#tratta di esseri umani
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superfuji · 3 months ago
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Sia l’abbrutimento dei soldati sia l’indifferenza della popolazione civile israeliana derivano da una disumanizzazione dei palestinesi che da tempo si dispiega incessantemente. 57 anni di barbarie dell’occupazione e la persistente cancellazione del conflitto israelo-palestinese dall’agenda politica di Israele e del mondo (come portata avanti intenzionalmente soprattutto da Netanyahu) hanno mostrato il loro inevitabile effetto. La vita umana palestinese per la maggior parte degli ebrei israeliani non vale molto, meno che mai dopo il 7 ottobre e meno ancora quando si tratta degli abitanti di Gaza che dall’attuale Governo israeliano vengono definiti nella loro quasi totalità come terroristi di Hamas. Un’equiparazione della catastrofe di Gaza con Auschwitz non è sostenibile – la rigetta anche Gideon Levy nel suo editoriale. Ma non è questo il punto. Per troppo tempo la politica israeliana ha strumentalizzato la singolarità di Auschwitz per scopi politici eteronomi. Dalla Shoah non si può trarre insegnamento, neanche quello del postulato ideologico di quanto fosse necessario creare un “rifugio per il popolo ebraico”, come ora dovrebbe essere diventato evidente. Semmai, dalla Shoah, si potrebbe far derivare come messaggio astratto unicamente il principio guida di una società impegnata a minimizzare se non a rendere impossibile che degli esseri umani continuino a produrre vittime umane. Questo potrebbe essere ciò che Walter Benjamin intendeva con il «debole potere messianico» che viene attribuito a ogni generazione presente in relazione a generazioni passate. E proprio in questo si manifesta l’orrendo tradimento che Israele (non solo adesso, ma ora con una smisuratezza di sua scelta) ha commesso nei confronti della memoria di Auschwitz. E in questo, esattamente in questo, sta la spaventosità del simbolo che il primo ministro israeliano non parteciperà alla cerimonia di commemorazione dell’80° anniversario della liberazione di Auschwitz perché deve temere di essere arrestato come quel criminale di guerra che in quanto rappresentante di Israele è.
Se Israele tradisce la memoria di Auschwitz
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susieporta · 9 months ago
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L’eleganza di un’anima si soppesa da certi dettagli.
Da come tratta gli oggetti.
Da come chiude una porta, piano senza sbattere.
Da come appoggia un vaso su un tavolo o un portachiavi, leggermente senza impattare.
Meno la persona impatta, maggiore è la sua eleganza.
Il suo respiro è sottile
Il suo odore non è mai acre o pungente
Il tono della sua voce non si alza mai se non è necessario.
E il cibo.
Come prende con la forchetta e porta alla bocca un ciuffo d’insalata o un po’ di pastasciutta.
Come lascia sempre qualcosa per gli altri, non portando tutto a sè.
Come si relazione con le piante, dosando l’acqua, il sole e le parole, com’esse fossero vive.
Come accoglie la libertà degli animali dando comunque loro aiuto e conforto.
Come ascolta ed entra ed esce in punta di piedi, senza farti notare l’errore.
Come ti fa capire l’errore soltanto quando sa che sei pronto a serrare la bocca e chinare il capo, in silenzio.
Non un minuto prima, non un minuto dopo.
Come si muove tra la gente, senza urtare niente, senza muovere l’aria, senza far rumore, senza infastidire una chiocciola, o un ramo, o un passante.
Come dispensa sorrisi senza sedurre e silenzi, senza punire.
Tale eleganza è in ogni animale, in ogni essere del bosco e delle foreste, delle acque e dei cieli, e in pochissimo e rari esseri umani .
Claudia Crispolti
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thegianpieromennitipolis · 3 months ago
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SENSI DELL'ARTE - di Gianpiero Menniti
LA POTENZA DELL'IMMAGINE
Forse in pochi ne sono al corrente: a Vibo Valentia è custodita, nella casa comunale e precisamente nella stanza di rappresentanza del Sindaco, un dipinto di pregevole fattura e di notevole rilevanza storico-artistica.
Si tratta del "San Sebastiano" ascritto al pittore messinese Gian Simone Comandé (1558 - 1630) per attribuzione dello storico dell’arte calabrese e ricercatore insigne, Mario Panarello, nel suo corposo contributo al saggio “I dipinti e gli inventari di Francia e altri inediti documenti per il collezionismo nella Calabria del Settecento e dell’Ottocento: Cosenza e Vibo Valentia”.
Come rammentato dallo studioso, il quadro si rivela analogo a “una nota iconografia del Sodoma (Antonio Bazzi, 1477 - 1549), oggi nella Galleria Palatina di Firenze” meglio conosciuta come Palazzo Pitti.
Il raffronto della tela "vibonese" con l'opera assai celebre del "Sodoma" è impressionante: non si tratta di mimesi ma di una comparazione interpretativa "a distanza".
Il "Martirio di San Sebastiano" (risalente al 1525 - 1527) è, in realtà, un gonfalone per le processioni, richiesto al famoso artista di origine vercellese naturalizzato senese (ritratto nella Scuola di Atene accanto allo stesso Raffaello) dalla Compagnia di San Sebastiano in Camollia della città toscana.
Il potere salvifico della rappresentazione era dunque molto sentito: un'icona, una sorta di talismano, un'immagine dalla potenza guaritrice.
L'opera del Comandé apparteneva invece alla Chiesa del Carmine a Vibo Valentia, dove prima insisteva, appunto, la Chiesa di San Sebastiano e la confraternita del santo: “In essa chiesa antichissima - scrive Bisogni - c’era dipinta l’immagine di S. Sebastiano di Simone Comandia siciliano”.
Probabilmente anche quest'immagine doveva rivestire un valore di fede intenso e diffuso: non a caso, nei pressi della chiesa sorgeva (esistente tuttora) il caratteristico borgo denominato San Sebastiano nel centro storico della città.
Premesse fatte a richiamo sommario del significato che accomuna le due immagini.
Ora si tratta adesso di confrontarne la "potenza" nell'impatto sull'osservatore.
E qui l'allievo, a mio parere, supera il maestro: non ho dubbi che la tela del Comandé (fotografata magistralmente dal Maestro Tonio Verilio) s'innalzi a un livello di pathos molto più profondo, vissuto nella consapevolezza del martirio e in un'angosciata fede ormai piena e intensa.
Possiede già il nimbo, al contrario ancora tra le mani dell'angelo nel dipinto del Sodoma.
Ma quel che più conta è lo sfondo: il San Sebastiano di Vibo è opera che risente più marcatamente della lezione vinciana, delle apocalissi che sorgono alla vista per consumare il tempo delle cose create, dell'invisibile che cela l'archè, la forza primigenia, la terra strappata al suo manto di luce per essere gettata nella desolazione della materia.
Nella tela del Sodoma, la natura benigna e il mondo degli esseri umani proseguono il loro corso immemori del sacrificio.
Qui l'evento assume connotazione epocale.
Lì il corpo attende lo spirito.
Qui il corpo è già spirito.
È già Chiesa.
La matrice, nonostante la vicinanza mimetica, è divergente: l'opera del Sodoma appartiene a una storia ancora ingenua dei catastrofici mutamenti che devasteranno l'Europa delle guerre di religione, pur trovandosi sulla soglia del "Sacco di Roma", non può prevederne le conseguenze; il dipinto del Comandé, allievo del "Veronese" che dipinse una strepitosa "Ultima cena", risale alla fine del '500 inizi del '600, in piena controriforma tridentina (1545-1563) mentre già agisce il Caravaggio e il Barocco sta per avvitarsi sulle spoglie di un confuso Manierismo.
Immagine potente, evocativa, consapevole.
Non è la morte il destino immediato del martire trafitto dalle frecce: egli patirà la violenza brutale che l'ucciderà proprio per essere sopravvissuto al primo atto crudele.
Ma quella guarigione imprevista rimane il segno dell'impossibile, la rinascita oltre ogni drammatica condizione, la forza che respinse il motto rinascimentale albertiano, vinciano e infine machiavelliano del "tamquam Christus non esset", "come se Cristo non fosse mai stato".
No, il cristianesimo riemerge dalle sue paludi cinquecentesche per confermare la regola benedettina: "Omnes supervenientes hospites tamquam Christus suscipiantur", "Lasciamo che tutti gli ospiti che vengono siano ricevuti come Cristo".
Questo, forse, è il significato più autentico del San Sebastiano di Vibo Valentia.
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anchesetuttinoino · 6 months ago
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Ringrazio l’attivista Lgbt Simone Alliva per aver reso involontariamente noto che
👉la donna di 28 anni, la quale ha affittato il suo utero a una coppia gay italiana in Argentina, “non ha un lavoro, non ha finito le scuole e cresce da sola un'altra figlia minore”
👉 “da tempo le forze dell'ordine argentine stanno indagando su casi di Gpa (utero in affitto) che non nasconderebbero altro che una tratta di esseri umani”
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alessandrom76 · 2 months ago
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la vita è adesso
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i conigli sono simili agli esseri umani sotto molti riguardi. fra cui, senz'altro, la loro capacità di sopportare le disgrazie e lasciare che la corrente della vita li trascini avanti, oltre le secche del terrore e della disperazione.
essi hanno una certa qualità che non sarebbe esatto definire durezza di cuore o indifferenza. si tratta, piuttosto, di una felice limitazione della fantasia e della sensazione intuitiva che la Vita è Adesso.
il primo scopo di una creatura selvatica è la sopravvivenza, e ciò la rende forte, come l'erba di cui si foraggia.
-
[ richard adams- la collina dei conigli ]
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lunamagicablu · 27 days ago
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Il contagio dell'umore è un problema reale che si insinua nella vita quotidiana degli esseri umani. Condividere uno spazio fisico con gli altri può portare tutti all'improvviso ad avere lo stesso umore. Essere presenti con come ci si sente nel proprio corpo ed essere consapevoli dei propri sentimenti attuali è metà della soluzione. La maggior parte delle persone non mette nemmeno in discussione il proprio stato attuale e si limita a seguire ciò che il 3D mostra loro, e questo li tiene all'oscuro. Ti è concesso di essere felice, quando gli altri non lo sono. Ti è concesso di essere eccitato per il futuro quando gli altri sono depressi, infelici e in grossi guai. Ti è concesso di ballare quando senti una brutta notizia trasmessa. Queste sono cose che i gatti e i bambini padroneggiano perché non sono ancora stati programmati. Può sembrare insensibile ed egoista essere gioiosi, quando le persone nella stanza non lo sono. Quando ti elevi, loro si sentono sollevati senza nemmeno rendersene conto. Il punto non è che tu li elevi. Si tratta di aiutare te stesso, perché te lo meriti. Va bene che gli altri non si sentano bene. Va bene che ti giudichino anche come insensibile. Questo è ciò che sta servendo loro in questo momento, come orchestrato dai loro sé superiori. Non devi salvarli, perché sono già salvati. Non devi aiutarli secondo la loro folle definizione di aiuto. Credi che un bambino o un gatto debbano sentirsi male in una stanza piena di persone depresse? No. La risposta dovrebbe valere anche per te. In nessun universo sei meno amato di un bambino o di un gatto. lightcodex.com photo by Nina Nelke *************************** Mood contagion is a real problem that creeps into the daily lives of humans. Sharing a physical space with others can suddenly make everyone feel the same mood. Being present with how you feel in your body and being aware of your current feelings is half the solution. Most people don’t even question their current state and just go with what 3D shows them, and that keeps them in the dark. You are allowed to be happy when others aren’t. You are allowed to be excited about the future when others are depressed, unhappy, and in deep trouble. You are allowed to dance when you hear bad news being broadcast. These are things cats and children master because they haven’t been programmed yet. It can feel insensitive and selfish to be joyful when the people in the room aren’t. When you uplift them, they feel uplifted without even realizing it. It’s not about you uplifting them. It's about helping yourself, because you deserve it. It's okay for others to not feel good. It's okay for them to judge you as insensitive, too. That's what's serving them right now, as orchestrated by their higher selves. You don't have to save them, because they're already saved. You don't have to help them according to their crazy definition of helping. Do you think a child or a cat should feel bad in a room full of depressed people? No. The answer should also apply to you. In no universe are you less loved than a child or a cat. lightcodex.com photo by Nina Nelke 
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ambrenoir · 7 months ago
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Sapevi che l'accumulo di oggetti in casa e il disordine sono legati a diversi tipi di paure?
Come la paura del cambiamento, la paura di essere dimenticati o di dimenticare, la paura della mancanza, e simboleggiano anche confusione, mancanza di concentrazione, caos, instabilità e possono significare incertezza riguardo ai tuoi obiettivi, alla tua identità o a ciò che desideri dalla vita. Inoltre, il luogo in cui si accumulano disordine e oggetti in casa riflette quale area della tua vita è problematica. Per esempio, si dice che l'armadio o la cabina armadio riflettano come ti senti emotivamente e che, una volta organizzati, i tuoi conflitti interni si calmeranno. Oppure, una coperta sbiadita potrebbe significare che la tua vita sentimentale ha perso il suo splendore.
Hai mai conservato per lungo tempo oggetti rotti o danneggiati pensando di ripararli un giorno? Questi simboleggiano promesse e sogni infranti, e se si tratta di elettrodomestici, mobili elettronici o stoviglie e li conservi, ad esempio, in cucina o in bagno, potrebbero indicare problemi di salute o ricchezza.
Se il disordine è nella tua stanza, potrebbe significare che tendi a lasciare le cose incompiute e che hai difficoltà a trovare un partner o a mantenere un lavoro stabile. Le camere dei bambini sono solitamente disordinate perché non hanno ancora attraversato il processo di capire cosa vogliono dalla vita, ma studi dimostrano che i bambini che tengono le loro stanze ordinate tendono ad andare meglio a scuola.
❍ Tipi di accumulo • Accumulazione recente: Questo tipo di accumulo indica che stai cercando di fare troppe cose contemporaneamente, non ti concentri su ciò che dovresti fare e hai perso la direzione. • Accumulazione vecchia: Riguarda oggetti che non hai usato da molto tempo e che sono impilati in soffitta, in garage, negli armadi... Vecchi documenti di lavoro e file sul computer che non usi più, riviste di oltre 6 mesi fa o vestiti che non hai indossato da più di un anno. Questo riflette il fatto che vivi nel passato, lasciando che le tue vecchie idee ed emozioni prendano il sopravvento sul presente, impedendo l'ingresso di nuove opportunità e persone nella tua vita.
❍ 10 cose che puoi fare oggi per controllare il disordine: • Liberati prima degli oggetti più grandi: la cyclette che non usi più o il grande orso di peluche che hai da quando eri a scuola. • Restituisci le cose che ti hanno prestato, come CD, libri, vestiti, attrezzi. • Raccogli ciò che è per terra e mettilo in un cesto o una borsa fino a quando non potrai riporlo nel posto giusto. • Metti riviste, cataloghi e giornali in una borsa o un cesto. • Togli dall'armadio 10 capi che non hai usato nell'ultimo anno e donali. • Pulisci le finestre, è un modo figurativo e letterale per far entrare luce nella tua vita. • Svuota i cestini della spazzatura di bagni, cucina, ufficio; rappresentano ciò di cui non abbiamo più bisogno o che non vogliamo nella nostra vita. • Tira fuori dai cassetti del tuo armadio i calzini spaiati, puoi usarli per pulire i mobili. • Libera la scrivania, archivia i documenti che non usi più, rivedi e organizza la posta ricevuta. • Getta via penne e pennarelli che non funzionano più.
❍ Il significato del disordine nella nostra casa Gli esseri umani inviano messaggi e segnali attraverso la disposizione dei loro oggetti personali, anche nei cassetti. L'accumulo di oggetti è un modo per emettere segnali; troppi oggetti emettono il segnale di saturazione, idee, progetti e piani totalmente confusi, molto poco strutturati e definiti. Il disordine altera il tao o il percorso per raggiungere i nostri obiettivi. Blocca le vie d'accesso alle opportunità e ci fa perdere tempo, che potrebbe essere prezioso per strutturare in modo ordinato e disciplinato il nostro piano di vita. A seconda del luogo in cui si accumula il disordine, si emette un messaggio specifico: • Disordine o oggetti accumulati all'ingresso di casa indicano paura di relazionarsi con altre persone. • Disordine o oggetti accumulati nell'armadio indicano mancanza di controllo nell'analisi e nella gestione delle emozioni. • Disordine o oggetti accumulati in cucina simboleggiano risentimento o fragilità sentimentale. • Disordine sulla scrivania o nell'area di lavoro riflette frustrazione, paura e bisogno di controllare le situazioni. • Disordine dietro le porte indica paura di non essere accettati dagli altri, la sensazione di sentirsi costantemente osservati. • Disordine sotto i mobili significa dare troppa importanza alle apparenze. • Disordine o oggetti accumulati in garage riflettono paura e mancanza di capacità di aggiornarsi. • Disordine e oggetti accumulati in tutta la casa simboleggiano rabbia, pigrizia e apatia verso tutti gli aspetti della vita. • Disordine o oggetti accumulati nei corridoi indicano conflitti nella comunicazione, paura di dire e manifestare ciò che si desidera nella vita. • Disordine o oggetti accumulati in camera riflettono la paura del rifiuto sociale. • Disordine in sala da pranzo indica paura di non fare passi fermi e solidi, con un senso di dominanza da parte della famiglia.
Louise L. Hay dice sul disordine:
Fai spazio al nuovo, sì, fai spazio al nuovo. Svuota il frigorifero, butta via tutti quei resti avvolti nella stagnola. Pulisci gli armadi, liberati di tutto ciò che non hai usato negli ultimi sei mesi. E se non l'hai usato per un anno, è sicuramente troppo nella tua casa, quindi vendilo, scambialo, regalalo o brucialo.
Gli armadi affollati e disordinati riflettono una mente in disordine. Mentre pulisci gli armadi, ripeti a te stesso che stai pulendo i tuoi armadi mentali. L'Universo ama i gesti simbolici...
Autore sconosciuto
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caoticoflusso · 2 months ago
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siamo nel 2025 e ancora le persone traggono conclusioni su altri esseri umani sulla base di cosa postano su un social network? davvero siamo ancora a questi barbari livelli primordiali sinonimo di arretratezza culturale e pregiudizio paurosi? le persone non sono il post di un loro blog. le persone hanno mondi al loro interno, non si giudicano, non si delineano, non si schematizzano così. una persona può pubblicare post sessuali e al contempo essere niente di più lontano da quello, o viceversa. e invece bisogna sempre banalizzare e giudicare tutto e tutti.
anonimo, vedo che hai capito tutto di ciò che ho espresso! dire che non apprezzo determinati contenuti non equivale a emettere una sentenza sulla complessità interiore di chi li pubblica. non ho detto che chi condivide immagini esplicite sia una persona di scarso valore o priva di profondità, ho semplicemente espresso una preferenza, un gusto personale. preferisco interagire con chi usa le parole per esprimersi piuttosto che con chi si limita a pubblicare immagini di natura sessuale. e questo è un mio diritto, tanto quanto lo è il tuo di dissentire. ora se la tua posizione è che ogni individuo sia un universo complesso e che nessuno possa essere ridotto a ciò che pubblica, siamo d’accordo. ma non possiamo nemmeno fingere che il modo in cui una persona sceglie di comunicare non dica nulla su di essa. la comunicazione, per sua natura, è un atto volontario e selettivo: ciò che scegliamo di condividere è, in qualche misura, rappresentativo di ciò che vogliamo esprimere. dire che prediligo persone che si esprimono attraverso parole e pensiero critico piuttosto che tramite la ripubblicazione di contenuti espliciti non significa condannare questi ultimi, ma semplicemente sottolineare ciò che mi interessa di più.. o no?
non si tratta di “banalizzare e giudicare tutto e tutti”. si tratta semplicemente di avere un’opinione. opinione che, per inciso, mi sembra di aver espresso senza mai cadere nella trappola del pregiudizio. se poi il vero problema è l’incapacità di accettare che qualcuno possa non apprezzare certi contenuti senza per questo essere un censore moralista, allora il dibattito è già finito in partenza!
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angelap3 · 7 months ago
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Sapevi che l'accumulo di oggetti in casa e il disordine sono legati a diversi tipi di paure?
Come la paura del cambiamento, la paura di essere dimenticati o di dimenticare, la paura della mancanza, e simboleggiano anche confusione, mancanza di concentrazione, caos, instabilità e possono significare incertezza riguardo ai tuoi obiettivi, alla tua identità o a ciò che desideri dalla vita. Inoltre, il luogo in cui si accumulano disordine e oggetti in casa riflette quale area della tua vita è problematica. Per esempio, si dice che l'armadio o la cabina armadio riflettano come ti senti emotivamente e che, una volta organizzati, i tuoi conflitti interni si calmeranno. Oppure, una coperta sbiadita potrebbe significare che la tua vita sentimentale ha perso il suo splendore.
Hai mai conservato per lungo tempo oggetti rotti o danneggiati pensando di ripararli un giorno? Questi simboleggiano promesse e sogni infranti, e se si tratta di elettrodomestici, mobili elettronici o stoviglie e li conservi, ad esempio, in cucina o in bagno, potrebbero indicare problemi di salute o ricchezza.
Se il disordine è nella tua stanza, potrebbe significare che tendi a lasciare le cose incompiute e che hai difficoltà a trovare un partner o a mantenere un lavoro stabile. Le camere dei bambini sono solitamente disordinate perché non hanno ancora attraversato il processo di capire cosa vogliono dalla vita, ma studi dimostrano che i bambini che tengono le loro stanze ordinate tendono ad andare meglio a scuola.
❍ Tipi di accumulo • Accumulazione recente: Questo tipo di accumulo indica che stai cercando di fare troppe cose contemporaneamente, non ti concentri su ciò che dovresti fare e hai perso la direzione. • Accumulazione vecchia: Riguarda oggetti che non hai usato da molto tempo e che sono impilati in soffitta, in garage, negli armadi... Vecchi documenti di lavoro e file sul computer che non usi più, riviste di oltre 6 mesi fa o vestiti che non hai indossato da più di un anno. Questo riflette il fatto che vivi nel passato, lasciando che le tue vecchie idee ed emozioni prendano il sopravvento sul presente, impedendo l'ingresso di nuove opportunità e persone nella tua vita.
❍ 10 cose che puoi fare oggi per controllare il disordine: • Liberati prima degli oggetti più grandi: la cyclette che non usi più o il grande orso di peluche che hai da quando eri a scuola. • Restituisci le cose che ti hanno prestato, come CD, libri, vestiti, attrezzi. • Raccogli ciò che è per terra e mettilo in un cesto o una borsa fino a quando non potrai riporlo nel posto giusto. • Metti riviste, cataloghi e giornali in una borsa o un cesto. • Togli dall'armadio 10 capi che non hai usato nell'ultimo anno e donali. • Pulisci le finestre, è un modo figurativo e letterale per far entrare luce nella tua vita. • Svuota i cestini della spazzatura di bagni, cucina, ufficio; rappresentano ciò di cui non abbiamo più bisogno o che non vogliamo nella nostra vita. • Tira fuori dai cassetti del tuo armadio i calzini spaiati, puoi usarli per pulire i mobili. • Libera la scrivania, archivia i documenti che non usi più, rivedi e organizza la posta ricevuta. • Getta via penne e pennarelli che non funzionano più.
❍ Il significato del disordine nella nostra casa Gli esseri umani inviano messaggi e segnali attraverso la disposizione dei loro oggetti personali, anche nei cassetti. L'accumulo di oggetti è un modo per emettere segnali; troppi oggetti emettono il segnale di saturazione, idee, progetti e piani totalmente confusi, molto poco strutturati e definiti. Il disordine altera il tao o il percorso per raggiungere i nostri obiettivi. Blocca le vie d'accesso alle opportunità e ci fa perdere tempo, che potrebbe essere prezioso per strutturare in modo ordinato e disciplinato il nostro piano di vita. A seconda del luogo in cui si accumula il disordine, si emette un messaggio specifico: • Disordine o oggetti accumulati all'ingresso di casa indicano paura di relazionarsi con altre persone. • Disordine o oggetti accumulati nell'armadio indicano mancanza di controllo nell'analisi e nella gestione delle emozioni. • Disordine o oggetti accumulati in cucina simboleggiano risentimento o fragilità sentimentale. • Disordine sulla scrivania o nell'area di lavoro riflette frustrazione, paura e bisogno di controllare le situazioni. • Disordine dietro le porte indica paura di non essere accettati dagli altri, la sensazione di sentirsi costantemente osservati. • Disordine sotto i mobili significa dare troppa importanza alle apparenze. • Disordine o oggetti accumulati in garage riflettono paura e mancanza di capacità di aggiornarsi. • Disordine e oggetti accumulati in tutta la casa simboleggiano rabbia, pigrizia e apatia verso tutti gli aspetti della vita. • Disordine o oggetti accumulati nei corridoi indicano conflitti nella comunicazione, paura di dire e manifestare ciò che si desidera nella vita. • Disordine o oggetti accumulati in camera riflettono la paura del rifiuto sociale. • Disordine in sala da pranzo indica paura di non fare passi fermi e solidi, con un senso di dominanza da parte della famiglia.
Louise L. Hay dice sul disordine:
Fai spazio al nuovo, sì, fai spazio al nuovo. Svuota il frigorifero, butta via tutti quei resti avvolti nella stagnola. Pulisci gli armadi, liberati di tutto ciò che non hai usato negli ultimi sei mesi. E se non l'hai usato per un anno, è sicuramente troppo nella tua casa, quindi vendilo, scambialo, regalalo o brucialo.
Gli armadi affollati e disordinati riflettono una mente in disordine. Mentre pulisci gli armadi, ripeti a te stesso che stai pulendo i tuoi armadi mentali. L'Universo ama i gesti simbolici...
Autore sconosciuto
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ilcaoselastelladanzante · 10 months ago
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Indignatevi per i vivi.
Trent’anni senza vederli
di Fabrizio Tesseri
Facile indignarsi per i morti. Al massimo dura fino al funerale, poi tutto come prima.
Bisognerebbe indignarsi per i vivi.
Ma noi non li vediamo, i vivi. Letteralmente.
A volte non li vediamo al punto da travolgerli di notte sulle strade di campagna, scaraventandoli nelle scoline con le loro biciclette, quando va bene. Quando li vediamo è perché indossano quei gilet catarifrangenti che noi abbiamo in macchina in caso di incidente. Quando li vediamo è, appunto, un caso, un incidente.
Però non è che li abbiamo rimossi, propio non li abbiamo mai considerati.
Eppure sono decenni che sono qui, almeno tre decenni. Trent'anni fa, per esempio, alcuni singalesi e indiani, molto giovani, erano ospitati in un piccolo hotel fuori mano, trasformato da allora in una sorta di residenza per stranieri. È in campagna, ma era appiccicato ad un paio di grandi industrie, allora.
Da anni, al posto della più grande, la Goodyear, è rimasto un rudere e, con ogni probabilità, amianto e altri rifiuti sepolti sotto terra e sotto una memoria labile che ha cancellato i morti e i disoccupati.
È rimasta la fabbrica di alluminio, la sola piscina da 25 metri sul territorio e quel vecchio hotel malandato.
Beh, trent'anni fa, un misto di delinquenti e fascistelli (si lo so, è ridondante, sono sinonimi) andarono a picchiare i rifugiati in quel vecchio alberghetto. Per la verità, le presero per bene.
Ci fu tensione, venne organizzata una manifestazione di solidarietà, la polizia schierata in forze manco fosse un derby di quella che era la serie D del tempo, riuscì a picchiare chi manifestava solidarietà e il risultato fu che tutti ci distraemmo. Quasi tutti.
Alcuni da anni seguono e denunciano le condizioni dei migranti nella Pianura Pontina, su tutti Marco Omizzolo.
La maggior parte di noi però, semplicemente, non li ha mai visti.
Eppure sono tanti, lavorano nelle serre, nelle campagne, quasi tutti maschi, dormono in vecchie case o stalle, quando va bene. A decine, tutti insieme.
Qualcuno però ha fatto il salto sociale e ha aperto un negozietto oppure è stato fortunato e non solo è sopravvissuto, ma ha trovato anche un buon datore di lavoro, non un padrone, e ha messo su famiglia.
E allora vivono per lo più nei centri più o meno storici e ci sono i ragazzi nelle nostre scuole e per la quasi totalità dei nostri figli sono loro compagni, senza aggettivi o caratterizzazioni. Loro li vedono.
Noi queste famiglie, non gli altri, le vediamo solo perché vivono accanto a noi. Più colorati nei vestiti, odori diversi, magari più confusione, e in alcuni quartieri quelle donne e quegli uomini arrivati da lontano sono i soli a parlare con i "nostri" vecchi, soli dietro le persiane accostate al sole. Sono gli unici che si affacciano a vedere come mai la signora oggi non si è vista e magari sta male e ha bisogno.
Però, gli altri non li vediamo.
Ma vediamo il prodotto della loro esistenza.
Vediamo i prezzi della frutta e verdura in offerta sui banchi dei supermercati. Compriamo contenti il Sottocosto. Ammiriamo la villa e la fuoriserie dei loro Padroni.
Questi, spesso ma non sempre, hanno cognomi tronchi, che finiscono per enne, si tratta di famiglie che hanno avuto la terra nel ventennio, pezzi di famiglie del nord smembrate e portate a colonizzare la terra redenta. Coloni. Ma di cosa? Qui ci vivevano i Volsci, forse anche avanguardie di Etruschi e i Romani, di sicuro, che hanno lasciato il loro segno e la Regina Viarum. Coloni di cosa, dunque?
Gente che ha conosciuto la povertà, la fame, la guerra, la malaria, i lutti, la fatica indicibile.
Uno si aspetterebbe che se uno ha vissuto questo, mai farebbe vivere lo stesso o di peggio ad altri esseri umani e invece...ma allora, come è possibile? Perché?
Forse perché abbiamo dimenticato. Forse perché negli ultimi trent'anni abbiamo buttato nell'indifferenziato il concetto di comunità.
Abbiamo smesso di vedere l'altro ma solo quello che l'altro ha. E abbiamo voluto arricchirci o almeno illuderci di farlo. Abbiamo smesso di dare valore e iniziato a dare un prezzo, a tutto.
E quando dai un prezzo a qualsiasi cosa vuol dire che sei in competizione e la competizione porta a voler prevalere e finisce che bari pure con te stesso quando fai i solitari.
E tutti siamo contenti di comprare le zucchine a 0,99 euro al chilo e il Padrone compra un altro ettaro e abbassa la paga da 4,50 euro l'ora a 4 euro, preserva il margine di profitto, la grande distribuzione apre nuovi scintillanti ipermercati, noi oltre le zucchine compriamo i pomodori maturi, si fa per dire, a marzo.
È una magia!
Qualcosa di inspiegabile. Qualcosa di invisibile.
Tranne che ogni tanto.
Quando sotto una macchina non finisce una volpe ma un ventenne troppo stanco da scordare il gilet catarifrangente.
Tranne che ogni tanto, per un incidente sul lavoro o una rissa tra disperati.
Ma dura poco, meno della pubblicità tra il TG e i Talk Show della sera.
C'è il volantino delle offerte nella cassetta postale, sabato si fa spesa.
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falcemartello · 2 years ago
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•••
Come tutte le favole la storia inizia con un "C'era una volta..." una adolescente con impermeabile giallo che aveva bigiando scuola...
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Ma come mai nei media si raccontano balle colossali sul clima spacciandolo per certezze scientifiche?
La storia è interessante, e vale la pena di raccontarla.
Ogni 7 anni l’ONU convoca un migliaio di scienziati da tutto il mondo che si suppone esaminino la comprensione scientifica del cambiamento climatico indotto dall’uomo.
Si tratta dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change)
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E’ importante perché gli scienziati si focalizzano su ciò che po’ essere attribuito agli esseri umani rispetto al cambiamento climatico dovuto a fattori naturali.
Si dividono in vari gruppi di lavoro e scrivono rapporti molto dettagliati di 1000-1200 pagine.
Questi rapporti vengono poi impacchettati e riassunti per i responsabili politici. In questa fase gli scienziati non hanno un grande ruolo.
Sono i funzionari governativi che producono queste sintesi.
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Quando si comparano i riassunti, che è ciò che sarà reso pubblico, ci si accorge che c’è una sconnessione con le conclusioni originali degli scienziati.
Ma c’è un ulteriore passaggio che provoca altre modifiche.
E’ il trasferimento sui media.
I giornalisti, che non sanno molto di scienza e non hanno né tempo ne competenza per accedere alle fonti originali, si preoccupano solo di distillare dalle sintesi, e ingigantire, quelle affermazioni sul clima più preoccupanti che attirano l’attenzione del pubblico.
Una volta condizionato in un senso il pubblico, tornano in ballo i politici che devono dimostrare di prendere sul serio le preoccupazioni diffuse dalla stampa e che hanno condizionato l’opinione pubblica.
Alla fine di questo storia di passaggi successivi, se gli scienziati nel loro documento iniziale scrivono che è possibile che una parte del riscaldamento globale sia causata alle attività umana ma non è certo, sui media compare “Così nel 2050 la civiltà umana collasserà”.
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Fortunato Nardelli
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ballata · 6 months ago
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Il mondo DEM anericano trema. Negli anni, Sean Combs ha consolidato forti legami con i circoli politici e filantropici americani, specialmente quelli democratici. Si erano accumulate contro di lui 120 (25 riguarderebbero vittime minorenni). Il vaso di pandora ha iniziato a scoperchiarsi nel 2023, quando la sua ex lo ha accusato di tratta di esseri umani a scopo sessuale e di stupro e ha svelato il suo coinvolgimento nell’organizzazione di orge e festini a luci rosse tra vip e prostituti/e, maratone sfrenate di ore, a volte giorni, dette Freaks Offs. Da sempre impegnato nella causa afroamericana, nel 2020 Combs ha sostenuto il presidente democratico Joe Biden, dichiarando che “gli uomini bianchi come Trump devono essere banditi”. P;S il procuratore ha rifiutato una cauzione da 50 milioni di dollari il Rapper resta dietro le sbarre...
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chez-mimich · 3 months ago
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IL MIO GIARDINO PERSIANO
Immaginate una situazione in cui mostrare i capelli o avere un amore sia vietato o comunque moralmente non accettabile. Fate fatica ad immaginarvela? Non credo, poiché ancora oggi, in molti luoghi del mondo, per una donna mostrare i capelli è proibito e spesso è anche deplorevole avere una compagnia maschile. Prima che questo accada anche nel nostro mondo, e non sorridete, perché alcuni inquietanti prodromi ci sono già e sono sotto gli occhi di tutti, quindi, prima che questo avvenga, conviene non solo avere la capacità di indignarsi, ma avere anche quella di dire no, di ribellarsi. Ce lo ricorda con una minimale, soave delicatezza un gioiellino di film di due registi iraniani, Maryam Moghaddam e Behtash Sanaeeha con il loro “Keyke Mahboobe Man”, ovvero “Il mio giardino persiano”. In concorso alla “Berlinale 2024”, dove il film non è potuto essere presentato dai suoi autori, per il semplice motivo che ad entrambi il governo di Tehran aveva ritirato il passaporto facendo pensare ad un film dai contenuti sconvolgenti. Si tratta invece di una narrazione quasi domestica che racconta della vita piatta e grigia di Mahin (interpretata da Lily Farhadpour), donna settantenne di estrazione borghese, che vive sola nella sua casa con un grande giardino nella periferia di Tehran. Una vita fatta di abitudini quotidiane, sempre uguali, come la sporadica frequentazione di un gruppo di anziane amiche e pochissimo altro. La vita di Mahin, si anima solo quando incontra Faramarz, un taxista anch’esso settantenne. Ma quando l’invadenza pervasiva di un regime politico toglie qualsiasi libertà, tutto diventa difficile e nello stesso tempo trasgressivo. Due esseri umani che si amano sotto un regime oppressivo, potrebbero ricordare tante altre vicende cinematografiche, ma per grazia e levità Mahin e Faramaz mi hanno ricordato due altri amanti occasionali, oppressi da un regime spaventoso, Antonietta e Gabriele, i protagonisti di “Una giornata particolare” capolavoro di Ettore Scola del 1977. Certo la casa di Mahin è più intima del razionalista (e brutalista) Palazzo Federici a Roma, ma bisogna pur convenire che l’oppressione del regime talebano non è molto diversa da quella del regime fascista del film di Scola. Un film probabilmente non tanto semplice da intercettare nelle sale cinematografiche, ma che merita di essere visto.
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crazy-so-na-sega · 1 month ago
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IRONIA: Lydia Mugambe, la distinta Human Rights Fellow del 2017 della Columbia University, è stata condannata per tratta di esseri umani e schiavitù nel Regno Unito. Prima della sua condanna era stata nominata all'ONU come giudice che supervisionava i casi di tratta di esseri umani e schiavitù.
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guardarsi dal "bias ab auctoritate" è cosa buona e giusta :-)
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anchesetuttinoino · 7 months ago
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DISCOTECA BILL GATES: «L'UMANITÀ HA DUE SCELTE: LA TERZA GUERRA MONDIALE O UN'ALTRA PANDEMIA»
Il miliardario sarcopenico eugenetico più odiato del pianeta terra avverte che nei prossimi anni l'umanità dovrà affrontare o una Terza Guerra Mondiale o un'altra pandemia mortale. In un'intervista con CNBC, Gates cita "molta instabilità" nel mondo, che potrebbe scatenare "una guerra importante". Ma anche se questo conflitto venisse evitato, "allora sì, ci sarà un'altra pandemia, molto probabilmente nei prossimi 25 anni".
Questi messaggi binari suonano come quelli del climatizzatore o dei contagiati e morti di draghiana memoria. Perché non dire che pure una guerra INSIEME a numerose pandemie è un fenomeno altrettanto probabile? Si tratta di triggers formulati per generare un temporaneo effetto di consenso, funzionano particolarmente bene con il bestiame.
Nonostante tutto la risposta molle alla pandemia deve aver indispettito non poco l'uomo più detestato del pianeta. Critico della risposta americana alla crisi, Gates ha infatti dichiarato:
«Il paese che il mondo si aspettava guidasse e fosse un modello non è stato all'altezza di tali aspettative. Sebbene alcune delle lezioni della pandemia siano state apprese, sono state molto meno di quanto mi sarei aspettato».
La delusione di Gates non è isolata; molti altri attivisti globali per la salute stanno spingendo il mondo occidentale per ottenere risposte migliori alle nuove epidemie.
Questo tema ricorrente è emerso anche durante la panfuffa, secondo il professor Paul Hunter dell'Università di East Anglia, esperto in epidemiologia delle malattie emergenti:
«Nell'Occidente ci interessiamo veramente solo a una malattia quando inizia a rappresentare una minaccia diretta per noi stessi. Il problema è che molte di queste malattie avrebbero potuto essere impedite, se i paesi sul campo avessero avuto le risorse necessarie».
Gates ha ribadito la speranza che gli enti sanitari comincino a pensare a lungo termine nei prossimi anni, aggiungendo:
«Stiamo ancora mettendo insieme le nostre idee su cosa abbiamo fatto bene e cosa non abbiamo fatto bene... Forse, nei prossimi cinque anni, miglioreremo. Ma finora la situazione è abbastanza deludente».
GLI STATI COME DELLE PARROCCHIE DI UN'UNICA, GRANDE CHIESA DEL MALE
Anche l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sta veicolando questo messaggio dall'alto delle gerarchie. Quest'anno, l'OMS ha condiviso un avviso sulla diffusione del virus dell'influenza attraverso il bestiame, gli uccelli e gli esseri umani e ha esortato le nazioni a lavorare insieme per essere meglio preparate a fronteggiare una pandemia.
«C'è una certezza: ci sarà un'altra pandemia influenzale in futuro»
Lo ha dichiarato Nicola Lewis, direttrice del Worldwide Influenza Centre. Lewis ha aggiunto:
«Il mio messaggio alle comunità internazionali è che dobbiamo accantonare le nostre reticenze. Dobbiamo mettere da parte i nostri interessi parocchiali e ricordarci degli impatti e delle conseguenze devastanti di una pandemia globale causata da qualsiasi agente patogeno».
I "TIMORI" DI UNA GUERRA MONDIALE
Il Dr Morte Bill - che vale 157 miliardi di dollari secondo il Bloomberg Billionaires Index, quindi al netto degli ovvi fondi neri in suo possesso ed in sua gestione - non è l'unico nome influente a mettere in guardia da un potenziale conflitto globale.
Jamie Dimon, CEO di JPMorgan Chase, ha precedentemente affermato che le tensioni geopolitiche rappresentano la più grande minaccia per l'economia globale.
«Abbiamo già affrontato l'inflazione, abbiamo già affrontato i deficit, abbiamo già affrontato le recessioni e non abbiamo mai visto qualcosa del genere dall'epoca della Seconda Guerra Mondiale»
Lo ha riferito all'emittente indiana CNBC TV-18 lo scorso settembre riferendosi all'invasione della Russia in Ucraina.
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insicilianagramma · 23 days ago
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Gentilezza nella vita di tutti i giorni. 1) Tieni la porta aperta agli altri. 2) Fai complimenti ad alta voce. 3) Lasciare qualcuno alla cassa del supermercato. 4) Trattare con rispetto le persone con bambini o gli anziani, ad esempio tenendo libero il posto sull'autobus. 5) Sii sempre amichevole con le persone sul posto di lavoro. 6) Siate rispettosi degli altri esseri viventi. 7) Sii utile, anche con gli sconosciuti su Internet e nella vita reale. 8) Tratta gli altri come vorresti essere trattato. 9) Quando si cammina, evitare famiglie/folle/bambini in età scolare, lasciarli soli. 10) Saluta i vicini in modo amichevole. 11) Evita le discussioni. 12) Rispettare i diritti umani. 13) Combattere per le persone, opporsi e difendere i diritti. 14) Prendere le distanze dal razzismo significa trattare tutti allo stesso modo. 15) Essere puntuali o annullare in tempo. 16) Dire grazie e per favore. 17) Mantenere e visitare i contatti sociali. 18) Essere d'aiuto. 19) Congratularsi, festeggiare e fare regali ad amici, conoscenti e parenti per i loro compleanni.
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