#teatro rasi
Explore tagged Tumblr posts
lamilanomagazine · 6 months ago
Text
Ravenna: gli scrittori Kader Abdolah e Maaza Mengiste al Festival delle Culture
Tumblr media
Ravenna: gli scrittori Kader Abdolah e Maaza Mengiste al Festival delle Culture Le giornate del 24 e 25 maggio rappresentano il momento clou del Festival delle Culture, la città di Ravenna infatti accoglierà ospiti di fama internazionale, Kader Abdolah e Maaza Mengiste, ai quali verrà consegnato il premio Intercultura città di Ravenna 2024. Tante le iniziative in programma in queste due giornate, tutte gratuite. Il 24 maggio alle 10 il Teatro Alighieri ospiterà lo scrittore Kader Abdolah, autore di "Un pappagallo volò sull'Ijssel"; l'incontro sarà moderato dalla storica Farian Sabahi (posti esauriti). Alle 17.30 in piazza San Francesco è prevista, insieme alle associazioni della diaspora, l'apertura della bandiera mosaico, rappresentante le nazionalità presenti a Ravenna. Successivamente, alle 18, davanti alla tomba di Dante Alighieri, l'autore Kader Abdolah si cimenterà nella lettura perpetua della Divina Commedia con il Canto XVII del Paradiso. La giornata si concluderà alle 19 al Teatro Rasi con la rappresentazione teatrale a cura di Ravenna Teatro, "Se alzi un muro, pensa a cosa lasci fuori - Calvino" (posti esauriti), che conclude la rassegna Storie di Ravenna. Il 25 maggio alle 10 al Teatro Alighieri si terrà l'incontro con Maaza Mengiste, autrice de "Il re Ombra", moderato dal giornalista Vittorio Longhi. Evento con iscrizione obbligatoria: festivaldelleculture.info/maazamengiste. Alle 17, alla Biblioteca Classense, la storica Farian Sabahi presenterà il proprio libro Noi donne di Teheran. Si proseguirà la giornata con la lettura perpetua del Canto I del Purgatorio da parte della scrittrice Maaza Mengiste, alle 19: La giornata si concluderà al Teatro Alighieri con il concerto "She, هي Elle, Lei: Voci di acqua e di terra, suoni di mare e di sabbia" dell'Orchestra delle donne arabe e del Mediterraneo Almar'à, BabelNova orchestra e Ginevra Di Marco (posti esauriti). Gli eventi in sono gratuiti  e realizzati in collaborazione con Ravenna Festival, Ravenna Teatro, Istituzione Biblioteca Classense e Museo d'Arte della città di Ravenna – Mar. Per conoscere il programma completo del Festival delle Culture: festivaldelleculture.info/programma... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
pedrop61 · 2 years ago
Text
“Perché questa è la nostra terra” hanno risposto i più giovani, che hanno scelto di restare.
Tutte le persone con cui ho parlato, che ho intervistato e che ho filmato a Donetsk sono concordi nell’affermare che i colpi di artiglieria che cadono contro le aree civili partono dal fronte ucraino, da otto anni.
Tutte le persone con cui ho parlato auspicano che l’esercito russo intervenga rapidamente nei territori della DNR, affinché il massacro abbia fine, così come accaduto nel Lugansk.
Da quando l’Occidente ha fornito nuove armi, mi ha riferito la popolazione, se prima i colpi si fermavano alla periferia, ora raggiungono anche il centro, che viene colpito quotidianamente.
Ogni volta in cui ho comunicato ai cittadini di Donetsk che in Occidente si pensa che a bombardare la città sia l’esercito russo e non quello ucraino, le persone hanno mostrato rabbia e indignazione.
Aggiungo che le persone non hanno piacere nel parlare con reporter occidentali, in quanto temono che le notizie siano manipolate. Ho faticato, in alcuni casi, a ottenere la fiducia della gente del posto. Il fatto di riferire che dal 2015 il mio nome è su Myrotvorets, la lista pubblicata online su idea del consigliere dell’allora Ministro degli Interni ucraino, dove sono raccolti i nomi di coloro che sono considerati criminali, per aver riportato i fatti sul conflitto in Donbass, ha fatto sì che più persone, a Donetsk e a Gorlovka, accettassero di parlare con me.
In DNR, sono stata anche nella città di Gorlovka dove la situazione è analoga e sovrapponibile a quella di Donetsk. Anche a Gorlovka la popolazione non ha dubbi: a colpire le aree civili, da otto anni, è l’esercito ucraino. A confermarlo, tra gli altri, la madre di Masha, una donna la cui figlia è stata uccisa mentre giocava nel giardino sotto casa, in un’area dove, va ribadito, non vi erano postazioni militari.
Prima di proseguire, va fatta una precisazione. I territori del Donbass sono aree abitate da cittadini di lingua e tradizione russa. Nei territori delle autoproclamate Repubbliche Popolari, inoltre, molti cittadini, dal 2014, per non diventare apolidi, hanno ottenuto il passaporto russo, quindi i bombardamenti ucraini, in questi anni, hanno colpito cittadini russi.
Uscendo dai territori sotto il controllo delle Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk, sono entrata nelle aree che sono state teatro di scontro, successivamente al 24 febbraio 2022, tra esercito russo (unito alle milizie della DNR o della LNR) ed esercito ucraino.
A Shchastia (regione di Lugansk), ho osservato danni alle infrastrutture minimi: mi riferiscono che l’esercito ucraino ha lasciato rapidamente le posizioni, preferendo organizzare la difesa di città strategiche come Mariupol.
Ho visitato Mariupol (regione di Donetsk), Lisichansk e Severodonetsk (regione di Lugansk). La situazione in queste città è analoga. Le diverse persone con cui ho parlato hanno affermato che all’arrivo dell’esercito russo, l’esercito ucraino si è barricato nelle abitazioni civili, mentre la gente ha cercato riparo negli scantinati, dove è rimasta per settimane.
Alcune persone non hanno accettato di rispondere alle mie domande. In alcune di loro ho percepito rabbia e disappunto, in altre paura.
Numerosi palazzi e quartieri sono stati danneggiati, ma non si percepisce la volontà deliberata di distruggere infrastrutture civili. È possibile osservare l’effetto dei colpi contro i palazzi, dai quali si sono sviluppati incendi. Gli edifici sono stati danneggiati ma, complessivamente, non si può parlare di edifici rasi al suolo. Alcuni quartieri non hanno subito danni.
Le persone hanno riferito che l’esercito russo, al suo arrivo, ha portato aiuti umanitari alla popolazione rimasta bloccata negli scantinati.
Nessuno ha riferito di tentativi da parte dell’esercito russo di uccidere intenzionalmente civili.
Ho inoltre domandato ai cittadini delle città di Shchastia, Mariupol, Lisichansk e Severodonetsk di descrivermi gli anni sotto il controllo dei battaglioni Azov o Aidar, a seconda del territorio. Le persone che hanno accettato di rispondere alle mie domande hanno affermato all’unanimità che i membri dell’Azov e dell’Aidar erano nazisti.
“In base a cosa dite che erano nazisti?” ho domandato.
“Lei ce li ha tatuaggi con le svastiche o con simboli nazisti sul corpo?” è stata la contro-domanda che mi hanno posto in molti.
“No” era la mia risposta.
“Beh, loro sì” aggiungevano.
In numerosi mi hanno riportato delle difficoltà che avevano persone di lingua e tradizione russa sotto il controllo delle forze di Azov e Aidar: dal divieto di parlare pubblicamente la lingua russa, a meno che non si fosse nella propria abitazione, ai modi aggressivi nei confronti dei russofoni.
Ho raccolto ulteriori testimonianze sui rapporti della popolazione russofona con i battaglioni Azov e Aidar, che però meritano ulteriori indagini e approfondimenti, pertanto al momento preferisco non pubblicarle.
A Stanitsa Luganskaya, vicino a Shchastia, sempre nell’oblast di Lugansk, ho visitato quelle che mi sono state presentate come prigioni gestite dal battaglione Aidar. Anche in questo caso, le informazioni raccolte meritano ulteriori indagini e approfondimenti di verifica, pertanto eviterò di condividerle in questa fase.
Rispetto ai riferiti da parte dei cittadini, ho chiesto come mai la polizia del posto non intervenisse nei confronti dei battaglioni. Mi è stato risposto che la polizia locale aveva paura dei membri dell’Azov e dell’Aidar.
A Mariupol e a Severodonetsk, non è stato semplice trovare persone disposte a comunicare davanti a una videocamera. In alcuni casi, le persone hanno accettato di farsi riprendere, in altri se ne sono andate senza dir nulla, in altri casi ancora hanno accettato di parlare con me, ma a videocamera spenta. I resoconti ascoltati a videocamera spenta sono comunque importanti. Di fronte a un filmato con un testimone che racconta la propria esperienza, si potrebbe comunque accusare il reporter di aver utilizzato un attore a fini propagandistici. Il mio lavoro è stato quello di raccogliere documenti video dove possibile ma, prima ancora, ho provato a capire, cercando di guadagnare, in tempi brevi, la fiducia dell’interlocutore, anche accettando di non filmare, per rispetto a quanto richiesto.
Dalle testimonianze raccolte, posso affermare che un numero considerevole di persone è assai sollevato per l’arrivo dell’esercito russo, in quanto tale arrivo ha rappresentato la fine di quella che è stata vissuta, da molti, come un’occupazione da parte dei battaglioni Azov o Aidar, inviati dal governo ucraino per il controllo di aree in cui alcuni cittadini, dopo il golpe del 2014, si erano ribellati (si veda, ad esempio, la rivolta popolare di Mariupol, che a maggio 2014 era stata repressa nel sangue).
Ho ascoltato anche alcune testimonianze di persone che hanno riferito come durante gli anni sotto il controllo dei battaglioni Azov e Aidar, non avessero riscontrato alcun problema e avrebbero preferito continuare a vivere in quel tipo di realtà, rispetto a quella odierna successiva agli scontri.
Ho chiesto ad alcuni come sia possibile che in uno stesso luogo, le percezioni siano così differenti.
Riporto in sintesi la risposta datami da una madre di Shchastia, che ha perso entrambi i figli arruolati nelle milizie popolari della LNR. Le sue parole rappresentano la prospettiva di diversi cittadini che hanno accettato di rispondere alle mie domande. Il punto di vista di questa donna è stato filmato in una lunga intervista, qui ne riporto il pensiero sintetizzandolo nei suoi aspetti chiave: “Se ti sottomettevi ai dettami dei battaglioni nazisti, non avevi alcun problema. I problemi iniziavano quando ti rifiutavi di parlare ucraino, perché non è la tua lingua madre, la capisci, ma la parli male, o quando rifiutavi di accettare come eroi, criminali nazisti come Bandera. Molte persone vivono nel proprio piccolo mondo, si accontentano di una pensione, del cibo e di un posto in cui dormire. Queste persone stanno bene ovunque, anche sotto il battaglione Azov, perché queste persone non sanno cosa sia la libertà. Ora sono arrabbiate perché hanno perso la propria casa. Beh, io posso dire che la casa la possiamo ricostruire, ma la libertà, quella che ci era stata tolta, non l’avremmo ricostruita”.
Ipotizzo che le persone che si sono rifiutate di rispondere alle mie domande appartengano alla categoria di quelle irate per aver la casa danneggiata o siano tra coloro che sostengono la politica di Kiev.
Tra le persone che benedicono l’arrivo dell’esercito russo, vi sono anche soggetti che hanno la propria abitazione danneggiata. Alcuni di questi hanno accettato che io filmassi la loro testimonianza.
Credo che per comprendere il vissuto di queste persone che sono grate all’esercito russo, nonostante gli scontri abbiano portato anche distruzione, sia utile pensare a quanto accaduto durante la Seconda Guerra Mondiale. Gli Italiani accoglievano gli alleati come liberatori, nonostante i bombardamenti sulle città, conseguenti l’intervento militare.
A Mariupol e Severodonetsk, alcuni cittadini se ne sono andati, altri sono rimasti e vengono sostenuti dagli aiuti umanitari portati dalla Federazione Russa.
In città come Mariupol è già partita la ricostruzione sostenuta sempre dalla Federazione Russa.
In sintesi, problematiche conseguenti al conflitto sono presenti nelle diverse città, ma con una sostanziale differenza: in città come Donetsk e Gorlovka, nella DNR, l’attacco è contro i civili e contro le infrastrutture della città, aree dove, posso testimoniare, non erano presenti postazioni militari russe o delle milizie popolari. Qui i civili riferiscono che a sparare contro di loro è solo ed esclusivamente l’esercito ucraino, da otto anni.
In città come Mariupol o Severodonetsk, teatro degli scontri tra esercito ucraino ed esercito russo (unito alle milizie delle repubbliche popolari), le persone del posto che ho interpellato concordano sul fatto che l’esercito ucraino abbia occupato gli appartamenti dei civili, rifugiatisi negli scantinati, e che questa sia stata la strategia utilizzata per portare avanti lo scontro con l’esercito russo. Anche le persone che hanno chiesto di non essere filmate sono state concordi su questo aspetto.
A detta delle persone, il governo ucraino non ha dato indicazioni per l’evacuazione, per mettere in sicurezza i cittadini attraverso la creazione di corridoi umanitari.
La maggior parte delle testimonianze sono state raccolte in assenza di soggetti terzi al mio fianco: fixer, militari o altri reporter.
Quanto raccolto e filmato durante il mio viaggio è frutto di un progetto autoprodotto.
Auspico che le informazioni che condivido contribuiscano a creare consapevolezza su come vengono utilizzate le armi fornite all’Ucraina dall’Occidente.
Auspico altresì che gli italiani chiedano con forza al governo di uscire dalla politica aggressiva intrapresa dal nostro paese.
Occorre ripartire da un dialogo con la Federazione Russa, un paese da cui l’Italia e l’Europa dipendono economicamente ed energeticamente e opporsi alla logica sacrificale da cui trarranno profitto soltanto coloro che otto anni fa hanno ordito il golpe di Euromaidan, famiglia Biden in primis, i cui interessi nei territori del Donbass, connessi allo sfruttamento del gas di scisto, non devono passare inosservati. Non è un caso che nel 2014 Hunter Biden, figlio dell’attuale presidente statunitense, fosse entrato nel consiglio della Burisma Holdings, tra le compagnie di gas ucraine interessate all’estrazione del gas di scisto nei territori del Donbass.
Non è un caso, inoltre, che il conflitto sia nuovamente degenerato dopo l’elezione di Joe Biden.
Vi invito a condividere queste informazioni per contribuire a frenare l’onda di odio che porterà alla morte di altri civili e al suicidio del nostro paese.
Ringrazio tutti coloro che in queste settimane hanno avuto fiducia nella mia persona e nelle mie testimonianze.
Sara Reginella – 9 settembre 2022
Seguitemi su @sarareginella
2 notes · View notes
claudinei-de-jesus · 3 years ago
Text
Biografia
Começou a carreira aos 13 anos no teatro infantil com montagens de Os Doze Trabalhos de Hércules, adaptação do livro de Monteiro Lobato, em 1983, Nossa Cidade, de 1984, e em Chapeuzinho Vermelho, com texto e direção de Maria Clara Machado, em 1985. Em 1989 estreou no teatro adulto em O Segredo de Cocachim, de Denise Crispum, que lhe valeu o Prêmio Coca-Cola. Já na televisão, sua primeira aparição não poderia ter sido mais discreta. Sua estreia deu-se na Globo, em 1986, no episódio O seqüestro de Lauro Corona, do extinto Teletema, escrito por Ricardo Linhares. Apesar de pequeno, o papel desempenhado pela atriz chamou a atenção do diretor Roberto Talma, responsável pelo seriado, que a convidou para fazer sua primeira novela, Top Model, três anos depois, em que interpretou a empregada Cida.
No cinema, seu primeiro trabalho foi no curta Vaidade, em 1990. Depois, atuou na produção americana, Manôushe, de Luiz Begazo. Ainda na década de 1990, marcou presença em mais três filmes importantes: As Meninas, adaptação cinematográfica do clássico romance de Lygia Fagundes Telles; Mandarim, filme de Júlio Bressane; e Traição, da produtora Conspiração Filmes, dirigido por José Henrique Fonseca, Arthur Fontes e Cláudio Torres. Também em 1992, com a Cia dos Atores, atuou em A Morta, de Oswald de Andrade, sob a direção de Enrique Diaz. No ano seguinte, esteve em cartaz com o texto Pianíssimo, de Tim Rescala, e recebeu os prêmios Coca-Cola e Mambembe. Só conseguiu destaque na mídia a partir de 1995, como Renata, a garota do casal Unibanco, ao lado do ator João Camargo. Foram mais de 30 campanhas em cinco anos. Desde então, com uma carreira importante consolidada no teatro, vem desenvolvendo uma trajetória notável também na telinha, onde participou de vários sucessos da teledramaturgia brasileira. Com uma interpretação maliciosa e tecnicamente precisa desempenhou papéis marcantes que provaram seu talento e versatilidade, indo da comédia ao drama.
Pelas mãos do autor Walcyr Carrasco, por exemplo, interpretou maquiavélicas vilãs e cômicas mocinhas. Em 1996, numa passagem pela dramaturgia da Rede Manchete, integrou o elenco da novela Xica da Silva, como a terrível e diabólica Violante, que lhe valeu o prêmio APCA de Melhor Atriz daquele ano. Quatro anos depois, na Globo, mais uma vez deu vida a antagonista de uma novela, ao despontar como a ardilosa Marcela de O Cravo e a Rosa. Em 2002, participou da telenovela Desejos de Mulher como Gilda. Na sequência, surpreendeu como a manicure Márcia, coprotagonista de Chocolate com Pimenta. O fato repetiria-se anos depois, quando interpretou a perua falida Olívia de Alma Gêmea.
De Walter Negrão partiu o convite para que interpretasse sua primeira protagonista em novelas, a governanta Madalena de Era Uma Vez, em 1998. Também esteve presente em diversos humorísticos como Garotas do Programa, TV Pirata, Os Normais, Os Aspones, entre outros. A partir dos anos 2000, foi dirigida por cineastas de primeira linha em filmes, como: Bossa Nova, de Bruno Barreto; Amores Possíveis, de Sandra Werneck; e Onde Anda Você?, de Sérgio Rezende. Em 2008, voltou a interpretar um papel dramático na TV ao compor o elenco da minissérie Queridos Amigos. Também nesse ano, estreou no Festival de Curitiba seu primeiro monólogo, A Ordem do Mundo, pelo qual foi indicada pela terceira vez ao Prêmio Shell na categoria de Melhor Atriz. A premiação é considerada a mais importante no teatro. O início de 2009, a trouxe de volta no especial Decamerão - A Comédia do Sexo, da Globo, que voltou a ser exibido no segundo semestre em forma de seriado. Simultaneamente, esteve em cartaz com o filme Os Normais 2. Drica é uma das fundadoras da Cia dos Atores, um dos grupos teatrais de maior destaque no país. Com a Cia participou de espetáculos como Noticias Cariocas, em 2004, O Rei da Vela, em 2000 e Melodrama, em 1999, entre outros.
Paralelamente ao trabalho junto à companhia, atuou em outras peças, como Pixinguinha, de Amir Haddad, em 1994; O Crime do Dr. Alvarenga, texto e direção de Mauro Rasi, em 1999; Vítor ou Vitória, adaptação do filme homônimo de Blake Edwards, com direção de Jorge Takla, em 2001; e Mamãe Não Pode Saber, em 2002. Em 2006, fez uma participação especial na novela Pé na Jaca, como a assessora particular da modelo Maria Bo, interpretada por Fernanda Lima. Em julho de 2010, estreou em circuito nacional o filme O Bem-Amado, no qual interpreta uma das Irmãs Cajazeiras. Meses depois, em janeiro de 2011, o filme foi exibido pela Rede Globo como uma série divida em quatro capítulos. Drica voltou à TV, já recuperada, em fevereiro de 2011, um ano após a descobrir um câncer. Ela atuou em Ti Ti Ti como a fisioterapeuta Teresa Batalha, em uma participação especial nos últimos capítulos da trama. No mesmo ano participou de 1 episódio da série A Grande Família. Em 2012, esteve na minissérie Dercy de Verdade, ela interpretou Clô Prado. No mesmo ano, voltou as novelas no remake de Guerra dos Sexos. Em 2014, entra no elenco de Doce de Mãe, interpretando Rosalinda.
Ainda em 2014, interpretou a grande vilã Cora, em Império. A atriz teve de sair da novela por problemas de saúde, sendo substituída por Marjorie Estiano, que interpretou a mesma personagem na 1ª fase da trama. Em 2015, foi confirmada como protagonista de Verdades Secretas, novela das 23h, escrita por Walcyr Carrasco, substituindo Deborah Secco.
Em 2016, esteve na minissérie Justiça, onde interpretou Vânia Ferraz, uma mulher desequilibrada e emocionalmente frágil, atuando com Antonio Calloni e Cauã Reymond. Drica foi elogiada por internautas na web. Em 2017, é escalada como protagonista ao lado de Fábio Assunção da minissérie A Fórmula. A minissérie teve repercussão negativa, e baixa audiência, sendo descartada uma segunda temporada.
6 notes · View notes
ilmerlomaschio · 3 years ago
Text
Tumblr media
https://silviaalonsowriter.com
DIARIO EROTICO DI UN’ERETICA
Erano anni che invocavo Eros per un sogno impossibile, quello che ogni donna desidera del profondo del cuore: trovare il grande amore, con la Om maiuscola. Cioè il mantra cosmico che muove il sole e le altre stelle. Ma anche, più semplicemente, il rombo acustico che dal profondo delle viscere fa rabbrividire la pelle. Senza le collaterali rotture, s’intende, di qualsiasi vita di coppia, mutande e calzini da rammendare, o le ricorrenti flatulenze degne del peggior animale.
Ma lui sembrava non voler sentire e, a parte qualche decoroso avanzo di galera, a letto particolarmente focoso, con gli uomini normali l’argomento si è rivelato quasi sempre deludente, e oltretutto frettoloso. Tutto il resto era assolutamente noia. Storie di ordinaria routine, piccolo-borghese e senza gioia.
Limousine, ristoranti stellati, champagne cuvée e frequenti soirée nei teatri, ma sotto alle lenzuola il nulla più desolante. Un deserto sconfinato dei tartari, un’inutile attesa del niente.
A un certo punto ho pure provato ad abbassare le aspettative. Ho sceso, dando il braccio all’amore di turno, almeno un milione di gradini sulla scala sociale. Fino a quando ci ho proprio sbattuto il naso.
Dopo una sfilza di laureati, ecco arrivare i migliori tra i reputati in fatto di arte amatoria, uomini cosiddetti di fatica che, malgrado l’appellativo, a letto disdegnavano il loro compito come i vampiri con l’aglio, e senza dunque averci fatto troppi giri, rieccomi tentare la ri-monta verso il round finale di un potenziale equilibrio. Il risaputo ideale dell’impiegato, colui che la sua vita ha consacrato sull’altare di una scrivania uso ufficio. Ma forse, proprio per dispetto al suo nome, una volta trascinato a letto, anche l’esemplare più tipico della predetta categoria non faceva neanche una piega. Come se la fantasia amorosa scivolasse silenziosamente via dalle lenzuola per il timore di essere a sua volta imprigionata dalla cattiva piega che avrebbe potuto prendere una vita a tal punto ripetitiva.
Come potevo dunque realizzare il mio personale karma?
Incontrare Eros era il mio destino, ma lui si ostinava a sfuggirmi.
Poi un giorno capii, ed era pure elementare. Bastava un po’ di semplice mitologia per sciogliere i nodi che sino allora avevano tardato a venire al mio pettine. E sì che non mi mancava la giusta chioma da Valchiria, indomita e selvaggia come l’amazzone che mi scalpitava dentro.
Se aveva ragione Platone, e dunque la colpa era delle sue origini povere di cui si vergognava, Eros avrebbe cercato contesti attraenti, disdegnando vite domestiche, lavori routinari e stipendi quasi da indigenti. Lui aveva la necessità di volare, perciò per conquistarlo avrei dovuto puntare molto in alto, direttamente sino alle stelle.
Sposando un uomo spropositatamente ricco, il mio Adone si sarebbe magicamente rivelato facendosi vivo da solo, bussando un bel giorno alla mia porta con nonchalance, come un bambino alla ricerca di un aquilone.
E così, infatti, è accaduto.
L’ho conosciuto ad una festa elegante, come dicevo, e pur recitando la parte della gran signora, a tratti sfuggente e altezzosa, ho subito capito che si trattava del migliore dei Casanova. Giovane e aitante, atletico e irriverente, si muoveva a suo agio tra i candelabri dei tavoli e le misteriose maschere della gente, incantando le dame col suo potere seducente. Soltanto molto tempo dopo ho scoperto che era un modello di professione che per l’arte del sesso aveva molto più che un’innata vocazione.
Il suo sguardo penetrante mi ha subito scatenato l’impossibile desiderio di un amore cocente, talmente pieno di passione da smuovere anche le vette più inaccessibili delle mie altissime montagne, che allora tenevo ben strette nel corsetto, tra pizzi e rasi, scosse da un brivido lungo la schiena. Mi sfiorò delicatamente la catena d’oro bianco e perle, ma non finì nel solito dopo cena. Si limitò a porgermi il suo miglior biglietto da visita, lasciando a me la decisione: se morire di fantasie impossibili corrosa dalla pura immaginazione, oppure abbandonarmi al prosaico reality di un’avventura amorosa, lasciandomi prendere da una sfrenata passione. Non ebbi nessuna esitazione.
Ma essendo lui un bellissimo Adone, di me senz’altro più giovane e forse gigolò praticante, il sospetto in proposito si stava insinuando nella mia limitata esperienza. Stupirlo doveva diventare la mia unica missione, legarlo a me, sebbene dissuasa da un angolo remoto di coscienza.
Dovevo conquistarlo lentamente, suonando con dedizione lieve e costante quel flauto magico rinchiuso nella cesta della sua mente, che alla fine avrebbe incantato non solo il più restio tra gli uomini, ma anche il più refrattario, maestoso serpente. Non che il suo ne avesse bisogno, ovviamente.
Un solo avvertimento, prima di iniziare i nostri giochi. Sapevo che sarei dovuta restare molto attenta. Il monito della favola di tutti i tempi raccomandava a noi fanciulle non più ingenue di rinchiudere l’uccello d’oro in una gabbia di legno. Sulle prime, l’interpretazione era sibillina. Tale appellativo non poteva attribuirsi a un paragone poco lusinghiero nei confronti della mia a-dorata vagina. Ma alla fine capii che la parabola sottendeva una nascosta, sottile allegoria: dovevo conquistarlo in sordina, con una seduzione apparentemente innocua, ma circolare e continua, fatta di carezze a spirale, musica e profumi a profusione. Per dargli l’illusione di essere finito in un harem, una specie di paradiso di cui era l’unico dio, il temuto e venerato sovrano.
Narrazioni esotiche, aromi d’incenso e cannella, massaggi di seta, poesie oniriche, pioggia di petali a catinella. Protagonisti di un paradiso erotico, ogni volta mutavamo forma, attori unici del teatro sincronico della nostra immaginazione.
Nel nostro Eden segreto io ero Cleopatra e lui Antonio, io la schiava e lui il pirata, lui il principe e io l’ancella. Ma era ancora troppo poco, volevo che la mia ipnosi fosse totalizzante e resa ancora più mirabolante, per diventare ai suoi occhi più bella trattenendolo a me, seppur nel fuggevole attimo del presente.
Pensai allora di convincerlo che era Shiva: divinamente muscoloso com’era, la mia dea interiore Shakty ne avrebbe gioito, amandolo per sempre in quel tratto che rifuggiva dal mondo.
Ma dopo appena un mese di recite a soggetto, scoprii che quel gioco era solo la replica di un copione già visto: il kamasutra vedico lo avevamo ormai esaurito, e a quel punto non ci restava che provare con le divinità dell’antico Egitto. La mia ninfa ninfomane necessitava di nuova linfa, o l’ispirazione ne avrebbe languito.
Ci voleva una nuova perversione. Un’immagine simile a una visione, che potesse rinnovare un vecchio repertorio con nuovo vigore. “Ritornare alla radice”, mi sono detta, e più non facciamo questione.
Una monaca di clausura sembrava la giusta soluzione, una figura allegorica che riportasse il mio corpo a risplendere nella più fulgente luce, magari nel mezzo di una dolce tortura. Sarei stata io, questa volta, la dominatrice. E da Sherazad che già aveva assaporato le mille e una botte, sarei ritornata totalmente pura, redenta e limpida come acqua cristallina.
Avrei avuto carta bianca per dargliele deliziosamente di santa ragione, se solo lo avessi ammanettato a dovere, con una nuova gamma di fustigazioni. Più di cinquecento sfumature, tra quelle da catalogo e improvvisazioni.
La castità doveva diventare la nuova frontiera, in nome di una nuova religione. Sesso esclusivamente immaginario, telepatia e dominazione. Nessun amplesso dei corpi, ma solo un’eterna, infinita erezione. Vietata ogni eruzione.
Detto fatto, eccomi alle prese con le mie prime armi.
Sembro una Mistress con tutti i crismi. La frusta ruota lieve attorno al suo corpo in un’infinita danza, disegnando mandala aerei prima di approdare ad infliggergli la suprema fustigazione, l’estrema acrobazia della mia nuova, inebriante eresia.
Geme. Fremo. È vera sublimazione. Puro distillato di un sesso tangibile, ma al contempo evanescente, come se dai nostri corpi fosse di colpo evaporata, per liberarsi infine polverizzata, una nube densa di profumo e sudore, dispersa nell’etere di un cosmico stupore.
Lo vedo all’apice dello stordimento, assaporandone il liquido mai versato, per fecondare ogni mia più remota fantasia. È dunque giunto il momento di esigere un’ultima prova: la mia brama di supremazia richiede la suprema resa.
Decido di approfittare di quest’attimo di perfezione, il Kairos degli dei, se così si può dire, per porgergli un’ultima domanda. Senza via di fuga, come fosse un condannato al giudizio finale, la risposta non prevede alcuna esitazione.
Vacilla per un attimo, titubante. Mi attendevo qualcosa di inedito, la proposta di un’esibizione sinfonica, un esuberante quartetto da camera, o anche solo un trio di cui sarei stata regina.
Ma così non pare. Resto muta, avvertendo che si sente sulla soglia di un bivio. Sussurra infine esile, con un sottile fil di voce:
“Vorrei con me Livio, per il supplizio della croce”.
Sento il cuore spezzarsi in petto. Decisamente no: quest’ultimo colpo non l’ho retto.
Posso solo scappare da questo castello di sabbia che mi è franato addosso di colpo, a tradimento. Mi rivesto in tutta fretta, col desiderio di lasciarmi alle spalle il fardello di questo lacerante tormento.
Ma non faccio in tempo a fuggire dal mio peggiore incubo che l’oste mi presenta il conto dell’ultima cena, e quello di tutti i precedenti bagordi.
Cattivi tempi per noi ingordi: ahimè è molto salato. Mi domando come diavolo ho potuto.
Questa sensazione di amaro in bocca mi resterà impressa per anni, come un marchio di fuoco, segnandomi, oltre all’anima, anche il corpo. Troppo cocente, la delusione.
Potrei sempre dire che, per certi versi, mi ha fatto sentire come Nietzsche sul punto della sua più solenne dichiarazione, ma a quale prezzo?
Se Dio è morto, non credo risorgerà mai più. Non di certo per il mio stupido, carnale vezzo, men che meno per un’ultima deflorazione.
5 notes · View notes
acquaconlimone · 5 years ago
Text
L'ultima Cena al Teatro Rasi.
Tumblr media
3 notes · View notes
frankloko · 2 years ago
Photo
Tumblr media
Carreira - Louise Cardoso Formada pelo Teatro Tablado sob a direção de Maria Clara Machado, lá participou como atriz de vários espetáculos, dentre eles, o sucesso Pluft, o Fantasminha, com texto e direção de Machado. Recebeu o prêmio de revelação como atriz em 1975 por O Dragão, ainda no Tablado. Deu aula por doze anos no Tablado. No teatro fez ainda inúmeros espetáculos, dentre eles, A Mente Capta, de Mauro Rasi, com direção de Wolf Maia, Um Bonde Chamado Desejo, de Tennessee Williams, com direção de Maurice Vaneau, Fulaninha e Dona Coisa, de Noemi Marinho, com direção de Marco Nanini, e Velha é a Mãe, com direção de João Fonseca e texto de Fábio Porchat. Na televisão tem grande destaque pela sua atuação nas telenovelas: Mico Preto, Cambalacho, Força de um Desejo, Como uma Onda, Páginas da Vida, Sangue Bom e Além do Tempo. Mas seu sucesso maior foi na série TV Pirata, onde mostrou dom para o humor com vários personagens hilariantes. (Continua...) Foto: Internet Info: Wikipedia Colorização: @coresdopassado1 • • • • • #louisecardoso #louisecardoso🌹 #louisecardosoautora #louisecardosooficial #filme #filmebrasileiro #arte #diva #manaus #globo #globoplay #globotv #tvglobo #redeglobo #redeglobotv #novela70 #memóriateledramatúrgica #atoresbrasileiros #divadoteatro #teatroévida #canalviva #teledramaturgia #televisão #colorizedhistory #colorized #colorização #atrizdeteatro (em Brazil) https://www.instagram.com/p/CkXUFZRNBMi/?igshid=NGJjMDIxMWI=
0 notes
casalecchioteatri20 · 5 years ago
Photo
Tumblr media
Partiti alla ricerca del nostro daimon con il @sotterraneo_ . Il nostro daimon, o vocazione, é il teatro. La tua? ____________________ Questo incontro fa parte di PROGETTO SOTTERRANEO creato e promosso da Agorà Liberty Associazione e Ater Circuito regionale multidisciplinare / Teatro Comunale Laura Betti in collaborazione con ERT - Emilia Romagna Teatro Fondazione, Ateliersi, Trasparenze > Festival e Residenze Teatrali, Ravenna Teatro Teatro Rasi e Scenario Festival (presso Teatro Delle Moline) https://www.instagram.com/p/B3cL93bhQBG/?igshid=1e2vt1xr7zxr7
0 notes
sitedabaixada · 5 years ago
Text
Duque de Caxias Recebe Festival Nacional de Teatro
Tumblr media
O município de Duque de Caxias recebe, entre os dias 27 de setembro e 13 de outubro, no Teatro Municipal Raul Cortez (Praça do Pacificador, Centro), o 16° Festival Nacional de Teatro de Duque de Caxias, com dezenas de espetáculos gratuitos, voltados para públicos de todas as idades.
O Festival Nacional de Teatro chega trazendo novidades que vão além da produção artística, reafirmando dois pontos básicos: a formação de plateia e o intercâmbio cultural. A cada edição o projeto chega a receber cerca de 15 mil espectadores e movimentar 300 profissionais, vindos de todo o Brasil. Este ano organizadores investem em novas frentes de atuação, ampliando o acesso de participação de grupos e coletivos em formação, além de abrir espaço para debates com a participação de agentes culturais e representantes do poder público e da sociedade civil.
A programação inclui 10 peças infantis e 21 adultas, que concorrem a troféus em 11 categorias diferentes — melhor diretor, ator, atriz, ator coadjuvante, atriz coadjuvante, espetáculo, figurino, maquiagem, cenografia, iluminação e o Prêmio de Dramaturgia. O Festival também vai premiar os três melhores espetáculos infantis e adultos. As mostras competitivas acontecem no Teatro Raul Cortez, nos horários de 14h ou 15h (categoria infantil) e às 19h (categoria adulto).
O público terá acesso gratuito a mais de 35 espetáculos, que fazem parte da mostra competitiva e mostra livre, realizadas no Teatro Raul Cortez (Praça do Pacificador); as mostras paralelas, que acontecem no Espaço Mercado Local (Mantiquira, Xerém), na Sede do Combate à Dengue (Campos Elíseos) e na Casa Brasil (Imbariê), além de atividades no Teatro Municipal Armando Mello (R. Frei Fidélis, Centro).
O grupo Inepta Cia, do Rio de Janeiro, vencedor da última edição do Festival, volta este ano para mostra competitiva com o espetáculo “2 Homens e 1 Dinheiro”. A peça será apresentada na segunda-feira, 07/10, às 14h, no palco do Teatro Raul Cortez. Outro destaque desta edição é a presença dos diretores Amir Haddad e João Herculano, que participam do “Encontros e Vivências”, programada para o sábado, 05/10, às 15h, no Teatro Municipal Armando Mello. O evento traz autores reconhecidos por seu talento e sucesso de público, como o escritor Mauro Rasi que, mesmo depois de sua morte, mantém viva sua arte com a peça “A Mente Capta”, que será apresentada na mostra competitiva pelo Grupo Loca, do Rio de Janeiro.
O professor e diretor de teatro, Guedes Ferraz, coordenador do CPT-DC e um dos idealizadores do Festival, destaca a importância deste projeto, não só para o Rio de Janeiro, mas para artistas de todo o país. “Para esta edição 2019 recebemos inscrições de grupos, não só do estado do Rio de Janeiro, mas de São Paulo, Amazonas, Paraná e Rio Grande do Sul. É um projeto que tem alma e diferencial. Trabalhamos muito para trazer espetáculos de qualidade para agradar todos os públicos”, destaca Guedes Ferraz.
O Festival Nacional de Teatro de Duque de Caxias é uma realização do Centro de Pesquisas Teatrais (CPT-DC) e conta com o apoio da Prefeitura de Duque de Caxias, através da Secretaria Municipal de Cultura e Turismo. Para mais informações, acesse o Evento no Facebook: https://www.facebook.com/events/1094817100713635/
PROGRAMAÇÃO DO 16º FESTIVAL NACIONAL DE TEATRO DE DUQUE DE CAXIAS Local: Teatro Municipal Raul Cortez (Praça do Pacificador, Centro - DC)
27/09 – Sexta-Feira 13h45 – “Cypher Kids” – Mostra Livre (DC) 14h – INFANTIL: “Missão Primavera” (Artetude Produções - RJ) 19h – ADULTO: “Eu Quem Eu Somos” (Coletivo Cosmogônico – RJ)
28/09 – Sábado 14h30 - “Sagrado Feminino” - Mostra Livre (Grupo Ayram Zayna – Dança) 15h – ADULTO: “Pecados Pessoais” (Cia de Teatro Arte em Cena - RJ) 19h – ADULTO: “Medéia” (Grupo Artesão Teatro - RJ)
29/09 - Domingo 14h30 - “Meu Rio” e “O Nordeste Vai Te Encantar” - Mostra Livre (Grupo Favo de Mel - Dança) 15h – INFANTIL: “Contando e Recontando Contos” (Cia Villelarte - RJ) 19h – ADULTO: “Notícias Pelos Ares” (Albatroz Cia de Teatro - RJ)
30/10 - Segunda-Feira 14h – INFANTIL: “Raios de Sol” (Grupo Guapoz - RJ) 19h – ADULTO: “Essas Mulheres...” (Grupo Teatral Aslucianas - RJ)
01/10 - Terça-Feira 14h – INFANTIL: “Quando Eu Sonho, Viro Sonho” (Caramello Produções - RJ) 19h – ADULTO: “Amor Não Recomendado” (LCICC - RJ)
02/10 - Quarta-Feira 14h – INFANTIL: “O Mundo Mágico Dos Contos e Fábulas” (Grupo Conte Outra Vez - RJ) 19h – ADULTO: “Nabila” (Carranca Coletivo - RJ)
03/10 - Quinta-Feira 14h – INFANTIL: “Borboletas” (Cia Sonharteiros - RJ) 19h – ADULTO: “Mesma Reza” (Coletivo Foco de Teatro - RJ)
04/10 - Sexta-Feira 14h – INFANTIL: “Os Saltimbancos” (Caixa Preta Produções - RJ) 19h – ADULTO: “O Trabalho Que (Não) é Sonho” (Pé de Cabra Coletivo - RJ)
05/10 – Sábado 10h – Atividade Paralela “O Auto da Camisinha” (CPT Tudo Sob Controle) - Espaço Mantiquira Mercado Local, Xerém (Grupo Teatral Fortunarte) 15h – “Encontros e Vivências”, com Amir Haddad e João Herculano – Mostra Livre (Teatro Municipal Armando Mello) 19h – ADULTO: “Vende-se Uma Geladeira Azul” (Combi - RJ)
06/10 – Domingo 10h – Atividade Paralela “O Auto da Camisinha” (CPT Tudo Sob Controle) - Sede de Combate à Dengue, Campos Elíseos (Coletivo Popular Experimentart-Art) 15h – ADULTO: “12 Dias em Sodoma” (Grupo Teatro de Palha - RJ) 19h – ADULTO: “Os contos que Trago” (Cia Ar Cênico de Teatro - RJ)
07/10 – Segunda-Feira 14h – ADULTO: “2 Homens e 1 Dinheiro” (Inepta Cia – RJ) 19h – ADULTO: “Crua” (Coletivo Pendular - RJ)
08/10 - Terça-Feira 14h – “Novos Amigos” - Mostra Livre (Centro de Pesquisas Teatrais - RJ) 19h – ADULTO: “Histórias Para Acordar” (Bruta – RJ)
09/10 – Quarta-Feira 14h – ADULTO: “Nem Tudo Foram Flores” (Cia Um do Outro de Teatro – SP) 19h – ADULTO: “Coma” (Cia Teatral Pathos – PR)
10/10 – Quinta-Feira 14h – INFANTIL: “Meu Ambiente” (Ópera Prima Teatral – RJ) 19h – ADULTO: “Do Outro Lado da Cerca Mora Um Amigo”  (Curto Arte Cia de Teatro – RS)
11/10 – Sexta-Feira 14h – INFANTIL: “Contos de Tirar o Sono” (Cia Zero8 de Teatro – SP) 19h – ADULTO: “Diário das Marias” (Cia Trilhares “– AM)
12/10 – Sábado 10h – Atividade Paralela “O Auto da Camisinha” (CPT Tudo Sob Controle) - Casa Brasil Imbariê 15h – ADULTO: “A Mente Capta” (Grupo Loca – RJ) 19h – ADULTO: “O Auto das Consciências” (Grupo MovaNos – RJ)
13/10 – Domingo 17h – Coletivo Musical Paraquedas / Kabal: O Show / Grupo Taiga / Estúdio de Dança Luciana Archanjo 18h30 – CERIMÔNIA DE PREMIAÇÃO
Serviço: 16º Festival Nacional de Teatro de Duque de Caxias Data: 27/09 a 13/10 de 2019 Locais: - Teatro Municipal Raul Cortez: Praça do Pacificador, Centro – DC - Teatro Municipal Armando Mello: Rua Frei Fidélis, Centro – DC - Espaço Mantiquira Mercado Local: Av. Pastor Manoel Avelino de Souza (Ao lado do Posto BR Chapéu do Sol), Mantiquira, Xerém - DC - Sede do Combate à Dengue: Av. Actura, nº 30, Campos Elíseos - DC - Casa Brasil: Av. Coronel Sisson, Imbariê - DC
Realização: Centro de Pesquisas Teatrais de Duque de Caxias (CPT-DC) Apoio: Prefeitura Municipal de Duque de Caxias/ Secretaria Municipal de Cultura e Turismo.
0 notes
bloglivre-blog · 5 years ago
Text
Murilo Benício começa a produção de ‘Pérola’, adaptação da peça de Mauro Rasi e seu segundo filme como diretor
New Post has been published on http://baixafilmestorrent.com/cinema/murilo-benicio-comeca-a-producao-de-perola-adaptacao-da-peca-de-mauro-rasi-e-seu-segundo-filme-como-diretor/
Murilo Benício começa a produção de ‘Pérola’, adaptação da peça de Mauro Rasi e seu segundo filme como diretor
O ator Murilo Benício estreou na televisão em um papel menor em Fera Ferida (1993), novela da Globo, e dois anos mais tarde interpretou o antagonista Juca Cipó no remake de Irmãos Coragem (1995), seu primeiro grande personagem. Mas foi sua atuação em 2001 no sucesso O Clone, de Gloria Perez, que lhe deu projeção. Mais tarde, em 2012, outro papel importante: o Tufão, em Avenida Brasil, novela de João Emanuel Carneiro. Nesta semana (7), Benício começou a produção de Pérola, segundo filme que assina como diretor, desta vez baseado na peça homônima de Mauro Rasi (1949-2003). Murilo publicou uma foto na sua rede social com a legenda: “Primeiro dia de PÉROLA”.
A partir de 2014, o ator emendou as séries: Amores Roubados, Nada Será Como Antes e Se Eu Fechar os Olhos Agora, ainda sem data prevista para estreia. Com a escalação para esse tipo de produção mais curta – que consome menos tempo em relação às longas novelas – o ator pôde se dedicar ao trabalho de diretor. Sua estreia atrás da câmera foi em O Beijo no Asfalto (2017), que traz no elenco Lázaro Ramos, Débora Falabella e Fernanda Montenegro. A adaptação cinematográfica da peça homônima (ed. Nova Fronteira) de Nelson Rodrigues, foi lançada na última edição da Mostra de São Paulo (19/10 a 01/11).
O novo filme de Murilo Benício traz Drica Moraes interpretando Pérola, famosa personagem de peça homônima de Mauro Rasi. “Tenho que pedir o axé da Vera, musa inspiradora” (via O Globo), conta Drica referindo-se a atriz Vera Holtz que encarnou o papel no teatro. A atriz vivia uma matriarca italiana, uma homenagem, segundo Rasi, a sua mãe, “uma típica mulher do interior”.
Citando o espetáculo Pérola como um dos destaques do teatro carioca nos anos 90, Macksen Luiz analisa a trajetória do autor (via Enciclopédia Itaú Cultural):
“(…) essa peça de Mauro Rasi, concluiu o ciclo de textos desse autor nascido no interior de São Paulo, mas com a sua carreira desenvolvida dentro da geografia carioca. Oriunda do besteirol, gênero de comédia surgido no Rio de Janeiro e que usa o humor pelo humor numa aposta no descompromisso e na crítica banal de costumes, Mauro Rasi renegou o estilo desde que iniciou a sua dramaturgia biográfica com ‘Cerimônia do Adeus’. Em peças que recriam suas experiências familiares e suas angústias pós-adolescentes, Mauro Rasi empresta a seus textos – como ‘Estrela do Lar’ e ‘Viagem a Forli’, além de ‘Pérola’ – uma atmosfera algo absurda, algumas vezes até fantástica, para tratar de um universo pequeno burguês, provinciano. (…) Mauro Rasi definiu um estilo autoral em que esse pequeno cotidiano ganha a dimensão de um épico doméstico, no qual as personagens exaltam a imaginação delirante para conviver com a banalidade.”
Murilo Benício também foi o produtor executivo do remake de O Beijo no Asfalto, tirando R$ 1 milhão do próprio bolso para viabilizar o projeto: “Enchi o saco de ficar explicando a importância de Nelson Rodrigues aos outros. Na falta de incentivo, usei o meu dinheiro. Por isso mesmo a gente pirou e fez o que queria. Filmei tudo em preto e branco.” (via O Globo), explica o diretor. A adaptação cinematográfica tinha como uma das referências o documentário Ricardo III — Um ensaio, dirigido e estrelado por Al Pacino em 1996. A versão de Benício para O Beijo no Asfalto mesclava cenas da estória com outras dos atores discutindo o texto da montagem numa sala de leitura.
Ainda não foram divulgadas informações sobre o resto do elenco de Pérola e se o projeto vai seguir uma direção parecida com o anterior, uma vez que Murilo parece empenhado em resgatar alguns dos grandes textos do teatro nacional. A respeito da montagem original de Pérola, o escritor, jornalista e crítico literário, José Castello, publicou na época em O Estado de S. Paulo: “(…) Depois de Nelson Rodrigues o teatro brasileiro não reencontrou uma voz vigorosa capaz de guiá-lo. Agora, Mauro Rasi pode tomar esse lugar”. A montagem de 1995 protagonizada por Vera Holtz, rendeu quase todos os prêmios do ano – permanecendo cinco anos em cartaz e sendo vista por mais de 300 mil pessoas.
0 notes
persinsala · 5 years ago
Text
Macbetto o la chimica della materia
Macbetto o la chimica della materia
Al Teatro Rasi di Ravenna va in scena la rilettura, firmata da Roberto Magnani, del Macbetto di Testori. Un testo e uno spettacolo che lasciano il segno. (more…)
View On WordPress
0 notes
lamilanomagazine · 6 months ago
Text
Ravenna. Maggio europeo: tutti gli appuntamenti in programma a Ravenna e in altri comuni della provincia.
Tumblr media
Ravenna. Maggio europeo: tutti gli appuntamenti in programma a Ravenna e in altri comuni della provincia. Ogni anno a maggio si festeggia il mese dell'Europa e in particolare la data del 9 maggio ne simboleggia la nascita ed è per questo denominata la Giornata dell'Europa. La data segna infatti l'anniversario della storica "dichiarazione" del 1950, in cui l'allora ministro degli Esteri francese, Robert Schuman, presentava la proposta di creare un'Europa organizzata, indispensabile al mantenimento di relazioni pacifiche fra gli Stati che la componevano. La proposta è considerata l'atto di nascita di quella che oggi è l'Unione europea. Il Maggio europeo a Ravenna e dintorni è un programma di informazione, confronto e incontro per i cittadini interessati a comprendere la storia e l'attualità europea promosso dal Centro Europe Direct Romagna, il programma testimonia il coinvolgimento e coordinamento tra tante realtà pubbliche e private della Romagna attorno ai temi europei. Nel corso del mese si susseguiranno spettacoli teatrali, mostre, momenti di approfondimento, ma anche di aggregazione e di festa, spaziando dalle proposte per i più piccoli a convegni tecnici. Vi sarà un'attenzione particolare al tema de cambiamento climatico e alle elezioni europee dell'8 e del 9 giugno. Inoltre le piattaforme PodDARE e Radio Social Coast proporranno due rubriche di podcast dedicate al voto europeo e ai valori europei. La centralissima via Zirardini durante il mese di maggio diventerà un progetto informativo sulle elezioni europee: "Informati, rifletti, esprimiti e #usa il tuo voto". Primo appuntamento a teatro, venerdì 3 maggio alle 21 al Teatro Rasi, con lo spettacolo "L'Europa non cade dal cielo. Cronistoria sentimentale di un sogno, di un'idea, di un progetto". Ideato e diretto da Alessandro Argnani, testo di Laura Orlandini, con Camilla Berardi e Massimo Giordani, a cura di Ravenna Teatro. Lo spettacolo tornerà in scena venerdì 10 maggio alle 21, al Teatro Baccarini di Faenza. In collaborazione con Polis Teatro festival 2024 è previsto mercoledì 8 maggio alle 20, al Teatro Rasi, lo spettacolo teatrale "Sulle difficoltà di dire la verità", di ErosAntEros, basato sull'opera di Brecht e a seguire sempre al Teatro Rasi, il dialogo "Disinformazione e rischio democratico a un mese dal voto europeo", tra A. Pagani e M. Marchi (UniBo), D. Sacco e A. Tomšič (ErosAntEros), M. Lapini (fotografo), conduce e modera S. De Ponte (Uni GE), a cura di UniBo DBC e Centro Europe Direct della Romagna. All'interno di Polis teatro festival 2024. Venerdì 17 maggio, nell'ambito del Festival delle culture 2024 e del progetto Ravenna welcomes talents alle 21 sempre al Teatro Rasi, andrà in scena lo spettacolo teatrale "Altro Mondo – Piccole Storie di Cambiamento. Il pubblico scrive, sogna, condivide", a cura di Mulino ad Arte, che affronta il tema delle migrazioni e del cambiamento climatico. Il cambiamento climatico, ad un anno dalla alluvione in Romagna, è al centro di varie iniziative: Martedì 7 maggio, alle 15, nel salone della Rocca estense, a Lugo, il convegno "Bassa Romagna chiama Europa. Il ruolo dell'Unione europea nel coordinamento della risposta alla crisi climatica", a cura del Servizio Europa e progettazione strategica dell'Unione dei Comuni della Bassa Romagna. Giovedì 9 maggio alle 11, in piazza San Francesco a Ravenna, la cerimonia di ringraziamento "La solidarietà europea durante l'alluvione in Romagna", nei confronti dei Paesi che hanno prestato aiuto, a cura della Provincia di Ravenna. Nella stessa giornata, alle 17.30, verrà inaugurata nella sede del Comune di Ravenna di viale Berlinguer 30, la mostra fotografica "CLIMA, local climate change", di F. De Marco e G. Cerè, a cura di associazione Fotoart, la Lumaca e Ceas Ravenna, Comune di Ravenna. Visitabile fino all'1 giugno. Momenti di aggregazione e coinvolgimento per giovani e adulti sono previsti durante tutto il mese. Sabato 4 maggio alle 15, in piazza Vittorio Emanuele II a Cotignola, si svolgerà il XVII Gran premio "Cotignola Europa" delle Vetture a pedali (VAP). La più divertente, creativa, ecologica ed europea gara di VAP della Romagna a cura di Comune di Cotignola con società ciclistica Cotignolese, Acropolis, Podisti Cotignola, IC Don Stefano Casadio. Mercoledì 8 maggio alle 17 alla Biblioteca comunale di Russi con "Piccoli cittadini d'Europa", presentazione degli esiti del progetto, a cura del Comune di Russi. Giovedì 9 maggio a partire dalle 8.30 e fino alle 17, a Palazzo Rasponi dalle Teste di Ravenna, si svolgerà "Europa role play", la simulazione del Parlamento europeo con gli istituti superiori di Ravenna, a cura di Comune di Ravenna, Informagiovani e Centro Europe Direct della Romagna, mentre alle 18.30, in piazza della Libertà a Bagnacavallo, si celebrerà la "Festa dell'Europa", con i ragazzi delle scuole e tutta la cittadinanza, a cura di Comune di Bagnacavallo e associazione Amici di Neresheim. Venerdì 10 nella sala di Palazzo Vecchio a Bagnacavallo, alle 21, verrà proiettato il film Un mondo nuovo di A. Negrin (2014), a cura di Comune di Bagnacavallo e Filmeeting APS nel ciclo visioni europee. Sabato 11 maggio, alle 10, sullo scalone del Municipio di Bagnacavallo, appuntamento con "Letture europee", letture in lingua per i più piccoli, a cura di Comune di Bagnacavallo, Comunicando APS e con Biblioteca comunale Taroni. "In-Contemporanea - La Storia si fa in biblioteca - Europa e dintorni: storia del tempo presente" è un ciclo di approfondimenti a cura di Fondazione Oriani, UniBo DBC, progetto You&Me moduli J. Monnet che si svolgerà ogni venerdì alla Biblioteca di storia contemporanea Oriani, a Ravenna. Venerdì 10 maggio alle 17, "Storia d'Italia nel processo di integrazione europea", L. Ranieri (Uni Siena), S. Rogari (Uni Firenze) discuteranno del volume di A. Varsori, Il Mulino, 2023. Sarà presente l'autore. Venerdì 17 alle 17, "Accogliere, integrare, respingere. Italia e Unione europea di fronte al fenomeno migratorio", D. Pasquinucci (Uni Siena) e S. Paoli (Uni Pisa) discuteranno del volume di V. Minucci, presente l'autrice; venerdì 24 alle 17 si discuterà del volume "La Comunità atlantica" di A. Bitumi, con M. Marchi (Uni Bo) e R. Ventresca (Uni Bo) e anche in questo caso sarà presente l'autrice. Le associazioni di gemellaggio di Ravenna propongono, giovedì 9 maggio alle 17.30, nella sala Buzzi, di viale Berlinguer, la conferenza "Ravenna all'epoca degli Ottoni" a cura di Circolo Amici di Speyer e venerdì 17 maggio, alle 16, nella saletta di vicolo degli Ariani, l'inaugurazione della mostra "Il ricordo di un'amicizia", di P. Strada e a cura dell'associazione Amici di Chartres. Dal 17 al 19 maggio, nel campus di Forlì dell'Università di Bologna, si svolgerà l'evento "European youth event 2024" con migliaia di giovani da tutta Europa per oltre 200 workshop, laboratori, attività artistiche, dibattiti, incontri e tornei sportivi proposti da 150 organizzazioni giovanili, dall'Università di Bologna e dalle istituzioni europee. A cura del Punto Europa di Forlì, con il supporto del Parlamento europeo Dal 23 al 24 maggio, nella sala Cavalcoli della Camera di Commercio di Ferrara e Ravenna e al porto di Ravenna, si svolgeranno gli "Adria shipping summit", gli Stati generali della portualità e della logistica del nord-est. Evento alla scoperta del progetto "Ravenna Port Hub: Infrastructural works" sostenuto dall'Unione europea, a cura di Autorità di sistema portuale del mar Adriatico centro settentrionale con ClickUtilityTeam Per aggiornamenti e approfondimenti è possibile consultare la pagina del Centro Europe Direct della Romagna www.comune.ra.it/europedirectromagna.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
lucamoreirareal · 5 years ago
Text
Neste Sábado dia 5/10 vai acontecer a primeira apresentação do espetáculo: “Comédia da Tuxi” : Noite do Improviso”
Trata- se de um espetáculo de humor e improvisação onde o público participa diretamente das histórias, através de idéias, temas e situações. Um espetáculo é diferente do outro, pois a platéia é quem manda.
No elenco atores já experientes no humor e improviso e contam também com convidados especiais a cada apresentação. A intenção é fazer um espetáculo totalmente improvisado, deixando as sugestões por conta da platéia, que vai ao delírio ao ver nossos atores e improvisadores nas mais divertidas cenas. É um espetáculo com uma simples proposta cênica, sendo possível apresentar também em escolas e faculdades, bares e espaços culturais. Vale a pena conferir!
“Comédia da Tuxi: Noite do Improviso”– uma comédia improvisada!
Gênero: Comédia Direção: Ary Aguiar
Elenco: Ary Aguiar, Bruno Seixas, João de Carvalho
Convidado – Israel Faccin
Produção: Marcia Dornelles Comunicação
Serviço:
Sábado dia 5/10 as 20 hs Ingresso 10,00 Casa Tuxi Rua Bambina 26 – Botafogo
Conheça o elenco:
Ary Aguiar
É Ator, diretor e improvisador. Fundador e diretor do grupo de humor e improviso Armacena Ilimitada, que neste ano de 2019 completa 15 anos de existência, é um dos maiores nomes da improvisação mundial, sendo Campeão Mundial de Improvisação Teatral em 2010, bi-campeão sul-americano de Improviso, campeão brasileiro e vários prêmios conquistados no palco.
Já se apresentou ao lado de grandes nomes da comédia nacional como Tata Werneck, Rafael Infante, Gregorio Duvivier, Fernando Caruso, Paulinho Serra, Samantha Schmutz, entre outros e internacionais como Amy Roeder (EUA-Second City), Bobbi Block(EUA ComedySportz Philadelphia), Omar Galvan, Ricardo Behens e Esteban Agnello (Argentina) entre outros.
Finalista do I Festival Internacional de Humor participou de várias novelas na Record e Rede Globo, programas de humor na TV como Quinta Categoria da MTV, Piadaria na MixTV, Maratona de Humor da Ana Hickmann na Record, Improviso na Web da AllTV e era o apresentador do programa Cuecas de Plantão na AllTV .
Em 2018 ganhou o premio de melhor filme no FIC- Festival Internacional de Cinema.
João de Carvalho
É Ator , jornalista, locutor e dublador. Começou no rádio em 2007, na Rádio Roquette Pinto, onde permaneceu por 10 anos como locutor e repórter. No teatro, participou de peças como “Ópera do Malandro”de Chico Buarque, “Polacas, as prostitutas judias” e atualmente “A Mente Capta” de Mauro Rasi. Fundador do grupo de improviso “Frangos de Makumba” ganhou três vezes o Campeonato Carioca de Improvisação e representou o Brasil em apresentações na Argentina e no Chile.
Israel Faccin
Israel Faccin iniciou sua carreira artística como comediante nos eventos da Interact e Rotaract. Já apresentou seu antigo show em diversas cidades de Minas Gerais, Rio Grande do Sul, Paraná e Mato Grosso do Sul. Trabalhou em emissoras de rádio como locutor e apresentador. Na rádio Mais FM, criou e apresentou o programa Clube Mais e na Transamérica trabalhou nas tardes com programas musicais. Descobriu a vocação para escrever piadas quando criou seu canal humorístico no YouTube em que postava uma paródia intitulada ‘The Waking Dead Carangola’ e que alcançou mais de 100 mil visualizações, o que garantiu destaque em veículos de comunicação como TV Alterosa e TV Integração. Atualmente, faz seu show de comédia standup junto ao seu grupo “Era Pra Ser Apenas Uma Piada”, onde é um dos fundadores. Ao longo de sua carreira se apresentou ao lado de Gustavo Mendes, Maurício Manfrini (Paulinho Gogó) e Pedro Bismarck (Nerso da Capetinga), além de outros como Rey Biannchi, Victor Ahmar, Nando Viana e Stevan Gaipo.
Noite do Improviso estreia em Botafogo Neste Sábado dia 5/10 vai acontecer a primeira apresentação do espetáculo: “Comédia da Tuxi” : Noite do Improviso"
0 notes
claudinei-de-jesus · 3 years ago
Text
Biografia
Começou a carreira aos 13 anos no teatro infantil com montagens de Os Doze Trabalhos de Hércules, adaptação do livro de Monteiro Lobato, em 1983, Nossa Cidade, de 1984, e em Chapeuzinho Vermelho, com texto e direção de Maria Clara Machado, em 1985. Em 1989 estreou no teatro adulto em O Segredo de Cocachim, de Denise Crispum, que lhe valeu o Prêmio Coca-Cola. Já na televisão, sua primeira aparição não poderia ter sido mais discreta. Sua estreia deu-se na Globo, em 1986, no episódio O seqüestro de Lauro Corona, do extinto Teletema, escrito por Ricardo Linhares. Apesar de pequeno, o papel desempenhado pela atriz chamou a atenção do diretor Roberto Talma, responsável pelo seriado, que a convidou para fazer sua primeira novela, Top Model, três anos depois, em que interpretou a empregada Cida.
No cinema, seu primeiro trabalho foi no curta Vaidade, em 1990. Depois, atuou na produção americana, Manôushe, de Luiz Begazo. Ainda na década de 1990, marcou presença em mais três filmes importantes: As Meninas, adaptação cinematográfica do clássico romance de Lygia Fagundes Telles; Mandarim, filme de Júlio Bressane; e Traição, da produtora Conspiração Filmes, dirigido por José Henrique Fonseca, Arthur Fontes e Cláudio Torres. Também em 1992, com a Cia dos Atores, atuou em A Morta, de Oswald de Andrade, sob a direção de Enrique Diaz. No ano seguinte, esteve em cartaz com o texto Pianíssimo, de Tim Rescala, e recebeu os prêmios Coca-Cola e Mambembe. Só conseguiu destaque na mídia a partir de 1995, como Renata, a garota do casal Unibanco, ao lado do ator João Camargo. Foram mais de 30 campanhas em cinco anos. Desde então, com uma carreira importante consolidada no teatro, vem desenvolvendo uma trajetória notável também na telinha, onde participou de vários sucessos da teledramaturgia brasileira. Com uma interpretação maliciosa e tecnicamente precisa desempenhou papéis marcantes que provaram seu talento e versatilidade, indo da comédia ao drama.
Pelas mãos do autor Walcyr Carrasco, por exemplo, interpretou maquiavélicas vilãs e cômicas mocinhas. Em 1996, numa passagem pela dramaturgia da Rede Manchete, integrou o elenco da novela Xica da Silva, como a terrível e diabólica Violante, que lhe valeu o prêmio APCA de Melhor Atriz daquele ano. Quatro anos depois, na Globo, mais uma vez deu vida a antagonista de uma novela, ao despontar como a ardilosa Marcela de O Cravo e a Rosa. Em 2002, participou da telenovela Desejos de Mulher como Gilda. Na sequência, surpreendeu como a manicure Márcia, coprotagonista de Chocolate com Pimenta. O fato repetiria-se anos depois, quando interpretou a perua falida Olívia de Alma Gêmea.
De Walter Negrão partiu o convite para que interpretasse sua primeira protagonista em novelas, a governanta Madalena de Era Uma Vez, em 1998. Também esteve presente em diversos humorísticos como Garotas do Programa, TV Pirata, Os Normais, Os Aspones, entre outros. A partir dos anos 2000, foi dirigida por cineastas de primeira linha em filmes, como: Bossa Nova, de Bruno Barreto; Amores Possíveis, de Sandra Werneck; e Onde Anda Você?, de Sérgio Rezende. Em 2008, voltou a interpretar um papel dramático na TV ao compor o elenco da minissérie Queridos Amigos. Também nesse ano, estreou no Festival de Curitiba seu primeiro monólogo, A Ordem do Mundo, pelo qual foi indicada pela terceira vez ao Prêmio Shell na categoria de Melhor Atriz. A premiação é considerada a mais importante no teatro. O início de 2009, a trouxe de volta no especial Decamerão - A Comédia do Sexo, da Globo, que voltou a ser exibido no segundo semestre em forma de seriado. Simultaneamente, esteve em cartaz com o filme Os Normais 2. Drica é uma das fundadoras da Cia dos Atores, um dos grupos teatrais de maior destaque no país. Com a Cia participou de espetáculos como Noticias Cariocas, em 2004, O Rei da Vela, em 2000 e Melodrama, em 1999, entre outros.
Paralelamente ao trabalho junto à companhia, atuou em outras peças, como Pixinguinha, de Amir Haddad, em 1994; O Crime do Dr. Alvarenga, texto e direção de Mauro Rasi, em 1999; Vítor ou Vitória, adaptação do filme homônimo de Blake Edwards, com direção de Jorge Takla, em 2001; e Mamãe Não Pode Saber, em 2002. Em 2006, fez uma participação especial na novela Pé na Jaca, como a assessora particular da modelo Maria Bo, interpretada por Fernanda Lima. Em julho de 2010, estreou em circuito nacional o filme O Bem-Amado, no qual interpreta uma das Irmãs Cajazeiras. Meses depois, em janeiro de 2011, o filme foi exibido pela Rede Globo como uma série divida em quatro capítulos. Drica voltou à TV, já recuperada, em fevereiro de 2011, um ano após a descobrir um câncer. Ela atuou em Ti Ti Ti como a fisioterapeuta Teresa Batalha, em uma participação especial nos últimos capítulos da trama. No mesmo ano participou de 1 episódio da série A Grande Família. Em 2012, esteve na minissérie Dercy de Verdade, ela interpretou Clô Prado. No mesmo ano, voltou as novelas no remake de Guerra dos Sexos. Em 2014, entra no elenco de Doce de Mãe, interpretando Rosalinda.
Ainda em 2014, interpretou a grande vilã Cora, em Império. A atriz teve de sair da novela por problemas de saúde, sendo substituída por Marjorie Estiano, que interpretou a mesma personagem na 1ª fase da trama. Em 2015, foi confirmada como protagonista de Verdades Secretas, novela das 23h, escrita por Walcyr Carrasco, substituindo Deborah Secco.
Em 2016, esteve na minissérie Justiça, onde interpretou Vânia Ferraz, uma mulher desequilibrada e emocionalmente frágil, atuando com Antonio Calloni e Cauã Reymond. Drica foi elogiada por internautas na web. Em 2017, é escalada como protagonista ao lado de Fábio Assunção da minissérie A Fórmula. A minissérie teve repercussão negativa, e baixa audiência, sendo descartada uma segunda temporada.
3 notes · View notes
ansaemiliaromagna · 6 years ago
Text
Logo e naming 7/o centenario morte Dante
Il pubblico del teatro Rasi assegna la vittoria a 'Viva Dante' http://bit.ly/2PFN0yX
0 notes
allnews24 · 6 years ago
Text
Alighieri e Rasi, presentata la nuova stagione: da giovedì gli abbonamenti
Alighieri e Rasi, presentata la nuova stagione: da giovedì gli abbonamenti
È stato pubblicato il programma della Stagione dei teatri 2018-19, il percorso teatrale che tra Alighieri e Rasi – i due maggiori teatri della città – unisce da tre anni a questa parte spettacoli legati all’ambito della prosa tradizionale e lavori della scena contemporanea. Da anni, infatti, Ravenna Teatro, che cura la stagione ravennate, porta avanti l’idea di un teatro libero da generi e…
View On WordPress
0 notes
frontiera-rieti · 7 years ago
Photo
Tumblr media
“La chiave dell'ascensore”: sul palco del teatro Potlach la favola nera interpretata da Anna Paola Vellaccio ------------------------- Storia, drammatica e crudele, di una donna tenuta sotto sequestro dal proprio marito che, con l'aiuto di un medico compiacente, infierisce su di lei sottoponendola a orrende mutilazioni. Un testo duro e bellissimo, di una donna che perde l'uso delle gambe, della vista e dell'udito. Vorrebbero toglierle anche la voce, ma la voce no... la voce no... piuttosto la vita! Sabato 7 aprile alle ore 21, il Teatro Potlach di Fara Sabina vedrà la messa in scena de “La chiave dell'ascensore”, a cura di Florian Metateatro, nella traduzione di Elisabetta Rasy, con Anna Paola Vellaccio per la regia di Fabrizio Arcuri.
0 notes