#supereroina
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Allora vorrei essere il supercattivo la cui missione è farti venire 😈 #gattina supereroina
Non io che ho un debole per i villain e morally grey characters 🙈✨😈
#ask box#ask me#oops ✨#gattina supereroina ✨#mi piacciono i morally grey character#ma anche i villain che sotto sotto hanno il cuore d'oro 😩✨
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🎉 SHY: ANNUNCIATA UNA SECONDA STAGIONE DELL'ANIME!
I primi 12 episodi della serie, con protagonista la timida supereroina di Bukimi Miki, sono tutti in streaming su Crunchyroll.
#shy#anime#serie tv#manga#bukimi miki#panini comics#planet manga#crunchyroll#streaming#sub ita#season 2#annuncio#action#drama#superheroes
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The Boys 4: una stagione dolorosa e fuori di testa
La quarta stagione di The Boys, atteso ritorno dei ragazzacci di Amazon Prime Video ancora una volta alla prese con l'eterna battaglia contro gli spietati supereroi capitalisti della Vought, tra dramma, gore e assurdità.
Il distacco tra una stagione e l'altra di The Boys sembra ormai essersi assestato sui due anni, ma fortunatamente nel 2023 abbiamo avuto modo di godere della formazione dei giovani supereroi in Gen V. Proprio alla fine della prima stagione dello spin-off, poi, la produzione ha reso chiaro l'intento di unire l'intero universo streaming dell'IP in un grande tessuto narrativo, intersecando inestricabilmente le storyline delle due serie.
Hughie in azione
In sostanza, la quarta stagione di The Boys riprende poco dopo la fine della prima di Gen V, sfruttando il nodo centrale della trama dello spin-off come incipit per il ritorno dei ragazzacci di Amazon Prime Video, che al netto dell'ormai abituale attesa tornano in forma smagliante nonostante i tanti problemi che li affliggono, più in risalto e centrali all'interno dei nuovi episodi, in continuità d'intenti con il recente passato e sempre più critici e sferzanti nei confronti di una società ipocrita, feroce e consumistica che appare del tutto insalvabile. Tutto questo senza dimenticare - ovviamente - violenza, cinismo, divertimento e tante, tantissime assurdità fuori di testa.
The Boys, tra angeli e demoni
Patriota e Ryan sfilano in pubblico in The Boys 4
la serie comincia a mostrare il fianco a qualche sprazzo di ripetitività delle situazioni, soprattutto in termini di esagerazioni contenutistiche, eppure risulta evidente un costante e deciso salto qualitativo per quanto concerne la caratterizzazione dei protagonisti, buoni e cattivi che siano, anche e soprattutto i cattivissimi. In The Boys i confini tra bene e male, moralità e alienazione, sono sempre stati sottili, e se è vero che lo psicopatico Patriota dell'ottimo - sempre ottimo - Antony Starr qui peggiora sensibilmente il suo già precario status mentale, deragliando oltre ogni possibile mancanza di etica ed emozione, dall'altra parte troviamo un Butcher (Karl Urban) davvero al limite. LM lo definisce "uno stronzo, sì, ma con un cuore", malato terminale e alle prese con gli strani disturbi correlati all'abuso di Compound V.
Butcher e Kessler discutono il loro piano
Convinto di morire, sembra mettere da parte ogni riserva per eliminare definitivamente la sua nemesi e salvare il figliastro Ryan dalla grinfie di Patriota. In questo meccanismo si inserisce anche un vecchio collega della CIA di Butcher, Joe Monkey Kessler (la new entry Jeffrey Dean Morgan), deciso ad aiutare con ogni mezzo possibile l'ex-leader dei The Boys a uccidere definitivamente il malvagio supereroe. I problemi non mancano comunque agli altri membri del gruppo: LM deve dimostrare di essere un buon capo, Hughie è costretto ad affrontare problemi famigliari, Starlight e il suo movimento sono presi di mira dalla super-blogger appartenente alla cancel culture Firecracker (Valorie Curry) e Franchie e Kimiko sono alle prese con gli orrori del loro passato.
Hughie e Starlight parlano davanti alla folla
In un mondo già al collasso e diviso, manipolato dalla pressione mediatica della Voguht, però, il nuovo e più grande pericolo è rappresentato da Sister Sage (Susan Heyward), "la persona più intelligente del mondo", anch'essa supereroina ma outsider, unica in grado di tenere testa a Patriota e guadagnarsi la sua fiducia, aiutandolo a imporsi strategicamente sull'opinione pubblica e guidarlo verso il potere - politico e comunicativo - assoluto nel mentre della campagna elettorale di Victoria Neuman, che sembra destinata a ottenere le chiavi della Casa Bianca. Insomma, grossi guai per tutti, o come suggerisce Butcher: "Una camminata fischiettante verso l'apocalisse".
Una stagione di confronto
Le new entry di The Boys 4, Sister Sege e Firecracker
Al di là delle splendide new entry e delle rispettive dinamiche all'interno dei due fronti opposti, The Boys 4 è in tutto e per tutto una stagione di confronto. Non necessariamente tra ragazzacci e super, comunque, perché i protagonisti sono chiamati a fare i conti con loro stessi, con il dolore, gli abusi e i peccati che hanno dato loro forma. E mai come in questi nuovi episodi guardarsi dentro rappresenta un abisso oscuro da cui è difficile fuggire. Le riflessioni della sceneggiatura sono astute e funzionali e tentano di bilanciare con intelligenza i momenti più gore ed espliciti della serie, che sono tanti, presenti e decisamente dissacranti. L'episodio sul Truthcon, in particolare, è davvero esilarante: cita Human Centipide, ruba battute ai Simpson, estende il già solido discorso sulla comunicazione mediatica al negazionismo dilagante nella società, tra complottisti ed esaltanti di ogni sorta.
I The Boys arrivano al Truthcon
Ma potremmo citare anche lo show on ice a tema cristiano ("put the Christ back in Christmas", una canzoncina che vi entrerà in testa!), il quarto episodio incentrato su una particolare vendetta di Patriota e il tema del perdono, un curioso quanto spassoso incontro tra Black Sheep e Animal Farm o il ritorno in grande spolvero di Tek Night. Nel divertimento e nella parodia, inoltre, The Boys riesce ancora una volta a riflettere in modo puntuale e brillante sulla situazione politica e sociale di oggi, guardando ad esempio al recente nuovo salto in avanti della destra alternativa o alla sempre più diffusa volontà/necessità di "spegnere il cervello" per adattarsi a un mondo alla sbando quasi fosse la Roma del primo secolo.
I ragazzacci al completo
L'idea è che l'Apocalisse sia davvero vicina e che Erik Kripke sappia perfettamente come scatenarla, anche se non è ancora chiaro quando. Ci stiamo però avvicinando, e il buco nero mediatico, comunicativo, etico, morale, politico e sociale che sembra pronto a risucchiare ogni cosa in The Boys è lo stesso che oggi sta divorando ogni briciolo di bontà, intelligenza e buonsenso nella vita reale, creando uno spaventoso effetto specchio in cui, osservandoci a metà strada tra trasporto e distacco, non ci resta che urlare a squarcia gola e inorridire.
Conclusioni
Arrivato alla sua quarta stagione, in un universo narrativo in espansione attiva e costante, The Boys si dimostra capace di adattarsi ancora una volta al presente senza rinunciare alla propria identità, dissacrante, intelligente, attuale, gore e spassoso. Come detto in recensione, la quarta stagione della serie Amazon Prime Video mostra il fianco a qualche elemento ripetitivo, migliorando però la qualità concettuale della scrittura e delle situazioni, dell'introspezione dei protagonisti e del dramma. Non mancano esilaranti assurdità, contenuti espliciti e violenza, ma è soprattutto nel raffronto con la società odierna, letteralmente di oggi, che The Boys sa come muoversi in senso critico e parodico, regalando una panoramica divertente e al contempo spaventosa del mondo.
👍🏻
Antony Starr magnifico: non fosse chiaro, è nato per interpretare Patriota.
Tutte le new entry, da Sister Sege a Firecracker, compreso il Kessler di Jeffrey Dean Morgan.
La scrittura: di confronto, più drammatica, capace di creare almeno due episodi con un importante fil rouge concettuale.
Le idee dietro al Truthcon e agli altri elementi espliciti ed esagerati sono come sempre dissacranti e divertentissimi.
👎🏻
Alcune situazioni cominciano un po' a ripetersi.
La regia non è mai identitaria come potrebbe e forse dovrebbe.
#the boys#the boys tv#the boys amazon#the boys season 4#hughie campbell#ryan butcher#amazon prime video#prime video#the boys series#the boys 4#recensione#review
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Assassina biopotenziata arruolata nel servizio di sicurezza sovietico KGB e punta di diamante dello spionaggio del suo paese durante la guerra fredda, la Vedova Nera è stata a lungo avversaria di Iron Man e dei Vendicatori prima di defezionare per gli Stati Uniti e divenire a sua volta una supereroina, membro sia dei Vendicatori che dello S.H.I.E.L.D. di cui è la sola agente di livello dieci oltre a Nick Fury e Quake.
Seppur dalla parte del bene, a differenza di molti suoi compagni supereroi, la Vedova Nera utilizza comunque dei metodi estremamente violenti e brutali contro i suoi avversari, non facendosi alcuno scrupolo a torturarli o addirittura ucciderli.
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Mo mi fai stare con il pensiero. Ma non lo so guarda proprio da incoscienti. Ma che significa vi alternate?? comunque stai da una giornata intera stressante e senza mangiare quando potevi partire fresca domani mattina visto che comunque hai fatto tutto non poteva uscire nient’altro.
A volte sembra che devi farlo apposta per fare la supereroina di sto cavolo, senza capire che è solo da incoscienti e basta. Perchè il viaggio è lungo e durante il tragitto non si può mai sapere se si trovano intoppi ecc e durante la notte ancor pegg. Boh ma non ho idea guarda ma che ti dice il cervello? e pure a quell’altra bah
21:42
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Ma She- Hulk è veramente femminista o è solo un supereroe sessualizzato?
In un periodo in cui il Marvel Cinematic Universe (e ne parleremo del perché i supereroi hanno un po’ stancato) sembra aver perso il suo hype, ho voluto rendere pubblica questa mia riflessione su un personaggio che sullo schermo non è stato apprezzato a dovere ma che rappresenta il cambiamento nell’industria dei fumetti.
She-Hulk è sempre stato il mio personaggio preferito non per come è nata ma per come sia riuscita a spezzare i canoni estetici e sociali a cui le donne erano costrette.
L’introduzione di She-Hulk all’interno dell’universo Marvel ha sicuramente rivoluzionato l’idea del supereroe femminile visto sino ad allora.
COME NASCE?
Con il successo della serie tv su Hulk (tra gli anno Settanta e Ottanta), Stan Lee si sentì quasi obbligato a creare una versione femminile del “mostro verde” ma la sua scelta non fu dettata dalla voglia di creare una controparte femminile, bensì di garantirsi i diritti su un ipotetico spin-off della serie [1]. È il 1979 quando dalle idee e dalle mani di Lee e John Buscema, nasce She-Hulk, all’anagrafe Jennifer Walters, figlia dello sceriffo Morris Walter e orfana di madre. Jennifer acquisisce i poteri che la rendono forte grazie al cugino Bruce Banner che, in seguito ad un’aggressione che le ha provocato delle gravi ferite, le fa una trasfusione con il suo sangue mutandola quindi geneticamente. Sebbene all’inizio la donna si trasformi esattamente come il cugino, con il tempo riesce a controllare la sua mutazione tanto da abbracciarla totalmente rimanendo quasi sempre con l’aspetto da She-Hulk piuttosto che quello comune di Jennifer. [2]
La vita di Jennifer è alterata dalla ricerca della giustizia: la madre uccisa da criminali, suo padre che lavora per la legge, lei che viene aggredita ma è anche un avvocato. In un certo senso lei incarna la giustizia in un prodotto che rappresenta perfettamente l'epoca in cui è stato creato. Quando Savage She-Hulk[3] venne pubblicato la prima volta, la seconda ondata di femminismo e lotte per la parità di genere, aveva trasformato il mondo.
Le donne richiedevano la parità di lavoro, di non essere relegate solo al ruolo in famiglia e che venisse loro riconosciuto il diritto di abortire. E la saga dell’avvocato Walter riflette proprio questa realtà, mostrando una donna che lotta per essere accettata in una professione dominata dall’uomo. Nonostante She-Hulk abbia un’impostazione femminista, il suo personaggio veniva oggettualizzato e sessualizzato.
Questo primo arco narrativo racconta principalmente l’origine di Jen come She-Hulk ed esplora la sua accettazione di questa forma ma è in Sensational She-Hulk che il tono del personaggio cambia radicalmente. Si nota un cambiamento della percezione del corpo della protagonista che si rende conto dell’effetto che fa sugli uomini, questo rende il fumetto estremamente sessualizzato e degradante. Basti pensare che in un numero She-Hulk è disegnata mentre si spoglia per il lettore, invitandolo a comprare il suo fumetto. La sessualità di Jennifer diventa anche la chiave della narrazione del testo dato che, la gigantessa verde, acquisisce consapevolezza e gode della sua libertà sessuale ma costruisce quest’ultima per il singolo piacere dello sguardo maschile.
E questa non è libertà.
Jen preferisce la sua forma mostruosa al posto dell’aspetto normale, tanto da vestire raramente i panni da umana, lei è felice di essere bloccata nella sua forma di Hulk in quanto le porta numerosi vantaggi, vantaggi che prima poteva solamente sognare.
Come affermato da Dale Mitchell nel suo saggio dedicato a She Hulk[4], la supereroina è una creazione letterale e metaforica dell’uomo, come Eva è nata dalla costola di Adamo così la sua mutazione è stata avviata dal materiale genetico di Bruce Banner, eppure She-Hulk non è il risultato di qualche gesto simbolico o di ispirazione femminista, come detto in precedenza, è nata dall’esigenza di Stan Lee di garantirsi un seguito televisivo.
She-Hulk nasce come versione femminile di Hulk ma in realtà riflette perfettamente la società patriarcale dove sono gli uomini a dover dare i diritti alle donne. Mitchell inoltre spiega come She-Hulk sia erroneamente considerata un’icona femminista, perché non è solo stata creata per il puro piacere maschile ma anche per farsi strada in una società di uomini, in un lavoro che all’epoca era riservato solamente agli uomini.
In una società patriarcale le esperienze maschili sono considerate la norma, quindi le esperienze femminili legate alla vita di una donna sono totalmente diverse e non adatte alla visione del mondo maschile, vi è un’inequità di genere che le femministe radicali vorrebbero annullare cambiando la società dalle basi.
Ovviamente il saggio di Mitchell si concentra sulla situazione della donna negli anni Ottanta ma, nonostante ciò, questi concetti sono ancora terribilmente presenti all’interno della nostra società che sta molto lentamente creando uno spazio per le donne.
Viene automatico domandarsi come le lettrici dell’epoca abbiano recepito il messaggio pseudo femminista di She-Hulk che sicuramente rappresentava una novità narrativa al quale ispirarsi ma che in realtà rivestiva perfettamente i panni di una donna vista da un uomo.
Basterebbe ragionare sul titolo per rendersi conto di quanto questa eroina vesta dei panni femministi visti da una mente maschile, infatti non nasce con il nome di Incredible She-Hulk come il cugino, bensì come Savage She-Hulk. L’aggettivo incredibile per Hulk denota qualcosa di estremamente buono e inaspettato (quando è noto che non è così) mentre savage viene usato quasi per descrivere la primitiva e selvaggia She-Hulk, questo immaginario pone l’eroina come secondaria rispetto alla sua controparte maschile. Quando però da savage diventa Sensational She-Hulk, quasi in contrasto con gli aggettivi usati in precedenza, sembra quasi che la figura del supereroe femminile venga costruito come un contrasto con la norma maschile, quasi come se non potesse avere una propria identità senza essere continuamente paragonata a un eroe maschile.
I personaggi femminili dell’epoca però, sia al cinema che nei fumetti come in questo caso, venivano raccontati nella maggior parte dei casi da uomini e quindi venivano visti con i loro occhi.
Le donne venivano disegnate per esaltare i loro corpi per cullare la mente di un pubblico prettamente maschile portando quindi un esempio di sessualizzazione che sarebbe stata presa come esempio dai lettori. Lettori a cui viene insegnato come desiderarla tramite l’immagine di un corpo formoso che viene scoperto durante le battaglie e lettrici che vengono spinte a desiderare di essere come lei. All’epoca non vi era alcun tipo di lamentela riguardo la sessualizzazione di She-Hulk, il fatto che lei spesso posasse in copertina quasi come se fosse una rivista di Playboy era un modo per aumentare le vendite in calo. Per chi non conosceva il fumetto, sembrava quasi un albo pornografico soft-core dove la protagonista si sarebbe svestita per compiacere il lettore che diventava quindi un voyeur inconsapevole.
Eppure, si può considerare She-Hulk una femminista liberale, l’oggettivazione del suo corpo è voluta dagli autori e dai lettori ma lei aderisce all’ideologia di donna in carriera che rappresenta clienti sovrannaturali che senza di lei non avrebbero modo di essere tutelati perché ostracizzati da un sistema normativo dominato dagli umani, sistema che, bisogna ribadire, è patriarcale.
Il femminismo liberale vede lo stato come un ostacolo per il raggiungimento dell’eguaglianza di genere a causa di leggi che favoriscono la disparità di trattamento tra uomini e altri generi. [5]
Per She-Hulk è la riforma del sistema politico e legislativo il mezzo che porterà alla libertà di genere, nonostante spesso, all’interno delle sue storyline, i tribunali e gli studi rivali di avvocati si divertono a pubblicare dettagli della sua vita privata e la magistratura le tolga l’abilitazione. Jennifer Walters non si arrende, e per aiutare i più deboli, nonostante la forza disumana, ripone la sua fede in un sistema patriarcale che riesce a sfruttare.
O che con gli occhi di oggi, possiamo dire che la sfrutta, illudendola di fare la cosa giusta. Isabella R.
[1] Uno spin-off è un'opera derivata da un'opera principale, tipicamente un prodotto audiovisivo nato da una serie televisiva, un film, un fumetto o un videogioco, che mantiene l'ambientazione dell'opera originaria ma si focalizza su storylines di personaggi secondari nell'opera di riferimento. [2] BYRNE J. (2018) Marvel Omnibus: La sensazionale She-Hulk. Modena: Panini Comics [3] LEE S., KRAFT D. (1978-80) The Savage She-Hulk 1–25, Marvel Comics. [4] Dale Mitchell (2015) Paradoxes and patriarchy: a legal reading of She-Hulk, Griffith Law Review, 24:3, 446-481, DOI: 10.1080/10383441.2015.1087367 [5] CURTIS Neal, CARDO Valentina (2017) Superheroes and third-wave feminism, Feminist Media Studies, DOI: 10.1080/14680777.2017.1351387
Crediti: (created 2021, online since JULY 2024) Romeo Isabella Ma She- Hulk è veramente femminista o è solo un supereroe sessualizzato?: https://opulenzacinematografica.tumblr.com/post/755540030581358593/she-hulk-femminismo
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Solo perché… è un manuale motivazionale per l’infanzia firmato dall’attore Premio Oscar Matthew McConaughey e illustrato da Renée Kurilla, dedicato al bambino che è in ognuno di noi. Nelle sue pagine tanta saggezza in forma di filastrocche semplici. Si parla di grandi e piccoli problemi del quotidiano, spesso difficili da decifrare e affrontare: bullismo, competizione, malinconia, delusione, capacità di riconoscere i propri limiti e accettare le sconfitte. Dopo il successo della sua prima autobiografia Greenlights, McConaughey torna alla scrittura con un grande albo, colorato e divertente, al primo posto nelle classifiche internazionali. Giocata su coppie di deliziose illustrazioni, questa raccolta di lezioni profonde e divertenti, destinata ai piccoli lettori/piccole lettrici, si fa apprezzare anche dagli adulti. I pensieri che la compongono esplorano sfumature e contraddizioni della vita, stimolano la conversazione e fanno riflettere. L’invito è non fermarsi alle apparenze, superare i pregiudizi e combattere la solitudine per imparare a vivere con slancio e ottimismo, abbracciando la propria unicità. «Solo perché mi hanno chiuso fuori / non significa che non abbia vinto», dice un bimbo in sedia a rotelle arrivato troppo tardi alla partita di baseball, che però riesce a vederla da una breccia nella staccionata. «Solo perché mi prendono in giro / non vuole dire che io non sia forte», pensa una bambina derisa dai compagni, che si vede come una romantica supereroina. «Solo perché sono in cima / non vuol dire che non possa scivolare» è il tenero messaggio di due amici, con una mano tesa al parco giochi. «Solo perché è un sogno / non vuol dire che non potrebbe diventare vero»: una bimba gioca a fare l’astronauta e forse un giorno lo diventerà. La vita è fatta di differenze, contrasti, ostacoli che siamo certamente in grado di elaborare e affrontare con l’empatia, la generosità e la consapevolezza. Non esiste una sola verità, ma tante libertà che si rispettano, così che ognuno possa prendere la strada che desidera. Bisogna impegnarsi per capire le ragioni degli altri, ma anche difendere le proprie idee. Alla fine un senso si trova sempre; come si trova sempre il proprio posto nel mondo, che è un luogo meraviglioso ricco di scambi e opportunità, in cui ogni giorno è un dono, capace di sorprendere. «Solo perché il sole è tramontato / non vuol dire che non ritornerà». Basta crederci. Solo perché… di Matthew McConaughey, pubblicato da La nave di Teseo (Milano) nella collana “La nave dei piccoli” - illustrazioni: Renée Kurilla; traduzione: Stefano Travali; pp. 40 -, è disponibile in libreria e online da ottobre 2023.
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Nuovo post su Atom Heart Magazine
Nuovo post pubblicato su https://www.atomheartmagazine.com/supergirl-woman-of-tomorrow-novita-sul-film-dcu/
Supergirl: Woman of Tomorrow - Novità sul Film DCU
Nel nuovo universo cinematografico della DC Comics, Supergirl sta per avere il suo momento sul grande schermo con “Supergirl: Woman of Tomorrow“. Ecco le prime informazioni ufficiali sul progetto.
Supergirl: Woman of Tomorrow – Sceneggiatura
Secondo The Hollywood Reporter, la sceneggiatura dello stand-alone Supergirl: Woman of Tomorrow sarà curata da Ana Nogueira, un’attrice e sceneggiatrice nota per il suo lavoro in serie come “The Vampire Diaries” e “The Michael J. Fox Show“. Nogueira è anche coinvolta nell’adattamento del romanzo breve di Alice Sola Kim, “Mothers, Lock Up Your Daughters“.
Regia e cast
Al momento, diversamente da Superman: Legacy, non c’è l’annuncio del regista o la regista ufficiale del film. La Nogueira, nel 2022, aveva lavorato ad altro film sul personaggio. Si trattava di un possibile spin-off di The Flash, che vede l’ultima apparizione di Supergirl interpretata da Sasha Calle.
Supergirl: Woman of Tomorrow – Contesto Narrativo
Secondo James Gunn, che fa parte del team dietro il nuovo corso dei DC Studios, la Kara Zor-El di “Supergirl: Woman of Tomorrow” è un personaggio che ha vissuto su Krypton e ha assistito alla morte degli abitanti del suo pianeta. Questo contesto dona al personaggio una profondità emotiva unica.
Le altre Supergirl
Il prossimo ritratto di Kara Zor-El sul grande schermo non sarà la prima interpretazione di Supergirl. Oltre a Woman of Tomorrow, nel corso degli anni sono state diverse le attrici che hanno dato vita all’iconica supereroina in varie forme.
La prima performance degna di nota è stata quella di Helen Salter nel film originale del 1984 (Supergirl – La ragazza d’acciaio), uno dei primi tentativi di portare un supereroe donna alla ribalta dell’universo cinematografico.
Un’altra interpretazione da citare è stata quella di Laura Vandervoort, che ha interpretato il personaggio nella popolare serie televisiva Smallville. La versione della Vandervoort del personaggio è stata introdotta nella settima stagione dello show.
Più recentemente, Kara Zor-El ha visto in vita da Melissa Benoist nella serie di successo della CW, Supergirl. La serie fa parte dell’Arrowverse, un universo condiviso che comprende altri popolari show di supereroi come Arrow e The Flash.
Nel complesso, il personaggio di Supergirl è stato interpretato da diverse attrici di talento nel corso degli anni, ognuna delle quali ha apportato la propria interpretazione unica al ruolo. Mentre il personaggio si prepara a essere esplorato in Supergirl: Woman of Tomorrow, i fan non vedono l’ora di vedere come l’attrice prescelta per il ruolo (Sasha Calle?), darà vita all’amata supereroina.
Le ultime novità rivelano il continuo impegno dei DC Studios nel portare avanti il loro nuovo universo cinematografico, con Supergirl pronta a essere esplorata in dettaglio in “Woman of Tomorrow“
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Parte Blanca 2. Nuove avventure e personaggi per affrontare segreti che riemergono dal passato
“Blanca è una supereroina, ma ha un punto debole: la sua sensibilità verso quello che le manca. Abbiamo lavorato per fare in modo che nella seconda stagione siano estremizzate le difficoltà di Blanca per la gestione dei sentimenti. Entreranno in scena dei nuovi personaggi, ma Blanca dovrà essere più responsabile e fare pace con i suoi dolori interni“, ha anticipato Francesco Nardella,…
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Il prossimo 8 novembre uscirà nelle sale il sequel di Captain Marvel, il cinecomic avente per protagonista Brie Larson. Il film, intitolato The Marvels e diretto da Nia DaCosta, vedrà Monica Rambeau (Teyonah Parris) e Kamala Khan alias Ms. Marvel (Iman Vellani) al fianco di Carol Danvers e si collegherà agli eventi della serie Secret Invasion.
Nelle ultime ore, Funko ha rivelato le Funko POP! e i Keychain ispirate al film, che mostrano Carol Danvers (con e senza poteri e il nuovo costume), Monica Rambeau (il cui nome da supereroina sarà Photon), Ms. Marvel (con il nuovo costume), Dar-Benn (la villain del film), Nick Fury (con un baby Flerken) e il Principe Yan.
In più ci sarà un bellissimo Movie Moment ispirato al film con tutte le tre eroine mentre (probabilmente) combattono contro Dar-Benn, la villain del film. Vi piacciono questi nuove Funko POP?
#marvel#marvelita#disney#art#avengers#marvelstudios#disneyplus#comics#mcu#funkocommunity#the marvels#funkopop
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Sandman library Volume 3 - Le terre del sogno
Sandman library Volume 3 – Le terre del sogno Quattro storie di Sandman che ci conducono nei meandri più inesplorati delle Terre del Sogno. Cosa succede quando uno scrittore perde l’ispirazione? Cosa sognano i gatti? Quale destino per un’ex supereroina oppressa dalla solitudine? Inoltre: la storia Sogno di una notte di mezza estate. Prefazione di Steve Erickson. Introduzione di Paul Dini.
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Come fai a resistere senza orgasmi lo sai solo tu 😅😅
In realtà sono una supereroina in disguise e avete appena scoperto il mio segreto ahaha 😂🙈✨
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The Boys 3: gli eroi sempre più cattivi di Prime Video
The Boys 3 è un mondo dove i supereroi sono al pari degli influencer, dove avere poteri speciali significa essere una star, e dove tutti, ma proprio tutti, sono propensi a comportamenti molto scorretti. Un mondo di cui avevamo bisogno, data la sua fortissima carica satirica non solo nei confronti dei supereroi.
Un anno vissuto poco pericolosamente
The Boys 3: Jack Quaid in una scena
Alla fine della seconda stagione di The Boys, con la scoperta che Stormfront aderiva a ideologie naziste e la morte inaspettata di Becca, moglie di Butcher. Il leader dei Boys ha tenuto un profilo basso per dodici mesi, anche se non ha mai smesso di indagare su metodi per eliminare definitivamente Homelander, il quale a sua volta è sotto pressione su più fronti per mantenere un'immagine rispettabile dopo che è venuto fuori che frequentava una supereroina nazista. Per questo i dirigenti di Vought decidono di rimaneggiare la leadership ufficiale dei Sette, le cui fila sono oggetto di discussione tra nuove reclute e membri storici che vogliono tornare. Quanto a Hughie, egli è felicemente impegnato con Starlight e contento di lavorare per la deputata Victoria Neuman, la quale gestisce un dipartimento adibito al monitoraggio legale delle attività dei Super. Tutto regolare, quindi, se non fosse che la stessa Neuman, come abbiamo scoperto nel finale della seconda annata, è a sua volta dotata di poteri che usa per il proprio tornaconto. E tra lei che non può nascondere per sempre la sua vera natura e Homelander che non ne può più di essere sottomesso, l'equilibrio precario messo in piedi nella scorsa stagione è decisamente a rischio…
Amore e anarchia
The Boys 3: una scena della serie
Gli episodi lasciano intendere che lo spirito della serie sia tutto sommato intatto, anzi, con un desiderio di spingersi sempre più oltre, come in una scena del primo capitolo dove gli autori sembrano quasi voler dichiarare di essere pronti a tutto per raggiungere nuove vette di humour estremo e per certi versi "esplosivo". Il tutto in un ambito satirico che si fa sempre più sfrenato, dimostrando di stare al passo coi tempi in modo deliziosamente caustico: il film sui Sette, di cui abbiamo visto le riprese nella stagione precedente, diventa qui una frecciatina multipla nei confronti del genere supereroistico, tra riprese aggiuntive (con tanto di allusione a un altro blockbuster che è stato rigirato pesantemente, Rogue One: A Star Wars Story) e la possibilità di dirottare i titoli direttamente in streaming (in questo caso una piattaforma di nome Vought+). E agli elementi di genere si sovrappone un ritratto fin troppo verosimile, e in più punti inquietante, del mondo in cui viviamo: vedere per credere, un accostamento tutt'altro che casuale fra Homelander e un certo ex-presidente degli Stati Uniti.
The Boys 3: una foto di scena
Ma tra una gag scurrile e un momento di violenza inaudita, cifra stilistica che si riconferma con grande gioia, si fa strada anche una sincerità emotiva sempre più potente, che ci ricorda che sotto la scorza archetipica si celano persone (più o meno) umane, nelle quali ci riconosciamo in modo che l'impatto dello show sia ancora più forte. È quasi più memorabile una conversazione a letto fra Hughie e Starlight che la trovata stomachevole di turno, o almeno sono essenzialmente allo stesso livello, perché nel corso degli episodi è stato costruito un universo che fa ridere ma anche riflettere, perché non tanto lontano dal nostro in termini di come si comportano gli individui che lo popolano.
Conclusioni
The Boys 3 è una stagione che conferma la spudoratezza e l'irriverenza, ma anche il cuore, della serie di Amazon Prime Video.
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Le trovate provocatorie ed eccessive continuano a funzionare alla grande.
I nuovi ingressi nel cast annunciano promesse intriganti per gli episodi a venire.
La trama orizzontale assume contorni ancora più interessanti.
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Fantasmi e altre storie dal Giappone in mostra a Bologna
È UN TUFFO IN UN MONDO POPOLATO DI MOSTRI E ANTICHI RITUALI QUELLO OFFERTO DA PALAZZO PALLAVICINI, CHE OSPITA UNA RASSEGNA ISPIRATA ALLA TRADIZIONE DELLE STAMPE GIAPPONESI Kuniyoshi Utagawa, La principessa strega Takiyasha e lo scheletro del padre, da Storia di Utö Yasutaka, 1844 circa La prima supereroina con poteri di ragno, potenti squadre di eroi che combattono il male viaggiando…
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"Su il sipario si muore" di Gianni Greco, Scatole Parlanti. A cura di Barbara Anderson
SINOSSI: Curiosa? Da morire. Spudorata? Quanto basta. In cerca di guai? Sempre. Questa è Paolina Ventiquattrore, investigattrice. Attrice di teatro e di cinema muto, ama investigare e risolvere i suoi casi nell’arco di una giornata. Da qui la qualifica di “investigattrice” e il soprannome Ventiquattrore. Incredibile? Sì, ma prendiamola come una proto-supereroina, una che lascia a secco le forze…
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Con ‘About Damn Time’ Lizzo vince il “Grammy come miglior registrazione dell’anno”
Con ‘About Damn Time’ Lizzo vince il “Grammy come miglior registrazione dell’anno”. Arrivano a 4 i GRAMMY vinti da Lizzo che ieri sera è stata premiato per la sua ‘About Damn Time’ come miglior registrazione dell’anno. Guarda qui il momento della premiazione: Premiazione Grammy Questo brano si conferma una hit globale e ha raggiunto 1 MILIARDO di streams, ha invaso TikTok nei mesi scorsi, raggiungendo oltre 4M di video del brano e oltre 20 MILIARDI di visualizzazioni sulla piattaforma. Lizzo è stata inoltre l’artista più visualizzata del 2022 su TikTok in USA, mentre in Italia è ufficialmente il brano più ascoltato nelle radio nel 2022 (Fonte Classifica annuale di EarOne). La traccia è un inno alla self-confidence, al riconoscere il proprio valore e la forza in sé stessi, ascoltala QUI. Ma non solo, Lizzo è anche l’unica artista internazionale ad avere due brani nella top 10, oltre ad ‘About Damn Time’ al n.1, anche “2 Be Loved” è al n.6. (ascoltala qui). Il nuovo singolo è già un successo, ‘Special’, è in rotazione radiofonica e si è dimostrato già uno dei preferiti dai fan di Lizzo, grazie all’esibizione al SNL. Nel video appena pubblicato, LIZZO indossa la maschera di una Supereroina per svelare al mondo i suoi poteri speciali. I suoi super poteri derivano dalle proprie personali qualità, che diventano quindi punti di forza capaci di renderla importante, migliore… speciale per sé e per gli altri. Guarda il video: Special . Con la canzone “Special” l’artista americana intende ricordare che siamo e saremo sempre tutti a nostro modo un po’ speciali, anche quando ci sentiamo feriti. L’ultimo singolo estratto dall’omonimo album è un inno motivazionale dedicato a ogni diversità che ci rende unici: non sono difetti di cui vergognarsi, ma pregi di cui prendersi cura. Lizzo sarà in Italia il prossimo 2 Marzo per la tappa italiana del ‘The Special Tour’ al Forum di Assago (Milano).... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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