#torna da me
Explore tagged Tumblr posts
sarapicchi · 2 months ago
Text
Quando non avevo nessuno a cui rivolgermi, sapevo di poter contare su di te.
Quando tutte le strade si chiudevano, la tua porta era l'unica sempre aperta.
E quando tutto si faceva difficile, eri tu al mio fianco a dirmi che sarebbe andato tutto bene.
Grazie mamma per tutto quello che hai fatto per noi e per quello che saresti stata capace di fare.
Senza di te non sarei chi sono oggi.
Devo tutto a te.
Grazie infinite mamma.
Grazie infinite alla donna più importante delle mia vita.
Auguri mamma ♥️
Tumblr media
6 notes · View notes
Text
Non sai cosa darei, per tornare indietro e riaverti vicino..
36 notes · View notes
tornaindietrodame · 1 year ago
Text
Meglio andarsene e sentirne la mancanza, che stare lì e non significare nulla.
3 notes · View notes
labellalabestia · 2 years ago
Text
Ti aspetto nel modo più doloroso che esista.
Invano.
3 notes · View notes
if-i--could-fly · 2 years ago
Text
Tumblr media
Abbiamo dimenticato che l'amore è solo complicità..
4 notes · View notes
justasimplegirlsworld · 2 years ago
Text
Mi manchi.
Mi manchi e io non so che fare.
Mi mancano i tuoi occhi, il tuo sorriso. Mi mancano i tuoi capelli sempre in disordine e mi manca la tua risata.
Mi manca il suono della tua voce quando mi parlavi di cazzate e quando parlavi seriamente.
Mi mancano i nostri discorsi, la nostra capacità di passare da un argomento serio a quello triste senza sminuire il primo.
Mi mancano i tuoi piccoli atteggiamenti, mi manca guardarti mentre fumi una sigaretta.
Mi manca quando canti o semplicemente facevi il labbiale di una nostra canzone o di una che conoscevi solo tu.
Mi manca quella pallina di pelo, le sue feste, i suoi baci.
Mi manca tutto di te.
Quando mi facevi ridere, quando mi facevi riflettere.
Mi manca la sensazione di sicurezza che solo tu mi hai saputo dare.
Mi manca abbracciarti, stringerti.
Mi mancano i tuoi morsi amichevoli. Mi mancano le tue mani che suonano la chitarra.
Mi manca vedere le lacrime rigare il tuo viso, che siano di gioia o di dolore.
Mi manca tutto di te. E fa fottutamente male cazzo.
Come lo riempio questo vuoto che hai lasciato?
Come si fa a smettere di pensarti in ogni fottuto secondo libero?
Vattene ti prego. O torna da me.
Torna ti prego...
Niente è più presente come il vuoto della tua assenza.
- @justasimplegirlsworld
2 notes · View notes
portinaio · 1 year ago
Text
Tumblr media
1 note · View note
omarfor-orchestra · 5 months ago
Text
Io ho un sogno: Mimmo S3 con la bara
11 notes · View notes
nonsolohaiku · 1 year ago
Text
E poi, sotto la pioggia puoi anche piangere che nessuno se ne accorge...
Tumblr media
18 notes · View notes
sarapicchi · 5 months ago
Text
Lei è Bice e oggi è il suo compleanno. Due anni che questa dolce patata pelosa fa parte della nostra famiglia, ma per noi è molto di più. In un altro post avevo già parlato di lei e dell’amore immenso che legava mia mamma a lei, la sua mamma, la nostra mamma. Ma oggi non c’è bisogno di tante parole. Basta pensare al sorriso di mia mamma dal primo giorno che l’ha presa in braccio, quel sorriso che non si può descrivere, che diceva tutto. Quello vale più di mille parole. Oggi, purtroppo, non possiamo più vederla sorridere come prima, ma possiamo continuare a dare a Bice tutto l’amore che mia mamma le ha sempre dato. Perché Bice non è solo un cane, è la nostra famiglia, ed ogni giorno che passa ci ricorda quanto è stato prezioso quel legame, quel legame che ora cerchiamo di onorare, con tutto il cuore. E oggi, anche se mia mamma non è più con noi, il suo amore continua a vivere attraverso Bice ♥️🐾
6 notes · View notes
sergiomattarellafangirl · 1 year ago
Text
non so se tifare i bnkr44 perché amici di sethu o non tifarli perché non l'hanno invitato alla serata ospiti
3 notes · View notes
labovff · 8 months ago
Text
@ofmaldonia @joaoarmeiro @cvodeguarda
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
The Princess Diaries 2: Royal Engagement (2004) dir. Garry Marshall
Tumblr media
7K notes · View notes
matteoberrettini · 3 months ago
Text
life is so rough without vic in goal for spurs
Tumblr media
0 notes
oncloudatlas · 1 year ago
Text
some of you act like she’s supposed to babysit her fanbase like i see no one telling this shit about beettee or whatever and their insane fandom but the second a woman is successful she is SUPPOSED to constantly watch over her fans and you know what, fuck that lmfao
she has no responsibility over whatever the fuck y’all want to believe or do, she clearly hasn’t stated a single thing/hasn’t promoted anything because she was expecting things to degenerate and how you’re blaming her anyway ⚰️
like; she announces the album? she’s a bitch because she’s gonna cause a shitstorm who’ll involve inevitably joe; she talks about how important it is for her, the impact of songwriting, how she dealt with her feelings? she’s a bitch who wants to villainize him; she’s silent, goes on with her career and tour and trips and relationships? she sucks because she didn’t put an actual effort into promoting the album; she jumps on a trend she sees her fans digging and wants to give her own perspective? she’s blaming him, trying to rewrite history and only wants to use him and their relationship to make the album sell LIKE
but if i say y’all hate women i’m the insane one, sure jan
0 notes
janniksnr · 1 year ago
Text
di tutta questa vicenda del cambio di programmazione della rai di domani l'unica cosa che mi sento di dire è che le anteprime raiplay hanno devastato questo paese !!! alla fine nonostante a me "vada bene" così perché avrei comunque seguito la partita di jannik in ogni caso, capisco che chi ha visto già i primi due episodi si scoccia a dover aspettare due settimane prima di poter vedere i nuovi e chi (come me) aveva scelto di non vederli in anteprima dovrà continuare a girare sui social coi paraocchi per non beccarsi spoiler (cosa molto difficile perché il 90% degli utenti di twitter non usa hashtag e piazza direttamente foto/video di scene ma vabbè anche questa è una battaglia persa) boh praticamente una schifezza ma comunque in generale mi sfugge proprio il senso di caricare gli episodi due giorni prima togliendo anche una delle poche cose belle delle serie in tv che è quella di commentare insieme ad altri in contemporanea :/
1 note · View note
imninahchan · 8 months ago
Text
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
⠀⠀ ⠀⠀ ⠀⠀ ⠀⋆˚࿔ 𝓑ᴀʙɪᴇꜱ.𝓑ᴀʙɪᴇꜱ. 𝓑ᴀʙɪᴇꜱ. 𝜗𝜚˚⋆
⠀⠀ ⠀⠀𓇢𓆸 vibes muito wagner. swann. mads ᡣ𐭩 。𖦹°‧
۶ৎ 𝐴𝑣𝑖𝑠𝑜𝑠. sexo sem proteção (¡se protejam na vida real!), breeding kink, dirty talk, spanking, degradação, daddy kink, cumplay, dumbification, choking, masturbação masc, orgasm denial, menção a sextape. cenário extremamente aleatório que acho que combina com um dos três (fdps q te comem da maneira mais freaky possível mas não assumem em voz alta que são freaky) mas eu não soube escolher um pq eu só tô com tesão subindo pelas paredes dois beijos irmãsᏪ !
Tumblr media
⠀⠀ ⠀⠀ ⠀⠀
𝓥ocê recosta na parede espelhada do elevador, os olhos afiam encarando o homem à sua frente. Já não porta mais nenhuma vergonha do que se passa pela sua mente, muito menos remorso de falar em voz alta sem pensar duas vezes. Mal contém o calor que sobe pelas pernas, a vontade incessante de apertá-las uma contra a outra. O tom levemente grogue ecoa pelo cubículo, pedindo me engravida.
Flagra o sorriso que ameaça crescer nos lábios dele, mas rapidamente a face torna à seriedade, a mão corre pela lateral do rosto. “Não”, te nega, abaixando o olhar pra encobrir mais um sorrisinho.
“Ah, por quê?”, você faz biquinho. Agora, as costas abandonam a parede porque é a bochecha que vai se escorar na superfície; colando o corpo, arrebitando a bunda, como se se ofertasse para ser devorada, “Hm? Por favor, por favorzinho...”
O timing da porta se abrindo é perfeito para que ele possa ignorar o seu clamor. Caminha pelo corredor na sua frente, saca as chaves para abrir o apartamento. Os seus sussurros ao pé do ouvido não parecem incomodá-lo. Feito um demoniozinho no ombro, continua suplicando mas eu queria tanto. A voz soa mais docinha até, como se todo o mel que tomou naqueles drinks estivesse fazendo efeito só nesse momento. Faz o mesmo caminho que o outro, adentra o quarto com as mãos pairando sobre o ventre, por baixo da blusa. “Eu preciso de você, é sério.”
Ele se senta na beirada da cama, coça a nuca. Por fim, te olha. Seria mentira se negasse que te ver acariciando a área ternamente dessa forma não o estimulasse. Na verdade, se tivesse que usar uma palavra pra classificar esse estímulo, escolheria ‘tentação’, com certeza. Sorri, “vem cá”, acenando.
As mãos grandes pairam na sua cintura, as suas pernas estão presas entre as dele. “Você não quer um bebê, meu amor”, te diz com a calmaria de sempre, “Você só quer pica, rola, pau, e eu poderia usar um milhão de sinônimos pra pênis aqui”, brinca, bem-humorado. O seu olhar se perde, enquanto mordisca o lábio. Calculamente pensativa, porém. Por mais que ele saiba — esteja escrito na sua cara cínica — que a ingenuidade nas suas ações desde que o dia amanhaceu não tem nada de genuína, ainda é divertido te assistir atuando. Como agora, no seu semblante de bobinha e na voz vazia ao respondê-lo ah, sim, faz todo sentido, papai. Você é tão inteligente, pode me comer mesmo assim? E ele ri, parcialmente incrédulo perante o despudor. “Por que você é tão puta assim, hein?”, um tapa estala na sua bunda junto do questionamento.
Você engatinha pela cama, igualzinho um bichinho. Se despe sozinha, na expectativa de que vai conseguir o que quer ou, simplesmente, porque já não se aguenta mais sob as próprias roupas. Ele se levanta, mãos no bolso da calça, apenas observando-te contorcer sobre o colchão, resmungando, abrindo-se todinha. Encontra a posição perfeita pra se mostrar pro homem: a lateral da face no travesseiro comprido ao qual se abraça, os joelhos meio dobradinhos e a bunda empinada do jeito que o ângulo que te deixa quase de quatro permite.
“Hm?”, a voz grossa reitera, embora você espie por cima do ombro, não prevê o tapa estalado que recebe nas nádegas. Arfa, esfregando-se na fronha. “Sabia que queria vir pra casa só pra dar pra mim”, agarra a carne, espreme, selvagem, antes de estapear duas vezes seguidas, “e ainda teve coragem de fazer todo aquele showzinho na frente dos outros, dizendo que tava cansada, que tinha bebido muito”, sorri consigo mesmo, recordando da sua atuação.
A mão aberta escorrega pelas suas costas, arranha. A sensação gostosa te desperta um arrepio, rebola, espamando. “Tá bêbada, linda?”, ele quer saber, apesar de imaginar a resposta, “Tá cansadinha, tá?”, as unhas regressam cravadas na sua pele até as palmas se encherem com as nádegas outra vez, “Se estivesse cansada tinha deitado nessa cama pra dormir, mas, olha pra você, oferecendo essa bunda pra mim que nem uma puta só pra ganhar um pouco de atenção”, surra a região de novo.
Uma, duas, três vezes. “Merece tanto tapa nessa bunda que podia te deixar sem sentar pra aprender a ser menos sem-vergonha”, te avisa, malvado. E você murmura de volta, cheia de dengo. Dói de leve, arde e queima, no entanto teria curtido se recebesse mais tapinhas. Mas melhor do que a mão pesada, é o açoite das bolas chocando-se por ali, então se motiva ao esperá-lo puxar a camisa, desfazer o botão da calça.
Se encaixa em ti, o peitoral cola às suas costas à medida que verga na sua direção, escorregando pra dentro, indo tão fundo. A boca está pertinho do seu ouvido, “Viu como ganhou tudo de uma vez só, hm? É porque tá babando perna abaixo igual uma cadelinha no cio”, chupa o lóbulo da sua orelha, a língua quente lambe pelo seu pescoço. Se sugar com mais força a pele, é capaz de doer e ficar dolorido até amanhã. Pelo menos, quando corre os dentes, é mais carinhoso. “Tá tão apertadinha, tô com medo de meter em ti e te fazer chorar, amor”. O seu sorriso ladino faz o homem sorrir junto, “sabia qual ia ser a sua reação, cachorra”, te sussurra, o ar cálido sopra na sua bochecha, “toma, então.”
Enquanto uma mão força na sua nuca, a outra está na sua cintura. Ele ergue a postura, sisudo, mete com certa impaciência desde o princípio. E, nossa, é exatamente o que você precisava, né? Às vezes, é só isso que importa: o som rachado da virilha dele na sua bunda; a forma que o canalzinho se fecha, o sufocando dentro de si. Podia ficar assim por horas, seja sincera. Balança sobre o colchão, vulnerável, os braços são cruzados nas costas e os pulsos tomados pelas mãos dele, facilmente dominada feito uma boneca. Daí, quando ele te pede pra virar de barriga pra cima é impossível não queixar-se, irritadinha. “Ah, não...”, manha, “Não para, continua me fodendo, vai.” Se debate, inquieta, embora obedeça.
Ele te puxa pelas pernas pra ajustar na beiradinha da cama, pende o corpo por cima do seu outra vez; agora te encarando, porém. Estampa um sorriso vadio no rosto ao deixar um tapinha no seu e apontar o dedo na sua cara, “cala a boca, não reclama”. Você também sorri, igualmente sórdida. Até desvia o olhar porque tem medo de sorrir demais e aparentar não só lasciva mas estúpida na mesma medida. Pega no seu pescoço, a ponta do nariz resvala na sua, amoroso. Os lábios procuram os seus, o ósculo é breve, porém molhado, faz questão de te oferecer a língua dele pra você chupar. “Você queria um bebê, né?”
“Eu quero.”
“É?”, deixa um selinho na sua boca, “Mas eu não vou te dar um”, e quando os beicinhos se unem novamente, recebem mais um selar, bem estaladinho e cheio de saliva. “Por que você quer um bebê, hm?”
“Porque eu te amo.”
O sorriso na face masculina parece se estender em câmera lenta. A mão paira sobre a sua boca, os dedos caindo por entre os seus lábios que se entreabrem. “Vagabunda”, difama, “Você mente tão bem quando tá com tesão”. Esconde o próprio rosto na curva do seu pescoço, se esfrega. Por que quer saber meus motivos, se não vai realizar minhas vontades?, a sua pergunta recebe uma resposta imediata; os beijinhos distribuídos pelo colo chegam ao busto enquanto ele justifica, intercalando as palavras: “Porque... me deixa muito duro... quando você fala assim.”
Alcança os seus seios, e porque só pode mordiscar um, é responsabilidade da mão apertar a mama. “Tô gostando da ideia de te imaginar vazando porra de tão lotada”, te confessa.
“Então, faz, e depois tira uma foto que a imagem dura mais.”
“Hmm, não sabia que cê tinha essa coragem”, os dentes descem raspando pela sua barriga, a voz aveludada.
“Se me foder, deixo gravar um vídeo.”
Ele levanta o olhar, “É mesmo? Se foderia num videozinho pra mim, princesa?”
“Muito.”
O homem se ergue, segura a ereção entre a palma da mão. Com a cabecinha inchada, roça no seu pontinho, desliza pra baixo, banhando de excitação. Coloca, o seu pedido vem numa prece que transborda ternura. Mas não é atendida, claro. Ele bate com a ponta na sua buceta e prefere usá-la pra se esfregar somente, se masturba com a própria mão.
Você não desiste, entretanto. Quem sabe não pode convencê-lo se listar as vantagens. “Pensa no quanto gosta de meter em mim”, começa, a voz soa baixinho. “Pensa que vou ter um filho teu, vou mudar tua vida.”
O compasso da punheta aumenta, ao passo que o sorriso retorna à face dele. “Você fala burrinha por pica pra caralho, até me dá vontade de gastar leite contigo.”
“Talvez, devesse”, retruca, “Deveria tá fazendo um monte de coisa, tipo socando tudo em mim, me enforcando e cuspindo na minha boca.”
Feito um gênio prestes a realizar os seus desejos, ele, de fato, se inclina pra segurar a sua garganta e deixar um filete de saliva na sua língua esticada. “Te comer, vou ficar devendo”, conta, sem receio nenhum de não te proporcionar um orgasmo, “Mas essa buceta pode ganhar uma chuva de porra se ficar bem quietinha até eu gozar, só pra não dizer que eu sou mau.”, e finaliza com um comando, “Abre mais as pernas.”
Você sente os jatos morninhos melando por cima. O som do arquejar másculo alimenta a sua vontade, faz latejar. Vazia por dentro, infelizmente. Pra curar a carência, os dedos tocam a si própria, aliviam a dor no clitóris durinho, arrastam o máximo de porra que conseguem juntar e enfiam pra dentro do buraquinho. O homem assiste à cena obscena, formigando de tesão. Maluca, murmura, ofegante.
Você faz um charme, como se estivesse muito brava, “te odeio!”
Ele pega no seu pescoço, chega pertinho rapidamente que nem fosse te repreender. Mas, por fim, apenas sorri, devasso. A voz soa rouca quando te diz: “gostosa.”
285 notes · View notes