#storia dell'Italia meridionale
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kneedeepincynade · 2 years ago
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The Meloni government appears to be not only nostalgic of fascism but also of the 55 days at Peking, hoping perhaps to achieve some "glory" as the imperialists before her. But times have changed, and now Italy is weak and China is strong
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⚠️ AGGRESSIVITÀ E AVVENTURISMO ANTI-CINESE DELL'ITALIA: DALL'IPOCRISIA SULLA "PACE NELLO STRETTO" ALL'INTERFERENZA NEGLI AFFARI INTERNI CINESI ⚠️
🇮🇹 Dopo aver deciso di inviare Navi da Guerra in Oriente, verso il Mar Cinese Meridionale, e aver programmato l'invio della Portaerei Cavour, con un Cacciatorpediniere, una Fregata e una Nave da Rifornimento nel Pacifico, in funzione anti-Cinese, e aver dialogato - tramite il Ministro Adolfo Urso - con il regime-fantoccio di Taiwan per il rafforzamento dei rapporti commerciali, la "sovranista", la "patriota" è pronta a prendere posizioni sempre più aggressive e anti-Cinesi, interferendo pesantemente negli Affari Interni della Cina, e sciorinando distorsioni della realtà e falsità contro la Repubblica Popolare Cinese 🤮
😡L'ipocrisia del Governo Italiano, che invia Navi da Guerra contro la Cina, e calpesta il Principio dell'Unica Cina, ma poi «dichiara il suo sostegno alla Pace e alla Stabilità nello Stretto di Taiwan», non ha proprio fine 🤮
🤡 A rendere il tutto ancora peggiore, però, vi è la firma del Memorandum d'Intesa pro-regime-fantoccio tra Giorgia Meloni e Rishi Sunak, una delle figure più anti-Cinesi e pro-Colonialismo in assoluto, che in passato ha promesso di di sciogliere e bandire ogni "Istituto Confucio" in Gran Bretagna, bollandoli come "strumento di propaganda del Partito Comunista Cinese", dichiarando l'inizio di una guerra culturale ad un paese - la Cina - che ha oltre 5.000 anni di storia 🇨🇳
🤡 Giorgia Meloni e Sunak hanno «riaffermato la condivisa opposizione alle modifiche unilaterali allo status quo» nello Stretto, e dichiarato che Italia e Regno Unito continueranno a coordinarsi per «sostenere l'ordine internazionale basato sulle regole», ovvero - come spiegato dal Ministro Lavrov e dal Compagno Wang Wenbin - l'ordine egemonico a guida USA 🇺🇸
🇮🇹 Non contenta, però, la "patriota" ha deciso di interferire negli Affari Interni della Cina, sciorinando la ridicola e colonialista retorica anti-Cinese sulla Questione dello Xinjiang, del Tibet e di Hong Kong ❗️
🤹‍♂️ Ironico come, ad attaccare la Cina sulla Questione dello Xinjiang, non vi sia neanche un Paese Musulmano, ma solo Paesi Occidentali (i più islamofobi in assoluto) del "Collective West", che portano avanti una retorica menzognera che attinge a piene mani dal pericoloso concetto di Goebbels «Accusa l'altro di ciò di cui tu sei colpevole» ❗️
🤔 Per comprendere al meglio la Questione dello Xinjiang, del Tibet e di Hong Kong è necessario rifarsi a questi contenuti:
🌺 Master-Post sullo Xinjiang 🌃
🧾 Documenti da leggere: La CIA in Tibet, 1957 - 1969 🔥| Dalai Lama, figura schiavista 🤢 | Tibet dal 1951: Liberazione, Sviluppo e Prosperità 💕
🤔 Cosa intende l'Occidente quando parla di "disgregazione" della Russia e di Separatismo anti-Cinese mascherato da Democrazia? ⚔️
🇨🇳 Per Hong Kong e i tentativi di Rivoluzione Colorata degli USA, rifarsi a questi post del Collettivo Shaoshan: I, II, III, IV, V 🌺
🇮🇹 Giorgia Meloni è da sempre anti-Cinese, così come è legata a doppio filo agli Stati Uniti e alla NATO, qui sotto per approfondire:
🔺Provocazione guerrafondaia dell'Italia nei confronti della Cina | La Cavour ⚔️
🔺Giorgia Meloni, il suo "Taiwan First" e le posizioni anti-Cinesi ⚔️
🔺Giorgia Meloni: "Con me al Governo, l'Italia uscirà dalla Nuova Via della Seta" 🤦‍♀️
🔺Avventurismo anti-Cinese dell'Italia: Navi da Guerra verso la Cina ⚔️
🔺Gli USA chiedono all'Italia una rottura dei rapporti con la Cina nell'ambito della Nuova Via della Seta 🇺🇸
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⚠️ ITALY'S ANTI-CHINESE AGGRESSIVENESS AND ADVENTURISM: FROM HYPOCRISY ABOUT "PEACE IN THE STRAITS" TO INTERFERENCE IN CHINESE INTERNAL AFFAIRS ⚠️
🇮🇹 After having decided to send Warships to the East, towards the South China Sea, and having planned to send the Cavour Aircraft Carrier, with a Destroyer, a Frigate and a Supply Ship to the Pacific, in an anti-Chinese function, and having dialogued - through Minister Adolfo Urso - with the puppet regime of Taiwan to strengthen trade relations, the "sovereign", the "patriotic" is ready to take ever more aggressive and anti-Chinese positions, heavily interfering in Internal Affairs of China, and spreading distortions of reality and falsehoods against the People's Republic of China 🤮
😡 The hypocrisy of the Italian Government, which sends Warships against China, and tramples on the One China Principle, but then "declares its support for Peace and Stability in the Taiwan Strait", has no end 🤮
🤡 To make it even worse, however, there is the signing of the pro-regime-puppet Memorandum between Giorgia Meloni and Rishi Sunak, one of the most anti-Chinese and pro-colonial figures ever, who in the past promised to disband and ban every "Confucius Institute" in Britain, branding them as a "propaganda tool of the Communist Party of China", declaring the start of a culture war on a country - China - which has over 5,000 years of history 🇨🇳
🤡 Giorgia Meloni and Sunak "reaffirmed their shared opposition to unilateral changes to the status quo" in the Strait, and declared that Italy and the United Kingdom will continue to coordinate to "uphold the rules-based international order", i.e. - as explained by Minister Lavrov and Comrade Wang Wenbin - the US-led hegemonic order 🇺🇸
🇮🇹Not happy, however, the "patriot" decided to interfere in China's internal affairs, pouring out the ridiculous and colonialist anti-Chinese rhetoric on the Xinjiang, Tibet and Hong Kong issues ❗️
🤹‍♂️ Ironic how, to attack China on the Xinjiang issue, there is not even a Muslim country, but only Western countries (the most Islamophobic ever) of the "Collective West", which carry on a lying rhetoric that draws on full hands from the dangerous concept of Goebbels «Accuse the other of what you are guilty of» ❗️
🤔 To better understand the Xinjiang, Tibet and Hong Kong issue, it is necessary to refer to the following contents:
🌺 Xinjiang Master-Post 🌃
🧾 Documents to read: The CIA in Tibet, 1957 - 1969 🔥 | Dalai Lama, slave figure 🤢 | Tibet since 1951: Liberation, Development and Prosperity 💕
🤔 What does the West mean when it talks about the "breakup" of Russia and anti-Chinese separatism masquerading as Democracy? ⚔️
🇨🇳 For Hong Kong and US Color Revolution attempts, refer to these posts from the Shaoshan Collective: I, II, III, IV, V 🌺
🇮🇹Giorgia Meloni has always been anti-Chinese, just as she is closely linked to the United States and NATO, read more below:
🔺 Italy's warmongering provocation against China | The Cavour ⚔️
🔺Giorgia Meloni, her "Taiwan First" and anti-Chinese positions ⚔️
🔺Giorgia Meloni: "With me in government, Italy will exit the New Silk Road" 🤦‍♀️
🔺Anti-Chinese Adventurism of Italy: Warships to China ⚔️
🔺The USA asks Italy to break relations with China in the context of the New Silk Road 🇺🇸
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cinquecolonnemagazine · 6 months ago
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Sannio: viaggio tra Storia, Natura e Sapori
Il Sannio, situato nel cuore dell'Italia meridionale, è una terra ricca di storia, cultura e bellezze naturali che aspetta solo di essere esplorata. Antica regione abitata dai Sanniti, popolo fiero e tenace, il Sannio conserva ancora oggi tracce del suo glorioso passato, offrendo ai visitatori un affascinante itinerario tra borghi medievali, siti archeologici e paesaggi mozzafiato. Un territorio ricco di storia e cultura Il Sannio vanta una storia millenaria che risale all'epoca sannitica, quando questa fiera popolazione resistette con coraggio all'espansione romana. Testimonianze di questo antico passato sono ancora visibili in numerosi siti archeologici, come quello di Altilia, Pietrabbondante e Roseto Valfortore, dove si possono ammirare resti di città fortificate, templi e teatri. Paesaggi incontaminati e borghi pittoreschi Il Sannio è caratterizzato da un paesaggio variegato che spazia dalle montagne innevate del Matese alle verdi colline ricoperte di vigneti e uliveti. Non mancano laghi cristallini, fiumi incontaminati e boschi rigogliosi, che offrono agli amanti della natura infinite opportunità per escursioni, trekking e attività all'aria aperta. Tra i borghi pittoreschi da non perdere, meritano una menzione: - San Marco dei Cavoti: Arroccato su un colle, questo borgo medievale vanta un centro storico perfettamente conservato, con chiese antiche, palazzi signorili e vicoli suggestivi. - Montefalcone: Conosciuto come il "balcone del Sannio", questo borgo offre panorami mozzafiato sulla vallata sottostante. Da visitare il Castello Svevo e la Chiesa Madre. - Colle Sannita: Famoso per la produzione di fichi, questo borgo ospita anche un interessante Museo Etnografico e un suggestivo centro storico. Un paradiso per gli amanti del gusto Il Sannio è rinomato per la sua tradizione culinaria ricca di sapori genuini e prodotti tipici di eccellenza. Tra i piatti tipici da assaggiare, troviamo: - Caciocavallo di Agnone: Un formaggio DOP dal sapore intenso e piccante, prodotto con latte ovino - Soppressata di Benevento: Un salame tipico a base di carne di maiale, stagionato in cantina. - Sfogliatelle di Benevento: Un dolce a base di pasta sfoglia ripieno di ricotta e canditii. Il Sannio è anche terra di vini pregiati, come il Sannio DOC, il Taburno DOCG e il Benevento DOCG. Sannio: un'esperienza da non perdere Se siete alla ricerca di una vacanza all'insegna della cultura, della natura e del buon cibo, il Sannio è la destinazione ideale. Con i suoi borghi pittoreschi, i paesaggi incontaminati e la sua ricca tradizione enogastronomica, il Sannio vi conquisterà con la sua autenticità e il suo fascino senza tempo. Immagini di copertina: DepositPhotos Read the full article
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lamilanomagazine · 1 year ago
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Modena: alla Tenda il libro "Sognando la rivoluzione".
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Modena: alla Tenda il libro "Sognando la rivoluzione". Racconta la storia di Lotta continua e della stagione dei movimenti nel sud dell'Italia il libro "Sognando la rivoluzione" che sarà presentato venerdì 20 ottobre, alle 18, alla Tenda di viale Monte Kosica nell'ambito di "Anni scomodi", il ciclo di incontri con l'autore dedicati alla storia recente dell'Italia. All'incontro partecipa Flavio Giordano, l'autore del testo (uscito nel 2021 per le Edizioni dell'Ippogrifo) che si focalizza sulle dinamiche sociali che caratterizzarono la "provincia meridionale" con un'attenzione particolare a Salerno e alle vicende che interessarono Napoli, dipingendo un ritratto delle lotte nel sud dell'Italia dal quale emergono le peculiarità di quei movimenti e le differenze con quelli del nord industrializzato. Promosso dalla biblioteca Giardino e dal Sistema delle biblioteche del Comune di Modena, in collaborazione con La Tenda e con l'associazione L'Asino che vola, il programma di appuntamenti con gli autori si conclude alla biblioteca Giardino, il 27 ottobre con il libro "La combattente" di Stefania Nardini.  ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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personal-reporter · 1 year ago
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Andria: una città ricca di fascino
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Andria è una città di circa 100.000 abitanti situata nella Puglia settentrionale, a pochi chilometri dal confine con la Basilicata. La città ha una lunga storia che risale ai tempi dei Greci e dei Romani ed è stata al centro di molte vicende storiche: fu saccheggiata dai Goti, dai Longobardi, dai Saraceni e dai Normanni. Tuttavia, oggi Andria è soprattutto famosa per la sua architettura, la sua cultura e la sua bellezza naturale. La città è una meta turistica molto popolare, grazie alla sua ricchezza culturale e storica, alle sue tradizioni culinarie e ai suoi paesaggi mozzafiato. Uno dei principali punti di interesse di Andria è il Castello Svevo, uno dei più importanti castelli dell'Italia meridionale, che sorge nel centro storico della città. Costruito dai Normanni nel XII secolo, il castello fu ampliato e ristrutturato dai Svevi nel XIII secolo e successivamente utilizzato come prigione, caserma e magazzino. Oggi ospita il Museo Nazionale Archeologico della Civiltà Contadina, che espone reperti archeologici e oggetti di vita quotidiana della civiltà contadina della Puglia. Un altro luogo che non si può perdere è la Cattedrale di Santa Maria Assunta, una meravigliosa chiesa di stile romanico pugliese che fu costruita nel XII secolo e restaurata nel XVIII secolo. La cattedrale è famosa per il suo portale scolpito in pietra, le sue volte a crociera e il suo coro ligneo, che risale al XVIII secolo. Ma Andria non è solo storia e cultura, è anche una città che offre una vasta gamma di attività all'aria aperta e paesaggi naturali mozzafiato. La città si trova infatti ai piedi del Parco Nazionale dell'Alta Murgia, un'area naturale protetta che copre un'area di 68.000 ettari e offre numerosi sentieri escursionistici per ammirare paesaggi mozzafiato e fauna selvatica. Inoltre, la città è circondata da campi di ulivi e vigneti che producono olio d'oliva e vino di alta qualità. La cucina pugliese è famosa in tutta Italia e il territorio di Andria non fa eccezione. Si può gustare la tipica burrata di Andria, un formaggio cremoso e delicato, e il pane di Altamura, un pane di grano duro prodotto nella vicina città di Altamura. Andria è anche famosa per la Fiera di Sant'Andrea, che si tiene ogni anno il 30 novembre, in coincidenza con la festa del santo patrono della città, Sant'Andrea Apostolo. La fiera è una delle più importanti della regione ed è caratterizzata dalla vendita di prodotti tipici locali, dall'artigianato e dalle attrazioni. Ma non solo storia e cultura: Andria offre anche una vita notturna animata, con molti bar e locali aperti fino a tarda notte. Tra i locali più famosi ci sono il Bizarre Bar, il Mexicali Club, il Bar Oasi e il Valery Cafè. Inoltre, la città ha una posizione strategica che permette di raggiungere facilmente altre celebri mete turistiche della Puglia, come Trani, Barletta, Bari e il Gargano. Read the full article
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calciofornitura · 2 years ago
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In attesa di 33 anni per inaugurare il terzo campionato di Serie A
In 33 anni, il Napoli ha finalmente messo fine alla lunga attesa del campionato di Serie A! In Maglia Calcio azzurra, i tifosi del Napoli che hanno seguito la spedizione della squadra hanno formato un oceano blu allo Stadio Friuli. Hanno salutato il trofeo che avevano atteso per 33 anni con le lacrime agli occhi. In questa notte speciale, dalla costa meridionale dell'Italia si sono alzati splendidi fuochi d'artificio e l'intera città si è riempita di gioia. Nel 33esimo turno di Serie A, il Napoli sfida in trasferta l'Udinese. Se in questa partita si segna un punto in più, il Napoli vincerà il campionato di Serie A con 5 turni di anticipo. L'Udinese ha segnato all'inizio del primo tempo, ma il Napoli non ha avuto molte occasioni fino al 52 'della ripresa, quando il Napoli ha ottenuto un calcio d'angolo e Osmeen, con la Maglia Napoli Calcio, ha segnato con un tiro supplementare per pareggiare i conti. Quando la partita finì e il punteggio fu fissato sull'1-1, i tifosi del Napoli entusiasti si riversarono nello stadio, inviando i più calorosi applausi per i loro beniamini. Questa stagione può essere definita la stagione di Maradona. 36 anni fa, Maradona guidava l'Argentina ai Mondiali. 36 anni dopo, i Pampas Eagles vinsero nuovamente la Hercules Cup. 36 anni fa, Maradona guidava il Napoli alla vittoria del primo scudetto di Serie A nella storia della squadra. 36 anni dopo, il Napoli mette fine all'attesa di 33 anni per vincere il terzo scudetto di Serie A. Congratulazioni Napoli!
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gregor-samsung · 5 years ago
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“ In effetti, l'inglobamento del Regno di Napoli nella compagine nazionale fu poco più che un'operazione militare e istituzionale. Scarsa fu la partecipazione popolare e di massa al movimento unitario, per il semplice motivo che quest'ultimo era assai povero di contenuti sociali che potessero interessare le popolazioni. Debole, d'altra parte, e poco sviluppato era allora il ceto medio urbano e rurale in grado di far propri gli ideali dell'unità italiana e di scorgervi anche evidenti interessi materiali. Le élites democratiche (garibaldini, mazziniani ecc.) per giunta, provenienti prevalentemente dalle classi borghesi, e che nel Mezzogiorno costituivano le sole forze con qualche legame di consenso fra i ceti popolari, vennero sconfitte dalla soluzione politica moderata con cui si compiva allora l'unificazione italiana. È facile immaginare perciò che gran parte della popolazione sentisse i nuovi dominatori come degli estranei, se non addirittura come una potenza nemica, che aveva deposto con le armi un governo legittimo, addirittura un'antica dinastia. Il Mezzogiorno, dunque, faceva il proprio ingresso nella nuova nazione su esigue e fragili basi di consenso. Non stupisce, quindi, se all'interno di tale quadro, proprio all'indomani dell'unità, prendeva avvio la più vasta, lunga e sanguinosa forma di «guerra civile» della nostra storia: il brigantaggio. A spingere gruppi estesi di uomini — prevalentemente contadini o ex soldati — a darsi alla macchia influiva un insieme di ragioni immediate e concorrenti: la nuova pressione fiscale (molto più dura e indiscriminata di quella, piuttosto mite e paternalistica, praticata dai Borboni); l'antico bisogno di terra delle popolazioni rurali, riacceso e presto deluso dal modo in cui si era conclusa l'impresa garibaldina (la quale, specie in Sicilia, aveva suscitato speranze di trasformazione sociale); lo scioglimento e lo sbandamento dell'ex esercito borbonico che privava d'un colpo migliaia di soldati e ufficiali d'un qualsiasi status sociale e di qualsiasi collocazione; la coscrizione obbligatoria imposta dal nuovo stato, che sottraeva per cinque anni le più giovani braccia da lavoro alla famiglia contadina. Tra il 1861 e il 1866 all'incirca (ma il periodo più intenso è compreso fra il 1861 e il 1863) buona parte dell'Italia meridionale, e soprattutto regioni come la Puglia, il Molise, la Basilicata, la Campania vennero percorse dai movimenti di bande armate formate da contadini o ex soldati datisi alla macchia, che sottoponevano a saccheggio beni e proprietà dei signori locali, decisi spesso a vendicare antichi soprusi sociali e familiari, e che ad ogni modo dichiaravano guerra aperta al nuovo stato. Cresciuti progressivamente di numero, i briganti vennero ben presto a godere dell'omertà o dell'appoggio aperto delle masse contadine, delle cui esigenze elementari costituivano una sorta di emanazione violenta ed extralegale. Al tempo stesso essi ottennero il sostegno attivo dell'ex re, Francesco II, rifugiato a Roma, che sperava per loro tramite di fomentare una rivolta popolare in grado di riportarlo sul trono. Anche la chiesa non mancò di dar sostegno alle bande, soprattutto attraverso l'opera di protezione e aiuto condotta dai conventi. D'altro canto, essa condivideva, e a un tempo alimentava, l'ideologia dei moti briganteschi, che vedevano nel governo liberale il nemico della «buona religione» e del papa, e al tempo stesso un oppressore che aveva rovesciato con la forza le legittime autorità', infrangendo i vecchi istituti e costumi. Tali anarchiche rivolte di matrice contadina, ma animate da profonde e contraddittorie esigenze di giustizia sociale, al tempo stesso avviluppate entro ideologie arcaiche e reazionarie, impegnarono ferocemente la macchina repressiva del nuovo stato. Per soffocarle fu allora impegnato quasi metà dell'esercito italiano che spesso non si comportò meno ferocemente di come si comportarono i briganti. Nel 1863 venne emanata la «legge Pica», che autorizzava lo stato d'assedio nei paesi battuti dai briganti. Proprio in quello stesso anno, il deputato Massari, incaricato dalla Commissione d'inchiesta della Camera di stendere la relazione sul brigantaggio delle province meridionali, forniva alcune terribili e ancora provvisorie cifre della repressione fin lì attuata: circa 3451 morti fra i briganti contro 307 morti fra soldati e ufficiali dell'esercito. E così egli concludeva: «il numero totale [...] approssimativo dei briganti per morte, per arresto e per presentazione volontaria posti fuori combattimento ascende a 7151». Con tale esito si chiudeva, almeno sotto il profilo militare, una pagina sanguinosa e violenta che segnava in maniera grave, sin dalle origini, il rapporto fra stato unitario e popolazioni del Mezzogiorno. Proprio laddove sarebbero stati più necessari adesioni e consensi, un radicamento profondo nella coscienza collettiva, la nuova compagine statale si presentava, agli occhi della grande massa della popolazione, con il volto violento e brutale della repressione armata. “
Piero Bevilacqua, Breve storia dell'Italia meridionale dall'Ottocento a oggi, Donzelli editore (collana Virgolette, n°11), 2005 [1ª ed.ne 1993]; pp. 62-64.
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tradizioni-barcellona · 2 years ago
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GIOVEDÌ 28 LUGLIO 2022 - 🔸♦️ SANTI NAZARIO E CELSO ♦️🔸 Nazario, o anche Nazaro o Nazzaro, e Celso (morti a Milano nel 304) furono due martiri cristiani, venerati dalla Chiesa cattolica e da quella ortodossa. Sappiamo dalla biografia di sant'Ambrogio che questi, nel 395, trovò i corpi di due martiri, Celso e Nazario, sepolti in un campo appena fuori della città di Milano. La storia della loro vita è tramandata interamente dalla tradizione agiografica, la quale antepone la vicenda al I secolo e fa dei due martiri gli evangelizzatori di numerose località dell'Italia settentrionale. Nazario sarebbe stato un cittadino romano di famiglia ebrea e legionario. Discepolo di Pietro, ricevette il battesimo dal futuro papa Lino. Per sfuggire alle persecuzioni contro i cristiani e forse inviato da Lino, lasciò Roma e si recò in alcune zone della Lombardia. Passò in particolare anche a Piacenza e a Milano, dove avrebbe incontrato in carcere i compagni di fede Gervasio e Protasio. Successivamente iniziò l'evangelizzazione delle Gallie, dove gli fu affidato Celso, che aveva appena nove anni, da una matrona della Gallia. Celso ricevette dal maestro l'educazione alla fede cristiana e il battesimo. Insieme proseguirono nell'opera di diffusione della nuova fede, viaggiando per la Francia meridionale e arrivando a Treviri. Qui avrebbero subito numerose persecuzioni e sarebbero stati arrestati. Tuttavia Nazario, in quanto cittadino romano, non subì torture, ma venne inviato a Roma per subire un regolare processo e, davanti al rifiuto di rinnegare la sua fede e sacrificare agli dèi romani, venne condannato a morte. Secondo altre fonti la condanna a morte venne decisa dal governatore di Ventimiglia. Ad ogni modo, insieme a Celso, venne imbarcato su una nave che doveva portarli al largo, dove sarebbero stati gettati in mare. I due tuttavia scamparono alla morte a causa di un nubifragio. La leggenda vuole che, gettati in mare, presero a camminare sulle acque. Si scatenò allora una tempesta che terrorizzò i marinai, i quali chiesero aiuto a Nazario. Le acque si calmarono immediatamente. La nave sarebbe infine approdata a Genova, e qui Nazario e Celso proseguirono la loro opera evangeliz (presso Milano italy) https://www.instagram.com/p/CgkiNPZM9sI/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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hellotania031-blog · 6 years ago
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Calabria
Nota località balneare, sorge su un alto promontorio di tufo, affacciato sul Mar Tirreno, nella costa occidentale della Calabria, in provincia di Vibo Valentia. Di notevole interesse è il centro storico della città, con molti palazzi nobiliari del XVIII e del XIX secolo, arroccati sulla rupe a strapiombo con la spiaggia sottostante.Interessanti sono i “portali” dei palazzi che rappresentavano le famiglie nobiliari; alcuni sono dotati di grosse cisterne scavate nella roccia, che servivano per accumulare il grano proveniente dal Monte Poro, che successivamente veniva caricato tramite condotte di terracotta sulle navi ormeggiate sotto la rupe di Tropea.Nel mese di aprile si svolge la Mostra-Fiera di Modellismo Ferroviario città di Tropea a cura del Gruppo Fermodellistico Tropeano. Nel mese di giugno si svolge la fase finale del Premio Letterario Nazionale città di Tropea.
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Calabria Calàbbria in napoletano (nelle varianti calabresi), Calàvria in siciliano, Καλαβρία, Kalavrìa in greco) è una regione italiana a statuto ordinario dell'Italia meridionale con 1 951 927 abitanti e con capoluogo Catanzaro.
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Periodi storici:
1.Italico
Tali popolazioni dunque (Ausoni-Enotri-Itali, di probabile origine indoeuropea, Italici appartenenti al gruppo latino-falisco), avrebbero abitato prevalentemente le zone costiere. I Lucani (Italici indoeuropei, appartenenti al gruppo osco-umbro), abitavano nella regione che da essi prese il nome di “Lucania”, a nord della Calabria. L'entroterra della Calabria (chiamato in seguito dai Romani “Bruttium”), fu abitato principalmente dai Bruzi (di temperamento bellicoso, chiamati Brutti o Bretti, strettamente imparentati coi Lucani) oltre che da genti di origine iberica. Il centro nevralgico di questo popolo era Consentia, l'attuale Cosenza, la quale venne eletta dalle tribù dei Bruzi, dopo essersi coalizzate in una lega, “capitale” della regione. Fu occupata dai Romani assieme al resto della Magna Grecia nel 265 a.C., ma durante la seconda guerra punica si ribellò a Roma per allearsi con Annibale, per poi ritornare sotto il saldo controllo della repubblica romana dopo la sconfitta del condottiero cartaginese.
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2.Greco
Di fondamentale importanza è lo sbarco dei Greci sulle coste calabresi, i quali strapparono le terre ai Lucani (costretti a rifugiarsi nell'entroterra e nella parte settentrionale della Calabria), e si mescolarono con gli altri popoli autoctoni, dando vita ad una cultura meticcia, greco-italica, estremamente florida nei secoli successivi. I Greci fondarono fiorenti colonie, così magnificenti da guadagnarsi l'appellativo di Magna Grecia (Grande Grecia), così importanti da superare, in alcuni casi, la stessa madrepatria.
Tra l’VIII ed il IV secolo a.C. infatti fiorivano su tutta la costa numerose ed importanti città della Magna Grecia, come Rhegion, Kroton, Locri Epizefiri, Metauros e Sybaris, e numerose sub-colonie fondate dalle colonie stesse quali: Kaulon, Hipponion, Medma, Terina e Scolacium.
La storia delle poleis magnogreche vide primeggiare politicamente ed economicamente le città di Reggio come padrona dello Stretto di Messina e della Calabria meridionale, di Locri Epizefiri nella parte centrale della regione, e di Crotone in quella settentrionale, in una storia fatta di alterne alleanze e conflitti interni tra le tre potenze della regione.
Successivamente, con la pressione delle popolazioni italiche dei Bruzi e dei Lucani (che conquistarono anche la gran parte delle poleis greche), e con l'avvento di Roma, la Magna Grecia iniziò il suo declino, dovuto anche ad una continua lotta per il predominio tra le poleis.
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3.Romano
Dopo la conquista da parte dei Romani, nel III secolo a.C., i territori assunsero la denominazione di “Brutium” ma, a parte alcune città alleate, dunque non sottomesse all'autorità di Roma, gran parte della regione non fu in grado di ritrovare la prosperità di un tempo. Le poleis magnogreche erano quindi destinate a perdere il proprio potere in favore di un'alleanza (come nel caso di Reggio) o di una colonizzazione romana (nel caso di Locri Epizefiri, Crotone e delle altre città minori). Colonie a diritto Latino furono Copia nel 194 a.C. e Vibo Valentia dedotta nel 192a.C. Quest'ultima fu particolarmente importante I secolo a.C. e nel secolo successivo, ospitò anche l'esercito e la flotta di Cesare e poi di Ottaviano, Appiano la ricorda come una delle città più importanti d'Italia. Unica roccaforte della lingua e cultura greca rimaneva infatti Reggio (tra l'altro sede del Corrector, governatore della Regio III Lucania et Bruttii), che attraverso la Via Popilia collegava il suo porto con Roma; città abitate dai Bruttii erano le colonie di Cosenza, Vibo Valentia, Locri, Crotone e Sibari.
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margaretdallospedale · 4 years ago
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Oggi vi porto in un territorio tutto da scoprire: il Sannio. Una Regione storica dell'Italia meridionale, che non ha avuto mai limiti ben definiti. . . In quest’occasione mi hanno raccontato la leggenda delle Janare, streghe che hanno origine proprio qui nelle campagne di Benevento. . . Proprio a loro La Guardiense ha voluto rendere omaggio con una linea di vini, chiamata appunto Janare. . . In questo viaggio ho imparato molto di un territorio che considero incantato. In particolare sulla Falanghina, il più diffuso vitigno a bacca bianca del Sannio. Il vino di colore giallo paglierino e dal profumo fruttato e di notevole intensità. Sensazioni di acidità e sapidità. . . La prossima settimana sul nostro sito vi raccontiamo la storia di questi vini e di La Guardiense. . . Thanks to @vini_la_guardiense @vinijanare (presso Castello Medievale di Guardia Sanframondi (BN)) https://www.instagram.com/p/CQ8JHK4s17_/?utm_medium=tumblr
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kneedeepincynade · 1 year ago
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The Italian and Chinese people are friends, and yet the puppets of Washington seek to divide these two people for their own selfish interest
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⚠️ MFA CINESE SULLA POLITICA ANTI-CINESE DELL'ITALIA: "ALCUNE FORZE HANNO LANCIATO UN CLAMORE MALIGNO E POLITICIZZATO LA COOPERAZIONE COMMERCIALE TRA CINA E ITALIA NEL TENTATIVO DI INTERROMPERLA E CREARE DIVISIONI" ⚠️
🇨🇳 Il Portavoce del Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Popolare Cinese ha risposto ad una richiesta di commento di un giornalista riguardante l'assurda posizione anti-Cinese del Governo Italiano, che non vorrebbe rinnovare il Memorandum sulla Nuova Via della Seta, ma vorrebbe comunque (🤪) mantenere una «cooperazione con la Cina» 🤦‍♀️
🤔 Per caso, per il Governo Italiano «mantenere la cooperazione con la Cina» significa inviare Navi da Guerra in Oriente, verso il Mar Cinese Meridionale programmare l'invio della Portaerei Cavour, con un Cacciatorpediniere, una Fregata e una Nave da Rifornimento nel Pacifico, interferire negli affari interni della Repubblica Popolare Cinese (Xinjiang, Taiwan) e, infine, dialogare - tramite il Ministro Adolfo Urso - con il regime-fantoccio di Taiwan? ❔
💬 Come ha fatto notare il Portavoce, impegnarsi nella Cooperazione tramite la Nuova Via della Seta «è una scelta intrapresa da Cina e Italia sulla base del legame storico e culturale che lega i due Paesi», e che ha sbloccato, e sbloccherebbe in futuro, un grande potenziale per la Cooperazione a Mutuo Vantaggio (合作共赢) 🤝
🌸 È già stato spiegato sul Collettivo Shaoshan come, a perderci, non sarà la Cina, ma l'Italia. L'Italia, con la sua economia in declino, non è minimamente in grado di impensierire la Cina 🤧
📊 Negli ultimi cinque anni, il Commercio Cina - Italia è aumentato del 42%, raggiungendo - nel 2022 - quasi 80 miliardi di dollari. E il Ministro Crosetto non vede vantaggi? ❔
🇨🇳 Sotto invito della Cina, l'Italia è stato l'unico Paese Ospite d'Onore all'EXPO di Shanghai e all'EXPO di Haikou, permettendo alle imprese Italiane di inserire più prodotti Made in Italy nel Mercato Cinese, il più grande mercato emergente al Mondo 📈
🇮🇹 Inoltre, l'Italia è diventata la principale destinazione europea per i turisti Cinesi, è molto popolare in Cina. Anche qui, nessun vantaggio? ❔
💬 «Alcune forze hanno lanciato un clamore maligno e politicizzato lo scambio culturale e la cooperazione commerciale tra Cina e Italia nell'ambito della Nuova Via della Seta nel tentativo di interrompere la cooperazione e creare divisioni», ha dichiarato il Portavoce 🇨🇳
🤧 Queste decisioni sono contrarie allo Spirito dei Tempi (时代精神) e produrranno solo ferite senza apportare alcun beneficio. Quando soffia il vento del cambiamento, nel Mondo, c'è chi costruisce muri e chi costruisce mulini a vento 💨
🤔 Se l'Italia sceglie di costruire muri, non è della Cina il compito di forzarla a costruire mulini a vento, in quanto ci sono quasi 150 altri Paesi disposti a edificare mulini a vento, e a costruire una Comunità dal Futuro Condiviso (人类命运共同体) 💕
📊 In oltre dieci anni di Nuova Via della Seta, la Cina ha contribuito, insieme ai 149 (❗️) Paesi firmatari, all'edificazione di una vigorosa Cooperazione a Mutuo Vantaggio, permettendo la firma di oltre 200 Documenti di Cooperazione, legandosi - oltre alle relazione Paese-Paese - a più di 30 organizzazioni internazionali, come l'Unione Economica Eurasiatica 💕
📊 In soli dieci anni, l'Iniziativa ha ottenuto quasi mille miliardi di dollari di investimenti, rendendola il più grande e ambizioso mega-progetto infrastrutturale della Storia dell'Umanità, e ha creato più di 420.000 posti di lavoro, per un totale di 3.000 grandi progetti ⭐️
📊 Secondo i dati WB, la Cooperazione nell'ambito della Nuova Via della Seta aiuterà a far uscire dalla povertà quasi 40 milioni di persone a livello globale nel medio-lungo termine, permettendo l'edificazione di uno Sviluppo Comune (共同发展) e il raggiungimento della Prosperità Comune (共同富裕) 💕
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⚠️ CHINESE MFA ON ITALY'S ANTI-CHINESE POLICY: "SOME FORCES HAVE LAUNCHED A MALICIOUS CLAMOR AND POLITICIZED CHINA-ITALY TRADE COOPERATION IN AN ATTEMPT TO DISRUPT IT AND CREATE DIVISIONS" ⚠️
🇨🇳 The Spokesman of the Ministry of Foreign Affairs of the People's Republic of China responded to a request for comment from a journalist regarding the absurd anti-China position of the Italian Government, who would not like to renew the Memorandum on the New Silk Road, but would still like (🤪) maintain «cooperation with China» 🤦‍♀️
🤔 By chance, for the Italian Government, "maintaining cooperation with China" means sending Warships to the East, to the South China Sea, planning to send the Cavour Aircraft Carrier, with a Destroyer, a Frigate and a Supply Ship in the Pacific , interfere in the internal affairs of the People's Republic of China (Xinjiang, Taiwan) and finally dialogue - through Minister Adolfo Urso - with the puppet regime of Taiwan?
💬 As the spokesperson pointed out, engaging in cooperation through the New Silk Road "is a choice undertaken by China and Italy on the basis of the historical and cultural bond that binds the two countries", and which has unlocked, and would unlock in the future, great potential for Mutual Benefit Cooperation (合作共赢) 🤝
🌸 It has already been explained on the Shaoshan Collective how it won't be China that loses us, but Italy. Italy, with its declining economy, is in no way able to worry China 🤧
📊 In the last five years, China-Italy trade has increased by 42%, reaching - in 2022 - almost 80 billion dollars. And Minister Crosetto sees no advantages?
🇨🇳 At the invitation of China, Italy was the only Guest of Honor country at the Shanghai EXPO and at the Haikou EXPO, allowing Italian companies to place more Made in Italy products on the Chinese market, the largest emerging market in the world 📈
🇮🇹 Also, Italy has become the main European destination for Chinese tourists, and it is very popular in China. Again, no advantage?
💬 "Some forces have launched a malignant uproar and politicized the cultural exchange and trade cooperation between China and Italy under the BRI in an attempt to disrupt the cooperation and create divisions," said the Spokesperson 🇨🇳
🤧 These decisions are contrary to the Spirit of the Times (时代精神) and will only produce wounds without bringing any benefit. When the wind of change blows, in the world, there are those who build walls and those who build windmills 💨
🤔 If Italy chooses to build walls, it is not China's task to force it to build windmills, as there are almost 150 other countries willing to build windmills, and to build a Community of the Shared Future (人类命运共同体) 💕
📊 In over ten years of the New Silk Road, China has contributed, together with the 149 (❗️) signatory countries, to the building of a vigorous Mutual Advantage Cooperation, allowing the signing of over 200 Cooperation Documents, binding - in addition to the Country-country relationship - to more than 30 international organizations, such as the Eurasian Economic Union 💕
📊 In just ten years, the Initiative has raised nearly a trillion dollars in investments, making it the largest and most ambitious infrastructure mega-project in the history of mankind, and has created more than 420,000 jobs, for a total of 3,000 big projects ⭐️
📊 According to WB data, the Cooperation under the BRI will help lift almost 40 million people globally out of poverty in the medium to long term, allowing the construction of a Common Development (共同发展) and the attaining Common Prosperity (共同富裕) 💕
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cinquecolonnemagazine · 1 year ago
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Il dialetto meridionale: un patrimonio ricco di storia e identità
Nel cuore del meridione italiano, il dialetto meridionale risplende come un tesoro linguistico, custode di una storia ricca e complessa. Questa forma di espressione linguistica, sebbene spesso trascurata o sottovalutata, rappresenta un pilastro fondamentale dell'identità culturale e storica delle regioni meridionali d'Italia. In questo articolo, esploreremo il mondo affascinante e variegato del dialetto meridionale, sottolineandone l'importanza e il ruolo nelle comunità del sud. Il dialetto meridionale: una melodia di suoni e parole Il dialetto meridionale è noto per la sua melodia e la sua ricchezza fonetica. Ogni regione del sud d'Italia ha il proprio dialetto o vernacolo, e spesso i dialetti possono variare in modo significativo anche tra città vicine. Questa diversità linguistica è un riflesso della storia complessa della regione, caratterizzata da influenze linguistiche e culturali di varie civiltà che hanno lasciato il segno. La storia del dialetto meridionale è intrecciata con le vicissitudini della regione nel corso dei secoli. Durante il periodo delle invasioni barbariche, le popolazioni locali svilupparono forme linguistiche distintive per proteggere la propria cultura. Successivamente, il dominio normanno e la presenza di diverse dinastie come gli Aragonesi e i Borboni contribuirono a plasmare ulteriormente il dialetto meridionale. Per molti abitanti del sud d'Italia, il dialetto rappresenta una parte essenziale della loro identità culturale e sociale. È spesso attraverso il dialetto che vengono espressi sentimenti profondi, usanze locali e tradizioni familiari. Questa forma di comunicazione crea un senso di appartenenza e di continuità con le generazioni passate. Il dialetto nella vita quotidiana Il dialetto meridionale è ancora oggi una lingua viva nelle regioni del sud. Molte famiglie lo utilizzano nella vita di tutti i giorni, specialmente nelle comunità più tradizionali. È comune sentire il dialetto nelle conversazioni tra parenti e amici, nei mercati locali e nelle feste popolari. In alcune regioni, come la Sicilia e la Campania, il dialetto è ancora insegnato nelle scuole come parte della cultura locale. Sebbene il dialetto meridionale sia una forma di lingua radicata nella tradizione, è anche un linguaggio in evoluzione. L'influenza della lingua italiana standard e dell'inglese (specialmente tra i giovani) sta cambiando gradualmente il modo in cui il dialetto viene utilizzato. Alcune parole e forme linguistiche tradizionali rischiano di scomparire con il passare del tempo. Patrimonio nazionale Il dialetto meridionale non è solo un tesoro culturale delle regioni del sud, ma anche un patrimonio nazionale dell'Italia. Queste lingue regionali rappresentano una parte fondamentale della ricchezza linguistica e culturale del paese, un vero e proprio ponte tra il passato e il presente. Il dialetto meridionale è un testimone prezioso della storia e dell'identità delle regioni meridionali e va custodito con cura. Per questo motivo, molte comunità meridionali stanno facendo sforzi per preservare e promuovere il dialetto. Festival culturali, iniziative educative, per esempio, sono diventati mezzi per conservare questa forma di espressione e passarla alle registrazione generazioni future. In copertina foto di Lorenzo Patti da Pixabay Read the full article
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lamilanomagazine · 1 year ago
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Modena: alla biblioteca giardino si raccontano gli “anni scomodi”.
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Modena: alla biblioteca giardino si raccontano gli “anni scomodi”. "Anni scomodi" è il titolo del ciclo di quattro appuntamenti con l'autore dedicati alla storia recente dell'Italia che prende il via venerdì 6 ottobre, alle 18, a ingresso libero, alla Biblioteca Giardino (in via Curie 22), con l'incontro "Pino. Vita accidentale di un anarchico". In sala, a raccontare la vita, le idee e la morte di Giuseppe Pinelli, precipitato da una finestra della Questura di Milano il 15 dicembre 1969, la figlia Claudia e Niccolò Volpati, giornalista, tra gli autori della graphic novel intitolata, appunto, "Pino. Vita accidentale di un anarchico", uscita per Milieu nel 2021. Promosso dal Sistema delle biblioteche del Comune di Modena, in collaborazione con La Tenda e con l'associazione L'Asino che vola, il programma di appuntamenti con gli autori prosegue fino alla fine di ottobre, sempre il venerdì alle 18: il 13 ottobre, alle Tenda, si svolge l'incontro "Il nome che diamo ai colori", dal titolo del romanzo di Ivan Sciapeconi che racconta le vicende dell'Istituto Villa Giardini di Casinalbo, chiuso nel 1972 dal Tribunale dei minori di Bologna dopo la scoperta di maltrattamenti e abusi sui bambini ricoverati. Di nuovo alla Tenda, venerdì 20 ottobre, l'incontro che parte dal libro di Flavio Giordano "Sognando la rivoluzione. Lotta continua e la stagione dei movimenti. Gli anni Settanta nella provincia meridionale". Il ciclo si conclude alla biblioteca Giardino, il 27 ottobre con l'incontro dedicato al libro "La combattente" di Stefania Nardini.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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giancarlonicoli · 4 years ago
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25 lug 2020 19:03
“SE DOBBIAMO CHIAMARE ASSESSORA UNA DONNA, IL MIO DENTISTA UOMO DEVO CHIAMARLO DENTISTO?” - LEGGERE E CONSERVARE L’INTERVISTA ALLO SCRITTORE GIUSEPPE CULICCHIA CHE FA A PEZZI IL POLITICAMENTE CORRETTO E I SUOI APOSTOLI: “DA UN LATO SI RIVENDICANO LE DIFFERENZE DELLE MINORANZE, DALL'ALTRO VIENI ATTACCATO SE DICI CHE LE DIFFERENZE ESISTONO. GLI SLOGAN PREVALGANO SUL TENTATIVO DI CAPIRE E NON VEDO NELLA SINISTRA LO STESSO IMPEGNO PER DIFENDERE I DIRITTI CIVILI ANCHE NEL PROMUOVERE I DIRITTI DEL LAVORO…”
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Maurizio Caverzan per “la Verità”
L'ultimo libro di Giuseppe Culicchia, E finsero felici e contenti. Dizionario delle nostre ipocrisie (Feltrinelli), è un saggio talmente lucido e godibile che andrebbe letto nelle scuole, corso di educazione civica, oppure adottato nelle facoltà di Scienze politiche e Scienze della comunicazione. Cinquantacinque anni, torinese, autore di Tutti giù per terra, da cui è stato tratto l'omonimo film con Valerio Mastandrea, da libraio Culicchia è diventato scrittore, saggista, traduttore dall'inglese e dal francese. La sua satira demolisce uno a uno i luoghi comuni dello storytelling da salotto, non necessariamente televisivo.
Cominciamo da lei, Culicchia: genitori?
«Mio padre, nato a Marsala, arrivò ventenne a Torino nel 1946. Essendosi innamorato della fidanzata di un suo amico, volle allontanarsi da quella storia. Mia madre era un'operaia tessile piemontese, figlia di un'operaia tessile. Si conobbero a metà degli anni Cinquanta e si sposarono».
Infanzia dura?
«Ero il figlio del barbiere meridionale. Diciamo che ho sperimentato sulla mia pelle una forma di razzismo senza peli sulla lingua. Ma ho avuto la possibilità di gustare gli agnolotti e il cous cous».
È vero che ha fatto il libraio prima di diventare scrittore?
«Per dieci anni. Ho scritto Tutti giù per terra nel 1994, ma fino al '97 ho continuato a stare in libreria. Non ero sicuro di riuscire a mantenermi con le parole».
Era partito piuttosto bene.
«Sì, ma avrei potuto gestire meglio la situazione. A 28 anni ero già felice di aver pubblicato il mio primo libro. Non avevo un agente e non ce l'ho tuttora».
Formazione?
«Sono stato ventenne nel 1985, l'epoca dei paninari. Doveva ancora arrivare la prima ondata migratoria di nordafricani. Torino era molto diversa, c'era stata la marcia del 40.000 e si avvertivano i primi effetti della crisi».
Amici, politica?
«Frequentavo gli ambienti punk e i tifosi del Toro. Ascoltavo i Clash, i Sex pistols, creste verdi o rosso ciliegia».
Che cosa le ha ispirato questo libro?
«Ero in vacanza in Baviera nel 2005 e iniziavano a infastidirmi certi vocaboli che leggevo sui giornali. Le riforme del lavoro che in realtà erano controriforme. Le bombe intelligenti e le vittime civili chiamate danni collaterali. In alcune università americane fu bandito Le avventure di Huckleberry Finn di Mark Twain».
Che lei aveva tradotto.
«La censura di Twain scattata per l'uso della parola "negro" era una follia. Twain era un abolizionista, si era arruolato nell'esercito sudista, disertando dopo due settimane. Mi tornò alla mente la profezia di George Orwell sulla neolingua».
Da allora, anni di raccolta di storpiature linguistiche e doppiopesismi?
«Adesso il tema è molto sentito. Quando Feltrinelli ha deciso di pubblicare il dizionario non erano accaduti fatti che l'hanno reso ancora più attuale».
Che cos' è l'ipocrisia?
«C'entra con il mestiere di attore, con la recita che inizia dopo che ci siamo guardati allo specchio e andiamo in ufficio. Per di più ora, ciò che un tempo si diceva al bar diventa di dominio pubblico tramite i social, che trovo molto antisocial. La signora che ha postato un vecchio scatto alle Maldive la incontriamo sotto casa; per cercare lavoro miglioriamo il curriculum. Tutti vogliamo mostrarci meglio di ciò che siamo».
È una maschera che riguarda anche il pensiero?
«Ci si uniforma alle mode e ci si astiene da esprimere il proprio per non essere criticati».
L'omologazione è frutto di superficialità o del potere del pensiero unico?
«Il condizionamento è forte. Qualche anno fa nel quartiere Aurora di Torino alcuni cittadini pakistani si organizzarono in ronde per fronteggiare lo spaccio degli africani. Se fossero stati italiani, avremmo letto titoli sbrigativi. Invece, siccome erano pakistani si scriveva: poveracci, non possono avere gli spacciatori sotto casa. Un caro amico che vive in piazza Vittorio a Roma, modello d'integrazione, mi ha raccontato che poco alla volta la convivenza si è complicata e ora c'è un comitato antidegrado: "Mia moglie, appena vede qualcosa che non va, chiama la polizia: sarà mica diventata improvvisamente fascista?". Ecco, mi sembra che gli slogan prevalgano sul tentativo di capire».
Di fronte a certi argomenti scatta il riflesso condizionato.
«Un gigantesco cane di Pavlov. Se Dolce e Gabbana, di sicuro non due omofobi, si dichiarano contrari all'utero in affitto cadono sotto la pubblica esecrazione. Chi non si allinea è fascista. Lo sarà anche Marco Rizzo, uno degli ultimi orgogliosi comunisti, per aver detto che la maternità surrogata è mercificazione del corpo della donna?».
Il personaggio meno ipocrita e quello più ipocrita di oggi.
«Il più ipocrita è sicuramente il premier olandese Mark Rutte che dice peste e corna dell'Italia e condona le tasse ai grandi marchi della new economy. Uno che non si è mai preoccupato di essere politicamente corretto è Sinisa Mihajlovic. Ha riscosso unanime solidarietà quando si è saputo che aveva la leucemia, ma appena ha detto che in Emilia Romagna avrebbe appoggiato la candidata di Matteo Salvini è stato sommerso di critiche».
Un altro capolavoro è stata l'idea di Michela Murgia di sostituire patria con matria?
«E pazienza se esisteva già madrepatria. A volte l'ideologia ci fa coprire di ridicolo. Se dobbiamo chiamare assessora una donna, il mio dentista uomo devo chiamarlo dentisto?».
Per l'omicidio delle donne si parla di femminicidio perché è un fenomeno diffuso?
«Il trattamento linguistico specifico non è una questione di quantità. A questo punto adottiamolo per tutte le minoranze: migranticidio, gaycidio, lgbtqicidio, diversamentabilicidio. Nelle intestazioni delle lettere tipo cari/e compagni/e c'è chi comincia a usare l'asterisco car* compagn*. Ma un conto è leggerlo, un altro pronunciarlo».
Per il sesso valgono mille sfumature.
«Una docente inglese ha raccontato sul Guardian di esser stata rimproverata da una sua apparente studentessa perché le si è rivolta con il pronome femminile "she", mentre, siccome ha una personalità multipla, avrebbe dovuto usare il plurale, "them". Alla fine ha dovuto scusarsi e spiegare che non voleva mancarle di rispetto. Ormai si cammina sulle uova... Ma c'è una cosa che mi preme dire».
Prego.
«Non vedo nella sinistra lo stesso impegno per difendere i diritti civili anche nel promuovere i diritti del lavoro. Oggi, per un figlio che si è laureato si spera in uno stage da 400 euro al mese, 3 euro all'ora. Poi ci lamentiamo se i migliori se ne vanno all'estero. Su questi temi la sinistra è scomparsa. Anzi, sei contestato se ricordi che la legge che ha introdotto il precariato l'ha fatta il primo governo Prodi. L'Italia ha compromesso il futuro delle giovani generazioni, che cosa ne sarà tra vent' anni? In Germania lo Stato rimborsa alle famiglie tutto quello che hanno speso per la formazione dei giovani perché la loro istruzione riguarda il futuro del Paese».
Perché se si promuovono tutti, la scuola non deve lasciare indietro nessuno e i genitori 1 e 2 spianano la strada ai ragazzi aumenta il disagio adolescenziale?
«Forse sarebbe stato meglio pensarci prima di abolire il voto di condotta. Quando s' inizia ad andare a scuola si entra in un'istituzione pubblica e si compie il primo passo da cittadino. La messa in discussione del principio di autorità ha portato alla deriva attuale dell'uno vale uno. Ma qui ci vorrebbe un altro libro».
È davvero convinto che quando Martina Navratilova si dichiarò omosessuale c'era più tolleranza di oggi?
«Fu molto coraggiosa a esporsi, ma aveva vinto nove volte Wimbledon ed era una figura di riferimento. A confronto con l'ossessione attuale per la correttezza gli anni Settanta erano più liberi. C'era un giornale come Il Male che faceva vignette con il Papa in piscina. La satira era accettata. Di recente quando la Navratilova ha detto che le tenniste transgender sono avvantaggiate rispetto alle donne, una cosa scontata, è stata espulsa dalle associazioni Lgbt».
Con la cancel culture siamo oltre il politicamente corretto: cosa pensa del manifesto dei 150 intellettuali di Harper' s Magazine?
«Penso che ci voleva una presa di posizione così in America. E forse non solo lì. Cosa significa che chi non è di colore non può scrivere un romanzo sul razzismo? Se è esistito, di sicuro Omero non ha partecipato alla guerra di Troia. Isaac Asimov era un robot anche lui? Se la letteratura fosse solamente scrivere di sé sarebbe davvero triste, non tutti gli scrittori hanno la vita di Ernest Hemingway. Però Halle Berry non ha potuto interpretare il ruolo di un trans perché non appartiene a quella minoranza. E all'ultima Festa del cinema di Roma Martin Scorsese è stato accolto dalle proteste delle femministe perché nei suoi film non ci sono donne protagoniste. Trovo intollerabile l'intolleranza di chi si professa tollerante».
Nel suo libro nota che dire «ho anche amici gay» vuol dire essere omofobi: è indispensabile il ddl Zan per tutelare le persone omosessuali?
«Di sicuro l'Italia, Paese mediterraneo, cattolico e legato a una certa idea di famiglia, non è tra i più tolleranti nei loro confronti. Non conosco il decreto nel dettaglio, ma una legge non può risolvere la questione alla radice perché chi si esprime in modo irrispettoso, certo non cambia modo di pensare perché sanzionato».
La parola chiave del nuovo conformismo è inclusività?
«Il paradosso sta nel fatto che da un lato si rivendicano le differenze delle minoranze, dall'altro, se dici che le differenze esistono vieni attaccato perché dobbiamo essere tutti uguali».
Com' è stata accolta dagli editori l'idea di questo dizionario?
«Senza problemi. Non hanno eccepito su nulla, ma si sono augurati che i lettori fossero dotati di autoironia. È un libro divertente, ma non accomodante. Credo che alcuni possano essere in disaccordo, ma anche che il confronto sia un'occasione di arricchimento. Vale aldilà del mio libro».
Non sarà troppo ottimista?
«Forse sì, il mio è un auspicio».
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scienza-magia · 5 years ago
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La differenza genetica alla base della diversa risposta ai virus
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40.000 anni di incertezza genetica degli italiani. La predisposizione verso malattie differenti dipende da fattori genetici sviluppati dalle popolazioni che, col tempo, hanno occupato il nord e il sud della Penisola. La diversità genetica degli italiani è molto elevata: siamo la popolazione europea con la maggiore ricchezza genetica d'Europa. Una simile eterogeneità la si trova solo se si confrontano le popolazioni dell'Europa meridionale con quelle che vivono nelle regioni continentali più interne. Questa differenziazione iniziò e si fece via via più significativa a partire dalla fine del periodo di massima espansione dell'ultima glaciazione, circa 19.000 anni fa: questo, in estrema sintesi, è uno dei risultati più sorprendenti di uno studio condotto da ricercatori dell'Università di Bologna e pubblicato su BMC Biology Nessuna ricerca sul nostro patrimonio genetico si era mai spinta così indietro nel tempo. Questo lavoro ha anche permesso di "vedere" alcune possibili associazioni tra le differenze genetiche all'interno delle popolazioni italiane e l'apparente predisposizione a problematiche correlate alla salute, per esempio, dai tumori della pelle, al diabete, all'obesità - e fino alla durata della vita. Per Marco Sazzini, del laboratorio di antropologia molecolare dell'Alma Mater di Bologna, «lo studio dell'evoluzione genetica degli italiani in un periodo di tempo così lungo ci aiuta a comprendere le caratteristiche biologiche della popolazione italiana attuale e le cause profonde che contribuiscono a influenzarne la salute e la predisposizione a determinate patologie».
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L'Uomo Vitruviano e l'elica del DNA: la biodiversità genetica degli italiani. | Alexator / Shutterstock Lo studio. Per lo studio è stato sequenziato il genoma di 40 persone, scelte in modo da rappresentare al meglio la biodiversità della popolazione della Penisola: l'analisi dei genomi ha messo in luce oltre 17 milioni di varianti genetiche. I risultati sono stati confrontati con quelli di studi condotti su circa 600 resti umani rinvenuti in Italia, appartenenti a individui che vissero tra il Paleolitico superiore (circa 40.000 anni fa) e l'Età del Bronzo (circa 4.000 anni fa). Ciò ha permesso di identificare tracce lasciate nel patrimonio genetico italiano da eventi avvenuti in momenti chiave con l'inizio della fine dell'ultima glaciazione, circa 19.000 anni fa. Mai ci si era spinti così indietro nel tempo con questo tipo di ricerca: al più si era arrivati a circa 7.000 anni or sono. Il nuovo studio mostra in modo chiaro che gli adattamenti biologici all'ambiente e le migrazioni, che hanno contribuito a porre le basi della straordinaria eterogeneità genetica degli italiani, sono molto più antichi di quanto finora ipotizzato. La nostra Storia. I ricercatori hanno ricostruito la storia evolutiva di due gruppi posti agli estremi della variabilità genetica della popolazione italiana: un gruppo originario delle regioni del sud, l'altro delle regioni del centro-nord. «Le popolazioni antenate di questi due gruppi hanno mantenuto andamenti demografici pressoché sovrapponibili a partire da oltre 30.000 anni fa e per la restante parte del Paleolitico superiore», spiega Stefania Sarno (Alma Mater, Bologna): «una differenziazione significativa della loro genetica si può però osservare già dal periodo tardoglaciale». L'ipotesi è che con l'aumento delle temperature e la conseguente diminuzione dei ghiacciai presenti nell'Italia settentrionale, alcuni gruppi sopravvissuti alla glaciazione in "aree rifugio" dell'Italia centrale si siano spostati sempre più verso nord, isolandosi progressivamente dalle popolazioni dell'Italia centro-meridionale. Il genoma delle popolazioni del nord Italia mostra tracce di queste migrazioni.
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Mappa genetica dell'Italia Le popolazioni del nord hanno un'affinità genetica maggiore con resti umani associati ad antiche culture europee, e una maggiore presenza di "contributi" ancora più antichi, per esempio impronte genetiche tipiche dei cacciatori-raccoglitori dell'Europa dell'est, che si suppone abbiano caratterizzato tutte le popolazioni europee tra 36.000 e 26.000 anni fa. I gruppi che hanno ripopolato l'Italia settentrionale hanno continuato per millenni a sopportare brusche variazioni climatiche e pressioni ambientali simili a quelle dell'ultimo massimo glaciale: sono circostanze che hanno portato all'evoluzione di adattamenti biologici specifici. Per esempio, un metabolismo adatto a una dieta altamente calorica e ricca di grassi animali, indispensabile per sopravvivere in un clima rigido. «In quelle popolazioni», aggiunge Paolo Garagnani (Alma Mater, Bologna), «abbiamo individuato modificazioni a carico di reti di geni che regolano la secrezione di insulina, la produzione di calore corporeo e il metabolismo del tessuto adiposo. Questi adattamenti potrebbero rappresentare oggi preziosi fattori protettivi nei confronti dello sviluppo di patologie come il diabete e l'obesità.» Le popolazioni del sud non mostrano, nel DNA, le tracce legate a migrazioni post-glaciali: non si sono mantenute, probabilmente a causa del notevole rimodellamento del loro patrimonio genetico dovuto ad eventi più recenti. A testimoniarlo è la maggiore affinità genetica con reperti neolitici dell'Anatolia e del Medio Oriente e con reperti dell'Età del Bronzo rinvenuti nel Caucaso meridionale. Nei genomi degli individui originari del sud lo studio ha identificato modificazioni a carico di geni che codificano proteine presenti sulle mucose dell'apparato respiratorio e gastro-intestinale (le mucine), il cui compito è impedire l'ingresso dei patogeni nei tessuti. «Questi adattamenti potrebbero essersi evoluti per contrastare antichi microorganismi», afferma Paolo Abondio, uno dei co-autori dello studio: «varianti di alcuni di questi geni sono state associate a una minore suscettibilità alla nefropatia di Berger, una patologia infiammatoria che colpisce i reni e che si presenta con un'incidenza minore nel sud Italia rispetto al nord.» E sono evidenti anche modificazioni dei geni che regolano la produzione di melanina, il pigmento responsabile della colorazione della pelle, evolute con ogni probabilità in risposta alle condizioni ambientali tipiche delle regioni mediterranee, e che potrebbero contribuire alla minore predisposizione ai tumori della pelle. Read the full article
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gregor-samsung · 5 years ago
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La città industriale si sviluppa per aggiunzioni successive, ponendo anelli su anelli attorno al centro urbano ottocentesco che diviene centro degli affari, in una smisurata crescita areale che si arresta solo al momento in cui i1 terreno su cui costruire gli stabilimenti diviene troppo costoso. Per sfuggire a questa logica allora la fabbrica si trasferisce nei piccoli centri vicini, distruggendoli ma anche costringendo gli operai ad improvvisi spostamenti. La città parassitaria meridionale della congestione senza sviluppo, cresce attorno ad un centro storico degradato, inutile, abbandonato, con la formazione di poli costituiti dai quartieri popolari e dal successivo distendersi di una edilizia medio-borghese, necessaria per la vita dei ceti impiegatizi. L'attuale realtà urbana meridionale è determinata dallo stacco esistente tra la città e il territorio tramandati dalla storia, con quelle strutture di servizio realizzate prima dell'unità, e la città speculativa e il territorio sconvolto dalla presenza delle monumentali infrastrutture autostradali e di trasporto in genere, vero monumento allo spreco, realizzate sempre con la motivazione della necessità dell'incremento occupazionale ma mai con l'obiettivo di una solida politica economica capace di trasformare la realtà contadina meridionale. Tutto ciò con il solo risultato che se da un lato tale realtà contadina è scomparsa, non quella latifondista, che le grandi aziende agricole esistono ancora oggi e sono spesso ancora strumenti per dividere profitti, ottenere voti e esercitare potere. Non si è sostituita a questa una realtà industriale, una civiltà industriale, la lotta di classe non ha cosi potuto sviluppare i suoi temi se non nelle ribellioni spontanee e violente delle masse sottoproletarie e nessuna coscienza di classe si è venuta a sostituire a quella contadina, nessuna lotta economica capace di determinare il carattere quantitativo almeno dei servizi e della residenza, è mai partita veramente dal meridione.
Costantino Caldo, Francesco Santalucia, La città meridionale, Firenze, La Nuova Italia (collana Strumenti, n° 65), 1977; pp. 21-22.
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tradizioni-barcellona · 3 years ago
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MERCOLEDÌ 28 LUGLIO 2021 - SANTI NAZARIO E CELSO Nazario, o anche Nazaro o Nazzaro, e Celso (morti a Milano nel 304) furono due martiri cristiani, venerati dalla Chiesa cattolica e da quella ortodossa. Sappiamo dalla biografia di sant'Ambrogio che questi, nel 395, trovò i corpi di due martiri, Celso e Nazario, sepolti in un campo appena fuori della città di Milano. La storia della loro vita è tramandata interamente dalla tradizione agiografica, la quale antepone la vicenda al I secolo e fa dei due martiri gli evangelizzatori di numerose località dell'Italia settentrionale. Nazario sarebbe stato un cittadino romano di famiglia ebrea e legionario. Discepolo di Pietro, ricevette il battesimo dal futuro papa Lino. Per sfuggire alle persecuzioni contro i cristiani e forse inviato da Lino, lasciò Roma e si recò in alcune zone della Lombardia. Passò in particolare anche a Piacenza e a Milano, dove avrebbe incontrato in carcere i compagni di fede Gervasio e Protasio. Successivamente iniziò l'evangelizzazione delle Gallie, dove gli fu affidato Celso, che aveva appena nove anni, da una matrona della Gallia. Celso ricevette dal maestro l'educazione alla fede cristiana e il battesimo. Insieme proseguirono nell'opera di diffusione della nuova fede, viaggiando per la Francia meridionale e arrivando a Treviri. Qui avrebbero subito numerose persecuzioni e sarebbero stati arrestati. Tuttavia Nazario, in quanto cittadino romano, non subì torture, ma venne inviato a Roma per subire un regolare processo e, davanti al rifiuto di rinnegare la sua fede e sacrificare agli dèi romani, venne condannato a morte. Secondo altre fonti la condanna a morte venne decisa dal governatore di Ventimiglia. Ad ogni modo, insieme a Celso, venne imbarcato su una nave che doveva portarli al largo, dove sarebbero stati gettati in mare. I due tuttavia scamparono alla morte a causa di un nubifragio. La leggenda vuole che, gettati in mare, presero a camminare sulle acque. Si scatenò allora una tempesta che terrorizzò i marinai, i quali chiesero aiuto a Nazario. Le acque si calmarono immediatamente. La nave sarebbe infine approdata a Genova, e qui Nazario e Celso proseguirono la loro opera evangelizzatrice (presso Tradizioni Barcellona Pozzo di Gotto - Sicilia) https://www.instagram.com/p/CR3-qTYs_V1/?utm_medium=tumblr
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