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aengusnatureking · 4 years
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A volte le piccole cose celan i tesori più grandi.
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Un ringraziamento per la grafica a @iridialair
{Aibek, Comtos – maggio, primavera – 111 e. N.}
Da luce inondato, lussureggiante e prospero il minuto Comtos, paesino portuale, guarda epicureo l’impetuoso oceano Pacifico il qual lo separa coi suoi flutti imponderabili dalla costa dell’Oregon, lontana tanto da n’esser colta neppur dagl’occhi acuti degl’alfar o dai cannocchiali dai nani costruiti, creature che in quel novello loco han trovato casa. In tal lieto reame Enebro è da qualche giorno approdato, sul cominciar del maggio, per restituire il re pitone celeste, che da sedicenti avventurieri umani venne rapito al fine d’esporne il desueto color a scopo di lucro: ad egli si rivolse  la missiva del preoccupato consiglio cittadino demandandogli di ritroar l’animale; il procuratore s’era messo alla ricerca del rettile, fortunatamente l’investigazione fu assai breve tanto la pubblicità dei rapitori fu clamorosa, egli lo trovò poco pria che fosse venduto e trasformato in capo d'abbigliamento allor poté impugnare dalla sua parte la legge riuscendo a riportar il prezioso ofide, sano e salvo, al loco ove appartiene.  Il druido è rimasto talmente affascinato da quella nuova terra, emersa un secolo addietro, da essersi trattenuto per conoscerne la genesi e goder del sereno modus vivendi di Comtos; dalla mappa apprende che l’isoletta ha forma non dissimil dalla luna calante ed è percorsa da modesta catena montuosa la qual è materna pietra del fiume, chiamato soffio di Aibek, il cui delta da costituzione ad una laguna popolata da Nix mentre, nella terra ferma che la costeggia, s’erge il ridente villaggio, con tanto di porto, ove convivono Alfar luminosi e Nani le cui arti si son magistralmente unite donando all’architettura un aspetto delizioso, euritmico e tranquillo. Dop’aver lungamente passeggiato per le vie, di buon mattino, il fanciullo s’accomoda sulla panchina dell’alto ponte, poggia il bastone sulle proprie gambe e termina di sfogliar i cerulei volumi troati in biblioteca.   “Quando la furia della Natura/ offesa e devastata dalla tossicità/ potè placarsi, dai porti gai salparon esploratori: un gruppo d’essi, capitanati dalla prode Giselle l'impavida esploratrice nana, scoprì quest’isola stabilendo ivi dimora promettendo che sempre l’avrebbero protetta. Non volendo rimaner soli Aibek fu loco ospitale anche per una comitiva d’alfar solari che la buona Giselle, consigliata del giudizioso pitone celeste, invitò e pochissimi anni più tardi ambo le comunità accolsero i superstiti d’un villaggio di Nix americano, spazzato via da terribile battaglia contro i grun goblin. Così tre specie assieme suggellarono amicizia e fratellanza.”
Recitando a bassa voce, il castano leva il capo osservando il colossal cristallo azzurro chel sotto al cielo terso sfavilla; un mercante nano che di lì si troa a porre piè nota l’altrui interesse e con far gioviale ed energico esclama.
“È bellissimo non trovi, compare? Pensa, era sotto la montagna più piccola di Aibek, si trova laggiù sotto le nebbie. In realtà è talmente bassa rispetto le altre che non la si può, tecnicamente, considerare monte e neppur se ne riesce a veder la cima da qui!”
Così dicendo il barbuto indica l’Ovest ove la foschia vela l’orizzonte.
“A volte le piccole cose celan i tesori più grandi.”
Replica l'avvocato con far spavaldo, sicuro il qual s’affievolisce tuttavia terminato l’eloquio:spiacevoli rimembranze l’assalgon poich’egli, sovente, fu soggetto di scherno per le proprie dimensioni relativamente modeste da parte degl’umani dell’Epoca Vecchia; gli par d’udirne le risatine sommesse, le battute chel pungean, l’occhiate d’intesa che talvolta si scambian avversari nell’aule di tribunale ed addirittura dei collaboratori negl’uffici della procura. Ei sospira pesantemente, turna il verde guardo al nano il qual  gli sorride teneramente r riprende il proprio dire.
“Vale anche per le creature, come me…E come te. Quel cristallo l’abbiamo messo proprio al centro della città perché porti a tutti il messaggio c’hai appena detto.”
Il cubano gl’annuisce ritroando disinvoltura, l’esigue labbra rosate si stendon in timido sorriso; il commerciante dalla barba mora prende congedo dop’avergli stretto la mano, il castano s’incammina sulle vie petrose occhieggiando coi tetti su cui il vento salato ha steso una patina opaca, biancastra che conferisce alle case aspetto dicotomico tant’immacolato quanto vissuto. Sotto le tegole scarlatte si troa la locanda ove alloggia, il procuratore risale in camera p’indossar una blusa celestina a mezze maniche ed un pinocchietto, dalla bricolla estrae il profumo preparare all’inizio di quella primavera quando il suo vagare il portò a passar presso un campo interminabile di Non ti scordar di me; spruzzandosi sul collo il contenuto della boccetta vitrea egli percepisce l’ulimo dolce e delicato rimasto intatto, come se fosse di nuovo seduto tra quei piccoli fiorellini su quella landa che parea un secondo cielo tant’era azzurra e serena. Tornato in strada, ad occhieggiar coll’imponente cristallo, il viandante si guarda attorno individuando tosto la via per la biblioteca ove rende i tomi prestatigli, la commessa gli consiglia di visitare la laguna: par sia particolarmente bella nel maggio d’oro a detta sua così in quel mattino che stava divenendo pomeriggio, pien di sole e calore, Enebro s’indirizza al delta ove una scalinata dagl’alberi circondata l’accompagna nell’oceano limpidissimo, celeste e quieto; egli poggia la man destra sulla ringhiera lignea pria di privarsi dei sandali e discendere nella laguna con una certa cautela, poggiandosi al fido bastone che nella mancina mano impugna: sorpresa si dipinge sul suo viso nel trovar il fluido molto men freddo di quanto s’attendesse, è tiepido e camminarvi risulta molto piacevole tanto che le spalle si rilassan el viso, fin ad or contratto, fa altrettanto. Il druido passeggia con l’acqua sopra il ginocchio osservando la sabbia depositarsi accanto ai suoi piedi, guarda l’orizzonte terso el cielo che nella laguna si specchia, limpido, lucente. Al suon placido della risacca altro ben più dinamico, costrutto da spruzzi e gorgoglii, s’aggiunge attraendo l’attenzion sua: dai margini della laguna un coyote ha deciso di rinfrescarsi e farsi una nuotata, n’appena questi nota l’avvocato verso di lui si dirige a grandi balzi; il castano, ben lieto, l’accarezza: le sue mani grandi si poggian sul folto pelo grigiastro dell’animale che rivela di chiamarsi Alun, la qual ripiega tosto a riva per poi tornar con qualcosa in bocca che consegna all’ospite: è una rete da pesca bianca di perlaceo cotone.
“Puoi tenermela aperta?”
 Gli dimanda il canide.
 “Ma certo.”
Replica incuriosito il druido ma pria ch’egli potesse chiederne cagione la scodinzolante Alun affonda il muso nella laguna riemergendo con in bocca un bivalvo dalle stupende striature cerulee.
“N’aveo mai visto vongole del genere!”
Esclama il cubano osservando la bizzarra conchiglia.
“Sono così per via dell’influsso magico del grande cristallo azzurro, a molte creature egli dona colore ed incanto, come al saggio ofide che ci consiglia.”
Ribatte la creatura accompagnando l’antropomorfa figura nella sua passeggiata abbaiando della propria casa e delle meraviglie che nasconde senza cessari di collezzionar molluschi in si bel guscio nascosti ed audendo le narrazioni del castano il qual rivela ch’al silvestre sire quell’isola sarebbe piaciuta molto, ei racconta del loro incontro e del tempo trascorso assieme; presto la maestra pescatrice riempie la rete, le conchiglie celesti risplendon nell’acqua così i due inizian a giocare e rincorrersi tanto da finir entrambi completamente zuppi ed alquanto contenti, il fanciullo si diverte a lanciar il proprio bastone nell’acqua e farselo riportar dalla nuova amica la qual nuota in maniera assai buffa eppur oltremodo funzionale.
“Sapevi che basta mangiar un paio di queste vongole per sentirsi sazi? Questa è la loro magia.”
 Afferma Alun.
“Perché allora ne hai raccolte così tante?”
“Per i figlioli e gl’amici presso cui abito. Io ed i cuccioli abbiam però il vantaggio di mangiarli anche crudi ma i Nix debbono cucinarli.”
Spiega con gaudenti latrati mentre ritornano alla scalinata, pria di congedarsi ella spinge col nerissimo nasino un paio di vongole sulla mano dell'avvocato.  
“Queste le voglio regalare a te, grazie per avermi accompagnata.”
Con somma riconoscenza il castano stringe il dono al petto replicando.
“Grazie a te Alun per la compagnia, arrivederci e buona sorte.” Ciò detto egli risale la scaletta di legno sedendosi sul molo di medesimo materiale ad asciugar le vesti al lume possente del sol del pomeriggio, dall’altra parte della laguna, sulla riva di sabbia dorata, il coyote gli rivolge ultimo saluto.
“Arrivederci, dolce stellino.”
E così dicendo ella acchiappa nuovamente la rete trai denti per scomparir de retro le dune.
Enebro turna il viso delicato alle bianche nubi che sul ciel azzurro pascolano.
"Stellino.”
Reitera tra se e se: quell’è il modo in cui sol il silvestre sire è solito chiamarlo, un vezzeggiativo forse banale a giudizio d’alcuni ma che pel druido el monarca cela significati di gran rilievo, simboleggia non sol l’importanza, inspiegabile, quasi fortuita e del tutto contraccambiata, del druido pel sire, ma anche l’affetto di quest’ultimo nei confronti susi ed Aengus è famoso per esser creatura logica, distante, marmorea e gelida ed infatti egli così è ma non s’è mai comportato freddamente con lui e viceversa.  Entrambi si riparavano de retro un muro di ghiaccio azzurro e forse era tal modo di fare che permetteva loro di sciogliersi reciprocamente quand’erano assieme.
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Sing Me a Murder 5/22/21 Congratulations to our Superb Saturday Super Sleuths!! Kevin Wichboy - Gasparilla Sara Shaffer - Pine Island Jared Guasch - Pine Island https://www.instagram.com/p/CPMq_IwhD7R/?utm_medium=tumblr
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aengusnatureking · 6 years
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aengusnatureking · 5 years
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Cristallo e vetro sopra un mare roccioso #onthebeach #searchingfornature #wicca #celtics #celtic #wiccamale #wichboy #lefkada #greekisland #greece🇬🇷 #greeklandscape #leucade #rocksea #myplace #mikrosgialoslefkada #mikrosgialosbeach #mikrosgialos #glass #emerald #smeraldo #wiccacrystals #pinkquartz #rockwich #aesthetic_photos #menhands #greenglass #witheglass (presso ΜΙΚΡΟΣ ΓΥΑΛΟΣ,ΛΕΥΚΑΔΑ) https://www.instagram.com/p/B3AAaubnY5d/?igshid=17j01vo4mxmzr
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aengusnatureking · 5 years
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Un fiore ancora chiuso contiene tutti i segreti della Terra ma essi son così leggeri chel vento se li porta via non appena il calice floreale inizia ad aprirsi.
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aengusnatureking · 5 years
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Immergersi nella natura è un'esperienza incredibile, sempre nuova e capace di arricchiti in molteplici maniere e tornando porti teco qualcosa; un tramonto sui monti, il luccicar del sole suo laghi, un campo di verde grano solleticare dal vento... Talvolta però la natura sembra non volerti abbandonare e allora viene con te.
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aengusnatureking · 3 years
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aengusnatureking · 4 years
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aengusnatureking · 5 years
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aengusnatureking · 5 years
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