#vittimologia
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Violenza di genere, dall’Aou di Sassari un Pdta “Codice rosa”
Al convegno di “Vittimologia, trauma e prevenzione della violenza” i dati registrati nei pronto soccorsi del SS. Annunziata e di Ginecologia e Ostetricia Continue reading Untitled
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Lo sapevi?
La vittimologia, ramo della criminologia che pone attenzione sulla parte offesa dal reato (vittima) anziché sull'autore (reo), basa alcune sue ricerche anche sulla storia dell'arte: ci sono infatti molti esempi di artisti che per autovittimizzarsi scelgono di denigrarsi, sminuirsi, ferirsi in nome dell'arte. Scegliere di ricoprire il ruolo della vittima volontariamente può essere utile per esorcizzare il rischio di diventarlo in futuro o per rielaborare la propria persona al fine di comprendere meglio le proprie paure.
Su questo principio si basa un particolare servizio offerto da Yann Toma, artista e ricercatore francese, che organizza dei veri e propri "Crimini su ordinazione". Per una cifra stabilita sul sito di Toma, si può chiedere di inscenare la propria morte scegliendo:
le modalità (strangolamento, aggressione, pugnalate, ecc)
il contesto (parcheggio, una stanza, la strada, ecc)
la posizione (prostrato, sdraiato, ecc) e lo stato del corpo (decomposizione, sanguinamento, ecc) al momento del presunto ritrovamento.
Viene svolta precedentemente un'intervista per scoprire le motivazioni legate alla scelta del crimine e del movente: il soggetto non è una vittima vera, quindi le sue risposte servono a creare il fantasma della propria vittimizzazione, dandogli anche occasione di porsi alcune domande e riflettere sulle proprie scelte.
Il risultato delle analisi? I soggetti sono mossi dalla necessità di ripiegarsi su sé stessi, per sfuggire da una realtà percepita come insopportabile e minacciosa, al fine di avere un riparo sicuro dai pesi della vita sociale, dalle indecisioni e dalle delusioni.
Ora lo sai.
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domani ho l'esame di Vittimologia vi prego sto crepando d'ansia distraetemi
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VIOLENZA SUGLI UOMINI IN ITALIA, COME SIAMO MESSI?
Un'indagine del 2012, effettuata da una equipe dell'Università di Siena su un campione di uomini tra i 18 e i 70 anni, afferma che, nel 2011 sarebbero stati oltre 5 milioni gli uomini vittime di violenza femminile configurata in:
- minaccia di esercitare violenza (63.1%);
- graffi, morsi, capelli strappati (60,05%),
- lancio di oggetti (51,02%);
- percosse con calci e pugni (58,1%).
Inferiori (8,4%), rispetto alle donne, gli atti che possono mettere a rischio l'incolumità personale e portare al decesso.
Altre forme di violenza riguardano l'ambito psicologico ed economico:
- critiche a causa di un impiego poco remunerato (50.8%)
- denigrazioni a causa della vita modesta consentita alla partner (50,2%)
- paragoni irridenti con persone che hanno guadagni migliori (38,2%)
- rifiuto di partecipare economicamente alla gestione familiare (48,2%)
- critiche per difetti fisici (29,3%).
- distruzione, danneggiamento di beni, minaccia (47.1%)
- Insulti e umiliazione raggiungono una quota di intervistati del 75.4%
- minaccia di suicidio o di autolesionismo (32,4%), specialmente durante la cessazione della convivenza e in presenza di figli, spesso utilizzati in modo strumentale.
- minaccia di chiedere la separazione, togliere casa e risorse, ridurre in rovina (68,4%)
- minaccia di portare via i figli (58,2%)
- minaccia di ostacolare i contatti con i figli (59,4%)
- minaccia di impedire definitivamente ogni contatto con i figli (43,8%).
Le proiezioni dei risultati sull'intera popolazione maschile risultano essere analoghi alle proiezioni ISTAT sul target femminile.
In totale assenza di dati ufficiali, questa indagine costituisce l'unica fonte attualmente disponibile in Italia.
Al momento della consegna del questionario cartaceo i soggetti dimostravano la volontà di sottoporsi all'inchiesta ma, successivamente se ne discostavano.
Conclusioni
La teoria secondo la quale la violenza Uomo›Donna sia la sola forma diffusa si è rivelata inattuale e non corrispondente alla realtà dei fatti.
Dall'indagine emerge come anche un soggetto di genere femminile sia in grado di mettere in atto una gamma estesa di violenze fisiche, sessuali e psicologiche; quindi anche un soggetto di genere maschile possa esserne vittima.
Ciò che gli autori auspicano è che il fenomeno venga approfondito dagli organi istituzionali, indagando con identici strumenti e modalità un campione composto da un uguale numero di donne ed uomini, secondo criteri di trasparenza ed imparzialità sino ad oggi sconosciuti.
L'obiettivo è lo studio di adeguate contromisure istituzionali, affinché la tutela della vittima sia garantita indipendentemente dal sesso di appartenenza.
Fonti: www.vittimologia.it
Vi consiglio di andare a leggere tutta la ricerca, la trovate facilmente su internet. Molto chiara, spiega tutto nei dettagli, vi sono molte altre informazioni in più che io, non ho potuto inserire.
#femminismo#parità dei sessi#italia#luposolitario00🐺#napoli#il ragazzo di napoli#femminismo💙#no violenza sugli uomini#no violenza sulle donne#no violenza#violenza sugli uomini#violenza sulle donne
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"La tutela della vittima, Oltre il Genere", l'1 dicembre 2020 la Diretta Facebook dalla pagina di Umberto la Morgia
Il 1 Dicembre, alle ore 19,00, dal profilo di Umberto la Morgia, Fondatore della Pagina Facebook Omosessuali di Destra, verrà organizzata la Diretta Facebook "La tutela della vittima, Oltre il Genere". Tra i relatori Elisabetta Aldrovandi, Avvocato - Docente di Criminologia e Vittimologia presso CIELS LIMEC Milano - Garante regionale per la tutela delle vittime di reato (Lombardia) - Presidente dell'Osservatorio Nazionale Sostegno Vittime, Umberto La Morgia, Carolina Pellegrini, Consigliera Pari Opportunità Regione Lombardia, Alessandra Cova, Fondatrice Perseo, Centro Antiviolenza Maschile, Perito grafologa e Terapeuta Età Evolutiva, Fulvia Siano, Co fondatrice e tesoriera Perseo, Centro Antiviolenza Maschile, Dottoressa Psicologia Clinica, Vincenzo De Feo, Ingegnere Informatico, Presidente Associazione Mai Piu' Solo, esperto bullismo, cyberbullismo e violenza di genere e autore del libro "…prima del CLICK".
"A prescindere dal genere e dagli orientamenti la vittima è sempre tale"-dice La Morgia-"senza volere creare alcuna contrapposizione tra uomini e donne, né sminuire di un millimetro il dramma della violenza sulle donne, vorremmo iniziare un lavoro di sensibilizzazione che sia inclusivo anche della questione maschile, che subisce un negazionismo intollerabile e sfatare uno stereotipato assioma, che vede la vittima come esclusivamente di sesso femminile e il carnefice solo di sesso maschile. I centri antiviolenza femminile, per esempio, non accettano maschi, il DDL Zan vuole fondare centri antiviolenza solo per LGBT + e resta fuori solo l'uomo etero, unica categoria che, per il pensiero dominante, non puo' mai essere vittima. Così non sono pari opportunità, la cultura attuale è dei ghetti e dei compartimenti stagni a cui è giusto contrapporre una cultura di autentica inclusione. La violenza nei confronti degli uomini è di vario tipo, anche togliere i figli a un padre, ridurlo in uno stato di povertà e solitudine affettiva equivalgono a una violenza che spesso porta a gesti estremi".
In Italia esistono più di 200 centri antiviolenza e case rifugio solo per donne, centri che si occupano della vittima a prescindere dal genere si contano sulle dita di una mano; "proprio per questa ragione"-conclude La Morgia-" preferiamo parlare di persone, dicendo no alla violenza in ogni sua forma e chiunque colpisca".
Il Centro Perseo accoglie non solo uomini, ma anche persone con disabilità, donne, omosessuali e trans e si occupa del recupero sia del/della maltrattato/a e della/del maltrattante.Nonostante il lockdown, quindi, le attività delle Associazioni non si fermano, proprio come quelle di Mai Piu' Solo, presieduta dall'Ingegner Vincenzo De Feo, che Umberto La Morgia, creatore della Pagina Facebook Omosessuali di Destra ha voluto per una diretta Facebook sul tema "Educare all'intelligenza emotiva. Prevenzione e contrasto del bullismo e cyberbullismo".
Umberto La Morgia e Vincenzo De Feo sono intervenuti sul tema del bullismo e sulle misure di prevenzione e contrasto al fenomeno attraverso strumenti normativi ed educativi. "Il bullismo è un fenomeno preoccupante e che può riguardare davvero tutti. Presi di mira possono essere la bambina considerata maschiaccio, il bambino troppo aggraziato, il bambino in sovrappeso o troppo magro, quello che balbetta, quello con le orecchie a sventola, quello vestito in un modo particolare... tutto ciò che viene giudicato diverso e non conforme, non omologato. E' un tentativo di avvilire e schiacciare la diversità. Le ferite che crea il bullismo possono avere ripercussioni per tutta la vita della persona bullizzata e non dobbiamo permetterlo"-dice La Morgia
"Il pensiero convergente è quello piatto della massa, il pensiero divergente è quello che fa creare nuove invenzioni "-aggiunge De Feo-"con l'uso della tecnologia invece si va verso il pensiero convergente, verso il funnel, l'imbuto attraverso il quale tutti si infilano e passano. Questo porta a schiacciare la diversità di veduta e all'imbarbarimento dell'essere umano".
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Accenni di criminal profiling: Vittimologia
Accenni di criminal profiling: Vittimologia
Siamo giunti all’ultimo concetto su cui opera il Profiler: la vittimologia. Questo è uno dei concetti portanti e fondamentali per una molteplicità di ragioni: la prima concerne l’aspetto umano, la seconda è di carattere prettamente criminologico.
Vittimologia: l’aspetto umano
Siamo una società in cui il macabro attrae molto di più che un lieto evento e questo comporta che, dinanzi ad un cri…
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IL MECCANISMO VITTIMARIO. RENÉ GIRARD. “Il legislatore che proibisce il desiderio dei beni del prossimo sta quindi tentando di risolvere il problema numero uno di ogni comunità umana: la violenza interna. (...) La fonte principale della violenza fra gli uomini è la rivalità mimetica. (...) Il desiderio mimetico è quello che ci permette di sfuggire all’animalità. Esso è responsabile di ciò che vi è in noi di meglio e di peggio, di quanto ci abbassa al di sotto e ci innalza al di sopra degli animali. Le nostre discordie incessanti sono il prezzo che paghiamo per essere liberi. (...) La trasformazione del tutti contro tutti che disgrega le comunità nel tutti contro uno che le ricompone (...) Il ciclo mimetico inizia con il desiderio e le rivalità, prosegue con la moltiplicazione degli scandali e la crisi mimetica, e si risolve alla fine nel meccanismo vittimario (...) (...) la prima pietra. Quest’unica espressione gli permette di rivelare il vero principio non solo delle lapidazioni antiche, ma di tutti i fenomeni di folla antichi e moderni. (...) Come si può immaginare l’origine rituale del potere politico? Per il tramite di quelle che si chiamano monarchie sacre, che vanno concepite anch’esse come una modifica, inizialmente minima, del sacrificio rituale. (...) Prima della Bibbia non esistevano altro che miti. Nessuno, prima della rivelazione biblica, era capace di mettere in dubbio la colpevolezza delle vittime condannate dalle loro comunità unanimi. (...) Dietro la divinità di Cristo non vi è alcuna preliminare demonizzazione. I cristiani non vedono alcuna colpa in Gesù. La sua divinità non può pertanto fondarsi sullo stesso processo delle divinizzazioni mitiche. (...) La natura dei miti è di nascondere la violenza, quella delle Scritture giudaico-cristiane è di rivelarla pagandone le conseguenze. (...) Il mondo così com’è non fornisce alcun termine di confronto adeguato per condannare noi stessi, il che non ci impedisce di ripetere contro la società contemporanea delle accuse inesistenti, pur sapendo con certezza che sono false. (...) Non è tuttavia il cristianesimo, nel nostro mondo, a trarre profitto dal trionfo per la pietà delle vittime, bensì quello che bisogna definire come il nuovo totalitarismo, il più maligno dei due, e palesemente il più ricco di avvenire oltre che di presente: quello che, anziché opporsi apertamente alle aspirazioni giudaico-cristiane, le rivendica come proprie e contesta l’autenticità della preoccupazione cristiana per le vittime (...). Anziché opporsi con franchezza al cristianesimo, il nuovo totalitarismo vuole scavalcarlo a sinistra. (...) Il movimento anticristiano più forte è quello che fa sua e “radicalizza” la preoccupazione verso le vittime per paganizzarla. (...) Il nuovo totalitarismo si presenta come liberatore dell’umanità. Per usurpare il posto di Cristo, le Potestà lo imitano in maniera rivalitaria, denunciando nella compassione cristiana verso le vittime un’imitazione ipocrita ed evanescente della vera crociata contro l’oppressione e la persecuzione, quella di cui invece loro sarebbero la punta di diamante. (...) L’Anticristo si vanta di recare agli uomini la pace e la tolleranza che il cristianesimo senza risultati promette loro. In realtà, quello che la radicalizzazione della “vittimologia” contemporanea porta con sé è l’effettivo ritorno a ogni sorta di abitudini pagane: l’aborto, l’eutanasia, l’indifferenziazione sessuale, i giochi da circo di ogni tipo, ma senza vittime reali grazie alle simulazioni elettroniche, e così via. (...) Questo neopaganesimo identifica la felicità nell’appagamento illimitato dei desideri e, di conseguenza, nella soppressione di tutti i divieti, idea che acquista una parvenza di verosimiglianza nell’ambito circoscrtitto dei beni di consumo, il cui prodigioso moltiplicarsi, grazie ai progressi della tecnica, attenua certe rivalità mimetiche, conferendo un’apparenza di plausibilità alla tesi che fa di ogni legge morale un semplice strumento di repressione e persecuzione”. René Girard, Vedo Satana cadere come la folgore, 1999
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A Porto Torres un punto di accoglienza del Centro di vittimologia dell’Aou
A Porto Torres un punto di accoglienza del Centro di vittimologia dell’Aou
Leggi la notizia su Cagliari Pad A Porto Torres un punto di accoglienza del Centro di vittimologia dell’Aou
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Sos violenza, a Sassari apre il Centro di vittimologia
Sos violenza, a Sassari apre il Centro di vittimologia
SASSARI. Nasce con l’obiettivo di essere uno strumento di assistenza, di ricerca e divulgazione, per realizzare, da una parte, un’azione di prevenzione e trattamento delle conseguenze sulla salute mentale delle vittime di violenza, dall’altra, per sensibilizzare operatori del settore e popolazione al problema della vittimologia.
«Con questo spirito – si informa nella nota stampa – ha iniziato…
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Vittimologia di prima classe: siamo razzisti quando parliamo di vittime?
Di fronte al terrorismo altre notizie perdono importanza,@vittime rimangono senza cordoglio:un modo di vivere le tragedie che alimenta il razzismo
Fate un esperimento.
Sedetevi davanti al vostro computer, o prendete in mano il cellulare, e cercate il numero di vittime del terrorismo islamista (lo so, pare macabro ma datemi retta): il numero di link e pagine relative alle morti e agli attentati europei dell’Isis si sprecheranno. Ora provate a cercare gli attentati extraeuropei. Difficile, vero? Ve lo dico io: a novembre del 2015, anno di…
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Perché è ancora così alta la bandiera della violazione dei corpi? http://www.diggita.it/v.php?id=1443964
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Domenica ore 17.00
Dodici ore fa ho posato gli appunti di vittimologia.
A breve li riprendo.
Ho sistemato tutte le lenzuola che avevo in giro per gli armadi e nei cassettoni del letto.
Madonna quanta polvere ho respirato. Affanculo anche l'unico polmone rimasto sano.
Sipario.
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#DDoS, #Hacker, #Vittimologia, #SMM, #CM, #nonpost (via Eppur mi fidavo di te! - Gilda35, satira dadaista sul professionismo di internet)
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(via Eppur mi fidavo di te! - Gilda35, satira dadaista sul professionismo di internet)
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Vittimologia
Ogni tanto i link sponsorizzati di Facebook riservano interessanti scoperte:
"La Vittimologia è nata come scienza autonoma che si occupa dello studio delle vittime del crimine e delle reazioni psico-fisiologiche, biologiche, morali e socio-culturali degli individui che subiscono violenza e del loro ambiente sociale. [...] Le vittime, oggi, sono in aumento e la società riversa ogni giorno nuove forme di violenza e, quindi, nuove vittime. Spesso non si è preparati ad affrontare tutto questo, rischiando di far diventare vittima due volte la vittima stessa."
Dovrebbero farci una serie televisiva con protagonista una vittimologa con gli occhialini porno e i tacchi a spillo, però cazzuta e psicopatica come Sherlock.
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Accenni di criminal profiling: Staging e Undoing
Accenni di criminal profiling: Staging e Undoing
Siamo giunti quasi al termine della trattazione relativa ai concetti alla base del Criminal Profiling. Oggi si affronteranno i due concetti di: Staging e Undoing.
Staging e Undoing: Definizioni
Con il termine Staging, si definisce la deliberata alterazione della scena del crimine da parte dell’offender o di altro soggetto prima dell’arrivo delle forze dell’ordine.
Due ragioni principali…
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#criminal profiling#criminologia#douglas#giurisprudenza#picozzi#serial killer#staging#staging e undoing#undoing#vittimologia
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