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PRIMA PAGINA La Notizia di Oggi martedì, 03 settembre 2024
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Il progressismo britannico e quello americano si lasciano alle spalle le istanze di una fetta del mondo lgbtq+, che insorge contro il rapporto che raccomanda la sospensione della terapia affermativa per i minori: lo scontro fra medicina, etica e attivismo è appena iniziato
Si sono semplicemente accorti del fatto che appoggiare tali immense boiate non porta voti, ma solo qualche sbroc-like sui social. Tutto qui. La politica è sangue e merda e zero "puri e buoni".
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Gioli e Montanari nell'action thriller Runner/CLIP ESCLUSIVA
Lisa sogna di fare cinema da quando era piccola. Messa da parte la carriera sportiva, la ragazza ora lavora come runner su un set cinematografico, intrecciando una relazione con Sonja, star del film. Ma l’attrice ha un passato oscuro che torna a bussare alla sua porta. E’ l’action thriller Runner, diretto da Nicola Barnaba e con protagonisti Matilde Gioli e Francesco Montanari, dall’8 febbraio…
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A Edson Arantes do Nascimento quel nomignolo non è mai piaciuto. Quel soprannome che non vuole dire niente in portoghese da sessantacinque anni a questa parte, nel calcio vuol dire tutto
Forse non sarebbe cambiato niente se tutti l’avessero chiamato Arantes, secondo il cognome della madre, Maria Celeste; o do Nascimento, il patronimico del padre, João Ramos, che peraltro tutti conoscevano come Dondinho. O se, come più volte ebbe modo di dire lui stesso, un po’ risentito, fosse diventato famoso col suo primo nome, Edson, errore di trascrizione anagrafica per Edison, l’inventore americano Thomas Alva Edison, 1.093 brevetti registrati in carriera, pur venendo ricordato soprattutto per uno solo di essi, benché di controversa attribuzione: la lampadina. Gli sarebbe forse piaciuto di più se l’avessero incoronato O Rei do Futebol, “Il Re del Football”, chiamandolo Dico, il nomignolo con cui da piccolo veniva chiamato in famiglia. Ma forse non sarebbe forse cambiato niente ed Edson Arantes do Nascimento, 1.281 gol in 1.363 partite in carriera – secondo quanto gli riconosce la stessa Fifa: molti più dei brevetti di Edison… – sarebbe stato lo stesso uno dei più forti calciatori di tutti i tempi, forse il più forte, anche senza chiamarsi Pelé.
Ma a Edson Arantes do Nascimento il nome Pelé non è mai piaciuto. Quando da ragazzo lo chiamavano così si arrabbiava moltissimo. “Ma come, porto il nome di un grande padre della modernità e mi chiamano con un nome da bambino scemo!”. Eppure Pelé è stato un nome perfetto per uno che era destinato a giocare a pallone e a farlo meglio di chiunque altro.
Come in ogni nuova nominazione, nella parola Pelé c’è qualcosa di magico, quasi come nella Macondo di Cent’anni di solitudine dove il mondo era talmente nuovo che molte cose era possibile nominarle soltanto indicandole con il dito. Che ci sia della magia in quel nome lo racconta lo stesso Edson nella sua autobiografia. Quando aveva tre o quattro anni, Edson veniva portato dal padre – che aveva dovuto smettere molto giovane di giocare a calcio per un brutto infortunio al ginocchio – ad assistere alle partite dei suoi ex compagni del Vasco de São Lourenço. Tra questi, in porta, giocava un tale che si chiamava Bilé. Quando faceva una bella parata, Edson sentiva le esultanze dei tifosi: “Bravo Bilé, grande Bilé!”. Bastò quello perché Bilé diventasse l’idolo del piccolo Edson che un giorno dichiarò che da grande anche lui avrebbe fatto il portiere come Bilé.
Sarà stato l’accento mineiro – Edson era nato a Três Corações, città dello Stato di Minas Gerais – o una storpiatura da lingua bambinesca, ma Bilé divenne prima Pilé e poi Pelé. Il piccolo Edson, che voleva essere Bilé, suo malgrado diventò Pelé e quel soprannome gli rimase appiccicato per tutta la vita. A parte questo, il realismo magico sta nell’origine del soprannome di quel quasi anonimo portiere Vasco de São Lourenço. Che si chiamava José Lino ed era figlio di una vedova, Dona Maria Rosalina, che anni prima era stata molto preoccupata per lui. José Lino aveva due anni e ancora non spiccicava parola. Era muto. Dona Maria Rosalina decise di chiedere aiuto alle benzedeiras, le donne-sciamane che sapevano risolvere malattie e sventure entrando in contatto con gli spiriti. Le guaritrici si misero al lavoro e inscenarono intorno al piccolo José Lino un rito che prevedeva una litania di misteriose formule magiche. Tra queste una diceva: "Bili, bilu, tetéia!". Non bastò un incontro e nemmeno due. José Lino non parlava. Ma anche Dona Maria Rosalina non demordeva. Finché, dopo settimane di incontri, José Lino, che forse non ne poteva più di vedersi intorno tutta quella incomprensibile liturgia, pronunciò una parola: "Bilé!". Che da quel giorno divenne anche il suo nuovo nome. Senza sapere che, involontariamente, quella parola sarebbe diventata una delle più pronunciate al mondo grazie al piccolo Edson che, vent’anni dopo, si mise a fare il tifo per lui.
Credo che per diventare grandi campioni sia necessario essere fortunati anche coi nomi che si portano. La parola Cruijff aveva il suono di un aereo bulino che dava forma a una materia mai vista prima. La parola Maradona racchiudeva, come in un piccolo tabernacolo, la tenace fede nel miracolo che prima o poi diventa realtà.
Pelé invece è una parola che in portoghese non significa nulla. Ma da sessantacinque a questa parte, ovvero da quando Edson Arantes do Nascimento si è acceso come la lampadina di Edison ed è diventato semplicemente Pelé, sub specie aeternitatis Eupallae, vuol dire tutto: un tiro, una finta, uno scatto, un palleggio, un assist, un colpo di testa, una lieve ma imprendibile corsa sul prato verde dello stadio dei nostri sogni bambini.
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Sono nata nel 1976, a Busto Arsizio dove ancora vivo. Da dieci anni sono insegnante di sostegno in una scuola primaria… un approdo a cui sono arrivata dopo un cammino “a ritroso”. Nel 2000, dopo essermi Laureata in Scienze Politiche, ho lavorato come tutor nella formazione per adulti e successivamente nella formazione professionale per adolescenti. Quest’ultima è stata un’esperienza forte che mi ha messo alla prova come educatrice e come insegnante. È partito da lì il mio desiderio di scoprire e capire con maggior consapevolezza cosa e come agire nel mio spazio educativo. Ho deciso quindi di riscrivermi all’università in Scienze della Formazione Primaria e mi sono laureata nel 2011, con la specializzazione in sostegno. Nel frattempo sono diventata mamma, continuo a scribacchiare i miei racconti, mangio cioccolato fondente alle nocciole e assorbo le energie dei miei figli e dei miei bambini a scuola… fonte inesauribile di entusiasmo! FRULLATO – Ed. ZOOLIBRI, 2019 ptr Questo racconto è nato in primis dalla mia esperienza di mamma ma ha assorbito anche molto dei racconti dei miei piccoli alunni a scuola. “Frullato” è la storia dell’arrivo di un nuovo cucciolo a casa che rivoluziona spazi, tempi e abitudini del fratello maggiore, Michele. Michele avrebbe voluto un animaletto come quelli dei suoi amici: un gatto, un cagnolino, un criceto. Lui aveva chiesto un canarino. E Invece i suoi genitori hanno portato a casa... Frullato! Un animaletto alquanto strano e parecchio agitato… Un miscuglio di tanti animali: ha le unghie di un gatto, i denti aguzzi di un cane, la velocità di un puma, ma soprattutto… si scoprirà solo alla fine che è la sua sorellina! Come farà Michele a imparare a convivere con un terremoto come lei? FISCHIA! – Ed. BUK BUK, 2021 ptr “Fischia!” è un racconto che parla di disabilità come occasione di scoperta, di riscatto e di apertura a nuove prospettive. Il protagonista del racconto è un bambino sordo che grazie alla LIS (Lingua dei Segni) ha l'opportunità di comunicare e insegnare molto ai suoi compagni e non solo. La LIS è una lingua e come per tutte le altre lingue L2, con il suo apprendimento, permette un’apertura emotiva e culturale verso l’altro e verso la diversità come occasione di crescita. La LIS attraverso la gestualità, la prossemica, le espressioni del viso permette di centrare la comunicazione sull'aspetto più espressivo e più "fisico" dell'interazione interpersonale, favorendo quindi un approccio empatico con l'altro. Personalmente credo che la sua introduzione nelle programmazioni curriculari delle scuole, al pari dell’inglese o di un’altra lingua, sarebbe un valore aggiunto per tutti. Potrete trovare la traduzione in LIS della parte finale del mio libro su questo canale Youtube. Se invece volete l’intero libro tradotto in LIS scrivete all’editore: [email protected] Canale youtube (realizzato da due allievi di un centro di formazione professionale). https://youtube.com/channel/UCzsMKt-iwQKYkE2_3wi3Qmg “SIAMO TUTTI SUONATI!” – Voglino Editrice, 2021 Ho sempre avuto un debole per le filastrocche… sono così scanzonate, leggere, imprevedibili e così simili a una partitura musicale. Ho scritto molte filastrocche, alcune solo per il gusto di sentire quale melodia si componesse a mano a mano che le parole si accordavano tra loro. Questa filastrocca, in particolare, l’ho scritta proprio pensando a quella musica, a quel ritmo che ognuno di noi porta dentro di sé fin da bambino. Le “lingue” che accomunano, a ogni latitudine, popoli distanti milioni di chilometri sono la musica e il movimento, il ballo. E lo strumento più antico del mondo è il nostro corpo: tutti possiamo “suonare” il nostro corpo. La voce, le mani, i piedi, le gambe… ogni parte del nostro corpo può dare vita a musica e movimento. Il corpo impara, ricorda, si esprime. Il corpo è musica in movimento e il movimento è il canale preferenziale attraverso cui i bambini conoscono e scoprono se stessi e il mondo.
"Siamo tutti suonati!" è una filastrocca per scoprire che ognuno di noi porta dentro di sé musica e ritmo, basta provarci! … Anche quando bambini non lo siamo più!
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PRIMA PAGINA Il Quotidiano Del Sud di Oggi martedì, 03 settembre 2024
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(...) «Il capo della Lega (...)», dice un ministro grillino che chiede l'anonimato, « (...) piuttosto che acchiappare qualche poltrona in più, preferisce incassare subito l'autonomia differenziata». (...) un altro ministro (m5s) , « (...) Ci aspettavamo (...) che la Stefani (ministro affari regionali) cercasse almeno una sintesi. Invece ha annunciato che andrà in Consiglio dei ministri con le bozze che ha scritto insieme al governatore del Veneto Zaia. E noi, di questa accelerazione, l'abbiamo saputo dalle agenzie di stampa... (...)». Zaia, il presidente del Veneto, ha già cominciato a festeggiare: «Siamo di fronte a una riforma storica, per noi la bozza è immediatamente sottoscrivibile. Spero verranno superate le resistenze di alcuni dicasteri». Ma a Roma, dove si teme lo svuotamento dei ministeri e al Sud, dove i 5Stelle alle elezioni avevano fatto il pieno di voti, la protesta monta. Il governatore campano Vincenzo De Luca guida la protesta: «Faremo di tutto per bloccare il processo dell'autonomia differenziata. Siamo pronti al ricorso alla Corte Costituzionale, alla mobilitazione sociale e alla lotta perché si decide il destino dell'unità nazionale e del Sud». (...) Anche il presidente della Sicilia, Nello Musumeci, ha battuto un colpo: «Va garantita l'equità per tutti (...) si tratta della prima vera riforma istituzionale dal 1948 le cui implicazioni ricadranno su tutta l'Italia», ha sostenuto a Porta a Porta. (...) La risposta di Attilio Fontana (governatore Lombardia) , presente anche lui nel salotto di Vespa, non è tardata: «C'è in effetti qualcuno che rischia con l'autonomia e sono gli amministratori del Sud che non sono stati in grado di far emergere i loro territori in tutte le potenzialità. (...) chiediamo che una parte delle competenze e le somme oggi gestite dallo Stato per svolgere certi compiti, meno bene di quello che faremmo noi, ci vengano date». (...)
da IlMessaggero, via http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/quot-nord-si-tiene-suoi-soldi-quot-nbsp-strappo-leghista-195564.htm
Più i Gov. sudisti sklerano come checche rese isteriche dal taglio della paghetta, più significa che è una roba seria. Finalmente si affama davvero la Bestia Centralista (non coi giochini à la Cottarellì - massimo rispetto ma eran pannicelli centralisti per un malato terminale).
Portare a casa l’autonomia differenziata e lo stop ai migranti, wow! I problemi colossali che restano: debito e demografia. Per tutto il resto c’è Visa :D
Ringraziamo più di tutti Zaia, poi Maroni e anche gli FI locali, meno Salvini - ma anche lui alla fine, sempre se passerà davvero.
ps.: alla faccia di quelli che “sovranisti gnégné”. Come tutto, dipende: a casa mia è cosa buona e giusta, fino alla Regione è modica quantità quindi ci può stare, oltre sorry ma anche no :)
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O Ministério da Cidadania vai fazer uma revisão no cadastro do Auxílio Brasil. O objetivo é cumprir os requisitos do programa e evitar o pagamento às famílias que tenham renda superior ao limite estabelecido. “Estamos com uma política muito forte nesse batimento de dados, nesse cruzamento de dados para fazer com que o recurso realmente chegue nessas famílias que necessitam”, afirmou o ministro da Cidadania, Ronaldo Bento, em entrevista ao programa Brasil em Pauta, apresentado pelo jornalista Paulo La Salvia, que vai ao ar neste domingo (11), na TV Brasil. O trabalho de fiscalização envolve um conjunto de órgãos, como Tribunal de Contas da União (TCU), Controladoria-Geral da União (CGU) e Polícia Federal. O cruzamento de informações no Cadastro Único (CadÚnico) perpassa 34 fontes de dados. Os pagamentos do Auxílio Brasil, no valor de R$ 600, começaram em agosto a famílias que se enquadram no perfil de vulnerabilidade social previsto no programa. Essas famílias também tiveram direito ao Vale Gás no valor de R$ 110. Esses valores são resultados de Emenda Constitucional, promulgada pelo Congresso Nacional, que ampliou o volume de benefícios destinados à população de baixa renda no país. O ministro explicou que o Auxílio Brasil busca promover uma mudança social alicerçada na autonomia das pessoas de forma que os incentivos possam ser também uma alavanca, uma porta de saída. “O principal eixo do programa é trazermos oportunidades para as famílias, com essas oportunidades elas conseguem gerar renda própria e renda é sinônimo de liberdade”, disse. Segundo o ministro, hoje, todas as famílias na pobreza e na extrema pobreza estão recebendo o benefício. Ele explicou que as famílias que ainda não recebem o benefício devem se dirigir a um Centro de Referência em Assistência Social (Cras), nos municípios, para serem inscritas no CadÚnico, banco de dados que é uma porta de entrada para os programas sociais. O pré-cadastro também pode ser feito por meio do aplicativo Cadastro Único. A projeção do Ministério da Cidadania é chegar a 21 milhões de famílias recebendo o Auxílio Brasil até o final do ano. Segurança alimentar Durante a entrevista, Ronaldo Bento falou ainda sobre o programa Alimenta Brasil, que tem como finalidade ampliar o acesso à alimentação para a população em situação vulnerável e incentivar a produção de agricultores familiares, extrativistas, pescadores artesanais, povos indígenas e demais populações tradicionais. “O programa visa combater a insegurança alimentar fomentando a produção local de alimentos. Isso faz com que a gente tenha um alimento saudável sendo entregue a essa população de maneira mais rápida”, disse o ministro. “A gente garante a compra desses produtos para fins de entrega a bancos de alimentos e, a partir dali, vai para a merenda escolar, vai para toda essa rede de segurança alimentar. É um sistema de segurança alimentar que nós temos”, completou. Ainda sobre o assunto, o ministro da Cidadania ainda comentou sobre a importância do Brasil na produção de alimentos em escala mundial, sendo o país um dos maiores produtores do planeta. “Produzimos um a cada cinco pratos de alimento no mundo. Sem o Brasil hoje o mundo passa fome”, destacou Ronaldo Bento. Fonte: Ag. Brasil
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Champions: Milan travolto dal Borussia, ottavi lontani
Milan- Borussia Dotmund 1-3, tedeschi qualificati La cronaca Sulla strada per gli ottavi, il Milan trova un semaforo giallo, luminoso come la qualificazione che il Borussia ha già ottenuto. Prima che scatti il rosso sulla Champions, c’è un ultimo tratto di strada, quello che porta a Newcastle all’ultima partita del girone. Servirà vincere e sperare al tempo stesso che il Dortmund già…
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Storicamente e tecnicamente, qualunque fonte di energia può diventare pericolosa, dighe, centrali a combustibile fossile, nucleare, la differenza la fa lo stato dell’arte dello sviluppo scientifico e tecnologico, ma soprattutto l’ordine di grandezza delle eventuali conseguenze di un disastro casuale o provocato.
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Mi presento: mi chiamo Mummybook. Sono una mamma, ex architetto, con la passione per il design, i giochi e i libri, soprattutto gli albi illustrati, e per qualunque cosa abbia a che fare con la creatività. Mi piace uscire all’aria aperta con il mio bimbo, appena posso evadere dalla città. Il mio sogno nel cassetto è proprio quello di andare a vivere in campagna, come diceva Toto Cotugno.. Ma per ora è impossibile, mio marito è un pendolare. Come suona strano, letteralmente significa colui che pendola. Bado alle ciancie. Vi parlo un po’ del progetto. Mummybook nasce in un momento di crisi, dopo aver appurato che il mio bellissimo negozio di giocattoli, che mi dava tante soddisfazioni, aveva invece iniziato a trasformare il tempo di qualità che avrei dovuto dedicare a mio figlio in tempo scadente. Come diceva il mitico De Andrè dai diamanti non nasce niente ma dal letame nascono i fior. E’ proprio nel mio periodo di letame infatti, che nasce il blog Mummybook, che altro non è che un diario, e anche un’ottima valvola di sfogo. Di cosa parla? Di giochi educativi e di libri, di attività all’aria aperta, di laboratori didattici e creativi. Ma trovi anche consigli utili sullo svezzamento, piccole ricette e racconti di vita con mio figlio. La rubrica del blog spunti salvavita raccoglie degli episodi di vita famigliare, alcuni in stile simpatico e fantozziano, dai cui i genitori possono trarre qualche insegnamento. Come quella volta che mio figlio mi ha chiusa fuori di casa, con le le mie chiavi dentro. Mi chiedo come mai non mi abbia assalito il panico, me la sono cavata invece utilizzando la creatività. Se siete curiosi di sapere come è finita ecco qui la storia per intero, buona lettura! “ Dopo una splendida passeggiata fuori nel mio giorno libero, mio figlio ha pensato bene di chiudermi fuori di casa. Solo che le chiavi erano dentro insieme a lui. Panico totale. Per prima cosa, quando ho visto che la borsa era con me, ho afferrato il cellulare e ho chiamato tata Angelica. Prima chiamata: non ha risposto - aiuto - seconda: neanche, terza: risponde, corri a portarmi le chiavi! La mia fortuna è stata che il piccolo, dal momento della chiamata, è dovuto stare alone in casa solo un quarto d'ora, perchè il nostro angelo è arrivato subito con le chiavi. Ora dico solo, ma in quel momento mi è sembrato un secolo. In seguito a numerosi tentativi da parte di Iaia di aprire la porta (una tenerezza, se ci penso ora mi viene da piangere), ho scoperto che da dentro lui poteva sentire la mia voce, per cui non l'ho lasciato solo neanche un minuto. Abbiamo creato una situazione di gioco. Ho osservato bene l'interno della mia borsa: pensa Carol, pensa! Come potrei comunicare con lui in modo più efficace delle semplici canzoncine che gli ho appena intonato? Mi è venuto in mente di passargli qualcosa sotto la porta. Per cui mi sono armata di carta e penna (la penna non deve mai mancare nella borsa di una donna) e ho iniziato a disegnare tutto ciò che mio figlio mi commissionava da dentro. Il risultato finale: qualche Peppa Pig, il treno Bob e numerosi Barbapapà. Meno male che me la cavo con il disegno, tanti anni di architettura saranno serviti pur a qualcosa ;). La gioia di quando ho aperto la porta e ho potuto riabbracciare Iaia, non ve la sto a raccontare… Comunque io, con lo pseudonimo Mummybook, amo scrivere e condividere con gli altri ciò che mi succede, sperando di trasmettere sempre un messaggio positivo e divertente. Poi chissà cosa diventerà Mummybook, il futuro può riservare sempre delle sorprese!
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'A Porta' regressa ao formato itinerante em Leiria com Salvador Sobral
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PRIMA PAGINA Globo di Oggi martedì, 03 settembre 2024
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