christian-pradelli-blog
Christian Pradelli
32 posts
Don't wanna be here? Send us removal request.
christian-pradelli-blog · 8 years ago
Text
Profumo di Champions: Atletico-Bayern, voglia di rivincita
Tumblr media
Dopo la palpitante sfida tra Borussia Dortmund e Real Madrid, l'asse Spagna-Germania regala un altro big match assoluto valido per la seconda giornata di Champions League. I colossi del gruppo D collideranno, questa sera alle 20.45, nella bolgia incandescente del Vicente Calderon, uno degli impianti più caldi, appassionati e rumorosi d'Europa. Dopo le semifinali dello scorso anno, culminate con un risultato tanto sorprendente quanto meritato, madrileni e bavaresi torneranno a confrontarsi sul palcoscenico europeo, rubando i riflettori del mercoledì sera continentale. Per aggiungere quel pizzico di sapore extra, sulla panchina del Bayern sederà quel Carlo Ancelotti, ex tecnico del Real Madrid, capace di strappare dalle mani di Simeone la Coppa dalle Grandi Orecchie nel maggio 2014.
Partiamo dagli ospiti. La formazione di Monaco sta letteralmente volando, infrangendo ogni possibile record della Bundesliga. Ancelotti, dopo il caloroso benvenuti dei tifosi, ha già conquistato il soprannome di Carlo Magno, guadagnato grazie all'impressionante quanto disarmante avvio stagionale dei suoi: imbattuti, ma questo pare superfluo da dire, a punteggio pieno, un attacco schiacciasassi e la migliore difesa del continente, una sola rete subita. Parlando di scelte, l'undici tipo del tecnico italiano dovrebbe essere confermato in toto, con l'unico ballottaggio riguardante l'acciaccato Hummels. Qualora il centrale tedesco non dovesse farcela, Martinez è pronto a far coppia con Boateng, completando il reparto con Rafinha e Alaba. Classico centrocampo a 3 con Kimmich, Alonso e Thiago, pronti ad inventare per il tridente delle meraviglie Müller, Lewandowski, Douglas Costa.
Tumblr media
Capitolo Atletico. Con la rete del tuttofare Saúl, Simeone ha sbancato il Philips Stadion, conquistando 3 punti di vitale importanza per il prosieguo del raggruppamento. Terzi in Liga, con 3 vittorie e 3 pareggi, i ragazzi del Cholo si ritrovano a due punti dalla vetta e con la retroguardia più impenetrabile di Spagna, con solo due marcature subite. Griezmann, leader come mai, sta trascinando gli iberici sulle proprie spalle, dimostrando qualità caratteriali tante richieste dal mister argentino. Al fianco del Petit Diable troverà spazio Gameiro, coadiuvati da un centrocampo mix di muscoli e cervello grazie a Koke, Saúl, Gabi e Carrasco. I precedenti sono merce rara: detto della sfida della passata edizione, l'unico scontro risale al 1974, finale di Coppa Campioni vinta dai bavaresi grazie alle doppiette di Gerd Müller e Hoeness. La proverbiale retroguardia Colchoneros contro le stelle brillanti del Bayern, buon divertimento.
0 notes
christian-pradelli-blog · 8 years ago
Text
Profumo di Champions: San Paolo, torna a brillare per il tuo Napoli
Tumblr media
Immaginando l'urlo serale del San Paolo, la mente non può tornare a quel grigio agosto 2014, l'ultima volta di quella magica sintonia suonata a Fuorigrotta, terminata troppo presto per mano dei baschi dell'Athletic Bilbao. Era il Napoli nervoso ed intristito di Benitez e Higuain, entrambi lontani dal Vesuvio così come i brutti pensieri in vista di questa notte europea. Tra poco, alle 20.45, nella città partenopea tornerà a riecheggiare quella magica "musichetta", il Napoli di Sarri ospiterà il sempre temibile Benfica, in una sfida crocevia per il futuro del gruppo B. L'inno continentale risuona ad ogni angolo, per un popolo che ha voglia di tornare a farsi conoscere ed apprezzare a livelli d'eccellenza. Dopo aver sfiorato i quarti di finale nel 2012, sconfitti solo nei supplementari dal Chelsea, gli azzurri cercheranno di conquistare tre punti per mettere una grande ipoteca sul passaggio del turno.
Partendo dai padroni di casa, la vittoria convincente contro il Chievo deve già essere alle spalle, concentrazione massima sui lusitani. Al comando solitario del raggruppamento, grazie ai tre punti conquistati nell'esordio di Kiev, la compagine cercherà un risultato positivo tanto per la classifica quanto per la maturazione e la crescita del gruppo. Nonostante le dichiarazioni della vigilia, Sarri è ben conscio di avere una rosa dalle grandi potenzialità, capace di stupire anche oltre i confini nazionali. Parlando di scelte, il mister confermerà in toto il suo "once de gala", come viene chiamato in Spagna: Koulibaly ed Albiol difenderanno centralmente Reina, sulle fasce macineranno chilometri Hysaj e Ghoulam, centrocampo classico con Allan, Jorginho ed Hamsik; davanti spazio alla velocità e alla fantasia di Mertens, Callejon ed il rientrante Milik.
Tumblr media
Se il Napoli giunge da un periodo di forma eccellente, non si può affermare il contrario per il Benfica. Vetta solitaria in classifica ed imbattibilità assoluta in Primeira Liga, un'autentica macchina da punti in terra portoghese. I ragazzi di Rui Vitoria, dopo il pareggio beffa contro il Besiktas, cercheranno la vittoria ad ogni costo, al fine di evitare un passaggio di qualificazione complicato. Detto del desidero di rivalsa, il mister dovrà fronteggiare l'assenza di alcune pedine cruciali per lo scacchiere delle Aquile, profili del calibro di Samaris, Rafa Silva e Raul Jimenez in attacco. Ederson tra i pali sarà difeso dalla classica linea a 4 composta da Semedo, Lisandro Lopez, Lindelof, Grimaldo; in mediana spazio al giovanissimo André Horta e Fejsa, mentre il quartetto offensivo sarà completato da Gonçalo Guedes, Salvio, Pizzi e Cervi. Qualità contro tattica, le luci del San Paolo tornano ad illuminare una scintillante sfida europea
0 notes
christian-pradelli-blog · 8 years ago
Text
Profumo di Champions: Sampaoli ci riprova col Lione
Tumblr media
Gruppo H, riflettori non solo sulla Juventus. Alle 20.45, nella bolgia andalusa del Sanchez Pizjuan, scenderanno in campo Siviglia e Lione, le possibili quanto sorprendenti nuove capoliste del girone. Qualora i francesi dovessero vincere, metterebbero il secondo mattone per ciò che sarebbe una fuga inattesa in un raggruppamento dal risultato scontato alla vigilia. I padroni di casa, di ben altro avviso, desiderano proseguire il convincente cammino europeo dopo il pareggio a reti bianche dello Stadium, avvenimento più unico che raro. Il match sarà indubbiamente interessante, dalle sicure emozioni, ma non fornirà quel brivido extra a causa della mancanza della stella di turno, il bomber francese Lacazette.
E proprio dai transalpini partiamo. Sul difficilissimo terreno del Pizjuan, i ragazzi di Genesio cercheranno conferme fondamentali per la crescita e la maturità dopo il travolgente debutto contro la Dinamo Zagabria. Le reti ai croati sono già alle spalle, tutte le attenzioni sono rivolte alla sfida nel sud della Spagna, per poter continuare questo sogno chiamato Champions League. Anche perché in Francia le cose non decollano: nona posizione in Ligue1, distanza di 7 punti dal capolista Nizza e reduci da una cocente sconfitta contro il piccolo Lorient.
Tumblr media
Detto degli ospiti, si accendono le luci sui padroni di casa, il Siviglia trazione offensiva disegnato dal visionario Sampaoli. Il mago del Subcontinente, dopo la Copa America vinta con il Cile, è stato scelto per il post-Emery, regalando una dimensione calcistica inedita per le latitudini andaluse. Out per infortunio Rami, Carrico e Krohn-Dehli, l'argentino sarà costretto a scelte obbligate, senza però rinunciare alla qualità del profondo reparto offensivo: Nasri, Vazquez, Vitolo e Vietto pronti a far impazzire la retroguardia francese. Piccola chicca in conclusione, la sfida di questa sera sarà il primo confronto diretto tra le due compagini, con gli iberici vincitori solo una volta (in 5 precedenti in Europa) contro formazioni transalpine: 1-0 contro il Lille nel 2006, Coppa Uefa.
0 notes
christian-pradelli-blog · 8 years ago
Text
Profumo di Champions: Monaco-Leverkusen, sfida del talento
Tumblr media
Se esiste un girone bilanciato, ricco di possibili outsider e dalla difficile decifrazione in chiave qualificazione, quello è certamente il gruppo E dell'attuale Champions League. Questa sera, alle 20.45, si affronteranno un lanciatissimo Monaco ed un temibile Leverkusen. La sfida promette grande spettacolo, dato il lignaggio simile delle due compagni, reduci da risultati diversi nella prima giornata europea. Le aspirine hanno fame di punti dopo il deludente pareggio contro il modesto CSKA Mosca; momento opposto per i monegaschi, l'inattesa quanto sorprendente vittoria al White Hart Lane ha svoltato la campagna europea, pronti a giocarsi ogni chance di passaggio.
Ma non solo in competizione continentale la compagine viaggia a vele spiegate, sul fronte Ligue 1 i risultati sono ottimi: i ragazzi di Jardim stanno combattendo per posizioni di primissima importanza, non hanno alcun intenzione di fermarsi proprio questa sera, tra le mura amiche. Il tecnico portoghese, secondo le ultime indicazioni, potrebbe confermare l'undici capace di schiantare il Tottenham al debutto, con una sola grande novità: per Lemar potrebbe arrivare una maglia da titolare, spostando Fabinho in panchina. Assenti certi Falcao e Dirar, entrambi acciaccati, cercherà di rimpiazzarli Boschilia.
Tumblr media
Detto dei padroni di casa, è tempo di analizzare la compagine del Bayern. Punto fermo: la stellina finlandese Pohjanpalo. Il bomber è in rampa di lancio verso una consacrazione continentale, verrà probabilmente affiancato dalla vecchia volpe Hernandez. Il Chicharito, dopo aver calcato campi di mezzo mondo, condividerà il fronte offensivo con il proprio compagno classe 94, coadiuvati dalla qualità e dai colpi degli esterni offensivi Kampl e Brandt. Inusuale posizione centrale, nel cuore della mediana, per il talentuosissimo Calhanoglu, giocatore dal destro fatato. In difesa, ecco un vecchio volto della Serie A, quel Tin Jedvaj preso e subito scartato dalla Roma. Monaco-Leverkusen, la sfida del talento. Ci sarà da divertirsi.
0 notes
christian-pradelli-blog · 8 years ago
Text
Panchine bollenti: tutti i primi salvataggi d’autunno
Tumblr media
Termina ufficialmente l'estate, portandosi con se un carico di aspettative per ogni club. Il giudice massimo, come sempre, è lo spietato rettangolo verde presente un po' ovunque sul globo terrestre, capace di emettere sentenze incontrovertibili e soverchiare destini già scritti e finiti. Strano a dirsi, ma al primo giorno d'autunno c'erano già ultime spiagge, deadline e dei durissimi "win or go home" sparsi per vari campionati continentali. E no, non si tratta solo del classico, tristemente noto, esempio di Palermo. Anche se sui rosanero ritorneremo più avanti. Ballavano, eccome se ballavano, panchine di caratura mondiale, soprattutto in Italia, specialmente all'ombra della Madonnina. Ed in Inghilterra, specificatamente a Londra.
Un filo che lega tutti questi redivivi tecnici? L'azzurro. In alcuni casi inteso come nazionalità, in altri come e vero proprio colore delle divise ufficiale, ma muoviamoci con ordine. Ricordandosi per un pomeriggio di essere stato un grande difensore del passato, Frank de Boer compie, nel catino del Meazza, un autentico salvataggio sulla linea della propria carriera, schiantando una Juventus assente non giustificata con un 2-1 più netto di quanto abbia detto realmente il punteggio. Colpi di testa potenti e precisi per respingere l'ingombrante ombra lunga di un certo Capello, non il primo traghettatore di turno che passava da Appiano.
Tumblr media
Chi alla Pinetina ci è rimasto per un po', prima di essere allontanato dopo un "diluvio di San Siro", porta il nome di Walter Mazzarri, autore della vendetta per eccellenza, se ne esiste una. Al comando del Watford, relegato nei bassifondi della classifica britannica, da buon toscano ha saputo affondare una stoccata tanto sorprendente quanto decisiva al pomposo Manchester United di Mourinho. Un 3-1 che è valso più di mille vittorie in carriera per il nativo di San Vincenzo, capace di zittire chi l'aveva definito come "un asino che può lavorare molto ma che non diventerà mai un cavallo di razza". Strano il calcio, vero? Unico sport nel quale un "ciuccio" riesce a sopravanzare uno splendido e vincente destriero in una corsa di 90'. Menzioni particolari: Conte, spalle al muro e sotto due reti a zero, rimonta il Leicester campione d'Inghilterra in carica, eliminandolo dalla Coppa di Lega; De Zerbi, allo scadere della quinta giornata, sbanca l'Atleti Azzurri di Bergamo grazie al colpo Nestorovski. Lieti di presentarvi i primi membri del club "sopravvissuti" per la stagione 2016/17.
0 notes
christian-pradelli-blog · 8 years ago
Text
Profumo di Champions: Real Madrid, il ritorno dei campioni
Tumblr media
Dagli scalini di gloria di San Siro al manto erboso del Santiago Bernabeu, riparte la corsa continentale per il Real Madrid. Dopo la leggendaria vittoria della “undecima”, i Blancos si affacciano alla massima competizione europea con altrettanta fame di vittoria, desiderosi di infrangere un record mai realizzato prima in Champions League - da quando è stata modificata nel regolamento e nel nome -. La compagine madrilena, per stessa ammissione di Zidane e Cristiano Ronaldo, riparte per vincere, senza se e senza ma, nel tentativo di completare un “repeat”: impresa riuscita l'ultima volta al Milan nel lontano 1990, quando la denominazione era ancora “Coppa dei Campioni”. Questa sera, alle 20.45, i Blancos sfideranno il glorioso Sporting Clube de Portugal, inseriti in un girone dal tasso di difficoltà elevatissimo con Borussia Dortmund e Legia Varsavia.
Zidane sa che l'esordio sul palcoscenico continentale non sarà una passeggiata. Le sue Merengues stanno affrontando un periodo di forma impressionante, inanellando vittoria dopo vittoria, ma uno scivolone potrebbe sempre essere dietro l'angolo: “Giocano un buon calcio e cercheranno di aggredirci - afferma il tecnico transalpino -, ma sono un po’ in pensiero per Ronaldo, per lui sarà una partita particolare perché è contro il suo passato, la squadra in cui è cresciuto”. Nonostante la preoccupazione di facciata, l'asso portoghese è rientrato nel migliore dei modi dopo l'infortunio subito in finale di Euro 2016: dopo un'intera estate vissuta ai box, il 3 volte Pallone d'Oro ha impiegato solo 6’ per segnare contro l'Osasuna, dando il via alla manita finale. Oltre al fuoriclasse lusitano, sono completamente recuperate tutte le stelle acciaccate, potendo dunque contare sull'undici tipo, fatta eccezione per Keylor Navas.
Tumblr media
Non da meno il momento sportivo degli ospiti. Beffati per soli due punti alla corsa al titolo nazionale della passata stagione, i ragazzi di Jorge Jesus hanno fatto percorso netto, facendo en plein di punti. Il mister, nella classifica conferenza di vigilia, ha messo in chiaro determinate situazioni tecnico-tattiche: “Proveremo a trattare il Real alla pari anche se sarà difficile, questa è la sua versione più forte degli ultimi anni. Durante la settimana abbiamo lavorato per aumentare il controllo, è così che si gioca contro di loro. Ronaldo? Non abbiamo una strategia specifica per fermarlo, dovremo fare sempre attenzione a quello che fa”. Lo Sporting, secondo le ultime, dovrebbe scegliere una formazione speculare, rispondendo al 4-3-3 con un 4-3-3. Dal primo minuto i rinforzi offensivi Campbell -prelevato dall'Arsenal - e Bas Dost, il gigante croato arrivato dal Wolfsburg.
0 notes
christian-pradelli-blog · 8 years ago
Text
Profumo di Champions: Brugge-Leicester, esordio che fa storia
Tumblr media
Risulta difficile, nel 2016, trovare una testa di serie al debutto assoluto in Champions League. Eppure è realtà. Nel calcio dei giganti finanziari, dei colossi planetari e delle superpotenze di marketing e brand, c'è spazio per il romanticismo, c'è spazio per il lavoro, c'è spazio per i sogni. Quelli dei tifosi del Leicester, dopo 132 anni per la prima volta sul più grande palcoscenico europeo. L'esordio sarà lontano dalle mura amiche, ma i chilometri non spaventano i calorosissimi tifosi britannici, visti gli incredibili numeri dei biglietti venduti per il settore ospiti. Stasera, alle 20.45, i ragazzi di Ranieri scriveranno la storia contro il Brugge, alla ricerca di un altro finale da favola.
Dal giorno della fondazione, le Foxes hanno avuto la fortuna e la bravura di giocare solo 3 volte in Europa, senza mai raggiungere la Champions League. Il teatro del "Jan Breydel Stadion" farà da cornice per questo evento unico nella storia, Brugge-Leicester sarà la prima sfida del Girone G, completato poi da Porto e Copenaghen. Oltre ai cenni riguardanti questo speciale record, è impossibile non sottolineare come i campioni d'Inghilterra affronteranno i campioni del Belgio in un brutto momento per entrambe, legate da un inizio stagionale enormemente al di sotto delle aspettative. I padroni di casa, dopo 6 giornate, galleggiano al decimo posto della Jupiter Pro League, avendo perso la metà delle sfide disputate e con Wesley e Rafaelov out per infortunio.
Tumblr media
Se i ragazzi di Preud'homme piangono, certamente quelli di Ranieri non ridono. L'avvio di Premier League, dopo l'esaltante cavalcata dello scorso anno, è un vero disastro. La miseria di 4 punti, il sedicesimo posto in graduatoria ed una difesa sbriciolata dai 7 gol incassati. La pesante sconfitta subita per mano del Liverpool non regala grandi sorrisi al tecnico italiano, convinto però di poter trovare riscatto sotto i riflettori continentali. Attenzione massima sul tandem offensivo, Slimani e Vardy sono pronti a regalare ai tifosi delle Foxes delle notti indimenticabili, ben supportati dal "trattenuto" Mahrez e dal rientrante Albrighton. La storia più bella riparte da qui.
0 notes
christian-pradelli-blog · 8 years ago
Text
Profumo di Champions: Barcellona, il Celtic al momento giusto
Tumblr media
Il gioco, il fraseggio, la progettazione, la lungimiranza delle scelte. Tutto già raccontato, già visto, già sentito, già magnificato da altri, se parli di Barcellona. Certo è che Luis Enrique e la sua banda di eroi contemporanei devono cercare di rialzare la testa, dopo il risultato più scioccante di questo inizio di stagione. In serata, alle 20.45, si accenderanno sul Nou Camp i riflettori della Champions League, andrà in scena una delle classiche, con la "c" maiuscola, per eccellenza del calcio continentale: Barcellona-Celtic. Inserite nel gruppo C, il girone infernale, la sfida non potrà che rapire gli occhi di milioni di spettatori, le motivazioni sono molteplici.
Basterebbe semplicemente dire che ci troviamo davanti all'unica sfida, in questa prima giornata della competizione, che ha come contendenti due squadre che hanno vinto il trofeo. Ma non ci fermiamo qui: lo spazio temporale nel quale si inserisce il match è indubbiamente particolare. Gli ospiti arrivano in terra catalana a vele spiegate, sospinti dall'incredibile forza che solo un leggendario Old Firm conquistato puô fornire (5-1 ai Rangers). I padroni di casa, invece, rientreranno in quello stesso stadio che li ha fischiati e contestati, inaspettatamente, non più tardi di 3 giorni fa: brucia e continuerà a bruciare la "derrota" contro il neopromosso Alavés. Possibilità per la squadra di Rodgers, dunque? Ad essere realistici, poco più di zero.
Tumblr media
Come se non bastasse la schiacciante sconfitta subita in amichevole, durante la ICC 2016, nemmeno i precedenti vengono in soccorso dell'ex manager del Liverpool al comando del club scozzese. Sono ben 10 gli incontri tra Culé e Hoops, dei quali 6 vinti dal Barça, 2 pareggi e solo 2 autentici trionfi celtici. L'ultimo match nei gironi fu un roboante 6-1, datato 2013. Non così impronosticabile un risultato simile anche questa sera. I blaugrana torneranno all'undici titolare, schierando dal primo minuto tutte le stelle a disposizione; dall'altro lato i Tims cercheranno di barricarsi sulla difensiva, sperando in qualche regalo avversario. Difficile ipotizzare una strategia diversa, pensiero scaturito dalle evidenti lacune dei 47 volte campioni di Scozia, già sconfitti nei preliminari dagli sconosciuti del Lincoln Red Imps.
0 notes
christian-pradelli-blog · 8 years ago
Text
Profumo di Champions: City-Gladbach, voglia di rivincita
Tumblr media
Tornare bambini non si può. E certamente non risuonerà la campanella. Ma così come per milioni di studenti si tratta del primo giorno di scuola, per le stelle della Champions League riecco la prima grande giornata sul palcoscenico europeo, sotto gli occhi del globo calcistico. Alle 20.45, tornerà a riecheggiare il magico inno della massima competizione europea, vero obiettivo stagionale per molte squadre. Compagini del calibro del Manchester City, inserito nel gruppo C, considerato dagli addetti ai lavori un vero girone infernale: Barcellona, Borussia Mönchengladbach e Celtic. La partenza per i Citizens, scherzi del destino, sarà uno speciale tuffo nel passato recente, un vero banco di prova contro i temibilissimi Fohlen.
Proprio 12 mesi fa, prendevano vita le sfide tra l'allora Manchester di Pellegrini ed il Borussia di Schubert. I britannici si imposero con prepotenza agonistica e desiderio di primeggiare in entrambe le occasioni, guadagnando il primo posto a discapito della Juventus. I mattatori furono Agüero e Sterling, protagonisti agli antipodi della stagione in corso. L'argentino, dopo il solito inizio da cecchino dell'area di rigore, sta scontando una squalifica in Premier League, dunque costretto forzatamente ai box; il talentino british, il più caro trasferimento di un nazionale inglese nella storia del football, ha impressionato fin da subito Guardiola, guadagnandosi i gradi da titolare dalle primissime uscite. Nonostante la somma folle investita sul mercato, è proprio in panchina che la società azzurra di Manchester ha saputo stravolgersi, regalando e regalandosi un coach dal profilo unico, ai vertici della categoria.
Tumblr media
Detto dei padroni di casa, doveroso spostare il focus sugli sfidanti. Qui cambiamenti a livello gestionale non se ne sono vissuti, ma risulta impossibile non sottolineare i trasferimenti portati a termine nella sessione estiva. All'imperativo "cedere e cederemo", la società del Basso Reno ha saputo ottimizzare al meglio il non eccellente europeo disputato da Granit Xhaka, cedendolo all'Arsenal per l'incredibile somma di 45 milioni di euro. Quantità di denaro solo in parte riutilizzata per rinforzarsi in due reparti (difesa e mediana), con gli innesti di Kramer - ex obiettivo del Napoli - e Vestergaard, promettente centrale danese classe '92. Le premesse per una grande sfida europea non mancano, la scalata alla Coppa dalle Grandi orecchie per Guardiola inizia tra le mura di casa, all'Etihad Stadium.
0 notes
christian-pradelli-blog · 8 years ago
Text
Sfumata l'Italia, Bentancur non lo vuole più nessuno?
Tumblr media
Era destinato al Milan, poi alla Juve, poi di nuovo al Milan. Sembrava cosa fatta: 10 milioni di euro, anzi 11, forse 14. Ma c'era la prelazione forte dei bianconeri, ancora in credito dell'affare Tevez. Eppure sono stati i "cinesi" a non volerlo al Milan. Fatto sta che Rodrigo Bentancur, 19 anni, centrocampista del Boca Juniors, al Boca probabilmente ci resterà. Poteva essere una bella storia, dalla calda Rosario al freddo nord dell'Italia. Poteva e non sarà. E chissà che per il buon Rodrigo, alla fine, sia pure meglio così.
D'altronde, quando passeggi in quel clima unico del centro Argentina, si respira calcio ad ogni angolo, ad ogni incrocio, in ogni barrio. Lì il mondo è diviso in due e non sono contemplate altre teorie: o sei del Newell’s, o sei Central. O sei Leproso, o sei Canalla. Gli anziani, seduti ad osservare i varón giocare per strada, sono la grande coscienza e conoscenza del fútbol albiceleste. Fermandosi a chiacchierare con loro, inizieranno i racconti con los gringos del ’78, spazieranno a Maradona e Valdano, Sensini e Batistuta, si soffermeranno poi sulle stelle nate sotto i loro occhi nel giro di qualche anno (Messi ’87, Di Maria ’88, Banega ’88, Maxi Rodriguez ’81, Musacchio ’90, Icardi ’93). Infine, quasi tristemente, in maniera del tutto rassegnata ma in piena onestà, sposteranno il loro sguardo all’orizzonte, a Buenos Aires, ammettendo che il futuro è e resta degli Xeinezes. Come Bentancur.
Tumblr media
Ma questa storia inizia sull’altra sponda del Rio de la Plata, versante uruguaiano. Il 25 giugno del 1997, a Colonia del Sacramento, nasce Rodrigo. A differenza dalla classica narrazione sudamericana, Lollo vive un’infanzia serena, quegli anni senza preoccupazioni in cui la vita sembra facile. El Pollo, così lo soprannominavano nel pueblo, toccava la palla talmente bene che suo padre, una sera, ne rimase folgorato. Troppo cristallino quel talento per continuare nel modesto Artesano, club di cui Bentancur senior era il presidente; troppo vicino il sogno Boca (aldilà del fiume) per non provarci. In soli due mesi, il 12enne entra definitivamente nel mondo dei suoi sogni, fino alla chiamata definitiva.
Valicato il Rio, Rodrigo inizia la sua carriera, bruciando ogni tappa. Cruciale una sfida contro il Quilmes tra le riserve: il ragazzo brillò in mezzo al campo, sugli spalti Arruabarrena, allora tecnico della prima squadra, decise che era abbastanza, il tempo era maturo, lo aspettavano i grandi. Dal ragazzino con le gambe che tremavano contro Velez e River, Rodrigo ha saputo trasformarsi in un centrocampista moderno, regista dal fisico importante (da 186 centimetri) ed ambidestro. Fin dalla nascita nel cuore del gioco, Bentancur sa interpretare senza grattacapi anche i due ruoli da mezzala, grazie agli ottimi tempi di gioco e la capacità di inserimento. Dai tamburi della Bombonera ai cori della Curva Sud, Rodrigo non avrebbe avuto certo paura delle sfide. Ma andatelo a spiegare a Fininvest e ai cinesi del nuovo Milan...
0 notes
christian-pradelli-blog · 8 years ago
Text
Gomez “vede” Napoli: perché il Milan deve puntare su di lui
Tumblr media
Gustavo Gomez, San Ignacio, Paraguay. Sabato al San Paolo, Napoli, Italia. Il sostituto di Gabriel Paletta ha già un nome ed è quello del 23enne difensore centrale rossonero, pronto ad emergere dall'ombra in una gara già da spartiacque per Vincenzo Montella. Dopo l'amichevole contro il Friburgo, le prime parole da segnarsi sul taccuino: «Sono contento per il mio debutto e per la vittoria. Mi sto ambientando bene e, giorno dopo giorno, miglioro per farmi trovare pronto. Se il mister lo volesse, io sarei a disposizione per la partita con il Torino». Ma col Torino non si è visto e solo l'espulsione di Paletta nei minuti finali ne ha rialzato le quotazioni in vista del big match di sabato prossimo.
Tumblr media
La storia di Gustavo Gómez è classicamente sudamericana, affascinante da tenerti incollato fino al suo termine, regalandoti uno spaccato di un mondo in cui la "pelota" è ancora sacra e come tale va venerata, ogni giorno, in strada, in una continua messa dinamica da tenere con tutti i credenti. Nel 1999, a soli sei anni, mentre il Milan conquistava uno dei suoi scudetti più rocamboleschi di sempre - quello firmato Zaccheroni -, Gomez chiude le valigie con mamma e papà e parte per Asunción: ci mette poco ad impressionare tutti. Tanto prorompente e devastante che, a soli 14 anni, entra nel giro dei grandi. Gli bastano quattro anni ed il 2 maggio 2011 - a pochi giorni da un altro scudetto rossonero, l'ultimo conquistato dal club - fa il suo esordio in Primera, contro il Tacuary, giocando il quarto d’ora finale. Come nel più classico dei racconti, quando tutto funziona, arriva un colpo inatteso: il ragazzo si rompe il quinto metatarso del piede sinistro. Gustavo è a pezzi, ma non si dà per vinto.
La crescita con il Libertad è tanto forte da meritarsi una chiamata dalla patria del fútbol. Jorge Almiron, tecnico del Lanus, è pazzo di lui. Conosce a menadito ogni partita giocata dal ragazzo in Paraguay, lo ha studiato in una marea di trasferte e, nonostante i primi mesi siano un disastro a livello sportivo e di ambientamento, rimane convinto della sua idea iniziale: Gomez è il sostituito ideale per rimpiazzare lo storico Paolo Goltz, capitano della formazione trionfatrice della Copa Sudamericana 2013. L’avvio è davvero complicato, costellato di autoreti ed errori goffi, ma la fiducia del mister e quelle parole sempre in mente, gli permettono di rialzare la testa. La rivincita sportiva arriva il 28 maggio 2015, quando sigla la prima rete della sua nuova avventura. Con quella esultanza rabbiosa, Gustavo mette alle spalle le critiche e dà il via al suo anno perfetto: da titolare inamovibile e leader difensivo indiscusso, il paraguaiano guida i propri compagni ad un traguardo leggendario, la vittoria del campionato argentino, il secondo della storia del club.
Tumblr media
Non domo per il traguardo raggiunto, Gomez fa il debutto in Copa America con la propria selezione, giocando tutti i 270 minuti disputati dal Paraguay nella competizione del Centenario. Ora il Milan, con Napoli all'orizzonte. Un fisico imponente, un ottimo scatto aereo e la capacità di saper interpretare tutti i ruoli difensivi lo hanno portato ad essere un obiettivo primario per Montella. Difficilmente saltabile nell’uno contro uno, pur non dai piedi eccelsi, il nativo di San Ignacio potrebbe creare al fianco di Romagnoli una delle coppie difensive più giovani ed intriganti di tutta la Serie A. Ancora pochi giorni e ne sapremo di più.
0 notes
christian-pradelli-blog · 8 years ago
Text
Milan, la Primavera riparte da Modic: “Il mio talento per Nava”
Tumblr media
«L’anno scorso ho giocato poco, spero di giocare tutte le partite o almeno la maggior parte, seguendo la squadra e il gruppo e migliorandomi sotto tutti gli aspetti». Non è di grandi parole Mihael Modic, non lo è mai stato. È una qualità, la morigeratezza, che il talentino 18enne della Primavera del Milan ha ereditato dal fratello Andrej, regista classe '96 ora al Brescia dove, per la cronaca, ha ritrovato Cristian Brocchi, già suo mentore proprio ai tempi rossoneri: «Mio fratello si trova benissimo al Brescia. Ci sentiamo spesso e ci scambiamo grandi motivazioni». C'è da averne bisogno in una società Milan dal futuro incerto, dove tuttavia regge la grande struttura del settore giovanile sotto l'egida del responsabile Filippo Galli.
Per Mihael, oltretutto, si è appena aperta la stagione delle rivincite, probabilmente l'ultima tra i non professionisti, con la necessità di riscattarsi dopo un'annata passata più in infermeria che sul campo da gioco. «Ma ora sto benissimo – assicura – sono a disposizione della squadra e di mister Nava». Con negli occhi (e nel cuore) ancora quell'epilogo bruciante nelle ultime Final Eight: «I rigori sono una lotteria, alla fine vince chi ha più fortuna. Con l’Empoli avevamo giocato un’ottima partita, sotto tutti i punti di vista. L’obiettivo è e resta quello: arrivare sino in fondo e vincere il campionato». Ma prima, un prestigioso torneo tutto da vivere: «Arriveremo al campionato dopo aver disputato in Francia la Peronne Cup, dall’11 al 15 agosto: dovremo cercare di fare un buon lavoro già in quell’occasione».
Tumblr media
La personalità e le ambizioni non mancano, come la tecnica e la risolutezza di questo attaccante - all'occorrenza ala sinistra - dalla doppia nazionalità, serba e bosniaca. E alla fine la decisione è stata diversa da quella del fratello, che ha scelto di indossare la maglia della Bosnia-Erzegovina. Per Mihael, invece, ecco aprirsi le porte della Serbia prima Under 16 e poi Under 18. Ma è Banja Luka che ne ha accolto i natali il 14 gennaio 1998, come è stato Mauro Bianchessi - deus ex machina dello scouting rossonero - ha trasferirne il talento nel nostro Paese: «È successo tutto nel 2008, scoprì nella nostra terra sia me che mio fratello. Facemmo subito un provino col Milan che poi ci concesse del tempo per tornare nel nostro Paese, potendo così terminare la scuola. I primi mesi in Italia sono stati difficili, era dura e ci mancava la famiglia. Ma sapevamo quanto fosse un sacrificio necessario per arrivare in alto».
Fisico esile e dribbling importante, controllo e velocità di esecuzione. Unico neo? Tanta concorrenza, in un'annata in cui al Milan i talenti più puri sembrano tutti concentrati nella zona offensiva: da Cutrone a Zanellato, da La Ferrara a, non dimentichiamo, un Locatelli ancora in età da Primavera. Non basteranno le motivazioni, insomma. Serviranno carattere e... pazienza. Quella che ha permesso al fratello Andrej di emergere. Quella che permetterà a Mihael di diventare grande.
0 notes
christian-pradelli-blog · 9 years ago
Text
Verso Euro 2016: F come Portogallo, Alaba sfida Ronaldo
Tumblr media
Sulla carta e, di conseguenza, per gli scommettitori non ci sono dubbi: il Portogallo è la selezione favorita per il primo posto del Gruppo F a Euro 2016. Un girone che insieme ai lusitani vede Austria, Ungheria e Islanda. Insomma, una certezza e una sorpresa certa tra le qualificate agli ottavi di finale.
La banda di Cristiano Ronaldo ha una tradizione favorevole all’Europeo, visto che si è sempre qualificata alla fase ad eliminazione diretta, fallendo clamorosamente la vittoria finale in casa nel 2004 contro la Grecia dei miracoli. Dodici anni dopo Ronaldo è cresciuto e la squadra gioca tutta per lui. La selezione di Santos annovera nomi noti al calcio italiano e internazionale: da Quaresma a Nani, da Moutinho a Miguel Veloso, così come i più “nuovi” Bernardo Silva ed Eder. Soares del Southampton e William Carvalho dello Sporting si candidano a diventare “uomini mercato”.
Tumblr media
La curiosità, però, sarà tutta per l’Islanda all’esordio assoluto in una competizione europea. La Nazionale “dei ghiacci” è guidata da Lagerbäck, già ct della Svezia, una sorta di “guru” per il calcio nordico. Gli elementi da tenere sotto osservazione sono sostanzialmente tre: il trequartista Sigurdsson dello Swansea e gli attaccanti Sigborsson del Nantes e Gudjhonsen del Shijiazhuang Ever Bright, vecchia conoscenza di Chelsea e Barcellona. L’Islanda aveva già sfiorato la storica qualificazione ai Mondiali brasiliani di due anni fa, uscendo agli spareggi contro la Croazia. Sembrava l’occasione della vita, irrimediabilmente persa, invece era il preludio allo sbarco in Francia per il primo Europeo a 24 squadre.
Tumblr media
L’Austria, invece, sarà presa per mano dal suo leader, David Alaba, tuttofare del Bayern Monaco che in Nazionale si trasforma da terzino a esterno offensivo a tutto campo. A completare il quadro dei “big” ci sono l’ex interista Arnautovic e l’esterno Harnik. Dragovic della Dinamo Kiev è un difensore già finito sul taccuino di tanti osservatori internazionali: si consacrerà in Francia per il grande salto?
Infine l’Ungheria, squadra rocciosa e “dispettosa”. Qui l’elemento più talentuoso è Zoltan Gera, ex centrocampista del Fulham. Tutta Budapest (e non solo) si aggrappa, però, a Balázs Dzsudzsák, ala del Bursaspor e dotato di un mancino in grado di fare molto male sui calci piazzati. La rivelazione potrebbe essere Adam Nagy, centrocampista classe ’95 del Ferencvaros, descritto come un vero talento a caccia di vetrine prestigiose.
0 notes
christian-pradelli-blog · 9 years ago
Text
Verso Euro 2016: E come Belgio, poi l’Italia e... Ibra
Tumblr media
Belgio, Svezia e Irlanda. Una “bestia nera” e due incognite, ma di qualità. Se il Girone E di Euro 2016, dove è inserita la Nazionale italiana, non sarà proprio quello “di ferro”, poco ci manca. La prima avversaria che il 13 giugno gli uomini di Conte sfideranno a Lione è la Nazionale di Bruxelles, che ha una delle età medie più basse (26,9 anni) ed è stabilmente prima nel Ranking Fifa. Dal portiere Courtois all’oggetto dei desideri Witsel, passando gli “italiani” Nainggoolan e Mertens, il Belgio coniuga qualità e bel gioco, avendo amalgamato da tempo una colonia di giovani sparsi oggi nei campionati di mezza Europa sui palcoscenici più prestigiosi. E il valore di mercato di alcuni elementi è destinato a schizzare ulteriormente alle stelle dopo l’Europeo di Francia.
Tumblr media
Diverso il discorso per la Svezia, che l’Italia affronterà il 17 giugno a Tolosa. La squadra, qualificata dopo il doppio spareggio, si presenta ancora impostata intorno alla stella Zlatan Ibrahimovic, che storicamente fatica a imporsi nella platea continentale a livello di club, ancor meno con la propria Nazionale. L’età media è progressivamente scesa (oggi siamo a poco più di 27 anni), ma le “stelle” faticano ad emergere. Tra gli “osservati speciali” c’è senz’altro il centrocampista Pontus Wernbloom, anch’egli ormai verso i 30 anni, ma perno del CSKA Mosca. Proprio l’assenza della maggior parte degli elementi della rosa dai campionati europei più blasonati potrebbe potenzialmente rappresentare un limite della selezione svedese. Non solo. Il ct Erik Anders Hamrénl ha già annunciato l’addio dopo la spedizione in Francia: occasione per i giocatori di attendere un nuovo progetto o giocarsi le ultime chance?
Tumblr media
L’Irlanda che gli azzurri affronteranno nella terza gara a Lille il 22 giugno è una delle selezioni europei più “vecchiotte”: circa 29 anni l’età media dei giocatori “sicuri” del posto a Euro 2016. Le stelle sono il terzino Seamus Coleman e il centrocampista James McCarthy, entrambi in forza all’Everton. Il 4-4-2 del ct Martin O'Neill è solido, facendo affidamento all’attaccante “stagionato” Jonathan Walters (32 anni), proveniente anch’egli dalla Premier League (Stoke City). Non ci sono stelle e l’approdo a Euro 2016 è arrivato solo dopo lo spareggio contro la Bosnia. A trascinare il gruppo ci penserà ancora il “vecchietto” Robbie Keane, altra conoscenza del nostro calcio per la sua “sfortunata” esperienza all’Inter.
0 notes
christian-pradelli-blog · 9 years ago
Text
Verso Euro 2016: D come Spagna? È il girone di ferro
Tumblr media
Il gruppo D di Euro 2016 è già stato ribattezzato come il girone “di ferro”. Segno che Spagna, Repubblica Ceca, Croazia e Turchia rappresentano un mix di talento, imprevedibilità e giovani leve desiderose di mettersi in mostra sul palcoscenico europeo. Le Furie Rosse restano i favoriti per il passaggio del turno. Nonostante la brutta esperienza del Mondiale in Brasile, la Spagna è campione in carica, avendo messa in bacheca le ultime due edizioni dell’Europeo, battendo la Germania nel 2008 e l’Italia nel 2012. Il nuovo corso voluto da Del Bosque passa Koke, Paco Alcacer e Morata: giovani che si integrano alla perfezione con i vari De Gea, Ramos, Iniesta e Fabregas. Occhio anche a Nolito, bomber del Celta Vigo, già finito nel mirino di grandi club europei.
Tumblr media
In termini di forza e guardando le quotazioni per il passaggio del turno, la seconda forza del gruppo sembra la Croazia di Cacic. I nomi sono conoscenze ben note alla Serie A: da Kovacic a Perisic, da Brozovic a Kalinic e Mandzukic. Senza dimenticare Modric e Rakitic. L’età media è sotto i 26 anni e gli analisti accreditano la Nazionale di Zagabria come una delle possibili sorprese di Francia 2016. Un nome da tenere sotto osservazione è quello di Tin Jedvaj, classe 1995, difensore centrale del Bayer Leverkusen. La sfida di Bordeaux il 21 giugno contro la Spagna potrebbe indirizzare la gerarchia del girone.
La Turchia, invece, passa sempre per la mano esperta di Fatih Terim, considerato ormai un vero e proprio “santone” in patria. Il gruppo è costituito da giocatori esperti (Arda Turan su tutti) e giovani emergenti (riflettori puntati sul talentuosissimo Hakan Çalhanoğlu, trequartista del Leverkusen). Il deficit è nel reparto avanzato, visto che i gol potrebbero arrivare da Cenk Tosun, attaccante del Besiktas che vanta comunque uno score di 17 reti stagionali in 43 gare ufficiali.
Tumblr media
Tra le “classiche” c’è la Repubblica Ceca del ct Vrba, parente lontanissima della finalista del 1996 e semifinalista del 2004 trascinata da Pavel Nedved. Pian piano, però, il gruppo si sta ricostruendo intorno a due “mostri sacri”, entrambi compagni di squadra nell’Arsenal: Peter Cech e Thomas Rosicky. Marek Suchy, difensore del Basilea, e Vladimír Darida, centrocampista dell’Herta Berlino, sono elementi che potrebbero emergere in mezzo a frutti ancora un po’ acerbi.
0 notes
christian-pradelli-blog · 9 years ago
Text
Verso Euro 2016: C come Germania, ma la Polonia ha il suo asso
Tumblr media
A volte ritornano. Dopo la doppia sfida nel girone di qualificazione, Germania e Polonia si ritroveranno di nuovo avversarie anche nel Gruppo C di Euro 2016. E saranno con molta probabilità queste due Nazionali a giocarsi il primo posto per l’accesso alla fase ad eliminazione diretta. Ad ostacolare il percorso ci saranno l’Irlanda del Nord, la “Cenerentola” del girone, comunque capace di tenere testa a Romania e Grecia nell’avvicinamento alla massima competizione, e l’Ucraina, che arriva in Francia dopo gli spareggi contro la Slovenia dello scorso novembre. Il clou sarà il 16 giugno a Saint-Denis proprio con lo scontro diretto tra Germania e Polonia.
Tumblr media
I campioni del mondo in carica, sempre allenati da Löw, hanno le armi migliori in Thomas Müller, Ilkay Gundogan, che spera di trovare casa proprio durante l’Europeo facendo salire vertiginosamente le proprie quotazioni, e Mats Hummels, da pochi giorni neo difensore del Bayern Monaco di Carlo Ancelotti. Occhio a Erik Durm ed Emre Can, rispettivamente difensore e centrocampista di Borussia Dortmund e Liverpool, seriamente candidati a diventare futuri leader del rinnovamento giovanile della sempre temibile Germania. Per Robert Lewandowski, stella del Bayern Monaco, sarà una sorta di derby. Proprio lui che è la stella indiscussa della nazionale di Varsavia. La squadra di Nawalka è impostata sul super bomber dei bavaresi, ma ha altre individualità da tenere d’occhio: Grzegorz Krychowiak, classe 1990 del Siviglia, quotato già 30 milioni di euro, Arkadiusz Milik, giovanissimo attaccante dell’Ajax, e il centrale Karol Linetty, del Lech Poznan.
Tumblr media
Debutto assoluto all’Europeo per l’Irlanda del Nord, allenata da quasi cinque anni da Michael O’Neill. La rosa non è delle più giovani, ma Jonny Evans (West Bronwich Albion), Steven Davis (Southampton) e Stuart Dallas (Leeds United) sono elementi in grado di garantire solidità al pacchetto arretrato. José Mourinho, futuro tecnico del Manchester United, sarà particolarmente interessato alle prestazioni del giovane Patrick James Coleman McNair, centrale dei Red Devils accostato al miglior Japp Stam che fece la fortuna del club alla fine degli Anni Novanta.
Sono lontani, invece, i tempi di Shevchenko per l’Ucraina che si presenta all’Europeo con una rosa formata perlopiù da elementi che gravitano nei campionati locali. L’aria di competizione ai massimi livelli sarà una vetrina di prestigio per due giocatori classi 1989 già messi sui taccuini degli scout di mezza Europa: Yaroslav Rakitsky e Taras Stepanenko rispettivamente difensore e centrocampista Shakhtar Donetsk. In avanti l’imprevedibilità sarà garantita da Evgen Konoplyanka, ala sinistra consacrata con Emery nel Siviglia.
0 notes
christian-pradelli-blog · 9 years ago
Text
Verso Euro 2016: B come Inghilterra, che derby con Bale
Tumblr media
È un girone B apparentemente semplice quello dell’Inghilterra di Roy Hodgson che approda a Euro 2016 dopo aver letteralmente dominato le qualificazione con dieci vittorie su dieci. La squadra è giovane (età media intorno ai 26 anni), ma poggia sullo stato di grazia di Wayne Rooney, reduce da una stagione di luci e ombre con la maglia del Manchester United, al primo anno (finora) lontano dalla doppia cifra nella classifica marcatori della Premier League. L’uomo in più, in grado di garantire i gol alla Nazionale dei Tre Leoni, è senz’altro Jamie Vardy, protagonista della cavalcata trionfale del Leicester di Ranieri. Harry Kane (ben quotato come top scorer dell’Europeo), Theo Walcott e Daniel Sturridge sono le altre pedine che Hodgson farà ruotare nelle scelte per il pacchetto avanzato della formazione. Indietro, occhio a Ross Barkley e alla fisicità di John Stones, erede designato di Terry.
Tumblr media
La sfida più attesa del girone è senz’altro la “Battle of Britain” tra Inghilterra e Galles, in programma il 16 giugno a Lens. Proprio i gallesi potrebbero rappresentare la sorpresa del gruppo, pur dipendendo quasi esclusivamente da Gareth Bale che si aggregherà alla squadra solo il prossimo 5 giugno. La Nazionale allenata da Coleman ha altre certezze in Ben Davies (Tottenham), Aaron Ramsey (Arsenal) e Joe Allen (Liverpool). In avanti, Tom Bradshaw potrebbe essere preferito a Tom Lawrence e a Wes Burns, attaccante dell'Under 21, tutti pre-convocati per la spedizione in Francia.
Le altre due squadre del Gruppo B sono la Slovacchia e la Russia. La prima, dove la stella è Marek Hamsik, ha in Nemec il suo cannoniere. Ma i soli tre gol messi a segno dal giocatore nelle qualificazioni lasciano intendere quale possa essere il reale potenziale offensivo della selezione. La rosa, inoltre, è piuttosto “anzianotta” (29 anni l’età media): dietro c’è l’esperienza di Martin Skrtel (capitano classe 1984), in mezzo la fisicità del “nostro” Juraj Kucka.
Tumblr media
La Russia, infine, continua a conoscere un periodo “buio”, dopo i fasti di otto anni fa quando arrivò in semifinale per poi lasciare il passo alla Spagna, che proprio nel 2008 aprì il suo ciclo vincente. La qualificazione in extremis ottenuta col nuovo ct Slutsky, subentrato a Capello, non lascia sperare in nuovi miracoli. Le migliori individualità sono il difensore Igor Smolnikov e il centrocampista Oleg Shatov, entrambi in forza allo Zenit San Pietroburgo. Occhio al trequartista Alan Dzagoev, quotatissimo elemento del CSKA Mosca. Davanti la coppia titolare di partenza sarà formata da Aleksandr Kokorin e Artem Dzyuba, di provenienza (guarda caso) Zenit.
0 notes