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#villaggio eni
espadamiura · 2 years
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Questo è il modello originale della chiesa a Borca di Cadore del villaggio Eni progettata da Carlo Scarpa, mentre lo ammiravo mio figlio che si occupa di idrologia e prevenzione del territorio afferma sconsolato "non lo dovevano costruire, sorge su una frana e il torrente negli anni 90 ha esondato" facciamo cose straordinarie senza tener conto della natura dove sorgono, quando uniremo il nostro genio al rispetto per l'ambiente allora avremmo chiuso il cerchio.
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Compie 60 lo storico Hotel Boite di Borca di Cadore
Compie 60 anni l’Hotel Boite, cuore della Corte delle Dolomiti a Borca di Cadore (Belluno), al centro dell’ex Villaggio Eni: realizzato tra gli anni ’50 ‘e ’60 dall’architetto Edoardo Gellner per volere di Enrico Mattei, aprì i battenti in occasione delle vacanze natalizie del 1963.     Per celebrare l’anniversario, l’attuale proprietà, il gruppo cagliaritano Cualbu, organizzerà un momento di…
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pazdera · 3 years
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La Chiesa di Nostra Signora del Cadore , Edoardo Gellner, Carlo Scarpa, 1954-63, Villaggio ENI di Borca di Cadore, IT
9/2019, Olympus OM1 © Pazdera
http://pazdera.tumblr.com/
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mabohstarbuck · 6 years
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Mimì Enna, To get some air, 2017
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corallorosso · 4 years
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India, un nuovo disastro ambientale di cui nessuno parla: che volete che gliene importi ai petrolieri di Greenpeace Sono passate ormai più di due settimane dal giorno in cui le vite degli abitanti del villaggio di Baghjan (Assam, India) sono state stravolte. Quel giorno, alle 10:30 del mattino, il pozzo Bgr n.5 del vicino campo di estrazione della Oil India Limited (Oil India) esplode rilasciando gas tossici e acqua pesantemente contaminata da idrocarburi. I residenti all’inizio avevano pensato a un jet di passaggio ma una successiva detonazione non lasciava spazio a dubbi: era appena iniziato un disastro petrolifero. Mentre l’attenzione del mondo è puntata su quanto sta succedendo in Siberia, con 21 mila tonnellate di diesel che, ancora incontrollate, stanno inquinando fiumi e laghi dopo il cedimento di un serbatoio dell’impianto della Nornikel a Norilsk, nella Penisola di Taymyr (Russia), l’incidente in corso a Baghjan resta ignoto ai più. Ad esempio, non è nemmeno incluso nell’elenco degli incidenti petroliferi presente su Wikipedia, anche se è cominciato due giorni prima di quello di Norilsk (che invece c’è). Dopo l’iniziale esplosione, nell’aria si sono diffuse sostanze tossiche (i residenti hanno denunciato quattro vittime che le autorità locali negano esser collegate con l’incidente) e una coltre di idrocarburi ha devastato le piantagioni di the (principale risorsa della comunità), non ha risparmiato il bestiame e ha ovviamente inquinato i fiumi. (...) Ma qualcosa è andato storto. La fontana da cui fuoriuscivano gas e idrocarburi mischiati ad acqua doveva essere continuamente raffreddata con getti d’acqua per evitare esplosioni. Purtroppo non è bastato e nella notte tra l’8 e il 9 giugno il pozzo si è incendiato uccidendo due persone: sembra ormai evidente che per risolvere la situazione servirà almeno un mese, come la stessa Oil India adesso ammette. Ma come è possibile che oggi a Baghjan quasi ottomila persone siano dovute fuggire dalle loro case su cui incombe un incendio visibile per chilometri? Le esplorazioni per cercare il gas fossile non sono considerate “sicure”? Quando in Italia abbiamo presentato le nostre osservazioni sulle innumerevoli trivellazioni “a gas”, in particolare nello Stretto di Sicilia dove Eni, tra Gela e Licata, sta per completare il progetto “Offshore Ibleo” (appunto, alla ricerca di gas fossile), ci è sempre stato replicato che il gas è sicuro e non crea problemi. (...) Inquinamento ambientale? Cambiamento climatico? Esodo delle popolazioni? Che volete che gliene importi ai petrolieri. Quest’ennesimo disastro è successo perché di questo pianeta, di questa gente che soffre, di questa vita distrutta a loro non interessa proprio nulla. A noi, invece sì. Ed è per questo che lottiamo ogni giorno per un pianeta che si liberi il più rapidamente possibile da sostanze pericolose come petrolio e gas fossile.
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radioborcia · 4 years
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Desideri ‘patafisici
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Streaming dal 31.05 al 2.06.2020 (e contributi vari sino al 4 giugno inoltrato tra le coltri blu) 
Per far cantare la Ghira, nel desiderio giallo Napoli della Cuccagna Alpina. Saranno anche aggregate interviste ed incontri quasi umani. Con una latenza di una manciata di ore, prima in streaming e ora nel sito archeologico del tumblr:
Domenica 31 maggio
dalle ore 19.30 sarà online l’intervista con la ricercatrice Silvia Cafora. Ricercatrice al PoliTO che ha appena attraversato lo spazio progettato da Edoardo Gellner (Ex Villaggio Eni di Corte di Cadore). 
dalle ore 21.30 sarà rilasciata l’intervista con l’Arch. Alessandro Melis, prossimo curatore del Padiglione Italia della Biennale di Architettura 2021 ‘Resilient Communities’
Lunedì 1 giugno
dalle ore 20.30 sarà ascoltata la voce del giovane ricercatore e architetto Mattia Menardi, attorno all’idea del progetto inerte Trampolino Olimpico Italia , teodoforo naturale di lancio de-funzionalizzato dal 1990: 
Parte I°: Descrizione del trempolino ventosa 
Parte II° Colorazione e armonizzazione nello spazio 
dalle ore 21 sarà rilasciata l’intervista con l’artista ‘patafisico Maurizio Elettrico
dalle ore 21.30 saranno rilasciate le letture di Paola Acampa ’patafisica napoletana - letture e voce di Paola Nitido: 
lettura 1: parla Paola Acampa la papessa vesuviana
lettura 2: ballata in napoletano che omaggia la Papessa 
Martedì 2 giugno 
racconto su Paola Acampa ‘patafisica napoletana realizzato da Fulvia Ambrosino 
dalle ore 9.30 saranno rilasciate e ripetute letture e interviste precedenti (in loop assieme a letture e descrizioni emozionali varie
Vicesindaco di Cortina Luigi Alverà
Nostalgie dell’Ex Villaggio Eni:
Silvia Pighi racconta l’incontro con la modernità di Gellner a inizio anni ‘70
Paola Bergamaschi racconta la sua esperienza di vacanze nelle ville gelneriane a inizio anni ‘70
Dal 31 al 2 giugno 2020 
Dalle ore 9.30 del mattino fino alle ore 19 saranno messi in onda letture (D. Haraway, A. Jerry, M. Elettrico), incontri, descrizioni dello status di trans-umanesimo nello spazio, nelle vocali del tempo, nell’Olocene dei tempi luoghi. Per insegnare ad una ghira a cantare all’italiana:
Letture e alterazioni di Alfred Jarry 
Letture e alterazioni di Jean Genet I
Genet e il ladro, II
Descrizione ‘patafisica del tedoforo olimpico italia (Trampolino di salto di Cortina) 
Il bene privato è una gemma egoista dell'ascoso riflesso di tigna
Una sinfonia per lavatrici, parole sul desiderio. Davide Stucchi intervistato da g. olmo stuppia (3 giugno 2020) 
Letture in greco: Sara Follador (storica dell’arte), Paola Nitido (professional speaker), Nicola Nitido (curatore di arte contemporanea e grecista) 
Programma, suoni, voce principale: g. olmo stuppia 
[email protected] -  FB page  
si ringraziano Progetto Borca e Dolomiti Contemporanee 
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TAPPE, KM e RENDEZ-VOUS
1° Tappa, 14 Giugno 2019
da Grassina (FI) - Firenze Centro - Fiesole ca 18 km rendez-vous: Casa del Popolo, Piazza Umberto I. Grassina, Firenze
 2° Tappa, 15 Giugno 2019 “sulla Via degli Dei per Monte Senario”
da Fiesole - San Piero a Sieve ca 21 Km rendez-vous: Teatro Romano, Via Portigiani, 1. Fiesole, Firenze
3° Tappa, 16 Giugno 2019 “sulla Via degli Dei fino al passo”
da San Piero a Sieve - Monte di Fò/Passo della Futa ca 23 Km rendez-vous: Municipio di Scarperia e San Piero, Piazza Colonna, 2/a. San Piero a Sieve, Firenze
4° Tappa, 17 Giugno 2019
da Passo della Futa - Montefedente - Lagaro ca 21 Km rendez-vous: ingresso cimitero militare germanico, Via San Jacopo a Castro, 59/a. Passo Futa, Firenzuola, Firenze
5° Tappa, 18 Giugno 2019
da Lagaro - Grizzana Morandi - Vergato ca 21 Km rendez-vous: chiesa di S.Mamante, Piazza della Chiesa, 2. Lagaro, Bologna
6° Tappa, 19 Giugno 2019
da Vergato - Zocca ca 16 Km rendez-vous: stazione Fs di Vergato, Via A.Fini,1. Vergato, Bologna
7° Tappa, 20 Giugno 2019 da Zocca-Vignola ca 21 Km rendez-vous: Municipio di Zocca, Via del Mercato, 104. Zocca, Modena.
8° Tappa, 21 Giugno 2019 “sulla linea SEFTA chiusa Modena-Vignola”
da Vignola - Spilamberto - Modena ca 24 Km rendez-vous: Municipio di Vignola, Via Giovanni Battista Bellucci, 1. Vignola, Modena
9° Tappa, 22 Giugno 2019 “sulla linea Modena-Mirandola, oggi ciclabile” da Modena - Bastiglia - San Piero in Elda ca 21 Km rendez-vous: Palazzina dei Giardini dentro il Parco Giardino Ducale Estense, Modena
10° Tappa, 23 Giugno 2019 “sulla ex linea SEFTA Modena-Mirandola, oggi ciclabile”
da San Pietro in Elda - Mirandola ca 19 Km rendez-vous: Chiesa di S.Pietro in Elda. Via Chiesa San Pietro. San Pietro in Elda, Modena
11° Tappa, 24 Giugno 2019
da Mirandola - Poggio Rusco - Revere ca 24 Km rendez-vous: Municipio di Mirandola, Piazza della Costituente. Mirandola, Modena
12° Tappa, 25 Giugno 2019 “per attraversare il Po”
 da Revere - Ostiglia - Aselonga - Legnago ca 26 Km rendez-vous: Torre del Castello di Revere. Revere, Mantova
13° Tappa, 26 Giugno 2019
da Legnago - Minerbe - Cologna Veneta-S.Sebastiano/Asigliano - Orgiano ca 22 Km rendez-vous: Torrione di Legnago lato Via Cesare Battisti. Legnago, Verona
14° Tappa, 27 Giugno 2019
da Orgiano - Sossano - Barbarano Vicentino/Villaga - Nanto - Villaganzerla - Longare ca 21 Km rendez-vous: Chiesa di Santa Maria Assunta, Via IV Novembre, 1. Orgiano, Vicenza.
15° Tappa, 28 Giugno 2019 “sulla ex linea FS Ostiglia-Treviso, oggi ciclabile”
da Longare - Grisignano di Zocco - Campodoro - Camposampiero ca 32 Km rendez-vous: Chiesa Santa Maria Maddalena, Via Roma, 52. Longare, Vicenza.
16° Tappa, 29 Giugno 2019
da Camposampiero - Trevignano ca 27 Km rendez-vous: Santuario della Visione, Via Sant’Antonio, 6. Camposampiero, Padova
17° Tappa, 30 Giungo 2019 “per attraversare il Piave”
da Trevignano - Ponte della Priula ca 20 Km rendez-vous: Biblioteca comunale di Trevignano, Via Floriano Mazzarolo, 5. Trevignano, Treviso.
18° Tappa, 01 Luglio 2019 “lungo la via Paese Europa di Ammappalitalia”
da Ponte della Priula - Collalto - Refrontolo ca 18,5 Km rendez-vous: Tempio Votivo alla Fraternità Europea, Via Tempio Votivo, 8. Susegana, Treviso.
19° Tappa, 2 Luglio 2019 “lungo la via Paese Europa di Ammappalitalia”
da Refrontolo - Vittorio Veneto ca 17 Km rendez-vous: Municipio di Refrontolo, Piazza Vittorio Emanuele, 1. Refrotolo, Treviso
 20° Tappa, 03 Luglio 2019 “lungo la via Paese Europa di Ammappalitalia”
da Vittorio Veneto - Revine - Limana - Belluno ca 18 Km rendez-vous: Palazzo Flaminio, Via Guido Casoni, 40. Vittorio Veneto, Treviso.
 21° Tappa, 04 Luglio 2019 “lungo la via Paese Europa di Ammappalitalia”
da Belluno - Ponte nelle Alpi - Ospitale di Cadore ca 24 Km rendez-vous: Palazzo dei Rettori, Via Duomo. Belluno.
22° e ultima Tappa, 05 Luglio 2019
da Ospitale - Perarolo di Cadore - Cibiana di Cadore – Simposio, ex Villaggio ENI ca 27 Km rendez-vous: Municipio di Ospitale di Cadore, Via Roma, 11. Ospitale di Cadore, Belluno
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The ENI Village, Borca di Cadore
UN VILLAGGIO PER LE VACANZE
Archive film about this Modernist resort town, designed by Edoardo Gellner. (Carlo Scarpa assisted with its centrepiece, the Nostra Signora del Cadore, 1956.) The narration is in Italian, but you don’t need to understand that to appreciate the location and buildings. An instant addition to my travel wish list... (Photo by Mattia Balsamini via icondesign.it)
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barbarapicci · 3 years
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Mi spiace ammetterlo ma fra tutte le Biennali (finora solo d'arte) che ho visto (che non son tante, è vero), quella in cui ho apprezzato maggiormente il #PadiglioneItalia è quella (d'architettura) visitata oggi. Vista la sorprendente molteplicità di progetti indirizzati alla #sostenibilità, al riuso, alla riqualificazione e rigenerazione di zone abbandonate, sfruttate o devastate da terremoti e altre calamità naturali (e non), sarebbe impossibile riportarvi tutto. In generale ciò che accomuna tutti i progetti è la creazione di #comunitàresilienti in grado di resistere e riorganizzarsi. Vorrei solo citare alcuni dei progetti che hanno maggiormente colpito il mio interesse, che sono il Progettoborca nell'ex villaggio ENI a Borca di Cadore, il Concept Architectural Exaptation di Alessandro Melis e Telmo Pievani, Dolomiti Care, Vajont two calls, il Farm Cultural Park. Ecco alcune foto delle installazioni-opere-curiosità presenti. #biennalearchitetturavenezia #biennalearchitettura2021 #architettura #architecture #venicearchitecturebiennale #arte #art #arttravels #abloggerinvenice #rincobloggerallabiennale #appuntidiviaggio #Venezia #Venice #travelblogging #travelblogger #viaggi #artblogging #artblogger #blogging #bloggers #travels #cultureisfreedom #artisfreedom (presso Arsenale di Venezia) https://www.instagram.com/p/CSNE6WbsFmc/?utm_medium=tumblr
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espadamiura · 4 years
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Villaggio Eni a Borca di Cadore, progetto di Carlo Scarpa.
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architectuul · 7 years
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FOMA 7: When Bricks Are Put Together, Carefully
Our seventh edition of Forgotten Masterpieces is taking a field trip through Italy with architectural historian Luka Skansi. Get ready!
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Colonia Enel, Rimini (1961-63) by Giancarlo De Carlo | Photo Marko Pogačnik
There is much wonderful postwar architecture in Italy. This is something you can perceive only by visiting the many buildings scattered across its territory, and discovering on the spot its qualities, its spaces, and its ‘muscles’. 
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Mercato dei Fiori, Pescia (1948-55) by Leonardo Savioli, Leonardo Ricci, Giuseppe Gori, Enzo Gori | Photo Federico Padovani
For me, to study that period means to understand a surprisingly rich context of built architectural works, of amazing experimentation with the relationship between structure and space, of remarkable constructive solutions, of astonishing freedom of expression within very limited technological and financial availability. A context in which architects developed an ability to build great architecture without resorting to useless symbologies, without searching for primary meanings in the field of architectural language, in individual poetics.
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Tribune dell’Ippodromo di Tor di Valle, Rome (1958-59) by Julio Lafuente, Aicardo Virago, Gaetano Rebecchini | Photo Federico Padovani
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Villaggio Eni, Borca di Cadore (1954-63) by Edoardo Gellner, Silvano Zorzi | Photo Luka Skansi
It was, in short, a period of extraordinary architecture, one whose architects didn’t need to build complex intellectual castles to justify their projects and ideas. A period that could teach us – and of course anyone willing to see it – that architecture is built, not theorized. Italian architecture of the 1950s and 1960s confirms those simple, but illuminating words of good old Mies: “Architecture starts when you carefully put two bricks together. There it begins”.
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Palazzo del Lavoro, Torino (1959-61) by Pier Luigi Nervi, Antonio Nervi, Gino Covre | Photo Marko Pogačnik
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Manifattura Tabacchi, Bologna (1948-60) by Pier Luigi Nervi, Nervi & Bartoli | Photo Vera Leanza
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Stabilimento Siag Marcianise Factory, Caserta (1962) by Angelo Mangiarotti, Aldo Favini | Photo Luka Skansi
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Stabilimento Siag Marcianise Housing, Caserta (1962) by Angelo Mangiarotti, Aldo Favini | Photo Luka Skansi
Over time I gained this (banal) conviction, of how much architecture (good architecture, obviously) can speak for itself, after you experience it: a visit, an experience of space, the understanding of a constructive rule, the relationships between its subsystems, all that which explains the work of architecture more than infinite and generic words, historical interpretations, theoretical conjectures. And in a country (Italy) dominated by architectural theory, one in which I myself was reared, I discovered in myself a great passion for the architecture of the 1950s and 1960s, built by architects who were rarely the object of theoretical and historical survey: that of the Milanese professionals, the refined architects of Roman speculators, of the great Italian engineers, the renowned and unknown builders of modern Italy, those who produced heroic architectural accomplishments in Ivrea, Terni, Bologna, Rimini, Pozzuoli, and Borca di Cadore. An extraordinary architectural heritage that Italy owns and which – I think I do not exaggerate when I write – few Italians even know is theirs.
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Palazzina in via Archimede, Rome (1950) by Amedeo Luccichenti, Vincenzo Monaco, Riccardo Morandi | Photo Luka Skansi
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Stabilimento Raffo, Pietrasanta (1956) by Leo Calini, Eugenio Montuori, Sergio Musmeci | Photo Marko Pogačnik
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Istituto Marchiondi Spagliardi Baggio, Milan (1953-57) by Vittoriano Viganò, Silvano Zorzi | Photo Federico Padovani
Talking a bit more about the fifties and sixties would do us all very well: ‘us’ here comprising architecture schools, architects, academics, and students. In particular Italian schools, to help them surpass their rootedness in the anachronisms of themes with regard to the 1970s and 1980s, the conviction of the primacy of theory over professional practice, of urban design over architecture, with the continuous repropositions of tired concepts and methodologies, derived from the same endlessly perused books, aspects that no longer have anything to do with the problems of today’s architecture and cities. 
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Ponte sul Basento, Potenza (1967-76) by Sergio Musmeci | Photo Luka Skansi
But the benefit would also extend to us – architects, historians, and theorists, so as to re-establish a direct, fresh, and genuine relationship to built work, to the work of architecture. To avoid useless interpretative speculation, superficial historical reconstructions, chitchat about architecture’s involvement with external factors. But rather to rediscover and – as Gio Ponti used to say – “Love Architecture” (Amate l’architettura), both the raw material (matter) and its counterpart (space).
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Villaggio Matteotti, Terni (1970-75) by Giancarlo De Carlo | Photo Luka Skansi
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Ponte Indiano, Firenze (1972-78) by Fabrizio De Miranda | Photo Luka Skansi
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Monumento alla Resistenza, Udine (1959-69) by Gino Valle, Federico Marconi | Photo Luka Skansi
Furthermore, something we should also avoid is the vulgarization of this same architecture: its confinement to the tabloid format of a curious postcard, as an attractive but decontextualized phenomena, a mere beautiful and abandoned ruin. The vulgarization that implies not understanding the environment that produced it, the amount of experimentation invested in it, the enormous technical and visual culture of its authors, and ultimately, the enormous latent potential for today’s architect, to learn from these marvelous works, from these structural figures and spaces. All that stays behind the great structural forms of Nervi, Morandi, Musmeci, De Miranda, Zorzi, the refined junctions of those prefabricated elements of Zanuso and Mangiarotti, the wonderful spaces of the colonies of De Carlo and Gellner, the conceptual dialogues of Valle with history, the lightness of assembly of elements by Morassutti.
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#FOMA 7: by Luka Skansi 
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Luka Skansi is an architectural historian, assistant professor at University in Rijeka, Croatia. He holds a Master of Science in Architecture from IUAV (Venice), and a doctoral degree from the School for Advanced Studies in Venice, obtained in 2006 with a research on pre-revolutionary Russia. His research interests include Italian Architecture and Engineering of the 20th century, Russian and Soviet Architecture, the Architecture in ex - Yugoslavia. He wrote books and essays on Carlo Scarpa, Aldo Rossi, Gino Valle, Pier Luigi Nervi, Myron Goldsmith, Jože Plečnik, Nikolaj Ladovskij, Moisei Ginzburg, Peter Behrens, Manfredo Tafuri, Vladimir Braco Mušič. Recently he curated the exhibition Streets and Neghbourhoods, on Slovenian architect and Harvard Scholar Vladimir Braco Mušič (MAO Ljubljana, 2016) and participated to the 2014 Venice Biennale (section “MondoItalia”) with the installation The Remnants of a Miracle.
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cristinacusani · 4 years
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Andreas Zampella con LSF, Laboratorio Sperimentale di Fotografia mi ha invitato a fare un sopralluogo all’Ex villaggio Eni a Borca di Cadore, per sviluppare un progetto con Dolomiti contemporanee. Sono stati due giorni molto impegnativi, nel freddo della montagna ho rincontrato vecchi amici e ne ho trovati di nuovi, ho visto posti incredibili cercando di non farmi travolgere, è stato un viaggio intenso che mi ha riempito la testa di futuro.
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pazdera · 5 years
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La Chiesa di Nostra Signora del Cadore , Edoardo Gellner, Carlo Scarpa, 1954-63, Villaggio ENI di Borca di Cadore, IT
9/2019, Olympus OM1 © Pazdera
http://pazdera.tumblr.com/
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bloodynick · 5 years
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Mi avevano detto di non farmi mettere in piedi in testa dalla cincia, ma io niente, non ascolto mai!! 😞🐦🥇🤦‍♂️ . . #fun #photoshop #picoftheday #igs_photos #birdwatching #sundayfunday #dolomites #somewhereovertherainbow #autumn #surrealism #selfportrait #naturephotography #hiking (presso Borca di Cadore ex Villaggio Eni) https://www.instagram.com/p/B3jpPhKiGgE/?igshid=1io5fgzwewun4
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newsintheshell · 4 years
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Planet Manga, le uscite del 12 marzo
Arriva sugli scaffali Enidewi, commedia in tre volumi firmata dall’autrice di Atelier of Witch Hat!
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Di seguito trovate tutte le nuove uscite targate Planet Manga, disponibili da oggi in libreria, fumetteria e store online.
ENIDEWI - ENIALE & DEWIELA #1 di Kamome Shirahama
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Eniale, un angelo; Dewiela, un demone. Entrambe hanno il vizio di immischiarsi nelle faccende umane. Tra loro è sempre guerra aperta, e poco importa che si tratti di contendersi un’anima o… la trousse del trucco.Eniale, un angelo; Dewiela, un demone. Entrambe hanno il vizio di immischiarsi nelle faccende umane. Tra loro è sempre guerra aperta, e poco importa che si tratti di contendersi un’anima o… la trousse del trucco.
3 volumi - Concluso - € 7,00 - Acquista su Amazon
ENIDEWI - ENIALE & DEWIELA #2 di Kamome Shirahama
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Eni e Dewi sono in Giappone! La terra del Sol Levante pullula di anime pronte per l’aldilà, ma ci sono divinità a cui è meglio non pestare i piedi… Ad attendere le amichenemiche, anche un sacerdote in pericolo e un gatto parecchio ostinato…
3 volumi - Concluso - € 7,00 - Acquista su Amazon
ENIDEWI - ENIALE & DEWIELA #3 di Kamome Shirahama
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Eniale questa volta l’ha combinata grossa e rischia di oltrepassare i limiti consentiti a un angelo comune… Dewiela, intanto, sta per apprendere un’amara lezione nel luogo più infernale di tutti: Broadway!
3 volumi - Concluso - € 7,00 - Acquista su Amazon
DISPONIBILE ANCHE IL BOX DA COLLEZIONE
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UNA TRAVOLGENTE COMMEDIA DALL’AUTRICE DI ATELIER OF WITCH HAT Da Tokyo a Londra, da Parigi a New York, per i poveri umani che ricevono le attenzioni di Eniale e Dewiela non c'è pace. Tutta la serie scritta e disegnata dalla pluripremiata Kamome Shirahama raccolta in un unico cofanetto.
3 volumi - Concluso - € 21,00 - Acquista su Amazon
BORUTO: NARUTO NEXT GENERATION #9 di Ukyo Kodachi, Mikio Ikemoto
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Delta irrompe nel Villaggio della Foglia per rapire Kawaki, protetto da Naruto. Fra il cyborg del Guscio e l’hokage si consuma una furiosa battaglia. Intanto Sasuke, grazie agli indizi trovati nel dirigibile del Guscio, fa una terrificante scoperta…
10 volumi - In corso - € 4,90 - Acquista su Amazon
BLUE EXORCIST #24 di Kazue Katou
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C’è un segreto su cui Rin ha il terrore di sollevare il velo, perché non ha il coraggio di guardare in faccia la verità. Mentre scopriamo cosa è accaduto veramente a sua madre, Yuri Egin, in un viaggio nel passato che si tinge sempre più di tragedia, Yukio esplora luci e ombre degli Illuminati.
24 volumi - In corso - € 4,90 - Acquista su Amazon
L'IMMORTALE #6 (Complete Edition) di Hiroaki Samura
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FACCIA A FACCIA CON CHI HA BRUTALMENTE UCCISO REN… Mentre si consuma il fatidico duello tra Magatsu e Shira, il destino dell’Ittoryu si lega a quello dello Shingyotoryu. Qualcosa tuttavia è sfuggito all’attenta pianificazione di Kagehisa Anotsu, cambiando di colpo le carte in tavola.
15 volumi - Concluso - € 14,90 - Acquista su Amazon
SLAM DUNK #7 (Restyled Edition) di Takehiko Inoue
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SHOHOKU VS SHOYO Hanamichi colleziona espulsioni, ma con l’apporto di Miyagi e Mitsui lo Shohoku avanza nel torneo di qualificazione all’inter-high. L’accesso alla fase finale è vicino, però ora l’avversario è il fortissimo Shoyo, fra le teste di serie della competizione.
20 volumi - Concluso - € 7,00 - Acquista su Amazon
Autore: SilenziO))) (@s1lenzi0)
[FONTE]
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Landscape Stories Workshop | Andrew Phelps | DOLOMITES       
Marco Vedana | A key to understanding   
© courtesy of Marco Vedana
My aim during the workshop was to learn more about the place Borca di Cadore. When we visited the Villaggio ENI I recognized quickly, that the key to understanding the structure of that place had to be through a research of material.
On the one hand materials used for architectural constructions, on the other hand materials used to protect (almost vainly) that place from natural power (landslides etc.). I was also interested in how material represents itself depending on the usage it was created for and how all those substances interact among each other.
The day after the workshop I went into the Valle del Mis to examine, how a place could be made accessible to humans through material.
So in this case, photography has been a tool for better understanding of places and their environments.
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