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“Filiere in sinergia” è il titolo del numero del Magazine che affronta il tema dello sviluppo delle aree rurali. Tale sviluppo dipende anche dal potenziamento delle filiere produttive, specialmente quando queste sono intimamente legate alla cultura, alle tradizioni e alle vocazioni specifiche del territorio in cui operano. È per questo motivo che è stato dedicato un numero del magazine al tema della collaborazione lungo la filiera agro-alimentare, in particolare quella che avviene in ambito distrettuale. La prospettiva assunta è duplice, da un lato, con gli articoli introduttivi abbiamo voluto sottolineare l’importanza della cooperazione per il settore agro-alimentare anche in chiave storica, ripercorrendo le tappe che hanno permesso l’affermarsi di specifiche politiche di intervento pubblico. Dall’altro ci siamo soffermati sulle esperienze locali, riportando storie che potessero raccontare i processi di integrazione e ne spiegassero punto di partenza e risultati raggiunti. Il risultato è un racconto a più mani che si avvale anche di esperienze di ricercatori e attori di lungo corso, capaci di trasmettere la passione di chi nel quotidiano ha dedicato tempo ed energie per definire, o mettere in pratica, politiche e progetti di sviluppo territoriale. Ecco le domande che abbiamo posto ai nostri ospiti Serena Tarangioli (CREA PB) e Francesco Licciardo (CREA PB) curatori del numero.
"Filiere in SInergia" cosa c'è dietro questo numero?
Parlando dello storytelling #distrettidelcibo, Nell'analisi delle filiere, quali sono state le case history più interessanti?
Con quali strumenti sono state incentivate le forme di collaborazione nella filiera agroalimentare italiana?
Parlando del il Piano Strategico della PAC (PSP) in rapporto con le politiche di sviluppo dei distretti e delle filiere; quali sono gli scenari futuri?
Intervengono: Serena Tarangioli, Francesco Licciardo. Modera: Mario Cariello Siti di riferimento www.pianetapsr.it | www.reterurale.it | www.crea.gov.it Leggi e scarica l'RRNMAGAZINE n°20
#agroalimentare#cooperazione#cultura#distretti#filiere#pac#psp#rurali#sinergia#svilupporurale#territorio#tradizioni
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La fragola è una coltura frutticola che negli ultimi decenni ha acquisito un crescente interesse a livello mondiale. Nel nostro Paese viene coltivata su circa 4.500 ettari, per la maggior parte in coltura protetta, ed è in espansione nel Sud Italia: circa la metà della produzione nazionale è concentrata in Campania e Basilicata. I miglioramenti nelle pratiche di gestione, nella selezione e nei nuovi sistemi colturali hanno contribuito a sostenere la resa commerciale delle fragole negli ultimi anni. Tuttavia, il costo di produzione è fortemente condizionato dalla raccolta, che rappresenta circa il 40% dei costi annuali. Nei Paesi sviluppati come l'Italia questo problema è complicato dalla scarsità di forza lavoro disponibile, ed è fondamentale trovare alternative economicamente vantaggiose alla raccolta manuale. Per queste ragioni lo sviluppo di sistemi di raccolta robotizzati assume particolare importanza e il progetto al centro di questo episodio del podcast, rappresenta una prospettiva particolarmente interessante: Agrirobot è promosso dal GAL (Gruppo di Azione Locale) "Terra è Vita" con sede a Bracigliano (SA), è stato svolto nell'ambito del "Sostegno per la costituzione e il funzionamento dei GO del PEI in materia di produttività e sostenibilità dell'agricoltura" Azione 2 "Sostegno ai Progetti Operativi di Innovazione (POI)". Il capofila del progetto è stato l'azienda Italrobot s.r.l., coadiuvato dal CREA (responsabile scientifico) e dall'azienda agricola Cosoni. Intervengono: Marcello Biocca (ricercatore del CREA IT - Centro di ricerca Ingegneria e Trasformazioni agroalimentari), Ing. Giusy Esposito (Italrobot srl), Ing. Gaetano Capasso (Amministratore di Italrobot srl). Moderano: Mario Cariello e Matteo Tagliapietra Siti di riferimento www.pianetapsr.it | www.reterurale.it | www.crea.gov.it | www.agrirobot.it | www.italrobot.com/ Leggi l'articolo "Un robot collaborativo per la raccolta delle fragole: L'esperienza del progetto Agrirobot nelle campagne salernitane."
#agricoltura#agrirobot#ai#fragole#impresa#innovazione#intelligenzaartiifciale#robotica#sostenibilità
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“Frutto di scelte sostenibili” è il titolo del numero del Magazine che affronta il tema della sostenibilità dei sistemi agroalimentari. Si parla di “scelte”, al plurale, in quanto le misure da mettere in campo per poter intraprendere la strada verso la sostenibilità, devono agire su più fronti. Dalla lettura del numero si percepisce quel legame indissolubile fra agricoltura e cibo, che ci riporta inevitabilmente ad un altro legame, quello fra agricoltura e sostenibilità, dove appare forte il richiamo ad una consapevolezza che coinvolga in egual misura agricoltori e consumatori, ma in che modo? L’agricoltura, che svolge ruolo primario anche nella vita di ognuno di noi, deve essere in grado di produrre rispettando il suolo, gli animali e l’ambiente nel suo insieme, in un contesto dove i consumatori devono raggiungere un livello di consapevolezza tale da comprendere che esiste un modo sano e sostenibile per nutrirsi, evitando gli sprechi e prediligendo una dieta alimentare “sostenibile” come la “Dieta Mediterranea”, che racchiude in sé uno stile di vita sano, perché appare ormai chiaro che la nostra salute può e deve andare di pari passo con la salute del pianeta. Tuttavia, è bene sottolineare che un sistema agroalimentare, affinché possa essere considerato sostenibile, deve poter essere in grado di soddisfare tre dimensioni: ambientale, economica e sociale, che dipendono l’una dall’altra. In particolare, la dimensione economica on può essere trascurata per rincorrere l’obiettivo della sostenibilità ambientale. Essa può considerarsi raggiunta quando l’insieme delle attività portate avanti da tutti gli attori del sistema alimentare risultano sostenibili dal punto di vista commerciale e fiscale, quando le attività prodotte generano un salario equo per tutti i lavoratori e lavoratrici del settore, profitti per le aziende nonché un buon livello di sicurezza alimentare per i consumatori. Ciò comporta un impegno che si gioca su più fronti, a volte anche contrapposti, ma che devono imparare a convivere; significa che è necessario incrementare l’innovazione e la ricerca al passo con l’educazione alimentare. Ecco le domande che abbiamo posto ai nostri ospiti. Il Parlamento italiano ha approvato a maggioranza la sperimentazione in campo delle TEA (tecnologie di evoluzione assistita), sperimentazione già presente in altri paesi europei. Vogliamo spiegare brevemente a chi ci ascolta cosa distingue le TEA dagli OGM e perché la sperimentazione in campo rappresenta una conquista? Risponde il Dott. Luigi Cattivelli - Direttore del centro CREA di Genomica e Bioinformatica Le caratteristiche strutturali della nostra agricoltura fanno sì che il nostro sistema produttivo sia tra i più sostenibili in Europa e nel mondo. A cosa dobbiamo questo essere precursori dei tempi, al fatto che il nostro Paese ha da sempre, e per tradizione, un attaccamento al territorio e alla specificità dei prodotti che da esso ne derivano? È questo che ci spinge naturalmente ad una conservazione del territorio stesso in temini di rispetto ambientale? Risponde il Prof. Gabriele Canali - Università cattolica del sacro cuore, Direttore Crefis - Centro ricerche economiche sulle filiere sostenibili Si sente molto parlare di Agricoltura di precisione (AP). Può spiegaci, in che modo è possibile migliorare l'efficienza, la produttività e la sostenibilità delle operazioni agricole grazie all’AP? Che riscontri ha l’AP, attualmente, presso la maggior parte delle nostre aziende agricole e in quali aree del nostro Paese è maggiormente utilizzata? Risponde il Prof. Luigi Sartori - Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-forestali Università degli Studi di Padova Intervengono: Luigi Cattivelli, Gabriele Canali, Luigi Sartori, Manuela Cicerchia. Modera: Mario Cariello Siti di riferimento www.pianetapsr.it | www.reterurale.it | www.crea.gov.it Leggi e scarica l'RRNMAGAZINE n°19
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Nella quarta puntata della serie di podcast dedicata al Piano Strategico italiano della PAC ospitiamo Francesco Licciardo, ricercatore del CREA Politiche e Bioeconomia e della Rete Rurale Nazionale. Insieme a Giampiero Mazzocchi, ricercatore CREA e Rete Rurale Nazionale e conduttore della serie, Francesco ci ha guidato attraverso la lettura dei diversi strumenti finanziari a cui gli agricoltori possono accedere nella PAC 2023-2027. Ne emerge un quadro ricco di possibilità, ritagliate sulle diverse esigenze regionali, che cercano di rendere la PAC una politica sempre più allineata agli obiettivi dell'Unione Europea. Le domande:
Cosa si intende per strumenti finanziari? E perché parlarne nella PAC?
Qual è il valore aggiunto che gli strumenti finanziari cofinanziati dal FEASR possono portare per far fronte al gap di finanziamenti nel settore agricolo?
Quali sono le esperienze delle programmazioni precedenti e cosa ci aspettiamo dall’implementazione?
Intervengono: Francesco Licciardo. Modera: Giampiero Mazzocchi Siti di riferimento www.reterurale.it | www.crea.gov.it
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Nella terza puntata dedicata alle privative vegetali europee, Fabio Gervasi del CREA Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura e Mario Cariello del CREA Politiche e Bioeconomia incontrano di nuovo l’avvocato Francesco Mattina, presidente del CPVO (Community Plant Variety Office), accompagnato da due graditi ospiti: Carmela Suriano e Nicola Tufaro dell’azienda Nova Siri Genetics (NSG). La NSG è un’azienda italiana che rappresenta una storia di successo nel campo delle privative vegetali in quanto, impegnata nel miglioramento genetico in frutticoltura, ha già ottenuto diverse privative vegetali. Infine il presidente Mattina ci parlerà in anteprima delle iniziative che l’Unione Europea metterà in campo nel 2024 per agevolare i costitutori europei nella richiesta delle privative vegetali. Intervengono: Francesco Mattina (CPVO), Fabio Gervasi (CREA-OFA), Carmela Suriano (NSG) e Nicola Tufaro (NSG) Modera: Mario Cariello (CREA PB). Per maggiori informazioni: www.reterurale.it | www.crea.gov.it | cpvo.europa.eu | www.novasirigenetics.com
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Nella terza puntata della serie di podcast dedicata al Piano Strategico italiano della PAC ospitiamo Antonio Papaleo, ricercatore del CREA e della Rete Rurale Nazionale. Antonio ha partecipato alla definizione dell'impianto strategico del Piano Strategico Nazionale e ha contribuito in maniera sostanziale alla definizione della cosiddetta architettura verde. Insieme a Giampiero Mazzocchi, ricercatore CREA e Rete Rurale Nazionale e conduttore della serie, Antonio ci ha guidato attraverso la lettura dei diversi strumenti a finalità ambientale a cui gli agricoltori possono accedere nella PAC 2023-2027. Ne emerge un quadro ricco di possibilità, ritagliate sulle diverse esigenze regionali, che cercano di rendere la PAC una politica sempre più allineata agli obiettivi climatici e ambientali dell'Unione Europea. Le domande:
Cosa si intende per “architettura verde” della PAC?
Possiamo veramente parlare di una PAC più green con la nuova programmazione?
Quali sono gli strumenti e gli interventi previsti nel PSP fra primo e secondo pilastro per rendere l’agricoltura italiana più sostenibile dal punto di vista ambientale?
Quali sono le prospettive? Cosa ci aspettiamo dall’implementazione di questo nuovo impianto e che risultati attesi ci sono?
Intervengono: Antonio Papaleo. Modera: Giampiero Mazzocchi Siti di riferimento www.reterurale.it | www.crea.gov.it
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Nella seconda puntata dedicata alle privative vegetali europee, Fabio Gervasi del CREA Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura e Mario Cariello del CREA Politiche e Bioeconomia incontrano di nuovo l’avvocato Francesco Mattina, presidente del CPVO (Community Plant Variety Office). Il presidente, con chiarezza e semplicità, ci spiega concretamente quali sono i passi da fare per ottenere una privativa vegetale anche per il singolo agricoltore o imprenditore che voglia proteggere la sua nuova varietà su tutto il territorio europeo. Inoltre, il presidente spiega il sistema delle privative europee tramite alcune statistiche emblematiche che forniscono un’istantanea anche della situazione italiana. Infine, avremo una notizia che sicuramente farà piacere a tutti coloro che stanno pensando di richiedere una privativa vegetale (SME FUND 50%). Intervengono: Francesco Mattina (CPVO) e Fabio Gervasi (CREA-OFA). Modera: Mario Cariello (CREA PB). Per maggiori informazioni: www.reterurale.it | www.crea.gov.it | cpvo.europa.eu
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Nella prima puntata della serie di podcast dedicata al Piano Strategico italiano della PAC ospitiamo Roberto Cagliero, dirigente di ricerca del CREA e della Rete Rurale Nazionale con ampia esperienza sul monitoraggio e la valutazione delle politiche. Roberto lavora nella sede piemontese del CREA ed ha avuto modo di occuparsi per diversi anni di indennità per le aree svantaggiate e per le aree con vincoli naturali. Insieme a Giampiero Mazzocchi, ricercatore CREA e Rete Rurale Nazionale e conduttore della serie, Roberto ci ha raccontato perché esiste un sostegno per le aree rurali svantaggiate, che impatti ha generato e quali strumenti esistono nel nuovo Piano Strategico italiano della PAC per sostenere quelle aziende agricole che si trovano in aree caratterizzate da svantaggi territoriali o che sono sottoposte a vincoli naturali connessi alla qualità delle aree in cui operano. Le domande:
Perchè esiste storicamente un sostegno o una indennità per le aree svantaggiate?
Quali sono le politiche, gli strumenti che hanno sostenuto queste aree nella PAC negli ultimi anni?
Quali sono stati gli strumenti e l'applicazione delle politiche per il sostegno delle aree svantaggiate o con vincoli naturali?
Quali sono gli strumenti a cui possono accedere gli agricoltori che si trovano in aree svantaggiate nel nuovo Piano strategico della PAC?
Intervengono: Roberto Cagliero, Giampiero Mazzocchi. Modera: Mario Cariello Siti di riferimento www.reterurale.it | www.crea.gov.it
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Il podcast e questo numero del Magazine dedicati alla risorsa idrica nascono dalla c onsapevolezza che negli ultimi anni il sistema irriguo è stato messo a dura prova da eventi estremi, come siccità ed elevate temperature, causati dal cambiamento climatico. Questi eventi stanno incidendo sull’intero settore agricolo e in particolare sulle colture più tradizionali dell’agroalimentare italiano, soprattutto le più idroesigenti. Il tema della gestione efficiente e sostenibile delle risorse idriche in agricoltura è molto complesso e il gruppo irrigazione del CREA - Centro di ricerca Politiche e Bioeconomia ha avviato da circa 20 anni un filone specifico di ricerca e assistenza tecnica alle istituzioni in questo campo. Numerose azioni di diversa natura, se attuate in maniera coordinata e specifica sui territori, possono aiutare l’agricoltura irrigua ad adattarsi ai cambiamenti climatici. Tra queste le misure infrastrutturali aziendali ed extra-aziendale per l’uso efficiente dell’acqua e delle risorse naturali, anche attraverso le opportunità offerte dal PSP della PAC. A ciò si affiancano le politiche di Water pricing individuate a livello europeo dal 2000 con la Direttiva Quadro Acque (DQA) per favorire in tutta l’Unione l’applicazione dei principi economici “chi inquina, paga” e “chi usa, paga”. Da cosa nasce la necessità di fare un podcast e un numero dedicato al tema della risorsa idrica in agricoltura? La necessità di fare un podcast e un numero dedicato alla risorsa idrica del Magazine RRN nasce dalla consapevolezza che negli ultimi anni il sistema irriguo è stato messo a dura prova dagli eventi estremi, quali siccità ed elevate temperature, causati dal cambiamento climatico. Questi eventi tutt’ora stanno mettendo a dura prova l’intero settore agricolo e in particolare le colture più tradizionali dell’agroalimentare italiano, soprattutto le più idroesigenti. Il tema della gestione efficiente e sostenibile delle risorse idriche in agricoltura è molto complesso e il gruppo irrigazione del CREA Centro di ricerca Politiche e bioeconomia, ha avviato da circa 20 anni un filone specifico di ricerca e assistenza tecnica alle istituzioni in questo campo. Numerose azioni di diversa natura se attuate in maniera coordinata tra di loro e con particolare riguardo alle specificità dei diversi territori possono permettere al settore agricolo irriguo di adattarsi ai cambiamenti climatici. Tra queste le misure infrastrutturali extra-aziendali che permettono di agire in vari modi lungo la catena di distribuzione dell’acqua, sia a monte, per incrementare la disponibilità dell’acqua oppure utilizzando fonti alternative sia lungo la distribuzione, per ridurre le perdite tramite l’efficientamento e adeguamento delle infrastrutture. Le misure aziendali di efficientamento dei sistemi irrigui, invece, insieme alle pratiche agricole consentono anche di migliorare la capacità di ritenzione idrica del suolo. Una delle azioni messe in campo dall’UE per monitorare gli utilizzi sono le politiche di Water pricing individuate a livello europeo dal 2000 con la Direttiva Quadro Acque (DQA), al fine di promuovere un uso sostenibile ed efficiente delle risorse idriche di tutta l’Unione attraverso l’applicazione dei principi economici “chi inquina, paga” e “chi usa, paga”. A livello nazionale, sulla stregua di quanto previsto dalle politiche europee, è stato predisposto un sistema costituito dall’utilizzo congiunto delle due banche dati del CREA PB SIGRIAN e DANIA come condizione di ammissibilità ai finanziamenti pubblici in materia di infrastrutture irrigue al fine di aumentare la conoscenza dei volumi irrigui effettivamente utilizzati in agricoltura, come previsto dal nuovo decreto ministeriale MASAF e MASE emanato nell’ambito delle riforme del PNRR a dimostrazione di come le politiche per le risorse idriche ambientali ed agricole siano strettamente interconnesse tra loro. Anche il recente Piano Strategico della PAC da particolare attenzione al tema della gestione delle risorse idriche. intervenendo sia a livello aziendale che extra-aziendale per l’uso efficiente dell’acqua e per incentivare pratiche sostenibili per l’ambiente che contribuiscano alla buona gestione delle risorse naturali e al mantenimento e incremento della ritenzione idrica naturale dei suoli. Intervengono: Raffaella Pergamo, Veronica Manganiello, Marianna Ferrigno, Matteo Tagliapietra. Modera: Mario Cariello Siti ed email di riferimento www.pianetapsr.it | www.reterurale.it | [email protected] | [email protected].
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Il biochar è un ammendante agricolo ampiamente studiato nel mondo della ricerca e il cui utilizzo è ammesso in agricoltura, ma la sua filiera è ancora poco sviluppata e conosciuta in Italia. Nel podcast viene illustrato l’impiego del biochar, i quantitativi prodotti in Italia, le caratteristiche fisico-chimiche, i tipi di impianti in funzione e gli ostacoli ed opportunità esistenti allo sviluppo della filiera nel rispetto del quadro normativo attualmente vigente in Italia e la prospettiva di normativa europea Interventi: Irene Criscuoli, CREA PB Ilaria Falconi, CREA PB - Rete Rurale Nazionale Argomenti trattati:
Che cosa è il biochar e qual’è il suo sviluppo in Italia?
Quante aziende producono il biochar in Italia?
Qual’è la produzione di biochar in Italia?
Quali sono le matrici in ingresso all’impianto?
Quali sono gli impieghi del biochar e i suoi limiti applicativi in campo agronomico?
Perché gli agricoltori utilizzano il biochar?
Cosa sta facendo il CREA in ambito biochar?
Modera: Mario Cariello, CREA PB - Rete Rurale Nazionale
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