#virginia raggi
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Pietà per Senaldi: con 500 mila euro all'anno, deve aiutare pure le badanti?
Senaldi, poverino, guadagna solo mezzo milione all’anno e fatica veramente tanto. L’ha detto chiaro a La7. Lavora molto più di una lavativa di badante, che prende 10 euro al giorno e non far letteralmente niente. Possibile che – ridotto com’è, dopo una multa di 5.000 Euro per diffamazione nei confronti di Virginia Raggi – debba pagare anche il reddito di cittadinanza a sfaticate divaniste? La…
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Mentre il Pd tracolla, colpito da un virus autoimmune, la votopoli che da Bari si sta espandendo in mezza Italia, a mostrarci come il potere è stato l’unico legante a sinistra (...), il Movimento 5 stelle fa lo sciacallo. E cerca di rifarsi una verginità che non ha. (...)
Giuseppi prova a uscire dall’angolo della radicalità di sinistra e a calpestare i cadaveri degli ex alleati piddini, che cadono come mosche sotto i colpi delle procure, dei faccendieri, delle cosche e chi più ne ha più ne metta. E per farlo comincia la sua campagna elettorale attaccando. Proprio quelli che fino a un paio di settimane fa erano, insieme a lui, il cosiddetto modello Sardegna e tutte queste fantasie lubriche. (...)
Il problema è che (...) non c'è molta differenza (...). Basti pensare a (...) Virginia Raggi e Chiara Appendino. La prima si è trovata con tutto il suo cerchio magico condannato nella vicenda dello stadio della Roma a Tor di Valle. La collega ex sindaca di Torino fa invece la moralista contro il ministro del Turismo Daniela Santanchè ma si dimentica di dire che (...) lei (contrariamente alla Santanché) è stata condannata in primo grado e pure in Appello per il disastro di piazza San Carlo. Così come l’ex pm Cafiero De Raho che se ne sta seduto in commissione Antimafia a giudicare le accuse che vengono mosse contro di lui nello scandalo del dossieraggio di politici, imprenditori e vip italiani.
Se nel Pd si appellano a un recupero di Berlinguer (...) ci vorrebbe una bella seduta spiritica con Casaleggio senior per l’ex avvocato degli italiani, per ricordargli che questo breve e incompleto elenco bastava, anni fa, non solo a venire espulsi dal M5s ma a prendersi la gogna per anni.
Anche per questi, reato associativo con finalità di terronismo. Con l'aggravante dei futili motivi.
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Aspetto la tegola grossa, quella che lo caccerà almeno dal ministero
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"Per secoli le donne sono state gli specchi magici e deliziosi in cui si rifletteva la figura dell'uomo, raddoppiata. [...] Qualunque sia il loro uso nelle società civilizzate, questi specchi sono indispensabili a ogni azione violenta ed eroica. Perciò Napoleone e Mussolini insistono così enfaticamente sull'inferiorità delle donne, perché se queste non fossero inferiori, non servirebbero più a raddoppiare gli uomini. Questo spiega in parte il bisogno delle donne che spesso sentono gli uomini. E spiega anche perché essi non tollerano la critica della donna [...] Giacché se la donna comincia a dire la verità, la figura nello specchio rimpicciolisce; l'uomo diventa meno adatto alla vita. Come potrebbe continuare a giudicare, a civilizzare gli indigeni, a legiferare, a scrivere libri, a indossare il tight e a pronunciare discorsi nei banchetti, se non fosse più in grado di vedersi riflesso, a colazione e a pranzo, almeno due volte più grande di quanto veramente sia? [...] La visione dello specchio è per loro immensamente importante, perché carica la loro vitalità; stimola il loro sistema nervoso. Se gliela togliete, l'uomo può morire, come il cocainomane privato della droga. Incantate da questa illusione, pensavo, guardando dalla finestra, la metà di quelle persone che passano per strada vanno a lavorare. Sotto i suoi piacevoli raggi, ogni mattina essi indossano la giacca e si mettono il cappello. Iniziano la loro giornata fiduciosamente, incoraggiati, convinti di essere desiderati in casa della signorina Smith; quando entrano in una stanza si dicono: sono superiore alla metà dei presenti; ed è per ciò che possono parlare con quella sicurezza, con quella fiducia in s�� stessi, le quali hanno avuto così profonde conseguenze nella vita pubblica e provocano così strani appunti ai margini della mente privata."
Virginia Woolf, Una stanza tutta per sé
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Un gruppo di ricercatori dell’università della Virginia ha studiato per anni una colonia di pipistrelli utilizzando telecamere a raggi infrarossi e ha scoperto che questi animali si aiutano e sostengono tra loro. Gli individui più forti si fanno succhiare il sangue dai più deboli e malati del gruppo. Paul T. Richard, direttore dell’istituto di zoologia dell’università della Virginia, ha detto entusiasticamente: “I pipistrelli dimostrano, senza ombra di dubbio, che l’amore nel mondo animale esiste e assomiglia moltissimo al sacrificio.
|| Niccolò Ammaniti
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Carriera di Galileo Galilei 6° parte
1° parte 2° parte 3° parte 4° parte 5° parte Galileo arriva a Roma-divieto e sequestro del Dialogo
Nell'agosto 1623 morì Papa Gregorio XV. Al soglio di Pietro venne eletto il Cardinale fiorentino Maffeo Barberini, che assunse il nome di Urbano VIII, amico e estimatore da tempo di Galileo. L'elezione del fiorentino diede a lui la speranza confermata con le parole "risorge la speranza, quella speranza che era ormai quasi del tutto sepolta, siamo sul punto di assistere al ritorno del sapere dal lungo esilio a cui era costretto ". Nel Saggiatore parla della sua teoria errata sulla formazione delle comete dovute ai raggi solari. La formazione della loro chioma e della coda, sono dovute all'esposizione e dalla direzione delle radiazioni solari. Per tanto avevano ragione siamo Galileo sia il Grassi, il quale negando la teoria copernicana aveva vaga idea sui corpi celesti. Nel mese di aprile 1624 il Galilei giunse a Roma, per congratularsi con il Barberini per la sua elezione a Papa e per fare accogliere con benevolenza la sua teoria basata sul sistema copernicano. Nelle udienze avute con Urbano VIII, non ricevette da lui nessun impegno, riuscendo solamente a fare assegnare una pensione al figlio Vincenzo. Nei mesi seguenti rispose alla "disputato" di Francesco Ingoli presbitero giurista, professore di diritto civile e canonico, senza difendere quella teoria e senza rispondere alle argomentazioni teologiche.
Nella lettera di risposta per la prima volta, parla di quello che in avvenire verrà conosciuto come "il principio della relatività galileiana", risposta a coloro che sostenevano l'immobilità della Terra. Nello stesso anno Galileo diede iniziò alla scrittura del "Dialogo", nel quale tre personaggi, due realmente esistiti: Filippo Salviati (suo grande amico) e il veneziano Gianfrancesco Sagredo ricercatore scientifico, sperimentatore di ottica, termometria e magnetismo conosciuto quando insegnava a Padova. Il terzo colloquiatore è un personaggio inventato dal nome Simplicio, la disputa verbale si tiene nella casa del veneziano. Di fatto nella discussione, non viene presa in considerazione una terza quella promulgata da Tycho Brahe, escludendola dalla dotta discussione. I tre protagonisti hanno un ruolo ben definito. Simplicio espone e difende la teoria tolemaica, mentre il Salviati controbatte con l'esposizione della teoria copernicana. Il Sagredo funge da arbitro fra i due contendenti, tenendosi neutrale alle due teorie che si confrontano, ma alla fine parteggia apertamente per la copernicana. Questo Dialogo ebbe una nascita travagliata per ragione di salute dei familiari del redattore, prolungando la stesura dell'opera fino al 1630.
In questo periodo Galileo si prese cura della sua famiglia e di quella numerosa del fratello Michelangelo. Intanto suo figlio Vincenzo si laureava in legge all'ateneo pisano, sposandosi in seguito nel 1629 con sestilia di Carlo Becherini, sorella di Geri Becherini, segretario del Granduca Ferdinando II de Medici. La figlia suor Maria Celeste (Virginia) chiese allo scienziato di stabilirsi vicino al suo monastero in Arcetri a Firenze e gli affittò il villino il " gioiello", dove Galileo abitò fino alla morte. Dopo molte vicissitudini, l'opera "il Dialogo", ebbe l'imprimatur ecclesiastico venendo pubblicata nel 1632. Lo scritto venne benevolmente accolto dal matematico Benedetto Castelli, Fulgenzio Micazio storico e erudito (collaboratore di Paolo Sarpi) e dal filosofo Tommaso Campanella. Mesi dopo il Maestro del Sacro Palazzo Niccolò Riccardi, scriveva all'inquisitore fiorentino Clemente Egidi: per ordine del Papa la proibizione del libro, non doveva più circolare e di rintracciare le copie vendute e sequestrarle. Fine 6° parte
Alberto Chiarugi Read the full article
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Beppe Grillo o Giuseppe Conte?
Oggi il Movimento 5 Stelle ha uno statuto che è una sorta di regolamento che disciplina cosa si può fare e cosa non si può fare. Se questo statuto dà a Beppe Grillo dei poteri e lui li esercita fa bene. La cosa più brutta è trasformarsi in quello che si è sempre detto di voler combattere, è terribile”. A dirlo è l’ex sindaca di Roma Virginia Raggi nella prima puntata di A casa di Maria, il nuovo programma di Maria Latella in onda oggi in seconda serata su Rai3. E se finisse a carte bollate?, chiede Latella. “Sicuramente non sarei io l’avvocato – ironizza Raggi – La questione mi lascia un po’ scossa, turbata. Mi dispiace molto, da persona che ha creduto molto e crede nel Movimento. Se si arriverà alle carte bollate se la vedranno gli avvocati”. Non c’è un M5s a cui è più affezionata, tra quello delle origini di Grillo e quello più recente di Conte, risponde l’ex sindaca. “Sono entrata nel Movimento nel 2010-2011 – racconta -, quando rappresentava un’idea diversa di fare politica. Proviamo a fare politica mettendo insieme le buone idee e superando determinate ideologie e cerchiamo di lavorare concretamente per il benessere dei cittadini. Io ho deciso di entrare in politica per quel progetto, in quello mi riconosco. Se avessi voluto fare politica per fare politica forse sarei entrata in un partito. Io ho fatto una scelta diversa. Il Movimento nasce come idea, come metodo, come possibilità e io credo che oggi ci sia bisogno di tornare a quel metodo e a quel laboratorio, altrimenti si diventa solo la brutta copia degli altri partiti”. Raggi racconta che sente Grillo regolarmente, compresi gli auguri per le vacanze. L’ex dirigente del Movimento dice di non credere al cosiddetto campo largo e in generale alla permanenza stabile dei 5 Stelle nel centro sinistra. “Il Movimento – risponde Raggi alla domanda di Maria Latella – è nato con una missione totalmente diversa, quella di presentarsi come alternativa al sistema all’epoca bipolare, ma il bipolarismo sta tornando forte. Rappresentava un’alternativa per tanti elettori che non si riconoscevano più né a destra né a sinistra. Abbiamo sempre combattuto i partiti tradizionali quindi oggi andare a braccetto direttamente con loro francamente mi sembra una regressione totale, quasi un tradire la missionedel Movimento”. Secondo l’ex sindaca “moltissimi elettori si sono allontanati perché il M5s ha iniziato a compiere una serie di movimenti non chiari, e continuare a rimanere in quell’ambito non credo avvicinerà altri elettori. Anzi, li farà allontanare. Perché un elettore tra un partito di sinistra, storico, radicato sul territorio come è sicuramente il Pd, e il M5s che si ricicla come partito di sinistra, forse sceglie l’originale e non la copia“. Quanto alle leader che guidano i due principali partiti italiani Virginia Raggi risponde da una parte che la premier Giorgia Meloni “premesso che ci sono delle differenze politiche incolmabili”, “è una donna molto tenace che sa quello che vuole e che è riuscita da 4% del suo partito, quando era all’opposizione, ad arrivare a governare un Paese. Nel bene e nel male è tenace e determinata”. Dall’altra parte la segretaria del Pd Elly Schlein “è riuscita contro tutti i pronostici a riprendersi il partito e riportarlo un po’ più a sinistra di quanto non lo avessero fatto i suoi predecessori, però mi sento francamente molto lontana da entrambe“. Read the full article
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Ah, non chiede scusa per il governo con Salvini e le pagliacciate tragiche e grottesche che ne sono seguite, compresa la cialtronata del superbonus, si pente per l’unica cosa decente fatta da quando è in politica🤡
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La Raggi a processo per calunnia
Accusata di calunnia, a processo l’ex sindaca di Roma Virginia RaggiHM- News Il gup di Roma ha rinviato a giudizio l’ex sindaca, Virginia Raggi, per l’accusa di calunnia in riferimento ad alcune affermazioni da lei fatte nei confronti dell’ex amministratore delegato di Ama, Lorenzo Bagnacani. Il processo è stato fissato per il mese l’11 settembre e la notizia è stata anticipata sul sito del…
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Diffamò Virginia Raggi, Vittorio Sgarbi è stato condannato
mercoledì 31 gennaio 2024 Vittorio Sgarbi è stato condannato dal giudice monocratico di Roma al risarcimento di 2 000 euro, ed una provvisionale di 20 000 euro, nei confronti dell’allora sindaco di Roma Virginia Raggi per averla paragonata, durante una trasmissione televisiva andata in onda nel 2018, all’esponente politico della Democrazia Cristiana, ed ex sindaco di Palermo, Vito Ciancimino…
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Sgarbi condannato per diffamazione contro Virginia Raggi #tfnews #30gennaio
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19 dic 2023 15:10
L’ALTROIERI LOLLO, IERI FAZZOLARI, OGGI CROSETTO: NON PASSA GIORNO SENZA CHE I FEDELISSIMI DI GIORGIA MELONI FINISCANO SUI GIORNALI PER SCANDALI CHE NASCONO DALL’ARROGANZA DEL COMANDO – MA LA FAME ATAVICA DI POTERE DELLA DESTRA RISCHIA, ALLA LUNGA, DI CREARE GROSSI PROBLEMI ALLA PREMIER, CHE DOVREBBE STARE BEN ATTENTA A NON RIPETERE L’ESPERIENZA DI ALEMANNO A ROMA” - QUANDO GLI EX MISSINI DECLINARONO PER AVER AVUTO “TROPPA FAME” - L'EDITORIALE DI EMILIANO FITTIPALDI -
Estratto dell’articolo di Emiliano Fittipaldi per www.editorialedomani.it
Una decina di anni fa, nel pieno della Parentopoli che stava squassando la giunta di Gianni Alemanno, un fedelissimo del sindaco ammise a labbra strette l’errore politico che gli ex fascisti stavano commettendo.
«Forse diamo l’idea di essere affamati», disse l’allora amministratore delegato dell’Atac giustificando le (854) assunzioni all’Atac di ex terroristi neri, parenti, mogli e amici degli amici.
Un’ingordigia che in pochi mesi portò all’occupazione sistematica di ogni centimetro quadrato dell’amministrazione della capitale, e che di rimbalzo […] provocò il declino rapido di quell’esperienza […].
Talmente nefasta che i cittadini di Roma non sono riusciti ancora a dimenticarla: da Ignazio Marino a Virginia Raggi e Roberto Gualtieri votano chiunque, ma non la destra.
La triste parabola di Alemanno dovrebbe servire come monito a Giorgia Meloni. Perché oggi l’abbuffata invereconda degli ex missini vincitori si sta replicando a livello nazionale, con un’arroganza e con stilemi assai simili a quelli dei predecessori romani. Anche l’origine pavloviana dell’avidità sembra la stessa: i Fratelli d’Italia che hanno conquistato Palazzo Chigi reagiscono con l’occupazione selvaggia all’esclusione coatta dai sistemi di potere […].
Entrati nelle stanze dei bottoni, Meloni e i suoi paiono ora volere mandare via tutti quelli che c’erano dentro […]. Meloni nega che le sue decisioni egemoniche nascano da desideri di vendetta o rivalsa, e discetta di normale spoils system basato su “merito” e “capacità individuali”.
Ma in questo primo anno di governo di normale o meritorio nella sottomissione scientifica della Rai, dei dicasteri, dei poteri terzi e delle authority indipendenti c’è stato ben poco.
Viale Mazzini è stata brutalizzata dalla lottizzazione […]. Perfino Rai 3 […] è stata azzannata dai meloniani. I vertici dell’azienda pubblica hanno concepito una programmazione che ha un unico compito: […] una propaganda costante che provi a mantenere alto il consenso del governo e della premier.
In questo quadro non sorprende che a un alto dirigente di Viale Mazzini scappi alla festa di FdI Atreju che lui non è solo un uomo azienda, ma parte integrante del partito di maggioranza relativa.
L’estrema destra ha piazzato i suoi fedelissimi in ogni angolo dei ministeri, nei musei più importanti del paese […], alla Biennale, nelle società di stato, senza studiare la qualità del curriculum dei cooptati […], ma solo il grado di fedeltà ai capi-partito.
Tema che presto si riproporrà per le nomine di due aziende fondamentali come Fs e Cdp, i cui vertici scadono tra pochi mesi.
La fame però porta spesso a scelte miopi, che alla lunga rischiano di minare proprio quel consenso popolare a cui Meloni tiene più di ogni cosa. Nominare sorella e cognato ai vertici del partito e dell’esecutivo è mossa aggressiva che […] porta inevitabilmente guai. Politici e giudiziari.
Il caso di Francesco Lollobrigida ne è un emblema, come quello dell’ex avvocato di Meloni, il sottosegretario Delmastro, o dell’amica Daniela Santanchè, promossa ministro nonostante inadeguatezza manifesta e conflitti di interessi macroscopici.
[…] Un modus operandi che ha due conseguenze. Mettere in posizioni di comando chi non conosce il manuale d’istruzioni e manda a sbattere la macchina, e tenere ai margini il deep state non conformato ma abituato da sempre a cogestire potere insieme a chi di volta in volta vince le elezioni […]. Chi ha troppa fame tende a lasciare agli altri le briciole. Ma è una strategia politica che – escluse le democrature – alla lunga non paga.
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"Lode ad agente di Polizia locale per sventato suicidio": le parole di Antonio De Santis
"Lode ad agente di Polizia locale per sventato suicidio": le parole di Antonio De Santis. Roma. "Lo sosteniamo da sempre e non finiremo mai di ribadirlo: la Polizia di Roma Capitale svolge un fondamentale lavoro di presidio da cui la città non può in alcun modo prescindere. L'encomiabile operato quotidiano del Corpo ha permesso stamane di sventare il suicidio di un uomo di 75 anni nei pressi di via delle Isole Curzolane. Provvidenziale è stato l'intervento di un'agente della pattuglia del III Gruppo Nomentano che, attraverso alcune manovre, è tempestivamente intervenuta salvando la vita a un uomo intento ad auto-infliggersi ferite mortali. A lei e a tutti gli agenti di Polizia Locale costantemente impegnati a tutelare i cittadini romani e a salvaguardare l'interesse della comunità capitolina va il nostro apprezzamento e la nostra stima più profonda". Lo dichiara, in una nota stampa, l'ex assessore al personale e capogruppo capitolino della Lista Civica Virginia Raggi Antonio De Santis.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Rifiuti, selfie-vip e maiali. Fu “colpa daa Raggi” perfino il ritiro di Totti
DISASTRO CAPITALE – Quando il Campidoglio era a guida 5S, politici e attori correvano ad attaccare la sindaca. Ora i problemi sono gli stessi, ma in pochi fiatano (DI MARCO FRANCHI – ilfattoquotidiano.it) – Per 5 anni Virginia Raggi fu attaccata su giornali e tv sia dall’opposizione, sia dal cosiddetto “fuoco amico”. Quando andava di moda o semplicemente quando la battuta, l’editoriale, la…
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Camera ardente Costanzo, il ricordo di Virginia Raggi: "Un amico, ci sia...
6 MAGGIO INCUBO DI OGGI: GRILLO E VIRGINIA
INCONTRO VIRGINIA RAGGI, OSTILE, CATTIVA, ANTIPATICA NON MI PERMETTE DI FARE LA FOTO CON LEI NON RIESCO NEMMENO A CARICARE LA MACCHINA FOTOGRAFICA QUASI COME UNA MALEDIZIONE SI GUASTA POI VEDO ANCHE BEPPE GRILLO, ANCHE LUI NON SI FA FOTOGRAFARE
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6 МАЯ СЕГОДНЯШНИЙ КОШМАР: ГРИЛЛО И ВИРДЖИНИЯ
ВСТРЕЧА С ВИРДЖИНИЕЙ РАДЖИ, ВРАЖДЕБНОЙ, ПЛОХОЙ, НЕСНОСНОЙ ОНА НЕ ПОЗВОЛЯЕТ МНЕ СФОТОГРАФИРОВАТЬСЯ С НЕЙ Я ДАЖЕ НЕ МОГУ ЗАРЯДИТЬ КАМЕРУ ПОЧТИ КАК ПРОКЛЯТИЕ ПОРТИТ ПОТОМ Я ТОЖЕ ВИЖУ БЕППЕ ГРИЛЛО, ОН ТОЖЕ НЕ ДАЕТ СЕБЯ ФОТОГРАФИРОВАТЬ
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ODIO I GIORNALISTI SONO SENZA COSCIENZA INCOMPETENTI COME GLI PSICHIATRI
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