Heyciao, spero di non disturbarti. Ti scrivo solo per chiederti se saiqualcosa di Mia e dei suoi fratelli. Non so se dirai loro che ti hofatto questa domanda. Spero che, in ogni caso, tu mi risponda.Scusami ancora, ma davvero non saprei a chi chiedere.”
Luimi ha risposto la sera, con parole non molto positive…
“Tranquilla,ti posso capire. Il fratello è in Inghilterra, la sorella ancora inRussia, e Mia è a /// ma non si fa vedere… sta male.”
Aqueste parole mi sono sentita un verme. Perché, nel leggerle, unapiccola parte di me era felice. “Non è con te che ce l'ha. Nonsei tu il problema.” Come potevo essere così egoista? Preferireche lei stesse male ed avesse chiuso tutti fuori, piuttosto chestesse bene ed avesse chiuso fuori solamente me?
Comunquenon è questo il punto.
Loho ringraziato, chiedendogli se per caso potesse darmi il suo numero,nel caso ne avessi avuto bisogno.
Lamattina dopo, sabato, prima di aprire internet o quant'altro sonoandata alle Poste a spedire a Mia il regalo che le avevo comprato aLondra (mi piacerebbe capire che fine abbia fatto, fra l'altro, e abreve capirà il perché di questo mio interrogativo.)
Quandosono tornata a casa ho trovato un messaggio di Nicolas (questo ilnome del ragazzo di ///) con il proprio numero, e gli ho scrittosubito su whatsapp per ringraziarlo.
Miha risposto un paio d'ore dopo.
“Haiscelto proprio il momento peggiore per scrivermi”
Ioho pensato di averlo disturbato, e mi sono subito scusata.
“Nofigurati, non hai disturbato me… è che Mia sta veramente male.Ieri sera è andata in coma etilico.”
Aqueste parole per poco non mi ha preso un infarto.
“Oracome sta???”
“Mihanno detto che è tornata a casa, ma non la ho sentita”.
Edè lì che ho preso la decisione.
Dagiorni pensavo che avrei dovuto trovare un modo per andare a ///, malì mi sono detta che non potevo assolutamente piùaspettare. Ho prima pensato alla mia migliore amica, che si èsubito offerta di venire con me il giorno dopo. Purtroppo i suoigenitori non le hanno dato il permesso di uscire, dato che poisarebbe stata fuori tanto tempo (a Budapest). La mia mente è corsasubito, quindi, alla mia amica di Torino, N.
Nonche avessi intenzione di chiederle se avrei potuto usarla come scusa,sia chiaro. Io avevo già deciso che lo avrei fatto. Volevo solocomunicarglielo, e dirle di non dire nulla a mia madre. N. sapeva dime e Mia, anche se negli ultimi tempi non le avevo più raccontatoperché disapprovava (disapprova?) il mio essere sempre lì quandoMia mi cercava. Quando le ho detto tutto, però, anche lei hainsistito per venire con me il lunedì pomeriggio.
Equindi lunedì ci siamo incontrate alla stazione.
Lerisparmio il racconto del viaggio perché sembra una barzelletta (diquelle deprimenti che non fanno ridere nessuno), ed arrivo a quandoabbiamo messo piede a ///. Avevo contattato precedentemente No. perdirgli delle mie intenzioni, e ci saremmo dovuti incontrare.
Lafonte del mio mal di gola? Il fatto che il fato, proprio ilpomeriggio del 28 agosto alle 16, abbia deciso di far piovere.
Anzi.Non piovere.
All'inizioGRANDINAVA.
Allagrandine è seguito il diluvio universale. Io e N. siamo rimastebloccate sotto l'arco di un portone, mentre lei si disperava perchéalla madre aveva raccontato di essere venuta a studiare da me, ed eraalquanto difficile trovare una scusa che spiegasse perché fossefradicia da capo a piedi.
Allafine la rassegnazione ha prevalso ed a corsa abbiamo raggiuntoNicolas, che ci aspettava sotto un porticato poco distante da casa diMia.
Potreiraccontarle tutta la pantomima del pomeriggio, ma la sostanzarimarrebbe la stessa: non la abbiamo vista. Le abbiamo scritto, manon ha risposto. Siamo addirittura andati a bussarle a casa. Edabbiamo, ovviamente, beccato il giorno nel quale non solo lamadre era a casa, ma Mia invece non lo era.
Ilpomeriggio è stato talmente tragico che penso non ridessi cosìtanto da mesi.
Allafine io e N. ci siamo sedute nella strada di fronte alla casa, mentrel'acqua aveva ricominciato a rovesciarcisi addosso.
Saremmodovute tornare alle 20:30, ma una serie di eventi (che ovviamente nonpotevano mancare in una giornata simile) hanno fatto sì che il trenoarrivasse a casa alle 21:40.
Duegiorni dopo, il telefono di Mia ha smesso completamente difunzionare. Su whatsapp i messaggi non le arrivano più. Su facebookha tolto tutti quelli con i quali aveva una qualche relazione al difuori del social network, ed io del pacco non ho saputo più nulla.Se lo hanno rifiutato, se lo hanno buttato, se lo ha visto. Non ne hoidea.
Questaè la parte di racconto che hanno sentito il dottor P e la dottoressaT. E sono stata sincera, dato che effettivamente fino a domenica nonci sono stati ulteriori sviluppi. Solo silenzio, silenzio, silenzio.
NemmenoNo. la aveva più vista o sentita.
Sareivoluta tornare a ///, ma come potevo? N. è tornata a casa, la miamigliore amica è a Budapest. E dire “mamma, vado a Firenze dasola”, quando sia io che mia madre sappiamo benissimo che dasola non sarei in grado, sarebbe perfettamente inutile. Quindi sonorimasta qui, divorata dall'angoscia, a dire ai miei che va tutto benee non ci sono novità. Il mal di gola ed il raffreddore hanno aiutatoa mascherare i momenti nei quali ho pianto, e così in casa nessunoha sospettato niente.
Ierisera Nicolas mi ha mandato un audio.
Partiamodal presupposto che, quel fantomatico e tragicomico lunedì, lui miaveva raccontato di come aveva visto Mia e Marco nel periodo nelquale “stavano assieme”. Marco è quel verme per il qualelei mi aveva lasciata. A quanto pare, però, le cose fra loro nonandavano poi così tanto bene, dato che Nicolas mi ha detto che Miaera palesemente non interessata. Quando erano assieme leia malapena lo guardava, e si vedeva che non provava veramentequalcosa per lui (queste le parole che mi sono state riferite).Oltretutto mi ha detto che Marco è un cretino, e non c'è unasingola persona a /// che lo prenda sul serio.
Quindil'audio di ieri mi ha doppiamente buttata a terra.
“Miha chiamato Marco, perché anche se lo detesto sono costretto adaverci un minimo di rapporto. Ad un certo punto mi ha detto:
’Indovinachi è qui con me' 
‘Chi?’
‘Mia.’
Mela ha passata, e lei ha promesso che nei prossimi giorni si faràsentire. Quindi cerchiamo di guardare la cosa in positivo.”
Equi il flashback si interrompe, ed arriviamo alla situazionepresente.
Situazioneche è iniziata con il vuoto.
Imiei polmoni si sono svuotati, lo stomaco si è contratto. Di nuovoho ringraziato la voce roca, che mascherava il fatto che le lacrimemi stessero chiudendo la gola.
Hodetto che il messaggio mi ha doppiamente buttata a terra. Ed anchequi c'è qualcosa di veramente egoistico, che però non possoimpedirmi di provare.
Laprima motivazione, è il fatto che abbia detto che lo contatterà eche io non credo che avrò lo stesso trattamento.
Laseconda è che, fra tutte le persone esistenti su questa terra, leifosse con Marco.
Soche è positivo che gli abbia parlato. Anzi, dato lo stato nel qualelui la aveva vista le ultime volte prima che sparisse, è decisamentepositivo.
Peròsì, c'è un ma.
Unma che riguarda me.
Unma che mi sta soffocando.
Edè questo che mi ha impedito di parlare, oggi. Non so se fosse soloil fatto di raccontare l'accaduto, oppure anche il sentirmi dire coseche sarebbero suonate come un “te lo avevo detto”.
Perchélo so che sia lei che altri mi avete detto di andare per la miastrada, e che se lei avrebbe voluto tornare lo avrebbe fatto da sola.
Maio non riesco.
Nonriesco, perché ancora mi ritornano in mente tutti i nostri momenti.Le nostre lacrime. I nostri messaggi. I programmi di rivederci, lebattaglie che abbiamo combattuto assieme.
Soche tutto, da mesi ormai, era diventato effimero. Ma mi davasperanza. Una piccola, grande speranza.
Staserami si è spezzato il cuore quando ho realizzato che forse stavolta,davvero, è la fine. Quando ho realizzato che forse non sentirò piùla sua voce, che forse non la vedrò né toccherò più.
Nonso se sia masochismo o testardaggine. Ma io tengo a lei, non solocome ex ragazza ma proprio come persona. Mi sono sempre detta cheavrei voluto vederla felice… ma la verità è che probabilmente lavoglio felice sì, ma con me.
Pensavoche non averla nella mia vita mi avrebbe fatta stare male. Nonpensavo che il pensiero più doloroso sarebbe stato quello di lei checontinua la sua vita. Che continua la sua vita con altri, checontinua la sua vita senza che io ne faccia parte.
Michiedo se ogni tanto mi pensi, mi chiedo se ogni tanto le importi, michiedo come effettivamente stia e cosa effettivamente accadrà.
Vorreiparlarle di persona, perlomeno sentirla al telefono, ma non ho modo.Fosse per me da giorni mi sarei accampata sotto casa sua, da perfettaostinata quale sono, ad attendere di vederla entrare od uscire. Manon è realisticamente possibile, e quindi vivo fra i “se”ed i “ma”.
Nonso cosa pensare. Mi dica pure che devo lasciar andare, mi dica pureche questa cosa sta diventando dannosa per me, mi dica quello chevuole… non dirà comunque qualcosa che io non mi aspetti disentire.
Malo sa anche lei che, probabilmente, sarà inutile. Non sono capace dimettere da parte qualcuno che per me ha significato così tanto, noncosì. Non senza una spiegazione, non senza che qualcuno abbiascritto la parola “fine”.
Ciho messo quasi un'ora a scrivere questa mail, ed ancora avrei daaggiungere. Su come mi sento, sulle mie ragioni, sulle mie colpe.
Mai fatti non cambiano in base alle parole che io scrivo o non scrivo.
Edi fatti sono quelli che ho scritto qui, più tutto quello che èsuccesso dal 28 dicembre, quando la storia iniziò.
Ancheadesso, mentre chiudo questa chilometrica mail che non so se avràtempo di finire, sono qui che non riesco ad impedirmi di prendermi latesta fra le mani e desiderare di sentire il suono della voce di Mia.
Miscusi tanto per il disturbo, e per questo messaggio che potrebbeintitolarsi “Una diciottenne che non si sa rassegnare e le suelagne”.
Leauguro buona notte, anche se lei leggerà questa mail domani mattina.
Nonso se può capire quanto sia stata dura per me scrivere queste cose.Perché lo è stato, lo è stato un sacco.”
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Ciao, vorrei capire una cosa. Un ragazzo mi ha scritto "ti amo" ho domandato con un'altro messaggio se questa cosa scritta fosse detta con verità, mi ha risposto "in parte si"... adesso vorrei sapere cosa significa.
Beh penso che nessuno a parte lui sappia spiegartelo, io posso dirti che se te l'ha scritto forse ti ama davvero ma ci va piano.
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