#voglio un figlio
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In questi giorni non si fa altro che parlare della festa della mamma, ma mai nessuno parla o rivolge un pensiero a tutte quelle donne che sperano un giorno di poter diventare madri anche loro.
Io faccio un forte augurio a tutte quelle donne che stanno affrontando periodi difficili di infertilità o che stanno continuando a provare ad avere dei figli e non ci riescono. E anche a quelle donne che purtroppo non riescono ad averli.
Auguri a tutte noi che speriamo con tutto il cuore e con tutta l'anima di poter avere il prima possibile quella piccola vita che piano piano crescerà dentro di noi e che un domani ci chiamerà "mamma".
-dreamednottodrown-
#festa della mamma#figli#gravidanza#infertilità#mamma#voglio un figlio#bambini#neonati#pensieri#amore#vita#sfogo#famiglia#voglio#speranza#pensiero
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Comunque rip fandom anglofono della formula 1 non saprete mai che La scelta di Caparezza è una delle canzoni più azzeccate per questo sport
#ogni volta che voglio fare una playlist a tema formula 1 devo combattere la voglia di inserirla e non ho ancora mai vinto questa battaglia#perchè ogni pilota a un certo punto si trova davanti alla scelta di rincorrere ancora il sogno oppure ritirarsi#soprattutto se al ritiro ti aspettano moglie e figli#la parte di 'Ludovico' mi fa sempre pensare a Max in particolare#'Mio padre è d'umore un po' grigio mi vuole prodigio/Ma sono solo un bambino e c'è rimasto male'#'Padre lascia stare l'alcol ti rovini/sei severo quando faccio tirocini/Io sono romantico ma pure tu/Mi vedi solo come un mazzo di fiorini'#arte che imita la vita o vita che imita l'arte che ne so#invece la parte di 'Marco' vi diró molto Seb/Nico coded per me#Più Seb direi soprattutto con l'annuncio 'But as much as there is life on track there is life off track too'#e la menzione dei figli nel pezzo#'È un buon lavoro incasso da molto/Vale come un disco d'oro in cassa da morto'#'Voglio fissare mio figlio il tempo passa e m'accorgo/che sto fissando un foglio tipo carta da forno'#okay sì il pezzo di Capa parla di carriera musical e non spietiva ma le vibes sono quelle#questa per me é semplicmente un'altra w delle community di formula 1 italiana#probabilmente troppo niche questo post ma pazienza#f1#formula 1#caparezza#mi scoccio di riscrivere i tag ma intendevo dire musicale e sportiva prima. Avete capito dove.
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Ormai ogni volta che qualche parente mi chiede perché non mi """trovo una fidanzata""", oltre vabbè l'ennesimo aneurisma che mi viene causato all'istante, mi limito a rispondere con "non voglio mica ammazzarmi". Sembra funzioni nel zittirli
#potrebbe aiutare il fatto che han tutti almeno un figlio o figlia divorziati#e finiti in situazioni del cazzo#ad agosto comunque faccio tre anni di singletudine#e zero appuntamenti romantici#ed effettivamente non voglio ammazzarmi
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Sono Uomo Single E Voglio Un Figlio
As a single man, there are several options available to you if you want to have a child:
Adoption: Adoption is a great way to become a parent if you are unable to have a biological child. You can adopt a child through a public or private agency, and there are many children in need of loving homes.
Surrogacy: Surrogacy is an arrangement in which a woman carries a child for another person or couple. There are different types of surrogacy, such as traditional surrogacy, in which the surrogate uses her own eggs, and gestational surrogacy, in which the surrogate carries an embryo created through in vitro fertilization (IVF) with the intended parent(s) or donor(s).
Co-parenting: Co-parenting involves two or more individuals who are not in a romantic relationship but who agree to raise a child together. This can involve sharing custody and financial responsibilities.
Sperm donation: If you would like to have a biological child but do not want to raise the child, you can consider becoming a sperm donor. Sperm donors can donate their sperm to a sperm bank or fertility clinic, where it can be used by individuals or couples who are trying to conceive.
It is important to do your research and carefully consider your options before deciding to become a parent. You may also want to consult with a family law attorney or a fertility specialist to help you make an informed decision.
For More Information : Sono Uomo Single E Voglio Un Figlio
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sono uomo single e voglio un figlio
The decision to become a parent is a life-altering one that should never be taken lightly. It is even more complicated for single men who want to become fathers. Many single men who feel ready to become fathers are concerned with the financial and legal implications of raising a child alone, in addition to the immense responsibility of caring for a child. This blog post will address these issues, provide insights into the experience of single parenthood, and offer useful resources for single men who want to become fathers. From understanding the financial considerations to exploring the legal implications of single parenthood, this post will provide invaluable guidance and insight for any single man who is considering pursuing the rewarding experience of fatherhood.
Being single can be both a blessing and a curse. On the one hand, single life can be liberating, giving you the freedom to pursue your passions and to live life on your own terms. On the other hand, it can also leave you feeling incomplete and unfulfilled, especially if you find yourself wanting something more. For many single men, having a child is a major life goal, but the path to becoming a father can be complicated and difficult to navigate. In this blog post, I will discuss my own experiences as a single man who wants a child and explore some of the options available to men who find themselves in a similar position. I'll also talk about what it's like to be a single father and provide information about adoption for single men. Finally, I'll offer advice for single men looking to start a family on their own.
In conclusion, being a single parent is a big decision and it may come with some challenges. However, with the proper support systems and resources, it is possible to be a successful, loving and nurturing single parent. It is important to take the time to research and plan out the journey to parenthood, including legal and financial considerations, as well as emotional preparedness. Ultimately, you have the power to decide when and how to become a parent and you should trust your judgment.
For More: sono uomo single e voglio un figlio
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Tutto è cambiato da quel 2010,
anni passati buttata in un letto,
salvata per miracolo, le ore sotto i ferri sono state dieci,
per me sono state eterne, mi sentivo inerme,
“la paziente ha perso troppo sangue, la situazione é complicata,
non ho mai creduto a Dio, sempre pregato gli angeli che mandano segnali dal cielo,
questa vita ti ha maneggiata bruscamente, mai stata delicata,
ti ha tolto l’uso dei tuoi arti,
non sapendo che il tuo punto di forza é insito nel tuo carattere,
quanta forza di volontà, non ti fai mai abbattere,
ma dimmi un giorno come farò a dimenticarti?
Conservo con me quel delfino trovato in una giornata triste dentro un cassetto,
tuo figlio é sempre quello di un tempo,
un concentrato di ansie e incertezze,
che scrive i suoi mostri sopra un foglietto,
dicevi “non piangere”, guarda dentro la tasca,
di anni ne avevo 6, a scuola piangevo ogni santo giorno,
tant’era la paura della solitudine, che chiedevo alle maestre sé fossi rimasto solo, insicuro delle mie stesse insicurezze,
speravo nessuno vedesse, stringevo il delfino,
chiudevo gli occhi, allontanando quelle paranoie trasportate dalla burrasca,
di idee negative succubi di voci “cattive”,
ti chiedevo “Mamma?
Perché quando gli altri piangono io stringo loro la mano e sorrido?
Se quando piango loro mi fissano, ridendo a squarciagola come in un grido?”
“Ognuno é fatto a modo suo,
non tutti hanno un cuore compatibile col tuo”.
“Non ha importanza se nessuno ti ha compreso,
non ti sei “abbassato”, non hai cercato compassione, per essere accettato”,
Tu come me davi retta a tutti, poi quando c’era bisogno, “ognuno c’ha i sui impegni”, (già!),
strano come poi piangano lacrime di coccodrillo mentre sei disteso su una bara.
Stesso sangue, avvelenato dalla vita, dal pregiudizio inutile di chi fingeva di esserci vicino,
umani come medicine, un giorno ti elevano al settimo cielo, i restanti ti rigettano l’inferno,
finisci in para, dicono “passerà”, nessuno ci tiene, impara.
Ti sento piangere le notti,
con due tumori che si fanno spazio nel tuo corpo, silenziosamente,
mi dici che non molli, anche sei distrutta, “non voglio spegnere quel tuo sorriso”,
io non ne conosco di altri motti,
mi guardi, mi stringi, col corpo che trema, la mia anima lo sente,
io invidio il tuo essere, fragile e tenace,
tu non vivi, sopravvivi, lotti,
come quando ballavi il tango,
cambiavi l’atmosfera,
la tua? La classe di chi soffre senza farlo notare,
a ogni tuo passo il mio cuore accelera,
professionisti che dicevano “incantevole, come
una bambina si diverte in mezzo al fango”.
In una vita di spine, senza una rosa,
sei un’artista nel dipingere le mie giornate,
metti ordine fra miei pensieri come in un quadro a ogni dettaglio i suoi colori,
siamo io e te e papà, stretti dentro un incubo, sappiamo che ogni giornata potrebbe essere preziosa,
ho sempre dato tutto per scontato, bastava dirti grazie, rispettare le tue urla, i tuoi dolori.
Quante volte mi hai detto ti vorrei aiutare?
Ma testardo davo retta solo a me stesso,
capendo che una donna é l’unica soluzione,
se ti sa guardare dentro, é più erotico del sesso,
ti scrivo le mie lacrime del cuore,
quelle che nessuno vede,
mentre dentro sé stessi ogni equilibro cede.
Ti ho detto troppe volte, “se ti spegnessi metterei fine ai miei giorni”,
tu solo una cosa mi hai risposto “fammi rivivere in quei giorni”.
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ERA UNA FAMIGLIA NORMALE DI GRAN LAVORATORI
E tutte le volte mi viene da dire 'E allora pensa se era una famiglia strana di gente che non aveva voglia di fare un cazzo'... ma poi correggo i miei pensieri ingiusti e mi risovviene quella frase di Bocca con cui commentava la visita a un'operosa cittadina del Nord Italia:
«Fare soldi, per fare soldi, per fare soldi: se esistono altre prospettive, chiedo scusa, non le ho viste»
E penso a quelle migliaia di persone giovani, di cui ogni tanto qualcuna 'normale' sbrocca e fa una strage in famiglia, senza saper dare un perché che accontenti una società normale di gran lavoratori.
'I genitori gli hanno dato tutto e loro li hanno uccisi!'
Da genitore posso dire che già è difficile fare qualcosa di giusto per i propri figli, figuriamoci dar loro TUTTO... o forse si riferiscono ai bisogni basilari - casa, cibo, riscaldamento, soldi - moltiplicati all'eccesso per poi poter dire 'Non gli ho fatto mancare nulla!'
E no... se ti ritrovi la parte sbagliata di un coltello nel fegato e all'altra estremità c'è quello a cui non hai mai fatto mancare nulla, forse due domandine te le dovevi fare per tempo e non ora che ti si annebbia la vista per lo shock da ipovolemia emorragica.
A distanza di decine di anni ricordo ancora le parole di un docente che davanti a noi studenti disse ai suoi colleghi 'Ok il programma che deve andare avanti ma tutte le volte che ci voltiamo per non ascoltare i loro bisogni è un calcio in culo con cui li facciamo crescere soli e rabbiosi'.
Fu in quel momento che decisi quale tipo di adulto sarei voluto diventare.
E ora sono una persona abbastanza vecchia, le mie figlie sono grandi e se non mi hanno accoltellato prima non credo che oramai lo faranno adesso, sono dolente per la solitudine a cui molti sono condannati pur seduti al caldo con molti parenti davanti a una tavola imbandita e vorrei fare qualcosa di più che non incazzarmi per la furba tendenziosità dei titoli di giornale con cui ci si chiede 'Ma cosa gli sarà preso a quel figlio? Cosa sarà passato in mente a quella figlia?'
Nulla.
E a volte è proprio il nulla che ti divora da dentro.
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Vi penso... e per quanto possa valere, vi voglio bene.
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Sono arrivata in un punto della mia vita dove la voglia di diventare madre accresce ogni giorno di più.
La voglia di vivere appieno una gravidanza. Dalla scoperta di essere incinta vedendo le due linee rosse su un normale test di gravidanza. Al scoprirlo insieme al mio ragazzo mentre aspettiamo gli interminabili minuti che ci separano dell'attesa di poter guardare l'esito di gravidanza o anche dal poter trovare un modo di fargli scoprire che diventerà di nuovo padre (lui ha già un figlio da una precedente relazione) con una sorpresa.
L'emozione mista a paura all'idea di avere una piccola vita dentro di me che cresce. L'emozione di vedere quel piccolo puntino sul monitor del ginecologo ed essere consapevole che stia crescendo e vivendo dentro di me. L'emozione di sentire per la prima volta suo piccolo cuoricino che batte.
La voglia e l'emozione vedere il mio corpo che cambia e la mia pancia che cresce mese dopo mese e iniziare a sentire quell'esserino muoversi dentro di me.
Cominciare a comprare tutti quei mini body, tutine e vestiti. Per poi continuare con la scelta della trio passeggino, lettino, ciucci biberon quant'altro.
La terribile voglia che una volta partorito, potrò finalmente stringere tra le mie braccia e sul mio petto quel piccolo e indifeso figlio/a tanto voluto e desiderato. Poter conoscere il suo profumo, poterlo/a baciare, sentire il suo respiro e il suo pianto. Vedere se assomiglia più a me o a suo padre. Vedere se assomiglierà anche a suo fratello maggiore.
Potermi vivere e gustare l'emozione della nostra quotidianità in tre, ma soprattutto in quattro quando con noi c'è anche il figlio del mio ragazzo. Poter vedere suo figlio giocare e viversi il nuovo fratello/sorella e fare il fratello maggiore, ruolo che oltretutto sa fare benissimo il nuovo figlio della madre.
Concludo questo post dicendo che spero di poter avverare questo mio e nostro desiderio il prima possibile. Anche perché ultimamente mi sento spesso che mi sento incompleta. Sento che mi manca qualcosa. E ogni volta che vedo una donna incinta o con un neonato provo un certo senso di invidia e gelosia.
-dreamednottodrown-
#gravidanza#voglio un figlio#essere mamma#voglio#desiderio#speranza#sfogo#pensiero#amore#vita di coppia#relazione#famiglia
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Agenzia viaggi definitivi
- Benvenuto nella nostra agenzia di viaggi definitivi. - Buongiorno, io vorrei andare altrove. - Perfetto. Ha già in mente qualcosa? - Vorrei... non so. Partire? - Per dove? - Eh, ben quello il casino. - Non si preoccupi, una soluzione si trova. Noi troviamo destinazioni di ogni tipo per chiunque. Cosa cerca in questo viaggio? - Cerco un posto pacifico. - Pacifico dice? Allora escludiamo quest'area, questa e questa. Poi cosa vorrebbe? - Poi vorrei essere circondato da gente allegra... Felice! - Uh... Allora via questo continente e questo. - Addirittura due continenti? - E questo! - Ah. - Poi? Cosa le piacerebbe? - Poi mi piacerebbe poter gustare l'arte di artiste giovani, libere di esprimersi come vogliono. - Uhm... allora escludiamo anche questa zona. Questa e questa. - Non resta molto. - Cos'altro desidera? - Liberta! Ecco, voglio libertà. - Ah. - C'è qualche problema? - No, no. Certo che no, ma se cerca la libertà allora dobbiamo togliere dalle mete di destinazione anche questo paese, e questo, questo, questo e questo qui. - Cos'è rimasto? - Sul pianeta terra? Niente. - Ah. - Eh. - E su Marte? - Ahahahahahahah! - Nulla anche lì? - Guardi, se lo lasci dire, su Marte non manderei manco mia suocera nel periodo di natale. - E la Luna? - Se chiude un occhio sul fatto di essere circondato da gente felice... - Perchè lì non...? - Ormai la Luna è tutta colonia per gli immigrati irregolari di tutto il mondo. Capisce che... - Caspita... e quindi, cosa mi consiglia? - Se vuole c'è un posto vicino a una spiaggia calda, immerso nella natura, abbastanza solitario... - Interessante. E... lì si sta bene? - Con le bombole da sommozzatore, sì. - In che senso? - È sott'acqua. - Come sott'acqua. - Ormai completamente sotto il livello del mare da un paio d'anni. - Senta, forse è il caso di... - Mercurio sta per essere reso abitabile! - Da X Æ A-12? - Be'... sì. Degno figlio di suo padre. - Senta, sa che c'è? - Non lo dica... - Io tornerei a casa. - Ma no, non si arrenda. - Appunto. Forse è il caso di non arrendersi e riprenderci il mondo che vorremmo.
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Se avete due minuti, leggetela è bellissima!❤️😘❤️
Mentre mia moglie mi serviva la cena, mi feci coraggio e le dissi:
«voglio il divorzio».
Vidi il dolore nei suoi occhi, ma chiese dolcemente:
«perché?».
Non risposi e lei pianse tutta la notte. Mi sentivo in colpa, per cui sottoscrissi nell’atto di separazione che a lei restassero la casa, l’auto e il trenta per cento del nostro negozio. Lei quando vide l’atto lo strappò in mille pezzi e mi presentò le condizioni per accettare.
Voleva soltanto un mese di preavviso, quel mese che stava per cominciare i’indomani:
«devi ricordarti del giorno in cui ci sposammo, quando mi prendesti in braccio e mi portasti nella nostra camera da letto per la prima volta. In questo mese ogni mattina devi prendermi in braccio e devi lasciarmi fuori dalla porta di casa».
Pensai che avesse perso il cervello, ma acconsentii…
Quando la presi in braccio il primo giorno eravamo ambedue imbarazzati, nostro figlio invece camminava dietro di noi applaudendo e dicendo:
«grande papà, ha preso la mamma in braccio!»
il secondo giorno eravamo tutti e due più rilassati. Lei si appoggiò al mio petto e sentii il suo profumo sul mio maglione.
Mi resi conto che era da tanto tempo che non la guardavo. Mi resi conto che non era più così giovane, qualche ruga, qualche capello bianco.
Ii quarto giorno, prendendola in braccio come ogni mattina, avvertii che l’intimità stava ritornando tra noi: questa era la donna che mi aveva donato dieci anni della sua vita, la sua giovinezza, un figlio. Nei giorni a seguire ci avvicinammo sempre più.
Ogni giorno era più facile prenderla in braccio e il mese passava velocemente.
Pensai che mi stavo abituando ad alzarla, e per questo, ogni giorno che passava la sentivo più leggera. Mi resi conto che era dimagrita tanto.
L’ultimo giorno, nostro figlio entrò all’improvviso nella nostra stanza e disse:
«papà, è arrivato il momento di portare la mamma in braccio».
Per lui era diventato un momento basilare della sua vita.
Mia moglie lo abbracciò forte ed io girai la testa, ma dentro sentivo un brivido che cambiò il mio modo di vedere il divorzio. Ormai prenderla in braccio e portarla fuori cominciava ad essere per me come la prima volta che la portai in casa quando ci sposammo… la abbracciai senza muovermi e sentii quanto era leggera e delicata… mi venne da piangere!
Mi fermai in un negozio di fiori. Comprai un mazzo di rose e la ragazza del negozio mi disse:
«che cosa scriviamo sul biglietto?».
Le dissi:
«ti prenderò in braccio ogni giorno della mia vita finché morte non ci separi».
Arrivai di corsa a casa e con il sorriso sulla bocca, ma mi dissero che mia moglie era all’ospedale in coma…
Arrivai di corsa a casa e con il sorriso sulla bocca, ma mi dissero che mia moglie era all’ospedale in coma. Stava lottando contro il cancro ed io non me n’ero accorto.
Sapeva che stava per morire e per questo mi aveva chiesto un mese di tempo, un mese perché a nostro figlio rimanesse impresso il ricordo di un padre meraviglioso e innamorato della madre.
Lei aveva chiaro quali fossero I dettagli, I semplici dettagli, che contano in una relazione. Non sono la casa, la macchina, I soldi… queste sono cose effimere che sembrano saldare un’unione e invece possono dividerla.
A volte non diamo il giusto valore a ció che abbiamo fino a quando non lo perdiamo.
Autore sconosciuto
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Da un po' di tempo a questa parte sporadicamente piango. Lo faccio di nascosto da mia moglie e mio figlio perché non voglio che mi vedano né voglio preoccuparli per le stesse cose che io trovo angoscianti. Nella fattispecie piango per quello che potrebbero essere questo pianeta e la nostra specie e che non saranno. Non mi riferisco unicamente ai conflitti in corso, no. I grafici sono impietosi, il clima è completamente fuori controllo e ci sarà presentato il conto molto prima della metà del secolo. Mi vengono in mente le sequenze di don't look up con immagini in successioni di umani, animali, paesaggi ad indicare cosa andrà perduto. Per questo motivo ho deciso di dedicarmi alla famiglia, di viaggiare insieme finché sarà possibile, di garantire a mio figlio una infanzia spensierata. Ultimamente mi domanda del cosmo e degli astronauti, oggi mi ha detto "Mi piacerebbe andare nello spazio", “Forse un giorno ci andrai" gli ho risposto. "Se ci andrò tu verrai con me papà." Ho fatto finta di dover prendere una cosa dallo stipetto per voltarmi e cacciare indietro le lacrime. Cosa avremmo potuto fare ed essere a quest'ora come esseri umani..
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Oggi guazzetto di perbenismo con spolverata di finta umanità.
Prendo come esempio un post su FB e una risposta che ho ricevuto al mio commento (che essendo evolutivo è stato visto come privo di "immedesimazione").
Non condivido per polemizzare, non mi interessa perculare nessuno, io voglio porre in analisi il pozzo di immaturità senza fondo in cui moltissimi figli sono costretti a crescere.
Questo il post originario:
Questo il commento sotto una mia risposta, che taccia me di insensibilità e chiede maggiore acutezza sul problema:
Io vorrei che si capisse almeno un po' perché questo tipo di partecipazione è pericolosa, soprattutto perché non si rende conto di quanto lo è.
Elenco tre punti a proposito del mondo marcio emotivo in cui la massa ristagna; che è lo stesso putridume in cui nuotano allegramente le distorsioni dell’empatia, della comprensione e della compassione (l'immedesimazione di inizio).
Questa madre secondo il sensibile di turno va consolata. Forse secondo un ragionamento contorto, può così trarre più forza per continuare ella stessa a consolare il figlio. Tornerà a scuola in una classe di stronzi ma…è consolato.
In questo schema l’esempio che il genitore mette in atto è quello della colpa, che verrà assorbito e imparato dal figlio, come risposta emotiva alla non accettazione, alla critica, all’irresponsabilità altrui.
Incapace di creare soluzioni (perché bisogna compatirla) non ne darà nemmeno al figlio. Le uniche risorse di gioia sono i soldi e in carenza di quelli non ci sono altri rimedi. Questo schema si attiverà nel figlio come risposta mentale a problematiche simili.
Stato di fatto: no money no party. Sono un fallito, nessuno mi vuole, non ho gli stessi strumenti di tutti gli altri, vivo come un emarginato e me ne vergogno, in più a casa è inutile chiedere soluzioni perché non sono in grado di darmene.
Piccola parentesi: soltanto io ricordo l’enorme percentuale di persone che si sentiva “esclusa” da quegli idioti che non li facevano entrare nei bar? Soltanto io vedo e vedevo “adulti" che si comportano come 11enni? Cambiano le dinamiche non le risposte al problema.
Però attenzione, secondo il commentatore di questo post d'esempio la madre che subisce le colpe della sua educazione (che non ha risolto), non va rattristata, e nel vanto dell’inettitudine sacrosanta dei distorti insieme al buonismo e tutte le sue scusanti, il problema prima di tutto sta sempre da qualche parte fuori.
La responsabilità agli altri: insegnate ai vostri figli… (si fotta cosa sta insegnando lei col suo comportamento...).
La colpa ai cellulari: causano bullismo!
Che questi adulti si comportano come bambini, che vivono il rifiuto come alle elementari, che è addirittura scorretto scuoterli davanti a certe cose…Eh no, compatisci e non svegliare il sonno! Chissenefrega se un bambino viene su con questi esempi di merda.
Poi mi raccomando, attivarsi nei convegni in cui si dice ai piccoli cosa devono fare (a parole) …quello subito!
#zombie#società#società malata#svegliatevi#aprite gli occhi#sistema#verità#schiavi#bambini#figli#genitori#esempi di merda#responsabilità#incoscienza#relazioni#consapevolezza#discernimentoinetti#rincoglioniti#lavoro su di sè#immaturità#emozioni#distorsioni#disfunzioni#empatia#mondo marcio#scuse#adulti#vittime
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Lo lascio: è deciso, ormai
"E tu perché non parli… una parola sospenderebbe il mio rancore"
(da “Luna diamante” Mina-Fossati)
È ufficiale: m'ha proprio rotto le palle. Mi controlla, non mi fa respirare. Poi, 'il Signore' vuole essere servito e riverito. Dentro casa non m'aiuta mai. E comunque non siamo fatti per stare insieme. Forse nessuno lo è, in un matrimonio. Perché noi tutti abbiamo ciascuno la propria visione diversa della vita, siamo in disaccordo su ciò che vorremmo fare, chi frequentare. Quello che piace a me non piace a lui e viceversa. Mi esaspera. Sempre.
Mi provoca, mi stuzzica i nervi. Oddio: non lo sopporto più, non lo sopportooooo! Cazzo! È un continuo logorio, con lui. Una ininterrotta tensione psicologica: non lo reggo proprio più. Mi sono assolutamente rotta il cazzo: e bastaaaa, mannaggia la puttanaaaaa! Non mi sente mai, se gli dico le cose: s'incazza e smadonna. Cafone. Non vuole 'le briglie', come dice lui. Ma allora che cazzo m'hai sposata a fare? Ai figli penso io, alla casa io, le bollette io, la spesa io e vaffanculooooo, ‘sto stronzo del cazzo…
Eccolo che torna dal lavoro. Sono le nove passate. Sono incazzata nera e pronta a litigare, stavolta di brutto. Spero che i bambini in cameretta non ci sentano. Per fortuna la loro camera è distante dalla cucina e sicuro adesso guardano i cartoni in tv. Mentre sto facendo quello che devo fare, gli volto le spalle per non dargli una padellata in testa. Non subito, almeno. Lui allora mi viene dietro, mi afferra una chiappa e me la pizzica. Mi fa un cazzo di male: domani ci sarà il livido. Io sto per infilargli un coltello molto affilato nel fegato, ma il porco lesto mi infila una mano nelle mutande, si insinua nel solco e già mi tremano le gambe. Mi conosce come il suo cazzo, 'sto bastardo.
Subito a seguire, senza riguardi infila il suo dito medio tutto su per il mio culo! Che figlio di puttana: dovrei girarmi incazzata e sputargli in faccia… Ma il cornuto sa che sono una vera mignotta, che mi piace farmi scopare e dare il culo. Che a tradimento e nei momenti meno adatti me la gusto ancora di più. Dovrei divincolarmi. Ma invece allargo di più le gambe: mi inarco, alzo le chiappe e lo agevolo. Non posso farne a meno. Sfila il dito e se lo passa al naso, aspirando. Cazzo mi fai: il tassello? Sono una forma di pecorino? Un'anguria? Non riesco a formulare una frase che lui mi tira a sé, mi blocca le braccia, mi toglie la camicetta…
"cazzo fai? Sei scemo? Ci sono i figli, di là…"
"zitta, troiazza: andiamo in camera, che ti devo scopare. Devo sborrarti dentro. Mi urge svuotarmi e per farlo io voglio solo te…"
"mavaffanculo: chi cazzo pensi di essere? Non mi puoi trattare così… oooooh….. ma mi senti?"
Intanto cammino anch'io a passo svelto verso la camera. Chiusa la porta a chiave, non mi fa dire una parola: preme la mia testa verso il basso, mi fa inginocchiare, si sbottona la patta e mi ficca l'uccello in bocca. Lo succhio avida, perché non ne posso più dalla voglia. Devo farlo sborrare una prima volta e quindi lo faccio arrivare fino in fondo. Voglio ingoiarlo, devo sentire il sapore del suo glande mentre si strofina sulla lingua e poi giù, in gola. Lo pompo. Sempre più veloce. Lo desidero: è mio marito. Me lo scopo da anni con gran gusto. Ne pretendo il seme e adoro il suo sapore.
Ricordo le prime volte che me lo buttava a forza in bocca, mi veniva da vomitare. Ero solo una ragazzetta in difficoltà, alle prime armi. Ma lui:
“Non mi frega una mazza se non ci riesci. Spalanca bene la tua boccuccia di rosa, rilassa la gola, pompami e non farmi sentire i denti. Devi imparare a succhiarmelo e prendermelo tutto fino in fondo, perché sai quanta mia sborra dovrai ingoiare se ci sposiamo…”
Più lo odio, più sono sul punto di lasciarlo e più provo piacere quando non considera affatto che abbia messo il broncio, che sia incazzata nera con lui e che stia sfaccendando per casa. Mi prende, mi gira come una trottola, mi sfila gli slip e mi schiaffa il suo cazzone dritto nella fica o - molto meglio quando lo fa - nel culo. Mmmmmh... Protesto solo perché devo farlo formalmente. Ma dentro di me godo come una pazza. Lo adoro. Quanto mi piace essere sfondata! Occasionalmente, se magari mi gira da troia, lo faccio restare senza fiato, quando con sua gran sorpresa scopre che non porto le mutande: m'alza la gonna, infila la mano e trova direttamente il pelo e le labbra o lo sfintere indifeso. Impazzisce e diventa un toro infoiato.
"sei una vera e bellissima puttana, ti adoro! Non mi resistere, sai?"
"ma che dici: ho le occhiaie, i capelli di stoppa e puzzo di fritto e di sudore come una capra…"
"non fa nulla: così nature e un po��� dimessa mi piaci ancora di più. Mi fai arrapare e non finirei mai di scoparti e incularti… amo l'odore del tuo solco tra le natiche quando l'allarghi per fartelo leccare e poi penetrare. Che vera zoccola sei!"
"e allora dai, cazzo di impotente col pisello moscio. Su: fottimi. Che aspetti?"
Quando vuole il culo, che è il più delle volte, me lo spacca letteralmente. Mi fa molto male. Ma più mi fa soffrire, più io divarico le chiappe per accoglierlo tutto: amo servirlo, farlo godere. Sentirlo sborrare è il paradiso, per la mia mente. Sento che è quello il momento in cui mi desidera intensamente. E questa cosa per me è una vera droga dell'anima. Gli perdono tutto, quando viene dentro di me.
Ormai capisco quando sta per venire e allora, con miracoli di contorsionismo, allungo il braccio sotto il ventre e attraverso le mie gambe gli accarezzo dolcemente le palle, gliele tengo mentre mi sfonda e gliele strizzo un po’. Poi con la mano a coppa sui suoi coglioni sento bene le contrazioni di quando mi eiacula nello sfintere e mi allargo, mi apro, controspingo e sono tutta solo per lui.
Lo faccio svuotare completamente e riposare dentro di me. A lungo quanto vuole. Allora mi si adagia sopra a peso morto. Mi sovrasta e mi ricopre tutta; fatico a respirare: lui è alto 1,90 per un quintale di maschio puro. Mentre io sono 1,55 e porto la taglia quaranta! Ma sono roba sua e del mio corpo, della mia anima può fare ciò che vuole. Mi piace, adoro sentirmi impotente e immobilizzata sotto a un uomo. Se è mio marito è meglio.
Stiamo lì, io e lui. Io a godere col suo cazzo ben piantato dentro di me a pulsare. È sudato fradicio. Me lo leccherei dappertutto. Mentre riposa, lui con la sua mano sotto al mio bacino intanto mi accarezza e sgrilletta la fregna, le sue labbra mi percorrono la schiena e baciano tutto il mio collo; m'assapora. Mi lecca. È tenerissimo. Gli piaccio, è evidente. Vengo, al solo pensiero di lui dentro di me, anche immobile. Mi pizzica forte i capezzoli, mi fa i lividi sulle zinne, 'sto testa di gran cazzo.
“Ahiaaaaa…. In culo a quella vera troia di tua madre, perché lo sai che batte, vero? Stronzooo: mi fai maleee! (Continua, ti prego: magari accarezzami le mammelle a lungo, un po’ di dolcezza, eccheccazzo!)"
Mi mordicchia l'orecchio, poi di nuovo mi lecca tutto il collo, ci soffia sopra delicatamente e mi fa il solletico. Gioca. Cerca l'intimità, con me. Rido di gioia. È il mio uomo. Per questa volta magari non lo lascio. Apre bocca d'improvviso, penso che mi confermerà che mi ama, che non può vivere senza di me e invece mi dice: “che cazzo m'hai preparato per cena, troia?” e allora mi viene proprio voglia di tagliargli l'uccello di netto! Una sera di queste lo faccio, vedi tu…
RDA
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sono uomo single e voglio un figlio
Being a single man can have its advantages; such as freedom and independence, however, there are many aspects of life that one cannot experience without a partner. One of the primary choices that singles face is deciding whether or not to have a child. This is a major life decision that requires careful consideration. It is important to take into account all aspects of the situation, and to be aware of the unique responsibilities and challenges that come with parenting. Regardless of your situation, it is possible to have a successful and satisfying life experience as a single father. In this blog post, I will discuss my personal journey as a single man who desires to become a father. Through my own experience, I will share the factors that I have taken into consideration as I navigate this difficult decision-making process.
As a single man, I am often asked why I do not have children and why I have chosen to remain single. This is a very personal issue for me, and one that I have thought about deeply. I want to share my story and experiences with others who may be struggling to make a decision on whether or not to have a child. While there are many benefits to being a single parent, there are also many challenges that come with it. This blog post is an exploration of my journey and the considerations I have made in my pursuit of parenthood as a single man. I will discuss my decision-making process, the pros and cons of being a single parent, and the resources available to me. With this, I hope to provide insight and inspiration to any other single men who may be at a similar crossroads.
In conclusion, being a single father is a challenging but rewarding journey. It will require some hard work and sacrifice, but the joy of raising a child on your own can be incredibly fulfilling. It is important to remember that there are many different options for becoming a single parent, and it is up to you to research these options and make the best decision for your situation. With the right support and guidance, having a child as a single father is an immensely rewarding experience.
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Io non voglio una Giornata Contro La Violenza Sulle Donne!
Io voglio che dalle scuole materne venga trasmesso il rispetto, l'uguaglianza, la gentilezza; prima ai genitori poi ai bambini.
Io voglio che dalle elementari in poi venga insegnata anatomia ed educazione sessuale; che venga fatto sapere cos'è concepire, cos'è il travaglio, cos'è il dolore, cos'è crescere ed educare un figlio. Io voglio test, prove pratiche che uomini e donne sappiano che si è uguali; che nessuno può spegnere l'identità dell'altro, materie di psicologia nelle scuole e non lo psicologo quando nasce un problema.
Io voglio che chi si macchia di un delitto anche se non è omicidio, sconti delle pene severe ma non a fare palestra in carcere; mentre paga deve studiare tutto quello che voglio s'insegni sin dall'infanzia.
Io non voglio una giornata mondiale
contro la violenza sulle donne.
Io voglio che il mondo intero ogni giorno insegni, educhi i bambini, adolescenti, uomini e donne al rispetto, perchè ognuno di noi è unico nel suo essere e non si può vivere come vogliono gli altri. Se tu uccidi con una pistola, con un coltello, con l'acido, con il terrore, con le parole, Tu non meriti d'avere quello che togli a qualcun altro.
- Ketty Karol
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La mia carne
giuseppe frascà
(9 Dicembre 1991)
Fui io a tenerti
per mano quando, insicuro, muovevi i
primi passi.
Sei cresciuto troppo in fretta e non
sono riuscito a tenere il tuo passo. Ti
vedo come eri ed aspetto di vederti
spuntare da dietro una scusa qualsiasi
per abbracciarti e non farti andare mai
via. Ascolto i ricordi e ti rivedo e mi
rivedo quando il mondo intero era
nostro e nulla poteva rubarcelo.
Poi non tutto va come sognavo e
restano le parole non dette,
i troppi sensi di colpa
e quella paura di non essere riuscita a fare abbastanza
Ascolto i ricordi tra i sorrisi, le
risate di ieri e le lacrime di oggi
quando il giorno finisce e le mie
mani disegnano nell'aria un volto.
Cammina solo un po' con me prima
che il mio tempo finisca. Prendi la
mia mano come io presi la tua
quando i primi passi furono la tua
prima vittoria.
Prendimi per mano, figlio mio, prendimi per mano
e cammina con me per un po'. Vorrei dirti ciò che
ho dentro e mi fa male. Vorrei che tu mi insegnassi
la vita che non ti insegnai. Vieni, siedi con me, solo
per un po' e dimmi se in questa nebbia possono
nascere ancora i fiori. Vorrei parlarti dell'amarezza
che ho, vorrei che tu mi ascoltassi, solo per un po'.
Andiamo verso il mare, come un tempo, solo per
vedere più vicino il tuo orizzonte ed il mio. Prendi i
miei tanti anni e falli tuoi, solo per un po' e, forse
capirai quel dolore lieve che mi accompagna da
sempre. Prendimi per mano e dimmi dei miei tanti
errori ma ti prego non rimproverarmi: nessuno mi
insegnò a vivere ed oggi...non so ancora vivere.
La vita non sempre è tutto come sembra, ma
ogni cosa va vissuta prima di giudicarla,
affinché possa riconoscere il bene ed il male.
Ma tu vai avanti ..anche con il mondo contro.
Votrei insegnerti a credere in te..a non arrenderti,
a prenderti in braccio e portarti in salvo perché,
ahimè, spesso sarai da solo a doverlo fare.
Ma ricorda che le cicatrici hanno una storia
e che ad ogni modo saranno una vittoria.
Vivi ogni giorno come se
fosse l'ultimo. Vivi e non
dimenticare mai i sogni
che un giorno tua madre sognò per te.
Vivi figlio mio
e se ti mancasse la voglia
vivi la vita che io non vissi
perché la vita è solo un sogno.
Sii sempre mio figlio perché il tempo è tiranno
...passa troppo velocemente.
Voglio essere ancora tua madre e carezzarti
il viso mentre stai per dormire
Si, figlio mio, fammi sentire ancora una
volta importante, fammi sentire ancora madre.
Buon compleanno cuore mio❤
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