#ultime conversazioni
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deboramenozzi · 2 years ago
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itsmyecho · 2 months ago
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Se durante una relazione lui comincia ad avere una confidenza con un'altra donna, è considerato tradimento?
Aggiungo che durante le ultime nostre conversazioni mi parlava spesso di lei ( con lodi a suo favore ) e che tra tutti i colleghi di lavoro solo con lei si seguono a vicenda su IG. Ultimamente ha cominciato a mettere il profumo buono che usava quando uscivamo insieme per andare al lavoro.
Queste cose hanno cominciato a farmi venire il dubbio.
Se cerca qualcosa fuori, vuol dire che c'è qualcosa che non gli stai più dando. Chi si sente bene a casa, non sente la necessità di voler migrare altrove
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diceriadelluntore · 4 months ago
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Padronanza e Linguaggio
La campagna di trasformazione dei miei pomodori e pomodorini quest'anno, complice la variabile meteorologica (inverno mite, primavera anticipata) è partita esattamente 40 giorni prima del 2023. Lo scrivo perchè mi ha un po' impedito di dedicarmi appieno al blog, soprattutto riguardo le mie ultime letture.
Vorrei segnalarvi, en passant, due libri tra le ultime letture: uno, magnifico, è la ristampa con nuova traduzione di un romanzo, Qui Il Sentiero Si Perde di Peskè Marty, che Adelphi ha pubblicato di recente: il nome dell'autore è uno pseudonimo di una coppia di scrittori francesi, Antoinette Peské e il marito Pierre Marie André Marty. Scritto negli anni '50, ambientato tra la Mongolia e la Siberia, il romanzo racconta le avventure leggendarie dello zar Alessandro I, vincitore di Napoleone, che nel 1825 avrebbe messo in scena la sua morte. Una diceria, quella della fuga dello zar e delle sue successive metamorfosi, che aveva intrigato anche Tolstoj, il quale vi dedicò un racconto (Memorie Postume dello Starets Fëdor Kuzmìč).
L'altra segnalazione è un piccolo saggio scritto da uno dei massimi esperti di Storia Della Musica Classica, Giorgio Pestelli, che ne Il Genio di Beethoven (Donzelli) percorre, attraverso l'analisi non solo tecnica ma anche emozionale, delle nove leggendarie sinfonie del maestro, un ritratto unico e profondo del grande compositore.
Ma approfitto per parlarvi anche dell'ultima, stranissima ma indimenticabile lettura che è questo libro:
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Adam Thirlwell fa parte dell'ultima generazione di scrittori britannici, e per due volte è stato inserito nella Lista dei Migliori Autori Emergenti dalla prestigiosa rivista Granta, le cui segnalazioni negli anni mi hanno sempre fatto conoscere autori niente male (Tibor Fisher o Scarlett Thomas, i primi nomi che mi vengono in mente). In Il Futuro Futuro (Feltrinelli) Thirlwell immagina un mondo distopico, dove succedono in maniera non lineare avvenimenti storici che somigliano moltissimo a quelli avvenuti negli anni appena precedenti la Rivoluzione Francese. Qui Celine, Marta e Julia sono tre giovanissime ragazze che, in maniera misteriosa, sono vittima di anonimi pamphlet dove vengono descritte con pruriginosa minuzia di particolari le abitudini sessuali delle nostre giovani protagoniste. Celine, Marta e Julia si confrontano quindi con un problema: come si gestisce il rapporto tra linguaggio, arte e potere? e tra potere e genere? Per controbattere, hanno un'idea geniale: organizzano delle feste, a cui piano piano partecipano intellettuali, scrittori, impresari teatrali, miliardari, persino una potentissima Antoniette (che sappiamo a chi si riferisca). Diventano il momento più importante delle sere cittadine. I libri anonimi scompaiono, le ragazze si faranno nuovi nemici ma soprattutto rimangono in Celine e le sue amiche dubbi profondi sui massimi sistemi, in primis sul grande e a tratti inestricabile problema del linguaggio:
Si poteva immaginare un mondo senza linguaggio, o che il linguaggio diventasse una cosa intima e diversa. Era come se nelle conversazioni vere arrivasse sempre il momento in cui emergeva una voce che non era quella di nessuna delle persone che stavano parlando, ma era la voce della conversazione stessa, e quando accadeva era come se si accendesse una piccola lampada, inondando di luce calda un angolino. Altri se lo immaginavano come un dio che si manifestava o parlava attraverso un'altra persona, ma Celine la vedeva diversamente. Era la voce della conversazione, pensava lei, che apparteneva a tutti e a nessuno […] (p. 67-8)
Celine, Marta e Julia hanno anche un problema con il potere dei maschi: sebbene vivano una sessualità libera, sono spesso vittime del potere che è legato ai maschi. Un potere legato ai soldi e al sesso, che Celine tenta spesso di scardinare:
-Come è che uno crede di sapere qualcosa di qualcun altro? disse Celine
-Una volta ci andavo a letto, disse Lorenzo.
-E questo che cazzo vuol dire? fece Celine. - Vuol forse dire che Julia ti conosce, solo perchè sa quanto ti piaceva leccarle il buco del culo?
Lorenzo rimase ancora in silenzio, un silenzio stavolta più greve. Visto? disse Celine. - Tutti odiano sentir parlare di sè. Panico Puro (208).
Celine avrà una figlia, Saratoga, viaggerà, verrà costretta dalla Rivoluzione a scappare via in America. Lì farà degli incontri particolari. Ritornerà, nel modo più strambo, a ricongiungersi con la figlia, cercando di capire cosa sia il futuro:
Ogni volta che si incontravano, gli scrittori non facevano che discutere ossessivamente del futuro, chi avrebbe avuto ancora un pubblico di lettori o come sarebbe stato il futuro - ma non si rendevano conto di quanto fosse limitato il loro modo di pensarlo, il futuro. II vero futuro, diceva Saratoga, non era ciò che sarebbe accaduto di lì a un mese o a un anno, ma il futuro futuro: alieno e incomunicabile. Ma loro non lo vedevano, perché non erano capaci di scatenare il pensiero (150).
Un libro che attraverso una trama fantasiosa, una scrittura asciutta ma implacabile, una serie di eventi di natura fantasiosa ma forse con salti troppo giganti, con pochissimi particolari sui personaggi che non siano le loro conversazioni o i loro pensieri, spazia dal saggio filosofico al fantasy, dalla semiotica al pulp, senza dimenticare i numerosi incontri delle nostre protagoniste non solo con alcuni grandi della Storia, ma persino extraterrestri (non vi anticipo nulla). Un libro strano, pazzo ma che scalda il cuore, non solo per la sua originalità, ma anche per i temi che affronta, tra cui l'amicizia, i rapporti di potere, la comunicazione. Che stuzzica ed estremizza:
Era uno dei problemi di vivere fra la gente - si pensava di sapere un sacco di cose sui propri amici, ma quasi sempre ci voleva una catastrofe perchè le persone si parlassero a cuore aperto. La natura umana era terribile (100-101).
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ragazza-whintigale · 8 months ago
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Could you make a part 2 of the cassis pedelien fic pls
𝔜𝔞𝔫𝔡𝔢𝔯𝔢 ℭ𝔞𝔰𝔰𝔦𝔰 𝔓𝔢𝔡𝔢𝔩𝔦𝔞𝔫 𝔵 𝔯𝔢𝔞𝔡𝔢𝔯
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𝔒𝔭𝔢𝔯𝔞 ➵ The Way To Protect The Female Lead’s Older Brother
𝔄𝔳𝔳𝔢𝔯𝔱𝔢𝔫𝔷𝔢 ➵ Comportamento Yandere, relazione tossica, Abuso di Potere, Matrimonio Combinato, dinamiche di potere contorte, Sorella maggiore invadente, tocco non consensuale.
𝔓𝔞𝔯𝔬𝔩𝔢 ➵ 4021
⟢𝙿𝚛𝚎𝚌𝚎𝚍𝚎𝚗𝚝𝚎 / 𝚂𝚞𝚌𝚌𝚎𝚜𝚜𝚒𝚟𝚘 ⟣
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Erano quasi terminati i due maledetti anni promessi da Cassis, e (Nome) non ha semplicemente potuto ignorarlo come aveva pianificato. Lui te lo ha ricordato sempre, ogni giorno, affinché la sua fidanzata vivesse nella consapevolezza che non poteva scappare da lui in primo luogo.
La spiacevole sensazione di prurito in fondo all’anima era qualcosa che ancora non era riuscita a levare. Il non avere un vero controllo su se stessa la stava lentamente portando ad una specie di leggera e ironica pazzia. Ma questo non sembra infastidire Cassis o semplicemente lei non lo aveva mai notato. Gli occhi stanchi e quasi sempre socchiusi anche durante le conversazioni più interessanti. La bocca era asciutta per qualsiasi discorso e pregna di quell'espressione di disgusto per il mondo e per lui. Sentiva le mani fredde e ossute, ma non aveva freddo e soprattutto era difficile avere le sue stesse ossa esposte come pensava di sentirle al tatto. Forse è per questo che ha iniziato a strofinarle tra di loro in continuazione, quasi in uno scatto nervoso. Il rumore della porcellana pregiata risvegliò (Nome) improvvisamente e nuovamente si é ritrovata ad incontrare gli occhi soleggiati di Cassis. Era possibile stesse parlando, con lei e di qualcosa di importante - almeno a parer suo - e a cui Lady (Nome) aveva smesso di prestare attenzione nell’istante in cui aveva capito che non era qualcosa che meritava la sua reale attenzione. Non sapeva essere sintetico e sbrigativo. Ogni suo discorso conteneva ben poco di cose davvero importanti, la maggior parte era qualcosa relativo alla sua scarsa disattenzione. (Nome) lo riteneva marginale.
❝ Non pretendo realmente una risposta: Mi stavi ascoltando, (nome)? ❞ Se Cassis non pretendeva una risposta perché la domanda suona così autoritaria nell’istante in cui l’aveva pronunciata? Ma poi la nobile si é ricordata che in questi 2 anni l’aveva sempre illusa di avere una libertà effettiva o un vero potere decisionale in quello che lui aveva già deciso. Niente era qualcosa su cui sarebbe semplicemente passato sopra, soprattutto se lei avesse mai cercato di fare di testa sua. ❝ Mi stavo solo godendo questo thé. Non dovrei, Mio signore? ❞ Le due ultime parole le uscirono a fatica e ha quasi temuto di soffocare in esse, ma non lo ha fatto.
(Nome) nascose le mani sotto il tavolo di nuovo, con una certa discrezione. Ha fatto passare le punte dei polpastrelli di una mano sull’altra. Un movimento leggero e delicato, niente di doloroso o fastidioso.
Lei, in realtà, odiava quel thé e non era davvero qualcosa che meritasse le sue attenzioni, come volevi di certo illuderlo. Il bergamotto e la menta con il miele, erano solo le fragranze che più frequentemente indossava Cassis, e semplicemente le è sembrato che volevano farle il lavaggio del cervello. (Nome) aveva letto diverse storie di uomini che usavano certe fragranze ricorrenti per far invaghire una qualsiasi donna con il tempo. Questo doveva essere associato a sensazioni e gestiti piacevoli naturalmente.
Non era così diverso dagli Agriche che tanto disprezza.
E lei detesta il bergamotto.
Cassis non sembrava convinto della sua risposta. Lady (Nome) non sapeva se era collegato a quei micro segnali di repulsione o al fatto che ogni volta che accennava ad un argomento fastidioso lei nascondeva le mani come se fosse colpevole di qualche crimine.
In ogni caso non aveva nascosto il fastidio sotto una delle solite maschere, non c’era nessuno da cui doveva nascondersi. ❝ Sei costantemente distratta ultimamente, dovresti concentrarti sui preparativi. Manca solo un mese al matrimonio.❞ Non era del tutto colpa sua se era distratta. In primo luogo (Nome) non voleva nemmeno il matrimonio, non era pronta e tanto meno lo sarebbe mai stata con lui. Ma sapeva che non avrebbe avuto molto effetto se lo avesse puntualizzato ancora. Niente sarebbe cambiato e il matrimonio non sarebbe stato annullato. Era solo una grande perdita di voce e forze. ❝ Sono solo nervosa tutto qui. ❞ Certo non nel senso in cui voleva lui ma lo era. Avere una vita legata al proprio aguzzino non poteva non renderla nervosa e allo stesso tempo il mat rimonio era qualcosa che avrebbe dovuto emozionare… ma non lo ha fatto. Lei non provava niente.
Non stava più sfiorando le sue mani, percependo vene e capillari superficiali, ma stava sfregando intensamente la pelle creando un intenso rossore, niente di doloroso solo fastidioso.
Cassis si era alzato dalla sua sedia in metallo verniciato di bianco con cuscini di velluto azzurro soffici e lisci. La sedia aveva emesso un suono fastidioso mentre strisciava a terra, e semplicemente (Nome) si é costretta a stringere gli occhi per non soccombere al suono. Il Pedelian, da dove era seduto, di fronte a lei, si é spostato dietro di lei. Le sue mani troppo grandi e ruvide si posarono sulle sue spalle scoperte e vulnerabili. Ogni tocco e vibrazione sulla sua pelle le faceva tremare intensamente sul posto.
Ora ha iniziato a pizzicare e a creare calore, lo sfregare è diventato più insistente e (Nome) ha aumentato la forza.
❝ Nessuna bugia avrà più qualche effetto ora, mia signora. Dovresti iniziare a convivere con l’idea che tra poco saremo marito e moglie.❞ Si è morsa la guancia, e al ricordo di come che l’avrebbe messa sul suo stesso piano. Non lo voleva, voleva che la trattasse ingiustamente per avere qualcosa per cui incolparlo.
La pelle dei polpastrelli è stata sostituita dalle unghie. Graffi e sangue si mescolano e bruciano intensamente. Ha lasciato un bacio sulla tempia e ha fermato le mani. Non c’era tutto quel sangue che sentiva e nemmeno tutti quei graffi bruciare. ❝ Sarà meglio disinfettare queste ferite… chiamerò qualcuno che lo faccia.❞
Dopo di che se ne è andato attraverso la porta che collega il giardino alla tenuta Pedelian, ordinò ad una delle tante serve di tenerle compagnia, per tutto il tempo che sarebbe rimasta lì fuori e di prendersi cura della sua disattenzione.
Era sotto intenso che non poteva rimanere lì per sempre e nemmeno per troppo tempo. Avrebbe sicuramente pensato che stesse tramando qualcosa, anche se non poteva davvero farlo. Non ora, né dopo.
(Nome) si è chiesta come avrebbe potuto convivere con questo, con lui e con questo matrimonio. Lui glielo aveva ordinato quindi tecnicamente avrebbe dovuto farlo e basta. Arresa, Lady (Nome) si ritiró nelle tue stanze, tra qualche ora avrebbe dovuto incontrare il fioraio per scegliere le ultime composizioni e sarebbe stato seccante se fosse stata rimproverata per il ritardo da Cassis.
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Qualcuno ha bussato insistentemente alla sua porta e semplicemente chi era dall’altra parte non si era preoccupato di aspettare che (Nome) rispondesse. La figura appena entrata, si fermò sulla soglia guardando la scena che, per qualche motivo le era familiare.
La serva si fermò dall’intrecciare i capelli. Era mattina presto e certamente Lady (Nome) doveva essere presentabile come minimo prima di poter ricevere qualcuno. L’altra opzione era un aspetto impeccabile, come aveva preteso Cassis, ma a volte c’erano occasioni troppo importanti per poter aspettare che lei fosse perfetta.
Nell’istante in cui era stata fissata la data del suo matrimonio, è diventata di colpo una dame delle più importanti del continente eppure sua sorella, Reina, poteva molto spesso dimenticarlo. Non che (Nome) l’avesse vista molto durante questi 2 anni, quindi non ha avuto molte occasioni per usarlo contro di lei. Ma era sicura lo avrebbe odiato.
Reina non era cambiata molto e conservava ancora la sua autorità di sorella maggiore. La bella nobile si è domandata brevemente se anche Cassis lo faceva con Sylvia, e semplicemente ha provato pietà per la sua futura cognata.
❝ Sorella..? ❞ Il silenzio di quell’istante, per un attimo le ha parlato più di come avrebbe fatto normalmente. Con uno sguardo da parte di sua sorella e un gesto della futura Pedelian, la serva è stata congedata. Come minimo avrebbe riferito la cosa a Cassis, ma di colpo era passata in secondo piano, come se (Nome) fosse diventata di colpo intoccabile con la bionda presente. Reina si avvicinò alla sorella minore e sciolse semplicemente il lavoro della serva, per procedere a modo suo, come sempre.
Sembrava disgustata dall’operato della donna. ❝ Pensavo che la famiglia Pedelian non avrebbero badato a spese per la cameriera personale della loro futura signora. ❞ Non sembrava delusa, lo era e basta, come se la (colore) fosse davvero superiore a chiunque fosse presente in quella residenza. Come se non fosse una novella futura sposa, ma la diretta matriarca della famiglia. Per il momento non era niente di questo, anche se un giorno lo sarebbe stata, ma per ora valeva meno di zero.
❝ È solo provvisoria…��� (Nome) ha sottinteso che avrebbe scelto qualcuno di molto più appagante e rispettoso di quella donna. ❝ Sarà…❞
Mentre parlavate non aveva mai smesso di acconciarle i capelli. Il ricordo della sua infanzia, invase la mente di Lady (Nome), mentre Reina faceva lo stesso quando erano più piccole. Quando Reina non era sposata e non aveva quelle pesti dei suoi 3 figli e la più giovane non stava ancora complottando per affondare il suo futuro marito.
L’intreccio era preciso e pulito, e decisamente più stretto di quello della serva. Poteva quasi fermare il flusso sanguigno se davvero fosse stato possibile. Questo era quello che si doveva pretendere da una cameriera che avrebbe preso questo ruolo. Ma (Nome) poteva immaginare che non potesse esistere una persona più affidabile di questa donna, per stare al suo fianco.
❝ Come procede la tua relazione con Cassis? ❞ L’affermazione era uscita dal nulla. Non aveva usato titoli o onorificenze vicino al nome dell’uomo che era a tutti gli effetti l’erede di casa Pedelian. Reina era sempre stata una donna irrispettosamente elegante.
Tutto quello che poteva dire era così semplice ed essenziale quando era con Reina. Ma lei era seria! o forse la stava prendendo in giro? Sperava la seconda ma era chiaro fosse la prima. ❝ Procede… almeno credo. ❞ Si sono fissate per minuti interminabili negli occhi e semplicemente aveva capito cosa intendeva con la sua vaga risposta. Aveva iniziato ad inserire nel raccolto un complesso di nastri dai colori azzurro e blu, dando un qualche tocco di colore, imprimendo saldamente la consapevolezza del suo ruolo e poi del proprio nei confronti di (Nome) .
❝ Invece tu che cosa ci fai qui? ❞ Non capitava molto spesso che le due sorelle avessero tempo di qualità da passare solo loro due. C’era sempre la presenza di Cassis o suo cognato o ancora i suoi nipoti. Nessuna chiacchierata tra sole donne adulte e anche allora vi erano orecchie indiscrete a cui non era saggio far ascoltare. Cameriere, lady Pedelian o ancora Sylvia.
❝ Ma come? non posso prendermi una pausa dai miei doveri di Moglie e Madre per aiutare la mia adorata sorella minore con il proprio matrimonio. ❞ Mancava un mese al matrimonio… ma era plausibile. Spesso Reina rammenta come (Nome) fosse la sua preferita.
Le due più grandi in casa e un'età molto più vicina rispetto alle due gemelle. Ma la (colore) sperava ci fosse di più per questo suo intervento.
❝ Avete già piani per il futuro? ❞ (Nome) capii all’istante e molto bene cosa intendeva con questo, era molto velato ma era il loro modo di parlare. Quel modo di parlare segreto per intendere cose che gli altri non avrebbero dovuto capire. Piccoli cenni del capo, guardare in un certo punto ad un certo punto, gesti con le mani del tutto nella norma ma che in un preciso ordine avevano tutt’altro significato.
Questo aveva fatto Reina - decisamente la più intelligente della famiglia- che aveva capito che qualcosa non era come dovrebbe essere.
Aveva ritenuto ad un certo punto necessario che lei è la sorella avessero un modo diverso per comunicare.
Ma questa volta non ha avuto bisogno di alcun segnale. Solo di una semplice frase.
Lo avete già fatto? O ancora meglio: Ha già fatto qualcosa?
Reina non aveva staccato il suo sguardo da (Nome) anche quando quest’ultima lo aveva rivolto altrove rispetto al riflesso glorioso della sorella. ❝ Non esattamente. ❞ La bionda odiava le risposte vaghe. Questa era una di quelle. ❝ Dovresti essere più specifica. ❞ Strinse un pó troppo il nastro e le due ciocche sigillando l’acconciatura appena completata. Reina la voltó di scatto. Ora erano una di fronte all’altra. ❝ (Nome), cara sorella, se fosse per me non saresti in questa situazione… ❞ La sua mano accarezzò affettuosamente il viso della sorella più piccola. ❝ … se ti ha fatto qualcosa, qualsiasi cosa, faró tutto per fargliela pagare. Q-U-A-L-S-I-A-S-I.❞
I suoi occhi castani erano fuoco ardente che divampava. Cosa poteva fare? ❝ So cosa pensi… lo ti si legge negli occhi… ❞ Se possibile il fuoco divenne ancora più divampante nei suoi occhi, (Nome) temeva sul serio l’avesse bruciata viva.
❝ Esistono molti modi per far soffrire una persona… ❞
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(Nome) si mosse tra le coperte risvegliandosi da uno di quei sonni profondi e intensi. Ne aveva sentito il bisogno in questi anni, era da tempo che non dormiva come si deve. In parte dovuto ai preparativi e in parte per l’insistenza di Cassis, i suoi pensieri erano diventati un peso che aveva colpito anche il suo sonno. Avere qui sua sorella è sicuramente la cosa migliore che le sarebbe potuta capitare- batte di poco la scenata di (Nome) e Cassis per la scelta del profumo che (Nome) avrebbe usato per il matrimonio-.
Ogni qual volta che lui avrebbe cercato di cambiare qualcosa che Lady (Nome) aveva scelto, Reina interveniva in una discussione diplomatica e insistente su chi poteva avere la meglio - ovviamente lei-. E’ rinfrescante e rassicurante, tanto quanto la sensazione della silenziosa rabbia di Cassis.
Ogni tradizione è stata rispettata e ogni obiezione e cambiamento richiesto da Cassis era stato eliminato. E’ sbalorditivo, voleva davvero imparare anche lei qualsiasi nome avesse questa arte nel discutere che Reina padroneggiare.
Un gemito di contentezza è uscito dalle labbra sottili senza pensarci e senza consapevolezza della sua presenza. ❝ Pensi che possa durare in eterno?❞ (Nome) ha aperto gli occhi in un sussulto e ha visto Cassis nel suo stato rilassato, se non fosse per l’irritazione che gli addobbava il viso.
Non ha dato segno di paura o sorpresa nel vederlo nella sua stanza. Ha già messo in chiaro dal primo momento che tutto ciò è suo è di Cassis e tutto quello che è di Cassis è anche suo. Oltre ad aver sottolineando più volte che avrebbero comunque finito per condividere un letto tra meno di 2 settimane - 1 anno e 10 mesi la prima volta -.
Questo gli è sembrata una scusa sufficiente per svegliarsi alle prime luci dell’alba, raggiungere la stanza della sua fidanzata e sedersi sul suo letto per osservarla e avvolte toccarla. (Nome) non credeva fosse una buona scusa e di conseguenza aveva cercato di allontanarlo… le prime volte. Presto ha capito l'inutilità del gesto e lo ha lasciato fare. Le sarebbe bastato urlare e qualcuno avrebbe rimproverato il comportamento del ragazzo nei confronti della sua novella sposa, se mai avesse osato andare oltre.
❝ Non riesco a capire cosa intendi con questo. ❞ Lei si è tirata a sedere e poi si è allontanata il più possibile mentre lui si metteva più comodo sopra le coperte. Un sospiro esasperato lascia Cassis e (Nome) poteva quasi sentirsi orgogliosa del turbamento che provava anche se non era niente in confronto a quello che aveva provato in quel periodo. ❝ Ti prego (nome), non fingere di non capire. Non ti si addice.❞ è vero. Ha finto di non capire, ma era sempre meglio fingere di non sapere. Lui sembrava non aver mai imparato questa lezione e sperava che prima poi la vedesse dalla sua prospettiva ma il suo sguardo sembrava dire il contrario.
In ogni caso finge di non sapere le riusciva meglio di qualsiasi altra cosa e di conseguenza lei stessa pensava le si addicesse come cosa.
❝ È solo colpa tua… non hai niente di cui incolparmi. ❞ (Nome) si accasciò in modo rilassato tra i cuscini. La sua facciata era caduta, e decise di non sostenere più quella bugia, per il momento. ❝ In quale modo sarebbe colpa mia?❞ Il suo viso era corrugato in una espressione mista tra l’irritazione e la sorpresa per il cambiato repentino di (Nome). La sua voce però era ancora dura e gelida come sempre. ❝ Io non ho mai voluto questo matrimonio, non lo voglio ora come allora.❞ Non poteva mentire su una cosa del genere. Lo dimostrava a quanto era arrivata. Cederlo ai loro nemici pur di fuggire da questo, e successivamente avrebbe sop portato qualsiasi punizione le avessero affidato dopo il suo ritorno. Solo non era disposta a continuare con questa punizione. Persino le celle fredde dei Pedelian potevano essere più invitanti di questo matrimonio.
❝ Avevi detto che avresti sopportato qualsiasi punizione, ora ti rimangi la parola. Eppure sposarmi non mi sembra una poi così grande punizione.❞ Era facile per lui parlare. Lui aveva deciso di portare avanti il buon nome della sua famiglia, (Nome) invece aveva optato per vivere con tranquillità senza grandi pretese. Lui l’aveva trascinato in questa cosa, in fondo tra tutti aveva scelto lei. Chissà così ci ha visto allora?
❝ Speravo sinceramente in una punizione più magnanima.❞ Lui rise sotto i baffi. ❝ La prigione ti sembra una punizione magnanima? ❞ In realtà no, ma era più allettante di stare con lui per tutta la vita.
❝ Il matrimonio è una prigione. Solo senza sbarre.❞ Parole di sua sorella. Le stesse che disse una settimana dopo il suo matrimonio, quando avevano litigato per qualcosa che (Nome) aveva classificato irrilevante, ma che nel loro contesto sembrava esagerato.
❝ Hai un modo contorto di vedere di vedere le relazione amorese. ❞ Non era di certo una relazione quella, tanto meno amorosa. Lo ha fulminato con lo sguardo mentre lui fissava le sue mani giocherellare con l’orlo della tua adorabile camicia da notte in seta. Era più a suo agio quando (Nome) non cercava di squarciarsi le mani e non gli gridava quanto fosse sbagliato. ❝ I discorsi servono a questo… rivelare quello che è stato nascosto.❞ Altra frase di sua sorella solo questa era dedicata a lei.
Quando Reina di notte entrava di colpo in camera dopo aver scoperto come (Nome) era fuggita sfacciatamente di nascosto senza dirglielo e la costringeva a raccontarle tutto. Terminava sempre in questo modo il discorso per poi complimentarsi per essere riuscita a ingannare tutti -tranne lei ovviamente-.
❝ Sai essere molto più loquace a quest’ora, mia signora. ❞ Cassis era ad un palmo dal suo naso quando ha parlato, e (Nome) -persa nei suoi pensieri- se ne era accorta troppo tardi. Le sue mani l’avevano avvicinata a lui con estrema facilità lasciandola quasi sorpresa di quanto potesse essere forte.
Se mai avesse pensato di fuggire, avrebbe dovuto giocare d'astuzia e non sulla mera forza fisica. Ad Cassis sarebbe bastato poco per alzarla di peso e riportarla indietro da lui e dalla sua famiglia.
In un gesto istintivo (Nome) ha inarcato la schiena, per evitare la sua mano. Solo non aveva calcolato abbastanza adeguatamente la distanza da prevedere l’incontrarsi dei loro petti.
I loro occhi non avevano molta distanza tra loro, tanto che avrebbe sentito anche il più leggero dei suoi respiri.
❝ Sarò anche loquace ma tu sei invadente. ❞ (Nome) ha puntualizzato stanca di qualsiasi cosa potesse fare Cassis. Non si era trattenuta più -non che avesse realmente intenzione di farlo in ogni caso - ma ora si sentiva solo maggiormente autorizzata. Le sue labbra erano sul suo collo lasciando baci a farfalla, mentre le sue mani viaggiavano leggere sui suoi fianchi e sulla sua schiena.
Si é sentita Delusa e in gabbia, nonostante parte di questa situazione fosse proprio sua.
Per quanto (Nome) potesse riconoscere che quello che aveva fatto e la presenza di Reina lo rendessero frustrato e allontanato, la sua ragazza non lo trovava comunque giustificabile.
Il mix di inadeguatezza a qualsiasi ruolo lui potrebbe ma volere per lei, il formicolare sotto la pelle e alla pelle d’oca; Formano sonata di disgusto che penetra la pelle bel curata e profumata. Lo spinse via, o almeno era quello che voleva fare. L’unico risultato ottenuto era una distanza di a malapena 20 cm dei loro volti, e fermando di conseguenza le mani di Cassis. Una al centro della schiena e l’altra sul suo fianco destro. ❝ C’è qualcosa che non va? ❞ Sussurrò a bassa voce, affinché solo lei potesse udirlo. Il tono era leggero e amorevole, quasi come non ci fosse stata una discussione poco prima. Come se entrambi lo voleste davvero. Come se lei volesse infrangere la tradizione della prima notte di nozze proprio con lui.
Ma non era così.
Il disgusto é ancora più accentuato. ❝ Tutto questo. È tutto questo che non va! ❞ Si sentiva annegare in se stessa mentre lui alza un sopracciglio. Non sembrava capire cosa ci fosse di male. Glielo leggeva negli occhi caldi e chiari. Lui voleva arrivare fino in fondo quella notte.
Cosi che nessuno potesse difenderla da lui. È questo che ha pensato lei, e per questo voleva impedirlo.
❝ Questo non è il momento… hai atteso due anni… perché adesso..❞ Ad (Nome) mancava il fiato per quello che poteva sembrare la millesima volta da quando l’evava toccato. Il petto, le braccia, il corpo e la coscienza sono pesanti, come se ad un certo punto qualcuno le avesse fatto franare una montagna addosso e l’avesse lasciata in balia di qualsiasi morte l’avrebbe attesa. É rimasta lì in un soffocante silenzio solo che solo lei stava soffocando.
Lady (Nome) non sapeva se fosse i suoi occhi ancora fissi su di lei, o la pesantezza delle sue disperate é sprezanti parole o il semplice peso delle aspettative. ❝ Avevi promesso che avresti aspettato-❞
Rise basso e amaro mentre la guarda - no, anzi stava guardando qualcos’altro -. ❝ Sappiamo che non si tratta di questo… smetti di fingere che te ne importi. ❞ Cassis si é permesso di trascinarla a se. La Distese sul letto con la schiena contro il materasso, le sue gambe avvolte intorno alla vita di Cassis, le sue mani erano al lato del suo volto ed convolto e spaventato… e lei semplicemente rimase immobile aspettando qualsiasi cosa, qualcuno che venga a fermarlo.
(Nome) era sempre pregna di quell’espressione sconvolta quando era sola con lui in quella camera. Ogni volta parlava di quella maledettissima prima volta come se davvero fosse il punto focale. Come se fosse il vero centro del discorso.
In realtà, agli occhi di Cassis lei avrebbe trovato una scusa anche quella notte pur di non essere tocca in qualsiasi modo. Non aveva semplicemente senso continuare a prolungare le loro torture. Lui avrebbe potuto solo soddisfare il suo bisogno di possederla e lei semplicemente avrebbe smesso di negare.
Pateticamente non lo ha respinto, non per la consapevolezza della loro differenza di forza, ma dalla pura e semplice paura.
Se avesse voluto andare avanti, (Nome) avrebbe semplice pianto e supplicato affinché -prima o poi- questo potesse finire. ❝ Non si è mai trattato solo aspettare e lo sai. ❞ Certo che (Nome) lo sapeva. Per quanto fosse consapevole di questo era inutile, provava ancora un immenso terrore.
Prima o poi sarebbe dovuto accadere, e rimandare era solo l’unica cosa su cui Cassis ti ha fornito una scelta.
Si abbassò e ora il suo volto era dannatamente vicino alla sua pelle. Bació a stampo ogni punto di pelle scoperta a sua disposizione in quella dannata posizione. Le spalle, il collo, il viso, la mandibola, le clavicole e la valle dei seni. Quest’ultimo gli impone di spostare il tessuto della delicata camicia da notte. Avrebbe potuto andare avanti così, togliere l’abbigliamento da notte della sua signora e continuare, non lo avrebbe fermato ed era sicura non lo avrebbe fermato neanche ora.
Tuttavia non è andato oltre si era fermato lì, dove l’ultimo bacio era stato posato e si alzò di colpo.
❝ Spero sia bastato come avvertimento… Il tempo è un lusso che ti ho concesso io e nessun altro. ❞
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volevoimparareavolare · 2 years ago
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Come si dimentica una persona?
Ps: complimenti per le tante risposte argomentate e sagge che dai☺️
Le persone non si dimenticano.
Certo; il tempo potrà alterare la tonalità della sua voce, o l’esatto calore della sua pelle, quando accarezzava la tua. E molto probabilmente, non riuscirai più a tracciare perfettamente le ragnatele dorate che si formavano nei suoi occhi, mentre il sole si scioglieva all’orizzonte, con le ultime luci che restavano impigliate tra le maglie sottili delle sue iridi prima di essere inghiottite dal buio.
Tuttavia, se concedi a qualcuno di entrare nel tuo cuore, l’impronta che imprimeranno nella tua anima durerà in eterno; oltre ogni spazio, aldilà degli anni, tratterrai pezzi di loro in te per sempre.
Saranno in un profumo che respirerai all’improvviso un giovedì mattina, camminando di fretta per strada, e che ti spingerà a voltarti, col cuore che batterà a mille e le pupille che schizzeranno di volto in volto alla ricerca ossessiva dell’unico che non sarà presente.
Li troverai quando guarderai l’orologio e le lancette segneranno le due della mattina, e ti torneranno in mente le vostre conversazioni, quelle lasciate interrotte é mai più continuate, e il petto comincerà a formicolarti fino a farti male.
Saranno disseminati fra le pagine dei libri che ti aveva consigliato, e nei posti che avete visitato, intagliati nelle panchine in cui vi siete seduti e nei caffè in cui entraste per ripararvi dalla pioggia, e che poi divennero il vostro punto fisso di incontro.
Saranno lo scarabocchio che formeranno le tue labbra, quando parlando del passato ti ritroverai a parlare anche di loro.
Quei pezzetti ti si cuciranno addosso, fin dentro le ossa, facendotele tremare, quando realizzerai che quei film che avevate deciso di andare a vedere assieme saranno già usciti dalla programmazione. Come i musei che vi eravate segnati, e in cui ora cammini solo, lungo quei corridoi in cui avevate fantasticato di baciarvi tra le pitture, la cui statura mastodontica ti fa sentire ora così piccolo. E ti stringerai nelle spalle, scuotendo la testa e abbassando lo sguardo, sussurrandoti in punta di labbra che non era poi così importante. E ti stropiccerai le palpebre con le mani, cercando di levare via la polvere dei sogni infranti che te li starà irritando… o per impedire alle lacrime di scendere.
I frammenti di tutte le persone che hai amato si scioglieranno nel tuo sangue, allo stesso modo in cui il sale si scioglie nell’acqua, e diventeranno parte di te, costringendoti a imparare a convivere con loro, trasportandoli ogni giorno, fino a quando non ti graffieranno più la gola, consumandoti tutta la voce, e diventerai così bravo che finalmente ti sembreranno leggeri. E non ti faranno più male.
Le persone non si dimenticano; si perdonano, facendole diventare così silenziose da credere che non sia rimasto più nulla di loro in noi.
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cinquecolonnemagazine · 5 months ago
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We Are Who We Are
Triennale Milano presenta We Are Who We Are Stratificazione di linguaggi nell’arte contemporanea, un progetto di Damiano Gullì in collaborazione con Annika Pettini dedicato ad approfondire pratica e poetica di artiste e artisti italiani caratterizzati da uno sguardo trasversale e un approccio sempre più fluido rispetto alle diverse discipline. Gli incontri – parte del programma di Triennale Estate – sono strutturati in tre conversazioni one to one: ogni appuntamento è dedicato a un singolo artista con l’obiettivo di far emergere, attraverso un confronto intimo e spontaneo, la capacità di analisi e narrazione che è racchiusa nei processi di ricerca artistica e le diverse modalità in cui essa si declina. Mercoledì 10 luglio, alle ore 19.00, il terzo appuntamento vede Annika Pettini, scrittrice e responsabile Cultura per Edizioni Zero, in conversazione con l'artista Alba Zari. Alba Zari (Bangkok, 1987) si è laureata al DAMS di Bologna. Ha frequentato un corso intensivo di Fotografia Documentaria presso l’International Center of Photography di New York e ha conseguito un Master in Fotografia e Visual Design presso la NABA di Milano. Utilizza il mezzo fotografico come strumento di indagine e autoanalisi, interrogandosi sulla sua capacità di funzionare come traccia, indizio e sulla sua natura ingannevole. Il suo approccio apparentemente rigoroso e scientifico nasconde una capacità interpretativa profondamente poetica dei temi della memoria e dell'identità. Fin dall'infanzia ha condotto una vita nomade che l'ha portata a vivere in diverse città e paesi. La sua esperienza come viaggiatrice influenza e si riflette nella sua pratica fotografica, che esplora temi sociali, come ad esempio i suoi visual studies sui centri di salute mentale e sui diffusi disturbi alimentari della società americana.  Le sue ultime opere includono Fear of Mirrors (2023-2024), Rakshasa (2023-2024), Occult (2019-2023), un visual study sulla propaganda della setta dei Bambini di Dio. The Y- Research of Biological Father (2017) nasce da un viaggio alla ricerca delle sue origini attraverso il padre che non ha mai conosciuto. Places (2015), un libro e un progetto fotografico realizzato con ElementWo che si occupa di analisi della comunicazione visiva della propaganda ISIS. Ha pubblicato il breve documentario FreiKörperKultur (2021) presentato in anteprima alla Settimana della Critica di Venezia. Sta lavorando al suo primo documentario White Lies. Con il progetto Y è parte del Foam Talents 2020.  Il suo lavoro è stato presentato a festival e musei internazionali come MAXXI, Roma, London Art Fair, Circulation Paris e Athens Photo Festival. Ha vinto il premio speciale della giuria a Images Vevey (Svizzera, 2022) con l'opera Occult, il Premio Graziadei (2021) e il secondo premio al Backlight Prize (Finlandia, 2020). Le sue opere sono presenti in collezioni private e musei, tra cui Fotomuseum Winterthur, MAXXI, Fondazione Orestiadi e Collezione Donata Pizzi. Read the full article
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opulenzacinematografica · 6 months ago
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00CINEMA: io e il cinema abbiamo rotto
Ho pensato molto a come rimettermi a scrivere di cinema. Ho sempre scritto e parlato di questo in maniera naturale, una profonda e totale connessione con ciò che vedevo. Avevo sempre qualcosa da dire e per un po’ pensavo quasi di avere la conoscenza assoluta.
Assurdo come qualcosa che hai curato per anni sia improvvisamente diventato un estraneo molesto, qualcuno di cui non si riesce ad evitare la presenza e che si è costretti a vedere ogni singolo giorno. Ogni volta che si parlava di cinema c’erano troppe cose da dire, troppi film da vedere, troppi soldi da spendere. Perché si, è una spesa essere uno spettatore abituale. Certo, una spesa più che giusta, ma pur sempre una spesa. Ed io, come penso moltə altrə mi sono fermata. Che significa? Ascoltavo le conversazioni, guardavo con interesse i dettagli che venivano colti rispetto alla pellicola di turno nei contenuti online, tenevo gli occhi attenti sulle ultime novità e mi accontentavo semplicemente di guardare, senza realmente vedere.
Era tutto troppo. Chiunque voleva dire la sua e questo meccanismo luccicante, rendeva tutto così poco reale, tanto da farmi perdere l’interesse. Non sentivo più la magia, non era più speciale.
Certo, nel mio piccolo ho lavorato ma avrei potuto fare di più sicuramente, impegnarmi per non illudermi che tutto stesse andando bene, che quella cultura che mi faceva da solido materasso dove mi rifugiavo lentamente stava cedendo e io non stavo facendo niente per rimanere a galla. E forse questo è il vero super potere che l’essere umano ha: la possibilità di aggiornarsi e di evolversi. La cultura non è mai troppa, il detto “non si smette mai di imparare” è così reale che dovremmo farne tuttə tesoro.
Non è certo questo il tono che voglio mantenere in questi lidi ma credo che la sincerità sia un’ottima base da cui partire. Non mi sono sentita all’altezza per molte cose e potrei tranquillamente paragonare il mio rapporto con il cinema come quello tra due persone che hanno una relazione e dove uno dei due ferisce l’altro. Non sto qui ad elencare tutte le volte in cui io mi sono sentita quella ferita ma la verità era che io rivestivo perfettamente l’immagine del carnefice, io ho lasciato che la valanga di titoli usciti mi offuscassero la mente, che l’ansia di cui soffro avesse il controllo su tutto e il cinema, la mia metà, si è sempre più allontanato da me.
Il mio obiettivo ora è proprio di riconquistarlo, lentamente, senza fretta, rieducando la mia mente a quello che mi faceva stare bene, a quello che mi motivava, perché capita a tutti di perdere l’interesse per ciò che si ama. Succede di perdersi senza sapere cosa si desideri fare. Accade di sentire il mondo andare avanti lasciandoti indietro e va bene così. Ci vuole tempo per rendersi conto che basta una manciata di passi per tornare a galla e riprendere coscienza di cosa si è. Perdersi fa paura ma è anche bellissimo perché quando ci si ritrova, ci si rende conto che le difficoltà passate erano solo momenti di sconforto.
Questo posto nasce per diventare parte di quei passi di cui ho bisogno. Nelle prossime settimane vorrei parlare di tutti quei film che mi accompagneranno in questo percorso e credo che ce ne accorgeremo insieme quando tornerò a galla.
Qualcuno mi ha detto “concediti di commiserarti” ed è quello che mi sento di consigliare a chiunque si ritroverà a leggere queste parole, concedetevi di stare male, di prendervi del tempo perché vivere non è facile. È bellissimo ma è dannatamente difficile al giorno d’oggi o forse lo è stato sempre e solo ora ne sto prendendo a pieno consapevolezza, questo io non posso saperlo. So per certo però che se si sente di aver perso il senso di ciò che si vuole fare, non bisogna mai fermarsi, rallentarsi va più che bene ma fermarsi del tutto è davvero pericoloso per chiunque, serve poi una forza non indifferente per tornare di nuovo centrati.
Poss(iam)o farcela.
I.R.
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scrivopensieri · 6 months ago
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Chapitre 6
Ho scatoloni dappertutto. Ho iniziato qualche giorno fa' a riempire scatoloni per il trasloco che arriverà tra qualche settimana. Non sappiamo ancora dove però, ed è molto buffo vedere la faccia della gente sconvolta quando viene a sapere che non ho una vera destinazione.
Ho le farfalle nello stomaco al solo pensiero di rivedere K. Una mia vecchia collega mi ha proposto di mangiare con loro mercoledì, e lui ci sarà. Ci mangeremo di sguardi di nuovo, come al solito. Non vedo l'ora.
Mi sono mancate un sacco le conversazioni lunghe e notturne con S ieri sera. Questo mi ha permesso di andare a dormire prima, di riposarmi di più, ma sicuramente meno sorridente rispetto alle ultime sere. Queste ultime sere abbiamo condiviso molto di più che semplici parole, direi che erano momenti molto intensi. No, non ho ceduto a niente. Non voglio, ma rimane qualcosa di veramente difficile. C'è qualcosa in tutto questo che mi rende manipolabile, quando qualche giorno fa' ero stata io a dire che sono più predisposta a manipolare le persone intorno a me. Invece, lui ha un livello in più di me. Fa quasi paura come persona, ma è talmente affascinante allo stesso tempo. Lui, le emozioni e sensazioni date da lui. Penso che averlo davanti mi farebbe tornare una timida bambina in un attimo. E penso che gli piaccia questa cosa.
Mi manca un sacco F la sera ! Il suo corpo, il suo calore nel letto. Manca qualcuno accanto a me la sera quando mi addormento. Sperò che ci ritroveremo veramente quando tutta questa storia finirà.
... e chissà cos'altro finirà con il suo ritorno ...
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delectablywaywardbeard-blog · 7 months ago
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Netanyahu, 'sanzioni Usa contro soldati massima assurdità'
“Le sanzioni non devono essere imposte alle forze di difesa israeliane”. Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu riferendosi alle intenzioni Usa nei confronti del Battaglione ‘Netzach Yehuda’. “Nelle ultime settimane – ha detto su X – ho lavorato contro sanzioni ai cittadini israeliani, anche nelle mie conversazioni con alti funzionari del governo americano. In un momento in cui i nostri…
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lamilanomagazine · 9 months ago
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Roma: la Polizia di Stato contrasta lo spaccio di stupefacenti, sequestrata droga e più di 10 mila euro in contanti
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Roma: la Polizia di Stato contrasta lo spaccio di stupefacenti, sequestrata droga e più di 10 mila euro in contanti. Proseguono senza sosta le indagini e gli interventi dei poliziotti della Questura di Roma, coordinati dalla Procura della Repubblica, nell'ambito delle attività volte alla prevenzione e repressione dei reati inerenti allo spaccio di sostanze stupefacenti. Al fine di confondere il forte odore emanato dallo stupefacente che deteneva all'interno del suo zaino, un 29enne italiano, fermato dagli uomini della Polizia di Stato dell'VIII Distretto Tor Carbone, aveva lasciato aperto un pacchetto di caffè e sparso parte del contenuto all'interno della borsa. Poco prima, l'uomo, era stato notato dagli agenti camminare in via Camesena con uno zaino a tracolla, mentre si guardava ripetutamente alle spalle. Fermato dagli agenti per un controllo il 29enne, privo di documenti, dopo un tentativo di fuga, è stato bloccato ed il suo zaino controllato. Tra bustine termosaldate, panetti e cilindri, lo stupefacente recuperato – hashish e marjuana –è stato di oltre sei etti, inoltre in una tasca del giubbetto che lo stesso indossava sono stati trovati 4630 Euro in contanti, quale probabile provento dell'illecita attività di spaccio. Una volta ispezionato il cellulare in uso al fermato, si è avuta ulteriore conferma dell'attività di spaccio posta in essere dall'uomo, a causa delle conversazioni con vari acquirenti utilizzando una piattaforma di messaggistica. L'uomo è stato quindi arrestato con la successiva convalida da parte del giudice. Il personale della Polizia di Stato della sezione volanti stava effettuando un controllo presso il sottopasso che collega via Marsala con via Giovanni Giolitti quando una macchina che è sopraggiunta, notata la presenza della pattuglia, ha frenato bruscamente. Gli agenti, insospettitisi, hanno così deciso di controllare gli occupanti del mezzo. A bordo un uomo ed una donna, di 32 e 19 anni, entrambi romani e già conosciuti alle forze dell'ordine, i quali mal celavano uno stato di ansia ed agitazione nei confronti del controllo in atto. I poliziotti hanno così deciso di eseguire ulteriori accertamenti presso gli uffici del commissariato Viminale: indosso alla ragazza sono state rinvenute diverse bustine contenenti crack e cocaina ed un importo di quasi 600 Euro. Mentre per quanto concerne l'uomo, la perquisizione domiciliare effettuata dagli investigatori ha permesso di recuperare 2 fucili tipo 'soft air' calibro 6 mm – riproduzione di modelli "AK 47" ed "M4" – muniti di caricatore, privi entrambi di tappo rosso e, all'interno di una cassaforte, 50 proiettili calibro 9x21. Ultimate le indagini per i due è scattato l'arresto in concorso per spaccio di sostanze stupefacenti poi convalidato dal giudice. In zona Corviale, un uomo a bordo strada, che camminava indossando un cappuccio come se non volesse farsi riconoscere, è stato fermato per un controllo da una pattuglia del XI Distretto San Paolo. Alla richiesta di documenti da parte degli operatori, l'uomo ha affermato di non averli e che si sarebbe recato a casa per prenderli cercando così di defilarsi, ma gli agenti, non appena hanno provato a trattenerlo al fine di procedere al controllo, hanno scatenato la sua reazione, poiché ha iniziato ad aggredirli. Una volta bloccato, l'uomo è stato portato presso gli uffici del Distretto per risalire alla sua identità; a seguito degli accertamenti il fermato è risultato avere numerosi precedenti specifici in materia di stupefacenti, oltre ad un Avviso Orale emesso dal Questore, sempre concernente gli stupefacenti. La perquisizione personale nei confronti dell'uomo, un 41enne romano, ha permesso di rinvenire 45 involucri di cocaina, diversi pezzi di hashish, un bilancino di precisione, 420 Euro e del nastro isolante, utilizzato per confezionare gli involucri trovati in suo possesso. Il 41enne è stato così arrestato per resistenza a Pubblico Ufficiale e detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, misura poi convalidata dall'Autorità Giudiziaria. La pattuglia della Polizia di Stato del XV Distretto Ponte Milvio, nel percorrere via della Mendola durante il quotidiano servizio di controllo del territorio, ha notato un uomo all'interno di una macchina parcheggiata. L'intuito degli agenti di fermarsi poco distanti ed attendere i successivi movimenti dell'uomo è stato premiato quando il sospettato, appena partito con la macchina, è stato fermato per un controllo. L'uomo, sin da subito ha mostrato un atteggiamento nervoso e schivo nei riguardi degli operatori di Polizia; gli agenti, a seguito di una prima verifica, hanno riscontrato che l'autovettura era da ricercare in quanto provento di appropriazione indebita e che l'uomo era già conosciuto dalle forze dell'ordine. Le prime perquisizioni veicolare e personale hanno permesso di rinvenire quantità di cocaina nascosta negli slip, un punteruolo alesatore, del materiale specifico per il confezionamento e una somma di 155 Euro. Mentre nella successiva perquisizione domiciliare, è stata trovato ulteriore stupefacente, sostanza da taglio ed una somma di mille Euro, della quale l'uomo, che non svolge alcuna attività lavorativa, non ha saputo dare contezza. Ultimate le indagini per l'uomo, italiano di 34 anni, è scattato l'arrest con la successiva convalida del Giudice. I servizi di osservazione ed appostamento, attuati dal personale della Polizia di Stato del commissariato Appio Nuovo, hanno permesso di appurare il modus operandi di un soggetto che era solito consegnare stupefacenti 'a domicilio': il sospettato, uscendo dalla sua abitazione a bordo della sua macchina si recava dai clienti e dopo aver parcheggiato saliva a bordo delle loro macchine cedendo grossi involucri in cambio di ingenti somme di denaro. Gli agenti, durante uno di questi scambi, avvenuto in via della Marranella di Marino, hanno bloccato l'uomo ed il suo acquirente, in procinto di ripartire con la sua macchina. Cospicuo il bottino recuperato dagli investigatori tra cocaina e hashish, numeroso materiale per il confezionamento ed un importo di quasi 3.500 Euro. I due fermati, entrambi romani di 53 e 26 anni, al termine delle verifiche sono stati arrestati in concorso per detenzione e spaccio di sostanza stupefacente. L'Autorità Giudiziaria ha in seguito convalidato gli arresti.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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personal-reporter · 1 year ago
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Cersaie 2023 a Bologna
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Con 625 espositori, 15 padiglioni e 145mila metri quadrati espositivi torna Cersaie, il Salone della ceramica per l'architettura e dell’arredo bagno, dal 25 al 29 settembre a Bologna Fiere, che festeggia 40 anni e celebra questo anniversario con una nuova campagna di comunicazione, un layout rinnovato e tante novità. Tra gli eventi da non perdere ci sarà la mostra Route 40, curata da Davide Vercelli e allestita da Dario Curatolo, per rivivere l’evoluzione dell’arredo bagno e della ceramica nelle ultime quattro decadi a partire dal Quadriportico  per proseguire in Galleria 21-22, 25-26 e nel Mall del Padiglione 37 con grafiche, videowall, immagini, prodotti, personaggi e aziende che raccontano ciascun decennio. Ogni anno Cersaie ospita architetti di fama internazionale, nella cornice di Costruire, abitare, pensare, il programma giunto alla quattordicesima edizione e la protagonista di quest’anno è Xu Tiantian fondatrice dello studio DnA Design and Architecture di Pechino. Sono 18 gli eventi in programma al Cafè della stampa, le conversazioni di 45 minuti tra i direttori delle testate giornalistiche e celebri architetti e designer. Si parlerà di ceramica e architettura con Massimo Iosa Ghini, pin occasione dell’ottava edizione del Café della Stampa, che appartiene a quei progettisti italiani che, a partire dagli anni Ottanta, lavora a cavallo tra diverse discipline seguendo la tradizione di Gio Ponti, dove l’architetto, come fu nel Rinascimento, si muove in molti ambiti, fra arte, artigianato, progetto industriale e architettura. Uno degli appuntamenti più amati dal grande pubblico, Cersaie disegna la tua casa, giunto all’undicesima edizione, si terrà giovedì 28 e venerdì 29 settembre nel mall dei padiglioni 29 e 30. Per sfogliare le riviste di settore e incontrare i giornalisti di design e architettura c’è l’Agorà dei media presso il Centro Servizi, con 55 case editrici di giornali, riviste, televisioni e siti web, di cui 12 estere, attive con 68 testate. Confermato lo spazio dedicato alla posa, con un'area di circa 400 metri quadrati nel padiglione 32, con dimostrazioni di lastre ceramiche a cura dei maestri piastrellisti di Assoposa, riferimenti tecnici alla normativa 11493 e incontri sulla posa in opera e sulle nuove tecnologie. Da kermesse espositiva a luogo da vivere, dove concedersi una pausa tra un calice e un piatto. Cersaie quest’anno offre momenti di convivialità e ristorazione diffusa, anche a fine giornata, per incentivare la permanenza in fiera, dove sono quattro i nuovi lounge bar che prendono il nome di alcune delle testate presenti, come The Plan, Il bagno oggi e domani e Tile Italia, mentre dalle 18 alle 19 ci saranno gli happy hour con dj set. Read the full article
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kritere · 1 year ago
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Strage di Brandizzo, le ultime telefonate prima dell’incidente: “State fermi. Deve ancora passare un treno”
DIRETTA TV Incidente ferroviario a Brandizzo, ultime news 3 Settembre 2023 Le ultime tre telefonate prima che il treno travolgesse i cinque operai alla stazione di Brandizzo dimostrerebbero che le vittime stavano lavorando senza l’autorizzazione. Ci sarebbe stato anzi l’ordine di l’ordine di “non procedere con i lavori”. ribadito in due conversazioni. 1 CONDIVISIONI Attiva le notifiche per…
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giancarlonicoli · 1 year ago
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10 ago 2023 09:12
LA TASSA SUGLI EXTRAPROFITTI DELLE BANCHE? IL PROBLEMA E’ COME CI SI E’ ARRIVATI - LO SPIEGA IL “CORRIERE”: “NELLE CASSEFORTI DELLE BANCHE CI SONO UN SACCO DI TITOLI DI STATO ITALIANI. MOLTI DEI LORO AZIONISTI CHE HANNO VISTO CADERE IL VALORE DELLE AZIONI SONO GLI STESSI INVESTITORI CHE ACQUISTANO BOT E BTP. È STRANO CHE UNA MISURA COSÌ IMPORTANTE VENISSE COMUNICATA ASSIEME A UNA PLETORA DI PROVVEDIMENTI. È UNA COSA LECITA, PURCHÉ SI METTANO A PARTE LE CATEGORIE DI QUELLO CHE SI VUOLE FARE. IL PRINCIPIO NON PUÒ VALERE SOLO PER TASSISTI E BALNEARI. ANCHE PERCHÉ SE LA MISURA È LECITA, ALTRETTANTO LECITA È LA DOMANDA: CI SI FERMERÀ ALLE BANCHE O SE ALTRI SETTORI ENTRERANNO NEL MIRINO?” -
QUEI TIMORI ALL’ESTERO E IL VALORE DELLA FIDUCIA PER IL SISTEMA ITALIA
Estratto dell’articolo di Daniele Manca per il “Corriere della Sera”
Le banche ieri hanno recuperato in Borsa. Non tutti quei quasi 10 miliardi di valore persi martedì. E comunque, ci sono riuscite solo perché il ministero dell’Economia ha precisato meglio i contorni di quella tassa sugli extraprofitti delle banche […] L’Italia non ha bisogno di questi choc. Anzi, ne abbiamo vissuti così tanti che il semplice ricordo rende cittadini, famiglie, imprese, investitori e partner internazionali, di nuovo sospettosi. […] Quando si ha a che fare con l’economia […] il primo obiettivo è evitare di trasmettere un virus chiamato «incertezza». L’incertezza uccide il motore principale di un Paese: la fiducia.
Le ultime 48 ore hanno visto incrociarsi telefonate e conversazioni tra i banchieri italiani e internazionali per capire che cosa stesse accadendo in Italia. Non tanto per il provvedimento in sé. Quanto per la poca chiarezza nella sua illustrazione e nelle sue conseguenze. Al punto di dover spingere il ministero dell’Economia a fare una precisazione, martedì sera, sul tetto che sarebbe stato posto alla tassa stessa.
Le banche non sono tra le istituzioni più amate, in Italia e nel mondo. I conti costano.
La burocrazia non è delle più semplici. Chiedere un prestito non è mai una passeggiata.
Per di più negli ultimi periodi hanno fatto un sacco di soldi, di profitti, dei quali peraltro i banchieri vanno molto fieri. Utili che derivano in parte anche da come si è mossa la Banca centrale europea.
[…] Una manovra che ha permesso […] alle banche di guadagnare […] nella differenza tra gli interessi ai quali prestano i soldi e quelli ai quali remunerano il denaro depositato sui loro conti correnti. È su questo che il governo vuole intervenire. Ritenendo cioè implicitamente che le banche abbiano lucrato eccessivamente su quei margini, mentre famiglie e imprese si trovavano ad affrontare un costo del denaro sempre maggiore.
La scelta potrebbe spingere le banche a dirottare le risorse verso aree non tassate invece che verso mutui e prestiti a vantaggio dei cittadini. Quindi ottenendo l’effetto contrario. Senza dimenticare che gli istituti italiani, una quindicina di anni fa, erano tra i più problematici. Oggi, invece, si sono dimostrati tra i più solidi agli stress test europei.
Questo è frutto anche degli utili che hanno consolidato gli istituti in questi anni.
[…] Attaccate alle banche ci sono […] famiglie e imprese. E ci sono, nelle loro casseforti, un sacco di titoli di Stato italiani. Il circuito in cui agiscono inoltre è nazionale e internazionale. Molti dei loro azionisti che hanno visto cadere il valore delle azioni sono gli stessi investitori che acquistano Bot e BTp. Abbiamo visto recentemente nel caso della Silicon Valley Bank quali possono essere le conseguenze quando anche soltanto un istituto si trova in difficoltà. Le banche non cessano di essere decisive per l’economia quando fanno molti utili.
Per questo è parso strano che una misura così importante come una tassazione straordinaria venisse comunicata assieme a una pletora di provvedimenti che andavano dai piromani, al caro voli, ai taxi. Tutti i governi, sia chiaro, decidono come e dove trovare i soldi. Tasse del genere sono un po’ ovunque in Spagna. In passato in Gran Bretagna. È una cosa lecita, purché si mettano a parte le categorie di quello che si vuole fare. Il principio non può valere solo per tassisti e balneari.
Anche perché se la misura è lecita, altrettanto lecita è la domanda di chi si chiede se ci si fermerà alle banche o se altri settori entreranno nel mirino. E chi deciderà — e come — quali sono gli utili giusti e quelli ingiusti? Legare la nuova imposta e i suoi eventuali incassi a determinati scopi ha reso tutto ancora meno chiaro. Abbiamo scoperto in rapida successione che gli introiti dovranno servire a dare una mano a famiglie e imprese, a confermare gli aumenti di stipendi e pensioni, a sostenere chi aveva un mutuo a tasso variabile. Un’attenzione estrema al consenso. Tanto più che una tassa dagli incassi così incerti sembra sia stata già destinata a coprire una lunga serie di spese. […]
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enkeynetwork · 1 year ago
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notiziariofinanziario · 2 years ago
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Armani, Gucci e Brunello Cucinelli tra le aziende più sostenibili sul web
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Armani si conferma l’azienda con la miglior percezione di sostenibilità, mantenendo saldo il primo posto in classifica. L’azienda dello stilista italiano cresce nella classifica genera­le di 16 punti anche grazie all’apertura del primo negozio monomarca A|X Armani exchange dallo spirito inclusivo. New entry sul podio è invece Gucci che, con un punteggio di 44,36, ha aumentato la sua percezione del 19% ri­spetto ad aprile 2022, compiendo un balzo di 34 posizioni che gli ha fatto conquistare l’argento. Ad aiutare il marchio nella scalata è stata la collezione di accessori estivi per gli animali, ma anche la conti­nuazione del progetto con il cantante Harry Styles che punta a raccogliere fondi per il Global fund for women. L’azienda di Kering registra il maggior numero di conversazioni legate ai temi Esg, pari al 19,8% del totale settoriale. Resta stabile nella top 200 anche Brunello Cucinelli, che con 40.94 punti ottiene il terzo posto nella classifica dei brand di moda e lusso. Segue al quarto posto Adidas con 40,07, grazie all’evento Run for the oceans, mentre il quinto posto lo raggiunge il colosso del beauty francese L’Oréal Paris(38,50), seguito da Luxottica (37,35) e Be­netton group (37,11) anche grazie alla do­nazione di 4 milioni di euro dai suoi dipendenti a favore del popolo ucrai­no. In ottava e nona posizione, Prada e Otb group, rispettivamente con 37,02 e 36,36 punti, in ascesa nella classifica rispetto allo scorso semestre. Infine, in chiusura della classifica di settore compare Ovs, che si classifica al decimo posto ma guadagna quattro punti arrivando a 35,78. Tra le ultime posizioni ci sono invece Calzedonia, Furla e Loro Piana con un punteggio compreso tra 11,48 e 7,51. In generale, dall’analisi sulla percezione della sostenibilità aziendale è emerso che solo due rappresentanti del fashion & beauty rien­trano tra le prime 50 società perce­pite come più sostenibili online. Il cluster della moda registra un indi­ce medio pari a 26,95, in aumento comunque rispetto alla precedente rilevazione. Read the full article
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cinquecolonnemagazine · 1 year ago
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Israele, pressing Usa per evitare attacco a Gaza: troppo tardi?
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(Adnkronos) - Gli Stati Uniti in pressing su Israele per evitare l'offensiva di terra nella Striscia di Gaza. Mentre le forze armate israeliane preannunciano blitz sempre più estesi nell'enclave, "l'amministrazione Biden sta esortando Israele a riconsiderare i suoi piani per una grande offensiva di terra nella Striscia di Gaza e a optare invece per un'operazione più 'chirurgica' utilizzando aerei e forze speciali che effettuino raid precisi e mirati su obiettivi e infrastrutture di alto valore di Hamas", scrive il 'Washington Post' che cita funzionari statunitensi che hanno familiarità con le discussioni.  La preoccupazione dell'amministrazione Biden I funzionari dell'amministrazione Biden "sono molto preoccupati per le potenziali ripercussioni di un'invasione di terra su ampia scala" e "dubitano sempre di più che possa raggiungere l'obiettivo dichiarato di Israele di eliminare Hamas. Temono anche che ciò possa far fallire i negoziati per la liberazione di quasi 200 ostaggi, soprattutto perché i diplomatici pensano di aver fatto progressi 'significativi' negli ultimi giorni per liberarne un certo numero, tra cui potenzialmente alcuni americani, ha detto uno dei funzionari". L'amministrazione Biden, scrive il 'Washington Post', "è anche preoccupata che un'invasione di terra possa provocare numerose vittime tra i civili palestinesi e tra i soldati israeliani, innescando potenzialmente una drammatica escalation ostilità nella regione". Le intenzioni statunitensi I funzionari statunitensi ritengono che un'operazione mirata sarebbe più favorevole alla negoziazione degli ostaggi, avrebbe meno probabilità di interrompere le consegne di aiuti umanitari, sarebbe meno letale e avrebbe meno probabilità di provocare una guerra più ampia nella regione, hanno detto i funzionari. li Stati Uniti anche nelle ultime hanno tenuto "attive discussioni" con Israele per quanto riguarda la possibilità di una pausa umanitaria per consentire il rilascio degli ostaggi a Gaza, dice il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale Usa, John Kirby. "Se fosse possibile una pausa umanitaria per consentire il rilascio degli ostaggi è qualcosa che sosterremmo assolutamente e crediamo che anche Israele dovrebbe sostenere" un'iniziativa del genere, spiega Kirby. "Abbiamo avuto discussioni attive" con Israele su questo, aggiunge. Gli Stati Uniti, rileva, "continueranno a fare pressione con i nostri partner nella regione" in modo da arrivare alla liberazione degli ostaggi. "Se ciò richiederà una pausa temporanea e localizzata per farlo, allora siamo assolutamente favorevoli a questo. Sosteniamo qualsiasi sforzo possa essere fatto per riportarli a casa sani e salvi dalle loro famiglie", afferma Kirby.  L'Arabia Saudita ed i suoi messaggi Washington, intanto, in un quadro estremamente complesso negli ultimi giorni ha ricevuto i messaggi dell'Arabia Saudita. Riad "ha fermamente avvertito gli Stati Uniti che un'invasione di terra israeliana nella Striscia di Gaza potrebbe essere catastrofica per il Medio Oriente", sottolinea il New York Times. Il senatore democratico e membro Richard Blumenthal, democratico del Connecticut e membro della commissione per i servizi armati è stato uno dei 10 senatori che hanno incontrato lo scorso fine settimana il principe ereditario Mohammed bin Salman, sovrano de facto del regno, nella capitale saudita, Riyadh. La leadership saudita, spiega Blumenthal al 'Nyt', "sperava che un'operazione di terra potesse essere evitata per ragioni di stabilità e per la perdita di vite umane".  Le preoccupazioni arabe su Israele Alti funzionari sauditi, scrive ancora il Nyt, "hanno esortato le loro controparti americane in molteplici conversazioni, sollevando le loro preoccupazioni sul fatto che un'invasione di terra potrebbe trasformarsi in un disastro per l'intera regione, secondo un funzionario saudita e una seconda persona a conoscenza delle discussioni". Un funzionario dell'amministrazione Biden, spiega ancora il quotidiano, "ha detto che era evidente che i sauditi non volevano un'invasione israeliana di Gaza".   ---internazionale/[email protected] (Web Info) Read the full article
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