quadernetto
Quadernetto
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quadernetto · 2 years ago
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Leggo per non scrivere di me, non riempire righe d’uno pseudodiario, non stare sulla cronaca noiosa delle cose fatte, anzi perse.
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quadernetto · 2 years ago
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Faccio molto senza fare nulla.
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quadernetto · 2 years ago
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+156
Rientro dopo il “fine settimana” a B. – le solite 24 ore scorse di conversazioni, piccole rampogne, corvée domestiche.
Ogni cosa mi esplode davanti agli occhi. Colori metalli delle auto. Mura. Oggetti. Nuvole mosse tirate nel cielo. Brevi spruzzi di un temporale che non c’è.
Ogni cosa ha una funzione.
Penso a una frase forse fatta, a un modo di poesia esule, o dove la poesia è esule. E pure mi paiono puttanate da lirici mancati, nostalgie della sfiga, e di più per me che le disprezzo.
Guido, elaboro sotto sul senso d’impasse di queste settimane, mi riprometto di scrivere.
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quadernetto · 3 years ago
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Fine giornata, sfatto dalla frenesia di routine.
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quadernetto · 3 years ago
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Guardo stordito cronache dell’Ucraina in ogni forma, provo fastidio per chi strilla e pure per chi diminuisce, pochissime le cose utili e vere.
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quadernetto · 3 years ago
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Cammino calpesto la mulattiera col mio arto più rigido. Qui c’è un solco di pensieri e uggie domenicali. Finalmente sudo boccheggio un po’. Alla scalinata le solite coppie famiglie gruppi. Arrivo giro intorno al Faro la tavolo d’acqua in basso il brillìo della luce le croci scure contro sprazzi di magliette xs e occhiali scuri. Scendo incontro quelli che salivano più lenti accelero saltello sento fastidio. Tre carampane non più giovani mi chiedono indicazioni, le sento ridere poi e ne rido. Altri salti tra le vie gli intonaci rifatti o sbrecciati verso l’angolo di casa.
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quadernetto · 3 years ago
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+152
Nuovo stradario di Milano, dalla periferia all’hinterland.
Nuova Vigevanese, quasi salvata dalla bellezza del tramonto di maggio: luce morbida e pulita, rosa azzurri tirati lisci, contorni netti delle cose. Di solito un treno rumoroso di auto, insegne, code, parcheggi, promozioni, coppie, liti, figli, suoceri, doveri, acquisti, semafori, ritardi. Stasera le diagonale dell’Auchan staccava pezzi di cielo e i neon - non sono più neon - erano spenti erano decorazioni. Nuova Vigevanese striscia larga barricata strillata - l’attraversai una volta. Il nome un po’ retro da trattoria, un nervo di asfalto inquinato, un flusso. Intorno resti immondi di campagna e cartelloni verdi dell’autostrada.
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quadernetto · 3 years ago
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eppure un vero bosco sarebbe meglio - eppure una parete normale sarebbe peggio
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quadernetto · 4 years ago
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Uscire scalzo sul terrazzo la sera - un piacere troppo modesto?
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quadernetto · 4 years ago
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+150
Nuovo stradario di Milano, specie della periferia.
Via Chiasserini. Esplode stanca di forme irrazionali e senza alcun gusto, pura noia del rappezzo in economia, un'urbanistica stracciona e logora e ovunque sbagliata. La vecchia cascina offesa dal cavalcavia è ora forse in vendita.
Tunnel di via Sammartini sotto Stazione Centrale. Grigiomarrone nella luce del giorno e della notte, si guarda sempre chi lo cammina come perduto. Lo ricordo fermo per una volta nella festa della meglio gioventù allora si diceva radical chic (ci andai anch'io? ma non conoscevo nessuno).
Via Andrea Doria. La statura e la dignità marmofascista dei palazzi e i marciapiedi già larghi del centro, sia pure nei pressi di Loreto. Una giovane levigatissima con pantalone a zampa d'elefante e lievemente sovrappeso esce dal portone monumentale spingendo con grazia una bici. Sorride statuaria e invisibile allo sciame sparso e anonimo dell'intorno.
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quadernetto · 4 years ago
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+149
Lo spreco immorale del battibecco, della lite ostinata, della discussione. L'invidia giusta di chi non ha più tempo per questo tempo mancato (per essere meno aulici: buttato nel cesso).
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quadernetto · 4 years ago
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+148
Rishad T. dice che per cambiare occorrono regole, non decisioni o promesse a sé stessi - regole e seguire le regole. Gli obiettivi sono troppo lontani o altisonanti, le regole si possono applicare subito e con relativa facilità, da subito. Quindi ora vorrei darmi la regola del tornare a scrivere ogni giorno - o quasi ogni giorno? Rifuggo le regole che non mi sono assolutamente necessarie per la vita pratica, o quelle che rispetto per contratto. Ora tornando qui nei giorni o settimane o mesi successivi, potrei trovarmi a guardare indietro con delusione all’incapacità d’esser stato fedele a una regola. Mi ci vuole una regola che io senta come voluta, e non un principio ulteriore d’obbedienza.
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quadernetto · 4 years ago
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+147
Questa mia casa nuova appesa nel cielo mi fa quasi felice alla fine della settimana. Lo scrivo a M. Ricordo la tovaglietta con la casa dei sogni che disegnammo o scrivemmo nel locale, l’hamburger rock, tutto un po’ ciao ragazzi e colori legno marrone (io con certa allegrezza ma anche senso di colpa vagamente sugar daddy).
Fuori dalla finestra il profilo verde scuro del Parco di B. è profilato di violetti indaco poi blu rigato di nuvole ottobrine. Luci del very centro dall’altro lato, City Life e poi forse ancora più distante i nuovi bastioni angolati arroganti di Porta Nuova.
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quadernetto · 4 years ago
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+146
Cover di Guccini alle 23:47 di venerdì autunnale via f* Spotify: vedi cara le stagioni i sorrisi son denari che van spesi con dovuta proprietà, dice un po’ lento Vinicio Caposella. Prima 30 secondi di Fiorella Mannoia Italian pop star in foto semigiovanile con pancia piatta nuda canta Signora Bovary e prima ancora 20 secondi di Canzone di Notte n. 2 Petra Magoni che ascoltavo forse con ossessione dove bene non ricordo magari a casa su registratori che facavano clac con quella serie di tastoni tutti in fila. é difficile capire è difficile spiegare se non hai capito già.
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quadernetto · 4 years ago
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+145
Caldo polveroso della vecchia moquette. Accogliente nella prima serata fresca dell'estate o dell'inizio della fine dell'estate. La pioggia fuori prevista e non più attesa. Il tiepido asciutto dentro, logoro. Ricordo una stanza bollente a Helsinki, anni fa, l’hotel passé con le stanze dalle pareti ricoperte di legno, i termosifoni vetusti roventi, io viaggiatore solo on business, gli odori densi degli strati incollati e delle troppe persone passate nel buio elettrico della sera nordica.
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quadernetto · 4 years ago
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+144
Mattina, parco di periferia nel distante quartiere a nordovest. I ragazzini nel campetto da basket sbracciano goffi attorno alla palla, come facevo io. Nessun talento tra loro. “Se ci fosse un Michelangelo l'avrei già visto”, disse la professoressa A. Così crescevamo nel modesto liceo statale di provincia, era la nostra educazione al disprezzo e alla disistima, di sé e magari degli altri.
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quadernetto · 4 years ago
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+143
Riascolto in audio libri già letti. È la mia presunta grande scoperta di questi giorni, o settimane - il tempo spianato di questo evanescente lockdown. Riprendo con Storytel, scoperto in quel sabato mattina di supposta socialità da evento semisportivo, in effetti in nulla o quasi sportivo, e in cui credo di non aver proferito parola, pur guardandomi in giro tutto il tempo. Mi era rimasto addosso A Perdifiato di Covacich, l’unico interessante nel pacchetto del mese di promo. Bella la paranoia lucida tranquilla di Dario Rensich, i piccoli intarsi pornografici con Agota, le maglie emotive sentimentali erotiche con la moglie, la fatica tecnica della corsa. Poi altre cose spiluccate, poi Sapiens di Harari. Poi ho cominciato con M. di Scurati. Scorro il catalogo di Storytel. La vista di una copertina mi mette una specie di minuta allegria. Ascolto. La voce narrante si sdoppia per i pezzi più brevi alla fine o all’inizio dei capitoli. Alcuni nel racconto pigliano forma più viva - Dumini per dirne una. Aspetto che escano i Vagabondi della Tokarczuk. come fosse una novità assoluta. Prendo a seguirla appena la pubblicano. Il dettaglio ossessivo osceno delle camere delle meraviglie, dei piccoli musei, l’aria vitrea delle sue descrizioni: ogni piega delle parole esce con maggiore e nuovo risalto. Ma nessuno ascolta o riascolta i libri letti? Non abbiamo un verbo adatto? 
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