#voglio un figlio
Explore tagged Tumblr posts
dreamednottodrown · 2 years ago
Text
In questi giorni non si fa altro che parlare della festa della mamma, ma mai nessuno parla o rivolge un pensiero a tutte quelle donne che sperano un giorno di poter diventare madri anche loro.
Io faccio un forte augurio a tutte quelle donne che stanno affrontando periodi difficili di infertilità o che stanno continuando a provare ad avere dei figli e non ci riescono. E anche a quelle donne che purtroppo non riescono ad averli.
Auguri a tutte noi che speriamo con tutto il cuore e con tutta l'anima di poter avere il prima possibile quella piccola vita che piano piano crescerà dentro di noi e che un domani ci chiamerà "mamma".
-dreamednottodrown-
4 notes · View notes
intuizioni · 1 year ago
Text
MIMMOOOOOOOOOO
10 notes · View notes
alexjcrowley · 10 months ago
Text
Comunque rip fandom anglofono della formula 1 non saprete mai che La scelta di Caparezza è una delle canzoni più azzeccate per questo sport
2 notes · View notes
ipierrealism · 10 months ago
Text
Ormai ogni volta che qualche parente mi chiede perché non mi """trovo una fidanzata""", oltre vabbè l'ennesimo aneurisma che mi viene causato all'istante, mi limito a rispondere con "non voglio mica ammazzarmi". Sembra funzioni nel zittirli
2 notes · View notes
cicala-05 · 2 months ago
Text
Visto che quella non mi risponde 😒 (come si permette ad avere qualcosa da fare), lo scrivo anche qui, perché guardateliiiiii!!!!!
Tumblr media
Che bellini amori miei, li aspettavo da appena ho visto l'immagine della loro esistenza su X
Tumblr media
È della dimensione perfetta per essere ingoiato come una pillola tesoro mio.
Ora lui è mio figlio.
Adoro sti cosini così tanto che mi sento male… voglio di più, voglio metterli da qualche parte per portarli sempre con me perché non posso semplicemente lasciarli a casa…
"Volglio; tenerlo, abbracciarlo, adottarlo, dargli da mangiare, prendermi cura di lui, tenerlo a casa, tenerlo chiuso in camera mia, usarlo come peluche, fargli "cose", terlo per sempre con me, per tutta la sua vita"
- cit. Io quando ho visto sto faccino da patata la prima volta
È un adattino solo dalla faccia 🤧
E già che ci sono, voglio dargli un morso a quel faccino… Tipo quei video dove si vede un oggetto normale, ma poi una persona prende un coltello e fa vedere che in realtà è una torta, lui uguale. Se prendi un coltello e fai come se prendi una fetta di torta (lo spicchio quello classico a triangolo 🍰) vedi che all'interno è fatto come una torna, non soffrirà nemmeno quando prendi il pezzo visto che dentro non ha né nervi né niente, solo torta.
Ha il cerottino/benda/il coso che non mi viene come si chiama sulla guancia perché era così carino che non ho resistito a dargli un morso 😞
È così tenero che non c'è la faccio 🤧
0 notes
kon-igi · 1 month ago
Text
LO SBAGLIO DELLA MAESTRA SU ONLYFANS
Ieri ho rebloggato il post di @nusta e vuoi per pigrizia vuoi che lei aveva già detto tutto ciò che c'era da dire, io non ho aggiunto nulla.
Però c'è una cosa che non ho detto ed è l'unica cosa che credo sia sbagliata: il fatto che chi ha dei problemi non ammetta di averne, me compreso, anzi... soprattutto io.
Non è la prima volta che faccio questo discorso e di solito viene fuori quando si tratta l'argomento 'normalità VS anormalità' e quindi sarò schietto...
A me che una maestra abbia un profilo su Onlyfans fa effetto.
Esattamente quel termine lì, effetto (e anche un po' di impressione)
Quando il porno era sdoganato qua su tumblr e si facevano pure un sacco di meetup, a un incontro a Parma vennero due persone tamblere che avevano un profilo condiviso molto seguito, poiché postavano (ma non solo) video di loro due che trombavano come se avessero dovuto ripopolare il pianeta dopo una guerra nucleare che aveva lasciato solo loro due come sopravvissuti.
(I più vecchi di voi se li ricorderanno, gli altri se li faranno raccontare)
Al netto di tutto, io sono una persona semplice senza troppi sotterfugi, astuzie o mirabili intuizioni, un figlio di altri tempi dove tutto era più semplice ma perché semplicemente veniva escluso chi 'macchiava' questo equilibrio di quotidiana normalità.
Non so, una parte piccolina (in tutti i sensi) di me si aspettava subliminalmente che queste due persone arrivassero in stazione scopando i compagni di viaggio e pure i controllori oppure che il loro risultasse un atteggiamento lubrico e libidinoso.
Plot twist per il vecchio di merda, erano un ragazzo e una ragazza dolci e piacevoli, quasi ingenui nella loro candidezza, al punto che mi sono sentito Nick Torquemada degli Inquisitori Ululanti anche solo ad aver mentalmente accennato a quei pensieri.
Tumblr media
Sono passati più di 10 anni quindi risparmiatevi il vostro GRAZIARCAZZO ché mi basta il mio ma voglio ribadirlo ancora una volta: se una persona tutto sommato buona, gentile e disponibile come me ha avuto questi pensieri, figuriamoci quella massa di omuncoli e donnucole che pure se hanno 30 anni, danno un nuovo significato al termine Vecchi di Merda®.
La parte peggiore di me, quella forgiata negli anni '80, continuerà sempre ad allarmarsi istintivamente quendo vengono accostati due stereotipi malati come quello della 'purezza' dei bambini e la 'perversione' di una pornostar (!) ma grazie a Satana Portatore di Luce Sempiterna ho imparato a disconnettere la pancia e a mandare avanti cuore e testa.
Se voi siete nati in un mondo migliore del mio (o semplicemente ne avete rifiutato i condizionamenti) sono felice del vostro andare avanti; io rimango qua indietro a litigare con me stesso e con le mie stupide fallacie ma siate sempre consapevoli che al netto di tutti i giudizi istintivi che vorrebbero affacciarsi, io darò sempre supporto a tutti quelli che non vorranno farsi intrappolare nel recinto di una ipocrità normalità.
E se quel recinto c'è da distruggerlo, avrete il mio braccio e il mio capanno degli attrezzi, ben rifornito di tutto quello di cui ci sarà bisogno.
❤️
54 notes · View notes
raccontidialiantis · 4 months ago
Text
Intelligenza di donna
Tumblr media
Pensavi non me ne sarei mai accorta, vero? Mi tradisci, lo so da tempo. Ma a te non so rinunciare. Non ci riesco: crollo dopo due giorni e ti cerco. Mi perdo letteralmente, dentro di te. E ti voglio malgrado tutto, nonostante tu sia un bastardo, mentitore, spudorato e scorretto figlio di una vera e grandissima puttana. Ti voglio e sono disposta a condividerti, pur di continuare questa torbida relazione con te. Lei è più giovane, fresca, bellissima ma è più troia navigata di me, a letto. Le cose che ti fa, io alla mia età matura probabilmente ancora le devo scoprire.
Tumblr media
E le imparerò per te: sto seguendo un… 'corso avanzato' su alcuni siti che ho trovato nella tua cronologia. Tu non hai scrupoli. Ma neppure io. I corpi invecchiano rapidamente e io non farò certo eccezione. Cerco di tenere botta. Intanto prendo dalla nostra storia ciò che capita. Mi farò spremere tutta ben bene, da te. Come un limone, prima che tu mi scarti. Prima di passare alle lacrime e a qualche giovane a cui farò da nave scuola, mentre continuerò a pensarti ostinatamente. Mentre lui, egoista come tutti gli uomini, mugolando starà godendo dentro di me.
Tumblr media
RDA
120 notes · View notes
angelap3 · 30 days ago
Text
Mina - Ancora Ancora Ancora (Bussola Domani 1978)
youtube
Essere immortale non mi interessa. Mi piace invecchiare.
Mina
Probabilmente sono una pigra costretta a un ritmo di vita frenetico, una pigra che non riesce a realizzare la sua più autentica natura, la sua vocazione all’indolenza. L’adolescenza, quella mi chiedo se l’ho mai avuta. Voglio dire che gli impegni, la carriera eccetera si sono abbattuti troppo presto su di me. In fondo, non ho mai vissuto da ragazzina, non ho mai fatto quello che fanno le ragazzine: come recarsi a ballare, a fare i bagni, le gite o che so io. Non ho rimpianti, no. Sono paga della mia condizione attuale, di donna matura. Prima non sapevo quello che volevo, e ora lo so. Mi sento serena, come chi ha scoperto che le cose più importanti sono in fondo le cose più semplici”.
Mina
Buon Compleanno a Mina, Mito della Musica italiana e internazionale, che non invecchierà mai.
🎂🍀🎶💕🥂
Al secolo Anna Maria Mazzini, nasce il 25 marzo 1940 a Busto Arsizio (Varese), dove i suoi genitori si erano trasferiti durante il periodo di guerra. Alcuni mesi dopo la sua nascita, la famiglia torna a Cremona, città in cui la cantante risiede fino ai primi anni di carriera.
Nel 1978 l’ultimo concerto e l’addio alle scene. Nella sua lunga carriera Mina ha interpretato oltre 1500 canzoni e ricevuto numerosi riconoscimenti, anche da parte di colleghi del calibro di
Frank Sinatra, che la invitò a esibirsi negli Stati Uniti, ma lei rifiutò. Leonor Fellini voleva farne una star, ma lei si rifiutò di farsi vedere in un film.
Mina divenne la risposta italiana alla rivoluzione del Rock 'n Roll che travolse gli USA; un camaleonte di stile con un'immagine da bambina selvaggia nel suo paese natale (e molto cattolico) che allo stesso tempo incantò e fece infuriare gli italiani.
Nel 1963, fu clamorosamente bandita persino dalle radio e dalle televisioni italiane dopo essere rimasta incinta del figlio di un attore (già sposato), Corrado Pani, quando il divorzio era ancora illegale. I media consideravano il suo successo, " Le Mille Bolle Blu" (Mille Bolle Blu) un inno orecchiabile, seppur scandaloso, per il loro amore "sacrilego":
Con le sue caratteristiche sopracciglia rasate, un trucco pesante sugli occhi, i capelli tinti di biondo e una sigaretta come accessorio permanente, era la cattiva ragazza preferita d'Italia. Le vendite dei suoi dischi non furono influenzate dal divieto e, a richiesta del pubblico, fu invitata di nuovo in televisione italiana nel 1964. Fu un momento di scacco matto contro la rete conservatrice e trasmise il messaggio che Mina non solo era qui per restare, ma per fare tutto ciò che voleva.
Cantava in otto lingue (inizialmente con il nome d'arte di "Baby Gate") e la sua specialità divenne cantare a squarciagola ballate strazianti come le sue contemporanee Barbara Streisand o l'artista francofona Dalida . Ma anche nei suoi primi scatti promozionali, è chiaro che stava oliando le sue ruote per una carriera più strana rispetto alle altre dive dell'epoca...
Ma è la Mina senza sopracciglia e con la sigaretta ad essere passata alla storia come una leggenda vivente..."
Web
36 notes · View notes
mccek · 1 year ago
Text
Tutto è cambiato da quel 2010,
anni passati buttata in un letto, 
salvata per miracolo, le ore sotto i ferri sono state dieci, 
per me sono state eterne, mi sentivo inerme, 
“la paziente ha perso troppo sangue, la situazione é complicata, 
non ho mai creduto a Dio, sempre pregato gli angeli che mandano segnali dal cielo, 
questa vita ti ha maneggiata bruscamente, mai stata delicata,  
ti ha tolto l’uso dei tuoi arti, 
non sapendo che il tuo punto di forza é insito nel tuo carattere, 
quanta forza di volontà, non ti fai mai abbattere, 
ma dimmi un giorno come farò a dimenticarti? 
Conservo con me quel delfino trovato in una giornata triste dentro un cassetto, 
tuo figlio é sempre quello di un tempo, 
un concentrato di ansie e incertezze, 
che scrive i suoi mostri sopra un foglietto,
dicevi “non piangere”, guarda dentro la tasca,
di anni ne avevo 6, a scuola piangevo ogni santo giorno, 
tant’era la paura della solitudine, che chiedevo alle maestre sé fossi rimasto solo, insicuro delle mie stesse insicurezze,
speravo nessuno vedesse, stringevo il delfino, 
chiudevo gli occhi, allontanando quelle paranoie  trasportate dalla burrasca,  
di idee negative succubi di voci “cattive”, 
ti chiedevo “Mamma? 
Perché quando gli altri piangono io stringo loro la mano e sorrido?
Se quando piango loro mi fissano, ridendo a squarciagola come in un grido?”
“Ognuno é fatto a modo suo, 
non tutti hanno un cuore compatibile col tuo”.
“Non ha importanza se nessuno ti ha compreso, 
non ti sei “abbassato”, non hai cercato compassione, per essere accettato”,
Tu come me davi retta a tutti, poi quando c’era bisogno, “ognuno c’ha i sui impegni”, (già!),
strano come poi piangano lacrime di coccodrillo mentre sei disteso su una bara.
Stesso sangue, avvelenato dalla vita, dal pregiudizio inutile di chi fingeva di esserci vicino,
umani come medicine, un giorno ti elevano al settimo cielo, i restanti ti rigettano l’inferno, 
finisci in para, dicono “passerà”, nessuno ci tiene, impara.
Ti sento piangere le notti, 
con due tumori che si fanno spazio nel tuo corpo, silenziosamente, 
mi dici che non molli, anche sei distrutta, “non voglio spegnere quel tuo sorriso”, 
io non ne conosco di altri motti, 
mi guardi, mi stringi, col corpo che trema, la mia anima lo sente, 
io invidio il tuo essere, fragile e tenace, 
tu non vivi, sopravvivi, lotti,
come quando ballavi il tango, 
cambiavi l’atmosfera, 
la tua? La classe di chi soffre senza farlo notare, 
a ogni tuo passo il mio cuore accelera, 
professionisti che dicevano “incantevole, come
una bambina si diverte in mezzo al fango”.
In una vita di spine, senza una rosa,
sei un’artista nel dipingere le mie giornate, 
metti ordine fra miei pensieri come in un quadro a ogni dettaglio i suoi colori, 
siamo io e te e papà, stretti dentro un incubo, sappiamo che ogni giornata potrebbe essere preziosa, 
ho sempre dato tutto per scontato, bastava dirti grazie, rispettare le tue urla, i tuoi dolori.
Quante volte mi hai detto ti vorrei aiutare? 
Ma testardo davo retta solo a me stesso,
capendo che una donna é l’unica soluzione, 
se ti sa guardare dentro, é più erotico del sesso,
ti scrivo le mie lacrime del cuore, 
quelle che nessuno vede, 
mentre dentro sé stessi ogni equilibro cede.
Ti ho detto troppe volte, “se ti spegnessi metterei fine ai miei giorni”, 
tu solo una cosa mi hai risposto “fammi rivivere in quei giorni”.
164 notes · View notes
scritti-di-aliantis · 15 days ago
Text
Tumblr media
(Foto: haliner26)
Sei bellissima. Fascino magnetico e puro. Sguardo ingenuo e carico d'erotismo. Ti vedo decisamente pronta per essere una madre amorevole. Ci conosciamo da bambini piccoli e avrei sposato te, se non fosse restata incinta la mia fidanzatina dell'epoca: una storiella che invece avrebbe dovuto essere molto breve, accaduta durante un litigio-rottura di due settimane tra me e te a... diciott'anni! Che veri scemi! E ora non guardarmi con quella tua faccia da schiaffi!!!
Tumblr media
(Foto: bitchwitchwhatever)
Non preoccuparti: continuerò a fare l'amore con te anche dopo che lui t'avrà ingravidata. Anzi: col pancione mi attrarrai sicuramente di più. E solo a pensarci adesso, già mi arrapi. Con te mi si drizza sempre, lo sai bene. Del tuo corpo non mi sazio. Non ci posso fare nulla. Ti amo. Sei tu l'amore, per me. Solo tu. Perché ridi, scema che altro non sei? Mi piaci tantissimo. Sei una vera donna. Niente a che vedere con le sciacquette che vanno in giro al giorno d'oggi. Ora abbassi gli occhi e sorridi lusingata, mia segreta puttana.
Tumblr media
(Foto: europeanmanclassic)
Non coprirti la fica: voglio vederla, annusarla, titillartela, leccartela a lungo ancora proprio adesso, prima che tu torni a casa. È mia. Il tuo seno è solo mio. Mi da fastidio, pensare che lui di notte te lo succhi. Guarda: sei tu che devi decidere, io sono anche disposto a ingravidarti al posto suo, visto che sono mesi e mesi che ci provate senza risultato. E, detto francamente, mi renderesti davvero orgoglioso, se portassi in grembo un figlio avuto da me. Non mi frega di null'altro. Al diavolo le convenzioni. Devi diventare madre. E così sarò consacrato a te.
Aliantis
Tumblr media
(Foto: omegomagnit)
29 notes · View notes
libriaco · 16 days ago
Text
La scoperta dell’alfabeto
Al tramonto Ambanelli smetteva di lavorare e andava a sedersi a casa con il figlio del padrone perché voleva imparare a leggere e a scrivere. «Cominciamo dall’alfabeto» disse il ragazzo che aveva undici anni. «Cominciamo dall’alfabeto.» «Prima di tutto c’è A.» «A» disse paziente Ambanelli. «Poi c’è B.» «Perché prima e dopo?» domandò Ambanelli. Questo il figlio del padrone non lo sapeva. «Le hanno messe in ordine così, ma voi le potete adoperare come volete.» «Non capisco perché le hanno messe in ordine così» disse Ambanelli. «Per comodità» rispose il ragazzo. «Mi piacerebbe sapere chi è stato a fare questo lavoro.» «Sono così nell’alfabeto.» «Questo non vuol dire,» disse Ambanelli «se io dico che c’è prima B e poi c’è A forse che cambia qualcosa?» «No» disse il ragazzino. «Allora andiamo avanti.» «Poi viene C che si può pronunciare in due modi.» «Queste cose le ha inventate della gente che aveva tempo da perdere.» Il ragazzo non sapeva più che cosa dire. «Voglio imparare a mettere la firma,» disse Ambanelli «quando devo firmare una carta non mi va di mettere una croce.» Il ragazzino prese la matita e un pezzo di carta e scrisse “Ambanelli Federico”, poi fece vedere il foglio al contadino. «Questa è la vostra firma.» «Allora ricominciamo da capo con la mia firma.» «Prima c’è A,» disse il figlio del padrone «poi c’è M.» «Hai visto?» disse Ambanelli, «adesso cominciamo a ragionare.» «Poi c’è B e poi A un’altra volta.» «Uguale alla prima?» domandò il contadino. «Identica.» Il ragazzo scriveva una lettera alla volta e poi la ricalcava a matita tenendo con la sua mano quella del contadino. Ambanelli voleva sempre saltare la seconda A che a suo parere non serviva a niente, ma dopo un mese aveva imparato a fare la sua firma e la sera la scriveva sulla cenere del focolare per non dimenticarla. Quando vennero quelli dell’ammasso del grano e gli diedero da firmare la bolletta, Ambanelli si passò sulla lingua la punta della matita copiativa e scrisse il suo nome. Il foglio era troppo stretto e la firma troppo lunga, ma a quelli del camion bastò “Amban” e forse è per questo che in seguito molti lo chiamarono Amban, anche se poco alla volta imparò a scrivere la sua firma più piccola e a farla stare per intero sulle bollette dell’ammasso. Il figlio dei padroni diventò amico del vecchio e dopo l’alfabeto scrissero insieme tante parole, corte e lunghe, basse e alte, magre e grasse come se le figurava Ambanelli. Il vecchio ci mise tanto entusiasmo che se le sognava la notte, parole scritte sui libri, sui muri, sul cielo, grandi e fiammeggianti come l’universo stellato. Certe parole gli piacevano più di altre e cercò di insegnarle anche alla moglie. Poi imparò a legarle insieme e un giorno scrisse “Consorzio Agrario Provinciale di Parma”. Ambanelli contava le parole che aveva imparato come si contano i sacchi di grano che escono dalla trebbiatrice e quando ne ebbe imparate cento gli sembrò di aver fatto un bel lavoro. «Adesso mi sembra che basta, per la mia età.» Su vecchi pezzi di giornale Ambanelli andò a cercare le parole che conosceva e quando ne trovava una era contento come se avesse incontrato un amico.
L. Malerba, dalla raccolta La scoperta dell'alfabeto [1963] in La scoperta dell'alfabeto - Le parole abbandonate, Milano, Mondadori, 2017.
24 notes · View notes
smokingago · 3 months ago
Text
Tumblr media
Voglio regalare qualcosa a mio figlio e non so cosa.
- Regalagli calma.
- calma?
- calma: quando tuo figlio si altera, regalagli calma, quando si stressa, regalagli calma, quando c'è una situazione difficile, regalagli calma, quando succede qualcosa di grave, regalagli calma.
- Ma... come faccio a offrirle calma quando io stesso mi agito?
Per questo è un regalo, è qualcosa che tu ti sforzi di ottenere e non sempre hai, non è ciò che ti avanza, uno a chi ama non regala ciò che gli avanza. Uno a chi ama regala la cosa più preziosa, regaliamo il tempo e l'energia che investiamo per crescere come esseri umani per essere in grado di regalare calma quando si avvicina la tempesta.
Alvaro Pallamares
27 notes · View notes
basically-im-a-clown · 2 months ago
Text
Tumblr media
Tutta questa voglia di distruggere, sputtanare, deridere e disumanizzare una persona che da tempo manifesta un chiaro squilibro psichico che nell'ultimo mese è palesemente peggiorato. Un tentato suicidio fa gossip, un uomo che non sa nemmeno dove si trovi fa ridere, delle pupille dilatate perché magari sotto effetto di ansiolitici è fonte di meme. Siete beceri, insensibili, stupidi fino al midollo osseo, o forse ciò denota che momenti così di merda non li avete ancora vissuti. Federico l'ho sempre considerato un essere autodistrittivo, fragile, vittima di se stesso. Non mi è mai particolarmente interessato di lui, della sua ormai ex moglie o della finta vita da Mulino Bianco messa in vetrina per anni. Ora però voglio andare oltre il personaggio e guardare la persona, e osservandolo vedo solo debolezze, paure, ferite che non passano, una persona che potrebbe farla finita da un giorno all'altro perché stanco, avvilito e avvelenato da tutto e tutti, ma soprattutto sconfitto dall'uomo che ha creduto di essere per troppo tempo, per poi ritrovarsi e scopre il suo essere estremamente vulnerabile. Se un giorni leggeremo notizie tragiche sul suo conto, per favore, non fate gli ipocriti del cazzo, non dite che vi dispiace, che andava aiutato, che era ancora tanto giovane, un padre di famiglia, un figlio, un amico, un artista. Fedez berrà il suo bicchiere colmo di gocce di cianuro e in quelle gocce ci siete anche voi.
15 notes · View notes
precisazioni · 5 months ago
Text
quando sono nato, i miei avevano trentacinque e quarant'anni; sono il quarto figlio, arrivato a distanza rispetto agli altri, cresciuto in una famiglia affettuosa ma con fratelli che, per le differenze anagrafiche, sembravano più zii che compagni di giochi e litigi. sono stato il primo a realizzare che un giorno i nostri genitori moriranno: li ho conosciuti già adulti. ora ho trentaquattro anni: mio padre ne ha settantaquattro ed è ricoverato in ospedale; mia madre, che di anni ne ha sessantanove, ha problemi alle ginocchia. in famiglia si parla spesso di esami medici o cibi da evitare, quelli che potrebbero alzare glicemia, pressione o colesterolo, problemi che riguardano loro ma anche i miei fratelli, ormai oltre i quaranta, che iniziano ad accusare i primi fastidi
mi sento come se non avessi mai vissuto davvero la giovinezza - non per colpa loro, quanto più per depressione e isolamento sociale: poche esperienze e spesso neppure sane. mio padre è in ospedale e mi pesa più del solito aver passato gran parte delle mie giornate davanti a un computer: vorrei iniziare ad affrontare la vita, socializzare, tornare mille volte in montagna; eppure so che i miei pensieri non riescono a staccarsi dai miei interessi, tanto continui quanto opprimenti: vorrei uscire, ma voglio prima riascoltare certe tracce; mi piacerebbe stare all'aperto, ma devo prima finire quel set o brano. non che vi sia una consolazione pratica: sul versante artistico quest’anno ho concluso qualcosa, ma ancora poco - colpa della mia altalenanza sui social; so anche che, rientrato a milano, finirò col chiudermi in casa: resterò la persona introversa e forse autistica che sono, con ogni proposito di assimilare la lezione sulla caducità che sembra già destinato a spirare
29 notes · View notes
kon-igi · 8 months ago
Text
ERA UNA FAMIGLIA NORMALE DI GRAN LAVORATORI
E tutte le volte mi viene da dire 'E allora pensa se era una famiglia strana di gente che non aveva voglia di fare un cazzo'... ma poi correggo i miei pensieri ingiusti e mi risovviene quella frase di Bocca con cui commentava la visita a un'operosa cittadina del Nord Italia:
«Fare soldi, per fare soldi, per fare soldi: se esistono altre prospettive, chiedo scusa, non le ho viste»
E penso a quelle migliaia di persone giovani, di cui ogni tanto qualcuna 'normale' sbrocca e fa una strage in famiglia, senza saper dare un perché che accontenti una società normale di gran lavoratori.
'I genitori gli hanno dato tutto e loro li hanno uccisi!'
Da genitore posso dire che già è difficile fare qualcosa di giusto per i propri figli, figuriamoci dar loro TUTTO... o forse si riferiscono ai bisogni basilari - casa, cibo, riscaldamento, soldi - moltiplicati all'eccesso per poi poter dire 'Non gli ho fatto mancare nulla!'
E no... se ti ritrovi la parte sbagliata di un coltello nel fegato e all'altra estremità c'è quello a cui non hai mai fatto mancare nulla, forse due domandine te le dovevi fare per tempo e non ora che ti si annebbia la vista per lo shock da ipovolemia emorragica.
A distanza di decine di anni ricordo ancora le parole di un docente che davanti a noi studenti disse ai suoi colleghi 'Ok il programma che deve andare avanti ma tutte le volte che ci voltiamo per non ascoltare i loro bisogni è un calcio in culo con cui li facciamo crescere soli e rabbiosi'.
Fu in quel momento che decisi quale tipo di adulto sarei voluto diventare.
E ora sono una persona abbastanza vecchia, le mie figlie sono grandi e se non mi hanno accoltellato prima non credo che oramai lo faranno adesso, sono dolente per la solitudine a cui molti sono condannati pur seduti al caldo con molti parenti davanti a una tavola imbandita e vorrei fare qualcosa di più che non incazzarmi per la furba tendenziosità dei titoli di giornale con cui ci si chiede 'Ma cosa gli sarà preso a quel figlio? Cosa sarà passato in mente a quella figlia?'
Nulla.
E a volte è proprio il nulla che ti divora da dentro.
.
.
.
Vi penso... e per quanto possa valere, vi voglio bene.
92 notes · View notes
raccontidialiantis · 4 months ago
Text
Giovanissima e senza alcun pudore
Tumblr media
Tre estati fa ero a casa del mio fidanzato Giulio per un intero weekend. Ho sempre notato come Valerio, il mio futuro suocero, mi guardasse con diffidenza, sospetto. In poche parole, egli manifestava chiaramente una non-accettazione della mia persona. Eppure erano ormai diversi mesi che io e suo figlio stavamo insieme. Mentre con Rosa, la mia futura suocera, c'era già una certa confidenza, con suo marito esisteva sempre questa barriera invisibile.
Tumblr media
Qualcosa che gli impediva di sorridermi o di aprirsi un po’, con me. Quel primo sabato pomeriggio di luglio, subito dopo pranzo Giulio dovette andare in città, alla stazione a prendere Maria, sua sorella, che tornava a casa dall'università per un po’ di giorni. Faceva caldo e Rosa si offrì di accompagnarlo; gli avrebbe tenuto compagnia e al tempo stesso avrebbero chiacchierato. In sostanza, se lo sarebbe coccolato un po’, il figliolo adorato. Tanto, il treno sarebbe arrivato solo dopo forse un'oretta dalla loro uscita da casa.
Tumblr media
Valerio quindi era in soggiorno, sdraiato sul divano in calzoncini e camicia a leggere il giornale e sonnecchiare. Io stavo finendo di asciugare i piatti e poi sarei andata a riposare anch'io una mezz'ora. Però cambiai idea in corso d’opera. Finito di rassettare la cucina, passando vicino alla zona tv, come progettato nella mia mente perfida, andai direttamente a sedermi su uno sgabello lì vicino a lui, per cercare di cavare due-parole-due a quel vero musone, comunque un bellissimo uomo. Molto sexy, malgrado l'età. Confesso che mi attraeva non poco.
Tumblr media
“allora, musone di un suocero: che leggi di bello, con tanto interesse?”
“il quotidiano…”
“be’ questo lo vedo! Volevo dire… ma io proprio non ti piaccio, vero?”
“sei la ragazza di Giulio, quindi non devi piacere a me.”
“ma io… cos’ho che non ti va?”
Tumblr media
“se proprio ci tieni… secondo me tu non vai bene; sei troppo giovane e ingenua: hai ventuno anni appena e Giulio trentatré. Per lui ci sarebbe voluta a fianco una vera donna, una femmina già matura e navigata. Non una bamboccia capace solo di fare i capricci, che non sa come si sta al mondo e come va trattato un uomo adulto, uno che ha già le sue esigenze. Invece lui probabilmente ti dovrà fare da balia in tutto…”
Tumblr media
Mi sentii dapprima in imbarazzo. Poi profondamente ferita. Ma come: sapesse quanto gliela faccio sudare e con che gusto mi scopa, il suo ragazzo. Da lui ottengo ciò che voglio: proprio perché tutto sono meno che un'ingenuotta di paese. ��Sto villano! E comunque, mentre un uomo con la faccia può restare inespressivo, impassibile, il suo inguine non può mai mentire. Avevo già notato che quando m'ero seduta vicino a lui il suo davanti s'era improvvisamente rigonfiato. Indossavo una minigonna mozzafiato, una maglietta leggera strettissima semitrasparente senza reggiseno, che avevo strategicamente tolto in cucina. Infine avevo i capezzoli dritti, ben visibili ed ero profumatissima.
Tumblr media
Non avrebbe potuto resistermi un angelo. Quindi, mentre Valerio aveva interrotto la nostra laconica conversazione e ripreso a leggere, non so con quanta vera concentrazione, dispettosissima mi sporsi un po’ in avanti: gli infilai a sorpresa un dito nell'elastico dei calzoncini da mare che portava e con un rapido scatto glieli tirai un bel po’ giù, a mezzo bacino. Abbassò il giornale, sgranò gli occhi e intanto io potetti vedere i suoi peli pubici e la base del suo membro già in parte gonfio. Facendolo, lo guardavo fisso negli occhi sorridendo e col dito in bocca, da monella irresistibile. Sarebbe stato impossibile non sentirsi lusingato da una ragazza che ti stuzzica così.
Tumblr media
Infatti, un po’ in imbarazzo disse: “ma che fai? Smettila subito!” Però lo disse con un mezzo sorriso e non mosse un muscolo, né si ritirò su il calzoncino. Allora, tirandomi un po’ indietro sullo sgabello, sollevai la minigonna che portavo a pelle senza slip e gli feci vedere la mia passerina, molto curata e con una strisciolina di peli sopra: gettò il giornale per terra e balbettò qualcosa a riguardo del contegno, della morale. Ma era evidente che non ragionava più. Approfittai del suo spiazzamento e con un gesto veloce ma deciso mi risolsi a tirar giù tutto il suo pantaloncino.
Tumblr media
Lui invece di opporsi sollevò le natiche per facilitarmi e così uscì fuori prepotente tutto il suo cazzo già bello duro! Non avevo dubbi: vinco sempre io. Sempre guardandolo negli occhi, poggiai le labbra avide sul suo glande. Iniziai a pomparlo con la bocca, mentre mi diceva che no, non dovevo assolutamente farlo; che non era corretto. Ma intanto mi teneva la testa bloccata con entrambe le mani e godendo come un maiale affondava l'uccello tutto dentro la mia gola. Gemeva di vero piacere. Aveva un membro di tutto rispetto. Non lungo come quello di Giulio, ma decisamente più largo e malgrado l’età durissimo! Sarà che era eccitatissimo da ciò che stava facendo con una giovanissima e bella ragazza.
Tumblr media
Devo dire che aveva anche un buonissimo sapore. Sentivo che stava per godere. Allora mi staccai e decisi di salirgli sopra a cavalcioni. Volevo che mi sborrasse dentro, altro che ragazzetta inesperta. Stavo per infilarmi il suo cazzo dentro le labbra gonfie della mia fica già dilatata e pronta, ma lui mi sollevò di peso e mi disse che no: questo a Giulio non poteva proprio farlo. La mia fica infatti era riservata a suo figlio, per godere del sacro vincolo matrimoniale. Valerio si sarebbe quindi “accontentato” (!) di sfondarmi il buco del culo! Accontentato? Accontentatooo? A Giulio ancora non l'avevo mai dato, il mio culo: infatti glielo stavo facendo sudare.
Tumblr media
Prima di Giulio frequentavo, di nascosto da tutti, un ricco industriale della zona. Era pazzo della mia fica stretta e mi ricopriva letteralmente di soldi anche se non glieli chiedevo. Per fargli un pompino, senza chiedergli nulla ottenni l’inimmaginabile. Dopo che me l’aveva chiesto per mesi, per permettergli infine di rompere il mio culetto per la prima volta - gli avevo detto che lì ero vergine - ho segretamente ottenuto da lui un ammontare di denaro spaventoso. Che assieme agli altri soldi che m’aveva dato durante l’anno in cui l’ho frequentato prima di conoscere Giulio, ho accuratamente investito. Tramite un’opportuna agenzia specializzata in gestioni patrimoniali. Si, io: quella sprovveduta.
Tumblr media
Lui, l'industriale, dopo quella sua prima volta nel mio culo era improvvisamente impazzito d'amore: se fino ad allora potevo in qualche modo gestirlo, subito dopo iniziò a tempestarmi di messaggi, mi copriva di regali, di denaro. Era diventato addirittura geloso. Per scrollarmelo di dosso alla fine ho dovuto minacciare di rivelare tutto alla moglie e ai figli. Poi ero ancora minorenne. Smise all'istante. E Valerio invece adesso mi diceva che si sarebbe “accontentato” del mio culo sodo e perfetto! Quindi mi misi a cavalcioni su di lui, puntai il suo glande contro il mio ano e guardandolo spavalda scesi lentamente inglobandolo tutto.
Tumblr media
Senza fare un fiato: lo guardai fisso negli occhi per tutto il tempo. Era pazzo di piacere, sudava e mi toccava le tettine nude sotto la maglietta. Giocava coi miei capezzoli. Lo baciai in bocca giocando a lungo di lingua. Mi pregò di muovermi, perché tra poco sarebbero rientrati a casa Giulio e mia suocera Rosa. Ma io per tutta risposta dopo un po’ mi sfilai e gli feci una sega rapida. Lo feci venire nella mia bocca, tanto per non sporcare e anche per assaggiare un altro nuovo gusto d'uomo. Appena finito, me ne andai a riposare. Da quel momento diventò il mio maggior sponsor.
Tumblr media
Con Giulio tutto bene: ci siamo sposati lo scorso autunno e quando litigo con lui, telefono a mio suocero per un consiglio. Anche se in quei frangenti, per la rabbia desidero solo fare mio marito cornuto. Lui mi dice sempre che è meglio parlare di persona. Quindi ci vediamo e mi porta fuori città, in campagna. Dove dopo massimo tre minuti di chiacchiere, mi faccio regolarmente sfondare a lungo il culo e riempire la bocca. Ce l'ho in pugno. Da lui ormai ottengo qualsiasi cosa. Anche perché è crollato del tutto: a volte non ce la fa proprio a mantenere il suo stesso proposito e vuole anche la mia fregna. Me la bacia a lungo, mi fa venire nella sua bocca e infine non resiste: mi scopa come un ossesso.
Tumblr media
Mi sta dentro fino a farmi male. Gli devo dire di smettere. Mia suocera di riflesso ha anche lei un inatteso vantaggio, dall'improvviso risveglio dei sensi di suo marito. La fotte ogni sera, lei mi confessa stupita e felice! Mi faccio inculare e fottere da lui anche per farlo star buono, mantenerlo costantemente pieno di passione bruciante per la sua giovane nuora e per tenere in allenamento il mio sfintere anale. Perché ultimamente ho preso la patente e ho intenzione di farmi regalare presto un'auto. Un’utilitaria, niente di troppo costoso, ovviamente. Quindi, se Giulio vorrà finalmente il mio culo dovrà decidersi a comprarmela. Glielo darò per la mia… “prima volta”, fingendo un gran dolore mentre me lo infila ma resistendo stoica, con uno spirito di sacrificio coniugale veramente encomiabile.
Tumblr media
Mi amerà ancor più di quanto non faccia già. Infatti, lo faccio scopare e lo pompo spesso. Voglio che goda molto, che si senta sempre più legato a me e non sospetti mai delle mie scappatelle. Non solo di quelle con mio suocero, ovviamente. Perché ogni tanto, un paio di volte l'anno, mi tolgo qualche sfizio di straforo. Sempre con uomini molto maturi: loro mi piacciono tantissimo, perché in fondo sono come dei bambini. Dopo goduto del mio corpo infatti, loro felicissimi mi viziano, mi ricoprono di regali. Contenti di essere considerati ancora maschi validi. E restano regolarmente, letteralmente innamorati di me. Faccio fare loro qualsiasi cosa mi passi per la testa.
Tumblr media
E godo moltissimo del mio potere di giovane venere. Per tre o quattro appuntamenti segreti loro tornano ventenni. In quanto la mia passera e il mio buco dl culo hanno un potere enorme, sugli uomini di una certa età. Io però me li scelgo solo facoltosi e intelligenti. Perché loro sanno stare al mondo e quando alla fine dello sfizio io dico di non volerli rivedere più, magari soffrono in silenzio, ma si congedano tutti da me con l'ultimo bacio, un bel baciamano e infine un gioiello, un libro o un mazzo di fiori. Gli amanti maturi mi adorano. E a me piace moltissimo farli impazzire di desiderio e sentirli sborrare felici e contenti, nel mio corpo giovane ed elastico o nella mia gola.
Tumblr media
In fondo, io mi considero a tutti gli effetti una benefattrice della terza età. Regalo ai miei stalloni anziani una segreta seconda giovinezza, adorando e succhiando i loro cazzi con grande foga, come fossero gli dei della mascolinità matura. Mi amano, almeno tanto quanto mi adora mio suocero! Tornando a bomba, Valerio ovviamente dovrà contribuire alla spesa della macchina in modo sostanzioso. Con la benedizione di mia suocera Rosa. In fondo, per lei sono solo la giovane nuora accolta in famiglia come una figlia. Un tesoro di ragazza; che va protetta, instradata e un po’ anche vezzeggiata, no?
Tumblr media
RDA
96 notes · View notes