#valerio fiori
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Il giardino nobile
Italian Landscape Design
a cura di Lucia Valerio
con un testo di Paolo Pejrone, con una intervisarchiviota di François Demachy
Electa, Milano 2011, 192 pagine, 27.31x34.93cm, ISBN 978-8837085759
euro 70,00
email if you want to buy [email protected]
Il volume, commissionato da Acqua di Parma, è un omaggio al giardino all'italiana, patrimonio storico del nostro paese. Struttura formale e anima del luogo sono gli elementi principali del giardino di villa rinascimentale, fonte di ispirazione per i più autorevoli architetti e profumieri a livello internazionale. Un risultato ottenuto grazie al giusto equilibrio fra rigore razionale e fantasia creativa. Curato da Lucia Valerio, nota giornalista e responsabile della sezione verde di VilleGiardini. Ad iris, magnolia e gelsomino, che hanno ispirato la linea femminile de "Le Nobili" di Acqua di Parma, viene dedicato un testo a cura dell'architetto Paolo Pejrone, uno dei più autorevoli garden designer italiani. Mentre Francois Demachy tratta gli stessi fiori come note del linguaggio dei profumi. Fra i giardini selezionati, molti dei quali visitabili su appuntamento, alcune ville della Lucchesia come quella di Marlia, alcune Medicee e altre del FAI come Villa del Balbianello sul Lago di Como. L'apparato fotografico proviene in larga parte dall'archivio di Dario Fusaro, stimato fotografo del paesaggio. I giardini sono ritratti nella migliore stagionalità, con ampie fioriture e vivacità di colori. Un autorevole repertorio per conoscere meglio il giardino all'italiana e la sua relazione con l'alta profumeria.
#giardino nobile#giardino all'italiana#Lucia Valerio#Paolo Pejrone#archivio Dario Fusaro#designbooksmilano#fashionbooksmilano
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MILAN 2001-2002** serie** A** ( **4**° posto )
* Paolo **MALDINI** (*difensore*), Francesco** COCO** (*difensore*), Massimo **DONATI **(*centrocampista*), Kakhaber **KALADZE **(*difensore*), Christian **ABBIATI **(*portiere*), Rui **COSTA **(*centrocampista*), Andriy **SHEVCHENKO **(*attaccante*)
* Cosmin **CONTRA** (*difensore*), Gennaro **GATTUSO **(*centrocampista*), Filippo **INZAGHI **(*attac*- *cante*), Sergio Claudio dos Santos **SERGINHO **(*difensore*/*centrocampista*)
*Presidente : *Silvio **BERLUSCONI**
*Allenatore : *Fatih **TERIM**. Carlo **ANCELOTTI **(da novembre 2001)
*miglior marcatore :* Andrij **SHEVCHENKO **( **14 **reti )
*PORTIERI :*
**ABBIATI** Christian 24a. 08/07/**1977 **Abbiategrasso (MI) - **FIORI **Valerio 32a. 27/04/**1969 **Roma - **ROSSI** Sebastiano 37a. 20/07/**1964 **Cesena (FC)
*DIFENSORI :*
**CHAMOT **Jose ARG 32a. 17/05/**1969 **Concepcion del Uruguay (Argentina) - **COCO **Francesco 24a. 08/01/**1977 **Paternò (CT) - **CONTRA **Cosmin ROU 26a. 15/12/**1975 **Timisoara (Romania) - **COSTACURTA **Alessandro 35a. 24/04/**1966 **Jerago con Orago (VA) - **KALADZE **Kakhaber GEO 23a. 27/02/**1978 **Samtredia (Georgia) - **LAURSEN **Martin0 DEN 24a. 26/07/**1977 **Farvang (Danimarca) - **MALDINI** Paolo 33a. 26/06/**1968 **Milano - **ROQUE JUNIOR **José BRA 25a. 31/08/**1976 **Santa Rita do Sapucai (Brasile) - **SARR **Mohamed SEN 18a. 23/12/**1983 **Dakar (Senegal)
*CENTROCAMPISTI :*
**ALBERTINI** Demetrio 30a. 23/08/**1971 **Besana in Brianza (MB) - **AMBROSINI **Massimo 24a. 29/05/**1977 **Pesaro (PU) - **BA **Ibrahim SEN 28a. 12/01/**1973 **Dato (Senegal) - **BROCCHI **Cristian 25a. 30/01/**1976 **Milano - **DONATI **Massimo 20a. 26/03/**1981 **San Vito al Tagliamento (PN) - **GATTUSO **Gennaro 23a. 09/01/**1978 **Corigliano Calabro (CS) - **HELVEG** Thomas DEN 30a. 24/06/**1971 **Odense (Danimarca) - **PIRLO **Andrea 22a. 19/05/**1979 **Brescia - **RUI COSTA **Manuel POR 29a. 29/03/**1972 **Amadora (Portogallo) - **SERGINHO **Claudio BRA 30a. 27/06/**1971 **Nilopolis (Brasile) - **UMIT** Davala TUR 28a. 30/07/**1973 **Mannheim (Germania) -
*ATTACCANTI :*
**INZAGHI **Filippo 28a. 09/08/**1973 **Piacenza - **JAVI MORENO** Valera ESP 27a. 10/09/**1974 **Silla (Spagna) - **JOSÉ MARI **Romero ESP 23a. 10/12/**1978 **Siviglia (Spagna) - **KUTUZOV **Vitali BLR 21a. 20/03/**1980 **Pinsk (Bielorussia) - **SHEVCHENKO** Andriy UKR 25a. 29/09/**1976 **Dvirkivschyna (Ucraina) - **SIMONE **Marco 32a. 07/01/**1969 **Castellanza (VA)
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Fiori Di Cadillac - Stranieri
Da oggi “Stranieri”, il nuovo album dei Fiori di Cadillac, è disponibile su tutte le piattaforme digitali (https://links.altafonte.com/jd26vjk). Il disco, composto da 11 canzoni, esce per Boc Music Group con distribuzione Altafonte. Il duo salernitano composto da Luigi Salvio (voce, piano, chitarra, basso, synth) e Valerio Vicinanza (batteria, drum machine, synth) si muove sulla scia della…
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Italian Thrash Legends EXTREMA Unleash New Video + Single 'Paralyzed'
Legendary Italian metal band, Extrema, is ready to shake up the music world once again with their latest single and video “Paralyzed“. Following the success of their album “Headbanging Forever” in 2019, Extrema returns by surprise with a video directed by the talented Adelaide Fiori with the collaboration curated by Valerio Matteu as Director of Photography. The video for “Paralyzed” promises to…
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Racconigi celebra i 100 anni di Olga: un secolo di vita, lezioni e sorrisi
Il giorno del suo compleanno, Olga ha ricevuto la visita del sindaco Valerio Oderda e del vice sindaco Alessandro Tribaudino, che hanno voluto portare personalmente gli omaggi e gli auguri della città. Tra i doni, un mazzo di fiori molto apprezzato dalla festeggiata. Ma oltre ai regali materiali, ciò che è emerso con forza è l’immagine di una donna forte e allegra, capace di affrontare la vita…
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Verona, al Museo di Castelvecchio "Ospiti in Galleria" presenta la Fiasca spagliata con fiori in accostamento alla scultura Groviglio di Lilla Tabasso
Verona, al Museo di Castelvecchio "Ospiti in Galleria" presenta la Fiasca spagliata con fiori in accostamento alla scultura Groviglio di Lilla Tabasso. Natura morta tra moderno e contemporaneo. Fino al 30 giugno, nelle sale del Museo di Castelvecchio l'enigmatica Fiasca spagliata con fiori, opera di un maestro anonimo tra 1625 e 1630, dalle collezioni comunali d'arte della città di Forlì, e la scultura in vetro Groviglio, eseguita da Lilla Tabasso nel 2021 proprio ispirandosi al celebre dipinto dell'ignoto artista, si confrontano in un accostamento espositivo inedito realizzato dalla direzione Musei civici all'interno del format "Ospiti in Galleria". Un'occasione offerta ai visitatori di un'intima meditazione sugli aspetti cardinali dell'esistenza umana e, allo stesso tempo, una drammatica riflessione sulla caducità delle cose, ma anche un inno gioioso alla forza incoercibile della vita. Su iniziativa dei Musei Civici di Verona, il Museo di Castelvecchio in collaborazione con il Museo Civico San Domenico di Forlì e la Galleria veneziana "Caterina Tognon Arte Contemporanea", presenta queste opere in dialogo con la monumentale Crocifissione del Maestro di Santa Anastasia, apice della scultura del Trecento veronese e struggente indagine di verità sui temi del dolore e della morte, esposta nella Galleria delle Sculture del museo scaligero allestita dal maestro Carlo Scarpa. L'esposizione è stata inaugurata questa mattina dall'assessora alla Cultura Marta Ugolini insieme alla direttrice dei Musei civici Francesca Rossi e l'artista Lilla Tabasso. "La collaborazione tra musei civici – spiega l'assessora alla Cultura Marta Ugolini – rappresenta un pilastro per il progresso culturale e lo sviluppo della conoscenza nella società contemporanea. Questa sinergia tra istituzioni culturali è portatrice di benefici che vanno oltre il mero scambio di opere d'arte. Siamo dunque grati al Comune di Forlì e al suo Museo Civico San Domenico ed auspichiamo che la collaborazione e lo scambio di conoscenza tra i professionisti museali possa proseguire ed arricchirsi nel tempo. Intanto invitiamo i visitatori del Museo di Castelvecchio a soffermarsi su questo nuovo e prezioso accostamento di opere". La collaborazione tra il Comune di Verona e il Comune di Forlì nasce come un momento di valorizzazione dei rispettivi patrimoni culturali civici nell'ambito della mostra "Preraffaelliti. Rinascimento moderno", in programma al Museo Civico San Domenico di Forlì dal 24 febbraio al 30 giugno 2024. L'opera di Andrea Mantegna Sacra Famiglia con una Santadal Museo di Castelvecchio è presentata nel percorso espositivo della mostra di Forlì, in un confronto diretto tra i maestri italiani dal Trecento al Cinquecento e gli artisti Preraffaelliti, e, nella logica di uno scambio tra capolavori, la Fiasca spagliata con fiori dal Museo Civico San Domenico sarà allestita nel pregevole contesto museale e architettonico di Castelvecchio, all'interno del format "Ospiti in Galleria". Questo allestimento temporaneo, situato nello spazio rarefatto ideato da Scarpa, unico per scelte progettuali e sensibilità poetica, arricchisce di nuove chiavi di lettura il gruppo scultoreo della Crocifissione e fa emergere ancora oggi, a distanza di secoli, quelle profonde connessioni che le opere instaurano tra di loro e con chi le osserva. "Continua il percorso di riscoperta e valorizzazione del patrimonio artistico e museale della città di Forlì – precisa l'assessore alla Cultura e all'Università del Comune di Forlì Valerio Melandri –. Un percorso che si snoda anche attraverso lo scambio di grandi opere d'arte e il rafforzamento dei rapporti tra enti e poli museali. Ne rappresenta un esempio virtuoso il prestito del capolavoro senza tempo di Andrea Mantegna, acquisito nell'ambito dell'esposizione temporanea sui Preraffaelliti presso i Musei San Domenico. A nome di tutta l'amministrazione comunale di Forlì ringrazio il Comune di Verona e il Museo di Castelvecchio per questa preziosa sinergia che fa bene alla cultura, ma soprattutto alle nostre comunità".... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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*Nuovi corsi online in partenza a febbraio e marzo '23*
da lunedì 27 febbraio ore 18
— UNO SGUARDO SULL'EUROPA
A compendio della ricostruzione storica attraverso una selezione di opere esemplari della poesia contemporanea italiana, questo corso si focalizzerà su testi al centro del panorama poetico di diverse nazioni (dalla Francia all’Inghilterra alla Russia) per marcare alcune coordinate imprescindibili della poesia europea, dal Novecento a oggi.
Con Carmen Gallo, Luigi Magno, Federico Italiano, Elisa Baglioni, Gustav Sjöberg, Matteo Lefèvre
da martedì 28 febbraio ore 18
— GLI ANNI '90
Terza tappa di un’esplorazione attraverso opere esemplari che hanno segnato l’evoluzione della scrittura in poesia dal Novecento a oggi in Italia. Di ogni opera sarà ricostruito il contesto sociale e culturale, saranno letti e commentati testi, al fine di evidenziarne la distinzione e l’importanza letteraria. In questo corso andremo dal Fiori di Esempi (1992) alla Cavalli di Sempre aperto teatro (1999).
Con Massimo Gezzi, Maria Borio, Francesca Santucci, Fabio Teti, Gian Paolo Renello, Maddalena Bergamin
da giovedì 2 marzo ore 18
— LABORATORIO TEMATICO
Il laboratorio di quest’anno inviterà i partecipanti a proporre un massimo di tre testi poetici che prendano ad oggetto un tema specifico: l’identità. I testi saranno presentati di volta in volta nelle sessioni online, commentati dalla classe e caricati sul sito in vista di un editing condiviso per portarli ad una versione definita, pronta per la pubblicazione.
Con Marco Giovenale e Valerio Massaroni
* I testi saranno pubblicati in un volume antologico da ECS Edizioni del CentroScritture che verrà presentato a Roma in una lettura pubblica.
NUMERO CHIUSO: MAX 40 ISCRITTI
Per info e iscrizioni:
https://www.centroscritture.it/corsi
#poesiaitaliana#poesia#poesia contemporanea#poetry#letteratura contemporanea#letteratura italiana#scrittura creativa#scrittura#scrivere#libri#corsionline
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Farei l’alba e le linee del cielo
con i segni lasciati dal cuscino
sul tuo volto appena sveglia, meraviglia
che ti togli dal sonno e vieni come gli uccelli
di giorno, la tua risata è chiamare il bene
per nome, alzi le reti dei fiori con lo sguardo.
Il fuoco e i confini, le sere gialle hanno la brezza
del tuo respiro, io ti sento esistere nel vento
che piega gli ombrelli, nel petto aperto
contro la notte che si abbassa addosso.
Voglio essere con te l’onda che s’alza
e si fa nuvola, fare come il polline chiaro
sui campi e la luce che libera gli angoli.
VALERIO GRUTT
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E non appena l’ebbe guardato con occhio bramoso la vergine regale, Arianna, lei che il casto lettino che spirava dolci profumi faceva crescere nel tenero abbraccio di sua madre, simile ai mirti che circondano le correnti dell’Eurota, o ai variopinti fiori che i venti primaverili fanno sbocciare, non deviò gli occhi ardenti da lui prima d’aver concepito l’intera fiamma d’amore in tutto il suo corpo, fin nel profondo, né prima d’esser bruciata, tutta, dalle profondità del suo animo. Ahimè, Eros, sacro fanciullo, tu che mescoli le gioie umane con gli affanni, agitando le fiaccole della follia nel suo cuore tutt’altro che mite, e tu, Venere, che regni su Golgi e sulla frondosa Idalio, con quali tempeste voi due sconvolgeste quella fanciulla che bruciava nel cuore e che sospirava spesso per il biondo ospite, Teseo! Quanti timori quella ha sopportato in quello stanchissimo cuore!
Gaio Valerio Catullo, Carme LXIV, vv. 86 - 99
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Qualcuno dovrà pur dare l’acqua alle piante
Siamo chiusi in questa casa sempre aperta, coi fiori in giardino, due giardini a rinnovarci la vecchia accusa: si può essere felici qui, e allora perché tu non lo sei? Valerio me lo ricordo, lui aveva i sogni che gli spuntavano dalle dita, le dita che terminavano nelle corde del basso, spesso anche della chitarra. Valerio veniva da un posto differente, un luogo dove non si dice mai ciò che si pensa, ma esiste un modo - e loro lo sanno - per dirsi il resto, senza sfiorarlo. Poi oggi la mia famiglia lancia tentacoli d’amore oltre lo spazio consacrato al nostro distacco: l’ho curato io, scelta dopo scelta, l’ho coltivato e adesso coltivo le piante di mio padre, in uno dei miei giardini. Nasceranno pomodori e insalate ridenti, mangeremo il sudore di mio padre che così ha trovato l’ennesima strada per immolarsi: adesso è dolcezza - la lontananza la fa tale - eppure c’è sempre anche il resto, la storia delle lacrime, e del pianto, e del controllo. Mio padre mi ama, probabilmente, come qualche scheggia che gli è entrata nelle mani zappando: sono il frutto del suo progetto ostinato, della sua immagine di vita e di giustizia e di dovere, mi ama per forza anche se gli devo proprio far male.
Mio fratello, venuto infine a trovarmi, coccola il suo cane e i miei gatti, lava i piatti con una qualche diligenza e cerca anche lui una distanza per non ferirsi nella mia ombra d’odio. Mio padre gli ha insegnato un qualche fascismo surrogato e spento, e lui grida di regole di gioco mentre lascia cadere le carte sul tavolo, il mio tavolo - il tavolo di Valerio. Mia cugina era in cerca di un rifugio, e le mie braccia che non la cingono più sono per lei una sorta di mantra, la canzone del senso e della desolazione, il futuro che mi chiede di predirle. Tutti piovono dalle mie palpebre, in questa casa sempre aperta in cui ci siamo rinchiusi, e io non li asciugo: non sono dio, mamma, giuro di non esserci mai andata vicino.
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Si diventa scemi insieme per la vita col tempo ci si assomiglia. Si regola il passo per attraversare la strada, si finisce di mangiare contemporaneamente. Voglio diventare scemo con te guardare i fiori esplosi sul davanzale far crescere la terra con i sogni. Essere insieme lo spettacolo del giorno che comincia.
Valerio Grutt
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L’arte dei tableaux vivants. Luigi Ontani e il kitsch che diventa sublime.
Tenere un blog aperto in questi giorni è diventata cosa difficile. Dopo l’euforia dei primi quindici giorni, non so cosa sia successo... Probabilmente, quella che doveva essere una settimana di relax è diventato un mese di inferno. Lontani da tutto e da tutti, l’unico contatto con il mondo esterno è dato dai social network. I cari vecchi social, luogo di ingegno e di tuttologia. Tra una lite e l’altra, teorie complottiste e generi diversi di argomenti, ho notato, però una cosa molto particolare. Sono in molti quelli che si adoperano nella pratica dei tableaux vivants. Sono certo che molti si staranno chiedendo, “che diavolo fanno questi sui social? Quale pratica oscura e malsana sarà mai questa?” In realtà con il termine francese tableaux vivants si indicano i “quadri viventi”, o, in arte, descrive uno o più attori o modelli d'artista opportunamente mascherati a rappresentare una scena come in un quadro vivente.Per tutta la durata della "visione", le persone non parlano e non si muovono. L'approccio si sposa così con le forme d'arte del palcoscenico con quelli di pittura o della fotografia. Il più recente periodo di massimo splendore del tableau vivant è stato il XIX secolo. Insomma è l’arte visiva che si fa spettacolo.
Quella che oggi è diventata una sorta di moda che è esplosa sui social e che coinvolge tutti, anche solo per un momento di svago, in realtà è stata una delle massime forme espressive di uno dei più grandi artisti del ‘900, vale a dire quel mostro sacro di Luigi Ontani.
Classe 1943, Ontani è un artista assolutamente poliedrico, (viene infatti classificato come pittore, scultore e fotografo), nonché uno dei massimi esponenti della body art italiana.
Dopo aver studiato all'Accademia di belle arti di Bologna inizia la carriera artistica negli anni settanta, cominciando a farsi notare per i suoi "tableaux vivants". In pratica delle performance filmate e fotografate, in cui Ontani si presenta mascherato in vari modi: da Pinocchio a Dante, da San Sebastiano a Bacco. È una pratica di azionismo che sfiora il kitsch, e mette il narcisismo personale ad un livello superiore. Nel corso della sua lunga attività Ontani ha espresso la sua creatività e poetica attraverso l'uso di molte tecniche assai eterogenee tra loro: dagli oggetti pleonastici (1965-69) elementi in scagliola alla "stanza delle similitudini" costituita da elementi ritagliati in cartone ondulato. Ha spesso anticipato l'uso di tecniche in seguito adottate da altri artisti, i primi video super 8 in bianco e nero sono stati girati dal 1969 al 1972. Con l'opera "Ange Infidele" del 1968 Ontani inizia il suo approccio con la fotografia. Fin dall'inizio le opere fotografiche si contraddistinguono per alcuni elementi caratteristici: il soggetto è sempre l'artista che ricorre al proprio corpo e al proprio volto per impersonificare temi storici, mitologici, letterari e popolari; il formato scelto solitamente è quello della miniatura o della gigantografia, e ogni opera è considerata unica. dalla fine degli anni sessanta si susseguono "Teofania" 1969, "Fantome", "San Sebastiano nel bosco di calvenzano, d'apres Guido Reni", "Tentazione", "Meditazione, d'apres de la Tour", "Bacchino" (1970) tell il giovane, "Raffaello" "Dante" "Pinocchio" (1972), Lapsus Lupus e il dittico "EvAdamo" (1973) "Leda e il Cigno" (1974), i grilli e i tappeti volanti cui seguiranno altri apres, il primo ciclo indiano "En route vers l'Inde, d'apres Pierre Loti". Le prime opere fotografiche anticipano un fenomeno che vedrà diffusione a partire dagli anni ottanta. Contemporaneamente alle prime opere fotografiche Ontani comincia ad eseguire i primi "Tableaux vivant"; al 1969 al 1989 l'artista ha realizzato circa 30 tableaux vivant anche in questo caso anticipando le cosiddette installazioni multimediali, molto diffuse a partire dagli anni novanta, che si basano sulla commistione di varie tecnologie.
Con lo stesso atteggiamento ha realizzato opere di cartapesta, vetro, il legno (numerosissime le maschere realizzate soprattutto a Bali in legno di Pule), più raramente è ricorso al bronzo, al marmo e alla stoffa mentre molto cospicua è la sua opera in ceramica frutto del sodalizio soprattutto con la Bottega Gatti di Faenza e con Venera Finocchiaro a Roma e il laboratorio terraviva di Vietri, particolarmente rinomate le maschere pineali, le "Ermestetiche" e le ultime grandi opere quali "GaneshaMusa", "NapoleonCentaurOntano". Molto interessante la sperimentazione con la tecnica del mosaico elaborata con il mosaicista Costantino Buccolieri nell'esecuzione del grande pannello musivo presso la Stazione Materdei della Metropolitana di Napoli. In tutte queste circostanze Ontani ricorre alla tecnica non come un fine in sé, ma in quanto occasione per sperimentare nuove possibilità e formulare nuove variazioni sui temi e i soggetti che più gli interessano: il proprio viaggio "transtorico" attraverso il mito, la maschera, il simbolo e la rappresentazione iconografica. Ha esposto nei principali musei e gallerie del mondo dal Guggenheim al Centre Pompidou, dal Frankfurt Kustverein al Reina Sofia,ha partecipato ad un numero impressionante di biennali da Venezia a Sidney a Lione. Recentemente ha avuto due retrospettive al Ps1/MoMA di New York (2001) e allo SMAK di Ghent (2003-2004). Numerosissimi i libri d'artista e le monografie tra cui "Luigi Ontani. OntanElegia" Allemandi 2004 a cura di Alessandra Galasso e Giulio di Gropello. Nel 2018, la Galleria Giovanni Bonelli di Pietrasanta, in Toscana, presenta una retrospettiva di 30 opere dell’artista di Vergato.
Ontani ha prestato un volto e un corpo (i suoi) a personaggi che spesso appartengono al mito, alle favole, al folklore. Sono figure senza tempo, senza luogo e senza fisionomia e a volte anche senza sesso. Ontani ne ha indossato la maschera, ne ha ripercorso la storia, ha conferito loro sostanza e, quando è stato necessario, ha dato unità agli opposti sovrapponendoli o compenetrandoli.
Gladioli tentazioni (1972) è uno dei primi tableau vivant realizzato dall’artista, una stampa fotografica a colori a grandezza naturale. Sono gli anni in cui Ontani inizia il suo viaggio metaforico all’interno di tutte le identità possibili, confrontandosi principalmente con una serie di referenti cari alla mitologia e alla storia dell’arte, come i famosi d’après da Guido Reni (San Sebastiano, Ippomeneo, San Giovannino). Il titolo dell’opera, gioca con la simbologia legata al gladiolo, fiore il cui nome deriva dal latino gladiolum, “piccola spada”, per la morfologia delle sue foglie, sottili e allungate, somigliante all’arma utilizzata dai legionari romani: il “gladio”. È probabilmente per assonanza con l’etimologia, che regalare fiori di gladiolo equivale a dichiarare di essere stati colpiti, sebbene in maniera ambivalente: feriti oppure trafitti al cuore da un’insopprimibile infatuazione. Ed è a quest’ultima accezione che l’artista sembra voler ironicamente alludere, emergendo dall’oscurità, bloccato in una posizione di contrappunto, le pudenda occultate da un fascio di gladioli, pronto ad essere brandito, per mostrare l’artista, finalmente, in tutta la sua eroica nudità. L’opera è la prima di Ontani con cui sono entrato in contatto ed è presente nella collezione del museo MADRE di Napoli.
Altra opera che ho avuto modo di vedere più volte al MUSMA di Matera, che però non fa parte dei tableaux vivants ma di fortissimo impatto, ovvero IndiSiam OrientAle, del 2007. L’opera rientra nel ciclo degli oggetti pleonastici. Un paio di scarpette in ceramica policroma con oro zecchino tipico della produzione artistica di Luigi Ontani. Come si evince dal titolo si tratta di un paio di scarpette di foggia orientale abbondantemente dorate e con riportato il volto di Ontani sul gambetto.
Il genio di Luigi Ontani, in conclusione, si è rivelato utilissimo come passatempo per questa quarantena. Credo sia doveroso affermare, anche in questo caso, che siamo tutti un po ontani, e nello stesso tempo tutti in debito con lui.
Valerio Vitale
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14 agosto 2018
Mi fermo un attimo a riflettere a sera post vesperum et ante completorium per l’esame di coscienza giornaliero e per vedere se le mie azioni quotidiane sono state in sintonia con la Volontà di Dio. Infatti la cosa che più mi atterrisce è che un giorno, volente o nolente, dovrò presentarmi dinanzi a Dio e rendere conto della mia vita implorando perdono per le mie piccole, a volte grandi mancanze quotidiane durante la vita. Mi domando assai spesso quale sia il posto in questo mondo che non comprendo più, in questo mondo nel quale mi pare di non essere compreso, quasi che il mio modo di comunicare sia troppo antico se non sbagliato. Scorrendo i meandri della rete trovo tanti novelli “Marco Valerio Marziale” che inondano i blog di epigrammi e aforismi con cui pensano di dare lezioni di vita. Devo dire che alcuni sono anche interessanti sia per lo stile che per il contenuto; altri è meglio lasciare perdere.
Passeggiando a sera per le viottole del Parco cittadino ho notato con piacere ancora scritte e dediche incise sui tronchi dei platani e su qualche panchina scritte col bianchetto....
Mi è tornata in mente la mia giovinezza perduta e forse mai vissuta appieno. Già all’epoca (siamo nella seconda metà degli anni 90 del secolo ormai concluso da quasi 4 lustri) il mondo stava cambiando. E io nemmeno me ne ero accorto e osservavo dall’ “esterno” senza capire.
21 anni fa tu fosti la prima (e forse l’unica) persona che ebbe compreso il mio modo di comunicare e di instaurare rapporti umani complessi (al di là della mera conoscenza). Ci incontrammo su quel treno un sabato a vespro nel mentre tornavo dal Mare. Un viaggio e due servizi. L’aria di mare e comprare libri per la scuola. Era ottobre 1997. Il primo giorno più bello della mia vita fino ad allora. Era di sabato. Il sabato dopo ripetei il viaggio trovandola alla andata. Inutile dire che passammo insieme una giornata che non dimenticherei nemmeno se tra mezzo secolo mi sarà arrivata la demenza senile. Mi pareva di conoscerla da secoli. Tornati alla base le domandai se il sabato dopo ci saremmo rivisti. “Chiamami verso giovedì” disse lei con quel sorriso che aveva sempre. “Come faccio a chiamarti? Non ho il tuo numero e nemmeno l’indirizzo”- risposi
Sempre col suo sorriso replicò con fare finto scocciato: “E tu non chiedermelo eh”. Prese un pezzo di carta che aveva in tasca e mi scrisse il numero. L’unico che conosco a memoria ancora oggi a distanza di 16 anni dall’ultima volta che lo composi.
Per tutto il 98 ci incontravamo tutti i sabati. Il treno ci portava sempre al mare poi ci perdemmo di vista quando fu trasferita ad un altro compartimento delle ferrovie. Un anno e mezzo dopo ci ritrovammo e avrebbe dovuto essere per sempre se non ci avesse messo lo zampino la morte.
Felice di essermi tolto un gran peso dal cuore. Un peso che tenevo dentro da tanti, troppi anni. Alla fine avrò fatto 3400 km ma ora mi dispiace non esserci riuscito prima. Tanti km in cui ho avuto tempo di riflettere sui miei ultimi 20 anni di vita. Non sono perfetto. Ho scoperto una forza interiore che non pensavo neanche io di avere. Ma è una follia forse fare tutti quei km solo per entrare in quel camposanto nel quale nel 2012 e prima non ebbi mai più il coraggio di entrare da quel giorno funesto. Il sepolcro con la sua brava lapide è sempre là. Pensavo ci fosse anche una fotografia ma non c’era (e forse è stato meglio così). Ho messo dei fiori (finti perché non strappo alla vita i fiori) credo che tornerò spesso laggiù adesso. Ora posso dire di avere superato tutti i sensi di colpa che mi sono fatto negli anni. Il peggiore fu quello di non essere arrivato in tempo per strapparti alla morte. Ti vidi solo esalare l’ultimo respiro e ti chiusi gli occhi. Sembravi un angelo, pareva che dormissi. Con oggi ho capito tante cose. Mi hai dato la chiave di un rinnovamento totale della mia persona. Nel silenzio meditativo ho compreso tutti i miei sbagli (anche i più recenti soprattutto nei rapporti umani; devo adattare la comunicativa al tempo in cui vivo) non compresi durante le meditazioni. Avevo bisogno di entrare in quel camposanto. Ho messo 3 lustri a ritrovare me stesso. Ora sono migliore. È ora di ricominciare a vivere finalmente perché tu avresti voluto che non fossi mai triste. E forse se nel 2012 fossi entrato non avrei fatto la più grande stupidata della mia vita nel 2014 che tra poco sarà risolta pure in tribunale. Mi ero messo con la persona sbagliata che l’anno passato ha levato definitivamente le tende. Ora basta sciogliere il nodo in pretura e ristabilire imperativamente i miei diritti. Poi chi lo sa che ne sarà di me in futuro. Sono pronto. Ora si parte verso casa, verso una nuova vita. Verso un nuovo “io”.
16 agosto 2018
Mi par di non comprendere ne il mondo contemporaneo ne i miei simili esseri umani. Mi par di vivere in un mondo nel quale l’educazione, la sincerità, l’empatia, la sensibilità d’animo insomma sono viste come debolezze. Sembra che occorra indossare sempre una maschera. Insomma pare che si debba recitare un copione in questa vita e che non si possa più, per fare strada, o più semplicemente per essere accettati, essere solamente se stessi e basta. Tutto ciò si ripercuote nei rapporti umani ora anche troppo facilitati da social network vari. Troppa facilità nel comunicare e troppa facilità ad essere fraintesi. Troppa impaziente nell’attendere risposta che a volte nemmeno giunge.
Un tempo di immediato c’era il telefono e basta. E serviva per comunicare cose urgenti che non potevano attendere le tempistiche postali. Serviva anche per un saluto veloce se trattavasi di persona importante per noi. Se no c’erano le lettere. Ed era, mi sovvengo, un rituale oramai perduto. Infatti pare più facile avere un contatto Facebook o Instagram piuttosto che l’indirizzo postale delle persone o il numero di telefono. Certuni si offendono pure se gli domandi il numero di telefono.
Dicevo poc’anzi che era un rituale scrivere una missiva a qualche persona interessante.
Per quanto mi riguarda vi era il tavolino sull’angolo del balcone (per parea quel luogo ove “Sile e Cagnan s’accompagnan). Sul tavolino veniva posta la macchina per scrivere (se trattavasi di lettera informale) oppure la piuma d’oca, la boccetta d’inchiostro la serie di pennini e la carta assorbente e la carta da lettere scelta rigorosamente tra varie qualità a seconda dell’importanza della persona. Il grammofono e la lanterna a petrolio perché si scriveva sempre a sera. E in un altro cantone del tavolo trovava posto la ceralacca e i vari sigilli da apporre. Ogni parola era ragionata e posata. Per l’occasione poteva essere d’uopo fumare la pipa o un buon sigaro. Prima di scrivere sulla carta da lettera sovente si faceva a macchina una brutta copia. L’indomani mattina si cercava una bucalettere e si imbucava. Le attese erano interminabili... ma che gioia quando si riceveva risposta.
22 agosto ore 23
Assiso come sempre alla foce del Cassarate vedo passare il cigno solitario che ogni sera passa a salutarmi dal lago sempre la dove il fiume cessa e comincia il lago. Mi torna in mente una sera di 17 anni fa quando tu dolce F. eri ancora viva e insieme a me. Tornato a casa in orario ti vidi la tra la cucina e il salotto contenta che quella sera, forse, avremmo potuto cenare insieme e poi parlare di alcune cose e non lasciarci scritti i post it in giro per casa. Pioveva che Dio la mandava quella sera e quello stare a casa con te mi dava un gran conforto. “Staremo insieme usque ad finem vitae”, finché morte non ci separi. E in un certo senso fu così, eziandio che speravo che avremmo passato insieme tanti anni.
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#San Valentino: i fiori si cucinano per amore
Chef Valerio Braschi e WMF celebrano la festa degli innamorati con una ricetta inedita a base di rose. #NoNewsMagazine #NNMag #NNMagazine #sanvalentino
A San Valentino fiori e cena a lume di candela sono immancabili per le coppie di innamorati. (more…)
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Varese, lo spettacolo di Natale: Il Giardino dell'incanto
Varese, lo spettacolo di Natale: Il Giardino dell'incanto. Dall’8 dicembre 2022 al 17 gennaio 2023 Varese celebra la magia del Natale con un grande evento nel parco storico dei Giardini Estensi: Il Giardino dell'incanto è infatti lo spettacolo che prenderà vita grazie alle architetture di luce ideate e realizzate per la città dallo Studio Festi, la compagnia artistica internazionale fondata da Monica Maimone e Valerio Festi, che ha realizzato grandi installazioni in città come Houston, Kobe, Madrid, Mosca e Parigi. Le installazioni artistiche saranno formate da legno sagomato e lampade a led di ultima generazione che consentono di ridurre a un terzo i consumi, con la massima attenzione per garantire il risparmio energetico: ci sarà una galleria per riprendere la navata delle antiche cattedrali, con frontone, quadri, sculture, fiori e tableaux di luce, disegnando inoltre prati e siepi, ricreando un giardino luminoso all'interno del parco e un allestimento scenografico unico. Sulla facciata di Palazzo Estense verranno inoltre proiettati i Racconti d'inverno, con le più belle storie scritte dai bambini e bambine delle scuole primarie varesine e illustrate dagli artisti Marco Mac e Ahmed Malis. Infine, il video designer Davide Schinaia monterà tutte le immagini in un racconto animato che verrà proiettato sulle facciate di Palazzo Estense ogni sera durante le festività natalizie. "L'allestimento natalizio ai Giardini Estensi quest'anno sarà uno spettacolo a tutto tondo, grazie alle creazioni disegnate appositamente dagli artisti dello Studio Festi per valorizzare il parco cittadino a partire dalla sua storia, e con il coinvolgimento attivo anche dei bambini e bambine delle scuole varesine - spiega la vicesindaca Ivana Perusin - Un grande evento caratterizzato da molti appuntamenti che hanno l'obiettivo di coinvolgere non solo la città ma anche quello di attirare sempre più visitatori esterni. Lo scorso anno sono stati circa 150mila i visitatori in città grazie all'evento natalizio, con picchi di circa 10mila persone durante il weekend. Un momento dunque fondamentale per fare da traino per tutte le attività commerciali cittadine e favorire il turismo: un investimento dunque che ha ritorni diretti essenziali sulla città". "La nostra arte della luce cerca di avere un approccio globale all’illuminazione delle città, che ne rispetti storia e identità – racconta Valerio Festi - Attraverso percorsi di luce non solo valorizziamo monumenti ma portiamo in evidenza luoghi, spazi, skyline, quartieri, altre identità e attività urbane. Insomma, si evidenziano e si raccontano storie differenti. Ecco che l’illuminazione diventa allora Racconto. La luce diventa una forma d’arte e un nuovo segno, un potente strumento di festa, e al contempo un linguaggio universale. Crediamo sia importante leggere e riflettere circa alcune modifiche delle abitudini sociali: abbiamo assistito a delle stagioni turistiche straordinarie per le quali milioni di persone si sono impegnate e hanno impegnato i loro denari per cercare una propria libertà allontanandosi dal quotidiano, invaso dalle notizie tragiche; ci aspettiamo, per la festa più importante dell'anno altrettanta ricerca della comunità, della cittadinanza, dell'altro e degli altri. Il Natale è il Solstizio d'Inverno: finalmente le notti smettono di allungarsi e sono le giornate che cominciano a dar maggior luce, e su ciò contiamo noi, uomini, e con noi la natura tutta: il ritorno della vita, del calore, della luce. E bene fa l'amministrazione comunale di Varese a impegnarsi per celebrare, per costruire lo spazio in cui i cittadini e gli ospiti possano trovare quella bellezza pensata per accogliere e regalare il tempo della festa". Lo spettacolo aprirà con un evento dedicato a scuole e bambini in programma il 6 e 7 dicembre, mentre l'inaugurazione ufficiale sarà l'8 dicembre. Il Giardino dell'incanto L’allestimento ideato dallo Studio Festi per il Natale 2022 di Varese è ispirato alle grandi scenografie festive del XVIII secolo tipiche dei giardini delle principali corti europee. E grazie a queste grandi architetture di luce, composte da legno sagomato e lampade a led di ultima generazione con la massima attenzione al risparmio energetico, Valerio Festi disegna prati e siepi, un vero e proprio “giardino luminoso” dentro il giardino di verde dei Giardini Estensi. Le architetture di luce, che sono il prodotto della migliore tradizione artigianale italiana, sono state ideate, studiate e realizzate dallo Studio Festi proprio nel laboratorio che ha sede a Varese. Le installazioni luminose sono ispirate dal 'Magnifico Apparato' costruito dai Duchi estensi a Modena, in occasione delle nozze di Francesco d'Este e Lucrezia Barberini. Di questi festeggiamenti non sono noti documenti visivi; la loro descrizione è tramandata nel volumetto di Girolamo Graziani (1604-1675), Consigliere e Segretario ducale nonché poeta di corte, chiamato "Descrizione delle Allegrezze fatte dalla città di Modena per le nozze del Serenissimo Padrone e della Serenissima Principessa Lucrezia Barberini". In quell'occasione fu costruito quello che si chiamava "Magnifico Apparato": un'illuminazione, composta da lumini e fiaccole, che consisteva in una galleria prospettica luminosa, con ricadute di luce sulle aiuole dei Giardini Estensi, che conduceva alla fontana finale, nella quale furono attivati giochi d'acqua: fontana che era circondata da una spalliera di luce. Considerando che tutti i Giardini Estensi sono stati creati con impronta assolutamente identica, lo Studio Festi ha immaginato che questo 'Magnifico Apparato' potesse essere replicato ai Giardini Estensi di Varese, con le loro perfette simmetrie, a ricordare la genesi del Giardino degli Incanti. Le tecniche contemporanee permettono di custodire questa installazione (che nel 1654 durò un solo giorno) per tutto il periodo del Natale. Ad esso si contrappongono i 'Racconti d'Inverno', proiettati sulle facciate del Palazzo, creando un ponte ideale tra il passato estense e il futuro, pensato dai bambini. I “Racconti d’Inverno”. I bambini e le bambine delle scuole della città sono protagonisti del Natale Il Natale è la festa delle famiglie per eccellenza, e i bambini ne sono protagonisti privilegiati. Per questo sono stati coinvolti in modo attivo in un evento a loro dedicato, attraverso uno spazio per raccontarsi. Il tema è stato la tutela del pianeta: attraverso un concorso dedicato, i giovanissimi alunni delle primarie varesine sono stati invitati a realizzare un racconto incentrato sul dono per l'ambiente e la sua salvaguardia. I racconti sono stati poi sottoposti a una giuria composta da poeti, scrittori, professionisti di teatro, operatori della scuola. Gli elaborati selezionati saranno poi illustrati dagli artisti Marco Mac e Ahmed Malis. Infine, il video designer Davide Schinaia monterà tutte le immagini in un racconto animato che verrà proiettato sulle facciate di Palazzo Estense ogni sera durante le festività natalizie. Studio Festi Valerio Festi ha maturato la sua passione per il teatro a cielo aperto nelle biblioteche dove si conservano le memorie delle feste rinascimentali e delle macchinerie teatrali barocche. Nel 1977 si è laureato a Bologna con una tesi sulle feste delle città e lo spazio della festa diventa la cornice delle sue sperimentazioni e il terreno di una quotidiana pratica di spettacolo. Fonda lo Studio Festi, nasce la collaborazione con Monica Maimone e la sua sapienza drammaturgica. È un legame di vita che dura tuttora. Il lavoro di Valerio Festi, ispirato alla tradizione Rinascimentale e Barocca, rivela ed esalta lo spirito segreto delle città attraverso la finzione spettacolare. Lo splendore effimero della festa, denso di rimandi storici e culturali, diventa un dispositivo inedito di comunicazione. Celebrazioni, ricorrenze, commemorazioni, inaugurazioni, compimenti si mostrano per quello che più profondamente significano: catalizzatori dell’immaginario collettivo, forma travolgente di democrazia della bellezza, veicoli di significato efficaci, coinvolgenti, originali e memorabili. C’è il tempo quotidiano e poi arriva il tempo della festa. Nella festa si disegna il mondo come vorremmo che fosse e Valerio Festi ridisegna lo spazio urbano come potrebbe essere. Marco Mac nasce nel 1974 a Varese. Incontra giovanissimo lo Studio Festi, col quale collabora ormai da molti anni. Non solo ‘illustra’: realizza bozzetti e comunicazione grafica e visiva degli eventi che Studio Festi realizza in tutto il mondo. Importantissimi i suoi moodboard per Tokyo, che vengono presentati anche alla Corte imperiale. Si dedica intanto alla sua passione per “L’altromondo”, fatto di creature androgine e paesaggi del futuro. Ahmed Malis nasce a Milano nel 1996, di origine egiziana da parte di entrambi i genitori. Cresciuto nelle case popolari della periferia milanese, ha da sempre una forte passione per il disegno. Sviluppa il suo incredibile talento nel disegno iperrealistico completamente da autodidatta. Dopo il diploma al liceo scientifico, riesce a ottenere una borsa di studio totale per iscriversi alla NABA (Nuova Accademia di Belle Arti) di Milano, dove si laurea a pieni voti nel 2020.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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