#vetro soffiato
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Lampada LED Empatia https://www.design-miss.com/lampada-led-empatia/ Una #lampada #LED innovativa e al contempo #tradizionale, un connubio perfetto tra antica #arteveneziana della lavorazione del #vetro soffiato e #led #technology.
#artigianato#focus#lampade#lavorazione#led#sospensione#technology#terra#veneziano#vetro soffiato#video
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“mi conosco benissimo, sono fatta di cemento armato e di vetro soffiato..alcune cose non mi toccano, altre mi distruggono.. “ 🖤
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Vivere, certo, mio caro amico. Non c’è nulla di più – nulla di meno – da fare. Quanto ad esser felici, questo è il terribilmente difficile, estenuante. Come portare in bilico sulla testa una preziosa pagoda, tutta di vetro soffiato, adorna di campanelli e di fragili fiamme accese; e continuare a compiere ora per ora i mille oscuri e pesanti movimenti della giornata senza che un lumicino si spenga, che un campanello dia una nota turbata.
- Cristina Campo
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Non so come sia successo. Ma credo che a un certo punto in me anima e corpo si siano messi l'una contro l'altro. La mia anima voleva prendere il sopravvento, emergere, uscire fuori dallo stomaco e farsi sentire, e l'unico modo che aveva per farlo era quello di distruggere il corpo, consumandolo. Ma il dolore del corpo è il dolore dell'anima e viceversa, perché essi sono come due facce della stessa medaglia, come due lembi di seta cuciti con lo stesso filo l'uno sull'altro. Io avrei voluto che il mio corpo fosse come la mia anima. Allora io sarei stata bellissima, leggera, delicata, pura. Così pura da far sorgere negli altri la paura di contaminarmi con un solo sguardo. Così nessuno mi avrebbe guardata, se non per ammirare quella purezza perfetta e lucente e, guardandomi, si sarebbe sentito e sarebbe stato migliore, cioè più buono. Allora io sarei stata come uno di quegli oggetti delicati che esistono solo per la loro rara bellezza e che ispirano cose belle ed elevate a chi li osserva, quegli oggetti protetti, chiusi nelle vetrine, quelle cose preziose e fragili, di vetro soffiato o di porcellana, che noi guardiamo incantati al di là di un vetro quando siamo piccoli, mentre qualcuno ci dice con tono dolce e fermo :"si guarda ma non si tocca". Io stessa non volevo appartenere a questo mondo vuoto e disperato, troppo duro e troppo pesante per tutta quella leggerezza che mi sentivo dentro, nello stomaco. Se il mondo era un macigno, io sarei stata una piuma che soavemente scende giù ballerina e non si posa.
Azzurra Noemi Barbuto
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Quanto ad essere felici, questo è
il terribilmente difficile, estenuante.
Come portare in bilico
sulla testa una preziosa pagoda,
tutta di vetro soffiato, adorna di campanelli
e di fragili fiamme accese;
e continuare a compiere ora per ora i mille
oscuri e pesanti movimenti della giornata
senza che un lumicino si spenga, che
un campanello dia una nota turbata.
Cristina Campo, Quanto ad essere felici
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Sento forte il desiderio di svelare la mia fragilità, di mostrarla a tutti coloro che mi incontrano, che mi vedono, come fosse la mia principale identificazione di uomo, di uomo in questo mondo.
Un tempo mi insegnavano a nascondere le debolezze, a non far emergere i difetti, che avrebbero impedito di far risaltare i miei pregi e di farmi stimare. Adesso voglio parlare della mia fragilità, non mascherarla, convinto che sia una forza che aiuta a vivere. La mia fragilità mi porta ad amare, dunque l'amore è la risposta a un bisogno, nato dalla fragilità, dalla percezione che senza l'altro il mio essere nel mondo è votato solo alla morte, al non esserci; e la solitudine dell'uomo di vetro è la peggiore delle malattie, delle malattie del vivere. Ho dedicato il mio tempo alla follia, al dolore mascherato di insensatezza, di depressione; alla sofferenza che si fa silenzio, che sdoppia le identità e fa di un uomo uno schizofrenico. Un lavoro che molti ritengono esclusivo dei forti, degli uomini di ferro che magari si piegano ma non si rompono, degli uomini di pietra cui il vento rende liscia la pelle, che cambiano forma, ma non perdono mai la durezza e il destino fissati per sempre. La fragilità richiama il tempo e la caducità del tempo, del tempo che passa. Ebbene, se sono stato, e sono, un buon psichiatra, se ho aiutato i miei matti, ciò è avvenuto per la mia fragilità, per la paura di una follia che si annida dentro di me, per la fragilità che avverto capace di sdoppiarmi, di togliermi la voglia di vivere e di rendermi simile a un depresso che chiede soltanto di scomparire per cancellare il dolore di cui si sente plasmato.
E il dolore è una qualità dell’essere fragile. Ecco perché voglio gridare la mia fragilità, dirlo ai miei matti, a tutti coloro che corrono da me per ancorarsi a una roccia. Devono sapere che semmai si attaccano a un vetro di Boemia, a un vaso di Murano, colorato, magari soffiato in forme curiose e piene di fascino. Come un vetro io, psichiatra fragile, tante volte ho corso il rischio di rompermi. Una gracilità che però aiuta l’altro a vivere, che mi ha permesso di capire la fragilità e di rispettarla, di stare attento a non manipolare gli uomini, a non falsificarli. Ho amato persino i frammenti di uomo, mi sono dedicato con pazienza a metterne insieme i suoi pezzi.
La fragilità rifà l’uomo, mentre la potenza lo distrugge, lo riduce a frammenti che si trasformano in polvere.
Vittorino Andreoli. Psichiatra - da L'uomo di vetro
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Sento forte il desiderio di svelare la mia fragilità, di mostrarla a tutti coloro che mi incontrano, che mi vedono, come fosse la mia principale identificazione di uomo, di uomo in questo mondo.
Un tempo mi insegnavano a nascondere le debolezze, a non far emergere i difetti, che avrebbero impedito di far risaltare i miei pregi e di farmi stimare. Adesso voglio parlare della mia fragilità, non mascherarla, convinto che sia una forza che aiuta a vivere. La mia fragilità mi porta ad amare, dunque l'amore è la risposta a un bisogno, nato dalla fragilità, dalla percezione che senza l'altro il mio essere nel mondo è votato solo alla morte, al non esserci; e la solitudine dell'uomo di vetro è la peggiore delle malattie, delle malattie del vivere. Ho dedicato il mio tempo alla follia, al dolore mascherato di insensatezza, di depressione; alla sofferenza che si fa silenzio, che sdoppia le identità e fa di un uomo uno schizofrenico. Un lavoro che molti ritengono esclusivo dei forti, degli uomini di ferro che magari si piegano ma non si rompono, degli uomini di pietra cui il vento rende liscia la pelle, che cambiano forma, ma non perdono mai la durezza e il destino fissati per sempre. La fragilità richiama il tempo e la caducità del tempo, del tempo che passa. Ebbene, se sono stato, e sono, un buon psichiatra, se ho aiutato i miei matti, ciò è avvenuto per la mia fragilità, per la paura di una follia che si annida dentro di me, per la fragilità che avverto capace di sdoppiarmi, di togliermi la voglia di vivere e di rendermi simile a un depresso che chiede soltanto di scomparire per cancellare il dolore di cui si sente plasmato.
E il dolore è una qualità dell’essere fragile. Ecco perché voglio gridare la mia fragilità, dirlo ai miei matti, a tutti coloro che corrono da me per ancorarsi a una roccia. Devono sapere che semmai si attaccano a un vetro di Boemia, a un vaso di Murano, colorato, magari soffiato in forme curiose e piene di fascino. Come un vetro io, psichiatra fragile, tante volte ho corso il rischio di rompermi. Una gracilità che però aiuta l’altro a vivere, che mi ha permesso di capire la fragilità e di rispettarla, di stare attento a non manipolare gli uomini, a non falsificarli. Ho amato persino i frammenti di uomo, mi sono dedicato con pazienza a metterne insieme i suoi pezzi.
La fragilità rifà l’uomo, mentre la potenza lo distrugge, lo riduce a frammenti che si trasformano in polvere.
Vittorino Andreoli
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Gioielli Rubati 318: Mike Steeden - Antonio Fasolo - Laura Chiarina - fleurose - Silvia De Angelis - Achille Schiavone - Matteo Piergigli - Nina Kossman.
E allora . Allora che senso ha respirare quando non c’è un cazzo per cui respirare? Buonanotte mie signore della strada me ne vado dalla vecchia porta della chiesa . Allora cosa dicono che oltre l’astro della notte c’è un paradiso mai visto da nessuno alcuni mi dicono che è fatto di vetro soffiato altri dicono cadaveri ognuno di sempreverdi . Allora cosa domani è solo un altro sogno…
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Bicchieri da vino "Saturn Glasses" https://www.design-miss.com/bicchieri-da-vino-saturn-glasses/ In cerca di una soluzione per evitare vetri rotti e macchie su vestiti e tovaglie? Potete finalmente trovarla in questi #bicchieri da vino antirovesciamento!
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“Io sono fatta di cemento armato e di vetro soffiato..alcune cose non mi toccano, altre mi distruggono.. ma un tuo abbraccio mi aggiusta tutta…”
Buona domenica anime ~🖤~
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Iniziamo il fine settimana con lo scatto di Sara e della sua nuova Taccia 👏
Una colonnina neoclassica dalle scanalature regolari. Una campana traslucida poggiata, in bilico, proprio in cima. Il design di Taccia è un capolavoro di forme della tradizione riviste in chiave più che moderna: come tanti capolavori scaturiti dal genio dei Fratelli Castiglioni, dopo quasi sessant’anni dalla nascita continua a emozionare e a essere più moderna che mai 😍
Ideata da Achille e Piergiacomo Castiglioni nel 1958, il progetto e il prototipo di Taccia risalgono al 1959 e nel 1962 è portata in produzione da Flos.
"Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi". Il Gattopardo.
Il segreto per essere sempre attuali è racchiuso nella celebre massima gattopardesca. Taccia rimane identica al progetto originale, solo rinnovata nella sua fonte luminosa (ora LED) e il materiale della campana, che oltre al vetro soffiato si trova anche in metacrilato.
Achille Castiglioni disse della sua Taccia in un'intervista del 1970: "la consideriamo la Mercedes delle lampade, un simbolo di successo: forse perché assomiglia ad una colonna classica". Certamente non stavamo pensando al prestigio quando l'abbiamo progettata. Desideravamo ottenere una superficie che rimanesse fredda". Pura semplicità 🤩
Con Taccia e tutta la Collezione Flos puoi aggiungere al tuo carrello HAPPYSTORE codice sconto per i nostri primi 14 anni 🎉🎈 E se cerchi le lampade con i palloncini avrai un ulteriore extra sconto in aggiunta al coupon.
Fotografa la tua lampada preferita, tagga StilluceStore e usa #LightOnStilluce. Ti pubblicheremo sulle nostre pagine 👍
La Casa comincia dalla Luce.
#StilluceStore#Flos#FlosLight#AchilleCastiglioni#PierGiacomoCastiglioni#FratelliCastiglioni#HappyStore
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Bicchiere Birra TESTER CL.42 C469 Birrateque
Eleva la tua esperienza di birra artigianale con la collezione BIRRATEQUE™ di Luigi Bormioli! 🇮🇹 Bicchieri in cristallo soffiato di alta qualità, design ricercato e la forma perfetta per ogni stile di birra. Scopri come esaltare al massimo le caratteristiche organolettiche della tua birra preferita ! Se ti piace questo prodotto, condividilo e iscriviti per farlo sapere a tutti 😊📲📢 #SharingIsCaring #SubscribeNow #birraartigianale #degustazione #bicchieribirra #madeinitaly #LuigiBormioli #BIRRATEQUE
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Murano (Ve), Museo del Vetro, Spazio Ex Conterie: Federica Marangoni. ON THE ROAD
Federica Marangoni: La Goccia, 1971 Vetro blu soffiato e gocce massicce, pezzo unico. Maestro Livio Seguso Oltre cinquant’anni di carriera, una ricerca votata alla sperimentazione continua e pionieristica con diversi mezzi tecnologici e materiali, in cui persiste il rapporto speciale con il vetro, spaziando in modo eclettico e interdisciplinare nell’indagine creativa e comunicativa. L’artista e…
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GLASS IN ANCIENT ROME
EL VIDRIO EN LA ANTIGUA ROMA
IL VETRO NELL'ANTICA ROMA
(English / Español / Italiano)
Glass was a favourite material for the Romans, who sourced it through trade with the Egyptians and Phoenicians. Objects made of Roman glass have been found at numerous sites throughout the Roman Empire in domestic, industrial and funerary contexts. The glass was mainly used to make vessels, although ceramic mosaics and window glass were also produced.
Roman glass production methodologies developed from Hellenistic technical traditions, initially concentrating on the production of vividly coloured glass vessels using moulds. However, during the 1st century the industry experienced rapid growth, including the development of blown glass and a preference for colourless or 'aqua' vessels.
The production of raw glass was carried out in several geographically different areas from where the glass was worked into finished vessels, and by the end of the 1st century large-scale manufacture meant that glass became readily available throughout the Roman world, and from which luxury glass was available and must have been extremely expensive.
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El vidrio fue un material predilecto para los romanos quienes se proveían de él a través del comercio con egipcios y fenicios. Se han encontrado objetos fabricados con vidrio romano en numerosos sitios del Imperio romano tanto en contextos domésticos, como también industriales y funerarios. El vidrio era utilizado principalmente para fabricar recipientes, aunque también se producían mosaicos cerámicos y vidrios para ventanas.
Las metodologías de producción de vidrio romanas se desarrollaron a partir de tradiciones técnicas helenas, inicialmente concentrándose en la producción de recipientes de vidrio de colores intensos mediante moldes. Sin embargo, durante el siglo I la industria experimentó un rápido crecimiento que incluyó el desarrollo del soplado de vidrio y la preferencia por los vasos incoloros o tono ‘aqua’.
La producción de vidrio en bruto fue realizada en diversas zonas geográficamente diferentes de donde se llevaba a cabo el trabajado del vidrio para obtener los recipientes terminados, y hacia fines del siglo I la fabricación en gran escala hizo que el vidrio se convirtiera en un material fácilmente disponible en todo el mundo romano, y del cual se disponían de vidrios de gran lujo que deben haber sido sumamente caros.
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Il vetro era uno dei materiali preferiti dai Romani, che se ne approvvigionavano attraverso il commercio con gli Egizi e i Fenici. Oggetti in vetro romano sono stati rinvenuti in numerosi siti dell'Impero Romano in contesti domestici, industriali e funerari. Il vetro era utilizzato principalmente per la fabbricazione di vasi, ma venivano prodotti anche mosaici in ceramica e vetri per finestre.
Le metodologie di produzione del vetro romano si sono sviluppate a partire dalle tradizioni tecniche ellenistiche, concentrandosi inizialmente sulla produzione di vasi in vetro dai colori vivaci utilizzando stampi. Tuttavia, nel corso del I secolo l'industria conobbe una rapida crescita, con lo sviluppo del vetro soffiato e la preferenza per i vasi incolori o "acquosi".
La produzione di vetro grezzo avveniva in diverse aree geograficamente diverse da dove il vetro veniva lavorato per ottenere vasi finiti, e alla fine del I secolo la produzione su larga scala fece sì che il vetro fosse facilmente disponibile in tutto il mondo romano, da cui provenivano vetri di lusso che dovevano essere estremamente costosi.
#ancient rome#roma antigua#antica roma#vetro#vidrio#glass#s.I d.C.#1st century#roman art#arte romano
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POESIE IN PROGRESS
In certe sere d’estate nel limbo delle cose sospese appare il tuo sorriso nel nascondiglio di una vita e fluttua nell’aria come un soffio nel tremolio leggero del vento si adorna di campanelli e di fragili fiamme accese a creare nuvole di vetro soffiato come una preziosa pagoda tra le note delle turbate fronde Sono le confuse luci senza nome che stellano gli occhi così nasce la tua meraviglia mai immaginata a splendere nel buio e nominare costellazioni nuove dove la parola usa le sue gemme per non mentire sulla tenera pelle dove staziona le luna ignara tra quei motorini in disuso. Vengo camminando tra una grata e una fontana per raggiungere il litigio del corpo in questa attesa ormai sbiadita tra il mare e il cielo nel pensarti con le mani nelle righe di terra e le pietre scure per scaldarci nei falò dell’amore in fiamme.
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