#vecchie annate
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cloudwine9 · 1 day ago
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Oltre 200 vecchie annate a partire dagli anni '90 alla XIII edizione di Life of Wine - Domenica 24 novembre a Roma
Dagli inizi degli anni ’90 fino ai giorni nostri  per un meraviglioso viaggio alla scoperta dei vini dalla lunga vita  XIII edizione di Life of Wine  Oltre 200 vecchie annate ed oltre 300 etichette    DOMENICA 24 novembre 2024Hotel Villa Pamphili, Roma       www.lifeofwine.it     Dalle 10 fino alle 13.30 riservato a stampa, operatori e sommelier Dalle ore 13.30 apertura anche al pubblico Fine…
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digitalandy · 10 months ago
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Lento, Roma
Piccolissima ma ben organizzata enoteca sulla Tuscolana che ha aperto da pochi mesi grazie alla passione di tre giovani soci con diverse provenienze.
La passione si vede e si sente nei piatti del giovanissimo chef che si mette alla prova con ingredienti ben selezionati proponendo un menù piccolo ma con un buon mix di tradizione e innovazione.
I piccoli assaggi iniziali vedono crostini con moscardini con un bel sugo concentrato e hot dog con salse servito in un bun di farine selezionate. Selezione di salumi e formaggi è anche disponibile. Interessante il piatto di cipolla che vede sue tipologie diverse, rossa e dorata, cotte in modo differente e servite con una salsa di parmigiano 40 mesi Buona, anche se non appastanza salata, la zuppa di arzilla con il broccolo verde ancora croccante e impreziosita da bocconcini di una ben cucinata rana pescatrice.
Ingredienti curatissimi a partire dal pane di un produttore che lavora esclusivamente con grani antichi o dalla tartare che viene dai capi allevati al pascolo del maso Pretzhof.
Lista dei vini solo naturali e con una buona estensione per origine e tipologia. Il tutto impreziosito da una selezione di bottiglie di vecchie annate, 2010 ma anche più vecchie, di produttori friulani (JNK, Zidarich, Skerk, Radikon...) e non solo.
Servizio genuino e appassionato capace di dare maggiore spessore all'offerta.
Unica pecca la piccola dimensione del locale che lascia poco spazio per muoversi. Belli comunque gli scaffali con le bottiglie on mostra.
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giancarlonicoli · 1 year ago
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6 giu 2023 08:36
RAI, QUANTO MI COSTI – I CONTRIBUENTI ITALIANI SARANNO FELICI DI SAPERE CHE QUEL CARROZZONE MALANDATO DEL SERVIZIO PUBBLICO COSTA 2,7 MILIARDI DI EURO ALL’ANNO: 1,82 ARRIVANO DAL CANONE E 682 MILIONI DALLA RACCOLTA PUBBLICITARIA, PIÙ 186 MILIONI DI ALTRI RICAVI. COSTI ENORMI, CHE SI MANGIANO TUTTI I POSSIBILI UTILI. E NON BASTA L’ALIBI DEGLI “OBBLIGHI PUBBLICI” A GIUSTIFICARE QUESTI DATI: LE SPESE ALLEGRE SUGLI AFFIDI DIRETTI E I 12MILA DIPENDENTI CHE DRENANO RISORSE -
Estratto dell’articolo di Fabio Pavesi per “MF – Milano Finanza”
Mentre i giornali sono pieni in questi giorni delle grandi manovre sulla Rai meloniana, all’insegna del “chi lascia e di chi arriva” tra conduttori, showman e direttori vecchi e nuovi, non si parla quasi mai dei conti della tv pubblica.  Come se questo fosse del tutto marginale […].
[…] Il bollettino dei bilanci della Tv di Stato sono sempre di calma piatta. Ogni anno, da decenni, o i conti chiudono in pareggio o con piccole perdite. Nessun slancio in avanti, nessuna variazione sul tema.  Anche nel 2022 appena chiuso, il solito scarno comunicato del Cda, ha avvisato che i conti hanno chiuso in parità, a livello consolidato, tra entrate e uscite. […]
Tutto cambia, purchè nulla cambi in quella fornace pubblica in cui i costi erodono del tutto i ricavi.  […] Gli utili non si vedono mai e così tutte le entrate vengono immancabilmente mangiate dai costi. Già i costi. Dovrebbero riscuotere un po’ più di attenzione dalla politica che gestisce l’azienda di Stato, dato che la grossa fetta degli incassi viene dal canone pagato dai cittadini.
LA RAI COSTA 2,7 MILIARDI L’ANNO
Nell’ultimo bilancio consolidato disponibile, quello del 2021, (il 2022 non potrà che essere una fotocopia dell’anno prima) la Rai ha incassato, dall’obolo obbligatorio chiesto agli utenti, ben 1,82 miliardi, cui si sommano i 682 milioni dalla raccolta pubblicitaria più 186 milioni di altri ricavi. Di fatto le entrate sono state di 2,68 miliardi rispetto ai 2,5 miliardi del 2020.
Un incremento di 180 milioni che non è bastato a chiudere una volta tanto in utile. Tutti spesi fino all’ultimo centesimo, dato che l’ultima riga del bilancio consolidato chiude a zero. Puoi avere anche annate in cui fai più ricavi, ma i costi si adattano al millimetro a ogni variazione delle entrate.
I COSTI SI MANGIANO TUTTI I RICAVI
E così il 2022 ha chiuso a zero così come il 2021 e il 2020. A chi vanno i costi, tali da pareggiare quasi costantemente anno su anno i ricavi? Poco più di 1 miliardo sono i costi per far funzionare il pachiderma pubblico, poi c’è un altro miliardo e poco più per gli stipendi dell’esercito dei 12mila dipendenti. Sommati ammortamenti e accantonamenti obbligati ed ecco che tutti i 2,68 miliardi di ricavi si bruciano. E questo è il bilancio consolidato del gruppo.
A livello di bilancio separato della Rai le cose vanno ancora peggio: i ricavi non bastano a coprire i costi dato che sia nel 2021 che nel 2020 le perdite sono state di 30 e 20 milioni rispettivamente […]
[…] La vulgata dice che la Tv di Stato ha un contratto di servizio con obblighi informativi che le Tv private non hanno e che la Rai ha un tetto all’affollamento pubblicitario. Vero, ma c’è un altro punto di vista.  La Rai è poi così diversa dai canali privati? Davvero c’è un’unicità di Rai tale da assorbire così tanti costi? Basta fare il confronto più immediato che è quello con Mediaset (oggi Mfe). La Rai si finanzia con il canone per due terzi dei suoi ricavi, la Tv di Berlusconi solo con la pubblicità. Tutte e due hanno tre canali, tutte due hanno i telegiornali, entrambe hanno fiction e show di ogni genere. Davvero possono dirsi così diverse come offerta?
Certo la Rai ha gli obblighi di natura pubblica, ma basta questo a sancire una gestione aziendale così agli antipodi. Come visto la Rai chiude sistematicamente in pareggio o con piccole perdite.
IL CONFRONTO IMPARI CON MEDIASET (MFE)
Vediamo Mediaset. I ricavi totali nel 2021 sono stati di 2,9 miliardi, con un utile netto di 374 milioni. Ma dentro c’è il business spagnolo con Mediaset Espana su cui si è appena chiusa l’offerta volontaria di Mfe per comprarsi l’intero capitale.
Tolte le entrate spagnole ecco che Mediaset nell’attività in Italia fa ricavi per poco più di 2 miliardi. Su questo giro d’affari, la Tv di Berlusconi ha realizzato, in Italia, un utile operativo di 249 milioni.
L’anno scorso la Tv della Fininvest ha chiuso i conti con un utile sceso sì, ma di tutto rispetto: 217 milioni su 2,8 miliardi di fatturato. E se vogliamo limitarlo alle sole attività italiane gli utili netti sono stati di 96 milioni su poco più di 1,9 miliardi di ricavi fatti in Italia.
PER MFE I COSTI DEL PERSONALE SONO POCO PIU DI UN TERZO DI QUELLI DELLA RAI
La differenza con la Rai è sui costi del personale che se per la tv pubblica superano il miliardo per Mfe sono di soli 340 milioni. Anche i costi operativi e gli ammortamenti sono più bassi di quelli della Rai. 1,4 miliardi per Mfe contro più di 1,7 miliardi per mamma Rai. Mfe funziona con 4.800 dipendenti, di cui poco più di 3mila in Italia, contro l’esercito dei 12 mila dipendenti di via Teulada.
Pur avendo tre reti ciascuna, pur coprendo l’informazione nazionale con i tre telegiornali, pur avendo lo stesso livello di offerta di entertainment, pur avendo solo un piccolo scarto nell’audience complessiva a favore della Rai, Mediaset è gestita come un’azienda normale, mentre in Rai ciò che conta è evidentemente spendere tutte le risorse assegnate in barba a ogni modello di gestione aziendale……
LE ANOMALIE DELLE SPESE “PAZZE” SECONDO LA CORTE DEI CONTI
E poi oltre al gigantismo spesso inefficiente si cumulano sulla Rai una serie di anomalie e spese quanto meno discutibili. Ne dà conto ogni anno (inascoltata) la Corte dei Conti nel suo rapporto sui conti della tv di Stato. Vediamone solo alcune.
Solo per tenere aperte le sedi della Rai, da quelle centrali a quelle periferiche si spendono ogni anno oltre 70 milioni di euro. Valgono tanto per dare un’idea il 70% di tutti i ricavi dell’emittente La7 di Cairo. Sono, come documenta la Corte dei Conti nel suo ultimo rapporto sulla Tv pubblica sui bilanci del 2020, le spese vive.
Dagli affitti, al riscaldamento, alla manutenzione alla vigilanza. Solo per le sedi regionali si spendono 12 milioni con qualche discrasia: Firenze e Palermo da sole costano un milione a testa, rispetto alla media di 600mila euro delle altre sedi. La parte del Leone la fa il centro di produzione di Roma con ben 22 milioni l’anno. Segue il centro di produzione di Milano con quasi 7 milioni e Saxa Rubra pesa per oltre 10 milioni. Ma un peso rilevante ce l’hanno anche i costi esterni per realizzare i Tg. Oltre ai ricchi stipendi dei giornalisti che pesano per quasi 300 milioni l’anno, la realizzazione dei Tg comporta costi esterni per ben 62,5 milioni come documenta la magistratura contabile.
Con i Tg regionali che da soli pesano per 15 milioni e Rai News che costa 10 milioni, quasi quanto il Tg1. Nell’universo delle spese a go go di Mamma Rai non poteva mancare anche la faraonica quanto inutile Rai Corporation. La filiale Usa è in liquidazione da anni ma ha comportato un onere complessivo di quasi 7 milioni bruciati tra svalutazioni e deficit patrimoniale. Soldi gettati.
Ma quanto a costi la parte del Leone la fanno gli acquisti di programmi e diritti Tv e in genere i famosi contratti Rai. Nel 2020, come scrive la Corte dei Conti, il valore dei contratti stipulati dalle varie Direzioni sono ammontati a 1,77 miliardi con un incremento solo in un anno di oltre 700 milioni. A far la differenza le risorse Tv cioè i contratti di produzione lievitate a quasi 1 miliardo.
Ma il tema scivoloso è quello degli affidi diretti, cioè dei contratti svolti senza gara e senza bandi. Pesano e molto sui conti della Tv pubblica. I soli acquisti dei diritti Tv e sportivi sono in affido diretto per una cifra passata da 361 milioni nel 2019 a 1 miliardo nel 2020. Ovviamente soprattutto per i diritti sportivi. l’interlocutore è di fatto obbligato e l’affido non può che essere diretto.
Ma la pratica delle gare senza bando è diffusa anche sugli acquisti generali. Nel 2020 da quanto ha ricostruito la Corte dei Conti, l’affido diretto ha riguardato contratti per un valore di 437 milioni su 774 milioni totali. Una discrezionalità che lascia sempre margini di opacità. [...]
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antoninopadovese · 2 years ago
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Qui la creatività lascia volentieri lo spazio alla tradizione e a piatti dove c’è sempre un pizzico di cultura gastronomica della regione. Meritevole la carta dei vini, dove ci sono vecchie annate, ormai introvabili anche nelle enoteche più fornite… Continua a leggere la scheda del@ristorante Da Toni di Gradiscutta #Udine nella guida Venezie a tavola #ristoranti #food #fvg (presso Trattoria Da Toni) https://www.instagram.com/p/Cpv0xhTN5XC/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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johnmaiolo · 2 years ago
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#braceria #tagliata #sassineri . . Non riuscivo a stamparne una che avesse qualche anno in mo da stemperare l'alcol e poi arriva questo 2006... A parte un piccolo residuo di fondo si presenta con dei bei riflessi granata, un naso intenso dove dominano caramello, spezie ed erbaceo. Al palato è intenso e complesso con un'ottimo equilibrio tra la morbidezza degli anni e la freschezza ed i tannini di un Montepulciano trattato con maestria ed elegante. Parte dall'erbaceo, passando alle bacche nere sottospirito x arrivare a caramello e fondente. Piacevolissima persistenza 🍷🍷🍷🍷 Abbinamento con una tagliata al sale con cipolline caramellate che da Mei non tradisce mai...👏👏👏👏 Tra provare tre annate vecchie 😂 . . 📷@johnmaiolo #johnbarolo 📍Turin . . #langhewine #dogliani #nebbiolo #barbaresco #roero #altalanga #langhe #barolo #dolcetto #michelinstar #tobetasted #wines #winetime #winetasting #winemoments #winepic #sommelier #winelove #wineprofessional (presso Braceria Agriturismo Mei) https://www.instagram.com/p/CnZow4AtMMO/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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culturagroalimentare · 2 years ago
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Ultima intervista realizzata in occasione di Life of Wine. Al nostro microfono Enrico Cerulli Irelli della Tenuta Cerulli Spinozzi, sempre nel Teramano. Una chiacchierata che non dovete perdere se amate le vecchie annate ed il vino abruzzese. * * * * * #lifeofwine2022 #Roma #vecchieannate #vino #wine #interviste #culturagroalimentare #sommelier #sommelierlifestyle #culturagroalimentare @tenutacerullispinozzi (presso Hotel Villa Pamphili Roma) https://www.instagram.com/p/CmT0eExjV7z/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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carol-agostini · 2 years ago
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Un altro momento di crescita, formazione e sensi...assaggiare vecchie annate di un progetto vinicolo è sempre un'esperienza UNICA! 🌐 Another time of growth, education and senses...tasting old vintages of a wine project is always a UNIQUE experience! . . @alois.lageder #aloislageder #merlot #vinoitaliano #winelover #wedding #v #viral #beauty #bodybuilding #followforfollowback #makeup #art #adventure #sport #carolagostini #papillae https://www.instagram.com/p/Cjs2nhMt2ZD/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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riccardoav · 3 years ago
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Non scorderò mai il tempo passato da lui in cantina assaggiando le vecchie annate e ad ascoltarlo mentre parlava delle vendemmie e del suo vino: Il Barbacarlo, unico ed eterno. Un pezzo di storia del vino italiano ci ha lasciato ieri. R.I.P. Lino Maga (Scatti del 2012) #barbacarlo #linomaga https://www.instagram.com/p/CYPcNquM9Ir/?utm_medium=tumblr
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vinotv · 3 years ago
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Sei un appassionato di Chardonnay? Lo #chardonnay è in assoluto uno dei vitigni più conosciuti e apprezzati al mondo. La sua grande capacità di adattamento al clima e al terreno l'hanno portato a diffondersi dalla sua terra elettiva, la #borgogna , in tutti i Paesi con una propria tradizione vitivinicola. In Italia ne troviamo splendidi esempi quasi in tutte le regioni, con una molteplicità di stili infinita. Una delle zone italiane dove ha saputo distinguersi maggiormente , entrando a pieno titolo tra i le uve regionali più rappresentative, è l’ #altoadige . In queste terre lo Chardonnay sa entusiasmare con la sua leggera acidità e il suo elegante gioco di aromi tra i quali spiccano ananas, banana, mela, pera, agrumi, vaniglia e burro. Vivace e fruttato, ma anche morbido, ricco e avvolgente nelle selezioni più complesse, come le riserve delle due cantine altoatesine che degustiamo oggi: 🥂 @cantinakurtatsch con #freienfeld Alto Adige Chardonnay Riserva 2018. Questa Riserva, il cui nome deriva dalla prima sede della Cantina Kurtatsch nata nel 1900, è prodotta esclusivamente dalle viti migliori e più vecchie, unicamente nelle annate eccezionali. Dopo la fermentazione in Barrique sosta per 11 mesi sulle proprie fecce fini e prosegue la maturazione in botti grandi per altri sei mesi. 🥂 @cantinatramin con #troy Alto Adige Chardonnay Riserva DOC 2018. Stiamo parlando di una cantina che nasce nel 1898 per garantire sussistenza e un futuro ai viticoltori di montagna. Troy, ultimo vino nato di questa cantina, è proprio l’espressione di un elegante Chardonnay di altura. Nella lingua antica il nome Troy significa “sentiero”, per rappresentare il lungo percorso compiuto attraverso anni di ricerca e sperimentazione che hanno portato a un’interpretazione originale di un vitigno nobile come lo Chardonnay. 📲➡️ Per info complete anche su dove acquistare: www.vinialtoadige.com ———————————————— 💡 ➡️ @altoadigewines - Vini Alto Adige 📝 ➡️ Per articolo e video completi dell’Alto Adige vai su www.vino.tv #AltoAdigeWines , #iobevoaltoadige #iodegustoaltoadige
#AltoAdige #SüdtirolWein #ViniAltoAdige #followmywinepassion #vinotv  #wine #chiaragiannotti https://www.instagram.com/p/CTe617gNrgp/?utm_medium=tumblr
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biancacatartica · 5 years ago
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BASTA CHE FUNZIONI
Boris è un vecchio petulante ipocondriaco divorziato che vive a Manhattan. Fisico saccente e quasi premio Nobel, zoppica un po' dopo il fallito tentativo di suicidio, buttandosi dalla finestra. Woody parla di sé stesso ovviamente, attraverso questo attempato ed azzeccatissimo Larry David, qui misantropo, pessimista e un tantino cinico, nonchè insegnante di scacchi per i bambini del quartiere veemente ed improbabile. Le vecchie paranoie sono sempre le stesse, le ulcere sospette sono sempre lì, ancora da trovare, proprio come in passato. Lo stesso dicesi della sua logorrea verbale: quando gli piomba in casa la bionda e svampita Melody, sprovveduta ragazzetta di campagna, le rovescia addosso parole e fobie, fino all'indottrinamento didattico ed intransigente e alle nozze coatte. Lui parla e lei aspetta con lui in ospedale quando ha uno dei suoi attacchi.
Boris sproloquia, blatera di licenze per procreare e guarda dritto alla macchina da presa, ammicca verbalmente al pubblico e la commedia ironica e pseudo esistenziale funziona davvero. Sarà merito forse anche del ritorno a casa, finalmente si ciondola di nuovo sul suolo metropolitano e originario di New York, dopo le ultime annate passate a peregrinare senza gloria in giro per l'Europa, tra filmetti e quisquilie culurali buone solo per quei fanatici del “cineturismo” tanto in voga e per la bieca promozione del turismo locale. Di sicuro è merito dei suoi ottimi interpreti: oltre al già citato
David, Rachel Evan Wood, qui platinata ed ingenua, è bravissima ad impersonare la giovane dalla famiglia bigotta e che non capisce le battute. Deve spiegarglielo chiaramente Boris che in realtà non gioca negli Yankees, in uno dei gag più riusciti del film. E ancora: i genitori borghesi e cattolici sono macchiette ben interpretate da Patricia Clarkson e Ed Begley Jr, duo attoriale di mezza età ma di prima grandezza (già visti peraltro entrambi in Six feet under e in troppo poco cinema hollywoodiano). Le loro metamorfosi, al limite dell'arguto parossismo e sull'onda “liberal” rinnovatrice dei loro rispettivi costumi sociali e sessuali, esagerano volutamente ogni clichè, con esiti davvero esilarani.
Per il resto il vecchio Woody sembra tirare le fila: resistenza, fine delle ubriacature idealizzanti dell'amore di gioventù e una regola semplice di vita (il “Basta che funzioni” del titolo per l'appunto). Niente più di un vecchio rincoglionito, palloso, pungente e fragile; un po' ci spaventa e ci fa inevitabilmente tenerezza. Ma dirompente, ci strappa anche il riso. E questa ci pare tutt'altro che poca cosa.
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bel-sophie-in · 5 years ago
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 fotografia che ritrae Jacques ‎Prévert e che mi pare possa commentare b…‎PATER NOSTER Padre Nostro che sei nei cieli Restaci E noi resteremo sulla terra Che qualche volta è così attraente Con i suoi misteri di New York E i suoi misteri di Parigi Che ben valgono i misteri della Trinità Con il suo minuscolo canale dell'Ourcq La sua grande Muraglia Cinese Il suo fiume di Morlaix Le sue caramelle alla menta di Cambrai Con il suo Oceano Pacifico E le sue due vasche alle Tuileries Con i suoi bravi bambini e i suoi mascalzoni Con tutte le meraviglie del mondo Che sono là Con semplicità sulla terra ‎ A tutti offerte Sparse Esse stesse meravigliate d'esser tali meraviglie E che non osano confessarselo Come una bella ragazza nuda che mostrarsi non osa Con le spaventose sventure del mondo Che sono legioni Con i loro legionari Con i loro carnefici Con i padroni di questo mondo I padroni con i loro pretoni i loro spioni e i loro soldatoni Con le stagioni Con le annate Con le belle figliole e i vecchi coglioni Con la paglia della miseria che fa marcire l'acciaio dei cannoni.‎
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pocodormire · 5 years ago
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Padre Nostro che sei nei cieli
Restaci
E noi resteremo sulla terra
Che qualche volta è così attraente
Con i suoi misteri di New York
E i suoi misteri di Parigi
Che ben valgono i misteri della Trinità
Con il suo minuscolo canale dell'Ourcq
La sua grande Muraglia Cinese
Il suo fiume di Morlaix
Le sue caramelle alla Menta
Con il suo Oceano Pacifico
E le sue due vasche alle Tuileries
Con i suoi bravi bambini e i suoi mascalzoni
Con tutte le meraviglie del mondo
Che sono là
Con semplicità sulla terra
A tutti offerte
Sparse
Esse stesse meravigliate d'esser tali meraviglie
E che non osano confessarselo
Come una bella ragazza nuda che mostrarsi non osa
Con le spaventose sventure del mondo
Che sono legioni
Con i loro legionari
Con i loro carnefici
Con i padroni di questo mondo
I padroni con i loro pretoni gli spioni e marmittoni
Con le stagioni
Con le annate
Con le belle figliole e i vecchi coglioni
Con la paglia della miseria che imputridisce nell'acciaio dei cannoni.
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iltaccuvino · 7 years ago
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Il Sangiovese e la polvere sulle bottiglie
Il Sangiovese e la polvere sulle bottiglie
Dicevo proprio qualche tempo fa con Alessio Brachi, un altro giovane appassionato di vino come me: “Alla fine si ricade sempre sul sangiovese“.
E così l’ennesimo articolo, non per annoiare, ma per approfondire, perché questo vitigno come pochi altri sa emanciparsi e crescere in bottiglia, mostrando come una lente d’ingrandimento il territorio di appartenenza, svestendosi dei profumi di gioventù,…
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rossorubinotv · 2 years ago
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Life of Wine 2022: viaggio nelle età del vino
Un viaggio unico alla scoperta dell'evoluzione del vino attraverso lo scorrere del tempo. Oltre 60 cantine, oltre 120 vecchie annate, oltre 200 vini. Tutto questo è Life of Wine 2022, manifestazione giunta alla sua undicesima edizione.
Meno di tre settimane alla XI edizione di Life of Wine, evento degustazione unico nel suo genere dedicato ai vini dal lungo percorso di importanti cantine italiane che si svolgerà domenica 23 ottobre negli splendidi spazi dell’Hotel Villa Pamphili a Roma. In questa nuova ed attesissima edizione si potranno incontrare oltre 60 grandi cantine provenienti da tutta Italia che presenteranno i propri…
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gigliottimarco · 2 years ago
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Prima della ripartenza, un ultima ma importante tappa!!! PIERRE FRICK 🥂 - Un giro in cantina tra le vecchie e nuove annate, poi un assaggio diretto dalla botte e si ritorna diligenti per il grande percorso. - 10 bottiglie di annate e qualità diverse ci attendo 🥂 uno più buono dell’altro giunge al termine la nostra gitarella in Alsazia 🍇 - Rinnovando l’appuntamento per il prossimo anno. - - - - - - - - - - - - - - - - #wine #salondevinlibre #winetasting #winelover #winelovers #winelife #marcogigliotti #picaoftheday #winepic #winephotography #goodwine #goodwibes #goodvibesonly #raisin #naturalwine #winelovers #food #instawine #redwine #winery #wineoclock #vinho #foodporn #winelife #instagood #whitewine #wein #foodie #pierrefrick #pierrefrickwine (presso Pierre Frick, Vigneron-Recoltant) https://www.instagram.com/p/Cic6O9CM3f6/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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culturagroalimentare · 2 years ago
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Seconda intervista, sempre realizzata in occasione di Life of Wine, sempre per parlare di vecchie annate. Questa volta lo facciamo con Faraone Vini…🍷 Buona visione! * * * * * * #lifeofwine #roma #vecchieannate #vino #interviste #sommelier #winetalking (presso Hotel Villa Pamphili Roma) https://www.instagram.com/p/CmLouDbj9e3/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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