#spaccato di vita
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Adoro le riunioni di condominio sono uno spaccato di vita che mi affascina. Danno tutti il peggio di sè senza una buona motivazione. Anche chi rimane a casa e origlia e spia dalle finestre.
Le persone sono pessime e nei condomini si può ben vedere. Ci si dovrebbe scrivere un libro.
#condominio#riunione#persone#liti#rabbia#spaccato di vita#vita vissuta#il peggio#riunioni#urla#gente strana#pomeriggio
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I quattro fratelli Yuzuki, di Shizuki Fujisawa.
Ciao amici, si ritorna a parlare di manga con una storia dolcissima sui legami di sangue e le difficoltà della vita. I quattro fratelli Yuzuki di Shizuki Fujisawa narra la storia di Hayato, Mikoto, Makoto e Gakuto, quattro fratelli che resteranno presto orfani e saranno costretti a crescere da soli sotto la supervisione di Hayato, il maggiore e unico adulto in casa, difatti Mikoto, Makoto e…
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"siamo tutti fatti di luce e di buio e nonostante questo mio animo frammentato, spaccato, crepato e ferito, tu continui ad essere quella luce calda che restituisce vita ai miei giorni senza mai chiederla indietro.
grazie per essere quella luce.
buon compleanno amore mio, al primo di una lunga serie ❤️🩹"
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A volte ti penso ancora. Cerco ancora quel buongiorno, quel sole che ogni giorno portavi nelle mie giornate. Dico a tutti che oramai sono andata avanti ma dentro di me sono ancora ferma ad aspettarti, seduta su quel marciapiede mentre guardavo le tue spalle allontanarsi. Nessuno ne parla ma a volte l’amore è anche questo: sapere aspettare. Rimanere a sperare in qualcosa che forse non accadrà, un po’ come andare a caccia di stelle cadenti quando il cielo è pieno di nuvole. Mi hanno detto che ho sbagliato a metterci così tanto cuore, a darti così tanto amore ma loro che ne sanno di quello che mi hai fatto provare? Di quanto ero felice quando stavo con te, di tutte le volte in cui mi hai aiutata a migliorare, a superare quelle paure che spesso non mi permettevano di respirare. Mi hanno detto: “la vita non ti aspetta, vai a conoscere nuovi ragazzi” e giuro che ci ho provato, ho provato a perderti un nuovi occhi, a sfiorare nuove bocche ma alla fine, ogni volta, finivo per parlare di te. Di quel cattivo che mi ha spaccato il cuore, che da un giorno all’altro è sparito dalla mia vita dicendo solamente che meritavo molto di più e che lui purtroppo non poteva darmelo. È difficile convivere con questa speranza sai? Con il cuore che ti vede arrivare mentre la mente ti lascia cadere, è difficile averti sempre nella testa e non poterti più stringere, è così difficile vivere senza di te. Non so ancora per quanto ti aspetterò ma so dirti che il mio cuore non dimenticherà mai il modo in cui l’hai fatto tremare, il modo in cui hai saputo riaccenderlo dopo tanto tempo in cui era fermo… so che è finita ma non mi dimenticherò mai di te.
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Gambe e fascino applicato
Se lei lì seduta davanti a te ti guarda negli occhi, non li abbassa e accavalla le gambe così: sfrontata, spavalda e sicura del suo fascino, vuol dire che non ti teme, che potrebbe anche mangiarti a colazione se solo lo volesse. Perché è una Dea. E una Dea sa farlo, quando lo desidera. Sta a te farla ricredere, domarla, dominarla. Far sì che ti desideri. In sostanza, devi saperti infilare nel suo cervello, prima che tra le sue natiche.
Perché lei deciderà che ti vuole solo e soltanto se tu saprai essere alla sua altezza e un centimetro in più. Non sarà facile: amarla vorrà dire applicare tattiche e strategie di guerra in tempo di pace. Ma non c’è mai una vera pace, tra un uomo e una donna. Perché la Dea ti provoca, ti stimola, ti stuzzica e risveglia i tuoi desideri. Poi ti si nega, ti frustra. Ti mente, ti inganna. Ti viene voglia di lasciar perdere, ma solo per un’ora o due. Poi il cervello torna lì, sempre lì: tra le sue gambe.
Lei sa giocare con la tua psiche con grande e disinvolta maestria. Ogni donna nasce con installato di fabbrica l’istinto naturale della seduzione. E ti manda un messaggio proprio quando avevi perso tutte le speranze. Ti lancia un ennesimo amo. Allora tu inizi daccapo a rammendare la rete, da bravo pescatore. Vedrai che pian piano lei si disvelerà a te, ma solo se saprai fare la cosa più elementare e difficile del mondo: essere te stesso, senza infingimenti. Non aver paura che sia troppo poco. Offrile lo spaccato della tua anima, dei tuoi gusti e delle tue paure.
Metti sul bancone la tua mercanzia, quale che sia. Non dire tutto subito, però. Non avere timori. Sii sempre pulito e presentabile. Con piacere scoprirai che un fisico tonico e allenato, dei bei glutei e una barba di tre giorni ma ben curata non guastano. E poi prima di incontrarla lavati sempre accuratamente e profumati: alle donne piace tanto. Piacerà anche a te, vedrai. Sarà poi più facile che decida di comperare, se toglierai i nastrini e le paillettes dagli articoli in esposizione. Lei saprà perfettamente distinguere le luci riflesse da ciò che invece brilla di suo, magari nascosto sotto un velo di tenerissimo e attraente pudore maschile.
Sii dolce e molto virile allo stesso tempo. Non pensare mai di poterla abbagliare con una macchina ultimo modello o con beni materiali di qualsiasi genere. Si, per carità: son cose utili o gradevoli, certo. Ma lei cerca l’anima. Una donna vera, questo fa. Ai beni, ai soldi e alle fortune, in fin dei conti è più interessata solo una persona irrisolta, immatura. Che magari potrà andarti bene per qualche sera. Poi presto vorrà di più o comunque vi verrete a noia. E saranno sofferenze per entrambi.
Ognuno scelga l’anima compagna al suo livello. Qual è il tuo? La tua vita, se scegli una persona superficiale, potrebbe presto assomigliare a quella di un criceto che gira nella ruota. Senza soluzione di continuità. La più bella delle modelle, con tutto il rispetto per la categoria, non ha il fascino di un’umile segretaria che però sappia apprezzare pensieri e riflessioni profonde.
Che abbia o ti stimoli il senso dell’umorismo e infine che ami assaporare e valutare assieme a te, col necessario distacco serale, le cose che ci affliggono di giorno. I sapori intellettuali con lei si trasformeranno naturalmente e senza alcuno sforzo nel gusto vero della vita. Quello che sgorgherà dalla sua testa e dai suoi seni in una combinazione indissolubile. Sarà una pozione magica che ti stregherà ogni sera di più. Non ci sarà nulla di meglio che desiderare ogni minuto il ritorno da lei.
Penserai solo a volerla accarezzare, a preparare le menti al contatto fisico e a farle sentire intimamente che sei tu quello giusto e nessun altro. Quello che le provocherà le voglie più inconfessabili. Perché saper cogliere la verginità del fisico alla fine è un fatto meccanico. Domare, anzi: cavalcare il corpo di una donna nell'atto carnale è bellissimo, ma è una cosa naturale, come bere un bicchier d’acqua. Tutti sanno farlo.
Deflorarle la mente è invece un piacere raffinato, sottile. Un sacrificio e il frutto saporito di un duro, costante impegno e tempo impiegato che solo un vero intenditore sa mettere in pratica. Con passione, dedizione, pazienza, intelligenza, rispetto. In breve: con amore. Perché egli sa che la ricompensa finale è il dono di un mondo femminile interiore completamente aperto e finalmente a sua disposizione.
Il suo corpo adorato e bramato verrà a te naturalmente a corredo. L’amore tra due personalità profonde è una cosa complicata e stupenda. E dà vita a conversazioni alte, ma poi immediatamente dopo stupidissime. Partorisce bestiali scemenze. Pianti, liti colossali e meravigliosi capolavori di erotismo. Da godere fino in fondo. Da vivere, in fin dei conti.
RDA
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“Non mi interessa cosa fai per vivere, voglio sapere per cosa sospiri e se rischi il tutto per trovare i sogni del tuo cuore.
Non mi interessa quanti anni hai, voglio sapere se ancora vuoi rischiare di sembrare stupido per l’amore, per i sogni, per l’avventura di essere vivo.
Non voglio sapere che pianeti minacciano la tua luna, voglio sapere se hai toccato il centro del tuo dolore, se sei rimasto aperto dopo i tradimenti della vita o se ti sei rinchiuso per paura del dolore futuro.
Voglio sapere se puoi sederti con il dolore, il mio e il tuo; se puoi ballare pazzamente e lasciare l’estasi riempirti fino alla punta delle dita senza prevenirti di cautela, di essere realisti, o di ricordarci le limitazioni degli esseri umani.
Non voglio sapere se la storia che mi stai raccontando sia vera.
Voglio sapere se sei capace di deludere un altro essere identico a te stesso, se puoi subire l’accusa di un tradimento e non tradire la tua anima.
Voglio sapere se sei fedele e quindi hai fiducia.
Voglio sapere se sai vedere la bellezza anche quando non é bella tutti i giorni.
Se sei capace di far sorgere la vita con la tua sola presenza.
Voglio sapere se puoi vivere con il fracasso, tuo e mio e continuare a gridare all’argento di luna piena: SÌ!
Non mi interessa dove abiti e quanti soldi hai, mi interessa se ti puoi alzare dopo una notte di dolore, triste o spaccato in due, e fare quel che si deve fare per i bambini.
Non mi interessa chi sei, o come hai fatto per arrivare qui, voglio sapere se sapresti restare in mezzo al fuoco con me e non retrocedere.
Non voglio sapere cosa hai studiato, o con chi o dove, voglio sapere cosa ti sostiene dentro, quando tutto il resto non l’ha fatto.
Voglio sapere se sai stare da solo con te stesso, e se veramente ti piace la compagnia che hai…nei momenti vuoti.”
Scritto da un’indiana della tribù degli Oriah-1890)
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penso sia ora di fare i conti con tutto il casino che è ed è stato il fandom di PO e mettere mano anche in particolare sulla situazione del mio heritage blog che ho.
Non voglio fare nessun callout, semplicemente voglio solo sfogarmi di tutto quello che è successo.
In a nutshell: mesi fa il fandom di tumblr di PO si era spaccato in due con io in mezzo (ma come tutte le cose io sto sempre in mezzo ;_;), e penso anche altra gente, per le solite ship wars e frecciatine (povero Glass Joe, tipo Gesù in croce). Quindi abbiamo le fazioni di C e di B.
C mi ha spesso contattato per mediare con B, ma già in quel periodo mi ero allontanato da tutti, anche perché in fondo non mi sono mai sentito parte del fandom:
diciamo che a C avevo chiesto come mai ci fosse hetalia come tw nel server e scovando un po' avevo scoperto che la persona che aveva chiesto il tw aveva un post del 2020 che diceva che i fan di hetalia fossero dei nazi. Capirei il tw per altre ragioni, ma non questa. Hetalia non è mai stato content per estrema destra. Di questa cosa non l'ho mai accennata perché non mi sembra il caso di far ragionare gente che fa hetalia = nazi. Ho preferito lasciare perdere pensando che C forse in fondo gli stia bene che ci sia gente del genere e non penso sia così sciocco da farsi passare inosservato il fatto che quella persona avesse certi post nel suo blog principale... Vabbè, io ci sarò se quella persona volesse cambiare idea su hetalia.
B aveva iniziato a interagire di meno con noi di PO e quindi il suo server era tipo il deserto e sinceramente non mi piaceva il fatto che attaccasse molto ship diverse dalla sua e che fosse pesa nei confronti di Glass Joe e i suoi fans.
Poi è successo che B è stata na stronza nei confronti di un minorenne (scrivendogli roba zozza e insultandolo) e questa capa si è buttata fuori dal fandom giustamente perché anche le sue amicizie più strette si sono rese conto dell'andazzo (l'ha mandata a cagare persino la sua amica più stretta, facendo persino chiudere il server che avevano insieme di PO). Era già una persona esagerata per certi pov, però con sta storia ha esagerato, perché ha fatto del male a una persona, in particolare un minorenne.
Che poi lo strano che era una persona contro le ship little mac (17 anni) x gli altri boxer e aveva un atteggiamento molto duro nei confronti di ship con Glass joe e capisco che sia tipo un nonnino, ma quando si tratta di adulti, lascia vivereeeeeeee. Cosa ti ha fatto di male la Burnt Bread (glass joe x aran ryan)?
Ci sono rimasta male per il suo comportamento perché in generale non stavo malissimo in sua compagnia, visto che nei miei confronti era più aperta di altri fan di PO ed era con lei che realizzavo i meme o le art più divertenti.
Purtroppo le interazioni sociali sono sempre una roulette russa, non sai mai se il mutual con cui parli spesso e crei roba bella sia una persona decente o meno.
Già quando si accaniva per certe ship avrei dovuto capire che qualcosa non andava in B, ma il fatto che avessi anche una vita al di fuori di internet non mi ha dato modo di riflettere su quello che succedeva qui. Come i miei amici irl che usano tumblr sanno (penso), da quando mi sono trasferito mi piace di più stare nel mondo reale che online, anche perché da giovane ho sofferto tantissimo la solitudine e sinceramente mi rendo conto che il mondo online è troppo tosto da gestire e che faccio super fatica ad interagire e spesso leggo i messaggi senza mai interagire nei vari server.
So che B non potrà mai leggere sto post perché ha smesso di seguirmi su Deviantart, instagram e tumblr e perché non conosce l'italiano, però... perché l'hai fatto? Perché hai buttato benzina su sto fuoco? Perché quando te la prendevi con quello che non piaceva (ship con glass joe, glass joe stesso, meme fatti male di deviantart, etc...) oppure quando influenzavi la gente a shippare/fare headcanons con personaggi o serie a cui non fregava una beata minchia non ti sei fermata subito? Perché hai fatto del male a quel ragazzino? Sinceramente di preciso non so cosa gli hai fatto, ma deve essere stato qualcosa di traumatico per avere avuto poi contro persino la tua amica più stretta. E nemmeno hai detto nulla, semplicemente te ne sei andata in un altro fandom. Perché?
Perché... perché...?
Da tua mutual dal 2021 sono rimasta sconvolta ma sinceramente è, purtroppo, il gioco delle interazioni sociali, non sai mai chi hai davanti, specialmente dietro uno schermo.
Per quanto riguarda C, sarei tentata di nuovo di togliermi da quel server, ogni volta che ci entro sto male.
Solo B di tutto il fandom, spero per lei che l'abbia tenuto con sé, sa qual è la mia OTP (niente di ché, due adulti consenzienti) e vi anticipo a chi leggerà che si, il motivo per cui sto male a stare in quel diamine di server di C è per via di questa ship.
Io vorrei tanto disegnare, scrivere, parlare della mia ship, ma quando so che in quel server c'è qualcuno che vuole che hetalia, solo perché la ritiene roba nazi, sia trigger warnata, allora io mi blocco. Mi sento sbagliato nell'amare sto anime e mi sento schifata dagli altri.
Io purtroppo shippo crosshipping, ovvero shippo persone di serie, anime, videogiochi diversi. E la mia otp di adesso, di cui ne avevo parlato con B, c'entra Hetalia.
Finisco qua la confidenza sulla mia OTP perché è già tanto dire tutto ciò e penso che i più attenti di voi si siano accorti chi shippo, ammetto di non essere capace di nasconderlo...
Vorrei tanto che il fandom di PO fosse più chill e con meno casini...
e parlando sempre di B, devo capire che fare con tutta la roba che negli anni ha fatto per Aran Ryan, visto che ho un heritage blog su di lui. Che fare?
rebloggare tutto ma mai pubblicare niente, damnatio memoriae?
oppure mettere tw e spiegare la mia scelta? avrei la collera di chi è stato ferito da lei.
che fare?
che fare?
non vorrei che questa scelta decreti la fine di quel heritage blog.
avevamo fatto tante cose insieme e non mi hai mai giudicato per quello che sono. perché l'hai fatto? B, perché?
Caro S, nemmeno tu leggerai questa lettera aperta, ma mi dispiace per il male che ti hanno fatto, sia prima che dopo. Non meritavi tutto sto odio solo perché postavi roba diversa dalla nostra e nemmeno l'odio di B. Spero che la vita sia meno stronza con te.
ultima cosa: internet non è la vita vera, le ship altrui non sono problemi, così come i personaggi preferiti di altri. Trattate la gente con riguardo, uno schermo e il fatto di stare in continenti diversi non vi da motivo in più di fare del male.
Uscite a toccare l'erba
#tiro i sassi in tangenziale/j#uso entrambi i pronomi per me stess sorryyyy#people I don't want to be associated with
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Un frammento di luce
L'altro giorno, arrivata al parcheggio, prima di entrare in auto, la mia attenzione ricadde su un foglietto, un punto di luce sull'asfalto tetro cotto dal sole. Mi avvicinai e sorrisi, lieta di poterne leggere il contenuto senza profanare il suo luogo di riposo: "crescenza, ditalini, conchigliette, linguine asciutte, farfalle, 2 te, 2 dadi, 2 vino rosso, 2 bianco, 2 latte, biscotti, Alice". La grafia, di mano sicura e dai tratti un po' infantili, assomiglia a quella di mia nonna e di altri suoi coetanei, perciò chi ha scritto questa lista della spesa potrebbe essere una persona anziana. Tuttavia, ciò che mi intenerisce è il fatto che, prima di annotarsi ciò che occorreva, l'autore misterioso abbia testato l'affidabilità dell'inchiostro, dalla corposità incerta ma ancora presente. Cos'altro emerge poi? Ah sì, Alice... È l'artefice? È colei che ha incaricato lo scrivente di tale quotidiana impresa? O forse non è un nome proprio ma si riferisce all'omonimo pesce azzurro, per quanto sia strano sentirlo nominare al singolare? Quanti indizi, quante suggestioni si possono cogliere da un semplice foglio scritto! Salii in macchina in preda di un'emozione febbrile, come se avessi scoperto uno scrigno ricolmo di tesori. In effetti lo era, almeno dal mio punto di vista: mi ero imbattuta in un vero e proprio spaccato di vita quotidiana, un gesto comune, ma personale, intimo, perciò autentico, naturale, non costruito. Un ritrovamento che ha il sapore delle ricerche di archivio che mi hanno accompagnato negli ultimi anni, ma anche delle ricette di famiglia, cartoline, lettere e fotografie sbiadite che hanno forgiato la mia infanzia. Spero che tale lista sia stata smarrita dopo e non prima della delicata missione gastronomica a cui siamo chiamati settimanalmente. In ogni caso, mi piace pensare che il compito di questo foglietto fosse quello di andare oltre la sua funzione primaria, divenendo una storia da raccontare ai passanti, una finestra sulle abitudini di persone sconosciute, ma che nella ricerca del cibo diventano come ciascuno di noi; un frammento di umanità e uguaglianza: un punto di luce sull'asfalto tetro cotto dal sole.
#pensieri#foto mie#posticini belli#posticini belli e nascosti#aestethic#natura#un frammento di luce#sorprese della domenica mattina#la bellezza del quotidiano#uguaglianza
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⚠️ NOVITÀ IN LIBRERIA ⚠️
Domenico Furgiuele
IL MILITANTE IGNOTO
Storie, radici e valori di una passione politica autentica
Prefazione di Francesco Borgonovo
Il militante ignoto è colui che si batte per gli altri, che sogna un altro mondo, che incarna un’alternativa vitale al deserto dell’egoismo. Crede nelle proprie idee, si dona disinteressatamente, pratica le buone virtù e vive la propria Comunità: ha spesso un coraggio innato, che lo spinge a schierarsi, a rialzarsi e ad osare. Ama, pensa e lotta, vivendo ogni giorno come se fosse l’ultimo.
Queste pagine, dense e controcorrente, raccontano una storia vera e coinvolgente: quella di un “militante ignoto” che – partendo dalle strade e dai cantieri di una periferia abbandonata del Mezzogiorno – giunge alle vette della politica nazionale, senza mai dimenticare le proprie origini, la propria missione e la propria gente. Uno spaccato di vita, ma anche un piccolo “manuale” per orientare il proprio cammino, nel solco dei valori perenni e verticali della nostra identità più profonda: dal senso del sacro alla centralità della famiglia e dall’appartenenza alla giustizia sociale, oltre i dogmi del “pensiero unico” e la sfiducia imperante e diffusa. Perché – nonostante tutto – c’è ancora chi concepisce la politica come il più nobile atto d’amore, trasformando le idee in azioni.
INFO & ORDINI:
www.passaggioalbosco.it
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Un insetto capovolto si trascina a fatica fuori della mia finestra. L’osservo un po’, ma penso a me. Alla rabbia che sento, quella che mi fa urlare pazzo invasato, quando mi mancano di rispetto, pretendendo tutto senza dare niente. Una volta ho spaccato una sedia per questo. Un bambino pestifero di nome Dachi aveva preso a infastidire una compagna, tirandole grumetti di colla nei capelli. Ripreso più volte, il birbone aveva continuato le sue pratiche vessatorie, ghignando strafottente, come se nulla fosse. All’ennesimo reclamo della povera Carlotta, mia intoccabile protetta, mi alzo, bollendo di sangue demonio e, raggiunto il banco a balzi, sferro un tracotante calcione all’incolpevole sedia accanto a Dachi, disintegrandola completamente. “La prossima volta al posto della sedia ci sarà la tua testa!” urlo odiandomi fuori di me. Dachi mi fissa morto in volto, silenzio ovunque intorno, ne godo la pace per un istante, sentendomi a pezzi come la sedia, so d’aver esagerato, fa sempre male cavar fuori il lupo. A fine serata, mi siedo accanto a Dachi e dico: “Mi dispiace per quello che è successo. Perché fai sempre il monello e mi fai arrabbiare? Ciò che è successo è una cosa brutta, te ne rendi conto, vero?” “Sì… le sedie costano” “Ma no, non c’entra la sedia, quella si ricompra. Usare la violenza non è mai bello. Non è una soluzione, capisci? Credi mi diverta spaccare sedie? Non serve a niente e fa solo male. Ed io non ti farei mai del male, lo sai, vero?” annuisce “Mi prometti che d’ora in poi mi ascolterai e farai il bravo?” annuisce ancora, prima di lasciarsi andare a un ghigno birichino. Una causa persa, ma rido anch’io, carezzandogli i capelli. La sedia avrei dovuto incorniciarla a monito perenne, invece ahimè, l'ho buttata.
Guardo fuori della finestra: l’insetto arranca ancora a testa in giù, verso la cieca sopravvivenza. Non posso fare nulla per salvarlo, mi dico, non sono Dio e non mi piace quando l’uomo interferisce con la natura, anche se a fin di bene, giocando alla somma divinità. Applico il distacco e penso alle guerre, Russia, Ucraina, Palestina, non posso farci niente, non è affar mio. Torno ai fatti miei, ai miei lividi, al lupo e alla rabbia, alle catene e alle ferite autoinflitte, mi perdo nel dolore, dopo qualche minuto torno alla finestra: arranca ancora, sempre più stanco, resiste ancora. Niente, basta, apro la finestra e con la punta di una matita m’avvento a raddrizzarlo, ma mentre lo volto smette di muoversi. Lo fisso per un po’, aspettandomi qualcosa, un movimento, la vita. Niente, lui resta lì, morto. Getto la matita e piango di sconforto, inutile, mi son deciso troppo tardi... Mi volgo alla finestra. Non c’è più. Se lo sarà portato, funebre, il vento? O m’ha preso in giro per furba tanatosi?
Spero la seconda, sarebbe più facile perdonarmi.
#da quel giorno la mia dipendente n.1 non mi ha più guardato allo stesso modo#non ti facevo così#me lo dicono sempre quando arrivano a conoscermi
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Questa mattina, in auto, ho sentito le prime dichiarazioni di merda da parte della "giustizia di Venezia" riguardo al "caso Turetta": suonano come "Il fatto avvenuto è solo un caso, circoscritto: non è vero che gli uomini abbiano la cultura dello stupro"; nel frattempo, mentre stavo parcheggiando lungo la mia direzione, dall'altra parte, in direzione opposta, un uomo stupido al volante si è incazzato perché, secondo lui, gli avrei fregato il posto: si è messo a suonare il clacson come un folle.
Io, con molta calma, ho attraversato la strada, e gli ho detto con molta calma, dal finestrino aperto fra me e lui: "In un contesto diverso, avrei preso la spranga in macchina, e ti avrei spaccato il vetro davanti; vedo, però, che viaggi a bordo di un furgoncino rosso della TIM, nota azienda di merda: sei già più che punito, dalla vita, per il tuo essere uno stronzo patentato: considerati fortunato".
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Lettera ad un padre.....
Scusami Padre, se in tutto questo tempo ti sono stato lontano, ma ero fuori di mente ed ora me ne pento.... Ti dedico queste righe tra i pensieri di te che affiorano nella mente. Trema la mia mano, sul foglio bagnato, dal dolore e lacrime di sale sull'inchiostro corvino. Ti chiedo perdono Padre, per quanto ti ho fatto soffrire con la mia insolenza, ma ero giovane e non capivo.... Tu mi hai educato a modo tuo e punito severamente, ed ora capisco il significato, e la cinghia l'ho meritata tutta. Tu, uomo di altri tempi, roccia che non conosceva paura e fatica, ci hai cresciuto nella semplicità ed umiltà, ti sei spaccato la schiena nei campi, e rischiato la vita in miniera, per donarci un futuro migliore, e ci sei riuscito alla fine. Poi arriva quel giorno maledetto.... quel foglio nelle mani di mia madre, ricordo il suo sguardo d'un tratto spento nel buio, alla notizia del tuo brutto male, mentre tu, seduto in poltrona col tuo giornale di sempre, eri ignaro del triste tuo destino. Quando sono partito per sempre, eri lì, già sofferente, sostenuto da mamma, in attesa che il treno partisse, e con una scusa hai voltato lo sguardo, per nascondere le lacrime ed il pianto. Dio sa quanto ho sofferto e pianto anche io durante il mio viaggio. Ti chiedo scusa mio Padre, in tutto questo tempo, per non averti portato dei fiori, tre piccoli fiori ad un uomo, ad un padre e ad un amico di sempre. Rimarrà indelebile di te, in me, il ricordo e l'amore marchiato nella mente e nel cuore.
Scusami Padre........
OscuroIo
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Scarlet Heart
... e fuori due!
Ohibò.
Si poteva evitare la versione cinese, nonché l'originale di Moon Lovers?! Certo che no! e per essere ancora più precisi vedremo, quando uscirà, anche la versione tailandese di questa storia!! #tuttecelevediamo #tutte
Scrivere questo commento per me non è facile, perché mi è piaciuta molto la sua versione coreana che ho visto prima di questa e quindi automaticamente il mio cervello attua confronti tra le due serie.
Metto subito le mani avanti, dicendo che la versione made in Korea mi è piaciuta molto di più nonostante Scarlet Heart abbia molte cose interessanti e che lo rendono a mio parere una serie da vedere.
La trama di Scarlet Heart è la stessa di Moon Lovers e vorrei iniziare facendo un plauso proprio a quest'ultimo per aver ripreso la storia rendendola simile ma non uguale. Rispetto alla sua controparte cinese cambiano i personaggi, le relazioni tra essi, gli eventi...ma di base rimane la stessa storia. E questo l'ho apprezzato: sapevo già come sarebbe andata a finire ma Scarlet Heart è riuscito comunque un po' a sorprendermi.
Detto ciò, questo sarà un super commento breve e casuale perché fa troppo caldo e perché sono troppo pigra per analizzare con un osservazione lucida la serie.
Ovviamente casuali perché sono pigra e fa troppo caldo.
Prima di tutto, ho apprezzato Il realismo. A differenza della versione coreana, Scarlet Heart ha una storia più concreta e "semplice". E' molto più tranquilla rispetto alla versione made in Korea ed offre uno spaccato più vero dell'epoca storica presa in esame dalla serie. C'è uno studio più profondo dei dettagli e delle relazioni, dove la serie fa uno grande sforzo nel costruire "un mondo" dove i nostri personaggi si muovono, il più veritiero possibile.
E se da una parte ciò è per me meritevole, poiché più legato alla realtà, dall'altro lato è però meno avvincente. In Moon Lover, il dramma scorreva potente ogni 5 minuti ed arrivati ad una certa si faceva il toto morti di puntata. La versione koreana è riuscita a tenermi incollata allo schermo dalla tensione, mentre Scarlet Heart per buona parte della sua storia non è riuscita invece a coinvolgermi.
Ho trovato la storia portata in scena in modo piatto e poco intrigante, coerente sì con la vera storia ma per questo tenuemente avvincente. Ci sono state tantissime scene dove non succedeva niente: si prendeva il thè, si chiacchierava e commentava il senso della vita, si andava a trovare altra gente, ci si faceva complimenti a vicenda, si chiacchierava con toni aulici e con enormi panegirici... ma solo con la morte dell'Imperatore finalmente la serie alza il livello di tensione e le cose si muovono veramente. Infatti per ben più di 25 episodi il contesto, i personaggi non si muovono mai in avanti. Non succede mai nulla di sconvolgente che smuove le vite dei personaggi. Manca quindi la tensione per gran parte del drama, dando alla serie quell'effetto da "documentario" che non mi ha permesso un grande trasporto emotivo. ( cit @lisia81)
Mi è mancata anche la tensione romantica tra i due lead ed ho trovato davvero difficoltà nel sentirmi coinvolta da questa coppia. Li ho trovati freddi, compassati, con un sacco di chiacchiere ma poche scene veramente sentimentali...di quelle che ti strappano il cuore.
Veniamo poi ai Lead. Il quarto principe nella versione coreana era un uomo da romanzo. Scritto appositamente perché lo spettatore empatizzasse con lui, grazie ad un background ed ad una storia tragica. Per dirla in modo molto brutto: era finto. Ma non per questo non si è amato! Ho adorato il 4° principe della versione coreana!
Scarlet Haert invece, presenta un protagonista "normale" con una grandissima intelligenza, pazienza e con un ancora più grande ambizione. Mi è piaciuto tantissimo che fosse ordinario, con una vita ordinaria come i suoi fratelli, poiché l'ho trovato molto più veritiero e degno di ammirazione. Ha giocato il gioco del trono perché voleva essere Imperatore ed è stato così bravo da vincere. Punto. Di contro però, era anche un po' noioso. O meglio, non ha brillato per particolarismo o caratterizzazione, rimanendo per me, sullo sfondo. Ed essendo il protagonista, non è proprio una bella cosa.
Sulla lead invece, si potrebbe aprire un dibattito che durerebbe per anni. Voglio solo dire che ha molti punti in comune con la sua versione coreana con l'aggravante tuttavia, di esser ancora più bipolare e ancor più poco coerente. Ma questo credo che sia insito nel personaggio: secondo me la lead non è scritta proprio benissimo. in nessuna versione
crei un personaggio che viene dal futuro e si ritrova nel 1700, in un epoca di morte facili e di punizioni corporali per qualsiasi errore e dove uomini potevano avere harem interi di donne e dopo più di vent'anno che ormai vivi lì e dovresti averci fatto il callo, decidi che quella vita è troppo barbara ed insopportabile per te e te ne vuoi andare.
Che poi, ste lead mai che pensino alla vita che hanno lasciato. I genitori, la famiglia, il lavoro, gli amici... niente.
Nella versione koreana potevo anche accettarlo in virtù di tutte le angherie subite e le enormi tensioni di palazzo che sin dall'inizio gravavano sulla psiche della protagonista.
Ma nella versione cinese, Ruoxi serve il thè all'Imperatore per anni. E' tenuta in grande considerazione da tutti e ancor più dal Sovrano Supremo che la adora come una figlia. Addirittura vuole darla in sposa al suo figlio preferito. Viene però punita con le bastonate e mandata a lavare i panni con la servitù. Lavoro umile e a lei poco congeniale, che la vede impegnata per ben 2/3 puntate, dove riesce comunque a farsi delle amiche, bere il thè con i Principi ecc ecc.. poi il 4* diventa imperatore e la riporta a corte come amante. C'è enorme tensione tra il nuovo Imperatore ed i fratelli e già le cose tra loro cominciano a scricchiolare. Il quarto comunque la ama e capendo che vuole essere libera, non le da titoli per lasciarla vagare come vuole. Anche la moglie dell'uomo che ama la spinge nel letto del marito. Tutti la trattano con i guanti di velluto e con il massimo rispetto. Ma lei è infelice perché i Principi amici suoi sono infelici e se continueranno a far danni perderanno la testa. Se ne vuole quindi andare e non si capisce bene il perché:
Prima di tutto, Ruoxi sapeva benissimo sin dall'inizio che una volta salito al trono il Quarto, i suoi fratelli avrebbero fatto una brutta fine. Quindi che ora si stupisca e che colpevolizzi l'Imperatore per comportarsi come un Imperatore non ha senso. Come sapeva benissimo la qualità della vita di corte. Ci ha lavorato per anni e si è messa con un uomo il cui futuro prevedeva altra vita lì a corte. Quindi che adesso il palazzo le sembri una gabbia, di nuovo non ha senso. Ma allora che ti ci sei messa a fare con il quarto? La domanda ovviamente ha la sua risposta semplice: era così innamorata che era disposta a soffrire pur di stare con il suo uomo. Solo che, poiché io questo grande e straziante amore non l'ho visto, ho trovato tutti i panegirici di Ruoxi tremendamente assurdi.
Cominciano poi a cadere teste ( tutti morti giustamente eh) ed improvvisamente Ruoxi si ricorda che proviene da un mondo moderno dove queste cose sono inaccettabili. Non tollera che la gente venga bollita viva.
Mi fa tagliare come la lead non abbia detto nulla quando il Vecchio Imperatore l'ha fatta pestare e poi sbattere a lavare i panni per aver rifiutato di sposare il 14° fratello ed anzi gli abbia dato ragione perché aver offeso l'imperatore, ma si sia arrabbiata a morte con il suo uomo quando a mandato a morire la sua amica che la spiava da anni. Due pesi e due misure.
Il grande contrasto con questo personaggio in tutte le versioni è che per gran parte della sua vita nel passato, accetta un sistema culturale, legale e sociale ben diverso da quello a cui è abituata. Salvo poi, nel finale, trovarlo insopportabile e decidere che non gli sta più bene.
Si potrebbe ribattere che ciò accade perché le vittime sono amici suoi, gente a cui lei vuole bene. (incentivando dunque che delle altre non gliene frega nulla) Tuttavia, non è che questi "amici" vengono puniti a caso. Mettono in dubbio l'autorità dell'Imperatore, complottano contro di lui, si rifiutano di eseguire i suoi ordini. Seriamente Ruoxi: sei lì da più di vent'anni e non sai quali siano le conseguenze per tali azioni?!
Ancor più confusionaria è la questione della fine della relazione della lead con l'ottavo principe:
In un episodio si rotolano tra le fratte giurandosi amore eterno e spruzzando passione reciproca da tutti i pori e nell'episodio successivo Ruoxi, fredda come la Barriera, chiude la relazione perché lui non sceglie lei ed il loro amore piuttosto che il trono. Ma perché, non le può avere tutte e due? perché deve scegliere? si chiede giustamente un perplesso ottavo principe che già sognava il matrimonio e che invece si ritrova a dover rispondere a queste domande ed a vedere finire la relazione senza capire manco il perché.
Comunque sia, la protagonista di questa storia non mi fa morire in nessuna delle due versioni.
Ma c'è una cosa che ho amato tantissimo in questa versione: le caratterizzazioni e le relazioni tra i Principi. Con una menzione d'onore al Tredicesimo, mio eroe personale e mio personaggio preferito dell'intera serie.
I personaggi sono infatti ben distinti e ben strutturati: nessuno è buono o cattivo ma giocano le loro carte con umanità, cadendo preda delle loro paure, debolezze o mostrando grande dignità. Come la moglie dell'ottavo Principe, donna con due balls incredibili ma che ahimè è crollata nella mia considerazione per come ha agito nel finale.
Il tredicesimo invece, rimane coerente dall'inizio alla fine della storia ( @lisia81) tenendo botta per più di trenta episodi senza mai farmi calare l'interesse per lui. Fenomenale! La sua amicizia con Ruoxi era splendida e molto naturale così come la fedeltà al quarto fratello. L'ho amato tanto. Così tanto che è l'unico personaggio che mi ha fatto commuovere nel finale. Voglio anche io un tredicesimo principe nella mia vita!
Ci sarebbe tantissimo altro da dire su questa serie:
La fotografia era stupenda così come la musica e l'attenzione per i dettagli. Meno fantastica la CGI ed il montaggio che certe volte mi hanno fatto pensare di aver perso qualche scena. Ma nel complesso, credo che gli autori, su questo frangente, abbiano fatto un buon lavoro. Meno convincente per me invece è stata la recitazione, soprattutto dei due protagonisti.
Concludendo: credo che Scarlet Heart debba essere visto a prescindere dalla versione coreana. E' tratto da una storia vera ed offre davvero uno spaccato di quell'epoca. Ha delle cose encomiabili che possono far apprezzare la serie ad amanti della storie più veritiere possibili. A me non ha fatto impazzire, finendo nella categoria del "godibile" ... ma sono comunque felice di averlo visto.
Voto: 7.6
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che vorrei immortalare il tempo, fermare i frammenti di sabbia dentro quella clessidra che si svuota e di riempie come le giornate quando sono e non sono con te. che vorrei momenti leggeri come questi in cui sono le 22:22 e ti dico che puoi esprimere un desiderio e tu rispondi che chiedi sempre la stessa cosa. che io starei ad ascoltarti le ore, starei a sentire le storie che hai da raccontarmi per giorni, come se il tempo fosse una dimensione che potessimo controllare. mi piace questa vita. questo insieme spaccato di minuti che sembrano durare per sempre.
torno a casa, ma non so come dirtelo che per me sei tu casa.
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“Non mi interessa cosa fai per vivere, voglio sapere per cosa sospiri e se rischi il tutto per trovare i sogni del tuo cuore.
Non mi interessa quanti anni hai, voglio sapere se ancora vuoi rischiare di sembrare stupido per l’amore, per i sogni, per l’avventura di essere vivo.
Non voglio sapere che pianeti minacciano la tua luna, voglio sapere se hai toccato il centro del tuo dolore, se sei rimasto aperto dopo i tradimenti della vita o se ti sei rinchiuso per paura del dolore futuro.
Voglio sapere se puoi sederti con il dolore, il mio e il tuo; se puoi ballare pazzamente e lasciare l’estasi riempirti fino alla punta delle dita senza prevenirti di cautela, di essere realisti, o di ricordarci le limitazioni degli esseri umani.
Non voglio sapere se la storia che mi stai raccontando sia vera.
Voglio sapere se sei capace di deludere un altro essere identico a te stesso, se puoi subire l’accusa di un tradimento e non tradire la tua anima.
Voglio sapere se sei fedele e quindi hai fiducia.
Voglio sapere se sai vedere la bellezza anche quando non é bella tutti i giorni.
Se sei capace di far sorgere la vita con la tua sola presenza.
Voglio sapere se puoi vivere con il fracasso, tuo e mio e continuare a gridare all’argento di luna piena: SÌ!
Non mi interessa dove abiti e quanti soldi hai, mi interessa se ti puoi alzare dopo una notte di dolore, triste o spaccato in due, e fare quel che si deve fare per i bambini.
Non mi interessa chi sei, o come hai fatto per arrivare qui, voglio sapere se sapresti restare in mezzo al fuoco con me e non retrocedere.
Non voglio sapere cosa hai studiato, o con chi o dove, voglio sapere cosa ti sostiene dentro, quando tutto il resto non l’ha fatto.
Voglio sapere se sai stare da solo con te stesso, e se veramente ti piace la compagnia che hai…nei momenti vuoti.”
Scritto da un’indiana della tribù degli Oriah-1890)
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Piove
Là dietro la finestra, piove, piove
Sopra quel tetto rosso e spaccato
Sopra quel fieno tagliato
Sopra quei campi piove
Si gonfia di grigio il cielo
E il suolo è già grondante di foglie
Si è profumato d'autunno
Il tempo che si addormenta
Mi sembra un bimbo in braccio al vento
Come in un canto d'autunno
Una ballata d'autunno
Un canto triste di malinconia
Vien dietro al giorno che va via
Una ballata in autunno
Pregata a voce spenta
Soffiata come un lamento
Che canta il vento
Piove
Là, dietro la finestra, piove, piove
Sopra quel tetto rosso e spaccato
Sopra quel fieno tagliato
Sopra quei campi, piove
Io ti racconterei
Che sta bruciandosi l'ultimo legno al fuoco e poi
Che la mia povertà
È anche di un sorriso che sono sola ormai
Ma io da sola son finita
E ti racconterei
Che i giovani son giovani perché non sanno mai
Che no, non è la vita
La bella cosa che
Che loro gira in mente, io questo lo so
Magari si potesse
Del domani e del passato
Dire quello che ho sognato
Ma il tempo passa e ti canta pian piano
Con voce sempre più stanca
Una ballata d'autunno
Piove,
Là dietro la finestra, piove, piove
Sopra quel tetto rosso e spaccato
Sopra quel fieno tagliato
Sopra quei campi, piove.
youtube
Ballata d'autunno
È stata scritta da Rafael Alberti nel 1969 e musicata da Juan Manuel Serrat, le interpretazioni italiane sono di Gino Paoli e Mina nel 1972.
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