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Nonostante le promesse non mi siano mai state mantenute, io, continuo a crederci. Chiamatela testardaggine o stupidità, io la chiamo speranza.Speranza che un giorno qualcuno che sappia mantenere anche la più piccola e banale delle promesse, incroci per caso la mia strada.

Enne

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Costruisco muri di autodifesa, ma i mattoni me li date voi.

Enne

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Chi ti ama veramente non fa della tua estrema sensibilità una debolezza, ma bensì ti aiuta a ricucire ogni singola ferita del tuo cuore affinché tu possa tornare ad amare senza più paura.

Enne

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Va bene dare senza ricevere, finché non ti esaurisci. È allora che decidi di fare un passo indietro.

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E quando le nostre giornate colme da rumorose risate, verranno interrotte da spaventosi temporali, ti prometto che ti prenderò per mano e andremo a ballare sotto la pioggia.

Non saranno tutti giorni di sole, ma possiamo aspettare l'arcobaleno danzando.

E così faremo sempre: di ogni ostacolo un trampolino per volare più in alto.

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Aspetta quel qualcuno che sia sicuro di sé stesso, di ciò che pensa, ma che non abbia paura a mettersi in discussione e chiedersi se non sia lui a sbagliare. Resta con quella persona che non tema fare un passo verso di te. Perché l'amore non è solo accettare gli altri, l'amore è anche essere disposti a cambiare in meglio e a crescere. Questo si chiama "amare se stessi". Ecco: resta con quella persona che ama se stesso, ma a cui non pesi dare un po' di quell'amore anche a te.

Enne

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E non mi importa quanto faccia male, quanto sia difficile. Ci sono già passata e so che non si muore.

Enne

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A furia di mettere da parte me stesso, non ne rimarrà più niente.

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Ora ci riprovo a scrivere un’altra lettera. Ne ho scritte tipo 3 in questi giorni, 4 se devo contare quel messaggio lunghissimo dell’altro giorno. Ero qui, sul letto, cercavo di dormire e mi è venuta in mente quella volta che eravamo da te e stavamo cercando un posto dove andare il weekend successivo. Ti ricordi? Sarebbe stata la nostra prima (e ultima) fuga romantica. 

Quel giorno sei uscito dal lavoro, e ci siamo incontrati in stazione come al solito, abbiamo preso il treno e siamo andati da te. Abbiamo dormito abbracciati, o meglio quasi uno sopra l’altro come facevamo, o come dicevi che ti sarebbe piaciuto vivere. Quando ci siamo svegliati avevi fame così mi sono alzata e ti ho tagliato a barchetta una mela. Qualche giorno dopo, sempre a casa tua, è venuta fame a me e tu mi hai detto “aspetta qui, ti porto una cosa” poi sei arrivato con una mela tagliata a barchetta. E’ stato un bel gesto, bellissimo direi e io ho questa maledetta abitudine di innamorarmi dei gesti. Ma solo ora mi rendo conto, ripensando alle cose che mi hai detto dopo, che forse lo hai fatto perché ti sentivi in debito e non perché ti sentivi di farlo. 

Tutto ciò che io ho fatto, l’ho fatto perché mi andava di farlo, non perché mi aspettavo qualcosa in cambio, quindi mi dispiace averti dato di più di quello che tu saresti stato disposto o forse devo dire ‘pronto’ a dare a me. 

Ho capito che, a volte, diamo tutto noi stessi alle persone anche se non è ciò di cui loro hanno bisogno. Io ti ho dato tutta me stessa, ma tu non ne avevi bisogno, non in quel momento, o forse non eri pronto per tutto ciò che io ho da dare e per questo ti sei sentito sotto pressione. Avrei dovuto dirtelo che voler bene è dare senza aspettarsi qualcosa in cambio. Senza volere niente in cambio. Forse ci siamo incontrati troppo presto, perché di certo abbiamo legato, ma non siamo pronti per tutto il resto. Ed è giusto pensare “perché mai dovremmo essere pronti?” “Quand’è che uno è veramente pronto?” Secondo me non lo si è mai. 

In ogni caso, penso tu sia una delle poche persone per le quali ho avuto pensieri non egoistici. Una delle poche persone che vorrei vedere felice anche se non con me, nonostante io abbia desiderato più volte di essere il motivo della tua felicità. Ma ti voglio bene veramente ed è per questo che a me basta che tu sia felice, non importa grazie a chi o insieme a chi. Ed è quello che ti auguro. E poi ti auguro di realizzare i tuoi sogni, di trovare il coraggio di prendere e partire da solo (o con chi ti rende felice). Per l’Australia, per Londra o per dove vuoi. Ti auguro di trovare un giorno la forza di correre e il coraggio di lasciarti andare completamente e di non farti condizionare da niente e da nessuno, altrimenti rischi di perderti le cose migliori e più emozionanti della vita.   E spero che, quando pensi a me, tu abbia solo ricordi felici, ricorda i momenti in cui abbiamo riso talmente tanto da avere il mal di pancia, quando facevi battute stupidissime o quando io inciampavo o cadevo nel nulla. Ricorda tutti i sogni che avevamo insieme e realizzali, da solo (o con chi ti rende felice). Fai quello che desideri, senza paura. Spero che, qualsiasi cosa succeda, qualunque persona incontri, o qualunque sia la quantità di tempo che trascorre, tu, non mi dimentichi. 

Io non lo farò.

Ciao amore.

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Fa male essere diventata una persona qualunque per te, essere trattata come qualsiasi altra persona poco importante nella tua vita. A volte è come se mi mancasse un arto, come quando esci di casa e senti di aver scordato qualcosa ma non sai che cosa. Arrivare a sera e non sapere come stai, com'è andata la tua giornata. Non sentire la tua voce, i tuoi lunghi discorsi sul lavoro, sui tuoi, su tutto. Non sentire te. Non so se per te è lo stesso, forse no, mi piacerebbe sapere come fai. Perché a me sembra di fare un passo avanti “oh stamattina mi sento proprio bene” ed è effettivamente tutto ok, ma puntualmente la mattina dopo mi sento di nuovo vuota. Non ricevere più il tuo buongiorno, sapere che non ho nessuno con cui condividere i miei successi, qualcuno importante intendo, tipo te. E a volte sembra che mi manchi il respiro, sembra di non farcela. Poi ho talmente tante cose che vorrei chiederti, ma non posso. Non voglio passare per quella che fa di tutto per farti tornare da lei. E non voglio nemmeno fare la patetica con questo, è solo che ho bisogno di tirar fuori ciò che sento. E tu hai sempre detto che ti piace se condivido i miei pensieri con te, forse non è cambiato nulla. Forse ti fa ancora piacere. Non riesco a leggere un libro senza collegarlo a te. Sembra che tutto intorno parli di te. Non riesco a dire alla gente che è finita, che non so nemmeno il perché, che non capisco neanche io. A tratti mi sembra di non sentire più nulla, rabbia, dolore, amore, odio. Nulla. A tratti sento un vuoto. Un vuoto che può riempire solo la tua risata, i tuoi sguardi, i tuoi abbracci. Forse era solo abitudine tutto il resto. Forse non era amore. Forse. Ma qualcosa era. Ed era bello. Era la cosa più bella che io abbia mai vissuto e il mio maledetto cervello animale non vuole perdere la speranza. E se ieri pomeriggio sono riuscita a stare meglio e a fare un passo avanti, con questo ne avrò fatti 10 indietro. Ma voglio che tu sappia. Devi sapere che sto lottando con tutte le mie forze per dimenticarti, ma che il mio cuore non vuole, si rifiuta. Lui aspetta te. E allora quando torni?

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Sai cos'è? Non so mai se scherzi o se sei serio. Anche quando mi dici certe cose un po' più profonde o dolci. Beh io lo sono. Non capita mai che dica cose dolci, ma quando le dico è perché lo penso e lo sento davvero. Non so dirti per certo se ti amo o no. Non so se è amore ciò che sento, ma so che quando sono vicino a te è come se il resto del mondo sparisse e ci fossimo solo io e te. Ed è bellissimo. Non so se anche tu provi lo stesso, non so se effettivamente vuoi stare con me o se potremmo stare insieme, so che io lo vorrei, se dovessi scegliere qualcuno, su un milione di persone, sceglierei te.

Enne

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Vivo a stento e ricordandoti ti aspetto.

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Tardi.

Lui apre la porta e con la faccia sorpresa dice: -Che ci fai qui? - ok, fammi parlare. Sai quanto sia difficile per me esprimermi a voce. L'altro giorno una mia amica mi ha trascinata ad un seminario in cui ti promettono di cambiare la tua vita per sempre. Ad un certo punto ci hanno chiesto di fare una lista, di scrivere 20 momenti in cui siamo stati veramente felici e 20 in cui siamo stati davvero tristi. La lista che compilai per prima è stata quella dei momenti tristi, ci ho messo 5 minuti e sarei andata avanti tranquillamente, di momenti tristi ne ho da vendere. Poi mi sono fermata a pensare ai momenti belli e felici e non me ne veniva in mente uno che fosse uno. Così per distrarmi un attimo ho aperto Facebook e c'era una notifica, una mia amica aveva messo un Like a una nostra vecchia foto. La mia preferita, quella in cui siamo sul letto io ho quei pantaloncini di jeans che a te piacevano tanto e quel top nero, il mio preferito e ti tengo stretto con le braccia intorno alla vita e la testa appoggiata al tuo petto, tu mi abbracci e sorridi guardando l'obiettivo. Te la ricordi quella foto? Quello è stato un momento felice, non facevamo nulla di particolare, ci stavamo solo facendo un paio di foto insieme, ma eravamo insieme e questo mi rendeva felice. Poi mi sono ricordata della prima volta che siamo usciti da soli, il nostro primo appuntamento. Ricordi? Siamo andati con la tua vecchia macchina a guardare un film nel parcheggio del supermercato un po' in periferia e quando volevamo tornare a casa la batteria della macchina si era scaricata. Così siamo tornati a casa a piedi e abbiamo riso tanto, Quella sera è stata la più bella forse. Così, in quel momento, mi sono resa conto che tutti i momenti felici che ho sono quelli vissuti insieme a te. E non è un caso se ancora tengo la nostra foto sulla scrivania, non è un caso se ogni mattina mi sveglio sperando che tu torni da me. Ma aspettare è inutile. Le cose che vogliamo ce le dobbiamo prendere da soli, così eccomi qui. Sono venuta qui per dirti che ho riempito quella lista con 20 momenti che ho vissuto insieme a te e ne vorrei di più, molti di più, infiniti. Infiniti momenti felici insieme a te. E lo so, lo so che è passato molto tempo, lo so che forse sarei dovuta venire prima e forse avrai già un'altra persona, ma se per te è la stessa cosa, se ancora provi un briciolo di quell'amore inspiegabile che ci univa allora riproviamoci. Buttiamoci di nuovo a capofitto in questa storia perché io me lo sento, che sei tu quello a cui io voglio donare l'anima. - finisco il mio e riprendo a respirare. Il cuore mi batteva all'impazzata. - wow.. Io non so che dire.. Io.. - amore chi è alla porta? - sento una voce femminile dall'interno. - mi dispiace, devo andare ora. È tardi. Chiude la porta.

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Senza te non voglio vivere.

Lei era sempre stata una tipa che vive al momento, quel tipo di persona che non si fa sfuggire l'attimo. In un momento come questo, normalmente, lo avrebbe abbracciato, gli avrebbe sorriso e voltandosi se ne sarebbe andata. Avrebbe preso la sua strada senza mai voltarsi indietro, dritta verso l'avventura, curiosa di scoprire cosa la vita aveva da offrirle. E se solo avesse sentito la sua mancanza si sarebbe affidata alla tecnica “chiodo schiaccia chiodo”. Che, solitamente funzionava. Insomma se hai un vuoto in qualche modo lo devi colmare. Era così che agiva, era così che aveva sempre agito. Ma ora lei era cresciuta, era diventata un'altra persona. Una persona innamorata incapace di dire addio. Non poteva ancora voltarsi e andarsene, voleva restare ferma lì dov'era ancora per un po’. “magari torna.” Ma lui non sarebbe tornato, mai. E lei, lei non sapeva come dimenticarlo. Perché così come non scegli di chi innamorarti, non scegli quando dimenticare. E non era una debole, lei poteva benissimo vivere senza di lui. Ce l'avrebbe fatta benissimo, il fatto è che lei, senza di lui, non ci voleva vivere.

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Voglio dire che se penso a una "futura me", mi piace immaginarmela al tuo fianco con tutto ciò che offri tu.

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Il mio posto è con te.

Te lo lo ricordi quando seduti sul prato, nel verde, circondati dagli alberi con il sole che ci accarezzava con dolcezza, il calore dell’estate che ci avvolgeva e il cielo azzurro perfettamente dipinto su di noi, ti ricordi tutte le promesse che ci siamo fatti? Eravamo così innamorati, ignoravamo le altre persone intorno a noi.

Me lo ricordo come se fosse ieri, io indossavo quella lunga gonna gialla che svolazzava con il vento e tu eri geloso che tutti mi guardassero. Era di quella gelosia che fa piacere, che ti fa sentire desiderata. “Possono guardarti quanto vogliono, tanto sono io quello fortunato” dicevi.

Avevamo preso due birre e un po’ di pizza. Su quel prato eravamo spensierati. Solamente noi. Noi e i nostro sogni. Noi e le nostre promesse. Noi e il nostro amore.

Quel amore che in quel momento, avrei giurato sarebbe durato per sempre, in quel momento avrei giurato che avremo veramente avuto un appartamento tutto nostro e un gattino.

Ora tutto questo sembra così lontano, perché tu hai dimenticato. Hai dimenticato come ci siamo ritrovati, hai dimenticato la magia che ci ha unito, hai dimenticato le promesse che hai fatto, hai dimenticato che vanno mantenute.

Anche seduti sul bordo della fontana mi hai fatto tante promesse. Avevi una camicia nera, quella che a me piace tanto perché definiscono divinamente le tue braccia, quelle braccia che quando avvolgono il mio corpo mi fanno sentire al sicuro, protetta, a casa.

Quella sera, alla fontana, è stata altrettanto magica. Dopo aver girato quasi tutta la città a piedi, siamo arrivati a casa. Tu hai spento la luce, perché mi conosci, sono timida, mi vergogno.

Poi ti sei avvicinato a me e senza dire una parola, con dolcezza, mi hai sfilato il vestito, abbiamo fatto l’amore, per la prima volta. Ci siamo addormentati e, nonostante i trenta gradi, abbiamo dormito abbracciati. Quando mi sono svegliata ero perfettamente incastrata tra le tue braccia “E’ così che vorrei svegliarmi ogni giorno. E’ questo il mio posto. Con te” ho pensato guardandoti.

Ho tutti questi ricordi che si, fanno male, fa male dover ricordare quanto ero felice, quanto mi sentivo bene tra le tue braccia e sapere che quelle emozioni, quelle sensazioni non le proverò mai più.

Ma fa ancora più male dover rinunciare al futuro che insieme avevamo immaginato.

Fa male dover accettare l’idea che, d’ora in poi, non ci sarà più un “noi”, ci sarò io. Da sola. 

E dovrò cavarmela, anche se, insieme a te, la vita aveva un sapore dolce, al quale non avrei mai rinunciato. 

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“Tu non sei l’eccezione. Tu sei la regola. E la regola dice che se un uomo non ti chiama, è perché non vuole chiamarti. Se ti tratta come se non gliene fregasse un cazzo, è perché non gliene frega un cazzo. Se ti tradisce, è perché non gli piaci abbastanza. Non esistono uomini spaventati, confusi, disillusi. Non esistono uomini tragicamente segnati dalle passate esperienze, bisognosi d’aiuto, bisognosi di tempo. Gli uomini si dividono in due categorie soltanto: quelli che ti vogliono e quelli che non ti vogliono. Tutto il resto è una scusa. E TU, tu, Donna, di mestiere fai l’avvocato, la commessa, la cameriera, l’insegnante, la casalinga, la commercialista, la modella, la ragioniera, l’attrice, la studentessa, NON LA CROCEROSSINA. Quindi, aspetta che sia lui a chiederti di uscire. Perché va bene la parità dei sessi, le quote rosa e l’eguaglianza dei diritti, ma i tempi non sono poi così cambiati. Gli uomini restano pur sempre dei cavernicoli, sia pure incravattati, e come tali adorano il sapore della conquista. Tieniti lontana dagli uomini sposati. Non lasceranno la moglie per te. Meno che mai lasceranno i figli per te. E non credere alla storia dell’amica della sorella di tua cugina, appena convolata a nozze con quello divorziato. Tu non sei l’eccezione. TU SEI LA REGOLA. Al bando quelli che ti costringono ad aspettare ore accanto ad un telefono che non suona. Non hanno perso il tuo numero. Non hanno investito un cane. Non hanno appena scoperto di avere un tumore alla prostata. Probabilmente sono al telefono con un’altra. Oppure sono gay. Fanculo quelli che non declinano i verbi al futuro. Non sono analfabeti. Semplicemente non vogliono impegnarsi perché non gli piaci abbastanza. Li riconosci facilmente. Girano con un cartello appeso al collo, e la scritta: “Ci stiamo frequentando”. Quando la senti, SCAPPA. Non consumare le tue belle scarpe nuove (e neppure quelle vecchie) per correre dietro un uomo che non ti vuole. USALE, piuttosto, PER PRENDERLO A CALCI IN CULO. Impara l’arte dell’essere donna. Impara l’arte di ottenere dagli uomini quello che desideri. Non sbattendo i piedini ma facendogli credere che siano stati loro a decidere. Impara a SCEGLIERE, invece che essere scelta.”

(via zoe-marsh)