#una piccola sfilata di moda
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La seconda serie del film “Sarte Avventura” il camper che porta le protagoniste a scoprire nuove conoscenze artigianali di sartoria.
La moda diviene inclusiva, solidale e attenta all’ambiente: è questo l’importante messaggio lanciato dal Fashion Break Rules svoltosi alle storiche Scuderie Estensi di Tivoli
La moda ha sempre giocato un ruolo cruciale nella società, riflettendo cambiamenti culturali, economici, sociali e tecnologici. Per questa ragione è importante, in questo settore, stupire, come fecero ad esempio Twiggy e Mary Quant, che resero la moda un simbolo di libertà e ribellione, ma è fondamentale anche studiare ed essere consapevoli del meraviglioso e ricchissimo passato. Oggi, la moda è cambiata, è più inclusiva e sostenibile, con una maggiore attenzione alle diversità e all’ambiente. Gli stilisti di oggi non solo creano capi innovativi, ma promuovono anche valori fondamentali come l’etica e la sostenibilità. Ricalcando proprio queste linee concettuali, le sfilate, che si sono svolte alle Scuderie Estensi di Tivoli il 30 giugno scorso, hanno portato in passerella abiti, second hand e modelle con disabilità.
L’evento Fashion Break Rules, giunto alla sua 2° edizione, è stato magistralmente condotto dalla giornalista ERIKA GOTTARDI ed è stato ideato e organizzato dalle Associazioni MTM EVENTS di Massimo Meschino e STARS FOR PEACE IN THE WORLD di Maria Berardi con il sostegno della 3B Production Film, il giornale Impronte, il contributo di Think Tank Lab, e dei partner Itop Officine Ortopediche, l’Accademia l’Arte nel cuore, l’allevamento di cani Le ali di Pegaso, il Pegaso Western Show. Il tutto con il patrocinio del Comune di Tivoli, nella persona del sindaco MARCO INNOCENZI e della consigliera avv. CLIZIA LAURI.
La modella / attrice Giulia Ruggeri madrina dell’evento Ventotene fashion week by Elena Rodica Rotaru non poteva mancare alla più grande sfilata di moda dove ha indossato un abito da sposa della protagonista del film “Sarte Avventura” Carla Ruggieri sposata 30 anni fa a Cottanello in Sabina .
l'apertura della sfilata è stata con le creazioni della stilista internazionale Elena Rodica Rotaru e delle avventurose sarte, tutte protagoniste del film. La piccola Angela Maria Popa che ha indossato l'abito da sposa della madre di Carla Ruggieri sposata 68 anni fa .. già modificato dopo qualche anno per la comunione della prima e della seconda figlia insieme al fratello attore/modello Gabriele Popa. La sfilata ha continuato ad fare vedere le creazioni artigianali di Elena Rodica Rotaru ma il finale è stato molto emozionante sul palco scenico tutte le modelle e le protagoniste del film Sarte Avventura : Elena Rodica Rotaru,Carla Ruggeri,Ardeleanu Constanta ( mamma di Elena ) Rodica Panatau insieme alla loro “Miss Curvy Sabina” Vittorina D’ignazio hanno cantato la canzone che Elena ama tanto “Felicità di Albano e Romina “
Massimo Meschino e Maria Nanette sono gli organizzatori e già dalla seconda edizione, hanno dato maggiore fiducia alle sarte, premiandole con targhe premio.
Ringraziamenti va a tutti coloro che hanno collaborato: Massimo Meschino , Maria Nanette, Camelia Birlan ( assistente fashion by Elena Rodica Rotaru )
Marilena Bãcanu hairstyle
Manolo Ruggieri e Mario Buonanno fotografi ufficiale dell’evento , Jano Di Gennaro attore/ cantante,
PandatariaFilm: Salvatore Braca, Andrea Quero, Andrea Fenu e Lisa Laronzi.
Qui è il film documentario Sarteavventura realizzato dalla produzione Pandatariafilm di Salvatore Braca (già in onda prima parte su Rai 3 Geo .
Articolo di @elenarodicarotaru-blog @likarotarublogger
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La Bella e l'asino!
Ieri dopo che te ne sei andato, confesso che ero triste come sempre.
Ma, per la prima volta, triste per te. Mi chiedo quale altra donna ascolterebbe le più grandi assurdità come me, eppure non smetterebbe di guardarti e di vedere un uomo meraviglioso.
Quale altra donna ti vedrebbe oltre il tuo guscio? Non capisci che stai perdendo il gusto per ciò che è vero e buono nella vita? C’è così tanto cibo avariato, plastificato e senza sale che per donne come me stai perdendo il senso del gusto. E non sai quanto vale la pena piacere a qualcuno e svegliarsi accanto a lui, sentendolo respirare piano mentre dorme, bellissimo. E quando dormi così tranquillo, so che, anche se non cambio in alcun modo la tua vita, hai bisogno di me.
Non sai quanto sia infinitamente meglio che svegliarsi con questi postumi di cose sbagliate e vuote. O da solo e alla disperata ricerca di un amico che ti riaffermi che ne varrà la pena. O con qualche sciocca ragazzina che uscirà con il suo guscio. La conchiglia che anche tu detesti e che usi proprio per mettere alla prova le persone “chi piaccio a me non va bene per me”.
E voglio tenerti la faccia e ordinarti di essere intelligente, di non perdermi mai e di essere felice. E capire che abbiamo tutto ciò di cui due persone hanno bisogno per essere felici. Ridiamo molto insieme. Ci ammiriamo l'un l'altro dai nostri piccoli piedi fino a dove ognuno è arrivato da solo. Pensiamo che il mondo sia pazzo e sogniamo di non svegliarci mai prima di mezzogiorno. Siamo sicuri che nessun profumo al mondo sia migliore della nuca di qualcun altro, alla fine della giornata. Ci siamo riconosciuti da molto tempo quando ci siamo incontrati per la prima volta nella nostra vita.
E tu mi guardi con questa banale faccia da "aspettami ancora un po'". Voglia di congelarmi mentre controlli per la centesima volta se davvero non esiste una donna migliore di me. E ritorna sempre. Torna perché potresti avere anche una coscia più dura. Potresti anche avere un conto bancario più ricco. Potrebbe esserci qualcosa di interessante che ti istiga. Non c'è nessuno migliore di me. Non ha. Perché quando hai bisogno di sentirti speciale e amato, sono io quello che chiami. E, quando pensi a qualcuno in un momento di solitudine, sia per piangere che per avere qualche pensiero birichino, è a me che pensi. Io so tutto. E ho passato gli ultimi mesi a scrivere di quanto eri speciale e di quanto ti amavo e di questo e quello. Ma basta.
Alla fine mi sono reso conto di quanto tu sia un ragazzo stupido. E quanto non troverai mai una donna come me in quei posti deprimenti in cui guardi. E quanto piccola deve essere la tua felicità senza di me perché tu possa vivere ribadendo quanto sei felice senza di me e soprattutto vivere ribadendomi questo. Sai cosa? Vado a letto ogni giorno con 5 libri e una grande nostalgia per te. Invece di stare là fuori a dare la caccia a qualche idiota per strada per dimenticarti o dimenticarmi. Perché gioco da solo e gioco con il cuore. E non mi sento debole o stupida o spreco il mio tempo per questo. E vado in palestra tutti i giorni come quei tuoi amichetti che ami tanto, ma ho qualcosa che di certo non trovi in loro: la materia.
Un bel argomento. Non faccio una sfilata di moda ogni secondo della mia giornata perché penso di essere bella senza bisogno di piastra, tacchi alti e petto tortora.
Mi dispiace per le donne che corrono in continuazione per diventare il frutto più buono di una fiera. Per poi essere palpeggiati e farsi sputare la bagassa. Sono anche invitato a queste piccole feste con le persone "Wanna be" che adori. Ma sono già qualcuno e non ho più bisogno di volerlo essere. E alla fine ho smesso di dispiacermi per me stesso per essere senza di te e ho iniziato a dispiacermi per te per essere senza di me. Perdente.
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Mati Diop
Restituire significa rendere giustizia. Possiamo sbarazzarci del passato come un fardello spiacevole che ostacola solo la nostra evoluzione, oppure possiamo assumerci la responsabilità e usarlo come base per andare avanti. Dobbiamo scegliere.
È fondamentale che il cinema e la letteratura diano non solo visibilità a chi è oppresso, ma che lo rappresentino anche in maniera autentica
Quella tra il Senegal e la Francia è una storia violenta, ma io e la mia generazione la stiamo superando per scriverne una nuova.
Mati Diop è la regista e sceneggiatrice che ha vinto l’Orso d’oro al Festival di Berlino 2024 con Dahomey.
Nel 2019 è entrata nella storia per essere la prima regista nera a presentare un film in concorso a Cannes per poi aggiudicarsi il Grand Prix della Giuria.
Il suo lungometraggio d’esordio, Atlantics, che ha vinto anche il premio inaugurale Mary Pickford al Toronto Film Festival era stato selezionato come candidato dal Senegal agli Oscar.
Nello stesso anno, Vanity Fair l’ha inserita nella sua lista delle cinquanta persone francesi più influenti al mondo.
È nata a Parigi il 22 giugno 1982 da madre francese e padre senegalese, il musicista Wasis Diop, ha respirato arte sin da piccola, suo zio paterno è Djbril Diop Mambéty, il celebre regista senegalese di Touki bouki e Iene.
Ha studiato al laboratorio di ricerca artistica del Palais de Tokyo e poi al centro di studi nazionale d’arti contemporanee Le Fresnoy, dove si è laureata, nel 2007. Dopo il liceo ha svolto diversi lavori, dalla cameriera alla figura che crea paesaggi sonori per il teatro.
Ha esordito nel mondo del cinema come attrice, nel 2008, recitando nel film di Claire Denis 35 rhums, per il quale ha ricevuto una candidatura al Premio Lumière per la migliore promessa femminile.
L’esperienza con la famosa regista le ha fatto comprendere che la sua strada era dietro alla macchina da presa e ha iniziato girando diversi cortometraggi.
Sporadicamente ha continuato la carriera d’attrice, in film come Simon Killer (2012), Fort Buchanan (2014) e Hermia & Helena (2016) e Incroci sentimentali (2022).
Nel 2019 la grande svolta della sua carriera è avvenuta con l’uscita del suo primo lungometraggio Atlantics, selezionato al Festival di Cannes, che l’ha vista, trentaseienne, in concorso con un film girato a Dakar in lingua Wolof.
Il film, tratto dal suo omonimo cortometraggio del 2009, tratta il tema della migrazione attraverso una poetica storia di fantasmi, sul trauma, la perdita e la persistenza dell’amore.
Distribuito a livello internazionale da Netflix, è arrivato a un soffio dalla cinquina finale dei titoli candidati all’Oscar come Miglior Film Straniero. Una collisione tra la sua ricerca cinematografica e la riesplorazione dell’identità africana da un punto di vista femminile e comunitario. Un ribaltamento della narrazione, l’immigrazione vista dal punto di vista di chi decide di restare invece di partire.
La casa di moda Chanel, per la sfilata Métiers d’art 2022 2023 di Chanel, ha scelto di esplorare diversi dialoghi creativi attraverso un film diretto da Mati Diop, Tokyo Trip in cui la protagonista è stata Mama Sané vista in Atlantics.
Il 24 febbraio 2024, il suo secondo film, Dahomey, che racconta la restituzione al Benin di 26 oggetti trafugati del Regno di Dahomey durante la guerra di colonizzazione, ha vinto l’Orso d’oro al Festival del cinema di Berlino.
Una profonda riflessione sul post-colonialismo (mai veramente affrontato), un documentario fantasy che è, allo stesso tempo, un manifesto politico e un film d’arte.
Mostra come una società che si riconnette con la propria eredità acquisisca forza e futuro. I temi dell’identità, della memoria e della perdita, sono sempre al centro delle opere di Mati Diop.
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I grandi marchi: Chanel
La casa che segnò per sempre la moda del Novecento… Gabrielle Chanel nacque il 19 agosto 1883 nella provincia francese e dopo che la madre, debole e malata, morì prematuramente, il padre, venditore ambulante, mandò i due maschi a lavorare e le tre bambine nell’orfanotrofio di Aubazine. Dopo sei anni nell’istituto delle suore del Sacro Cuore di Maria, Chanel, con la zia Adrienne, si trasferì a Moulins e lavorò presso un negozio di biancheria e maglieria come commessa per poi, dopo un anno, aprire una piccola attività di riparazioni sartoriali. Li Gabrielle conobbe Etienne Balsan che, intrigato e ammaliato dalla figura di Chanel, le chiese nel 1908 di trasferirsi nella sua tenuta nella campagna vicino a Parigi. Durante la permanenza a Royallieu, Chanel scopri mondo delle attività sportive, le scuderie, i cavalli da corsa, le feste, la vita oziosa e le abitudini della classe borghese. Coco cominciò così a modificare i sui cappelli, spogliandoli di tutte quelle inutili decorazioni, riducendone le forme e rendendoli più pratici da indossare e, con l’aiuto finanziario di Balsan, aprì nel 1909 un piccolo laboratorio a Parigi. L’anno successivo, nel 1910, Gabrielle affittò la prima sede di rue Cambon della maison Chanel, grazie all’aiuto economico di Arthur Capel, soprannominato Boy. Nel 1913, notando che durante l’estate le sue clienti si spostavano dalla capitale a Deauville, in Normandia, Chanel aprì una boutique nella cittadina di villeggiatura. Coco cominciò a pensare a un abbigliamento più adatto, che andava da capi di maglia dritti e comodi ai pullover sportivi, dai blazer in flanella dal taglio maschile alle cuffie di lana e fu la prima designer ad associare il suo nome ad un profumo nel 1923, con lo Chanel n°5.. Sempre in cerca di novità e cambiamenti, nel 1926 inventò la petite robe noir, l’abitino nero che poteva essere portato in qualsiasi occasione, oggi chiamato tubino. Tra il 1927 e il 1930 le collezioni di Coco si concentrarono soprattutto sui completi, con taglio maschile e di tweed. Durante il periodo bellico Chanel si stabilì presso l’hotel Ritz e fino il conflitto decise per l’esilio volontario in Svizzera, dopo esser stata accusata di tradimento alla patria. A Saint Moritz Coco visse per nove anni e quando nel 1946 tornò a Parigi, quello che la aspetta è totalmente diverso così, nel 1953, organizzò una sfilata per tentare di rilanciare il marchio ma le aspettative non coincidono con i pareri della stampa che stroncò la collezione. Chanel non si arrese e creò il tailleur in tweed, composto da tre pezzi: giacca, gonna e una blusa, con le rifiniture a trama e ordito di colori contrastanti e, nel 1955, è la borsetta 2.55, imbottita e trapuntata, con la catena dorata. Lo stile Chanel recuperò la sua fama, proponendosi come alternativa al New look proposto da Dior. Coco Chanel, dopo una vita intensa, morì il 10 gennaio 1971 e la maison fu diretta dagli assistenti che con Gabrielle avevano lavorato per anni, Gaston Berthelot e Ramon Esparza, e dalle loro collaboratrici, Yvonne Dudel e Jean Cazaubon. Nel 1983, con la collezione haute couture, debuttò l’icona della nuova era della maison Chanel, Karl Lagerfeld, con una nuova immagine del brand, saldamente ancorata ai valori stilistici della casa di moda ma con dei tocchi innovativi e giovani, sempre al passo con i tempi. Nel febbraio 2019 Lagerfeld morì ad 85 anni, lasciando un profondo vuoto nel mondo della moda e Chanel nominò Virginie Viard nuovo direttore creativo. Read the full article
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Flavours of youth
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Azzedine Alaïa, couturier tunisino e designer di scarpe, particolarmente affermato a partire dagli anni ’80. La sua abilità nel taglio e le sue interpretazioni idiosincratiche su sagome classiche hanno reso popolare Alaïa per decenni.
Alaïa, nato il 26 febbraio del 1935 a Tunisi – Tunisia – da genitori che coltivavano grano, è cresciuto con i nonni nella capitale. Azzedine aveva una sorella gemella, affascinante Hafida, sua ispiratrice nel tentare la strada della moda. Si pagava gli studi cucendo orli per una piccola sartoria della zona, imparò a tenere in mano ago e filo grazie alla sorella Hafida, che lavorava come sarta, era molto legato a lei. L’accademia lo aiuterà a scoprire il corpo e le forme. Fu anche influenzato dalla frequente lettura di Vogue.
Alaia mentì relativamente alla propria età per avere accesso al locale istituto delle belle arti a Tunisi, dove studiò scultura. Dopo aver terminato gli studi, Alaïa iniziò a lavorare come assistente di un sarto e nel 1957 si trasferì a Parigi, per lavorare nel campo del design della moda. All’istituto delle belle arti aveva conosciuto Leila Menchari (che per trent’anni disegnerà le vetrine di Hermès) insieme sognavano Parigi; fino a quando nel 1957 decisero di trasferirsi nella capitale della moda per eccellenza dove avrebbero avuto la loro possibilità. Non avevano denaro, ma molta ambizione, insieme prendono in affitto una chambre de bonne.
Qui, Alaïa fu assunto presso Christian Dior, ma solo per cinque giorni, la Francia era in guerra con gli indipendentisti algerini e chiunque venisse dall’Africa del Nord non era ben visto. Bastarono questi pochissimi giorni alla Maison per capire che il suo unico desiderio era quello di vestire le donne, soprattutto quando vide l’attrice Marlene Dietrich scendere dall’auto con le sue gambe perfette.
La sua fortuna fu andare a lavorare come babysitter dalla marchesa di Mazan e la contessa di Blègiers per le quali cuciva abiti che loro indossavano a cene e teatri.
In questo periodo conobbe il suo compagno, il pittore tedesco Christoph Von Weyhe che gli rimarrà accanto per tutta la sua vita.
Lavorò per due con Guy Laroche per due stagioni, a cui seguì Thierry Mugler prima di decidere di aprire il proprio atelier, nell’appartamento in rue de Bellechasse, sulla Rive Gauche della Senna nei tardi anni settanta.
Da Dior sono rimasto il tempo di un soffio. Da Guy Laroche ho imparato tutto quello che bisogna sapere in fatto di tecnica. Una cosa, però, devo ammettere: detestavo disegnare. A me interessava capire cosa c’era sotto gli abiti, come facevano a stare in piedi. Da piccolo, sono cresciuto studiando le creazioni di Balenciaga sulle riviste di moda. Negli atelier, finalmente, avevo la possibilità di capire come fossero possibili. Ero l’incubo di tutti: passavo il tempo a guardare dentro ogni bustier, dentro tutti i cappotti, sotto ogni tubino.
Non si definiva un designer ma un Couturier, un sarto.
Per vent’anni Alaïa realizzò gli abiti per diverse donne di spicco dell’alta società francese come Marie-Hélène de Rothschild e Louise de Vilmorin.
1979 Alain Bernardin, fondatore del Crazy Horse, chiede allo stilista di disegnare e realizzare i costumi i costumi delle 23 ballerine del noto locale di cabaret parigino.
Lavorare con le donne, è la cosa più importante per uno stilista. Ne apprendi lo charme, l’attitudine, il gusto. Ricordo quando Cecile Rothschild mi presentò Greta Garbo. L’attrice arrivò con un mantello, pantaloni larghi, camicia da uomo, un cappello e occhiali scuri. Era divina e non parlava molto. Raccontò che le avevano detto che ero bravo e lei voleva cappotti, mantelli e vestiti. Glieli confezionai e, dopo la sua morte, li riacquistai a un’asta.
Alaïa fonda il proprio marchio, a 40 anni, incoraggiato da Thierry Mugler. Lo stilista si impone con uno stile riconoscibile fatto di abiti scultorei. Della sua formazione iniziale di scultore si trovano le tracce lungo tutto il corso della sua carriera, in un notevole lavoro sulla silhouette che gli consente di essere oggi considerato come uno dei pilastri della storia della moda.
Nel 1980 fu prodotta la prima linea di prêt-à-porter dello stilista, con i riflettori puntati addosso, realizza abiti per le donne dell’alta società francese.
Segna la storia il suo rapporto con Naomi Campbell:
Naomi è come una figlia. Mi fu presentata quando aveva quattordici anni da un’altra modella. La presi subito per una sfilata, ma la madre era contraria. Quindi la chiamai, e lei mi disse che avrebbe accettato solo se avessi ospitato la figlia a casa mia. Così dopo la sfilata, passavamo le serate insieme. Naomi parlava un inglese terribile, che non capivo: quindi chiamavo al telefono la madre che parlava un po’ di francese, e facevamo assurde conversazioni a tre. In salotto, da soli, mettevo il film Donne di George Cukor e filmati di Josephine Baker. Le dicevo: guarda queste dive, devi imparare da loro.
Nel 1982 Alaïa presenta una sfilata nel grande magazzino di lusso Bergdorf Goodman di New York. Occasione che conosce la giornalista di moda Franca Sozzani con la quale inizia una lunga amicizia che durerà per tutta la vita: la “soeur italienne” la “sorella italiana” come la chiamava lui.
«Era il 1979, lavoravo per Vogue. Mi parlarono di questo sarto straordinario che trattava la pelle in maniera unica, realizzai uno speciale su di lui e volai a Parigi. Volle farmi un abito, iniziò a prendermi le misure commentandole: “Seno: perfetto. Vita: perfetta. Sedere: ah, che sedere mediterraneo!”. Iniziammo a ridere così tanto che tra noi si stabilì un’affinità di quelle che capitano poche volte nella vita. Il nostro era un rapporto d’amore, ammirazione e grandi divertimenti. Azzedine poi era incredibilmente orgoglioso di essere riuscito a farmi licenziare da Elle, che ai tempi dirigevo, per via di una cover mai uscita con un suo abito, da allora ribattezzato “la robe Carla”. Le diceva che l’abito dev’essere un bel ricordo, credeva nel lavoro, nella magia di quei momenti, nell’ideazione, nella creazione, nei dettagli che fanno la differenza, nei materiali, nelle prove dell’abito. Diceva: “Lavorare con le donne è la cosa più importante per uno stilista. Ne apprendi lo charme, l’attitudine, il gusto.”
Stesso anno conosce, attraverso l’illustratore e regista francese Jean-Paul Goude, la cineasta e ex modella di documentari francese Farida Khelfa.
Maniaco della perfezione, incontra, s’innamora e veste una delle figure più emblematiche del tempo, la cantante Grace Jones.
Grace è un fenomeno della natura: appena entra in una stanza, ha la capacità di cambiarne i volumi e l’atmosfera, come fosse una scultura primitiva. È un’amica e una diva, una donna instancabile e bellissima.
Nel 1984 fu nominato “Miglior stilista dell’anno” e “Miglior collezione dell’anno“, durante la cerimonia di premiazione degli Oscar della Moda, indetta dal ministero francese della cultura nel 1984; in un evento memorabile in cui la cantante giamaicana Grace Jones lo ha portato in braccio sul palco. Anno, ’84, che lo stilista si trasferisce al numero 17 di rue du Parc Royal. La maison viene arredata dalla designer Andrée Putman. La sua carriera salì alle stelle quando due dei più potenti redattori di moda dell’epoca, Melka Tréanton di Depeche Mode e Nicole Crassat di French Elle, lo sostenevano nei loro editoriali. Grazie all’involontaria sponsorizzazione fornitagli dallo stilista Putman, le collezioni Alaïa iniziarono ad essere vendute anche negli Stati Uniti. L’interior designer Andrée Putman stava percorrendo Madison Avenue con uno dei primi cappotti in pelle Alaïa, fu fermata da un acquirente di Bergdorf Goodman che le chiese cosa indossasse, il che diede inizio a una serie di eventi che portarono alla creazione e alla vendita dei capi esortati e venduti a New York City e Beverly Hills
Dal 1988, furono aperte le boutique di Beverly Hills, New York e Parigi, e le creazioni dello stilista iniziarono ad essere sempre più richieste da celebrità come Grace Jones (che indossa i suoi abiti nel film Agente 007 – Bersaglio mobile), Tina Turner, Raquel Welch, Madonna, Brigitte Nielsen, Naomi Campbell, Stephanie Seymour, Carine Roitfeld, la giornalista Franca Sozzani e Carla Sozzani.
I suoi vestiti seducenti e aderenti sono stati un enorme successo e dai media è stato chiamato “The King of Cling“.
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Nel 1989 Azzedine realizza gli abiti tricolori indossati dalla soprano Jessye Norman durante i festeggiamenti del 200° anniversario della Rivoluzione francese, compreso tutti i costumi della sfilata.
Agli inizi degli anni ’90, ispirato dall’emergente musica hip hop e dallo stile street, propose il Total Look Maculato ottenendo un grande successo.
La Collezione Primavera Estate 1992 diviene protagonista nel libro pubblicato da Prosper Assouline.
A metà anni novanta in seguito alla morte della sorella, Alaïa scompare dalle scene, pur continuando a lavorare per una clientela ristretta, e producendo le linee di prêt-à-porter. Ha presentato le sue collezioni nel suo spazio, nel cuore del Marais, dove ha riunito sotto lo stesso tetto il suo laboratorio creativo, la boutique e lo showroom.
Il mondo della moda inizia a cambiare diventa più globale, viene travolto dai grandi gruppi di lusso e dalle collezioni cadenzate con ritmi precisi. Alaïa farà un passo indietro perché, come dirà in seguito:
Non c’è più alcuno studio sugli abiti. Capire cosa significa davvero Couturier, ma soprattutto per comprendere come si possa ingannare il tempo tiranno e le logiche commerciali, rimanendo sempre fedeli a se stessi e coerenti ai propri ideali (di stile). Rema contro corrente, fieramente fuori sistema, rifiuta categoricamente i tempi altrui…Sfilo quando sono pronto.
Le sue collezioni uscivano anche due o tre mesi dopo gli altri, non guardava il lavoro dei suoi colleghi, non si faceva coinvolgere dai trend ma teneva conto di cosa andava di moda.
Nel 1996 partecipò alla Biennale della Moda a Firenze, dove insieme ai dipinti dell’amico di lunga data Julian Schnabel, ha esposto un abito eccezionale creato per l’evento. I mobili progettati da Schnabel, così come le sue tele di grandi dimensioni, decorano ancora la boutique di Alaïa a Parigi.
All’uscita di Gianfranco Ferré da Dior, gli propongono il ruolo di direttore creativo, lui non accetta perché significherebbe chiudere la Azzedine Alaïa.
Nel 2000 firmò un accordo con il gruppo Prada, grazie al quale il nome del marchio Alaia sarebbe poi tornato in auge nel luglio 2007.
Per la prima volta le Collezioni Estate Inverno 2002 vengono presentate nella boutique al numero 7 di rue de Moussy.
Nel 2007 riacquisisce il controllo della proprio Maison da Prada ed entra a far parte del gruppo Richemont, che possiede Cartier e Van Cleef & Arpels. Fonda l’Association Azzedine Alaïa insieme a Christoph von Weyhe e la gallerista Carla Sozzani per proteggere i suoi archivi di moda, design e arte con la prospettiva di farla sviluppare in una fondazione di interesse pubblico.
Nel 2008 ha ottenuto la Legion d’onore, la più alta onorificenza conferita dalla Francia.
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Nel 2015 espose i suoi abiti scultura a Villa Borghese a Roma ed espresse con un profumo la sua estetica, il profumo Alaïa, creato dal naso di Marie Salamagne, caratterizzato da note di pepe rosa, fresia, peonia, note animalico e muschio. Il film Van Gogh – sulla soglia dell’eternità di Julian Schnabel è dedicato a lui.
Lo stilista Azzedine Alaïa muore a Parigi il 18 novembre 2017, all’età di 77 anni, dopo che a luglio era tornato sulle passerelle con l’ultima collezione durante la settimana dell’haute couture di Parigi. Per l’occasione aveva sfilato per lui anche Campbell.
Alaïa è deceduto dopo diversi giorni di coma causato da una caduta, secondo le informazioni del settimanale Le Point e in seguito confermate da parenti e collaboratori.
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Un gigante in miniatura. Piccolo di statura, sarto massimo, si arrampicava letteralmente sulle modelle e sulle donne conquistando forme, curve e vette come farebbe un alpinista dello stile.
Non vi sono bozzetti delle creazioni Azzedine, non amava disegnare (come lui stesso aveva dichiarato), creava e realizzava ispirandosi direttamente sul corpo femminile di qualsiasi donna; amando e ammirando il corpo in tutte le sue forme.
Per conoscerlo bisogna amarle, le donne, e interessarsi a loro fino a dimenticarsi di se stessi, per questo io mi vesto sempre allo stesso modo.
L’abito di Madeleine Vionnet del 1935/36 è un esempio di cui nessuno comprendeva l’enigma del drappeggio.
Vengono inaugurate mostre in memoria dello stilista. A Parigi nella sede dell’associazione nel 2018, con un esposizione di quarantuno abiti, selezionati dal designer e storico di moda Oliver Saillard. Verso la fine dello stesso anno a London Design Museum, lo celebreranno nella mostra Azzedine Alaïa The Couturier a cura dell’illusionista Mark Wilson: presenti sessanta delle più emblematiche creazioni di Azzedine.
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Una nuova era della maison è stata inaugurata con l’apertura del primo flagship store a Londra, in New Bond Street ad opera degli stilisti che hanno lavorato al suo fianco e porteranno avanti la sua tradizione.
Nel gennaio 2019 è stata svelata una targa in onore del suo lavoro nel suo laboratorio del Marais.
EDITIONS ALAÏA
Le creazioni di Azzedine Alaïa resistono alla prova del tempo. La collezione Editions è costituita da modelli provenienti dall’archivio tra il 1981 e il 2017, incarna l’essenza della Maison ALAÏA: un connubio di tradizione e innovazione. Capi fedelmente riprodotti nei atelier sulla base dei modelli originali, riflettendo l’inimitabile alla bellezza senza tempo di Alaïa e la visione, che aveva, della sensualità e della impeccabile tecnica sartoriale. All’interno di ogni capo, l’etichetta indica la stagione e l’anno, un omaggio al passato, rinnovato nel presente.
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aggiornato al 17 novembre 2020
Autore: Lynda Di Natale Fonte: maison-alaia.com, d.repubblica.it, web
Azzedine Alaïa – Maison Alaïa Azzedine Alaïa, couturier tunisino e designer di scarpe, particolarmente affermato a partire dagli anni '80. La sua abilità nel taglio e le sue interpretazioni idiosincratiche su sagome classiche hanno reso popolare…
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Homemade, l'album fatto in casa di Luca Guerrieri, è disponibile pure su Spotify
"Homemade", il nuovo album di Luca Guerrieri, dj producer toscano conosciuto in tutto il mondo per successi come "Tears" e "Harmony" è finalmente disponibile che su Spotify e non solo su Bandacamp (https://lucaguerrieridj.bandcamp.com), dove restano in esclusiva le versioni estete dei brani. Qui spoti.fi/LGHomemade ci sono le versioni edit, perfette per essere ascoltate in tutta libertà.
"Homemade" arriva un anno circa dopo "It Never Ends", il primo album di un artista che è in console dal lontano 1995 e conta dieci tracce. A causa della pandemia di Covid 19, l'album è stato prodotto interamente in casa, tra marzo e la prima metà di aprile 2020. Luca Guerrieri ha potuto utilizzare soltanto un laptop, un paio di cuffie e una piccola tastiera da due ottava (24 tasti appena), i "ferri del mestiere" che ogni dj producer porta sempre con sé.
In realtà la parte produttiva e compositiva non è stata poi così diversa dal solito, visto che da sempre i dischi di Guerrieri nascono su un pc portatile. "In questo questo caso però tutto il lavoro è stato portato a termine usando solo il mio Apple Mac Book Pro, con Logic Audio, una tastiera Akai e un paio di cuffie Ollo", spiega Luca Guerrieri, i cui dischi sono conosciuti in tutto il mondo anche per la cura maniacale del suono. "Ho dovuto rinunciare a certe sfumature, ma sono totalmente soddisfatto dell'impatto di un progetto nato e portato a termine in casa. Chi vive di musica non deve fermarsi. Continuare a suonare è possibile, anche se è ancora più difficile".
A livello musicale "Homemade" è perfetto per muoversi a tempo, per un aperitivo, non solo per ballare. "Quando ti devi fermare e non sai cosa hai davanti forse non è sbagliato guardarsi indietro, almeno da un punto di vista musicale", spiega Luca Guerrieri. "«Homemade» è un ritorno alle origini della musica da ballare, alla filtered house, al funky e quindi pure alla disco".
Le diverse tracce "Homemade" hanno ritmi diversi: alcune, ad esempio, "Funk in Loop" che apre il disco e "Believe" che lo chiude, sembrano fatte apposta per i dancefloor degli house club internazionali e le catwalk di una immaginaria sfilata di moda. Altre come "Pulp" e "Never Looking Back" sono decisamente downbeat e non mancano brani come "Waste Your Life", in cui la parte vocale ha un'importanza decisiva, anche se è pur sempre un pezzo tutto da ballare e non certo la classica canzone.
PHOTO HI RES - MEDIA INFO - SOCIAL Luca Guerrieri http://lorenzotiezzi.it/luca-guerrieri-dj/
Chi è Luca Guerrieri
Luca Guerrieri è un dj e produttore toscano. In attività fin dal lontano 1995, vive e lavora a Follonica (GR), nel suo Double Vision Studio. Il suo sound è davvero difficile da definire, visto che attraversa tutti o quasi i diversi generi di musica elettronica. Ad esempio, nel 2019 è uscito il suo primo album, "It Never Ends": tra le 15 tracce (9 inediti e 6 tra le più rappresentative della sua carriera) ci sono pure alcuni brani downbeat. L'album esce su Claps Records, label che Luca gestisce con l'amico Marco Roncetti.
Tra le tante produzioni a suo nome vanno citate almeno "Tears" (suonata anche nel main stage del Tomorrowland) e "Harmony", battezzata da Pete Tong nel suo programma su BBC Radio 1. La traccia per due settimane consecutive è stata al numero uno della Dance Chart, Flow ed è stata supportata da top dj come Tiesto, Chuckie, Sam Feldt, EDX…
Negli anni Luca Guerrieri ha remixato brani di decine di artisti internazionali tra cui Bob Sinclar, Marshall Jefferson, Sidekick, Dirty Vegas, Watermat, Roland Clark, Ferreck Dawn, Rufus Du Sol, Ruffneck, Jutty Ranx, Crystal Waters, Jestofunk, CeCe Rogers, D.H.S, Darryl Pandy, Moony (…)
Ha poi dato notevoli frutti la lunga collaborazione di Luca Guerrieri con Federico Scavo. Tra le tante tracce di successo ci sono "Strump (Blow It)", "Bug", "Que Pasa", "Balada", "Funky Nassau", "Parole Parole", "Live Your Life (insieme a Barbara Tucker)" e pure alcuni dei più importanti remix di Scavo (ad esempio quelli di brani di Jovanotti e Boy George). Insieme a Shorty (Radio Deejay, m2o), Luca ha invece coprodotto "Canta Canta", "Vazilando" ed "El Sonido", mentre con Tommy Vee "Bang Bang" e "Press Play". Un'altra collaborazione consolidata è quella con Alex Kenji con cui ha prodotto tanti brani tra cui "Funky Beats", mentre con Fuzzy Hear ha realizzato a quattro mani "Disco Action"…
Tra i molti club internazionali in cui si è esibito citiamo almeno Privilege (Ibiza), Sankeys (Ibiza), Cielo (Dubai), Carrusel Club (Sofia), TQ Club (Sofia), Papaya Club (Zrce Beach – Croazia), Elephant Du Congo (Amsterdam), mentre in Italia ha fatto ballare Peter Pan, Cocoricò, Villa delle Rose, Tenax, Music On The Rocks, Baia Imperiale e decine di altri club. E' stato poi dj resident del Tartana (Grosseto) per ben 16 anni (dal 2000 al 2016), mentre dal 2011 al 2015 ha portato il suo sound al Setai (Bergamo).
Luca Guerrieri nel 2017 ha fondato Meet Music, una convention totalmente gratuita che si tiene a Follonica durante l'ultima settimana di giugno. L'obiettivo è quello di aiutare chi si approccia alla musica a capire meglio la professione del dj, mettendo a disposizione l'esperienza di molti professionisti. Inoltre ha partecipato come docente per due anni allo Jagermeister / Jagermusic Lab italiano.
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Tendenze moda: le borse più belle della nuova stagione
Fendi
Prada
Gucci
Bottega Veneta
Chanel
Dior
Tod's
Valentino
Balmain
Louis Vuitton
Burberry
Salvatore Ferragamo
Michael Kors
Tory Burch
Alexander McQueen
Emporio Armani
Etro
Max Mara
Hermès
Lanvin
Altuzarra
Giambattista Valli
Coach 1941
Miu Miu
Dries Van Noten
Longchamp
Versace
Chloé
Isabel Marant
Jacquemus
3.1 Phillip Lim
Givenchy
Balenciaga
Cédric Charlier
Victoria Beckham
Jil Sander
Foto Gorunway.com. Sfilata Tory Burch F/W 2019-20
Dalle ultime passerelle vanno in scena gli accessori: protagoniste le borse. Incontri ravvicinati con i i must have della nuova stagione: i dettagli da tenere d’occhio, i volumi, le forme, le proporzioni… ma soprattutto i colori, i tessuti e i materiali su cui puntare. Questo, insomma, è un tour di stile. Si parte dalle 24h, si passa dalle tracolle e si arriva alle pochette. Si comincia con i decori luccicanti e i pattern sofisticati, si porsegue con le nuance classiche o i toni più insoliti. Tutti i modelli sono grintosi, glam, eleganti e con guizzi eccentrici. Sempre cool al 100%.
La nuova stagione non può cominciare senza una nuova borsa. Maxi bag e shopper, tracolle e handbag per il giorno, poi clutch e pochette dopo le 18, come prescrive il bel vestire. Sarà un autunno all’insegna dei loghi importanti, dei modelli iconici rivisitati e dell’abbinata borsa grande + borsa piccola da portare insieme come una combo. Quest’ultima idea è proposta da molte maison, per esempio Fendi, che ha mandato in passerella una baguette sopra a una cartella, stesso colore e stesso materiale per entrame. Anche da Tod’s ha sfilato la grande shopping da portare con una micro bag di colori a contrasto. Bauletto maxie e pochette per Miu Miu, doppia coppia di tracolle da Salvatore Ferragamo. Siete in cerca di particolari che fanno la differenza? Arriva la doctor bag che si porta a mano e “rovesciata” nella versione di Gucci. Dettagli degni di nota per Prada: piume viola e fiori per la it-bag della maison. La mongolfiera è il gioiello di Chanel; mentre Dior lancia una cartella che sembra quella della scuola ma in versione check scozzese. Borchie dark-rock da Balmain e una piccola box-bag con monogram per Louis Vuitton. In questa gallery tanti altri modelli. E sul numero di settembre di Glamour, lo speciale accessori per iniziare la stagione fredda nel modo giusto. Enjoy!
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VENTOTENE FASHION WEEK BY E&R 2021, LA TERZA EDIZIONE , LA VINCITRICE DEL PREMIO ‘’VENTO FASHION ‘’ PORTA D’EUROPA È LILIANA LARISA CRACIUN -FASHION DESIGNER
Foto: Lucia Barboni - Fashion blogger Latina presidente della giuria
Elena Rodica Rotaru- ideatrice/organizzatrice dell’evento
Liliana Larisa Craciun - fashion designer della Romania ,vincitrice del ‘’Vento Fashion ‘’ 2021 Porta D’Europa.
Letizia Trento - modella/presentatrice dell’evento
4 - Agosto 2021, Porto Romano, abiti Romani sono realizzati da E&R Fashion.- Elena Rodica Rotaru .
Ezio Miani e Stefano Mauro i presentatori della serata romana.
Aura Ruggeri e Ezio Miani i presentatori della serata romana Ventotene Fashion Week.
White Fashion Togo Party. BY E&R . L’apertura dell’evento è stato una bellissima serata in Porto Romano di Ventotene a ristorante Portovecchio di Simone Piciucchi ,,serata fu presentata da Aura Ruggeri ,Stefano Mauro e Ezio Miani. Dj Pasquale Curcio .Simone Piciucchi .Buffe e musica .Abiti sono stati realizzati sull’isola di Ventotene su misura dalla ideatrice / stilista internazionale Elena Rodica Rotaru tema ‘’Serata Romana’’Bambini dell’isola Ventotene hanno sfilato con tanta gioia e felicita per valorizzare la loro amata l’isola e l’arte del abito che proviene dalle nostre radice.
5 AGOSTO 2021 -L’ELEGANT NIGHT AT BORGO BY E&R.
Sfilata abiti eleganti da sera by E&R Fashion al Hotel Borgo Cacciatore di Pietro Pennacchio.
AURA RUGGERI E EZIO MIANI I PRESENTATORI DELLA SERATA ‘’ELEGANT NIGHT AT BORGO CACCIATORI.
FASHION ELEGANT BY E&R - Modelle : Caterina Borroni, Perla Turnu e Giada Traversa .
Giulia Ruggeri -Modella/attrice è la madrina del Fashion Week Ventotene.
Stilista Internazionale Elena Rodica Rotaru .
Hotel Borgo Cacciatore di Pietro Pennacchio.La serata della settima di moda continua al hotel Borgo Cacciatore di Pietro Pennacchio, una bellissima vista sul mare e sull’isola di Santo Stefano ,Ischi e Capri .Abiti eleganti da sera di E&R FASHION, la stilista internazionale Elena Rodica Rotaru ci ha dedicato a tutte le donne una eleganza chic che riguarda lo stile di Chanel attraverso la vita e la bellezza della natura. che ci ha fatto sfilare alla fine anche il staff della cucina, dove si è creata una atmosfera molto piacevole ma questa grazie alla stilista che tutte le volte mette in gioco lato giusto della donna .
dj Pasquale Curcio , serata fu presentata da Aura Ruggeri e Ezio Miani.
06 Agosto 2021 - LA TERRAZZA SUL MARE - CALA NAVE VENTOTENE
Aperitif and Swimwear- by E&R
Modella -Caterina Borroni - La Terrazza Sul Mare.
Modella Katia Varvariuc - borsa di negozio ‘’Le meraviglie del mare ‘’ di Andreina Matrone di Ventotene.
Sfilata sulla spiaggia Cala Nave abiti casuale by E&R costumi da bagno da negozio Semplicemente Giò di Giovanna Silvestri, bore mare da negozio ‘’Le meraviglie del mare ‘’ di Andreina Matrone.
Terzo giorno dell’evento si è svolta al bar ristorante ‘’ La Terrazza Sul Mare ‘’Cocktail e sfilata ha creato una bellissima vetrina sul terrazzo. Sfilata by E&R Fashion ,Le meraviglie del Mare e Semplicemente Giò.
Per corso della sfilata partita proprio dalla terrazza per poi continuando sul lungo mare .
6 AGOSTO 2021 SERATA AL RISTORANTE MARISQUERIA - CALA ROSSANA - ISOLABELLA .
ABITO BY E&R FASHION ,MODELLA KATIA VARVARIUC .
MODELLA /ATTRICE GIULIA RUGGERI.
LUDOVICA PINCIUCCHI MODELLA DI VENTOTENE.
MODELLE KATIA VARVARIUC E GIULIA RUGGERI INSIEME CON LA STILISTA .
STAFF DEL RISTORANTE MARISQUERIA E STAFF LIKA EVENTI .
La terza serata fu organizzata a ristorante Marisqueria ,abiti stile capri e isolani di E&R fashion. Locale bellissimo con tavoli e pavimenti ceramica di capri che sono ambiati ai vestiti e musica isolana Capri e Ventotene. Serata presentata da Aura Ruggeri e Ezio Miani.
7 AGOSTO 2021- ORA 13,30
PIAZZA CHIESA PIZZERIA AFRODITE DI MICHELE GARGIULO FASHION LUNCH AND PIZZA BY E&R FASHION.
Modella - Elena Brandusa Netea pizzeria’’ Afrodite’’
Piazza Chiesa –Lunch Fashion Show by E&R
Ristorante Afrodite Di Angela e Michele Gargiulo . Pizza e cocktail .
Giulia Ruggeri -modella/attrice.
Katia Varvariuc - modella sfilata a ristorante Afrodite di Ventotene.
VITTORIO MUSELLA FOTOGRAFO DEL FASHION WEEK VENTOTENE.
Diwing Day and Beach by Diving Wold Ventotene by Valentina Lombardi e Beniamino Santomauro.
Giro in barca, sookling con Martina Diving Wold Ventotene e Lika Eventi, Elena Rodica Rotaru , Camelia Birlan e Candida Silvestri.
Foto Vittorio Musella Video Pandataria Film Salvatore Braca.
FASHION NIGHT YACHT BY EMPORIO LUIGI ASSENSO DI GIOVANNA ASSENSO - ABITI TECNICI DA BARCA E SPIAGGIA.
FAMIGLIA MUSCALU MIHAI,IOANA E LA FIGLIA ILINCA
MODELLO LUIGI GIACOMO ASSENSO
FOTO.GIOVANNA ASSENSO E LA ORGANIZZATRICE ELENA RODICA ROTARU.
ANTONELLA LANCELLA MODELLA E PROPRIETARIA DI MARINA DI VENTOTENE, PORTO NUOVO .
Giada Traversa modella di Ventotene.
Luigi Sportiello proprietario di Candidaterra vino Pandataria.
Fashion Night Yacht by Emporio Luigi Assenso di Giovanna Assenso .Porto Nuova Marina di Ventotene di Modesto Sportiello, Candidaterra di Luigi Sportello
Apricena e bolle di Ventotene -Vini Pandataria e abiti tecnici per barca e mare moda uomo ,donna e bambini di Giovanna Assenso. Scenografia artistica di Elena Rodica Rotaru. Dj. Jonatan e Pasquale Curcio . Foto di Vittorio Musella. Video Pandataria Film.
8 Agosto 2021
Ora 22,30 –Piazza Castello di Ventotene.
LA PICCOLA MADRINA DELL’EVENTO FASHION WEEK VENTOTENE EVA SANTOMAURO .
MODELLE DELL’EVENTO ELENA BRABDUSA NETEA ,ALESSANDRA MIHALY, SOFIA REGA, ABITI ROMANI DI E&R FASHION ELENA RODICA ROTARU
GRUPPO DI BAMBINI DI VENTOTENE NEI ABITI ROMANI DELLA STILSITA INTERNAZIONALE ELENA RODICA ROTARU.
8 Agosto 2021, ora 23,30 –Piazza Castello di Ventotene.
MOLO TUTTO VIVO IN BARCA DI GIOVANNA ASSENSO.
MODELLA VALENTINA TABACO BY EMPORIO LUIGI ASSENSO DI GIOVANNA ASSENSO .
ANTONELLA LANCELLA BY E&R FASHION.
ELENA RODICA ROTARU E CANDIDA SILVESTRI.
CANTA CANDIDA SILVESTRI VESTITO DI E&R FASHION ELENA RODICA ROTARU.
LA GRAN GALÀ DI VENTOTENE FASHION WEEK ,GARA TRA GLI STILISTI CON IL PREMIO ‘’VENTO FASHION ‘’ PORTA D’EUROPA.
PRIMA STILISTA IN GARA LILIANA LARISA CRACIUN DELLA ROMANIA..
MODELLI ALESSANDRA MIHALY E FABIO GALLONE ABITO TRADIZIONALE DELLA ROMANIA DI LILIANA LARISA CRACIUN.
MODELLA -GRAZIELLA PETANGELO BY LILIANA LARISA CRACIUN.
MODELLA SIMONA TOFANO BY LILIANA LARISA CRACIUN.
SECONDA STILISTA IN GARA - PAVONE DI NADINE MICU GALIANO DELLA SICILIA, AGRIGENTO.
LETIZIA TRENTO MODELLA/PRESENTATRICE DEL FASHION WEEK VENTOTENE ABITO DI PAVONE - NADINE MICU GALIANO.
MODELLA ELENA BRANDUSA NETEA BY PAVONE -NADINE MICU GALIANO.
LA TERZA STILISTA IN GARA - GABRIELLA ROMEO DI ROMA .
L’ULTIMO STILISTA IN GARA -ANDREA PENNACCHIO DI VENTOTENE.
LA PRESENTATRICE LETIZIA TRENTO - ABITO DI ANDREA PENNACCHIO.
GIOVANE STILISTA ANDREA PENNACCHIO DI VENTOTENE .
GIURIA DELLA GRAN GALÀ DEL FASHION WEEK VENTOTENE 2021:
GIANPAOLO SANTOMAURO E FLAMINIA CONSUELO TRIGLIA.
IL PRESIDENTE DELLA GIURIA -LUCIA BARBONI FASHION BLOGGER LATINA , CATALDO MATRONE E LARA GALLINA .
GIURIA; IL SINDACO GERARDO SANTOMAURO .
LETIZIA TRENTO,ELENA RODICA ROTARU, ANDREA PENNACCHIO E LARISA LILIANA CRACIUN PRIMA DELLA PREMIAZIONE.
LA VINCITRICE DEL VENTOTENE FASHION WEEK 2021 - LILIANA LARISA CRACIUN - FASHION DESIGNER .
La grande serata è stata presentata da Letizia Trento , Ezio Miani e Stefano Mauro ,dj Jonatan e Pasquale Curcio.
Cantanti della serata .
Canta Katia Giacchetta
Luna Maiga .
Candida Silvesti
Pasquale Curcio.
L’apertura della serata con i abiti Romani realizzati proprio a Ventotene dalla
Elena Rodica Rotaru E&R Fashion ,musica di Katia Giacchetta .
Sfilata Emporio Luigi Assenso di Giovanna Assenso .
Abiti tecnici per barca e mare ,abiti sport elegante moda uomo ,donna e bambini.
Canta Luna Maiga
Sfilata abiti elegante da sera , lo stile Chanel creati di E&R Fashion.
Canta Candida Silvestri
Seconda serata Gran Galà per gli stilisti .
Prima stilista in gara ;
Liliana Larisa Craciun della Romania – moda tradizionale Romania ,moda mare dedicate alle isole .
Laureata in Economia ma successivamente ha studiato Styling All’ Accademia del Lusso a Roma ; Ora lavora come Fashion Designer.
Ha presentato la collezione ‘’ IL GIARDINO FIORITO IN RIVA AL MARE ‘’
La stilista porta con sé la tradizione culturale e le tradizioni europee che ci accumunano . Dedica gli stilisti abiti all’Italia e all’Isola di Ventotene, alla bellezza della terra mediterranea e alle isole uniche al mondo.
Canta Katia Giacchetta.
La seconda stilista in gara – Nadine Micu -Atelier Pavone .
L’identità dell’Atelier Pavone è definita dall’importanza di esprimere sé stessi, fortemente sostenute dall’ideatrice, la Stilista 21- enne siciliana , Nadine Micu Galiano, laureata in ingegneria cibernetica.
I capi artigianali , con Firma d’Autore, pezzi unici ,si contraddistinguono per i loro carattere deciso e di forte personalità, per rispecchiare al meglio lo stile femminile elegante, raffinato e spesso romantico.
Ha presentato collezione con 10 outfit, Glamour Summer Collection 2021.
Canta Katia Giacchetta
Terza stilista in gara – Gabriella Romeo Fashion Designer di Roma.
La moda viene comunemente interpretata come una corrente uguale per tutti , redendola dunque stereotipo. Invece ciò che vuole la stilista trasmettere è l’importanza che ogni donna del mondo ha diritto di avere per sentirsi indipendente e unica nello stile , nel pensiero ma soprattutto nella vita.
Canta Pasquale Curcio.
Lo stilista con numero quattro in concorso è Andrea Pennacchio – Ragazzo isolano di 18-enne, appassionato di moda. Nelle edizione precedenti lo abbiamo visto sfilare come modello e quest’anno per la prima volta vediamo sfilare sfilare le sue creazione ideiate qui sull’isola insieme alla stilista Elena Rodica Rotaru.
Andrea Pennacchio - intervista .
È un grade emozione di sentire in piazza castello davanti a centinaia di persone, il mio nome, di vedere sfilare le mie modelle proprio con la mia collezione ma questo vorrei ringraziare tantissimo alla grande stilista Elena Rodica Rotaru che mi ha messo in gioco , che mi ha spinto verso alla mia passione , per la sua disponibilità.
Membri della giuria . Presidente della giuria Lucia Barboni –Fashion blogger Latina Gerardo Santomauro- sindaco di Ventotene Cataldo Matrone –ex assessore della cultura di Ventotene Gianpaolo Santomauro – economia e commercio . Flaminia Consuelo Triglia – L’Adviser per gli affari Europei del sindaco di Milano Lara Galina- Responsabile supporto operativo redazione immagine ANSA. Voti della giuria per gli stilisti in gara per il premio
‘’ VENTO FASHION’’ PORTA D’EUROPA
Liliana Larisa Craciun – 51 .Voti Gabriella Romeo – 44 . Voti Nadine Micu Galiano – 43 . Voto Andrea Pennacchio – 39 . Voti
La vincitrice dell’evento ‘’Ventotene Fashion Week By E&R 2021
con il premio ‘’VENTO FASHION ‘’ è Stilista della Romania Liliana Larisa Craciun.
La fashion designer è scritta al albo dei designeri della RomaniaFashion.Ro .
Liliana Larisa Craciun – Ho avuto l’onore di essere invitata dalla organizzatrice /stilista internazionale Elena Rodica Rotaru .
Ho espresso il mio pensiero tramite gli abiti della mia collezione ‘’ Il Giardino fiorito in arriva al mare’’ capsule collection estate 2021 . Ho dedicato tramite taglio romantico e alla stampa sui tessuti, un omaggio alle isole italiane, al mare e al territorio mediterraneo , partendo dalle proprio radice romene con abiti cuciti e tessuti in casa sulla tela bianca ,con motivi popolari della Romania. Ho vinto questo premio ‘’Vento Fashion 2021’’ con un’emozione indescrivibile tra le lacrime di gioia per l’immenso onore che mi è stato fatto ringrazio la fantastica persona che è anche l’ideatrice e realizzatore dell’eventi ,che da anni lavora con devozione e grande passione per rendere il mondo più bello, più gioioso nel campo della moda e umanitario, Elena Rodica Rotaru . Ringrazio il comune di Ventotene sindaco Gerardo Santomauro che di persona mi ha dato premio e la giuria che ha valutato il mio lavoro. Ringrazio le modelle fantastiche che al mio fianco hanno reso gli abiti più belli e la grandiosa Candida Silvestri staff - Camelia Birlan e Aura Ruggeri.
Grazie mille a tutti presenti nella meravigliosa Piazza Castello di Ventotene.
Presidente della giuria
Lucia Barboni - Fashion Blogger Latina –Bellissima serata dove il fashion ha personificato l’essenza degli abiti creati dagli stilisti .Grande professionalità espressa anche alle fotomodelle/i che con le loro interpretazione hanno dato vita ad abiti eleganti e sobri creando una clima di magia che solo la moda sa esplicitare .
La stilista vincitrice ha incantato la sottoscritta per la fluidità dei suoi vestiti i colori dei tessuti e per la vestibilità dei modelli interpretando questo momento storico in cui leggerezza e ricercatezza professionale fanno si che la moda femminile sia sogno e magia e realtà presente rendano la donna un esempio di modernità dolcezza femminilità all’unisono.
Cataldo Matrone –ex assessore della cultura di Ventotene-Serata all’insegna della bellezza e della creatività . Elena la tua capacita di coinvolgimento anche delle persone dell’isola ha reso ancora più emozionate l’evento . La stilista che vincitrice è riuscita con semplicità ed eleganza a portare un soffio di leggerezza e colori nella spendida locazione di Piazza Castello. La donna e la sua forza come filo conduttore . Grazie di cuore a Elena Rodica Rotaru e al suo staff Lika eventi –Candida Silvestri e Camelia Birlan tre donne forte.
Flaminia Consuelo Tiglia - È L’Adviser per gli Affari Europei del Sindaco di Milano-Tengo a esprimere l’entusiasmo di aver partecipato al Fashion Week Ventotene di Elena Rodica Rotaru la quale è riuscita grazie alla sua professionalità a farci scoprire nuovi stilisti ( senza dimenticare intessuti provenienti da diversi parti d’Europa e del mondo ,elaborati della sua creatività ). Ha portato inoltre una ventata di freschezza coinvolgendo la popolazione di Ventotene, quella di sempre e quella di passaggio, la quale, come sappiamo tutti, ama l’isola e non può che favorirne la creatività . Buona continuazione.
Gianpaolo Santomauro – Economista e commercialista- Volevo ringraziarvi per la bellissima esperienza di domenica 8 Agosto ..Un ‘’grazie ‘’ e complimenti ad Elena che ancora una volta ha dimostrato la grande esperienza e professionalità nello svolgere il Suo lavoro. Un abbraccio forte a tutti… Gianpaolo
Lara Gallina – giornalista Ansa –Una splendida serata all’insegna della moda nella cornicia di Piazza Castello di Ventotene, il Gran Galà che ha chiuso la terza edizione della Ventotene fashion week . Elena Rodica Rotaru con la sua esperienza e passione è riuscita a mettere insieme l’essenza dell’isola tra colori, voci e bellezza in passarella che hanno illuminata la serata . Scelta non facile quella dell’assegnazione dei voti agli stilisti, ognuno di loro ha saputo cogliere inspirazione da temi attuali portando in passarella con le proprie creazioni non solo tessuti e accessori pregiati e multietnici ma anche tanti emozioni. Complimenti quindi alla vincitrice per gli spenditi abbinamenti e soprattutto unn incoraggiamento a continuare per i più giovani .
Elena Rodia Rotaru –ideatrice/ organizzatrice dell’evento Ventotene Fashion Week – siamo alla terza edizione di moda ,creatività e cultura isolana, posso dire che questa edizione mi ha emozionata di più per quanto riguarda i bambini dell’isola e anche stranieri che ogni anno sono al mio fianco. Una settimana di moda sull’isola che ha dato da una immagine colorata, artistica , emozione e piena di felicità ad organizzare le serate nei locali che ho scelto questo anno. L’apertura dell’evento mia ha dato una felicità insieme con le emozione enormi sfilando i bambini in abiti Romani che ho realizzati qui sull’isola prendendo le misure e cucito subito ,avendo la mia casa qui, sfilata in Porto Romano ospiti da Simone Piciucchi posto affacciato sul mare Portovecchio di Ventotene .
Ogni serata ci sono stati protagonisti bambini che per me sono la mia vita avendo solo un figlio da 25 anni che vive lontano da me in Romania.
L’utima serata della moda si è svolta in Piazza Castello di Ventotene , sulla scala del Castello mentre le ragazza sfilavano li guardavo con le lacrime di emozione e felicità vedendo una piazza con centinaia di persone.
Vorrei fare complimenti and nuovo stilista Andrea Pennacchio ragazzo giovane di Ventotene che si ha dedicato e mi ascoltato per mettersi in gara con gli stiliti con grande esperienza.
La vincitrice di questa edizione è Liliana Larisa Craciun della Romania mi ha colpito molto con la sua collezione cosi delicata e bellissima realizzata in poco tempo per essere al mio evento, chiaro che il mio cuore è contento di vedere che la Romania vicine di nuovo il grade premio ‘’VENTO FASHION 2021’
Sinceramente pensavo di vincere il giovane stilista Andrea Pennacchio di Ventotene ma va bene cosi , per lui la strada continua avrà tempo di vincere premi.
Gli auguro di non molare anche se ha partecipato per la prima volta è non ha vinto lui ma è un vincitore coraggioso .
Questi eventi organizzo con tanto amore e gioia ma ringrazio molto a Candida Silvestri, Camelia Birlan, Aura e Giulia Ruggeri il mio staff Lika Eventi senza di loro non riuscivo ad dare colori sull’isola.
Ringrazio in particolare il mio sponsor Roberto Costantini – C4 premiazioni Guidoni che tutte le volte mi sponsorizza con le targhe premi a tutti eventi che organizzo in Italia.
Ringrazio molto per collaborazione comune di Ventotene – Stella Marina.
HOTEL LO SMERALDO DI VENTOTENE
Emporio Luigi Assenso di Giovanna Assenso
Sisa di Vincenzo Assenso
Hotel Borgo Cacciatori di Pietro Pennacchio
Bar/ristorante Portovecchio di Simone Piciucchi
Diving Wold Ventotene di Valentina Lombardi , Beniamino e Dario Santomauro
Bar/pizzeria Afrodite di Angela e Michele Gargiulo
Candidaterra di Luigi Sportiello
Marina di Ventotene di Antonella Lancella e Modesto Sportiello
La Terrazza Sul Mare –Cala nave
Vittorio Musella per la sua gentilezza di scattare le foto ,
video Pandataria Film di Salavatore Braca
Ristorante Marisqueria – Isolabella
Ideia Casa, Le Meraviglie del Mare, Semplicemente Giò
Ringrazio molto gli stilisti in gara –Liliana Larisa Craciun, Nadine Micu Galiano ,Gabriella Romeo e Andrea Pennacchio.
Ringrazio alle mie modelle/i e bambini che hanno sfilato tutta la settimana;
Eva Santomauro ,Sofia Rega, Alessandra Mihaly, Fabio Gallone, Susana Gargiulo, Michelangelo Gargiulo , Filippo Possillipo , Ludovica Piciucchi Giulia Ruggeri, Katia Varvariuc,Giada Traversa, Caterina e Agata Borroni, Guendalina D’Ambrosio, Perla Turnu, Bianca Masi Solinas, Giulia Destro, Marta Ceccarelli, Laura Romano, Simona Tofano, Graziella Pentangelo , Antonetta Cicognini ,Valentina Trabucco, Antonella Lancella, Elena Brandusa Netea, Candida Silvestri, Camelia Birlan.
Ringraziamenti i partener press – Miruna Cajvaneanu giornalista blogger
Partnership -PeseRoma – Michelangelo Letizia
Fashionluxurly.info
Lucia Braboni –Fahion Blogger Latina
Elena Rodica Rotaru- Fahsion Blogger
Lara Gallina – Giornalista ANSA.
Dj Jonatan e Pasquale Curcio.
Presentatori ; Aura Ruggeri ,Letizia Trento, Stefano Mauro e Ezio Miani.
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Sin da quando ero piccola ho sofferto. In realtà è iniziato tutto alle elementari quando mi chiamavano “scopa” perché ero molto magra . Crescendo , alle medie , è uscito fuori questo nuovo e fantastico soprannome che non sto neanche a dirvi. In sintesi si soffermava sul mio aspetto fisico. Alle superiori avevo dei compagni di classe che dovevano costantemente ripetermi quanto fossi magra . Fortunatamente qualcuno si salvava , ma il resto si interessava più a come fossi che a chi fossi. Una volta mi sono addirittura messa a piangere davanti la professoressa. Quando ha chiesto cosa fosse successo , una mia compagna ha spiegato e la risposta di uno dei miei compagni è stata “ io lo faccio per lei ”. Beh, sì. Lui lo faceva per me . Mi voleva tanto bene , a tal punto da chiamarmi “ stecchino ” e “ stuzzicadenti senza culo ” di qua e di lá. Con il passare del tempo mi sono liberata di tutte queste persone . Non c'è una di loro con cui ho ancora rapporti. Qualche tempo fa , mentre camminavo , una ragazza mi ha fermato e mi ha chiesto di lavorare per la loro agenzia di moda. Sono andata a fare i casting e per la prima volta ( non lo scorderò mai ) mi sono sentita dire “ misure perfette” . In realtà io non avevo fatto nulla di che per avere queste misure perfette che loro cercavano. Il mio fisico è così per costituzione . Mettere massa muscolare appare più difficile che dimagrire. Sta di fatto che da quella volta ho deciso di sfruttare il mio fisico. La cosa bella è che chi mi criticava è arrivato poi a chiedermi di “ metterci una buona parola per farlo lavorare ”. Entrata all'università , col trauma di risultare “ schifosamente magra” pure ai miei colleghi, sono stata spesso in disparte . Un giorno nel cortile un tizio a caso mi fissava e parlava col resto dei colleghi. Quando mi sono avvicinata ho sentito un “ shhhh !” condito da un “ vabè ma che sto dicendo di male ? Io preferisco le persone più in carne”. Così mi sono chiusa in bagno , da sola , in silenzio. Ho iniziato a riflettere molto. Ho iniziato a domandarmi se davvero volevo che le persone potessero influire sul mio stato d'animo. Ho deciso di voltare pagina , di espormi sui social , di parlare di me. Ho deciso di aprire un blog , di lavorare su Instagram . Ho deciso di postare mie foto in costume . Ho deciso di non vergognarmi più . Io sono questa , io non posso cambiare . Mi sono iscritta in palestra , mi sono iscritta PER ME . Non mi sono iscritta per gli altri. E com'è finita ? Mi è stato richiesto di fare delle foto per un'azienda di occhiali nota a Milano, Catania e Taormina . Ho lavorato più volte come hairmodel presso un hotel a 4 stelle . E per finire mi è stato richiesto di partecipare ad una sfilata organizzata da una responsabile marketing di un canale televisivo. A breve avrò un'altra sfilata e spero ulteriori shooting. Delle persone che prima mi criticavano? Neanche l'ombra. Questa cosa mi da la forza e l'autostima di cui avevo bisogno da tanto tempo. Riesco a sentirmi viva e riesco a farne di una passione ( moda&social) un lavoro.
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𝙇𝙖 𝙥𝙧𝙞𝙢𝙖𝙫𝙚𝙧𝙖 𝙘𝙤𝙢𝙚 𝙨𝙞𝙣𝙤𝙣𝙞𝙢𝙤 𝙙𝙞 𝙛𝙖𝙨𝙝𝙞𝙤𝙣, 𝘾𝙖𝙮𝙨 𝙚 𝙏𝙉𝙂 𝙤𝙛𝙛𝙧𝙤𝙣𝙤 𝙡’𝙚𝙨𝙚𝙢𝙥𝙞𝙤 𝙙𝙞 𝙪𝙣 𝙘𝙤𝙣𝙣𝙪𝙗𝙞𝙤 𝙥𝙚𝙧𝙛𝙚𝙩𝙩𝙤. TEXT BY : Haylie Huntzberger ___________________________________ Chi dice che il fashion può essere riferito solo alla moda, non ha presenziato all’evento “New spring e-commerce” tenutosi a New York il 6 Maggio. Il lancio di due nuove tendenze, accomunate da un’unica, elegante e fresca filosofia: i colori della primavera. L’oggettistica di interni della Cays e gli abiti confezionati dalla mano del marchio TNG mostrano una linea semplice, ma interessante, le stesse caratteristiche che posseggono entrambe le loro creatrici. “L'interior design richiede spazio nella propria mente e passione maniacale, non esistono mezzi termini”. Questo è quello che la giovane inglese Caithnisie Grosvenor pensa riguardo a quella che è la sua professione e la sua più grande passione. Ha aperto e lanciato il suo sito online due anni fa ma ( inserire data ) ha dato la svolta definitiva al suo sogno, un punto di inizio promettente: il debutto del suo sito di oggetti per la casa. CAYS rispetta i principi del design classico, il suo aesthetic è sofisticato ed unico e soprattutto non si limita ad un unico stile. Abbraccia ogni singola personalità dei suoi clienti aiutandoli a raggiungere così la comodità che ogni buona casa che si rispetti deve avere. I pattern ed i colori sono il suo punto forte e la base del suo lavoro. Il suo lancio ha voluto riprendere le sue origini infatti le tazzine da tea, teiere e tazze da caffè sono state esposte durante un afternoon tea party nella terrazza del suo studio. La collazione è caratterizzata da modelli floreali su una tavolozza color pastello mentre la collezione GRANISIE ha l'aggiunta di farfalle e motivi che inevitabilmente ci riportano indietro nel tempo seguendo l'amicizia che lega le due emergenti designer. In tutta la sua collezione Caithnisie Grosvenor si ispira al suo giardino inglese ed alla passione che la sua famiglia riserva per i fiori. Originali, senza tempo e affascinanti, le collezioni rispecchiano perfettamente queste tradizioni di modelli floreali con tonalità nostalgiche abbinati ai colori alla moda per riflettere il mondo alla moda della donna di oggi. Ogni singolo dettaglio è rafforzato da forme generose e da curve che seguono l'eleganza della tavola, offre un mix colorato ed eclettico di prodotti fondendo forme d'epoca, modelli retrò e ispirazione al rococò per offrire prodotti classici femminili e delicati di porcellana. CAYS offrirà presto nuovi oggetti per la casa e, secondo la designer, l'ispirazione verrà presa da vecchie fotografie dei suoi viaggi in Medio Oriente e Asia. The Northern Girl è un progetto che nasce dalla giovane e promettente mente di Grace De Graaf, già apparsa su queste pagine esattamente un anno fa come vincitrice del contest organizzato in occasione della sfilata-evento “Noveau Regime”. Neolaureata all’Accademia Parsons School of Design di New York, la fashion designer è fermamente convinta che la nuova idea di moda passi attraverso il rispetto dell’ambiente e dell’eco-sostenibilità. TNG (ampliamento del suo progetto tesi) ha lo scopo di creare una linea di abbigliamento con l’utilizzo di materiali e metodi che rispettino l’ambiente, che siano eco-friendly e che tengano in considerazione la sostenibilità ambientale come principio cardine. Innanzitutto, viene calcolato tutto il costo delle emissioni che inquinano le acque, e l’aria in prima analisi, per la realizzazione di un solo capo. Successivamente vengono ricercati quei prodotti capaci di ridurre queste emissioni inquinanti, soprattutto con riferimenti alle fabbriche ed aziende che lavorano a New York e nelle zone strettamente limitrofe. Tutto questo può apparire estremamente complicato, ma la chiarezza di TNG sta proprio nel fatto che tutti i calcoli vengono poi mostrati nel sito, nella sezione “who we are”. Ogni equazione segue tutto il ciclo di vita di ogni capo, passo dopo passo. Un occhio clinico a quello che è tutto il lavoro di realizzazione. È un progetto che investe sulle persone che, concretamente, pensano che una rivoluzione del genere possa essere possibile. Linee semplici e particolari unici, innovativi ed interessanti, ogni abito è realizzato con estrema passione e dedizione, tenendo in considerazione non solo il mondo che ci ospita, ma anche le nuove tendenze e la nuova generazione. TNG è adatto ad ogni tipo di donna, con pezzi che si adattano ad una giornata di lavoro intenso, o ad un cocktail con le amiche, senza rinunciare a quel pizzico di sensualità che tutte amano. Vogue è fiera di presentare tali progetti e sostenere le nuove influenze, e offre ai suoi lettori una breve intervista alle protagoniste. 𝗧𝗵𝗲 𝗡𝗼𝗿𝘁𝗵𝗲𝗿𝗻 𝗚𝗶𝗿𝗹. « A cosa ti ispiri? » L’ispirazione più grande proviene da mia madre e dalla mia famiglia. È stata lei a farmi innamorare della moda, fin da piccola. Con lei ho imparato a cucire, a ricamare, a tagliare un pezzo di stoffa e trasformarlo in un abito, ha molto talento ma si è accontentata di restare nel confort della sua vita ad Amsterdam, io volevo qualcosa di più. « La giovane età è stato mai un limite per te? » Assolutamente no. Decidere di lasciare la mia città per studiare a New York è stato il primo passo verso una crescita professionale. A ventidue anni appena compiuti sento di dover ancora imparare molte cose, e credo che la giovane età sia solo un elemento aggiuntivo e non denigrante, anzi nei miei modelli c’è tutta la freschezza di una donna giovane, io vorrei indossare ogni singolo abito che realizzo. « Quanto delle tue origini c’è nei tuoi lavori? » Tantissimo, non solo a causa dell’influenza datami da mia madre, ma anche nelle nei colori e nelle esigenze di una ragazza che vive ad Amsterdam. Il tempo cambia in maniera radicale durante il giorno, una donna deve essere in grado di vestirsi e spogliarsi in maniera facile e comoda. Questo è stato uno dei capisaldi delle mie creazioni. « Com’è nata l’idea della calza gioiello? » Per caso. Io amo giocare con gli accessori, crearne sempre di nuovi e particolari. Un esperimento che ha riscosso subito grande successo e da lì ho cominciato a crearne di modelli sempre diversi, e divertenti. « Quali sono i tuoi progetti futuri? » Continuare a nutrire le mie ispirazioni, le mie tecniche e tentare di creare sempre qualcosa che rispecchi appieno la donna moderna e dinamica. Accrescere il mio marchio e renderlo un brand capace di entrare in competizione con i maggiori nomi nel mondo della moda. Sto forse sognando troppo? 𝗖𝗔𝗬𝗦. « Quale sarebbe il set da tavola perfetto nella tua collezione? » Sinceramente amo mischiare tutto. Adoro una tavola eclettica quindi un mix di rosa vintage e blue polka sarebbe perfetto, mi piacciono da morire anche le candele per rendere l’atmosfera più confortevole ed un po’ di musica e - per concludere - raccogliere dei fiori dal mio giardino e ancora freschi metterli in tavola. « Cosa rende un tea party perfetto? » Le amicizie! Il momento del tea per me significa il momento della conversazione, dei segreti tra un sorso e l’altro e questo può avvenire solo se si è circondati da ottimi amici. « La collezione ‘GRANISIE’ come è nata? » E’ nata da un momento all’altro, prima di tutto. Non era in programma anzi avrei voluta farla uscire successivamente ma il costante supporto della mia miglior amica in questo evento e nella mia vita mi hanno portato tanta ispirazione che ho riversato nella collezione in questione. Mi sono ispirata alla natura, con farfalle e peonie, perchè sono il simbolo di una grande amicizia ed infine ho aggiunto nomi diversi proprio per omaggiare quello che lei - Grace De Graaf - mi regala tutti i giorni. « La tua collezione è veramente bella. Per te è importante presentar il cibo ed il tea in maniera carina? » Assolutamente - tutto riguarda i dettagli. Sono una perfezionista e quando si tratta di aesthetic divento quasi maniacale. « Qual è la tua marca di tea preferita ed il tuo tea preferito? Insieme a cosa lo prenderesti? » Bevo molto tea verde o alla liquirizia, senza però disprezzare l’Earl Grey con un po’ di latte e del miele, senza zucchero. Il tutto si sposa benissimo con dei muffin senza glutine oppure una torta alle carote - la mia preferita. « Puoi darci qualche consiglio di interior design? » Amo collezionare piccoli ricordi e pezzi dai viaggi che faccio, amo tutto quello che porta alla memoria ricordi e che hanno una storia. Quello che tutti hanno bisogno nella propria casa è proprio costruirla intorno alla propria personalità ed alla propria persona così da far diventare la casa non più un semplice ambiente ma un personaggio attivo della propria vita, un luogo sicuro. E poi io amo i cristalli, possono aiutare a creare uno spazio tranquillo ed un ampio giardino per il momento relax e solitudine. ___________________________________ Per le foto dell'evento: https://www.facebook.com/pg/TheNorthGirl/photos/?tab=album&album_id=335108153571545
#caithnisiegrosvenor#gracedegraaf#granisie#thenortherngirl#caysids#digitalcays#rpg#breakfastattiffanysnygdr
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Grande attenzione verso gli stilisti Latino Americani da parte del mondo della moda italiana. Giornalisti e buyers, presenti a Roma per la sessione estiva della fashion week, hanno affollato Palazzo Ferrajoli per la sfilata del 3 luglio e per lo shoowroom del 4 luglio, nel calendario di AltaRoma.
Elsy Aparicio, Manuel Rodriguez – Ph. Marco Serri
Piazza Colonna, cuore pulsante della vita della Capitale, è diventata, per due giorni, una piccola enclave Latino Americana, grazie al grande lavoro di Elsy Aparicio, autentica ambasciatrice della moda Latino Americana in Italia, che vi ha magistralmente mandato in scena l’evento Latin American Fashion, un format di evento unico e registrato, articolato su diversi momenti espositivi. Una sfilata, uno showroom, uno shooting fotografico nei luoghi simbolo della Città Eterna, per valorizzare il turismo attraverso la moda, e un Fashion Tour finale che ha portato i designer a visitare Palazzo Fendi e le principali attrattive storiche ed artistiche della Capitale.
Barbara Gutierrez
Un progetto di Elsy Aparicio e Barbara Gutierrez, dal respiro decisamente internazionale, patrocinato da CNA Federmoda, di Iila, del Prodi e dalle diverse Ambasciate dei Paesi coinvolti, che hanno premiato i loro stilisti con importanti riconoscimenti. Palazzo Ferrajoli, una delle più prestigiose dimore storiche di Roma, è stato scenario di due di questi momenti, che hanno colorato il calendario dell’Alta Moda Capitolina, attraverso una sfilata collettiva di stilisti provenienti da Brasile, Cuba, Ecuador e Messico, ai quali, il giorno successivo, si sono uniti stilisti provenienti da altri Paesi per una ulteriore giornata dedicata a buyers e stampa con uno showroom che ha evidenziato le grandi potenzialità commerciali di questi giovani e talentuosi stilisti, sottolineando l’importanza di questi eventi per l’internazionalizzazione della moda.
Due giornate ricche dei sapori, dei ritmi e dei colori della moda Latino Americana per i numerosissimi ospiti che hanno gremito le eleganti sale del Palazzo, accolti dalle maestose e scenografiche costruzioni floreali in cartapesta realizzate dagli artisti di Floredecor Sepa. Coloratissime peonie, romantiche rose e poetici girasoli, simbolo floreale di quell’America Latina che ha mostrato al mondo le proprie potenzialità nel campo della moda, in una sfilata animata da ritmi sudamericani che ha visto in passerella le creazioni ed il talento latino americano, in un ideale abbraccio di culture e stili diversi.
Messico – Manuel Rodriguez
Messico – Manuel Rodriguez
Messico – Manuel Rodriguez
Messico – Manuel Rodriguez
Messico – Manuel Rodriguez
Messico – Manuel Rodriguez
Messico – Manuel Rodriguez
Messico – Manuel Rodriguez
Messico – Manuel Rodriguez
Messico – Manuel Rodriguez
Messico – Manuel Rodriguez
Messico – Manuel Rodriguez
Messico – Manuel Rodriguez
Messico – Manuel Rodriguez
Dal Messico Manuel Rodriguez, couturier delle star del suo Paese, ha incantato il prestigioso parterre con un’antologia delle sue più importanti creazioni e Sara Garcia Meza, con la sua linea Tirza ispirata alle tele dei pittori, una vera e propria miscela di trame messicane e ricami, con un tocco di dolcezza e freschezza.
Messico – Tirza – Sara Garcia
Messico – Tirza – Sara Garcia
Messico – Tirza – Sara Garcia
Messico – Tirza – Sara Garcia
Messico – Tirza – Sara Garcia
Messico – Tirza – Sara Garcia
Messico – Tirza – Sara Garcia
Messico – Tirza – Sara Garcia
Messico – Tirza – Sara Garcia
Messico – Tirza – Sara Garcia
Napoleao Cesar ha rappresentato a Roma la vitalità e la natura del Brasile, nella sua nuova collezione che gioca con colori fluorescenti e intriganti sfumature che richiamano quelli del suo meraviglioso Paese.
Napoleao Cesar – Brasile
Napoleao Cesar – Brasile
Napoleao Cesar – Brasile
Napoleao Cesar – Brasile
Napoleao Cesar – Brasile
Napoleao Cesar – Brasile
Napoleao Cesar – Brasile
Napoleao Cesar – Brasile
Napoleao Cesar – Brasile
Un mix di creatività capace di fondere, idealmente, la cultura caraibica degli stilisti Cubani Jacqueline Fumero, che ha portato in passerella la sua ultima collezione couture accompagnata dai gioielli di Ismael De la Caridad, creando quadri moda ispirati ad una donna moderna e sofisticata, che vive una profonda spiritualità, con richiami cromatici ispirati al calore ed al colore del sole e Yosmany Larrea – ispirato interprete di una una donna attenta ai dettagli ed alle sfumature, sofisticata, elegante, raffinata in ogni occasione della giornata – con quella dell’Ecuador, rappresentata nello showroom dalla capsule collection della Fashion Designer Belen Jacome e da Gabriela Guasgua, che ha portato a Roma il frutto della collaborazione con gli artigiani di Otavalo nella sua linea GiBAG – Handbags and Accessories, in un tripudio di estro, energia, colori e vitalità al quale ha contribuito, rappresentando degnamente il Vecchio Continente, la Stilista Croata Sladana Krstic, con la sua prima coloratissima collezione prêt-à-porter in raffinatissima nappa e con una capsule collection di gonne svasate, le sue iconiche “Pantalozze”, gonne e pantaloni palazzo che rappresentano la sua cifra stilistica distintiva. A Roma ha voluto omaggiare l’America Latina con scenografici e coloratissimi copricapo, caratterizzati da motivi floreali, realizzando un ideale abbraccio tra la creatività di due Continenti così lontani ma vicini per la voglia di crescere e di stupire. Anche il cocktail, che ha fatto seguito alla sfilata, ha portato a Roma i sapori dell’America Latina con succhi tropicali, frutta esotica ed una scenografica torta dai colori e dai sapori Latino Americani.
Cuba – Jacqueline Fumero-Ismael de La Caridad
Cuba – Jacqueline Fumero-Ismael de La Caridad
Cuba – Jacqueline Fumero-Ismael de La Caridad
Cuba – Jacqueline Fumero-Ismael de La Caridad
Cuba – Jacqueline Fumero-Ismael de La Caridad
Cuba – Jacqueline Fumero-Ismael de La Caridad
Cuba – Jacqueline Fumero-Ismael de La Caridad
Cuba – Jacqueline Fumero-Ismael de La Caridad
Cuba – Jacqueline Fumero-Ismael de La Caridad
Cuba – Jacqueline Fumero-Ismael de La Caridad
Cuba – Jacqueline Fumero-Ismael de La Caridad
Cuba – Jacqueline Fumero-Ismael de La Caridad
Cuba – Jacqueline Fumero-Ismael de La Caridad
Cuba – Jacqueline Fumero-Ismael de La Caridad
Cuba – Jacqueline Fumero-Ismael de La Caridad
Cuba – Jacqueline Fumero-Ismael de La Caridad
Cuba – Jacqueline Fumero-Ismael de La Caridad
Cuba – Jacqueline Fumero-Ismael de La Caridad
Cuba – Jacqueline Fumero-Ismael de La Caridad
Cuba – Yosmani Larrea
Cuba – Yosmani Larrea
Cuba – Yosmani Larrea
Cuba – Yosmani Larrea
Cuba – Yosmani Larrea
Cuba – Yosmani Larrea
Cuba – Yosmani Larrea
Cuba – Yosmani Larrea
Riteniamo di aver raggiunto un grande risultato, frutto di un intenso lavoro diplomatico e di una grande ispirazione – afferma Elsy Aparicio, responsabile del progetto Latin American Fashion – dimostrando quanto sia importante realizzare interazione tra le diverse culture, in particolare tra l’America Latina e l’Italia, creando un flusso creativo che coinvolge stilisti provenienti da ogni parte del mondo, in un proficuo scambio culturale che valorizza le singole culture e le arricchisca con l’incontro, il confronto e il mash up creativo. La motivazione con cui abbiamo perseguito questo obiettivo ci ha portato ad operare instancabilmente alla ricerca di proficue relazioni istituzionali, per far emergere le più interessanti professionalità dell’America Latina, Continente ricco di storia, cultura e tradizioni e di quel fermento creativo che è stato l’autentico protagonista nella due giorni di Palazzo Ferrajoli, collaborando con tanti interlocutori istituzionali, primo fra tutti Antonio Franceschini, Responsabile Nazionale di CNA Federmoda, attiva nella collaborazione internazionale per favorire l’incontro e lo scambio di esperienze tra giovani designer, preparando il terreno ad importanti sviluppi che porteranno alle future, entusiasmanti edizioni di Latin American Fashion. Un progetto nato dal bisogno di mostrare al mondo le potenzialità nella moda dell’America Latina, per favorire, attraverso la moda, uno scambio tra le diverse culture, per l’internazionalizzazione dei Paesi, per l’inclusione, per combattere la chiusura delle frontiere e dimostrate come l’Italia sia un Paese dalle molte opportunità, aperto e creativo. Un progetto che vuole includere la moda Latino Americana in Italia ma anche portare le proposte creative dei giovani talenti Italiani in America Latina. A Palazzo Ferrajoli, con grande emozione, abbiamo visto il coronamento di un lungo lavoro, della realizzazione di un sogno da molto tempo chiuso nel cassetto. Ma non ci fermiamo qui, siamo già concentrati sulla Fashion Week di Milano di settembre per l’International Showroom Fashion Art – ISFA19 e sulla raccolta delle richieste di adesione di tanti designer latino americani che vogliono partecipare alla prossima, attesissima edizione di Latin American Fashion, frutto di un grande lavoro di scouting internazionale, che proseguirà al Conglomerato Tessile della Bolivia (COTEXBO) e nel Primo Concorso di Fashion Design “Marca Llama” organizzato da COTEXBO”.
Equador – Belen Jacome
Equador – Belen Jacome
Equador – Belen Jacome
Ecuador -Gabriela Guasgua
Ecuador -Gabriela Guasgua
Ecuador -Gabriela Guasgua
Ecuador -Gabriela Guasgua
Ecuador -Gabriela Guasgua
Ecuador -Gabriela Guasgua
Ecuador -Gabriela Guasgua
Ecuador -Gabriela Guasgua
Italo – Croata – Sladana Krstic
Italo – Croata – Sladana Krstic
Italo – Croata – Sladana Krstic
Italo – Croata – Sladana Krstic
Italo – Croata – Sladana Krstic
Italo – Croata – Sladana Krstic
Latin American Fashion ha mirabilmente dimostrato come la creatività non abbia confini e come possa esprimersi compiutamente quando è supportata da organismi internazionali ed istituzioni di settore, testimoniando, attraverso l’eleganza degli abiti e degli accessori, la forte connotazione culturale e la profondità del sentimento Latino Americano che ha contagiato Roma con il suo calore ed i suoi colori.
Per la realizzazione dell’evento si ringraziano:
Sponsor:
Iberoamerica Viaggi, Gruppo Di Rienzo – Luxury Suite
Partner e Media Partner:
Accademia Altieri Make Up, Rivista Renacer (Puerto Rico), Leonardo Angelo – Becool Magazine (Italia), Woman & Bride
Patrocini:
Ambasciate dell’Ecuador in Italia, Ambasciata del Messico in Italia
CNA FEDERMODA
PRODI – Cámara Paraguaya de Diseño e Innovación
IILA – Organizzazione Internazionale Italo Latinoamericana
Cámara Argentina de Empresarios Culturales (CAEC)
Red Cultural Mercosur
Camera di Commercio Italo Boliviana
Conglomerado Textil Bolivia COTEXBO
Fotografi ufficiali:
Giacomo Prestigiacomo, Claudio Martone
Collaborazione di Stefania Sammarro e Gabriel Munari
Fashion Consulting:
Bolivia: ROBERTO ARANIBAR
Brasile e Paraguay: LORENA MARIN
Colombia: VANESSA TIRADO
Cuba: YOSMANY LARREA
Ecuador: PAULA ARGUELLO
Rep. Dominicana: LUCA GAMMELLA
Messico: FLOR OCEGUEDA
Direttore Amministrativo: BARBARA GUTIERREZ
Direttore Organizzativo: ELSY APARICIO
Coordinatore Make up: SAFIRA ALVAREZ
Organizzazione:
Elsy Aparicio
Press Office – Excelsum Publisher
Latin American Fashion: due giorni che hanno incantato la moda a Roma dimostrando che la creatività non ha frontiere Grande attenzione verso gli stilisti Latino Americani da parte del mondo della moda italiana. Giornalisti e buyers, presenti a Roma per la sessione estiva della fashion week, hanno affollato Palazzo Ferrajoli per la sfilata del 3 luglio e per lo shoowroom del 4 luglio, nel calendario di AltaRoma.
#Ambasciata del Messico in Italia#Ambasciate dell’Ecuador in Italia#Antonio Franceschini#Barbara Gutierrez#Belen Jacome#Brasile#Camera di Commercio Italo Boliviana#Cámara Argentina de Empresarios Culturales (CAEC)#Claudio Martone#CNA-Federmoda#Conglomerado Textil Bolivia COTEXBO#Cuba#Ecuador#Elsy Aparicio#Flor Ocegueda#Floredecor Sepa.#Gabriel Munari#Gabriela Guasgua#Giacomo Prestigiacomo#GiBAG -#Iila#IILA - Organizzazione Internazionale Italo Latinoamericana#Ismael De la Caridad#Jacqueline Fumero#Latin American Fashion#Lorena Marin#Luca Gammella#Manuel Rodriguez#Messico#Napoleao Cesar
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Bellissime: il business delle bambine tra mascara e gloss
Bellissime: il business delle bambine tra mascara e gloss Pagina99 ha pubblicato un'anticipazione del libro di Flavia Piccinni "Bellissime" sul business (da 2,7 miliardi di euro) che si nutre di immagini infantili. E mette i brividi: C’è un palco fatto da pallet di legno. Sopra questo palco c’è un telo rosso. Sopra questo telo rosso c’è una striscia di velluto anch’essa rossa, macchiata qui e lì. Sopra la striscia rossa, che ha delle strane pieghe in cui il rischio è l’inciampo, avanzano piccole scarpine rosa, bianche e celesti. Appartengono a bambine dai tre ai sette anni, che alla periferia di Napoli sognano di diventare baby miss. A ottocento chilometri di distanza c’è un parquet di legno. È dentro un loft arredato con fotografie di modelle bambine e di pubblicità. È un parquet di legno chiaro, con un pallino al centro: tutto intorno luci da studio fotografico, sul cavalletto una macchina fotografica che punta un pannello bianco. Davanti, una bambina di sei anni. Ha i capelli castani lunghi fino al sedere. Gli occhi sono azzurri, con ciglia lunghe e scure. La piccola viene avanti a piedi nudi, decisa. Si ferma a qualche metro dalla scrivania. Inclina la testa da una parte, e poi dall’altra. Si mette sul fianco, inarca la schiena. Indossa una maglietta viola, con delle piccole ruches intorno alle maniche, e dei jeans attillati tempestati di paillettes. Ha un viso piccolo. Mascara. Phard. Rossetto. Sembra una Madonna bambina. Fa un altro passo, e poi inclina il volto maliziosa: le movenze sono quelle di un’adulta che percepisce il suo corpo e conosce cosa è la bellezza. Davanti a lei una ragazza si inginocchia. «Sorridi», le dice, e lei sorride. I provinatori – due cinquantenni, rispettivamente direttore marketing e responsabile della pubblicità di un noto brand d’abbigliamento italiano – la studiano estasiati. Sono qui da stamattina: cercano piccole mannequin per il loro catalogo estivo, che verrà diffuso in tutto il mondo. La produzione dei canoni estetici internazionali della moda bimbo, di cui l’Italia è leader, parte da qui. «Me la fai fare una posa?», chiede l’uomo, e allora la ragazza domanda alla bimba di mettersi nuovamente su un fianco. Lei, con movimenti affettati, si posiziona sul pallino, accenna una smorfia, si gira lentamente, posiziona la gamba destra avanti e poi si volta di scatto, compiendo una sorta di piroetta. I due uomini annuiscono beati: «Brava cucciola!». La madre, che tutto il tempo è rimasta in silenzio sulle scale, quasi invisibile, quando sente gli apprezzamenti si avvicina. È una quarantenne dai capelli scuri, pantaloni alla caviglia e giacca in pelle. «È andata bene?», domanda. La bambina sorride, le mani che si torcono dietro la schiena. La ragazza che l’ha fotografata sorride, anche i due uomini accanto a me sorridono. Poi la giovane fa un cenno rapido, e le due escono di scena. A dare il cambio arriva una giovane mamma: tiene in braccio un bimbo di un anno, occhi azzurri e capelli riccioli, castani. «Milano», mi ha spiegato poco fa, «è il posto giusto per fare i provini. Questa mattina mi sono svegliata all’alba, ho preso il volo da Catania ed eccomi qui. Facciamo il provino e poi ripartiamo, perché mio marito ci tiene che la sera mangiamo tutti insieme. Sai, è dura, ma al Sud non esistono queste cose così particolari, e così per i casting viaggiamo molto. Io lo faccio per lui, perché lui in queste cose si sciala proprio». È la stessa mamma che ritroverò, mesi dopo, sul set di una nota pubblicità: il bimbo infilato in un passeggino, un pacco di biscotti in mano, alle mie spalle una fila di bambine in attesa di essere truccate da una cinquantenne con i capelli neri legati in due codine, i grossi occhiali di celluloide nera, in mano un pennello per dipingere a una bimba di tre anni le gote di rosa. «Guarda verso l’alto gattina», dice impugnando il mascara. La bambina alza un poco il visino. La donna le scuote leggermente il mento, serrato fra l’indice e il pollice. «No, gattina, lo sguardo. Non il viso», spiega, muovendole il volto. «Brava micetta», sussurra allora. «Adesso mettiamo il gloss, che dici, ti va il gloss? Così le labbra sono lucide lucide e belle belle». La bimba annuisce, e l’immagine di lei che lo specchio mi restituisce è quella di una trentenne ben tenuta. Bambine a richiesta In disparte restano le mamme. Guardano, sfogliano giornali, ogni tanto esclamano – indicando una pubblicità, puntando un redazionale – «Ma guarda chi c’è!». Il riferimento è alla loro piccola, o a quella che considerano la rivale per eccellenza. Fra questi due estremi c’è tutto il mondo della moda italiana secondo le procreatrici delle nostrane baby mannequin. Loro stesse, e l’altro. Niente altro conta. Non conta che spesso i bambini sui set non abbiano diritto all’acqua per evitare di bagnare inavvertitamente i vestiti o di rovinare il trucco, e soprattutto per limitare al minimo le richieste di andare in bagno. Non conta che le pause, nonostante le prescrizioni di legge, siano ridotte all’osso. Non conta che i compensi siano ridicoli: ottanta euro netti per una sfilata che verrà diffusa in tutto il mondo, trecento per uno spot pubblicitario. Non conta neppure che le prove siano estenuanti, e che a tutelare questi bambini non ci sia nessuno. Soltanto i genitori, a volte, quando non viene loro vietato l’accesso per questioni di segretezza. «Capita», mi racconta Elisa G., della periferia di Roma, madre di una bambina bellissima e molto richiesta, «che proibiscano a noi mamme di partecipare. Comprendo la paura che i fitting vengano diffusi in anteprima, ma non mi piace. Ogni volta ripeto a Emma la solita cosa: se ti chiedono di togliere le mutandine tu non lo fare, inizia a urlare e chiamami». Il dubbio sublimato dell’abuso sessuale, che serpeggia silenzioso in un mondo apparentemente immacolato e alimentato da stereotipi adultizzati, è tutto contenuto qui. Ed è mutandine. Ed è urla. Ed è chiama. (continua qui)
Pagina99 ha pubblicato un’anticipazione del libro di Flavia Piccinni “Bellissime” sul business (da 2,7 miliardi di euro) che si nutre di immagini infantili. E mette i brividi: C’è un palco fatto da pallet di legno. Sopra questo palco c’è un telo rosso. Sopra questo telo rosso c’è una striscia di velluto anch’essa rossa, macchiata qui e lì. Sopra la striscia rossa, che ha delle strane pieghe in…
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Kim Kardashian: la figlia North West debutta in passerella alla sfilata di un brand per bambini
Icona della moda dei più piccoli North West lo è diventata subito. Fin dalle sue prime uscite, dove veniva paparazzata con micro giacche di Balmain e vaporose gonne di tulle. Ma oggi la piccola it girl ha compiuto un nuovo passo nel fashion world. È salita per la prima volta in passerella per il brand LOL Surprise sfoggiando un completo pink di vernice formato da chiodo, minigonna e crop top con zip. A completare il look grandi occhiali da sole, una handbag di bambù, e mocassini con tanto di socks a contrasto. Un outfit ispirato dal Re del Pop, Michael Jackson.
Ad applaudire fiera la sua prima sfilata, seduta in prima fila, mamma Kim Kardashian.
Guardate la gallery dedicata ai look più belli di North West.
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photographed by Splashnews
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Luca Guerrieri: Homemade, è il nuovo album, al 100% prodotto in casa
"Homemade" è il nuovo album di Luca Guerrieri, dj producer toscano conosciuto in tutto il mondo per successi come "Tears" e "Harmony", battezzata da Pete Tong nel suo programma su BBC Radio 1. Il disco è disponibile, in streaming e in download, solo su Bandcamp - https://lucaguerrieridj.bandcamp.com.
"Homemade" arriva un anno circa dopo "It Never Ends", il primo album di un artista che è in console dal lontano 1995 e conta dieci tracce. A causa della pandemia di Covid 19, l'album è stato prodotto interamente in casa, tra marzo e la prima metà di aprile 2020. Luca Guerrieri ha potuto utilizzare soltanto un laptop, un paio di cuffie e una piccola tastiera da due ottava (24 tasti appena), i "ferri del mestiere" che ogni dj producer porta sempre con sé.
In realtà la parte produttiva e compositiva non è stata poi così diversa dal solito, visto che da sempre i dischi di Guerrieri nascono su un pc portatile. "In questo questo caso però tutto il lavoro è stato portato a termine usando solo il mio Apple Mac Book Pro, con Logic Audio, una tastiera Akai e un paio di cuffie Ollo", spiega Luca Guerrieri, i cui dischi sono conosciuti in tutto il mondo anche per la cura maniacale del suono. "Ho dovuto rinunciare a certe sfumature, ma sono totalmente soddisfatto dell'impatto di un progetto nato e portato a termine in casa. Chi vive di musica non deve fermarsi. Continuare a suonare è possibile, anche se è ancora più difficile".
A livello musicale "Homemade" è perfetto per muoversi a tempo, per un aperitivo, non solo per ballare. "Quando ti devi fermare e non sai cosa hai davanti forse non è sbagliato guardarsi indietro, almeno da un punto di vista musicale", spiega Luca Guerrieri. "«Homemade» è un ritorno alle origini della musica da ballare, alla filtered house, al funky e quindi pure alla disco".
Le diverse tracce "Homemade" hanno ritmi diversi: alcune, ad esempio, "Funk in Loop" che apre il disco e "Believe" che lo chiude, sembrano fatte apposta per i dancefloor degli house club internazionali e le catwalk di una immaginaria sfilata di moda. Altre come "Pulp" e "Never Looking Back" sono decisamente downbeat e non mancano brani come "Waste Your Life", in cui la parte vocale ha un'importanza decisiva, anche se è pur sempre un pezzo tutto da ballare e non certo la classica canzone.
PHOTO HI RES - MEDIA INFO - SOCIAL Luca Guerrieri http://lorenzotiezzi.it/luca-guerrieri-dj/
Chi è Luca Guerrieri
Luca Guerrieri è un dj e produttore toscano. In attività fin dal lontano 1995, vive e lavora a Follonica (GR), nel suo Double Vision Studio. Il suo sound è davvero difficile da definire, visto che attraversa tutti o quasi i diversi generi di musica elettronica. Ad esempio, nel 2019 è uscito il suo primo album, "It Never Ends": tra le 15 tracce (9 inediti e 6 tra le più rappresentative della sua carriera) ci sono pure alcuni brani downbeat. L'album esce su Claps Records, label che Luca gestisce con l'amico Marco Roncetti.
Tra le tante produzioni a suo nome vanno citate almeno "Tears" (suonata anche nel main stage del Tomorrowland) e "Harmony", battezzata da Pete Tong nel suo programma su BBC Radio 1. La traccia per due settimane consecutive è stata al numero uno della Dance Chart, Flow ed è stata supportata da top dj come Tiesto, Chuckie, Sam Feldt, EDX…
Negli anni Luca Guerrieri ha remixato brani di decine di artisti internazionali tra cui Bob Sinclar, Marshall Jefferson, Sidekick, Dirty Vegas, Watermat, Roland Clark, Ferreck Dawn, Rufus Du Sol, Ruffneck, Jutty Ranx, Crystal Waters, Jestofunk, CeCe Rogers, D.H.S, Darryl Pandy, Moony (…)
Ha poi dato notevoli frutti la lunga collaborazione di Luca Guerrieri con Federico Scavo. Tra le tante tracce di successo ci sono "Strump (Blow It)", "Bug", "Que Pasa", "Balada", "Funky Nassau", "Parole Parole", "Live Your Life (insieme a Barbara Tucker)" e pure alcuni dei più importanti remix di Scavo (ad esempio quelli di brani di Jovanotti e Boy George). Insieme a Shorty (Radio Deejay, m2o), Luca ha invece coprodotto "Canta Canta", "Vazilando" ed "El Sonido", mentre con Tommy Vee "Bang Bang" e "Press Play". Un'altra collaborazione consolidata è quella con Alex Kenji con cui ha prodotto tanti brani tra cui "Funky Beats", mentre con Fuzzy Hear ha realizzato a quattro mani "Disco Action"…
Tra i molti club internazionali in cui si è esibito citiamo almeno Privilege (Ibiza), Sankeys (Ibiza), Cielo (Dubai), Carrusel Club (Sofia), TQ Club (Sofia), Papaya Club (Zrce Beach – Croazia), Elephant Du Congo (Amsterdam), mentre in Italia ha fatto ballare Peter Pan, Cocoricò, Villa delle Rose, Tenax, Music On The Rocks, Baia Imperiale e decine di altri club. E' stato poi dj resident del Tartana (Grosseto) per ben 16 anni (dal 2000 al 2016), mentre dal 2011 al 2015 ha portato il suo sound al Setai (Bergamo).
Luca Guerrieri nel 2017 ha fondato Meet Music, una convention totalmente gratuita che si tiene a Follonica durante l'ultima settimana di giugno. L'obiettivo è quello di aiutare chi si approccia alla musica a capire meglio la professione del dj, mettendo a disposizione l'esperienza di molti professionisti. Inoltre ha partecipato come docente per due anni allo Jagermeister / Jagermusic Lab italiano.
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Ciao, bentornato nel mio blog!
Oggi, visto che alcuni di voi mi hanno chiesto dei consigli, ho deciso di portarvi un articolo che parla degli anime, i migliori che secondo me meritano di essere visti.
Vampire Knight
A mio parere, uno degli anime più belli di sempre! Una serie fantasy che si divide in due stagioni. La seconda si chiama Vampire Knight Guilty, visto che la prima stagione si conclude con un grande carrello di suspence, la seconda è fondamentale!
TRAMA
La storia è ambientata in una scuola particolare, perché è suddivisa tra Day Class e Night Class, la prima è frequentata da studenti normali, mentre l’altra da vampiri. Gli studenti della classe del giorno sono allo scuro che quelli della classe notturna sono vampiri, e il compito di mantenere il segreto e l’ordine tra le due classi spetta ai Guardian, due ragazzi scelti dal preside che vigilano giorno e notte, la protagonista della storia è uno di questi. Yuuki Cross è la figlia adottiva del preside e quando era molto piccola rischiò di essere morsa da un vampiro, il preside così la adottò. Assieme a Zero, suo amico di infanzia, tiene d’occhio giorno e notte entrambe le classi, per fare in modo che il segreto dei vampiri non venga scoperto. E non è affatto facile, essendo i vampiri molto affascinanti, sono costantemente spiati dagli studenti della Day Class (soprattutto dalle ragazze), che rischiano in prima persona di venire assaliti.
Dalla trama potrebbe sembrare banale, ma vi assicuro che è tutto tranne che banale! Ci sono tantissimi colpi di scena e scene drammatiche. Il manga da cui è tratto questo anime va molto più avanti con la storia, perciò se sarete curiosi vi conviene comprare il manga e leggere poi come finirà! Voglio precisare che nell’anime c’è il finale, ma nel manga vengono spiegate anche eventi futuri.
Ecco i protagonisti, Zero Kiryu, Yuki Cross e Kaname Kuran. Uno più brutto dell’altro eh ?
Hanasakeru Seishounen
Questo anime è di genere sentimental/adventure, ed è fantastico! La protagonista all’inizio non mi faceva impazzire, però andando avanti è migliorata. Diciamo che i ragazzi presenti, che potete ammirare nella foto sopra, mi hanno molto spronato nel vedere l’anime fino alla fine e non me ne sono pentita per niente! Non è per niente banale, tutt’altro. Non ho mai visto un anime che trattasse questi argomenti in questo modo perciò mi sento di consigliarvelo!
TRAMA
Kajika Burnsworth è la figlia di un potente industriale e ha trascorso parte della sua vita su un’isola insieme ad un leopardo di nome Mufasa. Dopo la morte di Mufasa, il padre di Kajika la manda in Giappone per studiare, ma inaspettatamente la richiama a New York. Dopo aver incontrato il padre, quest’ultimo le dice che verrà coinvolta in un “gioco di matrimonio” che la vedrà alle prese con tre situazioni diverse dove incontrerà altrettanti bellissimi ragazzi. In questo gioco Kajika verrà accompagnata da Lee-Jung Fang, guardia che ha l’incarico di tutelarla. Chi sceglierà la ragazza?
Non fatevi ingannare dalla trama banale che parla della “scelta” della protagonista, perché è un anime che va molto molto oltre questo concetto.
Ecco a voi altri bruttoni che incontrerete in questo anime, niente da fare rompono lo schermo del pc!
Akatsuki No Yona
Un altro anime molto significativo, per nulla banale. Si tratta di un sentimental/fantasy con un’avventura dietro davvero avvincente! Vi appassionerà senza neanche accorgervene.
TRAMA
Yona è l’unica figlia dell’imperatore di Kouka, amata e viziata. La principessa ha una cotta per il cugino Soo-won da quando l’ha conosciuto. Le sue giornate trascorrono serene, disturbate solo dalla sua guardia del corpo, il generale Son Hak, innamorato segretamente di lei. Yona rivela i sentimenti che prova per il cugino al padre, per far benedire una possibile unione, ma il padre si oppone fermamente. Dopo aver ricevuto un meraviglioso regalo per il suo sedicesimo compleanno dall’amato, la principessa vuole ritentare nuovamente di convincere il genitore, ma prima che possa conferire col padre il suo mondo perfetto viene distrutto per sempre: accade una tragedia e Yona, con il cuore spezzato, è costretta a fuggire con Son Hak.
Ecco la protagonista, Yona, al suo fianco Son Hak, e Soo-won. Seguono i 4 dragoni che conoscerete se vedrete l’anime. Rispettivamente, Ki-ja Drago Bianco. Jae-ha Drago Verde. Zeno Drago Giallo. Shin-ah Drago Blu.
Paradise Kiss
Si tratta di un anime di genere scholastic/sentimental, e ha anche alcune caratteristiche della commedia. E’ davvero molto divertente e insolito. Vi confesso che la fine mi fa sempre piangere come una disperata! Non capisco perché ma questo anime mi ha lasciato davvero un ricordo bellissimo. Il protagonista maschile è una delle figure più complicate che abbia mai incontrato, ciò mi ha portato ad adorarlo!
TRAMA
Per rispettare le aspettative di una madre ossessivamente esigente, Yukari Hayasaka, una studentessa della prestigiosa Scuola superiore Sakai, ha sempre messo la sua carriera scolastica prima di ogni cosa. La sua statura superiore alla media e il suo bel aspetto però, attirano l’attenzione di un gruppo di studenti di moda della scuola privata Yazawa, in cerca di una modella per una loro sfilata. E’ l’inizio del rapporto tra Yukari e il gruppo dell’atelier Parakiss (abbreviazione di Paradise Kiss), un rapporto nato nel contrasto di due mentalità agli antipodi, ma che ben presto travolgerà la giovane portandola ad interrogarsi su cosa stia effettivamente facendo della propria vita.
Ecco alcune immagini che preferisco.
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Kaichou wa Maid-sama!
Questo è uno degli anime romance più carino degli ultimi anni! I personaggi fanno morire dalle risate, alcune scene sono davvero esilaranti! La particolarità che ho apprezzato di più è che la storia non è banale, come si penserebbe da uno shojo. L’ho trovato davvero molto carino e simpatico!
TRAMA
Ayuzawa Misaki è la presidentessa del consiglio d’istituto dell’ex scuola maschile, Seika High School, ora aperta anche alle ragazze. Allo scopo di proteggere le neo-iscritte dalla ben poco galante fauna maschile, Misaki ingaggerà una battaglia senza esclusione di colpi con i ragazzi. La presidentessa nasconde, però, un piccolo segreto: lavora in un “Maid Cafè”. Sfortunatamente verrà scoperta da un popolarissimo studente della scuola, Usui Takumi, che metterà in pericolo la sua doppia vita da maid e presidentessa del consiglio d’istituto!
Ecco i protagonisti come non li vedrete mai nell’anime! Se lo inizierete capirete il perché!
Spero davvero che i miei consigli vi siano utili e che questi anime vi piacciano!
Ci sarà presto un altro articolo dove ci saranno altri 5 anime che vi consiglio, dividerò questo tipo di articolo in vari post.
Grazie per supportarmi, alla prossima!
Best Anime Romance/Fantasy 1 Ciao, bentornato nel mio blog! Oggi, visto che alcuni di voi mi hanno chiesto dei consigli, ho deciso di portarvi un articolo che parla degli anime, i migliori che secondo me meritano di essere visti.
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