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Viaggio In Sicilia di Giusi Battaglia - Recensione
Viaggio In Sicilia di Giusi Battaglia – Recensione
Viaggio In Sicilia è il libro di ricette di Giusi Battaglia, conosciuta in tv con lo pseudonimo di Giusina. Il suo programma va in onda su Food Network e ha il titolo di ‘Giusina in cucina’. Siamo di fronte a un’esperienza culinaria variopinta e allegra come la stessa copertina del libro. Giusina infatti sorridente tiene in mano una filantissima arancina mentre con lo sguardo ammiccante fa…
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La Sicilia come meta di viaggio per gli amanti dei Casinò
La Sicilia avrebbe tutti gli ingredienti per essere una regione alla pari di Malta per quanto riguarda l'attrazione di turisti che amano il gambling e di conseguenza tutti i giochi da casinò, poker compreso. Ma la legislazione vigente al momento in Italia non permette di aprire altri casinò. In questo articolo facciamo il punto della situazione sul mondo del gioco in Sicilia. Ci sono Casinò fisici in Sicilia? La risposta è no. Ad oggi gli unici casinò legali presenti sul territorio italiano sono tutti al nord e sono tutte strutture storiche: in Casinò di Venezia è il più antico ed è attivo addirittura dal 1638; più recenti ma comunque dalla grande tradizione quelli di Sanremo (1905), Campione d’Italia (1917) e Casinò de La Vallée a Saint Vincent (1947). Queste quattro sale da gioco incassano in totale circa 250 milioni di euro, a cui si aggiunge tutto l’indotto. Il progetto Casinò a Taormina: Sogno o Realtà? E’ noto come l’ex Sindaco di Messina Cateno De Luca non molto tempo fa aveva lanciato l’idea, con tanto di progetto nero su bianco, di un casinò a Taormina, una delle mete più suggestive della Sicilia, che sarebbe quindi stata promossa come sito per questo sogno ad occhi aperti, battendo la concorrenza anche di Palermo, Siracusa, Catania e Agrigento. Ma ovviamente le problematiche tecniche e soprattutto legislative sono davvero enormi da superare. Quanto potrebbe “aiutare” il Ponte di Messina? Premettendo che a meno di 300 km a sud della Sicilia sorge Malta, vera e propria capitale del gioco Europeo grazie ad una legislazione snella che ha permesso l’apertura non solo di tanti casinò fisici ma anche di moltissime piattaforme online come My Empire Casinò Recensioni. In questo panorama però il progetto del Ponte di Messina potrebbe dare una nuova ondata di modernità alla Regione e portare tantissimi appassionati dal centro sud proprio in un eventuale nuovo casinò. Turismo in Sicilia: manca solo un Casinò E’ proprio così: quale altra regione nel Mediterranea vanta una varietà di attrazioni turistiche come la Sicilia? Mare cristallino, siti archeologici, isole vulcaniche, città storiche, tradizione musicale e culinaria, squadre di calcio come Palermo, Catania e Messina su tutte. Esatto: mancherebbe proprio un casinò nel vero senso della parola, capace di valorizzare ancora di più il territorio e di offrire un ulteriore motivo ludico e di intrattenimento per viaggiare fino in Sicilia da tutta Europa. I Casinò Online grande passione dei Siciliani In attesa che qualcosa in questo senso si muova, i siciliani si divertono a giocare online sui migliori siti del momento. Roulette, Blackjack, Poker, Dadi, Slot e Baccarat sono fra i prodotti più cliccati dai cittadini dell’isola. Del resto ormai, con la possibilità di poter giocare ovunque ci si trovi e a qualsiasi orario tramite mobile app, i casinò online stanno spopolando e non sembrano aver nessuna intenzione di interrompere la loro cavalcata. Quale Futuro per la Sicilia e il mondo del Gioco? Quanto potranno incidere le imminenti elezioni europee sul futuro del gambling in Sicilia. La risposta è poco o nulla. La regolamentazione per l’apertura di casinò tradizionali in Italia è molto restrittiva e in mano al Governo. Ma nessun esecutivo purtroppo ha mai espresso anche la sola minima apertura al dialogo per l’apertura di una sala da gioco in pieno Mediterraneo. Read the full article
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Prenotare le vacanze su internet può essere molto conveniente ma occhio alla sicurezza informatica
Prenotare le vacanze su internet è davvero molto semplice e vantaggioso, grazie infatti alla massiccia presenza di portali di prenotazione vacanze, offerte e promozioni, basta avere un po' di tempo a disposizione ed il risparmio è garantito. Ma siete davvero sicuri che l'offerta imperdibile che avete di fronte sia così vantaggiosa? Ecco cosa è necessario conoscere prima di procedere alla prenotazione. Prenotare le vacanze su internet è davvero conveniente? La comodità di poter esplorare diverse destinazioni, confrontare prezzi e leggere recensioni degli altri viaggiatori rende il processo decisionale molto più facile ed efficiente. Non solo si risparmia tempo evitando code nelle agenzie di viaggio fisiche, ma ci si può anche assicurare che la propria scelta sia basata su informazioni reali e aggiornate.Prenotando online si ha la possibilità di usufruire di sconti speciali forniti dalle compagnie aeree o dagli hotel stessi. Questo significa che si possono ottenere tariffe allettanti che altrimenti non sarebbero disponibili tramite i canali tradizionali.Ma attenzione: prima di effettuare la prenotazione, è fondamentale fare una ricerca approfondita sulle politiche di cancellazione dei pacchetti turistici o delle singole strutture ricettive. In questo modo sarete pronti ad affrontare eventuali imprevisti senza dover rinunciare ai vostri risparmi! Spesso infatti capita che le persone non prestino la dovuta attenzione alle clausole che sono previste nei contratti stipulati online con conseguenze spiacevoli. Inoltre i siti che propongono vacanze a prezzi scontati sono davvero tanti, meglio non farsi prendere dall'entusiasmo o dalla frenesia del momento ed affidarsi esclusivamente ai portali più conosciuti. Quali sono le località turistiche più prenotate in estate? L'estate e le tanto attese ferie estive sono ormai arrivate e la voglia di staccare un po' la spina cresce sempre di più. Ma quali sono le località turistiche per l'estate più prenotate? Scopriamolo insieme!Le mete estive più gettonate sono spesso quelle che offrono bellissime spiagge, mare cristallino e un clima caldo e soleggiato. Destinazioni come la Sardegna, la Costa Amalfitana, la Sicilia e la Puglia sono tra le preferite dagli italiani.La Sardegna è famosa per le sue spiagge paradisiache come La Pelosa a Stintino o Porto Giunco a Villasimius. La Costiera Amalfitana offre paesaggi mozzafiato con i suoi borghi colorati che si affacciano sul mare, mentre in Sicilia si possono visitare luoghi incantevoli come Taormina o San Vito Lo Capo.Ma non c'è solo il mare! Anche le città d'arte attirano molti turisti durante l'estate. Roma, Firenze e Venezia rimangono mete molto ambite grazie ai loro monumenti storici, musei di fama mondiale e l'atmosfera romantica.Molte persone scelgono anche destinazioni internazionali come Ibiza nelle Baleari o Mykonos in Grecia per trascorrere una vacanza indimenticabile tra divertimento notturno ed esperienze culturali.Qualunque sia la vostra meta ideale per l'estate, ricordatevi sempre di prenotare online per ottenere le migliori tariffe. Si tratta di uno dei più popolari portali di coupon presenti in Italia che può tornarvi sicuramente utile per prenotare la prossima vacanza ed usufruire di uno sconto speciale sulle tariffe di voli, hotel, crociere, campeggi e noleggio auto. Offerte volo+hotel quanto si può risparmiare Se siete alla ricerca di un modo per risparmiare sulle vacanze estive, dovreste considerare l'opzione di prenotare un pacchetto volo+hotel. Queste offerte possono risultare davvero molto convenienti e farvi ottenere grandi sconti sommando il costo del volo a quello dell'alloggio.Quanto si può risparmiare con le offerte volo+hotel dipende da diversi fattori, come la destinazione, il periodo dell'anno e la durata del soggiorno. In generale, però, è possibile ottenere sconti significativi rispetto alla prenotazione separata di volo e hotel.I siti web che offrono questi pacchetti spesso negoziano tariffe speciali con compagnie aeree e hotel al fine di offrire prezzi competitivi ai propri clienti. In questo modo, anche voi potrete approfittarne per concludere un buon affare.Per trovare le migliori offerte volo+hotel potete utilizzare motori di ricerca dedicati o visitare direttamente i siti web delle compagnie aeree e degli hotel. Read the full article
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Viaggio alla scoperta della mafia | Daniela Sandovalli| Presentazione
Viaggio alla scoperta della mafia | Daniela Sandovalli| Presentazione
Scheda Tecnica Titolo: Viaggio alla scoperta della mafia Autore: Daniela Sandovalli Editore: Antipodes Genere: Saggio breve Data di pubblicazione: 2019 Pagine: 38 pp., copertina flessibile Prezzo di copertina: € 5,00
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Sinossi Un breve saggio sul fenomeno mafioso e la sua diffusione. Nell’illustrazione dell’autrice, la Sicilia sostituisce e contemporaneamente rappresenta tutti i…
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Al @bb_ariadimare a #sanvitolocapo lavoriamo con #amore e #passione non solo al fine di far trascorrere delle piacevoli #vacanze ma anche per far #vivere #emozioni, suscitare #sorrisi, #creare ricordi e conquistare un piccolo pezzetto del vostro #cuore! Grazie per le splendide #recensioni! #bb_ariadimare #sicilia #sanvito #trip #travel #viaggio #guest #host #friend #happy #smile #grazie #thankyou #thanks #like #likeit #felicità #top #win #certificatodieccellenzaeccellenza #awesome #pic #proud #orgoglio #gita #escursione #comeacasa (presso San Vito Lo Capo)
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“Vi aspetto, lettori, con una torcia accesa alle porte del Lukomòrie, remoto paese ravvolto in bambagia di nebbia…”. I libri meravigliosi (e introvabili) di Angelo Maria Ripellino
Alto, bello, baffuto, magro, elegante, pronto all’arabesco retorico e all’altolà del verbo, Angelo Maria Ripellino è riassunto, per lo più, in un libro, Praga magica, ipnotico, per altro, ma parziale. Ripellino – inutile ricamo – è nato il giorno in cui muore mio padre nell’anno in cui nasce il padre di mio padre, nel paese natale della mamma di mio padre. Palermo, 4 dicembre 1923. L’incrocio delle casualità dovrebbe dare abito a un destino. Io continuo a credere che un palermitano nell’allora Cecoslovacchia è lì a fomentare rivoluzioni o per celebrare la propria marcia nel sogno. Ripellino pensava al fulgore della poesia, i sovietici irruppero con le armate, “Non avrà fine la fascinazione, la vita di Praga. Svaniranno in un bàratro i persecutori, i monatti. Ed io forse vi ritornerò”. Ripellino non tornò più a Praga, la poesia prosegue, tra sbadigli, a essere perseguita e perseguitata.
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Ribadisco ciò che si sa. Angelo Maria Ripellino è un genio. Allievo di Ettore Lo Gatto, ha tradotto Andrej Belyj (Pietroburgo, romanzo che Vladimir Nabokov mette, nel mazzo dei prediletti, tra Ulisse, ‘Recherche’ e TuttoKafka) e Aleksandr Blok, Vladimír Holan e Velimir Chlebnikov. Gli piacevano i poeti che forgiano neologismi, che scartavetrano la grammatica, che fanno del vocabolario una giungla – che cercano la tigre, ecco. La sua sintonia con Majakovskij fu pressoché totale – eppure Einaudi gioca a ripubblicare e a dimenticare quello studio necessario, Majakovskij e il teatro russo d’avanguardia –; ha tradotto con maestria Boris Pasternak, di cui adorava l’indole selvatica più che la rassegnazione al romanzo. Incontrò il poeta nel 1957, dandone nota in un articolo eccellente, riprodotto ora in Iridescenze. Note e recensioni letterarie (1941-1976), edito da Aragno, a cura di Umberto Brunetti e Antonio Pane.
*
“Le parole di Pasternàk avevano una gravità battesimale. Mi suona ancora negli orecchi la sua cantilena discontinua, arrochita… Ci invitò a pranzo. A capotavola, come un nero idolo, troneggiava la moglie. Un lunghissimo pranzo all’antica: galline, funghi e verdura della sua villa. E cognac e brindisi. Intanto Borís Leonidovič parlava della gioia che si prova nell’ospitare gli amici venuti da terre lontane. Paragonò la figura del poeta ad un albero che stormisca nel vento. Esortò Evtušenko a non stemperare il suo ingegno negli intrugli dei versi servili. Ci narrò di Marina Cvetàeva; tracciò un parallelo fra Bunin e Čechov, dando la palma a quest’ultimo. Mi sorprese il suo amore per le ariette banali di Severjànin, che era stato per me sino allora il campione d’un bolso decadentismo… Quando prendemmo congedo, mi regalò due quaderni con liriche allora inedite; verdi quaderni, su cui rameggiava la sua scrittura antiquata, tutta svolazzi ed occhielli. Benché a poche verste da Mosca, Peredélkino era in realtà più remota di un villaggio in Siberia. In quella dacia Pasternak coltivava, come una fragile pianta, la sua solitudine, contrapponendo all’effimero brulichío degli «slogans» la ferma meditazione dei problemi eterni. Eppure questa solitudine era fertile, esemplare, ed agiva sui giovani stanchi delle false fanfare”.
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Morto nel 1978, nonostante gli sforzi di amici e studiosi – nel 2007, ormai un secolo fa, Einaudi ha riprodotto le sue poesie – mi pare che Ripellino sia inacidito nell’oblio. Forse Ripellino è come una formula magica, che rimbalza a contrario, eco incongrua, contro le pareti di una stanza vuota, con vigna di lampadari. Ad esempio, l’antologia sulla Poesia russa del 900, dedicata da Ripellino “a mio padre”, chiusa con quelle parole d’emblema (“Questi lirici ci offrono la testimonianza d’una poesia non rinchiusa fra schemi dottrinari, non impacciata da intenti di propaganda, non ingolfata in cadenze di superficiale esaltazione, una poesia nitida, luminosa, piena di ottimismo e di aperta fiducia nella vita e nei destini del mondo”), va ristampata immediatamente, la apri e ti salva il giorno, inchiodato ai versi di Anna Achmatova, di Osip Mandel’stam, di Marina Cvetaeva… Come una P sul torsolo della soglia di casa, al raduno degli irredenti.
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“Non ho ancora trovato il tema di questo racconto. Eppure non posso non scrivere. Scrivere, prendere appunti è un’ossessione che ti corrode la vita. Me ne sto qui sull’erba bruciata di Forte Antenne, a schizzare pigri disegni. Estrella mi guarda ridendo. Riempirò molti fogli di graffiti e di sgorbi e di ghirigori. E alla fine in un lampo mi si chiarirà l’argomento”. Così attacca Storie del bosco boemo, al crocevia di un’ossessione, l’ultimo dei “Quattro capricci” del libro omonimo, stampato con sfarzo da Einaudi nel 1975 (“Numeri baracconeschi, riquadri sghimbesci da stampe folcloriche, tavolozze sgargianti da Ballets Russes, sfondi da libri infantili illustrati a frastagli che si alzano aprendoli, una certa bamboleria surrealistica, buffonaggini da vecchia novella italiana… tutto questo confluisce in un ardente giuoco verbale, che tuttavia non si esercita a vuoto, ma è sempre sotteso di tenerezza e rimpianti e calore umano”). Il libro mi è stato inviato – insperabilmente – dalla Sicilia; in copertina una illustrazione di František Tichý (1896-1961), artista di Praga, Il ventriloquo, forse indica il perimetro di una poetica. Ci si adatta alla voce dando voce – chi dice è sempre l’altro. Ma che libro bellissimo, innaturale, fresco perché anomalo, questo, di chi crede, ancora, che il vocabolario non sia un giogo ma un gioco, una mappa stellare, il primo passo di un viaggio nell’ignoto e nell’incongruo.
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Il libro, Storie del bosco boemo, non si trova più nell’edizione Einaudi, è stato ripreso nel 2005 da Mesogea. Nel mondo isterico, dal linguaggio sterilizzato, chi può amare l’istrione, chi ha voglia di giocare il verbo, di pitturarsi la faccia di bianco? “Non c’è verso di farsi capire”, dice a un certo punto il regista di un baraccone, la scena si chiama Parapiglia, lui s’avventa nel “Museo dei Prodigi”, sterza dal “rancore di fiabe assopite” e “sebbene maldestro come un Wunderrabbi chassidico, un giorno tenterò di costruirvi un teatrino di burattini”. Forse c’è l’estro dei pupi, l’audacia del No nipponico, l’estensione del futurismo russo (la meccanica di Ripellino è riassunta in “Manichini a Pietroburgo”, capitolo miliare del suo Majakovskij, chevvelodicoafare: “il tessuto verbale è con rattrappito da continue contrazioni, si raggrinza, si gonfia, si deforma con ritmo spasmodico”) nel gergo di Ripellino. Un giorno mi dico, con brillio, Ripellino va letto ascoltando Paolo Conte – in assenza di un Esenin nell’armadio.
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Ci sono sonnambuli e teatranti, clown ignari di esserlo e angeli di Klee, l’idea che il tempo sia una sciocchezza e che si possa vivere nel sottoscala del secolo defunto, che i morti non muoiono mai, che la lingua è acqua e tutti andiamo a Manichinia. “Vi aspetto, lettori, con una torcia accesa alle porte del Lukomòrie, remoto paese ravvolto in bambagia di nebbia, invetriato nel velo verde bottiglia di una fittissima nebbia che mai si dirada”, attacca Ripellino, gran maggiordomo della letteratura, aeropagita del parlar materno, in Il gallo d’oro. “Se non vi conducessi per mano, potreste perdervi in questo paese grande dieci giornate, in questo intrico di madidi muri illusori…”. Che desiderio di perdersi, appunto, tra nebbie e illegali illusioni; abbiamo prediletto le virtù dell’ordine, l’ordinario, la comprensione. Bye, bye. (d.b.)
*In copertina: Angelo Maria Ripellino; la fotografia è tratta da qui
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I migliori film del 2019 secondo Chiara Guida
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I migliori film del 2019 secondo Chiara Guida
I migliori film del 2019 secondo Chiara Guida
I migliori film del 2019 secondo Chiara Guida
Questo che sta per concludersi è stato un anno singolare per quello che riguarda il grande cinema e i titoli che hanno catturato l’immaginario collettivo, per cui stilare una classifica de i migliori film migliori del 2019 risulta estremamente limitativo.
L’aspetto divertente della classifica dei migliori film dell’anno è che è totalmente discrezionale, non ci sono regole predefinite, se non quelle che decide di seguire colui o colei che stila la classifica di volta in volta: in questo caso si tratta di me (e persino l’utilizzo della prima persona in un articolo mi dà un senso di ribellione alla classica impostazione di news, articoli, recensioni e approfondimenti).
Per questo, invece di una Top 10 strutturata e classica, ho scelto di indicare i migliori 20 film distribuiti in Italia negli ultimi 12 mesi, per importanza, spessore e, sì, gusto personale. Così, facendo appello sempre all’anarchia con cui mi approccio a stilare questo elenco, cercherò di sorprendere e anche segnalare qualche film che forse non ha avuto la visibilità che avrebbe meritato, oltre a raccontarvi le mie preferenze in questi ultimi 12 mesi di cinema.
Avengers: Endgame
Uscito lo scorso aprile, Avengers: Endgame ha rappresentato una tappa fondamentale per il cinema degli ultimi dieci anni, il completamento di un percorso produttivo e anche drammaturgico cominciato nel 2008 e portato a termine con un successo di pubblico davvero travolgente, tanto che il film ha velocemente scalato le vette delle classifiche dei maggiori incassi dell’anno, record su record. A questo si aggiunge una buona gestione della storia, dei tanti personaggi, degli elementi comici e tragici e soprattutto un utilizzo degli effetti visivi di livello altissimo.
Alla fine del film, il pubblico di tutto il mondo si è trovato orfano di una saga che lo ha accompagnato per un decennio. Nerd fumettari sono diventati uomini, magari padri, guardando quei film, e forse hanno persino cominciato a guardarli con i figli. Non proprio l’arco di una generazione, ma una buona porzione di vita di ognuno di noi.
Star Wars: L’Ascesa di Skywalker
Quello che è accaduto con Endgame, si è replicato, con le dovute differenze, con Star Wars. I fan della saga, alla fine di L’Ascesa di Skywalker, hanno detto per sempre addio a dei personaggio che hanno accompagnato il loro immaginario per ben 42 anni. Con maldestre svolte narrative, il film ha cercato di tirare tutte le fila della saga rimaste in sospeso.
Il risultato non è certamente perfetto, ma restituisce intatta l’emozione che lo spettatore di lunga data vuole trovare in questo film conclusivo e soprattutto nella nuova trilogia, che si è aperta e si è chiusa all’insegna della nostalgia. In questo caso, come in quello del film Marvel, più che il film in sé è importante il fenomeno, l’esperienza collettiva che questi spettacoli sono riusciti a creare.
Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità
Dimenticato dai più, è arrivato nel 2019 anche questo film, una specie di esperimento biografico di Julian Schnabel, un film “sull’arte e su un artista, Van Gogh, realizzato da un artista contemporaneo e condotto con una freschezza e una necessità d’indagine espressiva rara da trovare oggi in un prodotto cinematografico.” come scrive Stefano Bessoni su Cinefilos.it.
Ed è semplice capire perché questo film si trova in questo elenco. Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità è la storia del pittore così come lui l’avrebbe raccontata per immagini, per visioni, ma soprattutto per impressioni cromatiche. I blu e i gialli del film sono così intensi e comunicativi che spingono lo spettatore all’interno di un quadro di Van Gogh stesso. Un’esperienza sensoriale rara e una ricerca espressiva importante.
La famosa invasione degli Orsi in Sicilia
Nonostante sia stato presentato sia al Festival di Cannes in Un Certain Regard e alla Festa di Roma in Alice nella Città, con tanto di masterclass del regista (esordiente), il maestro Lorenzo Mattotti, il film d’animazione ha avuto davvero poca visibilità, nonostante si sia cercato di spingerlo in molti percorsi collaterali, estranei allo sfruttamento classico della sala, tanto che il film ha trovato spazio anche nel programma Movie del Lucca Comics 2019.
La purezza del tratto, l’immediatezza della scrittura, la freschezza dell’animazione, fanno de La famosa invasione degli Orsi in Sicilia un piccolo gioiello del nostro cinema, nonché un modo immediato di riscoprire il bellissimo romanzo di Dino Buzzati.
La casa di Jack
Si può tranquillamente dire che Lars Von Trier rappresenta il Lato Oscuro del cinema, ormai più per quella specie di personaggio scomodo che si trova ad interpretare che per una vera e propria indole iconoclasta che ha caratterizzato i primi anni della sua produzione. Tuttavia, con La casa di Jack, il regista danese ha regalato al suo pubblico una nuova opera, disturbante e macabra, ma anche rappresentativa della sua visione sull’arte e sul mestiere di creatore di storie.
Il Jack del film, interpretato da un ottimo Matt Dillon, non è nessun altri che lui, alle prese con le sue turbe e i suoi fantasmi che in qualche modo esorcizza con il cinema e che rappresenta a schermo attraverso le scene più raccapriccianti che gli spettatori abbiano visto in sala quest’anno. E, una volta superato il naturale distacco e disprezzo verso le gesta di Jack, il film permette allo spettatore preparato di divertirsi anche parecchio, nonostante la crudeltà di ciò che sta guardando.
La favorita
Nell’anno che ha visto al cinema i primi veri frutti del #MeToo e del movimento di promozione femminile nel mondo dello spettacolo, La Favorita di Yorgos Lanthimos (già presentato a Venezia 2018) racconta di un gioco di potere tra tre protagoniste agguerrite che declinano, con ogni arma a loro disposizione, la propria forza, in questa battaglia fisica e psicologica che mira alla sottomissione dell’altra.
E oltre alle grandiose interpretazioni delle tre protagonista, Olivia Colman, Rachel Weisz e Emma Stone, il regista Lanthimos si avvale di un linguaggio estremamente riconoscibile, soprattutto attraverso l’uso di lenti grandangolari deformanti che accentuano l’aspetto surreale delle gesta messe in scena. Le protagoniste non hanno timore di far scorrere il sangue delle avversarie, ricorrendo a violenza e seduzione, arguzia e forza bruta.
Noi
Replicare il successo della sua opera prima non era semplice, dato il grande impatto che ha avuto Scappa – Get Out su pubblico e giurie di premi cinematografici, e così Jordan Peele ha cambiato direzione, mettendo insieme un film molto meno “sicuro” in quanto a formula e contenuto, rischiando di risultare incompreso, pur di portare sullo schermo la sua metafora sulla contemporaneità americana.
Con le spalle larghe di un successo di pubblico e critica, Peele ha confermato, anche in questa nuova storia, che il suo utilizzo del cinema horror si rivela principalmente una lente che serve a raccontare la società, a criticarla. Insomma, il cinema di Peele si conferma politico, nonostante il suo linguaggio si complichi rispetto alla sua prima incursione cinematografica nel genere.
La Belle Epoquè
Non replica la bellezza fresca e travolgente della sua opera prima, ma con La Belle Epoquè Nicolas Bedos riesce a mettere in scena la dolcezza della malinconia, l’amore attraverso i decenni, la voglia di evasione ma anche il desiderio di recuperare quel sentimento e quella complicità che caratterizzano l’inizio di ogni grande storia d’amore.
Forte di un cast straordinario, Bedos immerge lo spettatore in un’atmosfera dorata che affonda i suoi toni proprio nei ricordi del protagonista, trascinando in questo sogno ad occhi aperti anche lo spettatore, che si ritrova un po’ desiderare che la complessa messa in scena del film, possa essere ricreata nella vita reale, per avere ancora un giorno, ancora una possibilità di essere giovani.
Midsommar – il villaggio dei dannati
Come è già detto per Jordan Peele, anche Ari Aster ha esordito, muovendosi sempre nel campo del genere horror, con un film narrativamente e strutturalmente “rassicurante”. Sebbene Hereditary sia di fatto spaventoso, rientra in una forma cinematografica solida e chiusa. Con Midsommar, il regista newyorkese sfida le regole del genere e porta la sua storia dell’orrore alla luce del sole, in un viaggio allucinato dentro la testa di una donna traumatizzata, ferita, che ha paura di essere abbandonata.
Ari Aster sembra adottare per il suo film la forma del dolore, nel senso che abbandona le strutture narrative tradizionali e realizza un racconto che resta fermo, nell’immobilità della luce accecante, nella perfezione delle simmetrie sulle quali indugia, sulla ricerca linguistica di una simbologia che racconta di credenze, riti e incantesimi che non vengono mai spiegati, ma costantemente suggeriti, ad aumentare la sensazione di inquietudine.
Il traditore
Uno dei migliori film italiani dell’anno, scelto per rappresentare l’Italia nella corsa all’Oscar per il miglior film internazionale, il nuovo film di Bellocchio racconta una pagina cardine della storia d’Italia. Il regista poggia tutto il suo film sulle spalle di Pierfrancesco Favino e lo fa senza prendere posizione rispetto al Tommaso Buscetta che l’attore romano mette in scena. Il suo lavoro di mimesi è notevole, tuttavia Bellocchio non sceglie il suo punto di vista, ma mostra con fare quasi documentaristico, agendo solo sui tempi e sulla suspance, i fatti così come sono avvenuti.
Ed è proprio in quei frangenti che il film diventa documento storiografico e artistico nelle mani di uno dei grandi maestri contemporanei del nostro cinema, che riesce a fare grande arte anche di fronte al racconto fedele di una delle pagine più nere della nostra Storia.
La paranza dei bambini
La delicatezza con cui Giovannesi parte dal testo e racconta la realtà, trasfigurata attraverso il romanzo, tratteggia delle figure di piccoli avventurieri che desiderano portare avanti la loro vita, il loro mondo, così come lo conoscono, cercando di sostituirsi agli adulti, fatalmente eliminati dalla gerarchia criminale del loro microcosmo.
Il regista affronta il racconto di formazione con grande tenerezza, senza per questo risultare paternalistico, ma rimanendo accanto ai giovani protagonisti ed entrando nelle loro vite, nelle loro case, raccontandoci circostanze tanto assurde quanto reali per chi, nella Napoli di vicoli, rioni e quartieri, vive tutti i giorni quella vita.
La mafia non è più quella di una volta
Folgorante. Il nuovo documentario di Franco Maresco sembra la messa in scena completamente folle di un mondo che non c’è, tuttavia è estremamente lucido per l’approccio attento e tagliente con cui racconta i fatti, mentre è accompagnato da una protagonista d’eccezione, la fotografa Letizia Battaglia, sguardo vigile e razionale su manifestazioni di umanità grottesche.
Sulla scia di Belluscone, Maresco realizza un altro documento importante ed estremamente attuale per il nostro tempo, nonostante a volte, guardando le immagini, le persone, la varia umanità mostrataci sullo schermo (citiamo per tutti Ciccio Mira), ci sembra di guardare in una realtà parallela. Si ride con grande amarezza e consapevolezza.
Dolore e Gloria
A tre anni da Julieta, Almodovar torna al cinema con uno dei film più belli, vitali, dolenti e luminosi che la sala abbia visto quest’anno. Non si tratta soltanto di uno dei migliori film degli ultimi anni del regista di Madrid, ma si tratta di una delle vette della sua opera omnia. A guidarlo in questo viaggio (autobiografico) tra i dolori di un corpo che cede al tempo e la gloria di un passato lontano ma ancora vivido nella sua memoria, c’è Antonio Banderas, alla sua migliore interpretazione in carriera.
Torbido e vitale, come la maggior parte dei migliori film di Almodovar, Dolore e Gloria riflette sulla vita dell’artista, sul suo passato, sulla figura della madre (Penelope Cruz), sempre un angelo carnale, il tutto in un ambientazione satura di colori, in un continuo rimando a ciò che continua a pulsare tutto intorno ai suoi personaggi, per quanto fermi, lenti, sofferenti possano essere. E così, Pedro Almodovar si conferma un regista amante della vita e delle sue passioni.
Storia di un matrimonio
Di nuovo un film autobiografico, questa volta però che racconta la fine di una storia d’amore. Noah Baumbach ha dichiaratamente preso spunto dalla fine del suo matrimonio per raccontare questa storia di dolore e trasformazione, con un tocco delicato ed estremamente realistico, tratteggiando due personaggi distrutti da quello che stanno vivendo eppure intenzionati ad andare avanti con la propria vita, al meglio delle loro possibilità.
Storia di un matrimonio racconta la trasformazione di ciò che si credeva fosse un “per sempre” in un nuovo e misterioso “non più”, misterioso prima per la coppia che affronta la separazione, e poi per il loro figlio, che si ritrova nel mezzo ma che è anche l’unico elemento che permette ai due di ricordare quanto si sono amati in passato. Doloroso quanto reale, il film di Baumbach è una vera e propria esperienza emotiva dentro una realtà che, seppure non tocca personalmente lo spettatore, viene raccontata con empatia e tragico realismo. Ancora disponibile su Netflix.
L’ufficiale e la spia
“Un grido potente e determinato contro l’ingiustizia, l’abuso di potere, la persecuzione e la discriminazione” così, Stefano Bessoni definisce l’ultimo film di Roman Polanski, arrivato in sala in un clima ostile alla libera espressione artistica ma soprattutto ostile al regista, egli stesso perseguitato da un passato e da una vita estremamente dolorosa.
Nel film che racconta L’Affaire Dreyfus, Polanski sembra riversare anche un po’ della sua storia, una parte delle sue sofferenze, del suo essere perseguitato, in diverse epoche e continenti. E nonostante l’alto livello di coinvolgimento (palese seppure non dichiarato), il regista polacco non rinuncia a mettere in scena tutte le sue doti artistiche, che ne fanno uno degli autori più grandi di tutti i tempi.
C’era una volta a Hollywood
Per quanto riguarda Tarantino, ogni volta che il regista arriva al cinema si crea sempre un piccolo evento, e quest’anno, con il suo film più maturo e malinconico, Quentin ha decisamente lasciato il segno, un segno che potrebbe riempire le mensole di casa Pitt di premi e riconoscimenti nel corso della stagione dei premi che si sta aprendo.
Il suo sguardo adorante sulla Hollywood che fu è senza dubbio quello che rimane attaccato ai ricordi dello spettatore, una volta lasciata la sala, e poco importa che quel finale splatter ci riporta con la mente al “solito” Tarantino, il film è un attestato di maturità da parte dell’autore.
The Irishman
The Irishman ha portato con sé una scia di polemica incredibile, a seguito delle dichiarazioni di Martin Scorsese sui cinecomic Marvel, sull’importanza di tutelare film come il suo in sala e di insegnare ai giovani spettatori cosa sia il cinema in realtà. Dichiarazioni di un regista che, sul viale del tramonto anagrafico, si rivela ancora affamato di storie e di grande e ambizioso cinema.
Questo film è senza dubbio, da una parte, una sorta di capriccio del grande autore che fa di tutto per fare un film con i suoi amici, ma dall’altra è anche la perfetta testimonianza dell’istinto cinematografico del regista newyorkese, che gestisce un film di tre ore con un equilibrio impeccabile, dosando, raccontando e parlando, inevitabilmente e sinceramente, anche di sé.
Joker
Joker di Todd Phillips è forse il film più discusso dell’anno, ha creato fazioni, schieramenti, ma è innegabilmente un’opera importante, cruda e ambiziosa, che occupa a buon diritto il suo posto di questa classifica dei migliori film del 2019. Nato come un progetto rischiosissimo sulla carta, il film non solo ha vinto la Mostra di Venezia, segnando la storia del cinema, ma ha anche registrato il record di incassi in tutto il mondo per un film vietato.
Una boccata d’aria per la Warner Bros, per i film a marchio DC ma soprattutto uno spunto produttivo interessante che mostra un altro modo di approcciarsi al materiale pop che tanto viene sfruttato dal cinema in questi anni.
Parasite
Parasite di Bong Joon-ho, forse il vero capolavoro dell’anno, Palma d’Oro all’ultimo Festival di Cannes, è uno dei pochi film orientali (sud-coreano) che ha registrato incassi altissimi negli Stati Uniti, a ragione, dal momento che si tratta di una critica sociale affilata e intelligente che non rinuncia alla bellezza, puramente estetica e fine a se stessa, del mezzo cinematografico.
È chiaro che l’interesse del regista, come aveva già dimostrato nella sua passata filmografia e anche nella sua prima incursione americana, Snowpiercer, è quello di rappresentare l’impossibilità di una comunicazione tra le classi, tra gli strati della società, una comunicazione che avviene solo nell’ambito del rapporto padrone-servo, un rapporto che si sgretola non appena il povero si dimostra più ingordo che furbo e il ricco più stupido che colto.
Border – Creature di confine
Si tratta dell’opera più sorprendente che sia arrivata in sala quest’anno e che senza dubbio mantiene, anche a diversi mesi dalla visione, un fascino e una freschezza di racconto davvero rari. Il film, che si muove sul limite tra thriller e fantasy, racconta la fiaba con toni realistici, senza sospendere mai, nemmeno per un attimo, la credibilità del racconto.
Nel raccontare la diversità con un occhio così vigile ed originale, il regista Ali Abbasi ci offre un’avventura che da malinconica diventa gioiosa e poi tetra e lugubre, infine addirittura tenera, rimanendo sempre su quel confine (del titolo) tra natura e cultura, tra bene e male, tra ciò che è e ciò che appare, ma soprattutto tra ciò che scegliamo di essere e ciò che siamo per natura.
Cinefilos.it – Da chi il cinema lo ama.
I migliori film del 2019 secondo Chiara Guida
Questo che sta per concludersi è stato un anno singolare per quello che riguarda il grande cinema e i titoli che hanno catturato l’immaginario collettivo, per cui stilare una classifica de i migliori film migliori del 2019 risulta estremamente limitativo. L’aspetto divertente della classifica dei migliori film dell’anno è che è totalmente discrezionale, non ci […]
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Chiara Guida
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Lo sapevi che Ortigia e Siracusa sono la stessa cosa? O meglio, che l’isoletta di Ortigia, collegata alla terraferma da due ponti, è in realtà il centro storico di Siracusa?
E lo sapevi che viaggiare da sola a Siracusa è una delle cose più semplici e più rilassanti che io abbia mai fatto? Ma non solo io!
Stavolta questo post lo scriviamo a 4 mani io ed Elisa. Io infatti sono stata a Siracusa da sola a Luglio e vorrei tornarci presto, mentre Elisa è stata lì ad Agosto.
La sensazione di pace, serenità e bellezza che si prova passeggiando per le viuzze di Ortigia è proprio quello che ci vuole quando ti senti sopraffatta dalla vita.
Come al solito però, andiamo con ordine, e vediamo di stilare un piccola guida per godersi Ortigia e la città di Siracusa per un week end o anche solo per 24h!
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Duomo di Siracusa
Fontana di Diana
Piazza Duomo
COME ARRIVARE A SIRACUSA E ORTIGIA
Se partite dalla Sicilia o dal sud dell’Italia arrivare a Siracusa sarà semplicissimo, vi basterà un treno o una macchina direzione Siracusa. Elisa per esempio è partita da Palermo, in auto, ed in meno di tre ore era già ad Ortigia. Io sono andata col treno, facendo solo un cambio alla stazione di Catania. Se invece arrivate in aereo, l’aeroporto più vicino è quello di Catania, da lì troverete treni e bus che in poco tempo vi permetteranno di raggiungere la città di Siracusa.
Dalla stazione centrale di Siracusa all’isola di Ortigia potete prendere un bus navetta, o un taxi oppure, se amate camminare, in 15 minuti a piedi avrete oltrepassato i due ponti e sarete a destinazione. Io ovviamente ho fatto così.
DOVE DORMIRE E DOVE NO
In totale, io ed Elisa abbiamo testato 3 posti. Io ho dormito per tre notti in un bnb che non raccomando assolutamente se volete dormire in santa pace. Si chiama “A due passi da Duomo B&B” e le camere sono praticamente sopra un pub dove c’è confusione fino almeno alle 3 di notte. Dormire è impossibile. Dopo due notti lì sono andata per altre due notti all’Hotel Posta e mi sono trovata benissimo. Le ragazze alla reception gentilissime e sempre a disposizione h24, la colazione ottima (ancora sogno la loro torta al cioccolato fatta in casa) e la camera era pulitissima e con tutti i comfort.
Elisa invece ha alloggiato presso “Casa Vacanze Simopiero” e si è trovata anche lei molto bene. I proprietari di casa sono stati super gentili e disponibili e lei ha avuto la possibilità di lasciare i bagagli anche dopo il check out e riprenderli comodamente prima di ripartire.
Ad Ortigia scegliere un b&b o un hotel per la posizione è quasi inutile visto che tutto è davvero vicino e bastano 10 minuti per trovarti ovunque tu voglia. Fai più attenzione ai dettagli; per esempio se la zona è tranquilla, la pulizia, la cortesia degli host. Sono queste cose che renderanno migliore il tuo soggiorno.
COME MUOVERSI AD ORTIGIA E SIRACUSA
Ortigia, come ti dicevo, è talmente piccola che si gira a piedi e la maggior parte dell’isola è pedonale o zona ZTL. E poi perdersi nei vicoli di questo isolotto è parte fondamentale dell’esperienza. Se invece volete andare a Siracusa ci sono diverse navette che partono dal belvedere, accanto la Fonte Aretusa, e il biglietto (al costo di 1 euro) si fa direttamente a bordo (portatevi le monete).
Se vuoi andare al Centro Commerciale di Siracusa allora, sempre da belvedere, puoi prendere una navetta completamente gratuita che ti accompagna comodamente in 20 minuti circa.
Attenzione ai posteggi e alla ZTL così come a noleggiare un’auto da quelle parti. Prezzi sopra la media.
DOVE MANGIARE AD ORTIGIA
Il cibo è una cosa seria, e da siciliana non posso accettare che qualcuno mangi un finto cannolo o una granita scadente! Ecco quindi dove abbiamo mangiato io ed Elisa e come ci siamo trovate.
‘Osteria “La Casa di Carlo”. Trovata per caso, spulciando mille recensioni su google, in una viuzza solitaria di Ortigia si arriva davvero a Casa di Carlo. Un localino forse un po’ anni ’80, a conduzione familiare e dalla cucina ottima. Io ho mangiato polpo e pasta alla siracusana. Davvero tutto buonissimo. Dimenticate i ristoranti sfarzosi e i menu a prezzo fisso da turista. I prezzi eccezionali, abbiamo speso tra i 17 ai 22 euro a testa con antipasto, primo o secondo e bevande.
Elisa invece si è innamorata del ristorantino “Le Comari INN”. La cucina è eccezionale e ben curata anche esteticamente, con abbinamenti degni di una cucina moderna nonostante l’utilizzo di ingredienti della nostra cucina tradizionale. Perfetta anche per chi preferisce una cucina veg. Io so già che lo proverò quando tornerò ad Ortigia. I prezzi sono assolutamente proporzionati alla qualità del posto.
Per l’aperitivo invece ti consigliamo entrambe il lido “Zefiro” che contrariamente all’aspetto del posto, ha prezzi ragionevoli, si beve bene e lo staff è gentilissimo. E poi si vede un tramonto che ciao.
Il gelato artigianale? Da Gusto! Provato e approvato da Elisa.
E se voglio mangiare al mercato? Ci sono tantissimi posti per qualunque palato al mercato, di giorno, io mi sono innamorata dei Fratelli Burgio e dei loro panini gourmet. Una delizia. Hanno anche tantissimi taglieri, proposte veg, birre artigianali e i ragazzi dello staff sono davvero gentili e simpatici.
Per la colazione abbiamo due proposte, anzi tre: io ho fatto colazione al bar di fronte la Fonte Aretusa, mangiando un dolce che non conoscevo: una specie di mega brioches (non cornetto, brioches) ripiena di una crema al cioccolato da svenimento. Purtroppo non ricordo il nome, ma se andate alla Fonte Aretusa ve lo trovate proprio lì, impossibile sbagliare. Elisa invece ha fatto colazione al “Bar Viola” e si è trovata super bene, prezzi eccezionali. In più ha preso caffè e dolcetto alle mandorle al bar “Fiumecaffè” ed era tutto ottimo.
Altro posticino delizioso per un pranzo veloce? Il “Piccolo Bistrot”, conduzione familiare, cucina e prezzi ottimi. Provato e approvato da Elisa. (E siccome siamo due mangione, puoi fidarti di noi!)
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COSA VEDERE AD ORTIGIA E SIRACUSA?
Tutto. Davvero, non perderti nulla. Se proprio però dobbiamo fare una lista, ecco le cose che secondo noi non possono sfuggirti:
Il quartiere ebraico con via della Giudecca, le sue chiese un tempo sinagoghe, i vicoli che diventano sempre più piccoli.
Il Duomo di Siracusa che un tempo entra un tempio. All’interno si vedono ancora le vecchie colonne che reggevano la struttura. Poi è arrivata la chiesa e ha fatto “tutto mio tutto mio”.
La Fonte Aretusa, con le sue carpe, le papere ma soprattutto la pianta di papiri. Lo sapevi che Siracusa è l’unico posto in Europa dove si coltiva e si lavora ancora il papiro? Ora lo sai.
La fontana di Diana, stupenda.
Il castello Maniace, da tutte le sue angolazioni.
il museo di Leonardo ed Archimede, con tutte le loro folli macchine da provare. Gestito da donne e perfetto anche per i bambini, con uno spazio interattivo tutto dedicato a loro.
Il parco archeologico di Siracusa, con i suoi graffiti ancora scolpiti nelle rocce, il teatro greco e l’orecchio di Dioniso. (Ogni prima domenica del mese l’ingresso è gratuito).
E comunque, il nostro consiglio è sempre lo stesso, PERDITI.
Se vuoi vedere le nostre stories in giro per Ortigia trovi le mie (Giuliana) cliccando qui, e quelle di Elisa cliccando qui.
Se invece vuoi dare un occhio a tutte le guide di viaggio pubblicate finora, clicca qui.
Inciampando a Siracusa: in giro per Ortigia Lo sapevi che Ortigia e Siracusa sono la stessa cosa? O meglio, che l'isoletta di Ortigia, collegata alla terraferma da due ponti, è in realtà il centro storico di Siracusa?
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Pianifica il tuo viaggio a Catania
Stai cercando una destinazione da visitare in Italia? Mentre ogni posto in Italia ha una notevole storia, una delle destinazioni in Italia che ha una storia interessante e’ la citta’ di Catania. La prima cosa da fare dopo che prenoti i tuoi biglietti per Catania e’ vedere per Hotels in Catania e prenotarli. Questo assicurera’ che avrai un viaggio comodo e potrai passare il tempo alla scoperta della citta’ invece di cercare un alloggio.
Ti chiedi cosa potresti fare nel tuo viaggio a Catania? Continua a leggere. La citta’ di Catania e’ situata nella costa orientale della Sicilia e ai piedi del monte Etna. La citta’ ha una fantastica vita notturna, ottimo cibo ed e’ nota per la sua architettura medioevale. Inoltre puoi visitare bar, club e diversi mercati.
Se ti piace la storia allora dovresti pianificare una visita ai monumenti storici. La citta’ e’ nota per due anfiteatri romani. Un altro posto che non puoi perderti nel tuo viaggio a Catania e’ la cattedrale sita in piazza Duomo. Dovresti anche visitare il Castello Ursino, che fu costruito nel XIII secolo ed e’ ancora in ottime condizioni. Inizialmente il castello affacciava sul mare, ma a causa di un terremoto adesso si trova nel centro della citta’ ed e’ stato adibito a museo
Ci sono molte cose da fare a Catania, ma qualcosa che non dovresti proprio perdere e’ il cibo e il mercato del pesce. Quest’ ultimo e’ considerato uno dei migliori mercati del pesce al mondo.
Se vuoi evitare il trambusto della citta’ dovresti visitare le spiaggie di Catania.
Se non sei un appassionato di storia e architettura puoi trascorrere il tempo alla Playa o alla Riviera dei Ciclopi. Non e’ importante cosa decidi di fare perche’ Catania ha tanto da offrire a tutti.
Sia che vieni a Catania da un altra citta’ italiana, dalla Germania o da qualunque altra parte del mondo, Catania puo’ essere un esperienza meravigliosa. Comunque, l’allogio che scegli gioca un ruolo importante nel rendere il tuo viaggio piacevole. Se vuoi restare nel centro citta’ ci sono molti hotel tra i quali puoi scegliere. In base al tuo budget, puoi scegliere hotel a cinque stelle o ad una, o anche Bed and Breakfast.
Se vuoi provare la vera essenza della citta’ allora dovresti affittare un appartamento. Se stai pianificando un viaggio lungo, puoi fare di Catania la tua base e spostarti nelle altre destinazione da Catania. Sia che scegli un appartamento che qualunque altro tipo di alloggio, per esempio H-Otello Catania, assicurati di leggere le recensioni dei viaggiatori precedenti. Questo ti aiutera’ a capire cosa aspettarti dall’alloggio e ti aiuta a scegliere quello giusto per il tuo viaggio a Catania
Per maggiori informazioni: Book H-Otello Catania
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Diga Ancipa (Sicilia). Arrivare fin qui non è facile, fare la foto ancora meno. Paesaggio 🔝 sullo sfondo l'Etna. . . MOTO | ADVENTURE | TRAVEL | NATURE > link in bio Corsi di formazione, diari di viaggio, tracce gpx, tutorial, gps)navigazione, recensioni, manutenzione, consigli per viaggiare e tanto altro. Seguimi / Follow me: FACEBOOK > @bruttiumadv INSTAGRAM > @francescoscarfo YOUTUBE > francescoscarfo / bruttium Equipaggiamento 📷📱🏕️🛠️ La mia moto 🏍️ > link in bio . . #suzukivstrom #mototouring #maxienduro #motorcycle #motorbike #instabike #photooftheday #photo #photographer #instabike #picoftheday #landscape #instagram #touring #travel #instagood #picoftheday #bikertravel #smook #motoway #travel #travelers #bestoftheday #adv #adventure #bruttium https://www.instagram.com/p/CMw03PeLIeA/?igshid=1q4s3wiw2tlwq
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#mudmood 😱 dopo il precedente post sui bellissimi panorami del centro Sicilia, ecco il fangosissimo post sullo scotto che si deve pagare nel periodo invernale per godere di questi paesaggi. . . MOTO | ADVENTURE | TRAVEL | NATURE > link in bio Corsi di formazione, diari di viaggio, tracce gpx, tutorial, gps)navigazione, recensioni, manutenzione, consigli per viaggiare e tanto altro. Seguimi / Follow me: FACEBOOK > @bruttiumadv INSTAGRAM > @francescoscarfo YOUTUBE > francescoscarfo / bruttium Equipaggiamento 📷📱🏕️🛠️ La mia moto 🏍️ > link in bio . . #suzukivstrom #mototouring #maxienduro #motorcycle #motorbike #instabike #photooftheday #photo #photographer #instabike #picoftheday #landscape #instagram #touring #travel #instagood #picoftheday #bikertravel #smook #motoway #travel #travelers #bestoftheday #adv #adventure #bruttium https://www.instagram.com/p/CMlzveeLtxy/?igshid=10z3tiabs9wc0
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Dai Monti dell'Altesina si svolgono paesaggi bellissimi del centro Sicilia. Le strade non pavimentate sono lomoso-argillose e questo le rende di difficile transitabilità dopo le piogge. Nel periodo invernale sono un vero e proprio supplizio. . . MOTO | ADVENTURE | TRAVEL | NATURE > link in bio Corsi di formazione, diari di viaggio, tracce gpx, tutorial, gps)navigazione, recensioni, manutenzione, consigli per viaggiare e tanto altro. Seguimi / Follow me: FACEBOOK > @bruttiumadv INSTAGRAM > @francescoscarfo YOUTUBE > francescoscarfo / bruttium Equipaggiamento 📷📱🏕️🛠️ La mia moto 🏍️ > link in bio . . #suzukivstrom #mototouring #maxienduro #motorcycle #motorbike #instabike #photooftheday #photo #photographer #instabike #picoftheday #landscape #instagram #touring #travel #instagood #picoftheday #bikertravel #smook #motoway #travel #travelers #bestoftheday #adv #adventure #bruttium https://www.instagram.com/p/CMj9EOMrUCd/?igshid=1mg2oyv6goy1w
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Come da tradizione ho trovato come scendere a Taormina (la baia che si vede sullo sfondo) con polvere e gloria anzi più che con "gloria" con Dalaila. Ed eccola qui mentre mi fa da apripista... quando la discesa diventa scoscesa lei usa "l'inganno della cadrega" e scende (dice) per "tastare" il terreno. Passato lo spavento ricomincia a cercare ristoranti su The Fork anche se stiamo scendendo a rotta di collo da una pietraia... sono un ragazzo fortunato...✌️❤ . . ✴️ MOTO | ADVENTURE | TRAVEL | NATURE ✴️ [▶️link in bio] Diari di viaggio, tracce gpx, tutorial, gps)navigazione, recensioni, manutenzione, consigli per viaggiare e tanto altro. Seguimi / Follow me: FACEBOOK ▶️@bruttiumadv INSTAGRAM ▶️@francescoscarfo YOUTUBE ▶️francescoscarfo / bruttium ✴️ EQUIPAGGIAMENTO✴️ ✴️LA MIA MOTO✴️ [▶️link in bio] . . #suzukivstrom #mototouring #maxienduro #motorcycle #motorbike #instabike #photooftheday #photo #photographer #instabike #picoftheday #landscape #instagram #touring #travel #instagood #picoftheday #bikertravel #smook #motoway #travel #travelers #bestoftheday #adv #adventure #bruttium (presso Letojanni Gallodoro, Sicilia, Italy) https://www.instagram.com/p/CBv9P2MIeMm/?igshid=hjttr64ftxd3
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VIKTORIA-7, un ponte, viaggiatori e tanta terra! . . ✴️ MOTO | ADVENTURE | TRAVEL | NATURE ✴️ [▶️link in bio] Diari di viaggio, tracce gpx, tutorial, gps)navigazione, recensioni, manutenzione, consigli per viaggiare e tanto altro. Seguimi / Follow me: FACEBOOK ▶️@bruttiumadv INSTAGRAM ▶️@francescoscarfo YOUTUBE ▶️francescoscarfo / bruttium ✴️ EQUIPAGGIAMENTO✴️ ✴️LA MIA MOTO✴️ [▶️link in bio] . . #suzukivstrom #mototouring #maxienduro #motorcycle #motorbike #instabike #photooftheday #photo #photographer #instabike #picoftheday #landscape #instagram #touring #travel #instagood #picoftheday #bikertravel #smook #motoway #travel #travelers #bestoftheday #adv #adventure #bruttium (presso Sicilia, Italy) https://www.instagram.com/p/CBbf7DkoT7g/?igshid=knfcjzwsjogv
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Modalità #trazzera ON ma è pur sempre OFF... che confusione! . . ✴️MOTO | ADVENTURE | TRAVEL | NATURE✴️ [▶️link in bio] Diari di viaggio, tracce gpx, tutorial, gps)navigazione, recensioni, manutenzione, consigli per viaggiare e tanto altro. Seguimi / Follow me: FACEBOOK ▶️@francescoscarfo INSTAGRAM ▶️@francescoscarfo YOUTUBE ▶️francescoscarfo / bruttium ✴️ EQUIPAGGIAMENTO✴️ ✴️LA MIA MOTO✴️ [▶️link in bio] . . #suzukivstrom #mototouring #maxienduro #motorcycle #motorbike #instabike #photooftheday #photo #photographer #instabike #picoftheday #landscape #instagram #touring #travel #instagood #picoftheday #bikertravel #smook #motoway #travel #travelers #bestoftheday #adv #adventure #bruttium (presso Sicilia, Italy) https://www.instagram.com/p/CAxgc2no6FS/?igshid=1uy5tn2w7vwi
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La campagna attorno a Valguarnera Caropepe (EN) nella Valle di Dittaino. Ai tempi dei Romani la Valle era soprannominata il "Granaio d'Italia" per la grande produzione di grano. A Valguarnera si parla un dialetto particolare (carrupipanu) che deriva dal gallo-italico. . . ✴️MOTO - VIAGGI | ADVENTURE | TRAVEL | NATURE | MUSIC✴️ [▶️link in bio] Diari di viaggio, tracce gpx, tutorial, gps)navigazione, recensioni, manutenzione, consigli per viaggiare e tanto altro. Seguimi / Follow me: FACEBOOK ▶️@francescoscarfo INSTAGRAM ▶️@francescoscarfo YOUTUBE ▶️francescoscarfo / bruttium ✴️ EQUIPAGGIAMENTO✴️ ✴️LA MIA MOTO✴️ [▶️link in bio] . . #suzukivstrom #mototouring #maxienduro #motorcycle #motorbike #instabike #photooftheday #photo #photographer #instabike #picoftheday #landscape #instagram #touring #travel #instagood #picoftheday #bikertravel #smook #motoway #travel #travelers #bestoftheday #adv #adventure #bruttium (presso Valguarnera, Sicilia, Italy) https://www.instagram.com/p/CAdxsBnIBAB/?igshid=k5jatzhn1xp
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