#teatrolaurabetti
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LE PAROLE SONO TENERE COSE grazie ❤ Ci metto un po' a scriverne. Se qualcosa possono restituire queste foto, il debutto de "La luna e i falò" è stato così. Appena una settimana fa. Lo terrò nel cuore a lungo. E lo rifarei anche domani. Il teatro pieno. Adulti, anziani, ragazzi insieme. Pubblico venuto per vedere una prima e riascoltare le parole di Pavese. Altro che titolo difficile. Le persone vogliono le cose alte, mettiamocelo in testa (parlo di Pavese, no di me). Amici, operatori che seguono il mio lavoro da anni, addetti ai lavori e non, venuti da ovunque, fino dalla Svizzera. Persone hanno fatto 300 km e preso la camera d’albergo. Non ho parole. Istituzioni mai così vicine e commosse per il mio lavoro. È la mia opera prima questo testo. 75 minuti di drammaturgia in solitaria tra parole mie e parole di Pavese diventate, spero, carne. Alla fine mi raggiunge Gerardo Guccini commosso per la scrittura, mi dice. Sono onorato. Paolo Ponzio, nuovo Presidente del Teatro Pubblico Pugliese, emozionato a parlarne dopo. Sono io che ringrazio te. Patrizia Ghedini, Presidente di ATER Fondazione, e ora cosa possiamo dire. Roberta Gandolfi, Università di Parma, che riporta a tutti che questo testo taglia e fa male. Molto. Pierluigi Vaccaneo, Direttore della Fondazione Cesare Pavese, che mi dice e mi commuove “sei nel gesto”. E so quanto vale questa citazione tra quelle di Pavese. A tutti faccio un dono. E' la cosa più decente che possa fare da qui. Non sono parole mie ma di Pavese ancora. Vengono da un articolo che si intitola "Gli uomini e le parole". È del 1946. E' a sua volta un dono che ho ricevuto. Lo ha ritrovato Cira Santoro, amica cara e forte di questo debutto e da ora custode con me di quanto è accaduto, nella sua copia del romanzo. Era stato ripubblicato, guarda caso, uno dei tanti “casi”, il 25 febbraio 1995, stesso giorno del debutto. Se siete arrivati a leggere fin qui leggete ancora questa parte che vi riporto in basso. È commovente. Siamo noi. A tutti quelli che hanno sostenuto con gli studi intermedi dell’estate 2022, con la co-produzione, con le parole distillate in radio, a loro e a chi non c’era fisicamente, ecco l’articolo. Con tenerezza e amicizia. Grazie. A prestissimo. “(…) Parlare. Le parole sono il nostro mestiere. Lo diciamo senza ombra di timidezza o ironia. Le parole sono tenere cose, intrattabili e vive, ma fatte per l’uomo e non l’uomo per loro. Sentiamo tutti di vivere in un tempo in cui bisogna riportare le parole alla solida e nuda nettezza di quando l’uomo le creava per servirsene. E ci accade che proprio per questo, perché servono all’uomo, le nuove parole ci commuovano e afferrino come nessuna delle voci più pompose del mondo che muore, come una preghiera o un bollettino di guerra (…)” Cesare Pavese, 20 maggio 1945 𝗟𝗔 𝗟𝗨𝗡𝗔 𝗘 𝗜 𝗙𝗔𝗟𝗢' 𝗧𝗶𝗺𝗲 𝗻𝗲𝘃𝗲𝗿 𝗱𝗶𝗲𝘀 𝘥𝘪 𝘦 𝘤𝘰𝘯 Luigi D’Elia 𝘭𝘪𝘣𝘦𝘳𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘪𝘴𝘱𝘪𝘳𝘢𝘵𝘰 𝘢 𝘓𝘈 𝘓𝘜𝘕𝘈 𝘌 𝘐 𝘍𝘈𝘓𝘖’ 𝘥𝘪 𝘊𝘦𝘴𝘢𝘳𝘦 𝘗𝘢𝘷𝘦𝘴𝘦 𝘳𝘦𝘨𝘪𝘢 Roberto Aldorasi 𝘴𝘤𝘦𝘯𝘢 𝘙𝘰𝘣𝘦𝘳𝘵𝘰 𝘈𝘭𝘥𝘰𝘳𝘢𝘴𝘪 𝘦 Francesco Esposito 𝘳𝘦𝘢𝘭𝘪𝘻𝘻𝘢𝘵𝘢 𝘥𝘢 𝘊𝘰𝘴𝘪𝘧𝘪𝘤𝘪𝘰 – 𝘊𝘳𝘦𝘢𝘵𝘶𝘳𝘦 𝘚𝘱𝘦𝘵𝘵𝘢𝘤𝘰𝘭𝘢𝘳𝘪 𝘭𝘶𝘤𝘪 Davide Scognamiglio 𝘧𝘰𝘵𝘰 𝘦 𝘤𝘶𝘳𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘳𝘰𝘥𝘶𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 Michela Cerini 𝘥𝘢𝘵𝘰𝘳𝘦 𝘭𝘶𝘤𝘪 Francesco Dignitoso 𝘰𝘳𝘨𝘢𝘯𝘪𝘻𝘻𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘦 𝘥𝘪𝘴𝘵𝘳𝘪𝘣𝘶𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 Francesca Vetrano e Archètipo 𝘶𝘧𝘧𝘪𝘤𝘪𝘰 𝘴𝘵𝘢𝘮𝘱𝘢 Michele Pascarella una produzione Compagnia INTI di Luigi D’Elia e Archetipo con il sostegno di Teatro Pubblico Pugliese nell’ambito del progetto “𝘏𝘦𝘳𝘮𝘦𝘴” 𝘧𝘪𝘯𝘢𝘯𝘻𝘪𝘢𝘵𝘰 𝘥𝘢𝘭 𝘗𝘳𝘰𝘨𝘳𝘢𝘮𝘮𝘢 𝘐𝘯𝘵𝘦𝘳𝘳𝘦𝘨 𝘝-𝘈 𝘎𝘳𝘦𝘦𝘤𝘦-𝘐𝘵𝘢𝘭𝘺 2014-2020 Festival Parthenium calling e la collaborazione della Fondazione Cesare Pavese
#lalunaeifalo'#cesarepavese#luigidelia#robertoaldorasi#debutto#casalecchidireno#teatrolaurabetti#febbraio2023#teatropubblicopugliese#fondazionecesarepavese#archetipo
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Con gli occhi chiusi, da cosa capiamo se una cosa è bella? . . . Bluebird, una lezione sulla bellezza: giovedì 5 dicembre, ore 11 e ore 21 https://bit.ly/2OMQpNW . . . #generazioniateatro #stagione1920 #teatrolaurabetti #teatrocasalecchio #bluebird #bolognatoday #itcssalvemini (presso Teatro Comunale Laura Betti) https://www.instagram.com/p/B3mnRiQBvev/?igshid=nidw33s3hahg
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📌 Save the date . . . . . #stagione1920 #teatrolaurabetti #genderbender #bolognatoday #teatroarcobaleno #stereotypesgame (presso Teatro Comunale Laura Betti) https://www.instagram.com/p/B3hSSNDBd5G/?igshid=1hscdc94n61ls
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💭 Oggi si pensa e si scrive con #generazioniateatro .. Quasi come fare i compiti, ma molto meglio . . . . . #adolescenti #ilteatroèlascuola #generazioniateatro #teatrolaurabetti #teatrocasalecchio (presso I.T.C.S. Gaetano Salvemini) https://www.instagram.com/p/B3cM58eB76H/?igshid=cc5kmvr5mts7
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Ringraziando Massimo Marino per l'articolo, diamo il via a questa splendida, nuova, stagione! La trovate sul nostro sito, www.teatrocasalecchio.it #unconcertoelementare #stagione1920 #teatrolaurabetti #corrieredellasera #teatrocasalecchio #multidisciplinare #prosa #musica #danza (presso Teatro Comunale Laura Betti) https://www.instagram.com/p/B23zVtRh5Zn/?igshid=14lgyxyj2dl5r
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Se Pinocchio entrò nel Gran teatro dei burattini seguendo i pifferi e da lì iniziò il suo viaggio per diventare bambino, come facciamo, oggi, a iniziare al teatro le giovani generazioni? Ieri ne abbiamo parlato con Giorgio Testa della @casadellospettatore , le insegnanti del Distretto di Casalecchio di Reno e gli operatori partner di Class Action. Il diritto al teatro #teatrolaurabetti #teatrocasalecchio #teatroscuola #classaction #didatticadellavisione #insegnanti #incontri (presso Teatro Comunale Laura Betti) https://www.instagram.com/p/B2YoJRthakU/?igshid=110x0d5hi1klb
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Ieri c'è stato il "debutto" ufficiale nel nuovo staff del teatro Laura Betti. L'Open day del Comune di Bologna è un battesimo di fuoco ma loro due, anche alla fine della giornata erano così. Cos'altro aggiungere? Loro sono Aura e Greta. I cerbiatti, invece, ve li presentiamo al nostro open day venerdì 13 settembre dalle ore 9,30 alle ore 13, dopo l'incontro con Giorgio Testa della @casadellospettatore #teatrolaurabetti #teatrocasalecchio #teatroscuola #teatroragazzi #formazione #insegnanti #openaday #bologna #palazzoreenzo #leggerevisioni #generazioniateatro (presso Palazzo Re Enzo) https://www.instagram.com/p/B2QtwpJhMGg/?igshid=535m2rzifk98
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Venerdì 13 settembre, dalle 9.30 alle 13.30 ospitiamo in teatro la presentazione delle Stagioni per le Scuole nel distretto Casalecchio di Reno. Quest'anno ci facciamo aiutare da Giorgio Testa, ispiratore dei percorsi di Didattica della Visione che si stanno realizzando in diverse parti d'Italia con la @casadellospettatore Per sapere il programma completo, andate a sbirciare sul nostro sito www.teatrocasalecchio.it #teatrolaurabetti #teatrocasalecchio #teatroscuola #classaction #arte #teatro #cultura #emiliaromagna #eventi #teatroragazzi #ater #itcssalvemini (presso Teatro Comunale Laura Betti) https://www.instagram.com/p/B18VMxpB3NK/?igshid=1cdk13oitpe3e
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Da domani di nuovo online, tranquilli. E se siete docenti, operatori teatrali, educatori o semplici appassionati, tenetevi liberi il 13 settembre dalle 9.30 alle 13.30 #teatrolaurabetti #teatrocasalecchio #teatroscuola #classaction (presso Teatro Comunale Laura Betti) https://www.instagram.com/p/B16VO__BMIr/?igshid=q0r4btz8fdgb
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Riflessi inaspettati in un ufficio teatrale. #teatrolaurabetti #casalecchiodireno (presso Teatro Comunale Laura Betti) https://www.instagram.com/p/BuI003MBZhr/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=eiyuuvr8q235
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Una donna ormai anziana
Una donna ormai anziana, un tempo insegnante di piano, con il gesto della mano e sulle note di una tastiera immaginaria racconta e ripercorre gli anni della sua gioventù. La donna è affiancata ad un uomo che le dimostra affetto regalandole un violino e allo stesso tempo scherzando con lei. Questo è lo spettacolo “Innocence” della compagnia Scie du Nourgeon, presentato il 25 novembre presso il teatro Laura Betti di Casalecchio. Quest’opera si ispira al nouveau cirque, una forma di spettacolo dal vivo nata nel XX secolo che si basa sulle discipline classiche dell’arte circense, infatti i personaggi non si esprimono attraverso parole ma tramite gesti, acrobazie e sguardi. La musica occupa una parte fondamentale all’interno dello spettacolo, si alternano vari generi che in diversi casi esprimono le sensazioni dei due protagonisti. Ad esempio nella parte iniziale si passa dal piano ad una musica angosciante poiché la donna, non riuscendo a suonare lo strumento, è come se sfidasse il compagno in una relazione complicata nella quale i due litigano ma allo stesso tempo hanno il desiderio di stare insieme. All’interno dello spettacolo la realtà si piega a mille interpretazioni, per esempio la vita che sfugge, il rapporto tra alti e bassi e una vecchiaia precoce, per questo gli spettatori sono liberi di interpretarlo in un modo proprio. La complicità, la leggerezza e l’umorismo creano un ritmo coinvolgente e proprio per questo ne si consiglia la visione ad altre classi.
Lavoro di Annasophia Parazza Jonela Ciobanu e Gaia Govoni (classe 3CL del Liceo da Vinci di Casalecchio di Reno)
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due sgabelli, un tavolo e un violino
Lo spettacolo “Innocence” è incentrato sulla contrapposizione tra passato e presente. I passaggi più suggestivi si susseguono nella durata dello spettacolo regolarmente e sono rappresentati dalle molteplici acrobazie che esprimono il variare dei sentimenti dei due protagonisti nelle diverse scene e il loro rincorrersi e aiutarsi a vicenda. La scenografia dello spettacolo è caratterizzata dalla semplicità. Gli attori sono aiutati nell’interpretazione delle loro scene da diverse colonne sonore, tra cui “My way”, che danno ritmo alle loro acrobazie per le quali spesso si servono di oggetti comuni: due sgabelli, un tavolo e un violino. Alcune scene particolarmente emozionanti sono caratterizzate da un ambiente tetro e buio, ad esempio quando i due protagonisti sono illuminati dallo uno schermo di un televisore mentre si abbracciano. Inoltre l’interpretazione degli attori risulta di fondamentale importanza, in quanto utilizzano unicamente il linguaggio del corpo. Il significato dello spettacolo, secondo la nostra opinione, potrebbe essere di ardua comprensione per una parte del pubblico poiché necessita di costante attenzione e di una libera interpretazione delle scene.
Bianchini Lucia, Nora Sofia, Cera Giacomo (classe 3CL del Liceo da Vinci di Casalecchio di Reno)
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Questo è ciò che tratta lo spettacolo “Innocence”: il tema dell'amore, dell'invecchiamento e dei ricordi
La scena si apre con una donna che muove le dita su un tavolo, posto al centro del palco, immaginando di suonare un pianoforte. In seguito, entra in scena il suo compagno che, attraverso il suo ticchettio con le mani, si unisce al movimento della donna. Così viene rappresentata la loro relazione d'amore, che inizia con un ritmo lento ed insicuro e che si conclude in maniera autentica e forte. Questo è ciò che tratta lo spettacolo “Innocence”: il tema dell'amore, dell'invecchiamento e dei ricordi. Attraverso l'utilizzo delle tecniche circensi (nouveau cirque) viene sottolineato un contrasto tra realtà e fantasia, anche grazie all'assenza del dialogo.
Secondo noi lo spettacolo, dal punto di vista tecnico, è stato ben organizzato, in quanto ci sono stati grandi giochi di luce e, in qualche modo, la scelta delle canzoni ha rispecchiato perfettamente il tema del passato. Inoltre, i movimenti circensi e leggiadri degli attori sono risultati piacevoli da guardare e hanno catturato l'attenzione del pubblico, rendendo l'atmosfera più intrigante.
Nonostante questo, lo spettacolo non ci è risultato coinvolgente, in quanto la mancanza di una trama non è riuscita ad catturare la nostra attenzione, rendendo anche la comprensione generale un po' complessa.
di: Chiara Lorenzoni, Nicole Modarelli e Giulia Segantini (classe 3CL del Liceo da Vinci di Casalecchio di Reno)
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“Innocence” affonda la sua storia negli angoli più nascosti della mente
Il tema del tempo che passa esercita un fascino innegabile su tutti noi grazie al rapporto che ha con la nostra vita. Lo spettacolo “Innocence” infatti parla di una signora che rivive la sua gioventù, il suo amore e tutti i suoi ricordi. Philippe Droz ed Elza Bouchez , membri fondatori della compagnia belga “Scie du Bourgeon”, interpretano due ragazzi innamorati che attraverso la loro sintonia affrontano assieme la vita. Uno dei punti salienti dell'opera è quando la protagonista ritorna alla realtà e, riscoprendosi anziana, capisce di avere oramai superato quella fase lontana della sua vita che è la gioventù. Questa parte dello spettacolo trasmette al pubblico una sensazione d'angoscia e di inquietudine crescenti, proprio per quello che si vuole mettere in scena. La scenografia poi è povera di elementi perchè la storia si incentra solamente sulla coppia, che non utilizza il dialogo ma le tecniche circensi per non distogliere il pubblico dal tema principale dell'opera. Inoltre le azioni sono a tratti poco comprensibili poiché raffigurano i ricordi sfocati di una persona anziana.
Ciò che infine possiamo dire è che, pieno di quella malinconica e tristezza di chi ripensa al suo passato, “Innocence” affonda la sua storia negli angoli più nascosti della mente, e per 90 minuti ci porta laggiù con sè.
Aurora Savino, Irene Burnelli, Niccolò Zucchelli. (classe 3CL del Liceo da Vinci di Casalecchio di Reno)
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Innocence è uno spettacolo per tutti
Suonando il suo violino, una donna si lascia guidare dalle braccia di un uomo che la fa volteggiare con grazia e leggiadria. Questa è una delle scene più suggestive di Innocence; lo spettacolo, tenutosi il 25 novembre 2018 al teatro Laura Betti di Casalecchio di Reno, racconta di un’anziana signora che, attraverso la musica, rivive la sua vita giovanile. Nella rappresentazione, Elza Bouchez e Philippe Droz hanno creato un’atmosfera coinvolgente, grazie soprattutto alle loro abilità circensi e sono riusciti anche a catturare l’attenzione del pubblico più giovane. Un’ottima interpretazione fatta di acrobazie, musica e silenzi che rende Innocence unico e speciale. Uno dei temi principali è quello della vecchiaia che ai giorni nostri spesso impaurisce i giovani. Inoltre il rapporto tra i due personaggi è caratterizzato da alti e bassi, tipico di ogni relazione. Innocence è uno spettacolo per tutti, da andare assolutamente a vedere per la sua unicità ed originalità.
Testo di Vittoria Mattioli NIsha Ricci e Anita Blotta (classe 3CL del Liceo da Vinci di Casalecchio di Reno)
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Warriors Foot: il calcio di strada e la danza contro la discriminazione di genere
Teatro Laura Betti, Giorgio Bergonzoni
In vista dello spettacolo del 31 ottobre 2018, Warriors Foot, il coregrafo Guilherme Miotto, insieme al campione di calcio freestyle Amine M'barki e all’antropologo educatore di strada Nasser El Jackson hanno tenuto un laboratorio con dei ragazzini provenienti da vari doposcuola del casalecchiese. Il problema? Nessuno dei tre parla l'italiano, quindi sono andato a fare l'interprete per loro, indossando la maglietta rossa con scritto sopra “Meno ronde, più bionde” del Gender Bender Festival che ha sostenuto il laboratorio nell’ambito del Teatro Arcobaleno in collaborazione con il Teatro Laura Betti.
Alla fine del laboratorio i ragazzi hanno partecipato allo spettacolo davanti ad un pubblico di amici, parenti e operatori, dando vita a una performance in cui hanno “danzato” le emozioni legate a una partita di pallone: la gioia della vittoria, la rabbia contro un arbitro che dà un rigore non meritato alla squadra avversaria, la provocazione e la simulazione sono tutte meccaniche che hanno esplorato con i loro 3 istruttori (o allenatori?).
Il primo giorno si sono presentati 18 ragazzini e ragazzine provenienti da quasi tutto il mondo ma tutti residenti a Casalecchio e alunni delle tre scuole medie. Meshua, Simona, Alexandru, Giulia, Nicolae, Ikram, Annamaria, Carlos, Elisa, Jacsine, Marti, Shamsuddine, Elvira, Roman, Laura, Alamin, Iktsham, Hamdi si è trovata davanti a un’ennesima barriera linguistica, quella dell’inglese, alla quale, ironicamente, non ho sopperito io che ero stato chiamato lì per quello, ma Amine e Nasser che sono di origine araba e Guilherme di origine brasiliana. In un coacervo di lingue e linguaggi i 3 operatori sono stati abilissimi nell'attirare l'attenzione dei ragazzini, anche quelli, per così dire, “molto vivaci”.
Col passare dei giorni i ragazzini sono diminuiti e alla fine sono rimaste più ragazze che ragazzi. Questo non ha reso l'esperienza meno significativa, anzi, forse ha permesso di dimostrare a loro stessi il loro coraggio e la loro determinazione. Parlo di coraggio perché erano tutti molto tesi per lo spettacolo finale: “Mi rovinerò la reputazione!” ha detto Simona ad un certo punto, “spero che la mia prof non sia nel pubblico” ha detto qualcun altro.
Ma anche se spaventati da un pubblico del quale temevano un giudizio negativo, si sono fatti forza a vicenda, attraverso la classica meccanica del:”Se lo fai tu lo faccio anch'io”. Il risultato? Il pubblico è rimasto molto soddisfatto, ha espresso il suo apprezzamento così tanto che i ragazzi sono dovuti uscire una seconda volta per fare di nuovo l'inchino, come dei veri performer.
“Mi raccomando ragazzi, quando fate questo esercizio tenete conto della vostra identità fisica, fatelo a modo vostro, e soprattutto, date valore al linguaggio del corpo”: questa deve essere stata una delle frasi più frequenti dette da Amine e Nasser , che cercavano di stimolarli ad aprirsi e ad infischiarsene delle loro differenze e del giudizio dei loro compagni.
La lotta alle discriminazioni di genere, e più in grande al razzismo, stanno anche in questo. La verità? Ha funzionato! Alla fine del corso c'erano più ragazzine che ragazzini e hanno tutte manifestato una grande disinvoltura. Attraverso il gioco del pallone hanno imparato qualcosa di nuovo su loro stessi e sulle loro capacità, cosa che dovrebbe essere la funzione prima del gioco, riscoprendosi attori.
In collaborazione con
nell’ambito di
#teatroragazzi#teatrolaurabetti#casalecchiodireno#casalecchio#WarriorsFoot#GenderBender#teatroarcobaleno @freestyle
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