#terapia del cancro
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Alcuni articoli sul tema: cause e diagnosi del cancro – prevenzione e cura del cancro.

13- Ove, tra i propri consanguinei, vi siano stati diversi casi di insorgenza di tumore maligno (soprattutto se alcuni siano insorti in età giovanile), non sarebbe per nulla inopportuno, in via del tutto preventiva, eseguire dei test diagnostici genetici in grado di valutare se vi sia una predisposizione genetica verso alcuni tipi di tumore maligno… Medicina – Utili e pratici consigli su come prevenire davvero il cancro.
3- Il cancro -se operabile- va operato subito!!! qualunque esso sia, in qualunque organo si trovi!!! Con il cancro non si deve minimamente ‘scherzare’, e nei limiti del possibile (del vero ‘possibile’…, non di inutili ‘chiacchiere’ da parte del chirurgo di turno), non gli si deve lasciare neanche un giorno di vita in più del dovuto e del necessario... Medicina – Utili e pratici consigli su come affrontare il cancro.
Con il cancro non si deve minimamente ‘scherzare’, e nei limiti del possibile (del vero ‘possibile’…, non di inutili chiacchiere…), non gli si deve lasciare neanche un giorno di vita in più del dovuto e del necessario. Esso dev’essere visto come il nemico per eccellenza, difatti a parte altri casi acuti (come infarti, aneurismi, e via dicendo), i quali richiedono ancor più urgenza immediata del cancro, questi, dev’essere posto, nella linea delle urgenze operatorie, subito dopo, senza alcuna eccezione di sorta… Medicina – Con il cancro i chirurghi non devono ‘scherzare’…
Un’analisi approfondita a parte dev’essere svolta su quelli che rappresentano altri fattori di rischio all’insorgenza del cancro come l’essere portatori di determinate malattie croniche, e/o avere una predisposizione genetica allo sviluppo di un tumore maligno (per via di numerosi casi insorti tra i parenti consanguinei, specie se insorti nella loro età giovanile)… Medicina – Test diagnostici genetici in grado di eseguire un’analisi genetica su multipli geni per valutare l’eventuale predisposizione genetica a vari tipi di tumore maligno.
Per cui, assolutamente, salvo rare eccezioni, dopo un intervento di asportazione di una massa neoplastica, quand’anche fosse riuscito ottimamente, previo qualche tempo per dare alle ferite di sanare un po’, bisogna effettuare una congrua e attenta radioterapia locale, se non addirittura anche della chemioterapia, in quanto solo così il rischio di recidive (con la radioterapia) si abbasserà notevolmente, come anche quello della metastatizzazione (con la chemioterapia)… Medicina – La chirurgia oncologica è da perseguire sempre -ove possibile-, ma, necessariamente, deve coadiuvarsi a delle sedute di radioterapia e/o di chemioterapia.
Le cellule staminali tumorali, pur essendo poche all’interno dei tumori, sono quelle responsabili della genesi e della crescita della malattia, nonché della sua, eventuale, metastatizzazione. Per sconfiggere il cancro si deve, dunque, precisamente, comprendere come colpire le cellule staminali tumorali e non solo le semplici cellule tumorali ‘figlie’... Medicina – Le cause molecolari del cancro e la vera ed efficace terapia da ricercarsi…
Nell’eventualità che il paziente oncologico arrivi alla fase terminale della malattia, ciò che rimane fondamentale, e importante -dal punto di vista medico-, è solo il controllo della sofferenza e del dolore, sia psichico, sia fisico, null’altro, in ordine ai comportamenti promuoventi la guarigione, avrà più alcun senso… Medicina – Il paziente oncologico terminale…
Quando la tenacia della sofferenza, e del dolore, diviene invincibile e costantemente incontrollabile, amore, dovere, e diligenza non possono che far doverosamente richiamo alla sedazione terminale, unico e ultimo rimedio a cotanta circostanza. Non si tratta di eutanasia; non si tratta di spegnere la vita, si tratta, invece, di spegnere la sofferenza e il dolore, evidentemente, altrimenti, divenuti invincibili… Medicina – La sedazione terminale nel paziente oncologico…
Per altri articoli sul tema clicca sulla pagina: ‘Medicina‘.
N.B. Stefano Ligorio, in ambito di tematiche mediche, è anche autore di un libro dal titolo: ‘La Strana Malattia (Come prevenire, diagnosticare e curare l’ansia e la depressione)’, ma anche di: ‘Il Cancro – Vademecum- (Guida Pratica alla Prevenzione e alla Cura del Tumore Maligno)’.
Stefano Ligorio
#prevenzione del cancro#cura del cancro#terapia del cancro#prevenzione del tumore maligno#cura del tumore maligno#terapia del tumore maligno
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Da giorni combatto con la seducente nullità del vuoto. Non scrivo, non sto scrivendo. Ho consegnato intorno al 20 dicembre le seconde bozze di un libro corretto ricorretto leccato e smaltato come nevrosi vuole. Ho scritto un po’ per riviste e giornali. Un bel trattatello sul sesso fra vecchi (Lucy), un accorato rimpianto a vent’anni dalla morte di Susan Sontag ( La Stampa) una sentita recensione per il bel saggio femminista di Vanessa Roghi ( Elle) Una presentazione ricordo di Vincenzo Cerami a dieci anni dalla morte ( Spazio7) e via intrattenendo il mio super-io. Vorace, nutrito di malinconia, repressivo come una vecchia zia malevola. Da giorni cerco di buttare nel secchio i regolamenti occulti che costituiscono la spina dorsale della mia vita da quando ho memoria…sessant’anni? Sessantacinque?quando ho smesso di essere bambina? Un esempio: non si leggono libri inutili ( solo capolavori o saggi illuminanti), i libri inutili se proprio vuoi, li puoi leggere la sera prima di addormantarti. Magari in lingua originale, così fai esercizio , limitatamente al francese e all’inglese, che altre lingue, colpa tua, non ne sai. Altro esempio: non si guardano film o serie nel corso della giornata. La giornata è fatta per lavorare. La mattina devi inserire nel tuo programma di lavoro mentale anche un’ora di lavoro fisico: diecimila passi veloci o 6 kilometri di corsa lenta ( ma non troppo), d’estate una nuotata, d’inverno un po’ di pesi. Dopo pranzo puoi dormire, ma non più di 20 minuti. Dopo pranzo puoi dormire soltanto se la mattina hai corso.
La pigrizia è il cancro dell’anima, l’unica terapia è lo sforzo produttivo.
Da giorni cerco di smettere di sentirmi una parassita soltanto perchè la mia vita è , ed è sempre stata, meno faticosa di quella di un minatore o di una operaia metalmeccanica. Ho fatto sempre, da quando, a 20 anni, ho incominciato a mantenermi da sola, quello che volevo fare: scrivere, raccontare, evocare. Da giorni cerco di assolvermi per il piacere che ho provato scrivendo, come se fosse un lusso da bambina viziata e non il mio lavoro. Anche difficile, in fondo. Una forma di artigianato rischioso.Ti affacci su un baratro che contiene anche te, non soltanto i tuoi personaggi: la condizione umana. Se ti consegni alla scrittura con onestà, puoi scoprire verità difficili da gestire. Resta il fatto che non sto scrivendo e il super io, che non sono riuscita a depotenziare, mi impone risvegli complicati. Accendo radio3 e il GR , invece di aprirmi una finestra sul mondo mi riversa addosso una quota intollerabile d’angoscia. Il conto vertiginoso delle vittime dei conflitti in corso, le farneticazioni di un vecchio manigoldo che non ha orror di se stesso, il costante censimento dei bambini morti, per colpa di un altro vecchio pazzo che autorizza un genocidio per vendetta …tutti e due condannati dalla legge…tutti e due inamovibili, ben insediati nei posti di comando…
Di che cosa posso scrivere al cospetto di tanta strage, di tanta dolorosa personale impotenza? Il mio prossimo romanzo forse sarà composto di 200 pagine bianche. Morirò pigra, dopo aver vissuto sotto sforzo
Lidia Ravera
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APPROVATO IL FARMACO PER LA CURA DEL CARCINOMA POLMONARE

La Food and Drug Administration ha approvato il nuovo trattamento adiuvante dopo la resezione del tumore in pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) ALK positivo. Questo sottotipo di cancro del polmone è caratterizzato dalla presenza di una fusione o riarrangiamento genico che iperattiva la proteina ALK ed è una mutazione che rappresenta circa l’85% dei casi di carcinoma polmonare, il cui 5%risulta essere ALK positivo.
Il farmaco alectinib ha dimostrato la riduzione del rischio di recidiva della malattia o di morte rispetto alla chemioterapia ad un tasso del 76%, definito dai ricercatori “senza precedenti“, migliorando significativamente lo standard di cura per le persone affette da carcinoma polmonare ALK positivo in fase precoce. “L’approvazione di Alecensa segna un momento cruciale per le persone a cui è stato diagnosticato un tumore al polmone ALK positivo in fase iniziale che finora non potevano ricevere una terapia specifica”, ha dichiarato Ken Culver, direttore della ricerca e degli affari clinici di ALK Positive, Inc, una no-profit che si dedica a migliorare l’aspettativa dei pazienti in tutto il mondo. “Questi pazienti, che in genere ricevono la diagnosi in giovane età, vanno spesso incontro a recidive e hanno un rischio maggiore di sviluppare metastasi cerebrali rispetto a quelli affetti da altri tipi di NSCLC. Ora, con questo significativo progresso, è più importante che mai che tutte le persone a cui è stato diagnosticato un tumore al polmone in fase precoce si sottopongano al test per ALK e altri biomarcatori raccomandati per ricevere il trattamento più appropriato per loro”.
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Fonte: Food and Drug Administration; ALK Positive Inc; foto di Anna Shvets
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#SAPEVICHE ci sono legumi considerati un vero #superfood ?
Stiamo parlando dei #piselli , i cui effetti purtroppo poco noti, lo rendono un cibo meraviglioso.
I piselli infatti, apportano i seguenti benefici:
🌱 Prevenzione del cancro.
Sono un componente efficace della dieta nel trattamento e nella prevenzione del cancro e aiutano a migliorare i risultati della terapia.
🌱 Riduzione del gonfiore.
Consigliati per ridurre il gonfiore poiché aiutano a drenare i liquidi e ridurre i sali in eccesso dal corpo.
🌱 Salute degli occhi.
Il consumo regolare migliora la vista e riduce l'affaticamento degli occhi, particolarmente utili in caso di cataratta.
🌱 Supporto gastrointestinale.
Efficaci contro i problemi digestivi, tra cui l'ostruzione intestinale, grazie al suo contenuto di fibre vegetali che aiutano a purificare l'apparato digerente.
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Maurizio Scaltriti fa il punto sulla cura del Cancro

«Non se, ma quando è uno slogan che spesso riaffiorava in modo spontaneo e istintivo nei miei post. L’ottimismo di questa frase non è campato per aria ma basato su dati ed esperienza. Ed è il messaggio che spero passi al lettore che sente il bisogno di saperne di più. Non si tratta, quindi, di “se” un giorno riusciremo a curare il cancro, si tratta di “quando”. Nessun miracolo, nessuna ricetta segreta, ma studio, ricerca e duro, durissimo lavoro. Le cose sono impossibili fino al momento prima di compierle». (Dott. Maurizio Scaltriti)
NON SE, MA QUANDO Cancro: le cure di oggi, le cure di domani (Piemme, 2025), é l'ultimo libro di Maurizio Scaltriti, una lettura certamente interessante ed esplicativa.
Maurizio Scaltriti, ricercatore di fama internazionale e uno dei pionieri della medicina traslazionale in oncologia, ci accompagna in un viaggio straordinario alla radice delle cause della malattia e nelle strategie terapeutiche per curarla, sfatando pregiudizi e fornendo informazioni utili per tutti. Perché il cancro non fa più paura come una volta; abbiamo molti strumenti e conoscenze, sia per diagnosticarlo precocemente sia per contrastarlo farmacologicamente. Molti tipi di tumore sono oggi curabili, altri riescono a essere controllati e permettono ai pazienti di convivere con la malattia molti anni con una buona qualità di vita. Con uno stile accessibile e chiaro, Scaltriti scrive un libro «illuminato, ottimista e pieno di speranza» in cui passa in rassegna tutto ciò che è stato fatto ma soprattutto tutto ciò che si sta facendo nella ricerca e nelle sperimentazioni per rendere questa malattia sempre più curabile.Il professore Maurizio Scaltriti, un luminare della medicina, ci guida in un viaggio informativo ed emozionale nel mondo del cancro, offrendo una prospettiva diversa su questa complessa malattia. Attraverso le pagine del suo libro illustra le più recenti scoperte nel campo della terapia oncologica e dei farmaci innovativi, mostrando come la scienza stia trasformando il modo in cui affrontiamo il cancro. L’autore parte però da un dato impressionante: oggi, un bambino ha una probabilità su due di sviluppare un tumore se è maschio, e una su tre se è femmina. Non è un’affermazione fatta per allarmare, ma per invitare a una riflessione più profonda: la malattia va normalizzata, eliminando lo stigma che la circonda e mostrando come oggi il cancro possa essere spesso curato con successo. Sebbene non esista ancora una cura universale, il libro offre un messaggio di speranza: il futuro riserva strumenti sempre più efficaci per gestire e combattere ogni tipo di tumore. “Non se, ma quando” è un vademecum indispensabile per pazienti, familiari e chiunque voglia approfondire questo tema delicato. Un libro che ricorda che la ricerca scientifica è in continua evoluzione e che il futuro della lotta contro il cancro è più luminoso che mai. Per capirne di più vi invitiamo a visionare con attenzione questo dialogo con l'autore cliccando qui. Mettetevi comodi, prendetevi del tempo e ascoltate con attenzione. Chi é Maurizio Scaltriti... È un ricercatore riconosciuto in campo internazionale e uno dei pionieri della medicina traslazionale in oncologia. Ha iniziato la sua carriera con un dottorato in Biologia Molecolare per poi muovere i suoi passi professionali prima all’ospedale Vall d’Hebron a Barcellona, già avanguardia nelle terapie oncologiche sperimentali, passando per il Mass General Hospital di Boston (Harvard Medical School), per poi essere chiamato al rinomato Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York, dove ha ricoperto la carica di Professore Associato e Direttore Associato della Medicina Traslazionale. Dall’ottobre 2020 guida il Dipartimento di Medicina Traslazionale della Ricerca e Sviluppo Oncologica di AstraZeneca. Ha pubblicato oltre 150 articoli su riviste internazionali e vanta oltre 25.000 citazioni dei suoi lavori.Immagine di copertina: freepik.com Read the full article
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Le piccole cose della vita: Kathryn Hahn supera se stessa

Esiste forse un unico lato positivo della sofferenza, di qualsiasi forma essa sia: "Un giorno tutto quel dolore ci sarà utile", forse anche solo per poter dire a chi soffre che non è solo, che in quel posto buio della mente e dell'anima, ci siamo stati anche noi, in maniera diversissima ma maledettamente uguale. Questo approccio è la filosofia dietro il successo di una rubrica di consigli, Dear Sugar, portata avanti dalla scrittrice Cheryl Strayed in forma anonima per anni sulla rivista americana online The Rumpus fino al 2012, anno in cui ha dichiarato di esserne l'autrice. Diventata un libro che raccoglieva le lettere più significative, è stato prima adattato come opera teatrale dalla candidata all'oscar Nia Vardalos ed ora, nelle mani della Hello Sunshine di Reese Witherspoon e prodotta da quest'ultima e Laura Dern è diventata una miniserie sbarcata su Disney+ nel 2023. Di Le piccole cose della vita, questo il titolo del libro e della serie in 8 episodi di 30' creata da Liz Tigelaar, la stessa di Little Fires Everywhere, con Kathryn Hahn nel ruolo della protagonista scrittrice Clare Pierce, non si può non elogiare l'intensità e la profondità con cui le parole e l'esperienza di Strayed dalla carta hanno preso vita sul piccolo schermo.

Le piccole cose della vita: un'immagine della serie
Cheryl Strayed è la stessa autrice di un successo letterario e poi cinematografico, Wild (2015) interpretato da Reese Witherspoon. A giudicare dalla resa di questi otto episodi, è già evidente che sia Witherspoon che Laura Dern abbiano, da produttrici esecutive, un occhio abile e allenato ad individuare i temi che colpiscono al cuore e come toccarli, soprattutto quando a parlare sono le donne. La serie si apre su Clare nel punto forse più caotico e fuori controllo della sua vita: è in crisi con il marito Danny (Quentin Plair) con cui fanno terapia di coppia; sua figlia Rae (Tanzyn Crawford) la incolpa e le scarica addosso, neanche troppo subdolamente, tutte le frustrazioni dell'adolescenza; lavora in una casa di riposo, quando invece era una promettente scrittrice.

Le piccole cose della vita: una foto di scena
Mentre si crogiola sul fondo, un vecchio amico scrittore, ricordando la sua bravura con le parole, le chiede di sostituirlo in una rubrica di consigli, anonima, Dear Sugar. Nonostante non si senta in diritto e in grado di dare consigli a nessuno, man mano che la sua vita va avanti, Clare torna indietro con la memoria alla sé ventenne, al ricordo della madre che ha perso per un cancro e trova, magicamente, la forza e la saggezza di rispondere. Diventa Sugar e la serie acquista la cadenza narrativa di una lettera ad episodio. Kathryn Hahn si consacra la magnifica e umile attrice che è, sostenuta da un cast che trova il suo più grande pilastro in Sarah Pidgeon, interprete della protagonista da giovane. Solo chi non ama gli show che ti chiamano in causa emotivamente, troverà qualcosa da ridire, perchè Le piccole cose della vita è un po' come andare in terapia, devi voler veramente e fortemente lavorare su se stesso, per entrare nello stato d'animo giusto, altrimenti, chiamando in causa il nostro commento iniziale, tutto questo dolore sarà inutile.
Il voice over come una carezza

Le piccole cose della vita: un momento della serie
Diciamocelo chiaramente, la tecnica del voice over, al cinema come nella serialità, è spesso abusata. Escamotage facile e veloce per semplificare sceneggiatura e produzione, è il famoso "lo dimo" (ve lo diciamo invece di farvelo vedere) alla Boris. La voce di Kathryn Hahn nel ruolo di Clare che risponde alla lettera di turno, accompagnandoci dentro il suo passato senza raccontarlo ma riflettendoci solamente su, è invece l'eccezione, il sussurro riflessivo e la carezza che volevamo e vogliamo sentire per elaborare quella storia, quelle storie, così lontane da noi ma così tanto vicine. Come ha detto la stessa Hahn in un'intervista, il suo passato per Clare è il pozzo dove va ad attingere per poter entrare in empatia con chi le scrive, comprenderne dubbi e sofferenze. Il guardarsi indietro diventa così fluido e mai forzato, i fantasmi della donna sono davanti a lei, la circondano, le fanno compagnia, la tormentano ma la più presente è la lei da giovane, Sarah Pidgeon, con il viso tra i più sereni, disperati, entusiasti e ansiosi che la serialità abbia mai visto.
Kathryn Hahn

Le piccole cose della vita: una scena
Del potenziale infinito di Kathryn Hahn ce ne siamo sfortunatamente accorti tardi, solo, veramente, negli ultimi 10 anni, avendola relegata, nel fior fiore degli anni cinematografici, a spalla ironico-comica di più avviate star, vedi Kate Hudson in Come farsi lasciare in 10 giorni. Dal mancato successo della serie Mrs. Fletcher passando per le Bad Moms al cinema, possiamo sicuramente ringraziare il personaggio di Agatha Harkness in WandaVision, pur essendo uno dei ruoli più fantastici e lontani dalla realtà (essendo Marvel) interpretati dall'attrice, le ha permesso di mostrare i suoi lati più drammatici, oscuri, profondi, pur riuscendo a farli coesistere con lo spirito della commedia che mai ha abbandonato Hahn, che ha portato poi ad uno spin-off tutto suo Agatha All Along. Il risultato, e le sapienti produttrici Witherspoon e Dern lo sapevano, è una Clare a tutto tondo, bellissima perché costantemente fallace e umana.
Clare ha 49 anni e non uno di più, non si pettina mai e non si lega mai i capelli, si agita spesso e suda, la notte rielabora i traumi del giorno e di sempre e li trasforma in incubi astrusi e contorti. Ha un conto in sospeso con il padre e non è mai venuta a patti con il fatto che l'uomo non ha mai veramente voluto lei e suo fratello. Ha il terrore dell'abbandono e non pensa mai troppo prima di sparare a zero o rispondere a tono. La bravura di Hahn è esaltata ancora di più dai suoi compagni di serie e di squadra, dalla sua controparte giovane Sarah Pidgeon alla figlia di Clare, interpretata da Tanzyn Crawford ed a sua madre, una Merritt Wever che farebbe e farà venire la nostalgia per la propria mamma a chiunque, ad ogni età.
Ama

Le piccole cose della vita: una scena della serie
Non c'è sigla di apertura in Le piccole cose della vita e la musica arriva veramente solo a fine episodio per aiutarci a metabolizzare ed elaborare quanto appena visto, come se fossimo a fine seduta dopo la terapia. È come se la lettera a Sugar/Clare in effetti gliel'avessimo scritta anche noi per esorcizzare le paure, per capire cosa fare del nostro essere troppo figli o troppo genitori, non esserlo e volerlo essere, non volerlo essere, non poterlo essere. Ci sentiremo nostalgici e malinconici dell'amore che abbiamo ricevuto o nuovamente rancorosi verso chi non ci ha amato come doveva. Le piccole cose della vita è una pacca sulla spalla e uno schiaffo in faccia, di quelli a cui segue uno scossone, uno "svegliati e goditi le piccole cose".
"La cosa migliore che tu possa fare nella tua vita è amare": questa la lezione impartita a Clare da sua madre, questo il miglior consiglio che la scrittrice proverà ad impartire ai suoi lettori ed a se stessa, anche quando significherà forse lasciare andare le persone che ama, farle scegliere con la propria testa e la propria voce interiore. Le piccole cose della vita chiude il suo percorso di otto episodi trovandoci un po' più consapevoli che la nostra esistenza è esattamente uno "shitshow" una schifezza, come quella degli altri, tanto vale abbracciare il caos e le nottate stesi sull'erba ad aspettare di incontrare dei bellissimi e surreali cavalli bianchi.
Conclusioni
Concludo questa recensione de Le piccole cose della vita con Kathryn Hahn con ancora un po’ di commozione, malinconia e nostalgia addosso, quella di chi ha intrapreso un percorso con la protagonista nel guardare al passato e rielaborarne ricordi e traumi. Questa miniserie tratta dall’omonimo libro (e rubrica) di Cheryl Strayed, autrice del pluripremiato Wild, trasforma in immagini in movimento gli stessi sentimenti provati attraverso le pagine del libro. Kathryn Hahn si conferma l’ottima e intensa attrice che è, mentre Reese Witherspoon e Laura Dern rinnovano il loro essere produttrici illuminate.
👍🏻
Kathryn Hahn è vera, umana, perfetta.
La serie funge da seduta psicoanalitica per lo spettatore.
Fa venire voglia di abbracciare il proprio caos e i propri fallimenti con amore.
👎🏻
Premette una predisposizione dello spettatore a volersi emotivamente mettersi in gioco.
Sfortunatamente è una miniserie e non ci saranno altre stagioni.
A volte tende alla positività tossica.
#tiny beautiful things#le piccole cose della vita#disney plus#recensione#review#disneyplus#kathryn hahn
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Recenti studi sulla terapia genica per il ringiovanimento hanno mostrato progressi significativi; un team di ricerca ha sviluppato sei cocktail di molecole in grado di riprogrammare le cellule umane senza alterarne il DNA, potenzialmente offrendo un'alternativa più accessibile alla terapia genica tradizionale.

Liz Parrish, fondatrice di BioViva, è diventata la "paziente zero" di trattamenti sperimentali che mirano a ridurre l'età biologica attraverso l'attivazione della telomerasi, con risultati promettenti; ha subito due terapie geniche nel 2015 per attivare la telomerasi, sostenendo di aver ridotto la sua età biologica, apparendo significativamente più giovane dei suoi 53 anni.
Le terapie geniche mirano ad allungare i telomeri, che sono indicatori dell'invecchiamento cellulare; tuttavia, i risultati clinici sono ancora in fase di valutazione scientifica e le affermazioni di Parrish necessitano di ulteriori conferme da ricerche indipendenti; la questione se sia possibile invertire l'invecchiamento biologico rimane aperta e controversa.
I telomeri influenzano l'invecchiamento cellulare attraverso diversi meccanismi chiave:
durante la replicazione cellulare, i telomeri si accorciano, limitando il numero di divisioni cellulari e portando a senescenza o apoptosi quando raggiungono una lunghezza critica
i telomeri proteggono le estremità dei cromosomi dalla fusione e dalla degradazione, evitando danni genetici che possono innescare malattie come il cancro
quando i telomeri diventano troppo corti, innescano una risposta al danno del DNA, attivando meccanismi di senescenza cellulare per prevenire la proliferazione di cellule danneggiate
Questi processi sono influenzati da fattori genetici e ambientali, come stress ossidativo e stile di vita.

Studi mostrano che stili di vita e fattori ecologici possono accelerare l'invecchiamento, suggerendo una complessa interazione tra genetica e ambiente.
#terapia genica#cellule umane#ringiovanimento#paziente zero#trattamenti sperimentali#telomerasi#ridurre l'età biologica#telomeri#stress ossidativo#stile di vita
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Quando quello che non ti aspetti è quello che cercavi: il ruolo di IGFBP7 nell'efficacia della terapia biologica nel cancro
Un nuovo studio condotto dall’Università di Lund in Svezia ha risolto un mistero vecchio di anni: quali pazienti con cancro al seno aggressivo sono aiutati da un trattamento mirato contro il cancro che era in fase di sviluppo ma è stato accantonato. Lo studio è importante perché porta la speranza che lo sviluppo del farmaco possa continuare e che arrivi fino a questi pazienti. Nonostante gli…
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Alcuni articoli sul tema: prevenzione, longevità, vivere più a lungo, malattie…

15– Assunzione -prudente-, superati, generalmente, i 40 anni di età, di integratori articolari, effettuando anche il dosaggio ematico della vitamina D e ove risulti carente integrarla, in quanto il mantenimento della salute dell’apparato osteo-articolare è fondamentale per il benessere generale… Medicina – Consigli generali su come mantenere una buona salute e vivere -qualitativamente- più a lungo.
La prevenzione di qualunque malattia e, dunque, anche del cancro, non può prescindere dall’assumere una dieta, con il giusto apporto di liquidi, sana ed equilibrata, ricca di cibi dai variegati colori e che contengano nutrienti diversificati e numerosi antiossidanti; quest’ultimi, in particolare… Medicina – Non può esserci prevenzione delle malattie senza una dieta sana ed equilibrata che sia ricca di cibi dai variegati colori.
‘Prevenzione‘ non vuol dire solo eliminare ciò che nuoce -certo questo tipo di primaria prevenzione è da preferirsi sempre-, in quanto quando ciò non sia possibile (per i più svariati motivi) la prevenzione pur sempre vi è da farsi e deve precisamente consistere nell’obbiettivo di controbilanciare gli effetti negativi dello stato di tossicità… Medicina – Fumi? Ascolta allora…
Per bioequivalenza si intende che il medicinale generico (equivalente), con la stessa dose di principio attivo di quello originale, deve produrre, dopo la somministrazione, livelli -quantitativi- di concentrazione ematica (del principio attivo) sovrapponibili anche in relazione al tempo e alla velocità… Medicina – I farmaci generici, detti anche equivalenti, sono identici ai farmaci di ‘marca’? Facciamo chiarezza…
Passare il filo interdentale una volta al giorno e preferibilmente in occasione dell’ultimo spazzolamento in serata (ovvero prima di andare a letto). Per alcuni soggetti, dopo l’uso del filo interdentale, sarà anche utile, se non necessario, usare uno scovolino sempre in occasione dello spazzolamento serale (prima di andare a letto). Usare uno spazzolino elettrico (avendo cura di passare con precisione tutte le superfici dentali e i solchi gengivali)… Medicina – Impariamo a preservare denti e gengive.
Alla scomparsa dei sintomi, o perlomeno alla riduzione degli stessi, sarà necessario fare quanto segue: rimedio efficacissimo, e molto più utile (almeno nella fase successiva al trattamento dei ‘sintomi’) di molti trattamenti a lungo termine (i quali offrono, in molti casi, solo una temporanea scomparsa dei sintomi, ma non incidono molto sulle peculiari e frequenti recidive), è scoprire… Medicina – Balanite, postite e balanopostite. Diagnosi, cause e cura.
Per la conferma della diagnosi (la quale, in genere, avviene clinicamente) sono utili l’ecografia e/o la risonanza magnetica, anche se a volte può necessitarsi finanche una biopsia. Il trattamento del morbo di Ledderhose può essere di tipo conservativo o di tipo chirurgico, e ciò in relazione alla sintomatologia accusata dal paziente e al grado di invasione raggiunto dalle lesioni… Medicina – Il morbo di Ledderhose.
Premesso che la terapia per il reflusso laringo-faringeo potrebbe risultare abbastanza lunga, il medico specialista diligente dovrà prescrivere, per del tempo, l’assunzione orale al mattino (almeno 20 minuti prima della colazione) e alla sera prima di andare a letto, di un gastroprotettore (ove non vi siano altri disturbi che rendano più complessa… Medicina – Reflusso laringo-faringeo. Diagnosi, cause e cura.
Per altri articoli sul tema clicca sulla pagina: ‘Medicina‘.
N.B. Stefano Ligorio, in ambito di tematiche mediche, è anche autore di un libro dal titolo: ‘La Strana Malattia (Come prevenire, diagnosticare e curare l’ansia e la depressione)’, ma anche di: ‘Il Cancro – Vademecum- (Guida Pratica alla Prevenzione e alla Cura del Tumore Maligno)’.
Stefano Ligorio
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Il tumore al cervello di questi bambini è incurabile, ma la terapia immunitaria è promettente Una nuova speranza per i bambini affetti da tumore cerebrale Ogni due settimane al Seattle Children’s Hospital, un bambino di cinque anni combatte una forma rara e incurabile di cancro al cervello con una terapia sperimentale. Con 70 trattamenti alle spalle, il bambino potrebbe essere il ricevente di più dosi di terapia con cellule CAR-T nel mondo, con risultati sorprendenti e un controllo del tumore. Approcci promettenti nello studio dei tumori cerebrali pediatrici Al recente Simposio internazionale sulla neuro-oncologia pediatrica a Philadelphia, ricercatori come Nicholas Vitanza hanno presentato risultati incoraggianti sulla terapia con cellule CAR T per i tumori cerebrali
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La biopsia liquida ultrasensibile individua il cancro prima?
Un semplice prelievo di sangue per diagnosticare il cancro in fase precoce e monitorare l'efficacia delle terapie. È la promessa della biopsia liquida ultrasensibile, una tecnologia rivoluzionaria che sta aprendo nuove frontiere nella lotta contro la malattia. Come funziona la biopsia liquida ultrasensibile? La biopsia liquida è un esame che analizza il sangue alla ricerca di tracce di cellule tumorali o del loro DNA (ctDNA). Queste tracce, rilasciate nel sangue dal tumore in fase di sviluppo, possono essere identificate con tecniche estremamente sensibili, fornendo informazioni preziose sulla tipologia, lo stadio e l'aggressività del tumore. Quali sono i vantaggi? Rispetto alle tradizionali biopsie tissutali, che richiedono interventi invasivi, la biopsia liquida offre numerosi vantaggi: - Minore invasività: un semplice prelievo di sangue è sufficiente per l'esame, evitando traumi e disagi per il paziente. - Maggiore precocità: la biopsia liquida può individuare il cancro in fase molto precoce, quando le sue dimensioni sono ancora minime e la terapia è più efficace. - Monitoraggio del tumore: l'esame può essere ripetuto frequentemente per monitorare l'andamento del tumore e l'efficacia delle terapie, permettendo di adattare il trattamento in base alle necessità del paziente. - Rilevamento di mutazioni genetiche: l'analisi del ctDNA può identificare mutazioni genetiche nel tumore, fornendo informazioni utili per la scelta della terapia più appropriata. Quali sono i tumori che possono essere diagnosticati con la biopsia liquida ultrasensibile? La biopsia liquida è già utilizzata per la diagnosi e il monitoraggio di diversi tipi di cancro, tra cui: - Cancro al seno - Cancro del polmone - Cancro del colon-retto - Melanoma - Cancro del pancreas - Cancro della prostata Quali sono le sfide per l'utilizzo? Nonostante i progressi compiuti, la biopsia liquida presenta ancora alcune sfide: - Sensibilità: la quantità di ctDNA nel sangue può essere molto bassa, soprattutto in fase precoce di malattia, rendendo difficile la sua detection. - Specificità: il ctDNA può essere presente anche in condizioni non tumorali, come infezioni o malattie infiammatorie, richiedendo un'analisi accurata per evitare falsi positivi. - Costi: la tecnologia per la biopsia liquida è ancora relativamente costosa, limitandone la diffusione su larga scala. Quali sono le prospettive future? La ricerca sulla biopsia liquida è in costante evoluzione, con l'obiettivo di migliorare la sua sensibilità, specificità e accessibilità. Si prevede che in futuro la biopsia liquida diventerà uno strumento ancora più importante per la diagnosi precoce, il monitoraggio e la cura del cancro, contribuendo a migliorare la prognosi e la qualità di vita dei pazienti. La biopsia liquida ultrasensibile rappresenta una rivoluzione nella lotta contro il cancro. Offrendo un metodo non invasivo e precoce per la diagnosi e il monitoraggio della malattia, ha il potenziale per salvare molte vite. La continua ricerca e lo sviluppo di questa tecnologia sono fondamentali per renderla ancora più efficace e accessibile a tutti i pazienti. Foto di Ri Butov da Pixabay Read the full article
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Kate Middleton, la chemioterapia sta mettendo a dura prova la sua salute Dall'Inghilterra arrivano nuove notizie riguardanti Kate Middleton e il suo precario stato di salute, dovuto alle sedute di chemioterapia che, a quanto pare, ne stanno mettendo a dura prova lo stato generale. Secondo quanto arriva da Oltremanica, pare proprio che gli effetti collaterali della terapia contro il cancro siano estremamente scoraggianti, tanto che in alcuni giorni la principessa si sta facendo prendere praticamente dallo sconforto. Ma come sta influendo tutto questo sulla sua vita e sul suo rapporto con il marito e con i figli? Non ci resta che andare a scoprire insieme tutto quello che sappiamo finora a riguardo grazie alle news e ai gossip che ci arrivano direttamente dalla Gran Bretagna. Leggi anche: -- Le parole strazianti del principe William sulla moglie Kate durante l'evento del D-Day Kate Middleton: salute messa a dura prova dalla chemioterapia Andiamo con ordine e partiamo dal principio. I tabloid d'Oltremanica riportano il fatto che Kate Middleton sta facendo molta fatica a sopportare gli effetti della chemioterapia. Ne derivano difficoltà a star dietro i figli e a lavorare, due fattori che la stanno abbattendo psicologicamente, anche perché non può partecipare alle attività di George, Louis e Charlotte come faceva un tempo. Kate è sempre stata pronta a scatenarsi con i bambini e, ora, l'impossibilità di farlo sta diventando molto frustrante. Anche dal punto di vista delle apparizioni pubbliche, pare che la principessa di Galles non ne farà almeno fino alla fine del 2024. Da lei, però, non arriva nulla di tutto questo. Finora Kate non ha rilasciato alcun commento ufficiale… Come starà davvero?
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La “città ideale” di re Carlo non piace agli abitanti del Kent: “Danneggia l’ambiente e farà schizzare i prezzi delle case”
LONDRA – Re Carlo III è in terapia contro il cancro e ovviamente tutto il Regno è con lui in questa dura battaglia. Tuttavia, in questi giorni il monarca, che oggi ha presentato anche le prime storiche banconote e sterline con il suo nome e volto, ha irritato alcuni residenti del Kent, per un nuovo progetto di edilizia urbana da 2.500 case su 130 ettari di terreno di una cittadina storica della…
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Aldous Huxley, tra LSD e satira

Lo scrittore che fu fondamentale nella storia della fantascienza del Novecento… Aldous Leonard Huxley, nacque a Godalming, in Inghilterra, il 26 luglio 1894, suo nonno era il noto zoologo Thomas Henry, uno dei più accesi sostenitori delle teorie darwiniane, mentre il padre, Leonard, aveva diretto la Cornhill Magazin, il fratello Julian Sorell era biologo di fama mondiale ed il fratellastro Andrew era Premio Nobel per la Medicina; la madre, Julia Arnold, era nipote del poeta Matthew Arnold. A 16 anni s'iscrisse alla Public School di Eton con l'intenzione di diventare medico ma, appena iniziati gli studi, fu vittima di una grave forma di cheratite e, nel giro di pochi mesi perse quasi completamente la vista. Huxley riuscì ugualmente a portare a termine gli studi imparando il braille, ma il sogno di una brillante carriera scientifica svanì ma, grazie all'uso di una lente d'ingrandimento, riuscì a recuperare l'uso di un occhio e si potè iscrivere al Balliol College di Oxford, dove, nel 1915, si laureò in Letteratura Inglese e Filologia. Iniziò a scrivere durante il primo periodo bellico, con recensioni di teatro, arte, musica e libri, e versi oscillanti fra vena romantica e abile satira e Crome Yellow, il suo primo romanzo apparve nel 1921, diventando famoso per le vivaci caratterizzazioni dei personaggi e la brillantezza delle conversazioni. Lo scrittore passò gran parte della sua vita viaggiando tra Francia, Italia, India e Usa, mentre visse in Italia tra il 1923 e il 1930, dove scrisse Point Counter Point, considerato come la miglior prova di Huxley nel campo del romanzo delle idee attraverso la contrapposizione dei tempi, gli umori dei personaggi e le scene. Durante il 1930 Aldous visse tra la Francia e l'Inghilterra e, nel 1932, scrisse il suo romanzo più noto, Brave New World, col quale raggiunse la notorietà internazionale, oltre a iniziare una serie di viaggi in CentroAmerica e, nel 1937, entrò in contatto con l'équipe medica del dottor Bates di New York, che con la sua terapia di Rafforzamento della Vista, curò in maniera efficace la malattia alla cornea dello scrittore ed a fargli recuperare quasi totalmente la vista. Nel 1944 Huxley si dedicò alla stesura di The Perennial Philosophy, una raccolta di saggi filosofici sugli ideali dell'uomo, che viene pubblicata poco dopo il termine della Seconda Guerra Mondiale. Affascinato dagli studi storici e dal misticismo, nel 1952 lo scrittore pubblicò The Devils of Loudun, rigorosa ricostruzione storica di un processo per stregoneria nella Francia del Seicento. Huxley abbandonò progressivamente l'attività di narratore per dedicarsi sempre più a quella di saggista ed alla meditazione filosofica, convinto che la felicità e l'infelicità altro non fossero che il frutto di reazioni chimiche all'interno dell'organismo umano, oltre a sperimentare su sé stesso gli effetti della mescalina e LSD, come raccontò in due importanti saggi, Doors of Perception (1954) e Heaven and Hell (1956). Il successo di Brave New World spinse lo scrittore a pubblicare, nel 1959, la raccolta di saggi Brave New World Revisited, con cui riesaminò le sue profezie alla luce degli avvenimenti di quegli anni. Nel 1962 Huxley tornò alla narrativa con The island, un'usopia basata su un paradiso terrestre in un'isola deserta, in cui ci sono anche i temi sviluppati nei saggi. Allo scrittore nel 1960 fu diagnosticato un cancro alla lingua e Huxley morì ad Hollywood il 22 novembre 1963, lo stesso giorno in cui venne assassinato a Dallas il presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy. Read the full article
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Il CIO (Centro di Immuno – Oncologia) e l'immunoterapia oncologica...

Se dovessimo fissare una data precisa e inziale per illustrarvi una nuova frontiera della medicina, potremmo dire 7 Ottobre 2017. Ed è proprio da quest’ultima che noi di Vortici.it, vogliamo partire per provare a spiegarvi questo nuovo traguardo fino a pochi decenni fa, impensabile. Tenete sempre conto delle date indicate, molto importanti, per avere contezza dei fatti esposti. Una nuova struttura all’avanguardia nell’immunoterapia oncologica è stata presentata nel 2017 a Siena, in occasione del XV congresso interazionale del NIBIT (Network Italiano per la Bioterapia dei Tumori): Il CIO (Centro di Immuno – Oncologia)
Si chiama CIO (Centro di Immuno – Oncologia) diventato, come vedremo, nel corso del tempo un punto di riferimento per la ricerca e la sperimentazione di questo tipo di terapia denominata "immunoterapia oncologica". Al CIO (Centro di Immuno – Oncologia) sono in atto diverse tipologie di sperimentazioni in campo immunoterapico.
Si è arrivati a inserire nei programmi sperimentali almeno il 75% dei più di 3000 pazienti valutati dai medici della struttura. Come già accaduto in precedenza, Siena si pone alla guida della ricerca in campo oncologico.

L’importanza dell’immunoterapia In un mondo come quello attuale, dove un numero sempre crescente di pazienti si trova a dover affrontare una malattia oncologica, appare evidente l’importanza di trovare delle soluzioni valide al problema. Le possibilità che la medicina utilizza di routine per il trattamento di tumori, vanno dalla chemioterapia alla radioterapia, passando per la rimozione chirurgica di diverse neoplasie solide. Ma queste, spesso, non sono sufficienti.L’immunoterapia è un campo molto interessante che sta conquistando, a suon di buoni risultati, un seguito sempre maggiore. Non a caso è considerata una tra le tecniche da sviluppare per portare avanti una lotta, quella contro il cancro, nella quale ogni giorno si cerca di conquistare anche la più piccola delle speranze. L’idea alla base di questa metodica è un po’ quella che è alla base dei vaccini. Si cerca di “educare” il sistema immunitario di un paziente a reagire contro quelle cellule che sono sfuggite ai normali controlli dell’organismo. Come funziona questa tecnica Come si può educare il sistema immunitario? Sicuramente non è così “semplice” come produrre un vaccino. Si tratta di tecniche che prevedono il prelievo di cellule dal sistema immunitario (linfociti T e B su tutte) che dovranno subire un’ingegnerizzazione prima di essere reinserite nel paziente dove, si spera, vadano ad attaccare il loro bersaglio. La possibilità di rendere queste cellule altamente reattive contro uno specifico bersaglio si basa sul fatto che le cellule tumorali esprimono sulla propria superficie degli antigeni chiamati TAAs (Tumor – Associated – Antigens) oltre che dei peptidi particolari, i quali possono essere studiati e presi come bersagli da assegnare ai linfociti. Il motivo è molto semplice. Le cellule sane non possiedono questi marcatori quindi non saranno attaccate dalle cellule immunitarie. Inoltre è possibile modificare i linfociti in modo che vengano maggiormente espressi e che non vengano limitati da specifici fattori, così da innescare una risposta immunitaria più aggressiva. Una delle caratteristiche che contraddistinguono una cellula tumorale è proprio l’abilità di questa di eludere il sistema immunitario. Non a caso pazienti immuno – compromessi, qualsiasi sia la causa di questa compromissione, mostrano una propensione molto maggiore della norma allo sviluppo di tumori. Condizioni di questo genere, però, vanno tenute in conto quando si pensa di affidarsi a questo tipo di terapie. In questi pazienti, infatti, l’immunoterapia incontra numerose difficoltà. Questo fenomeno si presenta poiché le loro cellule immunitarie vanno incontro precocemente a morte e non hanno il tempo materiale per agire. Facendo un nuovo salto temporale torniamo a Siena. Anno 2022 precisamente l’8 Novembre. Parte da questa città, il primo studio al mondo che combina immunoterapia e farmaci epigenetici per superare la resistenza all’immunoterapia: viene trattato il primo paziente dal Centro d’immuno – oncologia dell’ospedale Santa Maria alle Scotte. Si tratta di un trial clinico sviluppato da Fondazione Nibit con il contributo di Fondazione Airc per la ricerca sul cancro, per testare l’efficacia e la sicurezza di una nuova combinazione di farmaci in quei pazienti con melanoma o tumore al polmone che non rispondono all’immunoterapia.

È stata eseguita la prima somministrazione al Centro di immuno – oncologia dell’ospedale senese, diretto dal Dottor Michele Maio, professore Ordinario di Oncologia all’Università di Siena e presidente della Fondazione Nibit. “Lo studio – spiega Maio che è coordinatore della sperimentazione – valuterà l’efficacia e la sicurezza della tripla combinazione di due farmaci immunoterapici (ipilimumab e nivolumab) con una nuova formulazione orale di un farmaco epigenetico (Astx727) rispetto alla sola combinazione di ipilimumab e nivolumab, in pazienti affetti da melanoma e tumore polmonare non a piccole cellule, localmente avanzato o metastatico, resistenti ad un precedente trattamento con anti –Pd –1/Pdl –1. Uno studio possibile grazie anche al finanziamento nell’ambito del progetto 5x1000 di Fondazione Airc per la ricerca sul cancro, in collaborazione con diversi centri di ricerca italiani (Int Milano, Ist Genova, Università di Firenze, Napoli e Sassari)”. Lo studio Nibit –Ml1 arruolerà oltre 100 pazienti e rappresenta l’ultimo passo di una lunga storia di ricerca. Nell’ultimo decennio l’immunoterapia ha rivoluzionato il trattamento di molti tumori. “Alcune neoplasie che in passato non lasciavano alcuna speranza – aggiunge – oggi possono essere affrontate con maggiore successo. Nonostante i grandi progressi compiuti, rimane ancora una quota consistente, circa il 50%, di pazienti che non rispondono efficacemente ai trattamenti. Oggi la ricerca in oncologia si sta concentrando nel tentativo di aumentare il numero di pazienti che possono trarre beneficio da questi trattamenti”. Scegliamo di concludere questo nostro affascinante viaggio della speranza, augurandoci che diventi una certezza, proponendovi l’interessante puntata di Petrolio del 21 Ottobre 2023 che illustra in maniera approfondita i traguardi raggiunti fino ad ora in campo immunoterapico. Spenderete bene il vostro tempo e scoprirete quanto sia importante investire e credere nella ricerca scientifica!Immagine di copertina e altre immagini: Pixabay Read the full article
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