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#viaggi da sogno
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10 vacanze ideali in giro per il Mondo:
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1) Austria, 2) Svizzera, 3) Norvegia, 4) Grecia, 5) Danimarca, 6) Paesi Bassi, 7) Cina, 8) Florida, 9) Francia, 10) USA (New York - Yellowstone)
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tour7-blog · 10 months
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Alla scoperta del Misterioso Incanto delle Dark Hedges: Una Location Cinematografica da Sogno
Benvenuti, viaggiatori intraprendenti! Oggi ci immergeremo in un viaggio avvolto da un’aura di mistero e fascino, alla scoperta delle Dark Hedges, una meta turistica resa celebre non solo per la sua bellezza mozzafiato ma anche per la sua presenza sul grande schermo. Dark hedges Il Viaggio Inizia:Le Dark Hedges, situate nella graziosa contea di Antrim, nell’Irlanda del Nord, sono un vero e…
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canesenzafissadimora · 2 months
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Cinque sono le cose che un uomo rimpiange quando sta per morire. Non saranno i viaggi confinati nelle vetrine delle agenzie che rimpiangeremo, e neanche una macchina nuova, una donna o un uomo da sogno o uno stipendio migliore.
La prima sarà non aver vissuto secondo le nostre inclinazioni ma prigionieri delle aspettative degli altri. Cadrà la maschera di pelle con la quale ci siamo resi amabili, o abbiamo creduto di farlo. Ed era la maschera creata dalla moda. La maschera di chi si accontenta di essere amabile. Non amato.
Il secondo rimpianto sarà aver lavorato troppo duramente, lasciandoci prendere dalla competizione, dai risultati, dalla rincorsa di qualcosa che non è mai arrivato perché non esisteva se non nella nostra testa, trascurando legami e relazioni.
Per terzo rimpiangeremo di non aver trovato il coraggio di dire la verità. Rimpiangeremo di non aver detto abbastanza ”ti amo” a chi avevamo accanto, ”sono fiero di te” ai figli, ”scusa” quando avevamo torto, o anche quando avevamo ragione. Abbiamo preferito alla verità rancori incancreniti e lunghissimi silenzi.
Poi rimpiangeremo di non aver trascorso tempo con chi amavamo. Non abbiamo badato a chi avevamo sempre lì, proprio perché era sempre lì. E come abbiamo fatto a sopportare quella solitudine in vita? L’abbiamo tollerata perché era centellinata, come un veleno che abitua a sopportare dosi letali. E abbiamo soffocato il dolore con piccolissimi e dolcissimi surrogati, incapaci di fare anche solo una telefonata e chiedere come stai.
Per ultimo rimpiangeremo di non essere stati più felici. Eppure sarebbe bastato far fiorire ciò che avevamo dentro e attorno, ma ci siamo lasciati schiacciare dall'abitudine, dall'accidia, dall'egoismo, invece di amare come i poeti, invece di conoscere come gli scienziati. Invece di scoprire nel mondo quello che il bambino vede nelle mappe della sua infanzia: tesori.
Alessandro D'Avenia
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susieporta · 3 months
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Cinque sono le cose che un uomo rimpiange quando sta per morire. E non sono mai quelle che consideriamo importanti durante la vita.
Non saranno i viaggi confinati nelle vetrine delle agenzie che rimpiangeremo, e neanche una macchina nuova, una donna o un uomo da sogno o uno stipendio migliore. No, al momento della morte tutto diventa finalmente reale. E cinque le cose che rimpiangeremo, le uniche reali di una vita.
La prima sarà non aver vissuto secondo le nostre inclinazioni ma prigionieri delle aspettative degli altri. Cadrà la maschera di pelle con la quale ci siamo resi amabili, o abbiamo creduto di farlo. Ed era la maschera creata dalla moda, dalle false attese nostre, per curare magari il risentimento di ferite mai affrontate. La maschera di chi si accontenta di essere amabile. Non amato.
Il secondo rimpianto sarà aver lavorato troppo duramente, lasciandoci prendere dalla competizione, dai risultati, dalla rincorsa di qualcosa che non è mai arrivato perché non esisteva se non nella nostra testa, trascurando legami e relazioni. Vorremmo chiedere scusa a tutti, ma non c’è più tempo.
Per terzo rimpiangeremo di non aver trovato il coraggio di dire la verità. Rimpiangeremo di non aver detto abbastanza ”ti amo” a chi avevamo accanto, ”sono fiero di te” ai figli, ”scusa” quando avevamo torto, o anche quando avevamo ragione. Abbiamo preferito alla verità rancori incancreniti e lunghissimi silenzi.
Poi rimpiangeremo di non aver trascorso tempo con chi amavamo. Non abbiamo badato a chi avevamo sempre lì, proprio perché era sempre lì. Eppure il dolore a volte ce lo aveva ricordato che nulla resta per sempre, ma noi lo avevamo sottovalutato come se fossimo immortali, rimandando a oltranza, dando la precedenza a ciò che era urgente anziché a ciò che era importante. E come abbiamo fatto a sopportare quella solitudine in vita? L’abbiamo tollerata perché era centellinata, come un veleno che abitua a sopportare dosi letali. E abbiamo soffocato il dolore con piccolissimi e dolcissimi surrogati, incapaci di fare anche solo una telefonata e chiedere come stai.
Per ultimo rimpiangeremo di non essere stati più felici. Eppure sarebbe bastato far fiorire ciò che avevamo dentro e attorno, ma ci siamo lasciati schiacciare dall'abitudine, dall'accidia, dall'egoismo, invece di amare come i poeti, invece di conoscere come gli scienziati. Invece di scoprire nel mondo quello che il bambino vede nelle mappe della sua infanzia: tesori. Quello che l'adolescente scorge nell'addensarsi del suo corpo: promesse. Quello che il giovane spera nell'affermarsi della sua vita: amori.
Alessandro D'Avenia
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gregor-samsung · 4 months
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" Re Leopoldo II era ossessionato dall'idea di possedere una colonia, e la sua brama cadde sul bacino del fiume Congo. Per realizzare il suo sogno creò l’Associazione internazionale del Congo e finanziò l’esploratore inglese Henry M. Stanley, che nei suoi viaggi lungo il fiume stipulò una serie di trattati con i capi indigeni in nome dell'associazione. Forte di questo, Leopoldo II si presentò alla Conferenza di Berlino (1884-1885), convocata per tracciare le linee della spartizione europea dell'Africa, e ottenne l’affidamento del bacino del Congo. Il 29 maggio, il re del Belgio proclamò lo “Stato indipendente del Congo”, che diventava così di sua proprietà. Leopoldo II divise quell'enorme territorio in blocchi che affidò a compagnie private, alle quali concedeva il diritto esclusivo di sfruttare tutto quello che poteva essere asportato: avorio, olio di palma, rame, legno tropicale, ma soprattutto il caucciù, molto ricercato in Europa. Per costringere gli africani a raccogliere il caucciù (un lavoro molto pesante) il re istituì un vero e proprio sistema di terrore. Se un villaggio si rifiutava di obbedire (il lavoro non era retribuito!), arrivava la milizia delle compagnie che bruciava le capanne e sparava a vista, uccidendo tutti, donne e bambini. Per assicurarsi che i soldati avessero realmente usato le cartucce per uccidere le persone, gli ufficiali esigevano che tagliassero le mani delle vittime e le consegnassero poi al commissario, che le avrebbe contate. Un orrore in nome del profitto, del caucciù! Fu una carneficina che ridusse la popolazione del Congo da circa venti a otto milioni nel 1911. Durante il regno di Leopoldo II molti missionari, soprattutto belgi, andarono a portare il Vangelo in Congo e costruirono chiese, scuole, dispensari: “Eppure,” scrive nel suo studio The Sacrifice of Africa il teologo ugandese Emmanuel Katongole, “il ruolo del cristianesimo rimase quasi invisibile”. Il cristianesimo occidentale riteneva che il suo campo di competenza fosse il campo “spirituale” e “pastorale”, mentre allo Stato toccava l’aspetto politico. Secondo Katongole è stato questo il tipo di cristianesimo portato in Africa. "
Alex Zanotelli, Lettera alla tribù bianca, Feltrinelli (collana Serie Bianca); prima edizione marzo 2022. [Libro elettronico]
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Xaver rispose che la vera casa non è una gabbia con l'uccellino né un armadio per biancheria, ma la presenza della persona che si ama. E poi le disse che lui stesso non aveva una casa, o meglio, che la sua casa erano i suoi passi, nel suo andare, nei suoi viaggi. Che la sua casa era là dove apparivano orizzonti sconosciuti. Che lui poteva vivere solo passando da un sogno all'altro, da un paesaggio all'altro.
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Mi sento sola. Sono sola. Trovarsi alla soglia dei 30 anni e sentirsi così, non mi piace. Ogni giorno provo ad escogitare qualcosa per mantenermi occupata, ma finisco sempre per stare intere giornate a casa. È sfiancante, è difficile, è triste. Mi chiedo spesso cosa posso fare per far si che la gente che ho attorno si accorga che esisto anche io.. provo ad esserci, a farmi sentire, a chiedere di uscire un po' o fare qualcosa insieme... Ma nessuno sembra afferrare il mio disagio, che ultimamente è davvero forte.
Penso, che se morissi oggi, a nessuno cambierebbe davvero la vita. Non dico che non ci sarebbe nessuno a piangere per me, ma chi sentirebbe davvero la mia mancanza?
Sono giorni tristi, sono giorni difficili.
E queste feste non fanno altro che ricordarmi quanto poco ho fatto nella mia vita per farmi volere bene veramente.. (sogno tavolinate piene di amici, cena confusionarie, giochi da tavola ovunque, pizza infinita e viaggi last minute giusto per vederci un bel tramonto e tornare indietro...)
18.12.22
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sandratognarini · 11 months
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Aurora boreale in Canada: come viverla con KIBO
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Aurora boreale in Canada: come viverla con KIBO Un viaggio indimenticabile tra natura e cultura, con le offerte e le attività del tour operator specializzato in viaggi intercontinentali Viaggio in Canada per vedere l’aurora boreale con KIBO: le migliori offerte e le mete da non perdere Se sogni Vuoi vedere l’#auroraboreale in #Canada? 🌌 Parti con #KIBO per un #viaggio da sogno, con #offerte e #attività imperdibili. 🛫 Scopri #Yellowknife e l’#AuroraVillage, dormi in un #teepee e guida i #canidaslitta. https://ramingare.com/?p=8484 🐶😍 ... Read the full article
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chiaema · 11 months
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22 ottobre 2023
È una data un pó speciale, e tu lo sai bene.
La mia parte più fantasiosa e romantica qualche anno fa aveva sognato molto in grande per questo giorno… poi la vita ti mette davanti delle opportunità, ed è giusto lasciare da parte per un attimo i sogni per concentrarsi su progetti non più importanti, ma più concreti.
E ad oggi ti dico: non importa il giorno o l’anno, non c’è data giusta o programmata. Magari sarà tra 5 anni e saremo anche noi nella “ruota degli anniversari”, o magari sceglieremo un anno diverso e sarà perfetto lo stesso.
Per ora ci accontentiamo del programmare viaggi da sogno, di quei due musetti che pur non ufficialmente nostri non riusciamo a farne a meno, del guardare dal divano il giardino in un giorno di pioggia e sentirsi orgogliosi di tutto quello che abbiamo.
Perchè se c’è una cosa che abbiamo imparato, è che a modo nostro viene tutto un pó meglio.
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ambrenoir · 1 year
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Cinque cose che rimpiangeremo Cinque sono le cose che un uomo rimpiange quando sta per morire. E non sono mai quelle che consideriamo importanti durante la vita. Non saranno i viaggi confinati nelle vetrine delle agenzie che rimpiangeremo, e neanche una macchina nuova, una donna o un uomo da sogno o uno stipendio migliore. No, al momento della morte tutto diventa finalmente reale. E cinque le cose che rimpiangeremo, le uniche reali di una vita. 
La prima sarà non aver vissuto secondo le nostre inclinazioni ma prigionieri delle aspettative degli altri. Cadrà la maschera di pelle con la quale ci siamo resi amabili, o abbiamo creduto di farlo. Ed era la maschera creata dalla moda, dalle false attese nostre, per curare magari il risentimento di ferite mai affrontate. La maschera di chi si accontenta di essere amabile. Non amato.
Il secondo rimpianto sarà aver lavorato troppo duramente, lasciandoci prendere dalla competizione, dai risultati, dalla rincorsa di qualcosa che non è mai arrivato perché non esisteva se non nella nostra testa, trascurando legami e relazioni. Vorremmo chiedere scusa a tutti, ma non c'è più tempo.
Per terzo rimpiangeremo di non aver trovato il coraggio di dire la verità. Rimpiangeremo  di non aver detto abbastanza "ti amo" a chi avevamo accanto, "sono fiero di te" ai figli, "scusa" quando avevamo torto, o anche quando avevamo ragione. Abbiamo preferito alla verità rancori incancreniti e lunghissimi silenzi.
Poi rimpiangeremo di non aver trascorso tempo con chi amavamo. Non abbiamo badato a chi avevamo sempre lì, proprio perché era sempre lì. Eppure il dolore a volte ce lo aveva ricordato che nulla resta per sempre, ma noi lo avevamo sottovalutato come se fossimo immortali, rimandando a oltranza, dando la precedenza a ciò che era urgente anziché a ciò che era importante. E come abbiamo fatto a sopportare quella solitudine in vita? L'abbiamo tollerata perché era centellinata, come un veleno che abitua a sopportare dosi letali. E abbiamo soffocato il dolore con piccolissimi e dolcissimi surrogati, incapaci di fare anche solo una telefonata e chiedere come stai.
Per ultimo rimpiangeremo di non essere stati più felici. Eppure sarebbe bastato far fiorire ciò che avevamo dentro e attorno, ma ci siamo lasciati schiacciare dall'abitudine, dall'accidia, dall'egoismo, invece di amare come i poeti, invece di conoscere come gli scienziati. Invece di scoprire nel mondo quello che il bambino vede nelle mappe della sua infanzia: tesori. Quello che l'adolescente scorge nell'addensarsi del suo corpo: promesse. Quello che il giovane spera nell'affermarsi della sua vita: amori. (Alessandro D'Avenia - Ciò che inferno non è - Mondadori 2014)
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canesenzafissadimora · 11 months
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Cinque sono le cose che un uomo rimpiange quando sta per morire. Non saranno i viaggi confinati nelle vetrine delle agenzie che rimpiangeremo, e neanche una macchina nuova, una donna o un uomo da sogno o uno stipendio migliore.
La prima sarà non aver vissuto secondo le nostre inclinazioni ma prigionieri delle aspettative degli altri. Cadrà la maschera di pelle con la quale ci siamo resi amabili, o abbiamo creduto di farlo. Ed era la maschera creata dalla moda. La maschera di chi si accontenta di essere amabile. Non amato.
Il secondo rimpianto sarà aver lavorato troppo duramente, lasciandoci prendere dalla competizione, dai risultati, dalla rincorsa di qualcosa che non è mai arrivato perché non esisteva se non nella nostra testa, trascurando legami e relazioni.
Per terzo rimpiangeremo di non aver trovato il coraggio di dire la verità. Rimpiangeremo di non aver detto abbastanza ”ti amo” a chi avevamo accanto, ”sono fiero di te” ai figli, ”scusa” quando avevamo torto, o anche quando avevamo ragione. Abbiamo preferito alla verità rancori incancreniti e lunghissimi silenzi.
Poi rimpiangeremo di non aver trascorso tempo con chi amavamo. Non abbiamo badato a chi avevamo sempre lì, proprio perché era sempre lì. E come abbiamo fatto a sopportare quella solitudine in vita? L’abbiamo tollerata perché era centellinata, come un veleno che abitua a sopportare dosi letali. E abbiamo soffocato il dolore con piccolissimi e dolcissimi surrogati, incapaci di fare anche solo una telefonata e chiedere come stai.
Per ultimo rimpiangeremo di non essere stati più felici. Eppure sarebbe bastato far fiorire ciò che avevamo dentro e attorno, ma ci siamo lasciati schiacciare dall'abitudine, dall'accidia, dall'egoismo, invece di amare come i poeti, invece di conoscere come gli scienziati. Invece di scoprire nel mondo quello che il bambino vede nelle mappe della sua infanzia: tesori.”
Alessandro D'Avenia
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mezzopieno-news · 2 years
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PAGATI PER VIAGGIARE IN CAMPER: IL LAVORO DEI SOGNI IN AUSTRALIA
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Viaggiare in uno dei luoghi più belli del mondo ed essere pagati per farlo. Un’offerta di lavoro da sogno è stata lanciata dalla piattaforma di lavoro Deel e prevede uno stipendio di  5.000 dollari neozelandesi al mese (circa 3.000 euro) per avventurarsi con un caravan super accessoriato tra l’Australia e la Nuova Zelanda.
Si tratta di diventare ‘nomadi digitali’, cioè viaggiatori che creano contenuti digitali da pubblicare su una piattaforma di viaggi e sui social network e documentare il viaggio con fotografie, video, appunti e curiosità. Oltre allo stipendio è previsto il rimborso per tutti gli spostamenti, l’attrezzatura informatica e fotografica e il cibo. Per ottenere il lavoro bastano pochi requisiti, oltre alla patente di guida; essere un gestore di account social con un’esperienza di almeno tre anni, avere un passaporto valido e un’ottima conoscenza dell’inglese, oltre a una buona capacità di adattamento e di spirito di avventura. Si cerca una persona capace anche di organizzare riunioni in remoto e di intervistare persone e partner durante il percorso. L’orario di lavoro è flessibile e prevede viaggi di almeno sei mesi. Deel dichiara nel bando anche di essere interessata a qualcuno con un legame speciale con l’Australia e la Nuova Zelanda, anche i superfan de “Il Signore degli Anelli”.
___________________
Fonte: Deel
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La gente si abitua sempre all'amore e alla morte. Della prima non ne ha mai abbastanza ma ne disprezza, la morte semplicemente la ignora, ma lei non ignora noi. Dettaglio da niente.
In mezzo bambini e gatti.
C'è questa donna che fa l'infermiera 24 anni ex ballerina che sogna tutto il suo futuro e ad es. si fa grandi viaggi e ogni cosa che dice del futuro e di sé sembra uscita da una scatola di bambole.
Porcellane da comò del 1920-
E io aspetto il giorno che la porcellana si rompe per dire ah vedi, che poi a lei sai che gli importa, ma per dirlo a me perché, onestamente, viviamo di meschinità e quando una persona cade noi possiamo dirci questa favola cretina: lo sapevo! che vuol dire illuderci che "noi sappiamo le cose", noi le sappiamo prima di viverle e noi sappiamo e quindi possiamo fare a meno di provare di vivere di sognare di rischiare. Siamo scarafaggi. Onesti scarafaggi.
Ma sono forse io che sogno, perché la mia vita non la so così bene come mi credo di quella degli altri. E' la natura nostra questa.
Sappiamo tutto di tutto e potremmo vivere la loro cazzo di vita meglio di loro - ci diciamo da scarafaggi qual siamo - ma la nostra cazzo di vita non la sappiamo per niente e per nulla, noi ci barcameniamo e prendiamo tranvate in faccia e ci diciamo che nessuno capisce la nostra sofferenza la nostra peculiarità la nostra unicità,
nessuno capisce quanto siamo speciali !
continuiamo a osservare gli altri e a dirci e ma che culo sfrontato che hanno - avete notato quanto gli altri hanno sempre più culo di noi? - e che noi vivremmo meglio la loro vita
Noi non sogniamo siamo fessi.
Quando mi sento così apro un libro - un romanzo, un libro d'arte - e lo sfoglio, perché l'arte parla della vita, e ci ritrovo i pezzi minuscoli di me, ma riprodotti meglio fatti cioè topos, scultura, grandeur di principi.
Me credo. Me gonfio di inutili coglionate.
E poi? Torno a fare di me un esempio cretino di persona. Questo mi contraddistingue.
Io sono così, sono un fesso che sa le cose, ed è tragico, chi sa le cose capisce la specificità sua e analizza la sua infelicità e non ne esce meglio del burino che non la capisce. E ci resto così, di sasso.
Quando sei intelligente, lo sai che sei un fesso, mica te lo puoi nascondere-
E allora penso a Curzio Malaparte, lo scrittore italiano amato da Churchill, era fortunato Curzio, poi con quel nome che sembra inventato, e io avrei potuto vivere la sua vita cento volte meglio di lui.
Invece sono un cretino.
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floral-crystal · 2 years
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2022, grazie.
Sei stato un anno speciale ed irripetibile. Uno di quegli anni che ti cambiano e lasciano un’impronta indelebile sul cuore. Un anno che anche provandoci, non si potrebbe replicare. Un anno di speranze, sogni e grandi obiettivi. La scelta di una vita, il concretizzarsi di una personalità e lo smussarsi degli spigoli? Immagino proprio di sì, 2022.
Sei stato l’anno dei cambiamenti, degli stravolgimenti, belli e brutti che siano. Sei stato l’anno della vera CRESCITA. L’anno dei successi e dei traguardi. Sei stato l’anno delle novità, dei nuovi inizi. Mi hai fatto incrociare tante persone sul mio percorso, chi per piú e chi per meno tempo, ma senza dubbio importanti. Hai portato tra le braccia dei miei zii un figlio, un dono inimmaginabile per tutta la famiglia e che occupa nel mio cuore lo spazio che riserverei ad un fratello. Sei stato l’anno del mio primo amore, del primo ragazzo che mi ha fatto battere il cuore come nessun altro ha mai fatto. Il ragazzo con cui ho condiviso tante esperienze, belle ed importanti, che rimarranno per sempre un ricordo essenziale nella mia mente. Sei stato l’anno dei viaggi, delle nuove avventure, delle grandi esperienze. Sono stata a Londra con gli amici che conosco da sempre, ho visitato i musei più importanti del mondo e visto le opere d’arte più note di tutti i tempi. Mi ritengo grata e fortunata per le occasioni che mi sono state concesse di vivere al 100%. Ho frequentato ragazzi con cui condivido lo stesso obiettivo, partecipato a feste, eventi e giornate in loro compagnia, senza mai perdere di vista l’obiettivo.
Ma certamente sei stato l’anno di una nuova me. Una me che non credevo che avrei mai conosciuto. Ho conosciuto una donna, matura (forse) e sicura di sè, capace di lottare, innamorarsi, gioire e soffrire. Ho compiuto 18 anni (io ancora non ci credo), ho preso il foglio rosa e mi dedico senza sosta ad inseguire il mio sogno.
Sono contenta di averti conosciuto, 2022, ma molto nostalgica di tutti i bei momenti che mi hai fatto vivere e che non potrò mai dimenticare. Ora aspetto te, 2023, l’anno della resa dei conti, delle concretizzazioni, come mi piace definirti.
Spero che la vita possa riservare a tutti un anno come il mio 2022.
Grazie.
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c-atom · 2 years
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Cinque sono le cose che un uomo rimpiange quando sta per morire. Non saranno i viaggi confinati nelle vetrine delle agenzie che rimpiangeremo, e neanche una macchina nuova, una donna o un uomo da sogno o uno stipendio migliore.
La prima sarà non aver vissuto secondo le nostre inclinazioni ma prigionieri delle aspettative degli altri. Cadrà la maschera di pelle con la quale ci siamo resi amabili, o abbiamo creduto di farlo. Ed era la maschera creata dalla moda. La maschera di chi si accontenta di essere amabile. Non amato.
Il secondo rimpianto sarà aver lavorato troppo duramente, lasciandoci prendere dalla competizione, dai risultati, dalla rincorsa di qualcosa che non è mai arrivato perché non esisteva se non nella nostra testa, trascurando legami e relazioni.
Per terzo rimpiangeremo di non aver trovato il coraggio di dire la verità. Rimpiangeremo di non aver detto abbastanza ”ti amo” a chi avevamo accanto, ”sono fiero di te” ai figli, ”scusa” quando avevamo torto, o anche quando avevamo ragione. Abbiamo preferito alla verità rancori incancreniti e lunghissimi silenzi.
Poi rimpiangeremo di non aver trascorso tempo con chi amavamo. Non abbiamo badato a chi avevamo sempre lì, proprio perché era sempre lì. E come abbiamo fatto a sopportare quella solitudine in vita? L’abbiamo tollerata perché era centellinata, come un veleno che abitua a sopportare dosi letali. E abbiamo soffocato il dolore con piccolissimi e dolcissimi surrogati, incapaci di fare anche solo una telefonata e chiedere come stai.
Per ultimo rimpiangeremo di non essere stati più felici. Eppure sarebbe bastato far fiorire ciò che avevamo dentro e attorno, ma ci siamo lasciati schiacciare dall'abitudine, dall'accidia, dall'egoismo, invece di amare come i poeti, invece di conoscere come gli scienziati. Invece di scoprire nel mondo quello che il bambino vede nelle mappe della sua infanzia: tesori.
Alessandro D'Avenia.
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weirdesplinder · 2 years
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Questo fine 2022 invece dei soliti post dedicati ai libri natalizi o ai riassuntoni di cosa si è letto durante l’anno, siccome per me questo è stato un anno horribilis da dimenticare, ho deciso di regalarvi una serie di post e video dedicati ai LIBRI CON VIAGGI NEL TEMPO.
Cosa c’è di meglio per fuggire alla realtà che viaggiare nel tempo?
Spero queste lista vi saranno utili e vi intratterranno, e come sempre vi invito ad aggiungere i vostri titoli preferiti di questo genere.Ogni lista è specifica di un genere per agevolarvi e suddividere il LISTONE che altrimenti sarebbe stato lunghissimo.
Questo è il terzo video della serie quello dedicato a: LIBRI IN ITALIANO CON VIAGGI NEL TEMPO SEZIONE ROMANCE:
-L'ultimo dei templari, Karen Marie Moning (serie di 8 libri)
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Nel  Quattordicesimo secolo l'Ordine dei Templari viene messo al bando; i  suoi cavalieri, perseguitati in tutta Europa, vengono accolti in Scozia,  in grande segretezza. Circenn Brodie è uno di loro, un guerriero  immortale, custode delle reliquie sacre dell'Ordine e di una boccetta  dal contenuto magico, appartenente al popolo delle fate. Il suo è un  mondo retto da formule magiche e regole antichissime. Quando Lisa Stone  viene catapultata dai giorni nostri in un castello medievale, tra le  braccia dell'affascinante guerriero, la sua vita sembra crollare in un  istante. Sarà un sogno o un terribile scherzo del destino? Nessuno dei  due è pronto a questo incontro, ma nulla potranno contro la magia che  sta per travolgerli.
-La moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo, di Audry Niffenegger
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Quando  Henry incontra Clare, lui ha ventott'anni e lei venti. Lui non ha mai  visto lei, lei conosce lui da quando ha sei anni… Potrebbe iniziare così  questo libro, racconto di un'intensa storia d'amore, raccontata da due  voci che si alternano e si confrontano. Si costruisce così sotto gli  occhi del lettore la vita di una coppia e poi di una famiglia cosparsa  di gioie e di tragedie, sempre sotto la minaccia di qualcosa che nessuno  dei due può prevenire o controllare. Artista, professore  all'Interdisciplinary Book Arts MFA di Chicago, Audrey Niffenegger firma  con questo libro il suo primo romanzo.
-Patto col passato, di Susan Price (serie di 3 libri ma solo il primo è stato pubblicato in italiano)
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Viaggio  nel tempo tra il Ventunesimo e il Sedicesimo secolo: una Metropolitana  del Tempo garantisce il collegamento e consente a un gruppo di  scienziati di entrare in contatto col passato, quando la Terra era  ancora ricchissima di risorse inesplorate e con i suoi abitanti, il clan  degli Sterkarm che vivono in una cupa torre. Andrea, una ragazza grassa  e goffa del Ventunesimo secolo spedita come spia nel Sedicesimo diventa  popolarissima e si fidanza con il bellissimo Per Sterkarm, il figlio  del capoclan. Sarà Andrea a salvargli la vita quando, ferito, lo farà  curare nel suo secolo. Il romanzo prosegue tra avventure e passioni.
-Le parole del nostro destino, Beatriz Williams
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Amiens,  Francia, 1916. Incurante della pioggia battente, una donna è in attesa  fuori della cattedrale. Tra i fedeli raccolti in preghiera, c'è il  capitano Julian Ashford, l'uomo per cui lei ha sacrificato ogni cosa e  che tuttavia non rivedrà mai più. Quando tornerà in trincea, Julian  morirà. Ma lei è lì per riscrivere il loro destino. Il nome della donna è  Kate… New York, oggi. Incurante del gelo, una donna è in attesa  davanti alla porta di Julian Laurence: sebbene sia la vigilia di Natale,  deve consegnargli dei documenti urgentissimi. I due si sono conosciuti  il giorno precedente, eppure, quando lei entra in casa, lui si comporta  come se l'aspettasse da sempre, come se l'amasse da sempre. Ricambiare  quell'amore le sarà facile: Julian è uno degli uomini più ricchi e  affascinanti di Manhattan, è romantico, appassionato, intenso, Per  qualche mese, la vita diventa un sogno da cui non ci si vorrebbe  svegliare mai più… Ma poi, dal nulla, spunta un libro: la biografia di  Julian Ashford, un prezioso volume corredato di foto e di lettere  scritte dal celebre poeta-soldato durante la prima guerra mondiale. La  donna non ha dubbi: la calligrafia elegante e ordinata, gli occhi  gentili, il volto che s'intravede sotto il berretto sono del suo Julian.  E quel libro sta per segnare il loro destino. Il nome della donna è  Kate… In un turbine di sentimenti e di misteri, di speranze e di  passione, “Le parole del nostro destino” racconta la storia di un amore  vero, un amore unico, un amore eterno.
-La straniera, di Diana Gabaldon (serie di 9 libri)
Link: https://amzn.to/3qwXHVH
Nel  1945 Claire Randall, un'infermiera militare, si riunisce al marito alla  fine della guerra in una sorta di seconda luna di miele nelle Highland  scozzesi. Durante una passeggiata la giovane donna attraversa uno dei  cerchi di pietre antiche che si trovano in quelle zone. All'improvviso  si trova proiettata indietro nel tempo, di colpo straniera in una Scozia  dilaniata dalla guerra e dai conflitti tra i clan nell'anno del Signore  1743. Catapultata nel passato da forze che non capisce, Claire si trova  coinvolta in intrighi e pericoli che mettono a rischio la sua stessa  vita e il suo cuore.
- Verde oscurità, di Anya Seton
Link: https://amzn.to/3bS2ygd
Una  residenza aristocratica e misteriosa, Medfield Place, nel Sussex. Una  donna che cade in coma e rivive nell'incoscienza il tormentato amore di  una sua ava per un monaco dell'epoca Tudor. Un peccato da redimere, in  bilico tra passato e presente… Un affascinante romanzo sull'enigma della  reincarnazione.
-L'uomo dei miei sogni, di Jude Deveraux
Link: https://amzn.to/3OI9Pk7
La bella americana Dougless aveva fatto di tutto perché quella  vacanza in Inghilterra con il fidanzato Robert fosse perfetta e  indimenticabile. Invece, per colpa di un litigio, lui la pianta in asso  senza bagagli né denaro in una chiesa sperduta in mezzo alla campagna.  Mentre lei è in lacrime sulla tomba di un cavaliere, appare al suo  fianco un uomo straordinario, alto e prestante, con un'armatura che gli  arriva alla vita, calzoncini a palloncino e tanto di calzamaglia. È  Nicholas Stafford, conte di Thornwyck, morto nel 1564 ma verso il quale  Dougless si sente spingere da una forza sconosciuta. Legami misteriosi e  insondabili sembrano unirli fuori dal tempo, in un amore sospeso tra  due epoche senza possibilità di un futuro. A meno che Dougless trovi il  modo di cambiare il corso della storia, salvando così l'unico uomo che  lei abbia mai veramente amato.
- Grande amore, Ann Brashares
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Trama: Daniel  ha attraversato gli oceani del tempo per trovare Sophia. La “memoria”,  la capacità di ricordare la sua vita passata, è per lui un dono ma anche  una maledizione. Ora Sophia è Lucy, una studentessa liceale, e non  crede a una sola parola di ciò che le dice Daniel: le sembra impossibile  che nelle loro precedenti vite si siano amati e poi siano stati  separati da una crudele forza misteriosa. Ma Daniel sa che loro due sono  stati insieme: in Asia Minore nel 552, nell’Inghilterra del 1918, e poi  in Virginia nel 1972. Brevi, fugaci attimi di passione che la morte ha  sempre brutalmente spezzato. Anche oggi le loro anime si stanno  cercando, e ancora una volta quella misteriosa forza è pronta a  separarli. Un’avventura romantica che si snoda attraverso i secoli per  abbracciare non una ma tante vite, inseguendo l’unico, vero, grande  amore.
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