#tatuaggi fondi
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angolodelcerchio · 1 year ago
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luigifurone · 8 months ago
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48. (Morning in the club)
Non era quello che voleva, checché ne avesse pensato. Gli odori si mescolavano. Quello dei fondi di caffè. L'odore del fumo sulle tende. Ancora non era andato via e a quest'ora del mattino e così stantio dava fastidio. L'odore dei liquori mescolato a quello del detersivo. Non era romantico. Era un lavoro di merda, e il fatto che non fosse a casa sua, a lavare piatti, non lo rendeva diverso. Almeno dopo un po' che si faceva. Diventava tutto uguale, anche il club. Persino i sogni di giorno erano diversi, piatti sporchi da lavare nell'acqua fredda. C'era una fettina di limone strizzato. Le faceva pena. Doveva strofinarsi la fronte, ma con l'unghia si prese l'occhio e cominciò a lacrimare. Lacrimava parecchio, lacrime asciutte senza dolore dentro, ma cazzo non riusciva più a vedere bene il bicchiere che aveva in mano. Allargò l'occhio per cercare di mettere a fuoco. La sera si ricordò di questo fatto. Certo che era efficiente. il suo corpo era efficiente. Freddo, distaccato, ma anche partecipe. In un certo senso appassionato. C'era un problema e l''occhio aveva fatto. Lei aveva fatto. Uscì sul balcone. Aveva smesso di piovere. Si chinò a guardare le piante, mai verdi abbastanza. Sul travertino del parapetto c'erano delle bolle d'acqua che stando dritta non aveva notato. Sfocò l'occhio. Un'altra volta. Sulla bolla, ci voleva attenzione per notarlo, galleggiava un piccolo filo di polvere, di granelli infinitesimi e neri. Sembrava un decoro. Pensò ai suoi tatuaggi. Sembrava un quadro, quel filo sulla bolla. Ci stava bene. Un ghirigoro, una lettera araba. Corse a prendere la digitale, prima che il sole lo asciugasse. Lo portasse via. Che a volte bastava una cosa come quella a salvare una giornata.
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sabinamurrufoto · 5 years ago
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SCRITTO SUL CORPO
mostra fotografica di Sabina Murru
18 – 31 ottobre 2019
May Mask, via Giardini 149, Cagliari
Inaugurazione venerdì 18 ottobre ore 19.30
Da venerdì nello spazio di via Giardini a Cagliari la mostra footgrafica di Sabina Murru
Non una mostra di ritratti fotografici, e neanche una rassegna di tatuaggi: “Scritto sul corpo”, la nuova mostra della fotografa cagliaritana Sabina Murru, è piuttosto un viaggio per immagini attraverso vite, passioni, gioia e sofferenza, amicizia e amore colti attraverso l'obiettivo dell'artista.
La mostra, ospitata fino al 31 ottobre nello spazio May Mask di via Giardini, nel centro di Cagliari, sarà inaugurata venerdì 18: in esposizione 27 immagini in bianco e nero che ritraggono uomini, donne, anziani e giovani accomunati da un segno sul corpo.
“Sabina Murru ha realizzato dei close up per suggellare attimi fugaci ma folgoranti – così nel testo di presentazione firmato da Giacomo Pisano - amicizie e conoscenze di vecchia data esattamente con lo stesso spirito con cui ci si marchia la pelle per ribadire un concetto, un’idea, un’esperienza, un’appartenenza. Un segno diverso, indubbiamente, ma sempre un segno, un richiamo ad un momento specifico, a situazioni, incontri, corrispondenze. Di questo dunque parla per immagini 'Scritto sul corpo': di percorsi piacevoli, dolorosi, contorti, avvincenti resi graficamente sulla pelle. Parla di umanità e di un mondo in cui quasi ogni cosa è fluida, di passaggio e che trova nell’inchiostro un sigillo, un punto fermo, un’affermazione di consapevolezza”.
L'inaugurazione sarà accompagnata dalle musiche per piano e chitarra di Rita Galluccio con "Improvvisare in divenire" e da una degustazione a cura delle cantine Lilliu; sarà presente un delegato di Emergency per una raccolta fondi che proseguirà per tutta la mostra.
Ingresso libero con orario mar-sab 10 -13; 17 –-20; dom 10.00 - 13.00
Addetta stampa
Francesca Mulas
Informazioni
www.sabinamurrufoto.tumblr.com
fb sabinamurru
instagram sabinamurrufoto
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cinquecolonnemagazine · 4 years ago
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Fedez "regala" 5mila euro: la solidarietà dai social
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In questo 2020 tutto sembra possibile. Come sembra possibile che Babbo Natale abbandoni il suo classico completino rosso bordato di pelliccia bianca, sostituisca la lunga e morbida barba con più attuali tatuaggi e trasformi la slitta trainata da renne con una fiammante Lamborghini. Una favola moderna? Per certi versi sì. Una favola che nasce sui social e che finisce con Fedez che, per le vie di Milano, regala 5mila euro a cinque persone scelte dai sui follower. Fedez regala 5mila euro: l'iniziativa Tutto è nato sul canale Twitch del noto rapper milanese. In occasione del Natale, Fedez ha organizzato tra i sui follower una raccolta fondi da destinare a 5 persone appartenenti ad altrettante categorie particolarmente provate dal Covid 19. Un rider, un cameriere o ristoratore, un senza tetto, un artista e un volontario ambulanza: sono questi gli ambiti scelti dalle persone che hanno voluto partecipare all'evento di beneficenza. A ognuno di loro sono andati 1000 euro in contanti. In onore alla trasparenza, Fedez ha documentato la consegna dei regali ai destinatari attraverso un video diffuso sui social. Le polemiche Puntuale, quasi come il Natale, è arrivata anche la polemica. C'è chi, come Fabio Volo, ha sottolineato che la beneficenza è qualcosa che si fa in silenzio e non a bordo di una Lamborghini in diretta social. Al di là di quanto possa essere condivisibile questa affermazione c'è da dire che il tipo di iniziativa messo in campo da Fedez si fonda proprio sulla mobilita Read the full article
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avreivoluto-blog1 · 7 years ago
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Lui mi rispettava L'altro mi affondava Lui mi sorrideva L'altro mi perforava con lo sguardo Lui diceva di amarmi L'altro non voleva impegni Lui era di classe L'altro veniva dalla strada Lui amava l'eleganza L'altro la odiava Lui non sopportava le parolacce L'altro le usava ogni secondo Lui era disgustato dal fumo L'altro ne era drogato Lui amava la musica classica e il pop L'altro il rap è il rock Lui ballava il tango L'altro l'hip hop Lui era puro L'altro era pericoloso Lui era casto L'altro era aggressivo Lui odiava i tatuaggi L'altro ne era pieno Lui era moderato L'altro impulsivo Lui era il principe azzurro L'altro il cattivo Lui era un angelo L'altro un demone Lui era perfetto L'altro era nato sbagliato Lui mi offriva una vita da regina L'altro una vita nei bassi fondi Lui era distaccato e premuroso L'altro possessivo e protettivo Lui diceva di amarmi L'altro lo dimostrava Lui voleva sposarmi L'altro semplicemente vivermi Lui era sostenuto dal mio cervello L'altro dal mio cuore Lui parlava del suo futuro L'altro mi faceva ridere Lui aveva programmato tutta la vita L'altro non sapeva neanche che giorno fosse Lui si svegliava all'alba per studiare L'altro aveva mollato la scuola Lui non accettava la violenza L'altro aveva una pistola nei pantaloni Lui viveva in una famiglia felice L'altro non sapeva cosa fosse una famiglia Lui aveva una madre premurosa L'altro non l'aveva più Lui aveva un padre protettivo L'altro lo sentiva piangere ogni notte Lui mi passava a prendere con la sua auto nuova L'altro in autobus Lui mi trascurava L'altro mi abbracciava Lui rideva dell'altro L'altro lo ignorava Lui non lo considerava una minaccia L'altro era pronto a combattere per me Lui voleva fama L'altro soltanto me Lui era diventato avido L'altro aveva lasciato l'inferno Lui mi odiava per non averlo scelto L'altro mi amava ogni giorno di più Lui aveva rinunciato a me L'altro non mi aveva mai mollata Lui ora non sa dove io sia L'altro mi ha chiesto di sposarlo Lui vive all'estero L'altro con me Lui ama una modella L'altro me e mia figlia Lui mi avrebbe dato una vita infelice L'altro mi ha reso la donna più felice del mondo.
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adrianomaini · 8 years ago
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In Medio Oriente la tradizione delle danzatrici e delle cantanti (PER APPROFONDIRE, CLICCARE SUI LINK = MI SCUSO PER LE LETTERE MAIUSCOLE MA L' EVIDENZIAZIONE E' VITALE : http://ift.tt/1TNcnbh) spesso estemporanee è antichissima [il francese Visconte di Marcellus (che con l'inglese A. Burnes) fu tra i più grandi esploratori dell' Asia nel XIX sec. registrò ad es. la costumanza delle donne dell'isola di Rodi famose per improvvisare canti d'amore detti "Travondiesi"] ma come anche suggerisce questa RARA STAMPA d'epoca nulla poteva competere con la fama leggendaria delle ALME' = FRA CUI CELEBERRIMA FU GIUDICATA LA BELLISSIMA "ZOBEIDE" AMANTE DEL CALIFFO HARUN-AL-RASCID, le voluttuose danzatrici del Medio Oriente [il Cheshney nel testo appena riportato commentando la stampa parla sia delle almée che di altre danzatrici le gawazee in effetti con qualche discordanza rispetto alla realtà storica modernamente ricostruita = come appena scritto l' interpretazione moderna si distingue da quella sette-ottocentesca qui riportata: per essa infatti le "awalim (sing. alma), note in occidente attraverso il termine almée, che è di origine francese, sarebbero state donne o studiose istruite che scrivevano poesie, componevano musica, improvvisavano e cantavano e danzavano, seppur solo per le donne e non di rado suonavano anche uno strumento per accompagnare le loro canzoni giungendo ad ottenere gran reputazione proprio per la loro capacità di improvvisazione dei Mawal appunto canti improvvisati. Stando alle attuali acquisizioni il Chesney sembrerebbe qui riferirsi soprattutto alle gawazee (sing. gaziyah spesso tradotto con “zingara”) che si ritiene facessero parte di una Cabila o tribù di berberi o beduini del nord Africa e Arabia di cui non è chiara la provenienza (vedi qui integralmente digitalizzata l'opera Nozioni Preliminari intorno allo Stato Politico e Morale della Turchia necessarie per la completa intelligenza delle "Rimembranze" del Visconte di Marcellus e di qualunque opera relativa all'Oriente = Cap. dal Viaggio in Siria ed in Egitto di F. C. Volney e nello specifico dell'argomento trattato il capitolo "Idea degli Arabi Beduini" = vedi ancora qui sempre digitalizzati con indici moderni i Viaggi in Arabia di J. L. Burckardt) . Ritenute donne molto eccentriche (potevano esprimersi anche parlavano anche per via di una una lingua segreta, il sim) eran solite tingersi i capelli con l’hennè, truccarsi e delinearsi alla maniera delle donne classiche gli occhi con l’antimonio, indossando braccialetti, pendenti alle orecchie e portando cerchi d’oro al naso: recavano paecchi anelli alle mani e alle dita dei piedi e collane di perle al collo. Danzavano durante le feste, celebrazioni, per la strada o di fronte ai caffè e risiedevano in quartieri speciali della città. Ma non si dedicavano solo al ballo e al canto; esse esercitavano pure altre attività: oltre a contribuire all'animazione delle feste praticavano il disegno di tatuaggi, la preveggenza tramite conchiglie e sabbia, la lettura dei fondi del caffè e sapevano operare la circoncisione sui bambini = a prescindere dalle moderne constatazioni sugli "Zingari", reperibili on line sul Web, è da dire che gli Zingari e le Zingare furono nell'età intermedia, a giudizio sia di Stato che di Chiesa, furono ascritti ai "diversi" nel senso di mali homines e malae foeminae come qui si legge all'interno dell'enorme silloge di Padre Lucio Ferraris assolutamente da consultare (sotto il profilo etimologico il Battaglia rimanda il lemma "zingaro" a "zingano" con cambio di suff. e per quanto riguarda "zingano" lo fa derivare dalla voce dotta medievale greca athigganos, nella forma popolare atoigganos = "intoccabile" che al plurale avrebbe indicato una setta di manichei frigi: è da precisare che un documento del 4 marzo 1283 emesso dalla magistratura veneziana dei Signori di Notte, che tutelava l'ordine pubblico a Venezia, in cui si ordinava di allontanare dalla città i "gagiuffi" (termine antico che deriva probabilmente da "egiziano" e significava quindi "zingaro" = vedi qui M. Cassese, La chiesa cattolica del Nord-Est ed il suo rapporto con gli zingari, in La chiesa cattolica e gli zingari, Roma, 2000, pagg. 85-119). Al di là di queste considerazioni resta fuor di dubbio il fascino sensuale esercitato da queste cantanti e danzatrici = dal punto di vista storico l'autore propone qualche loro probabile enfatizzazione esotica rimandandone "l'invenzione" all'Antico Egitto dei Faraoni e a Semiramide = la regina sempre al centro delle riflessioni sulla voluttà e la tentazione suscitata dal corpo femminile]. Esse, a prescindere dalla varie possibili precisazioni, nella sostanza eran giudicate dall'epoca medievale -nell'ottica dell'intransigente anacoretismo cristiano delle origini e quindi dei controversisti antislamici- in qualche modo "EREDI" DELLA LASCIVIA E DELLA LUSSURIA DELLE DONNE PAGANE E COME QUESTE ELETTE A SIMBOLO DELLE "CONCUBINE DI BABILONIA" (onde esser per vari aspetti ritenute simbolo supremo della tradizione della provocazione femminile a peccato e lussuria tramite il canto e la danza -aspramente condannata anche dai controversisti cristiani e antislamici- nel mondo classico) = la stampa con il relativo testo è custodita entro il XVIII volume della grande silloge ("Raccolta di viaggi dalla scoperta nel Nuovo Continente fino a' dì nostri") realizzata dal geografo italiano Marmocchi per i tipi dell'editore Giachetti di Prato (1845) ove si trovano queste due opere qui digitalizzate e sunteggiate: 1 - "VIAGGIO NELLE CONTRADE DELLA MESOPOTAMIA DI CALDEA E DI ASSIRIA DEL COLONNELLO CHESNEY" 2 - VIAGGIO A MEROE E IN ETIOPIA DELL'KOSCKINS http://ift.tt/1TNcnbh from Tutto Sapere http://ift.tt/1TNcnbh via IFTTT
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pbrunelli · 7 years ago
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#365happydays #day191 "Da soli possiamo fare così poco, insieme possiamo fare così tanto." (Helen Adams Keller) È la scritta riportata sullo striscione del Gruppo Giovani di Gazzolo (VR). E così questa sera Ceburaska si è data da fare con il truccabimbi (una fila interminabile di bimbi!!!) e Tziolupo si è dedicato alla sua serie di magie (non riuscite) e per poco non ha dato sfoggio delle "nuovissime" barzel_lette dello Tzio se non fosse che ha iniziato a raccontare a Matteo (un bimbo di prima elementare) chi sono i bambini della Pediatria, dove abitano, che giochi fanno, cosa andiamo a fare... Ecco, anche un piccolo contributo che può sembrare una piccola goccia può fare la differenza... Quindi, tra arcobaleni, unicorni, ananas, leoni, tatuaggi strani e dai mille colori, rose di stagnola e palloncini di tutte le forme... È stata una (BELLA) serata per raccogliere fondi da devolvere al Progetto dei CLAUN pour KIMBONDO. (presso Gazzolo D'Arcole VR)
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paoloxl · 8 years ago
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Il 5 aprile 2016 e nel novembre 2015 ci si era occupati della rete nera dei ristoranti romani sull’Osservatorio. Oggi ritorna alla ribalta in maniera inattesa in connessione alle Raggi stories con due blog molto letti e ben informati. Ieri Fanpage rivisitando le foto di un servizio di Dagospia dell’ottobre 2016 ci evidenzia che al compleanno in un ristorante dell’avv Sammarco, Nume tutelare della Raggi, non era presente la stessa Sindaca quanto i suoi due pupilli Romeo e Marra. Dal che si può dedurre una forte probabilità che i rapporti stretti tra il Nume e la Raggi si estendessero anche al suo stretto entourage capitolino (cfr http://roma.fanpage.it/salvatore-romeo-e-raffaele-marra-ospiti-al-compleanno-del-mentore-di-virgina-raggi/). Ma Fanpage non si avvede che il ristorante romano in questione è il “le Carré”, cosa che non sfugge invece stamattina ad Affari Italiani, (http://www.affaritaliani.it/politica/m5s-e-giunta-raggi-spuntano-possibili-legami-con-l-estrema-destra-francese-463683.html?refresh_ce ). Quindi Sammarco e i suoi sodali, tra cui Marra e Romeo, fanno una rimpatriata per il compleanno in un locale notoriamente nero, cross dell’estremismo di destra franco-italiano. Ma appunto mi ero proprio occupato de “Le Carré Français”, qualche tempo fa in articolo che ripropongo. A proposito che ci facevano a loro agio Marra, sedicente inseminatore politico del 5 Stelle, e il militante rampante 5 stelle Romeo, sedicente già uomo di sinistra, in quel posticino nero de “Le Carré Français”? Fascismo e capitali nascosti, la storia di Chatillon, habitué affezionato dei camerati romani, 5 aprile 2016 Avevamo già letto su L’Espresso del 2 novembre 2015 e l’avevamo già segnalato http://www.osservatoriorepressione.info/roma-la-moda-dei-bistrot-francesi-e-fascisti/ ) l’intrusione nella ristorazione romana di locali vicini a persone di rilievi di Casapound. Scriveva l’Espresso “Roma, nel quartiere Prati, 
 è stato aperto di recente “Le Carré Français”, un lussuoso concept-store che si estende su 600 metri quadrati dove si vendono prodotti alimentari francesi con annesso ristorante. Uno spazio attraente. E che suscita curiosità visti i nomi dei proprietari: Jildaz Mahé 
 e sua moglie Florence Lagarde. Lui è un vecchio militante del gruppo di estrema destra “Groupe Union Défense” (Gud), noto per le pratiche violente, mentre lei 
 è considerata molto vicina a Marine Le Pen. Sulla pagina Facebook del ristorante molti ex membri del “Gud” esaltano le qualità culinarie del locale. E la stessa cosa fanno dei militanti di “CasaPound”. Proprio vicino alla sede di “CasaPound” qualche mese fa è stato invece aperto il “Carré Monti”. I proprietari? Di nuovo due francesi di estrema destra, Pierre Simoneau 
 e Sébastien de Boëldieu. 
 Il primo gestisce con Gianluca Iannone, leader di CasaPound, l’osteria “Angelino”, il secondo promuove l’organizzazione italiana in Francia. Qui gli avventori mostrano orgogliosi 
 i loro tatuaggi con la scritta mussoliniana “Me ne frego”, sui muri un ritratto di Giovanna d’Arco e una pubblicità razzista del cioccolato “Banania”. 
 «Il Carré Monti vende prodotti del Carré français», conferma Chiara, compagna di de Boëldieu. I due locali sono regolarmente frequentati da un altro francese di estrema destra trasferitosi a Roma, Frédéric Chatillon. La società di quest’ultimo, 
 la “Riwal” nel 2012 si è occupata della campagna presidenziale di Marine Le Pen, di cui era compagno d’università. Qualche mese fa, grazie alle sue entrature negli ambienti neofascisti romani, Chatillon aveva anche organizzato un incontro tra Assunta Almirante e Marine 
 Le Pen. Marine, come tutti 
 i politici in Francia, ha un suo “micro-parti”, termine che definisce strutture politiche incaricate di raccogliere 
 fondi per finanziare i partiti aggirando la legge sul loro finanziamento. Quello di Marine si chiama “Jeanne”, 
 è presieduto da Florence Lagarde (pure compagna di università) e ha stretti rapporti con la società di Chatillon. Manifestanti con bandiere di Casapound a Roma. Connessioni che sollevano molte domande. Perché questi militanti di estrema destra si sono trasferiti a Roma? Che scopi hanno? Quali legami hanno con la Le Pen? Marine, nel tentativo di dare una patina di rispettabilità al Front National ha deciso di citare 
 in giudizio chiunque definisca 
 il partito di “estrema destra”. Quando le era stato chiesto, nel 2012, dei suoi rapporti con Chatillon lo aveva definito un “prestatore di servizi”. Quali servizi rende oggi a colei che vuole diventare nel 2017 presidente della Francia?” Avevamo letto con interesse queste notizie, ma in nessun modo avevamo idea della provenienza e della circolazione dei capitali necessari per l’acquisto dei locali e della loro gestione. Oggi abbiamo qualche elemento in più in relazione al noto fascista francese Chatillon, grande frequentatore di Roma, di cui all’articolo citato de l’Espresso. Un’agenzia citata dal Velino scrive oggi testualmente: Panama Papers, coinvolti anche stretti collaboratori di Marine Le Pen. Potrebbero aver trasferito denaro attraverso societa’ di Hong Kong, Singapore, Panama. Nel mirino Frederic Chatillon e Nicolas Crochet, ex consigliere economico della leader del Front National (ilVelino/AGV NEWS/Sputnik) Mosca, 05 APR – Business people and experts from the French National Front party leader Marine Le Pen’s close circle may have been involved in illegal offshore schemes, local media reported Tuesday, citing alleged data leaks from the Panama-based firm Mossack Fonseca. According to the Le Monde newspaper, people close to Le Pen may have been transferring money through a complex system involving companies in Hong Kong, Singapore, Panama and the British Virgin Islands. Their alleged plan was to extract money from France, bypassing local anti-money laundering measures. According to the publication, businessman Frederic Chatillon and a former adviser to Le Pen on the economy, Nicolas Crochet, may have been involved in the scheme. Both are defendants in an investigation into the financing of the politician’s election campaign in 2012. In soldoni stiamo parlando di imputazioni su trasferimenti illegali di importanti somme di denaro aggirando le norme sull’antiriclaggio; il protagonista di questi eventuali giri di denari è proprio il nostro “romano” di adozione Chatillon. Noi avevamo intuito qualcosa di anomalo, ma la polizia preventiva del Viminale del prode Alfano, (cfr http://www.osservatoriorepressione.info/il-documento-shock-del-ministero-dellinterno-casapound-solo-bravi-ragazzi/) anche di recente non si accorge di niente, avendo classificato Casapound in un tristemente noto documento ufficiale come un’organizzazione in fondo di bravi ragazzi, talvolta un po’ esuberanti. Alla luce delle notizie provenienti dalla Francia la Digos e la Guardia di finanza non hanno proprio nulla da dire o forse da indagare? Non si erano accorti di niente in questi mesi? Gioele Dax
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angolodelcerchio · 1 year ago
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angolodelcerchio · 2 years ago
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angolodelcerchio · 1 year ago
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angolodelcerchio · 2 years ago
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angolodelcerchio · 4 years ago
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angolodelcerchio · 4 years ago
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angolodelcerchio · 4 years ago
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angolodelcerchio · 4 years ago
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