#verità esistenziali
Explore tagged Tumblr posts
Text
Sapevatelo :)
7 notes
·
View notes
Text
24h di verità: accetterò e risponderò a qualsiasi tipo di domanda voi mi poniate, che siano in anonimo o senza. ✉
#sentimenti#sentimientos#domande#domanda e risposta#ask blog#ask me questions#anon ask#ask me things#ask tumblr#ask me anything#send asks#ask me#ask#domande esistenziali#domandare#domanda#domanda seria#fatemi una domanda#fatemi qualche domanda#fatemi domande#fatemi compagnia#24 h di verità#h 24#ask box#send anons#anonymous#persone nuove#nuove conoscenze#blog nuovi#nuovi blog
18 notes
·
View notes
Text
Tutti 'st'analisti del voto in Liguria: a Genova Bucci perde, FdI perde, Pd primo partito, m5s evaporato, l'astensionismo doppia il Pd ... tutto vero, come è vero che ha vinto il CDx, com'è vero il dito (medio) che st'analisti si rimirano al posto della luna che indica.
La verità primaria emergente del voto in Liguria che tutti fingono di scordare è l'ennesima SCONFITTA DEL PARTITO DELLE BURO-PROCURE. Perdente dai tempi di Mani Pulite, della Gioiosa Macchina da Guerra e Di Pietro.
Si, perde il partito togato che accoppiato al mainstream media e alla egemonia cul-turale degli ignoranti, dovrebbe risolvere a suon di indignaziò i problemi esistenziali delle Sinistre. Invece NADA. Molto consolatorio. Il problema è che i piddini non capendo 'na fava, insisteranno a cercar scorciatoie giustizialiste. Buon pro #perdenti.
41 notes
·
View notes
Text
Con gli anni si confermano le mie naturali certezze con le quali ho fatto a cazzotti pensando di essere sbagliata, intransigente, malata, non affidabile e quindi non lucida nelle mie reazioni.
Ma la verità è che mi accorgo che la mia incomunicabilità col prossimo si interrompe sempre nell’esatto momento in cui il prossimo non ha un vissuto particolarmente difficile.
Possiamo rigirarcela come vogliamo, e mi dispiace fare questo discorso perché non voglio far passare le “sfighe” esistenziali come un qualcosa che ti rende necessariamente superiore. Infatti qui non si tratta di sentirsi superiori, si tratta di non capirsi, si tratta del fatto che anche coloro che ti amano, se non hanno vissuto certe cose sulla loro pelle, non capiranno mai. C’è proprio un’incomunicabilità alla base. Per contro, tutte le persone (nessuna esclusa), con le quali ho interagito negli anni che hanno vissuto senza mezzi termini l’inferno in terra non c’è mai stato un momento in cui non mi sia sentita compresa o anche solo legittimata a reagire in un certo modo. Io penso che da qualche anno la narrazione che si fa sull’essere funzionali nella vita, sul trovare il lato positivo, sull’andate avanti in un modo o nell’altro, sul non fermarsi mai, siano dovute al fatto che la gente (non la società), ma le singole persone, ad oggi, non sono più disposte a soffrire per cinque minuti. Non reggono l’horror vacui, e quindi si nutrono di tutto quello che possono per evitare il problema, evitare i pensieri.
Purtroppo a me non è stata data questa attitudine, io non riesco a guardarmi in faccia se so che c’è qualcosa che non va in me o in coloro che mi circondano, non riesco a guardarmi Netflix se sono addolorata per un’amica, una relazione conclusa, non riesco ad avere quel piglio di chi ti dice “Esci e vai a fare una passeggiata!” Non ce l’ho, perché ho imparato, da qualche tempo, che il dolore, di qualsiasi natura, è parte integrante della vita di ciascuno, e quindi dobbiamo farci i conti e sentirlo, altrimenti vivremmo magari una vita felice e accomodante, ma non autentica, finta. In sostanza: avremmo davvero buttato la nostra esistenza attraverso lo sforzo di non pensare mai, non soffrire mai, non sentire mai; e che alla fine, per questo, riesce più facile sentirsi capiti da chi quel dolore lo prova ogni giorno. E forse è proprio così che si risale.
Io delle persone che mi dicono di pensare positivo, persone che stimo, che ho amato, persone a cui voglio un bene dell’anima, a questo punto della mia vita: non so che farmene. È legittimo che voi andiate via se la cosa comincia a essere pesante per voi, è legittimo però che io rimanga fedele a me stessa. E quando mi guardo allo specchio io mi riconosco. Voi, dubito.
15 notes
·
View notes
Text
Ora ho capito perché i miei pensieri di risentimento, rancore, invidia, ecc. per delle persone che mi hanno rifiutato, non si concretizzano in risultati paragonabili a quelli di malocchio e fatture: perché io sono uno spirito elevato. 😀 I due meravigliosi uomini che tengo d'occhio sui social e nel mio cuore, godono di successi esistenziali e sentimentali. Inoltre, non mi è mai salito alle labbra l'anatema "brucerai all'inferno", bensì l'ispirato augurio di "andare nel seno di Dio". Che i miei pensieri neri decadano, restino pensieri e non giungano al bersaglio, è un tipico indizio che il mio spirito non è affine agli spiriti inevoluti che si occupano di mandarli a segno. Concludo che la mia non è mancanza di potere, ma sintomo di elezione. Mi racconto questa favoletta per essere più felice, ma non è detto che, come tutte le favole, non contenga un fondo di verità morale.
4 notes
·
View notes
Text
Ricordare le vecchie dittature, per dimenticare le nuove.
La strategia della politica (e della propaganda in generale) è molto semplice: ricordare (ipocritamente peraltro) un passato remoto, e al contempo disinteressarsi completamente del passato prossimo, del presente, e del futuro. Lo vediamo ogni anno con questa storia del 25 Aprile: tutti a mettersi in bocca “la resistenza”, l’antifascismo e bla bla bla, eppure a me sembra che il mondo vada in una direzione completamente opposta. Mi chiedo, più che altro: dove ha vissuto questa gente nel triennio italiano 2020-2022? Ma voi non vi ricordate che cosa è stato quel periodo storico? Vi siete davvero già dimenticati tutto? Non passava giorno senza che, in un mezzo di comunicazione qualsiasi, non venissero proferiti i peggiori insulti nei confronti di una (abbastanza consistente, peraltro) fetta della popolazione. Ma veramente avete le fette di prosciutto davanti agli occhi a questi livelli? Si è sempre avversati per la propria fede, la propria religione, le proprie idee politiche o anche solo esistenziali. Sempre, se tali idee non corrispondono a quelle della massa. Le discriminazioni sono sempre avvenute, e purtroppo sempre avverranno. Ma non si nota il cortocircuito mentale? Non si nota come, fino a poco tempo fa, non si potesse nemmeno esprimere la propria opinione riguardo a determinati argomenti, senza essere come conseguenza ricoperti dei più infami epiteti? Che memoria corta, in questo paese. E probabilmente non solo in questo. Però evitatemi la sceneggiata. Evitatemi la (finta) apertura all’accoglienza, alla diversità, all’inclusività. Perché sono tutte baggianate ragazzi, e lo avete ampiamente dimostrato. Accogliete solo ciò che volete accogliere voi, rispettate solo ciò che volete rispettare voi. Vi ergete a detentori unici dell’etica e della morale, fallendo clamorosamente agli occhi di chi ha un minimo di spirito d’osservazione, d’intelletto, di sagacia. Ma non lo vedete quello che sta succedendo in Palestina, dannazione? È così da decenni. Non da mesi, non da anni, ma da decenni. Ora se ne parla un po’ di più, sempre troppo poco, ma nulla cambia. Sta bene a tutti. Sta bene a quelli del governo (ma sarebbe stato così per qualsiasi colore politico, purtroppo), sta bene a quelli che urlavano o urlano, sta bene a chi rivendica questa sorta di resistenza (di quasi un secolo fa) sui social network. Roba che noi neanche c’eravamo, ci affidiamo a libri di Storia scritti dai vincitori, ché perfino i racconti dei nostri nonni sono discordanti tra loro. A dimostrazione che la Verità non è sempre così lampante a tutti, anzi. Che ognuno, volente o nolente, la interpreta con la propria luce nel quadro più generale della realtà. Vi dichiarate antifascisti, e siete più irruenti dei mafiosi nel calpestare le letture dell’esistenza diverse dalla vostra. Pensate davvero di essere credibili? Di contare qualcosa? Abbiate la decenza di tacere. Io sono contro tutte le dittature, anche contro quelle che in pochi vedono. Che strisciano, insidiose, giorno dopo giorno.
6 notes
·
View notes
Text
Soffriamo, quando perdiamo una persona che amiamo, perché crediamo davvero di averla persa.
In realtà abbiamo perso solo il suo involucro.
Quella persona è diventata altro, e la nostra vita dopo la sua morte può diventare un’avventurosa caccia al tesoro:
dove si cela, ora?
Dentro un soffio di vento invernale?
In una foglia che cade d’autunno?
Oppure in una nuvola nel cielo di primavera?
O in un tramonto sul mare di fine estate?
La persona non è scomparsa.
Siamo noi a non vederla più.
Non è la verità a doversi rivelare.
Siamo noi a doverla cercare con occhi diversi, più consapevoli.
Con un ascolto che non riguarda le orecchie, ma il cuore.
Con una mente vuota di domande senza risposta, dubbi esistenziali e scetticismo.
La mente di bambino sa qual è la verità pur senza saperla spiegare.
Un fiocco di neve diventa acqua.
Poi diventa vapore acqueo.
Quindi nuvola.
Da nuvola diventa una goccia di pioggia.
E cadendo in un fiume diventa fiume.
Da fiume diventa mare.
E poi oceano.
Questa è la vita.
♥️☀️🌹💙🌸🫂🩷✨💋💏🍀
4 notes
·
View notes
Text
Il #rifiuto, l'#abbandono, l'#umiliazione , l'#ingiustizia. Il Film #Dogman del mitico Luc Besson, nelle sale in questi giorni, non è "solo" un film sulla violenza, né uno psycothriller e nemmeno un film sul rapporto e confronto animali-umani.
Il regista, in maniera geniale e appassionante, ci interroga su cosa ci trattiene qui, cosa ci spinge a vivere nonostante le ferite dell'anima e le fatiche del quotidiano, cosa rende una vita compiuta e per quale via.
Per me Dogman è un inno alla forza d'animo e all'amore tra esseri, umani o animali che siano. Perché c'è un punto, fuori dalla narrazione logica, in cui i nostri esseri si intersecano e si riconoscono,
al di là delle parole.
È un film che toglie le separazioni del mondo duale e ci rimette in contatto con la vastità delle possibilità esistenziali.
È un film sulla #libertà di arrivare vivi di fronte alla morte.
Ho pianto parecchio dopo il termine, un pianto che ha ripulito sacche profonde di sofferenza incrostata. Un film che guarisce ferite profonde perché ha il coraggio di mostrarle in tutta la loro devastante intensità e verità.
grazie Luc Besson
Gloria Volpato
4 notes
·
View notes
Text
"Niebla" di Miguel de Unamuno: uno dei libri più iconici del '900 spagnolo.
Iniziamo dal suo non-genere di appartenenza: la Nivola. La parola "nivola" (storpiatura di "novela") è stata provocatoriamente inventata dallo stesso Unamuno per indicare un genere letterario nuovo, slegato dalle convenzioni dei romanzi realisti di quel periodo.
Troviamo infatti personaggi un po' bizzarri, situazioni non sempre realistiche, moltissimo dialogo e lunghi monologhi dal timbro esistenziale. La forma è semplice, il contenuto profondo. Non mancano punte di ironia, a volte anche taglienti.
Ma ciò che rende davvero particolare questo titolo è e la sua natura metaletteraria: qui l'Autore stesso s'inserisce tra i personaggi della storia... e non ne esce bene. Unamuno si caratterizza come un arrogante che impone il proprio volere al suo personaggio, anche quando quest'ultimo cerca di ribellarsi al destino scritto per lui.
Uno dei simboli più ricorrenti è proprio la nebbia: rappresenta il dubbio, la mancanza di scopi, le mancate verità. La Nebbia incombe sul povero Augusto, protagonista logorato da dilemmi esistenziali... Solo che a un certo punto la foschia si fa strada oltre gli stretti confini del libro. I dubbi di Augusto diventano i nostri e anche il lettore si accorge di essere avvolto da una sottile coltre di nebbia.
[ ig conigli_letterari ]
[ Credit dipinto: Joaquin Sorolla (Soroya) ]
#bookcommunity#bookstagramitalia#bookblogger#booktok#bookworm#librisulibri#bookish#bookstagram#book blog#authors#miguel de unamuno#niebla#book review#letteratura#lettori
6 notes
·
View notes
Text
⚜SIETE UN'ANIMA ANTICA BLOCCATA NEL 21° SECOLO?⚜
"C'è un tipo particolare di persona che si trova sola e isolata quasi dalla nascita.
L'esistenza solitaria non è dovuta a preferenze o a un temperamento antisociale. Questa persona è un'anima antica che ha una visione della vita molto diversa e più matura di quella di chi la circonda.
Di conseguenza, la vecchia anima vive la sua vita interiore, andando per la sua strada.
Che cos'è un'anima antica?
In poche parole, un'Anima Vecchia è una persona che si sente molto più vecchia di quanto la sua età rifletta. Questo sentimento è spesso accompagnato dal dono dell'empatia, da un'elevata intelligenza, dall'intuizione e da un'acuta comprensione della condizione umana.
Le Anime Antiche spesso appaiono come estranee, si guardano dentro, sentono di "non essere adatte" a questo mondo o a questo periodo. Di conseguenza, la maggior parte delle Anime Antiche cerca un senso di vero significato, uno scopo e una soddisfazione interiore che il denaro, il potere e il successo non possono raggiungere.
Esistono due tipi principali di Anime Antiche: quelle che nascono con un senso di "diversità" e quelle che "crescono" e diventano Anime Antiche nel processo di risveglio spirituale.
Se non avete ancora capito se siete un'Anima Antica, leggete alcuni segnali:
1. Tendete ad essere dei lupi solitari
Poiché le Anime Antiche non sono interessate alle aspirazioni e agli interessi delle persone della loro fascia d'età, non amano essere amiche di persone con le quali hanno difficoltà a trovare un terreno comune. Di conseguenza, le Anime Antiche trascorrono la maggior parte del tempo da sole.
2. Amate la conoscenza, la saggezza e la verità
Le Anime Antiche gravitano naturalmente verso il lato intellettuale della vita. Le Anime Antiche inizialmente capiscono che la conoscenza è potere, la saggezza è felicità e la verità è libertà, quindi perché non cercare queste cose?
3. Tendete alla spiritualità
Le anime anziane tendono ad avere una natura sensibile e spirituale. L'esperienza del risveglio spirituale, il superamento delle limitazioni dell'ego, la ricerca dell'illuminazione spirituale e dell'autorealizzazione, il nutrimento dell'amore e della pace sono spesso al centro della ricerca ultima dell'Anima Antica nella vita.
4. Capite la caducità della vita
In effetti, l'Anima Vecchia ha spesso diverse crisi esistenziali nel corso della vita, soprattutto in situazioni difficili che evidenziano l'impermanenza dell'esistenza. Essendo molto percettive e sensibili alla realtà, le anime antiche scelgono una vita diversa.
5. Pensate molto
Le vecchie anime tendono a pensare molto... a tutto. Per un'anima anziana è molto importante avere spazio e tempo sufficienti per la riflessione, l'introspezione e lo sviluppo di una maggiore consapevolezza di sé. Questa tendenza naturale a riflettere li aiuta a imparare rapidamente dalle loro azioni e a capire le persone e l'ambiente che li circonda. Molte Anime Antiche praticano una forma naturale di incessante lavoro in cui riflettono costantemente su come potrebbero avere più successo, evitare che i loro problemi peggiorino e creare una maggiore armonia interiore.
6. Vedete più di altri
Le Anime Antiche non amano perdersi nei dettagli superficiali di ottenere lauree inutili, promozioni, prestigio sociale, ecc. Le Anime Antiche preferiscono invece avere una visione a volo d'uccello della vita, sforzandosi di trovare il modo più saggio e significativo di vivere e utilizzare il proprio tempo. Dopo tutto, la vita può finire da un momento all'altro, quindi perché perdere tempo con le banalità?
7. Non siete materialisti.
Ricchezza, status, fama e gli ultimi gadget tecnologici... Le vecchie anime hanno poco interesse per queste cose. Dopotutto, che senso ha cercare questi obiettivi socialmente esposti se possono essere facilmente sottratti? A cosa serve se la soddisfazione non è duratura o non arricchisce l'anima?
8. Eravate dei bambini solitari
Non è sempre così, ma molte anime anziane mostrano strani segni di maturità in giovane età. Questi bambini sono spesso descritti come "troppo sviluppati", "introversi" o "ribelli", incapaci di adattarsi ai comportamenti tradizionali. Di solito questi bambini sono estremamente curiosi e intelligenti, vedono l'inutilità di molte cose che i loro insegnanti, genitori e coetanei dicono e fanno, e vi si oppongono.
9. Avete vissuto una crisi esistenziale
Le anime anziane spesso pongono domande profonde e penetranti sulla vita, sulla ricerca di amore, verità e libertà. Questa ricerca di una vita significativa implica inevitabilmente che prima o poi si debba affrontare una crisi esistenziale. Una crisi esistenziale è ciò che accade quando una persona inizia a vedere attraverso le bugie e le illusioni della società. Potrebbero chiedersi che cos'è veramente la vita, se hanno un vero scopo, e inizierebbero a pensare di più alla condizione umana. La vita è semplicemente un prodotto del caso? Qual è il senso di tutto quello che ho fatto? Ma di cosa si tratta? Queste sono le domande che le Anime Antiche si pongono durante una crisi esistenziale.
10. Guardate la vita attraverso un prisma poetico/contemplativo.
Un'anima antica si godrà il modo in cui il vento danza tra gli alberi, mentre qualcun altro potrebbe passare oltre, disinteressato o cieco di fronte alla semplice bellezza. Anche le anime anziane hanno bisogno di tempo per riflettere sulla vita. La bellezza di un'opera d'arte fa riflettere. Ci sono così tante cose nella vita che vale la pena di fermarsi, apprezzare e riflettere.
11. Tendete a riflettere su tutto
Sebbene le Anime Antiche siano un tipo di persona contemplativa, questa può anche essere una qualità impegnativa. Per esempio, la maggior parte delle Anime Antiche lotta con la maledizione di pensare troppo a quasi tutto.
12. Voi e la società
Se si combina la tendenza a pensare troppo a tutto con la coscienziosità e la forte empatia, più un po' di eccentricità (cioè la mancanza di interessi comuni con la maggior parte delle persone), si ottiene l'inevitabile tendenza al disagio sociale. Sebbene molte Anime Antiche siano persone sicure di sé, calme e fredde, le situazioni sociali sono per loro difficili e faticose. Detto questo, quando le Anime Antiche trovano qualcuno con cui socializzare o trovare interessi comuni, tendono a formare legami forti abbastanza rapidamente.
13. È facile che vi troviate nel ruolo di consulenti.
Attratti dal loro portamento e dalla loro saggezza, i familiari, gli amici e i colleghi di lavoro si trovano naturalmente a chiedere consigli all'Anima Vecchia. Sebbene alla maggior parte delle Anime Antiche questo non dispiaccia, spesso si sentono sopraffatte dall'entità dei problemi degli altri. Nonostante questo, amano aiutare gli altri. È più un piacere (piuttosto che un peso) dare consigli a chi ne ha bisogno.
14. Vi piace la compagnia di persone molto più anziane di voi
C'è qualcosa di così concreto, attraente e stratificato in coloro che vivono molto più a lungo di noi. Inoltre, è bello essere circondati da persone la cui energia esterna corrisponde all'energia interna dell'Anima Antica. C'è qualcosa di compatibile.
15. Desiderate la semplicità
C'è una certa purezza, bellezza e attrazione nella vita semplice. Alcune Anime Antiche possono essere attratte dal minimalismo, mentre altre possono assumere un atteggiamento minimalista nei confronti dei doveri quotidiani e di altre attività. Il desiderio di semplicità di un'Anima Antica è strettamente legato all'amore per il cuore, l'anima e l'essenza. Tutto ciò che è vero e degno si trova facilmente nella semplicità.
16. Siete attratti da tutto ciò che è vintage.
Sebbene questo non valga per tutte le Anime Antiche, molte si sentono attratte dalla vecchia musica, dai vecchi mobili, dalla vecchia architettura, dai vecchi libri, dai vecchi vestiti.
Alcune Anime Antiche si sentono più a loro agio con le epoche passate (cavalli e carri del XVIII secolo, jazz degli anni Venti, ecc.), mentre altre apprezzano culture ancora più antiche (ad esempio i periodi sciamanici e tribali).
17. Vi sentite vecchi dentro
Scartate per un attimo l'etichetta di "vecchia anima" e concentratevi su come vi sentite dentro. Quanti anni avresti se non sapessi quanti ne hai? Coloro che si rendono conto di sentirsi molto più vecchi di quanto la loro età consenta sono spesso Anime Vecchie nel cuore."
La Russia Esoterica
@lupoleo
6 notes
·
View notes
Text
Carmelo Sardo "Le notti della memoria", Bibliotheka Edizioni
Il nuovo romanzo di Carmelo Sardo è una storia d’amore sospesa tra eros, fantasmi del passato e inquietudini esistenziali. Un vorticoso intreccio di segreti inconfessabili e scomode verità, condotto con sopraffino scandaglio psicologico. in libreria dal 4 ottobre Bibliotheka Edizioni Nell’ultimo segmento della sua vita tormentata, Carlo ripercorre l’amore folle e delirante per Nora, conosciuta…
View On WordPress
0 notes
Text
24h di verità: accetterò e risponderò a qualsiasi domanda voi mi poniate, in anonimo o senza
#h 24#24 h di verità#domande e risposte#domanda e risposta#domande esistenziali#domanda#domande#fatemi una domanda#fatemi qualche domanda#fatemi compagnia#fatemi domande#anonimi#anonim#anonimo#anonymous#ask me questions#ask me things#ask me#ask tumblr#ask me anything#ask blog#send asks#ask to tag#ask to use#anon ask#ask
42 notes
·
View notes
Text
In realtà è molto più accattivante, e plausibile, l'idea che noi tutti si viva costantemente immersi in un flusso di infiniti universi possibili.
Sfogliati pagina dopo pagina dopo pagina.
In quale delle infinite pagine, che non sono altro che possibilità parallele, ti trovi nel qui ed ora?
Il problema non può essere "come faccio a spostarmi in un universo parallelo leggermente migliore del solito" ma deve anzi essere: "come faccio a mettere il dito sulla pagina per evitare che si sfogli via velocemente, proprio ora (qui ed ora) che sono capitat3 in uno spaziotempo leggermente migliore del solito?"
Non devi avere nessun imbarazzo nel constatare che discorrendo di una cosa così tautologicamente universale come sono gli universi paralleli, il punto di partenza sia una una soggettività particolare.
La mia soggettività:
Non ho fatto studi scientifici e quindi sono al sicuro, protetta dal pericolo di finire trascinata in macchinosi ragionamenti sulle implicazioni logico-matematiche della faccenda.
Sono interessata ai risvolti filosofici o esistenziali, io. Posso quindi, ad esempio, benissimo non curarmi del problema di che fine farebbe l'altra me stessa dell'universo parallelo leggermente migliore o peggiore del momento, una volta invaso il campo. Tanto per dirne una.
Ogni riflessione esistenziale che si rispetti deve trarre origine da una domanda. Una Domanda.
La domanda potrebbe essere: cosa voglio io?
In un discorso in cui non ci sono punti di riferimento spaziali o temporali non è necessario stare a preoccuparsi se la risposta sia effettivamente quella sempre vera e verificabile da un tecnico di laboratorio, eternamente ontologicamente vera per sempre. È sufficiente che sia vera nel qui ed ora.
Che cosa è che voglio io in questa specifica, sottilissima pagina in cui, inerme, sono capitata?
E dunque mi rispondo:
Tutto ciò che voglio è -- ----- -----.
Ma -- ----- ----- non ottengo.
E allora, come la volpe con l'uva (favolosa!).
Dico: non mi serve, non ne ho bisogno, non mi interessa.
Dico: a me interessano solo le abissali profondità e non la superficie, così tanto superficiale.
Osservo -- ----- ----- riflesso sulla lama di luce.
Per non vedere rivolgo lo sguardo altrove (in fondo, nell'abisso).
Grido: non ti sopporto più, mondo dei fenomeni, non sopporto più neanche te, mio corpo che abito!
Grido: io voglio la Verità, solo la Verità, nient' altro che la Verità!
La Verità è che l'insofferenza verso il mondo dei fenomeni e questo mio corpo che abito è solo una bugia.
Sono solo io che, da questo abisso senza fine che è la mia interiorità, sbircio tra le sagome sulla luce trasudante dalla crepa dimensionale e intuisco il peso, schiacciante, delle infinite possibilità, potenzialmente leggermente migliori se non addirittura esageratamente migliori (ma non ha senso spingersi a tanto).
Come faccio a mettere il dito sulla pagina?
È tutta una questione di superficie. Ammesso che abbia senso parlare di superficie e di abisso, di spazio, di dimensioni o direzioni... così come dello scorrere del tempo, in un discorso sugli universi paralleli.
Per questo, vedi, dico che è tutta una questione di superficie.
Sotto la superficie, nell'abisso, si perdono i punti di riferimento e le connessioni logiche.
Sogno spesso di essere nelle cantine di un edificio, sono stanze e corridoi, stretti passaggi, porte e scalini, tutti immersi nell' oscurità.
Io procedo a tentoni, a volte strisciando (ma non perché gli spazi non mi permettano di stare in piedi quanto piuttosto perché laggiù dove mi trovo non c'è più alto o basso e destra o sinistra) e il mio corpo, i cui confini non percepisco con altrettanta sicurezza come quando sono sveglia, riesce sempre a ritrovare l'uscita.
Penso che all'uscita ci sia questo mondo dei fenomeni che così tanto, dico, mi affligge. O perlomeno mi irrita.
27-07-24
0 notes
Link
0 notes
Text
Luca Amoroso - “Gli Stessi Giorni”
Il cantautore presenta il singolo che lancerà un album di proporzioni bibliche di prossima uscita per rivoluzionare la scena musicale
“Gli Stessi Giorni” è l’eclettico e rivoluzionario singolo del poliedrico cantautore Luca Amoroso, sui principali stores digitali, distribuito da The Orchard del gruppo Sony Music e dal 26 gennaio nelle radio italiane in promozione non solo nazionale ma anche oltreoceano. Il singolo si appresta ad essere un classico del panorama musicale e discografico slegandosi da ogni moda attuale e generando un flusso di attenzione a sé stante. Rock, progressive, melodie indie pop, voce decisa, malinconica ed estremamente intensa, un grido esistenziale che annuncia un attesissimo album dalle proporzioni bibliche di prossima uscita. E le premesse ci sono tutte: abbattere le barriere del mainstream spalancando le porte per tutte quelle anime sensibili e vulnerabili, una folla oceanica desiderosa di verità e musica rigettando finzioni e apparenze. Il cambiamento è iniziato!
“La canzone Gli Stessi Giorni fa parte di un grande album che va interpretato come una bibbia, o almeno una bibbia personale. La canzone si trova all’inizio, dove il protagonista vive tutti gli stessi giorni tormentato da domande esistenziali e dubbi sulla propria figura, su questo mondo e la sua interazione con le persone. Stanco di questo meccanismo si appella ad un Dio, che possiamo intendere chiunque si voglia. Dio inteso anche come un filo di vento che accarezza una foglia. Ed inizia il suo percorso molto duro di cambiamento, attraverso diverse e lunghe tappe.” Luca Amoroso
Ascolta il brano https://open.spotify.com/intl-it/track/6f8SPiaj12SVToxYUjYBPK?si=826197b0173f445f
Storia dell’artista
Enfant Prodige, Luca Amoroso, dopo essere nato a Roma nel 18/08/1997, inizia a 3 anni ad improvvisare suonando i tasti di una piccola tastiera a Pavia, luogo dove si trasferì con la sua famiglia. A 6 anni compone scherzosamente le sue prime melodie a voce accompagnate da testi parodistici e simpatici che cantava alla mamma. A 8 anni il primo vero approccio con uno strumento impara infatti a suonare la chitarra, grazie a suo padre, che gli insegna i primi accordi principali. Inizia a scrivere le sue prime canzoni intorno a quell’età. Dotato di orecchio assoluto, e con un piccolo quadernino dove erano scritti tutti gli accordi esistenti, impara presto tutti gli accordi fondamentali. A 9 anni la prima esibizione live, suonando la chitarra e cantando. Nel frattempo, Luca registra le sue composizioni su un registratore a cassetta, regalatogli dalla mamma. A 10 anni, deducendo gli accordi dalle note della chitarra, impara a suonare la tastiera, affascinato soprattutto dall’Arpsicorde, predecessore del Pianoforte. A 11 impara la batteria assieme al grande batterista italiano Ezio Zaccagnini. Nel frattempo, continua i live assieme a suo padre e successivamente con diverse band nel fervido ambiente musicale dei Castelli Romani dell’epoca sia come batterista e cantante, sia come chitarrista e cantante. Continuano i live e a 15 anni impara a suonare il basso. Contemporaneamente si dedica alla composizione di poesie, sia in italiano che in greco antico. A 22 anni inizia la composizione del suo primo album da professionista, molto atteso, intenso e altrettanto complesso, che scorre con un filo conduttore alle spalle, il cui processo di creazione e registrazione lo impegnerà per due anni: il titolo dell’opera è “Mondo Perdona”. Dopo il successo dei due singoli “Il Mio Dio Non C’è” e “Millefiori”, l’album esce il 19 novembre del 2022, seguito poi dal terzo estratto “Azimo” che ha riscosso un forte successo tra pubblico e critica. Attualmente Luca Amoroso è impegnato nella lavorazione di un album di proporzioni bibliche che presto vedrà la luce.
Instagram: https://instagram.com/misunne?utm_medium=copy_link Facebook: https://www.facebook.com/luca.amoroso.581 YouTube: https://youtube.com/channel/UC-saFmNg7sS6OPu_MYEFAEw
0 notes
Text
Dal maschile al femminile, nella ricerca spirituale...
Cari amici, restare collegati a una determinata brama di conoscenza, con un'avidità di arrivare al più presto possibile a un ipotetico livello di coscienza, sebbene non conduca del tutto all'errore, condanna i pellegrini in cammino a un insoddisfazione di sè più o meno profonda.
Il voler essere più consapevoli di quanto si pensa di essere è un meccanismo banale e pernicioso che riguarda la stragrande maggioranza dei ricercatori spirituali. Catapulta loro in uno stato di frustrazione esistenziale simile a quella di un giovane che si lamenta poiché insoddisfatto delle dimensioni del suo pisello...
Vi è un'antica massima per il ricercatore occulto che recita così: "avere pazienza e aspettare, perché non si deve voler arrivare alle verità per mezzo nostro, ma aspettare finché esse arrivino a noi.
Ecco perché oggi è necessario frenare questa avidità di conoscenza che è tipica del ricercatore maschile. Bisogna piuttosto dire: l'accoglienza presente in me mi ha concesso un dato numero di visioni; aspetterò con pazienza che altre mi fecondino.
Cari amici, ricercatori appassionati, un atteggiamento accogliente di fronte alle verità è più necessario di quanto non lo sia qualsivoglia pretesa di conquista. È necessario affinché i nostri sensi spirituali maturino completamente e permettano alle verità di penetrare in noi nella loro giusta forma. È un insegnamento pratico per le indagini nei mondi spirituali, soprattutto per gli eventi che riguardano il Cristo. È un errore credere di potersi impossessare di quel che deve invece fluire spontaneamente.
Dobbiamo infatti essere coscienti che raggiungeremo ciò che dobbiamo essere, nella misura che le potenze spirituali ci giudichino degni di arrivarci. Tutte le meditazioni e le preghiere, il costante lavoro su noi stessi che svolgiamo, non è diretto a impossessarci di verità - penetrare, possedere, conquistare, sono tipici atteggiamenti maschili -, bensì per elevare il nostro sguardo e il nostro ascolto al di sopra dei piani della personalità.
(Mi auguro ricordiate i sette livelli dello sguardo e dell'ascolto.)
Il nostro lavoro consiste in questo, ovvero preparare il terreno all'avvento delle verità e delle immagini che dai mondi spirituali giungono come dono.
Dal maschile al femminile...
Poiché i misteri esistenziali non si violentano cari amici, ma si accolgono, aprendo le gambe del proprio cuore.
Federico Cimaroli
3 notes
·
View notes