#tintoretto venezia
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kustavglimt · 8 months ago
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Tintoretto: Susanna and the Elders (1555-1556)
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molecoledigiorni · 1 year ago
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Scuola grande San Rocco Venezia
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tragediambulante · 5 months ago
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The descent from the cross, Jacopo Tintoretto, 1586-90
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instantbelieverwhispers2 · 6 months ago
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Baptism of Christ (c. 1580) by Tintoretto
Church of San Silvestro, Venice, Italy
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artisthomes · 4 months ago
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Home of Tintoretto in Cannaregio, Venezia, Italy
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proartsblog · 2 years ago
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Battle of Salvore, c.1605 by Domenico Tintoretto (1560-1635)
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antonio-m · 7 months ago
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"The Miracle of the Slave" (detail) c.1547, by Tintoretto (1519–1594), Gallerie dell'Accademia di Venezia, IT.
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spiraledecadente · 1 year ago
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Do you like Tintiretto?
Yes, of course 🖤
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Jacopo Robusti detto il Tintoretto - Ultima cena, 1592-1594, Basilica di San Giorgio Maggiore, Venezia.
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enkeynetwork · 4 months ago
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jacopocioni · 6 months ago
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Intervista impossibile a Rodolfo Siviero: quarta parte
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Prima parte Seconda parte Terza parte DA UN SUCCESSO ALL'ALTRO ANCHE SE OSTEGGIATO DAL GOVERNO ITALIANO QUARTA PARTE
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Il Capitano dei Monument men Keller, ricevuta la confidenza del Generale Karl Wolf, avvisò il mio ufficio e ci mettemmo alla ricerca. Quando vedemmo tutti quei capolavori il capitano si commosse fino alle lacrime, davanti a noi avevamo i dipinti dei più grandi artisti del Rinascimento: Michelangelo, Tiziano, Botticelli, Caravaggio, Lorenzo Lotto, Cranach, Rembrandth e Tintoretto. Il maltolto fu riportato a Firenze alla Galleria degli Uffizi. Quando arrivai in Piazza della Signoria fui ricevuto dalle autorità e dal Sindaco Mario Fabiani sull'arengario di Palazzo Vecchio fra gli squilli delle chiarine della Famiglia di Palazzo. Questo grande ritrovamento fu un successo enorme, ebbe ripercussioni  sulla sua carriera? Avevo tutti i requisiti per essere promosso Direttore di quarto grado , ma per la mia adesione al passato regime, tutto si bloccava. Il mio ufficio romano si trovava in via degli Astalli numero 3 in palazzo Venezia. Vi affluiva tutto quello che veniva recuperato, prima di essere riportate ai musei dove erano state sottratte. Confesso una mia vanità. Mi facevo fotografare davanti alle opere. la mia squadra era formata da poche persone fidate, fra le quali emergeva per le sue innate capacità il mio più fidato collaboratore Vincenzo Colella. Nel 1949 riuscii a recuperare trentanove capolavori ceduti ai tedeschi durante il regime. Tra loro si trovava il già citato discobolo Lancelotti e altre opere di inestimabile valore. Tutto questo accrebbe la mia popolarità malgrado l'ostracismo della politica. negli anni seguenti in Palazzo Venezia, allestii una mostra dei capolavori rientrati in Italia. In seguito venne replicata a Firenze in Palazzo Vecchio. Riuscì in seguito a far riconoscere il suo lavoro dal governo italiano?
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Rodolfo Siviero Con la mia abilità diplomatica, feci raggiungere un accordo fra l'Italia e la Germania per la restituzione dei capolavori asportati e ancora nelle loro mani. L'accordao fu firmato dal Canceliere Konrad Adenauer e il Presidente del Consiglio del governo italiano Alcide de Gasperi a Palazzo Chigi. Finalmente venne riconosciuto tutto quello che avervo fatto per l'arte italiana. Ebbi la nomina a Ministro Plenipotenziario e il mio ufficio passò dal Ministero dell'Istruzione a quello degli Affari Esteri. Purtroppo il Senato che doveva emanare il decreto per il finanziamento delle mie imprese bloccò tutto rinviando tutto per due anni, fermando di fatto l'attività del mio ufficio. Intanto le trattativie per la restituzione andarono avanti per sette anni. Purtroppo questa operazione rischiò di saltare per i miei atteggiamenti verso i tedeschi. Scientemente evitai di invitarli ad una mostra di capolavori recuperati ed esposti a Palazzo Borghese. Con questo ostracismo verso i tedeschi rischiai di far saltare l'accordo raggiunto anni prima. Cosa fece continuare con la loro collaborazione? Mi diedi una calmata e con l'accordo stipulato nel 1953, riuscii a riportare in Italia 40 opere. Ne mancavano ancora alcune centinaia fra le quali spiccavano autori come: Michelangelo, Mario Ricci, Tiziano, Raffaello e Canaletto, varie sculture greche romane, violini di Stradivari, mobili e manoscritti. Pertanto continuai le mie spedizioni nella Germania Democratica e in Russia. Ma riuscii a rintracciare solo alcune opere, così decisi di tornare nella Germania comunista. Andare nella Repubblica Democratica Tedesca era diventato complicato. era stato costruito un muro di confine, per reiterate fughe dei berlinesi all'ovest. Il muro sarebbe rimasto in piedi fino al 1989, quando fu distrutto da una folla festante. Oltre tutto venivo sorvegliato per tutto il mio soggiorno dalla polizia Stasi.
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Alberto Chiarugi Read the full article
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michelangelob · 9 months ago
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Il Dipinto del giorno: l'enorme tela con la Crocifissione del Tintoretto
Il dipinto che vi propongo in questo Venerdì Santo è la drammatica quanto grande Crocifissione a olio su tela del Tintoretto, custodita nella Scuola Grande di San Rocco a Venezia. Realizzato un anno dopo la mia morte, nel 1565, il dipinto ha dimensioni colossali: misura 5 metri d’altezza per 12 di larghezza. Nonostante le proporzioni colossali, Tintoretto impiegò solo un anno per portare a…
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personal-reporter · 1 year ago
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Cuneo. I capolavori di Lotto e Tibaldi arrivano in San Francesco nel capoluogo
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Venerdì 24 novembre alle 17.30, presso il Complesso Monumentale di San Francesco, (via santa Maria 10) Fondazione C.r.cuneo e Intesa Sanpaolo inaugurano il progetto espositivo “Lorenzo Lotto e Pellegrino Tibaldi. Capolavori dalla Santa Casa di Loreto”. La mostra è a cura di Vito Punzi, direttore del Museo Pontificio Santa Casa di Loreto, e vede il supporto organizzativo di MondoMostre. La mostra sarà aperta al pubblico fino a domenica 17 marzo con ingresso gratuito, secondo i seguenti orari: dal martedì al venerdì dalle 15.30 alle 19.30 e nei weekend con orario continuato dalle 10 alle 19.30. L’esposizione sarà accompagnata da un fitto programma di visite guidate, attività laboratoriali ed eventi collaterali ad iniziare dalle visite gratuite inaugurali che si terranno sabato 25 e domenica 26 novembre alle ore 15.30 e alle ore 18. Domenica 26 novembre alle 16, in collaborazione con Feliz, si terrà la visita spettacolo di e con Elisa Dani, dedicata alle famiglie con bambini dai 7 anni, dal titolo “Il mio volto è la mia CASA: e se vola è ancora meglio!”. Per partecipare alle iniziative, tutte gratuite, è necessario prenotarsi sul sito www.fondazionecrc.it. I possessori del biglietto di ingresso alla mostra avranno diritto ad accedere con tariffa ridotta alle Gallerie d’Italia di Torino, Milano, Vicenza e Napoli fino al 30 giugno 2024. La mostraFondazione Crc e Intesa Sanpaolo danno seguito al successo di pubblico e di critica dell’esposizione “I colori della fede a Venezia: Tiziano, Tintoretto, Veronese”, conclusa ad aprile scorso, con una nuova esposizione che consolida la loro collaborazione. La nuova mostra presenta sette dipinti di Lorenzo Lotto (Venezia, 1480 – Loreto, 1556), costituenti il cosiddetto “ciclo lauretano” del pittore, disposti quando egli era ancora in vita presso la Cappella del Coro della chiesa di Santa Maria di Loreto, e due affreschi strappati e portati su tela di Pellegrino Tibaldi (Puria, 1527 – Milano, 1596), originariamente realizzati per la Cappella di San Giovanni della stessa chiesa lauretana. Tutte le nove opere in mostra provengono dal Museo Pontificio Santa Casa di Loreto. Da rimarcare, tra le opere di Lotto in mostra, il “San Michele scaccia Lucifero”, presentata per la prima volta al pubblico dopo un restauro conclusosi nel settembre di quest’anno, e “Adorazione del Bambino”, restaurata nell’ambito di Restituzioni 2016, il programma di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio del Paese promosso e curato da Intesa Sanpaolo. La mostra intende proporsi come occasione per indicare nuovi percorsi di ricerca in merito alle possibili reciproche influenze tra Lotto e Tibaldi, due artisti di differente cultura, visto il pur breve periodo condiviso dai due nel cantiere lauretano, indagato solo di recente. Lorenzo Lotto ebbe grande successo artistico soprattutto nelke Marche pur essendo cresciuto in una grande capitale artistica come Venezia. Coevo di Raffaello Sanzio, Michelangelo ed altri grandissimi fu costetto a peregrinare per la penisola per poter lavorare. Fu tra i primi a conoscere ed apprezzare la pittura del Nord Europa,  in particolare quella  Albrecht Durer. PellegrinoTibaldi fu anche Architetto,  di quella scuola comasina che contribuì alla costruzione del Duomo di Milano prima ed alla grande architettura romana poi con il Maderno e Borromini. Se il rapporto Lotto-Tibaldi dà modo di raccontare un momento fondamentale della storia del Santuario di Loreto e insieme della storia dell’arte italiana, all’interno della mostra è altrettanto importante il richiamo alla presenza ancor oggi rilevante in Piemonte di manufatti testimonianti una diffusa, secolare e, in alcuni casi, artisticamente rilevante devozione mariano-lauretana. Una sezione propone, infatti, una mappatura territoriale dei manufatti più significativi con l’indicazione di un itinerario utile per i visitatori che vorranno integrare e approfondire l’esperienza vissuta in mostra.Appuntamenti sul territorioPer far conoscere il progetto espositivo sul territorio, Fondazione CRC ha organizzato una serie di conferenze itineranti dal titolo “In viaggio con Lotto e Tibaldi” che toccheranno diverse aree della provincia. Gli incontri prenderanno il via martedì 28 novembre a Cortemilia, presso la Chiesa del Convento Francescano (corso L. Einaudi, 12), e mercoledì 29 novembre a Chiusa Pesio, presso la Biblioteca Civica “Ezio Alberione” (via Turbiglio, 1). Tutte le informazioni sula mostra e gli appuntamenti colkegati disponibili alla pagina www.fondazionecrc.it. Articoloi di ERRECI Read the full article
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digitalandy · 1 year ago
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Kunst Historische Museum, Vienna
Vienna ha il vantaggio kon solo di avere un grande patrimonio artistico ma anche di averlo organizzato in una serie di spazi molto ben strutturati. Questo a partire dal bellissimo Museum Quartier che contiene oltre al bellissimo Leopold, dove si respira fino in fondo l'humus artistico e intellettuale della Vienna tra il 19.esimo e 20,esimo secolo, altri spazi che vanno fino al museo di arte contemporanea Mumok, che già nella sua architettura e le sue bellissime vetrate sulla città definisce un concetto estetico molto forte.
Ed è proprio di fronte al Museum Quartier che, passata la grande strada che li separa l, si trovano i due grandi palazzi che ospitano il museo di storia naturale e il Kunst Museum.
Nella bellezza e ricchezza del palazzo del Kunst con le sue scale imperiali sono ospitate tele di grandissimo prestigio. Il tutto organlnlzzato in bellissimi e comodi spazi dove, nella maggior parte delle sale principali, ci si può sedere su numerosi, comodissimi e ben tenuti divano azzurri a contemplare la ri chezza e preziosità delle opere.
Veniamo quindi alla ricca collezione. Non si può partire che dai quattro bellissimi Arcimboldo disposto in una piccola sala su due pareti antistanti. I quattro visi composti con diversi frutti, verdura, pesci, legna e erba sono ammalianti con la loro originalità ed espressività.
Canaletto, con le sue vedute di Vienna, in grandi tele che fotografano in dettaglio piazze e palazzi della città e poi con le tre piccole tele su Venezia appaiate ad altre tre tele del Tiepolo che permettono un confronto più che suggestivo.
Bellissima la Madonna di Raffaello ma poi anche le tele del Perugino, del Parmigianino, do Tiziano, del Tintoretto e così via con molti altri grandi Italiani arrivando fino ad Antonello da Messina.
Bellissima poi la sala dedicata al Velazquez dove spicca la famosa bambina dal vestito blu.
Nell'altra ala del palazzo una serie di fiamminghi vede il bellissimo Vermeer del pittore che ritrae la donna dal vestito azzurro e poi tante altre tele dei più famosi pittori del tempo.
Preziose le 4 piccole tele del Durer e poi la bella collezione di Cranach padre e figlio a partire dalle due tele con uomo e donna e poi le scene di caccia.
Ma la sale dei Brughel è di certo uno degli highlight del museo. Le gra di e bellissime tele permettono un tuffo nel mondo di questo pittore unico. Il piacere di perdersi nelle raffigurazioni estive e invernali con le tantissime figure messe in scena è notevole.
Un luogo bemnotganizzato, esteticamente piacevole e molto ricco di opere e suggestioni.
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proartsblog · 2 years ago
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Portrait of young nobleman by Domenico Tintoretto (1560-1635)
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sannitif · 2 years ago
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ytali. - A Venezia tutto il genio di Tintoretto
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lamilanomagazine · 2 years ago
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I presidenti di Giuria della 80esima Mostra del Cinema di Venezia
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I presidenti di Giuria della 80esima Mostra del Cinema di Venezia. Il regista statunitense premio Oscar Damien Chazelle, la regista francese Alice Diop e il regista italiano Jonas Carpignano sono stati chiamati a presiedere le giurie internazionali rispettivamente di Venezia 80, del Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis” e della sezione Orizzonti dell’80esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia che si svolgerà dal 30 agosto finoal 9 settembre 2023. La decisione è stata presa dal Cda della Biennale di Venezia, che ha fatto propria la proposta del direttore artistico della Mostra, Alberto Barbera. Damien Chazelle accettando il ruolo ha dichiarato, «Per dieci giorni, ogni anno, questa città dell’arte, di Tintoretto, Tiziano e Veronese, si trasforma in una città di cinema, e sono lusingato e onorato di essere invitato a guidare la giuria di quest’anno. Non vedo l’ora di scoprire questa nuova selezione di grandi film all’80esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica Damien Chazelle ha aperto con un suo film due volte la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, nel 2016 con “La La Land” e nel 2018 con “First Man”.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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