#tardigradi
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Alessandria Celebra il Giovane Scienziato Federico Bergo per il Riconoscimento Internazionale nel Campo della Ricerca Scientifica
Federico Bergo, studente del Liceo Scientifico “Galileo Galilei”, premiato con l’EIROforum Special Donated Prize per il suo innovativo studio sulla proteina DSUP.
Federico Bergo, studente del Liceo Scientifico “Galileo Galilei”, premiato con l’EIROforum Special Donated Prize per il suo innovativo studio sulla proteina DSUP. Martedì 29 ottobre 2024, alle ore 16:00, presso la Sala Giunta del Palazzo Comunale di Alessandria, si terrà un incontro speciale in onore di Federico Bergo, giovane talento alessandrino che ha recentemente ottenuto un prestigioso…
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Il mondo segreto dei tardigradi: come sopravvivono questi esseri microscopici in condizioni estreme
Il mondo segreto dei tardigradi: come sopravvivono questi esseri microscopici in condizioni estreme #animalistrani
I tardigradi sono degli animali incredibili. Si tratta di esseri microscopici, lunghi meno di un millimetro, che popolano quasi tutti gli ambienti della Terra, dal mare alla montagna, dal deserto alla foresta. Ma cosa li rende così speciali? La loro capacità di sopravvivere in condizioni estreme, che li ha fatti soprannominare “orsi d’acqua” o “maialini dello spazio”. In questo articolo…
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Ebbravo Tumblr, son queste le pubblicità che devi mostrarmi, non i libri di Paolini, i guantoni da boxe e i tardigradi peluche!
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Un’incredibile scoperta ha catturato l’attenzione della comunità scientifica: un nematode del suolo, rimasto dormiente per circa 46.000 anni nel permafrost siberiano, è stato riportato in vita. Questo stupefacente fenomeno ha sollevato un mare di domande sulla sopravvivenza e sull’adattamento di alcune specie animali in condizioni estreme.
La criptobiosi: uno stato di quiescenza incredibile
La chiave di questo eccezionale evento è un meccanismo noto come “criptobiosi”, un vero e proprio stato di quiescenza che alcuni animali, come i tardigradi, i rotiferi e i nematodi, possono adottare per sopravvivere a condizioni ambientali estreme. Durante la criptobiosi, il metabolismo dei nematodi rallenta notevolmente e il loro corpo entra in uno stato di dormienza apparente, in cui sembrano quasi “ibernati”.
Riportare in vita un nematode di 46mila anni fa
La scoperta è stata resa possibile grazie a uno studio condotto da un gruppo di ricercatori russi e tedeschi. Gli scienziati hanno analizzato il materiale vegetale di una tana fossile nel permafrost siberiano, scoprendo che il sito era rimasto congelato per millenni. Il nematode, identificato come una nuova specie chiamata Panagrolaimus kolymaensis, è stato riportato in vita utilizzando tecniche di sequenziamento del genoma e analisi filogenetiche.
Una straordinaria sopravvivenza grazie al trealosio
Le analisi hanno rivelato che il genoma del nematode condivide alcuni geni con l’organismo modello Caenorhabditis elegans, coinvolti nella criptobiosi. Inoltre, entrambe le specie hanno dimostrato di produrre uno zucchero, chiamato trealosio, quando sottoposti a ibernazione. Questo zucchero sembra svolgere un ruolo chiave nel consentire ai nematodi di sopravvivere a condizioni estreme, come quelle del permafrost siberiano. La scoperta di questo nematode addormentato da così tanto tempo è un sorprendente adattamento a uno stato di inattività su scale di tempo geologiche. Questo fenomeno fornisce importanti spunti di riflessione sulla capacità di alcuni organismi di sopravvivere a cambiamenti ambientali drastici e sul ruolo cruciale che svolgono le fluttuazioni dell’ambiente nella regolazione di questi processi. La straordinaria storia di questo nematode resuscitato dal permafrost siberiano ci insegna che la natura è una maestra di adattamento e di sopravvivenza. Approfondire questa affascinante ricerca potrebbe svelare nuovi segreti sulla vita e sull’evoluzione del nostro pianeta, fornendo utili spunti per la scienza e per la protezione dell’ambiente.
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Tardigradi, come fanno ad essere così resistenti alle radiazioni?
#wireditalia #afnewsinfo – http://www.afnews.info segnala: Un gruppo di ricercatori ha scoperto una specie di tardigrado finora sconosciuta e, mappandone il genoma, ha individuato almeno tre meccanismi che la proteggono dalle radiazioni. I risultati sulle pagine di Science … Leggi il resto su: Read More Wired Italia
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Conquistare lo spazio con l'editing genomico
L'umanità potenziata dalla genetica andrà alla conquista dello spazio. Con insediamenti umani sulla Luna e su Marte, ci si concentra su tempi di viaggio, cibo e rischi di radiazioni. L'ambiente spaziale è ostile e l'editing genomico potrebbe permettere agli umani di tollerare tali condizioni.
Lord Martin Rees e Dr. Robert Zubrin hanno discusso se l'esplorazione marziana debba essere umana o robotica. Rees sostiene l'uso di robot, ma entrambi vedono l'editing genomico come essenziale per diventare una specie interplanetaria. Dal 2011, strumenti come Crispr-Cas9 permettono modifiche genomiche precise. Tecniche come il base e prime editing consentono cambiamenti minimi nel genoma. Gli astronauti affrontano alti livelli di radiazioni nello spazio, aumentando il rischio di cancro. Con l'editing genomico, potremmo inserire geni da piante e batteri per ripulire le radiazioni. Geni che rallentano l'invecchiamento e contrastano il degrado cellulare potrebbero essere inseriti, e le colture resistenti alle radiazioni potrebbero garantire cibo. I tardigradi, che tollerano condizioni estreme, offrono un esempio interessante: inserendo i loro geni in cellule umane, aumentiamo la resistenza alle radiazioni. FONTE: sciencealert Read the full article
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Fossili in ambra del Cretaceo gettano nuova luce sull'origine evolutiva dei tardigradi
Ricostruzione artistica di Beorn leggi (in alto) e Aerobius dactylus (in basso) in un ipotetico ambiente di fossilizzazione. I tardigradi sono un gruppo eterogeneo di invertebrati microscopici ampiamente noti per le loro capacità di sopravvivenza estreme. Gli orologi molecolari suggeriscono che i tardigradi si siano differenziati da altri panartropodi (artropodi, tardigradi, vermi vellutati e…
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Cosa rende i piccoli "orsi d'acqua" così resistenti? Riparano rapidamente il DNA rotto. La resistenza straordinaria dei tardigradi La biologa molecolare Anne De Cian ha introdotto i suoi figli al mondo microscopico dei tardigradi, creature straordinariamente resistenti, capaci di sopravvivere a radiazioni letali. I segreti della sopravvivenza Uno studio recente ha rivelato che i tardigradi sono maestri nella riparazione molecolare, in grado di ricostruire rapidamente il loro DNA danneggiato da radiazioni estreme. Gli scienziati stanno finalmente svelando i misteri dietro la loro straordinaria capacità di resilienza. Una storia di resistenza Da secoli, gli scienziati sono affascinati dalla capacità dei tardigradi di resistere a condizioni estreme. Dal gelo alle radiazioni spaziali, queste creature microscopiche
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Trieste Estate Fuoricentro, gli appuntamenti del weekend dal 4 al 6 agosto
Trieste Estate Fuoricentro, gli appuntamenti del weekend dal 4 al 6 agosto. Da venerdì 4 a domenica 6 agosto gli eventi musicali, i laboratori e gli spettacoli di “Trieste Estate Fuoricentro” animeranno i rioni di Barcola e Gretta di Trieste. Per il primo weekend di agosto, il calendario di “Trieste Estate Fuoricentro” prevede infatti numerosi eventi, spettacoli e attività nei due rioni cittadini. Venerdì 4 agosto Si inizia Venerdì 4 agosto alle ore 19.30 presso il Circolo sloveno di Barcola, via Bonafata 6, con l’Orchestra a Fiati – Pihalni Orkester Breg di Dolina. L’orchestra, diretta da Edvin Krizmancic, offre agli ascoltatori un ricco programma di melodie attuali, senza tralasciare le tradizionali polke. A seguire, alle ore 21.00 sarà il momento del Complesso Bandistico dell’Oratorio Salesiano, diretto da Sergio Bernetti. Sabato 5 agosto - il pomeriggio Sabato 5 agosto tutti gli eventi si terranno alla Fontana di Barcola, Piazzale Biagio Marin. Il pomeriggio sarà dedicato alle ormai note attività per famiglie. Alle ore 17.00 inizierà il laboratorio “Nel regno della fantasia” a cura di Hangar Teatri. Un piccolo laboratorio teatrale per fare avvicinare i bambini al mondo del teatro. Alle 17.00 l’associazione DayDreaming Project inaugurerà il suo primo Ex Tempora “Le Libellule si fingono morte #1”. Come in ogni ex tempora l’invito è rivolto ad artisti, pittori e sketchers che, muniti dei propri strumenti creativi, si cimenteranno a ritrarre dal vivo modelli umani che poseranno per loro. Il tutto accompagnato da una piacevole atmosfera musicale di sottofondo e un gradevole rinfresco. Alle ore 17.30 adulti e bambini potranno partecipare al workshop di pittura su ceramica a cura di Little Beetle. Per provare qualcosa di nuovo, trascorrere del tempo insieme e realizzare un bellissimo oggetto che i partecipanti potranno portare a casa. Sabato 5 agosto - la sera Gli spettacoli serali inizieranno alle ore 20.00 con il concerto della Jimmy Joe band. Jimmy Joe è un affermato musicista blues italiano da più di 25 anni. Predilige esibirsi in trio, con il quale propone sia classici riarrangiati che brani originali. Alle 21.00 Yassin Kordoni lascerà tutti senza parole con lo spettacolo “L’ultimo dominatore del fuoco”. Una performance di giocoleria in cui vengono utilizzati attrezzi totalmente infuocati. La paura del fuoco viene superata pian piano con la danza a ritmo di musica creando un’atmosfera suggestiva ed emozionante attraverso coreografie ed evoluzioni. Domenica 6 agosto - il pomeriggio Anche la giornata di domenica inizierà con un pomeriggio ricco di attività, che si svolgeranno però presso Villa Cosulich nel rione di Gretta. Alle ore 17.00 Hangar Teatri organizza “Alla scoperta dei tardigradi”, un piccolo laboratorio in cui attraverso specifici giochi si scopriranno l’habitat e le caratteristiche degli “orsetti d’acqua”. Alle 18.00 Tullia Alborghetti terrà un laboratorio sull’utilizzo della voce. Si sperimenta la potenza del suono e del respiro, l’azione delle vocali e delle consonanti nello spazio, si sviluppa la coscienza delle vibrazioni interne ed esterne. Alle 19.00 sarà possibile partecipare ad una classe aperta di Yoga Vinyasa, uno stile di yoga dinamico ed energico, fluido e creativo. Per l’evento a cura di Celeste Molaro è consigliato munirsi di tappetino o telo e vestiti comodi. Alla stessa ora Cristina Pertoldi e Giorgio Filippo Fumato de “Il Silenzio Interiore” proporranno “Bagno di gong sotto le stelle”, una meditazione spontanea strutturata per raggiungere un piacevole stato di benessere psicofisico attraverso l’uso di uno degli strumenti più potenti al mondo: il gong. Domenica 6 agosto - la sera La sera, alle ore 20.00, Irene Brigitte canterà musiche nate tra Porto – città dove risiede – e la sua città natale Trieste. La cantautrice presenterà i propri brani accompagnandosi alla chitarra, ukulele e adufe – percussione a cornice quadrata molto presente nel repertorio tradizionale portoghese. Il weekend si concluderà con lo spettacolo “Noi sappiamo i nomi, in viaggio con Pier Paolo Pasolini”. L’Accademia della Follia incrocia il suo teatro dell’urlo al pensiero straordinario e fuori le righe di Pasolini. Un viaggio con atmosfera onirica focalizzato sulla dignità umana, dove il magico luogo del teatro ci fa viaggiare e ritornare al centro: nell’inesausta tensione verso l’uomo e la sua fragilità. Un sogno incosciente, tra la ragione e la follia. Estate triestina “Trieste Estate Fuoricentro”, realizzata a cura del Teatro degli Sterpi con il supporto tecnico di Hangar Teatri, fa parte del calendario di “Trieste Estate”, rassegna organizzata dal Comune di Trieste - Assessorato alle Politiche della Cultura e del Turismo, con la collaborazione dell’Assessorato alle Politiche dell’Educazione e della Famiglia e dell’Assessorato alle Politiche del Territorio, con il sostegno di PromoTurismoFVG e la collaborazione del Trieste Convention & Visitors Bureau. Tutti gli eventi sono a ingresso libero fino ad esaurimento posti. In caso di maltempo saranno annullati. Read the full article
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Researchers Discover a More Flexible Approach to Machine Learning
https://www.quantamagazine.org/researchers-discover-a-more-flexible-approach-to-machine-learning-20230207/
“Liquid” neural nets, based on a worm’s nervous system, can transform their underlying algorithms on the fly, giving them unprecedented speed and adaptability.
I ricercatori del MIT stanno sperimentando un nuovo tipo di rete neurale artificiale ispirato al sistema nervoso di un verme cilindrico, Caenorhabditis elegans. Si tratta di un approccio molto promettente, che potrebbe soppiantare le tradizionali reti neurali in alcune applicazioni nelle quali serva una maggiore flessibilità.
A me fa pensare a quanto abbiamo imparato da questo organismo modello negli ultimi tre decenni, trattandosi del primo organismo pluricellulare di cui conosciamo il genoma ma anche la completa embriogenesi di ognuna delle sue 959 cellule (negli esemplari ermafroditi).
Si conosce, inoltre, il suo sistema nervoso in dettaglio, che è composto da esattamente 302 neuroni.
Ora potrebbe contribuire ad un altro salto quantico nel campo dell'intelligenza artificiale.
E, in un futuro un pochino più lontano, potendo essere congelato e disidratato senza venire ucciso, sarà il candidato ideale, insieme ai tardigradi, per i primi viaggi interstellari.
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Di strane bestie, strani posti e di casa nostra
Grazie ad HDC ho potuto portare nelle classi prime un lavoro divertente per educazione civica. Dal sito dell’ESA abbiamo scaricato le schede descrittive di alcuni organismi estremofili. Tardigradi, licheni, batteri e altre amenità. Ho mostrato ai ragazzi dove vivono sulla Terra e in quali condizioni riescano a sopravvivere. Poi, in gruppi, hanno ricevuto altre schede, contenenti descrizioni…
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Netflix ha finalmente svelato il trailer ufficiale di MAKE MY DAY e beh, ehm non promette benissimo.
La serie uscirà il 2 febbraio e all'inizio doveva essere un film, quindi mi aspetto poche puntate. La storia originale è concepita dal mangaka Yasuo Ohtagaki (Moonlight Mile, Mobile Suit Gundam Thunderbolt), ma alla vista dei tardigradi giganti ha perso praticamente ogni briciolo di attrattiva, per me.
Se lo stile uncanny vi ricorda stranamente qualcosa di recente, è perché l'anime è diretto da uno dei registi di EXCEPTION, presso lo stesso studio taiwanese di computer grafica.
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certo che Greta ha tutte le fortune.... 😆
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Alcuni tardigradi, minuscoli animali super resistenti, hanno raggiunto la Luna e potrebbero sopravvivere alle condizioni estreme del nostro satellite naturale per decenni, diventando in un certo senso i primi veri abitanti lunari. I tardigradi sono stati portati sulla Luna da Israel Aerospace Industries, l’azienda spaziale israeliana che lo scorso aprile aveva inviato sul satellite il lander Beresheet. Il veicolo avrebbe dovuto compiere un atterraggio controllato, ma a causa di un problema tecnico si è schiantato sul suolo lunare rompendosi in diversi pezzi. Secondo chi li aveva messi a bordo di Beresheet, i tardigradi dovrebbero essere sopravvissuti all’impatto: un giorno potrebbero essere recuperati per poi studiarli sulla Terra, scoprendo nuove cose sulla loro incredibile resistenza e sulla vita nel Sistema Solare.
I tardigradi
Complice il loro aspetto puccioso e alcuni documentari e meme su Internet, negli ultimi anni i tardigradi sono diventati piuttosto famosi. Sono lunghi poco più di mezzo millimetro ed è quindi necessario un microscopio per poterli osservare. Esteticamente ricordano una via di mezzo tra un bruco e un orsacchiotto, e sono in grado di sopravvivere a condizioni estreme di temperatura e pressione, rimanendo senza acqua e cibo per anni.
Sappiamo dell’esistenza dei tardigradi dalla fine del Diciottesimo secolo, ma solo negli ultimi anni i ricercatori hanno capito meglio come funzionano. Alcuni esemplari sono sopravvissuti dopo essere stati tenuti a -200 °C per un anno e mezzo, e altri dopo essere stati portati a una temperatura di 150 °C per qualche minuto.
Un archivio del mondo
L’idea di spedire qualche tardigrado sulla Luna è venuta a Nova Spivack, un imprenditore statunitense che ha contributo a fondare l’Arch Mission Foundation (AMF), un’organizzazione che ha come scopo la creazione di archivi sull’umanità, da disseminare sulla Terra e nello Spazio in modo da preservarli per le generazioni future ed eventualmente per farci conoscere a specie aliene.
Di Spivack e della sua fondazione si era parlato nel 2018 in occasione del primo volo sperimentale del Falcon Heavy, il razzo più potente mai costruito dall’azienda spaziale privata statunitense SpaceX. All’epoca, l’AMF aveva inserito uno dei propri archivi nella Tesla che Elon Musk aveva deciso di spedire in orbita come carico del razzo. L’automobile si era poi inserita in un’orbita intorno al Sole nella quale si stima resterà per almeno 30 milioni di anni.
Gli archivi realizzati da AMF ricordano per forma e dimensioni un comune DVD, ma sono tecnologicamente molto più avanzati e non richiedono un lettore digitale per essere letti perché sono analogici. Un laser ad altissima precisione incide testi e immagini a livello microscopico su uno strato di vetro, che viene poi ricoperto con un sottilissimo strato metallico di nickel. Le immagini e i testi stampati sul disco possono essere visualizzati e letti con un normale microscopio da mille ingrandimenti. La tecnologia di lettura, il microscopio, è piuttosto accessibile e secondo Spivack potrà essere impiegata dalle generazioni future o dagli alieni per accedere facilmente alle informazioni conservate nell’archivio.
OK, ma i tardigradi lunari?
Mentre stavano lavorando alla loro missione spaziale, Spivack ha proposto agli israeliani di inserire su Beresheet uno dei suoi archivi. Il disco, formato da 25 strati sottilissimi, conteneva circa 60mila immagini ad alta risoluzione di pagine di libri, buona parte del sito di Wikipedia in inglese, migliaia di classici della letteratura da tutto il mondo e altri test di grammatica e lingue per comprenderli. L’idea di trasportare sulla Luna un bel pezzo del sapere prodotto dall’umanità piacque ai responsabili della missione, che acconsentirono all’iniziativa.
Poche settimane prima di spedire agli israeliani l’archivio, Spivack pensò che fosse una buona idea aggiungere qualcos’altro al piccolo carico verso la Luna. Fece aggiungere uno strato di resina sintetica (epossidica) nel quale furono inseriti campioni di sangue e di follicoli di capelli, quindi contenenti DNA, e alcuni esemplari di tardigradi disidratati. Alcune migliaia di altri tardigradi furono inseriti su un nastro adesivo, utilizzato per imballare l’archivio e proteggerlo meglio.
Un allunaggio traumatico
Mentre l’11 aprile scorso i tecnici di Israel Aerospace Industries assistevano alla fine di Beresheet causata da un problema tecnico, Spivack iniziò a chiedersi se il suo archivio fosse sopravvissuto o meno all’impatto. Insieme ai suoi collaboratori, Spivack simulò le condizioni dello schianto del lander israeliano, arrivando alla conclusione che il disco fosse probabilmente rimasto intatto, o che si fosse comunque spezzato in pezzi sufficientemente grandi per essere ancora leggibile. Il nastro e lo strato di resina sintetica popolati dai tardigradi probabilmente hanno contribuito a salvarlo, rendendolo più resistente agli urti.
Non c’è modo di sapere per certo quali siano le condizioni dell’archivio. La sonda LRO della NASA, che orbita intorno alla Luna, è riuscita a fotografare il punto dell’impatto di Beresheet, ma la definizione delle immagini consente appena di distinguere il piccolo cratere creato dall’impatto, e non i frammenti del lander. Considerate le loro grandi capacità di sopravvivenza e di resistenza, è probabile che i tardigradi siano sani e salvi sulla Luna.
Letargo lunare
Quando sono in presenza di condizioni di temperatura e pressione estreme, i tardigradi entrano in una sorta di letargo, che può durare decenni. Riducono al minimo i loro processi metabolici, espellono quasi completamente l’acqua dalle loro cellule e la sostituiscono con una proteina, una sorta di sostanza vetrosa, che permette loro di rimanere cristallizzati per decenni. Quando le condizioni tornano a essere favorevoli, si reidratano e tornano a essere vitali.
I tardigradi sono stati spediti sulla Luna dopo essere andati in letargo. Se fossero osservati ora al microscopio, apparirebbero come piccole palline rinsecchite, niente di molto entusiasmante rispetto a come appaiono quando sono idratati e attivi. Spivack e colleghi ritengono che in quello stato siano riusciti a sopravvivere all’impatto e che si trovino su alcuni frammenti dell’archivio, rimasti all’interno di Beresheet oppure sbalzati al suo esterno mentre il lander si è rotto in diversi pezzi.
Contaminazione
Nello stato in cui si trovano, i tardigradi non costituiscono comunque un particolare rischio per la preservazione dell’ambiente lunare, per quanto ne sappiamo sostanzialmente sterile. In assenza di acqua, questi animali non potranno riprendere a muoversi né a riprodursi, quindi la possibilità che la Luna sia colonizzata dai tardigradi nei prossimi decenni è da escludere. Non è nemmeno detto che questi animali riescano a sopravvivere a lungo alle condizioni estreme lunari, dove le temperature oscillano tra i -230 °C e i 123 °C e c’è una forte esposizione alle radiazioni solari dovuta alla mancanza di un’atmosfera.
Per scoprirlo, una futura missione lunare dovrebbe andare alla ricerca dei rottami di Beresheet, trovare qualche pezzo dell’archivio di Spivack e riportarlo sulla Terra. A quel punto in laboratorio si potrebbe provare a reidratare i tardigradi per scoprire se siano riusciti o meno a sopravvivere al loro soggiorno lunare.
Abbiamo comunque già qualche indizio sulla resistenza all’ambiente spaziale di questi animali. Nel 2007, per esempio, l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) portò in orbita alcuni tardigradi, esponendoli direttamente all’ambiente spaziale. Una decina di giorni dopo, gli esemplari tornarono sulla Terra e furono nuovamente idratati. Con loro sorpresa, i ricercatori notarono che alcuni di loro erano sopravvissuti sia alle radiazioni sia al vuoto spaziale, facendo di loro i primi animali conosciuti ad avere vissuto completamente esposti allo Spazio.
I ricercatori e le agenzie spaziali non sono molto contenti quando i privati organizzano missioni spaziali che potrebbero contaminare altri corpi celesti. Per motivi di ricerca, si cerca infatti di preservare il più possibile i pianeti e i loro satelliti naturali, in modo da poterli analizzare e andare alla ricerca di forme di vita avendo la certezza di non averle portate con i veicoli spaziali. Spivack e i suoi non hanno comunque violato le regole stabilite dalla NASA per impedire le contaminazioni, perché la Luna non è considerata a rischio. Prima dei tardigradi, del resto, sul suolo lunare erano già arrivati gli esseri umani che lasciarono diverse cose da quelle parti, comprese sacche contenenti la loro cacca.
Sopravvivenza lunare
Portare i tardigradi sulla Luna può sembrare un’iniziativa fine a sé stessa e il modo in cui è stata organizzata da Spivack non è molto scientifico, ma la loro presenza sul suolo lunare potrebbe aiutarci a comprendere qualcosa di più su come si sia formata la vita sulla Terra. Un’ipotesi piuttosto condivisa è che i primi esseri viventi furono trasportati sul nostro pianeta da un corpo celeste, forse una cometa, e che poi trovarono le condizioni ideali per prosperare, evolversi e differenziarsi.
A oggi non sono mai state trovate altre forme di vita, per come le conosciamo, in posti diversi dalla Terra, ma le missioni spaziali più recenti stanno fornendo numerosi indizi per ipotizzare che a certe condizioni gli esseri viventi possano popolare mondi diversi dal nostro. I tardigradi, così come alcune specie di batteri, sono ottimi candidati per sperimentare e verificare queste teorie.
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Tardigradi, abbiamo scoperto il loro ennesimo superpotere
Non dimenticando che anche tutti noi, in fondo, come (quasi?) tutti gli altri animali di questo nostro bel pianetino (affascinante grande ecosistema ricco di vita in tantissime forme, ma con risorse limitate), siamo solo degli elaborati vermi (la roba entra da una parte, viene utilizzata – modificata – scartata in mezzo, e viene espulsa dall’altra), queste creaturine così adattabili potrebbero…
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Uno studio rivela che i tardigradi rispondono in modo insolito alle radiazioni ionizzanti
Illustrazione artistica della specie di tardigradi Hypsibius exemplaris. I tardigradi possono sopravvivere a dosi notevoli di radiazioni ionizzanti, fino a circa 1.000 volte la dose letale per l’uomo. Il modo in cui lo fanno è ancora poco conosciuto. In un nuovo studio, gli scienziati dell’Università del North Carolina hanno scoperto che una specie di tardigradi chiamata Hypsibius exemplaris…
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