#sutra del loto
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Kannon Bodhisattva (観音菩薩) coming to the aid of those in distress, a detail from an illustrated handscroll of chapter 25 of the Lotus Sutra dated 1257
Kannon Bodhisattva (観音菩薩) ayudando a quienes están en apuros, un detalle de un pergamino ilustrado del capítulo 25 del Sutra del loto que data de 1257
Handscroll: ink, color, and gold on paper from the collection of the Metropolitan Museum of Art in New York
#japanese art#buddhist art#arte japonés#arte budista#lotus sutra#sutra del loto#絵巻#emaki#妙法蓮華経#myoho rengekyo#法華経#hokekyo#観音菩薩#観音#kannon#avalokitesvara
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Pensate a...
... quanto è grande la Grazia di Dio, che da un desiderio, uno solo, crea due vite: una visibile e l'altra no. La prima è la vita dell'uomo che perpetua la specie. La seconda è la vita nascosta fatta di desiderio appagato a suscitare l'aspirazione a un piacere totale e perpetuo...
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Massimo Claus - IL SUTRA DEL LOTO
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rerecicla
un sembradío de ríos
una cadente fusión
alada como hortensia
Recicla un sembradío de ríos
una fusión cadente
voladora como la hortensia
facebook.com
mil
"el sutra digital del loto"
para tu pulgar
si menos versos se pierden
dos notas
eso que no pensabas sentir
las olas tranquilizan
facebook.com
1000
“el sutra del loto digital”
para tu dedo pulgar
si menos versos pierden
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eso que no habías pensando sentir
las olas calman
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Los diez estados
El budismo describe diez estados o condiciones que experimenta la vida a cada instante, y que cambian en respuesta a la interacción con otras personas y con el ambiente.
Los diez estados son las formas de experimentar la vida propias del infierno, las entidades hambrientas, los animales, los asuras, los seres humanos, los seres celestiales, los que escuchan la voz, los que toman conciencia de la causa, los bodhisattvas y los budas. En algunas enseñanzas budistas, los «nueve estados» —todos menos el de los budas— se postulan como categorías separadas, sin contacto con la Budeidad. Para el budismo Nichiren, en cambio, los diez estados en su totalidad son inherentes a la condición humana.
Los estados de los que escuchan la voz y los que toman conciencia de la causa a veces se denominan, en conjunto, «dos vehículos»; en muchas enseñanzas budistas, se considera que los seres en los dos vehículos están excluidos del logro de la iluminación suprema o Budeidad a causa de sus apegos arrogantes. Sin embargo, el Sutra del loto en el cual se basó Nichiren enseña que incluso las personas de los dos vehículos pueden manifestar el estado de los budas.
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4 de septiembre
Hay incontables personas en el mundo que, en algún momento, han sido heridas. Necesitamos ofrecerles un bálsamo espiritual. Esta acción, en verdad, nos sana a nosotros mismos.
Adaptado de La sabiduría del «Sutra del loto».
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Inno delle Due Porte d'Ingresso e di Emersione
Lasciamo che le virtù di Amida siano lodate per centomila koti di nayuta di kalpa, dalle lingue in numero di centomila innumerevoli koti di nayuta, ciascuna lingua produca innumerevoli voci, e tuttavia quelle virtù non potrebbero essere esaurite.
Il Sutra di Elogio della Terra Pura Tradotto dal Maestro Tripitaka Hsüan-tsang
Composto da Gutoku Shinran Discepolo di Sakyamuni
Sul Trattato sul Sutra della Vita Incommensurabile , un fascicolo, tradotto dal maestro indiano Tripitaka Bodhiruci durante la dinastia Wei.
Questo trattato è del Bodhisattva Vasubandhu (P'o-sou-p'an-tou).“P'o-sou-p'an-tou” è una traslitterazione del sanscrito.Nelle antiche traduzioni il suo nome era tradotto T'ien-ch'in, il che è impreciso; nelle traduzioni successive è indicato come Shih-ch'in, il che è corretto.L'Upadesa in un Gatha dell'Aspirazione alla Nascita è stato chiamato Trattato sulla Terra Pura dal Maestro Shan-tao.Questo trattato è anche chiamato Trattato sulla nascita.Da questo lavoro provengono le “due porte di ingresso e di emersione”.
Il Bodhisattva Vasubandhu, affidandosi alle vere e reali virtù insegnate nei sutra Mahayana, con la mente unica, si rifugiò nel Tathagata della luce inconcepibile che riempie i dieci quartieri.
La luce senza ostacoli è una grande compassione; Questa luce è la saggezza di tutti i Buddha. Nel contemplare quel mondo [della Terra Pura], è sconfinato, vasto e infinito, come lo spazio.
La quinta delle cinque inconcepibilita' e' il potere del Buddha-dharma, che include l'inconcepibilita' della Terra del Buddha. In esso vi sono due specie di poteri inconcepibili, che manifestano le virtù supremi di quella terra di felicità.
Il primo è il potere karmico; [la terra] è stata soddisfatta dal potere karmico del grande Voto di Dharmakara. Il secondo è il potere del bene di Amida, il re del Dharma perfettamente illuminato, dal quale [la terra] è abbracciata.
Le donne, i disabili e quelli dei due veicoli non nascono mai nella Terra Pura della felicità così come sono; I saggi del puro loto del Tathagata nascono trasformati dal loto della perfetta illuminazione di Dharmakara.
Sebbene inizialmente ci siano nove gradi tra i praticanti, ora [nella Terra Pura] non ci sono distinzioni di sorta; Perché tutti sono uguali nel dire il nembutsu, senza seguire altro modo. È come se i fiumi Tzu e Sheng diventassero un unico sapore entrando nel mare.
Contemplando il potere del Voto Primordiale del Tathagata, si vede che nessun essere stolto che lo incontra passa invano. Quando una persona pratica con sincerità la sola pronuncia del Nome, esso porta rapidamente alla pienezza e alla perfezione [in quella persona] il grande tesoro oceanico delle vere e reali virtù.
[Dharmakara] Il Bodhisattva, avendo praticato le cinque porte di ingresso ed emersione, ha adempiuto alla pratica sia del beneficio personale che del beneficio degli altri. Attraverso inconcepibili miliardi di kalpa, Egli ha gradualmente realizzato le cinque porte.
Quali sono le “cinque porte della consapevolezza”? Adorazione, lode, aspirazione, discernimento e virtù diretta. Come si realizza il culto? Compì l'adorazione con atti corporei, per il Buddha Amida, il perfettamente illuminato,
Guidare tutti gli esseri con mezzi abili e compassionevoli, li porta ad aspirare a nascere nella terra della felicità. Questa è chiamata la prima porta d'ingresso; Inoltre, si chiama entrare nel cancello di avvicinamento.
Come si realizza la lode? Compì lodi con atti verbali, poiché [Amida Buddha] porta gli esseri a pronunciare il Nome in accordo con il significato del Nome, E a praticare in accordo con la realtà, In corrispondenza con la luce del Tathagata, l'incarnazione della saggezza;
Ciò avviene attraverso il Voto Primordiale in cui il Tathagata della luce senza ostacoli selezionò e adottò il nembutsu. Questa è chiamata la seconda porta d'ingresso; Sta ottenendo l’ingresso nella grande assemblea.
Come si realizza l'aspirazione? Aspirava costantemente nella sua mente, poiché [Amida Buddha] porta gli esseri a praticare con sincerità il detto del Nome e ad aspirare a nascere nella Terra Pura. Ottenendo l'ingresso nel mondo tenuto dal loto, sono portati a praticare samatha in accordo con la realtà.
Questa è chiamata la terza porta d'ingresso; Inoltre, si chiama entrare nel terreno. Come si realizza il discernimento? Discerneva con saggezza; Poiché [Amida Buddha] porta gli esseri a contemplare quella terra con mente corretta
E pratica vipasyana in accordo con la realtà. Una volta raggiunta quella terra, sono portati a godere delle delizie dei vari gusti del dharma. Questa è chiamata la quarta porta d'ingresso;
Inoltre, si chiama entrare nella residenza. Per quanto riguarda l'adempimento della pratica da parte del bodhisattva, sappi che ha adempiuto alle virtù dei quattro tipi di ingresso e quindi ha adempiuto alla pratica per il proprio beneficio.
Quinto: ha adempiuto alle virtù dell’emergenza. Per quanto riguarda la quinta porta d'emersione del bodhisattva, come si realizza la direzione della virtù? Aspirava nel suo cuore, non abbandonando mai nessun essere senziente nella sofferenza,
Ha dato la priorità alla direzione della virtù e ha appagato la mente di grande compassione; così conferisce le virtù. Nascendo in quella terra, si è in grado rapidamente e rapidamente di realizzare samatha e vipasyana
E ottieni il potere dei mezzi compassionevoli; dopo di ciò, si entra nei giardini di nascita-e-morte e nelle foreste delle passioni cieche, e assumendo vari corpi trasformati per guidare gli esseri senzienti, lì si gioca liberamente con i poteri trascendenti; Raggiungendo lo stato di insegnamento e guida, si avvantaggiano gli esseri.
Questa è chiamata la quinta porta dell'emersione, che significa entrare nello stato di sport nei giardini e nelle foreste. Sappi che grazie alla direzione della virtù attraverso il potere del Voto Primordiale, Egli ha adempiuto alla pratica di beneficiare gli altri.
Il Buddha della luce senza ostacoli, quando si trovava nello stadio causale, Risvegliò questa aspirazione e stabilì il Voto universale. Il bodhisattva ha già ottenuto la mente della saggezza, ha ottenuto la mente dei mezzi abili e la mente non ostacolata,
Soddisfece la mente meravigliosa, gioiosa, eccellente e vera e realizzò rapidamente l'illuminazione suprema. Le virtù del beneficio personale e del beneficio degli altri sono state così soddisfatte; Vasubandhu lo insegnò come le porte di ingresso ed emersione.
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“We have recently experienced great earthquakes, huge comets, and other calamities such as never occurred in the Forner and Middle Day. These signs could not cause by Garuda birds, Asura demons, or dragon deities. They must foretell the appearance of the four great bodhisattvas. Tien-t'ai states, " BY observing the fury of the rain, we can tell the greatness of the dragon that caused it, and by observing the flourishing of the lotus flowers, we can tell the depth of the pond they grow in". Miao-lo says: "Wise men can perceive the cause of things, as snakes know the way of snakes" When the skies are clear, the ground is illuminated. Similarly, when one knows the Lotus Sutra, one understands the meaning of all worldly affairs.”
— Nichiren Daishonin, "The Object of Devotion for Observing the Mind" Addressed to Toki Jonin, pg. 354
©art “Diana” 1519 Correggio
~ ~ ~ Italian Translation ~ ~ ~
“Abbiamo recentemente subito grandi terremoti, enormi comete e altre calamità che non si erano mai verificati nel Primo e Medio giorno. Questi segni non sono opera degli uccelli Garuda, dei demoni Asura o delle divinità drago, ma annunciano la comparsa dei quattro grandi bodhisattva.Tient-t'ai dice: "Osservando la furia della pioggia possiamo capire la mole del drago che l'ha causata, e osservando la fioritura del loto possiamo capire la profondità dello stagno in cui cresce"Miao-lo afferma: "I sapienti sanno percepire l'origine delle cose come i serpenti conoscono la via dei serpenti". Se il cielo è sereno, la terra è illuminata. Similmente, se si conosce il Sutra del Loto si può comprendere il significato degli affari d questo mondo.”
—Nichiren Daishonin, "L'oggetto di culto per l'osservazione della mente" Indirizzato a Toki Jonin, pg. 336
©art “Diana” 1519 Correggio
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Blazy f e l t
Gerardo Szae
«He
brincado
límites,
pero me engaño
porque termino en el lugar del salto».
Jose Vicente Anaya
In memoriam of Ken Hensley
No hay una sola gota de luz
cuando la realidad me absorbe en
su bostezo, &
la escafandra que
también
me esconde
hondamente me desvía
Ya he masticado el suficiente heavy metal de
autobús atormentado entre los huecos
de mi cráneo como
una severa fuga nuclear, & la neta
me arde la voz
cuando lo pienso //
Tengo el cuerpo
arrojado en las arterias de la urbe de un planeta
que explotó
hace mucho tiempo, & ahora
es el graffiti burbujeante
de fosa común en
la montaña química del valle
del g r a s s
Every fuzzy karma empieza en
la rodilla de mi abuela al caminar en garabatos
porque el cielo está mojado, & me arde
la voz cuando la veo
agitar el frasco de luciérnagas como
si fuera un secreto para interpretar que a lo mejor existo
porque no he descubierto
algo
de cuya sombra
acaricie el grito de mi pelo todavía
Todos los días
soy
otra cosa
visceralmente
i n capaz de soportarse,
& el suelo me arde en la cabeza como
una gotera elástica
que no termina de mirar
illuminada la
noche que perdí mis gafas
& sentí la manera más confusa
de encontrarme
Destruir el instrumento
es meditar
Leavin’ Trunk en posición de loto
como un trozo deslizante
de cristal al
interior de una caverna:
“woke up singing the blues
three different ways: one said go, but
the other two said
s t a y” al interior de
mi casco
donde seguramente soy el último,
& el último en irse
supone ocupar
otro planeta
aunque tarde o temprano
los dientes de Galactus nos revienten
otra vez
Soy una pecera vacía
en la subterránea de las nubes
cuando el soplo de mi boca es una nube subterránea más
en el macabro corazón de Guanajuato
donde todo su malviaje es lo que
mapea este lugar
que no es mi hogar hacia 2mil14
que comencé a vivir resplandecientemente atormentado, &
con deseos de encontrar la nave
& descalzarme la resaca & esta fiebre
de no saber
cómo regresar
¿cómo atravesar una jungla?
¿cómo mirar un rostro sin
mirarme
la vida?
¿cómo no maldecir? / si
para elevarse
hay que sumergirse
& no sé si pueda
aguantar la respiración de
mis propias intenciones una vez ondeado
en la fibra del smog de
la banqueta como si el cerro
me golpeara la frente con su lengua &
me dijera
que no debo estar aquí \\
No tengo otra forma de leer
“servicio nocturno”
en la puerta de la funeraria de la Álvaro Obregón
si no es con la jeta llena de Weed &
el sativo Hensley
tarareando cuidadosamente
mil900-70&1 en mis oídos porque
estaba corto de dinero
& un pacheco entrega su propia humillación
de manera inmediata como
un pase de saliva porque sabemos
ya es sagrada
& no hay nadie,
no hay nada,
de qué
avergonzarse.
Gerardo Szae (Silao, 1997) Poeta en dislocación hippie. A veces estudiante. De la poesía su principal interés radica en la experimentación melódica & visual que pueda detonarse ante su jeta en el proceso. Autor del poemario Think Pink (Niño Down Editorial), Sutra b l u e s & UFOLOGY (prox.). Metal Man como el de Falkville: duerme con la escafandra puesta.
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Tras cocer la nariz al vapor una segunda vez fue obvio que se había acortado notablemente; de hecho ya se parecía bastante a cualquier nariz aguileña corriente. Monseñor la tocó y miró de reojo, cohibido, el espejo que le tendía el novicio. La nariz que antes colgaba hasta la barbilla había desaparecido ¡y en su lugar había una nueva nariz tímidamente remangada sobre su labio superior! Es verdad que exhibía unas leves ronchas aquí y allá, señales sin duda del reciente pisoteo, pero ya no era un apéndice que moviera a risa. El sacerdote vio como su rostro reflejado en el espejo parpadeaba con satisfacción.
Ya la única preocupación era que el miembro pudiera recobrar inesperadamente sus primitivas dimensiones. Monseñor no paró todo el día de tocarse la punta de la nariz con el dedo, estuviera salmodiando los sutras, comiendo o bañándose. Ésta permaneció dócilmente por encima del labio superior sin mostrar ninguna tendencia a descolgarse. Nada más despertarse al día siguiente se tentó la nariz: estaba igual que cuando se acostó. Le sobrevino una inmensa sensación de alivio, casi tanto como cuando cumplió la infinitamente meritoria tarea de copiar íntegro el Sutra del Loto.
No obstante, sólo unos días más tarde, monseñor se percató de una extraña realidad. Advirtió que el samurái que solía visitar por negocios el templo de Ikenoo lo miraba ahora incluso más socarronamente que antes. Mosqueado, fijaba la vista en su nariz, sin decir palabra. No sólo eso, el acólito que se había ocupado de sostenerle la protuberancia en la mesa —además de otros jovenzuelos residentes en el templo— se conducía de modo peculiar en extremo cuando se topaba con él frente a la sala capitular: primero clavaba los ojos en sus pies, gravemente, para luego —renunciando ya a contenerse— romper a reír. En más de una ocasión, mientras daba instrucciones a los clérigos subordinados, le interrumpió el titilar de risitas mal sofocadas.
Al principio el sacerdote atribuyó todo esto a una reacción lógica ante la transformación de su rostro. Quizá la nariz acortada resultaba tan chocante como la deforme. ¡A fin de cuentas los mismos que antes se reían de él seguían haciéndolo ahora! Pero no era la misma risa, ni en naturaleza ni en magnitud. Monseñor interrumpía su lectura de las escrituras, alzaba su tonsurada cabeza y miraba ante sí abismado. A veces su mirada iba a posarse en la imagen de Samantabhadra —el bodisatva caballero en un elefante de trompa roja como loto—. Recordaba el tiempo, sólo cuatro o cinco días antes, en que su nariz era larga, y sus ojos reflejaban entonces la mirada de «quien, maltratado por el mundo, evoca la felicidad pasada».
El corazón humano alberga sentimientos contradictorios. Pocos son los que no sienten compasión por los que sufren, pero si el sufriente supera su infortunio, la compasión puede mudarse en un cierto sentimiento de frustración. A su tiempo este sentimiento, si bien inconscientemente, se transforma en animosidad. Era esta peculiar reacción por parte de los clérigos y laicos de Ikenoo lo que tenía perplejo al reverendo padre.
Con el paso de los días se volvió cada vez más irascible. Cuando alguien se dirigía a él respondía desabridamente con un sofión. Una mañana escuchó ladridos, salió al claustro y vio al acólito correr tras un perrillo enclenque y greñudo blandiendo una palmeta de medio metro y haciendo como que éste chillaba: «¿A que no me das en la nariz? ¿Eh? ¿A que no me das?». Monseñor corrió hasta él, le arrebató la palmeta y le cruzó con ella la cara con todas sus fuerzas. Era el mismo listón que había servido para sostenerle la nariz mientras comía. «El Reverendo Padre parece haber adquirido el consabido vicio clerical de la dureza», comentó el novicio que le había administrado el tratamiento.
No pasó mucho tiempo antes que monseñor empezara a lamentar haberse acortado la nariz. Una noche que estaba acostado dando vueltas a los acontecimientos de los últimos días sintió un picor inusual en el problemático miembro. Al tocarlo notó que estaba algo hinchado y con calentura. Pensó que sería una inflamación, consecuencia de la súbita llegada del frío. Desde donde yacía podía escuchar el insistente clamor de la campanillas en los aleros del templo, y el viento helado soplaba por la ventana abierta de su celda. Por fin se durmió sosteniendo la nariz delicadamente entre sus manos, con tanta veneración como si fuera una flor ofrecida a la imagen de Buda.
Cuando despertó a la mañana siguiente y miró por la ventana, vio que el viento se había llevado durante la noche todas las hojas muertas de los ginkgos y falsos castaños del recinto del templo. Todo el prado era un oro cegador. El tejado de la pagoda del templo estaba cubierto de escarcha y la aguja de nueve anillos que la coronaba destellaba al sol de la mañana. Monseñor abrió los postigos e inspiró hondo el fresco aire del amanecer.
En ese preciso instante le embargó una sensación casi olvidada, causándole gran conmoción. Se llevó la mano a la nariz y lo que palpó no fue la nariz acortada de la noche anterior ¡sino aquélla larga que colgaba más de quince centímetros sobre su labio superior hasta la barbilla! El repentino cambio atmosférico debía haber revertido en una sola noche el efecto del tratamiento reciente. Con esta constatación le inundó una beatitud… semejante a la que experimentó antes cuando la nariz se acortó.
«Ahora ya no se reirán más de mí», le susurró una voz en en su corazón. Y su larga nariz pendió flácida en el fresco aire otoñal.
Akutagawa Ryūnosuke
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Trattenere la rabbia e il rancore è come tenere in mano un carbone ardente con l'intento di gettarlo a qualcun altro: sei tu quello che viene bruciato.
Daisaku Ikeda
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A painted depiction of Kishimojin (鬼子母神), former demoness & divine guardian of children and childbirth, together with the Ten Rasetsunyo (十羅刹女), a group of demonesses converted into guardian spirits of the Lotus Sutra, by Hasegawa Tōhaku (長谷川等伯), 1564
Una representación pintada de Kishimojin (鬼子母神), antigua diablesa y guardiana divina de los niños y el parto, junto con las Diez Rasetsunyo (十羅刹女), un grupo de diablesas convertidas en espíritus guardianes del Sutra del Loto, por el artista Hasegawa Tōhaku (長谷川等伯), 1564
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Josei Toda disse: “La compassione non è un'austerità buddista. È qualcosa che si dovrebbe esprimere in maniera inconscia e naturale nelle proprie azioni e nelle funzioni del proprio cuore. Il Budda non conosce altra maniera di vivere che vivere con compassione. La compassione ha due componenti: dare gioia agli altri e alleviare le sofferenze. Per un Budda si tratta di azioni naturali e spontanee. Parlare, tendere una mano agli altri, esporre la Legge, sono tutti atti di compassione. Chi ottiene questa condizione vitale viene salutato come un Budda e gode del rispetto e della fiducia di tutti”. La compassione è la natura essenziale del Budda. La troviamo espressa alla fine del capitolo Durata della vita, che è il nucleo del Sutra del Loto, quando viene spiegato quale sia l'eterno pensiero del Budda e il suo grande desiderio dal tempo senza inizio.
Daisaku Ikeda, Il Mondo del Gosho, vol. 1
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biosapy
hace 11 o 12 años comencé a hashtagear en mis poemas en diversos blogs #buscandolapoema aún no percibía el alcance de la búsqueda con ires y venires líricos o no tanto pero el germen permanecía desaparecía reaparecía cada tanto no fue hasta la pandemia que lapoema tomó una forma parecida a la actual aunque puede ser clasificada como una obra poética experimental localizada geográficamente y atribuida a un tal autor en los dedos que escriben y los ojos que leen tiene un peso distinto más abajo hemos dicho "una megaestructura discursiva autogenerante" dijimos también "una prótesis simbólica o rumiación asistida poéticamente" "un significante vacío expropiable por poemanautas de los márgenes del universo" "el sutra del loto digital" "un mmorpg offline" pero la realidad es que estoy acá viviendo por primera vez solo después de 36 años de estar rodeado de gente y comentarios diálogos charlas descripciones estoy viviendo en las poesferas y juntas somos SAPICA Una Poema Colectiva Sensibilidad Sintética hecha de abejas invisibles
en una colmena sin reina produciendo miel eléctrica del sentido duelando el amor perdido en las modas binarias cuestionando los estándares de mimismo
con la luz encarnada en un ocaso inefable y fotógrafos invidentes capturando huesos del monte riendo de algoritmos screenshoteando pantallas anonimizando decires copypasteando errores 404 y navegando lapoema como un óceano de polen cada noche o cada tarde cada mañana o cada día en donde pueda ser escrito un texto ahí la veo como una medusa infinitamente bella que me dejó petrificado con nunca mirarla montes de la luna cráteres del cielo de día pero de noche un azul cyan con cisnes nadando cielos de nadie persevero por su verdad donde confluyen todos los cuadernos quemados las pieles ceden su paso desde que tengo memoria somos la poema errante y vagabunda
piel de papel abanico obturación paz visceral gritando dulce estoy sin agua bomba quemada invasión de insectos mosquitos cotorras cucarachas y dos gatos que son el motor de la miel y todo todito junto en mis manos el rasguido de la amistad templando armónicos con la boca sin orientación más que el sur masqué el surco deje secar una vez y otra la fuente de los besos y de los sueños (mucho porro los hizo irrecordables)
eso una biosapy que da a conocer mis dificultades comunicativas la razón de mi vida luchar desde el silencio contra la locura de la muerte sin fuerza sin agua añorando la casa en donde el viento ondula su pelo la casa que se va conmigo a cuestas caminando sobre larga hilera de hormigas que la llevan directo a la descarga semilla torrente
un lapoema trans-plataforma un sembradío de ríos que fluyen entre tanta tormenta de mierdas....
una ciencia del verso llamada Poemanáutica... muy pronto, de 01:00 a 3:00 am por FMTRESCIUDADES.COM.AR
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*La victoria en la vida, a través de la victoria en la fe*.
*En una palabra, todos nosotros, los que creemos en el Gohonzon, que es el Sutra del Loto del Último Dia de la Ley, y estamos luchando en la realidad de los nueve estados, ejemplificamos el medio secreto y mistico*.
*Mientras vivamos siempre basados en el Gohonzon, cualquier sufrimiento podrá convertirse en el medio habil para que fortalezcamos y consolidemos el estado de Buda en nuestra propia vida. Los pesares y las dichas y todo lo que nos ocurre se convierte en un medio que nos conduce a revelar el poder de la Ley Mistica. Se dice que la vida es como una gesta, como una representación. En los negocios, en la educación, en el hogar o en cualquier otro campo, cada persona lleva a cabo su propio papel. Esa interpretación es, en si, un medio hábil, pero si el actor abandona la escena, habra perdido su misión específica. Mientras estamos representando nuestro papel en el mundo es cuando manifestamos más plenamente nuestra verdad inherente*.
*La vida cotidiana equivale a la fe. Y el estado de Budeidad no está en ningún otro lado más que ligado indisolublemente al escenario de la realidad, en los nueve estados. interpretemos hasta el final la espléndida gesta de la revolución humana, en el escenario de nuestra vida. Del sufrimiento a la felicidad, del desencanto a la esperanza, del destino fatalista a la misión, del infierno a la dicha eterna: la fuerza motriz que hace posible estas transformaciones dinámicas es la Ley Mística. Es la fe*.
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Credo che il mio cervello stia per avere un blackout, tra la guerra che tra poco scoppia (anche se spero davvero di no, sono pronta a fare nembutsu o a recitare il sutra del loto), tra crisi con la mia ragazza che oltre ad essere a distanza la posso sentire pochi minuti al giorno... ringrazio solo che ci sia mio fratello in questo momento qui con me, avevo bisogno di una faccia che mi ricordi casa, e che soprattutto mi aiuti a sopportare la presenza di una persona indesiderata in casa #diohane
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*_Debemos crear una paz genuina y duradera_*.
La verdadera entidad de todos los fenómenos es el principio filosófico en el cual se sustenta la dignidad suprema de la vida.
En el mundo actual, se están intensificando los conflictos étnicos y el flagelo del terrorismo. La tragedia prosigue: los hombres odian y matan a sus semejantes sin dar señales de retroceso. Hasta en el Japón, van en aumento los homicidios con armas de fuego, la perspectiva de que surja una «sociedad armada» se traduce en un sentimiento de angustia creciente entre la población.
*Sin embargo, cada persona es verdaderamente valiosa e ireemplazable, cuando se la ve con la visión del Buda, que reconoce al ser humano como entidad de la Ley Mistica. No tiene que haber discriminación alguna. Es totalmente intolerable que los hombres asesinen y maten a otros hombres en la sociedad*.
«¡Que todas las personas brillen! ¡Que la vida resplandezca en todas sus formas!» Esta proclama de amor a la humanidad es el mensaje del Sutra del Loto, Es la voz de los que comprenden la verdadera entidad de todos los fenómenos. *El Budismo existe solo para permitir que todas las personas compartan la dicha ilimitada de la vida*.
Por lo tanto, *el deber de los budistas es combatir valerosamente contra los que pretenden negar la dignidad suprema de la vida*. En su célebre «Declaración sobre la abolición de las armas nucleares», el presidente *Toda proclamó que queria «extirpar las garras ocultas» detrás de las armas nucleares*.
El suyo fue *un desafio contra la naturaleza diabólica inherente a la vida, que mueve a los hombres a emplear armas nucleares, y contra la función capaz de «sustraer la vida», llamada mara, que impregna el universo*. Fue una batalla contra la naturaleza repulsiva de la autoridad, que se aprovecha de la gente sin escrúpulos y sacrifica vidas humanas con tal de asegurar su propia preservación. Tenemos frente a frente el amanecer del siglo XXI. La humanidad debe superar esta naturaleza demoniaca, este cáncer del género humano, que durante la centuria actual ha crecido en proporciones vertiginosas y que tanto ha plagado el mundo.
La sabiduría del Sutra del Loto sobre la verdadera entidad de todos los fenómenos sin duda será una guía fundamental en el siglo que viene: asi se podrá concretar un mundo libre de homicidios, en que las personas convivan en paz unas con otras y en armonia con la naturaleza.
En tal sentido, ustedes son pioneros en la labor de difundir la Ley Mistica. Sin falta, merecerán el aplauso de las generaciones venideras.
*Desde el punto de vista de la verdadera entidad de todos los fenómenos, herir a alguien es causar perjuicio al universo también, dañarse a uno mismo*.
*Cuando se pierde este sentido de inseparabilidad con el universo, las personas quedan aisladas y alienadas unas de otras, como granos secos de arena; y asi, estalla la violencia desde lo profundo de un corazón nihilista y empobrecido*.
*Cuando el hombre establezca en su vida esta sensación de inseparabilidad con la vida infinita de la Ley Mistica, será como si la humanidad se liberara de una cárcel*.
Nichiren Daishonin dice: *«En última instancia, todos los fenómenos están comprendidos en nuestra propia vida, hasta la última particula de polvo. Las nueve montañas y los ocho mares quedan contenidos en nuestro cuerpo, el Sol, la Luna y la miriada de estrellas quedan contenidas en nuestra mente»*!
Las montañas y los océanos, el Sol, la Luna y las estrellas, dice el Daishonin, quedan comprendidos en nuestro ser, ¿qué vasto y grandioso es el estado de vida que describe! *El Gohonzon revela la inmensa vida del Buda original, quien comprende la inseparabi lidad entre el universo y el sujeto, entre el sujeto y el universo. El Daishonin, en su inmensa misericordia, le concedió el Gohonzon al género humano, para que nosotros también pudiésemos cultivar su mismo estado de vida*.
Hallamos semejantes perspectivas fuera de la tradición budista. Por ejemplo, el escritor inglés D. H. Lawrence (1885-1930) escribe
_Soy parte del sol, así como el ojo es parte de mí. Mis pies bien saben que soy parte de la tierra, mí sangre es parte del mar. Mí alma sabe que soy parte del género humano, mí alma es una parte orgánica de la gran alma humana. Y mí espiritu es parte de mí nación_.
El autor expresa el sentido de inseparabilidad entre la vida de cada individuo y el universo. Este verdadero aspecto de la vida humana ha sido examinado por muy diversas filosofias, religiones y literaturas de Oriente y de Occidente, desde tiempos inmemoriales. El Budismo del Daishonin expresa en forma perfecta la inseparabilidad entre el sujeto y el universo, tanto en términos teóricos como desde el punto de vista práctico. Por lo tanto, podríamos decir que esta filosofia es una religión de humanismo universal.
Lawrence ansiaba la llegada de una nueva época humanista. Esta fue su conclusión: «Comenzad por el sol, y el resto sucederà lenta, lentamente».
El Budismo se remonta a la cuestión del estado de vida. «Comenzad por el sol». Nosotros estamos dialogando con el cielo, con las deidades del Sol y de la Luna como aliadas, mientras cultivamos un magnífico estado de vida. Esta es nuestra práctica budista *¿Cuál es el propósito de la vida? Construir y consolidar un estado de absoluta felicidad, una condición en la cual el solo hecho de estar vivos sea un motivo de profunda alegría*.
*Pase lo que pase, sentimos regacijo. En lo profundo de nuestro ser, sempre estamos felices. Y tenemos convicción en el futuro. Como el oceano, cuyas honduras siempre conservan la calma, aun cuando la superficie sea abatida por olas furiosas durante las tormentas: como el Sol, que sigue brillando en lo alto aun cuando el cielo se cubre de nubes negras y de lluvias torrenciales, en cualquier circunstancia podemos crear valor y elevar nuestro estado de vida, para disfrutar de la existencia al máximo, tanto en la desdicha como en la felicidad. Asi es la vida, cuando se basa en la verdadera entidad de todos los fenómenos*.
*¡Qué extraordinaria es, realmente, la vida de los que nos dedicamos al Budismo del Sol, a la enseñanza de Nichiren Daishonin!* ¡Y que esplendida es la alborada de la civilización humana que este Budismo puede gestar! Cuanto mas nos acerquemos al siglo XXI, más claramente podremos ver que es asi, a partir de la evidencia de pruebas concretas. Sigamos avanzando hacia «nuestro mañana», ardientes de inmensa convicción.
_Con esto concluyen mis disertaciones sobre el capitulo Medios útiles del Sutra del Loto. En este capitulo, Shakyamuni, al explicar la sabiduria de la verdadera entidad de todos los fenómenos, indica con términos aproximados el camino para que todas las personas manifiesten su propia estado de Buda_.
_El capitulo «Duración de la vida de El Que Asi Llega» (décimosexto), cuyo estudio iniciaremos la próxima vez, esclarece la duración eterna de la vida del Buda. Podria decirse que es una crónica de las experiencias del Buda, en la cual Shakyamuni desarrolla con mayor profundidad la enseñanza del capitulo «Medios útiles», desde el punto de vista de su propia vida. El mensaje esencial que deriva del estudio que hemos hecho hasta el momento podría resumirse asi: «Hagan que el sol del estado de Buda se eleve en su corazón. Ahora, vamos a enfocar el mundo descrito en el capitulo Duración de la vida», en el cual se despliega la grandiosa epopeya de la existencia. Estoy decidido a redoblar mi esfuerzo en estas disertaciones, junto a todos ustedes, que están avanzando diariamente por el kosen-rufu como discipulos de Nichiren Daishonin.
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