Tumgik
#vi odio male
der-papero · 6 months
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Cosa è il nazismo
Più volte ho scritto post sul mio ex-padrone di casa, sostenitore (se non attivista) di quella ideologia, visto il gran numero di reperti trovati dopo aver acquistato l'immobile, però oggi vi mostro un modo che aveva, tutto suo, di odiare il prossimo.
Perché di fondo questo è, il problema dei nazisti e simil- (tipo i fasci) non è tanto l'odio verso gli altri esseri umani, dal mio punto di vista quello è un diritto della persona, bensì il fatto che loro ci tengono a fartelo sapere che gli stai sul cazzo (il 99.9% delle volte in forma violenta), te lo devono dire, è più forte di loro, e vogliono assicurarsi che tu abbia capito che gli stai sul cazzo, altrimenti non ci dormono la notte, diventa un odio a metà.
Il nostro eroe esercitava questo odio in tanti modi (chiamava la Polizei ad ogni ora per denunciare il vicino se faceva una scorreggia in bagno e si sentiva, alzava barricate, litigava con chiunque del vicinato, parlava male dei vicini in giro per il paese, e altre robe carine), ma uno di questi mezzi me l'ha lasciato purtroppo in eredità, e solo dopo anni sono arrivato quasi al punto di vedere il problema risolto.
Vedete questo giardino?
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Ne ho due, uno è quello della foto, un altro è più piccolo all'entrata della casa. Oggi ci sono due bellissime siepi di lauro, più un'altra pianta in fondo che non so bene cosa sia e non si vede benissimo dalla foto (ma è favolosa, perché potete entrarci letteralmente dentro e lasciare che vi abbracci 🥰), ma prima entrambi i lati e davanti erano disseminati di questa bestia, i cui due ultimi esemplari sto sradicando oggi:
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Per darvi un'idea, ogni "spina padre" è lunga due dita, e poi su ogni spina ci sono tanti piccoli aculei, e hai voglia ad usare protezioni, prima o poi ti fai male (infatti anche oggi ha chiesto il suo tributo di sangue).
E lui così dichiarava il suo odio verso i due confinanti, questa pianta cresceva, inevitalmente finiva anche sul loro terreno, e ogni volta che provavano a tagliarla puntualmente si facevano male (che poi ogni puntura, io non so che cazzo c'è sulla punta, ma lascia un fastidio/dolore che dura un paio di giorni).
Oggi, mentre il vicino mi guardava sradicare la prima delle due, ha esclamato "eh, erano proprio dei simpaticoni i nostri ex-vicini, due amabili vecchietti!".
Ma poi alla fine si combatte così il nazismo, con tanta pazienza e dedizione, sradicando piante urticanti una ad una e piantandone di nuove, magari di quelle che ti abbracciano mentre ti prendi cura di loro.
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solosepensi · 8 months
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Discorso all’umanità
Mi dispiace, ma io non voglio fare l’Imperatore, non è il mio mestiere, non voglio governare ne conquistare nessuno, vorrei aiutare tutti se possibile, ebrei, ariani, uomini neri e bianchi, tutti noi esseri umani dovremmo aiutarci sempre, dovremmo godere soltanto della felicità del prossimo, non odiarci e disprezzarci l’un l’altro. In questo mondo c’è posto per tutti, la natura è ricca, è sufficiente per tutti noi, la vita può essere felice e magnifica, ma noi lo abbiamo dimenticato. L’avidità ha avvelenato i nostri cuori, ha precipitato il mondo nell'odio, ci ha condotti a passo d’oca fra le cose più abbiette, abbiamo i mezzi per spaziare, ma ci siamo chiusi in noi stessi. La macchina dell’abbondanza ci ha dato povertà, la scienza ci ha trasformato in cinici, l’avidità ci ha resi duri e cattivi, pensiamo troppo e sentiamo poco. Più che macchinari ci serve umanità, più che abilità ci serve bontà e gentilezza, senza queste qualità la vita è violenza e tutto è perduto. L’aviazione e la radio hanno riavvicinato le genti, la natura stessa di queste invenzioni reclama la bontà nell'uomo, reclama la fratellanza universale, l’unione dell’umanità. Perfino ora la mia voce raggiunge milioni di persone nel mondo, milioni di uomini, donne e bambini disperati, vittime di un sistema che impone agli uomini di torturare e imprigionare gente innocente. A coloro che mi odono, io dico, non disperate! L’avidità che ci comanda è solamente un male passeggero, l’amarezza di uomini che temono le vie del progresso umano. L’odio degli uomini scompare insieme ai dittatori e il potere che hanno tolto al popolo ritornerà al popolo e qualsiasi mezzo usino la libertà non può essere soppressa.
Soldati! Non cedete a dei bruti, uomini che vi disprezzano e vi sfruttano, che vi dicono come vivere, cosa fare, cosa dire, cosa pensare, che vi irreggimentano, vi condizionano, vi trattano come bestie. Non vi consegnate a questa gente senza un’anima, uomini macchina, con macchine al posto del cervello e del cuore. Voi non siete macchine, voi non siete bestie, siete uomini!
Voi avete l’amore dell’umanità nel cuore, voi non odiate, coloro che odiano sono quelli che non hanno l’amore altrui. Soldati! Non difendete la schiavitù, ma la libertà! Ricordate nel Vangelo di S. Luca è scritto – “Il Regno di Dio è nel cuore dell’uomo” – non di un solo uomo o di un gruppo di uomini, ma di tutti gli uomini. Voi ,voi il popolo avete la forza di creare le macchine, la forza di creare la felicità, voi il popolo avete la forza di fare che la vita sia bella e libera, di fare di questa vita una splendida avventura. Quindi in nome della democrazia usiamo questa forza, uniamoci tutti! Combattiamo per un mondo nuovo che sia migliore, che dia a tutti gli uomini lavoro, ai giovani un futuro, ai vecchi la sicurezza. Promettendovi queste cose dei bruti sono andati al potere, mentivano! Non hanno mantenuto quelle promesse e mai lo faranno! I dittatori forse sono liberi perché rendono schiavi il popolo. Allora combattiamo per mantenere quelle promesse, combattiamo per liberare il mondo, eliminando confini e barriere, eliminando l’avidità, l’odio e l’intolleranza. Combattiamo per un mondo ragionevole, un mondo in cui la scienza e il progresso diano a tutti gli uomini il benessere. Soldati, nel nome della democrazia siate tutti uniti!
Hannah puoi sentirmi? Dovunque tu sia abbi fiducia. Guarda in alto Hannah le nuvole si diradano, comincia a splendere il sole. Prima o poi usciremo dall'oscurità verso la luce e vivremo in un mondo nuovo, un mondo più buono in cui gli uomini si solleveranno al di sopra della loro avidità, del loro odio, della loro brutalità. Guarda in alto Hannah l’animo umano troverà le sue ali e finalmente comincerà a volare, a volare sull'arcobaleno verso la luce della speranza, verso il futuro. Il glorioso futuro che appartiene a te, a me, a tutti noi. Guarda in alto Hannah, lassù.
Charlie Chaplin - Discorso all’umanità
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tooyoungtoodamn · 3 months
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Odio le etichette. Io sono io. Io sono tante sfaccettature della stessa persona, sono i miei pensieri, le mie azioni, io sono tutto e niente, sono chi mi va di essere. Non ho mai sentito il bisogno di definirmi, perché dovrei iniziare adesso? Chi mi porto a letto non cambia il mio essere. La musica che ascolto non mi definisce. I libri che leggo, i film che guardo, le persone che frequento. Ma cosa ve ne viene a voi di rompere le palle se ho i capelli colorati? Gustatevi la gioia di non rompere il cazzo qualche volta, e vedrete che male non vi fa. Che fine ha fatto il vecchio "vivi e lascia vivere"?
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ideeperscrittori · 1 year
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IL MIO RAPPORTO COL CALDO
Io non dico a te che ami il caldo che non devi amarlo. I nostri corpi sono diversi e reagiscono in modo diverso. Ami il caldo e va benissimo. Io invece odio il caldo e mi dispero.
C'è chi dice che non dovrei lamentarmi e fa questa intelligentissima battuta: «Fa caldo. È una cosa normale. Vi svelo un segreto: si chiama estate». Ma il fatto che il caldo sia normale in estate non rende migliore la mia percezione delle temperature. Non mi porta a dire: «Ah, ok. Si chiama estate. Hai perfettamente ragione. Sono stato uno stupido a soffrire per il caldo. Sto già meglio».
Forse vi stupirò, ma dopo aver letto questa cosa continuo a soffrire il caldo. E soffro anche per altri motivi.
PS Se abiti in un grazioso e fresco borgo sulle alpi svizzere, oppure nelle vicinanze di una spiaggia oceanica, e mi dici sorridendo "tranqui, bro, si chiama estate", non posso fare a meno di odiarti e augurarti ogni male. Sto in pianura padana. Qui la situazione è leggermente diversa, più simile all'inferno dantesco.
PPS Ci sarebbe anche la questione del surriscaldamento globale. Non è solo "normalità estiva", eh... [L'Ideota]
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ross-nekochan · 2 months
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Finalmente sono un ferie.
Niente di che per l'Europa, ma qui avere più di 3 giorni di fila di festa è un miracolo di dimensioni astronomiche e di cui dovrei ringraziare tutti i kami giapponesi (anche se non se lo meritano).
Domani cerco di fare l'italiana pure io e vado al mare, anche se non ho un costume e, tra il mio odio per lo shopping e il fatto che molto probabilmente avrò una XXL giapponese, mi sa che è meglio se per una volta non compro su internet (ultimamente sta diventando il mio unico modo per non rimanere senza niente da mettere - e non sto esagerando).
Vorrei già andarmene pure da sto lavoro, ma vabbè che lo diciamo a fare. Ho fatto così tanto per trovare qualcosa che avesse orario flessibile e smartworking e invece comunque lo standard è l'ufficio. Poi ovviamente io ho avuto il grande culo di stare nel dipartimento dei visti quindi c'è sempre un via vai di passaporti immane, per cui se non ci sei tu, il lavoro va sugli altri che già hanno la loro merda da fare, già fanno gli straordinari e quindi via di senso di colpa e di responsabilità... poi uno si chiede perché questi so strani e si ammazzano di fatica: eccovelo spiegato facile facile.
Per questo motivo ultimamente sto pensando di traslocare. Ho trovato un monolocalino bellino a 10 min A PIEDI dall'ufficio (che è centralissimo) con un affitto abbordabile... peccato che qui esiste questa cosa magica chiamata "spese iniziali" per cui tu prima di entrare devi pagare tutta una serie di cose che loro faranno per te (tipo cambio chiavi di casa, pulizia generale, disinfestazione ecc) al prezzo che dicono loro pure se tu non vuoi. Peccato che ste spese iniziali ammontano a MEZZO STIPENDIO e se ti metti a pensare a tutte le cose nuove che vanno comprate (dato che qui gli appartamenti si vendono completamente vuoti e senza elettrodomestici), insomma, non lo so se voglio buttare uno stipendio così. Però dall'altra parte sto vivendo veramente male con sti viaggi continui in treno e ora con sto caldo che ammazza la voglia di vivere di chiunque... se ripenso all'anno scorso in cui non mi avevano ancora assegnato a nessun posto e sono stata tutta l'estate a casa... Madonna che culo che ho avuto e solo ora lo sto realizzando perché è veramente impossibile vivere così.
Ah poi vabbè parliamo in verità di buchi di monolocali dato che sono 20 m2 e sono pure TANTI. Ho visto annunci di appartamenti singoli di 13/15 m2 SENZA ARMADIO a prezzi che manco vi sto a dire. Poi dite la crisi abitativa a Milano e che la gente vive nei buchi a prezzi folli... che ve devo dì.
Inizialmente volevo fare un viaggio al sud per vedere delle amiche che abitano lì però poi tutte loro si sono impegnate con altre persone (perché giustamente le ferie queste sono e se non ci si muove addio) e quindi vaffanculo non sono andata da nessuna parte. Un poco me ne pento, un poco sono talmente stressata che veramente voglio solo morire sti giorni.
Poi considerando che in 1 anno sono stata a Tokyo meno di 10 volte nonostante ce l'abbia potenzialmente a 2 passi, direi che è meglio se me la comincio a girare un poco in più finalmente.
Per il resto come sto? Boh io mi sento sempre peggio. Questa non è vita, questa non è la mia vita. Però che devo fare, che posso fare? Niente posso fare. Posso solo patire, fare come quelli che non ho mai capito: fare finta che vada tutto bene, che questa sia vita; lo fanno tutti quindi lo devo fare anche io.
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apettaa · 2 months
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Serata piena, c'è tanto casino, devo ancora apparecchiare un tavolo e stanno uscendo i primi di un altro. Chiedo alla moglie del capo, che dovrebbe occuparsi del bere e dei dolci, se è già uscita la panachè media del tavolo 22. Mi dice che nessuno gliel'ha chiamata (cosa falsa, perché ero presente quando il marito le ha detto di farla, ma sono entrambi vecchi carampani sordi come campane). Non importa, le chiedo se riesce a farmela. E lei mi risponde "fattela tu".
Prima pensiero: mo le tiro una testata.
Cioè, sto correndo come una matta, prima mi sono messa a fare IO i dolci e il bere , perché lei era tranquillamente seduta a fare niente, e lei mi risponde così mentre è libera e non ha nulla da fare. MA POI IL TONO CHE HA USATO.
Io sono una persona estremamente educata, non rispondo male soprattutto a chi è in una posizione superiore alla mia, però vi giuro che la prossima volta la mando a fancu, perché non è possibile
Lavoro sodo, faccio molte più cose di quelle che dovrei fare da contratto e non mi lamento (non con loro, almeno, faccio solo una testa tanta a mio moroso hihi), non mi tiro mai indietro e non chiedo mai aiuto se non è strettamente necessario, perché odio delegare. Quindi che altro vogliono?
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volumesilenzioso · 7 months
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arrivi e so che te ne andrai come hai sempre fatto, e so che le cose andranno come sono sempre andate, che non cambierà mai niente finché non toglieremo di mezzo l'instabilità che ci accomuna e ci unisce e ci separa contemporaneamente. e so che andrà male, che falliremo un'altra volta nel tentativo di costruire qualcosa, ma so anche che per me ne varrà sempre la pena. ne varrai sempre la pena, per questo tutto il dolore che ogni nostra separazione mi ha causato non andrà sprecato, così come non andrà sprecato il bene che mi hai fatto. so che ti amerò per sempre, e non sarà mai quell'amore che provavo all'inizio, non sarà mai più lo stesso, ma forse questo nuovo tipo di amore è anche più bello, perché è quello che niente e nessuno potrà portarmi via, che non importa quante altre persone amerò, perché nessuna persona al mondo avrà la stessa importanza che hai tu, non per me. nessuna persona sarà mai paragonabile a te. anche se non funzioniamo, anche se non sappiamo tenerci, anche se le nostre strade si dividono, alla fine si ritroveranno sempre, e ogni volta non sarà mai l'ultima, e ogni giorno in cui non sarai al mio fianco un suono, una canzone, un colore, una frase, un odore o un oggetto mi riporterà da te e mi farà rivivere le emozioni che abbiamo vissuto insieme attraverso il ricordo. e ogni volta che sentirò il tuo nome mi girerò nella speranza di vederti, e ogni volta che andrò in posti in cui siamo stati insieme ti cercherò, e spererò di incontrarti ogni volta che uscirò di casa, e terrò le braccia aperte per essere pronta ad accoglierti qualora dovessi tornare, e non ti chiuderò mai in faccia la porta del mio cuore a meno che tu non vi sia dentro, e non ti chiamerò mai ma ti penserò sempre, e mi chiederò come stai e se mi pensi, riguarderò le nostre foto con il sorriso stampato in faccia, e continuerò ad amarti anche quando non lo meriti, anche quando ti odio. ti darò sempre la possibilità di rientrare nella mia vita perché solo tu riesci a renderla un po' meno vuota, a rendermi un po' meno vuota. ti dedicherò ogni canzone d'amore che ascolterò, comprese quelle tristi, e continuerò ad aggrapparmi a pezzi sparsi di ricordi di noi, di quelle volte in cui siamo stati bene, ma anche di quelle in cui siamo stati male, mi aggrapperò al ricordo del tuo pollice che asciuga delicatamente le mie lacrime, mi aggrapperò a te con tutte le mie forze. e ti amerò anche quando mi prenderai di nuovo a pugni il cuore, anche quando mi farai piangere, anche quando mi farai sentire come se non fossi abbastanza, anche quando mi farai a pezzi, io ti amerò. ti amerò senza pretese, senza chiedere nulla in cambio, senza aspettative. ti amerò perché il tuo cartone preferito è Dragon trainer e questo mi fa capire di che pasta è fatto il tuo cuore, un cuore morbido e sensibile, che crede nell'amicizia e nell'amore incondizionato, il cuore di chi rischierebbe la propria vita per salvare le persone che ama, quel tipo di cuore che di questi tempi è raro, perché è raro trovare qualcuno che, se ti ama davvero, non ti volterà mai le spalle di fronte a nulla, un cuore che va protetto ad ogni costo. forse questa è solo una mia interpretazione e il tuo cuore, in realtà, non è niente di tutto questo. forse porti nel petto un cuore cattivo mascherato da buono, ma io ti amerò ugualmente. e anche quando cercherò un pretesto per odiarti e lo troverò, lo userò per amarti ancora di più. e quando finalmente ti odierò davvero, nello stesso tempo ti amerò ugualmente
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osmosidelladecenza · 1 year
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L'ultima volta che sono stata a Barcellona ho esagerato, come ogni santa volta che ci sono stata, ma forse la vecchiaia o la sfiga ho vomitato 60 volte 5 minuscoli churros nutellosi...
Da allora odio i churros invece di odiare i litri di alcol e droga che mi sono fatta.
Questo come metafora di vita. Non è l'ultimo coglione che vomitate che vi ha fatto male ma tutti i 60 prima.
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inseguendoilfuturo · 2 months
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Ora vi svelo un segreto
A me piacciono molto i costumi interi, oltre al fatto che con questo fisico mi fanno sentire un po' più confident. Il problema è che ormai al mare si va tendenzialmente mezze nude o comunque vedo che mi guardano male quando mi presento con un costume intero, quindi finisco comunque con il sentirmi a disagio.
Odio questa cosa.
#me
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accovacciarsibene · 11 months
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non mi interessa di amici, di fratelli, cugini o chi che sia. fate tutti schifo in fondo. come anche le cose che ho interiorizzato io di questo mondo creato secondo il vostro potere. mi disgusto quando provo possesso invidia gelosia o voglia di controllo. provo solo un po’ di speranza per la consapevolezza di alcun di noi di saperlo riconoscere e di volerlo decostruire. vi odio perché non sapete riconoscere l’altro in quanto tale ma solo come vostro prolungamento. e fate sempre così tanto male. piango per giulia e per tante altre e mi si fa il cuore nero fino a quando la vita mi porta un po’ più lontano da questi pensieri per poi ritornarci sempre di nuovo a causa vostra
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laragazzafortesworld2 · 3 months
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Ma solo io odio la gente che non conosco, si avvicini ad un palmo dal tuo naso per parlarti? Cioè ma non puoi parlarmi a distanza? Perché tutta sta confidenza? Tutto ciò porta ad indietreggiare nell' immediato e a pensare sempre male di queste persone, cioè ma che traumi devo aver avuto?
Questa cosa mi spaventa molto, vi prego ditemi che non sono l'unica?
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pedrop61 · 2 years
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Di Nora Adriani
Dalla rubrica #uncaffèconNora
𝐏𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞́ 𝐋𝐢𝐥𝐢𝐚𝐧𝐚?! 𝐏𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞́ 𝐧𝐨 𝐯𝐚𝐱?!
“Si fa fatica a capire perché una donna mite e conciliante come Liliana Segre abbia dovuto trascorrere l’intera vita a ripararsi dall’odio” - si domanda Massimo Gramellini stamane sul Corriere della Sera proseguendo – “gli ultimi a detestarla, in ordine di tempo, sono i no vax che le augurano la morte sui social. Ma che cos’ha mai fatto di male, la senatrice sotto scorta, oltre a mettersi in coda per il vaccino e indossare la mascherina come milioni di altri anziani giustamente preoccupati degli effetti di un virus che stava mandando molti di loro al Creatore? Non si sa”.
Ebbene forse è il caso che si sappia, e io ve lo dirò, con la stessa onestà con cui lo faccio sempre.
Onestamente non credo che il problema sia di “Liliana” e dei senza identità "no-vax", termine peraltro già di per sé ghettizzante.
Il problema è che quando discrimini degli individui sulla base delle proprie opinioni politiche, personali e sociali stai ponendo in essere un comportamento che andrebbe scoraggiato all’interno della nostra società, non certo osannato, non certo sbandierato. Chiaramente non puoi aspettarti un ritorno d’amore quando semini odio e ancora odio intorno.
Questo non vuol dire che la stupida minaccia di morte, fatta via social, da un sempliciotto o fuori di testa, per cui vi è già una scorta ad hoc a scongiurare il peggio, sia giustificata, solo che, vista l’aria che tira, in cui tutti augurano la morte a tutti da oltre 2 anni, sia un gesto più che prevedibile, quasi azzarderei a dire, ahimè, ordinario.
La Segre, o Liliana come preferite, è tornata sull’argomento in più occasioni, utilizzando sempre lo stesso lessico: severo, rigido, punitivo.
Famosa la frase “Se uno vuole vedere il complottismo ovunque, beh resti a casa. Da solo. Non giri per le strade, non vada nel mondo, stiano a casa e non danneggino gli altri”, mentre questi, targati pseudo-complottisti, erano già tagliati fuori da qualsiasi attività pubblica e dalla possibilità di mantenere sé stessi e la propria famiglia, che dalle mie parti vuol dire ridotti in miseria.
Una perifrasi a significare forse “se hai un’idea diversa da quella socialmente apprezzata devi essere isolato e rinchiuso in casa, perché sei un complottista?”. Bah, non si sa, la donna dai capelli d’argento, non ha mai specificato cosa si intenda per “complottista”, “no vax”, e come e chi debba valutare colui che sarà escluso e per quanto tempo.
Inoltre, per tornare alla fattispecie concreta, la signora in questione non è un medico, tale da compiacersi delle proprie cognizioni e della pericolosità sociale dei temibili ribelli, peraltro smentita oggi dall’evidenza dei fatti, non una studiosa di quale che sia materia attinente all’esperienza del microbo; la sua è una posizione politica, un altoparlante di Stato, non quello dei diritti certamente, quello che abbiamo conosciuto in questi ultimi pandemici anni.
E un po’ di buon senso bisognerà pur recuperarlo, per bacco! Se vai in giro a dire, non a un “no-vax” senza identità, ma a Mario, medico sospeso, il quale magari ha anche rischiato la radiazione, obbligato a lasciare il suo posto di lavoro e i suoi pazienti, rimasto senza stipendio, bistrattato nella sua professione, escluso dalla società, impedito nella sua capacità di circolazione, a cui è vietato prendere un mezzo pubblico, entrare in un bar, far visita ai suoi cari, peraltro come 5 milioni di italiani, che "saresti stato molto più severo", beh, qui c’è un problema, e molto serio.
Scegliendo di fomentare un clima di austerità e violenza, come quello di cui siamo stati tutti testimoni - anche in condizioni, dicono, di scampata estinzione di massa, ovvero a urgenza terminata, non saprei se per puro cinismo o semplice intransigenza - bando all’empatia, si sta scegliendo di non ricevere in cambio gratitudine. Da lei ci si sarebbe aspettati piuttosto una felicitazione del recuperato status di uomini liberi, per tutti coloro che ne erano stati indegnamente privati, e ci si sarebbe accontentati anche di una semplice retorica rabbonente circa la ritrovata socialità inclusiva e la reintegrazione degli esclusi.
E invece no, delle affermazioni più fanatiche si fa portavoce chi sostiene di aver vissuto atti indegni di una umanità civile, gesti di emarginazione, isolamento, sopruso.
Personalmente ipotizzo che una delle ragioni per le quali una donna come lei sia stata voluta senatrice a vita, sia la testimonianza che incarna, la memoria che conserva, la funzione moderatrice, di pacificazione, intermediaria di posizioni estreme. La sua presenza materializza l’esperienza, come un libro che parla o un museo che cammina.
Nondimeno, come gli altri sopravvissuti, perché Liliana non è la sola, scampata alla stessa brutale esperienza, i quali compiono generosamente tutti i giorni la meritevole opera di conservazione della storia, intrisa di emozioni, odori, immagini, suoni, vissuti in prima persona e non semplicemente immaginati.
Se viene meno questa funzione, se la si utilizza solo a garanzia di una singola categoria di individui o per un unico fatto specifico, e per tutti gli altri si salvi chi può, mi dispiace ma Liliana, e tutto quello che ella rappresenta, ha fallito.
Sicché, per quanti ancora, come il giornalista sopra, si stessero facendo la medesima domanda, ecco Liliana cosa ha fatto (beninteso non per meritare, sono assolutamente contraria a qualunque esternazione violenta, ma certamente per suscitare quelle antipatie che si porta dietro): ha tradito la sua missione, dimenticato il suo dovere, abortito il suo mandato.
Ha smesso di farsi portavoce dei più deboli, ovvero dei resi deboli da leggi ingiuste.
Ha taciuto quando era opportuno moderare e ha parlato con intolleranza quando era il caso di tacere.
Ha dimenticato le dinamiche che avrebbe dovuto raccontare, nel caso specifico, la brutalità umana che si fa maggioranza incontrastata, sulla base di ipotesi e supposizioni, non discutibili, e in manifesto conflitto di interesse mai politicamente smentito, per la marginalizzazione e repressione di una minoranza di cittadini i quali, chi per ragioni di natura politica, chi per opinioni personali o sociali, ha scelto per sé medesimo, in questo contesto, di non sottoporsi a un trattamento farmacologico dichiarato sperimentale.
Scusate se è poco.
#LilianaSegre #discriminazione #libertàdiespressione #LIBERTÀDISCELTA #art3 #Costituzione
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toscanoirriverente · 8 months
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Israele uguale nazismo? Cosa succede quando l’uso politico della storia si incontra con l’ignoranza della storia? L’uso politico della storia non è certo una novità. È sempre stato praticato. Si ricorre strumentalmente all’uno o all’altro esempio storico scegliendo l’interpretazione che si ritiene più conveniente al fine di dare sostegno, di fornire legittimità, alla posizione politica che si sta difendendo. A chi ne fa un uso politico, della storia in sé, di che cosa sia realmente accaduto in passato, non importa un bel nulla: si usa la storia come una clava, è solo un mezzo utile per fare propaganda, per conquistare proseliti, per sconfiggere le posizioni avversarie. Ma se la novità non sta certo nell’uso politico della storia, è nuovo il contesto in cui vi si fa ricorso. (...)
Le ricerche condotte dagli specialisti della comunicazione danno al riguardo indicazioni chiare: una grande quantità di persone che vive immersa nel presente ha perduto la capacità di capire che il presente è influenzato dal passato. A queste persone sfugge la profondità storica di qualunque evento di cui sia testimone. E poiché il passato non conta nulla, non è considerato un mezzo per comprendere il presente, non ha nemmeno senso dotarsi di un minimo di conoscenze storiche. Un tempo l’uso politico della storia, la storia usata come clava, incontrava un limite, ovvero esistevano degli anticorpi. Una parte almeno dei ceti istruiti era dotata di sufficienti nozioni storiche,e disponeva di sufficiente senso storico, da non farsi imbrogliare. Adesso non è più così, gli anticorpi sono svaniti o si sono assai indeboliti. A qualcuno è stato detto che un tempo (il quando, nonché il contesto, ovviamente, sono irrilevanti) è esistita una cosa denominata nazismo e di cui null’altro importa sapere se non che si trattava del male assoluto. Inoltre, quel qualcuno ha sviluppato nel tempo un odio viscerale nei confronti di Israele, Stato percepito come più potente dei suoi vicini e colpevole di essere appoggiato dall’Occidente. L’accostamento diventa automatico: Israele uguale nazismo. Non c’è alcun bisogno di sapere qualcosa né della storia del nazismo né di quella di Israele per stabilire l’associazione. E poiché ignoranza della storia significa anche ignoranza di cosa sia e di quanto abbia storicamente pesato l’antisemitismo, non sorprende che una quantità così elevata di studenti universitari, da Harvard alle università europee, non abbia problemi a fare un simile accostamento. (...)
Per aiutare a comprendere quanto sta accadendo in Medio Oriente occorrerebbe spiegare che si tratta di una vicenda complessa che inizia nel 1948 con la nascita dello Stato di Israele e il conseguente «rifiuto arabo». Nessuna comprensione di quanto è accaduto e accade è possibile se non si parte da lì. Gli stessi errori di Israele (le colonie in Cisgiordania, l’illusione di potere difendere all’infinito lo status quo, ossia i precarissimi rapporti fra due popoli reciprocamente ostili) non si spiegano se non ricostruendo quel quadro generale. Ma, appunto, ciò presuppone che l’interlocutore sia disposto a riconoscere il peso e l’importanza della storia per comprendere il presente. Il che però è impedito o quanto meno reso assai difficoltoso dal clima e dalle tendenze dominanti. La sopra citata ricerca del Cattaneo lascia aperto uno spiraglio. Risulta che gli atteggiamenti negativi verso gli ebrei sono più accentuati fra gli studenti con alle spalle un basso rendimento scolastico. In altri termini, anche nell’epoca dei social, la scuola può fare, almeno in parte, la differenza. Se essa tornasse al rigore di un tempo forse si potrebbero ricostituire gli anticorpi necessari per contenere la diffusione delle credenze più aberranti. L’incontro fra uso politico della storia e ignoranza della storia genera mostri. Ciò, di sicuro, non fa bene alla democrazia.
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arcobalengo · 1 year
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NUOVOATLANTE
di Alessandro Orsini
Altre storie. Il popolo scende in piazza per rovesciare Macron anziché Putin.
Scoppiata la guerra in Ucraina, l’Italia si è radicalizzata sotto la spinta dei principali quotidiani. Per radicalizzazione, intendo il processo socio-psicologico che spinge un individuo ad abbracciare idee estremiste. L’estremismo di questi quotidiani può essere riassunto in tre idee che forgiano uno schema cognitivo radicale. La prima idea prevede la sconfitta della Russia sul campo a tutti i costi, incluso il rischio dell’escalation nucleare: nessuna diplomazia, soltanto guerra. La seconda idea è che il mondo sia diviso tra le forze del bene e quelle del male. Il criterio per distinguere i due campi è la politica della Casa Bianca. La linea di Biden è sacra e non può essere discussa. Chiunque la critichi finisce in una lista di proscrizione e poi esposto al pubblico ludibrio e all’insulto collettivo. I pacifisti non esistono: esistono soltanto i “pacifinti”. È ciò che nei miei studi chiamo “mentalità a codice binario”. La terza idea estremista è che esistano soltanto due tipi di civiltà: la civiltà superiore dell’Unione Europea e quella inferiore della Russia che non ha niente di attraente. I russi vivono nella miseria e sono prossimi alla bancarotta. Non hanno armi né voglia di combattere perché sono soggiogati da un dittatore che odiano e contro il quale sono pronti a ribellarsi. La vita dei russi è triste e miserabile. I russi sono un popolo fallito, facile da sconfiggere.
Quattro fatti hanno smentito questo schema mentale che, come tutti gli schemi cognitivi estremisti, sopravvive all’evidenza.
Il primo è la crescita del Pil russo.
Il secondo è la vittoria dei russi a Bakhmut, la battaglia più importante della guerra.
Il terzo è la rivolta di Prigozhin: il popolo russo e la sua classe dirigente hanno avuto l’occasione per ribellarsi a Putin, ma si sono stretti intorno a lui.
Il quarto fatto è la rivolta di Parigi. Secondo i principali quotidiani, il popolo sarebbe dovuto scendere in piazza in Russia per rovesciare Putin. Invece, è sceso in piazza in Europa per rovesciare Macron. La rivolta di Parigi è uguale alle rivolte in Tunisia, Egitto, Libia e Siria. Lo stesso odio visto contro Bassar al Assad in Siria appare in Francia contro Macron e Ursula von der Leyen. Con la differenza che in Francia non c’è nessun Paese islamico che fornisca ai ribelli mitragliatori e bombe a mano, come il blocco occidentale ha fatto con i ribelli siriani con il piano segreto della Cia, “Timber Sycamore”, voluto da Biden ai tempi di Obama. Se un blocco islamico facesse alla Francia ciò che il blocco occidentale ha fatto alla Siria, la Francia sarebbe finita e, probabilmente, anche l’Unione Europea. I morti in Francia sarebbero decine di migliaia e la rivolta si estenderebbe quasi certamente ad altri Paesi dell’Unione Europea.
Che cosa possiamo imparare da questi quattro fatti? Sotto il profilo antropologico-culturale, impariamo che la cultura liberale dell’Unione Europea è uguale alla cultura fascista degli anni Trenta sotto tre aspetti. Il primo è la convinzione di essere una civiltà superiore; il secondo è l’aggressività militare secondo cui tutti i problemi si risolvono con le guerre; il terzo è la convinzione di essere imbattibili. Oltre agli elementi culturali, vi sono anche elementi sistemici comuni, tra cui la corsa agli armamenti e una grande potenza revanscista in Europa, la Russia. Con una novità: le testate nucleari in Bielorussia puntate sull’Ucraina.
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ilragazzocorvonero · 1 year
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UNA SERATA DIVERSA....
In questo momento non sto per niente bene, così all'improvviso la tristezza è diventata parte di me, e in più sto male anche con lo stomaco, mi sento schiacciato da un peso enorme che mi preme sul petto, so che sicuramente è tutto nella mia testa ma non capisco proprio perché....., Ho fame ma non ho la minima voglia di mangiare, ho lo stomaco che si chiude appena penso di cucinare qualcosa, dio odio tutto questo.....😮‍💨
In compenso ho trovato un manga interessante da leggere, si chiama into the light once again, lo trovate su manga world se siete interessati, detto ciò vi auguro una buona serata
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susieporta · 1 year
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Gli effetti collaterali della Consapevolezza.
1)-La cerchia dei vostri amici si restringerà. I soliti discorsi vi sembreranno sempre meno interessanti. Non potrete sostenere le conversazioni sul mondo che va sempre di male in peggio. Diventerete scomodi per i vostri amici, perché rovinerete il solito gioco.
2)-Vi sarà pesante fare il lavoro che non amate o fare ciò che non ha senso. Perciò, sceglierete o di cambiare tutto, radicalmente, o di accettare e di impegnarvi al massimo. Mancheranno i fattori che prima vi tenevano sul vostro lavoro (la necessità, la paura, l'abitudine).
3)-Anche le vostre relazioni subiranno un colpo. La maggioranza delle relazioni non sono unioni degli uguali, ma un insieme delle dipendenze e delle compensazioni.
4)-Vi sentirete soli, perché saranno tagliati i rapporti costruiti sul vuoto, sull'egoismo, sul consumismo. E questo nuovo vuoto prima vi spaventerà, ma presto si riempirà con tutte le cose vive e vere che voi avete dentro.
5)-Non potrete più ingannare voi stessi o gli altri, sentirete qualsiasi bugia interiore nelle parole, nei pensieri, nelle azioni.
6)-Capirete che la gente intorno a voi sta soffrendo. Non è la loro vita pesante che crea questa sofferenza, ma il sentore che qualcosa non va, nella vita.
Se prima eravate molto occupati a vivere la vostra sofferenza, ora non ne avrete più, e perciò potrete aiutare gli altri, nei modi che riuscirete a trovare.
7)-Vi vergognerete per le vostre parole e azioni del passato, perché capirete che la fonte dei vostri problemi siete voi e non gli altri.
Ma dopo che lo avrete capito, la vergogna se ne andrà e arriverà una calma interiore.
8)-Parlerete meno, perché non ci sarà più posto alle parole pronunciate per paura, per invidia, per egoismo.
Non coltiverete più odio ma solo amore...verso tutti.
Non scriverete dei commenti pieni di indignazione nei social, non li riterrete importanti.
Capirete che il silenzio è veramente quell'oro che prima non riuscivate a vedere.
9)-Crollerà il vostro quadro della realtà. Capirete che non esiste soltanto una vostra opinione, l'unica giusta, e tutte le altre ingiuste, ma uno spazio infinito delle varianti e delle possibilità. State vivendo quella vita che meritate, e non ne avrete altra se non diventerete responsabili di ciò che state facendo.
10)-Giorno dopo giorno, tutto ciò che è vero crescerà, si rafforzerà e metterà le radici. Non è un processo piacevole, spesso si tratta della rottura delle annose abitudini e degli stereotipi.
Ma quando emergerete dalle macerie dei cliché mentali, capirete che ne valeva la pena.
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