#uomini forti
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aitan · 1 year ago
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I tempi difficili creano uomini forti,
gli uomini forti creano tempi facili.
I tempi facili creano uomini deboli,
gli uomini deboli creano tempi difficili.
(Proverbio orientale)
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uominiedonneblog · 1 year ago
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Anticipazioni Uominiedonne Cristianha scelto. Alessandro e Cristina si lasciano
Queste le ultimissime Anticipazioni di Uominiedonne che ci racconta che Cristian Forti ha scelto Valentina Pesaresi e non Virginia Degni. la scelta non è stata girata da Maria de Filippi ossia in studio a Uomini e donne negli studi della Helios, ma il tut
E veniamo adesso a parlarvi di quanto accaduto a Uomni e donne , ovviamente vi stiamo parlando della scelta del tronista romano Cristian Forti a Uominiedonne. A breve forse proprio stasera potrebbe scegliere anche l’altro tronista Brando Ephrikian che ha fatto l’ultima esterna proprio ieri. Insomma ci siamo, a breve avremo tutte le scelte. Ma cominciamo a raccontarvi che cosa è successo durante…
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im-tryingtoloveyou · 1 year ago
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Ho paura per la gente che esulta per i 5 gol contro la frutta, tanto alla prossima ne prendiamo 10 🦉🦉
Se ne prendiamo 10, tanto vale non presentarci nemmeno ai playoff di marzo 💀
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ragazzoarcano · 4 months ago
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“Forse l'errore stava tutto lì. Era l'errore che tutti gli uomini fanno da sempre. Cercare di mostrarsi forti e sprezzanti e vincitori quando forse basta avere il coraggio di chinare la testa e dire: ho paura.”
— Giorgio Faletti
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raccontidialiantis · 25 days ago
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Sottomessa
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Ti proteggo da chiunque osasse toccarti. Sono geloso della tua bellezza e dell'enorme ed evidente fascino che eserciti sugli uomini. Ti do ordini e indicazioni precise su come vestirti, come comportarti e che devi eseguire alla lettera. Seleziono per te le persone che puoi vedere. Pochissime, per la verità.
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Ti faccio indossare il collare: a volte anche in pubblico. Perché tutti sappiano che sei la mia schiava. Mia, solo mia. Perché nella tua mente devi sentirti pervasa da una continua sensazione di devozione, mio possesso, tua obbedienza e timore; ma devi sapere che sei da me protetta e amata alla follia. E che sarà sempre così.
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Ti osservo di continuo, ti contemplo: sei bellissima. Sei il mio unico hobby e la mia sola fissazione. Adoro gli oggetti che tocchi, annuso il cuscino su cui dormi e sono geloso delle lenzuola che ti avvolgono la notte. Però poi ti ricopro di regali e pregiata, costosissima biancheria intima. Lo faccio per te, ma soprattutto per me, per il mio assoluto, privato piacere.
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Devi essere sempre lavata, truccata, profumata, pulita, vestita in modo sensuale per me e soprattutto sai di dover essere sempre a disposizione per quando ti voglio. Perché tu non mi basti mai. Adoro il tuo seno, il tuo culo e la tua fica. Di notte sogno i lavori della tua stupenda bocca e godo moltissimo per come sai usarla sul mio corpo tutto.
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Il timore iniziale che ti pervade il corpo e tende il tuo viso quando ti avvicino, lascia immediatamente il posto a un largo sorriso non appena senti il mio uccello che cerca il tuo culo o la tua fica per infilarvisi. Gemi. Lo desideri. Nella tua mente non c’è spazio per altro. E nella mia non c'è desiderio per altra donna che non sia tu.
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Godi delle mie forti spinte dentro di te. E ti bacio, ti lecco ovunque. Tu, cara, sei il pasto e la pace della mia anima. Mi devi obbedienza cieca e fiducia totale. Perché io ti adoro: come posso fartelo capire altrimenti, se non facendoti raggiungere le più alte vette del piacere, seppur misto a dolore e umiliazione?
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RDA
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falcemartello · 1 year ago
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Vi ricordate questi versi: «Cantami, o diva, del Pelide Achille l’ira funesta?» Ecco, a quanto pare Omero è il capostipite della «mascolinità tossica» e un esempio di «patriarcato» a detta dei progressisti della cancel culture e va bandito dalle scuole.
«Sono molto orgogliosa di dire che quest’anno abbiamo rimosso l’Iliade e l’Odissea dai nostri programmi», dichiara Heather Levine, che insegna alla Lawrence High School. Negli Stati Uniti non hanno gradito che gli eroi omerici siano guerrieri «forti e dai capelli biondi», e hanno pensato bene di impedire ai ragazzi di leggerlo in classe.
Ma di cosa parla l’Iliade? Dell’onore, di gelosia, amicizia, tradimenti, di uomini assetati di potere che vorrebbero dominare il mondo e di innocenti che muoiono in modo tragico a causa di una guerra voluta dai potenti. Vi suona familiare? Ma soprattutto parla dell’amore: dell’amore verso la propria patria, l’amore fraterno e dell’amore di un padre nei confronti del figlio.
Vi ricordate di quando il vecchio Priamo supplica Achille di restituirgli il corpo di Ettore? Io mi ricordo che quando lo lessi per la prima volta mi commossi del dolore di questo padre che avanza nella notte vestito come un mendicante e si mette in ginocchio davanti all’assassinio di suo figlio. E vi ricordate la scena in cui Ettore dice addio alla moglie e al figlioletto? Ecco, in quei momento la guerra non è più gloriosa, non è più eroica, ed Omero ve lo mostra!
Secondo voi è tossico tutto questo? E sì l’Iliade parla di uno scontro tra due civiltà, esattamente come le guerre di oggi, ed esattamente come le guerre di oggi nasce da un pretesto, il tradimento di Elena nei confronti del marito Menelao che un uomo assetato di potere, Agamennone, fratello di Menelao, sfrutta per dare inizio alla guerra. Per distruggere i suoi nemici. E alla gente «racconta» la favoletta del tradimento di Elena.
Perché forse il vero motivo per bandire i classici non è perché sono politicamente scorretti e non stanno al passo con i tempi ma perché lo sono fin troppo! Non sia mai che i ragazzi leggendoli, incomincino a fare una cosa pericolosissima per tutti i governi, i politici e gli Agamennone di oggi: pensare!
Guendalina Middei
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monstertreden · 1 year ago
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I DO LOVE SABATON 😭💗💗💗
(I just go feral for them)
Also YES ! Leonidas has to have that kind of heavy voice 🏃‍♀️💨✨✨✨
I had Spotify on shuffle and now this is how I headcanon Leonidas 's voice 😭:
Hello there daddy 👁️👁️
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occhietti · 3 months ago
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Vi ricordate "La Ginestra"? Sapevate che Leopardi la scrisse un anno prima di morire?
Questa poesia però non è soltanto una delle più celebri della poesia italiana, ma è la più bella di tutte, perché il messaggio che c’è dietro dà i brividi.
Immaginate di camminare sulle pendici del monte Vesuvio, dappertutto vedete cenere e lava; a un tratto però scorgete un fiore che si erge tra tante rovine.
La ginestra non è come le piante che vediamo spesso nei nostri giardini, ma è un fiore più raro, diverso dai suoi simili: cresce in luoghi solitari, «cosparsi di ceneri infeconde».
È l’unico fiore che riesce a crescere lungo le pendici desolate del Vesuvio. Però questo fiore solitario spande nell’aria un profumo dolcissimo.
Cosa vi sta dicendo Leopardi? Che dalla sofferenza e dalla diversità nasce la bellezza.
Van Gogh fu rinchiuso in manicomio, Alda Merini fu rinchiusa in manicomio, Beethoven diventò sordo, Pascoli perdette il padre da bambino, Dostoevskij venne condannato ai lavori forzati.
Se andate a leggere le biografie dei grandi uomini, vi troverete sempre questa cosa qui: una caduta, un momento di terribile disperazione, un ostacolo talmente grande che sembrava impossibile da superare.
Però proprio in manicomio Van Gogh dipinse alcuni dei suoi quadri più belli, e c’è un motivo se in ogni parte del mondo, le sue opere, a distanza di due secoli, continuano a suscitare emozioni tanto forti. Perché?
Perché ci raccontano la storia di un’anima che resiste e splende anche nelle tenebre.
Anche la Ginestra «resiste», non si arrende.
C’è sofferenza nella vita? Certamente.
Leopardi non vi mente, non vi mente mai. Non indossa la maschera del moralista, non vi vende illusioni, vi parla della ginestra che accetta la vita così com’è, con tutte le sue difficoltà e i suoi ostacoli, ma resta comunque lì, a creare bellezza in mezzo al deserto, a fare qualcosa di bello anche se nessuno dovesse venirlo a sapere.
- Guendalina Middei, da «Innamorarsi di Anna Karenina il sabato sera
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canesenzafissadimora · 1 month ago
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Forse l’errore stava tutto lì. Era l’errore che tutti gli uomini fanno da sempre. Cercare di mostrarsi forti e sprezzanti e vincitori quando forse basta avere il coraggio di chinare la testa e dire: ho paura.
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angelap3 · 3 months ago
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Vi ricordate la Ginestra? Sapevate che Leopardi la scrisse un anno prima di morire?
Questa poesia però non è soltanto una delle più celebri della poesia italiana, ma è la più bella di tutte, perché il messaggio che c’è dietro dà i brividi.
Immaginate di camminare sulle pendici del monte Vesuvio, dappertutto vedete cenere e lava; a un tratto però scorgete un fiore che si erge tra tante rovine.
La ginestra non è come le piante che vediamo spesso nei nostri giardini, ma è un fiore più raro, diverso dai suoi simili: cresce in luoghi solitari, «cosparsi di ceneri infeconde».
È l’unico fiore che riesce a crescere lungo le pendici desolate del Vesuvio. Però questo fiore solitario spande nell’aria un profumo dolcissimo.
Cosa vi sta dicendo Leopardi? Che dalla sofferenza e dalla diversità nasce la bellezza.
Van Gogh fu rinchiuso in manicomio, Alda Merini fu rinchiusa in manicomio, Beethoven diventò sordo, Pascoli perdette il padre da bambino, Dostoevskij venne condannato ai lavori forzati.
Se andate a leggere le biografie dei grandi uomini, vi troverete sempre questa cosa qui: una caduta, un momento di terribile disperazione, un ostacolo talmente grande che sembrava impossibile da superare.
Però proprio in manicomio Van Gogh dipinse alcuni dei suoi quadri più belli, e c’è un motivo se in ogni parte del mondo, le sue opere, a distanza di due secoli, continuano a suscitare emozioni tanto forti. Perché?
Perché ci raccontano la storia di un’anima che resiste e splende anche nelle tenebre.
Anche la Ginestra «resiste», non si arrende.
C’è sofferenza nella vita? Certamente.
Leopardi non vi mente, non vi mente mai. Non indossa la maschera del moralista, non vi vende illusioni, vi parla della ginestra che accetta la vita così com’è, con tutte le sue difficoltà e i suoi ostacoli, ma resta comunque lì, a creare bellezza in mezzo al deserto, a fare qualcosa di bello anche se nessuno dovesse venirlo a sapere.
(Guendalina Middei - da «Innamorarsi di Anna Karenina il sabato sera»
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vintagebiker43 · 1 month ago
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Io non so e non mi interessa sapere a che gioco pensa di giocare Fedez quando dichiara da Cruciani che “Vannacci vale comunicativamente dieci volte Elly Schlein”.
Quello che so è che Schlein e Vannacci nella stessa frase in un Paese minimamente civile neanche dovrebbero stare.
Una è una giovane donna di 39 anni, una che fa politica attiva da quando ne aveva 18, che ha fatto tutta la gavetta, ha fatto un lavoro straordinario in Europa, ha lasciato il partito quando la sua coscienza glielo ha imposto e c’è tornata dentro da leader, la più giovane leader di partito in Italia, una che ha vinto le primarie praticamente da sola, senza spinte, raccomandazioni, aiutini, “uomini forti” o uomini deboli; una donna non solo sulla carta d’identità ma nelle idee e nelle rivendicazioni femministe; una che ha riportato la gente a votare Partito democratico senza vergognarsi, che parla alla testa delle persone, anche se questo significa perdere qualche voto.
L’altro è un EX generale che è entrato in Parlamento senza saper fare politica. Ha pubblicato un best seller con un italiano appena da scuola dell’obbligo, che ha scritto cose talmente gravi da essere sospeso dall’Esercito. Uno che parla alla pancia, alle viscere, all’intestino crasso degli italiani giocando sulla loro ignoranza, sulla loro grettezza, sulle loro paure, su razzismo, sessismo, omofobia, xenofobia e tutte le fobie possibili e immaginabili. Uno che nell’unico vero confronto televisivo è riuscito a farsi asfaltare persino da Calenda. La fotografia perfetta dell’italiano medio che si eleva a maître à penser di fronte a quello stesso 41% di italiani che dichiara gioiosamente di non aver mai letto un libro in vita loro (ma quello di Vannacci sì).
Questo, caro Fedez, non è comunicare.
Questo è emettere flatulenze a favore di vento nel vuoto pneumatico di un Paese in macerie culturali che non conosce Storia né dignità, di un Paese debole che si innamora di “uomini forti”, salvo poi chiederne la testa, che idolatra i furbi che fregano i fragili e gli utili idiot*, salvo poi rendersi conto di essere parte degli uni e/o degli altri.
Se non capisci la differenza sostanziale tra comunicare e cavalcare una propaganda tossica, se tra una come Elly Schlein e uno come Roberto Vannacci scegli “dieci volte” quest’ultimo, il problema non è neanche Vannacci. Il problema, caro Fedez, sei tu.
E sei in buona - anzi, pessima - compagnia.
Lorenzo Tosa
(ci sarebbe anche la foto ma mi rifiuto di vedere la faccia da c°°o del generale di fianco a quella della Schlein)
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raccontidialiantis · 2 months ago
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L'ascensore
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Sei il mio vicino di pianerottolo, ultrasessantenne molto ben tenuto e anche decisamente attraente. Io sono single, mai stata sposata e lavoro in questa città da tre mesi. Faccio i turni nella sede distaccata di un ente governativo di cui non posso parlare per ragioni di segretezza. Tutto è iniziato un mese fa per caso, quando nell'ascensore del palazzo eravamo in sei.
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Io ero in fondo, vicina a te e tu avevi tua moglie e gli altri davanti a te, rivolti verso la porta. M'hai inavvertitamente sfiorato il fianco. Dapprima quindi c’è stato questo contatto puramente casuale. Poi visto che non dicevo nulla, sempre più sfacciatamente e in modo progressivo hai spostato la tua mano, decisa e sicura sul mio culo. Spudorato e incosciente. Uomo vizioso, non hai saputo resistere alla tentazione e al profumo della carne fresca, eh?
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E io la nuova arrivata non potevo certo reagire: sarebbe stato uno scandalo. Poi ritrovala un po’ tu un'altra casa in zona lavoro… Allora mi sono limitata a guardarti fisso negli occhi, ad avvampare e diventare viola. Poi come se nulla fosse, un tuo sorriso e: “buona giornata, signorina!” Nei giorni a seguire, se ci trovavamo da soli in ascensore, ormai avendo capito che non avrei opposto resistenza, mi ti buttavi direttamente addosso affamato di me per quei quindici o venti secondi.
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E io come una bambola passiva e connivente ti lasciavo fare. Per qualche perversa e a me ben nota ragione ho iniziato a desiderare sempre più quel tuo contatto raro e imprevedibile, quelle tue mani maschili forti che mi si infilavano nella blusa: sul seno, tra le gambe e dentro gli slip. E poi adoravo quell'odore di maschio maturo che restava sui miei vestiti subito dopo.
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Ho preso quindi a girare per casa sempre vestita con una gonna corta ma ampia, scarpe e calze autoreggenti: quando sentivo la porta di casa tua far rumore, dallo spioncino controllavo se fossi tu. Allora uscivo direttamente, come se dovessi andare da qualche parte e mi infilavo nell'ascensore con te, per godere di quel breve mio essere tua segreta puttana a metà.
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Il giorno in cui hai capito poi che non portavo più gli slip per facilitarti sei diventato pazzo di me! Adesso siamo già andati molto avanti: ogni tanto, se c'è tua moglie ma desideri palpare il mio corpo, con una scusa vieni a casa mia e per un minuto o due mi frughi, mi baci sul collo e m'infili la lingua in bocca. Poi scappi via. Se lei non c'è invece, vengo io da te. Ma il bello è che nel compiere le nostre manovre oscene, non ci diciamo neanche una parola!
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Tra noi continuiamo a darci rigorosamente del lei. Comunque non andiamo mai oltre le tue ardite esplorazioni: mi infili le dita ovunque, mi porti all'orgasmo e intanto mi lecchi il collo e le spalle. Col dovuto rispetto formale tra vicini! Ormai mi sbottono sempre la camicia un po’ più e ti offro anche i miei bellissimi seni di trentacinquenne soda. Lecchi e succhi le mie mammelle avido. Indugi con la lingua e le labbra sui capezzoli turgidi.
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Mi ricopri di saliva. Poi dopo massimo cinque minuti tutto finisce, io mi ricompongo e tu mi dici: “come va, signorina? Posso offrirle un caffè?” E parliamo tra noi in modo rispettabile di tutto il resto: condominio, lavoro, governo, cose varie. Come se tra i nostri corpi non fosse successo nulla! Oh, uomo d'altri tempi: quanto ti voglio! Desidero ardentemente prendertelo in bocca e farti uscire di testa, da quanto ti farò venire.
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Strana sorte, mi tocca. Sarà il destino, il karma o forse la mia natura molto particolare, ma ho sempre preferito gli uomini molto più grandi di me. Da giovane ho perso la verginità con mio zio cinquantenne, il marito della sorella di papà che mi prendeva sempre in giro e mi considerava una bamboccia. O almeno così mi pareva. Sebbene spesso, abbracciandomi affettuosamente, la sua mano si posasse casualmente e spesso sulle mie natiche o sul mio seno, indugiandovi un po’ troppo a lungo.
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Ma magicamente, non appena fui diciottenne le sue attenzioni su di me si acuirono, anche se in presenza altrui non lo dava troppo a vedere. Io però me ne accorsi e, disorientata ma finalmente lusingata nel mio essere donna, presi a provocarlo in continuazione. Perché mi piaceva da morire e volevo mi scopasse. Mi vestivo sexy e molto appetibile solo per lui.
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Gli sedevo sulle ginocchia o direttamente in grembo, facevo la svampita innocente e scherzando lo toccavo. Ovunque. Mi adagiavo su di lui e potevo sentire la sua erezione. Mi accoccolavo, poi mi giravo e lo baciavo: dalle guance pian piano sono riuscita a conquistargli le labbra. Gli prendevo la mano e me la mettevo sotto la gonna sulla fica nuda oppure dentro i pantajazz tra le natiche: volevo perdesse il controllo e approfondisse, frugandomi i solchi adorati.
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Poi, dopo le guance appunto riuscii a mettergli la lingua in bocca, mentre intanto gli toccavo l'uccello ancora nei calzoni. Sino ad allora avevo avuto solo vaghe fantasie, sempre su uomini molto più grandi di me. Per lui invece da tempo provavo un vero e inarrestabile desiderio, un vero scompiglio ormonale. Anche perché odiavo mia zia e volevo renderla cornuta di vero cuore. Sapevo che lo tradiva da anni. Chissà se lui ne era a conoscenza.
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Ormai comunque l'avevo puntato. E lo volevo. Vivevamo nella stessa palazzina e quando nessun altro era in casa mia o sua, iniziai a stuzzicarlo intensamente e con assiduità. Per giorni e giorni. Poverino, che torture! Sudava freddo, quando c'ero io. Ma comunque alla fine, quando si decise, andammo in campagna e invece di aprirmi la fica, come prima volta lui mi volle sfondare il culetto.
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Erano ovviamente gli ultimi scrupoli di coscienza, prima del suo totale crollo morale. Alla fine, nessun uomo può resistere a una donna giovane e bella che gli si offra. Nessuno. Solo in seguito, dopo quasi due settimane da quella prima volta, abbiamo preso a scopare in modo canonico, di nascosto e regolarmente.
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Ma grazie a quella prima esperienza, oggi la cosa che più adoro è prenderlo in culo. Uscivo, giocavo e scherzavo con gli amici della comitiva e ovviamente coi miei cugini, ma appena mi era possibile fottevo col loro padre. Ogni tanto lui aveva dei rimorsi, voleva troncare.
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Ma bastava che da seduta lo guardassi innocente col dito in bocca, che mi togliessi le mutandine, allargassi le gambe e gliela facessi vedere che non ragionava più, letteralmente. Di converso, ho sempre inspiegabilmente attratto come una calamita sempre e soltanto uomini molto più grandi di me. Sarà il karma, o il destino...
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Mai un coetaneo che mi corteggiasse! Eppure sono tuttora molto più che carina, senza falsa modestia. Ma tornando a noi due, Dio come desidero le tue mani tra le cosce e dappertutto! Quanto desidero sentire la tua lingua passare nel mio solco intimo, tra la fregna umida e il buco del culo.
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E il tuo membro dentro di me. Devi deciderti a prendermi, prima o poi, tontolone. Dovrai pur tradire tua moglie: c'è sempre una prima volta. Anche in tarda età. Soprattutto in tarda età, quando i freni inibitori sono ormai logori e di fatto quasi inesistenti. Mi vuoi, questo è palese. Sei in pensione, lei invece ancora insegna. Domani mattina sono libera.
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Verrò da te vestita per non fare prigionieri. Mi chinerò a gambe dritte e busto appoggiato sul divano. Non porterò gli slip. Sarò profumatissima, allargherò le gambe in segno di resa d'amore. Solleverò la gonna e offrirò alla tua vista il mio culo ben aperto. Sarò senza reggiseno, sbottonerò la camicetta per lasciare libere alla tua presa le mie mammelle.
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Ti dovrà pur venir la voglia di tuffare il naso tra le mie natiche, di leccarmi l'ano, la fica e poi affondare il tuo uccello dentro di me. Dove più ti piacerà. So che sei ancora efficiente, sessualmente potente: quando mi ti butti addosso ti tocco i calzoni all'altezza dell'inguine e sento la tua virilità ben dura. Allora usala, cazzo! Fottimi. Sfondami. Fammi sentire la tua troia. Ma sei scemo? Alla tua età, quando ti ricapita più una storia così…
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RDA
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susieporta · 1 month ago
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❓️A CHI GIOVA IL PROCESSO DI MOSTRIFICAZIONE DEL MASCHILE ? IL PATRIARCATO E' UNA FORMA DI CONTROLLO DI TUTTI, NON SOLO DELLE DONNE
Nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne proponiamo di uscire dalla narrativa che degli uomini sembra saper solo restituire un'immagine mostruosa e pericolosa.
Come siamo arrivati a vedere degli uomini solo sotto questo aspetto? Perchè le uniche parole che si spendono per descrivere la psicologia maschile sono più o meno sempre le stesse?
Assistiamo quotidianamente a profezie che si avverano, laddove gli uomini sembrano non avere strumenti alternativi alla violenza per manifestare la propria fragilità. Ed in effetti è così. A fronte di un sistema nervoso che alla nascita è più immaturo e sensibile nei maschi rispetto alle femmine, tale per cui i bambini maschi avrebbero bisogno di maggior accudimento e vicinanza perchè oggettivamente più bisognosi e meno autonomi, abbiamo sviluppato una cultura educativa che li spinge precocemente ad essere indipendenti, a negare i propri bisogni di vicinanza ed evolutivi in genere.
A questo scopo i modelli maschili a tutti i livelli insegnano che per produrre l'illusione del maschio adeguato alle aspettative culturali occorra imparare a sopprimere e a non ascoltare le proprie emozioni, in particolare quelle della paura e della tristezza, antidoti naturali alla rabbia e all'ira che sono alla base degli agiti sia auto ( i suicidari sono in larga maggioranza di sesso maschile) che eterolesionisti ( non solo violenza sulle donne, ma condotte pericolose come la guida ad alta velocità).
In pratica è come se per avere l'illusione di saper guidare una macchina altamente sofisticata si dicesse ai conduttori di disattivare delle spie e regolarsi unicamente su un paio: la rabbia e il disgusto.
In questo video provo a dimostrare come tutta questa ignoranza sul funzionamento psicologico degli uomini sia delle donne che degli uomini stessi favorisca una dimensione immatura delle relazioni che porta necessariamente a poter controllare più facilmente gli uni e gli altri attraverso l'influenza esterna come i modelli culturali che gli uomini forti e sicuri sarebbero più attraenti.
A pensarci bene l'indicazione che viene data ai maschi fin dalla tenera età è "Non essere te stesso. Fa di te una copia del modello dominante".
Ed è proprio questa distanza sempre più siderale tra l'immaturità interiore e l'immagine esteriore, di negazione del bisogno dell'altro, che porta gli uomini a rifugiarsi nelle dipendenze in generale, non solo dalle donne, ma anche da sostanze o da lavoro: gli uomini anestetizzati sono burattini, soldatini, schiavi che non possono che muoversi in copioni copia e incolla, fortemente influenzabili e controllabili che non reggono all'impatto di una realtà, come quella intima, che chiede loro di esistere, di esserci.
La deriva di tutto questo si manifesta nella solitudine profonda in cui vive la maggior parte degli uomini: privati della capacità di condividere la propria interiorità, resi totalmente muti, privi di parole per dire cosa stanno vivendo e incapaci di chiedere aiuto, perchè non legittimati a farlo per non sprofondare in una vergogna che annichilisce, non resta loro che obbedire al mondo esterno e reagire ad esso come sistemi ipersemplificati stimolo-reazione, incapaci di portare una mediazione personale che verrebbe dal mondo interiore.
Anche questo è un lato del patriarcato di cui non si parla.
La lotta alla violenza passa anche dal creare una #cultura che aiuti e supporti i maschi a fare una ormai sempre più necessaria rivoluzione.
Servono nuovi Ulissi, pronti a scoprire le terre del mondo interiore maschile e donne in grado di affrontare il maschile immaturo e a tenervi testa, proprio come fece Penelope con i proci.
Il nostro contributo alla creazione di questa cultura proviamo a darlo, come abbiamo già fatto in passato in altre occasioni pubbliche, organizzando insieme al Comune di Mozzo la presentazione del libro di Alberto Penna "Uomini che piangono poco" (Ed. Garzanti) mercoledi 4 dicembre ore 20.30 presso la Sala Civica della Biblioteca di Mozzo.
L'evento è gratuito e a prenotazione obbligatoria. Il contrasto alla cultura della Violenza parte dalla creazione di premesse culturali diverse.
Contaminiamoci con nuove idee. Allarghiamo gli orizzonti di senso.
🤗ecco il link per iscrivervi all'evento:
https://www.eventbrite.it/e/maschi-che-piangono-poco-tickets-1082914248669?aff=oddtdtcreator
Centro Divenire Bergamo
#uominisidiventa
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kon-igi · 1 year ago
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LA PUNTUALIZZAZIONE CHE AL MERCATO MIO PADRE COMPRÒ
A proposito di polarizzazione dicotomica, ho dovuto sfoltire parecchio i nuovi follower che avevano preso a seguirmi dopo essermi sbilanciato sulla strage di civili che Israele sta perpetrando nella striscia di Gaza. Evidentemente per molti vale anche il contrario di quanto da me precedentemente affermato ('Se non stai con Israele allora sei un terrorista di Hamas che stupra e brucia ebree')...
Se parli male degli ebrei allora sei un camerata quindi vieni qua a braccio teso ad aiutarmi a lucidare i forni.
La cosa dissonante a livello cognitivo è che questi omuncoli (mi spiace solo che non mi leggano perché li ho bloccati) ballano sulle gambe come marmocchi che si stanno pisciando addosso nell'indecisione di fare una scelta precisa sul proprio nemico... mi si nota di più se odio gli arabi teste-di-straccio e gioisco dei loro morti oppure se me la prendo con gli ebrei che controllano il mondo grazie ai poteri forti di Bilderberg?
Ti si noterebbe di più se smettessi di farti allacciare gli scarponi da tua mamma.
Comunque, la metto qua e invoco gentile diffusione affinché meno persone possibile in futuro mi costringano a controllare il loro tumblr in cerca di minchiate dopo che cominciano a seguirmi.
Il popolo israeliano ha una cultura religiosa millenaria non secolarizzata e che quindi conserva dogmi molto forti e impermeabili a influenze esterne. Va bene così ed è ingiusto e razzista attribuire a questa ortodossia le persecuzioni che hanno subito nei secoli. È indubbio che una resistenza ai cambiamenti culturali esterni porti malumore in chi ha a che fare con te e il fatto di ritenerti l'Unico Popolo Degno e tutti gli altri merde di sicuro ha rovinato più di un banchetto tra ambasciatori ma noi s'è sempre fatto allo stesso modo, solo che dopo un po' le persone si stufano e loro invece persistono senza cedere.
E va bene così.
Quello che non va bene è che si vendichino uccidendo 9000 bambini in tre mesi e mutilandone dieci al giorno.
Perché comunque noi ci s'ha il mare migliore, la costituzione più bella, la vera e unica pizza, il tricolore più colorato, una donna presidente del consiglio e abbiamo vinto quattro mondiali di calcio. E il papa è simpatico e ama i gay.
P.S. Per cortesia, se credi che le donne stiano esagerando con questa storia del patriarcato e che adesso non si possa più nemmeno essere uomini senza essere accusati di violenza sessuale, fammi il piacere di non rebloggare i miei post per un tuo personale bias di conferma da sfigato ma, dopo aver impugnato ben stretto il tuo cazzetto piccolo, vattene affanculo così veloce da lasciare la sgommata sull'asfalto. Grazie.
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ballata · 3 months ago
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Il mondo DEM anericano trema. Negli anni, Sean Combs ha consolidato forti legami con i circoli politici e filantropici americani, specialmente quelli democratici. Si erano accumulate contro di lui 120 (25 riguarderebbero vittime minorenni). Il vaso di pandora ha iniziato a scoperchiarsi nel 2023, quando la sua ex lo ha accusato di tratta di esseri umani a scopo sessuale e di stupro e ha svelato il suo coinvolgimento nell’organizzazione di orge e festini a luci rosse tra vip e prostituti/e, maratone sfrenate di ore, a volte giorni, dette Freaks Offs. Da sempre impegnato nella causa afroamericana, nel 2020 Combs ha sostenuto il presidente democratico Joe Biden, dichiarando che “gli uomini bianchi come Trump devono essere banditi”. P;S il procuratore ha rifiutato una cauzione da 50 milioni di dollari il Rapper resta dietro le sbarre...
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passaggioalboscoedizioni · 4 months ago
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⚠️ NOVITÀ IN LIBRERIA ⚠️
In collaborazione con soldato_audace
Nicola Crippa
IL SOGNO DI FIUME
Romanzo
In un’era in cui Imperatori e Re sono pupazzi tra gli uomini, Gabriele D’Annunzio suona la diana della riscossa e conquista Fiume. Il 12 settembre 1919 – contro ogni pronostico – il Vate sfida e umilia i poteri forti del suo tempo, beffandoli per circa 16 mesi. “Arma la prora e salpa verso il mondo”: con questo motto, migliaia di giovani partecipano ad un’impresa epica, rompendo gli schemi del conformismo borghese e scrivendo un’indelebile pagina di storia.
Guglielmo – un giovane ragazzo tornato dalle trincee della Grande Guerra – decide di rispondere alla chiamata dell’ultimo Cesare poeta, iniziando un’avventura fantastica e leggendaria nella “città del sogno”. Le belle ore si alternano a quelle tristi, tra addestramenti legionari e grandi bevute, “colpi di mano” e nuovi amori. Nella “primavera fiumana”, che è una continua festa della rivoluzione, prende corpo una lucida follia fatta di spregiudicatezza e romanticismo, arte senza freni e puro ardimento, fedeltà e spirito, eroismo e passione incondizionata, estetismo e comunione ideale, patriottismo e giovinezza, libertà e dovere... Tutto questo è “Il sogno di Fiume”.
INFO & ORDINI:
www.passaggioalbosco.it
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