notredelphyne
Foto e parole, insieme
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notredelphyne · 2 years ago
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Ho avuto un troppo lungo blocco dello scrittore che non sono; quei pensieri sparsi aiutavano me a trovare qualche riferimento, qualche due punti: ecco! Anche un modo per dire esisto diversa da come credete, quel qualcosa in più che mi fa sentire me stessa.
Non pretendo che qualcuno si fermi a leggere. I miei diari di adolescente nascevano per me sola e così esaudivano il loro motivo d'esistere.
Vorrei essere chi trasmette qualcosa di buono o anche di piacevole, facciamo di utile. Vorrei cantare fiabe, racconti tra vite impervie in cui vince la costanza, libri che conducono ad un finale che è uno stupendo cesto di fini, ad uno ad uno colti ed amorevolmente accostati, sì come un'opera che forse vera arte non è, ma vivida sincerità.
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notredelphyne · 2 years ago
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Un negozio qui vicino sta per chiudere, scaffali dopo scaffali sono polvere. Direte: nulla di strano, accade ovunque. In questo caso è diverso. Ben 50 anni fa vi entrai con mia mamma, mi comprò "Don Chisciotte", lo presi tenendolo stretto a me. Addocchiai fili da cucito belli come quelli delle mercerie. Non mi piace cucire, ma amo i colori espressi in ogni loro forma. Quando fui adulta e madre ne vidi altri ne feci regalo a mia figlia; cuce con tecniche ardite e molto personali, ne ridiamo insieme e guardiamo modelli "unici" sfilare in casa.
Questi particolari dicono ben poco di M. gentile con noi, i nostri cani in fuga, pronto con la sporta del Covid, attento alle nostre vite, persino nelle sventure.
"Non posso riempire i tuoi espositori, vai via senza sentirti in colpa per i legami che ti legano stretto, soffocandoti da troppo. Chi comprende ti sarà vicino.
Prenditi i tuoi spazi liberi".
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notredelphyne · 2 years ago
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Guarda "Ma quali COMPITI per le VACANZE?agli studenti ho detto questo #lafisicachecipiace #shorts" su YouTube
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notredelphyne · 2 years ago
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Basta dire
Smeraldo.
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notredelphyne · 2 years ago
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Occhi
Non ditemi che tutti preferite gli azzurri,
per reconditi motivi tutti miei
navigo dolcemente nei verdi
diciamo così. 😉
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notredelphyne · 2 years ago
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A volte cammino e penso, a volte cammino e sento prati e boschi, a volte cammino col respiro.
Camminare col silenzio, ci riuscirò?
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notredelphyne · 2 years ago
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Spesso non ho le parole, altre non le dico, capita che le scriva non tanto per correggere e rileggere, solo ho una penna più veloce e spontanea della mia voce.
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notredelphyne · 2 years ago
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Mi amo quando rido a cielo aperto.
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notredelphyne · 5 years ago
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Grazie (lo si può dire sempre)
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Da qualche anno, seppur pochi non siete  più in questo  mondo.
Mi piacerebbe sapere di voi, di come state e  magari  di cosa fate.
Sì mi piacerebbe, ma ormai vi sento lontani, il che mi rincuora, mi fa ben sperare che siate liberi dai tanti  fardelli e  che  vibriate in una qualche forma di Luce, sentendoci capaci di cavarcela  con determinata gentilezza, senza nessun vostro aiuto.
Se vi  capiterà  di fare un giro  da queste parti, in giardino c’è  un pensiero per entrambi. So che lo riconoscerete e anche se non è nulla rispetto alla vostra  Casa  sapete che è un mio Grazie, ohhh sono passata al tempo presente, qualcosa mi sussurra che già sapete.
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notredelphyne · 5 years ago
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Certezze
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Il più bel giaciglio: quel prato puntinato giallo-viola vicino ad un corso d’acqua sul quale si adagiavano rami di giovani robinie e sambuchi per ora vestiti solo di tenue verde. 
Correre da un melo in cima alla più piccola delle colline mai viste sino a quell’acqua, che con l’intersecarsi dei suoi rivoli, coi i balzi delle sue gocce richiamava piedi di bimbi in corsa.
L’albero da frutto ormai longevo era abituato a queste scene, anzi ogni anno le aspettava, certo del loro arrivo come le giovani foglie sui suoi rami ed i fiori coi teneri petali.
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notredelphyne · 5 years ago
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quando rileggere accende...
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“Sebbene è spento nel mondo il grande e il bello e il vivo, non ne è spenta in noi l’inclinazione. Se è tolto l’ottenere, non è tolto né possibile a togliere il desiderare. Non è spento nei giovani l’ardore che li porta a procacciarsi una vita, e a sdegnare la nullità e la monotonia”.
Giacomo Leopardi  Zibaldone, agosto 1820
#grande #bello #vivo #vivere
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notredelphyne · 5 years ago
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Vivo come se fossimo immersi in un ingiusto giudizio  universale. Questo quadro mi ricorda movimenti molto più umani. 
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Ultima creazione di @grazianorey #grazianorey dal titolo allegro e timidamente minimizzante di “Giudizio Universale” (presso Torre Pellice) https://www.instagram.com/p/B7Ld9GpC0vn/?igshid=ynlyy5jtqtb
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notredelphyne · 5 years ago
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Ritorno
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Ci sono momenti  in  cui  vorresti tanto
che qualcuno si  ricordasse di te
anche col classico squillo del telefono.
Fermandoti  un attimo ti rendi conto
che chi  si era  dimenticato  di chiamarti
e starti accanto
porta il tuo nome ed il tuo cognome.
Quando torni  a te,
ritrovandoti,
provi pienezza.
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notredelphyne · 5 years ago
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Il cielo tornando a splendere ci  ha fatto un regalo.
Da  prati colline e  montagne sono partiti  sguardi  verso il Sole.
29 11 2019
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notredelphyne · 5 years ago
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La Differenza tra "Voler Bene e Amare" ...
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notredelphyne · 5 years ago
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Un compleanno così:
“Siamo in collegamento
non televisivo, neppure radiofonico, oggi si trasmette in un cortile, in un’aia, le prime a farsi sentire sono oche papere e galline, prede di un moto perpetuo, che collega tutti i presenti.
E’ un giorno di festa, molto speciale, Pino compie ottantotto (88) anni. Sulla terra due bambini hanno scritto accostati i due grandi numeri, così non serviranno candeline e ci si ballerà  attorno.
Il nipote sta accendendo un falò, per scaldare sino a tarda ora.
Non manca nessuno, sono scesi o saliti anche dalle borgate vicine.
Una lunga  tavola di assi in legno è apparecchiata  sotto un ciliegio, forte del tronco rossiccio e lieve al sole con sfarfallanti petali bianchi.
Ognuno entra  in scena al momento giusto: un gruppo di donne con tovaglie e stoviglie, alcuni uomini con sedie e bottiglie di rosso, la moglie di Pino dispone tre salami “di quelli buoni”, tomini di capra della sorella e le tipiche acciughe al verde preparate da lei con amorevole cura.
La figlia, ormai madre di Rosa, Nespolo ed  Ignazio, con femminile attenzione, prepara un mazzo di fiori, composto con corolle portate da tutte le case, la vivace composizione è simbolo dell’unione di un paese.
Pino è da sempre cordiale con tutti, come si dice qui “un gran lavoratore, un marito e un padre esemplare”, il tipico brav’uomo stimato da tutti. Dei suoi difetti nessuno parla, lo sorvolano allontanandosi sino ad essere inesistenti.
Quella  notte al momento del brindisi tocca a lui  prendere la parola. L’uomo da  alcuni  giorni pensa a che dire, non è un chiacchierone, preferirebbe offrire qualcosa di buono per palesare la sua  contentezza, la gioia d’essere tutti insieme. Si decide e dice schietto: “grazie!” mettendo  sulla tavola le sue più preziose bottiglie di vino.  
Una notte diversa da ogni altra:  stelle nitide nel cielo, grilli in coro, profumi di erbe, la fonte chiacchierina, che fanno da sfondo a  persone compagne di vita, capaci di festeggiare il più vecchio tra loro con ardente affetto e spontanea gioia”.
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--Negli ultimi anni ho ancora assistito a momenti simili persino in rioni cittadini. Sono spesso gli anziani, che conoscendo ancora i segreti  del festeggiarsi a vicenda, usando gli spazi delle proprie famiglie, dei Circoli di  quartiere o di quelli sportivi sanno improvvisare giornate o serate condivise.
Ci sono giovani che le apprezzano e sanno reinventarne anche fuori da un’aia--.
Zia  Cleo
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notredelphyne · 5 years ago
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Libero pensiero su tasti
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Inizialmente batteva quei tasti come sconosciuti sparsi su piani di scale e quindi via via con sicurezza e con lo sguardo perso nei  pensieri.
Non aveva mai  scritto nulla se non i compiti  assegnati, tra l’altro con un senso di noia.
Una mattina assistendo ad una cerimonia in cui tutti erano compìti e tristi nacque in lui il desiderio di descrivere quei volti, l’incedere lento, le preghiere recitate all’unisono e quei canti per lui nuovi.
Non aveva mai badato alla morte, non gli era mai capitata a tiro o per  fortuna o perché molto giovane.
Si chiese come mai avendogli in molti parlato di nascita, delle scienze, della letteratura, delle arti mai nessuno gli avesse raccontato la morte, non come un accadimento tra gli altri, non come l’intima sofferenza dei  cari, ma come pensiero che accompagna la vita.
Doveva trovare risposte, confrontarsi con qualcuno che gli aprisse il cuore, sì non voleva le righe di un libro, ma quelle di una persona saggia.
Non fu facile. Molti caddero nel vago, altri dissero che non era  il  tempo, che era troppo giovane e non poteva capire.
Restava la  sua nonna, forte in un’esistenza complessa ed anche difficile. Lo fece sedere al fresco, vicini tra ombra e sole, iniziò: “Quando nascesti chiesi per te al Signore tanta salute ed il dono del libero pensiero. Ora so che mi ha esaudito.
Ogni momento è un rintocco di morte, un rintocco di vita.
La morte si fa conoscere un po’ alla volta, come del resto la vita. Ogni  forma di tristezza, più o meno intensa, duratura o fugace, è morte dentro spezzoni del vivere, dai quali non bisogna rifuggire ed ai quali non vale ribellarsi.
Gli anni ci insegnano ad essere noi stessi nel bello e nel brutto, nell’allegro e nel tormento. La fine su questa terra si prepara accogliendo tutti i sentimenti e le emozioni, le scelte e le azioni, arricchiti nell’intimo profondo.
E quando sarà quel giorno, caro figliolo non sarai solo, nessuno di noi lo sarà.
San Francesco scriveva Sorella  Morte, ma credo che vicino ed intorno non ci sarà solo lei. Non so dirti se sarà facile, non posso assicurati  nulla con la mia  mente, ma il mio  cuore ti può rivelare che ognuno di noi sarà Insieme, insieme a ciò che crederai o non crederai. L’Insieme ci sarà, nipote mio”.
Le sue parole suonarono forti dolci rassicuranti, il mio tremore interno svanì.
Quel giorno scrissi questo pezzo per pochi amici e poi non smisi più di raccontare e raccontarmi.
Grazie alla nonna potevo ormai dire di tutto un po’, portando sprazzi di serenità e sentire”.
Questa nonna aveva una forma di religiosità tutta sua, era libera anche in questa scelta tanto personale  ed intima.
Una macchina da  scrivere simile a quella che vedete venne regalata al giovane dopo la caduta del Muro di Berlino (9  novembre 1989), questa volta fu il nonno, in giro per mercatini, a scovarla, tutta per lui.
Zia Cleo
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