#specie protetta
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Non tutti i cacciatori sono bracconieri, ma tutti i bracconieri sono cacciatori. E non sorprende che chi uccide per divertimento possa uscire dalle larghe maglie della legalità e compiere atti ancora più crudeli, come questo.
Il fatto che lo sciacallo dorato sia una specie protetta non è un deterrente, evidentemente.
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tw white italian man flirting with me on ig
#ha ragione purtroppo#lmgharba f milano wearing milan kits? the hell I live in#allah yhfd lmgharba kamlin walakin gli interisti marocchini un po’ di più…….. la specie protetta
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L’ORICE DICHIARATO ESTINTO 20 ANNI FA TORNA IN NATURA
L’orice cornuto a scimitarra (Oryx dammah), chiamato anche orice del Sahara, è la prima specie ad essere stata declassata nella lista di animali da conservare dell’International Union for Conservation of Nature (IUCN) extint in the wild, invertendo il processo di estinzione che lo stava facendo sparire.
Un tempo diffuso in tutto il Nord Africa, la sua popolazione subì un crollo drastico a causa della siccità prolungata e alla caccia per le sue lunghe e pregiate corna e per la carne. Nel 2000 la specie fu dichiarata estinta in natura e da allora rimase presente solo in cattività. Oltre 220 istituzioni zoologiche diedero vita ad un programma globale di riproduzione e nel 1985 un progetto di recupero guidato dallo Zoological Society of London e dal Sahara Conservation Fund incominciò a studiare un programma di lunga scadenza per la sua reintroduzione in natura. Nel 2016, 21 orici dalle corna a sciabola furono restituiti allo stato selvatico in Ciad in un’area protetta. Circa sei mesi dopo il rilascio, il primo cucciolo di orice dalle corna a sciabola nacque in natura dopo più di 30 anni, avviando un processo che oggi ha portato alla nascita di 510 orici dalle corna a scimitarra selvatici.
Uno studio pubblicato sulla rivista Science, ha dimostrato che il lavoro degli zoo di conservazione ha ottenuto il risultato di invertire l’estinzione, riuscendo a verificare il recupero di 95 esemplari di animali e piante estinti che dal 1950 sono sopravvissuti grazie alle pratiche di conservazione e alle cure della scienza.
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Fonte: Zoological Society of London; Sahara conservation; foto di Stanislav Ferrao
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Avviso per tutti quelli che gettano la gente tra i lupi. Attenzione, sono finite le feste e siamo tutti in sovrappeso. Gettandoci tra i lupi rischiate solo di schiacciare i lupi, che sono una specie protetta. Potremmo farne fuori tre o quattro con una sola rotolata dal pendio. Poi se si estinguessero i lupi non vi resterebbe che gettarci tra i criceti. Ma ci pensate? Leggere frasi del tipo “mi hanno buttato tra i criceti, ne sono uscito capo orda”. Alla fine vi roderemo le palle, sappiatelo.
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CHI SIAMO?
Siamo Daniele e Claudia, da Genova.
Si, forse l'ennesima coppietta online che fa viaggi.
MA ci sembrava davvero un peccato non poter rendere pubblico un diario che, pagina dopo pagina, vuole raccogliere continue esperienze in giro per il mondo.
Mostrare, insomma, attraverso i nostri occhi quanto ci sia del bello là fuori. Quanto, anche nella vita di tutti i giorni perché no, si possa provare meraviglia e stupore se si è disposti a guardare. Perché, appunto, something is always happening.
Cercheremo quindi di condividere qui e su Instagram alcuni dei nostri scatti, informazioni e alcuni dei più bei attimi vissuti.
In particolare nelle foto qui sopra ci trovavamo al #ColledelNivolet in occasione del compleanno di Daniele.
Il Colle del Nivolet è un valico alpino situato all'interno dell'area protetta del #ParcoNazionaledelGranParadiso, vicino al confine italo-francese ad ovest.
Facilmente raggiungibile in auto, è caratterizzato da una vasta prateria ed è famoso per i suoi laghi alpini incontaminati. Si possono osservare camosci, stambecchi, marmotte oltre che diverse specie di uccelli. In particolare durante la nostra visita abbiamo avvistato le simpatiche marmotte, che dominano l'intero colle.
Ammirando il panorama e godendoci l'aria frizzantina a più di 2600 metri di altezza abbiamo fantasticato su come potesse apparire questo posto al tramonto o alla sera (purtroppo il nostro viaggio nel pomeriggio ci avrebbe portato altrove), dato che la sua conformazione e le poche tracce dell'uomo le donano un qualcosa di selvaggio e addirittura primordiale. Infatti poco dopo abbiamo scoperto che è uno dei luoghi più bui d'Italia, almeno tra quelli accessibili tramite strada asfaltata, perché gode di schermature da parte delle montagne verso la pianura e le grandi città, ed è quindi relativamente immune dall'inquinamento luminoso.
Ideale quindi per osservare le stelle e il cielo in notturna grazie anche alla sua altitudine che riduce le interferenze dell'atmosfera terrestre.
Insomma, un luogo magnifico.. un paradiso appunto!
Ci torneremo sicuramente, fermandoci anche per la notte grazie alla presenza di un grande rifugio con bar.. non vediamo l'ora di ammirare un cielo pazzesco.
#colledelnivolet#parconazionaledelgranparadiso#montagna#mountains#nature#heaven#trip#viaggi#couple#blessing#italia#italy
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Guarda "Il mistero dei LEONI divoratori di uomini dello Tsavo" su YouTube
youtube
In questo filmato si parla in modo specifico dei leoni ma sono esistite anche tigri mangiatrici di uomini in India e leopardi che hanno fatto altrettanto in Asia e in Africa.
Ai tempi degli imperi coloniali il problema veniva risolto dal Cacciatore Bianco che piantava una pallottola nel cranio della belva. Si potrebbe pensare che ai giorni nostri la situazione verrebbe risolta diversamente, catturando l'animale per metterlo...dove? In uno zoo? In un'area protetta?
È però anche giusto ascoltare quel che spiegano gli zoologi/etologi/esperti di grandi felini come quelli citati nel filmato.
Spiegano che veniamo scelti come prede in casi di emergenza, come le carestie, o quando l'esemplare è troppo vecchio per cacciare prede più veloci o ha problemi ai denti per cui gli riesce difficile masticare la coriacea carne degli animali selvatici (mentre la nostra, invece, è bella tenera).
Spiegano che quando un predatore si abitua a considerarci una preda, si specializza a cacciarci, così come ci sono individui che si specializzano nel cacciare zebre, gnu, gazzelle.
Spiegano che la madre insegnerà questa tecnica di caccia ai figli, che quindi si specializzeranno a loro volta nel cacciare persone.
Spiegano che per tutte queste ragioni, l'unico modo di salvare le persone che lì vivevano consisteva nell'abbattere l'intero branco.
Penso sia il caso di tenere a mente queste considerazioni nel dibattito ora in corso se sia giusto uccidere o meno l'orsa che in Trentino ha sbranato il giovane che si allenava nel bosco.
Chi è contrario all'abbattimento dice che non si può uccidere un orso perché si è comportato da orso. Giusto, ma non mi pare che la sentenza di morte si basi sull'accusa "Non si è comportata come nei film Disney, quindi è cattiva".
È proprio il fatto che si sia comportata nella sua natura da predatrice a renderla pericolosa.
Penso che allo stato attuale nessun etologo può essere certo che in futuro quest'esemplare non attaccherà ancora le persone.
Inoltre è una madre, ha partorito due cuccioli l'anno scorso. E se, come i leoni dello Tsavo, dovesse insegnare ai suoi figli a predare le persone?
Anch'io sono animalista. Anche a me piange il cuore ad uccidere un esemplare di una specie in via di estinzione ma in questo caso specifico penso sia la soluzione migliore.
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TOM FORD PRIVATE BLEND - BOIS MAROCAIN - Enigmatic Woods Collection - Eau de Parfum - Novità 2022 -
Grace’s sense of trees. I’ve never experienced looking at a tree and not feeling a deep sense of gratitude for it. Trees took roots in my memory. Every single part, bark, branch, leaf, flower, fruit are seasons of my life. I feel like a tree. Firm roots. Free fronds in the wind. . Thuja, Ebano, Sandalo. Il fascino indiscreto dei legni esotici, la loro antica sapienza, il piacere sottile dell’ascolto olfattivo tra realtà e leggenda, la contemplazione della bellezza compiuta nella potenza inarrestabile della Natura. Tom Ford sa decrittare la profondità aromatica dei legni come pochi. Li restituisce in una sorta di bruma magica, una foresta facile da penetrare, dove, tuttavia, è pressoché impossibile non perdere la bussola. Nella sua ultima collezione Enigmatic Woods per la linea Private Blend, tre emblematiche essenze svelano un percorso creativo tra opulenza ed essenzialità, mistero e seduzione. Davvero convincente questo paesaggio boschivo traslato in fragranza con Bois Marocain, protagonista la Thuja, conifera rara e protetta, originaria del Marocco (Essaouira) cui è legata la fama e l’eccellenza artigianale degli ebanisti del luogo. Edificante e generosa all’olfazione, uno stimolante benefico sentore resinoso, linfa sensuale sempreverde, balsamo elegante circondato da spezie e patchouli, un velo di incenso per osannare le radici, l’aroma confortante dai riflessi nostalgici del legno di cedro Atlas. Un intarsio aromatico prezioso, jus intimista per sensi in dolce naufragare.
Il flacone si rinnova in trasparenza e sfoggia etichetta e tappo in tonalità mogano. Eau de Parfum 30, 50, 250 ml. Nella boutique Tom Ford di Milano via Verri, 3 e online. ©thebeautycove @igbeautycove
L'arte della lavorazione del legno di Thuja in Marocco
L'albero di Thuja fa parte della famiglia delle conifere arbustive, originario del Marocco meridionale, ha rami spessi e nodosi che lo rendono unico nel panorama dei legni esotici. È una specie rara e protetta, il Marocco detiene l'80% della riserva mondiale, ed è sottoposta ad un programma conservativo dell'ecosistema forestale per preservarne la presenza sul territorio e garantire la sussistenza agli artigiani locali. L'arte dell'intarsio artigianale del legno di thuja è una delle eccellenze del Marocco. Essaouira, città portuale sull'Atlantico ai piedi delle montagne dell'Atlante coltiva da secoli questo savoir faire ed è famosa nel mondo per i suoi pregiati manufatti realizzati con questa essenza (mobili, oggetti decorativi, strumenti musicali). Ciò che rende la thuja un legno unico è la combinazione di tre qualità: resistenza, colore e profumo (balsamico resinoso). Nessun altro tipo di legno può offrire tale varietà. La sua lavorazione avviene attraverso intarsio e mosaico, accostando minuscole parti di legni diversi (noce, cedro, ebano) e madreperla, oppure scolpendo il legno per ottenere la struttura desiderata e infine attraverso l'impiallacciatura da legno radicale per ricoprire ampie superfici.
#tom ford#perfume#niche perfumes#scent2022#bois marocain#TF private blend#enigmatic woods#livelovesmell#thebeautycove
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l'altra sera mia high school crush, vedendomi metter su la fascia paraorecchie dello stesso magenta del mio giubbotto, ha riso dolcinamente e detto che quando lui e i suoi amici devono definire una persona che è un Tipo non vogliono usare il termine "caso umano", perché 'z evil, quindi dicono sempre "specie protetta", per dire che quindi io sarei proprio una specie protetta
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"Lo stato di salute dell'esemplare Jj4 non giustifica l'intervento eutanasico nell'urgenza, così come prospettato in conferenza [da Fugatti], ma richiede una analisi complessiva della gestione dei plantigradi presenti sul territorio provinciale. Non si rilevano al momento pericoli verso la popolazione in quanto Jj4 risulta catturata e custodita. L'orso risulta specie protetta tutelata con legge dello Stato"
Eh ma Fugatti vuole vendetta, non gliene frega niente né che JJ4 non sia più un pericolo, né che l'abbattimento sia contro la legge.
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OPTIMUS PRIME ( Commander) Studio series 86 31
Nel 40ennale dei Transformers non poteva mancare una nuova versione di OPTIMUS PRIME G1, ed ecco quindi pensato ad hoc questo Studio Series 86, elevato a classe Commander per poter esprime al meglio il potenziale del personaggio, anche se di mio umilmente mi sarei accontentato del precedente Leader Earthrise, per poi però ricredermi appena aperta la scatola di questo nuovo Commander!
Già perchè il mio problema è sempre quello che non vengano sfruttati appieno le classi in cui presentano i vari personaggi, e appunto nel Leader ER Optimus ci stava giusto giusto, con robot Voyager ed un rimorchio come accessorio più il drone ma senza Roller, venduto in un pack a parte.
Dopo la leggera delusione per Ultra Magnus, quindi un Commander per il "normale" Optimus mi sembrava sprecato, salvo magari riempire di millemila accessori e gadget vari il rimorchio, ma diciamo che buona parte della massa se la porta via abbondantemente il ROBOT / motrice, essendo un Leader effettivo e non un Voyager rimpolpato come magari l'omonimo del Commander Armada o il collega di Kingdom, Rodimus Prime.
Ed a proposito della terza parte di War for Cybertron, galeotto fu quel Galvatron che presentarono come Leader e quindi più alto della media dei comandanti di fazione finora usciti: se la sono presa comoda, ma alla fine dopo 3 anni / linee ecco che anche questo Optimus si accoda a questa nuova scala, mandando in malora la scala uniforme di quasi tutti gli altri omonimi Generations, sì, ma effettivamente ergendosi degnamente come merita.
L'aspetto del robot è innanzitutto fedelissimo a come appariva nei cartoni, lezione questa appresa dal Masterpiece 44, con le forme ricreate ad hoc, come il torso ampio o le gambe che si allargano verso i talloni. Pare un'action figure non trasformabile, a momenti, vista la fedeltà, e pure i colori sono ottimi, con un bel blu scuro su gambe, testa e pugni, bianco per cosce e bacino e un bel rosso non opaco, anche se questo un po' soffoca certi dettagli come quelli iconici sui polsi.
Tutto sto ben di Primus è bellissimo a vedersi, sopratutto frontalmente, dato che da dietro AVREBBE una zainata di avanzi dell'alt mode ripiegati, ma compatta il giusto da non essere troppo fastidiosa, anche se fa un po' specie che in tutta questa generale perfezione non siano riusciti a ricreare i particolari della schiena del modello settei, ma ok, per carità, manco gli MP a momenti ci riescono, quindi… ^^'
A livello di articolazioni però mi sarei aspettato qualcosina in più, che in generale è ottimo, ovviamente, con tanto di dita articolate ed indice separato, e pure le spalle che possono sporgersi in avanti, ma fa davvero specie che non possa piegare i gomiti oltre i 90° o che non possa manco guardare in alto con la testa!
Niente male i finestroni sul torace, colorati di azzurro ma pur sempre in plastica trasparente, ed immancabilissima la possibilità di aprirli per poter esibire la Matrice estraibile, protetta da un ulteriore pannello grigio, e sempre dello stesso stampo vista da Earthrise in poi.
Altri accessori sono l'ovvio fucilone ionico, che può appendersi dietro la schiena tramite dei fori laterali ( ma che ha l'impugnatura un po' corta ), l'ascia d'energia che si attacca al polso previo aver fatto rientrar dentro le mani, più un paio di effetti di sparo e quelli di "lancio" che citano la famosa scena del film del 1986 dove Optimus saltava direttamente dalla modalità di camion.
La TRASFORMAZIONE in questo è una rielaborazione di quella classica, e anche di altre sempre del G1 aggiornato come l'Earthrise, con le braccia che si ripiegano all'indietro, ed i pannelli ripiegati dietro la schiena che ruotano ad altezza stomaco verso avanti diventando la parte anteriore inferiore del mezzo. Notevole anche la trasformazione delle gambe con i pannelli che si dispongono, e sopratutto le ruote nascoste all'interno… e per una volta non serve ruotare il bacino, come nei Generations degli ultimi anni! Ah, parecchio duro da fissare il pannello che sostiene la testa mentre lo si ribalta.
Il CAMION MOTRICE appare bello grosso e imponente, compatto e con il dettaglio dei finestrini laterali come quelli frontali. C'è un po' di vuoto dietro la cabina, ma glielo si perdona tranquillamente, mentre anche stavolta giocoforza la parte posteriore blu con le due coppie di ruote è un po' troppo grande, a guardare i camion reali.
Di sicuro fa un po storcere il naso che la motrice non sia uguale sputata per forma e fattezze a quella bianca del Magnus SS dell'anno scorso, rompendo così una tradizione iniziata col G1 e proseguita coi Masterpiece, almeno il MP-10: la motrice di Magnus è infatti più piccola, ricordando comunque più il giocattolo che non il settei come invece tenta di fare Optimus SS, e certo, alla fine il solo robot Prime qui è pur sempre un Leader come stazza, e ci sta, ma boh, strano che non ci abbiano pensato a monte di provare a renderli simili ma semplicemente se ne sono fregati producendoli quasi a braccio.
Sempre nella ricerca della cartoon accuracy, al veicolo mancano le iconiche strisce argentate laterali che nel cartone appunto non c'erano ( anche se non ce ne siamo mai accorti! XD ), e purtroppo rendono un po' scialbo il camion, ma vabbè. ^^'
La motrice in se', ben dettagliata e tutto, alla fine non è tanto giocabile, con solamente il poter mettere gli effetti di esplosione sotto le ruote anteriori in modo da citare il celebre balzo del film del 1986, delegando il tutto al RIMORCHIO.
Questo è bello grande e fedele al cartone, con la striscione laterali minime solo grige senza aggiunte azzurre, un paio di supportini anteriori come l'Earthrise e altri due grossi centrali per sostenere le pareti che si aprono ( con tanto di tacchi che ruotano ulteriormente! ) come nel G1.
Per fortuna intanto c'è un vano che sostiene le ruote che si apre a contenere gli effetti esplosivi arancioni, come nel cassetto simile del rimorchio di Rodimus Prime Kingdom, utilissimo va detto.
Una volta aperto alla maniera classica, il COMBAT DECK è… beh, classico! Fondamentalmente spoglio, con scolpiti sulle pareti interne i dettagli che richiamano le postazioni per i Dianauti come nel G1, giusto come citazione. C'è ROLLER, che è abbastanza semplice, con due fori per sistemare il fucile del robot e per sistemarvi sopra il DRONE, che si stacca dalla sua postazione.
Ora, abbiamo visto nel Missing Link Convoy che pure lì il drone si staccava ma aveva delle ruotine sue nella base, o che Roller poteva far spuntare una luce da lampeggiante… e qui invece nulla!! ^^'
Il drone è pure piccino, e se Roller ha la possibilità superflua ma molto apprezzata di ospitare ben 4 omini Titans / Prime Master, perchè la cabina del drone no, che è troppo piccola ma comunque la si può aprire? ^^''
Per fortuna, oltre ai fori e perni nelle pareti per poter sistemare fucile e ascia di Optimus, hanno ben pensato di fissare anche Roller stesso tramite dei fori sotto il muso al drone ancora di suo, in modo da non sballottarlo quando è dentro.
Però, visto che appaiono nei cartoni, già che c'erano potevano mettere le versioni alternative della parte superiore del drone, ovvero due armi diverse senza la cabina, o anche il braccio gigante che afferra Elita 1 nella puntata dove lei appare.
O almeno, non so, poter spostare la base del drone in avanti verso il portellone, insomma, rendere un po' più versatile questo Combat Deck già che c'erano, invece di renderlo così essenziale. :-/
Ah, ancora, ok per la fedeltà al settei etc, ma non ci sono neanche i fori rettangolari avanti e sopra per far uscire eventualmente dal rimorchio il drone, come può fare sin dal G1, o al limite dei fori standard per attaccarlo all'esterno.
Ovviamente il rimorchio, anche se dentro c'è già Roller fissato, può ospitare almeno un'auto Deluxe, così come Roller può trasportare il rimorchio stesso. Questo, confrontato con quello bisarca di Ultra Magnus SS appare quasi più grande, anche se a misurarli col righello è quello di Magnus un po' più alto, ma direi che l'impressione è viziata dalla forma di quest'ultimo.
Manco a dirlo, non c'è assolutamente confronto col rimorchietto dell'Earthrise, anche se i due possono scambiarseli, mentre quello di Rodimus tiene testa come stazza e lo supera pure come peso.
Infine, l'impressione generale è decisamente migliore del Magnus SS dell'anno precedente, per questo Commander, e tutte le mie reticenze sono state spazzate via dall'ottimo robot e dal "peso" complessivo del modello, anche se potevano sforzarsi un attimino in più per il rimorchio, dato che è fresca l'uscita del Missing Link, ma tutto sommato questo Optimus è soddisfacente e degno di celebrare il suo 40esimo compleanno! ^^
-Videorecensione
#transformers#hasbro#generations#autobot#autorobot#recensione#review#optimus prime#commander#studio series#studio series 86#matrix
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I PESCATORI DISMETTONO LE RETI, PER SALVARE LE BALENE
Una eccezionale concentrazione di balene franche, specie a rischio di estinzione, è stata rilevata nel Nord Atlantico nella baia di Cape Cod al largo del Massachusetts.
Questa scoperta inattesa ha colto di sorpresa i biologi marini e i ricercatori che stanno lavorando da anni per proteggere questa specie di balena, protetta dal 1937. Le autorità dello Stato insieme al National Marine Fisheries Service hanno deciso pertanto di effettuare una campagna di rimozione delle reti e di tutti gli strumenti di pesca nelle acque della regione per tre mesi. La norma di emergenza è stata intrapresa con lo scopo di ridurre il rischio di impigliamento “quando un gran numero di balene esce dalla baia di Cape Cod nello stesso momento e nel luogo in cui i pescatori stanno pescando”, riporta il provvedimento. I funzionari del Massachusetts hanno inoltre allertato i marinai sul rischio che le navi si scontrino con gli animali di superficie, raccomandando di limitare la velocità sotto i 10 nodi.
A causa della sua lentezza questa è stata una delle specie di cetacei maggiormente cacciata nel periodo compreso tra il XVII ed il XX secolo. Si stima che nel 1770 esistessero oltre 70.000 esemplari, arrivando a un minimo di circa 300 animali negli anni ’20. La specie iniziò a riprendersi dopo l’avvio della loro protezione ma si stima che le catture sovietiche illegali negli anni ’60 abbiano abbattuto oltre la metà della popolazione rimanente. La popolazione ha raggiunto i 13.600 animali nel 2009 ed è in costante aumento.
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Fonte: National Oceanic and Atmospheric Administration; IUCN Red List
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'22: Hyper Light Drifter
Sistema PC (Deck) | Produttore Heart Machine | Sviluppatore Interno | Versione Europea | Uscita 31 marzo 2016
Stavolta sì che è tutto diverso. Il falò da dove parte la nostra ennesima avventura di morte e illusione non ha nulla di sicuro, di confortevole. Anzi, sembra come se quella luce, da sempre fonte di tranquillità, sia destinata a spegnersi. Il bellissimo mondo in pixel art opprime. La decadenza del mondo di gioco cozza con una città centrale dove la vita continua a scorrere normalmente.
Non si parla e non si scrive in Hyper Light Drifter, eppure è chiaro fin da subito ciò che sta accadendo. Cosa siete non vi verrà mai detto; avete una spada, sapete combattere e sapete dove andare. Non che lo vogliate, ma è inevitabile, altrimenti non sareste qui, giusto? I quattro punti cardinali vi porteranno in ampie aree segnate profondamente dal tempo, dalle guerre e dalle continue lotte delle sue popolazioni. Segni di civiltà perdute, scheletri, disperazione e immagini nefaste sarà tutto ciò che incontrerete, oltre ai nemici. I combattimenti saranno impegnativi, serviranno riflessi e strategia per uscirne indenni, caratteristiche che non vi mancano se non fosse per la vostra evidente malattia; come se le cose non fossero già abbastanza difficili.
Senza motivo, senza sapere il perché, in ogni area sarete chiamati a rivelare ed attivare quattro nuclei, otto se contate anche quelli segreti. E lo farete. Ogni nucleo attiverà una specie di chiave posta al centro del mondo e quando tutte saranno state sbloccate, l’area finale sarà a voi accessibile.
Oh viaggiatore, non c’è maledizione in questo mondo, non sentirete urlare nessuna voce dentro di voi; la morte non porterà nuova vita, nuova forza e la scoperta non appaga. Dimmi, allora, cosa c’è questa volta che ti spinge ad andare avanti? Non esiste speranza in un mondo destinato alla distruzione, l’oro e la fama sono relegati a mera inutilità e la forza, per quanto immensa, non porterà alla salvezza. Il nemico finale è terribilmente forte, voi lo sconfiggerete, come sempre, come avete sempre fatto; la storia sarà destinata a ripetersi.
Ma non stavolta, dove il primo falò è anche l’ultimo, e la morte, quella vera, sarà la più dolce delle vittorie. Riposa fedele viaggiatore, riposa. Un giorno, forse, riusciremo a capire il senso di questi bellissimi viaggi.
G
Punti cardinali Quattro sono le aree di gioco che dovremo esplorare per venire a capo di Hyper Light Drifter, Tutte bellissime. Nord: sotto il controllo delle aquile (o dei falchi), più si va verso la cima più la neve è abbondante. Est: un arcipelago di isole intervallate da fiumi ed enormi cascate. Sud: un grande deserto. La parte sotterranea, invece, è un vero e proprio dedalo pieno di pericolosi nemici. Ovest: l’area più pericolosa, protetta da temibili samurai.
Steam Deck info Prezzo 14,99 Euro 3,99 Euro | Stato Verificato | Tempo di gioco 17,5 ore
Immagini Genma SP
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Situazione lupi, Calligaro: «Difficile convivenza»
BELLUNO – «Il disagio del territorio è tangibile. Sul lupo servirebbero correttivi che in questo momento dipendono dall’Europa e dalle mosse seguenti il declassamento dello status di specie particolarmente protetta. La Provincia in ogni caso è portavoce delle difficoltà registrate e con la Polizia Provinciale ha messo in atto le azioni di monitoraggio e dissuasione degli esemplari definiti…
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Palazzolo Acreide: denunciati due uomini, sequestrati 7 pitbull maltrattati e una tartaruga appartenente a specie protetta
Palazzolo Acreide: denunciati due uomini, sequestrati 7 pitbull maltrattati e una tartaruga appartenente a specie protetta I Carabinieri della Stazione di Palazzolo Acreide, con l’ausilio dei Carabinieri dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Sicilia”, del Nucleo CITES di Catania, di personale A.S.P.,... Leggi articolo completo su La Milano Read the full article
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🐟 LAGO DELL’ACCESA. MASSA MARITTIMA Il Lago dell’Accesa è un piccolo lago situato nella Toscana meridionale, in provincia di Grosseto, vicino alla località di Massa Marittima. Questo lago, di origine carsica, si trova in una conca naturale ed è alimentato da sorgenti sotterranee. - Caratteristiche - Dimensioni e profondità: Il lago ha una superficie di circa 14 ettari e una profondità massima di circa 50 metri. - Origine: È un lago di origine carsica, formatosi in una depressione naturale. - Ambiente: L'area intorno al lago è caratterizzata da una ricca biodiversità, con una vegetazione tipica della macchia mediterranea e un'abbondanza di fauna, tra cui diverse specie di uccelli acquatici. - Storia e cultura Il Lago dell’Accesa ha una storia antica, con tracce di insediamenti umani risalenti all'età del Bronzo. In epoca etrusca, la zona era abitata, come dimostrano i numerosi reperti archeologici trovati nei dintorni, tra cui tombe e resti di abitazioni. La vicinanza di Massa Marittima, con il suo patrimonio medievale, aggiunge un ulteriore interesse storico e culturale all'area. - Turismo e attività Il lago è una meta popolare per chi cerca relax e natura. Le sue acque cristalline lo rendono ideale per la balneazione, la pesca sportiva e altre attività ricreative come il trekking e il birdwatching. La presenza di sentieri ben segnalati permette di esplorare la zona circostante e ammirare il panorama. - Conservazione L’area del Lago dell’Accesa è protetta per preservarne l'ecosistema unico. Le autorità locali collaborano per mantenere l'equilibrio tra attività turistiche e conservazione ambientale, garantendo che il lago e la sua fauna e flora rimangano intatti per le generazioni future. Il Lago dell’Accesa è quindi un luogo di grande interesse naturale, storico e culturale, perfetto per una visita che combina relax, attività all'aria aperta e un tuffo nel passato. 🇬🇧 Lake Accesa is a small lake located in southern Tuscany, in the province of Grosseto, near the town of Massa Marittima. This karst lake lies in a natural basin and is fed by underground springs. - Characteristics - Size and Depth: The lake covers an area of about 14 hectares and has a maximum depth of about 50 meters. - Origin: It is a karst lake, formed in a natural depression. - Environment: The area around the lake is characterized by rich biodiversity, with typical Mediterranean scrub vegetation and an abundance of wildlife, including several species of water birds. - History and Culture Lake Accesa has an ancient history, with traces of human settlements dating back to the Bronze Age. During the Etruscan period, the area was inhabited, as evidenced by numerous archaeological finds, including tombs and remains of dwellings. The proximity of Massa Marittima, with its medieval heritage, adds further historical and cultural interest to the area. - Tourism and Activities The lake is a popular destination for those seeking relaxation and nature. Its clear waters make it ideal for swimming, sport fishing, and other recreational activities such as hiking and birdwatching. Well-marked trails allow for exploration of the surrounding area and admiring the scenery. - Conservation The area of Lake Accesa is protected to preserve its unique ecosystem. Local authorities collaborate to maintain a balance between tourism activities and environmental conservation, ensuring that the lake and its flora and fauna remain intact for future generations. Lake Accesa is thus a place of great natural, historical, and cultural interest, perfect for a visit that combines relaxation, outdoor activities, and a dive into the past.
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