Tumgik
#sua is c:
dapperrokyuu · 2 years
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As Ive said, Im guessing my favorite Alien Stage characters are going to be Sua, Ivan, and Luka.
And I lovingly dub them the “Probably Going to Die Squad”!!!
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chiisana-lion · 1 month
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they had to kill sua in the first round bc they knew she'd outcunt luka if it ever had to come to that point
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machiavellli · 2 months
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my father is living the horrors (he has a 37°C fever)
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meadcw · 10 months
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Meadow não acordou se sentindo nada bem, seu estômago doía, não conseguia parar de tossir e era difícil de engolir qualquer coisa, até água. A loira detestava ficar doente, as dores corporais e todos sintomas não eram nem de longe atrativo. Ela desmarcou todos os compromissos para seu dia e pediu para seu café da manhã ser servido em seu quarto afinal não queria acabar contaminando metade do castelo. Estava morrendo de fome e esperava pelo que era seu café da manhã, suco de laranja, algumas frutas e talvez ela conseguisse comer um pouco de pão. Mimi sequer tentou trocar de roupa ou se fazer minimamente apresentável, os cabelos desgrenhados e o pijama entregava que a loira havia desistido de fazer qualquer coisa naquele dia. Ao ouvir as batidas na porta deduziu ser finalmente sua comida e ao abrir e se deparar com muse não pode esconder sua surpresa. “Hm porta errada? Acredite em mim você não quer chegar perto de mim, devo ter uma carga viral tão alta que tudo dentro do quarto deve estar contaminado com essa gripe estúpida.”(00/06)
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azulmiosotis · 3 months
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gente eu sei q eu n escrevo mt mas assim😭 oq vcs preferem? q eu 1. termine a fic do enzo (moving) e só dps faça as outras idéias q eu tenho (casamento arranjado sec. 19 à la machado com o swann; matías stalker(😶😶‍🌫️) swann professor, pipe x leitora famosa exes to lovers) OU eu já começo c essas outras e vou fazendo mais de uma ao mesmo tempo? pq p mim, eu sinto vontade de escrever sobre esses outros cenários, mas eu prefiro escrever histórias longas, q acabam pesando. tenho medo d acabar dropando alguma fic pq estou mais animada c outras, mas tbm de acabar me privando d escrever sobre oq eu quero escrever pq n terminei uma outra fic ainda.
desabafei nas tags ignorem🤓
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ur-local-weird-person · 5 months
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GUYSSSSSSS!!!!!!! LOOK AT THISSSSSSS!!!! :DDDD
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oque caralhos é uma ask
ent, aulinha de tumblr, um ask é uma pergunta q vc manda pra outro user do tumblr, e ele pode ser normal ou anônimo (vc marca isso na hora de fazer o ask, antes de enviar), ent a pessoa pode ir no seu perfil e te mandar uma msg ou outro ask pra responder (não anônimo), se n quiser publicar, ou ninguém sabe quem mandou (anônimo) e vc pode passar toda vergonha q quiser, ou se n tiver coragem de interagir c algum user sla. Esses asks vão pra pessoa q vc mandou o ask, e ela pode escolher responder ou n. Se ela responder, o ask vai ser publicado nesse formato aqui- com a pergunta (o ask) e o usuário ou “anônimo” em cima, e a resposta do user q recebeu o ask em baixo.
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myouicieloz · 9 months
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Omg i love you work so so much you’re the shakespeare of your generation i got sure. Plss make more angst one shots the last one almost made me cry and you work are so beautiful
KKKKKKK ai clary te amo tanto que vc nn tem nem ideia. nós 4 nós 4 nós 4 <3
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dapperrokyuu · 1 year
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Luka, shooting mental eye beams at Sua, pre-Round 1: There can only be one Capricorn.
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dailyordem · 2 years
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Bloguizinho novo pra falar só sobre Ordem Paranaormal, teorizar, reblogar fanart e surtar a cada novo episódio. Reblogs todos os dias, sempre colocando posts de Ordem na sua dash, e liveblogging dos episódios todos os sábados (ou terça, quando eu conseguir ver) pra discutir tudo que acontece em tempo real
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Saimon Spencer e a Pedra da Luz: entre dois mundos
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viagginoriente23 · 1 year
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Viaggi Bhutan | Tour Bhutan 2023 - Viagginoriente
Viaggi Bhutan: la terra del drago del tuono
Il Bhutan è una piccola nazione situata nella catena montuosa dell'Himalaya, tra l'India e la Cina. Conosciuto come il "Regno del Drago del Tuono", il Bhutan è una delle nazioni più isolate e meno conosciute del mondo. Tuttavia, non lasciatevi ingannare dalla sua piccola dimensione, poiché il Bhutan offre un'esperienza unica e affascinante ai visitatori.
Una delle cose più sorprendenti del Bhutan è il suo approccio alla felicità nazionale. Invece di misurare il successo del paese in base al PIL, il Bhutan ha adottato il concetto di "Felicita Interna Lorda" (FIL). Questa misura tiene conto del benessere spirituale, fisico e sociale dei cittadini. Grazie a questo approccio, il Bhutan è diventato noto come uno dei paesi più felici al mondo.
La cultura bhutanese è ricca di tradizioni uniche e affascinanti. La danza e la musica tradizionali sono particolarmente importanti nella cultura bhutanese. Ogni anno si svolge il festival Tsechu, dove la popolazione si riunisce per celebrare la cultura bhutanese attraverso balli, musica e abbigliamento tradizionale.
Tour Bhutan
La natura è uno dei punti di forza del Bhutan. Il paese ha una vasta gamma di fauna e flora che lo rende un paradiso per gli amanti della natura. Le montagne dell'Himalaya offrono una vista mozzafiato e il paese è anche sede di numerosi parchi nazionali e riserve naturali, dove si possono trovare tigri, leopardi, orsi e una vasta gamma di uccelli e piante.
La religione ha un ruolo molto importante nella vita quotidiana del Bhutan. Il buddismo è la religione predominante e il paese è disseminato di templi e monasteri buddisti. Il monastero di Taktsang, noto anche come il "nido della tigre", è uno dei luoghi più sacri del Bhutan e rappresenta una delle attrazioni turistiche più visitate del paese.
Infine, il Bhutan è un luogo dove il passato e il presente si incontrano. Nonostante il progresso tecnologico e la modernizzazione del paese, il Bhutan continua a mantenere le sue tradizioni e la sua cultura unica. Se state cercando un luogo dove poter scappare dallo stress della vita quotidiana e immergervi in una cultura affascinante e incontaminata, il Bhutan è il luogo perfetto per voi.
In conclusione, il Bhutan è una nazione straordinaria che offre un'esperienza unica e indimenticabile ai visitatori. Con la sua cultura ricca, la natura mozzafiato, la spiritualità e l'approccio unico alla felicità nazionale, il Bhutan è un luogo che non deluderà le vostre aspettative. Se state cercando una destinazione esotica e affascinante, non esitate a visitare il Bhutan!
#Viaggi Bhutan: la terra del drago del tuono#Il Bhutan è una piccola nazione situata nella catena montuosa dell'Himalaya#tra l'India e la Cina. Conosciuto come il “Regno del Drago del Tuono”#il Bhutan è una delle nazioni più isolate e meno conosciute del mondo. Tuttavia#non lasciatevi ingannare dalla sua piccola dimensione#poiché il Bhutan offre un'esperienza unica e affascinante ai visitatori.#Una delle cose più sorprendenti del Bhutan è il suo approccio alla felicità nazionale. Invece di misurare il successo del paese in base al#il Bhutan ha adottato il concetto di “Felicita Interna Lorda” (FIL). Questa misura tiene conto del benessere spirituale#fisico e sociale dei cittadini. Grazie a questo approccio#il Bhutan è diventato noto come uno dei paesi più felici al mondo.#La cultura bhutanese è ricca di tradizioni uniche e affascinanti. La danza e la musica tradizionali sono particolarmente importanti nella c#dove la popolazione si riunisce per celebrare la cultura bhutanese attraverso balli#musica e abbigliamento tradizionale.#Tour Bhutan#La natura è uno dei punti di forza del Bhutan. Il paese ha una vasta gamma di fauna e flora che lo rende un paradiso per gli amanti della n#dove si possono trovare tigri#leopardi#orsi e una vasta gamma di uccelli e piante.#La religione ha un ruolo molto importante nella vita quotidiana del Bhutan. Il buddismo è la religione predominante e il paese è disseminat#noto anche come il “nido della tigre”#è uno dei luoghi più sacri del Bhutan e rappresenta una delle attrazioni turistiche più visitate del paese.#Infine#il Bhutan è un luogo dove il passato e il presente si incontrano. Nonostante il progresso tecnologico e la modernizzazione del paese#il Bhutan continua a mantenere le sue tradizioni e la sua cultura unica. Se state cercando un luogo dove poter scappare dallo stress della#il Bhutan è il luogo perfetto per voi.#In conclusione#il Bhutan è una nazione straordinaria che offre un'esperienza unica e indimenticabile ai visitatori. Con la sua cultura ricca#la natura mozzafiato#la spiritualità e l'approccio unico alla felicità nazionale#il Bhutan è un luogo che non deluderà le vostre aspettative. Se state cercando una destinazione esotica e affascinante
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morgangrim · 2 years
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             quem conhecia morgan sabia que a ruiva era diferente, não de todas as outras garotas ou de qualquer forma especial falando, ela era diferente na conotação de estranha que fazia coisas muitos esquisitas, não deixava nada para depois. a melhor forma de explicar a grimhilde era como uma pessoa que ouvia aos seus pensamentos intrusivos e ouvia eles, por isso talvez quando viu @mzviella​ passar por debaixo da árvore que ela havia escalado ela falou para chamar a atenção da outra. “ella, vem cá! sobe nessa árvore pra eu te mostrar uma coisa!”
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putadohs · 5 months
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hold on, little bunny ² | oneshot larry
“cuidar da sua princesinha se tornou parte de sua rotina. mas o que acontece quando esses cuidados extrapolam demais os limites? ainda mais quando harry decide testar a paciência de louis com tantas provocações quando descobre que talvez não fosse a única que recebesse seus cuidados?”
🧸ྀི
⤷ h!inter • dacrifilia • cock warming • squirting • daddy kink • harry18|louis30 • dirty talk • spanking • exibicionismo • praise kink • cnc.
clique aqui para ler a primeira parte de “hold on, little bunny”
🖤ྀི
Harry passou as férias de verão na casa de sua mãe. Voltou com saudades de sua casa, do seu verdadeiro lar. E claro, de uma pessoa em especial.
O tempo tinha mudado, o outono tinha feito abrigo. As árvores com as folhas laranja e amarelo, o ar úmido deixando a terra molhada e fofa, muitos dias seguidos de chuva fraca e um friozinho gostoso. Harry amava essa estação do ano.
— Jennie, pode me fazer um chocolate quente? — Harry pediu educadamente, sentada na cadeira da mesa posta. — Tô com vontade de tomar algo doce.
— Faço sim — a senhorinha sorriu de bom grado. — Acho que vou fazer para todos… está frio e todos gostam de chocolate.
— É mesmo — Harry estava distraída, puxando os fiozinhos da toalha que cobria a mesa, balançando os pés descalços pra lá e pra cá. Seu rostinho estava deitado em seu braço.
— Vou esperar Louis chegar antes de fazer, você espera, querida?
— Espero sim, mas… onde ele tá?
— Fiquei sabendo que foi para a cidade natal da namorada — a última palavra fez Harry se sentar ereta na cadeira. — Seu pai deu uns dias de folga a ele, talvez volte hoje para a fazenda e amanhã comece a trabalhar novamente. Mas não sei, pequena, apenas ouvi dos outros.
— C-como assim ele tem namorada, Jennie? — a voz de Harry se fez muito aborrecida, estava pasma.
— Ele tem, claro que tem — Jennie disse numa confiança… — Um rapaz tão bonito daqueles é difícil não ter nenhuma bela moça ao lado.
— É… — estava aérea demais, fixou seu olhar num ponto aleatório da cozinha. — Impossível não ter mesmo.
Harry não quis esperar na cozinha o seu chocolate quente. Foi andando um tanto paralisada para o seu quarto, pensando que Louis sentia outra pessoa além dela, pensando que outra pessoa recebia o carinho e o cuidado tão gostoso dele. Que absurdo! Como deixou isso acontecer?
Chegou no seu quarto com o punhos cerrados. Sentia raiva. Quando decidiu se olhar no espelho, encontrou em seus olhos um mar querendo inundar suas bochechas. O choro entalado na garganta era de rasgar seu coração. Ficou tão frustada que precisava botar para fora.
Harry enfiou seu rosto já úmido pelas lágrimas no travesseiro e gritou tão alto, mas tão alto, que sentiu sua garganta doer pelo timbre fino e arrastado. Debatia suas pernas contra o colchão a medida que tomava fôlego para gritar de novo, de novo e de novo. Estava muito tristinha.
E estava com raiva de Louis. Muita raiva.
🖤ྀི
Uma manhã gelada se iniciava!
Os trabalhadores da fazenda tinham iniciado um novo projeto, novos carros rurais tinham chegado e a fazenda inteira estava no mais alto barulho possível. Buzinas, motores barulhentos e muitas vozes masculinas gritando pra lá e pra cá. E somente uma voz chamou atenção de Harry.
Mas ignorou totalmente. Fingiu não saber que Louis tinha chegado ontem à noite, trancou a porta de seu quarto quando ouviu os passos do mesmo indo para o banheiro. E sinceramente, Louis não ia para o quarto de Harry.
Desceu as escadas toda saltitante. Mesmo com o frio considerável, isso não impediu Harry de usar uma mini saia, a mais curta que tinha, toda plisada e rosa bebê, e somente um casaquinho com um botão segurando seus peitos, o tecido bem curtinho no corpo e com mangas longas. Parecia uma boneca.
— Harry! Não vai para o colégio? — Jennie disse assustada, vendo a garota se aproximar da cozinha aos poucos. — Querida, está cheio de homens aqui, eles estão tomando café.
Harry entendeu que Jennie estava falando da forma como estava vestida. A senhora já estava acostumada, não via problema para ela, mas sabia que aparecer daquele jeito podia atrair muitos olhares.
— Tudo bem, vó, ninguém vai me incomodar! — disse carinhosamente, seguindo caminho para o tal cômodo abraçada em Jennie.
E bem, assim que entrou na cozinha, todos os quatros homens mediram Harry de cima a baixo, e um deles sendo Louis, que quase se engasgou no próprio café na xícara. É claro que eles se olharam, e é claro que o olhar de Louis foi mortal, delicerando por todo o corpo de Harry.
— Quer seu chocolate quente, querida?
— Uhum — fez sim com a cabeça, se encostando na mesa de costas para todos os homens. — Quer ajuda, Jennie?
— Pode pegar as xícaras? Eu deixei em cima desse armário.
Harry olhou o tal armário e percebeu que teria que pegar um banquinho para alcançar. Uma pena que o banquinho não estava ali. Parecia até combinado, não é? Ainda mais quando um dos homens, moreno de cabelos cacheados, decide ajudar Harry, pegando as quatros xícaras duas em cada mão.
— Obrigadinha — e a forma como disse tão educadamente, tão sorridente, fez Louis fechar sua mão por baixo da mesa, apertando sua coxa.
— Qualquer coisa, pode me chamar — o rapaz ofereceu.
— Pode deixar — Harry sorriu com as bochechas saltadas.
E Louis observou como Harry se portou naquele momento. Ficava em volta de Jennie ajudando com coisas inúteis, como pegar um açúcar que já estava perto da senhora, se agachar para pegar o chocolate em pó só para levantar e empinar a bumbum, e quando achou que não podia piorar, Harry apenas se sentou na mesa de frente para Louis com os peitos apoiados na mesa, de tão gordinhos e empinadinhos que eram, sabendo que eles se balançavam a cada mísero e pequeno movimento.
Ouviu os homens cochichando enquanto olhavam para Harry.
— Não vai para o colégio mesmo? — Jennie questionou. — Se não for, tenho que avisar seu pai.
— Vou só no segundo turno — Harry disse.
Louis ouvia a conversa delas sem parar de encarar Harry. Mas tinha uma vontade de pular naquele pescoço e descontar toda essa provocação no corpinho que adorou tanto ficar mostrando, como se estivesse precisando de tanta atenção. Como se sua atenção não fosse o suficiente para Harry.
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Mesmo com o frio considerável, sentia um calor irritante a medida que ia trabalhando no celeiro. O celeiro estava de cabeça para baixo, tinha passado pelos ventos fortes e deixou o chão sujo, com os equipamentos todos um pra cada lado e sem falar no cantinho das coelhas de Harry.
Harry foi fazer sua contagem diária. Enquanto esteve fora, Jennie quem fazia a contagem. Estava morrendo de saudades de suas pequenas! Mal podia esperar para vê-las.
— Oi, meus amores! Sentiram saudades de mim?
Harry se fazendo de sonsa, fingindo não saber que Louis estava olhando bem para mais onde queria.
— Lolinha, meu Deus, que sujeira é essa? Ninguém cuidou de você? — Harry estava apoiada naquela portinha, brincando com os pés enquanto via todas as pequenas pulando com os focinhos inquietos. — Oh, Tina, deixe Dentuça em paz!
Louis não estava se aguentando. Soltou a enxada no chão e foi até Harry em passos pesados e largos, parou para um instante para olhar o bumbum empinado de Harry em na sua direção, e não bastou nem mais um segundo para abraçar sua cintura e puxa-la bruscamente em seus braços.
— Sua puta desgraçada — Louis disse quase rosnando, ao que simplesmente jogou o corpo de Harry contra a parede de madeira do celeiro, fazendo ela bater a cabeça e as costas dolorosamente. — Ficou uns dias seu meu pau e já foi procurar por outro, né? Precisa ser tão puta desse jeito, Harry?
Ficou toda assustada, nunca tinha ouvido aquelas palavras saindo da boca de Louis para si, naquele tom ríspido com os dentes cerrados, os olhos da mesma forma que tinha olhado para ela mais cedo. Puramente raivosos.
Louis sempre a tratou com carinho. Sempre. O que tinha acontecido?
— Você testa minha paciência de um jeito… — Louis sorriu de lado, muito cavajeste. Estava gostando de ver Harry respirando fundo e com os olhos de uma cachorrinha sendo reprimida por mal comportamento. — Não me faça querer estragar esse seu rostinho.
Quando Harry decidiu abrir a boca para dizer algo, Louis não deixou que concluísse com um tapa estalado em sua bochecha, fazendo a garota virar o rosto e voltar com os olhos marejados, tão arregalados que seu medo chegava ser lindo de ver.
— Eu tenho pena de te marcar — Louis confessou. — Mas você pede.
— Lou… — foi quase inaudível aos ouvidos de Louis, e ele percebeu que Harry estava se tremendo.
— É atenção que você quer, bebê? — ao perguntar, Louis fez Harry se ajoelhar na sua frente com as mãos nos ombros. — É atenção que o papai vai te dar — brevemente fez uma carícia no queixo de Harry, erguendo seu rosto para olhar em seus olhos. — Abre a boquinha e se acaba no meu pau.
Harry não conseguia parar de choramingar. Parecia uma garotinha mimada birrenta.
Suas mãos desabotoaram os jeans surrados de Louis, ficou assustada só pela semi ereção do homem, teria que aguentar todo seu tamanho sem reclamar, e se caso reclamasse, seria pior, estava muito ciente disso.
Tinha sido mal criada, precisava sim de uma punição. Só não entendia por que não estava recebendo carinhos. Louis nunca tinha sido desse jeito com Harry, e sinceramente, mesmo que não estivesse entendendo, aguentaria tudo de boca calada.
Harry começou a punhetar o pau de Louis com precisão e lentamente, já sentindo um incômodo entre suas pernas. Não podia tirar os olhos do cacete grosso e dos olhos de seu papai, tinha que olhar bem em seu rosto para se certificar de que estava sendo uma boa garota.
E então, sua boquinha foi parar só na glande avermelhada de Louis, os lábios inchadinhos bem ali, a sua língua dando leves lambidinhas, ainda se acostumando com o tamanho. Harry ficou sentada nas próprias panturrilhas, os cabelos preços em duas tranças só facilitou para Louis não precisar tocar nela, já que ficou com os dois braços ao lado de seu corpo, solto e de certa forma, despojado.
O celeiro estava aberto dos dois lados, as portas altas e vermelhas estavam praticamente mostrando todo o local caso alguém passasse por ali. Talvez fosse essa adrenalina de serem pegos que mais gostavam de tudo aquilo.
Harry tomou seu tempo para conseguir ir até o fundo de sua garganta com o pau de Louis, nisso que ele permitiu ela fazer isso. Porém, foram os últimos minutos de Harry praticamente beijando o pau de Louis, fazia questão de arrastar seus lábios por todo o comprimento, como se estivesse querendo distribuir seus beijinhos naquele cacete quente e grosso. Não estava se aguentando, gemia rouco e baixinho, só para sua garotinha ouvir, e então, começou a fazer estocadas rápidas usando o movimento de vai e vem de sua cintura.
Achava lindo olhar para baixo e ver Harry chorando com a boca no seu pau.
Harry teve que se segurar nas coxas de Louis, sentindo seu maxilar doer sem nenhum alívio, a cabeça no solavanco forte que enquanto o homem projetava tudo na sua boquinha pequena, bem apertadinha com aquelas bochechas prendendo o ar e fazer a sucção perfeita.
Os tapinhas começaram a se fazer na coxa de Louis ao que Harry já sentia uma necessidade de recuperar o fôlego. Louis começa ir muito rápido, sentindo a cabecinha de seu pau roçar no céu da boca da garota, e mal conseguiria parar nem se quisesse, o pré gozo escorrendo de seu pau só mostrava o quão excitado estava e que meu Deus! Não podia parar!
Harry fechava seus olhinhos com força, só derramando mais e mais lágrimas, e quando achou que não podia sentir mais dor, seus joelhos começaram a se queixar, o maxilar simplesmente travou e sua garganta já estava ardendo.
— Eu mandei você parar? — e um tapa foi desferido no rosto de Harry, logo suas mãos pegando suas bochechas num aperto forte, a boca toda inchada e babada, Harry mal conseguia abrir seus olhos direito. — Continua. Você só para quando eu quiser.
E já que Harry não tirava da cabeça o fato de que Louis tinha outra pessoa, iria fazer a valer a pena e sem reclamar.
A sua boca foi preenchida novamente pelo pau de Louis, e ela fez questão de ir fundo, não se importava se sua garganta já estava doendo e se seu maxilar ainda estava um pouco travado. Harry ficou balançando sua cabeça até encostar seu narizinho na virilha de Louis, e isso só causava a fricção certa para sentir seu gozo pingando toda sua boca.
Louis jogou suas duas mãos a sua frente e se apoiou na parede do celeiro, não tinha que fazer mais nada, mesmo com toda a sensibilidade de sua glande e mesmo que estivesse gozando, Harry não parava, ela por contra própria estocando a cabecinha daquele pau no céu de sua boca, esmurrando tanto que o barulho molhado era alto.
— Harry… — saiu como um gemido doloroso, a barriga de Louis se contraia pelo ofegos e pelas tentativas falhas de gemer devidamente. — Porra…
E Harry engoliu toda a porra de Louis, respirando fundo para se recuperar de tanto que se asfixiou no pau dele. A boca toda babada, os olhos vermelhos pelo choro e o rosto marcado, Louis observou tudo isso e sorriu sujo, dando mais dois tapinhas em sua bochecha, não muito forte.
— Levante e fecha o celeiro.
Que pena. Os joelhos de Harry se mostraram machucados, levou alguns segundos para ela realmente sair e fazer o que lhe foi mandada.
Louis ouviu uma porta fechar. Contou na própria cabeça quanto tempo Harry demoraria até chegar a outra porta.
— Lou… — Harry choramingou, ali parada com o cadeado nas mãos. — Eu posso ir? Tenho aula daqui a pouco…
— Não, não — Louis negou até com a cabeça, indo até ela em passos rápidos e pesados. — Você fica, mocinha — Harry foi bruscamente afastada da porta pelo empurrão de Louis, ele mesmo fechando de uma vez por todas. Pegou Harry pelos cabelos, trazendo ela até sua boca para sussurrar em seu ouvido: — Não queria atenção? Não estava sendo um putinha bem na minha frente horas atrás? Não sei do que está reclamando, bebê.
Harry foi arrastada até onde estavam, foi jogada no chão aos choros, só conseguia pensar na drástica mudança de personalidade de Louis, na mudança de tratamento e principalmente do carinho que recebia.
E quando Louis foi fechar a portinha da parte que estavam, Harry achou uma ótima ideia se levantar e tentar escapar, sendo interrompida no mesmo segundo, pois Louis a agarrou pela cintura e conseguiu jogá-la sobre seus ombros, suas costas sendo estapeadas a cada segundo por Harry.
— Me solta, Louis!
— Para de birra, sua pirralha! — Louis a colocou sentada em cima de uma mesa de ferramentas, lutando contra as pernas de Harry na sua barriga. — Você vai se arrepender tanto disso…
— Você tem outra! — e Harry simplesmente soltou, berrou na cara de Louis, era nítido sua raiva. — Você… me abandonou.
Louis teve seu olhar atônito sobre a figura de Harry, apertando tão forte seus pulsos que sentia os próprios dedos doerem. Não podia falar nada naquele momento. O que adiantaria? Era a verdade. Louis tinha outra que recebia todo seu carinho. O carinho que Harry se apegou tanto e que era necessitada. Mas isso não significa que não poderia lhe provar o contrário.
Harry se revoltou pela ausência de palavras de Louis. Começou lutar contra o homem de todas a formas, gritos, choramingos, chutes, tentativas falhas de tapas… E nada resolvia.
— Fica quieta! — Louis berrou na sua cara, desferindo um tapa ardido em sua bochecha. Harry voltou com o rosto mais vermelho do que antes, finalmente quieta.
Havia dois ganchos grandes ao lado de Harry, do lado direito e esquerdo, na altura de seu quadril. Louis não pensou duas vezes em abrir suas pernas e colocar uma em cada gancho, deixando sua buceta tão aberta que parecia brincadeira o fácil acesso ali. Harry estava encharcada, no fundo amando toda essa mudança drástica daquele homem. Não ousou em interferir, mas estava possessa.
— Então, me fode — Harry soltou, as mãos atadas para frente, dando um sinal para que Louis a prendesse. — Me fode o quanto você quiser. Só, por favor, papai, não me deixe ficar sem você.
— O quanto eu quiser? — a pergunta foi retórica. Louis queria que Harry repetisse, enquanto isso, rasgando o tecido molinho de sua saia, arrancando um pedaço.
— Uhum… — Harry já estava toda manhosa, conseguia contrair quase nada de seu quadril, se dando conta do quão imobilizada estava. Louis amarrou seus punhos para trás. — Eu senti tanta sua falta, Lou… se você soubesse-
— É, mas eu não quero saber. Você fala demais — apenas interrompeu, passando o tecido rasgado da saia de Harry em sua boca. — Só quero ouvir seus gemidos, seu choro… nada mais que isso.
Nem se Harry pedisse pra parar, Louis pararia. Podia chorar, berrar, fazer birra, fazer de tudo, Louis continuaria.
Bastou mais nada. Louis tinha aquela bucetinha só para ele, ela estava tão abertinha que podia ver ela pulsando, cada vez mais expelindo aquele melzinho que vagamente relembrou do gosto. Louis deu três tapa seguidos na buceta de Harry, deixando um beijo na bochecha úmida da mesma.
— Você gosta disso tudo — falou bem perto de seu ouvido, a voz rouca num tom sujo. — Tá vendo? — desceu dois dedos seus até a grutinha apertada de Harry, mostrando a ela como ficaram molhados. — Essa é a prova de que você é minha putinha, que ama ser meu depósito de porra.
Louis passou os dedos pelos lábios de Harry, deixando ali em sua boca o rastro do seu melzinho.
Que visão mais linda que estava tendo. Harry somente com seus sapatinhos e meias longas, a saia nem se fazia mais presente, e o seu casaquinho justinho com os botões abertos deixando a mostra seus peitinhos, os mamilos rosados bem pontudos.
Louis desceu vários tapas nos peitos de Harry, até que ficassem vermelhos e com as marcas de suas mãos. Estava amando ouvir os choramingos histéricos de sua garotinha.
— Você é a coisa mais linda, meu amor — Louis a elogiou, pelo bom comportamento, sendo devota a quem realmente devia ter sua devoção. Louis só se flexionou para frente, ficando com seus rosto bem na xotinha de sua garota. — Ainda mais desse jeito.
Harry se derreteu inteira. Inteirinha.
Os beijos sortidos por toda sua buceta, a barba de Louis fazendo uma cócega gostosa nos lábios gordinhos. Passou só a pontinha de sua língua naquele clítoris, bem devagar. Não deixava de olhar para Harry, só conseguindo achar linda a cena de vê-la com os dentes mordendo o tecido em sua boca, os olhinhos numa confusão de ficarem abertos ou fechados, e as sobrancelhas sempre bem unidas.
Ela remexia o quadril pelo extinto, algo que não podia controlar, e por esse motivo, Louis a segurou firme pelas pernas, com muita força, tanto que seus bíceps se mostraram definidos. Tudo deixava Harry mais insana. Ver os dedos tatuados de Louis sobre sua pele, a tatuagem do peito toda suada e as do braço naquele tom bronzeado.
Era de tirar o fôlego. Literalmente.
E quando Louis percebeu que Harry estava perto de gozar, parou com o que estava fazendo. Deixou a garota um pouco confusa. Tal confusão que acabou em instantes.
— Sabe no que eu mais gosto de te foder? — Harry fez que não, só sentindo a cabecinha de Louis roçando na sua buceta, provocando adentrar a qualquer momento. — Que nunca e nem ninguém vai saber o quão apertada você é. O quão gostoso é te fazer chorar quando goza.
— Mhn… — Harry gemia cada vez mais alto, de propósito, só para Louis ter a certeza de que estava a deixando louca. — Mhn!
— É minha garotinha? — mais um tapa naquele rostinho lindo, dessa vez, o mais forte até então. — Fala.
— S-s-sim, papai… — a voz embargada e toda atrapalhada de Harry foi o suficiente para Louis.
Harry não parava de chorar. Por mil motivos.
Louis a segurou pela cintura, e sem mais nenhuma palavra e sem demoras, afundou todo seu pau naquele bucetinha, bem devagar, bem devagar mesmo. Isso fez o corpo de Harry estremecer sobre o toque de Louis, era o que deixava aquele homem perder totalmente a noção.
Chegava a ser patético. Era fodidamente gostoso estar dentro de Harry. A buceta tão apertada, era notável que podia ser considerada como virgem ainda, já que Louis ainda via dificuldade de estar nela sem machucá-la. Tinha ido com todo cuidado do mundo todas as vezes, ia lentinho, fazia carinho no rosto de Harry até que sua garotinha se acostumasse com seu tamanho e grossura. Mas, dada as circunstâncias, não dava a mínima se machucaria ela naquele momento.
Queria que machucasse.
Não tardou para que Louis fizesse suas estocadas, a sua boca entreaberta para soltar os gemidos roucos e baixinhos, ao contrário de Harry, que misturava seus gemidos com seu choro, balançando a cabeça negativamente para Louis, pedindo aos céus que parasse por conta da dor, que desse alguns minutos a ela para que pudesse assimilar tudo.
Por mais que estivesse extremamente molhada, tanto que Louis deslizou seu pau em sua buceta, isso não era o suficiente. Harry era realmente muito apertada.
Com tamanha força, Louis só conseguia empurrar seu pau dentro daquela xotinha inchada e vermelha, era a melhor sensação do mundo quando voltava bruscamente. Louis era viciado naquela buceta. Tão quentinha. Tão fácil de marcar.
O som das estocadas inebriou todo o local, molhado e alto. Harry gemia tanto que o seu próprio corpo não conseguia mais se queixar pelo tanto de estímulo que estava recebendo. Tudo piorou - melhorou - quando Louis teve a brilhante ideia de espalmar uma mão na barriguinha de Harry, e então, seu dedão começou a massagear lentamente o seu clítoris. Um grande filho da puta. Tinha uma coordenação motora dos infernos. Enquanto a fodia com força sua entrada, enterrando seu pau a cada estocada, dedava com tanto carinho e lentidão seu clítoris que confundia seus pensamentos, sentidos e mente.
Louis sabia que Harry estava perto de gozar, pois sentia em seu pau a bucetinha dela piscando, pulsando muito forte.
— Se você gozar, eu não vou parar — Louis alertou, quebrando o contato visual só para olhar para baixo, e puta que pariu.
Harry estava muito aberta. As coxas tão separadas só possibilitando para Louis. Todo seu pau se afundando gostoso naquela bucetinha de lábios gordinhos e vermelhos, o seu dedo fazendo movimentos de vai e vem para cima e para baixo em seu clítoris, bem onde Harry soltava gritinhos histéricos, sem poder dizer uma palavra, não conseguia.
Muitos estímulos, muito prazer e muita dor. Harry tinha a sensação de fogo se aflorando no seu interior. Como se ela fosse um pequeno rastro de fogo, e Louis, a maldita gasolina.
— Olha pro papai… — Louis sussurrou, entre gemidos baixos e arrastados, encontrou um fôlego para falar. — Esse seu rostinho de putinha… — era inacreditável a visão que estava tendo de Harry, conseguia tanto focar em seu rosto quanto nos seus peitinhos, que iam para cima e para baixo devido os solavancos. — Minha princesa.
Louis fodia Harry com um sorriso cavajeste. Ele sim era inacreditável.
E tudo começou ir mais rápido quando Louis notou indícios de um squirt. Isso o motivou mais ainda. Harry estava se debatendo, gritava contra o tecido que prendia sua boca, estava conseguindo somente mexer seus pezinhos.
Louis arrancou de Harry um gemido longo e manhoso quando seu dedo foi tão rapidinho que finalmente aquela buceta estava esguichando contra sua barriga, tanto que nem o pau de Louis se mantéu dentro de sua xotinha. A cada movimento no clítoris de Harry, mais ela esguichava, mais ela chorava e mais ela gemia.
Decidiu provocar mais ainda. Louis deu um tapinha na buceta de Harry, em resposta, ouviu um gemidinho como “uh!” escapando da sua boca. Um atrás do outro. Louis soltou uma risada gostosa de ouvir.
— Deixou o papai tão orgulhoso, princesa… — e então, deixou um beijo nos cabelos de Harry, ouvindo ela choramingar. — Vai deixar mais ainda, não vai?
Harry não fez nada, só encostou a cabeça no peitoral de Louis, como se estivesse descansando.
O aperto em seu pescoço foi o sinal para que dissesse que sim, que precisava deixar seu papai mais orgulhoso.
— Não vai, Harry? — as três palavras foram como aumentar a força de seu aperto no pescoço pequeno e frágil dela. Harry fez que sim. — Boa garota.
Harry sentia uma necessidade de se provar para Louis. A todo momento. Por tal fato, apenas acatou. Sentiu, então, mais uma vez aquele pau se afundar dentro de si. Depois do squirt, todo e qualquer toque era sensível demais. E por algum acaso, Louis tinha seu pau bem posicionado no pontinho de Harry.
Cada vez que voltava com tudo, entre uma estocada e outra, Harry sentia a urgência de ser estimulada no clítoris. Louis lia seus pensamentos, e não demorou muito para que seu desejo fosse realizado.
Aquele corpinho tão pequeno, frágil e delicado, era literalmente o paraíso de Louis, era o vício e o depósito de porra dele. Era onde cuidava e maltratava. Livre para usar, para cuidar. Harry era propriedade dele. Não era o que ela mais queria tempos atrás? Pois bem.
Louis se colocou um pouco mais para frente, selou seus lábios na testa de sua garotinha, enquanto seu quadril ia para frente e para trás, com movimentos mais precisos e fortes, intervalos curtos. Ouviu baixinho a voz machucada e manhosa de Harry o chamando de papai.
— Goza, meu amor… — Louis estava tão perto quanto ela, já tinha deixando o rastro do pré-gozo. Tudo tinha virado uma cena extremamente erótica, a barriga de Louis molhada por conta do squirt e Harry completamente suada. — Goza pro seu papai, uhn?
— Uhum, uhum… — Harry fez que sim frenética. — Lo… Lou! Mhn…
Estavam gozando juntos. Louis grudou sua testa na de Harry, os dois gemendo tanto que parecia uma melodia cheia de harmonia para quem ouvisse. O pau de Louis sendo todo babado pelo gozo de Harry, e aquela bucetinha toda encharcada da porra do seu dono.
— Você me encheu de orgulho — Louis não saia de dentro de Harry, só para sentir seu pau bem aquecido por ela. — Aprendeu que não precisa chamar atenção dos outros para ter a minha? Aprendeu que só pode ser uma putinha pra quem te fode?
Harry fez que sim, revirando os olhos. A sensação de abrigar aquele pau era a melhor parte. Harry gozava gostosinho só por isso.
— Pode falar, bebê. Você aprendeu?
— Sim, papai! — que libertação era finalmente poder estar sem aquele tecido na sua boca. — Eu aprendi. Você me desculpa?
Louis fez que sim, deixando beijos por todo seu pescoço.
— Agora você pode ir pro colégio — Louis disse, pegando as pernas de Harry com cuidado, as deixando juntinhas na mesa. Seus punhos foram soltos. — Quando voltar, ainda estarei aqui.
— Posso te beijar? — Harry ignorou tudo o que Louis disse, só prestou atenção nos lábios finos do homem enquanto falava. — Por favor, Lou.
Não precisou pedir. Louis ainda permanecia com seu pau dentro de Harry, e então, apenas a colocou em seu colo e selou seus lábios. Era fofo como Harry espalmava suas mãozinhas pelo rosto de Louis, a diferença de tamanho dos dois era notável, bem notável. Amava receber os selinhos no final de cada beijo, amava sorrir preguiçosa depois de gozar com seu papai.
Louis a colocou no chão, e só se afastou depois de ter certeza que estava firme em seus pés. Harry recebeu um beijo no seu pescoço, nos ombros, nos braços, mãos, peitos… recebeu vários beijos de Louis. No final de tudo, o homem a agasalhou no seu casaco pesado, vermelho e xadrez, ficando grande o suficiente na garota para esconder o que devia ser escondido e somente visto por ele.
E antes que ela saísse, Louis a puxou contra o seu corpo, finalmente dando a ela o carinho que tanto sentiu falta.
— O papai te ama — e Harry foi a loucura. Não precisou retribuir, só de abrir um sorriso de orelha a orelha, Louis sabia que estava sendo correspondido. — Vai lá, amor.
Harry foi. Foi correndo até sua casa, bem rápido só para colocar a roupa do colégio e passar o resto do dia com a porra de seu papai vazando pela buceta, e com a voz do mesmo ecoando em sua mente “papai te ama.”
🖤ྀི
A noite tinha chegado para dar boas vindas para o frio que já estava pertinho. A fazenda estava como devia estar naquele horário, os animais todos em seus lugares e os carros também, não havia nada fora.
Harry chegou tarde em casa por conta da grade de horários do colégio. Estava terrivelmente cansada e distraída. Não conseguiu focar em nenhuma aula. Por isso quando chegou em casa foi correndo tomar um banho.
Todos já estavam em seus quartos. E Jennie daquela vez não estava, somente mais duas empregadas. Desmond, como sempre, muito longe.
Tudo isso não importava. Harry passou um dos seus cremes favoritos, que na verdade, era o favorito de Louis. Colocou duas meias longas e brancas, uma calcinha justinha com desenhos de lacinhos, e somente um roupão cobria seu corpo. Foi assim seguir o caminho para o quarto de Louis.
A porta estava só encostada. Louis estava deitado na cama assistindo um jogo na televisão, a coberta cobrindo somente da cintura para baixo, o peitoral desnudo fez Harry juntar seus lábios num biquinho manhoso.
Sentia saudades de Louis todo segundo quando estava longe. Torturante.
— Lou? — cuidadosamente, Harry sussurrou. Olhou mais uma vez para trás antes de entrar no quarto e fechar a porta.
E ela foi correndo até a cama quando viu Louis abrir seus braços para receber sua garotinha. O abraço dele era tudo o que ela mais queria. Ainda mais sentindo nos peitinhos o contato apertado contra o peitoral de Louis.
— Oi, meu bebê — Louis deixou um beijo demorando na boquinha de Harry, logo desligando a televisão. — Como foi o colégio?
— Normal — disse, graciosamente, se sentindo pequena por conta do abraço de Louis. — Mal consegui fazer uma lição! Mas tudo bem. Fiquei pensando em você o dia todo, papai.
— É?
— Uhum… — Harry se virou contra o corpo de Louis, pegando a própria mão dele e colocando em seus peitos, se aconchegando ainda mais seu bumbum no quadril do mesmo. — Tô cansadinha. Papai pode me fazer dormir?
— Posso, amor — Louis deixou uma série de beijos em seu pescoço, sentindo o perfume doce e gostoso de seu corpo, daquele creme em especial, apertando de leve seus peitinhos. — Feche os olhos.
— Fechar os olhos?
— Isso. Tenho uma coisa para você.
Harry fechou. Ficou na dúvida do por quê Louis se afastou milímetros de seu corpo. Sentiu algo gelado no seu dedo anelar da mão direita.
— Pode abrir.
Oh, meu Deus! Harry tinha em seu dedo um lindo anel, prata e fino, somente uma pedrinha de diamante no topo.
— O que você ouviu, era mentira — Louis disse, bem perto de seu ouvido, fazendo um carinho na mãozinha de Harry, que sorria tanto até mostrar suas doces covinhas. — É você quem eu quero. Você é minha e eu sou seu. Sabe disso, não sabe?
Harry estava explodindo de felicidade, mas…
— Eu sei. Pode me explicar, então?
— Desmond não ia me dar folga nem se eu me ajoelhasse no milho, Harry, por isso inventei que tinha namorada na minha cidade natal e que era aniversário dela, que eu precisava ir por que seria o segundo aniversário que eu não estaria lá caso não fosse. Eu só precisava de um descanso.
— E para onde você foi?
Louis bufou, com um pressentimento estranho.
— Eu vou sair dessa cidade, amor…
— Louis! — Harry praticamente saltou dos braços do homem. O rosto que antes estava tão cheio de risos e graça, se fechou num olhar choroso. — Como assim, Louis? Você vai embora pra onde? Como eu vou… como eu vou f-ficar sem v-você?
— Não chora, Harry — Louis se apoiou em um braço para tocar nas bochechas dela, realmente ficando com o coração amolecido. — Eu vou comprar uma casa. Mas enquanto não consigo encontrar uma que me agrade, que era o que eu estava fazendo, irei ficar aqui.
Harry ficou revoltada. Se grudou nos próprios joelhos e começou um choro baixinho, muito abatida. Louis tentou puxar seu braço para ver seu rostinho, falhando miseravelmente.
— Isso não é justo.
— Olha pra mim.
Harry só deixou um olhinho seu amostra. Louis teria que se contentar somente com aquilo.
— Eu cometo loucuras por você toda vez que estamos juntos. Você sabe que Desmond nunca aprovaria isso — enquanto falava, tirava os cachos achocolatados de Harry da frente de seu rosto, ganhando a atenção da garota aos poucos. — Então, imagine que sempre estarei aqui na fazenda. Sempre estarei aqui quando você perder umas das suas coelhinhas…
Harry soltou uma risadinha, finalmente colocando seu queixo apoiado em seu braço, deixando Louis ver todo seu rosto.
— Quando você quiser só chorar no meu colo, desabafando sobre seus problemas, sempre estarei aqui. Quando você quiser o meu colo para desestressar, também estarei aqui. E quem sabe, em anos futuros, podemos seguir sem nos esconder. Entende o que quero dizer, meu amor?
— Uhum… — Harry parecia uma bonequinha prestando atenção em Louis. — Então, eu sou sua namorada?
— Você é tudo pra mim.
Ficou toda vermelhinha só de ouvir Louis dizer que era tudo para ele.
Harry se jogou em Louis, tendo seu corpo sendo abraçado pelos braços do único homem que a importava.
E as condições eram simples. Sabia que somente alguns anos poderiam dar a eles uma certa liberdade, e tudo bem. Louis não deixaria Harry por nada nesse mundo. Se passou um ano desde que se conheceram devidamente.
Construíram uma relação muito gostosa de ser vivida. Muitas das vezes, Harry só ia no quarto de Louis para ficar abraçada a ele, e muitas das vezes, Louis ia em seu quarto para deitar com sua garotinha, pelos pedidos manhosos da mesma. Ambos contaram inúmeras histórias de suas vidas, Harry admitiu as saudades que sentia de Desmond, e que boa parte de sua vida, nunca teve uma atenção que realmente merecia. Bem, isso ficou nítido para Louis.
Harry se entregava de corpo e alma. Louis a recebia de corpo e alma. E quem sabe, em uma casinha que finalmente agradasse Louis, não podiam iniciar uma outra história?
Muitas coisas se fizeram incertas naquela montanha russa de sentimentos e acontecimentos. Mas de uma coisa eles sabiam: Harry sempre vai precisar de Louis, e ele sempre estará lá por ela.
[…] Afinal, todo bichinho precisa de seu dono, não é mesmo?
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butterfly--skinny · 3 months
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não comece amanhã, comece hoje.
você já está gorda demais, acha que esses elogios são verdadeiros ou apenas por dó?.. não tem vergonha? acha que está bonita?... você está vivendo em seu mundinho de ilusões, pare e pense, você precisa ser magra. ossos aparentes, coxas finas e separação entre elas sem precisar c inclinar. desse jeito você nunca vai conseguir c sentir bem naquela roupa. você deveria fechar essa boca imunda e começar a pensar em como seria sua vida c vc fosse a mais magra e a mais bela, ora.. não consegue? fraca. vá em frente então. COMA COMA COMA e apodreça nesse corpo gordo e nojento repleto de banhas. ou você está preparada? comece hoje e tenha os resultados que sempre quis durante a sua vida toda, vamos lá, COMECE.
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cherryblogss · 3 months
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Si Tú Supieras
avisinhos: infidelidade(reader é comprometida), pet names 100 vezes, creampie, dirty talk, fingering, penetração vaginal, sexo oral ( f e m), size kink, rough sex, daddy kink? temos, dumbfication, diferença de idade uns 10 anos, enzo meio manipulador, degradação, innocence kink, power play(?), um pouquinho de sexo em locais públicos, sexo desprotegido (quem fizer o cu vai cair), uma frase mencionando sexo anal, eu não entendendo nada de advogados, no início mencionado que a reader é meio girly🎀 coquette🎀, diálogo podreco pq eu só converso com meus gatos.
notinha: oiii, essa é ideia que eu cheguei ate a apagar dos meus rascunho pq não gostei como ficou, mas ☝️ como não consegui parar de pensar nela dei outra chance, não tenho certeza se ficou bom.
meio imoral mas aq é só fanficagem, also pelo bem da fic o enzo tem uns 36 anos. novamente, não tenho o hábito de escrever fics, então peço misericórdia e paciência 🧎‍♀️‍➡️ editei essa escutando my all da mariah carey and o título é baseado na música da diva Tini💋 Espero que gostem!!!
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Sinopse: Quando seu namorado é promovido no trabalho não esperava que nada fosse mudar, além de ficar cada vez mais sozinha, até que você conhece o chefe do seu namorado que te mostra um mundo totalmente diferente do seu. ☆
Enzo!amante x leitora
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Enzo Vogrincic arrancava suspiros por onde passa. Isso não é segredo pra ninguém. Quando seu namorado de 3 anos, anunciou sua promoção de estagiário para sócio no escritório de advocacia Vogrincic&Associados você não esperava que o chefe dele fosse tão... jovem e charmoso.
Conheceu oficialmente o sr. Vogrincic (que insistiu depois de um oi em chamar ele apenas pelo primeiro nome) no jantar especial pra comemorar as promoções na empresa. Ainda sentia aquele arrepio de quando o viu pela primeira vez, se apresentando a você com um sorriso de lado e apertando sua mão acariciando ela sutilmente com o polegar. Ria sozinha sempre que lembrava pensar ter imaginado o carinho ousado.
Podia dizer que se surpreendeu mais ainda quando Enzo foi puxar conversa sozinho com você, após ver como seu namorado não te incluia nas conversa e nem te dava atenção, fazendo você se afastar silenciosamente até ficar isolada em um canto com um copo de champanhe. Definitivamente, Enzo Vogrincic não perdia oportunidades de ganhar e, ele com certeza, queria ganhar sua devoção. Apesar da diferença de idade a conversa fluía naturalmente, vocês dois falando sobre qualquer coisa que vinha a mente esquecendo todo o mundo ao redor.
Não era novidade que o seu namoro tinha esfriado, nem mesmo saindo pra fazer algo te animava mais. No quesito sexual, você não sentia a diferença. Até no início do namoro não era uma experiência excitante, nunca tentavam coisas novas e quase sempre nem dava tempo de você pensar em gozar ou fazer algo mais, porque sempre acabava rápido demais. As vezes sentia que ficava no relacionamento apenas por ser cômodo e confortável não ter grandes surpresas. Conhecer Vogrincic definitivamente ressuscitou uma parte sua que estava dormente. Pensava nele e sentia sua buceta contrair ao redor do vazio implorando pra ser preenchida, fantasiava sobre aqueles dedos te fodendo até suas pernas tremerem. Nas raras vezes que se viram depois do jantar, você sempre passava boas horas no banho ao chegar em casa.
Para Enzo, a vida já era estressante o suficiente. Comandava uma firma de sucesso, tinha um grande número de casos ganhos e funcionários competentes. Sua vida era totalmente dedicada a ser cada vez mais bem sucedido, o que em parte era extremamente desgastante, então adicionar um relacionamento a isso não estava nos planos dele. No entanto, depois de te conhecer não conseguia parar de imaginar como seria ter alguém você esperando ele em casa todos os dias e compartilhando a vida.
Enzo não enganava a si mesmo, quando te viu pela primeira vez igual uma muñequita, toda bonitinha com uma vestidinho rosa claro colado marcando seus seios e cintura, com um tiara rosa nos cabelos encaracolados e longos dando um ar a mais de inocência. Ele sentia sua calça ficando apertada quando mais te admirava e fantasiava sobre o que você escondia por trás dessa aparência adorável.
Durante o tempo que interagiram, o mais velho se aproveitava da sua timidez pra ousar mais e mais, sabendo que até se você não quisesse ele tão perto não teria coragem de dizer pra se afastar.
Enzo não era bobo. Por ser bem mais experiente, sabia identificar quando uma mulher sentia atração. O jeito como você gaguejava, dava risadinhas e ficava com o rosto avermelhado quando ele tocava seu ombro ao falar. Portanto, ele usa e abusa do charme e daqueles olhos de coitado prendendo sua atenção nele. Ele estava determinado a te conquistar.
Por isso, um dia que você foi deixar as chaves de casa pro seu namorado, Enzo aproveitou que ele se encontrava em audiência, te puxou pra sala de reuniões e te fodeu ali mesmo. Sentia que ele tinha lançado um feitiço sobre você. Nunca se imaginou fazendo as coisas que deixou ele fazer naquele lugar. Deixou o mais velho foder sua boquinha enquanto te fazia masturbar sua buceta se fodendo nos dedinhos deixando ela abertinha pra ele meter depois. Ele te fodeu por trás com você empinada e seus peitos pressionados na mesa grande, seu primeiro orgasmo depois de tanto tempo foi tão intenso que sua visão apagou por alguns minutos. Enzo não podia acreditar como sua bucetinha era apertada ao redor do pau grosso dele e quase o engolia toda vez que metia até a cabecinha beijar seu cervix.
Vocês se encontravam pelo menos uma vez na semana em qualquer lugar pra foder. Já foderam na casa dele em quase todos os cantos, no escritório dele, em hotéis, festas da empresa e até no banheiro de um restaurante. Sempre que te via o mais velho tentava - e conseguia - te foder até você ter que tampar sua própria boca por gemer alto demais. Enzo sempre fazia questão de deixar seu namorado o mais ocupado possível pra poder aproveitar cada momento oportuno com você.
A ocasião que você mais temeu serem descobertos foi na comemoração de aniversário da firma em que ele estava mais assanhado que o normal, apertava sua bunda sempre que passava perto e depois te dedou em um lugar isolado do resort enquanto você usava o biquíni lilás minúsculo escolhido especialmente por ele. As vezes parecia que Enzo tinha vontade de alguém descobrir.
Entretanto, tinha o outro lado dele. Um lado que você não esperava em um caso ilícito. Ele era super atencioso, sempre te trazia presentes das viagens e constantemente se preocupava com seu bem estar e felicidade. Uma vez te levou até uma cidade mais distante aproveitando pra tirar múltiplas fotografias suas distraída admirando os pontos turísticos do local. Ness dia, em segredo, gravou um videozinho seu apontando pra uma pintura do museu falando todos seus pensamentos sobre a obra admirando as técnicas de pintura e sombra. Repetia diversas vezes a gravação toda vez que sentia sua falta. Adora escutar sua voz e como sua mente funciona, se ele pudesse escutaria pra sempre seus pensamentos desde os mais rasos até os mais profundos.
Para você estava ficando difícil manter o casinho. Ultimamente, sempre que chegava em casa era acometida por pensamentos melancólicos. Nunca, nem no início do seu namoro, sentia que era tão adorada e ouvida. O que mais pesava sua consciência era desejar se sentir amada não pelo seu namorado, e sim, pelo chefe dele. Após 5 meses se encontrando as escondidas, podia afirmar com toda certeza que estava perdidamente apaixonada por Enzo Vogrincic. Tentando conter seus sentimentos, passou a se ocupar mais no trabalho e ignorar Enzo sempre que podia. Não queria correr o risco dele quebrar seu coração, já bastava estar se sentindo horrível por não conseguir separar sexo de paixão.
Mesmo que fosse recíproco, o que fariam? Ele iria querer algo sério? E se ele terminasse meses depois porque perdeu a graça não se esconder mais? E se ele não fosse feliz no relacionamento por causa da diferença de idade? Tinha muitas inseguranças envolvidas.
Com isso em mente, decidiu que hoje terminaria tudo. Mandando uma mensagem pedindo pra conversar com ele urgentemente, logo se encaminhando pra casa dele depois de duas semanas sem se encontrarem. Estava com o discurso planejado e tentando conter as lágrimas toda vez que pensava em não ver mais ele.
No elevador a caminho do apartamento luxuoso, suas mãos suavam enquanto seu coração batia aceleradamente, receosa pelo o que estava prestes a acontecer. Só restava tentar se acalmar pra poder criar coragem de olhar naqueles olhos castanhos e dizer que não quer mais vê-lo.
Ao abrir a porta, Enzo te recebeu da mesma forma que fazia toda vez, com um abraço apertado e um selinho rápido. Sentia como se estivesse chegando em casa mesmo sabendo que aquele lugar estava longe de ser sua casa de fato. O perfume gostos dele inundava seus sentidos fazendo um arrepio percorrer sua espinha. Entrou no apartamento, deixando sua bolsa e sapatos na entrada, se distanciando dele até ficar no meio da sala olhando ao redor procurando coragem pra quebrar o gelo em qualquer canto.
Vê a gatinha dele dormindo pacificamente na caminha dela, achava adorável como ela era o oposto do dono sempre sendo rabugenta e antipática, até que um dia ela deitou no seu colo enquanto cochilava no sofá e desde então a felina sempre buscava sua atenção.
"Tá muito linda com esse vestido, cariño." Enzo chega te abraçando por trás deixando beijinhos estalados na lateral do seu pescoço na medida que vai arrastando a alça fina do vestido de verão que usava, as pontas dos cabelos longos faziam cócegas nos seus ombros causando arrepios no seu corpo. Você encolhe os ombros tentando afastar os beijos do mais velho que agarra sua cintura e vira você pra ele te obrigando a encarar aqueles olhos castanhos.
"Senti saudades, bonequinha" falou em um português quebrado aproximando o rosto do seu, enfim diminuindo a distância entre os lábios. Você se entregou ao beijo totalmente intoxicada pelo cheiro do perfume dele e aqueles lábios carnudos. "Fiz sua comida favorita pra jantar, chiquita"
Tremendo tanto pelo beijo gostoso quanto pelo medo da conversa que tinha pela frente. Assentiu, deixando ele te puxar pela mão, guiando os dois pra mesa de jantar que já se encontrava servida com duas taças do seu vinho favorito. Enzo sempre insistia em você sentar o mais perto dele possível, porque gostava de segurar sua mão ou sua perna entre uma colherada e outra. Você até tentou sentar meio longe, mas ele puxou sua cadeira pra perto te olhando com o cenho franzido e a boca repuxada pra um lado.
Vocês jantaram conversando casualmente sobre como estava a vida nos dias que não se viram, mas nunca mencionavam a tensão no ar. A mão grande de Enzo de vez em quando acariciava sua perna durante a refeição, mas você não retribuía o carinho e nem reagia, continuando a postergar a conversa e quando terminou de comer primeiro que ele se levantou em direção a pia. Se encontravam em um silêncio desconfortável enquanto você lavava a louça, até que derrubou a taça de vinho na pia fazendo-a se quebrar em vários pedacinhos, Enzo que estava concentrado só mexendo no celular na mesa, olha pra você assustado com o barulho do vidro dilacerando levantando rapidamente até você.
Desesperada, tentou coletar os cacos de vidro com a mão de forma desatenta, sentiu a ardência do corte antes mesmo de olhar pro dedo. soltando um gemido assustado segurou o dedo que sangrava. Enzo pegou a sua mão analisando o corte e levando em baixo da água pra limpar o sangue.
"oh, amorcito, vou ir buscar um band-aid no banheiro pra você." Disse acariciando seu cabelo com a outra mão."Fica quietinha aqui, ok?"
Assim que ele terminou de falar o celular dele apitou novamente um nova notificação, fazendo vocês dois olharem na direção da tela, quando enzo percebeu você olhando apagou a tela e deixou o aparelho na bancada com força, saindo de perto de você encaminhando-se ao banheiro onde guardava o kit médico.
Você pulou de susto quando ele virou o celular na bancada com pressa, assustada com a repentina mudançade comportamento do uruguaio. Mais medos surgiam no seu interior. E se ele tivesse outra? Isso você não aguentaria, já sentia um formigamento nas pernas e enjoos só de imaginar ele com uma outra mulher. Apesar da devoção que ele tinha por você, não era difícil desconfiar disso. Enzo era um homem muito bonito e, honestamente, insaciável.
Espiou na direção do corredor, sorrateiramente pegando o celular pra tentar ver o que ele escondia. Definitivamente não é o que você esperava. Encarava atônita a tela do celular acesa, processando lentamente o que seus olhos viam. A tela de bloqueio era uma foto sua sorridente usando uma camisa social do maior brincando com a gatinha dele. Seu coração errou uma batida e seu estômago revirou com borboletas. Como iria ter coragem de deixar ele agora? Sentia o peso de lágrimas brotando nos cantos dos seus olhos.
Quando escutou os passos retornando devolveu o aparelho pro lugar que estava e se recostou na bancada fingindo interesse pelo dedo machucado.
Durante os minutos que ele fez o curativo no seu dedo, vocês não trocaram contato visual e nem falaram nada, sentindo que a tensão no ar estava pra ser quebrada com o mínimo barulho. Ao terminar o trabalho, Enzo se afastou e quebrou o silêncio incômodo, sabendo que você não teria coragem de falar nada.
"Então... você pediu pra conversarmos" Encarou seus olhos lindos te achando adorável mesmo irritado com a sua enrolação. "Da última vez que pediu implorou pra eu foder esse cuzinho gostoso" disse com um sorriso de canto por mais que os olhos estivessem carregados de preocupação.
"Não tô aqui pra falar sobre... isso" respondeu desviando o olhar sentindo um calor crescer nas suas bochechas e, inevitavelmente, no meio das pernas pela lembrança. Ainda se encontrava sem palavras, buscando dentro da sua mente o discurso planejado durante horas de devaneios.
"Você disse que queria conversar e pelo seu comportamento já devo imaginar sobre o que vamos brigar" Disse com uma expressão séria, cruzando os braços e suspirando como se não tivesse paciência pra nada disso.
Brigar? Você só queria dizer tudo, esperar ele aceitar e poder ir chorar sozinha no banheiro de casa. Não imaginava ter que lutar pra convencer ele. Suspeitava que talvez ele sentia o mesmo? Sim, mas quem disse que ele iria querer algo com uma ex-namorada de um sócio.
"Acho que deveríamos parar de se ver" Disse sem conseguir olhar pra ele, apenas encarava a rua e outros prédios vistos pela janela da cozinha.
"Ah, é?" Disse chegando mais perto consequentemente fazendo você não ter mais nada pra olhar senão ele. A presença dele expressava tanta dominância que te sufocava.
"É" Murmurou em uma voz minúscula que se ele não estivese tão perto não conseguiria ouvir. O uruguaio passou as mãos pelos cabelos, sentindo seu coração errar uma batida, pois rezava muito pra estar errado sobre o seu sumiço e interesse repentino em "conversar".
"Princesa, se você quiser terminar tudo, vou entender, mas não pense que vou te deixar em paz"
"O que? Vai me perseguir na rua e essas coisas de louco?" Começou a elevar a voz frustada com a reação dele. Ele realmente parecia um louco, primeiro mudando de assunto e depois te ameaçando. Ele pensava que você só ia ceder a qualquer coisa pra ficar com ele sendo o que exatemente? ficantes?
"Você que nunca quis terminar seu namoro medíocre e fica colocando a culpa em mim" Disse apontando o dedo na sua cara, enquanto elevava a voz ficando com o rosto cada vez mais vermelho. "Todos esses meses me olhando como se eu fosse tudo o que você queria, mas nem chegou perto de sequer dar um tempo com aquele imbecil"
"Não está sendo justo comigo e você sabe disso" sua voz começava a tremer com as lágrimas ameaçando cair.
Respirando fundo pra se acalmar e tentar pensar no que fazer. Tem noção que ser bruto com você não iria surtir nenhum efeito a não ser te afastar, decidiu tentar uma abordagem diferente, iria te ganhar de novo como sempre fazia, acariciou as linhas de expressão na testa enquanto juntava as palavras pra te convencer que ele podia te dar tudo o que queria.
"Eu sei que é complicado, mi amor" Testando as águas, segurou suas mãos, franzindo a testa enquanto projetava os olhos mais carentes que podia. "Queria que essa decisão partisse de você, amor. Sinto que por causa da minha idade e, sabe, ser chefe do seu, espero, ex-namorado não seria adequado pedir algo tão invasivo"
Percebendo que seu olhar ficou mais distante, virou seu rosto pra encara-lo e tentar transmitir todo o amor que ele sentia por ti. Apesar de nunca dizer em voz alta, Enzo tinha consciência que te amava, fazia de tudo pra te agradar e impacientemente esperava que um dia você terminasse pra ficar só com ele.
"Não sei em qual momento deixei você sentir que eu te quero mais que tudo, todos os dias da minha vida" Continuou falando enquanto acaracia sua pele com as mãos grandes te olhando com os olhos brilhando de amor. "Sou feito pra você e você feita pra mim, nena"
"Larga ele, chiquita" disse segurando sua nuca enquanto distribuía beijinhos no seu rosto "e vem ficar com um homem de verdade"
Sentindo seu último fio de resistência arrebentando, se entregou aos lábios do moreno. Fechando os olhos, gemeu manhosa na medida que Enzo enchia seu pescoço de chupões e beijos estalados.
"Sou seu assim como você é minha" disse quando levantou a cabeça pra te encarar com aqueles olhos cativantes. Percebendo que você já estava totalmente entregue aos encantos dele, abaixou as alças do seu vestido de verão deixando seus peitos expostos com os biquinhos eriçados.
Novamente, distribuiu beijos pelo seu pescoço até chegar nos seios nus, primeiramente, lambeu os dois pontinhos e quando deixou bem babadinho, começou a sugar a carne mordiscando levemente o mamilo tentando enfiar o máximo dentro da boca, suspirando ao redor da pele macia. Depois de deixar seus peitinhos brilhantes com a saliva dele junto de chupões aqui e ali, te surpreendeu ao segurar a parte de trás das suas coxas, impulsionando o seu corpo pra te carregando no colo até o quarto.
Deitando você na cama sem quebrar o contato visual, Enzo voltou a conectar os lábios inchados aos seus, matando a saudade de todas as partes de você enquanto alisava o seu corpo apertando de vez em quando.
"Vou te foder nesse vestidinho de puta" desceu mais ainda a parte de cima do vestido deixando embolado na sua cintura.
Enzo realmente tentava fingir costume, mas toda vez que te via nua era como ver uma deusa tomar forma em sua frente. Um ser mítico que só existia nos sonhos mais distantes. Seus olhos passearam pelo seu rosto perfeito, descendo pra aqueles peitinhos que ele era obcecado e já até tinha conseguido foder, as curvas da cintura e quadris com algumas marquinhas de estrias que faziam ele salivar com vontade de deixar chupões na área, a linda bucetinha apertada e aquelas pernas com coxas fartas preenchidas com pintinhas aqui e ali.
Enzo chupava seus peitos enquanto abaixava a mão esquerda pra te tocar por cima da calcinha. Acariava com dois dedos a extensão da buceta de vez em quando parando pra massagear em círculos seu pontinho pulsante, sentindo que a umidade já começava a manchar o tecido arrastou a peça pro lado. Você arqueou as costas, gemendo manhosa ao sentir o contato pele a pele. Com a ponta dos dedos, ele recolhe um pouco dos líquidos na entradinha apertada e esfrega nos lábios.
"Acho que ela sentiu saudades de mim, né?" disse rindo baixinho inserindo um dedo grosso, enquanto circulava o clitóris com o polegar. "Porra, só com meus dedos você já fica toda molhadinha"
Você arqueou as costas, gemendo alto ao sentir o contato depois de tanto tempo, continuou a te dedar enquanto fazia promessas de tudo que iria fazer com você depois de deixar ele na mão e magoa-lo. Quando ele já tinha 3 dedos estimulando o ponto sensível dentro de você e o polegar massageava seu clitóris, mas quando você estava perto de gozar ele parava. Continuando nessa provocação por mais alguns minutos, ele deixa você gozar depois de dizer que deixaria ele te foder igual a vadia mimada que era.
Querendo matar a saudade dele, implorou com uma voz baixinha pra ele deixar você chupar o membro dele e fazer uma bagunça na sua boquinha.
"Só vai colocar meu pau nessa boquinha se deixar eu foder ela, ouviu?" Fala apertando suas bochechas forçando sua boca a formar um biquinho, a força que ele aplica com certeza deixando marcas. "Tentar me deixar foi um erro, princesa"
Você permanece calada totalmente imersa e perdida nas sensações, nunca imaginando que seu dia acabaria assim. Com o mais velho te fazendo juras de amor enquanto estava prestes a te foder.
"Tá burrinha já é? Responde a tu papi" Soltou seu rosto pra dar um tapa estalado na sua bochecha esquerda. Sua cabeça vira pro lado com o impacto da palma no seu rosto, se obrigando a responder com um um "sí" baixinho. Não podia evitar sentir sua buceta ficando mais molhada com o jeito bruto que era tratada. Adorava o constraste que viria depois mais ainda, após tudo isso ele iria te massagear inteira e encher de beijos.
Enzo levantou ficando de pé perto da cama, entendendo o recado forçou suas pernas a funcionarem pra ir em direção a ele.
"Não, não." Te interrompeu quando você se aproximou engatinhando da figura esbelta do uruguaio tentando agarra o membro grosso com a cabecinha vermelha babando. "Quero fazer diferente hoje"
Te posicionou deitada com a cabeça pendurada na beirada da cama olhando pra ele com os olhinhos brilhantes de amor e desejo, pronta pra receber tudo o que ele tinha pra te dar. Aproximou mais ainda os quadris do seu rosto, esfregando o pau nas suas bochechas deixando um rastro úmido por onde passava.
Primeiro enfiou dois dedos na sua boca fazendo você chupar os dígitos avidamente. Você rolava a língua deles fingindo ser a cabeça do pau que desejava. Logo em seguida, direcionou a mão novamente pra sua intimidade sensível, acariciando levemente a região te fazendo soltar miadinhos manhosos, aproveitando que você abriu a boca começou a esfregar a cabecinha do pau nos seus lábios, metendo aos poucos treinando sua boca pra receber todo o comprimento. Após ver que estava mais relaxada começou a foder sua boquinha com força soltando gemidos graves com a sensação quente ao redor do membro.
Ele apertava sua garganta marcada a cada estocada profunda, quando sentia seus gemidos vibrando ao redor do membro jogava a cabeça pra trás gemendo alto com a voz rouca e impulsionando os quadris cada vez mais rápido. Se curvou sobre seu corpo, te deixando sufocada de pica, começando a distribuir beijos molhados pela sua virilha até chegar no clitóris inchado, chupando e linguando ele com a língua mole enquanto abafava os grunhidos roucos na sua bucetinha quente.
Sentindo que gozaria cedo demais. Voltou a ficar com a coluna ereta, retirou o pau babado da sua boca passando as mãos pelos cabelos sedosos. Tentava recuperar o fôlego te observando respirar fundo com a boca inchada, os cabelos bagunçados, rosto totalmente avermelhado e cheio de pré-gozo misturado com saliva. Ainda sim você continuava sendo a mulher mais linda do mundo nos olhos dele.
"Até queria gozar nessa carinha safada, mas agora eu vou foder a minha garotinha" Te orientou a deitar mais no meio da cama enquanto ele subia em cima do seu corpo cobrindo toda a sua silhueta, o mais velho parecia prestes a te devorar com aqueles olhos famintos. Grudou o corpo inteiro no seu esmagando seus seios com o peitoral musculoso e colando o tronco no seu, deixando o vestido fino mais embolado na sua cintura. As mãos e o corpo dele forçavam suas pernas a ficarem ainda mais abertas expondo totalmente sua intimidade para os olhos sedentos.
"Se quiser meu pau enterrado nessa buceta carente vai ter que pedir" Dizia pincelando a cabeça inchada do membro nas suas dobrinhas vez ou outra fingindo que ia penetrar. Se esforçando pra juntar palavras na sua mente revirada pelo momento, disse as únicas coisas que passavam pela sua cabeça.
"quero que você me foda até eu não poder andar, faz o que quiser comigo, coloca tudo dentro de mim, papi" Encarou ele com seus olhos mais pidões, afinando um pouco a voz pra ver se ele parava com a tortura.
Ao ouvir sua súplica, deslizou a cabecinha do membro grande na sua intimidade, soltando suspirou profundos juntos na medida que ele enfiava o restante do comprimento, o seu canalzinho parecia deslocar-se por inteiro pra acomodar a penetração. Quando ele colocou tudo dentro da sua buceta, levou um polegar ao seu clitóris pra te relaxar e poder começar te foder. O quarto era preenchido pela sinfonia dos seus gemidos com o barulho de pele com pele. Enzo alternava entre te foder com força e tirar tudo pra depois enfiar até tocar seu cervix.
As estocadas profundas eram acompanhadas do som molhado e gemidos baixos dele te chamando de gostosa com outro elogios. Você só agarrava os braços musculosos deixando marcas de unha, uma mão grande apertava seu peito esquerdo enquanto a outra ele usava pra se apoiar na cama.
"Ele nunca te fodeu como eu faço né, princesa?" Disse agarrando seu pescoço forçando o contato visual. Você assentia desesperada, nem entendendo a pergunta com os sentidos totalmente consumidos por ele, concordaria com qualquer coisa desde que ele nunca parasse.
"Você gosta de ser essa bonequinha na frente dos outros, mas pro papi é uma putinha, no?" Você sabia que ele estava perto de gozar pelo modo ofegante que enunciava as palavras. "Deve passar o dia no trabalho só pensando em pica" Disse com os quadris perdendo um pouco a precisão e acelerando cada vez mais, os pelos ralos da virilha dele tocavam seu clitóris com o movimento de vai e vem. Ambos soltavam sons altos, vocalizando o prazer intenso. Sabia que não iria conseguir segurar mais seu clímax, sua buceta se contraindo com um menor de intervalo de tempo junto com o calor crescente no seu ventre.
"Papi... quero gozar, quero molhar seu pau, por favor" se esforçou pra soltar as palavras entre arfadas e gemidos agudos, passeando as mãos pela pele bronzeada por onde alcançava, prendia os cabelos longos nas suas mãos e tentava sentir o máximo do corpo dele, desesperada pra gozar.
"Goza pro seu papi, chiquita" Você não precisava de mais nem uma ordem, relaxou o corpo inteiro deixando as ondas de prazer te consumirem, encolhendo os dedos dos pés apertando ainda mais o uruguaio contra o seu corpo, sentiu uma grande quantidade de lubrificação sair do seu canalzinho com o orgasmo intenso. Ao sentir as paredes quase espremendo o pau dele, Enzo fechou os olhos, soltando um gemido alto agarrando suas coxas com força ao gozar junto com você.
Deu curtas estocadas deslocando ainda mais os líquidos dentro de você fazendo vazar ainda mais. Retirou o membro da sua boceta dormente e gemeu baixinho, dando um aperto final nas suas coxas assistindo a porra dele sair do seu buraquinho arrombado.
Aproximou o rosto do seu, distribuindo beijos pela sua face enquanto segurava um sorriso bobo, estava em êxtase que finalmente te teria só pra ele. Já imagina tendo todas as suas coisas no apartamento dele, acordar ao seu lado todos os dias, te beijar quando quiser e fazer de tudo pra nunca mais você se sentir insegura ou sozinha.
"Yo te amo mucho, pequeña. Não faria nada diferente se o resultado sempre fosse ter você comigo" disse com aqueles olhos dóceis brilhando de paixão.
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enfim a reader e eu deveria passar anos na cadeia por ter feito isso com nosso nanico
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