#vento caldo
Explore tagged Tumblr posts
frammenti--di--cuore · 1 year ago
Text
il vento caldo che ti accarezza, come a dirti che andrà tutto bene.
z
14 notes · View notes
fallimentiquotidiani · 5 months ago
Text
Ho chiuso le finestre
Per non lasciare
Neanche l'aria entrare, qui
Nel buio della stanza
Si ferma la mia vita, per te
Le mie reazioni non le controllo più
Quanto mi manchi
La tua coscienza è falsa
Quante promesse hai fatto, bugie
E più eri lontano
E più giuravi che il tuo mondo ero io
Non eri solo
Un'abitudine
Quanto mi manchi
E il vento caldo dell'estate
Mi sta portando via la fine
La fine, la fine
Così senza un motivo
Non puoi dimenticare
Tutto a un tratto, così
Che scherzi gioca il caldo
Adesso sei sincero, adesso sì
Senza parole
Non mi lasciare
Mi basta poco, fammi tentare
Il vento caldo dell'estate
Mi sta portando via la fine
La fine, la fine
18 notes · View notes
diari0deglierrori · 2 years ago
Text
Putting your music on shuffle while you’re taking a shower is so funny because it’s like it’s reading your mind
1 note · View note
soltanto1stella · 4 months ago
Text
Credo che
Credo che me ne andrò, un giornoSenza più visi nè nasi intorno a meSenza più ventoné mare che mi schiarisce gli occhiSenza più pensieri fraintesiné parole rovesciateSenza più suoni lieti:Il silenzio mi porterà conforto. Ilidia Comparini – La strega vera
0 notes
meteoroby · 8 months ago
Text
Clima sull'ottovolante nei prossimi 10 giorni: dopo la "rinfrescalda" martedì 16 si torna a scendere
0 notes
copihueart · 1 year ago
Text
POESIE IN PROGRESS
Ci sei tu d’amare Desiderio del vento caldo d’agosto Ogni volta che mi parli e lasci lo sguardo Pur volendo senza far rumore Metti in tasca nella mia cornice la vita Un gesto per ogni occasione Per aspettarti annullando le distanze Senza scuse ne misure Cucito nel cuore il tuo respiro.
0 notes
lady--vixen · 4 months ago
Text
Al confine coi miei pensieri Scivolo sull'erba dei campi Onde su onde i desideri E sogno di averti al mio fianco
in piscina. da sola è passata una nuvola, sono usciti tutti. io resto dentro con la tavola ad allenare le gambe. è quasi orario di chiusura. il bagnino non dice niente. credo si sia accorto delle mie tette discordi e abbia capito. macino vasche. gambe come un motorino a due tempi oppure a sirena. immagino di avere la coda. l'acqua increspata solo dal mio corpo. mi giro. guardo il cielo. una sola nuvola dai confini frastagliati e rondini. non è la prima volta che penso che la morte sia un po' così: un cielo con uccelli che volano via
Son tonnellate le cose non dette fra noi E le carezze ai cuscini M'abbandono ai desideri E scivola la mano sui fianchi Cerco amore coi soli pensieri E cado nei tuoi occhi salati
non dovevo essere qui oggi, ma eccomi a cercare di resistere al sole per avere un pallido segno del costume da mostrare. quando? eppure mi abbronzavo anche all'ombra, prima
Mi chiedi perché io gioco con le parole Sai come va difendo la mia zona
perché "sei mia" ha lo stesso effetto di un ti amo sussurrato alla fica? arraperà allo stesso modo anche chi lo dice?
Resto solo coi miei pensieri Nuoto nell'erba E passa il silenzio il mezzo a noi Son l'animale che parla da solo col vento
sapessi come fanno a pugni la ribellione e la voglia di cadere in ginocchio. fai della mia bocca quello che vuoi mentre mi ricordi di chi sono. mi giro. continuo a nuotare
Segno il mio confine Questo è il mio limite di animale di zona
e oggi vado all'estero per lavoro. che detto così pare chissà cosa. eppure è tecnicamente vero. lavoro. posso definirlo così ora? stazione deserta. a pranzo oggi? scusate, non posso, sono all'estero per lavoro. e mi viene da ridere, ma anche no. mi aspetta un viaggio di tre ore in totale tra andata e ritorno. porto il computer, gli appunti, la nostalgia del tuo corpo
Io uso parole come coriandoli di spine
uso parole come coriandoli di spine, cerco dove mi/ti fa male e spingo più forte
Questo è il mio confine Un autolimite di animale di zona
stazione deserta, caldo, fantasie, voglie
44 notes · View notes
angelap3 · 15 days ago
Text
Tumblr media
LA LEGGENDA DI SAN MARTINO
Martino di Tours fu un vescovo cristiano che visse nel IV secolo d.C.
Era il giorno 11 Novembre,
il cielo era coperto, piovigginava e tirava un forte vento che penetrava nelle ossa. Martino, un giovane soldato di cavalleria della guardia imperiale, stava tornando a casa. Portava l’armatura, lo scudo, la spada e un mantello caldo e foderato di lana di pecora.
Ma ecco che lungo la strada, c’è un povero vecchietto coperto soltanto di pochi stracci che chiede l’elemosina, seduto per terra, tremante per il freddo.
Il cavaliere lo guarda e sente una stretta al cuore: “Poveretto, – pensa – morirà per il gelo!”
Impietosito, Martino scende dal cavallo e con un colpo secco di spada taglia in due il suo bel mantello e ne regala una parte al povero.
Martino, contento di avere fatto la carità, sprona il cavallo e se ne va sotto la pioggia, che comincia a cadere più forte che mai, mentre un vento rabbioso pare che voglia portargli via anche la parte di mantello che lo ricopre a malapena. Ma fatti pochi passi ecco che smette di piovere, il vento si calma. Di lì a poco le nubi si diradano e se ne vanno. Il cielo diventa sereno, l’aria si fa mite. Il sole comincia a riscaldare la terra obbligando il cavaliere a levarsi anche il mezzo mantello. Ecco l’estate di San Martino, che si rinnova ogni anno per festeggiare un bell’atto di carità. In effetti, ancora oggi, nella settimana che ricorre San Martino, spesso si assiste ad un breve periodo in cui il clima diventa più mite e si parla di “estate di San Martino.” Si dice:
“L’estate di San Martino…dura tre giorni e un pocolino”
20 notes · View notes
abr · 11 months ago
Text
Breve storia del clima.
In epoca romana, dal 250 a.C. al 450 d.C., la temperatura era di almeno 2ºC più alta di oggi (i più nerd tra i medioman vi diranno che c'erano variazioni, senza rendersene conto confermando la tesi: le variazioni climatiche avvengono "da sole" non certo per colpa dell'uomo. I più fessi, quelli che non sapendo leggere ma solo ubbidire chiedono "le fonti?", sostengono che i romani aumentarono la CO2 ... bruciando legna. La fonte? ndr).
Era un periodo di riscaldamento globale. La popolazione è aumentata (...). L'agricoltura del clima caldo poteva essere intrapresa in aree a latitudini e altitudini molto più elevate di adesso. (La vite in Inghilterra, ndr). Questo riscaldamento non poteva essere dovuto alle emissioni umane di CO2.
Seguirono i secoli bui. Questo è stato un periodo di freddo pungente di fallimento dei raccolti, carestia, malattie, guerra, spopolamento, espansione del ghiaccio e aumento del vento. (...) Bande assassine di rifugiati climatici vagarono per l'Europa in cerca di prede. Civiltà come i Maya crollarono.
Il successivo riscaldamento medievale (900-1300 d.C.) fu un periodo (positivo) per la vita sulla Terra. Le calotte glaciali, i ghiacciai e il ghiaccio marino si contrassero, consentendo l'esplorazione e l'insediamento del mare ad alte latitudini. Colture di cereali, bovini, ovini, fattorie e villaggi furono stabiliti in Groenlandia, almeno 6ºC più calda di oggi.
Sebbene ci sia stato un periodo freddo di 40 anni nel riscaldamento medievale (i clcli del clima che cambia COSTANTEMENTE, ndr), i fallimenti dei raccolti e la carestia erano rari. La popolazione aumentò (...). La ricchezza creata (...) è stata utilizzata per costruire cattedrali, monasteri e università. Il riscaldamento medievale era globale. Ancora una volta il riscaldamento non poteva essere dovuto alle emissioni umane di CO2.
La piccola era glaciale iniziò alla fine del XIII secolo con una diminuzione dell'attività solare. La piccola era glaciale è stata caratterizzata da un clima rapidamente fluttuante, e periodi straordinariamente freddi durante l'inattività solare: (1280-1340, 1450–1540, 1645–1715 e 1795–1825). Faceva molto freddo (i carri dei rifornimenti a Venezia potevano passare sulla laguna ghiacciata d'inverno, ndr). È stato un cambiamento climatico globale. C'era il fallimento del raccolto, la carestia, la malattia (peste nera, peste manzioniana, ndr), la guerra e lo spopolamento.
Ci fu uno spaccamento sociale (rivoluzione francese). I prezzi del cibo aumentarono nei periodi di debole attività solare. I vichinghi in Groenlandia si estinsero. Non era un buon momento per vivere. La piccola era glaciale terminò nel 1850 e da allora c'è stata una tendenza al riscaldamento con periodi più freddi (1940-1976 e 1998-2005). Storia, archeologia e geologia dimostrano che attualmente viviamo in un clima interglaciale e variabile.
I cambiamenti che possiamo osservare con la strumentazione moderna sono molto piccoli. Sia i tassi che l'entità del cambiamento climatico sono inferiori ai cambiamenti negli ultimi 1000, 10.000 o 100.000 anni.(...) La storia e l'archeologia ci mostrano che il raffreddamento globale provoca siccità, sconvolgimenti sociali, migranti climatici, carestie, malattie, guerre, spopolamento, collasso di civiltà ed estinzioni di piante e animali. Le grandi civiltà prosperarono in tempi caldi. Viviamo nei tempi migliori che gli esseri umani abbiano mai avuto sul pianeta Terra.
Siamo l'unica generazione di umani a temere un clima caldo! Il riscaldamento globale ci ha sempre reso più ricchi e più sani. La storia è li a ricordarcelo ma, come la matematica e le scienze, oggi non si studia più.
via https://twitter.com/climacritic/status/1738157567820312714
80 notes · View notes
godisacutedemon2 · 11 months ago
Text
Varcò la soglia di quel bar coi capelli legati e la mano sventolante vicino al viso: faceva caldo, troppo caldo, nonostante fossero appena le 8 di mattina. Le goccioline che le partivano dalla fronte scendevano giù lungo tutto il viso arrivando alla bocca rimpolpata da quel suo lipgloss appiccicoso che usava sempre. Il locale era pieno, le voci erano alte, tutti di fretta ma non troppo: va bene andare a lavoro, sì, ma con calma, ce n'è di tempo per lavorare, ma per esser felici e spensierati ce n'è troppo poco. Si avvicinò al bancone, a servirla c'era un bel giovane sorridente. «Non ti ho mai vista qui, sei nuova?» il sorriso si fece ancora più ampio, ma come risposta ricevette il sopracciglio inarcato e indispettito di lei. «Buongiorno, innanzitutto» rimbobò. Erano già due mesi che era lì, ma ancora non si era abituata a quella confidenza che chiunque si prendeva. Sapeva non fosse cattiveria, ma un po' l'infastidiva. Tutti conoscevano tutti e lei, a sentirsi dire sempre la stessa frase, si sentiva un po' un pesce fuor d'acqua. «Sì, sono nuova. Ma ricordate tutti coloro che passano o è proprio un vostro modo di approcciare?» continuò quindi lei. Il giovane si passò la mano tra i capelli lisci che gli cadevano sulla fronte «signorina, non mi permetterei mai di approcciarvi... O almeno, mi correggo, non così» rise, era bello. «Scusatemi se mi sono permesso o se vi ho dato fastidio... Diciamo che qui ci conosciamo tutti» botta secca «o comunque, più o meno mi ricordo chi passa, un viso così bello lo ricorderei». Le lusinghe erano tante, ma la pazienza la stava proprio perdendo. «Sì, capito, capito. Mi può portare un caffè, per favore?» «sì, certo, permettetemi di presentarmi almeno, io son-...» dei passi lenti dietro di lei la interruppero «Antò, e falla finita! Ti vuoi sbrigare? Non è cosa, non lo vedi? Portagli 'sto caffè e muoviti, glielo offro io alla signorina». La situazione stava degenerando, la ragazza in viso era ormai paonazza e non di certo per il caldo. «Scusatemi tutti, il caffè me lo pago da sola! Posso solo e solamente averlo?! Si sta facendo tardi, non pensavo che qui fosse un delirio anche prendere un caffè!» per un attimo calò il silenzio che non c'era mai stato, nella mente di lei passò un vento di leggerezza e sollievo, senza rendersi conto che, con quell'affermazione, si era di nuovo sentita come tutto ciò che non voleva sentirsi: un pesce fuor d'acqua. «Scusatemi» bofonchiò, poi di nuovo «potrei avere gentilmente un caffè? Grazie. Mi andrò a sedere al tavolo» il barista la guardò, un po' dispiaciuto «signorì, se permettete, cappuccino e cornetto, offre la casa. Sentitevi un po' a casa, vi farebbe bene» e si dileguò. Non disse nulla e si trascinò verso il tavolino, non poteva combatterli: erano tutti pieni di vita lì in quel posto. Che alla fine, un po' di gioia dopo anni di sofferenze, non sarebbe poi mica guastata.
Si sedette lì, ad un tavolino accanto ad un immenso finestrone: da lì si vedeva il mare, mozzafiato. Si guardò intorno. Il viavai di gente era irrefrenabile e la mole di lavoro assurda, ma la cosa più bella di quel posto è che nonostante le richieste più assurde dei clienti, venivano accolti tutti con il sorriso più caloroso del mondo.
Sorseggiava il suo cappuccino, lasciando vagare il suo sguardo di tanto in tanto, fin quando non si fermarono inchiodati su quello di un altro. Nell'angolo, in fondo, c'era un ragazzo. Gli occhi scuri tempesta bloccati nei suoi ciel sereno. I capelli un po' arricciati gli scappavano qua e là dalla capigliatura indefinita che portava. Un ricordo è come un sogno lucido, che però puoi toccare, sentire, annusare, vivere ad occhi aperti, vivere senza dormire. In quell'angolo di stanza, c'era lui. I battiti partirono all'impazzata all'unisono, nel bar non c'era più nessuno, solo loro. So potevano quasi toccare co mano, nonostante la distanza a separarli, le loro mani accarezzavano i rispettivi visi come a gridare “sei vera? Sei vero?”. Un impeto di emozioni, un vulcano in eruzione, la pioggia sul viso, il vento che porta il treno che sfreccia, il pianto di un bambino, la risata di un ragazzo. «Signorì, tutto apposto?» il tempo di sbattere le palpebre: lui non c'era più «sì, sì... Pensavo di aver visto qualcuno di mia conoscenza».
81 notes · View notes
soltanto1stella · 7 months ago
Text
Bel tempo si spera
Fortunatamente oggi il sole si è deciso a farsi vedere.  – Ah! che sorpresa – gli ho detto quando l’ho visto – Si è messo a ridere – Ahahahah! Non te l’aspettavi eh? — Lo sguardo si è spostato sul cellulare, gli è arrivato un messaggio. Si è rabbuiato e lamentandosi  ha detto – Che dramma! La mia assenza è giustificata, credimi. In realtà, non so non stato bene – Aggrotto le sopracciglia in…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
frammenti--di--cuore · 27 days ago
Text
Il mare ti piace solo in estate, con il vento caldo e le onde che ti fanno da coperta. In inverno non ci vai, non ci va mai nessuno. Hai fatto lo stesso con me.
Zoe
16 notes · View notes
donaruz · 5 months ago
Text
Tumblr media
La vita” di Wisława Szymborska
La vita – è il solo modo
per coprirsi di foglie,
prendere fiato sulla sabbia,
sollevarsi sulle ali;
essere un cane,
o carezzarlo sul suo pelo caldo;
distinguere il dolore
da tutto ciò che dolore non è;
stare dentro gli eventi,
dileguarsi nelle vedute,
cercare il più piccolo errore.
Un’occasione eccezionale
per ricordare per un attimo
di che si è parlato
a luce spenta;
e almeno per una volta
inciampare in una pietra,
bagnarsi in qualche pioggia,
perdere le chiavi tra l’erba;
e seguire con gli occhi una scintilla
nel vento;
e persistere nel non sapere
qualcosa d’importante.
27 notes · View notes
kon-igi · 3 months ago
Text
QUESTO MONDO NON MI RENDERÀ CATTIVO (ma un po' incazzato sì, dai)
Un veloce recap delle puntate precedenti:
TI AMO ERIKA DI NOVI LIGURE - Ventitré anni fa una sedicenne ha fatto a fette mamma e fratellino con l'aiuto del moroso diciassettenne, dando poi la colpa agli albanesi. La sera in cui la Lega stava per fare una fiaccolata a base di torce e forconi per scovare i responsabili e linc... assicurarli alla giustizia ops no, scusate ciabbiamo judo. Quella frase del titolo l'avevo vista scritta su un muro nel 2003 e a quei tempi le mie figlie erano troppo piccole perché capissimo le nostre colpe e le nostre responsabilità.
TUTTO D'UN PEZZO - Non leggo più e non guardo serie tv o film. Sono mesi e mesi che la sera faccio binge watching di One Piece, un anime da più di mille episodi, e a momenti mi metto in pari ma non ho idea quanto il mondo del cinema e dell'editoria sia andato avanti mentre ero distratto.
DUE METRI DI TERRENO - L'altro giorno ho assistito a un'accesa discussione su conti correnti, parenti serpenti e carichi pendenti, quando a un certo punto non ce l'ho fatta più e ho urlato un haiku ispirato dal tenore livoroso dell'argomento
Soffi di vento, l'attimo prima spiri e dopo spiri
DI QUESTO TI PUOI FIDARE - Ho ripreso a forgiare - caldo per caldo che sia un caldo fruttuoso - e sono a metà strada nel progetto ambizioso di un'arma inastata che nel Giappone feudale usavano le donne per proteggere casa.
MEDICE, CURA TE IPSUM - Una persona mi ha detto che mi invidia perché se sento male da qualche parte ne conosco subito le cause. Certo... contusione del piatto tibiale sx a opera dei condili femorali con infiammazione da stiramento dei legamenti crociati, rachialgia lombare a sbarra con irradiamento gluteo da compressione del plesso femorale dx a livello di L5-S1 da bulging discale, epicondilite dx con rizartrosi e mialgia del flessore del pollice, corda colica, bruxismo e reflusso gastro-esofageo. Che culo.
MUORE GIOVANE CHI È CARO AGLI DEI - Piccola pausa di ferragosto dal masteraggio su Discord di una campagna di Call of Cthulhu ambientata nel 1983 nel mio quartiere viareggino. Se non sapete cosa sia una Baldoria è inutile vi racconti la trama.
INTERCAMBIABILITÀ DI FACCIA E CULO - Qualche anno fa vidi uno scherzo in cui un critico veniva invitato alla premiere di una proiezione cinematografica d'essai (volutamente orribile) e a tutti i suoi colleghi era stato chiesto di parlarne in modo entusiasta, mentre lui si guardava attorno con sconcerto crescente. Sono 10 mesi che io ho quell'espressione tutte le volte che i mezzi di informazione parlano del genocidio del popolo di Gaza utilizzando perifrasi e litoti che tanto mi ricordano 'allergia al piombo' e 'la scuola non c'è più a causa di eventi esterni'.
NOTTE PRIMA DEGLI ESAMI - Ciao Laura... Ti ricordi quando ti sono venuto a prendere in macchina per andare a fare gli orali della maturità? La mia non fu solo la gentilezza di un compagno di classe ma che tu l'avessi capito o meno non importa... non ho avuto il coraggio di dirtelo e così la storia che avevo immaginato è sopravvissuta luminosa al mondo che è andato avanti.
39 notes · View notes
me-soltanto-me · 4 months ago
Text
Tumblr media
Siamo aliti di vento caldo, tu ed io.
Ci avviluppiamo nelle stesse vene per irrorarci d’ amore,
per imbrattarci le gole con la vita.
Ci catturiamo nei polmoni sino all’ultimo respiro, come la fiammella cattura
la falena, nel battito di un ultimo valzer notturno.
Viviamo di piccoli momenti, di carezze fatte sulla fronte.
Di poesia ricamata sulla carta.
Di emozioni che c’ imporporano il viso.
Ci cerchiamo nella polvere dei gesti, fra il candore dell’inverno quando fiocca.
Dentro ai baci degli amanti intrisi sulle labbra.
Siamo refoli sospinti dalla Terra, tu ed io.
Creati per essere raccolti nello stesso ventre.
Lì, dove i sogni, ci premono sul petto.
Lì, dove l’ anima, non si separa dalla carne.
Tanya Bì ©
21 notes · View notes
scorcidipoesia · 1 month ago
Text
«Pensò ai venti della vita, perché ci sono venti che accompagnano la vita: lo zefiro soave, il vento caldo della gioventù che poi il maestrale si incarica di rinfrescare, certi libecci, lo scirocco che accascia, il vento gelido di tramontana. Aria, pensò, la vita è fatta d’aria, un soffio e via».
Antonio Tabucchi
17 notes · View notes