#teutonicos
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themrj8 · 1 year ago
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Día 19: Basilisk
Es la inspiración directa para este dibujo fue la apariencia de los caballeros de la orden Teutónica, solo que saliendo un poco de la apariencia de una persona con armadura hacia algo más fantasioso. Lo cual combina bien con la temática de este día y estas criaturas.
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ernestdescalsartwok · 8 months ago
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LEGIONARIOS-ROMANOS-ARTE-PINTURA-BATALLA-TEOTOBURGO-HISTORIA-IMPERIO ROMANO-EXPRESION-MIEDO-PINTOR-ERNEST DESCALS por Ernest Descals Por Flickr: LEGIONARIOS-ROMANOS-ARTE-PINTURA-BATALLA-TEOTOBURGO-HISTORIA-IMPERIO ROMANO-EXPRESION-MIEDO-PINTOR-ERNEST DESCALS- Los LEGIONARIOS ROMANOS muestran en su expresión el miedo, han llegado mensajeros que alertan de los primeros ataques de los germanos en el bosque de Teotuburgo, la batalla que aniquiló a las Legiones Romanas al mando del Legado de Roma Publio Quintilio Varo. Pintura histórica del artista pintor Ernest Descals sobre papel de 50 x 70 centímetros, pintar la historia del Imperio Romano en sus batallas y expresiones plásticas.
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crazy-so-na-sega · 6 months ago
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sangue teutonico non mente...;-)
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ipierrealism · 30 days ago
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E anche quest'anno nessuno mi ha regalato un armatura completa da cavaliere teutonico
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pettirosso1959 · 3 months ago
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Hanno voluto ed imposto a tutti il Green New Deal, adesso iniziano a pagare pesantemente le conseguenze delle loro politiche falsamente ambientali.
"La situazione economica della Germania si è deteriorata drasticamente quest'anno. Invece della crescita prevista, il ministro dell'Economia Robert Habeck prevede ora un calo della produzione economica. Inizialmente era previsto un più dello 0,3 per cento, ora si calcola un meno dello 0,2 per cento. Queste nuove cifre riflettono la grave situazione dell'economia tedesca".
E' bene ricordare che, nonostante gli alti e bassi dell'economia tedesca recente, nel 2021 l'economia ha registrato una forte ripresa, con una crescita del PIL che ha raggiunto il 2,7%.
Dopo le imposizioni verdi del ministro dell'economia, e non solo lui, la situazione è drammaticamente cambiata. Il costo dell'energia progressivamente è incrementato fino a raggiungere livelli pari a 3 volte il costo dell'energia degli Stati Uniti e almeno il doppio di quella della Francia.
Le industrie pesanti, quindi tutto il settore siderurgico/metallurgico, quindi acciaio ed alluminio, la filiera chimica con la BASF su tutte, il mondo dell'automobile con Gruppo Volkswagen, BMW e Mercedes, hanno risentito del costo record dell'elettricità e dei continui black-out che stanno interessando il Paese.
La rivoluzione verde ha, quasi immediatamente, colpito l'economia con una crescita dell'1,9% nel 2022 e a un anemico 0,1% nel 2023.
Ma non c'è nulla di cui preoccuparsi, almeno così afferma il ministro dell'Economia tedesco Robert Habeck (Verdi). Il malessere economico è solo colpa della Russia, e la Germania deve solo mantenere la sua "rotta verde".
Per comprendere come mai un ministro si dice certo di un ritorno della Germania ai fasti del passato, si deve comprendere l'estrazione socio-educativa della persona.
Robert Habeck ha studiato lingua e filosofia tedesca e ha conseguito un master in letteratura e filosofia nel 1996. Ha conseguito il dottorato nel 2000 ed è entrato a far parte dell'ALLEANZA 90/I VERDI nel 2002.
Oggi è ministro federale dell'Economia tedesco; se vogliamo parlare di competenze in materie economiche ed energetiche, non si sa bene come e dove possa averle acquisite, ma il mondo teutonico, a volte, assomiglia tanto a quello italico-grillino...
Fernando Arnò.
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Vorrei ricordare che la Merkel, in qualità di Fisico, ha responsabilità circa l'attuale condizione della Germania che pochi vogliono riconoscere. Lei ha deciso la Phase-out dal nucleare, citando Fukushima come causa principale, ma come Fisico non poteva non sapere che a Fukushima non è accaduto un emerito azzo. E' stata lei a sostenere la speculazione delle rinnovabili e la menzogna circa i pericoli del nucleare da abbandonare ad ogni costo, e come Fisico doveva sapere, non poteva non sapere, che il cambiamento climatico è una menzogna. Non rimpiangono nessuno, lei ha gettato le basi di questa disfatta, è lei una delle vendute ed artefici.
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giuseppelaporta · 14 years ago
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Volti dei tre anziani della Cattedrale di Termoli
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Nel lato sinistro del capitello, il consigliere e giurista di Federico II, Pier delle Vigne, mentre nel lato destro abbiamo il secondo giurista più vicino all'imperatore, Taddeo da Sessa, e nel centro, un anziano dalla lunga barba ed il volto malinconico o dolente, identificabile come il pontefice Onorio III, magister regis dell'infante Federico, oppure il terzo più importante consigliere di quest'ultimo, il gran maestro teutonico Ermanno de Salza.
Cattedrale di Santa Maria della Purificazione, Termoli (CB), prima metà del XIII secolo (1225-1235), secondo capitello del lato sinistro della facciata principale.
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diceriadelluntore · 2 years ago
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Storia Di Musica #284 - Scorpions, Lovedrive, 1979
L’heavy metal è senza dubbio il serbatoio più grande da cui attingere storie di copertine controverse. Alcune erano davvero spaventose, ma per la maggior parte dei casi non accompagnavano un disco musicalmente degno, per me ovviamente, di apparire nella rubrica. Ma una band, tra le più longeve e di successo del genere, potrebbe stare in un ipotetico podio delle scelte controverse per le proprie copertine, scelte amplificate da un notevole successo della loro musica. Siamo ad Hannover, dove fin dalla più tenera età, siamo a metà anni ’60, i fratelli Rudolf e Michael Schenker strimpellano musica, per lo più coverizzando canzoni straniere, le più in voga dei momenti. Nel 1970 scelgono un cantante, Klause Meine e diventando gli Scorpions iniziano una gavetta formidabile per i locali dell’allora Germania Ovest, che dura fino al 1972, quando registrano il primo disco, Lonesome Crow, che è pubblicato nei primi mesi del 1973: è già un hard rock originale, dove sono chiari i riferimenti (la title track per esempio è chiaramente ispirata a Hendrix), iniziano a farsi notare. Nel 1974 entra in formazione Ulrich Roth alla chitarra solista, al posto di Michael Schenker che passa agli UFO. La sezione ritmica è rinnovata con il bassista Francis Buchholz e il batterista Jürgen Rosenthal. La band pubblica in questa formazione prima Fly To The Rainbow e poi In Trance, con il lavoro prezioso alla produzione di Dieter Dierks, che mise mano a molti gioielli del Kosmick rock, che inizia a trovare i giusti equilibri, primo fra tutti la scelta di ballate rock, che diventeranno uno dei punti forti degli Scorpions. Nel 1977 la copertina di Virgin Killer (la quale mostrava una ragazza preadolescente completamente nuda con un effetto di vetro rotto proprio nella zona dei genitali, di dubbio gusto), scelta che fu accusata di simpatie pedofile, poteva benissimo essere scelta per questo mese di copertine particolari, anche perché oltre lo scandalo, il disco è bellissimo, con canzoni famose come Pictured Life, In Your Park, Backstage Queen e Polar Knights. La copertina tuttavia li fa per la prima volta conoscere fuori dai confini tedeschi. Il 1978 è un anno decisivo: Taken By Force fu il primo album degli Scorpions ad essere pubblicato negli Stati Uniti dalla RCA Records, l'etichetta internazionale del gruppo. Il singolo Steamrock Fever ottenne un ottimo successo radio e il disco vendette abbastanza. Roth non era però contento del lavoro dell'etichetta discografica e, in disaccordo con gli altri membri, decise di lasciare il gruppo durante il primo tour giapponese degli Scorpions. Da tre concerti a Tokyo fu realizzato un album live intitolato Tokyo Tapes che fu pubblicato in tutto il mondo e che contiene una meravigliosa per quanto sgangherata versione di Kojo No Tsuki, brano tradizionale giapponese, contato con improbabile acceto nippo-teutonico da Meine. Nel 1978, dopo una lunga serie di audizioni, Matthias Jabs divenne il nuovo chitarrista degli Scorpions in sostituzione di Roth.
Con la nuova formazione, passano alla Mercury e Michael Schenker, che era stato qualche settimana prima espulso dagli UFO a causa della sua ubriachezza, tornò nel gruppo per un breve periodo e partecipò alle registrazioni di un nuovo album. Lovedrive, che esce nel febbraio del 1979, è uno dei capolavori dell'hard rock degli anni ’70. Per la prima volta, inoltre, la band viene ufficialmente riconosciuta capace di buona musica, in un rapporto con la critica sempre piuttosto strano, dove spesso venivano un po’ presi in giro (come tutto l’heavy metal nascente, che si affermerà davvero solo dagli anni ’80). L’album, prodotto dal fido Dierks e composto da 8 brani, inizia con la potenza e il ritmo di Loving You Sunday Morning; Another Piece Of Meat è ancora più veloce e feroce, e parla apertamente di occasioni: "She said: "Take me home."\I need love so strong\Come on and knock me out, oh!\I've been too long alone\I want hot love, you know, and I need it now!". Always Somewhere (che in verità assomiglia a Simple Man dei Lynyrd Skynyrd) è una delle loro ballate meravigliose, forse la più famosa che poi sfocia nello strumentale, magistrale, Coast to Coast. La seconda parte del disco è composta dalla potente Can’t Get Enough ,Is There Anybody There, la title-track e Holiday. Is There Anybody There è una delle loro migliori ballad, con la voce di Klaus registrata due volte (in modo da avere l’effetto di sentire 2 voci differenti) che fa davvero un ottimo effetto e dai ritmi un po’ reggae, stile che stava esplodendo proprio in quei mesi. E menzione speciale per Holiday il cui arpeggio iniziale diventerà scolastico per tutti i metallari futuri. Ma ancora più leggendaria fu la copertina, bellissima, spiazzante e ovviamente censurata: sul sedile posteriore di una berlina ci sono, ben vestiti, un uomo e una donna. La donna ha una profonda scollatura, un seno scoperto da cui parte una gomma da masticare allungata dalla mano dell’uomo, che probabilmente l’aveva appoggiata lì. Sul retro, i due sono fotografati sorridenti, mentre la donna mostra una foto incorniciata della band e il seno scoperto su un lato. Autore della copertina, la mitica Hipgnosis di Storm Thorgerson: la copertina fu un primo momento coperta con il solito cartoncino marrone, in un secondo momento sostituita con un'altra, del tutto anonima, fatta probabilmente in 5 minuti, con un orrendo scorpione blu su sfondo nero (soprattutto per il mercato americano, che vi mostro qui sotto).
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Il disco fu un successo sia in Europa, dove fu disco d’oro in Gran Bretagna, Francia e Germania, e perfino in America, dove entrò in classifica da Billboard. Con questa formazione, gli Scorpions diventeranno delle colonne del genere, registrando 6 album in un decennio, con alcuni capolavori assoluti come Blackout (1982), Love At First Sight (1984), Crazy World (1990) che contiene la loro canzone più famosa, Wind of Change, ispirata alla caduta del Muro di Berlino e ai cambiamenti politici della galassia sovietica.
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avere3achefare5 · 5 months ago
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Bel teutonico sexy
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Hazel Josiah Hoffman. @hazelhoffmanofficial
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telodogratis · 5 months ago
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Future Games Show @ Gamescom 2024, tutti i giochi e i trailer dell’evento teutonico
Future Games Show @ Gamescom 2024, tutti i giochi e i trailer dell’evento teutonico Tutti i giochi e gli annunci del Future Games Show @ Gamescom 2024, uno degli eventi più attesi della fiera tedesca di quest’anno. Powered by WPeMatico Tutti i giochi e gli annunci del Future Games Show @ Gamescom 2024, uno degli eventi più attesi della fiera tedesca di quest’anno. {authorlink}…
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Stefano Rossi Automotive International's Car of the Year 2024: VW PASSAT VARIANT 9th Generation
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<<Giunta alla nona generazione ed a cinquant’anni esatti dal lancio commerciale (1973), VW Passat continua imperterrita ad incarnare il ruolo di vettura poliedrica in grado di conciliare elevato comfort di marcia, ottime doti dinamiche, bassi costi di gestione, proverbiale qualità costruttiva diventata sinonimo di affidabilità e longevità, contenuti tecnologici sempre al passo coi tempi quando non in anticipo – il tutto all’insegna di un aristocratico quanto sobrio understatement abilmente declinato in uno stile o design teutonico: questa la cifra del suo pluridecennale successo commerciale, questa la ragion d’essere della mia personale scelta, quale Autore del Blog, di consegnare la corona di car of the year 2024 a VW Passat Variant nona generazione. Un blog, il mio, dedicato a mostrare il value for money incarnato dal mercato delle auto di seconda mano, non poteva far altro che proclamare auto dell’anno 2024 una delle vetture nuove maggiormente sinonimo di tale caratteristica: ovvero, VW Passat Variant nona generazione>> Stefano Rossi – Blog’s Author.
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Caso Orlandi, il fratello Pietro ricorda i ritrovamenti al cimitero teutonico
“Da li’ una cassa sarebbe stata portata a S. Maria Maggiore, sono i resti di Emanuela?”source
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ilragliodelmulo · 1 year ago
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Grave Digger – Il gran ballo dei morti viventi
Circa un annetto fa Chris Boltendahl rispondeva qui alle nostre domande su “Healed By Metal”. Nonostante il poco tempo trascorso da quella intervista, non sono mancati gli argomenti sui quali discutere in occasione della pubblicazione del nuovissimo “The Living Death“. Rilassato e sempre pronto a scherzare, il singer teutonico ha confermato di essere una delle persone più umili, disponibili e…
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ernestdescalsartwok · 8 months ago
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BOSQUE-TEOTOBURGO-ARTE-PINTURA-GERMANIA-LEGIONES ROMANAS-VARO-PELIGRO-EXPEDICION-MILITAR-OSCURIDAD-ARBOLES-PINTOR-ERNEST DESCALS por Ernest Descals Por Flickr: BOSQUE-TEOTOBURGO-ARTE-PINTURA-GERMANIA-LEGIONES ROMANAS-VARO-PELIGRO-EXPEDICION-MILITAR-OSCURIDAD-ARBOLES-PINTOR-ERNEST DESCALS Las LEGIONES ROMANAS de Varo o Varus se adentran en la oscuridad del Bosque Teutónico, los bosques de TEOTOBURGO en la Germania profunda, el peligro flota en el ambiente entre los árboles, la expedición militar de las tres legiones bajo el mandato Imperial del Emperador Augusto encontraron los ataques de los germanos liderados por Arminio con el resultado de su aniquilación. Pintura del artista pintor Ernest Descals sobre papel de 50 x 70 centímetros que aquí presento en blanco y negro para acentuar el dramatismo de la escena.
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crazy-so-na-sega · 2 days ago
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NAZIONI
Tutte le nazioni possiedono un gruppo o modello culturale dominante, conseguenza della propria realizzazione. Impossibile il contrario.
Negli Stati Uniti fu necessaria una guerra civile (1861-1865) per selezionare il canone nazionale, con la vittoria dell'approccio nordista (yankee), puritano, calvinista, sull'alternativa sudista (dixie), episcopaliana, catto-anglicana. Successivamente il gruppo anglosassone fu scalzato da milioni di tedeschi che emigrarono nel nuovo mondo. Processo lungo e doloroso, stretto tra la crescita demografica degli immigrati e la resistenza degli anglo.
Durante la guerra civile si palesarono a livello regionale i primi sintomi dei capovolti rapporti di forza. A West Bend, nel Wisconsin, in una futile lite lo yankee George DeBar accoltellò il tedesco Paul Winderling, uccidendolo sul colpo. Convinti che una giuria locale non avrebbe mai condannato un anglo, centinaia di cittadini di origine bavarese attesero DeBar fuori dal tribunale con la volontà di farsi giustizia da sé. Il procuratore federale chiamò in soccorso la guardia nazionale che, composta principalmente di tedeschi naturalizzati, si dissolse, consegnando DeBar alla morte per linciaggio. La comunità teutonica si ribellava alle convenzioni locali.
Ancora all'alba del secolo i Deutschamerikaner si tenevano a distanza dal resto della popolazione. Si iscrivevano alle Vereine (associazioni culturali legate alla madrepatria), le chiese sassoni erano sguarnite di anglo, mentre i giovani di Indianapolis intonavano l'inno nazionale in tedesco. Nel 1916 migliaia di immigrati scesero in piazza a Chicago per celebrare il genetliaco del Kaiser Guglielmo II. E poco prima di Pearl Harbor furono fondati numerosi circoli di ispirazione nazista.
Affinché perdessero ogni alterità culturale, tra le due guerre, furono creati negli Stati Uniti numerosi campi di rastrellamento per i tedeschi. Tra il 1917 e il 1918 oltre duemila furono imprigionati nei centri di Fort Douglas, nello Uthat e Fort Oglethorpe in Georgia. Tra il 1942 e il 1945, 11.507 cittadini di origine tedesca furono rinchiusi nei campi di North Dakota, Texas, Oklahoma, Tennessee e Florida.
Per sfuggire alla discriminazione e ai linciaggi migliaia di loro anglicizzarono il cognome: Schmidt, Schneider o Muller divennero Smith, Taylor e Miller.
I tedeschi riemersero perfettamente americanizzati dopo le guerre. Oggi circa cento milioni di americani su trecentoventi dichiarano almeno un antenato teutonico, molto più di irlandesi, inglesi, messicani, italiani, polacchi. E lo standard nazionale resta germanico (teutonico). Donald Trump (vero cognome Trumpf) si percepisce portabandiera del sentire WASP (White Anglo-Saxon Protestant) dopo che suo padre, tedesco del Palatinato bavarese, si finse svedese per sfuggire all'internamento in un campo di rieducazione.
-Dario Fabbri (Geopolitica umana)
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notiziariofinanziario · 1 year ago
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La Germania sta vistosamente rallentando
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Sono molti i settori che soffrono in Germania, tra i quali spiccano l’industria chimica, l’edilizia residenziale, la logistica e l’industria chimica. Un drappello cui, però, ben presto si potrebbe aggiungere l’automotive.  A provocare una sempre più evidente crisi è il forte rallentamento della domanda. Un trend che era del resto ampiamente prevedibile. Sino alla scorsa estate a sostenerla erano gli incentivi, ora venuti meno. Il mese di settembre è stato molto chiaro in tal senso, con il crollo delle richieste, in particolare quella legata alle flotte aziendali. La nuova situazione si verifica in un momento molto particolare, ovvero in prossimità delle elezioni politiche. Già da mesi i sondaggi effettuati tra gli elettori tedeschi hanno iniziato a far tremare le cancellerie di mezza Europa. L’avanzata di AFD (Alternative für Deutschland) rischia di rendere praticamente impossibile un governo di coalizione, che aprirebbe ulteriormente la strada alla protesta sempre più dilagante nel Paese. Le avvisaglie di crisi dell’automotive teutonico sembrano poter buttare nuova benzina sul fuoco delle recriminazioni. Andiamo a vedere perché. Il caso Goodyear Tra coloro che hanno deciso di prenderne atto c’è anche Goodyear. la multinazionale statunitense ha appena annunciato di voler chiudere due siti produttivi tedeschi, posizionati rispettivamente a Fulda, in Assia e a Fürstenwalde, in Brandeburgo. In particolare, gli addetti di Fulda erano i superstiti dei tagli operati nel corso del 2019, quando l’azienda aveva deciso di lasciare a casa 450 operai.  All’epoca, però, la stessa Goodyear aveva promesso di investire cospicue risorse per ammodernare lo stabilimento. Come suol dirsi, passata la festa gabbato lo santo. Già nel mese di giugno Goodyear aveva proceduto al taglio di altri 550 posti di lavoro, anche se le trattative instaurate con il consiglio di fabbrica avevano rallentato l’iter decisionale. Il conto, però, ora arriverà tutto insieme. Nel corso delle ultime ore, infatti, i vertici aziendali non hanno avuto eccessive remore nell’imboccare la strada temuta dai sindacati, preannunciando la chiusura dell’impianto. Il motivo è da ricercare proprio nel “significativo e rapido deterioramento” della domanda. Un trend che è peraltro stato acuito dall’aumento di importazioni a basso costo dall’Asia, come fatto sapere da Goodyear. Non si sa se può essere considerata una parziale consolazione, se non per i lavoratori più vicini al pensionamento, ma la dismissione sarà graduale. La chiusura definitiva dello stabilimenti di Fulda avrà luogo entro e non oltre due anni. Dopo di che dovrà essere il welfare tedesco a cercare di dare risposte ai lavoratori coinvolti.  Anche i lavoratori del sito di Fürstenwalde, peraltro, sono destinati a cercarsi entro qualche anno una nuova sistemazione. Nel loro caso, per fortuna, la deadline è fissata due anni più tardi, ovvero al 2027, andando però a comprendere il taglio di 750 operai. La stessa azienda non ha avuto difficoltà ad affermare che si tratta di una decisione difficile. Al tempo stesso l’ha reputata necessaria per poter ridurre l’eccesso di capacità e allineare la struttura produttiva alla domanda. In pratica, le consultazioni con le centrali sindacali saranno un semplice passaggio formale.  Anche Continental paga dazio alla crisi dell’automotive tedesco Se Goodyear piange, Continental non ride. La multinazionale nota a livello mondiale per la sua produzione di pneumatici, sistemi di frenata e di controllo di stabilità del veicolo, ha già risposto alla nuova situazione con una serie di risparmi pari a non meno di 400 milioni di euro. Previsti all’interno di un piano di ristrutturazione, dovrebbero consentire all’azienda di affrontare meglio gli spifferi di crisi e riguarderanno “tutte le parti e tutti i livelli dell’organizzazione e, pertanto, il numero esatto dei posti di lavoro interessati a livello globale non è ancora stato deciso”. Se l’azienda non lo dice, ci pensa però la stampa tedesca, che sta seguendo con grande attenzione la questione a svelare le cifre. Sarebbero infatti non meno di 5mila i posti in pericolo, ovvero il 3% degli attuali organici globali di Continental. Dati che sono destinati ad entrare nelle discussioni politiche con grande forza, dando nuovo propellente alle argomentazioni di AFD, cui per i partiti di governo potrebbe rivelarsi impossibile ribattere alla luce delle tante scelte contestate degli ultimi anni. I dati della multinazionale tedesca, peraltro, vanno considerati anche alla luce del fatto che già nel corso dell’ultimo decennio l’azienda ha provveduto a sforbiciare gli organici di almeno 20mila posti. Peraltro a rinfocolare le proteste potrebbe essere il seguito del menu proposto dai piani alti, È stato il responsabile della divisione Philipp von Hirschheydt, ad affermare, senza girare troppo intorno alle parole, che si tratta di misure iniziali, tese a migliorare la competitività del settore. Le valutazioni, infatti, sono ancora in corso, senza zone franche, e interessano “tutte le funzioni e i processi, dalla vendita alla ricerca, dallo sviluppo alla produzione”. I primi a fare le spese della “chiarificazione del quadro” saranno i mille dipendenti in una trentina di siti. A loro, però, potrebbero ben presto unirsene molti altri. Una vera e propria cura dimagrante, al culmine della quale sarà liquidata l’area Smart Mobility, con la riorganizzazione dell’intera divisione in soli cinque segmenti di business. I sindacati lo avevano preannunciato da tempo: la tempesta perfetta si stava presentando alle porte di Volkswagen Le notizie degli ultimi giorni sembrano la più plastica conferma di quanto sta accadendo. Il gruppo, infatti, starebbe seriamente considerando l’ipotesi di tagliare pesantemente gli organici.  Ad affermarlo è stata Handelsblatt, secondo la quale il management di VW avrebbe deciso di dare vita ad una revisione della spesa per non meno di 10 miliardi di euro. Nel mirino sarebbero finiti di conseguenza gli impiegati, le cui mansioni d’ufficio non sarebbero con tutta evidenza ritenute necessarie ai destini del gruppo. Le dimensioni dei tagli sarebbero però epocali, arrivando ad almeno il 20% del personale amministrativo.  I prodromi di quanto sta accadendo sono da rinvenire nello stop di tre settimane per quanto riguarda le catene di montaggio dei nuovi Model Year di ID.4, ID.5 e Q4 e-tron, sia in versione Suv sia Sportback. Per giustificare il tutto sono state accusate le inattese interruzione nella catena delle forniture, a seguito delle quali sarebbero venuti a mancare i motori elettrici. Non sono però mancati coloro che hanno fatto notare come ormai da tempo il gruppo abbia manifestato ravvedimenti sulla mobilità sostenibile. Basta ricordare quanto accaduto a Zwickau, nei cui stabilimenti sono prodotti sei modelli elettrici di Volkswagen, Audi e Cupra, ove è stata sospesa temporaneamente la produzione. Il motivo reale è da ravvisare proprio nella brusca frenata della richiesta. La fine degli incentivi ha praticamente bloccato il mercato e i produttori sono costretti a correre ai ripari.  Se in agosto gli addetti assunti con contratti temporanei erano 2mila, 269 di loro erano già stati licenziati ad ottobre, in corrispondenza con la scadenza del contratto. Una decisione che aveva colpito soprattutto in considerazione delle rassicurazioni precedenti, quando Volkswagen aveva affermato la centralità delle auto elettriche nella sua strategia produttiva.  Audi e Ford, montano le preoccupazioni In un quadro che volge sempre più al peggio, occorre poi ricordare un’ulteriore notizia fornita da Handelsblatt, quella relativa alla decisione di Audi sul rinvio del lancio non solo della Q6, ma anche di altri modelli della famiglia e-tron. In questo caso si tratta di una pura e semplice inversione di rotta. Dopo che Markus Duesmann aveva affermato l’intenzione di produrre solo veicoli full electric, la nuova situazione ha costretto i vertici di Ingolstadt a tornare indietro. Non farlo potrebbe esporre il marchio a pericoli sempre più evidenti. meglio fermarsi sinché si è in tempo, quindi. La stessa logica che, del resto, sta spingendo Ford a rallentare i piani per l’elettrificazione. L’azienda non solo ha bloccato i piani per la costruzione di una gigafactory in Turchia, ma ha anche ridisegnato i piani per la Germania. Piani che interessano Colonia, appena privata della produzione di Fiesta.  Se lo stabilimento doveva dedicarsi nei piani alla produzione del suv elettrico Explorer e, dal 2024, a quella di una crossover sportiva, in sinergia con Volkswagen, ora tutto sembra destinato a fermarsi. A rimetterci sarebbe proprio il sito di Colonia, cui erano destinati 1,8 miliardi di euro per l’assemblaggio di 1,2 milioni di veicoli green nell’arco di sei anni. Come si può facilmente comprendere da quanto detto, per l’automotive tedesco si prospetta una sorta di traversata nel deserto. Di cui anche in Italia sarebbe il caso di iniziare a preoccuparsi, visti i legami tra i due paesi in termini di indotto. Read the full article
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enkeynetwork · 1 year ago
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