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#una cosa rarissima
perpassareiltempo · 3 months
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La vita, amore mio, è la pienezza.
La vita sono un uomo e una donna che si incontrano perché sono fatti l’uno per l’altra, perché sono, l’uno per l’altro, ciò che la pioggia è per il mare: l‘uno torna sempre a cadere nell'altro, si generano a vicenda, l’uno è la condizione dell’altro. Da tale pienezza nasce l’armonia, e in questo consiste la vita. Una cosa rarissima fra gli esseri umani.
Sándor Márai
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vedova-nera · 7 months
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Una forte intesa mentale è cosa rarissima ...
è stupido chi crede di poterla dimenticare o sostituire .. Certe intese non sono sostituibili ...
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vento-del-nord · 1 month
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La vita, amore mio, è la pienezza.
La vita sono un uomo e una donna che si incontrano
perché sono fatti l’uno per l’altra,
perché sono, l’uno per l’altro,
ciò che la pioggia è per il mare:
l‘uno torna sempre a cadere nell’altro,
si generano a vicenda,
l’uno è la condizione dell’altro.
Da tale pienezza nasce l’armonia,
e in questo consiste la vita.
Una cosa rarissima fra gli esseri umani.
(Sándor Márai)
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mancino · 22 days
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Una forte intesa mentale è cosa rarissima, ed è stupido chi crede di poterla dimenticare o sostituire. Certe intese non sono sostituibili.
Angelo De Pascalis
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canesenzafissadimora · 4 months
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La vita, amore mio,
è la pienezza.
Sono un uomo e una donna
che si incontrano perché sono fatti l’uno per l’altra,
perché sono,
l’uno per l’altro,
ciò che la pioggia è per il mare:
l‘uno torna sempre a cadere nell’altro, si generano a vicenda,
l’uno è la condizione dell’altro.
Da tale pienezza nasce l’armonia,
e in questo consiste la vita.
Una cosa rarissima fra gli esseri umani.
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Sándor Márai - "La recita di Bolzano"
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marina98s · 23 days
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La vita, amore mio, è la pienezza.
La vita sono un uomo e
una donna che si incontrano
perché sono fatti l’uno per l’altra,
perché sono, l’uno per l’altro,
ciò che la pioggia è per il mare:
l‘uno torna sempre a cadere nell’altro,
si generano a vicenda,
l’uno è la condizione dell’altro.
Da tale pienezza nasce l’armonia,
e in questo consiste la vita.
Una cosa rarissima fra gli esseri umani.
Sándor Márai
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gregor-samsung · 9 months
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“ Oggi ancor piú ho precisato il mio collega Brizzi: il suo sacrario è la famiglia, in lei ritorna candido; fa tutto per i figli, perché non soffrano, perché si istruiscano, perché il plebeo non li ferisca. L'uomo è come un buco dentro la terra, ogni volta che si scava piú profondo vien fuori altra sostanza e terra piú nera o piú scialba o ghiaia o roccia o squama e ogni volta è un mistero che genera meraviglia. Avevo sempre frequentato Brizzi qui al manicomio ed anzi mi era sembrato che piú volte avesse voluto praticamente indicare, a me piú giovane, le sue definitive conclusioni, cioè che gli uomini sono disposti al peccato, che è necessario adattarsi alla ferocia dei tempi, e chi si abbandona alla generosità è debole o sciocco; ridicola ogni speranza. Oggi è Natale, ero solo, non sapevo dove andare e non mi riusciva scacciare, mentre si avvicinava mezzogiorno, una sconsolazione che sempre piú mi pungeva come volesse farmi arrivare al pianto. Proprio lui, Brizzi, oggi, Natale, è venuto apposta al manicomio, mi ha cercato, mi ha invitato a casa sua, nella quale non invita nessuno. Gli sono grato. Tre ore sono passate fuggendo, cosa per me fino ad ora rarissima durante i pranzi dei giorni celebrativi. Il merito è anche dei suoi due figli, educati ammirevolmente e di anima limpida, Vincenzo e l'altro minore che ora, dopo essersi laureato in medicina, si specializza in pediatria. Il padre era cosí felice in mezzo ai suoi figli da divenire timido e rincantucciava le membra in un gongolamento che gli toglieva ogni pensiero. Il giorno di Natale, oggi, io solo come un cane da pagliaio, come la Lella che oggi ha mangiato col gatto e quando ha saputo che anch'io sono stato invitato si è messa a piangere, Brizzi mi ha detto di andare a casa sua e io ho sentito che era sincero e ci sono stato con quella felicità che si intende dopo che è passata. Ma dunque è sera, sono le sei e mezzo, fuori è il plumbeo cielo del Natale ormai scuritosi in notte, io ho fra ventidue giorni quarantatré anni e il Brizzi mi ha fatto testimone della sua battaglia: crede invece segretissimamente al futuro, segretissimamente violenta si risolleva la sua religione, la piú nascosta; forse ripete, tentacolando cieco, e nello stesso tempo chiarissimo, che dobbiamo iniziare dalla famiglia. “
Mario Tobino, Le libere donne di Magliano, introduzione di Geno Pampaloni, A. Mondadori (collana Oscar n° 90), 1969²; pp. 190-192.
[1ª Edizione originale: Vallecchi, Firenze, 1953]
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stronzaquantobasta · 1 month
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La vita, amore mio, è la pienezza. La vita sono un uomo e una donna che si incontrano perché sono fatti l’uno per l’altra, perché sono, l’uno per l’altro, ciò che la pioggia è per il mare: l‘uno torna sempre a cadere nell’altro, si generano a vicenda, l’uno è la condizione dell’altro. Da tale pienezza nasce l’armonia, e in questo consiste la vita. Una cosa rarissima fra gli esseri umani.
Sándor Márai
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anchesetuttinoino · 2 months
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Il 31 luglio 1954 Achille Compagnoni e Lino Lacedelli, nella spedizione guidata da Ardito Desio, furono i primi due uomini nella storia a vincere la vetta del K2. Rendiamo omaggio a chi compì questa grande impresa, nel 70º anniversario, con le parole di Dino Buzzati (estratte da Il Corriere della Sera, 4/8/1954):
“[…] Meravigliosa estasi non fatta di appagate ambizioni personali, di celebrità raggiunta, di sfrenato amore di se stessi, ma che veniva dalla coscienza di aver compiuto una gesta in sé splendida e nobile, di avere bene meritato della patria. Per loro una rarissima felicità che le parole non possono descrivere, ma anche per noi tutti. Italiani, una vera e grande gioia. Ce n’è motivo in abbondanza. Ricordiamoci di certe esplosioni di esultanza collettiva perché uno dei nostri era arrivato primo al Tour o perché la squadra azzurra aveva vinto una importante partita all’estero. Non che si voglia disprezzare queste cose, ma al confronto che cosa meriterebbero oggi gli uomini di Desio? Era, dopo la caduta dell’Everest, la più superba e ardua rocca che restasse da conquistare.”
Onore a loro, dell’Italia vanto e gloria.
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petalidiagapanto · 10 months
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«La vita, amore mio, è la pienezza.
La vita sono un uomo e una donna
che si incontrano
perché sono fatti l’uno per l’altra,
perché sono, l’uno per l’altro,
ciò che la pioggia è per il mare:
l‘uno torna sempre a cadere nell’altro,
si generano a vicenda,
l’uno è la condizione dell’altro.
Da tale pienezza nasce l’armonia,
e in questo consiste la vita.
Una cosa rarissima fra gli esseri umani»
(Sándor Márai)
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schatzi23 · 1 year
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La vita, amore mio, è la pienezza. La vita sono un uomo e una donna che si incontrano perché sono fatti l'uno per l'altro, perché sono, l'uno per l'altro, ciò che la pioggia è per il mare: l'uno torna sempre a cadere nell’altro, si generano a vicenda, l'uno è la condizione dell'altro. Da tale pienezza nasce l'armonia, e in questo consiste la vita. Una cosa rarissima fra gli esseri umani.
Sándor Márai - La recita di Bolzano
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perpassareiltempo · 7 months
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La vita, amore mio, è la pienezza. La vita sono un uomo e una donna che si incontrano perché sono fatti l’uno per l’altra, perché sono, l’uno per l’altro, ciò che la pioggia è per il mare: l‘uno torna sempre a cadere nell’altro, si generano a vicenda, l’uno è la condizione dell’altro. Da tale pienezza nasce l’armonia, e in questo consiste la vita. Una cosa rarissima fra gli esseri umani.
Sándor Márai - La recita di Bolzano
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quartafuga · 2 years
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Oggi ho sognato R., che è stata una di quelle compagne di scuola che mi son portata dietro dalle elementari fino alle superiori. R. mi piaceva perché era sveglissima, i suoi occhi erano lepri sempre leste e pronte a seguire ogni cosa incrociasse il suo sguardo. Ma non era questo a rendermela simpatica, ciò che davvero adoravo di lei era il modo in cui si prendeva cura degli altri. Quando mi invitava a casa sua e studiavamo insieme o guardavano un film o giocavamo a The Sims ricordo che il tempo trascorreva sempre velocissimo e non avevo mai voglia di tornare a casa, cosa rarissima per una bambina timida ed introversa come me. Eppure con R. non parlavamo molto, ma c'intendevamo, ed era questo a farmela sentire casa. Ad esempio: quando mi offriva pane e nutella per merenda portava già due sandwich per entrambe perché sapeva che se ne avesse preparato solo uno avrei voluto ripetere e non avrei saputo come dirglielo. E sembrerà una piccolezza, ma dettagli come questi mi hanno sempre fatto pensare che R. fosse una persona da tenersi vicino, una persona preziosa. Così effettivamente è stato per diversi anni. Addirittura il liceo, io classico lei scientifico, abbiamo finito per frequentarlo nello stesso istituto. Così ogni giorno facevamo il percorso in autobus insieme e, una cuffietta per lei l'altra per me, ascoltavamo per tutto il tragitto Queen, Beatles, Kiss e tutto il rock che potesse passarci per la testa. Ecco, il ricordo più bello che ho con R. penso sia questo: io e lei in silenzio in un autobus sovraffollato di adolescenti che con gli occhi assonnati del mattino o stanchi del rientro da scuola ci sediamo una accanto all'altra, inseriamo le cuffiette e ascoltiamo la nostra musica preferita lasciandoci trasportare.
Cosa ne è stato poi di R.? Gli ultimi anni di liceo e i primissimi di università sono stati difficili. Suo papà, un omone gigante e buonissimo, è entrato in ospedale per una operazione di routine e non ne è più uscito. È stato un calvario lungo che tutti, in qualche modo, speravamo potesse concludersi al più presto. Ricordo ancora quando R. mi chiedeva se pensassi che sarebbe sopravvissuto, se il colore giallastro della sua pelle fosse un segnale certo di infezione oppure no. Mi fece tenerezza quella domanda perché chiaramente io non avevo le competenze mediche per risponderle. Eppure R. me la stava ponendo, nella speranza che ciò che i medici si rifiutavano di dirle per occultare il loro errore potessi restituirglielo io. In ogni caso la rassicurai, con le lacrime agli occhi, dicendole che le cose sarebbero andate per il meglio. Lei sorrise, cambiammo argomento e raggiungemmo le nostre amiche. Poi però la mia predizione non si rivelò vera. Suo papà morì da lì a qualche mese dopo un periodo d'agonia che portò tutti, R. compresa, a desiderare che la morte arrivasse ad alleviare le sue sofferenze. "Gli ho detto ti voglio bene attraverso un vetro perché era in terapia intensiva. C'era un microfono però, lui mi ascoltava. Ha sorriso, non lo faceva da un po', ha detto anche io." Mentre lo scrivo mi si stringe il cuore e piango, come piangemmo io e lei quando mi raccontò questa scena e poi il suo dolore. In realtà non ne parlammo così tanto, come sempre trovammo il modo migliore di starci accanto senza bisogno di troppe parole, e fu un sollievo per me, e fu un sollievo anche per lei, credo.
Ora, da quel periodo in poi ho solo ricordi sfumati. R. andò un anno in Erasmus, anche forse per aiutarsi a dimenticare. Ricordo che ne tornò contenta, con una nuova luce negli occhi, quella che aveva perso nell'ultimo periodo. Poi iniziammo a frequentare persone diverse perché vivevamo ambienti universitari distinti. E nulla, poco a poco i nostri contatti si sono diradati. Senza rimpianti né cattiveria, solo col tempo che come spesso accade allontana due vite fino ad un certo momento legatissime, apparentamente impossibili da slegare. Io poi mi sono trasferita in un'altra città, ho studiato e vissuto lì, fino a quando non ho deciso di partire per l'estero. R. invece so che ha finito gli studi vicino casa e poi si è trasferita per lavoro. Questo è tutto ciò che so di lei. Qualche cenno attraverso i social, anche se non ne ha mai fatto un grande uso (altro motivo di stima).
Perché tutto questo discorso su R.? Perché stanotte ho sognato che una mia amica mi diceva che si fosse sposata. Ed io, anche se mi sentivo strana all'idea di non poterle fare gli auguri senza provare un po' di vergogna o timidezza per il tempo trascorso, provavo una grande felicità. Pensavo: che bello, spero proprio sia innamorata e felice. E quindi mi sono svegliata ed ho pensato a tutto ciò che mi ha legato ad R. ed al fatto che anche se ora più nulla apparentemente ci lega per me è un ricordo felice tutto il tempo trascorso con lei e mi auguro e mi augurerò sempre che lei possa essere felice, vivere la migliore vita possibile, portare i suoi occhi-lepre in giro per il mondo e far sua ogni bellezza, ogni piccola gioia.
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scorcidipoesia · 2 years
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“La vita sono un uomo e una donna che si incontrano perché sono fatti l'uno per l'altro, perché sono, l'uno per l'altro ciò che la pioggia è per il mare. L'uno torna sempre a cadere nell'altro, si generano a vicenda, l'uno è la condizione dell'altro. Da tale pienezza nasce l'armonia, e in questo consiste la vita. Una cosa rarissima fra gli esseri umani.”
Sándor Márai
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benzedrina · 2 years
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Riassunto di una giornata inusuale con io stanco, fumato forte. Pomeriggio scendo presto perché il tipello con cui mi sto frequentando (siamo amici da 10 anni, partite di calcetto ogni giovedì, mille serate insieme, ma in questo periodo stiamo fisicamente sempre insieme, usciamo e facciamo cene e io e gli amici maschi sono cosa rarissima e nella mia testa diventa frequentazione) mi manda un "scendi e accompagnami" e quindi mi sono ritrovato in un paesello sperduto con questa vista assurda sul mondo, con la macchina da 280 cv che ancora friggeva e le ruote incandescenti, dopo curve su curve su curve in cui ridendo dicevo "sinistra 4, apre larga su destra 5, stretta, sinistra 2", che io i rally me li vedo e me li gioco quando posso e lui invece scemo come la merda tira la macchina su ste strade che attimo prima sei vivi e attimo dopo forse il corpo c'è ma l'anima non più. Nel paesello sperduto ci siamo andati per prendere la carne, non per noi ma per il cugino di tipello che ha una macchina che boh, non ha senso e andava troppo forte. La macelleria era l'unico locale aperto della città, che pareva una sintesi degli anni 80, i bambini che giocavano per la piazza e si fermano per vedere queste 2 macchine rosse fiammanti apparire per le strade che vedono panda e trattori. Locale minuscolo con una cella frigorifero assurda, "vuoi le costatine di maiale? Ho un mezzo maiale da fare ancora, mo lo faccio veloce" e ha uscito sto mezzo maiale appeso per i chiodi che tranciato e disossato per prendere poi 10 costatine. "vuoi un pollo ruspante? Un polletto eh" e ha uscito un pollo giallo grande quanto un neonato. All'agnello gli occhi erano increduli, il tipello ne ha chiesto metà per fare brodo, scottadita, e ripieno dei ravioli e il macellaio ha uscito questo agnello cresciuto a cocaina e mandorle, con muscoli più grandi dei miei, e preso da un istinto che nessuno ha capito ci ha fatto tutto l'agnello. "ma io ho chiesto metà" e metà ci ha dato, con lo scazzo e tutto.
Buste in macchina e si torna. E le curve, e le città, e i laghetti con un cigno che ha inseguito 2 tipi che stavano pisciando su un cespuglio, e un bar mai invecchiato, e la barista che m'ha lasciato il numero sullo scontrino. Io che nei 4 ero quello più fuori luogo, più preso da un altro luogo e messo per sbaglio lì, io che oggi volevo finire qualche cappello. Ci aspettava una cena, io facevo le pizze, tipello i supplì, hanno portato erba e birre. Cena vorace, sveltina in bagno più per orgoglio di aver fatto una sveltina nel bagno di casa di tipello e poi rinfacciarglielo tra qualche settimana, le chitarre che valgono quanto casa mia, un cappello che ho rubato perché mi piace il modello, le 2 con un gatto che mi faceva gli agguati e poi le fusa, le follie dell'imperatore di sottofondo. Bel film, sempre. "vuoi i broccoli?". Qualcuno resta, qualcuno va via. Sfrutto il momento che mi devo fare 2 km a piedi, di notte, con 6 kg di agnello nella busta perché al tipello non funziona il freezer. È sabato sera. Sono le 3 passate, me lo sento, se passo di là la incontro, puff, eccola, vestita con poco più di 2 strisce nere e un cappotto nero cadente, mega abbraccio, lei si fa un rave, io torno a casa.
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La vita, amore mio, è la pienezza.
La vita sono un uomo e
una donna che si incontrano
perché sono fatti l’uno per l’altra,
perché sono, l’uno per l’altro,
ciò che la pioggia è per il mare:
l‘uno torna sempre a cadere nell’altro,
si generano a vicenda,
l’uno è la condizione dell’altro.
Da tale pienezza nasce l’armonia,
e in questo consiste la vita.
Una cosa rarissima fra gli esseri umani.
Tumblr media
Sándor Márai
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